COMUNE DI CASTELGUGLIELMO STRALCIO N 1 INTERVENTI SUGLI IMPIANTI TERMICI DEGLI EDIFICI COMUNALI

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1 COMUNE DI CASTELGUGLIELMO Attuazione delle azioni previste dal paes comunale efficientamento energetico degli edifici pubblici STRALCIO N 1 INTERVENTI SUGLI IMPIANTI TERMICI DEGLI EDIFICI COMUNALI FSC REGIONE DEL VENETO Fondo per lo Sviluppo e la Coesione PAR FSC 2007/2013 PROGRAMMA ATTUATIVO REGIONALE (D.G.R. n, 1186 del 26 luglio 2011) ASSE PRIORITARIO 1 - Atmosfera ed Energia da fonte rinnovabile. LINEA DI INTERVENTO 1.1 Riduzione dei consumi energetici e efficientamento degli edifici pubblici PIANO ENERGETICO REGIONALE Fonti rinnovabili - risparmio energetico - efficienza energetica D.G.R DEL 05 AGOSTO 2014 ALLEGATO B - Realizzazione di interventi sull'involucro degli edifici pubblici, sulle chiusure trasparenti e sugli impianti dei medesimi, finalizzati al contenimento dei consumi energetici e della preventiva diagnosi energetica dell'edificio per l'individuazione delle principali inefficienze energetiche PROGETTO DEFINITIVO-ESECUTIVO AGGIORNAMENTO 2016 REL. E PIANO DI MANUTENZIONE DELL OPERA E DELLE SUE PARTI COMUNE DI CASTELGUGLIELMO IL SINDACO GIORGIO GRASSIA RESPONSABILE UNICO DEL PROCEDIMENTO Il Progettista BERGANTON p.i. GINO Via M.F. Pozzato 20/E ADRIA (RO) tel. 0426/ mail: ginoberganton@gmail.com

2 COMUNE DI CASTELGUGLIELMO (RO) LAVORI DI EFFICIENTAMENTO SUGLI IMPIANTI TERMICI DEGLI EDIFICI COMUNALI PROGETTO DEFINITIVO -ESECUTIVO AGGIORNAMENTO 2016 PIANO DI MANUTENZIONE DELL OPERA

3 PREMESSA Questo Piano di Manutenzione è redatto in base alla Legge Quadro 109/94 ed al relativo Regolamento d Attuazione in materia di Lavori Pubblici, nochè alle successive norme ed integrazioni. Si riconosce con questo strumento l importanza della conservazione della qualità impiantistica nel tempo attraverso l introduzione del piano di manutenzione dell opera e delle sue parti. Il piano di manutenzione costituisce il principale schema organizzativo per il raggiungimento di tale finalità. Attraverso tale strumento si intendono programmare nel tempo gli interventi in funzione delle necessità prevedibili, individuando ed allocando le risorse occorrenti; inoltre si predispone l organizzazione tecnica e gestionale ad affrontare gli eventuali e non prevedibili interventi su guasto. I fabbricati in oggetto, sono ubicati: - Località : CASTELGUGLIELMO (RO) - Altezza sul livello del mare mt 9 - Gradi Giorno: Temperatura esterna invernale: - 5 C - Umidità relativa esterna invernale 76% - Temperatura esterna estiva +32 C - Umidità relativa esterna estiva 60% IL PIANO DI MANUTENZIONE DELL OPERA E DELLE SUE PARTI La normativa vigente riconosce l importanza della conservazione della qualità edilizia nel tempo attraverso l introduzione del piano di manutenzione dell opera e delle sue parti, che costituisce il principale strumento di gestione delle attività manutentive pianificabili. Attraverso tale strumento si programmano nel tempo gli interventi, si individuano ed allocano le risorse occorrenti, si perseguono obiettivi trasversali, rivolti ad ottimizzare le economie gestionali e organizzative, ad innalzare il livello di prestazionalità dei beni edilizi, il tutto in attuazione delle strategie immobiliari predeterminate dalla proprietà. In definitiva, il piano di manutenzione è il documento complementare al progetto esecutivo che prevede, pianifica e programma, tenendo conto degli elaborati progettuali esecutivi o di effettiva realizzazione, l attività di manutenzione dell intervento al fine di mantenerne nel tempo la funzionalità, le caratteristiche di qualità, l efficienza e il valore economico. Esso è costituito da: a) manuale d uso, inteso come un manuale di istruzioni indirizzato agli utenti finali allo scopo di: evitare-limitare modi d uso impropri, far conoscere le corrette modalità di funzionamento, istruire a svolgere correttamente le operazioni di manutenzione che non richiedono competenze tecnico specialistiche, favorire una corretta gestione che eviti un degrado anticipato, permettere di riconoscere tempestivamente i fenomeni di deterioramento anomalo da segnalare ai tecnici P AGINA 2 DI 9

4 responsabili. I fini sono principalmente di prevenire e limitare gli eventi di guasto, che comportano l interruzione del funzionamento, e di evitare un invecchiamento precoce degli elementi e dei componenti; b) il manuale di manutenzione, inteso come un documento che fornisce agli operatori tecnici le indicazioni necessarie per una corretta manutenzione, facendo uso di un linguaggio tecnico adeguato. Il manuale può avere come oggetto un unità tecnologica o specifici componenti che costituiscono un sistema tecnologico e deve porre particolare attenzione agli impianti tecnologici; c) il programma di manutenzione, inteso come uno strumento che indica un sistema di controlli e di interventi da eseguire a cadenze temporali prefissate, al fine di una corretta gestione del bene e delle sue parti nel corso degli anni. IL PROGRAMMA DI MANUTENZIONE Lo scopo fondamentale della programmazione manutentiva è quello di garantire che gli interventi ritenuti necessari vengano realizzati con la massima economia e che il lavoro eseguito risponda a criteri di produttività ed efficienza. La caratteristica essenziale della programmazione manutentiva in materia di impianti, consiste nella sua capacità di prevedere le avarie e di predisporre un insieme di procedure per la prevenzione dei guasti e l eventuale rettifica degli stessi, attraverso un equilibrio economico e tecnico tra due sistemi complementari e interconnessi: il sistema di manutenzione preventiva; il sistema di manutenzione a guasto. Il programma di manutenzione contiene tutte le informazioni di tipo tecnico necessarie per la programmazione nel tempo dei controlli periodici (manutenzione secondo condizione) e per la programmazione a scadenza fissa degli interventi manutentivi e di conduzione (manutenzione preventiva). Si pone inoltre l obiettivo di prevedere le avarie e di predisporre un insieme di procedure per la prevenzione dei guasti e l eventuale rettifica degli stessi. I dati informativi che costituiscono il programma devono essere classificati e organizzati, per facilità di utilizzazione, in forma di schede, che dovranno essere aggiornate e integrate con le informazioni provenienti dalle attività che verranno svolte durante l esecuzione del servizio sulle opere. 1. Le strategie manutentive In relazione ai differenti comportamenti dei componenti tecnologici, il programma di manutenzione è composto da un insieme di strategie manutentive, quali: strategia preventiva o programmata, da applicarsi nei casi in cui è possibile individuare la frequenza del guasto con una certa precisione, oppure per gli elementi che indipendentemente dallo stato di degrado richiedono una periodicità di controllo fissa, dettata da prescrizioni di norme o di contratto (ad esempio nel caso di presenza di impianti di riscaldamento); strategia predittiva o secondo condizione, consiste nell effettuazione di operazioni ispettive (e/o di regolare assistenza) pre-programmate e che hanno luogo in tempi periodicamente prestabiliti, allo scopo di conservare le caratteristiche funzionali e operative degli impianti e/o delle infrastrutture, per intervenire solo al momento di assoluta necessità; il programma dovrà definire la periodicità dell ispezione finalizzata a individuare il guasto o l imminenza del guasto, con associati i relativi parametri da misurare (viene utilizzata per la revisione e controllo periodico degli impianti). P AGINA 3 DI 9

5 strategia a rottura o a guasto avvenuto, da applicarsi ai componenti per i quali non è possibile prevedere né la periodicità del guasto né la periodicità dell ispezione, ma solo la procedura e l operatore che dovrà eseguire l intervento una volta che se ne manifesta la necessità; strategia di opportunità, viene definita in relazione alla discrezionalità dell operatore che gestisce il programma di manutenzione, il quale coglierà l occasione dell esecuzione di determinati interventi manutenti vi per effettuare monitoraggi, diagnosi e interventi su altri componenti legati da relazioni di sistema, perseguendo delle economie di scala. 2. Criteri di scelta delle strategie manutentive. Tutte le strategie manutentive definite tendono a realizzare la manutenzione, ma ognuna di esse si caratterizza per un secondo fine complementare, che si può così sintetizzare: - la strategia preventiva (programmata), tende a garantire l efficienza; - la strategia secondo condizione (predittiva), tende ad intervenire nel momento di effettiva necessità; - la strategia di opportunità, tende a sfruttare la concomitanza ottimizzando i costi. Gli obiettivi complementari costituiscono le varianti con cui occorre valutare le scelte tra le possibili strategie manutentive, per le quali si deve considerare che l approccio ottimale consiste nella costruzione, con il programma di manutenzione, di un mix opportuno di strategie manutentive, considerando in particolare la difficoltà di applicazione delle strategie preventive e secondo condizione. Il programma di manutenzione dovrà identificare, pertanto, gli interventi manutentivi in grado di soddisfare le esigenze di efficienza funzionale ed operativa dei subsistemi tecnologici, mantenendo i costi delle attività manutentive ai livelli più bassi possibili. Il programma di manutenzione dovrà inoltre essere gestito secondo specifici comportamenti, quali: - flessibilità nel tempo; occorrerà gestire il mix di strategie manutentive e la loro programmazione temporale in modo flessibile, in quanto, in virtù delle informazioni di ritorno e della loro elaborazione statistica, si potrà verificare che taluni interventi a manutenzione programmata, passano a manutenzione predittiva, a manutenzione a rottura e viceversa; - individuazione della più opportuna organizzazione produttiva; è finalizzata alla riduzione dei costi improduttivi, dovuti ai tempi di spostamento, a interventi di manutenzione sparsi ed isolati e a tempi improduttivi di organizzazione e gestione. P AGINA 4 DI 9

6 1. OPERE EDILI 1.1 INTONACI E MURATURE Verifica a vista del quadro fessurativo ed eventuali distacchi Pulituradellesuperfici voltate intonacate Tinteggiatura delle superfici intonacate Pulitura delle superfici murarie Manutenzione straordinaria dei giunti Quinquennale 1.2 PAVIMENTI E RIVESTIMENTI INFISSI E PORTE OPERAZIONIPREVISTE Verifica a vista e al contatto della tenuta Verifica della tenuta della chiodatura delle lastre di travertino Spazzolatura dei rivestimenti tipo breccia e delle copertine in travertino Sigillatura delle copertine e dei giunti della pavimentazione Verifica della tenuta di cardini e fermavetri Verifica della integrità dei cristalli Lubrificazione cardini e serrature Quadrimestrale Quadrimestrale 2. IMPIANTO ANTINCENDIO 2.1 GRUPPO DI PRESSURIZZAZIONE Verifica delle apparecchiature Controllo a vista dei serbato di accumulo:integrità,livello ec ondizioni acqua Controllo a vista tenuta serbatoi Controllo pressione di esercizio Ispezione, controllo e prove del gruppo di pressurizzazione con registrazione dei dati Bimestrale 2.2 IDRANTI E TUBAZIONI Controllo a vista delle apparecchiature Controllo strumentale della pressione di esercizio Controllo a vista tenuta tubazioni Controllo manovrabilità e tenuta valvole Bimestrale Bimestrale P AGINA 5 DI 9

7 2.3 PORTE VETRATE E METALLICHE REI 60/120 Verifica della tenuta di cardini Verifica della tenuta delle guarnizioni e assenza di fessurazioni Verifica maniglie e maniglioni antipanico Verifica apertura e chiusura magneti barre e molle di autochiusura Lubrificazione cardini e serrature Quadrimestrale Quadrimestrale Mensile 2.4 ESTINTORI A POLVERE Controllo e revisione Sostituzione della carica Triennale 2.5 RILEVATORI INCENDIO DIFFUSIONE SONORA Verifica dell integrità e dello stato dei componenti Pulitura Verifica dei collegamenti Controllo dell efficienza dell alimentazione primaria e di riserva Verifica del funzionamento dei pulsanti di segnalazione manuale, dei rilevatori e dei dispositivi di allarme ottico acustici, autoparlanti ecc. Verifica del funzionamento degli evacuatori fumo posti sulla copertura e dei dispositivi di comando manuale ecc 3. IMPIANTO RISCALDAMENTO CONDIZIONAMENTO E RICAMBIO ARIA 3.1 RISCALDAMENTO Controllo del corretto funzionamento della Centrale termica Controllo dei dispositivi di sicurezza e regolazione Pulizia e lavaggio del bruciatore di gas Controllo del serraggio dei collegamenti elettrici e meccanici Controllo e verifica prova fumi Mensile P AGINA 6 DI 9

8 3.2 CONDIZIONAMENTO RICAMBIO ARIA Controllo del corretto funzionamento gruppo refrigeratore in pompa di calore Controllo del corretto funzionamento dei corpi scaldanti e raffrescanti (ventil convettori, radiatori) Controllo del corretto funzionamento delle canalizzazioni dell aria e delle relative bocchette, diffusori e griglie di mandata e ripresa Controllo e verifica corretto funzionamento centrale trattamento aria Pulitura delle griglie di ripresa e di mandata aria Pulizia e/o lavaggio dei filtri della C.T.A e dei ventil convettori e unità ventilanti di recupero calore Pulizia e/o lavaggio dei filtri del gruppo refrigeratore in pompa di calore e dell unità esterna in pompa di calore quadrisplit Controllo e verifica delle serrande tagliafuoco Controllo del serraggio dei collegamenti elettrici e meccanici Mensile 4. IMPIANTO DISTRIBUZIONE ACQUA FREDDA E CALDA Verifica deiflessibili e/o tubazioni esterne Controllo a vista dell ancoraggio dei sanitari Verifica degli scarichi e tenuta Verifica generale funzionamento scaldabagno Controllo manovrabilità e tenuta valvole Verifica funzionamento rubinetteria 5. IMPIANTO ELETTRICO 5.1 QUADRI GENERALI E COMANDI DI EMERGENZA Rimozione dei materiali di deposito e pulitura Verifica presenza cartelli monitori Controllo delle strutture di protezione contro i contatti diretti Controllo a vista dell integrità delle apparecchiature Controllo a vista delle condutture di alimentazione Controllo del serraggio bulloni, connessioni e serrature di sicurezza Controllo stato di usura dei contatti fissi e mobili Sostituzione morsetti e conduttori deteriorati Pulitura dei componenti mediante aria secca a bassa pressione e stracci puliti ed asciutti Controllo visivo del buono stato di conservazione delle protezioni (interruttori automatici) Controllo e verifica del gruppo elettrogeno P AGINA 7 DI 9

9 5.2 PRESE Controllo visivo dell integrità dell apparecchiatura Controllo visivo dellecondutture,ove accessibili Pulizia interna ed esterna delle apparecchiature Controllo del serraggio dei collegamenti elettrici e di messa a terra Verifica efficienza del dispositivo di blocco e/o dell interruttore 5.3 ILLUMINAZIONE E ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA Controllo visivo dell integrità dell apparecchiatura Controllo visivo dell efficienza delle lampade Sostituzione delle lampade guasteo con evidenti segnidi invecchiamento Controllo visivo dellec ondutture di alimentazione e dei contatti elettrici Pulizia interna ed esterna delle apparecchiature Controllo visivo dello stato dei componenti interni all apparecchio Controllo del serraggio dei collegamenti elettrici e di messa a terra Verifica dell accensione dell illuminazione di sicurezza, previo distacco della tensione di alimentazione normale Controllo delle lampade rilevando quelle guaste per l eventuale sostituzione dopo aver verificato anche i gruppi di batteria inverter Pulitura e ilc ontrollo visivo dello stato di conservazione dei gruppi autonomi di emergenza Sostituzione delle batterie scariche Controllo visivo esterno pe rverificare l integrità dell apparecchiatura Controllo visivo delle condutture di alimentazione, ove accessibili Pulitura interna ed esterna dell apparecchiatura Sostituzione delle lampade guaste o con evidenti segni di invecchiamento 5.4 IMPIANTO DI TERRA Controllo visivo per verificare l integrità dell impianto Verifica del serraggio delle connessioni nei punti accessibili Sostituzione dei componenti che presentano evidenti segni di ossidazione o corrosione Esecuzione della prova verificando che vi sia continuità tra:- le masse e la barra di terra deiquadri- le masse estranee e la barra di terra-la barra di terra dei quadri con il collettore generale allegando l esito della verifica Biennale P AGINA 8 DI 9

10 Il programma di manutenzione, in generale, prevede che le diverse Unità Tecnologiche devano mantenere nel tempo almeno le prestazioni dichiarate a progetto e verificate in sede di collaudo. Quando l usura temporale e il degrado accidentale determinino uno scadimento delle prestazioni oltre le grandezze di progetto, il programma di controllo e verifica richiede un opportuno intervento correttivo in termini di manutenzione ordinaria o straordinaria per il ripristino delle prestazioni minime. Il Tecnico P AGINA 9 DI 9

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