INFORMAZIONE ALLA POPOLAZIONE STABILIMENTO CHIMEC S.P.A. ai sensi del decreto del 24 luglio 2009 nr.139
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- Renzo Cosimo Ferrari
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1 INFORMAZIONE ALLA POPOLAZIONE STABILIMENTO CHIMEC S.P.A. ai sensi del decreto del 24 luglio 2009 nr.139 1) DESCRIZIONE E CARATTERISTICHE DELL AREA INTERESSATA ALLA PIANIFICAZIONE Lo stabilimento della Chimec S.p.A. è ubicato in via Ardeatina Km (strada consortile via dell Informatica,5) in località S. Palomba, Pomezia Roma-. L attività prevalente dello Stabilimento consiste nella miscelazione di sostanze chimiche per ottenere prodotti finali impiegati come additivi chimici per l industria, nel trattamento delle acque industriali ed idrocarburi e per i lavaggi chimici. La movimentazione dei prodotti, eseguita all interno dello stabilimento, avviene in conformità alle norme di sicurezza e di igiene previste dalla legislazione vigente in materia. Nelle immediate vicinanze dello stabilimento è presente uno stabilimento industriale a rischio di incidente rilevante: Procter & Gamble S.p.A. con 530 dipendenti circa. Confina con la società Chimec lo stabilimento industriale Johnson & Johnson (via Ardeatina Km ) nel quale sono presenti a vario titolo circa 550 persone. Nelle immediate vicinanze del deposito risiedono nr. 7 persone. Altri insediamenti industriali confinanti sono: azienda AST che produce padiglioni per esposizioni ed edicole(nr.25 dipendenti); deposito ESCAS S.r.l (10 dipendenti); azienda Geodis Logistics Srl (15 dipendenti). Sono altresì presenti nella zona: deposito Pallets (5 dipendenti)
2 deposito CEVA S.r.L (15 dipendenti) in direzione Nord a circa 900 mt inizia il centro abitato di S. Palomba (Pomezia); in direzione NNO a circa 600 mt inizia lo scalo ferroviario di Pomezia- S.Palomba, oltre il quale, a circa 1700 mt, si trova la zona passeggeri della medesima; in direzione SO a circa 280 mt dal confine dello stabilimento e parallelamente a questo si trova la ferrovia Roma Formia; Laziale Distribuzione s.r.l. attività di trasporto e deposito in via Ardeatina, 2491 con 40 dipendenti ca ad una distanza di 500 mt ca; ABB Sace S.p.A. attività di produzione impianti elettrici in via Ardeatina, 2491 con 400 dipendenti ca ad una distanza di 500 mt ca; Assa Abloy s.r.l. attività di produzione lucchetti e serrature in via Ardeatina, 2491 con 80 dipendenti ca ad una distanza di 500 mt ca. Innnova con l impiego di 30 unità alle quali si aggiungono 18 persone impiegate presso una cooperativa esterna che svolge servizi presso l azienda; Su via Ardeatina al Km fronte via dell Informatica è presente un distributore di carburante Q8 con annesso autogrill. Lo stabilimento non è ubicato in area soggetta ai seguenti rischi: idrogeologici, terremoti, inondazioni, perturbazioni meteomarine. Dalla documentazione risulta che lo stabilimento è protetto dal rischio ceraunico. 2) NATURA DEI RISCHI Nello stabilimento, che si estende su una superficie di circa mq, sono presenti sostanze pericolose quali: metanolo, GPL, gasolio, nafta da petrolio, sodio nitrito, ragia minerale, isobutanolo o alcol isobutilico, dietilamina, toluene, xilene, ammoniaca soluzione, petroflux ND, utilizzate per la produzione e lavorazione di additivi chimici per l industria.
3 Gli eventi e gli scenari incidentali credibili e più gravosi ipotizzati dal gestore che comportano effetti di danno per la persona e per l ambiente circostante all interno e all esterno del deposito sono i seguenti: incendio dispersione gas rilascio nel terreno/acqua scoppio LE ZONE DI DANNO INDIVIDUATE PER L EMERGENZA SONO: 1. Prima zona di sicuro impatto avente l estensione di raggio dal centro di pericolo di 40/60 mt. - Rilascio di energia (flash fire): con il coinvolgimento di n. 0 abitanti esterni allo stabilimento e 40 dipendenti circa dello stesso. 2. Seconda zona di danno avente l estensione di raggio dal centro di pericolo di 100 mt. - Rilascio tossico: con il coinvolgimento di n.5 abitanti e 40 dipendenti interni allo stabilimento. 3. Terza zona di attenzione avente l estensione di raggio di 200 mt. - Rilascio tossico: con il coinvolgimento di n. 7 abitanti e 40 dipendenti interni allo stabilimento 3) AZIONI PREVISTE PER LA MITIGAZIONE E LA RIDUZIONE DEGLI EFFETTI E DELLE CONSEGUENZE DI UN INCIDENTE Azioni della squadra di emergenza interna Chimec Il Piano di Emergenza interno è attivato all interno dello stabilimento tramite il suono di sirena. I sistemi di allarme interni allo stabilimento sono dislocati in più punti. Il messaggio di allarme è: Suono continuo della sirena per 5 minuti. Il messaggio di cessato allarme è: 5 suoni della sirena di due secondi con intervalli di 4 secondi.
4 Il PEE è attivato secondo le modalità previste nella scheda di prima attivazione dell emergenza. Inoltre saranno funzionanti quattro sirene rivolte verso gli insediamenti contigui ed udibili ad una distanza massima di 200 mt. L attivazione del p.e.e viene eseguita attraverso l utilizzo di : Telefoni collegati alla rete nazionale Telefoni cellulari in dotazione a figure chiave. E previsto un servizio di vigilanza lunedì-venerdì dalle ore 19 alle ore 21; dalle ore 21 alle ore 6 sono previsti due passaggi di vigilanza esterna; sabato e domenica sono previsti passaggi di vigilanza esterna ogni 6 ore. Azioni dei Vigili del Fuoco L Area comprensoriale, risulta raggiungibile dalle squadre di soccorso dei Vigili del Fuoco provenienti nell arco di 10 minuti dal distaccamento di Pomezia, e se, necessario, anche dai distaccamenti limitrofi. Le stesse squadre gestiranno secondo le competenze istituzionali l incidente, previo cordonamento di sicurezza rispetto allo stabilimento a cura della polizia locale. Azioni dell Ares 118 e degli Enti preposti al Soccorso Sanitario Il Responsabile sanitario intervenuto sul luogo dell incidente: si rapporta con il referente dei Vigili del Fuoco per l attivazione delle opportune misure di sicurezza provvede ad attuare le operazioni di soccorso sanitario di emergenza nei confronti delle persone coinvolte, ivi compresa l attività di supporto vitale, operando tali attività in condizioni di sicurezza in raccordo con i VVF. allerta le strutture ospedaliere di zona. Azioni dell ARPA È l ente preposto all attività di monitoraggio e controllo ambientale.
5 L attività dell ente si esplica, pertanto, principalmente nelle fasi successive, con operazioni di monitoraggio programmato, di concerto con le altre Autorità competenti. In caso di evento incidentale: fornisce supporto tecnico sulla base della conoscenza dei rischi associati agli stabilimenti; effettua ogni accertamento ritenuto necessario sullo stato dell ambiente nella zona interessata dall evento, nonché analisi chimiche e/o fisiche per valutare l evoluzione della situazione di emergenza nelle zone più critiche; nel caso in cui si sia determinato il rilascio di sostanze pericolose per l ambiente: o in corpi idrici superficiali - provvede ad effettuare attività di monitoraggio dei corpi idrici interessati. La definizione di punti di campionamento, localizzati a monte e a valle dell azienda, potrà essere effettuata solamente in campo in considerazione della diffusione dell inquinante e del tempo di intervento. Le attività di analisi saranno svolte presso i laboratori dell Agenzia; o al suolo - provvede ad attività di monitoraggio e allo svolgimento delle attività di competenza previste dalla normativa inerente ai siti contaminati (d.lgs. 152/2006 s.m.i. Parte IV Titolo V, DGR 1 luglio 2008 n.451). provvede, in collaborazione con l ASL, ad effettuare analisi, rilievi e misurazioni finalizzate all identificazione delle sostanze coinvolte ed alla quantificazione dell eventuale contaminazione ambientale; trasmette direttamente al Prefetto le risultanze delle analisi e delle rilevazioni richieste; fornisce, relativamente alle proprie competenze, le informazioni necessarie a definire le azioni da intraprendere a tutela della popolazione e dei luoghi dove si è verificato l evento. L Agenzia non svolge attività dirette di limitazione della diffusione dell inquinamento, non rientrando tra i propri compiti istituzionali e non essendo quindi attrezzata per tali tipologie di azioni.
6 Azioni delle Ferrovie dello Stato (RFI) In caso di accadimento d incidente rilevante, quando ritenuto necessario e su disposizione dei Vigili del Fuoco, la sala Operativa dei VV.F avverte la S.O. delle Ferrovie dello Stato (RFI), della necessità di interrompere la circolazione dei treni. 4) AUTORITA PUBBLICHE COINVOLTE Le autorità pubbliche coinvolte sono gli organi e gli Enti preposti, sul territorio provinciale, alla direzione e al coordinamento delle azioni previste dal PEE, le principali strutture operative di protezione civile e di soccorso pubblico nonché le amministrazioni preposte al controllo e alla prevenzione ambientale, e più precisamente: a. Prefettura di Roma b. Questura di Roma c. Vigili del Fuoco d. Comune di Pomezia e. Azienda Sanitaria Locale competente per territorio e ARES 118 f. Arpa Lazio g. Ferrovie dello Stato Gli eventuali eventi incidentali devono essere comunicati dal gestore anche alla Regione Lazio e alla Provincia di Roma, mentre il Prefetto è tenuto a dare comunicazione dell incidente rilevante alle Amministrazioni centrali (Ministero dell Interno, Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento della Protezione Civile).
7 DIVULGAZIONE PIANIFICAZIONE Prefettura di Roma 5) FASI E RELATIVO CRONOPROGRAMMA DELLA PIANIFICAZIONE Riunione con gestore e gruppo tecnico di pianificazione Revisione p.e.e. e aggiornamento dati aprile 2014 richieste al Comune: censimento della popolazione, zona ammassamento mezzi di soccorso, viabilità con cartografia aggiornata maggio 2014 richieste al gestore e Arpa Lazio aggiornamento dati azienda con zone di danno precauzioni e azioni adottate per ridurre il fenomeno dell inquinamento ambientale maggio 2014 Riunione ristretta con Comune Elaborazione dati e controllo cartografie luglio 2014 Richieste al gestore: scheda informativa alla popolazione e modifica cartografie secondo quanto richiesto dai VV.F. luglio 2014 Richieste ad Ares 118 e Asl Aggiornamento centri di soccorso, elisuperfici ed eventuali pazienti disabili Pubblicazione delle informazioni da rendere disponibili alla popolazione ex D.M , nr.139 luglio agosto 2014 Eventuali osservazioni popolazione 30 gg. dal 20 agosto 2014 Consultazione della popolazione (assemblea pubblica) Riunione con gruppo generale di pianificazione ed approvazione da parte del Prefetto Data presumibile: 30 settembre 2014 Data presumibile 8 ottobre 2014
8 6) AZIONI PREVISTE DAL PEE CONCERNENTI IL SISTEMA DEGLI ALLARMI IN EMERGENZA E LE RELATIVE MISURE DI AUTOPROTEZIONE DA ADOTTARE La realizzazione delle azioni dirette a ridurre gli effetti dannosi dell incidente presuppone la definizione dei livelli di allertamento e coincide con la effettività di uno stato di allarme alla stregua delle valutazioni del gestore dell impianto e di quelle del personale del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco che interviene sul posto e che è responsabile delle operazioni di soccorso tecnico. La distinzione in livelli di allerta ha lo scopo di consentire ai Vigili del Fuoco di intervenire fin dai primi momenti, ma solo quando la natura dell evento incidentale non appaia fronteggiabile con i mezzi ordinari dell azienda, e al Prefetto di attivare, sentito il Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco ed eventualmente altre Autorità amministrative da coinvolgere nella gestione dell emergenza, le misure di protezione e mitigazione delle conseguenze previste nel PEE per salvaguardare la salute della popolazione e la tutela dell ambiente. I livelli di allerta sono: ATTENZIONE Stato conseguente ad un evento che, seppur privo di qualsiasi ripercussione all esterno dell'attività produttiva per il suo livello di gravità, può o potrebbe essere avvertito dalla popolazione creando, così, in essa una forma incipiente di allarmismo e preoccupazione per cui si rende necessario attivare una procedura informativa da parte dell Amministrazione comunale. In questa fase, il gestore informa l AP e gli altri soggetti individuati nel PEE in merito agli eventi in corso, al fine di consentir ne l'opportuna gestione. PREALLARME Si instaura uno stato di «preallarme» quando l evento, pur sotto controllo, per la sua natura o per particolari condizioni ambientali, spaziali, temporali e meteorologiche, possa far temere un aggravamento o possa essere avvertito dalla maggior parte della popolazione esposta, comportando la necessità di attivazione delle procedure di sicurezza e di informazione. Tali circostanze sono relative a tutti quegli eventi che, per la vistosità o fragorosità dei loro effetti (incendio, esplosione, fumi, rilasci o sversamenti di sostanze pericolose), vengono percepiti chiaramente dalla popolazione esposta, sebbene i parametri fisici che li caratterizzano non raggiungano livelli di soglia che dalla letteratura sono assunti come pericolosi per la popolazione e/o l ambiente.
9 In questa fase, il gestore richiede l intervento di squadre esterne dei VVF, informa l AP e gli altri soggetti individuati nel PEE. L AP assume il coordinamento della gestione dell emergenza al fine di consentire un attivazione preventiva delle strutture, affinché si tengano pronte a intervenire in caso di evoluzione di un evento incidentale. ALLARME - EMERGENZA ESTERNA ALLO STABILIMENTO Si instaura uno stato di «allarme» quando l evento incidentale richiede, per il suo controllo nel tempo, l ausilio dei VVF e, fin dal suo insorgere o a seguito del suo sviluppo incontrollato, può coinvolgere, con i suoi effetti infortunistici, sanitari ed inquinanti, le aree esterne allo stabilimento. Tali circostanze sono relative a tutti quegli eventi che possono dare origine esternamente allo stabilimento a valori di irraggiamento, sovrapressione e tossicità superiori a quelli solitamente presi a riferimento per la stima delle conseguenze (DM 9 maggio 2001). In questa fase, si ha l intervento di tutti i soggetti individuati nel PEE. CESSATO ALLARME La procedura di attivazione del cessato allarme è assunta dall Autorità Preposta (Prefetto) sentite le strutture operative e gli amministratori locali, quando è assicurata la messa in sicurezza del territorio e dell ambiente. In caso di incidente rilevante il gestore ne darà immediata comunicazione alle aziende limitrofe per gli adempimenti definiti dal piano di emergenza esterno (vedi misure di auto protezione). Il PEE è attivato secondo le modalità previste nella scheda di prima attivazione dell Emergenza. Inoltre saranno funzionanti quattro sirene rivolte verso gli insediamenti contigui ed udibili ad una distanza massima di 200 mt. L attivazione del p.e.e viene eseguita attraverso l utilizzo di: Telefoni collegati alla rete nazionale Telefoni cellulari in dotazione a figure chiave. Il Piano di Emergenza interno è attivato all interno dello stabilimento tramite il suono di sirena. I sistemi di allarme interni allo stabilimento sono dislocati in più punti.
10 Il messaggio di allarme è: suono continuo della sirena per 5 minuti. Il messaggio di cessato allarme è: 5 suoni della sirena di due secondi con intervalli di 4 secondi. MISURE DI AUTOPROTEZIONE: a. Evacuazione verso i centri di raccolta per i dipendenti dello stabilimento (come previsto dal p.e.i.) e dei dipendenti dei capannoni limitrofi ricadenti nella prima zona di danno (allontanandosi verso via dell informatica in direzione via Ardeatina.) per la seconda e terza zona di danno. b. Rifugio al chiuso per coloro che si trovino all esterno dello stabilimento, salvo disposizioni ulteriori che dovessero pervenire dalle Autorità preposte al soccorso; c. Ove non possibile il rifugio al chiuso (operatori di macchine utensili, autisti ecc.) è preferibile l Evacuazione dal posto di lavoro in direzione di via Ardeatina. ALLARME E MESSAGGIO ALLA POPOLAZIONE Il Comune al di fuori della zona di attenzione (200 mt) provvede, coadiuvato dalle organizzazioni convenzionate di volontariato di Protezione Civile ad avvertire la popolazione mediante auto munite di megafono che forniscono informazioni sullo stato dell evento in corso. Il Sindaco, in caso di evento incidentale: - attiva le strutture comunali operative di protezione civile (Polizia Locale, Ufficio Tecnico, Volontariato, ecc.); - informa la popolazione preventivamente e successivamente in merito all accadimento dell evento incidentale e comunica le misure di protezione da adottare per ridurre le conseguenze; dispone l utilizzo delle aree di ricovero per la popolazione eventualmente evacuata; predispone il trasporto della popolazione da evacuare; - in caso di cessata emergenza esterna si adopera per il ripristino delle condizioni di normalità e in particolare per l ordinato rientro della popolazione presso le abitazioni; dispone l assistenza di persone con handicap.
11 Infine, la Polizia Locale Prefettura di Roma - assicura, la delimitazione e il presidio della zona esterna a quella di impatto (seconda e terza zona); - disciplina il traffico, apponendo le segnaletiche ritenute più opportune bloccando la circolazione stradale delle zone a rischio; - si porta presso i punti previsti nel presente piano di emergenza al fine di consentire il controllo del traffico veicolare; - favorisce l afflusso dei mezzi di soccorso.
12 MESSAGGIO INFORMATIVO IN EMERGENZA Durante l'emergenza un'auto della Polizia Locale munita di altoparlante diffonderà le informazioni nelle zone interessate sui comportamenti di autoprotezione da seguire e verranno diffuse notizie ufficiali tramite il sito del Comune e sulle edizioni on line locali. I COMPORTAMENTI E LE MISURE DI AUTOPROTEZIONE DELLA CITTADINANZA COSA FARE chiudersi all interno degli edifici; chiudere porte e finestre che danno all'esterno; COSA NON FARE non usare telefoni fissi o cellulari, se non per segnalare situazioni di emergenza e di necessità; tener conto delle esigenze straordinarie di mantenere libere le linee per i soccorritori; seminterrati;; chiudere porte e finestre sigillandole nel miglior modo possibile; abbassare le serrande; recarsi in un locale dotato di acqua e possibilmente sul lato opposto allo stabilimento; evitare assolutamente scantinati o non recarsi sul luogo dell'incidente; spegnere i sistemi di riscaldamento, condizionamento, ventilazione non usare ascensori Interrompere l'erogazione del gas; spegnere ogni tipo di fiamma; attendere che venga diramato il segnale di cessata emergenza, dopodiché provvedere ad aerare gli ambienti; Se si è in automobile fermarsi, posteggiare in modo da non intralciare la circolazione dei mezzi di soccorso, spegnere il motore e cercare riparo nel locale al chiuso più vicino seguendo le istruzioni degli operatori addetti all emergenza, se presenti.
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