prestazione Tale refertazione deve avvalersi di un linguaggio descrittivo conforme agli standard stabiliti ad oggi dalle Società Scientifiche
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- Filomena Bartolini
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1 L Interpretazione del Reperto Ecografico Ostetrico Ost. Dr.ssa
2 Il referto ecografico costituisce, in quanto comunicazione dei dati rilevati dall ecografia, l espressione finale dell atto ecografico, rivolto alla paziente, alla quale deve essere trasmesso come parte integrante della prestazione Tale refertazione deve avvalersi di un linguaggio descrittivo conforme agli standard stabiliti ad oggi dalle Società Scientifiche
3 Il referto ecografico rientra nell attività certificativa del medico per il contenuto formale di alcuni dati quali: Generalità della paziente Data e luogo in cui l esame è stato eseguito Timbro e firma del medico con indicata la qualifica Modalità di scrittura, indelebile e leggibile, preferibilmente computerizzata
4 La refertazione ecografica deve essere corredata da una adeguata documentazione iconografica e si rende necessaria l archiviazione dei dati Per la documentazione iconografica va precisato che l ecografia è un esame dinamico che può e deve essere interpretato in tempo reale e quindi le immagini fotografiche non hanno un valore medico-legale assoluto Per i casi di patologia Per i casi di patologia si rende necessaria la documentazione iconografica (foto, videotape, CD) e la segnalazione nel referto del numero di foto consegnate alla paziente
5 Gli obiettivi di una accurata refertazione sono molteplici: Aumento dell accuratezza diagnostica Migliori possibilità di management della gravidanza Favorisce la comunicazione medico-paziente e medico-curante Favorisce il processo di decision-making Favorisce l approccio multidisciplinare Riduce le controversie medico-legali
6 Due livelli di studio ecografico Ecografia di screening o I livello Esecuzione di un esame routinario di base su una popolazione ostetrica a basso rischio Ecografia diagnostica o II-IIIIII livello Esecuzione di un esame in centri di riconosciuta esperienza su pazienti interessate da problematiche cliniche attuali, sospette o a rischio o positive all ecografia di screening
7 Ecografia ostetrica di screening Nell ambito di un esame ecografico ostetrico di screening, l operatore non è tenuto alla diagnosi, bensì al controllo delle diverse strutture anatomiche fetali, al fine di depistare le anomalie maggiori nelle loro manifestazioni tipiche qualora esse siano già presenti al momento dell esame
8 ` ` ` ` ` ` ` Interpretazione del reperto ecografico Ogni referto ecografico deve necessariamente fare riferimento ai seguenti dati ritenuti essenziali: Dati anagrafici della paziente U.M., età gestazionale, età ecografica (se eseguita ridatazione) Tipologia dei cicli Principali dati anamnestici Apparecchio utilizzato Modalità di esecuzione (addominale, vaginale) Eventuali limiti tecnici (obesità, non accettazione dell ETV, posizione fetale, quantità di liquido amniotico)
9 Primo trimestre di gravidanza / Sede e numero di camere ovulari / Numero di embrioni/feti / Presenza/assenza di attività cardiaca / Corionicità/amnionicità in caso di gravidanze multiple / Diametro medio della camera ovulare (se non è evidenziabile l embrione) / CRL o BPD / Eventuali anomalie uterine e/o annessiali / Eventuali consigli per controlli ecografici successivi
10 Primo trimestre di gravidanza I dati biometrici devono essere comparati con la curva di crescita di riferimento (che deve essere indicata), segnalando se la datazione ecografica corrisponde all età gestazionale anamnestica Va refertata la ridatazione se la discrepanza è > o = ad 1 settimana
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12 Secondo trimestre di gravidanza Numero dei feti, presenza o assenza di attività cardiaca Misura del diametro biparietale (BPD) e della circonferenza cranica (CC) Misura della circonferenza addominale (CA) Misura della lunghezza del femore Amnionicità/corionicità in presenza di gravidanza multipla Localizzazione della placenta Valutazione della quantità di liquido amniotico Altri parametri biometrici e morfologici secondo gli standard stabiliti
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14 Secondo trimestre di gravidanza ^ I dati biometrici devono essere comparati con le curve di riferimento, segnalando se la datazione ecografica corrisponde all età gestazionale anamnestica Se non vi è corrispondenza e la gravidanza non è stata datata nel I trimestre, dovrebbe essere refertata la datazione se la discrepanza è > o uguale a 2 settimane I rilievi sospetti o patologici devono costituire un motivo di invio della paziente ad un esame di II livello o di eventuali indicazioni per controlli ecografici successivi
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16 Terzo trimestre لا Numero dei feti لا Presenza/assenza attività cardiaca لا Presentazione fetale لا Localizzazione della placenta لا Quantità di liquido amniotico لا Parametri biometrici: BPD, CC, CA, femore (i valori biometrici devono essere raffrontati con i parametri di riferimento) لا Strutture anatomiche visualizzate لا Eventuali indicazioni per esami ecografici successivi
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18 Refertazione Ecocardiografia fetale Vanno segnalati: Anatomia sequenziale cardiaca Valutazione funzionale mediante Doppler colore/pulsato Conclusione diagnostica
19 Refertazione velocimetria Doppler in gravidanza Vanno segnalati: I distretti vascolari indagati I valori assoluti degli indici Doppler considerati raffrontati ai valori di riferimento per l epoca gestazionale La presenza di anomalie di morfologia dell onda (notches, flusso assente, flusso reverse) Eventuali consigli per controlli successivi
20 Informazioni alla paziente L informazione deve essere considerata una parte obbligatoria, non rinunciabile, da effettuare con l ausilio di un supporto cartaceo e deve contenere informazioni esaurienti su indicazioni e limiti della metodica ecografica
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22 Conclusioni Nell ambito della diagnostica prenatale ciascun quesito specifico obbliga il medico ecografista ad una refertazione specifica, che tenga conto della personale preparazione adeguata al quesito, del contenuto, delle apparecchiature, dei tempi di esecuzione possibili
23 L interpretazione del dato ecografico è espressione della cultura ecografica che ad oggi l ostetrica deve possedere in quanto figura professionale coinvolta nelle gestione della gravidanza
24 Nella scelta della modalità assistenziale da offrire ad una gravidanza, nell ambito della classificazione del rischio ostetrico, la valutazione del dato ecografico è necessaria e complementare alla valutazione clinica tradizionale
25 Nella programmazione e nella revisione del piano assistenziale di una gravidanza devo considerare modalità di assistenza differenti a seconda che a quella gravidanza sia o meno attribuito uno o più fattori di rischio desumibili anche dal reperto ecografico
26 Gravidanza a basso rischio Programmazione e/o valutazione della adesione al programma di screening ecografico Esecuzione Eco I II III Trimestre
27 Parliamo di diagnostica prenatale non invasiva! La diagnostica prenatale invasiva con i suoi test di screening e test diagnostici la dobbiamo conoscere! Il significato di tali test ci interessa sia nella fase del counselling che in quella di valutazione/interpretazione
28 Gravidanza a basso rischio Necessità di focalizzare alcuni dati: لا la donna ha o non ha eseguito le ecografie di screening ormai routinariamente proposte e/o programmate? لا i dati emergenti dagli esami ecografici eseguiti sono o non sono regolari? MEGLIO Sono o non sono segnalate anomalie/deviazioni dalla norma?
29 Parametri valutati in un esame ecografico di screening ڙ morfologia ڙ datazione/biometria ڙ placenta/liquido amniotico ڙ patologie materne (uterine e/o annessiali)
30 Dato morfologico Non spetta all ostetrica, che pur deve essere a conoscenza del significato di esecuzione di uno studio morfologico fetale, la valutazione della congruità o meno di uno studio morfologico fetale E necessaria però l attenzione all eventuale rilievo di dati morfologici anomali e/o di segnalazioni emergenti dal o dai referti in possesso della paziente
31 Dato morfologico Rilievo anomalia Se necessario operare una corretta segnalazione al fine di programmare una adeguata modalità di assistenza a quella gravidanza, a quel parto (timing, modalità, luogo) e a quel neonato (programmazione interventi assistenziali e adeguato follow-up post-natale)
32 Datazione Richiamiamo alcuni concetti! Se è stata formulata una ridatazione Quando? Di quanti giorni/settimane? C è congruità tra la ridatazione I-II II trimestre? Le valutazioni successive fanno o no riferimento a tale dato ecografico? E stata posta una EPP ecografica in caso di ridatazione al fine di una corretta definizione del timing del parto?
33 Dato biometrico La conoscenza e la corretta interpretazione delle curve di crescita risulta fondamentale! Ricordiamo: curve trasversali, curve longitudinali, percentili di crescita sono concetti che ci permettono di capire se l andamento della crescita presa in esame è regolare o se merita un monitoraggio longitudinale +/- intensivo
34 Rilievi ecografici extrafetali L inserzione placentare e il suo rapporto con l OUI sono stati valutati? Si è espresso un giudizio sulla quantità di liquido amniotico? Risultano segnalate patologie uterine (es. mioma previo, importante fibromatosi, malformazioni uterine) o annessiali (es. cisti eventualmente previe)?
35 Gravidanza a rischio Richiamiamo i concetti di: Ecografia di screening o I livello Esecuzione di un esame routinario di base su una popolazione ostetrica a basso rischio Ecografia diagnostica o II-III III livello Esecuzione di un esame in centri di riconosciuta esperienza su pazienti interessate da problematiche cliniche attuali, sospette o a rischio o positive all ecografia di screening
36 Gravidanza a rischio In presenza di fattori di rischio (familiari, ostetrici, fetali) attuali o pregressi In presenza di anomalie rilevate ad un ecografia di screening La donna ha o non ha eseguito ecografie diagnostiche?
37 Se la donna ha eseguito approfondimenti diagnostici Cosa è emerso? E stata monitorizzata per tale rilievo? Il rilievo merita ulteriori approfondimenti? Con quale frequenza? Può condizionare timing, modalità e/o luogo del parto? Il rilievo necessita di segnalazione pediatrica?
38 Competenza ecografica dell ostetrica Pratica ecografica Interpretazione dei dati ottenuti Interpretazione reperto ecografico Entrambe, sottintendono la conoscenza della strumentazione, della tecnica, dei criteri e dei contenuti di un esame ecografico
39 La competenza e la pratica ecografica dell ostetrica devono essere inserite in un contesto operativo in cui vi sia sempre la possibilità di accedere ad un riferimento che funga da supervisore allorchè ci si trovi di fronte a dati non rassicuranti
40 Necessità di una disponibilità di supervisione Questo vale anche per l interpretazione del reperto ecografico!
41 Di fronte ad un dubbio di datazione, biometrico e/o di segnalazione di un sospetto malformativo l ostetrica deve avere il pronto riferimento di medici ecografisti che possano supportarla, rivalutando i dati emergenti e impostando, quando necessario, eventuali, ulteriori controlli e/o segnalazioni del dato in esame
42 Conclusioni L interpretazione di un esame ecografico ostetrico sottende alla conoscenza del corretto uso, dei requisiti, degli ambiti, delle indicazioni, dei limiti di un esame ecografico Prima del fare il sapere!
43 Conclusioni Dobbiamo ancora definire e discutere se, ad oggi, nella nostra realtà il fare ecografico può o deve essere fatto rientrare nel cosidetto profilo professionale dell ostetrica
44 Conclusioni Il sapere ecografico e la corretta interpretazione del dato ecografico, entro certi limiti, devono necessariamente entrare a far parte del bagaglio culturale e professionale di un ostetrica i cui ambiti operativi stanno via, via dilatandosi in termini di autonomia operativa e di lavoro in team
45 Grazie per la gentile attenzione!
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