Storia e arte Ambientale

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1 Periodico quadrimestrale di informazione bancaria e di cultura locale della Banca della Marca Credito Cooperativo Società Cooperativa. 46 Anno XVI N. 46 Maggio 2008 Poste Italiane spa Spedizione in abbonamento postale, 70% DCB TV. Centro Educazione Museo Ricordo Storia e arte Ambientale del Novecento di Toti Dal Monte locale

2 SOTTOVOCE Cibo: tutto lo spreco che finisce nella spazzatura Secondo una recente indagine della Confederazione italiana agricoltori circa venticinque milioni di tonnellate di cibo vengono buttate annualmente tra i rifiuti. Oltre la metà, circa diciotto milioni di tonnellate, finiscono nei cassettoni della spazzatura direttamente da case, negozi, ristoranti, mense, hotel, aziende alimentari, mentre tutto il resto viene perduto nella distribuzione, nelle fattorie, nei campi e nei negozi. In definitiva buttiamo nella spazzatura un terzo del cibo prodotto nel Paese, qualcosa che vale trenta miliardi di euro, ovvero il due per cento del prodotto interno lordo. Se rapportiamo il dato al numero delle famiglie italiane, emerge che il costo di questi scarti ammonta a cinquecentottanta euro annui per gruppo famigliare; se poi andiamo a vedere la natura degli scarti scopriamo che il 30% dello spreco è dato da prodotti freschi (latte, uova, formaggi, yogurt), il 19% dal pane, il 17% da frutta e verdura, il 10% da affettati e il 6% da prodotti in busta, ossia alimenti basilari acquistati e non consumati. Le cause di questo disastro alimentare sono diverse, ma quasi tutte riconducibili alla poca educazione all acquisto: compriamo troppo e male, talvolta attirati dalle offerte del marketing, dalla seduzione della confezione, dalle novità, dalle promozioni, dai prezzi sottocosto che stimolano fortemente all acquisto. È l accusa che i sociologi muovono al consumatore italiano, portato a riempire il carrello di cibo che non riuscirà mai a consumare prima che vada a male. Per il sociologo il consumatore è troppo distratto, ha poca coscienza ecologica, non è attento alla scadenza del prodotto che acquista; ha perduto l abitudine alla parsimonia ma anche alla misura di una spesa fatta, se non giornalmente, almeno più volte la settimana, comprando ciò che realmente ha bisogno per uno o due giorni nei mercati di quartiere o dal negoziante sotto casa. Invece siamo presi dalla fretta e così la spesa si effettua al sabato al supermercato pensando ai pasti di tutta la settimana con il rischio che molti prodotti freschi finiscono col il marcire e quindi buttati in spazzatura. Ma il problema fondamentale è che la maggior parte della gente non si rende conto di contribuire a un dramma di vaste dimensioni: non c è solo il costo di prodotti che non si consumano ma anche quelli per il loro smaltimento che vanno a carico dell intera società. Un problema non da poco. sommario ANNO XVI N. 46 MAGGIO Cibo: tutto lo spreco che finisce nella spazzatura 3 Editoriale 4 Notizie in breve 7 Clementa, un angelo per i bambini 9 Un valore da condividere 10 Il salice nel nostro paesaggio 13 Centro di Educazione Ambientale 16 Tanto di barba e baffi 18 Museo della Grande Guerra e del Novecento 19 Ricordo di Toti Dal Monte 21 Un mondo che scompare 22 Le pantere della SPES ruggiscono in A1 24 I nostri anziani raccontano 26 Allo Zancanaro di Sacile il teatro di gioventù 28 L artista Marcello Fogolino 29 Daniele Francesconi autore del Settecento veneto 31 Le costituzioni Italiana (1948) e Romana (1849) 34 A Pieve di Soligo accordo con La Nostra Famiglia In copertina. Capitello a Valdobbiadene. Foto. Archivio Banca della Marca, Foto Viola, Giorgio Mies, Norma Grafica. Quadrimestrale di informazione bancaria e di cultura locale della Banca della Marca Direzione e redazione Via Garibaldi, Orsago/Tv Direttore responsabile Angelo Roman In redazione Claudio Bortolotto, Adriano Ceolin, Giovanni Guizzo, Piergiovanni Mariano, Giuseppe Maset, Mario Meneghetti, Gianpiero Michielin, Vittorio Janna, Gino Zanatta Progetto Janna/Pn Stampa Tipolitografia Carlet Giuseppe s.r.l. Orsago/Tv Registrazione Tribunale Treviso n. 911 del 27 maggio 1993 Le opinioni esposte in articoli firmati o siglati esprimono il punto di vista dei singoli autori e non quello dell Amministra zione della Banca. Gli articoli inviati alla redazione, anche se non pubblicati, non si restituiscono. È consentita la riproduzione dei testi purché venga citata la fonte. L Editore si rende disponibile ad assolvere agli obblighi in materia di diritto d autore con i soggetti interessati non individuati che avanzino legittima richiesta. Garanzia di riservatezza. I dati personali dei destinatari della rivista saranno utilizzati dall Editore, titolare del trattamento, unicamente per l invio della pubblicazione e di eventuali offerte commerciali secondo le finalità e i modi consentiti dalla D. Lgs. n. 196/2003. Pertanto, i dati potranno essere trattati con mezzi informatici o manualmente anche da parte di terzi che svolgono attività strumentali (etichettatura, spedizione) e potranno essere consultati, modificati, integrati o cancellati in ogni momento dagli interessati inoltrando richiesta al responsabile, nominato per la carica, sig. Patrizio Pillon all indirizzo della redazione. Internet: info@bancadellamarca.it

3 EDITORIALE di Gianpiero Michielin, presidente bilancio AL 31 DICEMBRE 2007 Nell aula magna dell Istituto «Da Collo» di Conegliano, il 4 maggio scorso ha avuto luogo l Assemblea Ordinaria annuale della nostra Banca con all ordine del giorno la discussione e l approvazione del Bilancio al Un appuntamento importante del Consiglio di Amministrazione con i Soci del nostro Istituto, passati dai del 2006 ai del 2007, per conoscersi e confrontarsi sugli aspetti gestionali dell Azienda. In questa sede, anche perché i dati sono disponibili nel fascicolo predisposto, ritengo opportuno tralasciare la citazione dei numeri della lusinghiera crescita ottenuta nel corso dell esercizio negli aggregati patrimoniali e dell importante risultato economico registrato. La congruità e la valenza dei risultati raggiunti dalla nostra Banca trova un ulteriore, importante conferma nel rating ufficiale della Società Moody s che ha dato il giudizio pari ad «A3», il massimo attualmente ottenibile da una società di piccole dimensioni ed operante in un mercato ristretto. Sottolineo solo che i risultati d eccellenza registrati, che contraddistinguono da anni la dinamicità della nostra Banca, sono frutto della sinergia, senza sbavature, tra tutti coloro che reggono le sorti dell azienda quali il Consiglio di Amministrazione, il Collegio Sindacale, la Direzione Generale, e nascono per merito di un organico aziendale all altezza del compito, preparato professionalmente, coinvolto e partecipe della mission aziendale e, assai importante, di una compagine sociale che apprezza e vive convinta l esperienza della Cooperazione. Il 2007 è stato l anno di un evento importante che considero utile sinteticamente ricordare perché caratterizza e dà prova della capacità della Banca di mettere in pratica un alto dinamismo impreditoriale saldamente legato al territorio in cui opera. Con il determinante contributo della nostra Banca è stata fondata la Società di Mutuo Soccorso «Marca Solidale sms» con la finalità principale di erogare servizi alle famiglie dei Clienti nell ambito della salute, della prevenzione e dell assistenza sanitaria. Un progetto subito ampiamente condiviso tanto che, in meno di un anno, ha trovato già oltre 1500 adesioni. Un ulteriore conferma della lungimiranza che, diversi anni addietro, ci ha spinti e convinti ad attivare il «Progetto famiglia» con l obiettivo di essere a fianco dei giovani e dei genitori, unitamente al mondo dello sport e della scuola, per condividere percorsi atti a garantire ai ragazzi valori e stili di vita validi ed adeguati alle loro esigenze attuali. È stato il riconoscimento da parte della Regione Veneto con l assegnazione alla Banca della Marca del «Marchio Famiglia» quale soggetto significativo che nell ambito del territorio in cui opera si occupa dei bisogni della famiglia. Unica realtà privata, unitamente ad un azienda veronese, ad avere questa menzione in Veneto. Tutto questo significa che mai ci siamo adagiati sui successi ottenuti e che, di contro, siamo sempre dinamici alla ricerca di idee innovative avendo sempre come primo obiettivo il servizio ai Soci ed ai Clienti che per noi sono sempre e solo persone, individualmente importanti, e non numeri. Il 2008 si è presentato come un anno difficile perché l inflazione cresce, i tassi non si riducono, è stagnante il potere d acquisto e più di qualche famiglia è in difficoltà. Proprio per questo Banca della Marca deve sempre più impegnarsi a ricercare il ruolo delle origini, quello delle Casse Rurali: dare aiuto e servizi di qualità alle fascie di popolazione maggiormente a rischio, stimolando la voglia di reagire e puntando su una crescita solida, a misura d uomo, concreta, lontana dalla speculazione. Siamo una Banca longeva perché abbiamo saputo adattarci ai cambiamenti del nostro mercato e su questa strada dobbiamo continuare perché, come tutto il mondo del Credito Cooperativo, abbiamo un modello organizzativo inimitabile. Nel fascicolo del Bilancio Sociale distribuito durante l Assemblea abbiamo cercato di illustrare i valori che ci contraddistinguono e lo sforzo attuato per operare nell interesse della comunità locale mirando ad uno sviluppo economico e sociale. La lettura delle relazioni e dei dati riportati dettagliatamente nel fascicolo sintetizzano il ruolo importante di Banca della Marca nello sviluppo del territorio e nel sostegno all associazionismo ed al volontariato. I francescani, già diversi secoli addietro, dicevano che «l elemosina aiuta a sopravvivere, ma non a vivere. Perché vivere significa produrre e l elemosina non aiuta a produrre». Siamo convinti che se nel nostro territorio viviamo bene una piccola parte di merito ce la possiamo prendere.

4 PRIMO PIANO in NOTIZIE BREVE STORIA LOCALE FOTOGRAFIE DELLA GUERRA DEL L attenzione per il nostro passato sta vivendo da oltre un decennio momenti di particolare euforia documentata con la pubblicazione di interessanti volumi, frutto di scrupolose ricerche d archivio. È sicuramente un percorso da apprezzare e da sostenere perché la nostra identità, i nostri valori, il nostro senso di appartenenza ad una Comunità passa attraverso la conoscenza della nostra storia. Bertolt Brecht diceva, infatti: «il popolo che non conosce la sua storia è condannato a ripeterla». Il Comune di Vazzola, dopo aver organizzato una mostra storico-fotografica, ha deciso di raccogliere in un volume e narrare le vicende ed i momenti assai tristi dell occupazione durante la guerra Oltre alla copiosa documentazione fotografica, in parte inedita, il volume raccoglie le memorie scritte da alcuni parroci ospiti presso la canonica di Vazzola nel triste periodo dal novembre 1917 alla fine della guerra. I diari sono di don Giovanni Dal Poz e di don Amerigo Garbuio, rispettivamente parroci a Cimadolmo e San Michele di Piave. Queste relazioni sono poi integrate dalle testimonianze scritte a quel tempo da due ragazze vazzolesi, quaderni che ben fanno trasparire una spontaneità giovanile ma anche la fame e la paura di quei giorni. L iniziativa ha trovato in Banca della Marca un valido e puntuale sostegno.. A CORDIGNANO PROGETTO DI UN NUOVO PARCO Ad inizio anno, presso il teatro «E. Francesconi» di Cordignano, è stato presentato ed illustrato il progetto di realizzare, nell area del Colle Castelir che sovrasta l abitato di Villa di Villa di Cordignano, un parco naturalistico-archeologico. L idea di questa iniziativa è del Gruppo Archeologico di Cordignano che, con l apprezzamento di Provincia di Treviso e Comune di Cordignano, ha evidenziato la necessità di salvaguardare un territorio di rilevante pregio e ha visto la possibilità, sia pur non immediata, di creare interesse turistico in ambito locale e non solo. Essa trova valenza ed integrazione con il progettato Parco della foresta del Cansiglio e le aree contermini delle sorgenti del Livenza, delle Grotte del Caglieron e dell area fluviale del Meschio. L insieme del progetto, che si articola in diverse fasi, prevede visite ai siti archeologici paleoveneti, oggetto di scavo e studio da parte dell Università di Padova, spazi di ritrovo, un giardino botanico con la ricca flora autoctona e molto altro. Per la fase di avvio e la gestione dell insieme è indispensabile una coesione ed una sinergia tra pubblico e privato affinché la progettualità divenga interessante, oltre che sotto l aspetto naturalistico-archeologico, anche sotto quello economico che non è di trascurabile rilevanza. Il tutto è stato raccolto in una pubblicazione realizzata con il sostegno di Banca della Marca. IN PRIMO PIANO I NOSTRI COLLEGHI TORNEO INTERBANCARIO DI TENNIS ICCREA l Istituto Centrale delle Banche di Credito Cooperativo ha organizzato nei giorni 22, 23 e 24 maggio, a Milano Marittima in comune di Cervia, come avviene già da oltre due decenni, il torneo interbancario di tennis del Credito Cooperativo. A questa competizione sportiva, voluta nell Italia centrale proprio per permettere di partecipare a tutti

5 gli appassionati dipendenti di Banche di Credito Cooperativo, aderiscono in numero sempre maggiore, e sempre più preparati, atleti provenienti da tutte le regioni. In rappresentanza di Banca della Marca hanno partecipato due dipendenti: Ermanno Pizzinato, Direttore della filiale di Conegliano, e Roberto Dall Antonia, componente dello staff della filiale di Sacile. Ermanno Pizzinato, per ben la terza volta, ha vinto la gara del «singolo», quella più ambita e con Roberto Dall Antonia ha giocato la finale del doppio. Un grazie agli atleti, anche dal nostro giornale, per averci ben rappresentato. dell Unione Europea oltre ad Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera. Il codice IBAN è sempre indicato nell estratto di conto corrente che la Banca invia periodicamente alla clientela. Deve essere comunicato a chi effettua i pagamenti, perché l utilizzo non corretto può comportare disguidi, ritardi ed anche oneri aggiuntivi. PRIMO PIANO A VENEZIA CONVENTION DEL PERSONALE Domenica 11 maggio si è svolta l annuale Convention di tutti i dipendenti di Banca della Marca. Il lussuoso contesto scelto per quest anno è stata la magnifica nave da crociera Costa Serena ormeggiata per l occasione al porto di Venezia. Alta la partecipazione da parte dei dipendenti che hanno ascoltato con grande attenzione gli interventi dello Staff di Direzione sull andamento della Banca nell anno appena trascorso e sullo scenario e gli obiettivi previsti per l anno Alcuni colleghi di filiale hanno inoltre portato la loro testimonianza sull essere «Banca del territorio». ALLA FILIALE DI TREVISO IMPIANTO ATM D AVANGUARDIA Da inizio febbraio 2008 è entrato in funzione, presso la filiale di Treviso della nostra Banca, il primo ATM «drive in» del Veneto. Si tratta di un impianto Bancomat con la caratteristica di essere più basso di quelli tradizionali sparsi sul territorio e posizionato in modo tale da potersi accostare ed effettuare tutte le operazioni senza scendere dalla vettura. Rappresenta un ulteriore garanzia di sicurezza e un attenzione in più nei confronti delle persone diversamente abili. Un miglior servizio alla clientela ed una risposta alle esigenze ed ai bisogni della comunità. COORDINATE BANCARIE IN FUNZIONE NUOVI CODICI IBAN Da gennaio 2008 sono «andate in pensione» le vecchie coordinate bancarie (ABI, CAB e numero di conto) ed è entrato in funzione per eseguire tutti i bonifici bancari il codice IBAN (International Bank Account Number). Questo è il codice unico bancario che permette di effettuare i pagamenti in euro in tutti gli Stati VITA DI BANCA NUOVO PENSIONATO Con la fine di dicembre scorso è entrato in quiescenza il collega Giovanni Benedet, da anni responsabile della Cassa centrale (matricola n.1). Il Benedet era stato assunto dalla nostra Banca nell aprile del 1970, quando ancora l istituto era classificato come Cassa Rurale San Benedetto. Con noi quindi ha vissuto la grande stagione dei cambiamenti e della crescita della nostra Banca. A lui vadano i migliori auguri dei colleghi rimasti al lavoro, del Presidente, del Consiglio di Amministrazione e di quelli della redazione. INSIEME CON FIDUCIA 5

6 PRIMO PIANO PROGETTO FAMIGLIA RESPONSABILITÀ EDUCATIVE All inizio di marzo scorso è stato organizzato dall Istituto Comprensivo di San Polo di Piave, organismo d intesa operativa che unisce al Comune di San Polo anche quelli di Cimadolmo ed Ormelle, un incontro dal tema «L educazione è di rigore». Banca della Marca ha sostenuto quest iniziativa, che rientra tra quelle del «Progetto Famiglia», e che ha visto la presenza di un pubblico assai numeroso ed attento. La serata era stata organizzata in collaborazione con l Associazione pattinaggio Ormelle, l Associazione pallacanestro Ormelle e il Volley Grifone di San Polo di Piave. Gli interventi sono stati tenuti da Lollo Bernardi, eletto il pallavolista del 20 secolo e dalla dottoressa Marcella Bounous, esperta in psicologia dello sport. L incontro mirava a far riflettere sulle co-responsabilità educative della famiglia e delle società sportive. Affrontava il particolare impegno che oggi è richiesto per accompagnare i giovani a diventare adulti responsabili. Durante la serata è stata presentata anche la mostra di disegno «Emozioni in movimento» degli studenti delle scuole medie. CAMBIO AL VERTICE CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Alla scadenza del suo mandato di consigliere il Vice Presidente Vicario Giovanni Guizzo ha ritenuto di non riproporre la sua candidatura per il prossimo triennio. A lui vada il ringraziamento di tutti noi per il lavoro svolto nel Consiglio di Amministrazione fin dalla costituzione di Banca della Marca. La conoscenza personale e l amicizia cementatasi in questi anni di lavoro insieme, mi consentono di esprimere la certezza che Gianni continuerà, da Socio, ad assicurare alla nostra Banca il suo prezioso appoggio con quella correttezza, disponibilità e grande impegno che hanno connotato la sua attività, prima di Consigliere e poi di Vice Presidente Vicario. IL PRESIDENTE 6 INSIEME CON FIDUCIA PER ASSEGNI E LIBRETTI AL PORTATORE IN FUNZIONE NUOVE NORME Dal 30 aprile 2008 sono entrate in vigore le nuove norme antiriciclaggio previste dal decreto legislativo 21 novembre 2007, n. 231 pubblicato sulla G.U. n. 268 del 14 novembre Questo decreto fissa che tutti gli assegni bancari, postali e circolari di importo pari o superiore a 5.000,00 euro devono recare l indicazione del nome o della ragione sociale del beneficiario e la clausola di non trasferibilità. Inoltre, gli assegni bancari e postali, emessi all ordine del traente (c.d. assegno a me medesimo) possono essere girati unicamente per l incasso ad una banca o a Poste Italiane S.p.A. e ciò a prescindere dall importo recato dagli stessi. Nel rispetto delle nuove disposizioni, le banche rilasceranno dal 30 aprile 2008 gli assegni muniti della clausola di non trasferibilità. Il cliente potrà tuttavia richiedere per iscritto il rilascio in forma libera di assegni circolari e bancari, da utilizzare in detta forma libera esclusivamente per importi inferiori a 5.000,00 euro. In tal caso il richiedente dovrà corrispondere a titolo di imposta di bollo la somma di 1,50 euro per ciascun modulo di assegno e, in caso di girata, dovrà essere apposto, pena la nullità, il codice fiscale del girante indipendentemente dall importo del titolo. Con lo stesso decreto sono state introdotte novità anche per i libretti di deposito a risparmio «al portatore». A decorrere dal 30 aprile 2008 il saldo dei libretti di deposito bancari e postali «al portatore» deve essere inferiore a 5.000,00 euro. In caso di trasferimento di libretti «al portatore», indipendentemente dal saldo, il cedente è tenuto a comunicare, entro trenta giorni, alla Banca emittente, i dati identificativi del cessionario e la data del trasferimento. I libretti di deposito bancari e postali «al portatore» con saldo pari o superiore a 5.000,00 euro, esistenti alla data di entrata in vigore della nuova normativa, devono essere estinti dal portatore, ovvero il loro saldo deve essere ridotto ad una somma inferiore al predetto importo entro il 30 giugno 2009.

7 SOCIETÀ OGGI Clementa UN ANGELO PER I BAMBINI DALLA GUINEA BISSAU A SANTA LUCIA DI PIAVE PER SALVARE I BAMBINI AFFETTI DA MALFORMAZIONI Clementa Dos Olis Viera ha una vocazione: aiutare i bambini del suo paese di origine, la Guinea Bissau. In particolare i bambini colpiti da malformazioni, che in quel poverissimo paese dell Afri - ca Occidentale hanno un esistenza difficile. Le credenze popolari infatti, molto radicate soprattutto nei villaggi più sperduti, conside - ra no le deformazioni del corpo opera di spiriti cattivi e chi ne è portatore un indemoniato. Spesso i bambini deformi vengono uccisi. Clementa, 27 anni, è in Italia da quando ne aveva 20. Da qualche tempo si è stabilita con il marito Carlos a Santa Lucia di Piave. La - vora come operatrice sanitaria in una casa di riposo ed è impegnata nella promozione dei diritti delle donne immigrate, come com ponente del Tavolo provinciale per l Immigrazione presso la Prefettura di Treviso. Lui fa l ope - raio e frequenta le scuole serali per prendere il diploma di elettricista. Una vita non certo facile, ma Clementa non ha chiuso le porte a chi ha più bisogno. «Non ho scelto di vivere in pace» ammette. E così nel suo appartamentino di via Comisso ospita, oltre al nipo - te Edmanuel, Aliou, 7 anni, e Do - mingas, per tutti Minga, 7 anni, assieme alla madre di quest ultima N injdai. Entrambi i bimbi sono stati portati in Italia per essere curati. Dei due, Aliu è più fortunato perché l intervento chi - rur gico all ospedale di Cone glia - no ha risolto del tutto i suoi pro - blemi deambulatori. La deforma - zione di Minga, invece, era più grave. La scienza medica la de fi - nisce «piede torto congenito bilaterale» e se non è corretta nei primi anni di vita impedisce non solo la deambulazione, ma la stes sa postura eretta. Quando è arrivata in Italia, due anni fa, grazie all interessamento di un frate

8 SOCIETÀ OGGI A CLEMENTA NEL DICEMBRE SCORSO È STATO ASSEGNATO IL PREMIO CIVILITAS 2007 tera comunità, estesa oltre i confini di Santa Lucia, che ha rispo - sto con generosità anche al recente appello dell associazione onlus Amici Parco Bolda per la raccolta dei fondi necessari all ultimo intervento chirurgico di Min ga. «Nella nostra comunità la so lidarietà è un fatto, non solo una parola dice il presidente Giancarlo Antoniazzi, molto soddisfatto della risposta data dai suoi concittadini all appello per aiutare la famiglia di Clementa. Per operare Minga servivano euro, ne abbiamo raccolti euro, che copriranno ancome un fattore civile importante. Clementa ora ha intrapreso un nuovo progetto: costruire nella pe riferia di Bissau, la capitale del Paese e sua città natale, una ca - sa-famiglia per ospitare le mam - me che vogliono salvare la vita (e tentare di curare) i loro pic coli affetti da qualche disabilità. «Ab - biamo già individuato il terreno dove costruire la casa e abbiamo contattato alcuni professionisti per il progetto spiega Clementa. Questa casa vuole essere un punto di accoglienza per le mam - me che non vogliono sacrificare il loro figlio alla supersti zione. I 8 INSIEME CON FIDUCIA francescano fra Mariano e all intermediazione dell associazione veronese Rete Guinea Bissau, la piccola non camminava ma si trascinava a terra con le mani. In tale arco di tempo ha subito ben tre operazione chirurgiche alla schiena, ai piedi e alle ginocchia in centri specializzati del Nord Italia, l ultima il 20 marzo a Vi - cen za. Oggi Minga è ferma su un lettino in attesa di guarire e di po ter tornare, pur sempre sorretta dalle sue stampellette, all asilo. In autunno, si concluderà la sua per manenza in Italia e rientrerà in Africa con la madre per «testimoniare che le malformazioni non sono opera del demonio e che da esse si può guarire» spiega Cle - menta. Attorno a questa atipica e numerosa famiglia si è coagulata, da tempo, la solidarietà di un in- che le spese per la riabilitazione e per il rientro in Africa». L abitazione di Clementa Dos Olis Viera è sempre molto frequentata. Tutti a Santa Lucia conoscono la dinamica guineiana e il suo impegno verso i connazionali meno fortunati. Di lei si è accorta anche la Dama Castellana che, nel di - cembre scorso, le ha assegnato il premio Civilitas 2007, rico no scen - do le sue opere di solidarietà bambini meno gravi po tranno essere curati in loco dai medici italia ni volontari, i più gravi potranno essere portati in Italia, come abbiamo fatto con Minga». Insomma, l impegno di Clementa continua e le persone generose che fino a oggi le sono state vi - cine e l hanno aiutata avranno anch esse nuovi fronti di solida - rie tà in cui cimentarsi. FRANCESCA NICASTRO

9 SOCIETÀ OGGI DONAZIONE ORGANI Un valore DA CONDIVIDERE Nei mesi scorsi è iniziata la campagna di informazione per la donazione e il trapianto di organi, tessuti e cellule a cura dell Aido, l associazione che da oltre trent anni opera nella speranza che le idee di «società» e «solidarietà» si uniscano in quella di «responsabilità» nella coscienza della maggior parte dei cittadini. Acconsentire al prelievo dei nostri organi e tessuti dopo la morte diventa in quest ottica la manifestazione della nostra consapevolezza che la malattia degli «altri», le loro difficoltà a vivere normalmente devono coinvolgere tutti. Purtroppo intorno alla donazione degli organi persistono ancora molte prevenzioni. Eppure questi tipi di trapianti sono una delle dimostrazioni più rilevanti del progresso della medicina nella cura di un gran numero di malattie per le quali non esiste nessuna soluzione alternativa. I progressi delle tecniche chirurgiche e la scoperta di nuovi farmaci che migliorano la tolleranza dell organo trapiantato nel ricevente, hanno fatto sì che migliaia di malati potessero beneficiare con successo dei trapianti. Tuttavia la scarsità degli organi donati è, al momento, il principale ostacolo alla crescita del numero dei trapianti e ancor oggi molti ammalati muoiono o vivono con tante limitazioni perché l offerta di organi è Per informazioni insufficiente. Per questo diventa necessario continuare a rivolgersi sensibilizzare l opinione pubblica alla sede regionale sul fatto che la collaborazione di dell Aido: ciascuno di noi in questo campo è fondamentale per poter Mestre via Filasi, 86. diminuire il divario oggi esistente tra la disponibilità e la necessità di organi. L Aido dunque rivolge un invito a tutti per manifestare la volontà di donazione con l iscrizione alla società oppure con la registrazione all Asl. INSIEME 9

10 TERRITORIO SCOPRIRE IL MONDO VEGETALE Il salice NEL NOSTRO PAESAGGIO Parlare del salice, di questa umile pianta così diffusa nel nostro territorio al punto da essere una caratteristica del nostro paesaggio, è un po fare la storia della nostra civiltà contadina per l utile impiego che la pianta (e parte di essa) ha sempre avuto nel lavoro e nelle attività del mondo rurale. Ma anche al di là del mondo contadino, la grande famiglia delle Salicacee (a cui appartiene il genere Salix, ossia piante e arbusti comunemente chiamati salici) si è dimostrata particolarmente utile all uomo che ne ha utilizzato il legno per farne tavole per pavimenti (in particolare quello del Salix alba), attrezzi spor tivi, carbone per fabbricare pol vere pirica o, più semplicemente, carboncini per disegno. Dalla corteccia di alcune specie si estrae ancora i tannini impiegati nelle concerie nonché la salicina, un glucoside dal quale si ottiene l acido salicilico e il salicilato di sodio, efficace contro le febbri, rimedio nei reumatismi articolari e nella malaria. All infuori di questo però i salici non hanno mai goduto di una coltura che non fosse esclusivamente legata all agricoltura. Piante molto antiche, presenti sulla Terra ancora nell era Ter - ziaria, i salici si sono sempre rivelati poco importanti per l addobbo di parchi e giardini in quanto non raggiungono forme mae - stose o altezze straordinarie; non hanno vita lunghissima, né of-

11 , UMILE E SEMPLICE, IL SALICE FA PARTE DELLA NOSTRA TRADIZIONE CONTADINA TERRITORIO frono una fioritura di particolare bellezza; i loro fiori, infatti, insignificanti ed elementari, sono formati solo da organi riproduttivi, mancando del tutto di quel - l in volucro variopinto e affascinante (calice e corolla) che comunemente si intende come fio re. Ma di salici ce ne sono moltissimi e non sempre sono facilmente riconoscibili al di là di quelle poche e comuni specie che ancor oggi qualcuno dei nostri contadini indica con nomi dialettali (quali gatolèr, salghèr, saes zal, saes ross, venchèr), e che tuttora vengono utilizzati, come accennato, per i lavori della campagna (tralci di salice per la potatura della vite, ad esempio). Il genere Salix è numeroso, comprende circa cin quan ta specie di alberi e arbusti senza contare i numerosissimi ibridi spontanei, originati dal vento loro pronubo principale e dagli insetti impollinatori. Esclusive dell emisfero boreale, le

12 , AMMALIANTI SCULTURE, RICOVERO DI UNA RICCA BIODIVERSITÀ ANIMALE E VEGETALE Salicacee vivono prevalentemente in zone temperate e fredde, dalla pianura alle vette. In piano, ama - no fiumi, torrenti, ruscelli, laghi e prediligono pertanto suoli con ampie falde freatiche e terreni di risorgiva, particolarità che le ren - de così comuni nel nostro territorio. Qualche specie si adatta anche a terreni asciutti e sassosi: è il caso del salicone (Salix ca prae), così chiamato perché delle sue foglie si nutrono le ca pre; altre vi - vo no in zone alte e fredde, stri - scianti tra rocce quale il Salix erbacea che mostra solo qualche foglia nella stagione propizia o il Salix reticolata dalle foglie venate e bianche per i peli densi. Per quanto concerne il nostro ter ritorio, fino a poco tempo fa, l inverno caratterizzava all orizzonte, mettendole in risalto, file squadrate di salici lungo i fossi dei campi o ai margini di qualche stagno che ancora non era stato toccato dalla bonifica dell uomo. Si trattava del Salix elacagnos, usa to per colonizzare terreni calcarei e alluvionali e soprattutto del salice rosso (Salix purpurea) utilizzato per legare i tralci della vite, e del salice giallo (Salix vi - minalis), detto anche venco o vi - mine, coi rametti del quale i no - stri contadini e artigiani facevano ceste, canestri, nasse, gabbie, culle, impagliature per sedie, stuoie e persino cappelli. Sullo sfondo di paesaggi nebbiosi, i loro rami verticali formavano dei bellissimi scenari rossi e gialli; poi, recisi i rami, il tronco si ingrossava a dismisura generando grot - tesche e ammalianti sculture, ricovero di una ricca biodiversità animale e vegetale. Molto di tutto questo è scomparso o sta lentamente scomparendo; nessun altro albero, tranne forse il gelso, può essere assunto a testimonianza di que sto cam - bia mento quanto i salici che ab - bia mo conosciuto nelle passate stagioni. Dovremmo abi tuar ci a vederli finalmente cre scere ri - gogliosi, a riconoscerli e a distin - guerli tra loro dalla chioma e dalle foglie, a ripensare con essi ad altri

13 tipi di paesaggi e ad altre figure sugli orizzonti. Per concludere ricordiamo che, unico della sua specie, il salice pian gente (Salix babilonica) ha trovato un suo posto tra le pian - te ornamentali. Originario dalla regione asiatica subtropicale, è stato importato in Europa dalla Cina nel corso del XIII secolo a motivo della sua bellezza e subito impiantato in fastosi giardini a ornare i corsi d acqua. Precocemente, a primavera, i suoi rami lunghi e penduli si coprono di piccole lucenti foglie verdi, rese tali dall azione diretta del sole e dai riflessi luminosi dell acqua; ed è quasi una rivincita per tutte le pian te e gli arbusti della sua spe - cie, così poco tenute in conside - ra zione. Tutti i salici alla fine fruttificano: dai frutti escono numerosi semi muniti di un ciuffo di peli candidi simili a fiocchi di cotone che favoriscono la diffusione. Germineranno solo se cadranno su terreni umidi. ELISABETTA DAL COL TERRITORIO Centro DI EDUCAZIONE AMBIENTALE >> << A SERNAGLIA DELLA BATTAGLIA CORSI PER INSEGNANTI SUL RISPETTO PER L AMBIENTE Ogni anno sono centinaia gli insegnanti di vario grado che frequentano il Centro di Educazione Ambientale «Media Piave» (CEA) di Fontigo e migliaia gli studenti. Corsi di aggiornamento per docenti e visite guidate al Centro ed al territorio circostante sono in prevalenza le attività svolte da circolo locale di Legambiente grazie ad un intesa di vecchia data, con l Amministrazione comunale di Sernaglia della Battaglia che ha concesso l uso dei locali, dismessi, dell ex scuola elemen tare di Fontigo, che ospitano il CEA. Una realtà partita quasi in sordina ma che nel corso degli anni si è conquistata un ruolo di primordine nella formazione sia degli educatori sia dei giovani e dei bambini, infondendo loro interesse e rispetto per l ambiente sotto i più svariati profili: da quello prettamente ecologico alla geologia, senza trascurare le tra dizioni culturali del Quartier del Piave, ne tanto meno le vicende storiche di cui è stato teatro, quali il Primo Conflitto mondiale. Il Centro di Educazione Ambien tale è dotato di ampi spazi dove di frequente vengono allestite mostre a carattere ambientale o legate alla cultura locale, con particolare riguardo alle tradizioni del fiume Piave ed è dotato di una sala

14 14 INSIEME CON FIDUCIA TERRITORIO proiezioni per video e diapositive, una serie di espositori di reperti (campioni di rocce, fossili, strumenti usati dall uomo primitivo, erbario ), vario materiale cartografico (mappe, carte topografiche e geologiche e plastici) oltre a cartelloni illustrativi (schemi didattici, flora, fauna, ecc.). Una visita guidata al CEA «Media Piave» consente quindi di cogliere gli aspetti geomorfologici, ambientali, della flora e della fauna nonché la storia che caratterizzano e spiegano l attuale configurazione del Quartier del Piave, con le sue peculiarità ambientali come i Palù e le Fon tane Bianche. La visita al CEA, già esaustiva da un punto di vista teorico, può essere integrata da escursioni lungo i numerosi itinerari di seguito proposti oppure nei laboratori didattici. Le visite guidate propongono diversi percorsi, con la presenza di esperti qualificati, quali: le Fontane Bian che (celebri risorgive che affiorano nella golena del Piave), una passeggiata nel Miocene, i feno meni glaciali nella Valle del So ligo, i sassi del Piave, i Palù di Mo riago (frutto dell antico ingegno benedettino, nella pianificazione territoriale), tracce di romanità nel Quartier del Piave, visita all orto botanico, alla scoperta degli insediamenti. I laboratori invece sono caratterizzati da un attività ricca di proposte che vanno dallo studio della flora, agli indicatori biologici delle acque del fiume, passando per l importanza della selce nella preistoria fino alle rocce ed alle loro composizioni. Il CEA ha inoltre programmi ad hoc da svolgere in classe, volti a infondere una maggiore sensibilità verso le tematiche ambientali, è il caso dell offerta che tratta di «Con sumi e rifiuti». Una carrellata di immagini e soprattutto di sintetiche spiegazioni delle attività sono a disposizione di tutti visitando il sito del CEA recentemente rinnovato nella grafica e nei contenuti. «Il toponimo Palù che richiama l antica presenza di una zona paludosa, indica un area di circa 1000 ettari compresa tra i comuni di Sernaglia, Moriago, Vidor e Farra di Soligo si legge nel sito Il paesaggio costituito da una maglia di prati umidi, con fossati e piante perimetrali, e l aspetto storico naturalistico è unico nel suo genere in Italia e in Europa ha delle realtà paragonabili in alcune zone della Francia dove sono presenti i cosiddetti «bocages» mentre per le Fontane Bianche viene spiegato che come accenna il toponimo stesso (l ag gettivo bianche si riferisce alla costante limpidezza delle acque di risorgiva, in contrapposizione alla periodica torbidità di quelle fluviali), l elemento caratterizzante questa porzione

15 di territorio non è tanto l idrografia superficiale quanto quella profonda. Le numerose conche e risorgive presenti sono alimentate dalle acque di falda di un bacino imbrifero a monte che si snoda da parte delle Prealpi Trevigiane, alle colline ed ai Palù del Quartier di Piave, per una estensione di circa ettari. Come ha rilevato l analisi chimica (dai rilevamenti del tasso di atrazina nelle acque della zona) la falda accennata è in massima parte indipendente dalla confluenza con la Piave e si mantiene costante e copiosa anche in corrispondenza delle secche di quest ultima». Gli aspetti che si possono TERRITORIO approfondire al CEA sono quindi davvero tanti e affascinanti. Il Centro di Edu cazione Ambientale «Media Pia ve» è ubicato in Piazza del Po polo al civico 21 di Fontigo, è aperto la domenica pomeriggio dalle 15 alle 19 e l ingresso è gratuito, ma si può visitare anche negli altri giorni previo prenotazione telefonica allo oppure al INGRID FELTRIN INSIEME CON FIDUCIA 15

16 TERRITORIO TANTO DI BARBA e baffi A CASUT NEI CAMOLLI LA SIMPATICA MANIFESTAZIONE SI TERRÀ SABATO 6 SETTEMBRE Secondo il detto popolare, la barba è da sempre considerata un simbolo di maturità, mentre i baf fi sono espressione di virilità. Vero o falso che sia, la peluria sul viso è comunque un sintomo di libertà, oltre che di cura e passione, perché la si può far cre - scere secondo proprie preferenze e propri modelli estetici, seguendo tagli che si modellano da viso a viso. Per questo motivo non esi - stono barbe perfette e baffi ideali, ma esistono tagli e sfumature che interpretano lo stile e il carattere di chi li porta; pertanto barba e baffi sono spesso la rappresentazione esteriore del carattere, tanto che dal loro aspetto si po - trebbe capire la personalità di chi abbiamo davanti. Per averne un riscontro basta ri - tro varsi sabato 6 settembre, co me ormai avviene da ventisei anni, presso il Bar Mexico del Casut, nei Camolli sacilesi, dove si terrà la consueta e tradizionale ras se - gna delle barbe e dei baffi. È una 16 INSIEME CON FIDUCIA

17 simpatica manifestazione non dissimile da quelle che si tengono in altre località italiane ed euro - pee che qui assume un carattere tutto particolare per la semplicità della gara ma anche per lo spirito di amicizia e ospitalità che aleggia su questa piccola frazione campagnola, sul confine tra la pia nura friulana e quella veneta. «Qui arrivano anche dall Austria e dalla Germania ci dice Luigi Favret, gestore del Bar Trattoria Mexico e organizzatore della ma - nifestazione insieme ad altri amici non certo a gareggiare per un premio simbolico, ma per il pia - cere di vivere una giornata tra appassionati, a raccontarsi allegramente, ma anche orgo glio - samente, le diverse esperienze». Inutile aggiungere che, per tra - dizione, il piatto forte della trattoria in questo giorno di gare so - no gli gnocchi al sugo d anatra ac compagnati da formaggi e salumi locali, abbondantemente in- naffiati da vini veneti e friulani. «Nessuno rinuncerebbe a tor na - re l anno dopo perché que sta, più che una competizione, è una festa dell allegria e dell amicizia». Ma la manifestazione dei Camolli è pur sempre una gara e lo dimostra l impegno con il quale la giuria, formata da cinque maestri barbieri, seleziona i concorrenti e motiva le premiazioni. Sono infatti ben quindici (nove per i baffi e sei per le barbe) le categorie sulle quali i giudici debbono esprimersi, e i dettagli per ogni singola categoria sono molti, cia scu - no dei quali potrebbe incidere sulla vittoria. E non sono da meno i concorrenti, i quali si presentano con un abbigliamento consono alla propria barba o ai baffi. È questo l aspetto più spettacolare della ma ni - festazione che, a colpo d oc chio, fa rivivere personaggi fa mosi (Ver - di, Garibaldi, Kaiser, il cor saro ne - ro) o semplici borghesi in bombetta, mandarini cinesi, granatieri o guardie reali, giovani rivolu - zionari ottocenteschi, tanti costumi per dare risalto all aspetto elegante delle curatissime barbe; insom ma la rivisitazione di un tempo nel quale la barba era veramente «onor del mento», ov - vero un emblema. Oggi la barba e il baffo, dopo aver vissuto con l Ottocento il loro periodo d oro, non sono più così diffusi come un tempo anche se si riscontra un certo loro ritorno dettato da una moda passeggera piuttosto che da co - stu me sociale come lo fu nel passato. La tendenza odierna è quella di avere un viso ben ra - sato anche se una bella barba può dare un tocco di eleganza e di personalità senza ricorrere a schemi del passato. Secoli di barba Gli Assiri erano soliti cospargerla con olii profumati per darle lucidità, gli Egizi ne utilizzavano una finta, i Greci la riservavano solo ai filosofi, i Romani l amavano poco: la barba ha cavalcato i secoli dell uomo accompagnandolo in tutte le manifestazioni della vita, più o meno accattata, ma sempre tenuta in grande considerazione e dovuto rispetto. La portavano i santi in segno di devozione, i monaci per mortificazione, i condottieri e i briganti se ne servivano per incutere paura, gli uomini di corte l addobbavano con treccine d oro. Papa Clemente VII, dopo il sacco di Roma (1527) da parte dei Lanzichenecchi, non volle più tagliarsela in segno di lutto e di dolore; a Venezia erano invece proibite quelle false, troppo spesso indossate per nascondere il volto a scopo criminale. Insomma, la barba ha una storia lunghissima con una numerosa varietà di fogge e tagli che finirono con il marcare inconfondibilmente il costume del tempo. Un esempio fra tanti: il pizzo seicentesco come ce lo hanno lasciato i busti marmorei di cardinali e prelati, artisti e letterati di quel tempo.

18 TERRITORIO Museo DELLA GRANDE GUERRA E DEL NOVECENTO 18 INSIEME CON FIDUCIA A CROCETTA DEL MONTELLO UNA NUOVA STRUTTURA MUSEALE PER COMPRENDERE A FONDO IL 900 Un nuovo museo dedicato alle vicende del secolo scorso. A Crocetta del Montello, già sede del Museo Civico di Storia Naturale in Villa Ancilotto, è nata una nuova sede museale dedicata alla Grande Guerra ed al Novecento. Lo spazio espositivo è stato realizzato con il sostanziale recupero di Villa Pontello, un tempo istituto orfanotrofio, che l Amministrazione comunale ha concesso in comodato gratuito per dieci anni all Associazione «Gruppo Bisnent». Il neonato Museo della Grande Guerra e del Novecento, si articola in due sezioni distinte: una dedicata al primo conflitto mondiale ed alle ripercussioni che quest evento ha avuto sul territorio locale, quindi una seconda sezione dedicata agli aspetti di vita più significativi, del secolo scorso. Gli allestimenti sono davvero notevoli sotto il profilo scenografico, grazie anche alla collaborazione dei volontari dell Associazione con una nota azienda locale, che opera anche a livello internazionale pro prio in questo specifico setto re. Il qualificato recupero di Villa Pontello è frutto anche del gran de lavoro di raccolta dei materiali d epoca, intrapreso dal «Gruppo Bisnent» che ha potuto contare sulla generosità e disponibilità di tante persone, che si sono sentite partecipi di questo progetto: cimeli bellici, oggetti di uso comune appartenuti alle nostre nonne, ma anche tanti documenti e reperti di pregio arricchiscono questo nuovo ambito culturale. Nella sezione dedicata al Novecento si può così ammirare la fedele ricostruzione di una casa di inizio 900, con tanto di «filò», nonché un aula scolastica della

19 stessa epoca. «La prima sezione fa riferimento ad avvenimenti bellici e riguardanti principalmente il territorio da Nervesa fino a Segusino, lungo il Piave e fino alle falde del Monte Grappa si legge nel sito internet Troviamo allestimenti tridimensionali legati alla Battaglia del Solstizio ed anche un esposizione di oggettistica riguardante la vita del soldato e delle popolazioni profughe». Insomma sono davvero tanti i motivi per visitare il nuovo Museo di Crocetta del Montello e per farlo basta telefonare allo , per prenotare o avere informazioni sulle modalità di fruizione. INGRID FELTRIN NELL ANNIVERSARIO PUCCINIANO TERRITORIO RICORDO DI Toti Dal Monte IL SOPRANO TREVIGIANO TRA I PIÙ GRANDI DI TUTTI I TEMPI Ricorre quest anno il centocinquantesimo anniversario della nascita di Giacomo Puccini. L occasione ci è propizia per ricordare una grande artista lirica della nostra terra, che fu pure, tra l altro, interprete di alcune opere del maestro toscano. Parliamo di Toti Dal Monte, nome d arte di Antonietta Meneghel, soprano leggero e attrice italiana nata a Mogliano Veneto il 27 giugno 1893 e morta a Pieve di Soligo il 26 gennaio Allieva del Conservatorio di Venezia, studiò pianoforte e poi canto con la Marchisio (allieva di Rossini). Esordì al teatro della Scala di Milano nel 1916 interpretando il personaggio di Biancofiore nella Francesca da Rimini di Zandonai. Da principio incerta fra il ruolo di soprano lirico e quella di soprano leggero optò decisamente per il secondo dopo il trionfale successo del Rigoletto a Torino nel Memorabile, quattro anni dopo, il successo alla Scala di Milano con la stessa opera a fianco di Galeffi e Lauri-Volpi, sotto la direzione di Arturo Toscanini che seguì nella tournèe in Germania effettuata nel 1919, riconfermata per dieci stagioni consecutive al celebre teatro milanese. Cantò contemporaneamente nei maggiori teatri d Europa e d America, dal Colon di Buenos Aires (1923) al Covent Garden di Londra (1925) e all Opera di Berlino, dal Casinò di Montecarlo all Opera di Parigi e al Metropolitan di New York.

20 20 INSIEME CON FIDUCIA TERRITORIO VOCE SPLENDIDA DI GRANDE ESTENSIONE CON SOVRACUTI LIMPIDI E SICURI Eccelse nel Barbiere di Siviglia, Lucia di Lammemoor, La figlia del Reggimento, Linda di Cha mou - nix, Don Pasquale, Mignon. Negli ultimi anni della sua strepitosa carriera interpretò più volte le opere Traviata e Madama But - terfly, riscuotendo sempre enor - me successo. Abbandonate le scene liriche si diede alla prosa recitando nel 1948 nella compagnia di Cesco Baseggio, riscuotendo ancora tanti successi. Fu anche attrice di ci nema e consulente nel 1956 nel Conservatorio e teatri del - l Unio ne So vietica. Nel 1928 aveva spo sato a Melbourne il celebre te nore Renzo De Muro Lomanto. Ha lasciato una biografia «Una voce nel mondo» pubblicata a Milano nel Toti Dal Monte fu un soprano leggendario e amatissimo dalle folle di tutti i teatri del mondo. Era chiamato l usignolo italiano per la purezza della sua voce: timbro dolcissimo, cristallino, estre ma naturalezza nei passaggi acrobatici più insidiosi, dotata di una di - zione perfetta. Trentaquattro anni di travolgente carriera artistica dal 1916 al 1950 poi l apertura di una scuola di canto nella sua villa di Bar bisanello. Un fenomeno irripe - tibile in quell epoca, quando tutti i cantanti facevano le gare per arri vare primi. Anche oggi, ascol - tando la sue registrazioni (sto- riche), si rimane sempre affascinati dal suo timbro dolcissimo, verginale e cristallino. I punti di forza della sua splendida voce era no una grande estensione, con sovracuti sempre limpidissimi e sicuri, una straordinaria tecnica vocale che le permetteva di ese - guire i passaggi acrobatici più insidiosi (abbellimenti, fioriture, trilli, scale veloci semitonali, suoni picchiettati e fiati ) con spensierata naturalezza, ma soprattutto ammaliava il suo timbro di una freschezza, ingenuità e dolcezza senza uguali. Le sue eroine, fanciulle limpide, fragili e indifese, suscitavano palpiti d emozione e, se ferite dal «fato spietato» o da qualche animo malvagio, commozione irrefrenabile. Questa è stata la sua grandissima arte. Curiosa osservazione del grandissimo maestro Arturo Toscanini, al celebre soprano Toti Dal Monte durante la prove del Rigoletto alla Scala di Milano: «Signorina, si ricordi sempre che le arie bisogna cantarle non darsele». LUCIANO PIZZINATO

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