VERBALE DI DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE. Deliberazione n. 12 in data

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1 COMUNE DI SERNAGLIA DELLA BATTAGLIA PROVINCIA DI TREVISO DECORATO MEDAGLIA D ORO AL MERITO CIVILE Piazza Martiri della Libertà, Sernaglia della Battaglia ORIGINALE VERBALE DI DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE Deliberazione n. 12 in data Adunanza di Prima convocazione - seduta Pubblica. Oggetto: APPROVAZIONE DEI CRITERI DI PROGRAMMAZIONE PER IL RILASCIO DELLE AUTORIZZAZIONI PER L'ESERCIZIO DELLE ATTIVITA' DI SOMMINISTRAZIONE DI ALIMENTI E BEVANDE E NORME PROCEDURALI. L'anno duemilanove il giorno venti del mese di aprile alle ore 20:00, nella sala delle adunanze si è riunito il Consiglio Comunale con avvisi spediti nei modi e termini di legge. Eseguito l appello: BALLIANA GIOVANNI P FREZZA VANNI P MAZZERO RUDY P SIGNOROTTO CHRISTIAN P FREGOLENT SONIA P PEDERIVA STEFANIA P GHIZZO ADRIANO P BUOGO GIANPIETRO P DALLA BETTA EDDI P COLETTO EZIO P MICHIELIN EZIO P TRENTINAGLIA PAOLO A PEDERIVA ALESSANDRO P ZACCARON FABIO P VILLANOVA FULVIO P PANDOLFO STEFANO P PILLONETTO FABRIZIO P ne risultano presenti n. 16 ed assenti n. 1 Partecipa alla seduta il Sig. DOTT. ENNIO CALLEGARI in qualità di Segretario Comunale. Il Signor BALLIANA GIOVANNI in qualità di SINDACO assume la presidenza e, riconosciuta legale l adunanza, dichiara aperta la seduta, passa a trattare l argomento in oggetto indicato. Sono nominati scrutatori i Sigg.: GHIZZO ADRIANO PEDERIVA STEFANIA BUOGO GIANPIETRO

2 IL CONSIGLIO COMUNALE PREMESSO CHE la legge regionale 21 settembre 2007, n. 29, all art. 34, comma 1, stabilisce che I comuni, o le unioni di comuni, sentite le rappresentanze locali delle organizzazioni del commercio, turismo e servizi e delle associazioni dei consumatori e degli utenti maggiormente rappresentative a livello regionale, entro centottanta giorni dalla pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione del Veneto dei criteri regionali di cui all articolo 33, emanano i parametri ed i criteri di programmazione per l insediamento sul territorio comunale di nuove attività di somministrazione di alimenti e bevande, comprese quelle a carattere stagionale ; PRESO ATTO che la Giunta Regionale, con D.G.R. n del 14 ottobre 2008 e n del 4 novembre 2008 (pubblicate sul B.U.R. n. 97 del 25 novembre 2008), ha approvato le "Linee guida per la predisposizione da parte dei Comuni dei parametri e dei criteri di programmazione per il rilascio delle autorizzazioni per l'esercizio dell'attività di somministtrazione di alimenti e bevande ai sensi degli articoli 33 e 8, comma 6, della legge regionale 21 settembre 2007, n. 29"; PER DAR CORSO a tale adempimento questo Comune ha aderito al percorso formativo organizzato Centro Studi Amministrativi della Marca Trevigiana con sede in via Terraglio n. 58 a Preganziol, che ha anche fornito una bozza di apposito regolamento ed una relazione tecnica, nonchè un foglio di calcolo per l elaborazione della matrice; SENTITE congiuntamente le seguenti rappresentanze locali delle Organizzazioni del Commercio, Turismo e Servizi, e delle Associazioni dei Consumatori e degli utenti maggiormente rappresentative a livello regionale, con nota di richiesta parere prot. com.le n del , n del , n del ; PRESO ATTO delle relative osservazioni di seguito puntualmente esplicitate: - Associazione Confesercenti TV -: parere positivo, con invito a modificare l art. 4 dei Criteri per effetto dell estensione dei casi di divieto di rilascio delle autorizzazioni qualora uno dei seguenti indicatori, concorrenza o accessibilità, presenti una valutazione alta e l altro media o alta, aggiungendo così ulteriori 5 casi di divieto, nel modo che segue: INDICATORI concorrenza accessibilità sostenibilità ALTA ALTA ALTA MEDIA ALTA ALTA ALTA MEDIA ALTA MEDIA ALTA MEDIA ALTA MEDIA MEDIA - Associazione Unascom Confcommercio TV: parere positivo, con invito a modificare: 1. l art. 5 comma 1 punto f dei Criteri, in quanto il limite posto di mq per il rilascio delle autorizzazioni in deroga risulta troppo restrittivo: la proposta è di portarlo a mq ; 2. l art. 15 comma 1 dei Criteri, poiché il limite dei 17 giorni di durata delle autorizzazioni temporanee è troppo elevato: la proposta è di abbassarlo a 10 giorni; DELIBERA DI CONSIGLIO n. 12 del pag. 2 - COMUNE DI SERNAGLIA

3 3. l art. 4 Interpretazione ed utilizzo dei risultati della matrice di programmazione dei Criteri, condividendo così l osservazione della Confesercenti sopra riportata; come risulta da verbale sottoscritto dalle stesse in data ; VISTO l atto di indirizzo espresso dalla Giunta Comunale, con deliberazione n 35 del , al fine dell approvazione di quanto alla presente deliberazione, inteso a recepire le osservazioni riferite agli artt. 5 e 15 e di non recepire quelle riferite all art. 4; RITENUTO, pertanto, di accogliere l indirizzo della Giunta Comunale come sopra indicato; Esce il consigliere Michielin Ezio SENTITA la discussione sotto riportata: Ass. Frezza: Come sappiano, fino a qualche tempo fa, l autorizzazione per l apertura di un esercizio di somministrazione bevande era contingentata cioè non era libera. Con il decreto Bersani si è inteso liberalizzare, cioè non potevano più essere mantenuti i criteri delle distanze minime e i limiti riferiti a quote di mercato. La Regione Veneto, con la legge regionale n 29 del 2007, ha inteso trovare una nuo va via, cioè trovare un nuovo criterio che non fosse quello della piena liberalizzazione che era la linea guida del decreto Bersani e neanche quello del contingentamento che c era prima. Quindi, ha introdotto dei parametri, essenzialmente tre: concorrenza, accessibilità e sostenibilità. I risultati di questi tre parametri, combinati tra loro, danno luogo a risposte diverse quindi a possibilità diverse di apertura, non apertura o apertura condizionata. La concorrenza è il diritto di aprire un bar per poter dare una risposta migliore al mercato; l accessibilità è la possibilità da parte del cliente di avere a breve distanza o comunque facilmente accessibile un posto dove fermarsi, la sostenibilità è il criterio nuovo e si riferisce alla possibilità da parte del luogo di sostenere questo nuova apertura. Infatti, a livello regionale si è ritenuto che l apertura di un nuovo punto comporta delle modiche, comporta dei cambiamenti, quindi su questo terzo criterio si è focalizzata l attenzione dell amministrazione. So che avete tutta la documentazione quindi non sto a descrivere tutto il lavoro di analisi che ha comportato l individuazione di cinque zone diverse e di una sesta che è la zona residua, quella che è rimasta fuori da queste cinque zone. Il lavoro di individuazione delle zone è stato quello di prendere e di farle omogenee; è inutile fare una zona troppo grande in cui i residenti non andranno mai in un esercizio che si trova a un km. di distanza o a due o più, oppure che è fuori dal centro storico o dal centro di riferimento. Queste cinque zone sono state poi messe in questa matrice che si è creata con questi parametri e si è avuto il risultato zona per zona. So che avete anche questo. Una parola sull indice di sostenibilità. Ne fanno parte diversi fattori; come amministrazione si è voluto in questo caso tener presente solamente la densità perché dobbiamo pensare che questa legge vale sia in un grosso paese sia in un piccolo paese. A nostro avviso, in una realtà come la nostra, cominciare ad applicare anche indici come il tasso di alcolismo, disagi sociali o altro avrebbe portato ad un abbassamento della soglia, cioè la possibilità di aprire in maniera indiscriminata e ciò in realtà è un problema perché ho sentito sia le associazioni di categoria sia gli esercenti dei bar già abbastanza vicini, una nuova apertura di bar potrebbe portare più disagi che vantaggi, tanto è vero che i nostri numeri quando eravamo contingentati non ci hanno dato nessuna nuova apertura né a Falzè, né a Fontigo, nè a Sernaglia. Quello nuovo è lungo la provinciale e si trova, tra l altro, in zona residua quindi sarebbe stato escluso in qualsiasi caso dai parametri. Quindi i risultati che abbiamo sono: per Sernaglia della Battaglia siamo nel medio in tutti e tre i parametri e questo vuol dire che c è la possibilità di aprire un bar, un esercizio. Chiaramente, l apertura di un bar porterà già a rivedere il piano. Infatti, il piano deve essere rivisto dopo tre anni e comunque controllato ogni anno. Poi abbiamo Fontigo e qui abbiamo luce verde in tutti e tre i parametri, perché effettivamente c è poca concorrenza; Falzè di Piave è stato diviso in due zone: la zona centro storico e la zona industriale. Nel centro storico abbiamo una possibilità di apertura, migliore possibilità di apertura l abbiamo nella zona industriale anche se in realtà un esercizio che apre in zona industriale deve essere parametrato per la zona industriale, per delle esigenze particolari. L ultima zona è la zona di Villanova e in questo caso non c è la possibilità di apertura proprio perché due indici su tre sono rossi. Villanova, con 200 abitanti, si ritrova con due esercizi abbastanza vicini quindi teoricamente riesce a servire bene la popolazione. Questo è il risultato in generale; per la zona residuale, che DELIBERA DI CONSIGLIO n. 12 del pag. 3 - COMUNE DI SERNAGLIA

4 vuole dire tutto quello che è fuori dalle zone, la possibilità è di apertura indiscriminata, quindi uno fa la domanda, ha i requisiti urbanistici e sanitari quindi può aprire un bar. Questo perché la zona residuale è la zona dove le criticità non ci sono, voglio aprire un bar vicino al Piave perché ritengo che lì abbia più possibilità, quando ho la conformità urbanistica e sanitaria lo apro poi sta a me crearmi la clientela. Se ci sono domande sono a disposizione. Entra il consigliere Michielin Ezio Sindaco: Mi pare che la normativa riprenda quello che è un orientamento voluto dalla Regione e lo traduca nella nostra realtà; non c è molto margine discrezionale, ci sono dei criteri dettati dalla legge regionale che l assessore e l ufficio hanno cercato di calare nel miglior modo nella realtà di Sernaglia; il fatto poi che il piano sia soggetto a verifica annualmente e a revisione triennale offre la possibilità all amministrazione di modulare questo regolamento a seconda delle esigenze che via via potrebbero emergere. Ass. Frezza: La scorsa settimana, in un incontro, abbiamo parlato con le associazioni di categoria e queste chiedevano, al di là di qualche piccola modifica, di chiudere ancora di più le possibilità di apertura anche se vi è presso la Regione un preavviso di ricorso da parte della Comunità europea che trova già questi criteri troppo restrittivi. Sinceramente qui ci troviamo di fronte a realtà in cui, se vi ricordate quando abbiamo fatto le normative per l apertura dei punti rivendite di giornali, la concorrenza fino a un certo punto ha valore poi diventa deleteria, cioè avere più punti non è che abbia una convenienza da parte dell utente calano gli introiti cala la possibilità di sostentamento degli esercizi quello che mi preme di dire di questo piano, di questo studio, che come avete visto è complesso, prende in esame tante cose, è che chi è intenzionato ad aprire un attività venga anche in comune ma non solo per il rilascio della carta della licenza, ma venga anche per conoscere queste cose che sicuramente saranno di aiuto per capire le dinamiche o capire anche la possibilità di sviluppo da parte del mercato e trovo questo, secondo me, il servizio principale che è stato fatto da questo piano. Cons. Buogo: Per quanto riguarda la matrice di programmazione, è stata fatta a livello tecnico vostro o l avete affidata ad altri? Ass. Frezza: No, tutto interno, l ufficio attività produttive e l ufficio urbanistica. Cons. Buogo: La proposta nel suo insieme mi sembra un po preconfezionata, perché arriva dalla regione con dei criteri già prestabiliti e rischia tante volte di andar contro le peculiarità territoriali. E vero che ci vuole una griglia entro la quale muoversi, ma in realtà sono sempre diffidente soprattutto in un contesto come il nostro che è già molto critico andare a limitare perché lo spirito di questa legge è quello di favorire lo sviluppo ed eventualmente stimolare altre presenze che non siano in concorrenza fra di loro. Vediamo i piccoli esercizi o le piccole realtà che ci sono andrebbero modulate come dice lei e anche studiate a tavolino non solo a casa del privato ma anche insieme al comune per definire esattamente una strategia che può essere vincente sia per il proprietario sia anche per il comune. La perplessità mi nasce appunto quando ci sono queste formule, queste convenzioni già calate dall alto che difficilmente trovano omogeneità nell applicazione nel territorio; per il resto era necessario provvedere. Vedo invece il vuoto nella zona residuale, come mai non è presente il nuovo esercizio, quello sulla circonvallazione? Ass. Frezza: Quello si trova nella zona residuale, quello è al di fuori dei centri storici. Cons. Buogo: Ho capito, è l unico che nelle zona residuale è stato individuato? Ass. Frezza: In realtà è fuori, ci sono altri esercizi che si trovano fuori zona, ad esempio a Falzè il bar lungo la strada provinciale che va a Pieve di Soligo. Sono fuori, perché fare delle micro zone non avrebbe senso cioè creare una micro zona bar per bar non avrebbe avuto senso e tra l altro tra i parametri, come lei ha potuto leggere, per la creazione delle zone bisogna avere un ampiezza critica cioè non puoi farmi una zona che sia di tre case. Il discorso della zona residuale è questo; non ho criticità quindi posso aprire in maniera indiscriminata sempre tenendo salvo il discorso delle conformità. La sostenibilità era praticamente l unico parametro su cui potevamo avere una certa discrezionalità per adattare le regole il più possibile alla nostra realtà. Lo dice anche il mercato, perché nessuno ha voluto aprire nei nostri centri, anzi in questi cinque anni abbiamo avuto chiusure di attività di bar quindi la realtà nostra dice il contrario, cioè puoi aprire ma non aprono addirittura chiudono quelli che sono già aperti, che sono conosciuti, mi viene in mente il bar Mira Piave. Quindi vuol dire che prospettive non ce ne sono state, lasciar aperto a tutti quanti secondo DELIBERA DI CONSIGLIO n. 12 del pag. 4 - COMUNE DI SERNAGLIA

5 me in questo momento vuol dire anche creare delle false aspettative e questo è il problema che ha sollevato l Unascom. Magari delle persone che hanno perso il lavoro vogliono investire la liquidazione credendo che questo sia un lavoro semplice e facile e rischiano di creare disagio a chi c è già e poi anche di trovarsi con i soldi della liquidazione persi. VISTO il parere favorevole, ai sensi dell art. 49, comma 1, del D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267, in ordine alla regolarità tecnica espresso dal funzionario competente che ha svolto l istruttoria; CON VOTI n 12 favorevoli e n 4 astenuti (Buogo, Coletto, Zaccaron e Pandolfo) espressi per alzata di mano, 1) di approvare: D E L I B E R A - i Criteri di programmazione per il rilascio delle autorizzazioni per l esercizio delle attività di somministrazione di alimenti e bevande e norme procedurali (allegato A); - la matrice di programmazione degli esercizi di somministrazione alimenti e bevande (allegato B); - la relazione tecnica (allegato C); - la cartografia delle zone (allegato D). 2) di dichiarare il presente provvedimento immediatamente eseguibile, ai sensi dell art. 134 del D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267 previa apposita votazione con voti n 12 favorevoli e n 4 astenuti (Buogo, Coletto, Zaccaron, Pandolfo) espressi per alzata di mano. DELIBERA DI CONSIGLIO n. 12 del pag. 5 - COMUNE DI SERNAGLIA

6 PARERI (art. 49 D.Lgs.267/2000) Parere Favorevole in ordine alla regolarità prettamente tecnica/amministrativa del provvedimento Lì Il Responsabile dell Area Contabile FAVERO LUCIA ************************************************************************************ Il presente verbale viene sottoscritto come segue: Il Presidente BALLIANA GIOVANNI Il Consigliere Anziano MAZZERO RUDY Il SEGRETARIO COMUNALE DOTT. ENNIO CALLEGARI ******************************************************************************************************************* REFERTO DI PUBBLICAZIONE (art. 124 D.Lgs. 267/2000) Certifico che copia del presente verbale è stata pubblicata all Albo Pretorio dal giorno dove vi rimarrà per 15 giorni consecutivi. IL RESPONSABILE AREA AMMINSTRATIVA MARANGON CRISTINA ************************************************************************************************************* CERTIFICATO DI ESECUTIVITA IN MANCANZA DI CONTROLLO PREVENTIVO (art. 134 comma 3 T.U. n 267/2000) La presente deliberazione non soggetta a controllo preventivo di legittimità E DIVENUTA ESECUTIVA IN DATA, decimo giorno dopo la sua pubblicazione. IL RESPONSABILE AREA AMMINISTRATIVA MARANGON CRISTINA DELIBERA DI CONSIGLIO n. 12 del pag. 6 - COMUNE DI SERNAGLIA

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