2015 IN CAMMINO. Porto del Pireo Atene, campo spontaneo di rifugiati siriani ed iracheni. Aprile 2016 INTRODUZIONE

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1 2015 IN CAMMINO Porto del Pireo Atene, campo spontaneo di rifugiati siriani ed iracheni. Aprile 2016 INTRODUZIONE Nel 2015 l onda lunga delle crisi mediorientali è arrivata in Europa. Le immagini di migliaia di persone in cammino nei Balcani hanno concretamente e simbolicamente portato a casa nostra le questioni di cui ci occupiamo da anni. Ed anche le persone in carne ed ossa, che cercano da noi accoglienza e pace. Per Un ponte per si è dunque aperto un nuovo fronte. Quello legato all accoglienza ed alla solidarietà in Italia ed in Europa. Ma nel corso del 2015 e dei primi mesi del 2016 sono molte le attività e le nuove iniziative che si sono potute sviluppare. La definizione di una strategia per Iraq e Siria è stata un passo avanti molto importante per chiarire la direzione strategica di molti interventi. Soprattutto per capire che dopo anni di crisi siriana e più recentemente irachena non possiamo più essere solo travolti dall emergenza ma è necessario un lavoro volto a mediare i conflitti e focalizzato sulla coesione sociale e sull educazione. Per cominciare a costruire dei ponti che vadano oltre l incubo del presente che i nostri amici in Medio Oriente continuano a subire. Un Ponte per... Associazione Non - Governativa di Volontariato per la Solidarietà Internazionale piazza Vittorio Emanuele II, Roma - Tel. 06/ , Fax 06/ info@unponteper.it - web: ONLUS: Iscritta al Reg. Volontariato Regione Lazio Dpgr n 609/98 ONG: decreto del Ministro Affari Esteri del 18/2/99 Partita Iva Codice Fiscale Conto Corrente Postale n Conto Corrente Bancario n Banca Popolare Etica IBAN IT52 R

2 CO-OPERAZIONE E SOLIDARIETÀ IRAQ Rimandando al rapporto Cooperazione ed Icssi per un analisi dei progetti svolti va evidenziato come nel 2015 sia cominciato il lavoro, in corso nel 2016, di miglior organizzazione della struttura irachena e di progressiva uscita dai soli programmi di emergenza. In conformità con le linee strategiche approvate nell autunno 2015 si è cominciato a ragionare su come realizzare dei programmi che abbiano come focus la coesione sociale e la convivenza pacifica, in un paese come l Iraq dilaniato da decenni di conflitti. In particolare a fine 2015 si è avviato con Undp il primo programma di peacebuilding nella Piana di Ninive. Programma importante di mediazione sociale e con un approccio multi-stakeholder che ha visto il coinvolgimento di comunità ed autorità locali, politici, religiosi, associazioni. Esponendo i soggetti coinvolti per la prima volta ad incontri e possibilità di discussione tra di loro sui temi della civile coesistenza in Iraq. Inoltre si è lavorato sulla definizione di un nuovo programma, finanziato dal fondo Madad dell UE, che permetterà ad UPP di continuare il lavoro sui centri giovanili in tutto il nord Iraq. Centri che coinvolgono giovani siriani, kurdi iracheni, iracheni delle varie minoranze. L espansione delle attività e la loro buona conduzione hanno permesso inoltre di aprire un nuovo ufficio a Suleymania, una delle città più vivaci nel panorama iracheno, ed importante per gli equilibri politici interni al Kurdistan iracheno e non solo. E proseguito il processo Icssi che ha visto la realizzazione del Forum Sociale Iracheno a Baghdad nel settembre 2015 con un ampia delegazione di attivisti iracheni ed italiani. Nonostante i pericoli. Da un punto di vista strategico è mancata però una riflessione su quale dovrebbero essere le modalità di lavoro nella Piana di Ninive e nelle zone liberate, dove già si opera in alcuni contesti con i progetti di emergenza e con il programma di peacebuilding. Ma dove sarebbe necessario avviare un pensiero strategico che non può essere guidato dall Italia ma deve nascere dall identificazione dei problemi e delle possibilità fatta in loco. In questo senso si è pensato che il prossimo piano strategico per il 2017 verrà fatto con un processo che comincia dall Iraq e poi viene riportato in Italia. In questo senso UPP ha la fortuna di poter contare su un team di operatrici ed operatori eccezionali in Iraq, con un gruppo di espatriati dediti ed attenti. Ed anche curiosi. E dello staff locale molto legato all Ong ed alle sue sorti. In generale UPP sconta una forte difficoltà a capitalizzare gli ottimi risultati che ottiene con il lavoro quotidiano in Iraq, soprattutto in termini di advocacy. Si sono fatti diversi investimenti in questa direzione per sanare scompensi e difficoltà. Per i cooperanti in Iraq è stata anche adottata una politica di maggiore attenzione verso i tempi di pausa e lo stress, anche se i carichi di lavoro rimangono estremamente gravosi. In generale il periodo a venire deve essere ancor più impiegato per la raccolta dei buoni frutti dell intenso lavoro degli ultimi anni, definendo quali siano i percorsi più importanti da seguire e concentrandoci le energie. Riuscendo a selezionare gli ambiti di lavoro dove abbiamo dimostrato capacità e possibilità di mettere a disposizione adeguate expertise. 2

3 GIORDANIA Coerentemente con l approccio deciso per gli altri paesi il 2015 ha visto la progressiva chiusura del programma di emergenza in Giordania e contestualmente del lavoro svolto per 4 anni con i centri dello storico partner locale, la Jordanian Women s Union. Si è dunque completato il processo di consegna del lavoro al partner locale che ora continua a gestirlo nel modo più appropriato e con sostegno diretto da parte della comunità internazionale. Contemporaneamente si è riuscito ad avviare un nuovo percorso di lavoro che ha come focus l educazione rivolta ai rifugiati siriani e con obiettivo quello di favorire al massimo l integrazione e la coesione sociale. In Giordania, come altrove, dopo 5 anni di crisi siriana i problemi principali sono infatti legati alla coesistenza e pacifica convivenza tra comunità rifugiate e comunità ospitanti. In quest ottica UPP ha presentato anche un programma per i Corpi Civili di Pace che dovrebbe iniziare nel 2017 con l invio di 4 volontarie/i nel paese. La Giordania rimane un luogo cruciale per UPP, essendo uno dei pochi paesi stabili della regione, nel quale dopo 13 anni di presenza l Associazione potrebbe in futuro stabilire la propria base regionale per meglio operare in tutta l area. Le strategie per il paese scontano però il limite che sono pochissime le persone interne all Associazione ad esso interessato. LIBANO Oltre allo storico impegno per i sostegni con i palestinesi nei campi profughi è stato realizzato anche un programma per favorire il dialogo tra rifugiati siriani e comunità ospitanti libanesi, ispirato ai principi del peacebuilding. Il programma si è svolto nel corso del 2015 ed ha visto la realizzazione di diverse occasioni formative. Due dei formatori hanno anche avuto l occasione di andare in Iraq per incontrare rifugiati siriani che facevano un percorso parallelo. Sebbene il percorso sia stato fragile nella sua regia complessiva, ha permesso però di rafforzare i rapporti con il partner locale in Libano, Permanent Peace Movement (PPM), e lavorare su due nuovi percorsi per il paese. In particolare sono stati presentati due nuovi progetti di Servizio Civile, uno sul bando regolare per l estero che è stato approvato e comporterà l invio di quattro volontari. Due lavoreranno con il partner PPM ed altri due nei campi dei rifugiati palestinesi. Un ulteriore bando dedicato ai Corpi Civili di Pace è stato presentato e potrebbe vedere l invio di ulteriori quattro volontari nel Si tratta di prospettive molto interessanti perché risulta molto difficile operare in una realtà complessa come quella libanese a distanza. Dove peraltro esiste una robusta società civile che ha un limitato bisogno di interventi di cooperazione. PALESTINA Si è svolto per la sesta volta il progetto Raccogliendo la Pace, in collaborazione con l Associazione per la Pace, con il Servizio Civile Internazionale ed altre associazioni storiche del pacifismo italiano. Il progetto è stato interamente co-finanziato dalle associazioni promotrici. E in fase di elaborazione una nuova strategia di lavoro per il Si continua a scontare lo scarso ritorno di informazioni in ambito associativo mentre andrebbe assunto questo processo come parte integrante del lavoro di UPP nella regione. A questo proposito nel 2015 si è investito su 3

4 una figura di sostegno di UPP che potesse organizzare il processo e veicolare al meglio le informazioni. L esperimento andrà rafforzato nel 2016 in modo da rendere Raccogliendo la Pace patrimonio, anche metodologico, dell Associazione. SERBIA Il gruppo dedicato alla Serbia ha continuato le sue attività in modo costante nel 2015 sostenendo i soggiorni estivi di molti minori serbi dal Kosovo e dalla Serbia. In particolare nel 2015 si è potuto organizzare nuovamente l iniziativa meritoria C è un bambino che, ovvero offrire la possibilità a minori rifugiati o che vivono asserragliati nelle enclave serbe del Kosovo di fare un periodo di vacanza. La Serbia è diventata nel corso del 2015 un paese cruciale per l arrivo dei rifugiati da est verso l Unione Europea. Non si è riusciti però ad avviare un lavoro in loro favore immediatamente nonostante gli ottimi legami e rapporti che UPP ha storicamente nel paese. Un principio di lavoro è stato avviato nel 2016 ed è in fase di sviluppo, anche se le rotte dei rifugiati sono nel frattempo cambiate. MEDITERRANEO Il progetto Freedom of Expression si è chiuso nel 2015 con un buon lavoro di rete svolto soprattutto in Tunisia, Iraq e Marocco. Il processo si è concluso con un ampia partecipazione di UPP al Forum Sociale Mondiale di Tunisi, dove sono state organizzate diverse iniziative sui media e a sostegno degli attivisti iracheni. Non si è altresì riusciti a capitalizzare il buon lavoro svolto e l assenza di una cultura francofona dentro l Associazione, incrociata con un lavoro schiacciato su Iraq e Siria, ha chiuso la finestra di opportunità che si era aperta nel Ciò non toglie che UPP abbia lavorato molto bene, raccogliendo rispetto dai partner e rimane un ottima base per un futuro lavoro in Tunisia o Marocco. Si è contemporaneamente concluso l ottimo lavoro svolto con la Scuola sulla sicurezza digitale che ha rappresentato un esempio unico di sostegno ai medi-attivisti nel mondo arabo ed una eccezionale opportunità per offrirgli strumenti utili per difendersi dalle persecuzioni. ITALIA Sostegni a distanza Nel 2015 i sostegni a distanza sono diminuiti in misura minore rispetto agli anni precedenti ma il trend rimane insostenibile e negativo. Si è per questo scelto di dedicare la Campagna di Natale 2015 ai sostegni anche se per risollevare il percorso sarebbero necessari investimenti molto consistenti in termini di comunicazione e nuove idee di sviluppo. In parte ci si sta lavorando nel 2016 ma gli esiti saranno di lungo periodo. Il sito dedicato ai sostegni è aggiornato regolarmente in modo da poter rendere a soci e sostenitori un costante quadro della situazione dei paesi dove sono attivi i sostegni. Laddove le azioni svolte sinora non siano efficaci andrà valutato nel corso del prossimo biennio se ha senso tenere in piedi o meno il percorso. In generale rimane la base su cui poggia la rete associativa ed a cui sono legati centinaia di sostenitori. Inoltre è un percorso di prossimità con molte comunità in Serbia, campi profughi palestinesi in Libano e Iraq unico nel suo genere, con famiglie conosciute personalmente e sostenute con cura. 4

5 Educazione Il gruppo educazione ha condotto alcuni interventi nelle scuole del Lazio nell ambito di un progetto finanziato dalla CGIL ma non è poi riuscito a sviluppare ulteriori attività. Scambi giovanili L impegno di alcuni giovani soci ha permesso anche nel 2015 al Ponte di partecipare a diversi scambi giovanili in particolare nel processo Democracy in Motion, che ha visto attivisti di diversi paesi incontrarsi e confrontarsi. Iniziative culturali, politiche e sociali Si sono svolte durante l anno diverse iniziative pubbliche su tutto il territorio nazionale. Di particolare rilievo è stato il lavoro su Daesh con una settimana di iniziative ed ospiti internazionali di rilievo. Comitati locali Nel 2015 sono stati attivi i comitati tematici, di Pisa, di Bergamo, Perugia e Napoli. I referenti di alcune sedi locali hanno in ogni caso sempre lavorato per l Associazione e promosso attività nei loro territori. Si è deciso di investire nel 2015 sui comitati e gruppi locali facendo un bando per programmi interni. Positivamente si è visto che il focus è stato l immigrazione e in ambito assembleare si valuteranno i risultati. Purtroppo l incentivo dato ai comitati non ha sempre avuto un uso pieno, si suggerisci dunque di utilizzare le risorse non utilizzate per rifinanziare i programmi che invece hanno ben funzionato o nuove iniziative. COMUNICAZIONE E RACCOLTA FONDI Nel 2015 il settore comunicazione ha lavorato molto bene e si è avvalso di una consulenza specifica fornita da una società di marketing. I risultati sono stati buoni con una progressiva autonomizzazione del settore. Rimangono forti debolezze in merito all organizzazione di iniziative di raccolta fondi e marketing del materiale associativo. Mentre non mancano ottime idee o proposte come la vignetta regalataci a fine 2015 dal fumettista Zerocalcare ed iniziative specifiche. In merito alla stampa andrebbe sistematizzato un rapporto con varie testate, sul modello del buon lavoro fatto con una rete di radio che regolarmente ci intervistano e ci citano. Ormai con i giornali e le tv si ragiona in termini di partnership in un rapporto ed accordo di reciproco scambio. Spesso invece ci troviamo utilizzati dal professionista di turno che non dà adeguata visibilità al nostro lavoro. Inoltre andrebbe ripreso con forza il rapporto privilegiato che prima avevamo con una serie di agenzie di stampa, che ci permetteva di essere regolarmente ripresi su altri media. In generale la raccolta fondi è l unica via per garantire sostenibilità all Associazione nel lungo periodo e andranno messi in campo investimenti consistenti ed una riflessione strategica e valutazione dei risultati ottenuti ottimizzando gli strumenti sinora messi in campo. 5

6 STRUTTURA INTERNA Il personale in Italia è stato tutto assunto, salvo alcune situazioni particolari che continuano a prestare servizi come consulenti. Dal punto di vista della situazione economica il bilancio 2015 ha nuovamente raddoppiato i proventi dell anno precedente ed inoltre sono stati creati dei fondi speciali che salvaguarderanno l Associazione da perdite improvvise. L Associazione non ha debiti ed ha un ottima liquidità al momento, nonché un patrimonio immobiliare consistente in provincia di Genova. Patrimonio che rappresenta altresì un problema gestionale perché in parte invendibile, mentre un immobile di pregio andrà subito venduto per fare un investimento possibilmente a Roma su una struttura da adibire a foresteria o a futura sede. Al momento si è deciso di entrare in una nuova sede che oltre ad essere molto bella è estremamente più onerosa dell attuale. In tal senso sarà necessario un impegno rilevante per arricchirla con un piano di iniziative che la rendano sostenibile. In generale il principale problema dell Associazione dal punto di vista della struttura rimane la sostenibilità. Il problema più volte sollevato negli anni rimane cruciale. Nonostante un personale eccezionale e capace sono pochissime le persone capaci di raccogliere fondi in modo sistematico attraverso le raccolte private e la progettazione, il che rende l Associazione molto fragile nel momento in cui una di queste persone se ne va. Il turn over del personale non è enorme ma lo stress accumulato in questi anni di guerre e di frustrazioni maturate nel non vederne uscita è forte. Le condizioni di lavoro in Iraq sono logoranti e le politiche di sostegno psicologico al personale introdotte non sono sufficienti. Dal punto di vista della direzione il 2016 ed il 2017 sono sempre più dedicati al benessere di tutta la struttura. Anche tenendo in conto che è necessario ridurre le attività, con tutte le conseguenze che questo comporta, e renderle più gestibili ed alla portata degli obiettivi sociali dell Associazione. CONCLUSIONE Si è scelto di fare una lettura autocritica del lavoro svolto in presenza di diversi successi. Migliaia di persone raggiunte, ampia visibilità di molti interventi ed autorevolezza in vari contesti, nonché il bilancio migliore della storia del Ponte, adeguate politiche del personale. Ad oggi la direzione rimane fortemente incapace di svolgere il suo ruolo pienamente nonostante alcuni settori siano stati delegati ampiamente (in particolare Comunicazione, Amministrazione e solo parzialmente la Cooperazione). Il lavoro sulla cooperazione vede continuamente la direzione impegnata nella progettazione e nella raccolta fondi da privati, in generale nella concreta realizzazione delle strategie associative. A questo si è posto rimedio rafforzando il settore Cooperazione durante il 2016 anche se poi è intervenuta una pesante novità con la responsabile di settore che ha lasciato l incarico. Il che riporta indietro il lavoro che si stava cercando di meglio strutturare. Si è però provveduto a nominare un capo missione in Iraq svincolato dai progetti che possa essere figura di supporto agli ormai numerosi project manager. 6

7 Le principali debolezze però rimangono intorno alla progettazione, che richiede expertise d area e tematiche non solo tecniche. Al momento l Associazione ha solo due o tre persone capaci di elaborare e negoziare programmi complessi, mentre per garantire sostenibilità sarebbe necessario poter disporre di un più ampio gruppo di persone con queste capacità. In questo senso si stanno sia riducendo le attività, selezionando quelle in cui l Associazione può effettivamente mettere in campo expertise validi e valore aggiunto per le comunità con cui si lavora. Inoltre si stanno identificando esperti capaci di completare le nostre capacità ed aiutarci nell implementazione di progetti più efficaci. Inoltre è stata offerta ad alcuni programmi, per il momento, la possibilità di avere degli impact assessment che diventino strumenti utili per dialogare con i donatori e per valutare l efficacia del nostro lavoro. Altra fragilità riguarda la raccolta fondi, per cui si cercherà di fare ulteriori investimenti anche se si teme che le attuali risorse rimangano insufficienti rispetto alle necessità di rendersi autonomi attraverso fondi privati. Infine, nonostante la riunione strategica svolta a ottobre ed un CN estremamente pro-attivo, manca una frequente elaborazione di pensiero strategico che renda sempre chiara la visione dell Associazione. Troppo spesso inseguiamo molti carri cercando di esserci e perdiamo occasioni importanti per concentrarci su ciò che possiamo fare bene. Questa è sempre stata la natura e la forza del Ponte, come Associazione aperta e plurale. In questa fase però sarebbe necessario decidere alcuni settori in cui l Associazione vuole e deve operare ed intorno a quelli costruire la futura strategia pluriennale, nonché efficaci campagne di advocacy. Solo in questo modo un Associazione piccola, troppo spesso in emergenza come i paesi in cui opera, potrebbe serenamente guardare al futuro. Infine, come nota assolutamente positiva, si nota che negli ultimi anni è emerso un gruppo di giovani cooperanti brave/i, appassionate/i e dedicate/i. L ideale sarebbe poter costruire nei prossimi mesi ed anni un graduale passaggio di consegne alle nuove forze, idee e capacità che stanno emergendo. La forza del Ponte in questi 25 anni di storia è sempre stata soprattutto la capacità di cambiare e di cambiarsi. Rimanendo sempre in cammino. 7

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