PLC Sistemi a Logica Programmabile Il linguaggi di programmazione

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1 PLC Sistemi a Logica Programmabile Il linguaggi di programmazione Prof. Nicola Ingrosso Guida di riferimento all applicazione applicazione dei Microcontrollori Programmabili IPSIA G.Ferraris Brindisi ipsiaferraris.it

2 PLC Il software dei PLC Con l avvento dei PLC, il software fa il suo ingresso nell ambito dell Automazione Industriale, che grazie alla programmabilità dei PLC, la soluzione di un problema di comando non è più vista in termini di cablaggio di singoli componenti ma come un programma da dare al sistema di comando stesso. Il programma quindi non è altro che la sequenza ordinata di istruzioni con la quale viene detto all oggetto programmabile cosa fare, come farlo e quali risultati cercare. Programma Dati ingresso Elaborazione Dati uscita

3 PLC Il software dei PLC Automazione Industriale Le istruzioni utilizzabili per scrivere il programma ed i comandi fornibili al PLC, però, non sono casuali o liberamente definiti dall operatore, ma sono parte integrante della struttura Hardware Software del PLC stesso, definita dal costruttore, quindi utilizzando un PLC, un problema di comando va visto sotto l aspetto hardware e software Hardware Software Istruzione

4 PLC Il software dei PLC Dal punto di vista Hardware, il problema della progettazione con il PLC è definire i collegamenti e gli eventuali interfacciamenti con il processo, mentre dal punto di vista Software, il problema è tradurre l operatività, in programma, seguendo l insieme delle istruzioni eseguibili dal PLC. Il software relativo all Automazione Industriale deve avere la caratteristica di essere funzionalmente adeguato, facilmente comprensibile e documentabile. Funzionalmente adeguato significa che il sistema di comando e controllo deve soddisfare tutte le esigenze dell impianto definite nella fase di stesura delle specifiche. Facilmente comprensibile significa che la struttura del programma deve essere leggibile anche da persone non direttamente coinvolte nella fase progettuale, eventualmente da parte di addetti alla manutenzione, ma anche da chi dovrà, col tempo, apportare modifiche o/e ampliamenti, anche dopo anni.

5 PLC: I linguaggi di programmazione Per capire le caratteristiche fondamentali dei linguaggi di programmazione dei PLC bisogna dire che di norma l utente del PLC non è un informatico, ma un operatore abituato a risolvere problemi di automazione e controllo, e dunque deve essere messo in condizioni di utilizzare si il PLC ma con un linguaggio di programmazione comprensibile e quindi facilmente utilizzabile. La facilità di utilizzo e la comprensibilità, sono peculiarità fondamentali di un linguaggio di programmazione per PLC, pena la rapida esclusione dal mercato del prodotto PLC, visto nella suo complessità sia Hardware che Software.

6 PLC: I linguaggi di programmazione I linguaggi di programmazione possono essere classificati nel seguente modo: LINGUAGGI Ladder Funzionale Lista Istruzioni Informatico LADDER detti anche KOP, sono graditi agli elettrotecnici poiché il programma è lo schema elettrico del problema. FUNZIONALE detti anche FUP, sono graditi agli elettronici poiché il programma è costituito da blocchi funzionali logici (assimilabili alle porte logiche) LISTA DI ISTRUZIONI detti anche AWL, sono graditi a tutti poiché usano particolari simboli, parzialmente mnemonici, per indicare le istruzioni, e per scrivere il programma delle funzioni desiderate. INFORMATICO consente di risolvere il problema avvalendosi di strutture prettamente informatiche.

7 PLC: I linguaggi di programmazione I PLC sono nati negli anni 60 e dopo 30 anni dalla loro nascita, non è ancora nata una standardizzazione dei vari linguaggi, e le varie scuole di pensiero (americana tedesca francese) hanno spesso imposto alle aziende costruttrici le loro tecniche di programmazione e i relativi linguaggi. Per gli americani i linguaggi di programmazione dei PLC sono: - Il ladder il linguaggio booleano Il functional Block Il Basic. Per i tedeschi i linguaggi di programmazione dei PLC sono: AWL FUP KOP I francesi pur adottandoli tutti, privilegiano un particolare linguaggio a blocchi funzionali detto Grafcet, e nato negli anni 70. Come si può notare tutte le diverse scuole prese in esame, prevedono sia lo schema a contatti o più propriamente LADDER o KOP e sia la lista di istruzioni o AWL come linguaggi di programmazione. Possiamo definire che per una convenzione non scritta, questi sono riconosciuti come i più usati linguaggi di programmazione.

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