ASPETTI E PROBLEMATICHE DI PRODUZIONI LOCALI DIFFUSE NEL MONDO
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1 ASPETTI E PROBLEMATICHE DI PRODUZIONI LOCALI DIFFUSE NEL MONDO Dott.ssa Carla Cattone 31 marzo
2 PRODOTTI DESTINATI IN PARTE ALL ESPORTAZIONE Bresaola/prosciutti/speck Pasta senza glutine Biscotti Confetture Formaggi Pizzoccheri Vino Mele Funghi/Conserve Caffè tostato 2
3 CONSIDERAZIONI GENERALI PAROLE CHIAVE : sicurezza alimentare, tracciabilità. ELEMENTI: norme di igiene, qualità ed etichettatura, criteri analitici, affidabilità trasportatore/mantenimento catena del freddo CRITICITA : norme di ampio respiro/alibi per non fare, resistenza ad adottare un metodo di lavoro sistematico, etichetta fattore di attrazione più che di informazione, disponibilità analitiche/scarsa flessibilità, sottovalutazione della fase di trasporto. 3
4 PROBLEMATICHE Prodotti crudi/contaminanti biologici Residui e contaminanti ambientali, contaminanti biologici Insetticidi e anticrittogamici Micotossine 4
5 PROBLEMATICHE Infestazioni/limiti di tolleranza OGM, micotossine Prodotti fitosanitari Ocratossina Contaminanti biologici/ph 5
6 DESTINAZIONI PAESI TERZI Modi diversi di concepire la qualità di un prodotto alimentare e norme diverse da Stato a Stato. UNIONE EUROPEA Normative tendenti ad uniformare i caratteri produttivi e sanitari dei prodotti alimentari, per singoli comparti. 6
7 ASPETTI PRATICI LEGATI ALL ESPORTAZIONE Stabilire la durata dell alimento Selezionare trasportatori adeguati Definire la documentazione necessaria per l esportazione Tradurre ufficialmente etichette e certificati 7
8 DOCUMENTAZIONE SANITARIA PER L ESPORTAZIONE Origine: normativa sanitaria del Paese di destinazione, accordi di equivalenza tra UE e alcuni Paesi Terzi, accordi bilaterali Italia/Paese Terzo, standard volontari. Difficoltà: diversificazione delle richieste, disposizioni particolareggiate/vaghe/specifiche, reperimento delle disposizioni. Supporti per l OSA: importatore estero, CCIAA, Associazioni nazionali di categoria, ASL, siti internet ufficiali ( del Min. Lavoro, Salute, Politiche Sociali). 8
9 ACCORDI INTERNAZIONALI Sono influenzati da esigenze: igienico-sanitarie reali (es. conservazione/trasporto) igienico-sanitarie fittizie (es. carne bovina ed encefalopatia spongiforme) specifiche dei Paesi importatori (culturali, ideologiche, religiose, economico-commerciali, impostazioni tecnico- scientifiche differenti) 9
10 ALCUNI CERTIFICATI ATTINENTI ALL IGIENE DEI PRODOTTI Certificati sanitari : rilasciati dall ASL (Dipartimento di Prevenzione Veterinario o SIAN). Certificato fitosanitario (D.L.vo 214/2005): per vegetali e prodotti vegetali, rilasciato da Ispettore Fitosanitario, operante per conto del Servizio Fitosanitario Regionale. Certificazioni volontarie, di fatto indispensabili: certificazione BRC (British Retail Consortium Standard) certificazione IFS (International Food Standard)... 10
11 CERTIFICAZIONI VOLONTARIE Gran Bretagna: di fatto per esportare in G.B. la Ditta deve essere in possesso di qualificazione BRC*, cioè devono essere presenti requisiti igienico-sanitari ben definiti, verificati da Ispettori inglesi e l alimento da esportare deve soddisfare criteri microbiologici specifici, certificati da Laboratorio accreditato. In provincia di Sondrio c è una sola Ditta certificata BRC. *British Retail Consortium (www brc.org.uk) 11
12 Francia e Germania: gran parte dei clienti francesi e tedeschi pone come condizione indispensabile per i loro fornitori la registrazione secondo lo standard IFS, che qualifica le aziende secondo requisiti di qualità, sicurezza e conformità alla normativa. In provincia di Sondrio risulta una ditta certificata IFS per l esportazione di funghi. Il certificato ha validità annuale ed è rilasciato da Ente certificatore riconosciuto. 12
13 CERTIFICATI SANITARI ASL Nel caso dei prodotti di origine animale si tratta in genere di richieste, e conseguenti attestazioni, ben definite quali - trattamento termico - durata della stagionatura - esito ispettivo delle carni Per altre tipologie di prodotti le richieste di certificazione al SIAN hanno varie denominazioni: certificato di scorta, certificato di accompagnamento, certificato per esportazione, certificato di libera vendita, in genere senza precisi riferimenti. 13
14 NELLA PRATICA Per funghi o caffè... il prodotto avente lotto... è stato lavorato e confezionato da Ditta in possesso di aut. san n... rilasciata da questa ASL. La Ditta è soggetta a vigilanza ai sensi della normativa vigente... (per ogni esportazione) 14
15 Per le mele... sono state raccolte nell anno..., sono idonee per il consumo umano, sono da consumarsi preferibilmente entro 90 giorni dalla data di spedizione. La Ditta è in possesso di aut.san. n... ; le ispezioni eseguite dal personale di vigilanza non hanno evidenziato riscontri igienico-sanitari sfavorevoli (per ogni esportazione) Per confetture e biscotti... il prodotto proviene da Ditta autorizzata con aut. san. n... Il prodotto è idoneo al consumo umano (dichiarazione iniziale) 15
16 UNIONE EUROPEA Libero scambio, in genere senza problemi. Per gli alimenti di origine animale: Bollo CE. 16
17 PRODOTTI STAGIONATI NON TRATTATI TERMICAMENTE Nei Paesi Anglosassoni non c è tradizione, e conseguentemente dimestichezza, con i prodotti crudi stagionati; tra i parametri microbiologici da ricercare, ai fini dell esportazione, è pretesa la carica batterica totale, cui è posta particolare attenzione. Essa risulta elevata per lo standard inglese, ma per lo più è dovuta alla elevata presenza di flora lattica; pertanto, anche se non obbligatori, è opportuno ricercare congiuntamente e certificare - gli indicatori di igiene: Enterobacteriaceae, Escherichia coli, Stafilococco coagulasi positivo, a dimostrazione della salubrità del prodotto. 17
18 PRODOTTI DI ORIGINE VEGETALE E FITOSANITARI A volte le difficoltà emergono non al momento del controllo ufficiale alla dogana, ma in seguito, durante la commercializzazione nel Paese estero. Per esempio in Germania non si tiene conto del residuo di sostanza attiva per singolo prodotto fitosanitario, ma della somma totale e quindi il limite massimo tollerato è più facilmente superabile rispetto all Italia. 18
19 Bresaola tonnellate/anno esportate oltre che nella UE ( Germania, Gran Bretagna, Francia) in Paesi extra UE (Medio Oriente, Russia, Giappone, Hong Kong, Canada, Brasile, Israele, Svizzera ) NON negli USA, in quanto carne bovina. Documentazioni sanitarie (Dipartimento di Prevenzione Veterinario): - tracciabilità del prodotto, - certificato inerente ad assenza di afta, BSE e peste bovina, - attestazione che l Italia adotta un Piano Nazionale Residui. 19
20 Prosciutto cotto, crudo e speck Esportati in Russia, Svizzera Documentazioni sanitarie (Dipartimento di Prevenzione Veterinario): - tracciabilità del prodotto, - certificato inerente ad assenza di peste suina, peste africana, malattia vescicolare, - attestazione che l Italia adotta un Piano Nazionale Residui. 20
21 Prosciutto cotto, crudo e speck Negli USA le carni non bovine sono esportabili a condizione che la Ditta produttrice risulti identificata mediante apposito Bollo USA. Il prosciutto cotto è ammesso perché trattato termicamente, il prosciutto crudo solo se stagionato oltre 400 giorni. Inoltre non tutte le metodiche analitiche ufficiali UE sono riconosciute negli USA (per ricerca salmonella: in Italia metodica ISO, negli USA metodica FSIS). Attualmente nessuna Ditta valtellinese esporta questo tipo di prodotti negli USA, a causa dei costi e delle difficoltà. 21
22 Esempi di documentazione di altro tipo per prodotti a base di carne: - dichiarazione del macellatore su tipo di macellazione (M.O. e Israele), - attestazione dell OSA che la carne è solo di provenienza UE (Russia), - attestazione dell OSA che la carne è solo di provenienza australiana e la linea di produzione esclusiva per l esportazione in Giappone, - dichiarazione (attestazione su documento di trasporto) che l alimento non è fatto transitare su territorio israeliano (Libano), - apposita licenza del Paese importatore, relativa ad una Ditta o ad un suo specifico prodotto, da ottenere tramite l importatore (Russia) 22
23 Vino Esportazioni oltre che nella UE ( Germania, Gran Bretagna..), in Paesi extra UE (Giappone, Corea, Canada, USA, Turchia, Svizzera ). Documentazioni sanitarie: - certificazione IFS - certificazione BRC - screening analitici (per tutte le destinazioni: parametri fisicochimici di base, metalli pesanti, micotossine, principi attivi dei prodotti fitosanitari, lieviti, titolo alcolometrico ), presso Laboratori esterni certificati. 23
24 Vino Particolari aree di attenzione - Germania: sofisticazioni (controlli a tappeto su presenza di glicerina di sintesi aggiunta, di coloranti per ottenere vini rosati a partenza dai bianchi, su annacquamenti, su aggiunta di vini provenienti da altri vitigni o annate diverse da quelle dichiarate in etichetta ); - Canada: anidride solforosa, etil-carbammato di etile; - Gran Bretagna: allergeni, contaminazioni crociate, corpi estranei, inchiostri usati su etichette e confezioni; - Giappone: allergeni, corpi estranei; - Corea: piombo, anidride solforosa. 24
25 Formaggi Sono esportati prevalentemente formaggi come il Casera semigrasso stagionato almeno 70gg o locali a breve/media stagionatura e formaggi di capra in Sud America, Nord America, Russia. Documentazioni sanitarie (Dipartimento di Prevenzione Veterinario): - tracciabilità del prodotto, - attestazione relativa al trattamento termico per formaggi con stagionatura inferiore a 60 giorni. Per l esportazione di prodotti a base di latte non vi sono in genere altre richieste specifiche salvo per gli USA: ispettori americani della FDA effettuano periodiche visite ispettive negli stabilimenti di produzione. 25
26 Mele 3000 tonnellate/anno; il 5% è esportato, oltre che nella UE (Germania, Romania, Ungheria...), in Libia, Albania, Egitto, Russia... Documentazione sanitaria: - certificato fitosanitario, - certificato sanitario del SIAN. Non si rilevano al momento ostacoli particolari all esportazione, ma si deve tenere conto che il mercato russo è in espansione e che la Russia richiede di fatto assenza di residui di fitofarmaci sui prodotti ortofrutticoli freschi. 26
27 Pizzoccheri e pasta senza glutine I pizzoccheri sono classificati come altra pasta (codici europei per l esportazione). L esportazione di pizzoccheri e pasta è rivolta a Paesi sia della UE (Austria, Germania...), sia extra UE (Svizzera, Brasile...). Anche per queste ultime destinazioni non è necessario produrre particolari certificazioni sanitarie, in quanto ritenuti sufficienti gli standard normativi europei. 27
28 Funghi Esportati prevalentemente nella UE. In passato vi è stato un modesto commercio con gli USA, reso difficoltoso per la rigidità dei controlli analitici ufficiali, in relazione alle possibili infestazioni. Documentazione sanitaria : - certificato fitosanitario, - certificazione IFS. 28
29 Caffè Esportato in Marocco, Israele (verifica delle modalità operative da parte dei Rabbini c/o la Ditta italiana, per motivi religiosi), Giappone, USA, Hong Kong... Documentazione sanitaria: - certificato fitosanitario, - certificato sanitario del SIAN per singola spedizione. 29
30 Biscotti Esportati prevalentemente in Austria ed in Croazia; per l esportazione in Croazia sono attualmente necessarie certificazioni sanitarie dettagliate per singolo lotto di prodotto. Fuori UE: Venezuela; la documentazione sanitaria, richiesta solo inizialmente, è costituita da - certificato sanitario del SIAN - copia autenticata dell autorizzazione sanitaria, - riscontri analitici chimico-fisici e microbiologici (rispetto delle norme italiane) e veridicità etichetta nutrizionale c/o Laboratorio accreditato. Inoltre dichiarazione della Ditta sui materiali da imballo. La documentazione deve riportare firme autenticate dalla Prefettura. 30
31 Confetture Esportate in Germania, Belgio, Gran Bretagna, Danimarca, Slovacchia, senza problemi. Fuori UE: Cina, Taiwan, USA, Venezuela, Messico. Documentazione sanitaria: - certificato sanitario del SIAN (qualificazione iniziale) per Cina e Taiwan, - analisi particolari (zuccheri totali, carica batterica totale ) per Venezuela, - copia etichetta nutrizionale per USA. L etichetta nutrizionale per USA segue schema in parte diverso: - le informazioni nutrizionali sono da riferire alla singola porzione, - ai parametri obbligatori italiani sono da aggiungere sodio e acidi grassi trans. 31
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