La genitorialità, tra clinica e ricerca

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1 La genitorialità, tra clinica e ricerca

2 La genitorialità. Definizione 1. Diverse tipologie di genitorialità (biologica, adolescente, monoparentale, adottiva, affidataria, omogenitorialità, fecondazione eterologa) Comune denominatore: relazione asimmetrica (ruoli distinti e disparità di responsabilità) di stretta dipendenza con il bambino. cura e gestione della relazione da parte dell adulto partecipazione attiva del piccolo agli scambi relazionali, carattrizzati da continui aggiustamenti reciproci(autonomia e protezione) Promozione dello sviluppo del bambino(fisico, cognitivo, emotivo, socio-relazionale) Modelli taciti (procedurali e affettivi) ed espliciti (dichiarativi, concettuali, semantici - accessibili alla riflessione e che compongono il sistema valoriale e di credenze - che guidano la cura e l accudimento in una relazione asimmetrica

3 La genitorialità. Definizione 2. Quali funzioni? Bornstein(1995): 1. Nurtural caregiving e material caregiving: soddisfacimento di bisogni fisici come alimentazione, salute, pulizia, igiene, vestiario, ecc. 2. Didactic caregiving e social caregiving: bisogni di tipo psicologico, come apprendimento e sviluppo delle abilità cognitive, adattamento efficace all ambiente, sviluppo delle abilità sociale ed emotive, soddisfacimento del bisogno affettivo di sicurezza, capacità di far fronte agli stress ambientali, ecc. Insieme di comportamenti osservabili e atteggiamenti/credenze nella gestione di questi compiti =«STILE GENITORIALE»

4 La genitorialità. Definizione 3. Sul piano dei comportamenti osservabili: Sensibilità: soglia percettiva, capacità di interpretare correttamente lo stato emotivo del bambino, entrare in sintonia ed empatia e contenere il vissuto del bambino vs. distorsioni dovute alla priorità del proprio stato emotivo): sviluppo ottimale della regolazione emotiva Responsività: prontezza e contingenza nella reazione; appropriatezza della risposta; intensità adeguata (né iperstimolante, né ipostimolante); completezza (soddisfacente per il bisogno espresso dal bambino) Queste qualità favoriscono lo sviluppo di una sintonia interattiva che contribuisce allo sviluppo psicobiologico del bambino(coppola et al., 2015) Fallimenti e riparazioni interattive(contributi di Tronick)

5 La genitorialità. Definizione 4. Sul piano dei modelli rappresentazionali: Stato mentale rispetto all attaccamento (Main): sistema di rappresentazioni interne più o meno coerenti ed integrate di pensieri, ricordi, emozioni, immagini relativa alla propria storia affettiva che filtrano e guidano l elaborazione di informazioni attuali relative a situazioni di attaccamento e accudimento. Cosa accade situazioni di accudimento a rischio? Ricordi traumatici e vissuti emotivi dolorosi non adeguatamente elaborati intrudono nelle esperienze di accudimento attuali, favorendo la trasmissione intergenerazionale di storie traumatiche Come sono contettualizzati gli stati mentali in contesti di altra traumaticità? 1. Unonrisolto(Hesse,2008) 2. Hostile/Helpless (Lyons-Ruth et al., 2005) stati di ritiro/impotenza e ostilità a livello comportamentale e di rappresentazioni mentali non integrate, predittive di D

6 La genitorialità. Definizione 5. Sul piano dei modelli rappresentazionali: Mind-mindedness (Meins): riconoscimento del bambino come portatore di stati mentali e non solo di bisogni ficsici che richiedono di essere soddisfatti Operazionalizzato nei mind-related comment appropriate e non-attuned Nozioni simili: 1. Insighghtfulness (Oppenheim; es. studi su risoluzione della diagnosi in casi di autismo): leggere il mondo dalla prospettiva del bambino e dunque accettare le sue emozioni, intenzioni e motivazioni 2. Funzione riflessiva (Fonagy): riflettere sulla prospettiva del bambino e sui suoi stati mentali Implicano tutte una capacità riflessiva della madre e predicono capacità meta-cognitive e socio-cognitive nel bambino

7 Stato mentale della madre Capacità riflessiva, insighfulness, mind-mindedness Accudimento sensibile e responsivo Attaccamento sicuro Competenze riflessive e meta-cognitive Regolazione emotiva efficace

8 Funzione educativa e funzione affettiva: è possibile educare senza amare o amare senza educare? Funzione educativa: porre limiti e regole, gestione del comportamento del bambino, veicolare modelli normativi e morali, promuovendo sviluppo di empatia emoralità Funzione affettiva: accudimento sensibili, fornire sicurezza e soddisfacimento ai bisogni di attaccamento

9 Funzione educativa e funzione affettiva: è possibile educare senza amare o amare senza educare? Evidenza empirica: eziologia dei problemi comortamentali e morali nelle relazioni affettive disfunzionali 1.Bowlby e Main: attaccamento insicuro -> modelli negativi del sé e dell altro -> bias attribuzione di intenzionalità ostili-> comportamento oppositivo 2.Attaccamento D-> comportamenti oppositivi come forma di controllo della relazione 3.Van Ijzendoorn: sicurezza -> sviluppo morale ed empatia -> adesione alle norme e meno incidenza di comportamento deviante 4.Kochanska: diverso stile genitoriale in diadi sicure vs. insicure nella gestione del comportamento disregolato predittivo di comportamento aggressivo a 8 anni 5.Lambruschi e Muratori: rabbia come minacciante la rottura della relazione -> evolve verso la disregolazione a causa di vissuti emotivi ingestibili (minaccia, senso di disperazione, inaccessibilità dell altro, umiliazione a livelli intollerabili) vs. caregiver capace di empatizzare e contenere in modo sensibile la rabbia del bambino, sostenuto da MOI positivi, induce un vissuto rassicurante di non minaccia alla rottura della relazione e quindi capacità di integrare il vissuto emotivo

10 Esiti evolutivi della qualità del parenting 1. Modelli di attaccamento 2. Strategie di gestione dell attivazione emotiva 3. Sviluppo cognitivo, neuropsicologico, prosociale e morale 4. A lungo termine: successo evolutivo e resilienza a fronte di fattori di rischio ambientali (es. gruppo dei pari con comportamento deviante; uso occasionale di sostanze stupefacenti) Quanto conta poter godere di una figura genitoriale? A. Nessuno: Evidenze meta-analitiche sulla maggiore incidenza di attaccamento insicuro e disorganizzato in bambini istituzionalizzati B. Uno. In situazioni di abuso e maltrattamento, è cruciale la qualità della relazione con l altro caregiver C. Contesti di accudimento collettivo: es kibbutz. Dati longitudinali. Cruciale la disponibilità di una figura genitoriale in alcuni momenti di bisogno.

11 Esiti evolutivi della qualità del parenting Direzione delle influenze 1. Genitore-> bambino 2. Influenze bidirezionali: ruolo della suscettibilità all ambiente per esiti evolutivi positivi e negativi 3. Circoli viziosi e virtuosi tra vulnerabilità neurobiologica del bambino e stato mentale del genitore

12 Linee guida per promuovere programmi di intervento a supporto della genitorialità 1. Identificare la/e vulnerabilità 2. Identificare i potenziali predittori della vulnerabilità, su cui poi intervenire 3. Valutazione di risorse e difficoltà 4. Adottare un approccio multimetodo: A. Questionari, interviste: conoscenza dichiarativa ed esplicita, percezione dell immagine di sé e del bambino B. Osservazione diretta, interviste semi-strutturate: conoscenza implicita e procedurale 5. Fase di valutazione preliminare(pre-test) e post-intervento per efficacia

13 Linee Guida della Society for Prevention Research per un programma evidencebased: Efficacy. Verifica dell efficacia dell intervento in condizioni controllate Effectiveness. Verifica dell efficacia dell intervento quando applicato nella prassi clinica VERIFICA EFFICACY 1. Esplicitazione del protocollo per la sua replicabilità(tempi, training, target) 2. Verifica del cambiamento prodotto, non solo«dichiarato» ma anche«valutato» 3. Pre-test; post-test; follow-up(almeno 6 ms dopo post-test): approccio longitudinale 4. Esplicitare meccanismi causali che mediano il cambiamento (sia come efficacia, sia come effetti iatrogeni effetti collaterali) 5. Strumenti impiegati: validi, attendibili, codifica cieca 6. Gruppo di controllo con assegnazione randomizzata (Randomized Controlled Trial design, RCT) 7. Adeguata analisi dati che tenga conto delle variabili individuali(es. ML) 8. Esplicitazione onesta e corretta dei risultati, target, limiti, moderatori 9. Replicazione dei risultati

14 Linee Guida della Society for Prevention Research per un programma evidencebased: Efficacy. Verifica dell efficacia dell intervento in condizioni controllate Effectiveness. Verifica dell efficacia dell intervento quando applicato nella prassi clinica VERIFICA EFFECTIVENESS Quanto l intervento è efficace quando applicato da professionisti e con un target diverso da quello del RCT? Oltre alle condizioni per la verifica della efficacy: 1. Training 2. Esplicitazione target 3. Verifica della applicabilità 4. Compliance e aderenza al programma (diverso dai soggetti della ricerca che sono volontari) 5. Fattibilità, con bilancio dei costi e dei benefici: vale la pena inglobarlo nella prassi dell attività clinica del servizio?

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