RELAZIONE ANNUALE DEL PROGRAMMA DI DISINFESTAZIONE - anno 2011

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1 RELAZIONE ANNUALE DEL PROGRAMMA DI DISINFESTAZIONE - anno 2011 Nel corso del 2011, l attività di disinfestazione e derattizzazione è stata attuata attraverso ACM-Veritas in 15 dei 17 comuni. Per altri due comuni invece (Pianiga e Fossò) il servizio è stato gestito in proprio con modalità simili anche se non sovrapponibili. Nel corso del 2011 sono state sperimentate alcune attività ipotizzate nella precedente stagione per migliorare l efficacia del servizio e le azioni di controllo sulla ditta incaricata del servizio. In particolare per quanto riguarda la derattizzazione è continuata la sperimentazione di diversi prodotti anche per combattere le limacce; il posizionamento delle rat-box è stato in parte modulato su richieste specifiche dei comuni e sono stati effettuate verifiche su richiesta particolari di cittadini e comuni. Per quanto riguarda il controllo delle zanzare, le attività di vigilanza di routine sono state sempre improntate al problema legato all emergere di situazioni epidemiologiche che richiedono o interventi mirati o integrati con azioni di miglioramento ambientale. Come già detto in altre occasioni, la collaborazione dei cittadini è fondamentale per mantenere pulite le aree private allo scopo di evitare il formarsi di siti favorevoli allo sviluppo delle zanzare siano esse ad abitudini diurne (z.tigre) che notturne (z.comune). Per quanto riguarda la zanzara comune, vettore della Febbre del Nilo Occidentale ( West Nile Disease ) il nostro territorio è interessato da un fenomeno di presenza costante e diffusa di tale virus di origine tropicale che, sfruttando le sue capacità di adattamento agli ospiti vertebrati (cavallo-uccello) e agli insetti vettori, si è stabilizzato nelle aree umide principalmente dell Italia settentrionale. La principale forma di prevenzione consiste nella lotta agli insetti vettori; è infatti importante incidere a livello ambientale riducendo i siti favorevoli allo sviluppo di queste zanzare, in particolar modo in prossimità di allevamenti animali, in presenza di raccolte d acqua come cisterne o in fossati ricchi di vegetazione e in cui esitano gli scarichi fognari domestici. (vedere anche allegati). I casi di malattia da virus West Nile registrate nel 2011 nelle provincie di Treviso e Venezia (11 casi) a confine con il Friuli e a Feltre (1 caso), fanno ipotizzare una elevata circolazione virale ed è necessaria una particolare attenzione al fenomeno, anche per la gravità della sintomatologia che, in alcuni casi, può portare a morte o lasciare conseguenze neurologiche irreversibili. Nell ambito delle competenze previste dalla DGR 324/2006 il Dipartimento di Prevenzione attraverso il Servizio di Igiene e sanità Pubblica, ha coordinato le verifiche sulle attività di disinfestazione e derattizzazione programmate sul territorio pubblico. Le verifiche di competenza sono state svolte da parte di personale in contratto di consulenza con l AULSS n. 13, nel periodo aprile-ottobre, in stretta collaborazione con personale del Servizio di Igiene e Sanità pubblica e con personale incaricato da Veritas. 1

2 Attività di controllo degli interventi di disinfestazione nei confronti delle zanzare nel territorio dell Azienda ULSS 13 (a cura del Dott. Martini Simone ENTOSTUDIO) Introduzione. Il controllo delle zanzare costituisce un fattore che influenza profondamente la qualità della vita, sia in occasioni di svago che nella normale vita di tutti i giorni, sia in contesto lavorativo che turistico. Un aspetto che non si può più sottovalutare inoltre è quello sanitario. Se la puntura delle zanzare non è di per sé particolarmente dannosa, la saliva provoca un effetto rubefacente e una reazione allergica cutanea che si manifesta sotto forma di irritazione cutanea di gravità variabile secondo il grado di sensibilità dell'individuo. Tuttavia è la diffusione di malattie virali trasmesse all uomo dalle zanzare a preoccupare maggiormente, ad esempio quella di Chikungunya nel 2007, i casi di infezione da West Nile nel 2009 e 2010 ed i casi di dengue autoctoni riscontrati lungo al costa della Francia Mediterranea ed in Croazia nel 2010, malattie in cui le zanzare costituiscono i riconosciuti vettori. Ora che questi rischi sono divenuti oggi più concreti è indispensabile avere la conoscenza della distribuzione dei Culicidi per poter intervenire tempestivamente applicando specifici protocolli di lotta alle zanzare. Come stabilito dai LEA è compito delle ULSS vigilare sulle attività di disinfestazione che si verificano nel territorio di competenza ed è in questo contesto che si inserisce l attività svolta nel territorio della ULSS 13. Modalità operativa L attività di controllo si è svolta nel periodo giugno ottobre ed ha interessato tutti i Comuni del territorio dell ULSS. Le verifiche si sono svolte attraverso il campionamento delle caditoie pubbliche situate nei centri urbani valutando direttamente il livello di infestazione e le specie di zanzara presenti. Per stimare l eventuale attività insetticida dei prodotti applicati dalle ditte di disinfestazione operanti sul territorio sono state seguite le indicazioni riportate nell allegato 4 della DGR 2178/2008. I campioni raccolti di larve raccolti dalle caditoie stradali sono stati quindi trasferiti in laboratorio in condizioni controllate per la verifica della % di sfarfallamento (ovvero regolare comparsa delle forma adulte). Tale modo di operare è necessario a seguito dell attuale e diffuso impiego per la disinfestazione larvicida di insetticidi (Presidi Medico Chirurgici) contenenti Regolatori di Crescita (IGR) che presentano un meccanismo d azione diverso rispetto ai comuni insetticidi che manifestano un azione immediata. Gli IGR agiscono infatti in fase di muta o in fase di metamorfosi, in questo caso la velocità d azione diminuisce ulteriormente. I danni irreversibili avvengono quindi durante il passaggio di stadio larvale o nel momento in cui dalla pupa avviene lo sfarfallamento della forma alata (adulto), originando adulti non vitali. Nel Comune di Dolo sono stati effettuati controlli anche all interno del Cimitero allo scopo di verificare la presenza di infestazione in focolai abitualmente non inseriti nei piani di controllo antilarvale. 2

3 Di ogni caditoia campionata sono state registrate le seguenti informazioni: Presenza o assenza di acqua; Presenza o assenza di larve; Specie presenti Oltre all attività descritta è stato effettuato un monitoraggio in alcune aree urbane per seguire puntualmente la dinamica stagionale ed in particolare il periodo fino al quale si potevano riscontrare larve di zanzara nelle caditoie pubbliche. Risultati Si riportano in forma grafica e tabellare i risultati conseguiti. Tabella 1- Risultati complessivi dell attività di monitoraggio. Comune Tombini osservati Tombini con acqua Tombini secchi Tombini con larve Tombini senza larvale Campioni eseguiti Campioni positivi Cx pipiens Cx Pipiens e Ae albopictus Ae albopictus Santa Maria di Sala Mirano Spinea Martellago Camponogara Dolo Campagna Lupia Vigonovo Mira Fossò Pianiga Fiesso D'Artico Strà Campolongo Mag.re Scorzè Salzano Noale TOTALI

4 Grafico 1 percentuale di tombini con presenza di larve Grafico 2 distribuzione di caditoie con acqua nel periodo di osservazione Grafico 3 distribuzione delle specie di zanzara nelle caditoie con acqua. 4

5 Le verifiche hanno interessato 453 caditoie delle quali 365 con acqua, di queste in 48 (13,15%) sono state riscontrate larve di zanzara (grafico 1). Complessivamente sono stati effettuati 14 campioni secondo le metodologie descritte, posti in osservazione in laboratorio 12 campioni hanno consentito lo sviluppo di adulti di zanzara. Nel 4,17% delle caditoie con zanzare sono state riscontrate esclusivamente larve di zanzara tigre, mentre nel 66,67% questa condivideva il focolaio con la zanzara Comune. Discussione Molti sono stati gli aspetti interessanti e le informazioni utili che è possibile trarre dalle osservazioni condotte sul territorio nel corso dei campionamenti. Un aspetto per certi versi sorprendente e in netto contrasto con la convinzione diffusa, è rappresentato dall elevata percentuale di caditoie con acqua. Dall esperienza acquisita in altri territori infatti nel corso dell estate la percentuale di tombini con acqua sui totali presenti si aggira generalmente sul 45-50% mentre nel territorio dell ULSS 13 questo valore è risultato essere dell 80%. Questo valore è molto significativo in quanto impatta sulla lotta attribuendo molto più valore alla lotta larvicida in ambito pubblico. La presenza di un elevato numero di caditoie, unito ai dati sulla composizione delle specie presenti riscontrate in questi focolai, manifesta come la rete di tombini costituisca un importante fonte di produzione anche della zanzara comune, notoriamente maggiormente legata a fossati stagnanti e inquinati. Questa specie (Culex pipiens) ha assunto una nuova importanza negli ultimi anni in quanto principale vettore del Virus del West Nile (vedere allegati). Dall osservazione dei campioni di larve raccolti nelle caditoie si è evidenziato come la quasi totalità abbia consentito lo sviluppo di adulti vitali. Questa sta ad indicare che le caditoie da cui sono stati prelevati i campioni erano state trattate male o non trattate affatto. 5

6 LA LOTTA CONTRO I RATTI sul territorio Il servizio erogato sul territorio viene svolto attraverso passaggi periodici che prevedono sostituzione delle esche (paraffinato estruso blu) non consumate o vecchie all interno delle postazioni di derattizzazione (RAT-BOX). Nel 2011 sono stati effettuate verifiche a campione in 6 Comuni così suddivise : Anno Derattizzazione Verifiche effettuate Comune verifiche Camponogara 1 Dolo 1 Fiesso d Artico 1 Martellago 1 Scorzè 1 Spinea 1 Nel corso delle verifiche sono state riscontrate alcune criticità nella cartellonistica e nelle modalità di posizionamento delle postazioni (posizioni troppo in vista, troppo lontane dalle tane o rifugi per i ratti, come ad esempi scoline, fognature). Per quanto riguarda la sperimentazione effettuata dalla ditta Gico Systems sulla efficacia del Lumachicida associato o meno a pasta fresca, i dati raccolti mostrano come il consumo dell esca da parte delle lumache si sia in generale notevolmente ridotto, probabilmente per effetto del prodotto lumachicida ma anche in seguito all utilizzo di esca in bustine, che si erano già mostrate valide nei confronti delle lumache. Per quanto riguarda le medie dei consumi riscontrati, i dati raccolti rilevano una maggiore presenza nell area SUD, ma fondamentalmente indicano una presenza di roditori inferiore a quella rilevata durante gli anni 2008 e 2009 in cui probabilmente vi era una popolazione di roditori superiore a quella attuale Dai dati forniti dalla ditta che effettua il servizio emerge che il 59% delle richieste extra capitolato interessano l attività di derattizzazione. Riteniamo assolutamente necessaria una gestione delle postazioni maggiormente flessibile per permettere di raggiungere buoni risultati senza fare ricorso a richieste extra, con costi aggiuntivi per le amministrazioni comunali. Bisogna considerare inoltre che spesso i ratti si localizzano a stretto contatto con le abitazioni (per quanto concerne il caso del ratto grigio questo si verifica molto spesso in presenza di un allevamento di animali da bassa corte di tipo familiare che offre ottime possibilità di alimentarsi). 6

7 PROSPETTIVE PER IL 2012 Per quanto riguarda le attività di derattizzazione, come per il 2011 bisognerà ripensare all offerta del servizio in collaborazione con le amministrazioni comunali, affinché la disposizione delle stazioni con le esche sia modulabile in base alle reali esigenze e a puntuali richiesti provenienti dalla cittadinanza senza per questo modificare sostanzialmente il numero totale all interno di un territorio. Entro il mese di marzo si effettuerà un primo controllo su tutti i Comuni del territorio. Per quanto riguarda il controllo delle zanzare, dovranno essere considerate, oltre alle attività di vigilanza di routine, l emergere di situazioni epidemiologiche che richiedono o interventi mirati o integrati con azioni di miglioramento ambientale. Come già detto in precedenza, la collaborazione dei cittadini è fondamentale per mantenere pulite le aree private allo scopo di evitare il formarsi di siti favorevoli allo sviluppo delle zanzare siano esse ad abitudini diurne (z.tigre) che notturne (z.comune). Dolo, Febbraio 2012 ALLEGATI: vari AZIONI DA INTRAPRENDERE IN PRESENZA DI UN CASO DI FEBBRE CHIKUNGUNYA O DENGUE (da:regione Veneto Protocollo di emergenza Sorveglianza e lotta al vettore Chikungunya Dengue West Nile) A) caso accertato di presenza del virus nel vettore (zanzara tigre): L Istituto Zooprofilattico segnala la presenza del virus nel vettore entro 48 ore al dell Ulss (SISP) territorialmente competente e saranno effettuate le seguenti azioni: 1. Il SISP informa la Direzione Sanitaria, il Sindaco e la Direzione Regionale per la Prevenzione entro 48 ore; 2. il Sindaco individua la Ditta di disinfestazione e attua con la consulenza tecnica del SISP il progetto di intervento secondo le indicazioni del Ministero della Salute e della Regione; 3. Il SISP propone al Sindaco l emissione di un ordinanza contingibile ed urgente per rendere più coercitivo il coinvolgimento dei cittadini nel migliorare le norme comportamentali di prevenzione della replicazione del vettore e nel favorire l accessibilità alle aree private per gli interventi di disinfestazione. 7

8 B) caso sospetto o accertato di malattia nell uomo: Segnalazione del caso I casi di febbre Chikungunya e Dengue, anche sospetti, devono essere segnalati alla Regione e al Ministero attraverso il sistema di segnalazione rapida con le modalità di seguito riportate: 1. il medico segnalatore, che per primo pone il sospetto di caso deve segnalarlo immediatamente, o al massimo entro 12 ore, (per telefono o fax o e mail) al dell Azienda ULSS competente territorialmente e seguire le modalità previste dal protocollo Sorveglianza passiva delle febbri estive in allegato. 2. l Azienda Ulss (SISP) trasmette immediatamente la segnalazione alla Regione (entro 12 ore), Servizio Igiene Pubblica e Screening, tramite telefono o fax o e mail. Provvede inoltre ad: a) effettuare un indagine epidemiologica accurata (scheda di notifica e sorveglianza allegata alla lettera Circolare del Ministero della Salute del 4 agosto 06) e ad inviarla in Regione. Nella scheda oltre ai dati anagrafici saranno riportati gli spostamenti del paziente avvenuti nei 15 giorni precedenti l insorgenza della sintomatologia in modo da differenziare un caso importato (viaggio in un area endemica o epidemica per Chikungunya o Dengue) da un caso autoctono (area con trasmissione locale di Chikungunya o Dengue accertata); b) effettuare una valutazione ambientale e abitativa della persona per valutare il rischio di esposizione ai vettori. In particolare al paziente, ai familiari e ai conviventi saranno fornite indicazioni per la protezione individuale dalle punture di zanzara e sarà consegnato materiale informativo. In presenza di area del territorio comunale ad alta densità di infestazione da zanzare (frazione /quartiere), oltre agli interventi di disinfestazione, sarà effettuata una sorveglianza per almeno 45 giorni dalla data di inizio dei sintomi dell ultimo caso confermato; c) informare: la Direzione Sanitaria, i MMG ed i Pediatri di Libera Scelta, nonche la Direzione Medica dell Ospedale ed il Pronto soccorso; il Sindaco territorialmente competente; il Ministero della Salute (Ufficio V Malattie Infettive e Profilassi Internazionale); l Istituto Superiore di Sanita (reparto Epidemiologia Malattie infettive Centro Nazionale Epidemiologia, sorveglianza e Protezione della Salute); il Centro di riferimento per la sorveglianza ed il controllo dell Aedes albopictus in Italia dell ISS (reparto di malattie trasmesse da vettori e sanita internazionale). 3. Il laboratorio analisi (ospedaliero o territoriale), invia i campioni di sangue al Laboratorio di Riferimento Regionale che opera in correlazione con i laboratori nazionali di riferimento per la Chikungunya. 4. Il Sindaco: individua la Ditta di disinfestazione e attua, con la consulenza tecnica del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica, il progetto di intervento secondo le indicazioni del Ministero della Salute e della Regione Il SISP propone al Sindaco l emissione di una Ordinanza contingibile ed urgente per l incremento delle norme comportamentali di prevenzione della replicazione del vettore e per l accessibilità alle aree private per gli interventi di disinfezione. SORVEGLIANZA WEST NILE (da:regione Veneto - Protocollo di emergenza Sorveglianza e lotta al vettore Chikungunya Dengue - West Nile) Caso accertato di presenza del virus nel vettore (zanzara comune) L Istituto Zooprofilattico segnala la presenza del virus nel vettore entro 48 ore al dell Ulss (SISP) territorialmente competente e saranno effettuate le seguenti azioni: Il SISP informa la Direzione Sanitaria, il Sindaco e la Direzione Regionale per la Prevenzione entro 48 ore; il Sindaco individua la Ditta di disinfestazione e attua con la consulenza tecnica del SISP il progetto di intervento secondo le indicazioni del Ministero della Salute e della Regione 8

9 Difendiamoci dalle zanzare 1 La collaborazione di tutti i cittadini è fondamentale per ridurre lo sviluppo delle zanzare. Infatti nonostante l impegno annuale degli enti comunali nelle attività di disinfestazione è fondamentale che ognuno adotti alcune semplici precauzioni per impedire la riproduzione delle zanzare e per evitare le loro punture. Per fare questo è importante conoscere con chi abbiamo a che fare, le sue abitudini e i suoi punti deboli, ora più che mai, considerato il pericolo di possibili malattie che possono essere trasmesse da questi insetti. Z. tigre Z. comune Aedes Albopictus - genere: Aedes - specie: Albopictus - origine: sud-est asiatico - segni particolari: colore scuro, striature bianche sulle zampe e fascia bianca sul dorso; volo rapido, irregolare non superiore a due metri da terra, difficile da intercettare anche da parte degli uccelli - diffusione: attraverso trasporto passivo di uova capaci di ibernarsi - plasticità ecologica: elevata, utilizzo di piccole raccolte d acqua dolce per lo sviluppo delle larve; l adulto predilige ambienti antropizzati, fino a 600 mt. di altitudine ed è attivo fino a temperature di C; le uova deposte in autunno schiudono in primavera - ciclo completo uovo-adulto : a 25 C meno di 10 giorni - deposizione uova: 2-3 giorni dopo il pasto di sangue; 60 uova circa per ciclo; max 7 cicli; depone uova singole sopra la superficie dell acqua; - sopravvivenza: fino a 30 giorni - modalità di diffusione in Italia: attraverso il commercio di copertoni usati o piante e trasporto accidentale di adulti all interno di veicoli. - focolai larvali ideali: caditoie, chiusini, sottovasi, piccolo raccolte d acqua dolce vicine alle case o a fabbriche, depositi, cimiteri. - raggio d azione degli adulti: in media circa mt. grazie anche a corridoi ecologici di verde. - attività: esterna, prevalentemente diurna, estremamente rapida, nelle ore più fresche o in zone ombreggiate; gli adulti sostano volentieri sulla vegetazione - periodo di maggiore attività: da luglio a settembre - vittime preferite: uccelli e mammiferi con spiccata predilezione per l uomo. - infezioni trasmesse: Dengue e Chikungunya Culex pipiens - genere: Culex - specie: pipiens - origine: autoctona, paesi a clima temperato - segni particolari: colore bruno, attratte dalla luce; udibile ronzio caratteristico - diffusione: ubiquitaria - plasticità ecologica: molto elevata, adattandosi a condizioni climatiche molto diverse (steppa, foresta, pianura, deserto) e in ambienti diversi (case, cantine, stalle ecc..); l adulto è attivo fino a 1000 mt. di altitudine; alcuni adulti superano l inverno all interno delle abitazioni e producono le prime uova senza pasto di sangue - ciclo completo uovo-adulto : a 25 C max. 10 giorni - deposizione uova: 2-3 giorni dopo il pasto di sangue; 300 uova circa per ciclo; max 3 cicli; le uova sono deposte a grappolo sulla superficie dell acqua. - sopravvivenza: madiamente 30 giorni (per le forme svernanti fino a 5 mesi) - focolai larvali ideali: fossati lungo le strade ricchi di materiale organico, canalette per smaltimento liquami e per irrigazioni, caditoie, chiusini, vasche di depuratori, bidoni, cisterne e raccolte d acqua dolce all interno di garages e scantinati - raggio d azione della z. adulta: fino a 1 km. grazie anche a corridoi ecologici di verde. - attività: dentro le abitazioni, prevalentemente crepuscolare e notturna; dopo il pasto di sangue si riposa in angoli bui prima di deporre le uova. - periodo di maggiore attività: primavera - estate e autunno se le condizioni atmosferiche o ambientali sono favorevoli - vittime preferite: uccelli e mammiferi e l uomo - infezioni trasmesse: Febbre West Nile (da Informa DP-Maggio 2011) 9

10 Impedire la riproduzione delle zanzare Per evitare di creare situazioni favorevoli alla riproduzione delle zanzare è fondamentale la collaborazione di tutti i cittadini. Ecco cosa ognuno di noi può fare per contenere il problema: svuotare o ricambiare l acqua di ogni contenitore (secchi, annaffiatoi, sottovasi e simili, vaschette della condensa) almeno una volta alla settimana anche nei cimiteri; se non è possibile farlo, coprire i contenitori con una zanzariera o usare prodotti alternativi per i fiori (es. argilla espansa); evitare l accatastamento o l abbandono di contenitori (copertoni, teli in plastica ed altri oggetti) che per la loro forma consentono accumuli d acqua piovana, anche piccoli; irrigare orti e giardini senza creare ristagni; mantenere il giardino pulito ed ordinato eliminando gli eventuali sedimenti fangosi; le siepi possono essere trattate con prodotti abbattenti da fine giugno;(1) controllare che le grondaie non siano otturate e siano mantenute in efficienza; svuotare e sostituire spesso l acqua di fontane o vasche ornamentali e inserire pesci che si nutrono di larve; sostituire spesso l acqua degli abbeveratoi e ciotole per animali; tenere puliti i tombini e caditoie presenti negli spazi privati e mettere in essi prodotti di sicura efficacia larvicida e a basso impatto ambientale (2). Questi prodotti sono acquistabili in commerciali agricole, negozi di fiori, consorzi agrari in alcuni supermercati e centri commerciali; tenere sfalciati e puliti i fossati e le canalette private in modo che il deflusso dell acqua sia costante e senza ristagni. Segnalare al comune eventuali ristagni in scoli comunali o consortili. Difendiamoci dalle zanzare 2 Evitare le punture delle zanzare Per evitare la puntura delle zanzare è importante prendere alcune precauzioni. Ecco cosa ognuno di noi può fare per evitare il contatto con le zanzare: apporre zanzariere alle finestre per impedire l ingresso nelle abitazioni delle zanzare; tali zanzariere possono essere spruzzate con insetticidi a base di piretroidi che hanno anche una azione repellente sugli insetti. spruzzare insetticidi nelle stanze di soggiorno o usare diffusori di insetticida a corrente elettrica, avendo cura che i locali siano ben aerati; proteggere i bambini piccoli con zanzariere sopra la culla o il lettino e sui passeggini: meglio usare zanzariere di cotone rispetto a quelle sintetiche; usare repellenti cutanei sulla cute esposta. Tra i prodotti in commercio quelli più affidabili sono a base di dietil-toluamide (DEET) o di icaridina (KBR); l impiego va ripetuto ogni 3-6 ore circa; non usare profumi che attraggono le zanzare usare indumenti di colore chiaro quando si esce che coprano bene la pelle di braccia e gambe; questo vale anche per coloro che lavorano all aperto (es. giardinieri, vivaisti ecc.); eventualmente spruzzare insetticidi e repellenti sugli indumenti stessi; ma soprattutto parlate con i vostri vicini per informarli sulla importanza delle azioni da fare tutti assieme per impedire la proliferazione delle zanzare. (1) in caso di elevate infestazioni si possono applicare sulle siepi fino ad un altezza max di 3 metri prodotti a base di piretroidi seguendo scrupolosamente le indicazioni riportate in etichetta usando protezioni personali ( guanti, mascherina, occhiali o visiera). Tali prodotti sono reperibili presso commerciali agricole e grossi centri commerciali (2) Principio attivo Nomi commerciali formulazione applicazione (a titolo di esempio) consigliabile Diflubenzuron FLUBEX compresse 1 compressa per caditoia ogni 3-4 settimane (*) Pyriproxyfen PROXILAR, TIGREX, AQUA-LARV, compresse 1 compressa per caditoia ogni 3-4 settimane (*) B. Thuringiensis VECTOBAC DT tavolette 1 tav. per caditoia ogni 7 giorni (*) (*) la frequenza dipende dalle condizioni atmosferiche (temperatura e piogge);in caso di precipitazioni molto abbondanti ripetere il trattamento 10

11 LISTA DI CONTROLLO SEI SICURO DI AVERE FATTO IL POSSIBILE PER DIFENDERTI DALLE ZANZARE? PER IL TUO BENESSERE E QUELLO DELLE PERSONE CHE SONO VICINO A TE VERIFICA REGOLARMENTE CON QUESTA LISTA DI CONTROLLO SE STAI COLLABORANDO EFFICACEMENTE ALLA LOTTA CONTRO LE ZANZARE. Ho eliminato tutti gli oggetti che possono raccogliere acqua, anche in piccole quantità? ( lattine, barattoli, tappi, teli di plastica ) SI NO Ho capovolto gli oggetti che non posso eliminare? (carriole, annaffiatoi, secchi ) SI NO Ho controllato che tombini, caditoie e grondaie non siano intasate? SI NO Ho svuotato e pulito i sottovasi e le vaschette della condensa almeno una volta alla settimana? SI NO Ho coperto con teli o zanzariere contenitori, bidoni, vasche o altri oggetti che contengono acqua e che non posso svuotare? SI NO Ho limitato l irrigazione di orto e giardino per evitare la formazione di ristagni d acqua? SI NO Ho eseguito un trattamento contro le larve di zanzara in tombini, caditoie, griglie? (segnare data ultimo passaggio ) SI NO...E PER EVITARE LE PUNTURE DELLE ZANZARE... Ho posizionato zanzariere alle finestre? Proteggo la mia famiglia con l uso di zanzariere per i bambini piccoli, di insetticidi e repellenti cutanei per gli altri? SI NO Mi proteggo quando lavoro all esterno usando indumenti con maniche lunghe, pantaloni lunghi e repellenti cutanei? SI NO Se hai risposto SI a tutte le domande, stai facendo del tuo meglio per prevenire la infestazioni da zanzare e per proteggere la Tua famiglia. Se hai risposto NO a qualche domanda, dovresti aumentare il Tuo impegno. 11

12 FEBBRE del NILO OCCIDENTALE (West Nile Fever) La febbre West Nile (West Nile Fever) è una malattia provocata dal virus West Nile (West Nile Virus, Wnv), un virus della famiglia dei Flaviviridae isolato per la prima volta nel 1937 in Uganda da una donna con febbre, appunto nel distretto West Nile (da cui prende il nome). Il virus è diffuso in Africa, Asia occidentale, Europa, Australia e America. Sintomi e quadro clinico Il periodo di incubazione dal momento della puntura della zanzara infetta varia fra 2 e 14 giorni, ma può essere anche di 21 giorni nei soggetti con deficit a carico del sistema immunitario. La maggior parte delle persone infette non mostra alcun sintomo. Fra i casi sintomatici, circa il 20% presenta sintomi leggeri: febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei. Questi sintomi possono durare pochi giorni, in rari casi qualche settimana e possono variare molto a seconda dell età della persona. Nei bambini è più frequente una febbre leggera, nei giovani la sintomatologia è caratterizzata da febbre mediamente alta, arrossamento degli occhi, mal di testa e dolori muscolari. Negli anziani e nelle persone debilitate, invece, la sintomatologia può essere più grave. I sintomi più gravi si presentano in media in poco meno dell 1% delle persone infette (1 persona su 150) e comprendono febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni, fino alla paralisi e al coma. Alcuni effetti neurologici possono essere permanenti. Nei casi più gravi (circa 1 su mille) il virus può causare un encefalite letale. Vettori responsabili della trasmissione I serbatoi del virus sono gli uccelli selvatici e le zanzare (più frequentemente del tipo Culex), le cui punture sono il principale mezzo di trasmissione all uomo. Altri mezzi di infezione documentati, sono trapianti di organi, (soprattutto il rene) trasfusioni di sangue e la trasmissione madre-feto in gravidanza. La febbre West Nile non si trasmette da persona a persona tramite il contatto con le persone infette. Il virus infetta anche altri mammiferi, soprattutto equini, ma in alcuni casi anche cani, gatti, conigli e altri. La trasmissione diretta tra animale domestico infetto e uomo, non è possibile. Prevenzione Attualmente non esistono vaccini per l uomo anche se ve ne sono alcuni allo studio, (mentre da giugno 2009 è disponibile in commercio in Italia un vaccino spento per equidi). La prevenzione risulta la migliore arma contro questa malattia: è importante proteggersi dalle punture delle zanzare mediante le precauzioni generali, oltre a miglioramenti ambientali per ridurre il proliferare delle zanzare stesse. FOCOLAI LARVALI PIU COMUNI - Zanzara comune (culex) abbeveratoi per animali grondaie otturate caditoie e tombini pluviali con materiale organico fossi lungo le strade canalette per smaltimento acque chiare e scure canali per irrigazioni pozzetti di impianti fognari e vasche di depuratori Raccolte d acqua in scantinati, sotterranei o case in costruzione annaffiatoi secchi e bacinelle bidoni e vasche teli di plastica che coprono cumuli di materiali Ambienti interessati ambiente rurale stalle, depositi agricoli, vasche di concimaie cantieri edili vivai, orti, giardini e parchi, strade ambienti domestici (locali interrati, cantine) 12

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