indice 7 Introduzione 9 CAP. 1 Lo sviluppo del linguaggio 13 CAP. 2 L articolazione verbale 19 CAP. 3 Le difficoltà di articolazione verbale

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "indice 7 Introduzione 9 CAP. 1 Lo sviluppo del linguaggio 13 CAP. 2 L articolazione verbale 19 CAP. 3 Le difficoltà di articolazione verbale"

Transcript

1 indice 7 ntroduzione 9 C. 1 Lo sviluppo del linguaggio 13 C. 2 L articolazione verbale 19 C. 3 Le difficoltà di articolazione verbale 35 C. 4 Le immagini articolatorie 39 Bibliografia 41 SZ. 1 mmagini articolatorie versione grande 67 SZ. 2 mmagini articolatorie versione piccola 77 SZ. 3 Quaderno delle sillabe 99 SZ. 4 mmagini articolatorie con grafema sul retro 109 SZ. 5 Lavagna a secco 117 SZ. 6 Scheda delle prime letture 129 SZ. 7 Schede di classificazione delle parole

2 ntroduzione Le difficoltà di articolazione verbale rappresentano solo una delle alterazioni che possono interessare il linguaggio ma, per quanto la produzione dei fonemi sia un atto che in ultima analisi è di tipo periferico e strumentale, spesso esse sono presenti in situazioni patologiche che interessano tutto il processo di produzione linguistica (i disturbi specifici di linguaggio, alcune forme di afasia, le disartrie, le disprassie, le ipoacusie) e che, a loro volta, possono essere secondarie a problematiche di tipo cognitivo, psicologico, affettivo-relazionale. l corretto sviluppo del linguaggio, e in particolare dell aspetto foneticofonologico e della metafonologia, rappresenta uno dei prerequisiti essenziali per l apprendimento della letto-scrittura, soprattutto in lingue come l italiano in cui c è una stretta corrispondenza tra fonemi e grafemi. i conseguenza le situazioni in cui, per motivi diversi, un logopedista può trovarsi a dover lavorare sull articolazione verbale sono frequenti. artendo da questa considerazione, è stato messo a punto del materiale specifico, le «immagini articolatorie», che sia di supporto al lavoro di impostazione o di correzione dei fonemi. Lo stesso materiale può essere utile al logopedista, ma anche al personale scolastico delle scuole per l infanzia e del primo ciclo della scuola primaria, nonché agli insegnanti di sostegno, perché rappresenta uno strumento operativo per favorire la comparsa dei prerequisiti e l apprendimento delle prime fasi della letto-scrittura. Scopo del lavoro l materiale presentato (le immagini articolatorie) viene pubblicato dopo essere stato utilizzato per oltre 10 anni nel trattamento logopedico di pazienti, soprattutto in età pediatrica, con difficoltà di articolazione di tipo periferico (dislalie isolate organiche o funzionali), disturbi specifici di linguaggio, alterazioni linguistiche in quadri di compromissione cognitiva (fra i quali la sindrome di own). n suo utilizzo importante è stato fatto con bambini ipoacusici gravi e profondi, per i quali in realtà erano state inizialmente costruite le immagini articolatorie. l materiale è stato utilizzato, a seconda dei pazienti, per l impostazione dei fonemi, per la correzione degli errori articolatori, per esercizi di percezione uditiva,

3 ma anche per stimolare i prerequisiti alla lettura attraverso appositi esercizi di tipo metafonologico nell ottica di facilitare, in bambini con difficoltà di linguaggio pregresse o residue, il processo di apprendimento della lettura stessa. La stimolazione dei prerequisiti alla lettura è stata poi effettuata anche in alcuni bambini normodotati attraverso attività di gioco con le immagini articolatorie. n tutti i casi le attività proposte sono state accettate con interesse e il materiale è risultato particolarmente utile per coloro che non erano ancora in grado di leggere, perché costituisce una rappresentazione concreta dei fonemi e rende possibile effettuare precocemente esercizi di vario tipo non realizzabili altrimenti. Si è scelto di pubblicare le immagini articolatorie per la loro effettiva e provata efficacia e per la richiesta, rivoltami più volte da colleghe e insegnanti, di poterle reperire in qualche modo. Struttura del volume el primo capitolo vengono descritte le tappe fondamentali dello sviluppo comunicativo-linguistico e le componenti del linguaggio verbale. el secondo capitolo viene descritto in modo approfondito l aspetto fonetico del linguaggio verbale, sia in termini fisiologici che relativamente alle alterazioni che si possono manifestare, passando poi, nel terzo capitolo, a descrivere in modo specifico le modalità con cui tali problematiche possono essere trattate dal punto di vista logopedico. el quarto capitolo si introduce l idea di immagini articolatorie, descrivendo il razionale alla base della loro costruzione e gli ambiti in cui possono essere utilizzate. Seguono una presentazione globale delle varie parti operative del volume (con particolare riferimento ai soggetti e alle specifiche difficoltà a cui ogni gruppo di schede operative è rivolto, ai momenti e alle modalità di utilizzo) e le sette sezioni con i relativi materiali e schede. 8 ifficoltà di articolazione verbale

4 4 Le immagini articolatorie artendo dal presupposto che l impostazione dei fonemi avviene attraverso il supporto di vari strumenti e metodi, si è pensato di riunire le varie caratteristiche di ogni fonema in un unica immagine che serva da supporto all impostazione e alla concettualizzazione della postura articolatoria corretta, soprattutto in soggetti che non sanno ancora leggere. tal fine sono state preparate delle «immagini articolatorie», una per ogni fonema, in cui sono presenti: l atteggiamento degli organi articolatori (labbra, lingua, muscolatura mimica), rappresentato con l immagine di un volto che produce il fonema; il tratto sordo-sonoro, rappresentato colorando nei fonemi sonori la zona del collo che viene fatta toccare al bambino per apprezzare la vibrazione laringea; il tratto continuo, semicostrittivo o esplosivo, rappresentato associando: ai fonemi continui una lunga linea colorata di giallo, che il bambino deve percorrere con un dito durante la produzione del fonema; a quelli esplosivi un cerchio di colore verde, che il bambino tocca brevemente; a quelli semicostrittivi un cerchio verde seguito da una linea gialla più breve; in alcune tavole compaiono anche le dita che indicano o toccano gli organi articolatori, per ricordare le suddette tecniche utilizzate durante la fase di impostazione; la scheda del fonema è infine completata dal grafema corrispondente in stampatello maiuscolo (rosso per le vocali, blu per le consonanti, arancione per le difficoltà ortografiche). C

5 ateriale ella parte operativa del volume, si trovano i seguenti materiali. 1. «mmagini articolatorie versione grande», complete, dei singoli fonemi della lingua italiana: 5 tavole per le vocali e 19 per i fonemi consonantici. on sono presenti le varianti sonore di /s/ e /z/ e le variazioni aperta/chiusa di /e/ e /o/, in quanto non sempre distintive (nel senso che spesso vengono utilizzate in modo variabile a seconda dei dialetti); inoltre non esiste per esse una modalità di trascrizione ortografica che le differenzi dai corrispettivi /s/, /z/, /e/, /o/. Le immagini relative ai fonemi che corrispondono a difficoltà ortografiche sono accompagnate dalla trascrizione più utile alla produzione del fonema singolo; nelle sezioni successive si porrà poi l attenzione del bambino sulle variazioni da operare per trascrivere correttamente il fonema a seconda della vocale che segue. 2. «mmagini articolatorie versione piccola». 3. «Quaderno delle sillabe» in cui ogni consonante viene abbinata alle 5 vocali. 4. «mmagini articolatorie con grafema sul retro» in versione piccola. 5. «Lavagna a secco» per esercizi di composizione, scrittura e lettura di sillabe con il supporto di una tabella a doppio ingresso. 6. «Schede delle prime letture»: semplici sequenze di «immagini articolatorie» che corrispondono a parole monosillabiche o bisillabiche, associate al significato. 7. «Schede di classificazione delle parole» in base al suono iniziale. tilizzo del materiale Le «immagini articolatorie» possono essere utili come supporto al trattamento logopedico di bambini, non ancora in grado di leggere, che presentano difficoltà fonetiche primarie o secondarie. Risultano inoltre particolarmente utili nella valutazione delle capacità percettive dei bambini ipoacusici, nei quali è possibile con tale materiale testare la percezione dei singoli fonemi molto precocemente. seconda degli obiettivi previsti per il singolo bambino, le «immagini articolatorie» possono essere utilizzate anche per stimolare o migliorare le competenze relative alla letto-scrittura, ad esempio in vista dell ingresso alla scuola primaria. Relativamente ai materiali di ciascuna sezione, viene fornita nel paragrafo successivo una descrizione delle caratteristiche di ogni tipologia di schede, del tipo di situazioni o soggetti per cui può essere utile e vengono fatti alcuni esempi di attività. Trattandosi comunque di materiale abbastanza versatile, è possibile trovare altre modalità o scopi di utilizzo. Struttura del materiale e specificazioni szion 1: mmagini articolatorie versione grande ossono essere utilizzate con i bambini anche molto piccoli fin dalle prime fasi del trattamento logopedico, presentandole in contemporanea con l impostazione 36 ifficoltà di articolazione verbale

6 dei fonemi e facendone un utilizzo sistematico non appena il bambino dimostra interesse per esse (di solito dai mesi in poi). ossono servire per esercizi di produzione attiva di singoli fonemi, in cui il bambino non ricorre alla ripetizione, ma effettua una «lettura» autonoma dell immagine. sempio di attività: il fonema viene impostato allo specchio utilizzando le metodiche classiche (visualizzatori, gesti, ecc.), ma nello stesso tempo si presenta l immagine articolatoria facendo notare la corrispondenza. n seguito si mostra l immagine articolatoria e si chiede al bambino di evocare la corrispondente prassia fonetica. Queste immagini possono inoltre servire per esercizi di identificazione dei fonemi, per favorire la memorizzazione delle prassie. Gli esercizi di identificazione, se eseguiti a bocca schermata, sono utili per testare la percezione dei singoli fonemi nei bambini ipoacusici. sempio di attività: il bambino, su richiesta, deve individuare una delle immagini che ha davanti osservando l atteggiamento articolatorio della logopedista (se si punta a potenziare l aspetto gnosico-prassico) o ascoltando la richiesta effettuata a bocca schermata (se si lavora per valutare o stimolare la percezione uditiva). l numero e la tipologia delle immagini fra le quali il bambino deve scegliere varia in base agli obiettivi, solitamente si comincia con un numero ridotto di scelte (2-3), che poi viene gradualmente incrementato, e si propongono fonemi molto diversi dal punto di vista acustico/articolatorio, per poi arrivare a proposte di stimoli sempre più simili. an mano che il patrimonio fonetico si amplia, mettendo in sequenza due tavole si possono fare esercizi attivi di coarticolazione, con formazione di dittonghi e di sillabe dirette e inverse. Senza il supporto di tale materiale, con bambini non ancora in grado di leggere, esercizi di questo tipo si possono fare solo in modo passivo tramite ripetizione. n risultato secondario di tale proposta è che si comincia molto precocemente a stimolare la sintesi sillabica, che è uno dei presupposti metafonologici alla lettura, senza aggiungere la difficoltà di dover memorizzare i grafemi. szion 2: mmagini articolatorie versione piccola ermettono di effettuare gli stessi esercizi con bambini più grandi o in un momento successivo, quando il bambino ha già memorizzato le singole prassie e gli basta vedere complessivamente le caratteristiche articolatorie per evocare la produzione del fonema (essendo più piccole, un analisi visiva dettagliata è più difficile e per «leggerle» il bambino deve mettere in atto un riconoscimento globale, il che dovrebbe favorire il successivo processo di riconoscimento visivo dei grafemi e delle parole). szion 3: Quaderno delle sillabe iuta a eseguire in modo rapido e sistematico gli esercizi di coarticolazione e, allo stesso tempo, stimola a osservare la sistematicità della formazione delle sillabe e la capacità di sintesi sillabica, nonché a cimentarsi nella lettura di sillabe Le immagini articolatorie 37

7 composte solo da grafemi, avendo ben presente che la sequenza di due segni ha un preciso corrispettivo nell articolazione. szion 4: mmagini articolatorie con grafema sul retro ossono essere utili nel momento in cui si voglia favorire la memorizzazione dei grafemi o in casi in cui il bambino ha particolari difficoltà in tal senso (ad esempio nei bambini dislessici). n realtà, nel processo di apprendimento della lettura la memorizzazione dei grafemi presenta un livello di difficoltà molto inferiore rispetto all acquisizione di abilità di tipo metafonologico (sintesi e analisi della sillaba e della parola, classificazione delle parole in base ai suoni che la compongono, ecc.), ma ci possono essere casi in cui un training in tal senso è utile e necessario. n questi casi, grazie al tipo di schede qui presentato, è possibile effettuare esercizi di lettura o dettato di singoli grafemi, avendo a disposizione, nel caso di errore da parte del bambino, una verifica oggettiva. sempio di attività: il bambino deve leggere il grafema e poi viene girata la carta in modo che possa verificare la correttezza della lettura. szion 5: Lavagna a secco È utile per passare dai singoli grafemi alle sillabe, abbandonando gradualmente il supporto dell immagine. Tramite la tabella a doppio ingresso che costituisce la lavagna, il bambino verrà ulteriormente stimolato a concettualizzare il processo di formazione della sillaba, a comprenderne la sistematicità e a sviluppare la capacità di riflessione metafonologica. sempio di attività: esercizi di scrittura, ricerca e lettura di sillabe. szion 6: Schede delle prime letture er favorire precocemente una visione della lettura quale fonte di informazione, si dimostra al bambino come alcune sequenze di movimenti articolatori, e quindi di grafemi, corrispondono a stringhe che identificano dei significati a lui noti; in questo modo viene introdotta la lettura delle prime parole. szion 7: Schede di classificazione delle parole Servono per effettuare esercizi di abbinamento di parole (rappresentate con disegni) al fonema/grafema iniziale. L utilizzo delle immagini articolatorie rappresenta una semplificazione prima dell esecuzione degli stessi esercizi con i grafemi, ma anche nei casi in cui c è bisogno di un passaggio intermedio, prima di arrivare alla richiesta di analisi esclusivamente acustica («Quale di queste parole comincia con»), o nei casi in cui tale richiesta non è fattibile, ad esempio nei bambini ipoacusici. 38 ifficoltà di articolazione verbale

8 SZ 1 G RTCLTR VRS GR 2010, R. icastro, iffi coltà di articolazione verbale, Trento, rickson 43

9 SZ 1 G RTCLTR VRS GR C Z 2010, R. icastro, iffi coltà di articolazione verbale, Trento, rickson 59

10 SZ 2 G RTCLTR VRS CCL B T L 2010, R. icastro, iffi coltà di articolazione verbale, Trento, rickson 71

11 SZ 3 QR LL SLLB 2010, R. icastro, iffi coltà di articolazione verbale, Trento, rickson 79

12 SZ 4 G RTCLTR C GR SL RTR 2010, R. icastro, iffi coltà di articolazione verbale, Trento, rickson 107

13 SZ 4 G RTCLTR C GR SL RTR 2010 rickson 2010 rickson 2010 rickson 2010 rickson GL G C G G SC 2010 rickson 2010 rickson , R. icastro, iffi coltà di articolazione verbale, Trento, rickson

14 SZ 5 LVG SCC B 2010, R. icastro, iffi coltà di articolazione verbale, Trento, rickson 111

15 SZ 6 SCH LL R LTTR 2010, R. icastro, iffi coltà di articolazione verbale, Trento, rickson 125

16 SZ 7 SCH CLSSCZ LL RL R B G V 2010, R. icastro, iffi coltà di articolazione verbale, Trento, rickson 135

Log. Marzia Lorenzini. S. Giorgio di Mantova 09 Dicembre 2013

Log. Marzia Lorenzini. S. Giorgio di Mantova 09 Dicembre 2013 Log. Marzia Lorenzini S. Giorgio di Mantova 09 Dicembre 2013 Da Giocare con le parole 2 ED Erickson Capacità di percepire e riconoscere per via uditiva i fonemi che compongono le parole del linguaggio

Dettagli

DIMENSIONI CRITERI INDICATORI

DIMENSIONI CRITERI INDICATORI Allegato 4 - Manerbio META EDUCATIVA: autonomia in ambito scolastico (classe 4/5 scuola primaria) DIMENSIONI CRITERI INDICATORI GESTIONALE OPERATIVA Uso degli strumenti Conoscere gli strumenti necessari

Dettagli

IMPARARE A LEGGERE E SCRIVERE IN ITALIANO L2

IMPARARE A LEGGERE E SCRIVERE IN ITALIANO L2 Arcangela Mastromarco IMPARARE A LEGGERE E SCRIVERE IN ITALIANO L2 Centro COME 2002 Centro COME, Farsi Prossimo Onlus www.centrocome.it 1 Presentazione IMPARARE A LEGGERE E SCRIVERE IN ITALIANO L2 La declinazione

Dettagli

PROTOCOLLO DI INTESA

PROTOCOLLO DI INTESA PROTOCOLLO DI INTESA tra la Regione Veneto e l Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto PER LE ATTIVITA DI IDENTIFICAZIONE PRECOCE DEI CASI SOSPETTI DI DSA 4 settembre 2014 Alessandra Scabia Obiettivi

Dettagli

CONTROLLO DELLO STIMOLO CONSEGUENZE DELLE RISPOSTE CONSEGUENZE DELLE RISPOSTE CONTROLLO DELLO STIMOLO CONTROLLO DELLO STIMOLO CONTROLLO DELLO STIMOLO

CONTROLLO DELLO STIMOLO CONSEGUENZE DELLE RISPOSTE CONSEGUENZE DELLE RISPOSTE CONTROLLO DELLO STIMOLO CONTROLLO DELLO STIMOLO CONTROLLO DELLO STIMOLO CONSEGUENZE DELLE RISPOSTE Fino ad ora si è visto come le conseguenze delle risposte modificano il comportamento del soggetto. In quest ottica si è parlato di rinforzamento che è l operazione che descrive

Dettagli

Metodi di alfabetizzazione

Metodi di alfabetizzazione Metodi di alfabetizzazione a cura di Ambra Gasparetto Risorse dei non alfabetizzati Gli immigrati stranieri sono spesso più veloci nell apprendimento degli analfabeti italiani (che se al giorno d oggi

Dettagli

COME SI IMPARA A LEGGERE E A SCRIVERE?

COME SI IMPARA A LEGGERE E A SCRIVERE? COME SI IMPARA A LEGGERE E A SCRIVERE? a cura della Counselor Psicopedagogica dott.ssa P. Paolini Ogni bambino ha una sua SCRITTURA SPONTANEA TEORIA LINGUISTICA: idee e regole che ha ricavato osservando

Dettagli

ESERCIZI PER IL POTENZIAMENTO DELLA LETTO-SCRITTURA GRUPPO A

ESERCIZI PER IL POTENZIAMENTO DELLA LETTO-SCRITTURA GRUPPO A ESERCIZI PER IL POTENZIAMENTO DELLA LETTO-SCRITTURA GRUPPO A Progetto www.aprico.it Obiettivo Scuola Fondazione ASPHI Onlus - La riproduzione anche parziale è vietata senza autorizzazione scritta Data:

Dettagli

LA DISGRAFIA. Lucia Papalia lugr.papalia@libero.it

LA DISGRAFIA. Lucia Papalia lugr.papalia@libero.it LA DISGRAFIA Lucia Papalia lugr.papalia@libero.it La disgrafia è un disturbo specifico dell apprendimento che si evidenzia come difficoltà a riprodurre i segni alfabetici e quelli numerici; riguarda il

Dettagli

Istruzioni per leggere bene. Istruzioni per leggere bene

Istruzioni per leggere bene. Istruzioni per leggere bene Istruzioni per leggere bene A cura di Silvana Loiero 1 La lettura orientativa La prima: farsi un idea generale La seconda: identificare le parti La terza: scorrere indici e sintesi La quarta: leggere rapidamente

Dettagli

DSA I DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO

DSA I DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO DSA I DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO COME INTERVENIRE ALLA LUCE DELLA LEGGE 170/2010 A CURA DEL PROF. Benedetto di Biasio A.S. 2011/2012 LA DISLESSIA è un disturbo strumentale di lettura. Ad esso

Dettagli

IL CURRICOLO PER IL PRIMO CICLO D ISTRUZIONE SCUOLA PRIMARIA E

IL CURRICOLO PER IL PRIMO CICLO D ISTRUZIONE SCUOLA PRIMARIA E IL CURRICOLO PER IL PRIMO CICLO D ISTRUZIONE SCUOLA PRIMARIA E SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO LINGUA INGLESE SCUOLA PRIMARIA - CLASSE PRIMA L apprendimento della lingua inglese permette all alunno di

Dettagli

Sviluppo del linguaggio. Le fasi dello sviluppo del linguaggio

Sviluppo del linguaggio. Le fasi dello sviluppo del linguaggio Sviluppo del linguaggio Le fasi dello sviluppo del linguaggio 1 2 Sviluppo del linguaggio: fase pre-linguistica I bambini sviluppano la capacità di parlare secondo una sequenza ordinata di fasi: passando

Dettagli

Metafonologia. Luciana Ventriglia. insegnante-pedagogista clinico Formatore A.I.D

Metafonologia. Luciana Ventriglia. insegnante-pedagogista clinico Formatore A.I.D Metafonologia Luciana Ventriglia insegnante-pedagogista clinico Formatore A.I.D Definizione di competenza metafonologica È una particolare conoscenza metalinguistica che consiste nella capacità di percepire

Dettagli

PREMESSA Continuità curricolare Continuità metodologica

PREMESSA Continuità curricolare Continuità metodologica PREMESSA Il progetto continuità, nasce dall esigenza di garantire al bambinoalunno un percorso formativo organico e completo, che miri a promuovere uno sviluppo articolato e multidimensionale del soggetto,

Dettagli

DIFFICOLTA DI APPRENDIMENTO E NUOVE TECNOLOGIE

DIFFICOLTA DI APPRENDIMENTO E NUOVE TECNOLOGIE DIFFICOLTA DI APPRENDIMENTO E NUOVE TECNOLOGIE IL SOFTWARE DIDATTICO PER INTERVENTI SULLE ABILITA Prof.ssa Silvia Antimiani Cos è il software didattico È un software che permette di sviluppare competenze

Dettagli

SVILUPPO DEL LINGUAGGIO NEL BAMBINO. 17.11.2015 L.Carretti-logopedista-HSA Como 1

SVILUPPO DEL LINGUAGGIO NEL BAMBINO. 17.11.2015 L.Carretti-logopedista-HSA Como 1 SVILUPPO DEL LINGUAGGIO NEL BAMBINO 17.11.2015 L.Carretti-logopedista-HSA Como 1 SVILUPPO DEL LINGUAGGIO PREDISPOSIZIONE BIOLOGICA ESPOSIZIONE ALL AMBIENTE LINGUISTICO 17.11.2015 L.Carretti-logopedista-HSA

Dettagli

La legge 169/2008 con gli articoli 2 e 3 ha introdotto alcuni importanti cambiamenti entrati in vigore già nel passato anno scolastico e riguardanti:

La legge 169/2008 con gli articoli 2 e 3 ha introdotto alcuni importanti cambiamenti entrati in vigore già nel passato anno scolastico e riguardanti: Processo di valutazione degli alunni: fasi e documenti progettati ed adottati dal Collegio dei Docenti della Direzione Didattica Mazzini alla luce del D.P.R. 122/2009. La legge 169/2008 con gli articoli

Dettagli

CONSIGLI PER POTENZIARE L APPRENDIMENTO DELLA LINGUA

CONSIGLI PER POTENZIARE L APPRENDIMENTO DELLA LINGUA CONSIGLI PER POTENZIARE L APPRENDIMENTO DELLA LINGUA Possiamo descrivere le strategie di apprendimento di una lingua straniera come traguardi che uno studente si pone per misurare i progressi nell apprendimento

Dettagli

Insegnare le abilità sociali con la carta a T. ins. Fabrizia Monfrino

Insegnare le abilità sociali con la carta a T. ins. Fabrizia Monfrino Insegnare le abilità sociali con la carta a T ins. Fabrizia Monfrino Scuola: I circolo di Giaveno (To) Classe: trasversale Anno scolastico: 2003/2004 Insegnare le abilità sociali con l uso della carta

Dettagli

LA DISLESSIA. Lucia Papalia lugr.papalia@libero.it

LA DISLESSIA. Lucia Papalia lugr.papalia@libero.it LA DISLESSIA Lucia Papalia lugr.papalia@libero.it DISLESSIA È un disturbo di automatizzazione delle procedure di transcodifica dei segni scritti in corrispondenti fonologici che emerge all inizio della

Dettagli

Osservare abilità metafonologiche

Osservare abilità metafonologiche Osservare abilità metafonologiche La competenza metafonologica Capacità di percepire e riconoscere i suoni per via uditiva, i fonemi che compongono le parole del linguaggio parlato, operando adeguate trasformazioni

Dettagli

CIRCOLO DIDATTICO DI SAN MARINO Anno Scolastico 2013/2014

CIRCOLO DIDATTICO DI SAN MARINO Anno Scolastico 2013/2014 CIRCOLO DIDATTICO DI SAN MARINO Anno Scolastico 2013/2014 RICERCA-AZIONE Insegnare per competenze: Lo sviluppo dei processi cognitivi Scuola Elementare Fiorentino DESCRIZIONE DELL ESPERIENZA Docente: Rosa

Dettagli

Come valutare le caratteristiche aerobiche di ogni singolo atleta sul campo

Come valutare le caratteristiche aerobiche di ogni singolo atleta sul campo Come valutare le caratteristiche aerobiche di ogni singolo atleta sul campo Prima di organizzare un programma di allenamento al fine di elevare il livello di prestazione, è necessario valutare le capacità

Dettagli

LINGUA INGLESE E SECONDA LINGUA COMUNITARIA

LINGUA INGLESE E SECONDA LINGUA COMUNITARIA LINGUA INGLESE E SECONDA LINGUA COMUNITARIA (I traguardi sono riconducibili al Livello A1 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue del Consiglio d Europa per la sc. primaria) (I traguardi

Dettagli

Dalle scatole alle figure piane. Percorso di geometria Classe prima Scuola Primaria Rispescia a.s. 2014-2015

Dalle scatole alle figure piane. Percorso di geometria Classe prima Scuola Primaria Rispescia a.s. 2014-2015 Dalle scatole alle figure piane Percorso di geometria Classe prima Scuola Primaria Rispescia a.s. 2014-2015 Dalle Indicazioni nazionali per il curricolo Le conoscenze matematiche contribuiscono alla formazione

Dettagli

Istituto Comprensivo B.C. Ferrini Anno scolastico 2007-08. Le prove: cosa sono, come si svolgono, cosa accade dopo.

Istituto Comprensivo B.C. Ferrini Anno scolastico 2007-08. Le prove: cosa sono, come si svolgono, cosa accade dopo. Istituto Comprensivo B.C. Ferrini Anno scolastico 2007-08 2 Incontro informativo per i Genitori: Le prove: cosa sono, come si svolgono, cosa accade dopo. Progetto di monitoraggio delle capacità di lettoscrittura

Dettagli

VADEMECUM per INSEGNANTI

VADEMECUM per INSEGNANTI DSA: Disturbi Specifici Apprendimento VADEMECUM per INSEGNANTI Scuola dell Infanzia Scuola Primaria Direzione Didattica di Leno - 2011/2012 PERIODO DELLA SCUOLA DELL INFANZIA Indicatori di rischio Intorno

Dettagli

CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE ITALIANO

CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE ITALIANO CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE ITALIANO Livello di base non raggiunto Non ha raggiunto tutte le competenze minime previste nel livello di base Riconosce ed utilizza le strutture linguistiche di base Comprende

Dettagli

Anno 2008-9: casi singoli. Anno 2009-10: coinvolgimento Scuola Primaria

Anno 2008-9: casi singoli. Anno 2009-10: coinvolgimento Scuola Primaria Ricercare per Fare Storia del progetto Anno 2007-8: la ricerca ha coinvolto 10 bambini con S.Down tra 3-6 anni, genitori e insegnanti di 7 scuole d infanzia. Anno 2008-9: casi singoli. Anno 2009-10: coinvolgimento

Dettagli

POLO OPERATIVO DISLESSIA ASP

POLO OPERATIVO DISLESSIA ASP Associazione Italiana Dislessia & Azienda Sanitaria Potenza & Ufficio Scolastico Regionale per la Basilicata Ambito provinciale di Potenza PREMESSA Progetto di individuazione precoce delle difficoltà di

Dettagli

Potenziare le Abilità. Scuola dell Infanzia

Potenziare le Abilità. Scuola dell Infanzia Potenziare le Abilità Metafonologiche nell ultimo anno di Scuola dell Infanzia Rete Infanzia CTI Valmont 28 settembre 2010 a cura di Beatrice Caponi Leggi questo testo Abnembaren mixstab, spulmaschinen

Dettagli

MUSICA SCUOLA PRIMARIA CLASSI PRIME

MUSICA SCUOLA PRIMARIA CLASSI PRIME MUSICA SCUOLA PRIMARIA CLASSI PRIME Ascoltare, analizzare e rappresentare fenomeni sonori e linguaggi musicali - Classificare i fenomeni acustici in base ai concetti di silenzio, suono, rumore - Individuare

Dettagli

Diagnosi e trattamento dei DSA

Diagnosi e trattamento dei DSA Franceschi, S., Lo Presti, G., Centro Studi Erickson (Trento), CentralMente Centro Neuropsicologia Clinica dello Sviluppo (Ascoli Piceno) Psicologo, Servizio di Neuropsicologia e Psicopatologia dell Apprendimento

Dettagli

Con il termine programma Teacch si intende l organizzazione dei servizi per persone autistiche realizzato nella Carolina del Nord, che prevede una

Con il termine programma Teacch si intende l organizzazione dei servizi per persone autistiche realizzato nella Carolina del Nord, che prevede una IL PROGRAMMA TEACCH Con il termine programma Teacch si intende l organizzazione dei servizi per persone autistiche realizzato nella Carolina del Nord, che prevede una presa in carico globale in senso sia

Dettagli

INGLESE COMUNICAZIONE NELLE LINGUE STRANIERE. b. Utilizza la lingua inglese nell uso delle tecnologie dell informazione e della comunicazione

INGLESE COMUNICAZIONE NELLE LINGUE STRANIERE. b. Utilizza la lingua inglese nell uso delle tecnologie dell informazione e della comunicazione INGLESE COMPETENZE SPECIFICHE AL a. Nell incontro con persone di diverse nazionalità è in grado di esprimersi a livello elementare in lingua inglese. b. Utilizza la lingua inglese nell uso delle tecnologie

Dettagli

da 2 a 5 giocatori, dai 10 anni in su, durata 30 minuti

da 2 a 5 giocatori, dai 10 anni in su, durata 30 minuti da 2 a 5 giocatori, dai 10 anni in su, durata 30 minuti OBIETTIVO Il vincitore è colui che, dopo due round di gioco, delle sue 11 ordinazioni, ne ha consegnate il maggior numero. CONTENUTO DELLA SCATOLA

Dettagli

COMUNE DI SOLBIATE ARNO

COMUNE DI SOLBIATE ARNO SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con deliberazione della Giunta Comunale n. 98 del 14.11.2013 1 GLI ELEMENTI DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE Oggetto della valutazione:obiettivi

Dettagli

I DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO

I DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO I DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO I DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO Si parla di disturbo specifico di apprendimento quando un soggetto in età evolutiva presenta difficoltà isolate e circoscritte

Dettagli

2^ parte: - prendere una scatola e praticare un foro in modo che il bambino possa infilarvi la mano senza vederla, ma dall altro lato sarà visibile

2^ parte: - prendere una scatola e praticare un foro in modo che il bambino possa infilarvi la mano senza vederla, ma dall altro lato sarà visibile LE AGNOSIE TATTILI Si svolgono in due parti. 1^ parte: - il bambino pone una mano sopra un foglio bianco - l insegnante ne ripassa il contorno con un pennarello - il bambino toglie la mano dal disegno

Dettagli

REVISIONE-CORREZIONE. La Revisione è un momento molto importante nel processo della produzione scritta.

REVISIONE-CORREZIONE. La Revisione è un momento molto importante nel processo della produzione scritta. REVISIONE-CORREZIONE La Revisione è un momento molto importante nel processo della produzione scritta. Il termine viene dato ai ragazzi verso la quarta, ma in realtà dovrebbe essere considerata parte integrante

Dettagli

COME CREARE UN SONDAGGIO CON SCELTA SU MOODLE

COME CREARE UN SONDAGGIO CON SCELTA SU MOODLE COME CREARE UN SONDAGGIO CON SCELTA SU MOODLE Inserisci le tue credenziali di accesso in alto sulla colonna di destra denominata Login. Si devono inserire le credenziali come editor del corso Il modulo

Dettagli

VALUTAZIONE. Di che cosa stiamo parlando?

VALUTAZIONE. Di che cosa stiamo parlando? VALUTAZIONE Di che cosa stiamo parlando? Sommativa Valutazione formativa Per valutazione formativa si intende l accertamento sistematico che accompagna passo dopo passo il processo di insegnamento/apprendimento

Dettagli

Legge 8 ottobre 2010, n. 170

Legge 8 ottobre 2010, n. 170 Legge 8 ottobre 2010, n. 170 Legge 8 ottobre 2010, n. 170 (in G.U. n. 244 del 18 ottobre 2010) Nuove norme in materia di disturbi specifici d apprendimento in ambito scolastico Art. 1. (Riconoscimento

Dettagli

Lezione con la LIM. Stefania Pinnelli unisalento. Stefania Pinnelli

Lezione con la LIM. Stefania Pinnelli unisalento. Stefania Pinnelli Lezione con la LIM. unisalento Perché piace agli insegnanti - rinnova la lezione frontale consente salvataggio di attività didattiche e il recupero rapido - facilita la spiegazione di processi, la descrizione

Dettagli

Premesse teoriche. Andamento evolutivo della comprensione del testo 31/10/2011

Premesse teoriche. Andamento evolutivo della comprensione del testo 31/10/2011 Premesse teoriche Abilità narrativa: aspetto dello sviluppo linguistico che comprende Dott.ssa Paola Zanchi Comprensione di storie Produzione Andamento evolutivo della comprensione del testo La comprensione

Dettagli

Ins.Fiorella Dellasera

Ins.Fiorella Dellasera I bambini che si avvicinano alla lettoscrittura in una prima elementare, sono fra loro molto eterogenei e l apprendimento successivo sarà notevolmente influenzato da: Abilità di base Metodologia utilizzata

Dettagli

LA MOLTIPLICAZIONE IN CLASSE SECONDA

LA MOLTIPLICAZIONE IN CLASSE SECONDA LA MOLTIPLICAZIONE IN CLASSE SECONDA Rossana Nencini, 2013 Le fasi del lavoro: 1. Proponiamo ai bambini una situazione reale di moltiplicazione: portiamo a scuola una scatola di biscotti (. ) e diamo la

Dettagli

Dott.ssa PAOLA GUGLIELMINO ABILITAZIONE/RIABILITAZIONE DEI DISTURBI SPECIFICI DELL APPRENDIMENTO. Dott.ssa Paola Guglielmino Università di Torino

Dott.ssa PAOLA GUGLIELMINO ABILITAZIONE/RIABILITAZIONE DEI DISTURBI SPECIFICI DELL APPRENDIMENTO. Dott.ssa Paola Guglielmino Università di Torino Dott.ssa PAOLA GUGLIELMINO ABILITAZIONE/RIABILITAZIONE DEI DISTURBI SPECIFICI DELL APPRENDIMENTO PERCHE ABILITAZIONE/ RIABILITAZIONE? DISLESSIA ACQUISITA Rieducazione e riabilitazione DISLESSIA EVOLUTIVA

Dettagli

Volontariato. Sulle delibera della regione Marche che trasferisce al Centro servizi volontariato risorse per sostenere progetti delle associazioni

Volontariato. Sulle delibera della regione Marche che trasferisce al Centro servizi volontariato risorse per sostenere progetti delle associazioni Fabio Ragaini, Gruppo Solidarietà Volontariato. Sulle delibera della regione Marche che trasferisce al Centro servizi volontariato risorse per sostenere progetti delle associazioni Quale valutazione dare

Dettagli

PRIMA LINGUA COMUNITARIA: INGLESE TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE ALLA FINE DELLA SCUOLA PRIMARIA

PRIMA LINGUA COMUNITARIA: INGLESE TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE ALLA FINE DELLA SCUOLA PRIMARIA PRIMA LINGUA COMUNITARIA: INGLESE TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE ALLA FINE DELLA SCUOLA PRIMARIA L alunno comprende brevi messaggi orali e scritti relativi ad ambiti familiari. Descrive oralmente

Dettagli

Capitolo 3. L applicazione Java Diagrammi ER. 3.1 La finestra iniziale, il menu e la barra pulsanti

Capitolo 3. L applicazione Java Diagrammi ER. 3.1 La finestra iniziale, il menu e la barra pulsanti Capitolo 3 L applicazione Java Diagrammi ER Dopo le fasi di analisi, progettazione ed implementazione il software è stato compilato ed ora è pronto all uso; in questo capitolo mostreremo passo passo tutta

Dettagli

Insegnamento della Religione Cattolica. Guida per la progettazione di Unità di Apprendimento

Insegnamento della Religione Cattolica. Guida per la progettazione di Unità di Apprendimento Insegnamento della Religione Cattolica Guida per la progettazione di Unità di Apprendimento Indice Dati identificativi dell Unità di Apprendimento Compito da realizzare Risultati di apprendimento previsti

Dettagli

RELAZIONE DI PROPOSTA PER LA SCELTA E L ADOZIONE DEI LIBRI DI TESTO PER LE CLASSI prime - seconde (ANNI SCOLASTICI 2015/2016 2016/2017)

RELAZIONE DI PROPOSTA PER LA SCELTA E L ADOZIONE DEI LIBRI DI TESTO PER LE CLASSI prime - seconde (ANNI SCOLASTICI 2015/2016 2016/2017) Pagina 1 di 5 Nuova adozione RELAZIONE DI PROPOSTA PER LA SCELTA E L ADOZIONE DEI LIBRI DI TESTO PER LE CLASSI prime - seconde (ANNI SCOLASTICI 2015/2016 2016/2017) Le sottoscritte insegnanti Baiotto Maria,

Dettagli

Appendice III. Competenza e definizione della competenza

Appendice III. Competenza e definizione della competenza Appendice III. Competenza e definizione della competenza Competenze degli psicologi Lo scopo complessivo dell esercizio della professione di psicologo è di sviluppare e applicare i principi, le conoscenze,

Dettagli

Dal Tangram alle conoscenze dichiarative in geometria

Dal Tangram alle conoscenze dichiarative in geometria Dal Tangram alle conoscenze dichiarative in geometria II Istituto Comprensivo di Padova R. Ardigò Insegnante: Cacco Loredana e-mail: loredana.cacco@istruzione.it Descrizione dell'esperienza Quadro di riferimento

Dettagli

La lettura come processo cognitivo: la teoria costruttivista

La lettura come processo cognitivo: la teoria costruttivista La lettura come processo cognitivo: la teoria costruttivista quali sono i processi cognitivi che il bambino attiva per imparare a leggere e a scrivere? che idee ha il bambino delle parole scritte? a che

Dettagli

PROGETTO DI PREVENZIONE DEI DISTURBI SPECIFICI DELL'APPRENDIMENTO

PROGETTO DI PREVENZIONE DEI DISTURBI SPECIFICI DELL'APPRENDIMENTO PROGETTO DI PREVENZIONE DEI DISTURBI SPECIFICI DELL'APPRENDIMENTO SCREENING PREVENTIVO NELLA SCUOLA PRIMARIA PER L'INDIVIDUAZIONE PRECOCE DEI DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO ED ATTUAZIONE DI INTERVENTI

Dettagli

Scheda descrittiva del Laboratorio Didattico

Scheda descrittiva del Laboratorio Didattico Scheda descrittiva del Laboratorio Didattico Tipologia: Recupero e consolidamento delle capacità linguistiche Recupero e consolidamento delle capacità logiche Recupero e consolidamento delle capacità matematiche

Dettagli

Dalla geometria in 3D alla geometria in 2D dal cubo al quadrato

Dalla geometria in 3D alla geometria in 2D dal cubo al quadrato Dalla geometria in 3D alla geometria in 2D dal cubo al quadrato Firenze, 5 maggio 2013 Scuola Città Pestalozzi 8 SEMINARIO NAZIONALE SUL CURRICOLO VERTICALE Classe prima e seconda Paola Bertini, Antonio

Dettagli

Percorsi, strategie e geometrie in gioco Complementi e spunti di lavoro Primaria e Secondaria Inferiore

Percorsi, strategie e geometrie in gioco Complementi e spunti di lavoro Primaria e Secondaria Inferiore Percorsi, strategie e geometrie in gioco Complementi e spunti di lavoro Primaria e Secondaria Inferiore In queste note troverete suggerimenti e osservazioni per attività che traggono spunto dal problema

Dettagli

Difficoltà e disturbi specifici di apprendimento: dalla valutazione al potenziamento delle abilità

Difficoltà e disturbi specifici di apprendimento: dalla valutazione al potenziamento delle abilità Difficoltà e disturbi specifici di apprendimento: dalla valutazione al potenziamento delle abilità 13 gennaio 2012 Barbara Carta Barbara Carta Fattori predittivi dei DSA Gli è stato diagnosticato questo

Dettagli

INCLUSIONE e PERSONALIZZAZIONE del percorso didattico. degli ALUNNI con DISTURBI SPECIFICI di APPRENDIMENTO

INCLUSIONE e PERSONALIZZAZIONE del percorso didattico. degli ALUNNI con DISTURBI SPECIFICI di APPRENDIMENTO INCLUSIONE e PERSONALIZZAZIONE del percorso didattico degli ALUNNI con DISTURBI SPECIFICI di APPRENDIMENTO 1 le metodologie didattiche adatte per i bambini con DSA sono valide per ogni bambino, e non viceversa

Dettagli

DI COSA SI OCCUPA IL LOGOPEDISTA?

DI COSA SI OCCUPA IL LOGOPEDISTA? I DISTURBI DELL UDITO: IL RUOLO DEL LOGOPEDISTA CHI E IL LOGOPEDISTA? Il Logopedista è il Professionista Sanitario che, a seguito di un percorso formativo universitario, acquisisce le competenze necessarie

Dettagli

APPRENDIMENTO. 1. a. Conoscere, denominare classificare e verbalizzare semplici figure geometriche dello spazio e del piano.

APPRENDIMENTO. 1. a. Conoscere, denominare classificare e verbalizzare semplici figure geometriche dello spazio e del piano. matematica Comunicazione nella madrelingua 1. Descrive e denomina figure 1. a. Conoscere, denominare classificare e verbalizzare semplici figure geometriche dello spazio e del piano. - Terminologia specifica

Dettagli

know it! do it! IL NOSTRO TEAM

know it! do it! IL NOSTRO TEAM IL NOSTRO TEAM Siamo due giovani psicologhe, due amiche fin dai primi anni dell'università, due compagne di viaggio. Da sempre siamo vicine a diverse tematiche sociali come disabilità, tossicodipendenza,

Dettagli

Chiara Strada IMMAGINI SONORE LAVORO CON LISA

Chiara Strada IMMAGINI SONORE LAVORO CON LISA Chiara Strada IMMAGINI SONORE LAVORO CON LISA Questo allegato si riferisce al precedente materiale della serie Tasti & Testi, intitolato Immagini Sonore, pubblicato a settembre come primo di quest anno

Dettagli

Soluzione dell esercizio del 12 Febbraio 2004

Soluzione dell esercizio del 12 Febbraio 2004 Soluzione dell esercizio del 12/2/2004 1 Soluzione dell esercizio del 12 Febbraio 2004 1. Casi d uso I casi d uso sono riportati in Figura 1. Figura 1: Diagramma dei casi d uso. 2. Modello concettuale

Dettagli

L intelligenza numerica

L intelligenza numerica L intelligenza numerica Consiste nel pensare il mondo in termini di quantità. Ha una forte base biologica, sia gli animali che i bambini molto piccoli sanno distinguere poco e molto. È potentissima e può

Dettagli

Sommario. Definizione di informatica. Definizione di un calcolatore come esecutore. Gli algoritmi.

Sommario. Definizione di informatica. Definizione di un calcolatore come esecutore. Gli algoritmi. Algoritmi 1 Sommario Definizione di informatica. Definizione di un calcolatore come esecutore. Gli algoritmi. 2 Informatica Nome Informatica=informazione+automatica. Definizione Scienza che si occupa dell

Dettagli

LINGUAGGI, CREATIVITA, ESPRESSIONE TECNOLOGIA - INFORMATICA

LINGUAGGI, CREATIVITA, ESPRESSIONE TECNOLOGIA - INFORMATICA LINGUAGGI, CREATIVITA, ESPRESSIONE TECNOLOGIA - INFORMATICA FINALITA EDUCATIVE La tecnica è la struttura razionale del lavoro, cioè l uso consapevole e finalizzato di mezzi, materiali e procedimenti operativi

Dettagli

GIOCHI PERCETTIVI E SEMINA IN CLASSE

GIOCHI PERCETTIVI E SEMINA IN CLASSE SCHEDA N 2 GIOCHI PERCETTIVI E SEMINA IN CLASSE Le attività finora illustrate, senza dubbio, avranno condotto i bambini ad usare un lessico adeguato per definire le caratteristiche dei semi. L insegnante

Dettagli

OGGETTI E MATERIALI. Scuola Primaria Vittorino da Feltre Classi I A e I B a.s. 2012 2013 Docente Annalisa Nardini

OGGETTI E MATERIALI. Scuola Primaria Vittorino da Feltre Classi I A e I B a.s. 2012 2013 Docente Annalisa Nardini OGGETTI E MATERIALI Scuola Primaria Vittorino da Feltre Classi I A e I B a.s. 2012 2013 Docente Annalisa Nardini Conversazione introduttiva: scienze e scienziato Conversazione - Chi è lo scienziato e che

Dettagli

RELAZIONE PROVE INVALSI 2013 Introduzione

RELAZIONE PROVE INVALSI 2013 Introduzione RELAZIONE PROVE INVALSI 2013 Introduzione L Istituto Nazionale per La Valutazione del Sistema di Istruzione (INValSI), su direttiva del Ministero dell Istruzione, ha predisposto un sistema di rilevazione

Dettagli

MODALITA DI COMUNICAZIONE SCUOLA-GENITORI

MODALITA DI COMUNICAZIONE SCUOLA-GENITORI Pag. 1 di pag. 5 NORME UNI EN ISO 9001 : 2008 MODALITA DI COMUNICAZIONE SCUOLA-GENITORI INDICE 1. SCOPO 2. CAMPO DI APPLICAZIONE 3. RESPONSABILITA 4. PROCEDURA 4.1 Obiettivi e tempi della comunicazione

Dettagli

Centro studi LOGOS ONLUS - Messina. Emidio Tribulato

Centro studi LOGOS ONLUS - Messina. Emidio Tribulato Centro studi LOGOS ONLUS - Messina Emidio Tribulato Emidio Tribulato Volume sesto Centro studi LOGOS ONLUS - Messina C 2010- Tutti i diritti riservati. Sito web: www.cslogos.it E - mail: postmaster@cslogos.it

Dettagli

Giornate di supporto alla formazione dei referenti per la dislessia

Giornate di supporto alla formazione dei referenti per la dislessia Ministero della Pubblica Istruzione Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia Associazione Italiana Dislessia Formazione MPI-AID Giornate di supporto alla formazione dei referenti per la dislessia

Dettagli

In questo ordine e grado di scuola l azione da attuarsi è da intendersi come preventiva di eventuali

In questo ordine e grado di scuola l azione da attuarsi è da intendersi come preventiva di eventuali Breviarium di buone prassi per alunni e studenti con Disturbo Specifico di Apprendimento secondo la legge 170/2010 e il decreto attuativo 5669/2011 A. Luci e Gruppi di Lavoro 2 e 3 del Seminario Nazionale

Dettagli

I disturbi di apprendimento a scuola

I disturbi di apprendimento a scuola I disturbi di apprendimento a scuola Quale scuola per i bambini con difficoltà? Giacomo Stella Università degli Studi di Urbino Associazione Italiana Dislessia (A.I.D.) 1 Introduzione Il problema dei disturbi

Dettagli

Nota sullo svolgimento delle prove INVALSI 2012 2013 per gli allievi con bisogni educativi speciali

Nota sullo svolgimento delle prove INVALSI 2012 2013 per gli allievi con bisogni educativi speciali Nota sullo svolgimento delle prove INVALSI 2012 2013 per gli allievi con bisogni educativi speciali 1 A.S. 2012 13 Bisogni educativi speciali. Documento pubblicato il 23.4.2013 1. Premessa A titolo di

Dettagli

MAPPE DI KARNAUGH. Nei capitoli precedenti si è visto che è possibile associare un circuito elettronico o elettrico ad una funzione logica.

MAPPE DI KARNAUGH. Nei capitoli precedenti si è visto che è possibile associare un circuito elettronico o elettrico ad una funzione logica. MAPPE DI KARNAUGH 1. Generalità Nei capitoli precedenti si è visto che è possibile associare un circuito elettronico o elettrico ad una funzione logica. E ovvio che più semplice è la funzione e più semplice

Dettagli

PROGRAMMAZIONE ANNUALE DI LINGUA ITALIANA - SCUOLA PRIMARIA IST. COMP. DON MILANI CERNUSCO S/N -

PROGRAMMAZIONE ANNUALE DI LINGUA ITALIANA - SCUOLA PRIMARIA IST. COMP. DON MILANI CERNUSCO S/N - PROGRAMMAZIONE ANNUALE DI LINGUA ITALIANA - SCUOLA PRIMARIA IST. COMP. DON MILANI CERNUSCO S/N - LINGUA ITALIANA: PROGRAMMAZIONE CLASSE PRIMA 1 ASCOLTARE, COMPRENDERE, 1.1 Prendere la parola negli scambi

Dettagli

I software Dislessia evolutiva e la sintesi vocale Silvia : per un approccio integrato

I software Dislessia evolutiva e la sintesi vocale Silvia : per un approccio integrato I software Dislessia evolutiva e la sintesi vocale Silvia : per un approccio integrato Nicoletta Rivelli Edizioni Centro Studi Erickson srl Via Praga 5, settore E 38100 Gardolo (TN) nicoletta.rivelli@erickson.it

Dettagli

Legge e apprende nozioni in qualsiasi lingua, le contestualizza ed è in grado di elaborarle e riutilizzarle quando serve

Legge e apprende nozioni in qualsiasi lingua, le contestualizza ed è in grado di elaborarle e riutilizzarle quando serve More than human, XSENSE è la prima Intelligenza Artificiale in grado di simulare il processo cognitivo di un essere umano nell imparare il linguaggio umano, in completa autonomia e senza configurazioni

Dettagli

CORSI DI FORMAZIONE DEAL PRESSO LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE

CORSI DI FORMAZIONE DEAL PRESSO LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE Gruppo di Ricerca DEAL (Dislessia Evolutiva e Apprendimento delle Lingue) Università Ca Foscari Venezia CORSI DI FORMAZIONE DEAL PRESSO LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE Si riporta di seguito l offerta formativa

Dettagli

SCUOLA PRIMARIA M. GALLI 5 CIRCOLO DIDATTICO SESTO SAN GIOVANNI (MI)

SCUOLA PRIMARIA M. GALLI 5 CIRCOLO DIDATTICO SESTO SAN GIOVANNI (MI) SCUOLA PRIMARIA M. GALLI 5 CIRCOLO DIDATTICO SESTO SAN GIOVANNI (MI) ANNO SCOLASTICO 2011-2012 Il Progetto di educazione musicale è finalizzato allo sviluppo di quattro competenze specifiche: - Educazione

Dettagli

dott.ssa Elisa Damian, logopedista

dott.ssa Elisa Damian, logopedista L analisi degli errori nella scrittura dei bambini di classe seconda, laboratorio di correzione, tabulazione, e programmazione di in attività di rinforzo. dott.ssa Elisa Damian, logopedista L ANALISI DELL

Dettagli

PROGRAMMAZIONE SCUOLA PRIMARIA - CLASSE TERZA

PROGRAMMAZIONE SCUOLA PRIMARIA - CLASSE TERZA CURRICOLO D ISTITUTO COMPRENDERE COMUNICARE RIFLETTERE RIELABORARE PROGRAMMAZIONE SCUOLA PRIMARIA - CLASSE TERZA AREA DEI LINGUAGGI (italiano, lingua inglese, musica, arte e immagine) TRAGUARDI PER LO

Dettagli

Dislessia e mappe semantiche

Dislessia e mappe semantiche Dislessia e mappe semantiche Sperimentazione formale dell uso di Knowledge Master per l apprendimento dello studente dislessico Sarah Traversin Cos è la dislessia È un Disturbo Specifico dell Apprendimento

Dettagli

Dislessia e altri Disturbi dell Apprendimento. Proposte didattiche per la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado

Dislessia e altri Disturbi dell Apprendimento. Proposte didattiche per la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado ASSOCIAZIONE ITALIANA DISLESSIA Sezione di Parma Dislessia e altri Disturbi dell Apprendimento. Proposte didattiche per la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado San Secondo (PR) 23 novembre

Dettagli

PROGRAMMAZIONE ANNUALE per le classi GEOGRAFIA

PROGRAMMAZIONE ANNUALE per le classi GEOGRAFIA ISTITUTO COMPRENSIVO DI SORISOLE Scuole Primarie PROGRAMMAZIONE ANNUALE per le classi QUARTE GEOGRAFIA Anno Scolastico 2015/2016 COMPETENZE: Saper confrontare le proprie preconoscenze con i nuovi apprendimenti

Dettagli

Traguardi per lo sviluppo delle competenze

Traguardi per lo sviluppo delle competenze CURRICOLO VERTICALE DELLE LINGUE COMUNITARIE (INGLESE E FRANCESE) COMPETENZE CHIAVE La comunicazione nelle lingue straniere Nell incontro con persone di diverse nazionalità è in grado di esprimersi a livello

Dettagli

LA PREVENZIONE DELLA DISLESSIA NELLA SCUOLA DELL INFANZIA PROPOSTE DIDATTICHE

LA PREVENZIONE DELLA DISLESSIA NELLA SCUOLA DELL INFANZIA PROPOSTE DIDATTICHE LA PREVENZIONE DELLA DISLESSIA NELLA SCUOLA DELL INFANZIA PROPOSTE DIDATTICHE 1 Scuola dell infanzia e primi anni scuola primaria Segnali di rischio e difficoltà IDENTIFICAZIONE PRECOCE Intervenire: risolvere

Dettagli

1. PRIME PROPRIETÀ 2

1. PRIME PROPRIETÀ 2 RELAZIONI 1. Prime proprietà Il significato comune del concetto di relazione è facilmente intuibile: due elementi sono in relazione se c è un legame tra loro descritto da una certa proprietà; ad esempio,

Dettagli

UNITÀ DI APPRENDIMENTO

UNITÀ DI APPRENDIMENTO DISCIPLINA TECNOLOGIA NUMERO UNITÀ D APPRENDIMENTO 01 DATI IDENTIFICATIVI TITOLO I METALLI ANNO SCOLASTICO 2015-2016 CLASSI SECONDE CLASSI / ALUNNI COINVOLTI DOCENTI COINVOLTI UNITÀ DI APPRENDIMENTO DOCENTI

Dettagli

FIRESHOP.NET. Gestione del taglia e colore. www.firesoft.it

FIRESHOP.NET. Gestione del taglia e colore. www.firesoft.it FIRESHOP.NET Gestione del taglia e colore www.firesoft.it Sommario SOMMARIO Introduzione... 3 Configurazione iniziale... 5 Gestione delle varianti... 6 Raggruppamento delle varianti... 8 Gestire le varianti

Dettagli

MANUALE MOODLE STUDENTI. Accesso al Materiale Didattico

MANUALE MOODLE STUDENTI. Accesso al Materiale Didattico MANUALE MOODLE STUDENTI Accesso al Materiale Didattico 1 INDICE 1. INTRODUZIONE ALLA PIATTAFORMA MOODLE... 3 1.1. Corso Moodle... 4 2. ACCESSO ALLA PIATTAFORMA... 7 2.1. Accesso diretto alla piattaforma...

Dettagli

LETTURA DELLA DIAGNOSI E PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO. Germana Englaro, 9 settembre 2011

LETTURA DELLA DIAGNOSI E PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO. Germana Englaro, 9 settembre 2011 LETTURA DELLA DIAGNOSI E PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO Germana Englaro, 9 settembre 2011 Edoardo, 8 anni, classe III Diagnosi: Disturbo Misto delle Capacità Scolastiche [F81.3] Disturbo Misto degli Apprendimenti

Dettagli

I Disturbi Specifici di Apprendimento. Brembati Federica Roberta Donini

I Disturbi Specifici di Apprendimento. Brembati Federica Roberta Donini I Disturbi Specifici di Apprendimento Dott.ssa Brembati Federica Dott.ssa Roberta Donini Il disturbo specifico di apprendimento L uso del termine disturbo specifico dell apprendimento si riferisce a difficoltà

Dettagli

Siamo così arrivati all aritmetica modulare, ma anche a individuare alcuni aspetti di come funziona l aritmetica del calcolatore come vedremo.

Siamo così arrivati all aritmetica modulare, ma anche a individuare alcuni aspetti di come funziona l aritmetica del calcolatore come vedremo. DALLE PESATE ALL ARITMETICA FINITA IN BASE 2 Si è trovato, partendo da un problema concreto, che con la base 2, utilizzando alcune potenze della base, operando con solo addizioni, posso ottenere tutti

Dettagli