Il vincolo del 5%? Baldi precisa

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1 10 gennaio 2013 Il Resto del Carlino Entro gennaio cura Zamboni in 4 centri Entro la fine di gennaio i Centri che inizieranno le sperimentazioni dello studio Brave Dreams (metodo Zamboni) saranno 4; è stato pianificato che entro la primavera saranno 10 gli Istituti autorizzati in cui la sperimentazione entrerà nella fase operativa. La notizia arriva dallo Steering Committee, il comitato scientifico che guida i lavori della sperimentazione, e che ribadisce che lo studio non verrà interrotto e nemmeno condizionato da altri studi finanziati da enti privati. La volontà - si legge in una nota del Sant Anna - è quella di fornire, attraverso i dati generati da Brave Dreams, un fortissimo contributo alle conoscenze. Si ricorda che al termine della sperimentazione saranno quasi 700 i pazienti studiati e che si ritiene che lo studio si concluda entro 2 anni. NEL frattempo, alla fine dello scorso anno, ricorda la stessa nota, la Regione Emilia-Romagna ha espresso soddisfazione per la sperimentazione dell angioplastica come trattamento per la Ccsvi associata alla sclerosi multipla, impegnandosi «affinché studi contrapposti, condotti da privati e seppur meritevoli, non siano utilizzati per condizionare o frenare la sperimentazione su tutto il territorio nazionale». LA Regione Emilia-Romagna, si ricorda nella nota, ha finanziato la sperimentazione della cura Zamboni e ha preso posizione approvando in Assemblea legislativa due risoluzioni politiche. La prima per impegnare la giunta regionale a contrapporsi a un uso di studi diversi che intenda condizionare o frenare la sperimentazione clinica del trattamento per l Insufficienza venosa cerebrospinale cronica (Ccsvi); la seconda per esprimere soddisfazione per il protocollo di sperimentazione, evidenziando i malati di sclerosi multipla in Italia e ripercorrendo le ricerche di Zamboni a Ferrara. Il Resto del Carlino Il vincolo del 5%? Baldi precisa In merito all articolo di ieri «Vincolo del 5%? Non lo sapevo», l avvocato Andrea Toschi, difensore di Riccardo Baldi, precisa: «Davvero mi preoccupo se le dichiarazioni spontanee al gup sono state interpretate concludendo con l idea che Baldi non sapeva del limite del 5%. In realtà non sapeva che sussistessero problemi concernenti il superamento del limite del 5%, perché nell ambito del Gruppo Cona era dato per scontato che si dovesse far riferimento all importo complessivo del contratto, e non al solo della costruzione».

2 Il Resto del Carlino «Sull ospedale meno propaganda, più fatti» Il punto della situazione del Partito Democratico di Bondeno, attraverso le parole del segretario comunale Massimo Sgarbi. Tra due mesi ci saranno le elezioni nazionali e tra un anno e mezzo quelle comunali: come si ritrova il Pd di Bondeno oggi? «I numeri sono matematica e non posso essere messi in discussione. E la base sulla quale costruiremo la campagna elettorale del Il Pd di Bondeno si ritrova oggi di fronte ad un grande successo delle primarie a livello nazionale, che si riversa a livello locale, con più di cittadini che hanno votato a Bondeno per il candidato a premier e più di 500 per la scelta dei parlamentari. Un dato più che positivo. Più di 50 volontari hanno tenuto aperti i seggi in tutto il territorio comunale. Siamo l unica forza politica in grado di fare questo». La campagna elettorale a Bondeno è già iniziata? «Credo che a Bondeno la campagna elettorale non si sia mai conclusa. Negli ultimi sei mesi poi, si sono toccati due temi che saranno i cardini della campagna elettorale: il futuro della sanità Bondeno in relazione anche alle cose che saranno fatte sul Borselli e la riconversione dell area dell ex zuccherificio». La posizione del Pd sulla sanità? «Il Pd a Bondeno ha sempre lavorato per una soluzione positiva per i cittadini. Prova ne sia, che abbiamo richiesto martedì scorso, la convocazione di un Consiglio comunale straordinario sulla sanità affinché i vertici dell azienda ospedaliera vengano a riferire in consiglio quanto verranno a fare a Bondeno. Tutto questo in riferimento alle dichiarazioni di Manfredini, di un interessante progetto relativo ad una nuova struttura sanitaria sul territorio di Bondeno. Ad indicare che, come partito, pensiamo più ai fatti che alla mera propaganda politica come sta facendo invece il sindaco, insieme a Lega, Pdl e Udc. E surreale che i partiti che compongono la maggioranza indicano una raccolta firme invece di impegnarsi in prima persona». Sulla sanità ha qualche sassolino nella scarpa da togliersi? «Parliamoci chiaro. Il sindaco Fabbri si erge a paladino della sanità quando di fatto era intenzionato a votare contro, nella conferenza sanitaria del febbraio scorso che proponeva di aggiungere servizi a Bondeno. A quel punto il vicesindaco Pancaldi, che lo rappresentava in conferenza sanitaria,evidentemente non se l è sentita e ha deciso di astenersi. Hanno rifiutato servizi importanti. E giusto che i cittadini lo sappiano. Si sta parlando di 4 mila metri, di cui coperti di una nuova struttura antisimica con ambulatori, medicina di gruppo e servizi. Non si può rifiutare». Il Resto del Carlino Punto di primo soccorso: «Disagi dalla soppressione, i sindaci vengano a vedere» E UNA bocciatura su tutta la linea quella che Giuliano Giuliani, consigliere comunale dell Italia dei Valori, fa sulla riorganizzazione del servizio sanitario, una rivoluzione che riguarda i 40mila abitanti dell Unione Terre e fiumi. I quali si sono trovati al posto dell ospedale di Copparo, una Casa della salute dove sono ospitati tutti i servizi ambulatoriali «rimasti inalterati» e con un servizio H12 per le visite urgenti. «Un progetto approvato dal Pd dice Giuliani che ha portato all eliminazione del punto di primo

3 soccorso all interno della struttura». L esponente del partito di Di Pietro a fronte di «un offerta sanitaria» dove si indicava una migliore accessibilità ai servizi di consulenza telefonica, ampia gamma di prestazioni sanitarie ambulatoriali, diagnosi più accurate e inizio tempestivo delle terapie ed altre migliorie» si domanda provocatoriamente «come possano essere migliorati tutti questi servizi se all interno della Casa della salute, per tutte queste prestazioni, non è cambiato sostanzialmente nulla». Non sono cambiate le professionalità, le apparecchiature utilizzate, ma solo il nome da S. Giuseppe a Casa della salute. «L unico cambio in negativo è la soppressione del Primo Soccorso prosegue visto che già da tempo non era più Pronto Soccorso?» col conseguente maggiore utilizzo degli utenti del 118 provinciale, «oggi già scarsamente sufficiente, e quindi, non si corre il rischio di procurare peggioramenti significativi di pazienti con particolari patologie nelle quali la tempestività è un fattore importante se non assoluto? E soprattutto, i sindaci sono capaci di farsi carico di questo peso sulla loro coscienza?». Sempre Giuliani domanda poiché la riconversione dell ospedale in Casa della salute è stata decisa soprattutto per diminuire i costi, quale sia stato il risparmio, suggerendo di mantenere il pronto soccorso, unità di prima emergenza ed eliminare o ridurre altri reparti ambulatoriali meno vitali. Poi l analisi su chi ha patologie gravi, che secondo il consigliere dovrà attendere tempi più lunghi prima dell arrivo dell ambulanza con l invito finale ai sindaci a trascorrere una domenica e un lunedì in ospedale «per rendersi effettivamente conto dei vari disagi che gli utenti hanno a causa della mancanza del punto di primo soccorso». La Nuova Ferrara «Presto dieci i centri di ricerca lo studio Zamboni va avanti» Entro la fine di gennaio i centri che in Italia inizieranno la sperimentazione dello studio Brave Dreams (metodo Zamboni) saranno 4 e dovrebbero diventare 10 entro la primavera. La notizia arriva dallo Steering Committee, il comitato scientifico che guida i lavori della ricerca sulla sclerosi multipla e che ribadisce che lo studio non verrà interrotto e nemmeno condizionato da altri studi finanziati da enti privati. Al termine della sperimentazione saranno quasi 700 i pazienti studiati, si ritiene che lo studio - spiega un comunicato stampa - si concluda entro 2 anni. Nel frattempo, alla fine dello scorso anno, la Regione Emilia-Romagna ha espresso soddisfazione per la sperimentazione dell angioplastica come trattamento per la Ccsvi associata alla sclerosi multipla, impegnandosi «affinché studi contrapposti, condotti da privati e seppur meritevoli, non siano utilizzati per condizionare o frenare la sperimentazione su tutto il territorio nazionale». La Regione Emilia-Romagna ha finanziato la sperimentazione della cura Zamboni e ha preso posizione approvando in assemblea legislativa due risoluzioni politiche. La prima per impegnare la giunta regionale a contrapporsi a un uso di studi diversi che intenda condizionare o frenare la sperimentazione clinica del trattamento per l Insufficienza venosa cerebro-spinale cronica (Ccsvi); la seconda per esprimere soddisfazione per il protocollo di sperimentazione, evidenziando le speranze dei malati di sclerosi multipla in Italia e ripercorrendo le ricerche condotte da Zamboni a Ferrara.

4 La Nuova Ferrara Soffre di epilessia, gli cambiano cura e si rifiuta di lasciare l ospedale Scompiglio ieri nel reparto di Medicina d urgenza dell ospedale di Cona, dove il personale ha chiesto l intervento delle forze dell ordine. Un paziente che soffre di crisi epilettiche e che abita alla periferia della città si rifiutava di lasciare il posto letto dopo essere stato dimesso. «In questi giorni ho avuto due crisi, una il 2 gennaio, la seconda il 7 - ha raccontato l uomo alla Nuova - sono caduto e mi sono ferito. La prima volta sono stato indirizzato ad una clinica privata della città, il 7 sono stato ricoverato. Lo specialista la sera dell 8 mi ha comunicato che avrei dovuto cambiare la terapia, poi mi è stato spiegato che sarei stato dimesso. Oggi (ieri, ndr) mi sono rifiutato di uscire perchè non mi sento tranquillo, ritengo che sia rischioso assumere un nuovo medicinale con la mia malattia senza essere controllato strettamente da un medico. Ma in ospedale mi hanno confermato che ero in condizioni di essere dimesso ed è intervenuta anche la polizia». Al S. Anna hanno confermato che la fase acuta era stata superata e che il paziente non poteva più restare in reparto. Ma per Giancarlo Crociani (Centro diritti del malato) «qualcuno dovrà farsi carico di un paziente con questa patologia». La Nuova Ferrara «Il Borselli deve avere il suo pronto soccorso» Bondeno, il Gruppo Proposta rilancia su punto di primo intervento e servizi «Se sarà necessario costruire una nuova struttura mantenga il nome storico» BONDENO Il Gruppo Proposta mantiene fede al suo mandato: offrire spunti al dibattito politico (pur essendo un organismo al di sopra delle parti) e presenta, come in parte accennato nella bozza su come dovrà essere il nuovo ospedale Borselli. Che resta punto imprescindibile per il diritto alla salute del territorio. «Perché quello comunale ha un'estensione di oltre 175 chilometri quadrati - dicono dal movimento - con un elevato indice della popolazione anziana. La distanza dall'ospedale di riferimento (Cento) è anche superiore ai 40 chilometri per le frazioni più esterne e le vie di collegamento non funzionano, con le istituzioni impegnate ad installare autovelox, anziché migliorare gli assi viari». Dunque, il Borselli può avere una valenza per un territorio vasto. Anche se, polemicamente, il Gruppo Proposta ricorda che gli eventi sismici «hanno permesso di raggiungere l'insperato obiettivo di chiudere quasi tutti i servizi del Borselli, in due giorni e con lo spostamento delle attività a Cento o a Cona. In quei giorni - ricorda il Gp - qualcuno ha trovato il tempo, di notte, di coprire con nastro adesivo tutta la segnaletica relativa alla presenza dell'ospedale». La Casa della salute, «in nome dell'efficienza e dell efficacia» può avere una sua ragion d'essere, ma «un medico di medicina generale, che operi nel proprio ambulatorio in una struttura ospedaliera completamente vuota come l'attuale Borselli, non può che dare risposte di tipo ambulatoriale, indipendentemente dalla cosiddetta Casa della salute». Il Gruppo Proposta ripropone la presenza degli ambulatori specialistici «di cardiologia, ginecologia, ostetricia, oculistica, dermatologia, pediatria, radiologia, ecografia, ortopedia, chirurgia, neurologia, medicina, Orl, urologia, dialisi e day hospital». Il nuovo Borselli non può prescindere, secondo il Gruppo Proposta, da un funzionale punto di primo intervento H24, «con possibilità di accedere alle visite specialistiche. Per radiologia e ortopedia, riteniamo

5 fondamentale un accesso dalle 8 alle 19. L'ambulanza medicalizzata H24 dovrà essere dislocata in prossimità del primo intervento e, in presenza di un codice rosso, i medici della medicina di gruppo, adeguatamente addestrati, potrebbero sostituire il medico assente al Ppi». Il nodo da sciogliere, restano i danni del Borselli: qualora non fosse recuperabile l ospedale, il Gruppo Proposta si dice «favorevole alla costruzione di una nuova struttura ospedaliera, anche al di fuori dell'area dell'attuale ospedale, purché venga mantenuto il nome di Fratelli Borselli». La Nuova Ferrara Voglio scrivere queste parole con lo scopo di ringraziare ma soprattutto di far conoscere e di far sapere che, a volte, i miracoli possono succedere e che gli angeli esistono anche sulla terra. Sono una ragazza di trent anni e mi è stata diagnosticata la Sclerosi multipla poco più di un anno fa. Sclerosi multipla: due parole che tutti hanno sentito pronunciare ma che in pochi conoscono realmente nel loro significato profondo. Sarebbe importante ogni tanto fermarsi per sapere di più, per andare oltre a quello che spesso è solo frutto di effetti mediatici: di sclerosi multipla non si muore, di sclerosi multipla non si guarisce...oggi. Con la Sclerosi multipla ci devi convivere e lo devi fare nel migliore dei modi avvalendoti dei mezzi che la medicina in questi anni ci ha fornito. Al momento dell'esordio della mia malattia, nel giugno 2011, mi trovavo su una seggiola a rotelle completamente incapace di reggermi in piedi, le mani si muovevano a stento, non riuscivo a prendere una penna in mano per scrivere, a reggere una forchetta per cibarmi; avevo praticamente perso del tutto la vista all'occhio sinistro e anche il controllo sfinterico. Sono stata ricoverata presso il reparto di Neurologia dell ospedale Sant Anna di Ferrara e grazie alla terapia cortisonica ho iniziato una lenta e graduale ripresa. La malattia, diagnosticata pochi mesi dopo il ricovero, si è presentata in modo aggressivo con continue ricadute. Grazie alla professionalità e alla competenza della professoressa Tola e delle dottoresse Caniatti e Baldi, alle quali vanno la mia stima e la mia ammirazione profonde, sono stata sottoposta a una terapia innovativa che era ancora in fase di studio e consistente nell'assunzione quotidiana di un farmaco chiamato Gilenya il cui principio attivo è il Fingolimod. Tale farmaco si presenta sotto forma di compresse quindi può essere assunto liberamente a casa senza doversi recare in ospedale o senza diversi sottoporre a fastidiose iniezioni. Non so se si tratti dell elevata efficacia del farmaco o se i miracoli accadono ancora, l unica cosa che so è che a distanza di 18 mesi dall esordio della malattia, le lesioni cerebrali, cervicali e dorsali sono notevolmente ridotte e alcune sono addirittura scomparse! Mi sento una persona normalissima, cammino per lunghi percorsi senza avvertire alcuna fatica, corro, sollevo oggetti pesanti e svolgo una vita come quella che facevo prima di ammalarmi. Voglio che queste mie poche parole servano per far capire a chi legge che esistono cure che permettono a noi malati di sclerosi multipla di poter condurre una vita normale convivendo con la malattia. Infine voglio urlare il mio più grande grazie alla professoressa Tola e alle dottoresse Caniatti e Baldi per avermi presa per mano e guidato nella rinascita. Lettera firmata

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