L utilizzo del trust nel settore pubblico. Roma, 23 aprile 2013 Avv. Giovanni Cristofaro

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "L utilizzo del trust nel settore pubblico. Roma, 23 aprile 2013 Avv. Giovanni Cristofaro"

Transcript

1 L utilizzo del trust nel settore pubblico Roma, 23 aprile 2013 Avv. Giovanni Cristofaro

2 Sommario - Quadro normativo - Sviluppo giurisprudenziale - Principali caratteristiche e applicazioni - L applicazione per la valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico: il caso del Comune di Duino Aurisina 2

3 Quadro normativo L istituto del trust ha fatto ingresso nell ordinamento italiano con la legge n.364 del 16 ottobre1989, che ha ratificato la Convenzione dell Aja del 1 luglio L ordinamento italiano non ha ancora adottato una propria legge interna disciplinante compiutamente l istituto, ma ha recentemente dettato la disciplina fiscale dell istituto. La disciplina civilistica dell istituto è pertanto da rinvenire nella Convenzione dell Aja, che delinea sufficientemente gli elementi caratteristici dell istituto. 3

4 Sviluppo giurisprudenziale L assenza di una disciplina di diritto interno non ha peraltro precluso alla giurisprudenza e alla dottrina di studiare l istituto. Ad oggi, si contano oltre sessante pronunce giurisprudenziali su diversi aspetti del trust, oltre venti pronunce dell Amministrazione finanziaria, cinque studi del Notariato, due comunicazioni della Consob e due circolari ABI, oltre ad un progetto di legge sul negozio di affidamento fiduciario attualmente in discussione in Parlamento. 4

5 Principali caratteristiche: modalità di istituzione del Trust. Il trust autodichiarato Il negozio unilaterale per mezzo del quale il disponente enuncia il compito che il trustee dovrà svolgere e nomina il trustee che deve svolgere quel compito è detto atto istitutivo. A volte il disponente affida il compito a sé stesso: si sdoppia, e nella sua persona coincidono la qualifica di disponente e quella del trustee: in questo caso si parla di trust auto-dichiarato (in diritto inglese, declaration of trust ). L atto istitutivo è atto diverso dai singoli atti con i quali il disponente trasferisce al trustee i beni mobili o immobili che formeranno i beni del trust. Mentre per l atto istitutivo la forma può essere alternativamente quella dell atto pubblico o della scrittura privata autenticata, la forma degli atti di trasferimento dei beni al trustee seguiranno la forma richiesta dall ordinamento per il trasferimento di quel determinato bene. 5

6 Principali caratteristiche: il Disponente o il Settlor Per aversi un trust è necessario che vi sia un disponente, un trustee, un beneficiario, i beni in trust. Il presupposto di un trust è l affidamento fiduciario tra il disponente e il trustee; l affidamento fiduciario riguarda lo svolgimento di un determinato compito, affidato al trustee. Nonostante il disponente, dal momento della istituzione del trust non sia titolare di alcun diritto né di alcun potere nei confronti del trustee, nell atto istitutivo il disponente può riservarsi qualsiasi potere sul fondo in trust del quale egli desideri essere titolare, ma il limite da rispettare è sempre quello dell affidamento. Il disponente può fare sempre conoscere al trustee i propri desideri circa la realizzazione del compito, desideri che possono aiutare il trustee nel svolgerlo (c.d. letters of wishes ). 6

7 Principali caratteristiche: il Trustee Chiunque sia capace di agire può svolgere l ufficio di trustee. Alcune legislazioni consentono l esercizio professionale dell ufficio di trustee solo a soggetti, usualmente società, iscritti in un apposito registro sotto il controllo di una pubblica autorità (che rilascia al trustee una apposita licenza o autorizzazione). Un esempio recente di legislazione di questo tipo è quella della Repubblica di San Marino. L accettazione della nomina di trustee in Italia avviene mediante la sottoscrizione dell atto istitutivo o mediante atto separato. 7

8 Principali caratteristiche: i Beneficiari I beneficiari di un trust sono considerati quali proprietari equitativi del fondo in trust. I beneficiari si distinguono in beneficiari finali (cioè coloro che, al termine del trust, ricevono la parte del fondo che ad essi spetta) e beneficiari del reddito (cioè coloro che, nel corso della durata del trust, ricevono soltanto il reddito che eventualmente è prodotto dai beni in trust). Le posizioni beneficiarie si distinguono a seconda del potere che su di esse abbia il trustee. Spesso accade che il disponente si limiti a d indicare la categoria di beneficiari, all interno della quale il trustee sceglierà, in un dato momento, i beneficiari del trust; accade anche che il disponente scelga specificamente i beneficiari, ma demandi al trustee la scelta di quei beni che, all interno del fondo, spetteranno all uno o all altro beneficiario. 8

9 Principali caratteristiche: il Guardiano La legge inglese non prevede la figura del guardiano, che invece è prevista nelle leggi del modello internazionale (figura nota come protector o enforcer ). In generale, il Guardiano (a) esercita direttamente poteri dispositivi o amministrativi attribuiti dal trust, (b) presta o meno il proprio consenso a decisioni assunte dal trustee, (c) fornisce istruzioni al trustee per il compimento di specifici atti. Il Guardiano, in sostanza, è tenuto all adempimento di obbligazioni fiduciarie verso i beneficiari, o nei trust di scopo, per la realizzazione dello scopo dei trust. Il Guardiano può anche essere un beneficiario, purché non sia l unico. 9

10 Principali caratteristiche: la durata del Trust La legge regolatrice di trust solitamente determina la durata massima del trust. Il termine finale del trust è determinato dal disponente nell atto istitutivo del trust. È possibile che lo stesso disponente riservi a sé o a terzi (quali ad esempio il trustee o il Guardiano) la possibilità di anticipare il termine finale del trust. Particolare è l ipotesi in cui il potere di anticipazione del termine finale del trust è attribuito dal disponente agli stessi beneficiari del trust, qualora tutti i beneficiari di un trust siano titolari di posizioni beneficiarie definitivamente acquisite, siano maggiorenni e capaci. 10

11 Principali caratteristiche: la legge regolatrice e il riconoscimento del Trust Il trust deve necessariamente essere disciplinato da una legge straniera, che preveda e regoli l istituto. Tale legge regolatrice può essere l unico elemento straniero in trust, potendo essere italiani il trustee, il disponente, i beneficiari, i beni in trust, la lingua dell atto. La legge regolatrice deve essere indicata espressamente nell atto istitutivo o risultare dalle disposizioni inserite nell atto; in mancanza, la Convenzione prevede che il trust è regolato dalla legge del paese con il quale abbia i più stretti legami. La legge regolatrice disciplina la validità del trust, la sua interpretazione ed i suoi effetti. In particolare, essa deve disciplinare: la nomina, le dimissioni e la revoca del trustee; i diritti, gli obblighi ed i doveri del trustee, i rapporti fra il trustee e i beneficiari, la modifica e la cessazione del trust etc. 11

12 Principali caratteristiche: le tipologie di Trust I trust possono distinguersi in : Trust con interessi definitivi (fixed trust): si tratta dei trust in cui le spettanze di ciascun beneficiario possono essere determinate nell atto istitutivo; Trust discrezionali: si tratta dei trust in cui le spettanze di ciascun beneficiario possono essere rimesse alle decisioni del trustee o a un terzo. Le strutture del fixed trust e del discretionary trust possono coesistere nel medesimo trust, con riguardo a diversi beneficiari. Trust di scopo: si ha quando l atto istitutivo non designa alcun beneficiario e il compito affidato al trustee o va a vantaggio di una generalità di soggetti, senza attribuire loro alcun diritto verso il trustee, o si esaurisce in se stesso. In diritto inglese un trust di scopo è valido soltanto se è charitable, ovvero a vantaggio del soccorso ai poveri, sostegno all istruzione, religione o altri scopi a beneficio della generalità). 12

13 Principali caratteristiche: l effetto segregativo Attraverso l istituzione del trust il disponente trasferisce la titolarità di alcuni beni al trustee, il quale deve gestirli secondo le disposizioni dell atto istitutivo. Attraverso il negozio di trasferimento il disponente si spoglia della titolarità dei beni trasferiti in un trust, che escono dal patrimonio di patrimonio di questi per entrare in quello segregato dei beni in trust. Dunque, i beni si trovano segregati: non sono più del disponente, ma del trustee nella sua specifica qualità (se, ad esempio, si trattasse di azioni, i certificati azionari sarebbero intestati a Caio quale trustee del trust XX ). Tale intestazione non è una mera intestazione fiduciaria. In altri termini, il trustee non è il mandatario del disponente, ma è il proprietario dei beni in trust. 13

14 Gli effetti della segregazione I beni in trust non possono essere aggrediti da eventuali creditori del disponente, perché non si trovano più nel patrimonio di questi; né d altro canto possono essere aggrediti dai creditori personali del trustee, perché mai sono entrati nel suo patrimonio generale; né infine da quelli dei beneficiari, nel cui patrimonio non sono ancora entrati. È però evidente che, ove il trasferimento in trust pregiudichi le ragioni dei creditori del disponente, questi potranno avvalersi dell azione revocatoria (ex art c.c.). Il trustee, nei limiti delle disposizioni dell atto di trust, è soggetto autonomo rispetto al disponente, dal quale non può ricevere istruzioni vincolanti. Il disponente, tuttavia, può conservarsi il diritto di revocare il trustee ad nutum. 14

15 Trust: principali applicazioni pratiche

16 Applicazioni in ambito familiare Trust per il passaggio generazionale nell azienda di famiglia Alternativa al patto di famiglia per superare alcuni vincoli posti dalle disposizioni del codice civile introdotte nel 2006 Trust per i disabili Trust per assicurare l esecuzione di separazioni consensuali Trust di polizza assicurativa 16

17 Applicazioni in ambito commerciale Trust per la garanzia di rimborso di prestiti obbligazionari Trust per l esecuzione di patti di sindacato Trust per l esecuzione di concordato preventivo Trust per la riscossione di crediti fallimentari 17

18 Il trust per la valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico: il caso del Comune di Duino Aurisina

19 Premesse Ruolo delle Fondazioni Bancarie L interesse della Fondazione Cassa di Risparmio di Trieste per l asilo nido comunale. Il Comune di Duino Aurisina aveva la necessità di procedere all ampliamento dei locali di un asilo nido comunale. Tale finalità rientrava nelle finalità statutariamente perseguite dalla Fondazione, che manifestava la disponibilità ad erogare a titolo di liberalità le somme necessarie per procedere al suddetto ampliamento ma solo tramite lo strumento del trust. 19

20 Perché il trust? Attraverso la gestione complessiva del progetto da parte di un terzo (il trustee), l esecuzione sarebbe avvenuta su di un piano di indipendenza rispetto agli enti coinvolti. Il trustee si sarebbe dedicato all unico compito affidatogli, a beneficio della efficienza e della tempistica. L effetto segregativo del trust avrebbe preservato la consistenza delle risorse trasferite al trustee dalle vicende patrimoniali dei soggetti coinvolti. L effetto segregativo avrebbe consentito una gestione separata delle risorse e garantito un effettivo e costante controllo sulla destinazione delle stesse. 20

21 Struttura del Trust Atto pubblico, alla presenza del Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Trieste e del sindaco del Comune di Duino Aurisina (Trieste). I disponenti: il Comune, che trasferiva al trustee la piena ed esclusiva proprietà dell immobile per tutta la durata del trust; e la Fondazione, che trasferiva al trustee il denaro necessario a tale ampliamento (euro ,00 mila). 21

22 Struttura del Trust Il trustee: una persona fisica Il trust di scopo e la legge regolatrice: il trust non aveva beneficiari, ma uno scopo (la realizzazione dell ampliamento dell asilo nido comunale). Clausola 3 dell atto istitutivo: Lo scopo del trust è di procedere all ampliamento dell attuale asilo nido comunale sito in Sistiana attraverso la realizzazione di un ala moderna ed attrezzata in maniera idonea da destinarsi al servizio pubblico di accoglimento, accudimento e intrattenimento ludico-ricreativo-pedagogico di bambini di età compresa tra i 3 e i 12 mesi (di seguito Giardino dei Lattanti ) a vantaggio delle famiglie locali che ne avranno diritto. 22

23 Struttura del Trust Il trust di scopo, senza beneficiari. Non è stato possibile utilizzare la legge inglese, che non consente il perseguimento e la realizzazione di scopi non caritatevoli. È stata utilizzata la legge di Jersey, Isole del Canale, che consente invece i trust di scopo, compresi quelli non caritatevoli. Il Guardiano era una persona fisica, ed in particolare un dirigente del Comune. 23

24 Struttura del Trust La legge di Jersey e la figura dell enforcer (il Guardiano). Gli articoli 10A, 10B e 10C (oggi rinumerati, si tratta degli articoli 12, 13 e 14) prevedono in linea generale, come la legge inglese, l invalidità dei trust che perseguono scopi non charitable; in linea derogatoria, un trust non è in alcun modo invalido se le previsioni dell atto istitutivo prevedono la nomina di un enforcer rispetto agli scopi non caritatevoli e per la nomina di un enforcer in ogni momento in cui non ve ne sia uno. 24

25 Struttura del Trust Regola sul necessario controllo dell attività del trustee (da parte dei beneficiari in generale, se mancano, da parte del trustee). Il principio è quello denominato human beneficiary principle, secondo il quale è necessaria, per la validità di un trust, la presenza di un soggetto legittimato a pretendere dal trustee l esecuzione delle sue obbligazioni fiduciarie nei trust di scopo non charitable. Il principio è applicato dall articolo 13 della legge di Jersey: il compito del guardiano è quello di assicurare l esecuzione del trust per quanto attiene ai suoi scopi non caritatevoli. Ai sensi dell art.13, il soggetto che ricopre l ufficio di guardiano deve essere diverso dal soggetto che ricopre l ufficio di trustee. Le obbligazioni del guardiano sono fiduciarie, come quelle del trustee: egli non agisce per un proprio interesse personale, bensì nell interesse esclusivo al conseguimento dello scopo oggetto del trust. 25

26 L attività del Trustee Articolo 8 (Impiego dei Beni in trust): Nel corso della Durata del Trust, il trustee impiega i Beni in Trust esclusivamente per perseguire lo scopo del trust e per soddisfare le imposte e altri costi che si rendano necessari in quanto imputabili ai Beni in Trust. Articolo 11 (La gestione dei Beni in Trust): Il trustee non può mai alienare i Beni in Trust. Il trustee non può mai esercitare alcun servizio pubblico sul bene immobile trasferitogli. Il trustee deve inoltre consentire al Comune, previo consenso del Guardiano, di utilizzare (per l esercizio del servizio pubblico di asilo nido) quella parte del bene immobile che non sarà oggetto dei lavori di ampliamento. 26

27 L attività del Trustee Le indicazioni dei Disponenti. Articolo 13 (Indicazioni al trustee): I Disponenti, anche singolarmente, possono comunicare periodicamente con il trustee per segnalare avvenimenti, circostanze o necessità dei quali il trustee potrà tener conto nell esercizio della propria discrezionalità. Le raccomandazioni del Guardiano. Articolo 13 (Indicazioni al trustee): Nell esercizio di qualsiasi sua funzione il trustee tiene conto delle raccomandazioni del Guardiano e le attua in quanto compatibili con l interesse generale e lo Scopo del trust, scegliendo il modo di attuazione. 27

28 I poteri del guardiano Articolo 22 (Poteri del Guardiano): Il Guardiano agisce secondo le norme di correttezza, buona fede, imparzialità. Articolo 22 (Poteri del Guardiano): Facoltà di esprimere la propria opinione su qualsiasi attività del trustee, anche se non richiesta. Facoltà di richiedere ai Disponenti qualsiasi opinione attinente al Trust o alle scelte del trustee. Facoltà di proporre ai Disponenti la revoca del trustee. Il Guardiano non ha diritto al compenso (articolo 23) e i suoi poteri sono fiduciari e non personali (articolo 22). 28

29 I poteri del guardiano Articolo 5 (Durata del Trust): Il termine finale è la data in cui il trustee dichiara che (i) la costruzione del Giardino dei Lattanti è stata definitivamente completata ed è avvenuto il relativo collaudo e (ii) tutti i debiti del Trust sono stati saldati e (iii) non vi è alcun contenzioso pendente in cui il trustee sia parte. In mancanza, il termine finale del trust è (i) la data in cui il trustee dichiara l impossibilità di realizzare la costruzione del Giardino dei Lattanti e (iii) in ogni caso, entro 2 anni dalla data di sottoscrizione dell atto istitutivo del Trust. 29

30 La destinazione finale dei Beni in trust Articolo 10 (Appartenenza finale dei Beni in Trust): Sopraggiunto il termine finale di durata del trust, il trustee (i) trasferisce senza indugio la proprietà del bene immobile in capo al Comune, (ii) trasferisce senza indugio quanto residui delle somme di denaro alla Fondazione e (iii) cura ogni adempimento necessario per rendere tali trasferimenti di proprietà giuridicamente opponibili ai terzi. 30

31 Il trattamento fiscale L articolo 31 dell atto istitutivo di trust detta il trattamento fiscale del trust. In particolare, l articolo 31 richiama l applicazione del comma 275 dell articolo 1 della legge 30 dicembre 2004, n. 3111, secondo cui ai fini della valorizzazione del patrimonio immobiliare, le operazioni, gli atti, i contratti, i conferimenti ed i trasferimenti di immobili di proprietà dei comuni, ivi comprese le operazioni di cartolarizzazione di cui alla legge 410/2001, in favore di fondazioni o società sono esenti dall imposta di registro, dall imposta di bollo, dalle imposte ipotecarie e catastali e da ogni altra imposta indiretta, nonché da ogni altro tributo e diritto. 31

32 Come è andata a finire? A meno di quattro anni dall istituzione del trust, l opera è stata regolarmente costruita e collaudata. È stato quindi perfettamente raggiunto lo scopo del trust. Con apposito atto notarile pubblico l opera è stata ritrasferita al Comune triestino, la somma di denaro residua è stata restituita alla Fondazione Cassa di Risparmio di Trieste e il trust è stato dichiarato estinto. 32

33 Uno schema replicabile? Lo schema utilizzato per il Comune di Duino Aurisina è schema replicabile. Social housing: tema di interesse per la Pubblica Amministrazione e le fondazioni di origine bancaria. I veicoli tradizionali (i fondi immobiliari) e il c.d. housing trust 33

34 Housing trust Gli attori principali sarebbero gli enti locali, le fondazioni di origine bancaria e le altre organizzazioni non profit di volta in volta interessate Al trustee sarebbe affidato il compito di gestire il patrimonio immobiliare messo a disposizione per il progetto di social housing Il trustee incasserebbe i canoni calmierati eventualmente corrisposti dagli effettivi beneficiai delle opere di edilizia sociale Il trustee incasserebbe e gestirebbe eventuali contributi ed erogazioni provenienti dagli sponsor pubblici e privati (anche al fine dell investimento e del reimpiego dei proventi) 34

35 Housing trust: i vantaggi Gestione trasparente, efficiente e professionale del patrimonio immobiliare e dei contributi / erogazioni Celerità nell assunzione delle decisioni (la gestione è infatti attribuita ad un unico soggetto) Maggiore economicità nei costi di gestione (soprattutto rispetto ad un fondo immobiliare) Maggiore tutela offerta agli investitori in virtù della segregazione patrimoniale 35

La fiscalità dei trust di interesse familiare: casi particolari e confronto con strumenti alternativi

La fiscalità dei trust di interesse familiare: casi particolari e confronto con strumenti alternativi La fiscalità dei trust di interesse familiare: casi particolari e confronto con strumenti alternativi Avv. Massimo Antonini 11 marzo 2011 massimo.antonini@chiomenti.net Patti di famiglia Caratteristiche

Dettagli

RISOLUZIONE N.15/E QUESITO

RISOLUZIONE N.15/E QUESITO RISOLUZIONE N.15/E Direzione Centrale Normativa Roma, 18 febbraio 2011 OGGETTO: Consulenza giuridica - polizze estere offerte in regime di libera prestazione dei servizi in Italia. Obblighi di monitoraggio

Dettagli

Trust: imposta di donazione immediata. Cassazione, ordinanze n. 3735, 3737 e 3866

Trust: imposta di donazione immediata. Cassazione, ordinanze n. 3735, 3737 e 3866 Fiscal News La circolare di aggiornamento professionale N. 102 24.03.2015 Trust: imposta di donazione immediata Cassazione, ordinanze n. 3735, 3737 e 3866 Categoria: Enti commerciali/non commerciali Sottocategoria:

Dettagli

L ISTITUTO DEI TRUST WWW.OPPORTU ORT NIT NI Y T S Y RL.COM

L ISTITUTO DEI TRUST WWW.OPPORTU ORT NIT NI Y T S Y RL.COM L ISTITUTO DEI TRUST WWW.OPPORTUNITYSRL.COM L ISTITUTO DEL TRUST Il trust (che tradotto dall inglese significa "fidarsi") è stato riconosciuto in Italia solo di recente. Infatti la legge 364/89 recepisce

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO APPROVATO DAL CONSIGLIO GENERALE NELL ADUNANZA DEL 28/06/2013 Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro 1 INDICE AMBITO DI APPLICAZIONE p. 3 TITOLO I: PRINCIPI

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI FANO

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI FANO REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEL PATRIMONIO FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI FANO 1 INDICE AMBITO DI APPLICAZIONE p. 3 TITOLO I: PRINCIPI GENERALI Art. 1 Finalità del processo di gestione del patrimonio

Dettagli

Allegato 1. Legge 30 luglio 2010, n. 122 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78. Art.42.

Allegato 1. Legge 30 luglio 2010, n. 122 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78. Art.42. Allegato 1 Legge 30 luglio 2010, n. 122 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78 Art.42. Reti di imprese 1. (soppresso dalla legge di conversione) 2. Alle imprese

Dettagli

Analisi comparativa degli strumenti di protezione del patrimonio

Analisi comparativa degli strumenti di protezione del patrimonio Analisi comparativa degli strumenti di protezione del patrimonio Avv. Fabrizio Vedana 1 STRUMENTI A DISPOSIZIONE HOLDING DI FAMIGLIA PATTI DI FAMIGLIA FONDAZIONI MANDATO FIDUCIARIO ATTI DI DESTINAZIONE

Dettagli

FONDO, TRUST, VINCOLO DI DESTINAZIONE NOTAIO EMANUELE DE MICHELI

FONDO, TRUST, VINCOLO DI DESTINAZIONE NOTAIO EMANUELE DE MICHELI TUTELA PATRIMONIALE FONDO, TRUST, VINCOLO DI DESTINAZIONE NOTAIO EMANUELE DE MICHELI Fonti normative FONDO PATRIMONIALE: artt. 167 ss. cod. civ. Fonti normative FONDO PATRIMONIALE: artt. 167 ss. cod. civ.

Dettagli

Novità in materia di Rimborsi IVA

Novità in materia di Rimborsi IVA Circolare 4 del 2 febbraio 2015 Novità in materia di Rimborsi IVA INDICE 1 Premessa...2 2 Ambito applicativo...2 3 Rimborsi di importo fino a 15.000,00 euro...3 4 Rimborsi di importo superiore a 15.000,00

Dettagli

Cod. Fisc. e Part. IVA, iscritta all albo di cui all articolo 13 del decreto legislativo 1 settembre 1993, n. 385, in persona In qualità di

Cod. Fisc. e Part. IVA, iscritta all albo di cui all articolo 13 del decreto legislativo 1 settembre 1993, n. 385, in persona In qualità di SCHEMA DI CONVENZIONE per la regolamentazione della gestione ed erogazione delle agevolazioni in abbuono interessi in favore degli imprenditori del settore agricolo beneficiari degli aiuti previsti dalla

Dettagli

Come cambia l antiriciclaggio

Come cambia l antiriciclaggio Come cambia l antiriciclaggio Chi sono i titolari effettivi? Chi è l esecutore e cosa deve essere inserito nell AUI Iside Srl Milano 20 settembre 2013 Avv. Sabrina Galmarini - Partner Il titolare effettivo

Dettagli

IL TRUST PER SOGGETTI DEBOLI

IL TRUST PER SOGGETTI DEBOLI IL TRUST PER SOGGETTI DEBOLI Prof. Alceste Santuari Docente di diritto dell economia degli enti non profit Università di Bologna sede di Forlì @ alceste.santuari@unibo.it Il Trust Per trust s'intendono

Dettagli

TRUSTS. Avv. Nunzio Dario Latrofa. BARI Scuola Forense 2002

TRUSTS. Avv. Nunzio Dario Latrofa. BARI Scuola Forense 2002 TRUSTS Avv. Nunzio Dario Latrofa BARI Scuola Forense 2002 1 Usi del trust I principali usi del trust: ottimizzazione della disciplina fiscale; trasferimento dei beni localizzati in Paesi diversi da quello

Dettagli

REGOLAMENTO INTERNO DI AMMINISTRAZIONE E CONTABILITÀ. Approvato con delibera del Consiglio di Amministrazione del 10 giugno 2015 1/50

REGOLAMENTO INTERNO DI AMMINISTRAZIONE E CONTABILITÀ. Approvato con delibera del Consiglio di Amministrazione del 10 giugno 2015 1/50 REGOLAMENTO INTERNO DI AMMINISTRAZIONE E CONTABILITÀ Approvato con delibera del Consiglio di Amministrazione del 10 giugno 2015 1/50 REGOLAMENTO INTERNO DI AMMINISTRAZIONE E CONTABILITÀ Articolo 1 - Oggetto

Dettagli

CIRCOLARE N. 61/E. Roma, 27 dicembre 2010. OGGETTO: Ulteriori chiarimenti in merito alla disciplina fiscale dei Trust.

CIRCOLARE N. 61/E. Roma, 27 dicembre 2010. OGGETTO: Ulteriori chiarimenti in merito alla disciplina fiscale dei Trust. CIRCOLARE N. 61/E Direzione Centrale Normativa Roma, 27 dicembre 2010 OGGETTO: Ulteriori chiarimenti in merito alla disciplina fiscale dei Trust. PREMESSA Come noto, l articolo 1, commi da 74 a 76, della

Dettagli

Disposizioni sull espletamento dei servizi finanziari postali. TITOLO I Disposizioni Generali. Art. 1 (Definizioni)

Disposizioni sull espletamento dei servizi finanziari postali. TITOLO I Disposizioni Generali. Art. 1 (Definizioni) Testo Decreto Delegato Disposizioni sull espletamento dei servizi finanziari postali TITOLO I Disposizioni Generali Art. 1 (Definizioni) 1. Ai fini del presente decreto delegato si intendono per: a) Assegno

Dettagli

RISOLUZIONE N.80/E QUESITO

RISOLUZIONE N.80/E QUESITO RISOLUZIONE N.80/E Direzione Centrale Normativa Roma, 24 luglio 2012 OGGETTO: Interpello - Art. 11, legge 27 luglio 2000, n. 212. Fatture di importo inferiore a 300,00 euro - Annotazione cumulativa anche

Dettagli

C I T T A D I C A M O G L I ( P R O V I N C I A D I G E N O V A )

C I T T A D I C A M O G L I ( P R O V I N C I A D I G E N O V A ) C I T T A D I C A M O G L I ( P R O V I N C I A D I G E N O V A ) REGOLAMENTO PER L APPLICAZIONE DELL ART. 208 DEL D.LGS. 285/1992 (NUOVO CODICE DELLA STRADA). NORME PER L ISTITUZIONE E LA GESTIONE DEL

Dettagli

REGOLAMENTO AMMINISTRATIVO DELL ASSOCIAZIONE CASSA NAZIONALE DI PREVIDENZA ED ASSISTENZA A FAVORE DEI RAGIONIERI E PERITI COMMERCIALI

REGOLAMENTO AMMINISTRATIVO DELL ASSOCIAZIONE CASSA NAZIONALE DI PREVIDENZA ED ASSISTENZA A FAVORE DEI RAGIONIERI E PERITI COMMERCIALI REGOLAMENTO AMMINISTRATIVO DELL ASSOCIAZIONE CASSA NAZIONALE DI PREVIDENZA ED ASSISTENZA A FAVORE DEI RAGIONIERI E PERITI COMMERCIALI Premessa Questo Regolamento, nell ambito dell autonomia gestionale,

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEI DIRITTI DI PROPRIETA INTELLETTUALE (emanato con decreto rettorale 5 agosto 2011, n. 786) INDICE

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEI DIRITTI DI PROPRIETA INTELLETTUALE (emanato con decreto rettorale 5 agosto 2011, n. 786) INDICE REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DEI DIRITTI DI PROPRIETA INTELLETTUALE (emanato con decreto rettorale 5 agosto 2011, n. 786) INDICE Articolo 1 (Ambito di applicazione) Articolo 2 (Titolarità dei diritti sull

Dettagli

STUDIO DE POLI - VENEZIA

STUDIO DE POLI - VENEZIA IL TRUST: COS È, IN BREVE di Ilaria Della Vedova Avvocato dello Studio De Poli Venezia Membro dell organismo Professionisti Accreditati in materia di Trust 1) Che cos è il trust? È un istituto di origine

Dettagli

ALLEGATO D. Roma lì, / / Equitalia S.p.A. il Titolare

ALLEGATO D. Roma lì, / / Equitalia S.p.A. il Titolare 1 Premessa e quadro normativo Il Contratto sottoscritto da Equitalia S.p.A. e ha ad oggetto l affidamento dei servizi di implementazione e manutenzione del nuovo Sistema Informativo Corporate - Sistema

Dettagli

CORSO DI AGEVOLAZIONI TRIBUTARIE DI INTERESSE NOTARILE ALTRE AGEVOLAZIONI DI INTERESSE NOTARILE. Onlus ed enti non commerciali.

CORSO DI AGEVOLAZIONI TRIBUTARIE DI INTERESSE NOTARILE ALTRE AGEVOLAZIONI DI INTERESSE NOTARILE. Onlus ed enti non commerciali. CORSO DI AGEVOLAZIONI TRIBUTARIE DI INTERESSE NOTARILE ALTRE AGEVOLAZIONI DI INTERESSE NOTARILE Onlus ed enti non commerciali Domande Frequenti Sommario 1. Ai fini IRES cosa si intende per ente non commerciale?

Dettagli

DALLA FIDUCIA AL TRUST IL TRUST COS E, IL SUO RICONOSCIMENTO IN ITALIA, LE APPLICAZIONI AL DIRITTO DI FAMIGLIA

DALLA FIDUCIA AL TRUST IL TRUST COS E, IL SUO RICONOSCIMENTO IN ITALIA, LE APPLICAZIONI AL DIRITTO DI FAMIGLIA DALLA FIDUCIA AL TRUST IL TRUST COS E, IL SUO RICONOSCIMENTO IN ITALIA, LE APPLICAZIONI AL DIRITTO DI FAMIGLIA Trissino Sabato 10 aprile 2010 1 La definizione di TRUST rapporto fiduciario in virtù del

Dettagli

NUOVO REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DELLA CASSA CONGUAGLIO PER IL SETTORE ELETTRICO TITOLO I - FUNZIONI E ORGANI

NUOVO REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DELLA CASSA CONGUAGLIO PER IL SETTORE ELETTRICO TITOLO I - FUNZIONI E ORGANI Allegato A NUOVO REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DELLA CASSA CONGUAGLIO PER IL SETTORE ELETTRICO TITOLO I - FUNZIONI E ORGANI Articolo 1 (Funzioni) 1.1 La Cassa conguaglio per il settore

Dettagli

Presidenza del Consiglio dei Ministri

Presidenza del Consiglio dei Ministri Presidenza del Consiglio dei Ministri IL MINISTRO PER LE POLITICHE GIOVANILI E LE ATTIVITA SPORTIVE Visto il decreto legge 18 maggio 2006, n. 181, convertito con modificazioni dalla legge 17 luglio 2006,

Dettagli

C i r c o l a r e d e l 9 s e t t e m b r e 2 0 1 3 P a g. 1 di 5

C i r c o l a r e d e l 9 s e t t e m b r e 2 0 1 3 P a g. 1 di 5 C i r c o l a r e d e l 9 s e t t e m b r e 2 0 1 3 P a g. 1 di 5 Circolare Numero 32/2013 Oggetto Sommario La disciplina del contratto di rete alla luce delle recenti modifiche legislative e della circolare

Dettagli

I contributi pubblici nello IAS 20

I contributi pubblici nello IAS 20 I contributi pubblici nello IAS 20 di Paolo Moretti Il principio contabile internazionale IAS 20 fornisce le indicazioni in merito alle modalità di contabilizzazione ed informativa dei contributi pubblici,

Dettagli

L Istituto di Credito con sede in Via iscritto al Registro delle Imprese

L Istituto di Credito con sede in Via iscritto al Registro delle Imprese ALLEGATO 1 CONVENZIONE PER LO SVOLGIMENTO DEL SERVIZIO DI CASSA tra L Associazione Pistoia Futura Laboratorio per la Programmazione Strategica della Provincia di Pistoia, con sede in Pistoia Piazza San

Dettagli

1. Il minore ha diritto di crescere ed essere educato nell ambito della propria famiglia.

1. Il minore ha diritto di crescere ed essere educato nell ambito della propria famiglia. Nuovo testo della Legge n. 184 del 1983 Diritto del minore ad una famiglia come modificata dalla legge del 28/3/2001 n. 149 TITOLO I Principi generali Art. 1 1. Il minore ha diritto di crescere ed essere

Dettagli

Quale tipo di società scegliere per il proprio business

Quale tipo di società scegliere per il proprio business Quale tipo di società scegliere per il proprio business È possibile scegliere la forma giuridica più conveniente all interno di queste quattro categorie: 1) Impresa individuale 2) Società di persone 3)

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELL ESERCIZIO DELLE FUNZIONI DEGLI AGENTI CONTABILI INTERNI A DENARO E A MATERIA

REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELL ESERCIZIO DELLE FUNZIONI DEGLI AGENTI CONTABILI INTERNI A DENARO E A MATERIA REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELL ESERCIZIO DELLE FUNZIONI DEGLI AGENTI CONTABILI INTERNI A DENARO E A MATERIA 1 INDICE Art. 1 Scopo del Regolamento Art. 2 Compiti e attribuzione delle funzioni Art. 3

Dettagli

Regolamento per la tutela della riservatezza dei dati personali

Regolamento per la tutela della riservatezza dei dati personali CITTA DI RONCADE Provincia di Treviso Via Roma, 53 31056 - RONCADE (TV) Tel.: 0422-8461 Fax: 0422-846223 Regolamento per la tutela della riservatezza dei dati personali Approvato con delibera di Consiglio

Dettagli

COMUNICAZIONE INFORMATIVA SUGLI OBBLIGHI DI COMPORTAMENTO CUI GLI INTERMEDIARI SONO TENUTI NEI CONFRONTI DEI CONTRAENTI

COMUNICAZIONE INFORMATIVA SUGLI OBBLIGHI DI COMPORTAMENTO CUI GLI INTERMEDIARI SONO TENUTI NEI CONFRONTI DEI CONTRAENTI COMUNICAZIONE INFORMATIVA SUGLI OBBLIGHI DI COMPORTAMENTO CUI GLI INTERMEDIARI SONO TENUTI NEI CONFRONTI DEI CONTRAENTI Ai sensi delle disposizioni del d. lgs. n. 209/2005 del reg. ISVAP n. 5/2006 in tema

Dettagli

Il passaggio generazionale: questioni giuridiche e fattori di successo - aspetti giuridici -

Il passaggio generazionale: questioni giuridiche e fattori di successo - aspetti giuridici - Il passaggio generazionale: questioni giuridiche e fattori di successo - aspetti giuridici - Verona, 29 settembre 2011 Avv. Simone Rossi Passaggio generazionale Trasferimento della proprietà e della gestione

Dettagli

B. Finanziamento I. Finanziamento per l acquisto di terreni, la costruzione, la ristrutturazione e l ampliamento 1. Principio Art.

B. Finanziamento I. Finanziamento per l acquisto di terreni, la costruzione, la ristrutturazione e l ampliamento 1. Principio Art. Legge concernente il promovimento, il coordinamento e il finanziamento delle attività a favore delle persone anziane (LAnz) (del 30 novembre 2010) IL GRAN CONSIGLIO DELLA REPUBBLICA E CANTONE TICINO 6.4.5.1

Dettagli

QUESITO SOLUZIONE INTERPRETATIVA PROSPETTATA DAL CONTRIBUENTE

QUESITO SOLUZIONE INTERPRETATIVA PROSPETTATA DAL CONTRIBUENTE RISOLUZIONE N. 169/E Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma, 1 luglio 2009 OGGETTO: Consulenza giuridica - Trattamento IVA applicabile alla gestione del patrimonio immobiliare. Art. 4, primo comma,

Dettagli

FAQ POST GRADUATORIA AVVISO GIOVANI PER LA VALORIZZAZIONE DEI BENI PUBBLICI

FAQ POST GRADUATORIA AVVISO GIOVANI PER LA VALORIZZAZIONE DEI BENI PUBBLICI FAQ POST GRADUATORIA AVVISO GIOVANI PER LA VALORIZZAZIONE DEI BENI PUBBLICI 1. Domanda: Quanti progetti risultano ammessi al co finanziamento? Risposta: Al momento i progetti ammessi al co finanziamento

Dettagli

Cinque per mille. L iscrizione nell elenco dei beneficiari

Cinque per mille. L iscrizione nell elenco dei beneficiari Cinque per mille. L iscrizione nell elenco dei beneficiari Con la Circolare 20 marzo 2014, n. 7, l'agenzia delle Entrate ha reso noto che a partire da oggi, 21 marzo 2014, gli enti interessati potranno

Dettagli

MODELLO 9003 DOMANDA DI CONTRIBUTO PER ASILO NIDO

MODELLO 9003 DOMANDA DI CONTRIBUTO PER ASILO NIDO MODELLO 9003 DOMANDA DI CONTRIBUTO PER ASILO NIDO -, Italia Contact Center 199.30.30.33 - www.enasarco.it INFORMAZIONI UTILI La domanda dovrà essere inviata entro e non oltre il 31/10/2016 e si può scegliere

Dettagli

Allegato: Contratto di fornitura di servizi

Allegato: Contratto di fornitura di servizi All. n. 2. Allegato: Contratto di fornitura di servizi Premesso che: - Commerfin S.C.P.A., con sede legale in Roma, Via Nazionale, 60 (la Società o Commerfin ), iscrizione al Registro delle Imprese di

Dettagli

FIDEIUSSIONE SPECIFICA IN FAVORE DELLA BANCA

FIDEIUSSIONE SPECIFICA IN FAVORE DELLA BANCA Aggiornato al 15/01/2016 N release 0004 Pagina 1 di 5 INFORMAZIONI SULLA BANCA Denominazione e forma giuridica: BANCA INTERPROVINCIALE S.p.A. Forma giuridica: Società per Azioni Sede legale e amministrativa:

Dettagli

MODELLO UNICO DI INFORMATIVA PRECONTRATTUALE EX ART. 49 REGOLAMENTO IVASS/ISVAP 5/2006 SEZIONE A

MODELLO UNICO DI INFORMATIVA PRECONTRATTUALE EX ART. 49 REGOLAMENTO IVASS/ISVAP 5/2006 SEZIONE A MODELLO UNICO DI INFORMATIVA PRECONTRATTUALE EX ART. 49 REGOLAMENTO IVASS/ISVAP 5/2006 SEZIONE A COMUNICAZIONE INFORMATIVA SUGLI OBBLIGHI DI COMPORTAMENTO CUI GLI INTERMEDIARI SONO TENUTI NEI CONFRONTI

Dettagli

MODELLO UNICO DI INFORMATIVA PRECONTRATTUALE EX ART.49 REGOLAMENTO ISVAP 5/2006

MODELLO UNICO DI INFORMATIVA PRECONTRATTUALE EX ART.49 REGOLAMENTO ISVAP 5/2006 MODELLO UNICO DI INFORMATIVA PRECONTRATTUALE EX ART.49 REGOLAMENTO ISVAP 5/2006 SEZIONE A (ex modello 7A) COMUNICAZIONE INFORMATIVA SUGLI OBBLIGHI DI COMPORTAMENTO CUI GLI INTERMEDIARI SONO TENUTI NEI

Dettagli

NUOVO REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DELLA CASSA CONGUAGLIO PER IL SETTORE ELETTRICO

NUOVO REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DELLA CASSA CONGUAGLIO PER IL SETTORE ELETTRICO NUOVO REGOLAMENTO DI ORGANIZZAZIONE E FUNZIONAMENTO DELLA CASSA CONGUAGLIO PER IL SETTORE ELETTRICO TITOLO I - FUNZIONI E ORGANI Articolo 1 (Funzioni) 1.1 La Cassa conguaglio per il settore elettrico,

Dettagli

Articolo 7. (Patrimonio dello Stato S.p.a.) Articolo 8. (Società per il finanziamento delle infrastrutture)

Articolo 7. (Patrimonio dello Stato S.p.a.) Articolo 8. (Società per il finanziamento delle infrastrutture) SENATO DELLA REPUBBLICA XIV LEGISLATURA N. 1425 DISEGNO DI LEGGE presentato dal Presidente del Consiglio dei ministri (BERLUSCONI) e dal Ministro dell economia e delle finanze (TREMONTI) di concerto col

Dettagli

Tracciabilità dei pagamenti anche per associazioni no profit e pro-loco

Tracciabilità dei pagamenti anche per associazioni no profit e pro-loco Ipsoa Quotidiano LA RISOLUZIONE N. 102/E/2014 20 novembre 2014 ore 06:00 Tracciabilità dei pagamenti anche per associazioni no profit e pro-loco L obbligo di tracciabilità dei pagamenti e dei versamenti

Dettagli

Il monitoraggio fiscale

Il monitoraggio fiscale Forum Banche e P.A. 2015 Il monitoraggio fiscale Roma, 23 novembre 2015 1 L art. 9 della legge 6 agosto 2013, n. 97 («legge europea 2013») ha profondamente modificato il sistema del cd. monitoraggio fiscale

Dettagli

REGOLAMENTO PER L AFFIDO FAMILIARE

REGOLAMENTO PER L AFFIDO FAMILIARE REGOLAMENTO PER L AFFIDO FAMILIARE approvato dal Coordinamento Istituzionale con delibera n. 10 del 14/07/2009 PRINCIPI GENERALI Il minore ha diritto di crescere ed essere educato nell ambito della propria

Dettagli

Risoluzione n. 17/E ESPOSIZIONE DEL QUESITO

Risoluzione n. 17/E ESPOSIZIONE DEL QUESITO Risoluzione n. 17/E Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma, 29 gennaio 2003 Oggetto: Istanza di interpello Articolo 11, legge 27 luglio 2000, n. 212. Disciplina applicabile, ai fini dell Irpef,

Dettagli

VISTO l articolo 38 della legge regionale 18/2005;

VISTO l articolo 38 della legge regionale 18/2005; Oggetto: LEGGE 12.03.1999 N. 68 - APPROVAZIONE CONVENZIONE PROGRAMMATICA PER L ASSUNZIONE DI 1 UNITÀ DI PERSONALE APPARTENENTE ALLE LISTE EX ART. 8 L. 68/1999. ASSICURAZIONI GENERALI SPA. VISTA la legge

Dettagli

POLIZZA MULTIRISCHIO PER LE AZIENDE AGRICOLE. DISPOSIZIONI GENERALI Mod. AGRI 01 T

POLIZZA MULTIRISCHIO PER LE AZIENDE AGRICOLE. DISPOSIZIONI GENERALI Mod. AGRI 01 T POLIZZA MULTIRISCHIO PER LE AZIENDE AGRICOLE DISPOSIZIONI GENERALI Mod. AGRI 01 T INDICE 1. NOTA INFORMATIVA ALLA CLIENTELA 3 2. DEFINIZIONI 4 3. IL CONTRATTO 13 4. IL FUNZIONAMENTO DEL CONTRATTO 14 5.

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DEI CONTRIBUTI PER L ABBATTIMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE

REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DEI CONTRIBUTI PER L ABBATTIMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE SERVIZIO AMBIENTE REGOLAMENTO PER LA CONCESSIONE DEI CONTRIBUTI PER L ABBATTIMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE Approvato con Delibera di Consiglio Comunale n.63 del 09.08.2012 1 Sommario ART. 1 - Finalità

Dettagli

CIRCOLARE N.22/E. Roma, 11 luglio 2014

CIRCOLARE N.22/E. Roma, 11 luglio 2014 CIRCOLARE N.22/E Direzione Centrale Normativa Direzione Centrale Servizi ai contribuenti Roma, 11 luglio 2014 OGGETTO: Art. 1 del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66 - Riduzione del cuneo fiscale per lavoratori

Dettagli

Roma, 30 ottobre 2008

Roma, 30 ottobre 2008 RISOLUZIONE N. 405/E Roma, 30 ottobre 2008 Direzione Centrale Normativa e Contenzioso OGGETTO: Interpello ai sensi dell articolo 11 della legge n. 212 del 2000. Immobili di tipo residenziale - Cessione

Dettagli

Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica.

Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica. Regolamento per l introduzione del bilancio unico e dei sistemi di contabilità economico-patrimoniale e analitica. Art. 1 Ambito di applicazione 1. Il presente Regolamento è adottato ai sensi della normativa

Dettagli

Bilancio - Corso Avanzato

Bilancio - Corso Avanzato Università di Roma Tre - M. TUTINO 101 Università di Roma Tre - M. TUTINO 102 Università di Roma Tre - M. TUTINO 103 Università di Roma Tre - M. TUTINO 104 Università di Roma Tre - M. TUTINO 105 Università

Dettagli

FONDAZIONE ITALIANA SCLEROSI MULTIPLA ONLUS STATUTO

FONDAZIONE ITALIANA SCLEROSI MULTIPLA ONLUS STATUTO Fondazione Italiana Sclerosi Multipla - Onlus Via Operai 40-16149 Genova fism@aism.it Art. 1 - È costituita per volontà dell Associazione Italiana Sclerosi Multipla con sede in Roma una fondazione sotto

Dettagli

SCHEDA PRODOTTO INFORMATIVA. Prestito personale ordinario. www.carispezia.it 75.000,00

SCHEDA PRODOTTO INFORMATIVA. Prestito personale ordinario. www.carispezia.it 75.000,00 SCHEDA PRODOTTO INFORMATIVA Prestito personale ordinario 1. Identità e contatti del finanziatore Finanziatore Indirizzo Telefono E-mail Fax Sito web Cassa di Risparmio della Spezia S.p.A. Sede legale:

Dettagli

REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE DI FORME DI PREVIDENZA COMPLEMENTARE PER IL PERSONALE DELLA POLIZIA MUNICIPALE DEL COMUNE DI FINALE LIGURE

REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE DI FORME DI PREVIDENZA COMPLEMENTARE PER IL PERSONALE DELLA POLIZIA MUNICIPALE DEL COMUNE DI FINALE LIGURE REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE DI FORME DI PREVIDENZA COMPLEMENTARE PER IL PERSONALE DELLA POLIZIA MUNICIPALE DEL COMUNE DI FINALE LIGURE ALLEGATO SUB A) alla deliberazione di C.C. N. 41 del 20.04.2009

Dettagli

Strategia di classificazione della clientela relativamente ai servizi d investimento offerti dalla Banca Nazionale del Lavoro SpA

Strategia di classificazione della clientela relativamente ai servizi d investimento offerti dalla Banca Nazionale del Lavoro SpA relativamente ai servizi d investimento offerti dalla Banca Nazionale del Lavoro SpA Classification Policy PREMESSA, FONTI NORMATIVE ED OBIETTIVO DEL DOCUMENTO... 3 1. DEFINIZIONI... 3 1.1. CLIENTI PROFESSIONALI...

Dettagli

Il Ministro dell economia e delle finanze

Il Ministro dell economia e delle finanze Il Ministro dell economia e delle finanze Visto il decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 642, e successive modificazioni ed integrazioni recante la disciplina dell imposta di bollo;

Dettagli

Indagini bancarie aperte a tutti.

Indagini bancarie aperte a tutti. Indagini bancarie aperte a tutti. Ok all uso della presunzione in generale sull attività di accertamento che, pertanto, valgono per la rettifica dei redditi di qualsiasi contribuente autonomo pensionato

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE AFFIDAMENTO FAMILIARE DEI MINORI Approvato con Delibera C.C. 43/01 ART. 1 ART. 2 ART. 3

REGOLAMENTO COMUNALE AFFIDAMENTO FAMILIARE DEI MINORI Approvato con Delibera C.C. 43/01 ART. 1 ART. 2 ART. 3 REGOLAMENTO COMUNALE AFFIDAMENTO FAMILIARE DEI MINORI Approvato con Delibera C.C. 43/01 ART. 1 L amministrazione comunale attua l affidamento familiare allo scopo di garantire al minore le condizioni migliori

Dettagli

Roma, 11 aprile 2013 C NOTA

Roma, 11 aprile 2013 C NOTA Direzione Centrale Accertamento Roma, 11 aprile 2013 C NOTA Adempimenti all Archivio dei rapporti finanziari da parte di soggetti che svolgono in Italia attività di prestazione di servizi di pagamento

Dettagli

Sostituisce l Allegato A alla deliberazione 106/2014/R/eel

Sostituisce l Allegato A alla deliberazione 106/2014/R/eel Sostituisce l Allegato A alla deliberazione 106/2014/R/eel MODALITÀ OPERATIVE E TEMPISTICHE PER L AGGIORNAMENTO DELL ELENCO DELLE IMPRESE A FORTE CONSUMO DI ENERGIA ELETTRICA, LA TRASMISSIONE AGLI ORGANI

Dettagli

FONDO PENSIONE COMPLEMENTARE PER IL PERSONALE DEL BANCO DI NAPOLI

FONDO PENSIONE COMPLEMENTARE PER IL PERSONALE DEL BANCO DI NAPOLI REGOLAMENTO MODALITA DI ADESIONE E CONTRIBUZIONE AL FONDO DA PARTE DEI FAMILIARI FISCALMENTE A CARICO Approvato dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del 21 febbraio 2014 SOMMARIO ARTICOLO 1 DEFINIZIONE

Dettagli

ASSOCIAZIONE ISTRUTTORI FORESTALI - AIFOR

ASSOCIAZIONE ISTRUTTORI FORESTALI - AIFOR ASSOCIAZIONE ISTRUTTORI FORESTALI - AIFOR TITOLO I - Disposizioni generali Art. 1) - Costituzione E costituita una Associazione denominata Associazione Istruttori Forestali, in sigla AIFOR. L Associazione

Dettagli

REGOLAMENTO CENTRO RICREATIVO DISABILI C.R.D.

REGOLAMENTO CENTRO RICREATIVO DISABILI C.R.D. COMUNE DI CARUGATE PROVINCIA DI MILANO REGOLAMENTO CENTRO RICREATIVO DISABILI C.R.D. DEL COMUNE DI CARUGATE APPROVATO CON DELIBERAZIONE DI C.C. N. 62 DEL 25/07/2007 ART. 1 Il Comune di Carugate ha attivato,

Dettagli

MODELLO 9009 DOMANDA PER CONTRIBUTO PER ASSISTENZA PERSONALE PERMANENTE

MODELLO 9009 DOMANDA PER CONTRIBUTO PER ASSISTENZA PERSONALE PERMANENTE MODELLO 9009 DOMANDA PER CONTRIBUTO PER ASSISTENZA PERSONALE PERMANENTE -, Italia Contact Center 199.30.30.33 - www.enasarco.it INFORMAZIONI UTILI La domanda dovrà essere inviata entro e non oltre il 30/06/2016.

Dettagli

Roma,.. Spett.le. Società Cooperativa EDP La Traccia. Recinto II Fiorentini, n.10-75100 Matera (MT)

Roma,.. Spett.le. Società Cooperativa EDP La Traccia. Recinto II Fiorentini, n.10-75100 Matera (MT) Roma,.. Spett.le Società Cooperativa EDP La Traccia Recinto II Fiorentini, n.10-75100 Matera (MT) Oggetto : Contratto per la fornitura di servizi relativi alla Survey Registro Italiano delle Biopsie Renali.

Dettagli

OGGETTO: Risposte ai quesiti presentati in occasione del Forum lavoro del 17 marzo 2010 in materia di redditi di lavoro dipendente

OGGETTO: Risposte ai quesiti presentati in occasione del Forum lavoro del 17 marzo 2010 in materia di redditi di lavoro dipendente RISOLUZIONE N. 26/E Direzione Centrale Normativa Roma, 29 marzo 2010 OGGETTO: Risposte ai quesiti presentati in occasione del Forum lavoro del 17 marzo 2010 in materia di redditi di lavoro dipendente PREMESSA

Dettagli

Roma, 03/08/2009 QUESITO

Roma, 03/08/2009 QUESITO RISOLUZIONE N. 199 Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma, 03/08/2009 OGGETTO: Interpello - Articolo 11, legge 27 luglio 2000, n. 212. Erogazioni liberali. Art. 46 della legge 20 maggio 1985,

Dettagli

dell Associazione Nazionale Aiuto per la Neurofibromatosi amicizia e solidarietà (A.N.A.N.a.s.) Articolo 1 Articolo 2 Articolo 3

dell Associazione Nazionale Aiuto per la Neurofibromatosi amicizia e solidarietà (A.N.A.N.a.s.) Articolo 1 Articolo 2 Articolo 3 STATUTO dell Associazione Nazionale Aiuto per la Neurofibromatosi amicizia e solidarietà (A.N.A.N.a.s.) Articolo 1 E costituita l A.N.A.N.a.s. Associazione Nazionale Aiuto per la Neurofibromatosi, amicizia

Dettagli

Fisco & Contabilità La guida pratica contabile

Fisco & Contabilità La guida pratica contabile Fisco & Contabilità La guida pratica contabile N. 08 26.02.2014 Enti non profit: le scritture contabili Categoria: Associazioni Sottocategoria: Varie Gli enti non commerciali rappresentano un fenomeno

Dettagli

BOZZA DI STATUTO DEL COMITATO ORGANIZZATORE 1, 2

BOZZA DI STATUTO DEL COMITATO ORGANIZZATORE 1, 2 Manuale delle associazioni sportive BOZZA DI STATUTO DEL COMITATO ORGANIZZATORE 1, 2 STATUTO COMITATO PER L ORGANIZZAZIONE DI... Art. 1 Costituzione È costituito un Comitato denominato... Il Comitato ha

Dettagli

Risoluzione n. 343/E

Risoluzione n. 343/E Risoluzione n. 343/E Roma, 04 agosto 2008 Direzione Centrale Normativa e Contenzioso OGGETTO: Richiesta di consulenza giuridica. Articolo 10, n. 4, D.P.R. n. 633 del 1972. Regime IVA applicabile ai servizi

Dettagli

Statuto dell Ente Bilaterale Agricolo Territoriale F.A.V.L.A. Cuneo

Statuto dell Ente Bilaterale Agricolo Territoriale F.A.V.L.A. Cuneo Statuto dell Ente Bilaterale Agricolo Territoriale F.A.V.L.A. Cuneo Art.1 Costituzione e denominazione In applicazione dell art. 8 del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per gli operai agricoli e

Dettagli

UD1. Le assicurazioni legate al credito

UD1. Le assicurazioni legate al credito UD1 Le assicurazioni legate al credito UD1 Le assicurazioni legate al credito Acquisto di beni e servizi Quali esigenze di tutela si legano al momento dell acquisto del bene finanziato e quali sono le

Dettagli

BANDO A TEMA RESTAURO BENI MOBILI

BANDO A TEMA RESTAURO BENI MOBILI BANDO A TEMA RESTAURO BENI MOBILI Emanato ai sensi dell art. 2 let. d) del Regolamento per il perseguimento delle finalità istituzionali ed in attuazione del Documento Programmatico Previsionale 2014.

Dettagli

COMUNE DI TAVERNERIO. Regolamento delle Associazioni

COMUNE DI TAVERNERIO. Regolamento delle Associazioni COMUNE DI TAVERNERIO Regolamento delle Associazioni Art. 1 - Finalità del regolamento 1. Il Comune di Tavernerio riconosce ed afferma il valore delle libere e autonome Associazioni e degli organismi di

Dettagli

STATUTO ASSOCIAZIONE DELLE SCUOLE AUTONOME DELLA PROVINCIA DI BOLOGNA ASA.BO

STATUTO ASSOCIAZIONE DELLE SCUOLE AUTONOME DELLA PROVINCIA DI BOLOGNA ASA.BO STATUTO ASSOCIAZIONE DELLE SCUOLE AUTONOME DELLA PROVINCIA DI BOLOGNA ASA.BO FINALITÀ E SCOPI Art. 1 L Associazione è costituita al fine di sostenere le scuole aderenti nel raggiungimento dei fini istituzionali

Dettagli

CAPITOLATO GENERALE adottato ai sensi dell art. 3 del Regolamento dei Contratti

CAPITOLATO GENERALE adottato ai sensi dell art. 3 del Regolamento dei Contratti CAPITOLATO GENERALE adottato ai sensi dell art. 3 del Regolamento dei Contratti 1/7 ART. 1 OBBLIGATORIETA (Articolo 2 e 3 del Regolamento dei Contratti) 1.1. In virtù della delega contenuta nell articolo

Dettagli

RISOLUZIONE N. 110/E

RISOLUZIONE N. 110/E RISOLUZIONE N. 110/E Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma, 15 maggio 2003 Oggetto: Istanza di interpello. IVA. Lavori di costruzione, rifacimento o completamento di campi di calcio. Comune di.

Dettagli

Conservazione elettronica della fatturapa

Conservazione elettronica della fatturapa Conservazione elettronica della fatturapa Tanti i dubbi legati agli adempimenti amministrativi e in Unico 2015. Lo scorso 31.03.2015 si è realizzato il definitivo passaggio dalla fattura cartacea a quella

Dettagli

ATTO D AMORE CONTRATTO DI UNIONE CIVILE

ATTO D AMORE CONTRATTO DI UNIONE CIVILE ATTO D AMORE CONTRATTO DI UNIONE CIVILE SCRITTURA PRIVATA Tra il/la Sig./Sig.ra, nato/a a (provincia), il, C.F. residente in via, (città di residenza), doc. n (estremi documento di riconoscimento in corso

Dettagli

ASSOCIAZIONE CASSA NAZIONALE DI PREVIDENZA ED ASSISTENZA A FAVORE DEI RAGIONIERI E PERITI COMMERCIALI

ASSOCIAZIONE CASSA NAZIONALE DI PREVIDENZA ED ASSISTENZA A FAVORE DEI RAGIONIERI E PERITI COMMERCIALI ASSOCIAZIONE CASSA NAZIONALE DI PREVIDENZA ED ASSISTENZA A FAVORE DEI RAGIONIERI E PERITI COMMERCIALI REGOLAMENTO PER I TRATTAMENTI ASSISTENZIALI E DI TUTELA SANITARIA INTEGRATIVA per l'attuazione delle

Dettagli

IL BILANCIO E LA CONTABILITA NEGLI ENTI NON COMMERCIALI CENNI GENERALI

IL BILANCIO E LA CONTABILITA NEGLI ENTI NON COMMERCIALI CENNI GENERALI S.A.F. SCUOLA DI ALTA FORMAZIONE LUIGI MARTINO IL BILANCIO E LA CONTABILITA NEGLI ENTI NON COMMERCIALI CENNI GENERALI Dott. Corrado Colombo 6/2/2012 - Sala Convegni, corso Europa, 11 - Milano- S.A.F. SCUOLA

Dettagli

Roma, 19 novembre 2014

Roma, 19 novembre 2014 RISOLUZIONE N. 102/E Direzione Centrale Normativa Roma, 19 novembre 2014 OGGETTO: Consulenza giuridica L obbligo di tracciabilità previsto dall articolo 25, comma 5, della legge 13 maggio 1999, n. 133,

Dettagli

MODULO DI DESIGNAZIONE/REVOCA DEI BENEFICIARI

MODULO DI DESIGNAZIONE/REVOCA DEI BENEFICIARI MODULO DI DESIGNAZIONE/REVOCA DEI BENEFICIARI (Da inviare ad Arca SGR S.p.A. in originale, per posta, unitamente a copia dei documenti di identità dell Iscritto e dei beneficiari) Spett.le ARCA SGR S.p.A.

Dettagli

OGGETTO: Istanza di interpello - Istituto Nazionale di Fisica Nucleare - Trattamento fiscale delle indennità assegnate per trasferte art.

OGGETTO: Istanza di interpello - Istituto Nazionale di Fisica Nucleare - Trattamento fiscale delle indennità assegnate per trasferte art. RISOLUZIONE N. 284/E Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Roma, 07 luglio 2008 OGGETTO: Istanza di interpello - Istituto Nazionale di Fisica Nucleare - Trattamento fiscale delle indennità assegnate

Dettagli

AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI SIENA REGOLAMENTO RECANTE NORME SUGLI INCARICHI AI DIPENDENTI PROVINCIALI

AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI SIENA REGOLAMENTO RECANTE NORME SUGLI INCARICHI AI DIPENDENTI PROVINCIALI AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI SIENA REGOLAMENTO RECANTE NORME SUGLI INCARICHI AI DIPENDENTI PROVINCIALI approvato con deliberazione G.P. n. 188 del 25.7.2001 modificato con deliberazione G.P. n. 83 del

Dettagli

IL TRUST ED I BENI CULTURALI MOBILI

IL TRUST ED I BENI CULTURALI MOBILI IL TRUST ED I BENI CULTURALI MOBILI 25 Gennaio 2013 Bologna Relatore: Dott. Michele Malerba TEP Amministratore Italian Trust Company SRL IL TRUSTEE PROFESSIONALE: OTTIMIZZARE I VANTAGGI DEL TRUST PREMESSA

Dettagli

Albo Comunale delle Associazioni Regolamento

Albo Comunale delle Associazioni Regolamento COMUNE DI NICOTERA Prroviinciia dii Viibo Valenttiia REGOLAMENTO ALBO COMUNALE DELLE ASSOCIAZIONI Nicotera 01 Marzo 2013 1 Albo Comunale delle Associazioni Regolamento Premesso che: L articolo 3, dello

Dettagli

Ministero dello Sviluppo Economico

Ministero dello Sviluppo Economico Ministero dello Sviluppo Economico DIPARTIMENTO PER L IMPRESA E L INTERNAZIONALIZZAZIONE DIREZIONE GENERALE PER IL MERCATO, LA CONCORRENZA, IL CONSUMATORE, LA VIGILANZA E LA NORMATIVA TECNICA Divisione

Dettagli

Risoluzione n. 150/E. Roma, 9 luglio 2003

Risoluzione n. 150/E. Roma, 9 luglio 2003 Direzione Centrale Normativa e Contenzioso Risoluzione n. 150/E Roma, 9 luglio 2003 Oggetto: Depositi a garanzia di finanziamenti concessi ad imprese residenti aventi ad oggetto quote di fondi comuni di

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE

REGOLAMENTO COMUNALE REGOLAMENTO COMUNALE PER LA ISTITUZIONE DI FORME DI PREVIDENZA E ASSISTENZA COMPLEMENTARE PER IL PERSONALE DELLA POLIZIA MUNICIPALE del COMUNE DI CORATO (Regolamento approvato con deliberazione di C.C.

Dettagli

ASSOCIAZIONE RETE ITALIANA DI MICROFINANZA (RITMI) S T A T U T O. Denominazione. sede e durata

ASSOCIAZIONE RETE ITALIANA DI MICROFINANZA (RITMI) S T A T U T O. Denominazione. sede e durata ASSOCIAZIONE RETE ITALIANA DI MICROFINANZA (RITMI) S T A T U T O Denominazione. sede e durata Art. 1 E costituita un associazione senza fini di lucro denominata RETE ITALIANA DI MICROFINANZA denominata

Dettagli

Imposta di bollo su conti correnti, libretti di risparmio e prodotti. finanziari

Imposta di bollo su conti correnti, libretti di risparmio e prodotti. finanziari Imposta di bollo su conti correnti, libretti di risparmio e prodotti finanziari (di Leda Rita Corrado - Assegnista di ricerca in Diritto Tributario presso l Università degli Studi di Roma Tor Vergata e

Dettagli