Aurelio Marengo Graziella Pace. 150 anni. uniti per crescere
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- Ivo Cirillo
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1 Aurelio Marengo Graziella Pace 150 anni uniti per crescere
2 Prefazione al libro 2
3 Lettera del Sindaco 3
4 Lettera di Don Giuseppe MARCON Parroco di Vinovo Festeggiare i 150 anni della fondazione dell Asilo Infantile di Vinovo non è solo guardare al passato con nostalgia, ma è un ripercorrere la storia per cogliere le cose belle che sono state fatte e che diventano patrimonio prezioso per tutta la comunità. Celebrare diventa occasione per fare nostre le motivazioni per cui Luigi Rey si è impegnato nella fondazione dell asilo: La formazione e l educazione dei bambini e di quanti erano nel bisogno Una motivazione che supera il tempo e che a distanza di 150 anni fa sì che questa istituzione sia ancora attuale e amata dai Vinovesi. Per rimanere in tema nel formulare l augurio faccio mie le parole del salmo 150 Alleluia. Lodate il Signore nel suo santuario, lodatelo nel firmamento della sua potenza. Lodatelo per i suoi prodigi, lodatelo per la sua immensa grandezza. Lodatelo con squilli di tromba, lodatelo con arpa e cetra; lodatelo con timpani e danze, lodatelo sulle corde e sui flauti. Lodatelo con cembali sonori, lodatelo con cembali squillanti; ogni vivente dia lode al Signore. Alleluia. Dopo aver lodato il Signore, voglio Ringraziare quanti oggi continuano a impegnarsi perché l asilo possa proseguire e mantenere vivi i valori per cui è stato fondato. Le celebrazioni del 150 della fondazione dell asilo possano essere un occasione per riscoprire una pagina bella nella storia del nostro paese. 4
5 Introduzione Cari lettori, appare giusto e doveroso commemorare fatti e persone che, nel corso del tempo, lasciarono una forte impronta di sé e che offrono oggi, a chi ne ripercorre le vicende, non esempi astratti, ma lezioni concrete e vissute circa il valore delle cose umane. E siccome la storia di un Asilo può essere scritta da diversi punti di osservazione, rilevandone gli aspetti più significativi, noi la scriveremo con un taglio cattolico, d ispirazione cristiana; ciò significa che focalizzeremo l attenzione sul ruolo svolto dall Asilo nella collaborazione con la famiglia alla formazione della personalità del bambino, in coerenza con valori cristiani ed universali quali la pace, la condivisione, l accoglienza, la fratellanza ed il rispetto. L istituto ha attualmente una struttura amministrativa articolata in un Assemblea dei Soci (attualmente in numero di 82) ed un Consiglio d Amministrazione, eletto con cadenza quinquennale dai soci. Il Consiglio è presieduto dal Presidente Geom. Antonio Ramello, ed è composto dal Vice presidente Giuseppe Pace, dal segretario Avv.Roberto Castellani, dal tesoriere Barbara Catozzi, dai consiglieri Sibona Dino, Mario Lanfranco, Pietro Lardone Carlo Bernardi, Giovanni Olivero. Ne fanno parte, quali consiglieri di diritto, il parroco Don Beppe Marcon,e la signora Rey Pia Reineri, discendente del fondatore. L educazione dei bambini è attualmente affidata maestre laiche ed alle Suore della Congregazione S. Giuseppe di Pinerolo, coordinate da Suor Dina Benotto. Oggi l Asilo Infantile è situato nel centro della cittadina di Vinovo, accanto al castello Della Rovere, a due passi dalla Chiesa di S. Bartolomeo, dalle ex Scuole Rey e dalle piazze principali. Non fu tuttavia questa la sua prima sede, poiché è solo dal 1870 che si trova in questi locali. La scuola riveste un importanza storica per Vinovo in quanto svolge la sua missione da 150 anni e fino al è stata l unica scuola materna presente in paese. Le Suore hanno svolto per anni, dal 1870 ininterrottamente fino ad oggi, un ruolo centrale nella scuola. Oggi sono in numero ridotto a causa della mancanza di vocazioni ma l impegno non è diminuito. Il loro contributo ha rappresentato una bella pagina nella storia dell Asilo, sorto con una forte motivazione sociale, quella di garantire la formazione e l educazione dei nostri bambini, e quanti erano nel bisogno. Per questa ragione il Paese ha sempre sentito l Asilo come un bene di famiglia, destinandogli donazioni in denaro e dedicando ad esso parte del proprio tempo in attività di volontariato; l Asilo e la comunità hanno sempre camminato insieme nella vita quotidiana: dagli avvenimenti più tristi come i funerali, ove spesso i bimbi dell Asilo accompagnavano il corteo funebre, ai saggi ed ai teatrini organizzati per Natale, Pasqua, fine anno, ai quali nonni e genitori hanno sempre partecipato con un misto di allegria e commozione. Per questo Asilo si sono impegnati in tanti: il promotore, Luigi Rey, i vari Presidenti e Consiglieri, le Suore e le insegnanti che vi si sono susseguite, i tanti volontari che nel tempo hanno assicurato il loro silenzioso aiuto, Parroci, Sindaci e tutta la cittadinanza; sicuramente molti che oggi hanno i capelli bianchi rivivono con struggente nostalgia i tempi dell Asilo: per questo sembra doveroso ricostruire, sebbene in sintesi, i fatti principali della storia dell Ente. 5
6 L Asilo nasce prima che questi signori unificassero l Italia Foto - atto erezione Asilo d Enfanzia a Vinovo
7 Luigi Rey. Biografia di un benefattore. In primo luogo pare opportuno iniziare la narrazione con la biografia di colui che risulta essere stato il principale promotore della costruzione dell Asilo. Luigi Rey, Ritratto di Luigi Rey Ritratto della moglie Rosa Cardone figlio di Rey Simone, nasce a Torino nel La famiglia Rey ricopriva una posizione di rilievo nella borghesia piemontese: era infatti imparentata con i Sella di Biella (il fratello Giacomo Antonio sposò infatti Maria Luigia Sella, nipote del famoso Ministro Quintino Sella), che a loro volta erano parenti dei Sella della Motta di Candiolo. Tra i nipoti di Luigi Rey troviamo inoltre Guido Rey, apprezzato alpinista e studioso di scienze piemontese, che molte volte soggiornò in Vinovo (lo si ritova in alcune fotografie d epoca scattate al castello). Fotografia di Guido Rey 7
8 Con i suoi fratelli, Giacomo Antonio e Giuseppe, Luigi intraprende l attività di filatura, fondando un azienda di telerie e filati in Borgo Dora a Torino. Nel 1843 i tre fratelli acquistano, dalla città di Torino, il Castello di Vinovo per istallarvi, nel 1847, la propria azienda di teleria, che produceva i manufatti con telai in legno e che rimarrà attiva fin verso il Il castello funge contemporaneamente anche da residenza di famiglia: nel frattempo infatti Luigi si è sposato con Rosa Cardone e la coppia ha avuto una bambina di nome Emma. Come imprenditore ed esponente della borghesia vinovese, Luigi Rey prende parte attiva alla vita sociale e civile del paese, contemporaneamente ricopre per lunghi anni la carica di Assessore e Consigliere a Torino. Nel 1856, con decreto di Vittorio Emanuele, viene nominato Cavaliere dell Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro. La sua vita è tuttavia segnata da un evento luttuoso: a soli cinque anni la figlia Emma muore stroncata da una polmonite. Segue per l imprenditore un periodo buio in cui, forse proprio con il pensiero rivolto alla figlia, il Rey inizia a prestare maggiore attenzione verso il mondo dell infanzia e verso le difficoltà affrontate dai suoi dipendenti per crescere i figli e badare alla loro cura ed educazione. E di questo periodo la decisione di fondare, in collaborazione con il sindaco ed altre facoltose famiglie vinovesi, una scuola per l infanzia, che inizierà la sua attività nel L interesse del Rey per il mondo dei bambini verrà poi riconfermato dalla decisione di donare al Comune un terreno di sua proprietà con il vincolo di costruirvi un edificio scolastico. Nel 1889 verranno quindi edificate, su progetto di Crescentino Caselli, quelle che ancora oggi si chiamano Scuole Rey ed ospiteranno le scuole elementari fino al 1980, quando verrà completato il trasferimento di tutte le classi presso le nuove scuole elementari Don Milani. Attualmente l edificio ospita la sede di alcune Associazioni Vinovesi. 8
9 L imprenditore continua comunque ad occupare una posizione di rilievo nella società borghese del tempo. Nel 1873 Luigi Rey, già Presidente della Commissione Provinciale delle Imposte di Torino, viene nominato Commendatore dell Ordine della Corona d Italia, con nomina firmata da Vittorio Emanuele II, controfirmata dal Ministro Quintino Sella. Nel 1875 ottiene ulteriori riconoscimenti all interno dell Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro con la nomina a Ufficiale. Prende inoltre parte al Congresso Internazionale sui filati tenutosi a Torino, avanzando una propria proposta in merito alla numerazione uniforme dei filati. Nel 1891 viene nominato Membro del Comitato esecutivo della Casa Benefica per giovani derelitti della città di Torino, con decreto firmato da Umberto I Re d Italia, vedendo così confermata la sua vocazione per l infanzia. In accordo con altri imprenditori locali, si fa infine promotore della costruzione della linea tranviaria lungo il tratto Torino-Stupinigi-Vinovo-Piobesi, inaugurata nel 1882, per agevolare il trasporto delle proprie produzioni di tele e filati, prodotti nel castello di Vinovo. 9
10 . Luigi Rey muore nel Il Sindaco di Torino, nella Sessione Straordinaria del Consiglio Comunale di Torino, riunitosi il 27 febbraio 1893 per la Commemorazione funebre del Consigliere comm. Luigi Rey, ne elogia la figura di Consigliere da ben 30 anni, più volte chiamato a far parte della Giunta, cofondatore di una delle più importanti ed onorate ditte commerciali e industriali di Torino, amministratore zelante e benemerito di filantropiche istituzioni aggiungendo che il comm. Rey ben può dirsi essere stato nelle molteplici estrinsecazioni della sua attività la personificazione dell antica solerzia ed onestà piemontese. Il generale cordoglio che ne accompagnò la dipartita, reso evidente dal corteo di cittadini di ogni classe sociale che vollero rendere omaggio alla salma, dimostrò quanta stima si fosse meritata il commendatore. Al Museo civico torinese il Rey destinò, come segno del suo legame con il capoluogo, una parte delle porcellane del Gioanetti, prodotte nel castello Della Rovere di Vinovo. 10
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12 Luigi Rey, (a destra nella foto, con lo sguardo rivolto al castello). Foto del 1861 Dall archivio storico dell asilo: i primi documenti. La storia dell Asilo si ricostruisce in primo luogo esaminando i documenti presenti in archivio, recuperati dalle cantine e sistemati in locali idonei dal signor Giuseppe Pace prima, pazientemente selezionati e catalogati dalla signora Maria Grazia Bersanti successivamente. I primi documenti risalgono agli anni , date sicuramente significative, perché ci riportano ad un periodo particolare, immediatamente precedente l Unità d Italia. Se è innegabile che, oggi come allora, sicuramente i genitori nutrissero speranze e timori simili a quelle dei genitori di oggi per i propri figli ed il loro futuro, è certo che la vita delle famiglie fosse notevolmente più difficile. Indubbiamente all epoca la maternità riceveva minore tutela, sia dal punto di vista sociale che medico, la mortalità infantile raggiungeva punte elevatissime ed i bambini, fasciati immobili in culla per i primi mesi di vita, rimanevano successivamente spesso privi di adeguata assistenza e lontani dai genitori, impegnati nel lavoro. Dunque, proprio in questo periodo, il Comune di Vinovo inizia ad avvertire l esigenza di avere un asilo per l infanzia ed il Consiglio Comunale emana due delibere, una in data 7 giugno 1857 e l altra il 25 aprile 1858, con cui ne sottolinea la necessità. Purtroppo in quel periodo il Comune di Vinovo non aveva ancora tutti gli strumenti legislativi ed economici per promuovere e mantenere un servizio di questo tipo alla cittadinanza. 12
13 La fondazione Si rivela quindi decisivo l intervento di Luigi Rey e di un gruppo di famiglie benestanti che, il 20 marzo 1859, decisero di fondare una Società d Azionisti, per provvedere a questa necessità. Tra questi benefattori si cita il Geom. Giuseppe Sanmartino che destinò alla Società, con lascito testamentario, casa e giardino, di cui la società sarebbe entrata in possesso dopo la morte del testatore e dei suoi familiari. La Società d Azionisti, con queste credenziali e con l aiuto del Comune, presentò una richiesta al Governo Piemontese, per l edificazione di un asilo per l infanzia Foto - Documenti che diedero inizio alla fondazione dell Asilo (1859) Con grande sorpresa e soddisfazione di tutti il 3 maggio 1859, con decreto di Eugenio di Savoia, controfirmato dal Conte di Cavour, veniva approvata l edificazione, nel Comune di Vinovo, di un Asilo per l Infanzia, d ambo i sessi, promosso dalla Società di Azionisti, con l aiuto del Comune ed altre benemerite donazioni. Con il documento, si riconosceva inoltre la validità del legato testamentario di Giuseppe Sanmartino. Subito furono chiamati tutti i soci della Società in Assemblea Generale per approvare, in data 26 giugno 1859, il Regolamento Organico dell Asilo (statuto), composto da 59 articoli. 13
14 Primo elenco degli azionisti dell asilo 14
15 Foto - Mappa di Vinovo del 1860 Il Regolamento Organico divenne esecutivo con decreto del Ministero degli Interni del Piemonte datato 10 settembre 1859 e rimase sostanzialmente invariato fino al 1919, quando gli articoli furono ridotti da 59 a 34 ed assunse la denominazione di Statuto. Il 1859 fu dunque l anno in cui l Asilo iniziò la sua attività sul piano burocratico. Il 9 ottobre si riunirono infatti i soci per la nomina del Consiglio d Amministrazione, e successivamente, l 11 ottobre 1859, i primi consiglieri nominati si riunirono a loro volta per la nomina delle cariche, così attribuite: Presidente Luigi Rey Vicepresidente Martina ( notaio ) Tesoriere Giovanni Filippi Segretario Secondo Parpaglione Prevosto Don Giacomo Roda Economo Don Pietro Boglioni Non rimaneva ora che concretizzare l obbiettivo prefissato e dare inizio alle attività dell Asilo. La Società prese in affitto la casa della signora Caterina Artero, (corrispondente all edificio attualmente situato nel cortile della Società Operaia in Via Marconi n. 8); il Presidente venne incaricato di contattare alcune Congregazioni Religiose che volessero mettere a disposizione due religiose come maestre per l Asilo. Dopo alcuni contatti, la congregazione delle Suore Rosminiane di Borgomanero diede la sua disponibilità. La Congregazione, fondata nel 1832 da padre Antonio Rosmini con il nome di Suore della Divina Provvidenza era già allora dedita alla formazione di giovani e fanciulli. A seguito di tali contatti, Suor Benvenuta, maestra e Superiora, e Suor Angelina, furono dunque incaricate dell educazione dei bambini di Vinovo. 15
16 Nella seduta del 5 agosto 1860, si decise inoltre di trovare una abitazione per le due Suore ed anche l acquisto dei banchi per l Asilo, fabbricati dalla falegnameria Grana di Vinovo. Foto - dove l asilo mosse i suoi primi passi Vennero richieste donazioni per il pagamento dei banchi e l acquisto dei libri scolastici; l Ordine Mauriziano donò lire 300 come aiuto iniziale. Secondo quanto indicato nel Regolamento Organico, l Asilo avrebbe accolto bambini di età compresa tra i 3 e i 6 anni, che avrebbero poi potuto frequentare fino ad un massimo di 7 anni di età. Avrebbe garantito l apertura tutti i giorni dell anno, escluse le feste di precetto, con un eventuale breve periodo di chiusura in autunno (la scelta sembra evidentemente motivata dall esigenza di poter ospitare i bambini quando le famiglie erano maggiormente impegnate nei lavori agricoli in estate). In coerenza con lo scopo sociale per il quale l Asilo era sorto, fu stabilita l accoglienza di un nutrito gruppo di bambini provenienti dalle famiglie meno 16
17 abbienti del paese: inizialmente, come risulta da una delibera 6 agosto 1860, gli alunni non paganti ammessi furono quaranta (tra questi il primo nominativo risulta essere quello di Aliberti Margarita del fu Antonio e Lucia Rena). Registro dei primi bambini ammessi gratuitamente 40 17
18 A questi si aggiungeranno successivamente, nel mese di novembre, quarantaquattro alunni paganti (di questi il primo iscritto risulta Mittenviller Alberto figlio di Enrico e Anna Shcmidit). Registro dei bambini paganti ammessi 44 18
19 Si sarebbe altresì dovuto stilare il regolamento interno dell asilo, con la disciplina di dettaglio del suo funzionamento, ma, per mancanza di tempo e di esperienza in merito, si decise di adottare quello dell Asilo Infantile di Moncalieri, finchè l esperienza non avesse suggerito l introduzione di innovazioni o modifiche. Tutti lavorano per l apertura Esaminando il libro delle adunanze, emerge un intensa attività nel mese di agosto volta a definire gli aspetti pratici ed organizzativi in vista dell apertura. Innanzitutto il Consiglio delibera all unanimità di istituire un registro per le signore visitatrici ovvero delle socie azioniste dell Asilo, native o residenti in Vinovo, cui, da Statuto, era affidata la vigilanza interna sull andamento dell Asilo. Queste nel corso delle loro periodiche visite alla scuola, avrebbero infatti dovuto segnalare al componente del Consiglio di Amministrazione individuato quale Ispettore di turno eventuali problemi o aspetti da migliorare. Elenco delle visitatrici Nell adunanza successiva del 19 agosto 1860, viene deciso di istituire un registro per la redazione del bilancio preventivo di tutte le spese necessarie per l avvio dell Asilo. Nella medesima seduta vengono anche istituiti due ulteriori registri per l iscrizione degli alunni paganti e non paganti. Si dispone infine che le iscrizioni rimangano aperte fino al 10 settembre 1860 e che le liste delle iscrizioni siano appese all albo Pretorio del Comune. 19
20 L adunanza del 17 ottobre 1860 è quella che stabilisce l apertura della scuola due giorni dopo: il 19 ottobre In questa occasione il Prevosto Don Giacomo Roda, su invito del Presidente Luigi Rey, annunciò dal pulpito la celebrazione di una cerimonia religiosa per l apertura dell Asilo, alla quale furono invitati tutti i soci e la cittadinanza. I primi anni di attività. Tra le numerose difficoltà organizzative ed economiche e quelle correlate alla parziale inidoneità dell edificio preso in affitto, l asilo mosse i suoi primi passi. Poche sono le notizie giunte a noi sulle attività svolte in Asilo nei primi anni: rimangono infatti solo i quaderni con gli appunti delle visitatrici, i documenti ed i verbali delle adunanze dell Assemblea dei Soci, relativi ai bisogni ed alle necessità dell Asilo. Da queste apprendiamo, ad esempio, che il 12 luglio 1862 il Consiglio d Amministrazione decide di utilizzare il fondo di cassa rimasto alla chiusura dell anno precedente per l acquisto di una cedola del debito pubblico di lire 709,50 con rendita di 50 lire. Tale rendita potrà essere impiegata per regolare le spese di gestione dell Asilo, come quelle relative alle stoffe per i grembiulini, ai premi da consegnare ai ragazzi più meritevoli, alla manutenzione ordinaria dei locali. Nello stesso anno, nell adunanza del 7 settembre, viene stabilito che il numero complessivo dei bambini non dovrà superare i cento, tenendo presente che gli alunni ammessi gratuitamente, individuati tra i più bisognosi, non potranno essere più della metà. Apprendiamo inoltre dalla lettura del Regolamento Organico e da delibere di adunanze di anni successivi, che la salute dei bambini veniva periodicamente controllata dal medico condotto del paese, che di quando in quando visitava l asilo nell interesse dell igiene (così recita un sollecito indirizzato nel 1866 da Luigi Rey al medico Eugenio Gisla). Il primo trasloco Nel frattempo l Asilo ha dovuto affrontare il primo dei suoi traslochi. L inadeguatezza dei locali si è infatti sin da subito manifestata con evidenza. Dall esame della documentazione emerge come, dopo un anno soltanto dall apertura, fosse stata avanzata la richiesta di sospendere le attività durante il periodo estivo in quanto l eccessivo calore, per la ristrettezza dei locali dove si tengono le lezioni potrebbe risultare nocivo per la salute dei bambini. Nello stesso documento si afferma che questo periodo di chiusura non avrebbe creato disagi ai genitori perché in tale periodo dell anno il lavoro dei campi era pressoché terminato. Divenuta così dunque improrogabile la necessità di cambiare i locali, la Società decise di affittare, con il contributo del Comune, la casa del sig. Giovanni Canavero (che si trovava nell attuale Via Gavuzzi). La conclusione del contratto di locazione, in concorso con il Comune, risulta dalla delibera del 3 settembre 1861, la quale da atto altresì di un lascito testamentario e di altre donazioni a favore dell Asilo. 20
21 In tanti aiutano Pochi anni più tardi, nel marzo 1866, con la morte della signora Caterina Sibona, l Asilo Infantile entrava in possesso della casa e del giardino situati in via Regina Margherita n 6, attuale via Gioanetti, che il Geometra Sanmartino aveva destinato all Asilo, con lascito testamentario del 1859, quando fossero morti i suoi familiari. Casa e giardino della famiglia Sanmartino furono venduti con asta pubblica ed il Consiglio di Amministrazione decise all unanimità di apporre una lapide commemorativa alla memoria del geometra, situata sulla porta d ingresso al giardino della casa, in via del Molino. Contemporaneamente, si stabilì che venisse posta un altra lapide a ricordo dei benefattori più importanti. Le donazioni dei benefattori rivestono infatti in questo periodo un ruolo importante per la sopravvivenza finanziaria dell Asilo che beneficia talora di donazioni rilevanti, come quella della vedova Lanza, che nel 1867 lascia in legato all Asilo un prato di circa 70 tavole. A questo faranno seguito numerosi altri lasciti, come quello di Rosa Cardone, moglie del Commendatore Luigi Rey, di lire 600, o quello della Damigella Artero Caterina di lire 500 con l obbligo che l insegnamento sia affidato a maestre monache, in caso contrario tale legato passa alla Congregazione di Carità. 1870, un anno di cambiamenti: una nuova sede Il 1870 è un anno di cambiamenti per Vinovo, che all epoca contava circa 2400 abitanti, e soprattutto per il suo Asilo Infantile. L 11 maggio 1870 il Presidente Luigi Rey comunica infatti al Consiglio l intenzione di acquistare casa Talucchi, così conosciuta dal nome dei suoi proprietari, industriali tessili torinesi, che qui avevano allevato bachi da seta fino al Lo scopo era quello di cedere in locazione l edificio, ove a quei tempi si riuniva l Amministrazione in adunanza, all Asilo Infantile, che vi si sarebbe stabilito, unitamente alle scuole elementari femminili, così da risparmiare sui costi di gestione dei due enti. Illustra quindi le modifiche da apportare all edificio perché oltre alle scuole, che vi rimarranno fino all edificazione delle Scuole Rey, possa trovare posto anche l alloggio per le Suore maestre. Nella successiva riunione del 15 maggio, il Presidente chiede il riconoscimento di un canone di locazione adeguato rispetto alle spese che dovrà sostenere per la ristrutturazione dei locali e dichiara che intende donare all Asilo, con legato testamentario, casa Talucchi alla sua morte. Il Consiglio accoglie la proposta. Alla 21
22 copertura delle spese di adeguamento dei locali concorrerà anche l Asilo con la vendita per asta pubblica del prato lasciato come legato dalla vedova Lanza (delibera del 12 febbraio 1871). L Asilo si trasferisce così nella palazzina settecentesca che ancora attualmente occupa....e un nuovo Ordine religioso. La decisione di trasferire l Asilo nella nuova sede ebbe però una ripercussione negativa: le Suore Rosminiane avanzarono infatti richieste eccessivamente dispendiose, in relazione ai lavori di adattamento dei nuovi locali, per continuare la loro attività; il Consiglio nella seduta del 29 luglio 1870 non potè che respingerle e, conseguentemente, le Suore si dimisero, facendo ritorno al loro Convento di Borgomanero. Si aprirono così le trattative con un altro ordine religioso per il nuovo anno. Anche le scuole elementari vissero lo stesso disagio e l adunanza del 31 agosto 1870 dimostra che vi furono trattative con Monsignor Vescovo di Pinerolo per ottenere la disponibilità di alcune suore maestre della Congregazione di S. Giuseppe, di casa in quella cittadina. L inserimento in un istituto volto in particolare alla cura dei fanciulli delle famiglie più bisognose sembrava infatti coerente con lo spirito delle Congregazione, fondata nel 1650 dal Padre gesuita Medaille. per l umile servizio e l evangelizzazione dei più poveri. Furono quindi messe a disposizione due suore abilitate all insegnamento per le scuole comunali e altre non munite di abilitazione per l Asilo infantile. Il 24 ottobre 1870 iniziarono così il lavoro a Vinovo sette suore Giuseppine : Suor Ernesta Cussino, Suor Eulalia Ambrosio, Suor Carolina Pugliaro, Suor Demetria Sanmartino, Suor Margherita Cassini, Suor Ermenegilda Cavalli, Suor Caterina Durando. Foto 1872 Le due Suore diplomate cessarono la loro attività presso le scuole nel 1924, in quanto la Congregazione si trovò carente di insegnanti abilitate, e la scuola elementare passò così alla Provincia. Le altre religiose, invece, continuarono ad occuparsi dell Asilo e del laboratorio di cucito e ricamo per le giovani ragazze. Nei primi anni 70, con l aumento degli alunni e delle classi, queste iniziarono ad essere affiancate da insegnanti laiche diplomate, il cui numero aumentò nel corso degli anni. 22
23 Lettera della Madre Superiora Elenco delle Superiore incaricate della direzione dell Asilo: Suor Ernesta Cussino dal 1870 al 1913 Suor Virginia Benedetto dal 1913 al 1915 Suor Margherita Marchini dal 1915 al 1930 Suor Onorata Schiara dal 1930 al 1931 Suor Lucina Ravera dal 1931 al 1939 Suor Margherita Marchini dal 1939 al 1945 Suor Lucina Ravera dal 1945 al 1951 Suor Elisa Regalio dal 1951 al 1953 Suor Serafina Cappella dal 1953 al 1957 Suor Camilla Giordano dal 1957 al 1964 Suor Grazia Viola dal 1964 al 1970 Suor Cecilia Vespa dal 1970 al 1972 Suor Consolatrice Possetto dal 1972 al 1973 Suor Artemia Rambuschi dal 1973 al al 1990 Suor Benigna Viscardi dal 1980 al 1981 Suor Rachele Dazzan dal 1981 al 1987 Suor Artemia Rambuschi dal 1987 al 1990 Suor Consilia Vinci dal 1990 al 1996 Suor Renza Valsania dal 1996 al 2006 Suor Dina Benotto dal 2006 ad oggi Suore insegnanti e collaboratrici Suor Camilla Rinetti dal 1886 al 1913 deceduta a Vinovo Suor Luigina Daziano dal 1886 al 1941 Suor Immacolata Battagliotti dal 1916 al 1918 Suor Giulia Davicino dal 1930 al 1932 Suor Romana Camusso dal 1934 al 1957 Suor Paola Camuso dal 1934 al 1937 Suor Cecilia Vespa dal 1938 al 1951 Suor Alma Borga dal 1947 al 1959 Suor Amata Morra dal 1954 al al 1979 Suor Elsa Casetta dal 1958 al 1972 Suor Consolatrice Possetto dal 1958 al 1970 Suor Benvenuta Dal Lago dal 1958 al 1959 Suor Pietrina Borga dal 1963 al 1967 Suor Marcella Rosa dal 1965 al 1970 Suor Marisa Bourolt dal 1965 al 1969 Suor Cornelia Apruzzi dal 1970 al 1974 Suor Aurora Bianciotto dal 1971 al 1977 Suor Rosangela Marucco dal 1972 al 1973 Suor Luigina Giordano dal 1974 al 1976 Suor Esterina Plos dal 1975 al 1976 Suor Antonina Guzzonato dal 1976 al 1998 Suor Graziana Zavattiero dal 1979 al 2000 Suor Silvana Manovella dal 1988 al 1990 Suor Ada Veneri dal 1982 al al 2008 Suor Rosanna Pipino dal 2007 ad oggi 23
24 Foto del Foto della piazza di Vinovo
25 Foto del Quanto alla sede dell Asilo, va ancora precisato che Casa Talucchi -ovvero la palazzina fatta costruire nel 1783 da tale Antonio Domenico Cambiano, diverrà definitivamente proprietà dell Ente solo alla morte del Rey nel 1893, superando qualche difficoltà nell esecuzione testamentaria. Si legge infatti nel registro delle adunanze che il 19 novembre 1893, il presidente Pietro Grana (eletto presidente pro tempore) convocò in adunanza il Consiglio di Amministrazione della Società dell Asilo infantile per informare gli altri membri del direttivo che il testamento del defunto Luigi Rey era da considerarsi nullo. Il primo testamento olografo scritto nel marzo del 1892, destinava all Asilo infantile l intero edificio ed il giardino di casa Talucchi, riservando lo spazio adibito a cortile e la tettoia alla costruzione di una palestra per la scuola comunale. A ciò si aggiungeva una rendita di lire 100, vincolata alla condizione che l amministrazione accettasse gratuitamente di accogliere nell istituto 20 bambini tra maschi e femmine figli degli operai poveri della ditta dei fratelli Rey di Vinovo. Tuttavia tale documento, secondo quanto stabilito dall articolo 779 del Codice Civile, doveva considerarsi privo di efficacia per mancata indicazione della data. La questione fu risolta dando esecuzione ad un precedente testamento, anch esso olografo (fortuitamente ancor più generoso nei confronti dell Asilo!), datato 8 gennaio 1890, in cui il Rey dichiarava la volontà di lasciare alla Società il caseggiato e il giardino, già occupati dall Asilo fin dal 1871, con l aggiunta dello spazio della tettoia e una camera al primo piano ad uso dormitorio, già concessa nel La rendita, ammontante in questo caso a lire 250, era ugualmente vincolata alla condizione che l Amministrazione accettasse di accogliere gratuitamente 20 bambini tra maschi e femmine, figli degli operai poveri della fabbrica Rey. Il nipote Giacomo Vincenzo Rey viene nominato Presidente. Il 19 ottobre 1894 fu nominato Presidente a vita dell Asilo Giacomo Vincenzo Rey, nipote del defunto Luigi ed erede universale, sposato con Lydia Mongenet de Resencourt e padre di 5 figli (Ugo, che gli seguirà nella Presidenza dell Asilo, Guido, Mario, Clotilde ed Eugenia). 25
26 Questi è ricordato per la sua generosità nei confronti dell Asilo, testimoniata dalla donazione, nel 1907, della rilevantissima somma di lire , ma soprattutto per aver dato impulso ai lavori di restauro dell edificio. Tra questi vale la pena citare la costruzione della manica nuova adiacente alla palazzina, con le camere destinate ai bambini, nell area della tettoia, avviata, su progetto degli ingegneri Quaglia e Caselli, il 23 aprile 1900 e sicuramente terminata nei due anni successivi. Progetto di Crescentino Caselli e Quaglia del 1900 E noto infatti che Crescentino Caselli, allievo prediletto dell Antonelli, sia stato molto attivo a Vinovo in quel periodo; a lui si devono la facciata del Santuario di S.Desiderio (1888), l Ospizio del Cottolengo (1890), il Casino delle Vigne o Rotonda (1894) e l Ala del Mercato Comunale (1900). I locali dell Asilo, così risistemati, vengono utilizzati non solo per le attività con i bambini, ma anche come luogo di incontro della popolazione in occasioni di rilievo. Così accadde ad esempio nel giugno 1909 quando il Comune di Vinovo organizzò presso il salone dell Asilo una conferenza relatore il Generale comm. Vincenzo Giochetti- per illustrare con numerose proiezioni luminose un viaggio nella colonia eritrea, recentemente conquistata; tale episodio ci dimostra come gli avvenimenti nazionali riscuotessero curiosità ed interesse anche nella piccola comunità vinovese, intrecciandosi con le sue vicende. Qualche anno dopo, nel 1914, anche presso l Asilo di Vinovo verrà installato l impianto della luce elettrica, modificando, così come stava avvenendo in tutto il paese, le abitudini ed i ritmi della vita quotidiana 26
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