PROVVEDITORATO INTERREGIONALE PER LE OPERE PUBBLICHE PER IL LAZIO, L ABRUZZO E LA SARDEGNA

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1 Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti PROVVEDITORATO INTERREGIONALE PER LE OPERE PUBBLICHE PER IL LAZIO, L ABRUZZO E LA SARDEGNA LAVORI DI ADEGUAMENTO AL D.L. 81/2008 DEGLI UFFICI E DEGLI ALLOGGI DI SERVIZIO DELLA QUESTURA DI NUORO PROGETTO DI ADEGUAMENTO ALLE NORME DI PREVENZIONE INCENDI RELAZIONE PREMESSA - GENERALITA Il presente elaborato concerne le attività soggette al controllo di prevenzione incendi ricomprese nei fabbricati e nell area di pertinenza della Questura di Nuoro. L area oggetto degli interventi è ubicata al centro della città di Nuoro ed occupa, con una estensione di mq circa, quasi tutto l isolato posto tra il viale Europa, la via Trieste, la via Asiago e la via Dalmazia, a breve distanza dalla Piazza Italia. L area ha un accesso carrabile, presidiato, dalla via Trieste. Sull area sorgono tre fabbricati isolati: il Palazzo della Questura e le due Palazzine ( A e B ) di alloggi e servizi. Il Palazzo principale della Questura ha accesso diretto dal viale Europa, copre un area di mq circa ed è costituito da un piano interrato (vuoto sanitario/archivio), un piano rialzato (ingresso e autorimessa), 4 piani uffici ed un ultimo piano con alloggi. Nel piano rialzato è posta una centrale termica con n. 3 generatori termici alimentati a gasolio di portata termica complessiva pari a 402 kw. La Palazzina A ha accesso dalla via Trieste, copre un area di mq circa ed è realizzata su n. 3 piani destinati a servizi e alloggi. In un corpo separato vicino alla Palazzina A è alloggiata la centrale termica con un generatore termico alimentato a gasolio di portata termica pari a 350 kw. La Palazzina B è ubicata al centro del cortile interno, copre un area di 530 mq circa ed è realizzata su n. 2 piani destinati ad alloggi. Nel piano rialzato è posta una centrale termica con un generatore termico alimentato a gasolio di portata termica pari a 205 kw. In un locale prefabbricato posto nel cortile sul lato nord-ovest del Palazzo della Questura è inserito un gruppo elettrogeno della potenza di 97 kva. 1

2 In un corpo autonomo interrato è disposto il poligono di tiro, oggi fuori uso, e pochi altri locali prevalentemente interrati destinati a servizi. Nell area residua sono i passaggi veicolari ed i parcheggi. Alla situazione attuale si sono previste alcune importanti varianti riguardanti principalmente: l esecuzione dell impianto idrico antincendio costituito da una rete di tubazioni ad anello chiuso interrata nel cortile e la costruzione del locale per il gruppo di pressurizzazione e del vascone di accumulo idrico da realizzare adiacenti alla centrale termica esistente a servizio della Palazzina A. L accesso all area dove sorgono le strutture interessate consente l intervento dei mezzi di soccorso dei Vigili del Fuoco in quanto la larghezza della sede stradale è ben maggiore di 3.5 metri, l altezza è infinita, il raggio di svolta è maggiore di 13 metri e la pendenza non è superiore al 10%. Le attività verranno trattate singolarmente. A) PALAZZO PRINCIPALE ESISTENTE Il Palazzo principale della Questura, come già detto, è costituito da un piano interrato (vuoto sanitario/archivio), un piano rialzato (ingresso, autorimessa e centrale termica), 4 piani uffici ed un ultimo piano con alloggi. Entro l'area interessata sono state individuate le seguenti attività soggette al controllo di prevenzione incendi: - Attività di cui al punto 92 del D.M. 16/2/1982: Autorimesse private con più di 9 autoveicoli, autorimesse pubbliche, ricovero natanti e ricovero aeromobili. Per l attività 92 si sono osservate le Norme di sicurezza antincendi per la costruzione e l esercizio di autorimesse e simili riportate nel D.M. 1 febbraio Attività di cui al punto 91 del D.M. 16/2/1982: Impianti per la produzione di calore alimentati a combustibile solido, liquido o gassoso con potenzialità superiore a Kcal/h: Per l attività 91 si sono osservate le norme del D.M. 28 aprile 2005 Regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l esercizio di impianti termici alimentati da combustibili liquidi - L edificio in questione inoltre, pur non ricompreso nell attività di cui al punto 89 del D.M. 16/2/1982 (Aziende ed uffici nei quali siano impiegati oltre 500 addetti), verrà comunque vagliato ai fini del rispetto dell Allegato al D.M. 22 febbraio 2006 concernente la Regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l'esercizio di edifici e/o locali destinati ad uffici con oltre 25 persone presenti. Il fabbricato ha struttura portante con travi e pilastri in cemento armato, i solai sono di tipo misto e la copertura è a terrazza. Le tamponature interne e tutte quelle da realizzare per i compartimenti, perché a rischio specifico d incendio, saranno eseguite con materiali idonei a garantire la resistenza al fuoco richiesta. 2

3 A1 - AUTORIMESSA L autorimessa posta a piano rialzato dell edificio è di tipo misto. Risulta fuori terra, in quanto il piano di parcamento è a quota superiore a quello di riferimento, e risulta chiusa in relazione alla configurazione delle pareti perimetrali. In base alle caratteristiche di esercizio e/o di uso l autorimessa risulta sorvegliata. In base alla organizzazione degli spazi interni risulta a spazio aperto. Ai fini dell'isolamento l autorimessa è adiacente ad altro fabbricato, e risulta soprastante il piano archivio e sottostante i piani ad uso uffici. 3.2 Altezza dei piani L'altezza del piano autorimessa è pari a m 4.12 ed è superiore al minimo di 2.00 m sotto trave. 3.3 Superficie specifica di parcamento Poiché la superficie netta dell autorimessa risulta di mq 652 circa e gli spazi destinati alla sosta degli autoveicoli sono 19, la superficie specifica di parcamento risulta pari a 34 m 2 e quindi superiore al minimo di 10 m 2 per autorimesse sorvegliate Strutture dei locali Le strutture di separazione sono di tipo non inferiore a REI Comunicazioni L autorimessa non ha comunicazioni con locali destinati ad attività di cui al punto 77 del DM 16 febbraio Avendo meno di 40 autovetture e non essendo oltre il 2 interrato, l autorimessa può comunicare con locali di attività ad altra destinazione a mezzo di aperture con porte RE 120 munite di congegno di autochiusura. 3.6 Sezionamenti Le autorimesse devono essere suddivise, di norma, per ogni piano, in compartimenti di superficie non eccedente le seguenti misure: - mq per le autorimesse di tipo chiuso al piano terra Poiché la superficie dell autorimessa è pari a 652 mq, non necessita altra compartimentazione. Le corsie di manovra consentono il facile movimento degli autoveicoli ed hanno ampiezza non inferiore a 4,50 m e a 5 m nei tratti antistanti i posti auto, ortogonali alla corsia Ingressi L ingresso alla autorimessa è ricavato su spazio a cielo scoperto. L autorimessa risulta servita da due rampe a senso unico di marcia, ciascuna di ampiezza non inferiore a 3 m. Le rampe hanno pendenza inferiore al 20% con un raggio minimo di curvatura misurato sul filo esterno della curva non inferiore a 7 m come per le rampe a unico senso di marcia. 3

4 3.8 Pavimenti Il pavimento avrà pendenza sufficiente per il convogliamento delle acque nei collettori e la loro raccolta in un dispositivo per la separazione di liquidi infiammabili dalle acque residue. 3.9 Ventilazione L autorimessa sarà munita di un sistema di aerazione naturale costituito da aperture ricavate nelle pareti e/o nei soffitti e disposte in modo da consentire un efficace ricambio dell'aria ambiente, nonché lo smaltimento del calore e dei fumi di un eventuale incendio. Al fine di assicurare una uniforme ventilazione dei locali, le aperture di aerazione saranno distribuite uniformemente. Il sistema di aerazione naturale verrà integrato con un sistema di ventilazione meccanica attraverso impianto aeraulico costituito da 2 torrini di estrazione da mc/h cadauno e canali autoportanti in pannelli sandwich Misure per lo sfollamento delle persone in caso di emergenza Densità di affollamento La densità di affollamento va calcolata in base alla ricettività massima: ai fini del calcolo, essa non dovrà comunque essere mai considerata inferiore ad una persona per ogni 100 m 2 di superficie lorda di pavimento (00,1 persone/ m 2 ) per le autorimesse non sorvegliate. Poiché la superficie lorda di pavimento risulta di mq 850 circa, la densità di affollamento sarà pari a 9 persone Capacità di deflusso La capacità di deflusso per il piano terra è 50. In totale sono previste n. 2 uscite da 6 moduli cadauna, corrispondenti all ingresso/uscita carrabile che consente il deflusso di 300 persone; Per quanto sopra si evince che la capacità di deflusso delle uscite di emergenza previste in progetto, è più che sufficiente a garantire un esodo rapido e ordinato degli occupanti l autorimessa Vie di uscita L autorimessa risulta provvista di un sistema organizzato di vie di uscita per il deflusso rapido e ordinato degli occupanti verso l'esterno o in luogo sicuro in caso di incendio o di pericolo di altra natura Dimensionamento delle vie di uscita Le vie di uscita sono state dimensionate in funzione del massimo affollamento ipotizzabile Larghezza delle vie di uscita La larghezza delle vie di uscita sarà multipla del modulo di uscita e non inferiore a due moduli (l,20 m misurati nel punto più stretto dell'uscita). La larghezza totale delle uscite è determinata dal rapporto fra il massimo affollamento ipotizzabile e la capacità di deflusso Ubicazione delle uscite Le uscite sulla strada pubblica o in luogo sicuro sono ubicate in modo da essere raggiungibili con percorsi inferiori a 40 m. 4

5 Numero delle uscite Il numero delle uscite non è inferiore a due. Le uscite sono poste in punti ragionevolmente contrapposti. 5. Impianti elettrici Nei locali destinati ad autorimessa, gli impianti e le apparecchiature elettriche devono essere realizzate in conformità di quanto stabilito dalla legge l marzo 1968, n Poiché l autorimessa ha capacità inferiore a trecento autoveicoli, non deve essere dotata di impianti di illuminazione di sicurezza alimentati da sorgente di energia indipendente da quella della rete di illuminazione normale. 6.1 Impianti idrici antincendio Poiché l autorimessa è ubicata al piano terra ed ha capacità inferiore a 50 autoveicoli non è d obbligo proteggere l autorimessa con impianto fisso di spegnimento. Nonostante ciò verrà ugualmente disposto un impianto ad idranti UNI 45, a servizio di tutta l area. Per le caratteristiche dell impianto antincendio si rimanda a quanto in seguito descritto in proposito al punto 10.2 relativo agli uffici. 6.2 Mezzi di estinzione portatili Saranno installati estintori portatili di tipo approvato per fuochi delle classi "A", "B" e "C" con capacità estinguente non inferiore a "21 A" e "89 B". Il numero di estintori deve essere il seguente: uno ogni cinque autoveicoli per i primi venti autoveicoli; per i rimanenti, fino a duecento autoveicoli, uno ogni dieci autoveicoli. Gli estintori devono essere disposti presso gli ingressi o comunque in posizione ben visibile e di facile accesso. 10 Norme di esercizio Nell autorimessa è vietato: a) usare fiamme libere; b) depositare sostanze infiammabili o combustibili; c) eseguire riparazioni o prove di motori; d) parcheggiare autoveicoli con perdite anormali di carburanti o lubrificanti; e) parcheggiare autoveicoli alimentati a gas avente densità superiore a quella dell'aria. Entro l'autorimessa è proibito fumare. Tutti i divieti devono essere scritti a caratteri ben visibili. Nelle autorimesse si applicano le vigenti disposizioni sulla segnaletica di sicurezza di cui al D.M. 14 agosto 1996, n I pavimenti devono essere periodicamente lavati e i sistemi di raccolta delle acque di lavaggio devono essere ispezionati e puliti. 5

6 A2 - UFFICI DEI PIANI SUPERIORI Il volume destinato ad uffici è distribuito dal 1 al 4 nei piano e da una parte destinata ad archivi di pertinenza degli uffici posti al piano interrato. L attività in oggetto, pur non ricompresa al punto 89 del D.M. 16/2/1982 (Aziende ed uffici nei quali siano impiegati oltre 500 addetti), verrà comunque vagliata ai fini del rispetto dell Allegato al D.M. 22 febbraio 2006 concernente la Regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l'esercizio di edifici e/o locali destinati ad uffici con oltre 25 persone presenti. Classificazione I piani del fabbricato occupati dagli uffici sono di tipo 2 in quanto le presenze effettive contemporanee prevedibili sono comprese tra 101 e 300. L attività in oggetto, verrà adeguate nel rispetto delle regole per gli uffici esistenti (Titolo IV). TITOLO IV 5. Caratteristiche costruttive 5.1 Resistenza al fuoco. Le strutture portanti e separanti orizzontali e verticali hanno una resistenza al fuoco non inferiore a REI 30, come previsto per edifici esistenti con altezza antincendio fino a 24 metri. 5.2 Reazione al fuoco dei materiali a) negli atri, nei corridoi, nei disimpegni, nelle scale, nelle rampe e nei passaggi in genere non sarà mai superata, per l'impiego di materiali di classe 1, la misura del 50% della loro superficie totale (pavimento + pareti + soffitto + proiezioni orizzontali delle scale); nelle restanti parti saranno impiegati materiali di classe 0; c) non verranno create intercapedini tra i materiali di classe 0 ed i rivestimenti combustibili. Con le limitazioni di cui alla lettera a), i controsoffitti nonché i materiali di rivestimento ed i materiali isolanti in vista posti non in aderenza agli elementi costruttivi risultano installabili in quanto hanno classe di reazione al fuoco non superiore ad 1 e risultano omologati tenendo conto delle effettive condizioni di impiego anche in relazione alle possibili fonti di innesco; d) i materiali suscettibili di prendere fuoco su entrambe le facce (tendaggi, ecc.) saranno di classe di reazione al fuoco non superiore ad 1; e) le poltroncine saranno di classe 1 IM; f) i materiali isolanti in vista con componente isolante direttamente esposto alle fiamme avranno classe di reazione al fuoco non superiore ad 1, mentre per il materiale isolante in vista con componente isolante non esposto direttamente alle fiamme potrà essere di classe di reazione al fuoco 0-1, 1-0, Compartimentazioni Poiché le scale a servizio degli uffici si prevedono di tipo protetto, ciascun piano del fabbricato costituisce compartimento. 6

7 6. Misure per l esodo in caso di emergenza 6.1 Affollamento L'affollamento massimo è pari a: 0,1 persone/ mq per le aree destinate alle attività lavorative 0,4 persone/ mq per le aree di accesso al pubblico 6.2 Capacità di deflusso La capacità di deflusso non deve essere superiore ai seguenti valori: a) 50 per locali con pavimento a quota compresa tra ± 1 m rispetto al piano di riferimento; b) 37,5 per locali con pavimento a quota compresa tra ± 7,5 m rispetto al piano di riferimento; c) 33 per locali con pavimento a quota al di sopra o al di sotto di 7,5 m rispetto al piano di riferimento. 6.3 Sistemi di vie d uscita 1. I compartimenti sono provvisti di un sistema organizzato di vie d uscita dimensionato in base al massimo affollamento previsto in funzione della capacità di deflusso e che adduca in un luogo sicuro. 2. L'altezza dei percorsi delle vie d'uscita non è inferiore a 2 m. La larghezza utile delle vie d'uscita viene misurata deducendo l'ingombro di eventuali elementi sporgenti con esclusione degli estintori. Tra gli elementi sporgenti non sono considerati quelli posti ad altezza superiore a 2 m ed eventuali corrimano lungo le pareti, con ingombro non superiore ad 8 cm. 3. Le vie di uscita devono essere tenute sgombre da materiali che possano costituire impedimento al regolare deflusso delle persone. 4. I pavimenti ed i gradini non avranno superfici sdrucciolevoli. Lungo le vie di uscita non sono installati specchi che possono trarre in inganno sulla direzione da percorrere. 5. In ogni piano è previsto uno spazio calmo destinato alle persone con ridotte o impedite capacità motorie, avente caratteristiche di resistenza al fuoco REI Numero delle uscite Ciascun piano è dotato di due scale interne protette, ubicate in punti ragionevolmente contrapposti. 6.5 Larghezza delle vie di uscita La larghezza utile delle vie di uscita è multipla del modulo di uscita e non inferiore a 2 moduli (1,2 m). La larghezza totale delle uscite di ogni piano, espressa in numero di moduli, è determinata dal rapporto tra il massimo affollamento ipotizzabile e la capacità di deflusso del piano. 6.6 Lunghezza delle vie di uscita Essendo l intera attività protetta da un impianto di rivelazione e allarme d incendio, è consentito che il percorso di esodo non sia superiore a 55 m per raggiungere l'uscita su luogo sicuro e non sia superiore a 40 m per raggiungere l'uscita su scala protetta e che la lunghezza massima dei corridoi che adducono alla scala non sia superiore a 25 metri. 7

8 7. Aerazione L edificio è dotato di aerazione naturale secondo le norme vigenti. 8. Attività accessorie 8.3 Archivi e depositi Archivi e depositi di materiali combustibili con superficie superiore a 50 mq A piano interrato esistono n. 2 archivi aventi superficie netta di circa 198 mq il primo e di circa 140 mq il secondo; Le strutture e le porte munite di congegno di autochiusura saranno realizzate in modo da garantire una resistenza al fuoco non inferiore a REI 90. Nel 1 archivio, non potendo raggiungere per l aerazione naturale il rapporto di 1/40 della superficie in pianta del locale, si ricorrerà alla aerazione meccanica mediante ventilatore cassonato con portata di almeno 3 volumi ambiente/h; l aerazione naturale coprirà comunque almeno il 25% di quella richiesta. Il 2 archivio sarà munito di un sistema di aerazione naturale superiore a 1/40 della superficie in pianta del locale, costituito da aperture ricavate nelle pareti e disposte in modo da consentire un efficace ricambio dell'aria ambiente, nonché lo smaltimento del calore e dei fumi di un eventuale incendio. I due archivi saranno protetti da un impianto automatico di rivelazione, segnalazione ed allarme, inoltre all interno di ciascun locale sarà posizionato un congruo numero di estintori portatili aventi carica minima pari a 6 kg e capacità estinguente non inferiore a 34A 144B. Il carico d incendio di ciascun archivio sarà limitato a 60 Kg/mq. 9.3 Impianti elettrici Gli impianti elettrici saranno realizzati in conformità a quanto previsto dalla legge 1 marzo 1968, n In particolare saranno costruiti conformemente alle norme CEI per quanto riguarda le modalità esecutive, la suddivisione dei circuiti e i percorsi delle linee. In posizione segnalata sarà disposto l interruttore generale dell'attività, di tipo differenziale e con intervento ritardato. Le linee di collegamento con i punti di utilizzazione saranno alimentate tramite interruttori differenziali ad alta sensibilità. Tutti gli interruttori di protezione saranno del tipo automatico magnetotermico e le loro caratteristiche di intervento saranno coordinate oltreché con la potenza di carico da servire, con la sezione e la lunghezza della linea, in modo da garantire, in caso di corto circuito, l'apertura entro un lasso di tempo brevissimo. Tutte le masse metalliche esistenti nell'attività saranno collegate ad un idoneo impianto di terra. L alimentazione elettrica sarà inoltre garantita per i servizi essenziali anche in caso di mancanza dell alimentazione ordinaria, attraverso accumulatori. I sistemi utenza che disporranno di impianti di sicurezza saranno il sistema di allarme ed il sistema di rivelazione. L alimentazione di sicurezza è automatica ad interruzione breve per gli impianti di rivelazione, allarme. 8

9 Il dispositivo di carica degli accumulatori sarà del tipo automatico e consentirà la ricarica completa entro le 12 ore. L autonomia di carica degli accumulatori consentirà lo svolgimento in sicurezza del soccorso e dello spegnimento per il tempo necessario e viene stabilita, al minimo valore, come segue: -impianto di diffusione rivelazione e allarme 30 min -impianto di sicurezza 1 ora L impianto di illuminazione di sicurezza è costituito da singole lampade con alimentazione autonoma, con funzionamento non inferiore ad 1 ora, che saranno in grado di garantire lungo i percorsi delle vie di esodo e degli ingressi e in ogni spazio con presenza di personale e visitatori, un livello di illuminazione non inferiore a 5 lux a 1 metro dal piano di calpestio. Il quadro elettrico generale e quello di piano saranno ubicati in posizione facilmente accessibile, segnalata e protetta dall incendio. 10. Mezzi ed impianti di estinzione incendi Gli uffici saranno protetti con mezzi portatili di estinzione incendi nonché con impianti di tipo conforme a quanto di seguito indicato. Le apparecchiature e gli impianti di estinzione degli incendi saranno realizzati ed installati a regola d'arte ed in conformità a quanto di seguito indicato Estintori Gli uffici saranno dotati di estintori portatili conformi alla normativa vigente; il numero e la capacità estinguente degli estintori portatili sarà rispondente ai criteri stabiliti al punto 5.2 dell'allegato V al decreto del Ministro dell'interno 10 marzo 1998 (Supplemento ordinario Gazzetta Ufficiale n. 81 del 7 aprile 1998), con riferimento ad attività a rischio di incendio elevato. Gli estintori saranno installati, secondo quanto indicato nelle tavole allegate, in numero non inferiore a due per piano, saranno distribuiti in modo uniforme, ubicati in posizione facilmente accessibile e visibile in modo che la distanza che una persona deve percorrere per utilizzarli non sia superiore a 30 m e, in particolare, in prossimità degli accessi e in vicinanza delle aree di maggior pericolo. La loro individuazione avviene facilmente attraverso cartelli segnalatori. Gli estintori utilizzati sono di tipo approvato dal Ministero dell'interno e la loro capacità estinguente non è inferiore a 13A, 89 B Impianti di estinzione incendi L intera area della Questura verrà servita da un unico impianto antincendio, oltre gli idranti già esistenti nel Palazzo principale, la rete di idranti si estenderà ad anello nel cortile al fine di raggiungere le due Palazzine A e B nonché le aree scoperte dove vengono parcheggiati gli autoveicoli. Gli idranti saranno corredati di lancia a getto pieno o frazionato e manichetta di lunghezza tale da proteggere l'intera area secondo quanto risulta nelle tavole allegate. Per l impianto saranno garantite le seguenti caratteristiche idrauliche minime: portata per ciascun idrante non minore di 120 l/min ad una pressione residua di almeno 2 bar, considerando simultaneamente operativi non meno di 3 idranti nella posizione idraulicamente più sfavorevole. 9

10 Il gruppo di pressurizzazione dovrà quindi garantire una portata di 3 x 120 l/min x 60 min / 1000 = 21,60 mc/h La prevalenza del gruppo non sarà inferiore a 35 metri di c.a. Il calcolo della rete di tubazioni consente di dimensionare ogni tratto di tubazione in base alle perdite di carico distribuite e localizzate. Le perdite di carico per attrito nelle tubazioni sono calcolate mediante la formula di Hazen-Williams: dove : J = 6,05 x Q 1,85 x 10 9 C 1,85 x D 4,87 J = perdita di carico unitaria in mm di colonna d acqua al metro di tubazione Q = portata in litri/minuto C = Costante dipendente dalla natura del tubo e pari a: per tubi in ghisa per tubi in acciaio per tubi in acciaio inossidabile, in rame e ghisa rivestita per tubi di plastica, fibra di vetro e materiali analoghi D = diametro interno della tubazione in mm Le perdite di carico localizzate dovute a raccordi, curve, pezzi a T, valvole di intercettazione, valvole di non ritorno, ecc., vengono determinate utilizzando il prospetto C.1 di cui alle norme UNI e di seguito allegato, che consente la trasformazione in lunghezza di tubazione equivalente da aggiungere alla lunghezza reale della tubazione di ugual diametro e natura. DN ACCESSORIO Curva a Curva a Curva a 90 R largo Pezzo a T Saracinesca Valvola non ritorno Prospetto valido per coefficiente di Hazen-Williams C=120 (acciaio); per ghisa (C=100) i valori devono essere moltiplicati per 0.713; per acciaio inossidabile, rame e ghisa rivestita (C=140) per 1.32; per plastica e analoghi (C=150) per

11 Di seguito si riportano i risultati delle verifiche eseguite: C = 120 TRATTO Q L D int V J JxL R L eq JxL+S R Dp l/min m mm m/sec mm/m mm m mm mm POMPA - T ,00 70,30 1,55 46, , T - nodo A/B ,00 70,30 1,55 46, , nodo A/B - nodo A ,00 70,30 1,55 46, , nodo A - nodo B ,00 70,30 1,55 46, , nodo B - nodo B ,00 70,30 1,55 46, , nodo B5 - nodo B ,00 54,50 1,71 76, , nodo B6 - idrante B ,00 43,10 1,37 66, , Dp bocchello A1imentazione Non essendo garantita la pressione in rete nell'arco delle 24 ore, si provvede ad installare una riserva idrica che consenta un autonomia di 60 minuti (3 x 120 l/min x 60 min = 21,6 mc): si prevede una vasca di accumulo di circa 40 mc. All esterno, in prossimità dell ingresso all area si installerà inoltre l attacco UNI per il collegamento con le autopompe delle forze antincendio. Il gruppo di pressurizzazione sarà alimentato elettricamente con una linea preferenziale presa immediatamente a valle del gruppo di misura. Le elettropompe saranno provviste di alimentazione elettrica di riserva alimentata con gruppo elettrogeno ad azionamento automatico. Vicino al quadro del gruppo di pressurizzazione sarà installato un estintore del tipo approvato dal Ministero dell Interno e la cui capacità estinguente non sarà inferiore a 13A, 89 B-C. Sarà inoltre installata la segnaletica di sicurezza come previsto dal D.P.R. 14/08/1996 n Impianti di rivelazione, segnalazione e allarme E prevista l'installazione in tutte le aree di: - segnalatori di allarme incendio del tipo a pulsante manuale opportunamente distribuiti ed ubicati, in ogni caso, in prossimità delle uscite; - impianto fisso di rivelazione e segnalazione automatica degli incendi in grado di rilevare e segnalare a distanza un principio d'incendio. L'impianto dovrà essere progettato e realizzato secondo le vigenti norme di buona tecnica. La segnalazione di allarme proveniente da uno qualsiasi dei rivelatori utilizzati deve determinare una segnalazione ottica ed acustica di allarme incendio presso il centro di gestione delle emergenze. 11

12 L'impianto deve consentire l'azionamento automatico dei dispositivi di allarme posti nell'attività entro: a) un primo intervallo di tempo dall'emissione della segnalazione di allarme proveniente da due o più rivelatori o dall'azionamento di un qualsiasi pulsante manuale di segnalazione di incendio; b) un secondo intervallo di tempo dall'emissione di una segnalazione di allarme proveniente da un qualsiasi rivelatore, qualora la segnalazione presso la centrale di controllo e segnalazione non sia tacitata dal personale preposto. I predetti intervalli di tempo devono essere definiti nel piano di emergenza. L'impianto di rivelazione deve consentire l'attivazione automatica di una o più delle seguenti azioni: - chiusura automatica di eventuali porte tagliafuoco, normalmente mantenute aperte, appartenenti al compartimento antincendio da cui è pervenuta la segnalazione, tramite l'attivazione degli appositi dispositivi di chiusura; - disattivazione elettrica dell impianto di ventilazione e/o condizionamento; - chiusura di eventuali serrande tagliafuoco; - eventuale trasmissione a distanza delle segnalazioni di allarme in posti predeterminati in un piano operativo interno di emergenza. I rivelatori istallati in locali non sorvegliati e in aree non direttamente visibili faranno capo a dispositivi ottici di ripetizione di allarme installati lungo i corridoi. 12. Sistema di allarme Gli uffici saranno dotati di un sistema di allarme in grado di avvertire le persone presenti delle condizioni di pericolo in caso di incendio allo scopo di dare avvio alle procedure di emergenza nonché alle connesse operazioni di evacuazione. A tal fine si prevedono dispositivi ottici ed acustici, opportunamente ubicati, in grado di segnalare il pericolo a tutti gli occupanti dell'edificio. La diffusione dell allarme sonoro avviene tramite impianto ad altoparlanti. Le procedure di diffusione dei segnali di allarme dovranno essere opportunamente regolamentate nel piano di emergenza. 13. Segnaletica di sicurezza La segnaletica di sicurezza, espressamente finalizzata alla sicurezza antincendi, deve essere conforme alle disposizioni di cui al decreto legislativo 14 agosto 1996, n. 493 (supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 223 del 23 settembre 1996). Deve, inoltre, essere osservato quanto prescritto all'art. 17 del decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1996, n. 503, in materia di eliminazione delle barriere architettoniche. In particolare la cartellonistica deve indicare: - le uscite di sicurezza ed i relativi percorsi d'esodo; - i punti di raccolta e gli spazi calmi; - l'ubicazione dei mezzi fissi e portatili di estinzione incendi; - i divieti di fumare ed usare fiamme libere; - il divieto di utilizzare gli ascensori in caso di incendio, con esclusione di quelli antincendio; - i pulsanti di sgancio dell'alimentazione elettrica; 12

13 - i pulsanti di allarme. 14. Organizzazione e gestione della sicurezza antincendio I criteri in base ai quali deve essere organizzata e gestita la sicurezza antincendio, sono enunciati negli specifici punti del decreto del Ministero dell'interno del 10 marzo 1998 (supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 81 del 7 aprile 1998), con particolare riferimento a: - riduzione della probabilità di insorgenza di un incendio; - controllo e manutenzione degli impianti e delle attrezzature antincendio al fine di garantirne l efficienza; - formazione e informazione del personale; - pianificazione e gestione dell emergenza in caso di incendio (da riportare in apposito registro dei controlli). E fatto obbligo di esporre a ciascun piano, in prossimità degli accessi e altri, le istruzioni relative al comportamento del personale e del pubblico in caso di emergenza, corredate da planimetrie del piano medesimo che riportino, in particolare, i percorsi da seguire per raggiungere le scale e le uscite e le ubicazioni delle attrezzature antincendio. 13

14 A3 - IMPIANTO TERMICO ALIMENTATO A GASOLIO Nel fabbricato principale della Questura esiste un locale centrale termica ubicato al piano rialzato dove sono installati n. 3 generatori di calore aventi portata termica complessiva pari a 402 kw, a servizio dell'impianto di riscaldamento ambienti e per il riscaldamento dell'acqua sanitaria. Il locale ha un'altezza pari a m 4,12 ed una superficie pari a 25,65 mq. Le strutture verticali del locale sono costituite da muratura in pietrame di spessore non inferiore a 40 cm e da muratura in blocchi di laterizio intonacati aventi spessore complessivo superiore a 20 cm. Il solaio di copertura è orizzontale ed è realizzato con pignatte laterizie da 20 cm e travetti armati (s=20+5 cm), intonacato all'intradosso, per uno spessore totale di circa 28 cm. Le strutture hanno una resistenza al fuoco non inferiore a REI 120. Il pavimento del locale è in mattonelle di grès. L'accesso al locale è raggiungibile direttamente dal cortile esterno attraverso una scala scoperta. La porta di accesso si apre verso l'esterno, è incombustibile ed è munita di congegno di autochiusura. La soglia è rialzata di oltre 20 cm. Tra le pareti del locale ed il generatore termico vi è un passaggio libero non inferiore a m 0,60 che consente l'accessibilità per i controlli delle apparecchiature. La distanza tra il soffitto del locale e l'involucro superiore della caldaia è superiore a m 1. Il locale è dotato di una apertura permanente di aerazione realizzata sulla porta esterna, protetta da grigliato metallico con alette antipioggia. Poiché il locale si trova ad una quota inferiore rispetto al piano di riferimento, la superficie libera minima S, in funzione della portata termica complessiva, deve essere non inferiore a S = Q x 9 («Q» esprime la portata termica in kw, ed «S» la superficie in cm 2 ) Poiché assumendo nel nostro caso una potenza termica Q di 402 kw la superficie S deve essere maggiore di 402 x 9 = cm 2. La superficie permanente si prevede con dimensioni di cm 90 x 80 di altezza e quindi pari a cm 2 > del minimo di cm 2. Nel generatore si installano i seguenti dispositivi di sicurezza : - leva a strappo - valvola di intercettazione combustibile Il quadro elettrico è installato in posizione facilmente accessibile, in prossimità dell'ingresso e distante dal generatore. Tutti i circuiti dovranno far capo all'interruttore generale esterno posto sotto vetro. Gli impianti elettrici del locale e dell'impianto termico saranno eseguiti secondo le norme in cui alla legge n. 186 del 1 /03/68 e precisamente secondo le vigenti norme C.E.I. Il serbatoio che serve l'impianto è interrato nel cortile all'esterno del fabbricato ed ha capacità di litri. 14

15 La distanza tra il serbatoio ed il muro perimetrale del fabbricato attiguo è superiore a 50 cm; il serbatoio è posto in area perimetrata da muro di recinzione e quindi non è calpestabile. Il serbatoio di tipo cilindrico ad asse orizzontale, sarà ermeticamente chiuso e dovrà risultare a tenuta a tenuta stagna sotto una pressione di prova non inferiore ad 1 Kg/cmq. Il serbatoio avrà la superficie protetta contro la corrosione mediante trattamento e sarà munito di: a) tubo di carico metallico fissato al serbatoio con l'estremità libera posta in un chiusino interrato ubicato in modo che il combustibile, in caso di spargimento, non invada i locali; b) tubo di sfiato dei vapori con diametro interno non inferiore a 25 mm, sfociante all'esterno, lontano da porte e finestre, ad un'altezza superiore a m 2.50 dal piano di calpestio e con la estremità protetta da reticella tagliafiamma; c) dispositivo idoneo ad interrompere il carico del combustibile al 90% del volume del serbatoio; tale dispositivo dovrà essere di tipo approvato dal Ministero dell'interno. La tubazione di adduzione del gasolio al bruciatore dovrà essere munita di un dispositivo automatico di intercettazione che consente il passaggio del combustibile solo durante il funzionamento del bruciatore. Tale dispositivo dovrà essere di tipo approvato dal Ministero dell'interno. La stessa tubazione sarà provvista di un organo di intercettazione a chiusura rapida comandabile dall'esterno del locale caldaia. La tubazione di ritorno sarà munita di valvola di ritegno. Le tubazioni saranno metalliche, rigide e stabilmente fissate ed il collegamento con il bruciatore sarà realizzato con tubo flessibile dotato di rivestimento incombustibile, completamente in vista, inalterabile all'azione del gasolio ed a perfetta tenuta alla pressione non inferiore a 4 bar. L'accensione dell'impianto avviene mediante dispositivo elettrico senza fluidi ausiliari. Il bruciatore sarà dotato di un dispositivo atto a interromperne il funzionamento in caso di temperatura elevata oppure se, per qualsiasi motivo, viene a mancare la fiamma. Tale dispositivo dovrà essere del tipo approvato dal Ministero dell'interno. Per l'attrezzatura mobile di estinzione, nel locale centrale termica si prevede l'installazione di n. 1 estintore a secco da kg 6 del tipo approvato dal Ministero dell'interno con capacità estinguente non inferiore a 13 A, 89 B-C: l'estintore consentirà un primo efficace intervento su un principio d'incendio: i relativi agenti estinguenti sono compatibili con le sostanze presenti nel locale. Nella centrale si installerà la segnaletica di sicurezza di cui al D.M. 14 agosto 1996 n. 493: in particolare saranno disposti i cartelli indicanti il divieto di fumare o usare fiamme libere nonché un cartello di segnalazione dell'estintore. 15

16 B) Palazzina A e Palazzina B La Palazzina A ha accesso dalla via Trieste, copre un area di mq circa ed è realizzata su n. 3 piani destinati ad uffici, servizi e alloggi. La Palazzina B è ubicata al centro del cortile interno, copre un area di 530 mq circa ed è realizzata su n. 2 piani destinati ad alloggi. Entro l'aree interessate sono state individuate le seguenti attività soggette al controllo di prevenzione incendi: - Attività di cui al punto 91 del D.M. 16/2/1982: Impianti per la produzione di calore alimentati a combustibile solido, liquido o gassoso con potenzialità superiore a Kcal/h: Per l attività 91 si sono osservate le norme del D.M. 28 aprile 2005 Regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l esercizio di impianti termici alimentati da combustibili liquidi - Ciascun edificio in questione inoltre, pur non ricompreso nell attività di cui al punto 89 del D.M. 16/2/1982 (Aziende ed uffici nei quali siano impiegati oltre 500 addetti), verrà comunque vagliato ai fini del rispetto dell Allegato al D.M. 22 febbraio 2006 concernente la Regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l'esercizio di edifici e/o locali destinati ad uffici con oltre 25 persone presenti. Ciascun fabbricato ha struttura portante con travi e pilastri in cemento armato, i solai saranno di tipo misto e le coperture a terrazza. Le tamponature interne e tutte quelle parti compartimentate, perché a rischio specifico d incendio, saranno eseguite con materiali idonei a garantire la resistenza al fuoco richiesta. B1 - UFFICI Ciascuna delle due palazzine è di tipo 1 in quanto le presenze effettive contemporanee prevedibili sono comprese tra 26 e 100. Le strutture portanti e separanti orizzontali e verticali hanno una resistenza al fuoco non inferiore a REI 30, come previsto per edifici fuori terra. Gli edifici sono dotati di aerazione naturale secondo le norme vigenti. Gli impianti elettrici saranno realizzati in conformità a quanto previsto dalla legge 1 marzo 1968, n Gli uffici saranno dotati di estintori portatili conformi alla normativa vigente ed installati secondo quanto indicato nelle tavole allegate, in numero non inferiore a due per piano, saranno distribuiti in modo uniforme, ubicati in posizione facilmente accessibile e visibile in modo che la distanza che una persona deve percorrere per utilizzarli non sia superiore a 30 m e, in particolare, in prossimità degli accessi e in vicinanza delle aree di maggior pericolo. La loro individuazione avviene facilmente attraverso cartelli segnalatori. La segnaletica di sicurezza, espressamente finalizzata alla sicurezza antincendi, deve essere conforme alle disposizioni di cui al decreto legislativo 14 agosto 1996, n. 16

17 493 (supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 223 del 23 settembre 1996). Deve, inoltre, essere osservato quanto prescritto all'art. 17 del decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1996, n. 503, in materia di eliminazione delle barriere architettoniche. In particolare la cartellonistica deve indicare: - le uscite di sicurezza ed i relativi percorsi d'esodo; - i punti di raccolta e gli spazi calmi; - l'ubicazione dei mezzi fissi e portatili di estinzione incendi; - i divieti di fumare ed usare fiamme libere; - il divieto di utilizzare gli ascensori in caso di incendio, con esclusione di quelli antincendio; - i pulsanti di sgancio dell'alimentazione elettrica; - i pulsanti di allarme. I criteri in base ai quali deve essere organizzata e gestita la sicurezza antincendio, sono enunciati negli specifici punti del decreto del Ministero dell'interno del 10 marzo 1998 (supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 81 del 7 aprile 1998), con particolare riferimento a: - riduzione della probabilità di insorgenza di un incendio; - controllo e manutenzione degli impianti e delle attrezzature antincendio al fine di garantirne l efficienza; - formazione e informazione del personale; - pianificazione e gestione dell emergenza in caso di incendio (da riportare in apposito registro dei controlli). E fatto obbligo di esporre a ciascun piano, in prossimità degli accessi e altri, le istruzioni relative al comportamento del personale e del pubblico in caso di emergenza, corredate da planimetrie del piano medesimo che riportino, in particolare, i percorsi da seguire per raggiugere le scale e le uscite e le ubicazioni delle attrezzature antincendio. B2 - IMPIANTO TERMICO ALIMENTATO A GASOLIO (Centrale Termica Palazzina A ) La centrale termica a servizio della Palazzina A è posta a piano terra di un corpo isolato al centro del cortile. Nel locale è installato un generatore di calore avente portata termica pari a 350 kw, a servizio dell'impianto di riscaldamento ambienti e per il riscaldamento dell'acqua sanitaria. Il locale ha un'altezza pari a m 3,00 ed una superficie pari a 24,40 mq. Le strutture verticali del locale sono costituite da muratura in pietrame di spessore non inferiore a 40 cm. Il solaio di copertura è orizzontale ed è realizzato con pignatte laterizie da 20 cm e travetti armati (s=20+5 cm), intonacato all'intradosso, per uno spessore totale di circa 28 cm. Le strutture hanno una resistenza al fuoco non inferiore a 120 REI. Il pavimento del locale è in mattonelle di grès. 17

18 L'accesso al locale è raggiungibile direttamente dal cortile esterno attraverso una scala scoperta. La porta di accesso si apre verso l'esterno, è incombustibile ed è munita di congegno di autochiusura. La soglia è rialzata di oltre 20 cm. Tra le pareti del locale ed il generatore termico vi è un passaggio libero non inferiore a m 0,60 che consente l'accessibilità per i controlli delle apparecchiature. La distanza tra il soffitto del locale e l'involucro superiore della caldaia è superiore a m 1. Il locale è dotato di una apertura permanente di aerazione realizzata sulla porta esterna, protetta da grigliato metallico con alette antipioggia. Poiché il locale si trova a piano terra, la superficie libera minima S, in funzione della portata termica complessiva, deve essere non inferiore a S = Q x 6 («Q» esprime la portata termica in kw, ed «S» la superficie in cm 2 ) Poiché assumendo nel nostro caso una potenza termica Q di 350 kw la superficie S deve essere maggiore di 350 x 6 = cm 2. La superficie permanente si prevede con dimensioni di cm 90 x 35 di altezza e quindi pari a cm 2 > del minimo di cm 2. Nel generatore si installano i seguenti dispositivi di sicurezza : - leva a strappo - valvola di intercettazione combustibile Il quadro elettrico è installato in posizione facilmente accessibile, in prossimità dell'ingresso e distante dal generatore. Tutti i circuiti dovranno far capo all'interruttore generale esterno posto sotto vetro. Gli impianti elettrici del locale e dell'impianto termico saranno eseguiti secondo le norme in cui alla legge n. 186 del 1 /03/68 e precisamente secondo le vigenti norme C.E.I. Il serbatoio che serve l'impianto è interrato nel cortile all'esterno del fabbricato ed ha capacità di litri. La distanza tra il serbatoio ed il muro perimetrale del fabbricato attiguo sarà superiore a 50 cm; la generatrice superiore del serbatoio sarà posta a cm 70 dal piano di calpestio. Il serbatoio di tipo cilindrico ad asse orizzontale, sarà ermeticamente chiuso e dovrà risultare a tenuta a tenuta stagna sotto una pressione di prova non inferiore ad 1 Kg/cmq. Il serbatoio avrà la superficie protetta contro la corrosione mediante trattamento e sarà munito di: a) tubo di carico metallico fissato al serbatoio con l'estremità libera posta in un chiusino interrato ubicato in modo che il combustibile, in caso di spargimento, non invada i locali; b) tubo di sfiato dei vapori con diametro interno non inferiore a 25 mm, sfociante all'esterno, lontano da porte e finestre, ad un'altezza superiore a m 2.50 dal piano di calpestio e con la estremità protetta da reticella tagliafiamma; 18

19 c) dispositivo idoneo ad interrompere il carico del combustibile al 90% del volume del serbatoio; tale dispositivo dovrà essere di tipo approvato dal Ministero dell'interno. La tubazione di adduzione del gasolio al bruciatore dovrà essere munita di un dispositivo automatico di intercettazione che consente il passaggio del combustibile solo durante il funzionamento del bruciatore. Tale dispositivo dovrà essere di tipo approvato dal Ministero dell'interno. La stessa tubazione sarà provvista di un organo di intercettazione a chiusura rapida comandabile dall'esterno del locale caldaia. La tubazione di ritorno sarà munita di valvola di ritegno. Le tubazioni saranno metalliche, rigide e stabilmente fissate ed il collegamento con il bruciatore sarà realizzato con tubo flessibile dotato di rivestimento incombustibile, completamente in vista, inalterabile all'azione del gasolio ed a perfetta tenuta alla pressione non inferiore a 4 bar. L'accensione dell'impianto avviene mediante dispositivo elettrico senza fluidi ausiliari. Il bruciatore sarà dotato di un dispositivo atto a interromperne il funzionamento in caso di temperatura elevata oppure se, per qualsiasi motivo, viene a mancare la fiamma. Tale dispositivo dovrà essere del tipo approvato dal Ministero dell'interno. Per l'attrezzatura mobile di estinzione, nel locale centrale termica si prevede l'installazione di n. 1 estintore a secco da kg 6 del tipo approvato dal Ministero dell'interno con capacità estinguente non inferiore a 13 A, 89 B-C: l'estintore consentirà un primo efficace intervento su un principio d'incendio: i relativi agenti estinguenti sono compatibili con le sostanze presenti nel locale. Nella centrale si installerà la segnaletica di sicurezza di cui al D.M. 14 agosto 1996 n. 493: in particolare saranno disposti i cartelli indicanti il divieto di fumare o usare fiamme libere nonché un cartello di segnalazione dell'estintore. B3 - IMPIANTO TERMICO ALIMENTATO A GASOLIO (Centrale Termica Palazzina B ) La centrale termica a servizio della Palazzina B è posta a piano rialzato del fabbricato stesso. Nel locale è installato un generatore di calore avente portata termica pari a 205 kw, a servizio dell'impianto di riscaldamento ambienti e per il riscaldamento dell'acqua sanitaria. Il locale ha un'altezza pari a m 3,00 ed una superficie pari a 15,50 mq. Le strutture verticali del locale sono costituite da muratura in pietrame di spessore non inferiore a 40 cm e da muratura in blocchi di laterizio intonacati aventi spessore complessivo superiore a 20 cm. Il solaio di copertura è orizzontale ed è realizzato con pignatte laterizie da 20 cm e travetti armati (s=20+5 cm), intonacato all'intradosso, per uno spessore totale di circa 28 cm. Le strutture hanno una resistenza al fuoco non inferiore a 120 REI. 19

20 Il pavimento del locale è in mattonelle di grès. L'accesso al locale è raggiungibile direttamente dal cortile esterno attraverso una scala scoperta. La porta di accesso si apre verso l'esterno, è incombustibile ed è munita di congegno di autochiusura. La soglia è rialzata di oltre 20 cm. Tra le pareti del locale ed il generatore termico vi è un passaggio libero non inferiore a m 0,60 che consente l'accessibilità per i controlli delle apparecchiature. La distanza tra il soffitto del locale e l'involucro superiore della caldaia è superiore a m 1. Il locale è dotato di una apertura permanente di aerazione realizzata sulla parete esterna, protetta da grigliato metallico con alette antipioggia. Poiché il locale si trova a piano terra, la superficie libera minima S, in funzione della portata termica complessiva, deve essere non inferiore a S = Q x 6 («Q» esprime la portata termica in kw, ed «S» la superficie in cm 2 ) Poiché assumendo nel nostro caso una potenza termica Q di 205 kw la superficie S deve essere maggiore di 205 x 6 = cm 2. La superficie permanente si prevede con dimensioni di cm 80 x 80 di altezza e quindi pari a cm 2 > del minimo di cm 2. Nel generatore si installano i seguenti dispositivi di sicurezza : - leva a strappo - valvola di intercettazione combustibile Il quadro elettrico è installato in posizione facilmente accessibile, in prossimità dell'ingresso e distante dal generatore. Tutti i circuiti dovranno far capo all'interruttore generale esterno posto sotto vetro. Gli impianti elettrici del locale e dell'impianto termico saranno eseguiti secondo le norme in cui alla legge n. 186 del 1 /03/68 e precisamente secondo le vigenti norme C.E.I. Il serbatoio che serve l'impianto è interrato nel cortile all'esterno del fabbricato ed ha capacità di litri. La distanza tra il serbatoio ed il muro perimetrale del fabbricato attiguo sarà superiore a 50 cm; la generatrice superiore del serbatoio sarà posta a cm 70 dal piano di calpestio. Il serbatoio di tipo cilindrico ad asse orizzontale, sarà ermeticamente chiuso e dovrà risultare a tenuta a tenuta stagna sotto una pressione di prova non inferiore ad 1 Kg/cmq. Il serbatoio avrà la superficie protetta contro la corrosione mediante trattamento e sarà munito di: a) tubo di carico metallico fissato al serbatoio con l'estremità libera posta in un chiusino interrato ubicato in modo che il combustibile, in caso di spargimento, non invada i locali; b) tubo di sfiato dei vapori con diametro interno non inferiore a 25 mm, sfociante all'esterno, lontano da porte e finestre, ad un'altezza superiore a m 2.50 dal piano di calpestio e con la estremità protetta da reticella tagliafiamma; 20

21 c) dispositivo idoneo ad interrompere il carico del combustibile al 90% del volume del serbatoio; tale dispositivo dovrà essere di tipo approvato dal Ministero dell'interno. La tubazione di adduzione del gasolio al bruciatore dovrà essere munita di un dispositivo automatico di intercettazione che consente il passaggio del combustibile solo durante il funzionamento del bruciatore. Tale dispositivo dovrà essere di tipo approvato dal Ministero dell'interno. La stessa tubazione sarà provvista di un organo di intercettazione a chiusura rapida comandabile dall'esterno del locale caldaia. La tubazione di ritorno sarà munita di valvola di ritegno. Le tubazioni saranno metalliche, rigide e stabilmente fissate ed il collegamento con il bruciatore sarà realizzato con tubo flessibile dotato di rivestimento incombustibile, completamente in vista, inalterabile all'azione del gasolio ed a perfetta tenuta alla pressione non inferiore a 4 bar. L'accensione dell'impianto avviene mediante dispositivo elettrico senza fluidi ausiliari. Il bruciatore sarà dotato di un dispositivo atto a interromperne il funzionamento in caso di temperatura elevata oppure se, per qualsiasi motivo, viene a mancare la fiamma. Tale dispositivo dovrà essere del tipo approvato dal Ministero dell'interno. Per l'attrezzatura mobile di estinzione, nel locale centrale termica si prevede l'installazione di n. 1 estintore a secco da kg 6 del tipo approvato dal Ministero dell'interno con capacità estinguente non inferiore a 13 A, 89 B-C: l'estintore consentirà un primo efficace intervento su un principio d'incendio: i relativi agenti estinguenti sono compatibili con le sostanze presenti nel locale. Nella centrale si installerà la segnaletica di sicurezza di cui al D.M. 14 agosto 1996 n. 493: in particolare saranno disposti i cartelli indicanti il divieto di fumare o usare fiamme libere nonché un cartello di segnalazione dell'estintore. 21

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