Primo Incontro con i docenti di Scuola Bottega: EAS, genesi e definizione

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1 Primo Incontro con i docenti di Scuola Bottega: EAS, genesi e definizione Marzia Vacchelli I.I.S V.Capirola, CREMIT, FAU Erlangen/Nürnberg Mezzane di Calvisano,

2 Obiettivi di insegnamento/ apprendimento del primo incontro (Format EAS) EAS Coach Apprendente Fase Preparatoria Introdurre l EAS (Episodio di Apprendimento Situato) Comprendere la definizione e i fondamenti dell EAS ( Episodio di Apprendimento Situato) Fase Operatoria Monitorare e Valutare il processo di apprendimento Costruire in gruppo la bozza di progettazione di un EAS in E-Learning/Mobile Learning per la propria disciplina Fase Ristrutturativa Discutere e valutare il processo di apprendimento attraverso debriefing e rubrica valutativa Partecipare al debriefing, condividere i risultati, strutturare il portfolio.

3 Cosa fa il Coach? Cosa fa l apprendente? EAS Coach Apprendente Fase preparatoria Fase Operatoria Fase ristrutturativa Presenta il Framework (50 )e il problem solving (5 ) - Pre-operatorio: Apre una discussione Osserva, monitora, guida, consiglia, aiuta valuta (40 ) Corregge le misconceptions, conduce il debriefing valuta embedded con rubrica valutativa. Inquadra l EAS successivo e l AGENDA E-tivities (60 ) Ascolta, annota, riflette, chiede, discute (55 ) Risolve in gruppo il problema e si prepara alla condivisione dei risultati con gli altri gruppi e con il coach (40 ) Presenta, discute, ascolta, rielabora, riflette a livello metacognitivo, condivide nel sito Jimdo.

4 Was macht der Lehrer? Was macht der Student? E-Learning/ EAS Forme sociali e logica didattica Fase preparatoria Lezione dialogata problem solving Fase operatoria Fase ristrutturativa Lavoro individuale Lavoro in gruppo Learning by doing Discussione in plenaria Condivisione interna ed esterna dell artefatto e del portfolio reflective Learning

5 Strumenti EAS Coach Apprendente Fase preparatoria Fase Operativa Fase ristrutturativa Personal Computer, Proiettore, Internet, Applicativi 2.0, Flipchart/ lavagna Checklist/ Applicativi 2.0 Personal Computer/ applicativi 2.0/ Proeittore/ Flipchart/ Poster Tablet, smart phone / applicativi 2.0/ quaderno/ flipchart Tablet, smart phone / applicativi 2.0, Flipchart/poster Tablet, Smart phone (2.0 Tools)/ Proiettore/ Flipchart/ Poster

6 Esempi di possibili applicativi EAS Coach Apprendente Fase preparatoria Padlet, Prezi, Pearltrees, Blendspace, Wordle, Popplet, Epub editor Padlet, Prezi, Pearltrees, Blendspace, Wordle, Popplet, Epub editor Fase operatoria Fase ristrutturativa Rubric maker/ Padlet/Evernote Evernote, Rubric maker, Google Drive, Youtube, Wordle, Cmap Blendspace, Padlet, Prezi, Popplet, Cmap,EPub editor Wordle, Padlet, Cmap, Popplet, Prezi, Evernote, Google Drive, Youtube, Epub editor

7 Due esempi di EAS in mobile learning ( Matematica - Letteratura Tedesca) downloads/dgfe2010_bachmair-risch-zils_m- Learning.pdf

8 EAS n.1 : costruire la fase preparatoria di un EAS Fase preparatoria: Framework concettuale

9 L E-Learning è: E- Learning può essere definito come un apprendimento che viene sostenuto e reso possibile dall utilizzo delle TIC. I nuovi Media acquisiscono la loro qualità didattica all interno di un metodo di insegnamento ( nel nostro caso metodologia EAS). E quindi necessario che che le tecnologie INTEGRINO il processo di apprendimento/insegnamento

10 L E-Learning è: statico o interattivo: cioè può conformarsi come acquisizione individuale di informazioni (lettura di testi online,ricezione di contenuti video etc) oppure come interazione( collaborazione in un forum virtuale, scambio in una chat etc)

11 L E-Learning è: individuale o collaborativo : cioè le persone possono lavorare individualmente o in gruppo

12 L E-Learning è : sincrono o asincrono: l interazione può avvenire in tempo reale come nell ambito di videoconferenze o chat, oppure in tempi diversi come nei forum di discussione

13 L E-Learning è: locale o distribuito: il processo di apprendimento può cioè essere sostenuto da risorse a portata di mano come CD o hard disk, oppure a distanza, come attraverso una piattaforma di apprendimento

14 L E-Learning è: a sostegno sia del processo di insegnamento che del processo di apprendimento, quando cioè il docente costruisce il sapere online e l apprendente ha accesso in ogni momento alle risorse e può svolgere attività (E-tivities, Rivoltella) in piattaforma, ciò sostiene in entrambi i casi il processo di rielaborazione personale.

15 I Nuovi Media oggi sono: sia artefatti digitali didattici (come Tutorial o E- Books) che sistemi mediati ( come piattaforme, Blog, Wiki)

16 Approcci all E-Learning (visualizzazione di Anita Holdener, Lehren an Hochschulen, pag.300) Utilizzo della tecnologia 100 elevata Distance Learning Es: MOOC (3) 10 Blended Learning (2) in presenza con E-Learning(1) 1 in loco Virtuale Modalità

17 Le tre tipologie principali di approccio all E-Learning (1) METODOLOGIA DI LAVORO IN PRESENZA con Internet (2) LEZIONI NEL WEB ALTERNATE A LEZIONI IN PRESENZA (Blended Learning) (3) PROCESSO SOLO VIRTUALE - Distance Learning (MOOC -Massive Open Online Course)

18 E-Learning in presenza : con Internet (1) In Presenza: utilizzo in loco di Internet, di un applicativo 2.0, di un tool per la ricerca, per la soluzione di un problema, per un approfondimento, una mappa concettuale, la creazione di un podcast audio o video, ecc

19 Blended Learning (2) Blended è un concetto di apprendimento integrato da attività in presenza: discussione, scambio di esperienze, simulazioni, show-down, debriefing, riflessione metacognitiva (fase ristrutturativa EAS) in piattaforma: E-tivities, E-Assessment ; creazioni di artefatti: glossari,wiki, sondaggi,chat,forum di discussione e trasmissione del sapere

20 Distance learning Distance Learning è una modalità didattica che si avvale quasi esclusivamente dei mezzi digitali in quanto docente e apprendente sono separati nello spazio. Una volta era gestita con dispense cartacee inviate per posta, oggi viene offerta in ambienti LMS (Learning Management System). Il forte potenziale di questi corsi è stato reso evidente dal massiccio accesso in tutto il mondo ai - per definizione gratuiti - MOOC.

21 Mobile Learning Altrimenti detto wireless, nomadic oppure pervasive Learning il Mobile Learning è caratterizzato dall utilizzo di dispositivi mobili wireless come smart phone o tablet. Può costituire un buon completamento/ampliamento dell apprendimento con Internet in presenza. Grazie alla semplicità, flessibilità e portabilità dei dispositivi così come grazie al loro forte potenziale comunicativo i docenti possono accompagnare in modo interattivo il processo di apprendimento, ad esempio durante lo svolgimento di project work.

22 Ambienti web e interazione dialogica ambienti e applicazioni web per gestire discussioni online: Coggle, Hstry,NowComment, Mooc Note, Comment Bubble.

23 Esempio di WIKI: Tecniche e strumenti della didattica per competenze in Piazza delle Competenze lavoro di gruppo, laborialità, problem solving, unità di apprendimento, prove esperte e autentiche, compiti significativi e in situazione. Esempi: title=pagina_principale

24 Flipped Classroom: la didattica con gli EAS Flipped /inverted Classroom: gli studenti si preparano su un argomento creando un artefatto (fase operatoria EAS) con l ausilio di materiali online,come film, podcast, Wiki e applicativi 2.0 (cfr:mappatura applicativi 2.0 al sito e il docente accompagna e monitora il processo di apprendimento fornendo il quadro di riferimento (fase preparatoria EAS) assegnando E-tivities (preoperatoria) e discutendone i risultati prima della condivisione interna o esterna (fase ristrutturativa EAS)

25 I principi e le logiche di Pier Cesare Rivoltella (UCSC) Logica della documentazione: tenere memoria delle diverse fasi del processo formativo e dei prodotti che esso conduce a perfezionare (Rivoltella) >consapevolezza > riprogettazione logica della valutazione: cultura della valutazione, del feedback, della autovalutazione (da parte dello studente ma anche del docente)

26 I principi di Pier Cesare Rivoltella (UCSC) principio di significatività ( Calvani,1998): la prassi didattica deve essere preceduta e accompagnata da alcune domande guida dalle quali dipende la possibilità di decidere se e in che misura impiegare in essa la tecnologia (Rivoltella) principio ecologico: le situazioni didatticamente più efficaci sono quelle che si avvalgono di sistemi misti (blended), cioè sistemi in grado di ricorrere a mix di media,linguaggi e metodi differenti

27 I principi di Pier Cesare Rivoltella (UCSC) principio dell apprendimento impegnato: identità reale chiamata in causa dall identità virtuale principio della pratica: Peter Birch ci dice nell ultimo rapporto di Eurydice che gli insegnanti stessi in Italia si sentono ben preparati nei contenuti ma meno nella pratica. Gli studenti devono tuttavia trovare la pratica sfidante e interessante principio multimodale Principio della distribuzione. Principio della dispersione vacchelli/raccolte_vacchelli/vacchelli-presentazione_eas_20ottobre.pdf

28 I principi e le logiche di Pier Cesare Rivoltella (UCSC) Breve attività in gruppi da 3 : scegliere una logica e due principi discutendone l applicazione concreta nella prassi quotidiana Tempistica: 10 Minuti in gruppo + 1o minuti in plenum

29 Competenza 1949 nasce il concetto di competenza: la performance, la prestazione, il comportamento osservabile. Quando posto di fronte ad un problema lo sa fare (Il comportamentismo non costruisce il processo, osserva il comportamento) negli anni 80 /90 seconda concettualizzazione sposta il discorso dentro la black box: disposizione interna astratta. sono competente in quanto sono dotato di sapere esperto che mi mette in condizione di risolvere teoria degli schemi mentali di Piaget recuperato: orchestrazione dei propri schemi di azione in funzione della soluzione del problema - storyboard:

30 Competenza ogni volta che riconosciamo il problema già incontrato rinforziamo lo schema mentale fino a farlo diventare un habitus dove sta il comportamento competente? di fronte al problema mai visto si mobilita lo schema adattandolo alla soluzione

31 come è costruito il concetto di competenza? tre dimensioni dimensione oggettiva, comportamento osservabile soggettiva: sapere, saper fare e saper agire. caratteristiche che di solito nel linguaggio classico venivano riconosciute nel sapere saper fare saper essere intersoggettiva, intelligenza sociale, ruolo all interno del gruppo, soft skills da maturare nel tempo della scuola.

32 come si lavora in classe? le neuroscienze cognitive ci indicano due strategie standard di soluzione problemi Goldberg, nueroscienziato lituano : strategie VDM e ADM Veridical decision making Adapted decision making la presa di decisione veriditiva: di fronte ad un problema che prevede soluzione vera. Due o più soluzioni di un problema: una di sicuro vera. ADM: non ricerca soluzione vera, on c è, bensì soluzione maggiormente efficace 90 per cento dei compiti a scuola è VDM - nella professione e nella vita ADM

33 ADM- agire competente sapere di azione di fronte a setting operativo complesso ci chiede di mobilitare tutto ciò che abbiamo appreso per trovare soluzione più efficace, più elegante, più economica. agire strategico capace di previsione cosa significa tradurre nelle scelte della didattica?

34 DECLINARE la COMPETENZA due operazioni: cosa significa declinare una competenza per renderla utilizzabile in classe? un elemento, l indicatore è il punto di partenza da cui l EAS può essere progettato

35 cosa significa declinarla? indicazioni per il curricolo e assi culturali rappresentano punto di partenza obbligato cosa suggeriscono? obiettivi didattici e traguardi di competenze che gli studenti raggiungeranno nell arco del quinquennio

36 come? semplificazione sempre maggiore parto dalla competenza e ne individuo le dimensioni ( dimensione = parte strutturale, ingrediente fondamentale) quante dimensioni in una competenza? 2, 3. 4 sono già troppe

37 criteri la dimensione è stata sviluppata o non sviluppata dal mio allievo quali elementi sono presenti, quali assenti? criteri osservabili vanno tradotti in indicatori indicatore è un evidenza, un comportamento osservabile sa riconoscere una doppia indicatore è stato conseguito e quindi anche il pezzetto di dimensione è assodata

38 EAS teaching and learning activity più piccolo di un UD coincide con lesson planning caratteristiche: episodio porzione molto circoscritta - dura poco nel tempo - si esercita su contenuto su attività molto circoscritta microlearning : nasce in contesto anglosassone all interno del mobile learning cellulare - podcast - ascolto la lezione in mobilità distrazioni - focalizzato per poco tempo. non lunghi PDF per cellulare - più porzioni - ciò che il mobile learning ha dimostrato valido vale anche con le nostre classi - pochi minuti e poi diversivo allievi non molto motivati - scarsa curiosità

39 situazione teoria dell apprendimento costruttivismo sociale modelli teorici che ci hanno convinto che per apprendere bisogna contestualizzare meno contestualizziamo più aggiungiamo difficoltà a difficoltà

40 apprendimento idea di apprendimento significativo e profondo psicologi dell apprendimento : avviene per appropriazione, per assimilazione dell esperienza aggiustamenti possibili - favorire lo studente nel suo lavoro di riporto occorre tempo attingere all esperienza didattica laboratoriale

41 progettazione con EAS due passaggi come è costruito un EAS? specificità e centralità dell attività conseguenze del progettare per EAS ( tempi didattica e lunghezza del curriculum)

42 3 fasi preparatoria operatoria riflessiva preparatoria: flippare la lezione, invertire i due momenti base: la lezione e il compito a casa tradizionale: trasmetto informazione - a casa attraverso i compiti chiedo di studiare e applicare flipped teaching osserva: nel momento in cui servo di più io non ci sono, ovvero quando lo studente incontra il problema a casa

43 artefatto è sufficiente invertire i due momenti a casa informazione in classe risolvo i problemi che lo studente ha visto emergere primaria ad esempio sposta problematizzazione in preparatoria - in operatoria verifico preparatoria - lezione framework - attraverso stimolo lancio attività che chiedo di svolgere in classe nella forma di produzione di artefatto

44 fase ristrutturativa verbalizzazione artefatti discussione all interno della classe prendo la parola per la lezione a posteriori correggo le misconceptions lancio EAS successivo alla fine della sessione di lavoro

45 attività didattica al centro attività didattica al centro contenuti da svolgere DOPO al contrario della tradizione dal 2000/2001 i programmi non esistono più scelgo i contenuti che ritengo indispensabili

46 curricolo breve riduco il curriculum curriculum breve teorie dell apprendimento significativo mediatore simbolico della parola: sviluppo molti contenuti ma non apprendimento significativo rallento,faccio meno, devo scegliere quei pochi contenuti che sceglierò di svolgere fortemente modellizzanti transfer cognitivo: da un caso a tutti quelli non considerati in classe strategia ADM

47 che cambiamento produco? didattica laboratoriale educazione lenta collegialità coinvolgimento del DS capacità della scuola di ragionare in questi termini modifica istituzione scolastica entro la quale l insegnante opera.

48 far lezione con gli EAS cosa cambia quando si fa lezione con gli EAS? logiche di apprendimento

49 cosa cambia? parliamo di meno e parliamo dopo non si fa più lezione frontale alcuni momenti, rari, restano frontali ma quando si lavora per EAS non si fa lezione frontale docente parla : momento iniziale framework all inizio dell operatoria e riprende alla fine della ristrutturativa dopo la condivisione e discussione

50 lezione a posteriori i tempi si riducono: è un bene, si usa meglio la parola in modo più preciso più economico riduco il dire a cose funzionali Freinet: lezione a posteriori - lasciare agli studenti il tempo della scoperta difficile dare tutto il tempo che serve per l acquisizione della scoperta

51 lezione a posteriori ciò contraddice la realtà lasciare tutto il tempo necessario per fare le scoperte sorgeranno problemi che lo studente verbalizzerà e che io soddisferò attraverso la lezione a posteriori

52 ex post senza questo momento l esperienza non è formativa sviluppa attività riflessiva attrezza per favorire il ritorno riflessivo metacognitivo sulle pratiche

53 EAS n.1 : fase preparatoria Fase preparatoria e preoperatoria: framework, stimolo, consegna

54 Consegna: Costruire in gruppo disciplinare la bozza di progettazione della fase preparatoria di EAS in E-/ mobile Learning: Tempi per la fase operatoria: 20/ 30 minuti

55 Fasi EAS Azioni dell insegnante Azioni dello studente Logica Didattica Preparatoria Assegna compiti Disegna ed espone un framework concettuale Fornisce uno stimolo Dà una consegna Svolge i compiti assegnati Ascolta, legge e comprende Problem solving (elaborazione di strategie di soluzione) Operatoria Definisce i tempi dell attività Organizza il lavoro individuale e/o di gruppo Produce e condivide un artefatto Apprendere attraverso il fare ( laboratorio) Ristrutturativa Valuta gli artefatti Corregge le misconceptions fissa i concetti Analizza criticamente il lavoro svolto sviluppa riflessione e metacognizione r. ai processi attivati riflettere su ciò che si è appreso (didattica metacognitiva)

56 EAS n.1 : showdown, debriefing, E-Portfolio Fase ristrutturativa: Ogni gruppo presenta e condivide la bozza di fase preparatoria. Si discute, rielabora, riflette a livello metacognitivo. Ogni gruppo elaborerà nel corso della settimana le E-tivities previste completando via via proprio l E-Portfolio individuale /sito personale con Jimdo

57 Fonti: Fare didattica con gli EAS di Pier Cesare Rivoltella, LA Scuola Editrice, Brrescia, Handbuch E-Learning - Lehren und Lernen mit digitalen Medien, autori vari, WBV, 2015 Lehren an Hochschulen. Eine Hochschuldidaktik für den Aufbau von Wissen und Kompetenzen, di Brigitta K. Pfäffli, UTB, seconda edizione, 2015

58 Grazie a tutti! Ci rivediamo il 7 aprile Per comunicazioni: marzia.vacchelli@fau.de marzia.vacchelli@unibs.it

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