DOCUMENTI IAI LA COOPERAZIONE NATO-RUSSIA: SVILUPPI RECENTI E PROSPETTIVE. a cura dell Istituto Affari Internazionali
|
|
- Chiara Valentino
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 DOCUMENTI IAI LA COOPERAZIONE NATO-RUSSIA: SVILUPPI RECENTI E PROSPETTIVE a cura dell Istituto Affari Internazionali Saggio presentato nell ambito de Osservatorio Transatlantico a cura dell Istituto Affari Internazionali, Documentazione per le Delegazioni presso Assemblee internazionali, Senato della Repubblica IAIR0412 ISTITUTO AFFARI INTERNAZIONALI Istituto Affari Internazionali
2 LA COOPERAZIONE NATO-RUSSIA: SVILUPPI RECENTI E PROSPETTIVE Nota a cura dell Istituto Affari Internazionali (IAI) 1. Il Consiglio NATO-Russia Negli ambienti dell alleanza si dà una valutazione generalmente positiva delle attività del Consiglio NATO-Russia istituito nel maggio 2002 al Vertice di Roma. Tre sono gli aspetti su cui si fonda tale valutazione: Mentre all interno del precedente Consiglio Congiunto Permanente (Permanent Joint Council) le consultazioni si svolgevano in maniera rigidamente bilaterale la NATO da una parte, la Russia dall altra nell attuale Consiglio NATO-Russia si sta effettivamente realizzando un dialogo più aperto: i membri dell alleanza non vi vanno con posizioni predefinite, il che consente alla Russia di operare su un piede di parità se non su tutte, almeno su gran parte delle questioni che vi vengono affrontate. Questo metodo si è rivelato non solo più rassicurante per i russi, ma anche, nel complesso, più efficiente sia per le consultazioni sui temi politici e lo scambio di informazioni sia per la promozione di programmi comuni di cooperazione. All interno del Consiglio si è realizzata un intensa e, nel complesso, proficua attività di dialogo politico che ha riguardato non solo argomenti su cui NATO e Russia hanno un esperienza consolidata di cooperazione come la situazione nei Balcani ma anche questioni più impegnative e controverse, come l Afganistan e la presenza russa in Georgia. Il Consiglio è riuscito a dotarsi di un articolata rete di gruppi di lavoro sulle principali materie della cooperazione. Ciò ha consentito di realizzare progressi in numerosi settori. E da segnalare, in particolare, come si sia ulteriormente consolidato il clima di collaborazione in materia di lotta al terrorismo. Rimangono tuttavia contrasti rilevati su alcuni temi, segnatamente le implicazioni del recente allargamento dell alleanza e il futuro del trattato per la riduzione delle armi convenzionali in Europa. 2. Reazioni russe al recente allargamento della NATO Il recente allargamento della NATO a sette nuovi paesi che ha portato il numero dei paesi membri da 19 a 26 ha suscitato, e in parte continua a suscitare, notevoli critiche e obiezioni da parte russa. E significativo che nella prima riunione del Consiglio NATO-Russia svoltasi il 2 aprile nel nuovo formato a 27 i 26 della NATO più la Russia il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov abbia accuratamente evitato ogni espressione di benvenuto ai nuovi membri. Lavrov ha tuttavia confermato la volontà russa di continuare a sviluppare una relazione costruttiva con la NATO. Durante la visita a Mosca del Segretario Generale della NATO Jaap de Hoop Scheffer (7-8 aprile), nel corso della quale egli ha incontrato anche il presidente russo Vladimir Putin, non sono stati fatti passi avanti su temi politici cruciali come le implicazioni dell allargamento e il futuro del trattato CFE (su quest ultimo punto v. infra), ma è stata confermata la comune volontà di proseguire il lavoro avviato su alcuni programmi di cooperazione, in particolare quelli che coinvolgono i militari (anche per questo punto v. infra). La principale preoccupazione russa in relazione all allargamento è che la NATO possa stabilire una crescente presenza militare anche attraverso la creazione di basi - Istituto Affari Internazionali 2
3 nei paesi baltici. La tesi di Mosca è che questo configurerebbe, fra l altro, una violazione del trattato sulla riduzione delle armi convenzionali (CFE). Il ministro della difesa Sergei Ivanov ha anzi accennato alla possibilità che la Russia adotti misure di risposta qualora dovesse verificarsi una crescita della presenza militare NATO ai suoi confini (non ha escluso, ad esempio, un eventuale dispiegamento di forze aggiuntive a Kaliningrad). Che vi sia una forte sensibilità russa per quanto accade o potrebbe accadere nei paesi baltici è dimostrato, fra l altro, dalle aspre critiche che Mosca ha di recente rivolto alla NATO per aver realizzato alcune attività di pattugliamento aereo sui cieli di Estonia, Lettonia e Lituania.. Va notato che gli altri nuovi membri dell alleanza non sono oggetto, da parte della Russia, della stessa attenzione e preoccupazione. E significativo, ad esempio, che lo stesso Lavrov abbia dichiarato di non avere obiezioni di principio alla creazione di basi americane in Bulgaria e Romania. Nell intento di rassicurare Mosca, il Segretario Generale della NATO, dal canto suo, ha dichiarato che l alleanza non intende minimamente realizzare consistenti dispiegamenti di forze sui territori dei nuovi stati membri. 3. Il futuro del trattato sulle armi convenzionali e le truppe russe in Moldavia e Georgia Un altro argomento rilevante di contrasto riguarda il futuro del trattato sulle limitazione delle armi convenzionali in Europa trattato CFE di cui è stata firmata nel 1999 una versione modificata che non è però ancora entrata in vigore per mancanza di ratifica. I paesi della NATO hanno continuato a porre come condizione per procedere alla ratifica del trattato CFE modificato che la Russia ritiri le sue truppe dalla Moldavia e dalla Georgia (entrambi i paesi rientrano nell area di applicazione del trattato). Tuttavia, come già accennato, anche durante la recente visita a Mosca del Segretario Generale della NATO non sono stati fatti progressi a questo riguardo (nelle dichiarazioni pubbliche il Presidente Putin ha evitato di menzionare il problema). Alla fine del 2003, Moldavia, Russia e i leader della repubblica secessionista della Trasnistria, dove operano le forze russe, avevano raggiunto un accordo, sotto l egida dell OSCE, per il ritiro delle truppe di Mosca. Tuttavia, i tempi e le modalità di attuazione di tale accordo rimangono tuttora incerti. E da notare che a febbraio il governo della Moldavia ha per la prima volta chiesto ufficialmente che Mosca ritiri al più presto le sue truppe. Per quanto riguarda la Georgia, nel 1999 era stato firmato un accordo per la chiusura di due delle quattro basi russe e per una riduzione degli armamenti russi presenti nel paese. Mosca ha in effetti provveduto alla chiusura delle due basi previste e sono ora in corso negoziati per la chiusura delle altre due, ma non è chiaro quando si potranno concludere. E da notare che quattro nuovi membri della NATO i tre baltici e la Slovenia non sono tra gli aderenti al trattato CFE per motivi storici: i primi in quanto erano parte dell URSS, la Slovenia in quanto era parte della Jugoslavia non allineata. Mentre la Russia ha continuato a chiedere che tali stati firmino al più presto il trattato, la posizione ufficiale della NATO è che ciò potrà avvenire solo dopo l entrata in vigore della versione modificata del trattato, il che, come si è visto, viene a sua volta condizionato dall alleanza al ritiro del forze russe da Georgia e Moldavia. 4. Kosovo All interno del Consiglio NATO-Russia si è ampiamente discusso negli ultimi mesi del riaccendersi delle tensioni in Kosovo tra la popolazione albanese e quella Istituto Affari Internazionali 3
4 serba, che in febbraio sono sfociate in una serie di scontri armati. Si è registrato un consenso generale sulla necessità di continuare ad attenersi alla linea seguita finora, che poi è anche quella dell UE e dell ONU: prima di aprire un negoziato formale sullo status finale del Kosovo, è essenziale che gli organi di governo locali dimostrino di voler lavorare realmente alla costruzione di una società multietnica e di essere in grado di far rispettare i diritti delle minoranze. E improbabile che questa strategia, nota come standards before status (prima il rispetto degli standard fissati dalla comunità internazionale, poi si discuterà dello status finale) sia rimessa in discussione nei prossimi mesi. Pertanto, nel breve e medio termine non dovrebbero sorgere tensioni tra Nato e Russia sulla questione del Kosovo, anche nel caso di nuovi scontri armati. Tuttavia, nel più lungo termine, alcuni paesi occidentali potrebbero chiedere, di fronte a un ulteriore deterioramento della situazione, che si affronti il problema dello status e si fissi un percorso per concedere ai kosovari un indipendenza, o semi-indipendenza, dalla Serbia, più o meno garantita internazionalmente. In questo caso, potrebbero riemergere contrasti all interno del Consiglio NATO-Russia. Attualmente, la richiesta centrale dei russi, che dall agosto dell anno scorso non hanno più truppe in Kosovo, è che le forze della NATO presenti nella regione si adoperino più attivamente per il disarmo e l eliminazione delle bande armate e l arresto dei responsabili delle violenza. 5. Missioni di pace Fino all agosto 2003 truppe russe hanno partecipato alle missioni militari della NATO in Bosnia-Erzegovina e Kosovo. E stata una delle forme di collaborazione che più hanno contribuito ad accrescere la fiducia reciproca, anche se non sono mancate in Russia critiche anche aspre su questo impegno all interno di missioni a guida occidentale. La decisione di Putin di ritirare le truppe dai Balcani va inquadrata in uno sforzo più generale che il governo russo sta compiendo da tempo, in considerazione delle scarse risorse disponibili, per rendere più selettivi e quindi limitare gli impegni militari all estero, concentrandoli nelle aree che sono considerate di primario interesse nazionale, in primo luogo il cosiddetto vicino estero (near abroad). Ciò non significa che Mosca non sia interessata ad avviare nuove forme di cooperazione in materia di missioni di pace. E anzi previsto che alla fine dell anno Russia e NATO firmino un accordo sullo status delle forze (Status of Forces Agreement, SoFA) che stabilirà regole e condizioni per il transito o il dispiegamento temporaneo di truppe e forze NATO nel territorio russo (e viceversa di truppe e forze russe nel territorio dei paesi della NATO) per la realizzazione di esercitazioni comuni o missioni di pace. La NATO è particolarmente interessata alla possibilità di utilizzare il territorio e lo spazio aereo russo per il transito e il trasporto delle truppe verso paesi come l Afganistan, dove l alleanza ha una sua missione militare, e, eventualmente, altre aree dell Asia Centrale e del Medioriente. In effetti, una prima applicazione del futuro accordo SOFA potrà aver luogo in relazione alla missione in Afganistan: la NATO potrebbe utilizzare il territorio e lo spazio aereo russo per l invio dei contingenti militari (non è invece ipotizzabile una presenza militare russa in Afganistan). Finché non ci sarà un accordo, regole ad hoc saranno necessarie per ciascuna esercitazione o transito di truppe. Un programma di cooperazione collegato a quello sulle missioni militari riguarda la difesa contro i missili di teatro. Come è stato infatti evidenziato dagli interventi contro l Iraq, uno dei rischi principali a cui sono esposte le forze inviate nella aree di crisi sono gli attacchi missilistici che possono essere realizzati con l uso di vettori a corto o medio raggio. A marzo NATO e Russia hanno attuato negli USA una Istituto Affari Internazionali 4
5 prima esercitazione comune per cominciare a mettere a punto un sistema condiviso di comando e controllo per la difesa dai missili balistici di teatro. 6. Antiterrorismo Dopo l 11 settembre è questa diventata una delle aree centrali di cooperazione tra NATO e Russia. Quest ultima ha anzi costantemente insistito sul concetto che la lotta al terrorismo è il primo e fondamentale banco di prova dell efficacia dei nuovi strumenti istituzionali di cooperazione che sono stati creati nell ambito dell alleanza, a partire dal Consiglio NATO-Russia. I russi sono convinti che vi sia una reale convergenza di interessi in questo settore e hanno mostrato di dare grande importanza alle iniziative antiterrorismo che possono essere discusse e avviate all interno del Consiglio. Reagendo alle critiche occidentali, Mosca ha anzi cercato di giustificare le sue attività militari nei paesi limitrofi per esempio in Georgia o Tagikistan - come dettate dalla necessità, fra l altro, di contrastare la minaccia terroristica: tesi, questa, che continua però ad essere in parte contestata dai paesi dell alleanza. Tuttavia, è importante che il Consiglio NATO-Russia abbia già adottato un documento contenente una valutazione comune (joint assessment) sulla natura della minaccia terroristica e la definizione degli obiettivi generali da perseguire per farvi fronte. I paesi dell alleanza e la Russia hanno anche avviato alcuni importanti programmi di cooperazione, come quello volto a contrastare, attraverso una maggiore sicurezza dello spazio aereo, la minaccia di un uso potenziale di aerei civili per scopi terroristici. Inoltre la Russia sembra interessata a partecipare alle attività marittime che la NATO ha intrapreso dopo l 11 settembre nell area del Mediterraneo allo scopo di intercettare gruppi terroristici che si spostano su navi o altre imbarcazioni. 7. Armi di distruzione di massa Dal 1999 la NATO sta realizzando un ampio programma per la promozione di iniziative contro la proliferazione delle armi di distruzione di massa. E uno dei temi centrali di cui si sta occupando anche il Consiglio NATO-Russia che ha istituito a tal fine un apposito gruppo di lavoro. La cooperazione con Mosca in questo settore è però ancora a uno stadio embrionale. L obiettivo immediato è l approvazione di un documento che contenga una valutazione comune (joint assessment) delle minacce collegate alla proliferazione delle armi di distruzione di massa e delle politiche per fronteggiarle. A questo primo passo dovrebbe seguire l avvio di concrete iniziative comuni. E da notare tuttavia che la cooperazione NATO-Russia in questo settore non potrà che essere complementare alle iniziative che si stanno promuovendo in altri contesti internazionali, come l ONU e il G8, e a livello bilaterale, soprattutto tra USA e Russia. Resta insomma un punto interrogativo sull effettivo contributo che il Consiglio NATO-Russia può fornire alle politiche di non proliferazione. 8. Contatti e cooperazione fra le strutture militari La cooperazione NATO-Russia in questo settore ha fatto notevoli progressi negli ultimi tre anni dopo il superamento della crisi seguita all intervento della NATO in Kosovo. Sono da segnalare, in particolare, due sviluppi recenti: l istituzione di un ufficio di collegamento composto da militari russi nel quartier generale militare della NATO a Mons (un altro ne è stato istituito anche all interno della principale struttura di comando alleata negli Usa) e il rafforzamento della missione militare NATO a Mosca. Si è inoltre considerevolmente intensificata la cooperazione NATO-Russia per la Istituto Affari Internazionali 5
6 riqualificazione professionale degli ex-militari russi che hanno dovuto lasciare le forze armate nell ambito del programma di riforma dell apparato militare. Si ritiene che questo programma stia avendo un notevole successo tanto che se ne è deciso il progressivo ampliamento. Resta il fatto che, in generale, la ristrutturazione delle forze armate russe continua a segnare il passo, il che complica considerevolmente la cooperazione a livello militare. 9. Emergenze civili I russi hanno continuato a mostrare un forte interesse per l approfondimento della cooperazione in questo settore. A livello di organi comuni la principale realizzazione è stata l istituzione di un Centro di coordinamento per gli interventi in caso di calamità naturali. E significativo che le proposte in materia di emergenze civili siano finora venute soprattutto da parte russa. Nel febbraio 2003 si è anche raggiunto un accordo tra NATO e Russia per il soccorso degli equipaggi dei sottomarini in pericolo. Dopo la tragica vicenda dell affondamento del sottomarino nucleare russo Kursk in cui hanno perso la vita 118 membri dell equipaggio Mosca ha insistito molto per rafforzare la cooperazione anche in questo settore. Istituto Affari Internazionali 6
Memorandum of Understanding (MoU) tra il Segretariato Permanente della Convenzione delle Alpi e l associazione Città alpina dell anno
Memorandum of Understanding (MoU) tra il Segretariato Permanente della Convenzione delle Alpi e l associazione Città alpina dell anno I. Relazione Il contesto comune Le città alpine sono di fondamentale
DettagliVADEMECUM UFFICIO PACE
VADEMECUM UFFICIO PACE In questi ultimi anni, in molti comuni italiani, si è andata diffondendo la pratica dell istituzione di un ufficio pace. Ma che cosa sono questi uffici? E di cosa si occupano? Attraverso
DettagliREGOLAMENTO CONVOL REGIONALE. della Regione
REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE della Regione Art. 1 Costituzione E costituita su delibera della ConVol nazionale la Rete regionale ConVol della Regione come articolazione regionale della ConVol nazionale,
DettagliDECISIONE N.756 PROGRAMMA DI LAVORO DELL OSCE PER IL 2007 SULLA PREVENZIONE E LA LOTTA AL TERRORISMO
PC.DEC/756 Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa Consiglio permanente ITALIANO Originale: INGLESE 641 a Seduta plenaria Giornale PC N.641, punto 2 dell ordine del giorno DECISIONE
DettagliArticoli apparsi sulla stampa serba in occasione della visita in Italia del Presidente della Repubblica di Serbia, Tomislav Nikolic (9 ottobre 2012)
Articoli apparsi sulla stampa serba in occasione della visita in Italia del Presidente della Repubblica di Serbia, Tomislav Nikolic (9 ottobre 2012) POLITIKA Napolitano e Nikolic, Non si devono porre nuove
DettagliCONVENZIONE SUI SERVIZI SANITARI SUL LAVORO 1
Convenzione 161 CONVENZIONE SUI SERVIZI SANITARI SUL LAVORO 1 La Conferenza generale dell Organizzazione Internazionale del Lavoro, Convocata a Ginevra dal Consiglio di Amministrazione dell Ufficio Internazionale
Dettagli817 a SEDUTA PLENARIA DEL FORO
FSC.JOUR/823 Original: ENGLISH Presidenza: Polonia 817 a SEDUTA PLENARIA DEL FORO 1. Data: mercoledì 27 aprile 2016 Inizio: ore 10.05 Fine: ore 12.40 2. Presidenza: Ambasciatore A. Bugajski 3. Questioni
DettagliCONVENZIONE SUL QUADRO PROMOZIONALE PER LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO, 2006 1
Convenzione 187 CONVENZIONE SUL QUADRO PROMOZIONALE PER LA SALUTE E LA SICUREZZA SUL LAVORO, 2006 1 La Conferenza generale dell Organizzazione Internazionale del Lavoro, Convocata a Ginevra dal Consiglio
Dettagliqueste domande e l importanza delle loro risposte, per quanto concerne questo lavoro.
ABSTRACT La presenti tesi affronterà i problemi legati ai diritti umani, focalizzandosi specificatamente sul trattamento e lo sviluppo di questi diritti in Cina e nelle sue due Regioni Amministrative Speciali,
DettagliREGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità
REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI Art. 1 Finalità La Provincia di Genova, in attuazione di quanto previsto dal proprio Statuto, promuove la cultura della
DettagliSTATUTO COMITATO DEI GENITORI ISTITUTO COMPRENSIVO MARIA MONTESSORI CARDANO AL CAMPO
STATUTO COMITATO DEI GENITORI ISTITUTO COMPRENSIVO MARIA MONTESSORI CARDANO AL CAMPO PREMESSA Il presente Statuto regolamenta le attività del Comitato dei genitori (C.d.G.) dell Istituto Comprensivo Maria
DettagliAccordo per l informazione e la consultazione a livello sovranazionale dei dipendenti
Accordo per l informazione e la consultazione a livello sovranazionale dei dipendenti * del gruppo Deutsche Bank nell Unione Europea Commissione interna Euro Deutsche Bank Premessa In considerazione dello
DettagliRACCOMANDAZIONE N. R (91) 10 DEL COMITATO DEI MINISTRI AGLI STATI MEMBRI SULLA COMUNICAZIONE A TERZI DI DATI PERSONALI DETENUTI DA ORGANISMI PUBBLICI
CONSIGLIO D EUROPA RACCOMANDAZIONE N. R (91) 10 DEL COMITATO DEI MINISTRI AGLI STATI MEMBRI SULLA COMUNICAZIONE A TERZI DI DATI PERSONALI DETENUTI DA ORGANISMI PUBBLICI (adottata dal Comitato dei Ministri
DettagliREGOLAMENTO ALBO COMUNALE DELLE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO
REGOLAMENTO ALBO COMUNALE DELLE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO Approvato con deliberazione del C.C. n. 26 del 29/05/2013 Foglio 2/5 art. 1 Finalità ed oggetto Il Comune di Settimo Milanese riconosce il ruolo
DettagliSTATUTO PER IL SITO INTERNET DELL ENCJ
STATUTO PER IL SITO INTERNET DELL ENCJ Introduzione Il sito www.encj.net è il sito internet della Rete Europea dei Consigli di Giustizia (ENCJ). È stato stilato uno statuto redazionale al fine di regolare
DettagliProtocollo d intesa per la cooperazione nello spazio Alpi-Mediterraneo*
Supplemento 4.2007 111 Protocollo d intesa per la cooperazione nello spazio Alpi-Mediterraneo* LA REGIONE LIGURIA, rappresentata dal Presidente Claudio BURLANDO LA REGIONE PIEMONTE, rappresentata dalla
DettagliMeccanismo di monitoraggio. Convenzione del Consiglio d Europa sulla lotta contro la tratta degli esseri umani
Meccanismo di monitoraggio Convenzione del Consiglio d Europa sulla lotta contro la tratta degli esseri umani Obiettivi della Convenzione La Convenzione del Consiglio d Europa sulla lotta contro la tratta
DettagliLa congiuntura. internazionale
La congiuntura internazionale N. 1 GIUGNO 2015 Il primo trimestre del 2015 ha portato con sé alcuni cambiamenti nelle dinamiche di crescita delle maggiori economie: alla moderata ripresa nell Area euro
DettagliRapporto dal Questionari Insegnanti
Rapporto dal Questionari Insegnanti SCUOLA CHIC81400N N. Docenti che hanno compilato il questionario: 60 Anno Scolastico 2014/15 Le Aree Indagate Il Questionario Insegnanti ha l obiettivo di rilevare la
DettagliRuolo e attività del punto nuova impresa
SISTEMA DOTALE E CULTURA D IMPRESA: UNA RETE DI SERVIZI PER IL TERRITORIO MANTOVANO a cura di Alessandra Ligabue PROMOIMPRESA Ruolo e attività del punto nuova impresa PromoImpresa, in qualità di Azienda
DettagliNUOVI APPROCCI PER UN MANAGER ALLENATORE : IL PROCESSO DI COACHING
gno Inserto di Missione Impresa dedicato allo sviluppo pratico di progetti finalizzati ad aumentare la competitività delle imprese. NUOVI APPROCCI PER UN MANAGER ALLENATORE : IL PROCESSO DI COACHING COSA
DettagliNota della Uilca sul Decreto Legislativo approvato dal Consiglio dei Ministri l 1/4/2008 in attuazione della Legge delega 123/2007
DIPARTIMENTO SALUTE E SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO 00187 ROMA VIA LOMBARDIA 30 TEL. 06.420.35.91 FAX 06.484.704 e-mail: dssl@uilca.it pagina web: www.uilca.it UILCA UIL CREDITO, ESATTORIE E ASSICURAZIONI
DettagliLA GLOBALIZZAZIONE. Istituto Primario Primo Grado F.D
LA GLOBALIZZAZIONE Istituto Primario Primo Grado F.D Un mondo globalizzato La globalizzazione è un fenomeno che si estende a tutta la superficie terrestre o all intera umanità Essa offre grandi possibilità
DettagliProvincia- Revisione della disciplina delle funzioni
Provincia- Revisione della disciplina delle funzioni L art. 1, comma 86, della l. n. 56/2014 ha elencato le funzioni fondamentali delle Province non comprendendo tra queste il servizio idrico integrato;
DettagliPARLAMENTO EUROPEO. Commissione per i problemi economici e monetari PROGETTO DI PARERE. della commissione per i problemi economici e monetari
PARLAMENTO EUROPEO 1999 2004 Commissione per i problemi economici e monetari PROVVISORIO 2002/0132(COD) 18 dicembre 2002 PROGETTO DI PARERE della commissione per i problemi economici e monetari destinato
DettagliIl progetto di Regolamento sulle obbligazioni contrattuali, Roma I
CORSO DI DIRITTO COMUNITARIO IL NOTAIO TRA REGOLE NAZIONALI E EUROPEE Il progetto di Regolamento sulle obbligazioni contrattuali, Roma I Alfredo Maria Becchetti Notaio in Roma Componente Commissione Affari
DettagliDECISIONE N.1105 CALENDARIO E MODALITÀ ORGANIZZATIVE DELLA VENTESIMA RIUNIONE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI DELL OSCE. I. Calendario
PC.DEC/1105 Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa Consiglio permanente ITALIAN Original: ENGLISH 974 a Seduta plenaria Giornale PC N.974, punto 3 dell ordine del giorno DECISIONE
DettagliSERVE ANCORA AVERE UN SISTEMA DI QUALITÀ CERTIFICATO?
LA NUOVA ISO 9001 : 2008 SERVE ANCORA AVERE NEL 2009 UN SISTEMA DI QUALITÀ CERTIFICATO? Paolo Citti Ordinario Università degli Studi di Firenze Presidente AICQ Tosco Ligure 1 Si legge oggi sui giornali
DettagliQUADRO AC DI COMPETENZE Versione riveduta Giugno 2012
QUADRO AC DI COMPETENZE Versione riveduta Giugno 2012 Competenze di coaching per Tutti i Coach 1. Rispettare le linee guida etiche, legali e professionali 2. Stabilire il contratto di coaching e gli obiettivi
DettagliCircolare N.24 del 07 Febbraio 2013. Sicurezza sul lavoro. Obblighi e scadenze
Circolare N.24 del 07 Febbraio 2013 Sicurezza sul lavoro. Obblighi e scadenze Sicurezza sul lavoro: obblighi e scadenze Gentile cliente, con la presente desideriamo informarla che, il D.Lgs n. 81/2008
DettagliRuolo, funzionamento e politiche dell Unione europea oggi
Ruolo, funzionamento e politiche dell Unione europea oggi Il Trattato di Lisbona Padova, 19 marzo 2010 Istituto Tecnico Einaudi Matteo Fornara LA STORIA DELL UNIONE EUROPEA Storia breve: 50 anni Obiettivi
DettagliUN GRUPPO DI LAVORO EVOLVE
GRUPPI DI LAVORO GRUPPO DI LAVORO Un gruppo di lavoro è costituito da un insieme di individui che interagiscono tra loro con una certa regolarità, nella consapevolezza di dipendere l uno dall altro e di
DettagliCOMMISSIONE GRANDI RISCHI. Programma Operativo
COMMISSIONE GRANDI RISCHI Programma Operativo Nel primo incontro della Commissione Grandi Rischi, tenutosi a Celano il 15 luglio, è stato discusso il documento preliminare e sono state individuati i primi
DettagliOpenPsy: OpenSource nella Psicologia. Presentazione del progetto in occasione dell edizione 2004 del Webbit (Padova)
OpenPsy: OpenSource nella Psicologia Pag. 1 di 9 OpenPsy: OpenSource nella Psicologia Presentazione del progetto in occasione dell edizione 2004 del Webbit (Padova) PREMESSA Per prima cosa, appare ovvio
DettagliCONSULTA PROVINCIALE DEL VOLONTARIATO. La Provincia di Novara, nell ambito delle proprie attività e nel rispetto di quanto assegnatole dalla vigente
CONSULTA PROVINCIALE DEL VOLONTARIATO ART. 1 ISTITUZIONE CONSULTA PROVINCIALE DEL VOLONTARIATO La Provincia di Novara, nell ambito delle proprie attività e nel rispetto di quanto assegnatole dalla vigente
DettagliREGIONE TOSCANA GIUNTA REGIONALE
REGIONE TOSCANA GIUNTA REGIONALE ESTRATTO DAL VERBALE DELLA SEDUTA DEL 14-05-2012 (punto N 30 ) Delibera N 404 del 14-05-2012 Proponente DANIELA SCARAMUCCIA DIREZIONE GENERALE DIRITTI DI CITTADINANZA E
DettagliS E NA T O D EL L A R EP U B B LI C A
S E NA T O D EL L A R EP U B B LI C A X I I I L E G I S L A T U R A N. 3092 D I S E G N O D I L E G G E presentato dal Ministro degli affari esteri (DINI) di concerto col Ministro dell interno (NAPOLITANO)
DettagliREGIONE EMILIA-ROMAGNA. Progetti di legge regionali e nazionali
REGIONE EMILIA-ROMAGNA Consiglio regionale OSSERVATORIO LEGISLATIVO INTERREGIONALE Roma 3-4 febbraio 2005 Progetti di legge regionali e nazionali A cura di: Giovanni Fantozzi PROGETTO DI LEGGE DI INIZIATIVA
DettagliLinee guida per il Comitato Tecnico Operativo 1
Linee guida per il Comitato Tecnico Operativo 1 Introduzione Questo documento intende costituire una guida per i membri del Comitato Tecnico Operativo (CTO) del CIBER nello svolgimento delle loro attività.
DettagliL AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS
DELIBERAZIONE 11 LUGLIO 2013 302/2013/S/EEL CHIUSURA DI UN PROCEDIMENTO SANZIONATORIO PER VIOLAZIONE DEGLI OBBLIGHI RELATIVI AL SERVIZIO TELEFONICO COMMERCIALE L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS
DettagliGRUPPI DI INCONTRO per GENITORI
Nell ambito delle attività previste dal servizio di Counseling Filosofico e di sostegno alla genitorialità organizzate dal nostro Istituto, si propone l avvio di un nuovo progetto per l organizzazione
DettagliImprenditorialità e Innovazione per l Internazionalizzazione delle PMI
Corso di Alta Formazione Imprenditorialità e Innovazione per l Internazionalizzazione delle PMI Evento Finale 25 marzo 2013 -Bergamo Palazzo dei Contratti e delle Manifestazioni BERGAMO SVILUPPO AZIENDA
DettagliLO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE
LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE Non c è mai una seconda occasione per dare una prima impressione 1. Lo scenario Oggi mantenere le proprie posizioni o aumentare le quote di mercato
DettagliGuadagnare, lavorare e innovare: il ruolo del riciclo nella green economy
n. 022 - Martedì 31 Gennaio 2012 Guadagnare, lavorare e innovare: il ruolo del riciclo nella green economy Questo breve report dell Agenzia Europea per l'ambiente prende in esame il ruolo del riciclo nella
DettagliOutlook finanziario dell agricoltura europea
Gian Luca Bagnara Outlook finanziario dell agricoltura europea I prezzi agricoli hanno colpito i titoli dei giornali negli ultimi cinque anni a causa della loro volatilità. Tuttavia, questa volatilità
DettagliCentro Studi Politici, culturali, Economici, Sociali e Giuridici FUTURA
Centro Studi Politici, culturali, Economici, Sociali e Giuridici FUTURA Lamezia Terme 88046 via Coschi 72/b interno 1 telefono e fax 0968/201908 Codice Fiscale 92003410799 FORMAZIONE SPECIFICA STRUMENTI
DettagliConsulta Regionale Volontariato di Protezione Civile
Consulta Regionale Volontariato di Protezione Civile Regolamento Approvato nell Assemblea Generale del 20 Aprile 2002 1 Consulta regionale volontariato di protezione civile REGOLAMENTO Art. 1 (Oggetto
DettagliIl sistema monetario
Il sistema monetario Premessa: in un sistema economico senza moneta il commercio richiede la doppia coincidenza dei desideri. L esistenza del denaro rende più facili gli scambi. Moneta: insieme di tutti
DettagliATTO COMUNITARIO COM (2011) 658 IN MATERIA INFRASTRUTTURE
ATTO COMUNITARIO COM (2011) 658 IN MATERIA INFRASTRUTTURE ENERGETICHE TRANSEUROPEE Audizione presso la 10ª Commissione Industria del Senato Claudio Moscardini Managing Director Gas & Power Roma, 21 Marzo
DettagliLA DIFESA CIVILE ERA SOLO IL SISTEMA PAESE
La Difesa Civile LA DIFESA CIVILE ERA SOLO IL SISTEMA PAESE che si organizzava per contribuire alla difesa nazionale in stretto raccordo con la difesa militare. Dopo la II guerra mondiale, la guerra fredda
DettagliEuropa per i cittadini 2007-2013
Europa per i cittadini 2007-2013 Il Programma ha come scopo primario la promozione della cittadinanza europea attiva, ovvero il coinvolgimento diretto dei cittadini e delle organizzazioni della società
DettagliREGOLAMENTO INTERNO PER IL FUNZIONAMENTO
COMUNE DI FLERO PROVINCIA DI BRESCIA REGOLAMENTO INTERNO PER IL FUNZIONAMENTO DEL C.U.G. (COMITATO UNICO PER LE PARI OPPORTUNITÀ, LA VALORIZZAZIONE DEL BENESSERE DI CHI LAVORA E CONTRO LE DISCRIMINAZIONI
DettagliProgramma operativo Italia - Malta 2007 2013 Cooperazione transfrontaliera
Programma operativo Italia - Malta 2007 2013 Cooperazione transfrontaliera Base giuridica Oggetto (obiettivo generale) Con decisione C/2008/7336 il 27 novembre 2008 la Commissione Europea ha approvato
DettagliLa Convenzione sui diritti dell infanzia
NOME... COGNOME... CLASSE... DATA... La Convenzione sui diritti dell infanzia La Convenzione sui diritti dell infanzia è stata approvata dall Assemblea generale delle Nazioni unite (ONU) il 20 novembre
DettagliCOMUNE DI PONTEDERA Provincia di Pisa. Regolamento. Forum Percorsi di cittadinanza
COMUNE DI PONTEDERA Provincia di Pisa Regolamento Forum Percorsi di cittadinanza 1 SOMMARIO Art. 1 - Compiti ed Obiettivi 3 Art. 2 - Organi del Forum 3 Art. 3 - Il Presidente 3 Art. 4 - Il Vicepresidente
DettagliTavolo della Rete dell Economia Solidale di Padova. Documento di costituzione e Regolamento di gestione. Novembre 2008
Tavolo della Rete dell Economia Solidale di Padova Documento di costituzione e Regolamento di gestione Novembre 2008 Art. 1 SCOPO DEL TAVOLO RES-Padova Lo scopo del Tavolo è quello di favorire in Italia
DettagliL impatto dell attuale crisi economica sulle imprese del settore TURISMO
Consultazione della Commissione Europea L impatto dell attuale crisi economica sulle imprese del settore TURISMO Lanciata dalla Commissione Europea lo scorso 17 febbraio, la consultazione ha lo scopo di
DettagliDICHIARAZIONE CONGIUNTA FRA IL MINISTRO DELLA SOLIDARIETA SOCIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA
DICHIARAZIONE CONGIUNTA FRA IL MINISTRO DELLA SOLIDARIETA SOCIALE DELLA REPUBBLICA ITALIANA ed IL MINISTRO DEL LAVORO, DELLA FAMIGLIA E DELLE PARI OPPORTUNITA DELLA ROMANIA IN MATERIA DI PROMOZIONE DELL
DettagliStress lavoro-correlato e Qualità della vita al lavoro: A CHE PUNTO SIAMO?
Stress lavoro-correlato e Qualità della vita al lavoro: A CHE PUNTO SIAMO? Chi e PSYA 2 Mission aziendale Psya Miglioramento della qualità della vita in azienda Prevenzione e grestione dello stress Miglioramento
DettagliCONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE
CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLE ATTIVITA' DI PROMOZIONE E SOSTEGNO DELLA RICERCA DEL CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE Approvato dal Consiglio direttivo nella seduta
DettagliCOMUNE DI ANZANO DI PUGLIA
COMUNE DI ANZANO DI PUGLIA Provincia di Foggia REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEL GRUPPO COMUNALE DI VOLONTARIATO DI PROTEZIONE CIVILE Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 13 in data 04.06.2015
DettagliREGOLAMENTO CENTRO RICREATIVO DISABILI C.R.D.
COMUNE DI CARUGATE PROVINCIA DI MILANO REGOLAMENTO CENTRO RICREATIVO DISABILI C.R.D. DEL COMUNE DI CARUGATE APPROVATO CON DELIBERAZIONE DI C.C. N. 62 DEL 25/07/2007 ART. 1 Il Comune di Carugate ha attivato,
DettagliIL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:
IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:! definisce i bisogni e i desideri insoddisfatti! ne definisce l ampiezza! determina quali mercati obiettivo l impresa può meglio servire! definisce i prodotti
DettagliTasso di occupazione per fasce di età. Provincia di Piacenza, 2009 90,3 83,1 77,7 27,6 16,4. 15-24 anni. 25-34 anni. 45-54 anni.
La situazione occupazionale dei giovani in provincia di Piacenza Premessa Una categoria di soggetti particolarmente debole nel mercato del lavoro è rappresentata, di norma, dai lavoratori di età più giovane
DettagliInformation summary: Valutazione prestazioni e potenziale
Information summary: Valutazione prestazioni e potenziale - Copia ad esclusivo uso personale dell acquirente - Olympos Group srl Vietata ogni riproduzione, distribuzione e/o diffusione sia totale che parziale
DettagliPROFESSIONISTI DELL'AIUTO E SICUREZZA SUL LAVORO: IL RISCHIO DI VIOLENZA E AGGRESSIONE VERSO GLI ASSISTENTI SOCIALI II EDIZIONE
PROFESSIONISTI DELL'AIUTO E SICUREZZA SUL LAVORO: IL RISCHIO DI VIOLENZA E AGGRESSIONE VERSO GLI ASSISTENTI SOCIALI II EDIZIONE 24 maggio 2013 Il contributo dell Ordine dell Emilia Romagna Report dei questionari
DettagliPROCEDURA SULLA TRATTAZIONE DEI RECLAMI DELLA CLIENTELA
PROCEDURA SULLA TRATTAZIONE DEI RECLAMI DELLA CLIENTELA Approvata dal Consiglio di Amministrazione in data 26/06/2013 1 Indice 1. Modalità di trattamento dei reclami... 3 2. Registro dei reclami... 5 3.
DettagliNel 2005 viene istituito l Albo comunale per censire i volontari
L Amministrazione di Sostegno. Il Ruolo del Servizio Sociale. Parto dall esperienza del Servizio Sociale dei 4 Ambiti Distrettuali (S. Vito, Pordenone, Cividale e Tarcento), soffermandomi in particolare
DettagliCondividere le decisioni, promuovere il territorio. e/co Cilento. Report assemblea 05.03.15 Aula Consiliare del Comune disapri
Condividere le decisioni, promuovere il territorio. 0. L assemblea L assemblea tenutasi il giorno 5 marzo presso l aula consiliare del Comune di Sapri ha visto una partecipazione molto eterogenea, erano
DettagliEDUCAZIONE AMBIENTALE NEI PARCHI DEL LAZIO
EDUCAZIONE AMBIENTALE NEI PARCHI DEL LAZIO ( ) Pasolini diceva che le cose ci educano. E i latini dicevano che la goccia scava la pietra. Allo stesso modo, per quanto infinitesimo sia il loro peso sia
DettagliISTITUTO COMPRENSIVO V.O.CENCELLI SABAUDIA RELAZIONE FINALE FUNZIONE STRUMENTALE
ISTITUTO COMPRENSIVO V.O.CENCELLI SABAUDIA RELAZIONE FINALE FUNZIONE STRUMENTALE Ferraro Adele Anno Scolastico 2013 2014 ATTIVITA di Continuità educativo - didattica Accoglienza PROGETTO Conoscere per
Dettagli2.6. Organizzazioni non governative
2.6. Organizzazioni non governative L espressione ONG è stata introdotta per la prima volta in un trattato internazionale dall articolo 71 della Carta delle Nazioni Unite, che prevede la possibilità del
DettagliLA CRISI ECONOMICA NEL NORDEST: il punto di vista delle imprese
FONDAZIONE LEONE MORESSA Via Torre Belfredo 81/d 30171 Mestre (Venezia) Tel: 041-23.86.700 - Fax: 041-98.45.01 Email: info@fondazioneleonemoressa.org Web: www.fondazioneleonemoressa.org LA CRISI ECONOMICA
DettagliMANUALE DELLA QUALITA Revisione: Sezione 4 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA
Pagina: 1 di 5 SISTEMA DI GESTIONE PER LA QUALITA 4.0 SCOPO DELLA SEZIONE Illustrare la struttura del Sistema di Gestione Qualità SGQ dell Istituto. Per gli aspetti di dettaglio, la Procedura di riferimento
Dettagliworkshop Creare valore al di là del profitto
workshop Creare valore al di là del profitto RASSEGNA STAMPA 29 30 settembre 2014 TESTATA: SOLE24ORE.COM DATA: 29 SETTEMBRE 2014 I Cavalieri del lavoro premiano l innovazione 29 settembre 2014 Luigi Roth
DettagliL IMPEGNO DELLE IMPRESE LOMBARDE PER LA RESPONSABILITA SOCIALE EDIZIONE 2013
L IMPEGNO DELLE IMPRESE LOMBARDE PER LA RESPONSABILITA SOCIALE EDIZIONE 2013 LE CAMERE DI COMMERCIO INVITANO LE IMPRESE A PARTECIPARE ALLA SELEZIONE DELLE MIGLIORI BUONE PRASSI AZIENDALI PER LA RESPONSABILITÀ
DettagliLa situazione dell investitore è chiaramente scomoda e occorre muoversi su due fronti:
Analisti e strategisti di mercato amano interpretare le dinamiche dei mercati azionari in termini di fasi orso, fasi toro, cercando una chiave interpretativa dei mercati, a dimostrazione che i prezzi non
DettagliRegolamento sui limiti al cumulo degli incarichi ricoperti dagli Amministratori del Gruppo Banco Popolare
Regolamento sui limiti al cumulo degli incarichi ricoperti dagli Amministratori del Gruppo Banco Popolare febbraio 2013 1 1 PREMESSA... 3 1.1 Oggetto... 3 1.2 Perimetro di applicazione e modalità di recepimento...
DettagliModulo 8. Moneta e prezzi nel lungo periodo. UD 8.1. Il sistema monetario
Modulo 8. Moneta e prezzi nel lungo periodo Questo modulo si occupa dei problemi della moneta e dei prezzi nel lungo periodo. Prenderemo in esame gli aspetti istituzionali che regolano il controllo del
DettagliIl presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri.
L 77/42 Gazzetta ufficiale dell Unione europea 24.3.2010 REGOLAMENTO (UE) N. 244/2010 DELLA COMMISSIONE del 23 marzo 2010 che modifica il regolamento (CE) n. 1126/2008 della Commissione che adotta taluni
DettagliREGOLAMENTO DEL FORUM COMUNALE DEI GIOVANI (Approvato con delibera di Consiglio Comunale n. 88 del 28/9/04)
REGOLAMENTO DEL FORUM COMUNALE DEI GIOVANI (Approvato con delibera di Consiglio Comunale n. 88 del 28/9/04) Art. 1 Istituzione il Consiglio Comunale di San Giorgio a Cremano, riconosciuto: l importanza
DettagliRegolamento per la collaborazione tra il Comune di Crespellano e i singoli volontari per lo svolgimento di attivita solidaristiche promosse dal Comune
Allegato n.1 alla delibera di Consiglio Comunale n.78 del 27/07/2000 Regolamento per la collaborazione tra il Comune di Crespellano e i singoli volontari per lo svolgimento di attivita solidaristiche promosse
DettagliCARTA DEI SERVIZI. Premessa:
CARTA DEI SERVIZI Premessa: La Carta dei Servizi è uno strumento utile al cittadino per essere informato sulle caratteristiche del servizio offerto, sulla organizzazione degli uffici comunali, sugli standards
DettagliIL MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA MIUR
Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca PROTOCOLLO DI INTESA TRA IL MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA MIUR E LA SOCIETA DANTE ALIGHIERI Protocollo d'intesa Tra
DettagliMinistero della Salute
PROTOCOLLO D INTESA TRA IL MINISTRO DELLA SALUTE E IL MINISTRO PER LE POLITICHE GIOVANILI E LE ATTIVITÀ SPORTIVE VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 29 marzo 2003, n. 129, e successive modificazioni
DettagliMECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ: CHI ERA COSTUI?
105 i dossier www.freefoundation.com MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ: CHI ERA COSTUI? 12 luglio 2012 a cura di Renato Brunetta INDICE 2 Il Meccanismo Europeo di Stabilità Lo stato dell arte in Europa Lo
DettagliDichiarazione di Copenaghen (The Copenhagen Declaration)
Dichiarazione di Copenaghen (The Copenhagen Declaration) Conferenza Europea sulle Politiche sanitarie: opportunità per il futuro Copenaghen, Danimarca, 5-9 dicembre 1994. La Conferenza ha concordato di
DettagliGestione del rischio
FORUM INTERNAZIONALE DELL AGRICOLTURA E DELL ALIMENTAZIONE POLITICHE EUROPEE SVILUPPO TERRITORIALE MERCATI Gestione del rischio Roberto D Auria Workshop su La nuova Pac - Un analisi dell accordo del 26
DettagliArticolo 1 Composizione
Regolamento interno di organizzazione per il funzionamento della Conferenza nazionale per la garanzia dei diritti dell infanzia e dell adolescenza Istituita dall art. 3, comma 7, della legge 12 luglio
DettagliCantiere formativo territoriale Associazione Intercomunali delle Valli delle Dolomiti friulane verso l Unione
Cantiere formativo Riordino del sistema regione Autonomie Locali del Friuli Venezia Giulia Cantiere formativo territoriale Associazione Intercomunali delle Valli delle Dolomiti friulane verso l Unione
DettagliRegolamento della Consulta delle Associazioni del Comune di Villa d Almè. Adozione testo definitivo del 02/05/2014
Regolamento della Consulta delle Associazioni del Comune di Villa d Almè Adozione testo definitivo del 02/05/2014 Art.1 RIFERIMENTI ALLO STATUTO COMUNALE 1 Il presente Regolamento si ispira al Titolo III
DettagliUNIVERSITA DEGLI STUDI DI ROMA FORO ITALICO. Ufficio Stampa. Rassegna stampa. Roma 30 settembre 2015
UNIVERSITA DEGLI STUDI DI ROMA Ufficio Stampa Rassegna stampa Roma 30 settembre 2015 Argomento Testata Titolo Pag. Università scuola24.ilsole24ore.com Italia ancora indietro in abbandoni, disoccupazione
DettagliAssociazione Laici Pime Linee Guida (Versione semplificata senza regolamento interno)
Associazione Laici Pime Linee Guida (Versione semplificata senza regolamento interno) L1. FINE E NATURA L'Associazione Laici PIME (ALP) è stata promossa dalla Direzione Generale del PIME in seguito all
DettagliLinee direttive dell Associazione Provinciale di Soccorso Croce Bianca - Bolzano
Linee direttive dell Associazione Provinciale di Soccorso Croce Bianca - Bolzano Siamo la principale associazione di soccorso della Provincia di Bolzano. Chi siamo? Siamo un organizzazione non profit con
DettagliRapporto di indagine con interviste ai volontari delle associazioni partecipanti a Riguardiamoci il Cuore 2011
Rapporto di indagine con interviste ai volontari delle associazioni partecipanti a Riguardiamoci il Cuore 2011 Presentazione Si presenta l indagine qualitativa, effettuata con interviste, nel mese di luglio
DettagliC. Parla con i collaboratori e poi stabilisce degli obiettivi. D. Lascia al gruppo la completa responsabilità della situazione.
QUESTIONARIO SULL EFFICACIA E FLESSIBILITA DELLA LEADERSHIP Di Paul Hersey e Kenneth Blanchard ISTRUZIONI Si presume che Lei sia coinvolto in ognuna delle seguenti 12 situazioni. Legga attentamente ogni
DettagliStrategia della Fondazione svizzera per la promozione dell allattamento al seno
Strategia della Fondazione svizzera per la promozione dell allattamento al seno Scopo della Fondazione La persegue quale scopo la promozione dell allattamento in Svizzera, in particolare mediante un informazione
DettagliIl programma si compone di due ricerche internazionali sulle valutazioni legate all assistenza degli individui affetti da tali patologie.
Keeping Care Complete Sintesi dei risultati internazionali Keeping Care Complete ha l obiettivo di esaminare e creare consapevolezza circa le questioni emotive e sociali associate al trattamento e all
DettagliIndagine Mercato Immobiliare (Maggio 2009)
Indagine Mercato Immobiliare (Maggio 2009) SINTESI Premessa L indagine che segue è stata realizzata per la Sezione Immobiliare che comprende anche le Agenzie Immobiliari senesi aderenti a Confindustria
DettagliLa Dichiarazione di Verona sugli investimenti in salute (The Verona Declaration on Investment for Healt)
SCHEDA 8 La Dichiarazione di Verona sugli investimenti in salute (The Verona Declaration on Investment for Healt) Verona, Italia, 5-9 luglio 2000 LA SFIDA DI VERONA Investire in salute significa promuoverne
Dettagli