Difesa del risparmio e rapporto con le banche

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2 EDUCAZIONE FINANZIARIA Difesa del risparmio e rapporto con le banche CUCE Dr. Vincenzo

3 Difesa del risparmio e rapporto con le banche Legenda: Il Risparmio, Manifesto per la tutela del risparmio Oltre la MiFID; Separazione netta tra erogazione del credito e vendita prodotti; Maggiore diversificazione del rischio di portafoglio; Sanzioni mirate e revocatorie sulle forzature di vendita; Controversie davanti alla Consob e maggiore educazione finanziaria. La MiFID Gli obblighi; I test; Organi interni agli Int.Fin. Test adeguatezza; Test appropriatezza; Prima di investire; Durante e dopo l investimento; Obblighi vigenti; Conflitti d interesse; Salvaguardia degli strumenti del cliente; E, se insorgessero problem Reclami della clientela; La risoluzione extragiudiziale L ABF Bail in oppure?

4 Che cos è il risparmio? Il Risparmio Il Risparmio consiste nel sottrarre, alle disponibilità monetarie immediate, delle somme, per far fronte ai bisogni futuri siano essi molto o poco importanti.

5 Il risparmio per/da investire Per investire - un passo quale l acquisto di un abitazione, può essere per alcuni, un investimento, quindi rappresentare oggi un importante bisogno futuro.

6 Il risparmio per/da investire Da Investire la somma che è maturata sul nostro C/C, dovuta a dei risparmi, può essere considerata come capitale da impegnare/investire anche per garantirsi una terza età più tranquilla dal punto di vista economico

7 Manifesto per la tutela del risparmio I. OLTRE la MIFID: TUTELA POTENZIATA per il RISPARMIO II. SEPARAZIONE NETTA TRA EROGAZIONE del CREDITO E VENDITA PRODOTTI III. MAGGIORE DIVERSIFICAZIONE del RISCHIO di PORTAFOGLIO IV. SANZIONI MIRATE E REVOCATORIE SULLE FORZATURE di VENDITA V. CONTROVERSIE DAVANTI alla CONSOB e MAGGIORE EDUCAZIONE FINANZIARIA

8 Manifesto per la tutela del risparmio I) OLTRE LA MIFID: TUTELA POTENZIATA PER IL RISPARMIO I prospetti, anche semplificati, devono esprimere un grado di rischiosità in sintesi da illustrare al risparmiatore. Le obbligazioni subordinate devono essere inserite in Modo chiaro nella lista dei prodotti complessi. Il risparmiatore deve potersi rivolgere alla Consob per la verifica della aderenza del proprio profilo di rischio al prodotto acquistato.

9 Manifesto per la tutela del risparmio 2) SEPARAZIONE NETTA TRA EROGAZIONE DEL CREDITO E VENDITA PRODOTTI Rafforzare la vigilanza preventiva per evitare la diffusa pratica di erogare mutui o finanziamenti solo a patto che il cliente acquisti azioni, obbligazioni o polizze. Si tratta di una politica commerciale scorretta frutto di un abuso di posizione

10 Manifesto per la tutela del risparmio 3) MAGGIORE DIVERSIFICAZIONE DEL RISCHIO DI PORTAFOGLIO È dovere dell'intermediario evitare che il portafoglio titoli del cliente abbia un eccesso di concentrazione su un singolo asset o su attività di un solo emittente. Nel caso in cui si verifichi tale situazione, è dovere dell'intermediario avvertire per iscritto il cliente della rischiosità della posizione assunta. Il profilo di rischio va aggiornato con una maggiore periodicità.

11 Manifesto per la tutela del risparmio 4) SANZIONI MIRATE E REVOCATORIE SULLE FORZATURE DI VENDITA Maggiori sanzioni e revocatorie su stipendi e bonus per gravi violazioni nelle pratiche commerciali o per i danni provocati alla banca. Tutelare i risparmiatori da ogni forzatura nelle pratiche commerciali di vendita di singoli prodotti finanziari che sono legate, anche in modo informale, al raggiungimento di obiettivi di budget. La modifica del profilo di rischio non deve essere strumentale alla vendita ma, nel caso, espressamente chiesta dal risparmiatore.

12 Manifesto per la tutela del risparmio 5)CONTROVERSIE DAVANTI ALLA CONSOB E MAGGIORE EDUCAZIONE FINANZIARIA Obbligo per gli intermediari di risolvere controversie con i risparmiatori presso la Camera di conciliazione della Consob. Attualmente è facoltativa. Potenziare l'educazione e l'informazione finanziaria per una migliore comprensione delle caratteristiche e della qualità dei prodotti finanziari offerti. Docenti e materiale utilizzato devono rispondere a oggettivi criteri di professionalità e libertà di giudizio.

13 LA MiFID La MiFID, l acronimo inglese di << Market in Financial Instruments Directive >>, è la Direttiva dell Unione Europea (2004/39/CE) sugli intermediari e i mercati finanziari, in vigore in Italia e in Europa dal 1 novembre del L introduzione della Mifid, in un contesto di regole omogenee, pone come centralità della sua espressione la protezione dell interesse dell investitore, parte debole,da sempre della catena di distribuzione dei servizi finanziari.

14 LA MiFID Gli obbiettivi Gli obiettivi della direttiva MiFID sono: la tutela degli investitori, differenziata a seconda del grado di esperienza finanziaria; l'integrità dei mercati; il rafforzamento dei meccanismi concorrenziali, con l'abolizione dell'obbligo di concentrazione degli scambi sui mercati regolamentati; l'efficienza dei mercati, finalizzata anche a ridurre il costo dei servizi offerti; il miglioramento dei sistemi di governance delle imprese di investimento ed una migliore gestione dei conflitti di interesse. La direttiva in questione si applica alle tre macro-categorie di soggetti operanti nei mercati finanziari: gli intermediari, ovvero le banche e le imprese di investimento, che in Italia sono SIM; le cosiddette trading venues, che comprendono i gestori di mercati regolamentati, i soggetti che forniscono servizi di consulenza finanziaria.

15 LA MiFID La MiFID stabilisce tre princìpi fondamentali che si applicano agli intermediari finanziari: I. Agire in modo onesto, equo e professionale per servire al meglio i nostri interessi; II. Fornire informazioni appropriate e complete che siano corrette, chiare e non fuorvianti; III. Offrire dei servizi che tengano conto della nostra conoscenza individuale in merito ad azioni, obbligazioni, derivati e quote di fondi d investimento.

16 LA MiFID Gli obblighi La classificazione della clientela è, funzionale all'individuazione degli obblighi informativi. Vi sono obblighi informativi che riguardano tutte le categorie di clienti : la classificazione assegnata; gli eventuali conflitti di interesse; le commissioni pagate a terzi; la descrizione degli strumenti finanziari; la execution policy (strategia di esecuzione); le informazioni sulle perdite. Inoltre, gli intermediari devono comunicare ai clienti al dettaglio le politiche e le misure per la protezione dei clienti, la propria valutazione degli strumenti di portafoglio del cliente ed i costi connessi ai servizi forniti. In generale, comunque, a prescindere dalla categoria di appartenenza, il cliente ha diritto ad informazioni sufficienti ad effettuare scelte di investimento consapevoli e che siano oneste, chiare e non fuorvianti.

17 LA MiFID I test I test di adeguatezza e appropriatezza Nell'ottica della tutela del cliente, la MIFID stabilisce che l intermediario finanziario sia tenuto ad effettuare dei test sulla natura del servizio di investimento offerto o richiesto dal cliente. Il test di adeguatezza va effettuato nel caso di prestazione del servizio di consulenza finanziaria. L'intermediario deve verificare che la consulenza fornita corrisponda agli obiettivi di investimento del cliente al quale è rivolta e che sia adeguata alle sue risorse patrimoniali. Spetta all'intermediario raccogliere tutte le informazioni necessarie per comprendere se le conoscenze e le esperienze del cliente sono sufficienti per una corretta valutazione della consulenza fornita. Il test di appropriatezza è previsto, invece, per tutti gli altri servizi di investimento. In questo caso, i criteri sono le informazioni e le esperienze di cui il cliente dispone riguardo allo specifico prodotto finanziario ed il livello generale di cultura finanziaria posseduta.

18 LA MiFID Organi Interni agli I. F. Compliance e conflitti di interesse E prevista l'istituzione, all'interno di ciascuna impresa di investimento, di una funzione di controllo, detta di Compliance, sugli adempimenti degli obblighi di correttezza e trasparenza. Tale funzione deve essere indipendente, disporre di risorse e strutture adeguate e deve avere accesso a tutte le attività dell'intermediario. La compliance, si occupa anche di specificare i compiti dei vari soggetti, di garantire l'adeguatezza delle comunicazioni interne e di conservare le registrazioni delle attività svolte. Per Conflitto di Interesse si intende il trasferimento del rischiodall'intermediario al cliente a scapito di quest'ultimo. I conflitti di interesse sono rilevanti quando comportano un guadagno per l'impresa ai danni del cliente, quando riguardano lo svolgimento della stessa attività del cliente o quando prevedono il pagamento di un incentivo a soggetti diversi dal cliente. Gli intermediari devono agire in modo da ridurre al minimo i conflitti di interesse. Se tali conflitti non sono evitabili, l'impresa deve informare il cliente dell'esistenza del conflitto prima di agire e deve tenere un apposito registro di tali situazioni.

19 Prima di Investire 1) A quale tipologia di clientela appertieni? Prima di fornirti un servizio d investimento, il tuo intermediario finanziario ha il dovere di classificarti come Cliente al dettaglio (Retail) o Cliente Professionale. Come Cliente al dettaglio riceverai il livello massimo di tutela degli investitori. La MiFID prevede una protezione maggiore per gli investitori con minore conoscenza ed esperienza negli investimenti, mentre gli investitori con maggiore conoscenza ed esperienza in materia (Clienti Professionali) ricevono una protezione minore. Fra i Clienti Professionali rientrano le banche, i governi, i fondi pensionistici, le grandi società e, in via eccezionale, alcune persone fisiche. Se scegli di diventare un Cliente Professionale perderai parte della protezione regolamentare applicata ai Clienti al dettaglio. Prima di classificarti come Cliente Professionale, l iintermediario deve innanzitutto valutare se questa categoria è adatta a te. Lo scopo della valutazione da parte dell intermediario è quello di stabilire se sei in grado di prendere le tue decisioni d'investimento e se riesci a capire i rischi connessi. La tua impresa d investimento potrà classificarti come Cliente Professionale soltanto se soddisfi almeno due dei seguenti criteri: hai svolto frequentemente delle operazioni finanziarie; hai un ampio portafoglio titoli; hai lavorato nel settore dei servizi

20 Prima di Investire 1.2) Quali servizi ti possono venire offerti? a) Ti vengono fornite raccomandazioni riguardo agli investimenti i prodotti e le linee di azione ( consulenza in materia d investimento); b) Acquisti o Vendite di prodotti finanziari, senza ricevere consigli d investimento; c) Gestione degli investimenti (i tuoi investimenti verranno gestiti da un impresa per tuo conto)

21 Prima di Investire 1.2a) Consulenza in materia d investimento. Quando ricevi dei consigli d investimento, riponi nell impresa d investimento un livello di fiducia maggiore di quanto faresti in altre circostanze, ad esempio nel caso di operazioni non basate sulla consulenza. Per questo devi poter avere la certezza che l impresa comprenda i tuoi bisogni e la tua situazione individuale, affinché ti suggerisca i prodotti adatti a te. La MiFID richiede un processo chiamato Test di Adeguatezza, nel quale l impresa ti pone alcune domande per capire quali sono i tipi di investimento a te più adatti.

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