Relazione Tecnica Generale Impianti Elettrici

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1 Relazione Tecnica Generale Impianti Elettrici

2 Sommario 1. GENERALITÀ Opere da realizzare 3 2. LEGGI, NORME E REGOLAMENTI Generalità Prescrizioni generali Prevenzione degli infortuni sul lavoro Norme tecniche Norme generali 4 3. CONSIDERAZIONI TECNICHE GENERALI E SCELTE PROGETTUALI Caratteristiche generali dell impianto elettrico a BT Protezione da sovraccarichi, corto circuiti Protezione da contatti indiretti Conduttori, tubazioni e scatole di derivazione 6 4. CARATTERISTICHE IMPIANTI ELETTRICI DI BASSA TENSIONE Schema di distribuzione Quadri elettrici di bassa tensione Specifiche generali Quadro primario Quadri secondari Linee di distribuzione Apparecchi di comando e prese a spina IMPIANTI DI TERRA E DI EQUIPOTENZIALIZZAZIONE Dispersore Conduttore di terra Collettori di terra (principale e secondari) Conduttori di protezione Collegamenti equipotenziali IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE INTERNO IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA 13 2

3 1.Generalità La presente relazione tecnica riguarda la progettazione definitiva delle opere previste nell ambito dei Lavori di ristrutturazione dell'immobile demaniale ex sede del Genio Civile per le OO.MM. in uso al Circomare di Vasto. La relazione tecnica integra gli elaborati grafici del progetto definitivo con indicazioni descrittive. 1.1 Opere da realizzare Sono oggetto della presente relazione le seguenti lavorazioni: Linee elettriche di distribuzione; Quadri elettrici di distribuzione secondaria; Impianto di illuminazione ordinaria e di emergenza; Punti luce e prese di servizio; Impianto di terra ed equipotenziale; Impianto e linee di trasmissione dati; Impianto e linee tvcc Impianto fotovoltaico Gli impianti saranno realizzati a regola d arte, sia per quanto riguarda le caratteristiche di componenti e materiali, sia per quel che concerne l installazione. 2. Leggi, norme e regolamenti 2.1 Generalità L impianto dovrà essere realizzato a regola d arte, sia per quanto riguarda le caratteristiche di componenti e materiali, sia per quel che concerne l installazione. A tal fine dovranno essere rispettate le norme, prescrizioni e regolamentazioni emanate dagli organismi competenti in relazione alle diverse parti dell impianto stesso, alcune delle quali verranno richiamate, laddove opportuno, nella presente relazione. Sono comunque preliminarmente richiamate le principali leggi, norme e regolamenti cui il presente progetto si uniforma. 2.2 Prescrizioni generali Gli impianti devono essere realizzati a regola d arte come prescritto dalla Legge 186 del 1 Marzo Le caratteristiche degli impianti e dei loro componenti devono corrispondere alle norme di Legge e di regolamento vigenti. Qualora alcune prescrizioni contenute del citato decreto siano in 3

4 contrasto o superate dalla Normativa CEI in vigore, si seguiranno le indicazioni delle norme CEI in quanto ad esse la Legge 186/68 attribuisce lo status di regola dell arte. Gli impianti dovranno inoltre essere conformi a: - Testo unico sulla sicurezza D.Lgs. 81/08; - Prescrizioni dei VV. F e delle autorità locali; - Prescrizioni della società di distribuzione dell energia per la connessione alle reti pubbliche di distribuzione; - Prescrizioni delle società di telefonia. 2.3Prevenzione degli infortuni sul lavoro La Ditta installatrice per quanto riguarda tutte le operazioni eseguite nel cantiere è soggetta alla piena osservanza di tutte le disposizioni derivanti da Leggi, Regolamenti e Norme in vigore per le opere di costruzioni elettriche. Dovrà inoltre rispettare quanto prescritto dalle Norme CEI in merito all impianto elettrico di cantiere. 2.4Norme tecniche Norme generali CEI Impianti elettrici con tensione superiore a 1 kv in corrente alternata. Variante V1 (2000) CEI Impianti di produzione, trasmissione e distribuzione di energia elettrica. Linee in cavo CEI Guida per l esecuzione degli impianti di terra di stabilimenti industriali per sistemi di I, II e III categoria CEI EN Class. CEI 17 6 Anno 2005 Apparecchiatura ad alta tensione. Parte 200: Apparecchiatura prefabbricata con involucro metallico per tensioni da 1 kv a 52 kv. CEI 64 8 Class. CEI 64 8/1 CT 64 Anno 2007 Edizione Sesta Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua CEI 64 8/7 Class. CEI 64 8/7 CT 64 Anno 2007 Edizione Sesta Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua. Parte 7: Ambienti ed applicazioni particolari. CEI EN (17 5) 2004 Apparecchiatura a bassa tensione. Parte 2: interruttori automatici. CEI EN Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT) (17 13/1) Parte 1 : Apparecchiature di serie soggette a prove di tipo (AS) e apparecchiature non di serie parzialmente soggette a prove di tipo (ANS) (quarta ediz.). CEI EN Interruttori automatici per la protezione dalle sovracorrenti per impianti domestici e similari. Legge 5 marzo 1990 n. 46: Norme di sicurezza per gli impianti tecnici, e relativo Regolamento di attuazione (D.P.R. n. 447 del 05/03/90). Legislazione vigente per la prevenzione incendi e norme del locale Comando dei Vigili del Fuoco. 4

5 Testo unico sulla sicurezza D.Lgs. 81/08; Legge n. 186 del 1 marzo 1968: Disposizioni concernenti la produzione dei materiali, apparecchiature, macchinari, installazioni ed impianti elettrici ed elettronici. 3. Considerazioni tecniche generali e scelte progettuali 3.1Caratteristiche generali dell impianto elettrico a BT L impianto elettrico dell immobile è un impianto in bassa tensione (400/230V a 50 Hz), che sarà alimentato da apposito punto di consegna della Società distributrice. Il sistema elettrico di bassa tensione sarà di tipo TT. Tutte le masse dell impianto e le masse estranee presenti nell edificio devono essere collegate ad un unico impianto di terra mediante conduttori di protezione PE. Il presente progetto tiene conto dei requisiti di sicurezza richiesti per la struttura in questione. Tra gli obiettivi delle scelte progettuali sono quindi prioritari i seguenti: - garantire la protezione delle linee dagli effetti termici derivanti da sovracorrenti di sovraccarico e/o corto circuito, - realizzare un efficace protezione contro i contatti diretti e indiretti (p.es. mediante equipotenzializzazione delle masse metalliche presenti); - evitare che le linee possano essere causa d incendio; - garantire un efficiente illuminazione ordinaria adeguata al compito visivo che si svolge nei diversi ambienti; - offrire una sufficiente illuminazione di sicurezza nei punti di passaggio ed in corrispondenza alle uscite, di indicare adeguatamente le vie di fuga; - garantire alimentazione di emergenza e sicurezza con adeguata affidabilità e continuità Protezione da sovraccarichi, corto circuiti La protezione dai sovraccarichi, effettuata con interruttori magnetotermici che rispettino le norme CEI 23 3 (per correnti nominali inferiori a 125 A) o CEI 17 5 (per correnti nominali superiori a 125 A), deve rispettare la seguente relazione: Ib In Iz dove: - I b è la corrente di impiego della linea; - I n è la corrente nominale dell interruttore; - I z è la portata del cavo. Si ricava in tal modo la corrente nominale dei dispositivi di interruzione utilizzati. Il potere di interruzione di ciascun dispositivo (massima corrente che l interruttore può interrompere) deve essere superiore alla corrente di corto circuito massima (all inizio della linea). In alternativa è possibile far riferimento alla protezione di back up e scegliere gli interruttori posti 5

6 a protezione delle singole partenze con un potere di interruzione inferiore a quello di cui sopra, a patto che l interruttore a monte sia adeguatamente coordinato. In questo caso è necessario far riferimento a tabelle di filiazione che ciascun costruttore definisce per i propri dispositivi. Per tutti gli interruttori dei quadri, ove non diversamente specificato, occorrerà avere un potere di interruzione non inferiore a 6 ka. La verifica per correnti di corto circuito minime (di fondo linea) non è in questo caso necessaria, in quanto tutte le linee sono protette dai sovraccarichi (Norma CEI 64 8). Per tutti gli interruttori la caratteristica di intervento da impiegare, la corrente nominale, il potere di interruzione, le correnti di taratura e l eventuale ritardo intenzionale saranno indicati negli elaborati di progetto Protezione da contatti indiretti La protezione contro i contatti indiretti verrà assicurata dalla presenza di moduli differenziali in posizione opportuna. La protezione dai contatti indiretti, come previsto dalla CEI 64 8, è eseguita per interruzione automatica dell alimentazione entro: 0,4 s per tutti i circuiti terminali; 5 s per tutti i circuiti che alimentano carichi fissi purché non si manifestino sulle masse tensioni superiori a 50 V. Poiché tutti i circuiti a valle del quadro generale di bassa tensione sono protetti da protezione differenziale il tempo di intervento è sempre inferiore 0,4 s. Per tutti gli interruttori differenziali verrà indicata la serie (S o G), la corrente nominale, la corrente nominale di intervento differenziale, la massima corrente di breve durata, la tensione di esercizio ed il tipo (AC, A, B). Ove non specificatamente indicato i differenziali saranno tutti AC; differenziali di tipo A saranno utilizzati solamente nei locali di Tipo I. Per la protezione contro i contatti indiretti saranno realizzati adeguati collegamenti equipotenziali ed equipotenziali supplementari per la connessione di tutte le masse estranee. Le sezioni dei conduttori equipotenziali saranno di almeno 6 mm 2. Nei locali di tipo I sarà realizzato un nodo equipotenziale Conduttori, tubazioni e scatole di derivazione Le condutture saranno costituite da cavi in rame isolati in gomma etilenpropilenica tipo FG7OR per le porzioni di linea non protette mediante interruttori differenziali e da cavi isolati in PVC tipo N07V K per le linee protette mediante interruttori differenziali, e dovranno essere rispondenti all unificazione UNEL e alle norme CEI. La linea tra il punto di consegna e il quadro generale QG e la distribuzione fra il QG ed i quadri di piano sarà realizzata con cavi posati entro tubo isolante rigido o flessibile in PVC, serie pesante, marchiato, autoestinguente, rispondente alle norme CEI

7 Le canalizzazioni protettive destinate a ospitare i circuiti di derivazione saranno costituite da tubo isolante rigido o flessibile in PVC, serie pesante, marchiato, autoestinguente, rispondente alle norme CEI Le sezioni e tipo sono riportate negli elaborati di progetto, e sono state scelte in funzione del numero e della sezione dei cavi che devono contenere, tenendo conto dei suggerimenti della norma CEI 64 8 e in modo tale da garantire la sfilabilità dei cavi. Le tubazioni protettive saranno del tipo isolante rigido in PVC, serie pesante (colore grigio), marchiato, autoestinguente, rispondenti alle norme CEI Il diametro interno dei tubi protettivi sarà non inferiore a 1,3 volte il diametro del cerchio circoscritto dal fascio di cavi contenuto e, comunque, mai inferiore a 16 mm. Si utilizzeranno tubazioni separate per le linee forza motrice e per l illuminazione ovvero canali con setti separatori al loro interno. Le sezioni dei conduttori sono state scelte, secondo le indicazioni della norma CEI 64 8, imponendo una portata superiore alla corrente di impiego della linea e una caduta di tensione percentuale inferiore al 4% per ogni tratta. Inoltre, al fine di conseguire un migliore sfruttamento dei cavi, si è deciso di distinguere i percorsi in linee dorsali (dal quadro generale alle scatole di derivazione o ai sottoquadri di distribuzione) e derivazioni (dalle scatole di derivazione alle utenze) scegliendo in taluni casi sezioni maggiori di quelle strettamente necessarie per il rispetto dei vincoli tecnici. Per questo motivo si utilizzano le sezioni minime riportate nella seguente tabella in funzione della destinazione del conduttore. Tipo di linea Sezione minima (mm 2 ) Dorsali FM 4 Dorsali illuminazione 2,5 Derivazioni alle prese 10/16 A 2,5 Derivazioni ai punti luce e ai punti di comando 1,5 Collegamenti equipotenziali 6 Il conduttore di protezione (PE) dovrà essere distribuito in tutto l impianto e sarà unico su ciascuna dorsale, con sezione pari alla massima sezione presente nella dorsale stessa (CEI 64 8). La sezione del conduttore neutro è dimensionata in base alla CEI 64 8 secondo la seguente tabella. Sezione fase Sezione neutro S f 16mm 2 S n = S f 16mm 2 S f 35mm 2 S f = 16 mm 2 S f >35mm 2 S f = S f /2 7

8 Per tutti i conduttori devono essere rispettati i codici di colore previsti dalle norme: grigio, marrone o nero per i conduttori di fase, blu chiaro per il neutro e giallo verde per il PE. Per la realizzazione degli impianti saranno impiegate cassette in materiale termoplastico autoestinguente resistente al calore anormale ed al fuoco fino a 650 C (norma CEI 50/11) resistente agli urti. L utilizzazione delle cassette sarà prevista per ogni derivazione o smistamento dei conduttori, mantenendo la separazione dei circuiti (FM, Illuminazione) mediante sdoppiamento delle cassette stesse o l uso di setti divisori al loro interno. Le giunzioni dei conduttori devono essere eseguite in modo ordinato e dovranno essere facilmente individuabili. Le connessioni avvengono mediante morsettiere componibili a vite; non sono ammesse connessioni a cappuccio o tipo mammuth. Le cassette dovranno essere installate rispettando la complanarità con pareti in muratura o pavimenti, l allineamento con gli assi verticali ed orizzontali delle pareti e le posizioni disponibili per non occupare mai quote di pareti utilizzabili per l arredamento. 4.Caratteristiche Impianti Elettrici di bassa tensione 4.1 Schema di distribuzione La distribuzione dell energia elettrica si sviluppa secondo lo schema riportato nei disegni di progetto. Lo schema adottato è radiale a partire dal quadro generale di bassa tensione. In particolare sono previsti i seguenti quadri: Quadro Quadro Generale Power Center QG Quadro Piano Primo QPP Quadro Centrale Termica QCT Tipo Primario Secondario Secondario 4.2 Quadri elettrici di bassa tensione Specifiche generali Il quadro elettrico generale di bassa tensione dovrà avere le seguenti caratteristiche: - Tensione nominale 690V; - Tensione esercizio 400V; - Numero delle fasi 3F + N; - Livello nominale di isolamento tensione di prova a frequenza industriale per un minuto a secco verso terra e tra le fasi 2,5 kv; - Frequenza nominale 50/60Hz; 8

9 Ciascun quadro elettrico dovrà essere realizzato a regola d arte nel pieno rispetto delle norme CEI EN CEI 17 13, la direttiva Bassa Tensione (recepita in Italia con la legge 791/77, modificata dal DLgs 626/96 e dal DLgs 277/97) e la direttiva sulla Compatibilità Elettromagnetica (recepita in Italia con il Dlgs 615/96). Il rispetto delle direttive europee richiede, tra l altro, l apposizione della marcatura CE sul quadro stesso. Unitamente al quadro si dovrà consegnare una dichiarazione nella quale si attesta che il quadro è conforme alle suddette disposizioni (norma CEI 17 13, direttiva bassa tensione e direttiva compatibilità elettromagnetica), oltre alla documentazione tecnica che la norma CEI specifica debba essere consegnata al committente (schemi di collegamento ed istruzioni per l installazione, il funzionamento e la manutenzione del quadro). Ciascun quadro dovrà essere munito di un apposita targa contenente i suoi dati di identificazione, come richiesto dal punto 5.1 della norma 17 13/ Quadro primario Il quadro generale di bassa tensione, QGBT, è posizionato nell edificio come indicato negli elaborati grafici allegati. Esso sarà realizzato come da specifiche ed elaborati di progetto e dovrà avere un grado di protezione IP55. Il quadrò sarà dotato di un interruttore generale (interruttore automatico) per interrompere l alimentazione, di gruppi di misura e di lampade di segnalazione. Sulla parte superiore o inferiore del quadro devono essere realizzate idonee aperture per il passaggio dei cavi. L interno del quadro sarà accessibile mediante la mobilità di alcuni pannelli per la manutenzione o sostituzione di apparecchi e cavi. Viene assicurata un aerazione naturale della cella, in modo da non creare sovratemperature all interno che possano alterare le curve di intervento degli interruttori. La funzione degli apparecchi deve essere contraddistinta da apposite targhette. Le linee sulla morsettiera d uscita devono essere numerate per una più agevole individuazione Quadri secondari Ciascun quadro deve essere realizzato come da specifiche ed elaborati di progetto, con struttura in robusta lamiera di acciaio, nel pieno rispetto delle norme CEI EN , CEI 64 8, IEC Ciascun quadro è dimensionato per contenere il 30% in più degli interruttori installati, senza dover effettuare alcun lavoro sulla carpenteria. Sulla parte superiore o inferiore del quadro devono essere realizzate idonee aperture per il passaggio dei cavi. L interno del quadro deve essere accessibile mediante la mobilità di alcuni pannelli per la manutenzione o sostituzione di apparecchi e cavi. Gli interruttori ed altre apparecchiature sono generalmente in esecuzione modulare (17,5 mm) e sono fissati ad innesto su un profilato sagomato. Per tutti gli interruttori il neutro è apribile. Tutti gli interruttori magnetotermici sono di caratteristica C. Gli interruttori differenziali a protezione 9

10 delle linee sono di tipo AC, tranne che per la linea di alimentazione del Server, per la quale viene utilizzato il tipo A. I quadri sono dotati di gruppi di misura e di lampade di segnalazione. I circuiti sono suddivisi sulle tre fasi in modo da equilibrare il carico. Il quadro è dotato di collettore di terra a cui sono collegati tutti i conduttori di protezione. Il quadro dovrà avere un grado di protezione IP40. La funzione degli apparecchi deve essere contraddistinta da apposite targhette. Le linee sulla morsettiera d uscita devono essere numerate per una più agevole individuazione. L esecuzione del quadro deve essere conforme a quanto previsto nella norma CEI 17 13/ Linee di distribuzione Sono costituite dalle linee in partenza dal quadro QG verso i quadri per la distribuzione secondaria e verso le cassette di derivazione. Per tali collegamenti sono utilizzati cavi aventi le seguenti caratteristiche: cavi unipolari del tipo FG7OR 0.6/1kV con conduttore in rame, isolamento in gomma etilpropilenica e guaina in PVC, conforme a norma CEI e CEI 20 35; cavi unipolari del tipo N07VK in rame isolato in PVC. Il percorso, il numero e le sezioni delle linee e delle relative canalizzazioni sono indicati nelle planimetrie. 4.4Apparecchi di comando e prese a spina Si dovranno installare apparecchi di comando di tipo da parete modulare e componibile adatti alla realizzazione di combinazione di funzioni, con inserimento a scatto su supporti in policarbonato autoestinguente idonei all isolamento completo delle parti attive dei frutti e con morsetti posteriori di tipo doppio (sezione massima dei cavi 2 x 4 mm 2 ), piastrine serracavo, viti impermeabili e collari di protezione. Tali apparecchi dovranno rispettare la norma di riferimento CEI Si dovranno installare prese a spina di tipo da incasso e per posa a parete, in modo da consentire una facile manovra dei comandi e da poterle installare in supporti di policarbonato antiurto. Le prese saranno con alveoli segregati, sia del tipo bipasso (2P + T, A, interasse mm, alveoli con diametro di 5 mm) sia del tipo UNEL P30 (2P + T, A, con presa di terra centrale). Le prese dovranno avere morsetti posteriori di tipo doppio (sezione massima dei cavi 2 x 4 mm 2 ), piastrine serracavo, viti impermeabili e collari di protezione. Tali apparecchi dovranno rispettare le norme di riferimento CEI e Si dovranno installare apparecchi di comando da incasso modulari e componibili adatti alla realizzazione di combinazione di funzioni, con inserimento a scatto su supporti in policarbonato autoestinguente idonei all isolamento completo delle parti attive dei frutti e con morsetti posteriori di tipo doppio (sezione massima dei cavi 2 x 4 mm2), piastrine serracavo, viti impermeabili e collari di protezione. Tali apparecchi dovranno rispettare la norma di riferimento CEI

11 Sono previsti posti chiamata disabili da locale WC con segnalazione di chiamata sul posto costituito da: n. 1 interruttore a tirante n. 1 lampada fuori porta 220V, 2x3W n. 1 predispositore a jack per tacitazione sul posto n. 1 suoneria tacitabile E prevista la fornitura e posa in opera di prese per la ricezione del segnale televisivo TV SAT e la Fornitura e posa in opera di prese per telefono trasmissione dati mediante presa RJ45 categoria 5e/6 UTP. 5.Impianti di terra e di equipotenzializzazione L impianto di terra è costituito da: 1. dispersori 2. conduttore di terra 3. collettore o nodo principale di terra 4. conduttori equipotenziali Tutti i quadri elettrici sono collegati all impianto di terra, mediante conduttore di protezione di sezione non inferiore alla sezione del conduttore di fase. All interno di ciascun quadro è presente un collettore di terra al quale collegare le dorsali di protezione (PE) delle varie linee in partenza. Al conduttore di terra, attraverso i relativi conduttori di protezione PE, verranno collegati tutte le masse metalliche, le prese a spina, e gli apparecchi illuminanti. E prevista la realizzazione di collegamenti equipotenziali di quelle definite dalla Norma masse estranee, quindi tutte le tubazioni metalliche della rete idrica, dell eventuale impianto di riscaldamento, ecc. L impianto di terra sarà costituito da 2 picchetti connessi in parallelo e collegati al collettore principale di terra. 5.1 Dispersore L impianto di terra sarà realizzato mediante picchetti a croce in acciaio zincato a caldo delle dimensioni minime 50x50x5 e di lunghezza non inferiore a 1.5 m. La disposizione dell impianto di terra e dei pozzetti ispezionabili è indicata nello specifico elaborato grafico. I ferri dei plinti e del solaio di fondazione dovranno, se accessibili, essere collegati in più punti all impianto di terra mediante apposita connessione realizzate secondo le modalità previste dalle Norme CEI 11/1 e 11/37. In questo modo essi andranno a fare parte integrante dell impianto di terra con il ruolo di dispersori di fatto. 11

12 5.2 Conduttore di terra Il conduttore di terra assicura il collegamento del nodo equipotenziale di terra con l impianto di dispersione; sarà realizzato con conduttore in cavo isolato di colore giallo verde qualità N07V K di sezione non inferiore a 16 mm 2 o con corda di rame nudo di sezione non inferiore a 35 mm 2. Le sezioni e le tipologie adottate sono indicate negli elaborati grafici di progetto. 5.3 Collettori di terra (principale e secondari) I collettori di terra saranno realizzati con una barra di rame preforata installata su idonei supporti isolanti. Ad essi faranno capo: - I conduttori di terra; - I conduttori di protezione (PE); - I conduttori equipotenziali principali e supplementari (EQP e EQPS); - Gli scaricatori di tensione (SPD) per la protezione da sovratensioni atmosferiche; - Gli schermi dei cavi coassiali ove presenti. 5.4 Conduttori di protezione Le sezioni e la tipologia dei conduttori di protezione sono indicate negli elaborati grafici. Salvo diversa specifica si utilizzeranno cavi del tipo FG7R 0.6/1kV con conduttore in rame, isolamento in gomma etilpropilenica e guaina in PVC, conforme a norma CEI e CEI I conduttori di protezione seguono lo stesso percorso dei cavi di energia per l alimentazione delle utenze. 5.5 Collegamenti equipotenziali All interno dell edificio i collegamenti equipotenziali garantiranno l equalizzazione del potenziale mediante il collegamento all impianto di terra di tutte le masse estranee (tubazioni metalliche dell impianto idrico, termico e del gas). I collegamenti saranno eseguiti in base alla CEI 64/8 Fasc. 5 e CEI 64/12 con le seguenti modalità: 1. cavo flessibile di colore giallo verde in rame isolato in PVC tipo NO7 V K con sezione minima di 6 mm 2 per i collegamenti equipotenziali principali e 4 mm 2 per i collegamenti equipotenziali secondari. Il conduttore sarà posato come i conduttori di fase e sarà pertanto entro canale metallico IP4x, entro tubo in PVC rigido o flessible a seconda delle condizioni. Il cavo sarà portato alla più prossima cassetta di derivazione senza giunzioni. In corrispondenza del punto di collegamento se la massa estranea è priva di morsetti di collegamento si useranno morsetti a compressione di tipo adatto. 2. organi di connessione del tipo: - morsetti in lega presso fusa per tubi fino a 2 con due parti apribili, serrati sulla tubazione con due bulloni in acciaio zincato, provvisti di morsetto a vite per il conduttore equipotenziale; 12

13 - morsetti in acciaio zincato o cadmiato per tubi fino a 6, serrati sulla tubazione con fascetta in nastro di acciaio zincato, provvisti di morsetto a vite per il conduttore equipotenziale; - altri tipi purché approvati dalla Direzione Lavori. I morsetti saranno posti in opera in modo che staccando il rosone che di norma copre l entrata del tubo nel muro, sia possibile ispezionare la connessione tra conduttore equipotenziale ed morsetto oppure in altro modo equivalente. Le zone sottostanti i morsetti devono essere adeguatamente pulite. 6.Impianto di illuminazione interno Per quanto riguarda l impianto di illuminazione, verranno impiegate diverse tipologie di corpi illuminanti, in funzione del locale in cui essi devono essere installati. Nei locali tecnici del piano seminterrato: Plafoniere stagne protezione n IP65, tubi fluorescenti 2x58W, montaggio a soffitto; Nei corridoi del piano terra: Plafoniere stagne IP65, tubi fluorescenti 2x36W, con gruppo di emergenza autoalimentate, montaggio a soffitto; Indicatori vie di esodo autoalimentati, tubo fluorescente 1x11W; Nei bagni e nei disimpegni del piano terra, primo e secondo: Plafoniere stagne a doppio isolamento, lampada FLC 2x9W a risparmio energetico, montaggio a soffitto; Nelle scale: Punti luce a parete in lamiera acciaio stampato macroforato, tubo fluorescente 1x58W, con gruppo di emergenza autoalimentate; Nelle aule e negli uffici: Plafoniere stagne IP65, tubi fluorescenti 2x58W, con gruppo di emergenza autoalimentate, montaggio a soffitto; La potenza di ciascuna lampada viene indicata nei disegni di progetto e i risultati dei calcoli illuminotecnici, per i locali tipici, sono riportati nella relativa relazione. 7. Impianto di illuminazione di sicurezza L illuminazione di emergenza è ottenuta installando in versione equipaggiata di gruppo alimentatore di emergenza alcune delle lampade destinate all illuminazione normale. Tali corpi illuminanti hanno una autonomia di almeno 1 h e la possibilità ricarica automatica delle batterie al ritorno della tensione. In particolare verranno installati i seguenti tipi di apparecchi di emergenza con gruppo alimentatore autonomo: Nei locali tecnici del piano seminterrato: Nei locali del piano terra, primo e interrato: Per indicare la dislocazione delle uscite di sicurezza, verranno inoltre installate lampade autonome con pittogrammi per opportuna segnaletica direzionale delle vie di fuga, prodotte in conformità alle vigenti norme EN CEI 34 21, con grado di protezione IP65IK08 secondo le EN 60529, alimentate dalla rete a 220 V/50 Hz con reattore elettronico. Le lampade saranno a risparmio energetico FLC 1x11S. Il funzionamento previsto è del tipo solo emergenza. L autonomia è di

14 Relazione Tecnica Specialistica dei Calcoli Elettrici e Illuminotecnici 14

15 Sommario 1. GENERALITÀ CALCOLI ELETTRICI Potenza impegnata ed esame dei carichi elettrici Protezione dai sovraccarichi PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI Protezione dai contatti diretti Correnti massime di corto circuito Verifica cadute di tensione Tensione di isolamento delle apparecchiature e cavi elettrici CALCOLI ILLUMINOTECNICI Normativa di riferimento Illuminazione ordinaria Specifiche di progetto Illuminazione di emergenza ELENCO CORPI ILLUMINANTI E MODALITA DI INSTALLAZIONE

16 1 GENERALITÀ La presente relazione tecnica dei calcoli elettrici ed illuminotecnici riguarda l adeguamento delle opere previste nei Lavori di ristrutturazione dell'immobile demaniale ex sede del Genio Civile per le OO.MM. in uso al Circomare di Vasto. L impianto elettrico di alimentazione dell immobile demaniale ubicato nel comune di Vasto è un impianto in bassa tensione (400/230V a 50 Hz), alimentato direttamente dall Ente Distributore in bassa tensione, con le seguenti modalità: Tensione nominale : 380V c.a. Potenza impegnata: 40 kw. 2 CALCOLI ELETTRICI 2.1 POTENZA IMPEGNATA ED ESAME DEI CARICHI ELETTRICI Nelle seguenti tabelle si riportano, per i quadri principali dell impianto sotto progetto, i valori della potenza richiesta, ottenuti in funzione delle utenze alimentate e dei coefficienti di contemporaneità e di utilizzo impiegati, che in questa fase sono stati supposti sufficientemente elevati, in modo da ottenere significativi margini di sicurezza nei risultati. Quadro Potenza (kw) Quadro Generale Power Center QG 38,7 Dal Quadro Generale Bassa Tensione QG partono le linee di alimentazione dei quadri di distribuzione dell energia elettrica al servizio delle utenze, come riportato nella seguente tabella. Quadro Potenza (kw) Quadro Piano Primo QPP 17,5 Quadro Centrale Termica QCT 1,8 Il valore di potenza necessario per alimentare l impianto viene scelto appena superiore al valore relativo al quadro generale QG, ed è pari a: 16

17 P TOT = 40 kw 2.2 PROTEZIONE DAI SOVRACCARICHI La protezione dai sovraccarichi, effettuata con interruttori magnetotermici che rispettino le norme CEI 23 3 (per correnti nominali inferiori a 125 A) o CEI 17 5 (per correnti nominali superiori a 125 A), deve rispettare la seguente relazione: Ib In Iz. dove: Ib è la corrente di impiego della linea; In è la corrente nominale dell interruttore; Iz è la portata del cavo. Si ricava in tal modo la corrente nominale dei dispositivi di interruzione utilizzati, ricavabile dagli elaborati di progetto relativi agli schemi unifilari dei quadri. 2.3 PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI Il metodo principale di protezione contro i contatti indiretti si basa sull interruzione automatica dell alimentazione del circuito in cui si verifica il guasto verso terra (CEI 64 8/4,) quando la tensione di contatto presunta supera 50 V in c.a. (negli ambienti ordinari). L impianto si configura come un sistema TT, quindi la protezione contro i contatti indiretti è conseguibile con il coordinamento di interruttori differenziali e impianto di terra, in maniera da rispettare la seguente relazione: Rt 50 V/Idn 50 V/ 0,03 = 1.666,667 Ω Dove: Rt è la resistenza dell impianto di terra; Idn è la corrente differenziale nominale maggiore tra gli interruttori differenziali utilizzati. Su tutti i circuiti terminali riguardanti l illuminazione e le prese a spina sono previsti dispositivi differenziali in classe AC con Idn = 0,03 A per le prese di corrente di servizio, per l illuminazione e per le altre utenze fisse. Sul circuito alimentante il rack è previsto un interruttore in classe A. 17

18 2.4 PROTEZIONE DAI CONTATTI DIRETTI La protezione contro i contatti diretti prevista per gli impianti in oggetto è di tipo totale; essa sarà realizzata mediante: isolamento (asportabile solo mediante distruzione) per le condutture in genere, e segregazione entro involucri per le parti attive non isolate: detti involucri avranno grado di protezione almeno IP4X. In particolare, le parti attive entro gli involucri avranno grado di protezione IP20 per la maggior parte dei componenti e saranno accessibili solo togliendo parti di involucri con l uso di attrezzi. Per i circuiti di alimentazione di prese a spina, una protezione aggiuntiva contro i contatti diretti è fornita, inoltre, dai dispositivi differenziali con Idn = 30 ma. 2.5 CORRENTI MASSIME DI CORTO CIRCUITO Le correnti di guasto saranno calcolate in conformità alla norma CEI e con i seguenti dati: La potenza di corto circuito della rete del distributore a monte; le lunghezze dei cavi stimate sulle piante tenendo conto del loro percorso approssimativo; la reattanza per unità di lunghezza dei cavi tratta dalla tabella CEI UNEL 35023; la tensione nominale del sistema elettrico pari a 230 V verso terra e 400 V tra le fasi; Il potere di interruzione (massima corrente che l interruttore può interrompere) di ciascun dispositivo di protezione installato nei diversi quadri elettrici dell impianto deve essere superiore alla corrente di cortocircuito massima (all inizio della linea). I poteri di interruzione degli interruttori installati nei vari quadri devono essere maggiori o uguali ai valori indicati nelle tabelle degli schemi unifilari di potenza dei quadri. I dispositivi di protezione relativi ai suddetti quadri, a cui si è fatto riferimento negli elaborati grafici, nei capitolati e nei computi, sono stati individuati sulla base delle taglie commerciali e delle tabelle di filiazione fornite dai costruttori. Come scelta progettuale generale, gli interruttori dell impianto avranno un potere di interruzione non inferiore a 6 ka, salvo altra specifica indicata negli elaborati di progetto. 18

19 La verifica per correnti di corto circuito minime (di fondo linea) non è in questo caso necessaria, in quanto tutte le linee sono protette dai sovraccarichi (Norma CEI 64 8). 2.6 VERIFICA CADUTE DI TENSIONE Le sezioni dei conduttori dell impianto sono state scelte, secondo le indicazioni della norma CEI 64 8, imponendo una caduta di tensione percentuale, rispetto al valore nominale, inferiore al 3 % per ogni tratta e al 4 % in totale. Nel seguito si riportano i risultati dei calcoli effettuati per la verifica dei livelli di caduta di tensione. Tali valori sono stati ottenuti, sulla base dei carichi di ciascuna linea ricavati al punto 1.1 della presente relazione, ipotizzando un fattore di potenza di ciascun singolo carico pari a TENSIONE DI ISOLAMENTO DELLE APPARECCHIATURE E CAVI ELETTRICI La tensione di riferimento per l isolamento delle apparecchiature per la bassa tensione è di 690V. I cavi elettrici BT della distribuzione principale sono isolati per il livello 1 di tensione nominale di isolamento ovvero Uo/U = 0.6/1KV. I cavi elettrici BT della distribuzione terminale sono isolati per il livello 07 di tensione nominale di isolamento ovvero Uo/U = 450/750V; 3 CALCOLI ILLUMINOTECNICI 3.1 NORMATIVA DI RIFERIMENTO Il presente progetto illuminotecnico è stato redatto in ottemperanza alle seguenti normative e raccomandazioni in materia di comfort visivo. CIE Recommendations; UNI EN :2004 Luce e illuminazione Illuminazione all'interno dei posti di lavoro Parte 1: posti di lavoro in interni; EN Apparecchi di illuminazione di emergenza ; ISO 3684: 1984 Segnali di sicurezza, colori ; EN Apparecchi di segnalazione per le vie di esodo ; EN 1838 illuminazione di emergenza. 19

20 3.2 ILLUMINAZIONE ORDINARIA L obiettivo del presente progetto illuminotecnico è quello di verificare la rispondenza delle prestazioni dell impianto di illuminazione alle raccomandazioni suggerite dalle norme in materia di illuminazioni di interni in condizioni ordinarie. La norma UNI EN definisce i valori limite dei seguenti parametri: illuminamento medio mantenuto, relativo alla superficie di riferimento da considerare in relazione al tipo di ambiente; uniformità di illuminamento, inteso come rapporto tra l illuminamento delle aree nelle immediate vicinanze e l illuminamento del compito visivo; condizioni di abbagliamento, relativo al rispetto dei valori massimi U.G.R.; direzionalità della luce; colore della luce e resa del colore. Per il progetto degli impianti di illuminazione degli interni si è fatto ricorso al metodo di calcolo detto punto per punto. Tali calcoli hanno come scopo la determinazione dell illuminamento su un numero discreto di punti situati su prefissate superfici (piane o cilindriche, orizzontali o verticali) in modo da tracciare le linee isolux, ossia i luoghi geometrici che presentano lo stesso valore di illuminamento. In pratica, sull area di interesse, si crea un reticolo e si effettua il calcolo dell illuminamento nei suoi nodi o al centro delle sue maglie. Ai fini di una più corretta valutazione dell illuminamento, è necessario tenere in considerazione sia l illuminamento diretto, dovuto alle radiazioni provenienti direttamente dalla sorgente luminosa e incidenti sul punto considerato, sia quello indiretto, dovuto alle radiazioni che incidono sul punto dopo avere subito riflessioni dalle superfici circostanti. I calcoli illuminotecnici sono stati effettuati con il programma DIALux 4.8, per il calcolo in ambienti comunque irregolari, facendo riferimento a corpi illuminanti Disano. 3.3 SPECIFICHE DI PROGETTO In assenza di ulteriori dati di progetto relativi alla natura del compito visivo svolto nelle diverse aree dei locali esaminati e alla esatta disposizione delle postazioni di lavoro, il calcolo 20

21 illuminotecnico è stato effettuato seguendo le ipotesi di calcolo riportate nei paragrafi seguenti, basate sui valori riportati nella norma UNI EN o su specifiche prescrizioni relative alla ergonomicità dei posti lavoro. Le tabelle allegate riportano per ciascun locale tipo, il tipo di corpo lampada installato; il numero e la posizione sono ricavabili dagli elaborati di disegno che costituiscono parte integrante del presente progetto. Sono inoltre riportati i risultati relativi agli studi di simulazione effettuati in tutti i locali significativi; dal momento che alcuni locali hanno caratteristiche di ripetitività, per essi si è provveduto ad effettuare un unica simulazione. I dati riportati in appendice riguardano sostanzialmente i principali indicatori di qualità dell illuminamento ottenuto con il calcolo di progetto (valori medi di illuminamento sul piano di lavoro, coefficienti di uniformità, luminanza, etc.). Inoltre per alcuni ambienti sono anche fornite le mappe isolux o le tabelle dei livelli di illuminamento; in particolare questi dati sono forniti per quei locali in cui, a causa della particolare conformazione delle strutture, si possono presentare zone con bassi lavori di illuminamento che, sebbene contribuiscano a ridurre gli indicatori di qualità dell illuminamento a valori non accettabili, non hanno alcuna importanza quando si consideri con maggior precisione l area in cui si espleta il compito visivo. Per i calcoli illuminotecnici si rimanda agli allegati. Locali adibiti ad uso uffici di circa 15 m2. Locali adibiti ad uso uffici e sale riunioni/ricreative/operative di circa 20 m2. Locali adibiti ad uso uffici e sale riunioni/ricreative/operative di circa 25 m ILLUMINAZIONE DI EMERGENZA L illuminazione in emergenza è ottenuta installando, in versione equipaggiata di gruppo di emergenza, alcune delle lampade destinate all illuminazione normale. Questi ultimi corpi illuminanti hanno una autonomia di 1 h e la possibilità di ricarica automatica delle batterie al ritorno della tensione. In caso di assenza della tensione, le lampade cablate in versione emergenza rimangono comunque accese. Per indicare la dislocazione delle uscite di sicurezza, verranno inoltre installate lampade autonome per segnalazione, alimentate dalla rete a 220 V e 50 Hz, con grado di protezione IP40, doppio 21

22 isolamento, tubo fluorescente da 24 W, autonomia di 1 h e dotate inoltre di opportuna segnaletica direzionale. 22

23 3.5 ELENCO CORPI ILLUMINANTI E MODALITA DI INSTALLAZIONE Piano Seminterrato impianto elettrico di illuminazione; Locale n app. Tipo apparecchi e modalità di installazione Centrale Termica 1 Plafoniere stagne protezione n IP65, tubi fluorescenti 2x58W, montaggio a soffitto Piano Terra impianto elettrico di illuminazione; Locale n app. Tipo apparecchi e modalità di installazione 1 Plafoniere stagne IP65, tubi fluorescenti 2x58W montaggio a soffitto; Sala ricreativa (1) 1 Plafoniere stagne IP65, tubi fluorescenti 2x58W, con gruppo di emergenza autoalimentate, montaggio a soffitto; Sala ricreazione (2) 1 Plafoniere stagne IP65, tubi fluorescenti 2x58W montaggio a soffitto; 1 Plafoniere stagne IP65, tubi fluorescenti 2x58W montaggio a soffitto; Ufficio (3) 1 Plafoniere stagne IP65, tubi fluorescenti 2x58W, con gruppo di emergenza autoalimentate, montaggio a soffitto; 1 Plafoniere stagne IP65, tubi fluorescenti 2x58W montaggio a soffitto; Ufficio (4) 1 Plafoniere stagne IP65, tubi fluorescenti 2x58W, con gruppo di emergenza autoalimentate, montaggio a soffitto; 1 Plafoniere stagne IP65, tubi fluorescenti 2x58W montaggio a soffitto; Ufficio (5) 1 Plafoniere stagne IP65, tubi fluorescenti 2x58W, con gruppo di emergenza autoalimentate, montaggio a soffitto; 1 Plafoniere tubi fluorescenti 2x36W montaggio a controsoffitto Corridoio dx (6) 1 Plafoniere tubi fluorescenti 2x36W montaggio a controsoffitto con gruppo di emergenza autoalimentate; 1 Indicatori vie di esodo autoalimentati, tubo fluorescente 1x11W 1 Plafoniere stagne IP65, tubi fluorescenti 2x58W montaggio a soffitto; Ufficio (7) 1 Plafoniere stagne IP65, tubi fluorescenti 2x58W, con gruppo di emergenza autoalimentate, montaggio a soffitto; Ufficio (8) 1 Plafoniere stagne IP65, tubi fluorescenti 2x58W, con gruppo di emergenza autoalimentate, montaggio a soffitto; Ufficio (9) 2 Plafoniere stagne IP65, tubi fluorescenti 2x58W montaggio a soffitto; 23

24 2 Plafoniere stagne IP65, tubi fluorescenti 2x58W, con gruppo di emergenza autoalimentate, montaggio a soffitto; 1 Plafoniere stagne IP65, tubi fluorescenti 2x58W montaggio a soffitto; Ufficio (10) 1 Plafoniere stagne IP65, tubi fluorescenti 2x58W, con gruppo di emergenza autoalimentate, montaggio a soffitto; WC DONNE (11) 3 WC UOMINI (12) 3 WC DISABILI(13) 1 Plafoniere stagne a doppio isolamento, lampada FLC 2x9W a risparmio energetico, montaggio a soffitto Plafoniere stagne a doppio isolamento, lampada FLC 2x9W a risparmio energetico, montaggio a soffitto Plafoniere stagne a doppio isolamento, lampada FLC 2x9W a risparmio energetico, montaggio a soffitto RIPOSTIGLIO (14) 1 Plafoniere tubi fluorescenti 2x58W montaggio a soffitto 2 Plafoniere tubi fluorescenti 2x36W montaggio a controsoffitto Corridoio sx (15) 2 Plafoniere tubi fluorescenti 2x36W montaggio a controsoffitto con gruppo di emergenza autoalimentate; 1 Indicatori vie di esodo autoalimentati, tubo fluorescente 1x11W 1 Plafoniere tubi fluorescenti 2x36W montaggio a controsoffitto Ingresso (16) 1 Plafoniere tubi fluorescenti 2x36W montaggio a controsoffitto con gruppo di emergenza autoalimentate; 1 Indicatori vie di esodo autoalimentati, tubo fluorescente 1x11W Scale 2 Punti luce a parete in lamiera acciaio stampato macroforato, tubo fluorescente 1x42W, per funzionamento anche in emergenza alimentate da UPS Piano Primo impianto elettrico di illuminazione 1 Plafoniere stagne IP65, tubi fluorescenti 2x58W montaggio a soffitto; Ufficio Comandante (1) 1 Plafoniere stagne IP65, tubi fluorescenti 2x58W, con gruppo di emergenza autoalimentate, montaggio a soffitto; 1 Plafoniere stagne IP65, tubi fluorescenti 2x58W montaggio a soffitto; Ufficio Comandante (2) 1 Plafoniere stagne IP65, tubi fluorescenti 2x58W, con gruppo di emergenza autoalimentate, montaggio a soffitto; Ufficio Comandante (3) 1 Plafoniere stagne IP65, tubi fluorescenti 2x58W montaggio a soffitto; 24

25 1 Plafoniere stagne IP65, tubi fluorescenti 2x58W, con gruppo di emergenza autoalimentate, montaggio a soffitto; 2 Plafoniere stagne IP65, tubi fluorescenti 2x58W montaggio a soffitto; Sala riunioni (4) 2 Plafoniere stagne IP65, tubi fluorescenti 2x58W, con gruppo di emergenza autoalimentate, montaggio a soffitto; Archivio (5) 2 Plafoniere stagne IP65, tubi fluorescenti 2x58W montaggio a soffitto; WC STANZA (6) 1 Plafoniere stagne a doppio isolamento, lampada FLC 2x9W a risparmio energetico, montaggio a soffitto CAMERA (7) 2 Plafoniere stagne IP65, tubi fluorescenti 2x58W montaggio a soffitto; AREA RISERVATA (8) 1 Plafoniere stagne IP65, tubi fluorescenti 2x58W montaggio a soffitto; 2 Plafoniere stagne IP65, tubi fluorescenti 2x58W montaggio a soffitto; SALA OPERATIVA (9) 2 Plafoniere stagne IP65, tubi fluorescenti 2x58W, con gruppo di emergenza autoalimentate, montaggio a soffitto; Ufficio Responsabile (10) 1 WC STANZA (11) 1 Plafoniere stagne IP65, tubi fluorescenti 2x58W, con gruppo di emergenza autoalimentate, montaggio a soffitto; Plafoniere stagne a doppio isolamento, lampada FLC 2x9W a risparmio energetico, montaggio a soffitto 1 Plafoniere stagne IP65, tubi fluorescenti 2x58W montaggio a soffitto; Ufficio (12) 1 Plafoniere stagne IP65, tubi fluorescenti 2x58W, con gruppo di emergenza autoalimentate, montaggio a soffitto; WC DONNE (13) 1 WC UOMINI (14) 1 ANTIBAGNO (15) 2 Plafoniere stagne a doppio isolamento, lampada FLC 2x9W a risparmio energetico, montaggio a soffitto Plafoniere stagne a doppio isolamento, lampada FLC 2x9W a risparmio energetico, montaggio a soffitto Plafoniere stagne a doppio isolamento, lampada FLC 2x9W a risparmio energetico, montaggio a soffitto CORRIDOIO SX (17) 2 Plafoniere tubi fluorescenti 2x36W montaggio a controsoffitto 2 Plafoniere tubi fluorescenti 2x36W montaggio a controsoffitto con gruppo di emergenza autoalimentate; 1 Indicatori vie di esodo autoalimentati, tubo fluorescente 1x11W CORRIDOIO DX (18) 2 Plafoniere tubi fluorescenti 2x36W montaggio a controsoffitto 25

26 2 Plafoniere tubi fluorescenti 2x36W montaggio a controsoffitto con gruppo di emergenza autoalimentate; 1 Indicatori vie di esodo autoalimentati, tubo fluorescente 1x11W PIANEROTTOLO SCALA (19) 2 Punti luce a parete in lamiera acciaio stampato macroforato, tubo fluorescente 1x42W, per funzionamento anche in emergenza alimentate da UPS 26

27 Locale da 15 m 2 27

28 28

29 Locale da 20 m 2 29

30 30

31 Locale da 25 m 2 31

32 32

33 Relazione Tecnica Generale degli impianti per la climatizzazione estiva e invernale. 33

34 CLIMATIZZAZIONE L impianto di climatizzazione pensato per la Sede del Circomare di Vasto in Abruzzo soddisferà tutti i requisiti normativi e legislativi vigenti. 1. RIFERIMENTI NORMATIVI L'impianto di riscaldamento e climatizzazione e il relativo impianto elettrico, nel loro complesso e nei singoli componenti, sono progettati e realizzati in conformità alle Norme di Legge vigenti applicabili. Gli impianti saranno realizzati a "regola d'arte", sia per quanto riguarda le modalità di installazione sia per la qualità e le caratteristiche delle apparecchiature e dei materiali. Agli impianti di riscaldamento si applicano le seguenti norme tecniche: Dlgs n. 311 del Disposizioni correttive ed integrative al decreto legislativo 19 agosto 2005, dicembre 2006 n. 192, recante attuazione della direttiva 2002/91/CE, relativa al rendimento energetico nell'edilizia. Dlgs n. 192 del 19 agosto 2005 Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell'edilizia ; DPR 412 del 26 agosto 1993 Regolamento di attuazione delle legge 10/91 Legge 10/91 Sul contenimento energetico degli edifici e successivi decreti attuativi DPR 551 del 21 dicembre 1999 Modifiche al DPR 412 UNI Riscaldamento e raffrescamento degli edifici. Dati climatici; UNI Metodo di calcolo della temperatura estiva degli ambienti; UNI EN ISO Prestazione termica di finestre, porte, chiusure, oscuranti-calcolo della trasmittanza termica UNI EN Impianti di riscaldamento negli edifici- Metodo di calcolo del carico termico di progetto Le prescrizioni del locale Comando dei Vigili del Fuoco; 34

35 Ogni altra prescrizione, regolamentazione e raccomandazione emanata da eventuali Enti applicabili agli impianti oggetto della presente relazione 2. DATI TECNICI DI RIFERIMENTO E CRITERI DI CALCOLO ESEGUITI Il calcolo delle rientrate di calore estive, rispetto a quello delle dispersioni invernali, richiede una più difficile valutazione vista la molteplicità dei fattori da considerare per la stima dei carichi ambiente. In particolare, mentre per il calcolo delle dispersioni invernali si fa riferimento a condizioni stazionarie (si assume cioè che la temperatura dell aria esterna rimanga costante nel corso della giornata e pari al valore di progetto) nel caso delle rientrate estive tale discorso viene a mancare a seguito dell estrema variabilità dei flussi termici legati alla radiazione solare. La stima dei carichi ambiente prevede un attenta valutazione di tutte le componenti che contribuiscono alla definizione dei carichi sensibili e latenti. E possibile, a tale proposito, diversificare i contributi classificandoli per come di seguito riportato. Contributi di calore sensibile Radiazione solare attraverso vetri, muri, tetti; Trasmissione attraverso vetri, muri e tetti; Infiltrazione di aria esterna; Apporto interno all ambiente dovuto a persone, luci, apparecchiature elettriche. Contributi di calore latente Apporto di vapore dovuto a persone presenti in ambiente; Infiltrazione di aria esterna, avente in genere un umidità specifica superiore a quella dell aria ambiente; Vapore prodotto in ambiente da eventuali processi o apparecchiature presenti. Sulla base di quanto appena detto appare chiaro che una stima precisa dei carichi ambiente, vista la molteplicità dei fattori da considerare, prevede un attenta valutazione dei differenti contributi alle varie ore della giornata. La scelta della potenzialità dell impianto sarà quindi determinata dal valore del carico massimo concomitante ad una data ora. Per poter procedere allo studio di un impianto di condizionamento occorre disporre di una serie di dati di fondamentale importanza necessari per una corretta valutazione dei carichi ambiente. I dati in questione possono essere così riassunti: Località climatica; Orientamento; 35

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