Libertà economica e libertà di fare impresa

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1 Una delegazione di Confindustria Catanzaro ha partecipato all assemblea nazionale di Capri Libertà economica e libertà di fare impresa Daniele Rossi: La questione meridionale deve tornare al centro dell agenda delle politiche di governo Matteo Colaninno e Daniele Rossi Libertà. Libertà economica e libertà di fare impresa. E quanto hanno chiesto i Giovani imprenditori di Confindustria il 5 e 6 ottobre scorso dal palco del Grand Hotel Quisisana di Capri ai rappresentanti delle istituzioni, della politica e dell economia seduti in platea. All assemblea ha preso parte una nutrita e qualificata delegazione dei Giovani imprenditori di Catanzaro, guidata dal presidente Daniele Rossi (hanno partecipato come delegati il vicepresidente Vincenzo Bertucci, il responsabile marketing Fortunato Lodari, Emanuele Bertucci e Giuseppe Rubino, oltre al presidente regionale dell associazione Florindo Rubbettino). Il tema della libertà economica in Italia, ma soprattutto nel Sud, è stato quello che ha trainato i lavori dell assemblea, conclusi dalla relazione del presidente nazionale degli under 40 di Confindustria Matteo Colanino e dall intervento del leader nazionale degli indu- 6

2 striali Luca Cordero di Montezemolo. A margine del Convegno, Daniele Rossi, che con Florindo Rubbettino fa parte del Comitato interregionale del Mezzogiorno dei Giovani industriali, ha ricordato come l attività imprenditoriale nelle regioni del Sud sia soffocata dalla burocrazia inefficiente, ma anche da un eccesso di prescrizioni amministrative. Al Sud spiega Daniele Rossi - le imprese sono oggettivamente subalterne ai poteri pubblici, perché nel Mezzogiorno non esistono le condizioni da economia di mercato. La questione meridionale deve tornare al centro dell agenda delle politiche di governo. Serve una fiscalità di vantaggio se si vuole tornare a parlare di attrattività e competitività, altrimenti si rischia di perdere la sfida anche con i paesi dell Est, dove la tassazione oscilla tra il 15 e il 25 per cento, mentre in Italia si dà grande enfasi a una diminuzione dello 0,5% della pressione fiscale, che è davvero poca cosa rispetto all infinità di disincentivi che le imprese meridionali devono superare per stare sul mercato. La pressione fiscale rimane tra le cause che fa precipitare il nostro Paese all'ultimo posto, tra i paesi avanzati, della classifica dell'index of Economic Freedom per libertà economica. Il 90% degli imprenditori valuta il sistema fiscale poco trasparente e dominato dall'incertezza con un fisco che, ad Oltre agli incentivi gli imprenditori del Sud hanno bisogno di condizioni normali in cui operare, a cominciare dalla sicurezza oggi, soffre di instabilità e incoerenza che di fatto rappresentano la tassa occulta più pesante e più pericolosa per l'impresa. Tagli a Irap e Ires - spiega Daniele Rossi - non sono un regalo alle aziende, ma l'unica via per restituire competitività al nostro territorio, ed è evidente che a questi tagli non debba accompagnarsi, come temiamo, un inasprimento dei tributi locali. Ma l eccessiva tassazione rimarca Daniele Rossi non può essere combattuta con lo sciopero fiscale. Anche i giovani imprenditori catanzaresi si uniscono al messaggio lanciato dal presidente nazionale Colaninno dal palco del convegno di Capri. Gli imprenditori devono pagare le tasse, e chi non paga le tasse è il peggior nemico del sistema imprenditoriale sano, perché avvia un meccanismo di concorrenza sleale. D altro canto occorre un fisco meno complesso, più giusto e più equo spiega Daniele Rossi e servizi che siano adeguati alle tasse pagate dalle imprese. Invece gran parte delle risorse del Paese vengono sprecate per mantenere l apparato burocratico. La spesa pubblica rispetto al Pil è troppo elevata, e la Pubblica amministrazione pretende, in maniera quasi sovietica, di dire a tutti che cosa fare e come farlo. Daniele Rossi torna quindi sulla questione degli incentivi alle imprese del Mezzogiorno: gli incentivi sono necessari per dare compe- C è l urgente necessità di una riforma elettorale prima di andare a nuove elezioni 7

3 titività al sistema produttivo del Sud. Ma non finanziamenti a pioggia, ma incentivi sotto forma di crediti d imposta, automatici e facili da ottenere quanto a semplicità delle procedure, o magari sotto forma di fiscalità di compensazione, proprio per consentire alle imprese del Sud di coprire le diseconomie presenti sul territorio che esse si trovano a dover fronteggiare. Ma oltre agli incentivi ha rimarcato Daniele Rossi - gli imprenditori del Sud hanno bisogno innanzitutto di condizioni normali in cui operare, a cominciare dalla sicurezza. Il presidente dei giovani imprenditori catanzaresi ha quin- Alcuni componenti della delegazione presente a Capri Dall Attesa all Impresa Capri è stata anche un occasione di confronto tra il Gruppo Giovani Imprenditori di Catanzaro e le altre realtà territoriali. Molto apprezzata dai colleghi delle altre regioni l istituzione del premio Dall Attesa all Impresa nata sotto la presidenza di Aldo Ferrara e ripresa dall attuale direttivo dell associazione, che ha inteso creare uno strumento concreto per aiutare ad avvicinare i giovani al mondo dell imprenditoria. L obiettivo del premio, infatti, è quello di promuovere la cultura d impresa nelle fasce giovanili, stimolando una competizione tra idee mediante la premiazione della migliore idea imprenditoriale. L aspirante imprenditore che si aggiudicherà il premio potrà usufruire di tutta una serie di servizi assicurati dal Comitato Promotore che vanno dalla consulenza ed assistenza nella ricerca delle fonti di finanziamento cui l iniziativa potrà accedere (con la redazione del business plan) al tutoraggio nella fase di avviamento dell attività per la redazione dello statuto, per l iscrizione nei vari uffici, per le procedure di concessione di autorizzazioni/licenze/idoneità sanitarie e/o amministrative, nonché per l impianto contabile del progetto. I soggetti destinatari del Premio sono le persone fisiche, in forma singola o associata, di età compresa tra i 18 ed i 40 anni, residenti nella provincia di Catanzaro, che non abbiano in corso un attività imprenditoriale. Sono ammesse le iniziative che prevedono progetti di impresa nei settori Agricoltura, Industria, Artigianato, Servizi, Turismo. Colaninno: non faremo lo sciopero fiscale I giovani imprenditori non faranno mai uno sciopero fiscale. Lo ha assicurato il presidente dei giovani imprenditori di Confindustria Matteo Colaninno, aprendo il convegno di Capri sulla Libertà economica. Lasciamo che ad evocare il fantasma dello sciopero fiscale siano i veri evasori. Non siamo noi, ha detto. Piuttosto, ha aggiunto, l'italia ha bisogno di una riconciliazione fiscale. Sarebbe il principale antidoto all'antipolitica. La strada maestra per riavvicinare politica e società, Stato e imprenditori, pubblico e privato. Allo stesso tempo però, Colaninno ha sottolineato che più del 90% degli imprenditori valuta il sistema fiscale non chiaro, poco trasparente e dominato dall'incertezza. Il fisco italiano - ha proseguito - soffre di instabilità e incoerenza: il continuo mutamento delle scelte del legislatore, la complessità dei tributi, l'incredibile varietà di interpretazioni applicative hanno privato gli imprenditori italiani di certezze, stravolgendo i piani di investimento delle imprese, rendendo le scelte degli imprenditori ostaggio di variabili imprevedibili e impreviste. 8

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5 di posto l attenzione su altri due temi emersi con forza dal convegno di Capri, e ribaditi da Montezemolo nella sua relazione: la necessità di una riforma elettorale prima di andare a nuove elezioni ( Andare alle elezioni con questa legge elettorale offende i cittadini ha detto il presidente di Confindustria), e il sostegno all iniziativa degli industriali siciliani, che hanno intrapreso una linea di tolleranza zero verso l illegalità, decidendo di espellere gli imprenditori che hanno collusioni o aderenze con le organizzazione criminali. Gran parte delle risorse del Paese vengono sprecate per mantenere l apparato burocratico Colaninno: non faremo lo sciopero fiscale I giovani imprenditori non faranno mai uno sciopero fiscale. Lo ha assicurato il presidente dei giovani imprenditori di Confindustria Matteo Colaninno, aprendo il convegno di Capri sulla Libertà economica. Lasciamo che ad evocare il fantasma dello sciopero fiscale siano i veri evasori. Non siamo noi, ha detto. Piuttosto, ha aggiunto, l'italia ha bisogno di una riconciliazione fiscale. Sarebbe il principale antidoto all'antipolitica. La strada maestra per riavvicinare politica e società, Stato e imprenditori, pubblico e privato. Allo stesso tempo però, Colaninno ha sottolineato che più del 90% degli imprenditori valuta il sistema fiscale non chiaro, poco trasparente e dominato dall'incertezza. Il fisco italiano - ha proseguito - soffre di instabilità e incoerenza: il continuo mutamento delle scelte del legislatore, la complessità dei tributi, l'incredibile varietà di interpretazioni applicative hanno privato gli imprenditori italiani di certezze, stravolgendo i piani di investimento delle imprese, rendendo le scelte degli imprenditori ostaggio di variabili imprevedibili e impreviste. Matteo Colaninno 10

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