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4 Indice CAPITOLO 1 LA STRUTTURA AGGREGATA DELL OFFERTA E DELLA DOMANDA Introduzione L offerta ricettiva I flussi di domanda La domanda turistica nella provincia di Latina...36 CAPITOLO 2 ANALISI DELLA DOMANDA Introduzione I campioni di turisti e residenti oggetto di indagine e lo strumento di rilevazione I risultati del campione di residenti I risultati del campione di turisti...46 CAPITOLO 3 SAN FELICE E IL SUO TERRITORIO: GLI ATTORI DEL SETTORE TURISTICO Introduzione e descrizione del campione di analisi La definizione dei territori concorrenti...53 CAPITOLO 4 IL RUOLO DELLE ISTITUZIONI LOCALI Introduzione Il disegno della ricerca Il quadro istituzionale I risultati La rete relazionale La concorrenza La domanda L offerta e l orientamento strategico La comunicazione e l immagine La distribuzione...79 CAPITOLO 5 - Ipotesi conclusive per un progetto di sviluppo strategico di San Felice Circeo Premessa L analisi S.W.O.T. del sistema turistico di San Felice Circeo...82 Bibliografia...95 Allegato A: QUESTIONARIO RIVOLTO AI RESIDENTI...96 Allegato B: QUESTIONARIO RIVOLTO AI TURISTI...99 Allegato C: QUESTIONARIO RIVOLTO AGLI OPERATORI TURISTICI Allegato D: QUESTIONARIO RIVOLTO ALLE ISTITUZIONI LOCALI...106

5 Premessa Questo studio fornisce una visione di sintesi del sistema turistico di San Felice Circeo, proponendosi di evidenziarne gli aspetti più significativi ai fini della eventuale elaborazione di una politica del turismo di questa località. Questi contenuti non hanno l ambizione di costituire una valutazione esaustiva delle condizioni di San Felice Circeo come località turistica, proponendosi piuttosto come una prima base di conoscenza a tutto tondo su cui innestare successivi approfondimenti. In linea generale, un sistema turistico è costituito da quattro componenti basilari: le caratteristiche paesaggistiche del luogo con l insieme di fattori di attrattività naturale, artistica, storico culturale; la domanda; Il sistema dell offerta turistica locale; il sistema delle istituzioni coinvolte nello sviluppo turistico dell area. Questa indagine si occupa della seconda, della terza e della quarta componente, in considerazione del fatto che la prima è stata oggetto di un approfondita indagine svolta nei mesi scorsi dal Dipartimento di Studi Urbani Università Roma Tre Anche la configurazione dell offerta turistica locale è stata oggetto della ricerca Libro bianco sul Circeo Questo lavoro ha, invece, voluto cogliere gli orientamenti dell offerta per quanto riguarda l evoluzione possibile di San Felice Circeo e le proprie specifiche problematiche competitive. Lo studio ha caratterere eminentemente empirico; per la parte macro, è basato sui dati statistici disponibili; per la parte di approfondimento specifico, fa invece riferimento alle risposte ottenute da tre distinti campioni individuati nell ambito dell insieme della domanda, dei soggetti che rappresentano l offerta turistica locale e delle istituzioni del territorio che si occupano in vario modo di turismo. Nell economia di questo lavoro, non è stato possibile condurre l indagine su aggregati statisticamente significativi; di conseguenza le valutazioni che emergono devono essere considerate come indicazioni di massima, non esaustive ma avvalorate dal fatto che è stata quasi sempre rilevata una forte convergenza delle opinioni. Va anche sottolineato che nel confronto con la domanda sono stati osservati consistenti elementi di pregiudizio che hanno influenzato e almeno in parte distorto le valutazioni; lo stesso problema, sia pure in misura meno forte ha riguardato una parte del campione relativo all offerta. Va per altro considerato che anche i pregiudizi rappresentano un modo significativo in cui si esprime la percezione che determinati soggetti hanno verso un contesto territoriale.

6 Un ulteriore difficoltà incontrata nel corso dell indagine, che ne ha inevitabilmente condizionato i risultati ottenuti, è stata la disponibilità solo parziale degli attori locali ad essere coinvolti e comunque un grado di attenzione non sempre pari alle esigenze della ricerca. La lettura dei dati statistici disponibili permette di chiarire il quadro di fondo entro cui si collocano le valutazioni su San Felice Circeo avanzate da residenti e turisti, da coloro che gestiscono le diverse componenti dell offerta turistica e da alcune tra le istituzioni locali. La chiarezza sulle tendenze aggregate, interpretate anche alla luce del più ampio scenario nazionale e internazionale, appare essenziale per interpretare nella giusta prospettiva gli stimoli che è stato possibile cogliere direttamente sul campo. I dati aggregati hanno anche aiutato l interpretazione della realtà micro sopperendo in parte a quella frammentazione delle rilevazioni appena ricordata. Si ritiene, tuttavia, che pur con i limiti esplicitati, la rilevazione della percezione che domanda, offerta turistica e istituzioni hanno di San Felice Carcero mantenga notevole valenza. Almeno tre appaiono essere i motivi di interesse; in primo luogo, la sua originalità; allo stato delle nostre conoscenze non sembrano esserci altre analisi che abbiano cercato di cogliere in maniera integrata le condizioni generali del sistema turistico sanfeliciano. In secondo luogo, la precisione delle linee di tendenza rilevate che in qualche modo sopperisce alla non significatività statistica delle fonti da cui provengono. Infine, l ampiezza delle tematiche trattate che fornisce una base adeguata per poter impostare l elaborazione delle ipotesi per lo sviluppo. Questo lavoro è il risultato dello sforzo congiunto di un gruppo di lavoro che ho coordinato, composto dal dott. Luca Pirolo, dalla dott.ssa Monica Longo, dal dott. Angelo Orsini e dal dott. Carlo Saverio Zanni. I membri del gruppo di lavoro sono anche gli autori delle diverse sue diverse parti; in particolare il dottor Pirolo ha curato il capitolo 1 ed ha participato alla stesura dei capitoli 2, 3 e 4 di cui risulta coautore insieme rispettivamente alla dottoressa Longo, al dottor Orsini e al dottor Zanni. Il sottoscritto ha curato il capitolo conclusivo. Nel presentare questo scritto, desidero ringraziare il prof. Gian Maria Gros Pietro, direttore del Dipartimento di studi economici e aziendali dell Università Luiss Guido Carli, che ha voluto la realizzazione di questo lavoro nell ambito del Dipartimento, e il dott. Alessandro Petti, Direttore Comunicazione, Innovazione e Progetti Luiss Guido Carli, cui si deve l intelligente stimolo iniziale alla realizzazione di questa ricerca. Roma, 15 ottobre 2005 prof. Matteo Caroli

7 Capitolo 1 LA STRUTTURA AGGREGATA DELL OFFERTA E DELLA DOMANDA 1.1. Introduzione L analisi dei flussi di movimento turistico rappresenta uno strumento fondamentale per comprendere l andamento dell economia a livello nazionale e locale. Il turismo, infatti, riveste nel nostro paese un ruolo di primo piano nella conoscenza e comprensione dei drivers esplicativi del processo di crescita economica e occupazionale di un territorio. Tale affermazione assume poi una valenza ancor più prominente in corrispondenza di aree geografiche in cui i trend economici risentono fortemente dell andamento turistico. Il riferimento, ovviamente, è a quei territori in cui l incidenza dei flussi economici generati dal sistema turistico sul prodotto interno lordo locale risulta essere molto elevata. Sulla base di queste considerazioni, il presente capitolo intende offrire una visione di sintesi dell offerta turistica come emerge dai dati aggregati di tipo quantitativo, mettendo in evidenza la scomposizione dei valori settoriali sia a livello aziendale (tipologie di strutture ricettive), sia a livello geografico. Quest ultimo livello di scomposizione, in particolare, permetterà di scendere nel dettaglio di approfondimento territoriale di nostra competenza, specificando il contributo della regione Lazio al raggiungimento del risultato nazionale e, successivamente, l apporto della provincia di Latina nelle performance turistiche della regione. 7

8 1.2. L offerta ricettiva 1 Secondo le statistiche elaborata dall Istituto Italiano di Statistica, gli esercizi ricettivi 2 presenti in Italia al 2003 (ultimo anno disponibile con dati non provvisori) sono ; dato che mostra una sostanziale stabilità rispetto all anno precedente, in cui il numero di tali strutture ricettive era pari a (Tabella 1.1). Il Veneto e il Trentino Alto Adige comprendono da soli circa la metà delle strutture ricettive del Paese; anche Friuli Venezia Giulia, Toscana ed Emilia Romagna mostrano una offerta anche molto consistente con un numero di esercizi tra i e gli oltre Con poco più di strutture, il Lazio si trova decisamente dietro il gruppo delle regioni forti (pur essendo posizionato meglio di Lombardia e Piemonte), mentre mostra un tessuto imprenditoriale più consistente rispetto alle altre regioni del centro-sud (Toscana esclusa). In proporzione alla struttura economica regionale, i dati disponibili evidenziano come l industria turistica nel Lazio è ancora relativamente poco sviluppata. Anche se il valore nazionale si presenta stabile nell ultimo biennio di rilevazione, i dati regionali mostrano una maggiore dinamicità, soprattutto a favore della Sicilia (+16,05%), della Puglia (+15,01%), dell Umbria (+9,18%) e della Campania (+8,60%). Anche il Lazio, che in valori assoluti occupa la sesta posizione, registra una crescita dei propri esercizi ricettivi, che si attesta al +2,43%. 1 Salvo diversa indicazione, i dati con tenuti nel presente paragrafo sono tratti ed elaborati dal SITIS (Sistema di Indicatori Territoriali delle Indagini Statistiche) dell ISTAT. In linea con le definizioni adottate dall ISTAT, tutti i dati sono imputabili ad attività connesse con il Turismo, inteso come le attività delle persone che viaggiano e alloggiano in luoghi diversi dall ambiente abituale, per non più di un anno consecutivo e per motivi di vacanze, affari ed altro. I tre fattori fondamentali del turismo sono: lo spostamento sul territorio deve avvenire verso luoghi diversi da quelli abitualmente frequentati (vengono esclusi pertanto gli itinerari percorsi verso i luoghi di residenza tra domicilio e luogo di lavoro e di studio, per recarsi a fare acquisti, per obblighi di famiglia,...); la durata dello spostamento non deve superare un certo limite oltre il quale il visitatore diventerebbe un residente del luogo: dal punto di vista statistico tale limite è fissato in sede ONU in un anno. La durata minima dello spostamento è di 24 ore o di un pernottamento e discrimina l escursionismo (meno di 24 ore e nessun pernottamento) dal turismo; il motivo principale dello spostamento deve essere diverso dal trasferimento di residenza (definitivo temporaneo) e dall esercizio di un attività lavorativa retribuita a carico dei fattori residenti nel luogo visitato. Ciò esclude dal turismo i movimenti migratori, anche stagionali, legati al lavoro nonché i trasferimenti dei diplomatici e dei militari (e delle loro famiglie) in un paese diverso dal proprio, nonché i rifugiati, i nomadi, ecc. 2 Per esercizi ricettivi si intende l insieme degli esercizi alberghieri e complementari, per la definizione dei quali si rimanda alle pagine successive del testo. 8

9 TABELLA 1.1 Numero esercizi ricettivi per Regione Regione Piemonte ,65% Valle d'aosta ,49% Liguria ,85% Lombardia ,01% Trentino Alto Adige ,47% Veneto ,54% Friuli Venezia Giulia ,60% Emilia Romagna ,21% Marche ,46% Toscana ,61% Umbria ,18% Lazio ,43% Campania ,60% Abruzzo ,35% Molise ,78% Puglia ,01% Basilicata ,56% Calabria ,10% Sicilia ,05% Sardegna ,34% ITALIA ,33% Fonte: nostra elaborazione su dati ISTAT (2005) All interno della regione, risultano superiori alla media le performance registrate dalle province di Roma, Viterbo e soprattutto dalla provincia di Latina, che nel suo complesso mostra una crescita delle strutture ricettive tra il 2002 e il 2003 dell 11,08% (Tabella 1.2). L aumento di esercizi attivi nella provincia di Latina di circa l 11% rappresenta un dato di un certo rilievo, soprattutto se confrontato con la crescita media regionale e con quella nazionale. Non viene, tuttavia, praticamente modificato l assoluto dominio della Provincia di Roma, che da sola copre circa il 70% dell offerta ricettiva regionale, mentre, sempre nel 2003, nella provincia di Latina risulta collocato l 8,2% delle strutture ricettive della regione. 9

10 TABELLA 1.2 Numero esercizi ricettivi Regione Lazio Roma ,42% Frosinone ,08% Latina ,08% Rieti ,93% Viterbo ,79% TOTALE ,43% Fonte: nostra elaborazione su dati ISTAT (2005) I dati appena esposti rappresentano la sintesi dell insieme delle strutture ricettive registrate e attive nelle regioni italiane. Appare tuttavia interessante prendere in esame anche la scomposizione di tali valori, suddividendoli, secondo la classificazione comunemente impiegata, tra strutture alberghiere e altre strutture complementari. Operando in questo modo, infatti, è possibile analizzare in maniera più attenta il settore turistico, specificando l apporto che i due comparti danno al risultato finale. Per il Lazio, è così possibile notare come la ripartizione tra esercizi alberghieri e altre strutture complementari mostri un maggior peso delle seconde (che costituiscono oltre il 60% delle strutture ricettive della Regione) rispetto ai primi. Sulla base di queste motivazioni, le tabelle 1.3 e 1.4 mostrano il numero di esercizi alberghieri suddivisi, rispettivamente, per regione italiana e provincia laziale. 10

11 TABELLA 1.3 Numero esercizi alberghieri per regione Piemonte ,34% Valle d'aosta ,82% Liguria ,00% Lombardia ,77% Trentino Alto Adige ,20% Veneto ,97% Friuli Venezia Giulia ,14% Emilia Romagna ,06% Marche ,37% Toscana ,04% Umbria ,89% Lazio ,14% Campania ,02% Abruzzo ,43% Molise ,06% Puglia ,50% Basilicata ,38% Calabria ,03% Sicilia ,62% Sardegna ,65% ITALIA ,74% Fonte: nostra elaborazione su dati ISTAT (2005) Occorre precisare che, secondo la definizioen ISTAT, i valori riferiti agli esercizi alberghieri (Tabella 1.3) includono gli alberghi da 1 a 5 stelle, i villaggi albergo, le residenze turistico-alberghiere, le pensioni, i residence, i motel, le residenze d epoca, gli alberghi meublé o garnì, le dimore storiche, i centri benessere (beauty farm) e tutte le altre tipologie di alloggio che in base alle normative regionali sono assimilabili agli alberghi. Tali esercizi, nel loro complesso, forniscono al comparto turistico un ammontare di posti letto di (disponibili in camere), ripartiti a livello nazionale come riportato nel grafico 1.1, da cui risulta una netta preponderanza delle regioni del nord-est che generano da sole il 37% dei posti letto disponibili su scala nazionale, seguite da quelle del centro con il 21%. Un dato che di fatto conferma quanto già detto in termini di numero di esercizi ricettivi per regione che, come visto nella tabella 1.1, vede il Veneto, il Trentino Alto Adige e il Friuli Venezia Giulia occupare le prime tre posizioni della graduatoria. 11

12 GRAFICO 1.1 Ripartizione per regione dei posti letto presenti nelle strutture alberghiere 16% 21% 9% 17% 37% Nord- ovest Nord- est Centro Sud Isole Fonte: nostra elaborazione su dati ISTAT (2005) Il Lazio, con i suoi esercizi alberghieri (pari ad oltre il 5% del totale nazionale), fornisce complessivamente camere, per un totale di posti letto, di cui oltre il 75% disponibili nella provincia di Roma, cui seguono la provincia di Frosinone con il 10%, la provincia di Latina con il 7%, la provincia di Viterbo con il 4% e quella di Rieti con poco meno del 2%. TABELLA 1.4 Numero esercizi alberghieri Regione Lazio Roma ,41% Frosinone ,30% Latina n.d. 177 n.d. Rieti ,38% Viterbo ,61% TOTALE ,14% Fonte: nostra elaborazione su dati ISTAT (2005) È utile precisare che, in termini di offerta alberghiera, la provincia di Roma aumenta ulteriormente in proprio peso sul totale regionale; al contrario, nell area di Latina, l offerta albergiera è relativamente meno sviluppata rispetto a quella ricettiva nel suo insieme, a testimonianza di un settore turistico che ha una struttura ancora prevalentemente poco avanzata. È interessante osservare che questo non deriva tanto dalla numerosità delle strutture alberghiere, che infatti nel loro insieme rappresentano quasi il 10% del totale regionale, quanto dalla loro dimensione. Il minor numero 12

13 complessivo di stanze offerte indica chiaramente che il sistema alberghiero nella provincia di Latina è costituito prevalentemente da strutture di piccole dimensioni, comunque mediamente minori di quello medio regionale. Questo dato acquisisce ulteriore significatività se si considera che, a livello regionale, nel periodo considerato, vi è stata una crescita netta del numero di esercizi alberghieri di oltre il 10%, ben superiore alla media nazionale, ferma allo 0,74%. A completamento dei dati sulla struttura ricettiva del comparto turistico intervengono le elaborazioni sugli esercizi complementari, riportate nelle tabelle 1.5 e 1.6. Ai fini statistici sono definiti esercizi complementari gli alloggi in affitto gestiti in forma imprenditoriale, i campeggi ed i villaggi turistici, gli alloggi agro-turistici, gli ostelli per la gioventù, le case per ferie, i rifugi alpini e gli Altri esercizi ricettivi non altrove classificati. Come per la ripartizione per macro aree geografiche dei posti letto per struttura alberghiera, anche nel caso di posti letto per altre strutture ricettive si registra una forte predominanza delle regioni del Nord-Est, con il 37% dei posti letto disponibili nel nostro paese, seguite da quelle centrali, cui spetta un ulteriore 26%. Il restante 37% è ripartito per il 18% al sud, per il 13% al nord-ovest e per il 6% nelle regioni insulari (Grafico 1.2). TABELLA 1.5 Numero esercizi complementari per regione Piemonte ,86% Valle d'aosta ,66% Liguria ,10% Lombardia ,19% Trentino Alto Adige ,07% Veneto ,88% Friuli Venezia Giulia ,91% Emilia Romagna ,20% Marche ,54% Toscana ,73% Umbria ,35% Lazio ,47% Campania ,41% Abruzzo ,93% Molise ,49% Puglia ,44% Basilicata ,30% Calabria ,44% Sicilia ,43% Sardegna ,50% ITALIA ,55% Fonte: nostra elaborazione su dati ISTAT (2005) 13

14 GRAFICO 1.2 Ripartizione per regione dei posti letto presenti nelle strutture ricettive complementari 18% 26% 6% 13% 37% Nord- ovest Nord- est Centro Sud Isole Fonte: nostra elaborazione su dati ISTAT (2005) Secondo i dati disponibili, il Lazio, che anche in questo caso occupa la sesta posizione, complessivamente, presenta un numero di esercizi complementari pari a 2.804, di cui oltre il 73% nella sola provincia di Roma, seguita dalla provincia di Viterbo, presso cui hanno sede il 9,49% degli esercizi complementari della regione, dalla provincia di Latina, che si attesta al 7,28% e dalle province di Rieti e Frosinone, rispettivamente al 5,92% e 3,74%. TABELLA 1.6 Numero esercizi complementari Regione Lazio Roma ,18% Frosinone ,93% Latina ,16% Rieti ,63% Viterbo ,26% TOTALE ,47% Fonte: nostra elaborazione su dati ISTAT (2005) Va sollotineata la forte crescita tra il 2002 e il 2003 dell offerta esistente nella provincia di Latina, enfatizzata anche dal consistente regresso di Rieti e Frosinone e dagli incrementi tutto sommato contenuti di Roma e Viterbo. Questo dato conferma un tendenziale spostamento della struttura ricerttiva della provincia di Latina verso la componente complementare che, è bene osservare, mostra un dinamismo maggiore di quella alberghiera anche nelle altre province laziali. 14

15 L analisi del numero di esercizi ricettivi (alberghieri e complementari) e dei relativi tassi di variazione costituisce certamente un primo dato per comprendere l andamento del comparto turistico a livello locale, tuttavia per una migliore analisi del fenomeno, si rende necessario un approfondimento, prendendo in considerazione anche un indice di ricettività. Tale indice viene calcolato come rapporto tra numero posti letto e numero strutture ricettive e fornisce quindi un indicazione sul dimensionamento e ricettività media degli esercizi alberghieri e complementari. Secondo tale indice, la ricettività della Regione Lazio è diminuita dello 0,56%, un dato determinato dalla riduzione dei valori delle singole province della Regione. Solo la provincia di Frosinone, infatti, segna un incremento del 5,14% a fronte di diminuzioni anche significative, soprattutto nel caso di Latina che registra un calo del - 7,62% e Viterbo che mostra una diminuzione del 7,13%. TABELLA 1.7 Indice di ricettività per Regione Piemonte 46,27 43,90-5,13% Valle d'aosta 65,65 62,98-4,07% Liguria 52,30 55,40 5,92% Lombardia 67,31 65,05-3,35% Trentino Alto Adige 29,05 29,08 0,12% Veneto 14,17 14,89 5,11% Friuli Venezia Giulia 16,30 16,03-1,69% Emilia Romagna 53,33 51,96-2,57% Marche 89,82 89,42-0,44% Toscana 50,47 49,54-1,83% Umbria 28,74 27,61-3,96% Lazio 54,39 54,09-0,56% Campania 72,72 68,35-6,01% Abruzzo 74,49 70,82-4,93% Molise 71,13 68,00-4,39% Puglia 117,64 105,43-10,38% Basilicata 72,43 77,83 7,45% Calabria 153,00 163,47 6,84% Sicilia 76,59 69,56-9,17% Sardegna 120,00 125,54 4,62% ITALIA 36,05 36,69 1,77% Fonte: nostra elaborazione su dati ISTAT (2005) 15

16 1.3. I flussi di domanda Nel 2004 le strutture alberghiere e complementari operanti nel nostro paese hanno registrato complessivamente 82 milioni e 968 mila arrivi 3, per un totale di 336 milioni e 843 mila presenze 4 (Istat, 2005). Tali valori, se confrontati con i dati dell anno precedente, mostrano una leggera crescita degli arrivi (appena inferiore allo 0,3%) e una lieve flessione delle giornate di presenza che, in termini percentuali, diminuiscono del 2,2%. Quest ultime hanno subito una contrazione più marcata per la componente italiana della clientela che segna un calo del -2,5% rispetto a quella straniera, la cui diminuzione si attesta al -1,7% (Tabella 1.9). TABELLA 1.9 Arrivi e presenze di turisti italiani e stranieri negli esercizi ricettivi (valori in migliaia) Numero Variazione Numero Variazione Movimento Clienti % rispetto al % rispetto al Arrivi , ,5 Presenze , ,5 Italiani Permanenza 4,29-1,8 4,20-2,1 media Arrivi , ,3 Presenze , ,7 Stranieri Permanenza 3,99-0,3 3,87-3,0 media Arrivi , ,3 Presenze , ,2 Totale Permanenza 4,16-1,2 4,06-2,4 media Fonte: ISTAT (2005) La scomposizione per tipologia di struttura ricettiva permette di scendere nel dettaglio del dato appena esposto circa il totale degli arrivi di italiani e stranieri in strutture alberghiere e complementari nel nostro paese. In particolare, mentre per le prime si assiste ad una crescita dello 0,78%, le seconde registrano un calo del -1,84%. Specificatamente, la crescita degli arrivi in strutture alberghiere è da attribuirsi in misura prevalente alla componente straniera della domanda turistica che per queste 3 Per arrivi si intende il numero di clienti, italiani e stranieri, ospitati negli esercizi ricettivi (alberghieri o complementari) nel periodo considerato. 4 Per presenze si intende il numero delle notti trascorse dai clienti negli esercizi ricettivi (alberghieri o complementari) 16

17 strutture cresce dell 1,88%, passando quindi dai arrivi del 2003 ai del A fronte di questo dato, appare sostanzialmente stabile (-0,01%) il valore riferito alla componente italiana. Nelle strutture complementari, invece, il contributo fornito al dato complessivo dalle due componenti della domanda è invertito, nel senso che la principale contrazione è da attribuirsi alla componente italiana che, con il passaggio dai arrivi del 2003 ai del 2004 segna un calo del -2,56% a fronte di un -0,95% riferito alla componente straniera. GRAFICO 1.3 Arrivi e presenze di turisti italiani e stranieri negli esercizi ricettivi 100% 80% % 80% % 60% 40% % % 20% 0% % Arrivi Italiani in Esercizi Alberghieri Arrivi Stranieri in Esercizi Alberghieri Arrivi Italiani in Esercizi Complementari Arrivi Stranieri in Esercizi Complementari 100% % 60% 40% % 0% Presenze Italiani in Esercizi Alberghieri Presenze Stranieri in Esercizi Alberghieri 100% 80% 60% 40% 20% 0% Presenze Stranieri in Esercizi Complementari Presenze Italiani in Esercizi Complementari Fonte: ISTAT (2005) Analogamente a quanto esposto in termini di arrivi, anche il dato sulle presenze risulta analizzabile più approfonditamente attraverso la scomposizione della domanda, da cui si evince che sono gli esercizi complementari a registrare una più consistente flessione (-3,76%) rispetto agli esercizi alberghieri (-1,41%). Difatti, sia per la componente italiana della domanda, sia per quella straniera si evidenziano nette riduzioni rispetto all anno precedente nelle presenze in esercizi ricettivi complementari. Infatti, la componente italiana passa da presenze del 2003 a del 2004; valori che in termini percentuali mostrano una diminuzione del 3,69%. Allo stesso modo, la componente straniera nel periodo segna un passaggio da presenze a e quindi un calo pari al 3,88%. Meno evidenti, seppur sempre con segno negativo, sono le variazioni nelle presenze in esercizi alberghieri: -1,91% per la componente italiana della domanda, che passa da a presenze; 17

18 -0,70% per la componente straniera che, invece, passa da presenze del 2003 a dello scorso anno. La scomposizione regionale degli arrivi in esercizi alberghieri mostra un elevata concentrazione dei dati (Tabella 1.10). Le prime 5 regioni (Veneto, Lazio, Toscana, Lombardia, Emilia-Romagna) assorbono, infatti, oltre il 57% del totale nazionale, con il Lazio che, in seconda posizione, registra 9,944 milioni di arrivi (dati provvisori del 2004). Tale valore determina una netta ripresa rispetto all anno precedente (in cui gli arrivi erano fermi a 8,274 milioni), e durante il quale si era registrata una flessione del 3,16% rispetto al TABELLA 1.10 Arrivi di turisti italiani e stranieri negli esercizi ricettivi suddivisi per regione Anno 2004 Dati provvisori REGIONI ITALIANI STRANIERI TOTALE Piemonte Valle d'aosta Lombardia Trentino-Alto Adige Veneto Friuli-Venezia Giulia Liguria Emilia-Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna ITALIA Fonte: ISTAT (2005) 18

19 TABELLA 1.11 Presenze di turisti italiani e stranieri negli esercizi ricettivi suddivisi per regione Anno 2004 Dati provvisori REGIONI ITALIANI STRANIERI TOTALE Piemonte Valle d'aosta Lombardia Trentino-Alto Adige Veneto Friuli-Venezia Giulia Liguria Emilia-Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna ITALIA Fonte: ISTAT (2005) Va comunque evidenziato che i dati appena esposti sulla regione Lazio scontano un problema di rilevazione degli anni passati. L Azienda di Promozione Turistica (ente preposto alla rilevazione di tali dati) di Roma, infatti, ha ripreso nel 2004 la raccolta delle informazioni sul movimento turistico nelle strutture alberghiere, precedentemente interrotta; la raccolta è comunque risultata incompleta. La mancanza dei dati relativi ad una parte delle strutture alberghiere e di tutti gli esercizi complementari ha comportato, quindi, da parte dell ISTAT, la necessità di utilizzare metodi differenziati di stima delle mancate risposte. Per gli esercizi complementari è stato adottato lo stesso metodo di stima utilizzato nel 2003 e ciò rende possibili i confronti con l anno precedente. Per le strutture alberghiere, invece, la disponibilità di informazioni effettive, per quanto parziali, ha introdotto una discontinuità che rende non confrontabili i dati del 2004 con quelli diffusi per il Maggiore significatività statistica deriva, invece, dall analisi dei dati riferiti al periodo per i quali, inoltre, è possibile considerare anche la scomposizione su base provinciale. La tabella 1.12 mostra, infatti, il contributo che nel periodo 19

20 considerato le province laziali hanno fornito al dato regionale, con la provincia di Latina che in valore assoluto occupa il secondo posto in termini di numero di arrivi per turismo, con un dato pari a e un tasso di crescita del 3,77%. Anche sulla scomposizione regionale delle presenze (al pari di quanto mostrato sugli arrivi) si assiste ad una forte concentrazione dei dati (Tabella 1.11). Anche in questo caso, infatti, le prime cinque regioni (Veneto, Trentino Alto Adige, Emilia- Romagna, Toscana, Lazio) fanno registrare oltre il 56% del totale nazionale. Il Lazio registra quasi 30 milioni di presenze annue, determinate per il 54,97% da turisti stranieri e per il restante 45,03% da turisti nazionali. Nel complesso si tratta di un dato molto significativo che, in considerazione dello stesso valore registrato nell anno precedente ( ), segna una crescita delle presenze del 14% 5. Scendendo in maniera approfondita nel dettaglio di quanto sinteticamente esposto nelle pagine precedenti, le tabelle seguenti ( ) mostrano la scomposizione regionale e per provincia laziale dei dati relativi agli arrivi e presenze in esercizi complementari e alberghieri. 5 Anche per questo dato valgono le considerazioni precedentemente esposte sui problemi di rilevazione dell APT di Roma che potrebbero in parte inficiare i dati commentati. 20

21 TABELLA 1.12 Arrivi totali negli esercizi ricettivi Piemonte ,00% Valle d'aosta ,08% Liguria ,35% Lombardia ,62% Trentino-Alto Adige ,71% Veneto ,72% Friuli-Venezia ,63% Giulia Emilia-Romagna ,99% Marche ,15% Toscana ,13% Umbria ,34% Lazio ,16% Campania ,50% Abruzzo ,17% Molise ,43% Puglia ,89% Basilicata ,19% Calabria ,61% Sicilia ,48% Sardegna ,91% TOTALE ,85% Roma ,84% Frosinone ,27% Latina ,77% Rieti ,48% Viterbo ,75% LAZIO ,16% Fonte: ISTAT (2005) In termini di arrivi, il Lazio mostra una chiara preponderanza della componente straniera (quasi 5 milioni di arrivi annui nel 2003, seppur con un calo su base annuale del -6,65%) rispetto a quella italiana (poco più di 3 milioni di arrivi, con un tasso di crescita del 2,55%). 21

22 TABELLA 1.13 Arrivi di italiani negli esercizi ricettivi TABELLA 1.14 Arrivi di stranieri negli esercizi ricettivi Piemonte ,26% Valle d'aosta ,61% Liguria ,08% Lombardia ,03% Trentino-Alto Adige ,78% Veneto ,85% Friuli-Venezia ,55% Giulia Emilia-Romagna ,40% Marche ,85% Toscana ,38% Umbria ,14% Lazio ,55% Campania ,15% Abruzzo ,93% Molise ,05% Puglia ,72% Basilicata ,73% Calabria ,83% Sicilia ,49% Sardegna ,79% TOTALE ,47% Piemonte ,58% Valle d'aosta ,86% Liguria ,69% Lombardia ,13% Trentino-Alto Adige ,75% Veneto ,16% Friuli-Venezia ,45% Giulia Emilia-Romagna ,96% Marche ,64% Toscana ,57% Umbria ,55% Lazio ,65% Campania ,66% Abruzzo ,71% Molise ,77% Puglia ,94% Basilicata ,35% Calabria ,06% Sicilia ,06% Sardegna ,61% TOTALE ,71% Roma ,46% Frosinone ,95% Latina ,94% Rieti ,98% Viterbo ,84% LAZIO ,55% Roma ,24% Frosinone ,53% Latina ,94% Rieti ,58% Viterbo ,80% LAZIO ,65% Fonte: ISTAT (2005) Fonte: ISTAT (2005) 22

23 Tali arrivi risultano maggiormente indirizzati verso le strutture alberghiere rispetto alle strutture complementari (Tabella 1.15, 1.16); tuttavia le variazioni percentuali su base annua mostrano una significativa crescita delle seconde (+ 5,45%) e una flessione delle prime (- 4,33%). TABELLA 1.15 Arrivi totali negli esercizi alberghieri TABELLA 1.16 Arrivi totali negli esercizi complementari Piemonte ,92% Valle d'aosta ,99% Liguria ,11% Lombardia ,42% Trentino-Alto Adige ,89% Veneto ,14% Friuli-Venezia ,70% Giulia Emilia-Romagna ,58% Marche ,76% Toscana ,57% Umbria ,18% Lazio ,33% Campania ,00% Abruzzo ,88% Molise ,92% Puglia ,85% Basilicata ,74% Calabria ,79% Sicilia ,52% Sardegna ,19% TOTALE ,03% Piemonte ,19% Valle d'aosta ,51% Liguria ,06% Lombardia ,91% Trentino-Alto Adige ,87% Veneto ,89% Friuli-Venezia ,60% Giulia Emilia-Romagna ,54% Marche ,22% Toscana ,19% Umbria ,53% Lazio ,45% Campania ,86% Abruzzo ,67% Molise ,87% Puglia ,70% Basilicata ,63% Calabria ,34% Sicilia ,38% Sardegna ,34% TOTALE ,87% Roma ,00% Frosinone ,99% Latina ,07% Rieti ,51% Viterbo ,66% LAZIO ,33% Roma ,98% Frosinone ,67% Latina ,75% Rieti ,81% Viterbo ,84% LAZIO ,45% Fonte: ISTAT (2005) Fonte: ISTAT (2005) 23

24 In termini di presenza (Tabella 1.17) il dato del Lazio (24 milioni di presenza) continua a registratre una consistenza maggiore della componente straniera (pari a 13,5 milioni) rispetto quella italiana (ferma a 10,5 milioni) TABELLA 1.17 Presenze Totali negli esercizi ricettivi Piemonte ,09% Valle d'aosta ,81% Liguria ,31% Lombardia ,43% Trentino-Alto Adige ,88% Veneto ,53% Friuli-Venezia ,72% Giulia Emilia-Romagna ,09% Marche ,89% Toscana ,10% Umbria ,53% Lazio ,55% Campania ,02% Abruzzo ,78% Molise ,29% Puglia ,31% Basilicata ,74% Calabria ,09% Sicilia ,04% Sardegna ,19% TOTALE ,24% Roma ,78% Frosinone ,92% Latina ,98% Rieti ,02% Viterbo ,51% LAZIO ,55% Fonte: ISTAT (2005) 24

25 Tuttavia, mentre le presenze di Italiani crescono seppur ad un tasso non sostenuto (+ 0,53%), quello straniere segnano a livello regionale un calo rilevante del - 6,50%, con punte del -20,73% per la sola provincia di Viterbo. TABELLA 1.18 Presenze di italiani negli esercizi ricettivi TABELLA 1.19 Presenze di stranieri negli esercizi ricettivi Piemonte ,85% Valle d'aosta ,95% Liguria ,85% Lombardia ,92% Trentino-Alto ,74% Adige Veneto ,20% Friuli-Venezia ,21% Giulia Emilia-Romagna ,00% Marche ,12% Toscana ,66% Umbria ,51% Lazio ,53% Campania ,06% Abruzzo ,64% Molise ,12% Puglia ,32% Basilicata ,33% Calabria ,66% Sicilia ,76% Sardegna ,32% TOTALE ,54% Piemonte ,72% Valle d'aosta ,08% Liguria ,03% Lombardia ,02% Trentino-Alto ,10% Adige Veneto ,95% Friuli-Venezia ,06% Giulia Emilia-Romagna ,38% Marche ,67% Toscana ,63% Umbria ,29% Lazio ,50% Campania ,19% Abruzzo ,76% Molise ,09% Puglia ,61% Basilicata ,29% Calabria ,89% Sicilia ,12% Sardegna ,14% TOTALE ,06% Roma ,25% Frosinone ,58% Latina ,70% Rieti ,59% Viterbo ,07% LAZIO ,53% Roma ,03% Frosinone ,76% Latina ,43% Rieti ,82% Viterbo ,73% LAZIO ,50% Fonte: ISTAT (2005) Fonte: ISTAT (2005) 25

26 Valori con il segno meno si ottengono anche in riferimento alle statistiche sulle presenze di turisti negli esercizi alberghieri (-4,77%). Al contrario, crescono gli esercizi complementari ad un tasso del +0,98%. TABELLA 1.20 Presenze totali negli esercizi alberghieri TABELLA 1.21 Presenze totali negli esercizi complementari Piemonte ,04% Valle d'aosta ,77% Liguria ,49% Lombardia ,31% Trentino-Alto ,99% Adige Veneto ,59% Friuli-Venezia ,88% Giulia Emilia-Romagna ,30% Marche ,72% Toscana ,92% Umbria ,39% Lazio ,77% Campania ,19% Abruzzo ,39% Molise ,81% Puglia ,08% Basilicata ,86% Calabria ,58% Sicilia ,17% Sardegna ,95% TOTALE ,86% Piemonte ,51% Valle d'aosta ,92% Liguria ,94% Lombardia ,89% Trentino-Alto ,45% Adige Veneto ,45% Friuli-Venezia ,62% Giulia Emilia-Romagna ,18% Marche ,04% Toscana ,79% Umbria ,39% Lazio ,92% Campania ,14% Abruzzo ,32% Molise ,15% Puglia ,20% Basilicata ,32% Calabria ,04% Sicilia ,06% Sardegna ,44% TOTALE ,01% Roma ,21% Frosinone ,37% Latina ,41% Rieti ,54% Viterbo ,37% LAZIO ,77% Roma ,45% Frosinone ,84% Latina ,93% Rieti ,18% Viterbo ,91% LAZIO ,92% Fonte: ISTAT (2005) Fonte: ISTAT (2005) 26

27 Dopo aver analizzato i flussi turistici nazionali e suddivisi per regione di destinazione, appare interessante entrare nel dettaglio della provincia di Latina, evidenziando i dati disponibili in termini di arrivi e presenze nelle strutture ricettive presenti in provincia. Complessivamente, sulla base dei dati pubblicati dall EURES (2005), il bilancio del settore turistico per la provincia di Latina nel 2004 si è chiuso con un risultato negativo che si manifesta sia negli arrivi, sia nelle presenze. Rispettivamente, infatti, gli arrivi di turisti in provincia nello scorso anno rispetto al 2003 segnano un calo del - 3,2%, mentre la diminuzione delle presenze si attesta sul -5,4% (Tabella 1.22). TABELLA 1.22 Arrivi e presenze turistiche nella provincia di Latina (periodo primi 11 mesi 2004 e variazioni percentuali rispetto al 2003) Totale Turisti Arrivi Var. % Presenze Var. % Gen , ,5 Feb , ,2 Mar , ,6 Apr , ,0 Mag , ,6 Giu , ,0 Lug , ,3 Ago , ,1 Set , ,0 Ott , ,5 Nov , ,9 Totale , ,4 Fonte: EURES (2005) Si tratta, ovviamente, di valori complessivi che prendono in considerazione l andamento su base mensile dei dati registrati. Scendendo nel dettaglio temporale, si può notare come le flessioni più significative, soprattutto in termini di presenze, siano da attribuire ai mesi estivi, ovvero quelli più significativi. In particolare, il mese di giugno ha visto una netta riduzione dei flussi turistici in provincia sia in termini di arrivi (- 13,4%), sia in termini di presenze (-12%). Anche il periodo di Agosto ha fatto registrare cali sensibili tanto negli arrivi (-5,4%), quanto nelle presenze (-8,31%). Al contrario, è il mese di marzo che presenta la crescita più significativa di questi valori (rispettivamente pari a +8% per gli arrivi e +8,6% per le presenze). Da evidenziare, inoltre, come in valore assoluto i dati relativi alla ripartizione dei flussi 27

28 turistici in provincia per mese solare mostrano una relativa stabilità in termini di arrivi (i cui valori più bassi sono registrati in corrispondenza di inizio anno) e un forte picco delle presenze durante la stagione estiva (Grafico 1.4). GRAFICO 1.4 Arrivi e presenze turistiche nella provincia di Latina (periodo primi 11 mesi 2004) Gen. Feb. Mar. Apr. Mag. Giu. Lug. Ago. Set. Ott. Nov. Arrivi Presenze Fonte: EURES (2005) Va comunque sottolineato che i valori registrati su base provinciale presentano andamenti divergenti anche a seconda delle tipologie di utenti che determinano i flussi in questione. La flessione evidenziata a livello aggregato sia sugli arrivi, sia sulle presenze, infatti, è da imputarsi esclusivamente al turismo italiano, che, nei mesi di rilevazione, mostra un decremento del -4,5% sugli arrivi e un calo del -6,4% nelle presenze (Tabella 1.23). Al contrario, i flussi turistici originati da stranieri segnano un andamento positivo che si manifesta in una moderata crescita delle presenze (+0,5%) e un significativo aumento degli arrivi (+5,6%). L interpretazione diretta di questo dato può portare alla considerazione che il territorio provinciale accresce il proprio livello di attrattiva verso le masse turistiche straniere, ma vede progressivamente ridursi l interesse da parte della domanda italiana. Per approfondire queste considerazioni, la tabella 1.23 mostra su base mensile gli arrivi e le presenze di turisti, scomposti nelle due componenti della domanda. 28

29 TABELLA 1.23 Arrivi e presenze di turisti italiani e stranieri nella provincia di Latina (periodo primi 11 mesi 2004 e variazioni percentuali rispetto al 2003) Totale Turisti Italiani Totale Turisti Stranieri Arrivi Var. % Presenze Var. % Arrivi Var. % Presenze Var. % Gen , , , ,1 Feb , , , ,3 Mar , , , ,5 Apr , , , ,6 Mag , , , ,4 Giu , , , ,6 Lug , , , ,5 Ago , , , ,2 Set , , , ,6 Ott , , , ,9 Nov , , , ,8 Totale , , , ,5 Fonte: EURES (2005) Come è facile immaginare, i mesi estivi presentano i valori assoluti più significativi sia per la componente italiana della domanda, sia per quella estera. Nel dettaglio i mesi di luglio e settembre mostrano i trend di crescita più alti nel confronto con il periodo precedente. Specificatamente, luglio segna una crescita del 2,9% della domanda italiana e del 6,7% della domanda estera, mentre settembre mostra rispettivamente aumenti del 3,5% e del 19,6%. Il mese di luglio, inoltre, costituisce il periodo di maggior afflusso turistico nella provincia, dato che i valori più elevati sia per la componente italiana sia per quella straniera della domanda turistica sono registrati in questo periodo dell anno (Grafico 1.5). Per quanto riguarda, invece, il mese di Agosto, l aumento degli arrivi turistici generati da stranieri (+7,5%) non è sostenuto da un parallelo incremento delle presenze che diminuiscono del -10,2%, determinando, conseguentemente, una riduzione della permanenza media nel mese (Eures, 2005). 29

30 GRAFICO 1.5 Arrivi e presenze di turisti italiani e stranieri nella provincia di Latina Gen. Feb. Mar. Apr. Mag. Giu. Lug. Ago. Set. Ott. Nov. Gen. Feb. Mar. Apr. Mag. Giu. Lug. Ago. Set. Ott. Nov. Arrivi Turisti Italiani Arrivi Turisti Stranieri Presenze Turisti Italiani Presenze Turisti Stranieri Fonte: Nostra elaborazione su dati EURES (2005) Anche la suddivisione dei valori appena esposti in funzione degli esercizi ricettivi permette di trarre alcune ulteriori considerazioni sull andamento dei flussi turistici nella provincia di Latina. Dai dati disponibili, infatti, è possibile affermare che il saldo negativo con cui si è chiuso il bilancio turistico provinciale ha fatto sentire i suoi effetti in misura molto più consistente negli esercizi complementari rispetto agli esercizi alberghieri (Tabella 1.24). TABELLA 1.24 Arrivi, presenze e permanenze medie mensili di turisti nella provincia di Latina (periodo primi 11 mesi 2004 e variazioni percentuali rispetto al 2003) Esercizi Alberghieri Esercizi Complementari Arrivi Var. Presenze Var. Perm. Arrivi Var. Presenze Var. Perm. % % media % % media Gen , ,8 4, , ,7 11,0 Feb , ,6 4, , ,1 12,8 Mar , ,3 3, ,1 11,1 42,5 Apr , ,5 3, , ,5 4,0 Mag ,4 3, , ,8 3,6 13,1 Giu , ,7 3, ,7 5,3 19,4 Lug , ,3 4, , ,7 8,9 Ago , ,2 5, ,1 16,0 12,4 Set , ,1 4, , ,2 9,9 Ott , ,1 3, ,4 7,2 46,1 Nov , ,9 4, , ,1 7,5 Totale , ,6 4, , ,3 8,8 Fonte: EURES (2005) 30

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