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1 L esperto qualificato nell attivit attività del Corpo nazionale dei Vigili dei Fuoco Ing. Michele MAZZARO Comandante provinciale VV.F. di Vercelli Corpo Nazionale Vigili del Fuoco 1

2 Introduzione La Circolare 2084 del 13/3/2012 Attività di soccorso (squadre specialistiche di intervento) Detenzione di sorgenti radioattive Pianificazione delle emergenze Conclusioni Corpo Nazionale Vigili del Fuoco 2

3 VVF e radioattività Soccorso tecnico Difesa civile Controllo radioattività Regime giuridico ed autorizzativo Pianificazione di intervento Corpo Nazionale Vigili del Fuoco 3

4 Individuazione dei Dirigenti Nomina dell Esperto Qualificato Nomina del Medico Autorizzato Classificazione dei lavoratori Classificazione delle aree di lavoro Valori di dose massimi assorbibili (lavoratori e popolazione) Sorveglianza fisica dei lavoratori e delle aree classificate Sorveglianza Esposti medica dei Lavoratori alcune questioni da chiarire.. Corpo Nazionale Vigili del Fuoco 4

5 Azioni necessarie ad assicurare il rispetto degli adempimenti autorizzativi sia per l avvio l di nuove attività con R.I. sia per modifiche delle attività già autorizzate. Provvedono che sia eseguita la classificazione dei lavoratori interessati fornendo all Esperto qualificato le necessarie informazioni. Organizzano le attività indicando le corrette modalità esecuzione del lavoro nel rispetto delle vigenti norme. Provvedono che i lavoratori siano forniti ed utilizzino i mezzi di sorveglianza dosimetrica e di protezione indicati dall E.Q. IL DIRIGENTE/DATORE DI Provvedono affinché i singoli lavoratori osservino le norme interne di sicurezza, seguendo le corrette modalità di esecuzione del lavoro. LAVORO E IL COMANDANTE PROVINCIALE VV.F.!!! Provvedono affinché siano segnalate, mediante appositi contrassegni, sia le aree classificate a rischio sia le sorgenti di radiazioni ionizzanti immagazzinate di Corpo Nazionale Vigili del Fuoco 5

6 Alcuni compiti dell esperto esperto qualificato Assicura la sorveglianza fisica, cioè l insieme delle valutazioni, delle misure, degli esami effettuati delle indicazioni fornite, dei provvedimenti e dei dispositivi adottati al TUTTI fine di QUESTI garantire la ADEMPIMENTISONO garantire la protezione sanitaria dei lavoratori e della popolazione. I momenti più significativi sono: NECESSARI PER I VV.F.??? redigere E SE LO la relazione FOSSERO, di valutazione CHI dei LI rischi; classificare le aree di lavoro; classificare DOVREBBE/POTREBBE i lavoratori; ASSOLVERE indicare A SUPPORTO i mezzi di DEI sorveglianza COMANDANTI dosimetrica individuale o ambientale PROVINCIALI e dei dispositivi VV.F. di protezione;??? rilasciare il benestare ai progetti di impianti e per l avvio delle attività; eseguire la valutazione delle dosi individuali e delle introduzioni dei radionuclidi; partecipare alla formazione e informazione dei lavoratori..la risposta dell Amministrazione Corpo Nazionale Vigili del Fuoco 6

7 ACCORDO QUADRO C.N.VV.F. ANPEQ DEL 10 DICEMBRE 2012 Corpo Nazionale Vigili del Fuoco 7 PERCIO..

8 ESPERTI QUALIFICATI PER ATTIVITA VV.F. Attività di soccorso e nuovo concetto di emergenza radiologica (art. 74 D.Lgs. 230/95 e ss.mm.ii.) Sorgenti detenute presso i Comandi VF e relativo regime autorizzativo Pianificazione delle emergenze nucleari e radiologiche (piani di intervento, di emergenza esterna, di trasporto materie radioattive, di rinvenimento sorgenti orfane, ecc) Corpo Nazionale Vigili del Fuoco 8

9 Attività di soccorso personale VF può comportare situazioni nelle quali vi sia necessità ed urgenza di attuare interventi con presenza di sorgenti radioattive significative (es. fusioni accidentali). Tali situazioni configurano ai sensi della vigente normativa possibili esposizioni di emergenza a radiazioni ionizzanti che sono regolamentate dall art. 74 del D. Lgs. 230/95 e ss.mm.ii. Il citato articolo prevede l obbligo per il datore di lavoro di acquisire da un Esperto Qualificato di radioprotezione una relazione che descriva le circostanze ed i motivi dell esposizione e che contenga la valutazione delle dosi per i lavoratori interessati. La mancata osservazione dell art. 74, comma 1 è sanzionata penalmente. Corpo Nazionale Vigili del Fuoco 9

10 esposizione giustificata in condizioni particolari per soccorrere individui in pericolo, prevenire l'esposizione di un gran numero di persone, o salvare un'installazione di valore, e che può provocare il superamento di uno dei limiti di dose fissati per i lavoratori esposti 10 Corpo Nazionale Vigili del Fuoco 10

11 Il nuovo concetto di emergenza radiologica introdotto dalla normativa italiana non limita l esposizione di emergenza a quei casi in cui il personale superi effettivamente il pertinente limite di dose ma comprende tutte quelle situazioni in cui vi sia il rischio di superamento del limite stesso e si manifesti nel contempo un carattere di necessità ed urgenza di attuare azioni. Corpo Nazionale Vigili del Fuoco 11

12 Direzione Centrale Emergenza e Soccorso Tecnico Corpo Nazionale Vigili del Fuoco 12

13 Direzione Centrale Emergenza e Soccorso Tecnico Ministero dell Interno Corpo Nazionale Vigili del Fuoco 13

14 Numero di ritrovamenti e tipologie delle sotanze radioattive nell'attività di monitoraggio dall'8 giugno 2008 al 28 febraio 2010 totale 160 ritrovamenti sostanze Iodio 131 Tecnezio 99 m Samario 153 figli del Torio 232 e Potassio 40 Indio 111 Sost. incognite lamiere autocarri Renio 186 Corpo Nazionale Vigili del Fuoco 14

15 Direzione Centrale Emergenza e Soccorso Tecnico Ministero dell Interno Corpo Nazionale Vigili del Fuoco 15

16 Direzione Centrale Emergenza e Soccorso Tecnico Corpo Nazionale Vigili del Fuoco 16

17 Direzione Centrale Emergenza e Soccorso Tecnico Principali esperienze dei VV.F. nei trasporti di materie radioattive Trasferimento combustibile irraggiato dal deposito AVOGADRO (Vercelli) e dalla Centrale di Trino (Vercelli) alla Francia Trasferimento materie fissili dal Centro EURATOM di Ispra alla Francia ed agli Stati Uniti Trasporti del combustibile irraggiato dalla Centrale di Caorso (Piacenza) alla Francia Corpo Nazionale Vigili del Fuoco 17

18 Direzione Centrale Emergenza e Soccorso Tecnico Corpo Nazionale Vigili del Fuoco 18

19 Direzione Centrale Emergenza e Soccorso Tecnico Per tutte le fasi del trasporto è stato previsto al seguito la presenza di squadre radiometriche ed antincendio dotate della strumentazione e degli equipaggiamenti necessari. Corpo Nazionale Vigili del Fuoco 19

20 Direzione Centrale Emergenza e Soccorso Tecnico Organizzazione dei soccorritori VV.F. nelle operazioni di trasporto I Vigili del Fuoco hanno preso parte a tutte le operazioni di trasporto di materie radioattive e fissili in quanto incaricati dalle pianificazioni di emergenza della garanzia della safety SICUREZZA ANTINCENDIO COMPITI VVF RADIOPROTEZIONE Corpo Nazionale Vigili del Fuoco 20

21 Direzione Centrale Emergenza e Soccorso Tecnico Il servizio di dosimetria neutronica messo a punto è basato su dosimetri cosiddetti a bolle della Bubble Technologies Corpo Nazionale Vigili del Fuoco 21

22 Direzione Centrale Emergenza e Soccorso Tecnico SCHEDA DOSIMETRICA PERSONALE per ciascun soccorritore VV.F. conforme alla normativa vigente Corpo Nazionale Vigili del Fuoco 22

23 Direzione Centrale Emergenza e Soccorso Tecnico Ministero dell Interno Corpo Nazionale Vigili del Fuoco 23

24 D.L.gs. 241/00 prevede la creazione di squadre speciali di intervento per emergenze N/R, suscettibili di assorbire dosi più elevate rispetto agli altri soccorritori. Tali squadre, oggi non ancora costituite in ambito VF, devono essere formate da lavoratori classificati come esposti in categoria A ai quali deve essere assicurata la sorveglianza medica da parte del medico autorizzato e la sorveglianza fisica da parte dell esperto qualificato. Corpo Nazionale Vigili del Fuoco 24

25 Pratiche Pratiche Pratiche Popolazione Lavoratori esposti Lavoratori esposti 1 msv 20 msv 20 msv Cat. B Cat. A Interventi Interventi Interventi Soccorritori Squadre Volontari esposti speciali 20 msv 100 msv (500 msv) Cat. A Cat. A Corpo Nazionale Vigili del Fuoco 25

26 Tutti i Comandi provinciali VF posseggono piccole sorgenti radioattive di Sr-90 in strumenti di misura della radioattività, sorgenti di Am-241 nello strumento IMS di rilevazione chimica, sorgenti di calibrazione per spettrometria gamma (solo alcuni comandi). In linea di massima tali sorgenti determinano l applicazione del Capo VIII del D. Lgs. 230/95 s.m.i. limitatamente ad alcuni aspetti che richiedono la professionalità dell esperto qualificato (acquisizione della relazione di radioprotezione ed adempimenti conseguenti). Corpo Nazionale Vigili del Fuoco 26

27 Per una parte delle sorgenti il Ministero ha in passato trasmesso a tutti i comandi una relazione dell esperto qualificato dott. Petrone che consente di adempiere a quanto richiesto dalla legge. Si sottolinea che il possesso di più sorgenti radioattive da parte di un comando potrebbe far entrare nell ambito del regime autorizzativo con necessità di ottenere il nulla osta rilasciato dal Prefetto ( categoria B ). L ottenimento del nulla osta è subordinato alla presentazione di documentazione compilata dall esperto qualificato. Corpo Nazionale Vigili del Fuoco 27

28 Campo di applicazione delle disposizioni del Capo X Sezione 1 Piani di Emergenza - Installazioni di cui al Capo VI (Impieghi di Categoria A e B) PIANO DI INTERVENTO - Installazioni Nucleari (Capo VII) PIANO DI EMERGENZA ESTERNO - Impianti al di fuori del territorio nazionale PIANO NAZIONALE DPCM 19 MARZO Eventi non correlabili con specifiche aree del territorio nazionale PIANO NAZIONALE DPCM 19/3/ Navi a propulsione nucleare in sosta in aree portuali PIANIFICAZIONE DPCM Trasporto materie radioattive PIANIFICAZIONE DPCM Interventi in esposizioni prolungate a seguito di emergenza radiologica o pratica non più in atto Art. 115 ter- quaterquinquies Art. 116, 117, 118, , 123 Art Art Art Art Art. 126 bis Corpo Nazionale Vigili del Fuoco 28

29 Oltre ai noti piani di emergenza esterna ed al piano nazionale, sono introdotti i piani di intervento relativi alle installazioni di cui all articolo 115 ter, approvati secondo le disposizioni della legge 24 febbraio 1992, n.225 Nota prot. n. DPC/PREA/65701 del del Dipartimento della Protezione Civile: Prefetto 29 Corpo Nazionale Vigili del Fuoco 29

30 Origine antropica 1. smarrimento 2. furto 3. azione criminosa che possa portare a danneggiare le sorgenti 4. esplosione da reazione chimica incontrollata 5. incendio (doloso o meno) 6. manutenzione di ambienti o impianti 7. sversamento accidentale di reflui contaminati Corpo Nazionale Vigili del Fuoco 30

31 Origine naturale 1. evento sismico 2. allagamento 3. incendio da innesco naturale (fulmine) Per ciascuno di questi eventi occorre effettuare la valutazione del rischio per individuare in quali casi si deve approfondire l analisi, arrivando alla stima della dose che potrà essere assorbita dai lavoratori, dai componenti le squadre di emergenza, dalla popolazione (gruppi critici) Corpo Nazionale Vigili del Fuoco 31

32 Evento Provvedimen ti di prevenzione adottati Probabilità di accadimento Gravità dell evento Provvedimen ti di prevenzione da adottare Tale approccio è in accordo con il DM 10/3/1998 che indica le modalità di conduzione della valutazione del rischio di incendio ma la metodologia è applicabile anche ad altri eventi accidentali. Corpo Nazionale Vigili del Fuoco 32

33 Evento Provvedimenti di prevenzione adottati Probabilità di accadimento Gravità dell evento Provvedimenti di prevenzione da adottare Allagamento di luogo con sorgenti radioattive non sigillate Soglia rialzata del deposito- procedure stoccaggio sorgenti Trascurabile per il deposito di rifiuti; da considerare per un laboratorio sotterraneo in zona soggetta ad allagamento Richiedere al Comune informazioni sull alluvionabilità del sito. Valutare la gravità in funzione di attività e radionuclide Realizzazione di dighe a protezione dell impianto. Nei casi più semplici conservare le sorgenti in contenitori sigillati Incendio Indicare se la costruzione è protetta da fulmini, impianto antincendio presente, formazione del personale Bassa, media o alta a seconda dei casi e facendo riferimento all impianto in cui la sorgente è inserita Da stimare partendo dalla classificazione ISO della sorgente, carico di incendio e compartimenti Vietare manutenzioni pericolose (es. saldature) in presenza di sorgenti. Proporre compartimentazioni Esperto antimcendio Corpo Nazionale Vigili del Fuoco 33

34 a) Sorgente permane con le caratteristiche di sigillata ma vengono danneggiate le schermature di protezione. Rischio di irradiazione esterna b) Sorgente perde le caratteristiche di sigillata e diventa possibile la fuoriuscita di radionuclide. Rischio di contaminazione locale. c) Sorgente sigillata vaporizza ovvero nel caso di sorgente non sigillata Rilascio in atmosfera (importanza dei dati meteorologici per il calcolo del pennacchio) E uno scenario che inviluppa gli altri anche se molto improbabile per le sorgenti sigillate se si tiene conto della classificazione ISO delle stesse (che prevede prove di temperatura, pressione, choc termico meccanico, vibrazione ed urto) Corpo Nazionale Vigili del Fuoco 34

35 Per lo scenario c) occorre rispondere alle seguenti domande: Quale e quanto radionuclide c era? A max istantantanea (da Nulla Osta all impiego) Corpo Nazionale Vigili del Fuoco 35

36 Che frazione ne è stata rilasciata? IAEA TECDOC 1162(2000): Generic procedures for assessment and response during a radiological emergency Vengono presentati i valori di Fire Release Fraction FRF = A rilasciata /A coinvolta per i principali radionuclidi Esempio Radionclide FRF I 131 5x10 1 Tc 99m 1x10 2 Ir 192 1x10 3 Corpo Nazionale Vigili del Fuoco 36

37 Quanta ne èentrata nelle persone? 10 6 volte l attività coinvolta (A. Brodsky: Resuspension Factors and probabilities of intake of materials in process, Health Physics, vol. 39, pp , 1980); Rappresenta: La frazione di materiale manipolato che viene inalata da un lavoratore in un incidente o esplosione La frazione di materiale rilasciato da un attività all interno di un edificio che sarà inalata da qualcuno lontano 800 m, anche sotto le peggiori ipotesi. Corpo Nazionale Vigili del Fuoco 37

38 Quanta ne èentrata nelle persone? Modelli di rilascio in atmosfera NCRP 123: Screening models of release of radionuclides in atmospheres, surface, water and ground. Parametri da applicare ai modelli di diffusione atmosferica (Pasquill Gifford) quando non sono noti i dati meteo locali: Velocità media del vento: 2 m/s Classe di stabilità atmosferica: D (neutrale) Corpo Nazionale Vigili del Fuoco 38

39 Quanta ne èentrata nelle persone? Hotspot: t Fornisce un approssimazione del primo ordine degli effetti associati al rilascio short term in atmosfera di materiale radioattivo (rilascio di durata inferiore alle 24 ore). La deviazione standard relativa ai risultati dosimetrici ottenibili utilizzando questo codice èdi un fattore compreso tra 3 e 5. Corpo Nazionale Vigili del Fuoco 39

40 La pianificazione per le attività di trasporto, dal DPCM del 10 febbraio 2006, emesso in attuazione dell art.125 del succitato decreto legislativo. Linee guida per la pianificazione di emergenza per il trasporto di materie radioattive e fissili, in attuazione dell art.125 del decreto legislativo 17 marzo 1995, n230 e successive modifiche ed integrazioni Corpo Nazionale Vigili del Fuoco 40

41 In particolare il DPCM prevede che specifiche pianificazioni d emergenza debbono in generale essere predisposte dai prefetti delle province interessate dai trasporti di materie radioattive e fissili, avvalendosi del supporto di un Comitato Misto allo scopo istituito. Il piano viene predisposto d intesa con la Regione o provincia autonoma interessata. Nel caso di più province il piano è predisposto per ciascuna provincia, previa intesa dei Prefetti Corpo Nazionale Vigili del Fuoco 41

42 Modalità di trasporto (Ad esempio composizione del convoglio) Scenari incidentali di riferimento Il piano è normalmente tarato sull evento inviluppo individuato. Vengono anche previsti eventi di minore gravità. Ad Esempio (Incidente molto grave con collisione del mezzo di trasporto ed incendio, Incidente grave con collisione del mezzo, eventuale fuoruscita dei contenitori senza incendio) Corpo Nazionale Vigili del Fuoco 42

43 Provvedimenti previsti Ad esempio, nel caso di incidente molto grave Delimitazione di un area nel raggio di alcune centinaia di m dal punto dell incidente riservata agli interventi di primo soccorso, ai rilevamenti radiometrici e alle verifiche di integrità del contenitore. Dovrà essere disposto il riparo al chiuso per la popolazione residente all interno di tale area e l allontanamento delle persone eventualmente presenti nell area. Dovranno altresì essere svolti rilevamenti radiometrici su matrici ambientali e alimentari entro un raggio di alcuni chilometri dal punto dell incidente, sulla cui base potrà essere disposto, ove necessario, il blocco del consumo di alimenti di produzione locale nel raggio d interesse. Corpo Nazionale Vigili del Fuoco 43

44 Pianificazione degli interventi Modalità di allertamento e dichiarazione dello stato di attenzione (connesso con il verificarsi di un evento) e di allarme (connesso con il superamento dei livelli di intervento e riferimento) Strutture di coordinamento (ad esempio Unità di crisi presso il Comando dei VV.F. durante lo Stato di Attenzione o Centro di Coordinamento Soccorsi presso la Prefettura durante lo Stato di Allarme) Modalità d intervento dei diversi soggetti ed enti coinvolti nel piano (Trasportatore autorizzato, Squadre d intervento dei VV.F, ARP,A Forze dell ordine, 118 etc) Funzione di supporto tecnico scientifico (ad esempio nucleo di valutazione radiometrica nell ambito delle strutture di coordinamento) Corpo Nazionale Vigili del Fuoco 44

45 Informazione per la popolazione Allegati Schema di diramazione dell allarme e di flusso delle informazioni Estratto dal documento CEVaD Manuale operativo Rev. 5 Giugno 2005 Documento sulle basi tecniche Strumentazione per il rilevamento della radioattività ambientale e programma di monitoraggio radiometrico Elenco telefonico di reperibilità Corpo Nazionale Vigili del Fuoco 45

46 Una sorgente orfana è una sorgente sigillata la cui attività è superiore, al momento della sua scoperta, alla soglia stabilita nella tabella VII-I dell'allegato VII del decreto legislativo n. 230 del 1995, e che non è sottoposta a controlli da parte delle autorità o perché non lo è mai stata o perché è stata abbandonata, smarrita, collocata in un luogo errato, sottratta illecitamente al detentore o trasferita ad un nuovo detentore non autorizzato o senza che il destinatario sia stato informato Corpo Nazionale Vigili del Fuoco 46

47 L art. 14, comma 1 del D.lgs 52/07 prevede che il Prefetto predisponga schemi per la messa in sicurezza in caso di rinvenimento o di sospetto di presenza di sorgenti orfane nel territorio della provincia, avvalendosi dei VVFF, ARPA, organi SSN e delle Direzioni provinciali del Lavoro. Corpo Nazionale Vigili del Fuoco 47

48 Modello operativo Azione Primi interventi di soccorso tecnico urgente Valutazione della radioattività ambientale, misure di radioprotezione Ente VVF VVF con eventuale partecipazione dell ARPA. Viabilità e controllo accessi aree aperte Forze dell ordine Messa in sicurezza della sorgente e dei luoghi VVF con eventuale partecipazione dell ARPA. Gestione in sicurezza del trasporto, della caratterizzazione e del deposito temporaneo della sorgente ENEA Gestore del Servizio Integrato (Ditte autorizzate) Soccorso sanitario/ decontaminazione Servizio 118 ASL Corpo Nazionale Vigili del Fuoco 48

49 Attività che richiedono il parere del Ministero o del Comando VF (articoli del d.lgs.230/95) Art.27 Nulla osta impiego di sorgenti di radiazioni Art.28 Impiego di categoria A Art.29 Impiego di categoria B: sostituisce artt. 96 e 102 del dpr 185/64 Art.53 Depositi temporanei ed occasionali (rientrano nell impiego di cat. A e B) Art.21 Trasporto di materie radioattive Art.33 Nulla osta per installazioni di deposito o smaltimento di rifiuti radioattivi. Art.52 Depositi e complessi nucleari sottocritici Art.36 Documentazione di sicurezza nucleare e di protezione sanitaria Art.39 Consultazione con le Amministrazioni interessate. Art.55 Autorizzazione per la disattivazione degli impianti nucleari. Corpo Nazionale Vigili del Fuoco 49

50 Perciò, l esperto qualificato dovrebbe. Assicurare ai Comandanti VF,, in qualità di datori di lavoro, la consulenza per la sorveglianza fisica della protezione per il personale VF che interviene in caso di emergenza radiologica. A tal fine il Comandante Provinciale potrà incaricare un Esperto Qualificato dei compiti di cui all articolo 74 del D.Lgs 230/95 e s.m.i.: questi dovrà fornire specifiche indicazioni sulle modalità di intervento in relazione alla situazione in essere e dovrà redigere la relazione di radioprotezione contenente la descrizione delle circostanze ed i motivi dell esposizione nonché la valutazione delle dosi assorbite dal personale intervenuto Corpo Nazionale Vigili del Fuoco 50

51 Perciò, l esperto qualificato dovrebbe. Assicurare ai Comandanti VF, in qualità di datori di lavoro, la consulenza per l espletamento degli adempimenti connessi al possesso di sorgenti radioattive. A tal fine il Comandante Provinciale potrà incaricare un Esperto Qualificato in relazione a quanto stabilito dall articolo 180 del D.Lgs. 81/2008. L Esperto Qualificato segnalerà gli adempimenti previsti dalla vigente normativa in relazione alle sorgenti detenute: in particolare verrà indicata l eventuale necessità dell ottenimento dell autorizzazione per le pratiche ed, In ogni caso, dovrà provvedere agli obblighi di cui al capo VIII del D. Lgs. 230/95 e s.m.i. Corpo Nazionale Vigili del Fuoco 51

52 Perciò, l esperto qualificato dovrebbe. Assicurare ai Comandanti VF, in qualità di datori di lavoro, la consulenza per la sorveglianza fisica della protezione per il personale delle squadre speciali di intervento di cui all art. 115 quater del D.Lgs. 230/95 e smi classificato esposto di categoria A ai sensi dell Allegato 6 al predetto decreto. A tal fine il Comandante Provinciale potrà conferire specifico incarico ad un Esperto Qualificato Corpo Nazionale Vigili del Fuoco 52

53 Perciò, l esperto qualificato dovrebbe. Coadiuvare il Comandante provinciale VF, in accordo con le strutture della Direzione Centrale per l Emergenza ed i Soccorso Tecnico, per definire e proporre specifiche procedure di intervento per le squadre di soccorso VF da attuare in relazione a scenari incidentali con presenza di radiazioni ionizzanti, anche in relazione alla specificità del rischio presente nel territorio provinciale Corpo Nazionale Vigili del Fuoco 53

54 Perciò, l esperto qualificato dovrebbe. Coadiuvare con il Comandante provinciale per promuovere periodiche esercitazioni pratiche rivolte al personale N/R dei Comandi Provinciali. Tali esercitazioni, finalizzate al mantenimento delle capacità operative del personale dovrebbero prevedere la simulazione di scenari di intervento anche con utilizzo di piccole sorgenti radioattive, impiegate sotto la tutela dell Esperto Qualificato Corpo Nazionale Vigili del Fuoco 54

55 Perciò, l esperto qualificato dovrebbe. Segnalare necessità della taratura della strumentazione Supporto a servizio dosimetrico nazionale Supporto ai Comandanti provinciali per la redazione della pianificazione di emergenza... supportare il Comandante/Datore di lavoro in relazione ad ogni altro problema legato alla detenzione ed al contrasto dei rischi derivanti dalla presenza di radiazioni ionizzanti.. Corpo Nazionale Vigili del Fuoco 55

56 Corpo Nazionale Vigili del Fuoco 56

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