Sono oggi gli infermieri iscritti. ECCE-InFad: crescono gli iscritti ai percorsi formativi a distanza
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- Viola Paolini
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1 Aggiornamenti / ECCE-InFad La proposta di Ecm infermieristica per via telematica, finanziata dall Aifa e sostenuta dalla Federazione Ipasvi ECCE-InFad: crescono gli iscritti ai percorsi formativi a distanza Sono oggi gli infermieri iscritti a ECCE-InFad, per più di percorsi affrontati e infermieri che hanno già superato almeno un percorso. Poter scegliere liberamente il momento da dedicare all aggiornamento, la possibilità di seguire un corso dedicato agli infermieri e basato sulla pratica quotidiana sono solo alcuni degli aspetti più apprezzati dagli infermieri che hanno lasciato in bacheca oltre commenti positivi sull esperienza ECCE-InFad. Una soluzione comoda e veloce per aggiornarsi sui più svariati argomenti, come la tricotomia preintervento, la pulizia delle ferite, l uso della contenzione in casa di riposo o in ospedale, l igiene orale nell'anziano, lo scompenso cardiaco, la prevenzione delle lesioni da decubito. Solo per fare alcuni esempi. IL PERCORSO DI STUDIO E LA VERIFICA DEI RISULTATI Prima di scegliere un percorso, si consiglia Come accedere al progetto ECCE-InFAD Collegarsi al sistema è semplice, basta avere un computer, una linea telefonica (non serve la banda larga o l antenna satellitare), un collegamento a internet e una casella di posta elettronica. La prima volta che si entra nel sito è necessario registrarsi. Cliccando sul tasto Registrati si accede alla scheda di registrazione, completata la quale si ricevono direttamente in posta elettronica le chiavi di accesso (ID e PIN) al sistema. Agli ingressi successivi, digitando ID e PIN si entra direttamente nel Progetto InFad e si possono affrontare i percorsi formativi disponibili. Si può accedere al sistema in qualunque momento della giornata (giorno e notte) e da qualunque computer. di leggere sempre le caratteristiche della storia che si va per affrontare, perché una volta iniziata non si può tornare indietro, ma al massimo sospenderlo per poi riprenderlo nello stesso punto in cui lo si è lasciato. Al termine del percorso, e prima di avere la valutazione finale, si dovrà compilare la scheda del ministero della Salute per la valutazione finale e l assegnazione dei crediti, che saranno raccolti in una scheda consultabile e stampabile del sistema InFad. I percorsi formativi (altrimenti detti casi infermieristici ) seguono il principio di base di voler ricalcare quanto accade nella pratica quotidiana della professione infermieristica. Non si tratta per lo più di casi veri, presi direttamente dalla realtà, ma di casi verosimili, che potrebbero presentarsi all infermiere, anche di tipo organizzativo. Questi casi perciò hanno una valenza paradigmatica, ben coscienti del fatto che quando l infermiere agisce deve tener conto del- 36 L infermiere 6/2006
2 Aggiornamenti / ECCE-InFad Alla fine di ogni fase all infermiere vengono sottoposte una o più domande la persona che ha innanzi. Ciò premesso, il tentativo è quello di essere il più possibile aderenti a quanto accade tutti i giorni, pensando che la formazione sia essa a distanza o residenziale dovrebbe il più possibile far confrontare l infermiere con la propria attività quotidiana, imperniando il processo formativo non sulle nozioni in quanto tali, ma sulla loro applicazione pratica. L aggiornamento avviene attraverso la lettura dei Dossier InFad e di Best Practice relativi al caso trattato. Il percorso si dipana in varie fasi. Al termine di ogni fase all infermiere vengono sottoposte una o più domande, con una o più riposte corrette da scegliere. Prima di rispondere l utente può rileggere il percorso cliccando su rileggi il caso nel menu sullo schermo. In nessun caso, però, è possibile tornare alla domanda una volta che è stata data la risposta ed è stato cliccato il tasto prosegui. A ogni domanda corrisponde un punteggio massimo ripartito tra le risposte corrette. Dopo ogni risposta, corretta o meno, è possibile approfondire l argomento cliccando sull apposito tasto e rileggere le fonti relative al quesito proposto. Terminato il percorso, si deve compilare la scheda di valutazione, che dovrà essere poi inviata cliccando il tasto Invia dati. A quel punto si conoscerà l esito ufficiale del percorso formativo. La soglia di punteggio per il superamento del testo è stabilita dal ministero della Salute all 80% delle risposte corrette, con il conseguimento di 1 o 2 crediti formativi per ogni caso, in base alla lunghezza del percorso stesso e al numero di domande poste. I numeri del progetto Ogni giorno oltre 300 infermieri si iscrivono tanto che ormai sono gli infermieri che hanno deciso di usare questo sistema di formazione a distanza. Sembra perciò vicino l ambizioso traguardo dei iscritti. E l Agenzia Italiana del Farmaco è intenzionata a sostenere il Progetto anche per il 2007 con nuovi casi (uno alla settimana) e nuovi dossier. I dati statistici mostrano una maggiore diffusione del progetto nel Nord del paese, ma si sta cercando di coinvolgere sempre più i Collegi Ipasvi provinciali per ridurre il più possibile questo divario, forse legato a una diversa informatizzazione. Lombardia e Veneto, rispettivamente con più di e oltre utenti registrati, sono le Regioni che in termini assoluti hanno il maggior numero di iscritti. Se si confrontano invece i dati assoluti rispetto al numero di iscritti per ogni Collegio provinciale Ipasvi in testa alla classifica c è la Valle d Aosta seguita da Lombardia e Veneto rispettivamente con il 21,18%, 19,5% e 17,80% dei propri iscritti registrati a ECCE-InFAD. Gli ultimi posti invece spettano a Basilicata, Campania e Molise che hanno rispettivamente il 4,7%, 3,76% e 1,90% degli infermieri registrati. Grazie all attività di promozione dell Ipasvi, in meno di cinque mesi gli utenti hanno affrontato oltre mezzo milione di percorsi formativi, un risultato davvero inatteso che si accompagna a oltre commenti di infermieri soddisfatti dell iniziativa spiega Pietro Dri, responsabile del Progetto ECCE. È davvero unico e di grande soddisfazione l entusiasmo mostrato dagli infermieri che dichiarano di apprezzare la semplicità d uso del sistema, la possibilità di scegliere liberamente il momento più adatto da dedicare all aggiornamento, l attinenza dei casi proposti con la realtà quotidiana e l utilità delle informazioni acquisite che secondo il 97,6% degli utenti saranno molto utili per la pratica quotidiana. L infermiere 6/
3 Gisi Pubblichiamo gli abstract, ovvero i riassunti stringatissimi, di tre articoli apparsi sul numero 3/2006 del Giornale italiano di Scienze infermieristiche, la nuova rivista di aggiornamento professionale ideata dalla Federazione dei Collegi Ipasvi L EFFICACIA DELL ACUTE PAIN SERVICE IN UN OSPEDALE FIORENTINO Di Giuly Magrini, Enrico Lumini, Laura d Addio, Franca Picca Il dolore è un fenomeno ancora sottostimato dal personale sanitario. La soluzione al problema di un inadeguato trattamento del dolore, in particolare di quello postoperatorio, non risiede solo nello sviluppo di nuove tecniche, ma anche o soprattutto nello sviluppo di una organizzazione per meglio utilizzare le tecniche esistenti. Questa ricerca valuta l efficacia dell istituzione di un Servizio per il Dolore Acuto (Acute Pain Service - APS) in un ospedale fiorentino. Dai risultati si deduce che: lo sviluppo dell APS porta a una diminuzione della media di dolore percepito; il rischio di avere dolore >3 si abbassa del 24% dopo lo sviluppo dell APS (RRR=0,24); ogni 11 nuovi pazienti seguiti dall APS, uno in più avrà un livello di dolore definito sopportabile, cioè avrà un VAS minore di 3 (NNT=11). Il modello di APS è a tutt oggi poco diffuso nel nostro Paese, sebbene presenti il vantaggio di essere a basso costo: vi è la necessità di ulteriori studi in Italia che possano convalidare i risultati qui presentati, ma si intravedono comunque gli effetti positivi derivanti da una nuova organizzazione per il dolore incentrata sulla figura dell infermiere. IL CODICE DEONTOLOGICO: BANDIERA PROFESSIONALE O REGOLA DI COMPORTAMENTO? di Cecilia Cortese, Agnese Fedrigotti La deontologia infermieristica sta ponendo importanti interrogativi: gli infermieri si trovano oggi a prendere coscienza degli spazi che sono loro riconosciuti e ad aprire un dibattito sui problemi che riguardano la cura e l assistenza per la salute dei cittadini e per lo sviluppo della professione. In questo contributo si discutono in particolare i dilemmi relativi all ultima fase della vita, con riferimento agli artt e 4.17 del Codice deontologico, argomentando se questi siano in contraddizione. La sfida che la deontologia infermieristica raccoglie è qui imponente: essere strumento di riconoscimento e di coesione professionale, senza tuttavia negare il valore della libertà soggettiva. Le esperienze infermieristiche prese in esame in questa analisi mettono in luce che gli infermieri hanno chiaro il concetto di eutanasia e nutrono un atteggiamento di rifiuto nei confronti di una decisione (porre fine a una vita) che non è in sintonia con il mandato professionale. Circa gli eccessi diagnostici e terapeutici, il Codice mette in luce che il limitarli non equivale a dare la morte, piuttosto riconoscere che la medicina non è onnipotente, che il malato può anche chiedere la sospensione delle cure e attendere, con l aiuto di chi gli sta attorno, l evento della morte. CONTROLLO DELLE INFEZIONI E ASSISTENZA SANITARIA DI QUALITÀ NEL NUOVO MILLENNIO di Didier Pittet Le infezioni associate alle procedure assistenziali rappresentano un problema di rilevante importanza per la sicurezza dei pazienti. Esse, infatti, complicano una quantità notevole di procedure assistenziali al paziente, aggiungono un aggravio all uso delle risorse e contribuiscono a morti inaspettate. I primi pionieri interessati al controllo delle infezioni dimostrarono che adeguati programmi di sorveglianza e prevenzione potevano avere successo, contribuendo così ad impostare le odierne attività di controllo delle infezioni. Tra i parametri che indicano successo vanno inclusi quelli che riconoscono e spiegano le infezioni associate alle procedure assistenziali, quelli che attivano interventi necessari a diminuire l incidenza delle infezioni e quelli che limitano la crescita della resistenza antimicrobica. Oggi i problemi più importanti che riguardano i programmi di controllo delle infezioni sono rivisitati alla luce delle nuove tendenze, che pongono enfasi sui nuovi sistemi di pratica assistenziale, insieme a uno sguardo alle attività future e alle interazioni verso tali cambiamenti. Il benchmarking dei tassi di infezione sarà inevitabile e di conseguenza le iniziative di sorveglianza, adattate ai sistemi di cura in fase di cambiamento, dovrebbero migliorare ed enfatizzare l intervento e la standardizzazione. Le grandi sfide per il futuro includono l uso di antimicrobici e il conseguente controllo delle resistenze, i nuovi materiali, i patogeni emergenti, le problematiche di controllo delle infezioni correlate alla terapia transgenica, la massiccia e completa immunosoppressione nei trapianti e xenotrapianti, le malattie da prione, la totale computerizzazione dell anamnesi del paziente e l elaborazione statistica di dati relativi all epidemiologia, lo sviluppo di protocolli basati sull evidenza per il controllo e la prevenzione delle infezioni, tenendo anche in considerazione i limiti finanziari, le recenti tendenze nei sistemi di cura emergenti e il modificarsi del comportamento dell operatore sanitario. 38 L infermiere 6/2006
4 Studi & Esperienze 1 È alta la percentuale di under 18 che usa con frequenza aspirine e Fans senza effettiva necessità e senza consulenza medica. Uno studio dimostra la necessità di fornire ai giovani un adeguata educazione sanitaria L uso dei farmaci tra i ragazzi di una scuola superiore di Anna Grazia Di Pietro Infermiera Marcello Tresca Educatore Venendo a contatto con i ragazzi del Convitto nazionale di una città abruzzese, l infermiera e l educatore ivi in servizio hanno pensato di verificare quali fossero le conoscenze dei ragazzi sui farmaci in generale, e quali fossero le abitudini più diffuse in merito all assunzione autonoma di medicinali di uso comune. L idea di somministrare un questionario sull uso e le credenze relative ai farmaci in una fascia di utenza così giovane è nata dalla constatazione che, quando avvertivano un lieve malessere, i ragazzi chiedevano immediatamente all infermiera di poter assumere quei medicinali che possono essere acquistati anche senza una prescrizione medica, come ad esempio gli antinfiammatori non steroidei. Ci si è chiesti perciò in che misura fossero consapevoli delle conseguenze relative all assunzione di qualsiasi medicinale. Sappiamo infatti che la parola farmaco deriva etimologicamente dal greco farmacon, che significa veleno, ad indicare che ogni sostanza racchiude in sé la duplicità di effetti non solo curativi, ma anche nocivi e pertanto andrebbe assunta con cautela e in quantità limitate ai casi strettamente necessari. La somministrazione del questionario ai 24 ragazzi di età compresa tra i 14 e i 18 anni (con una prevalenza di quindicenni) ha rilevato come una percentuale alta del campione (il 57%) assuma con frequenza aspirine o altri Fans, piuttosto che aspettare il decorso naturale dei malesseri stagionali (raffreddori, influenza) o rivolgersi al medico di famiglia. RICORDO Pubblichiamo questo lavoro, che apre un interessante prospettiva di ricerca, anche per ricordare la sua autrice Anna Grazia Di Pietro, che ha perso la vita lo scorso anno in un incidente automobilistico L infermiere 6/
5 Aggiornamenti / Studi & Esperienze 1 Il 66% del campione considerato sa cos è l effetto collaterale di un farmaco È da notare che il 75% dei ragazzi non soffre di disturbi ricorrenti, pur avendo assunto con frequenza (nel 68 % dei casi), nei sei mesi antecedenti alla compilazione del questionario, farmaci antinfiammatori. Ciò potrebbe indicare un uso improprio di tali farmaci, assunti probabilmente per sentirsi in forma nonostante l indisposizione temporanea (molti di loro, ad una verifica successiva, hanno detto di avere sempre a portata di mano un Aulin o un aspirina). Nelle loro case sono infatti presenti farmaci di questo tipo (che costituiscono il 48% del totale dei medicinali tenuti in casa), e ciò fa presupporre che l abitudine ad usarli con leggerezza sia estesa anche agli altri membri delle loro famiglie. Il 66% del campione considerato sa cos è l effetto collaterale di un farmaco, tuttavia solo il 37% ritiene che ogni farmaco possa avere effetti indesiderati. Una nota di rilievo merita il desiderio di informazione dei ragazzi: il 72% legge il foglietto illustrativo prima di assumere un medicinale prescritto dal medico. Le risposte complessive date al questionario evidenziano come spesso l uso dei farmaci La proposta del ministro della Salute: Educazione sanitaria nelle scuole L introduzione dell ora di educazione sanitaria nelle scuole, per insegnare la salute agli italiani fin da piccoli è stato il tema al centro di un incontro tra il ministro della Salute Livia Turco, e il titolare del dicastero dell Istruzione Giuseppe Fioroni. Parlare con i ragazzi, magari insieme ai professionisti del settore di prevenzione alimentazione sana, igiene e prevenzione è, infatti, indispensabile ha rilevato Turco. Soprattutto quello delle lezioni di salute è un sistema utile anche per contrastare la cattiva abitudine, diffusa nel nostro Paese, di sprecare farmaci. Stiamo studiando una misura per costruire un educazione corretta al consumo di farmaci - ha affermato il ministro - e disincentivare l accumulo di confezioni di farmaci nelle case. E sono molte le soluzioni da adottare per contrastare il fenomeno, come quella di campagne informative ad hoc, ma la chiave sta proprio nell educazione. La scuola può fare molto- ha aggiunto - mi auguro che l ora di educazione trovi presto accesso. Grafico 1 - Che cos è secondo te un farmaco? Grafico 2 - Tutti i farmaci hanno effetti collaterali? % 41% 40 58% % % 0 0% 0 Sostanza con effetti curativi Sostanza con effetti sia curativi che nocivi Non so Si No Non so 40 L infermiere 6/2006
6 Aggiornamenti / Studi & Esperienze 1 Grafico 3 - Cosa fai di solito quando stai male? (raffreddore, influenza...) Grafico 4 - Quali farmaci sono presenti maggiormente a casa tua? 60 57% % % 19% % 6% 6% 3% 3% 12% 12% Prendi un aspirina o qualcosa di simile Antinfiammatori Analgesici Tutti Ti metti a letto e aspetti che ti passa Antibiotici Fluidificanti Non so o non rispondono Vai dal medico Disinfettanti Contro l asma tenda a diventare un abitudine, sconfinando nell abuso a causa di un atteggiamento inappropriato nei confronti della malattia stessa. La malattia e la salute fanno parte di un continuum in cui non è possibile tracciare linee divisorie assolute e, poiché ogni sostanza curativa è anche apportatrice di effetti secondari indesiderati, è necessario sviluppare un comportamento di maggiore consapevolezza in relazione all uso di farmaci a cui si ricorre in maniera superficiale, a partire già dall età adolescenziale. Un adeguata educazione sanitaria diviene perciò necessaria in un epoca in cui l individuo è posto di fronte ad un offerta multipla di prodotti, e in cui è fondamentale lo sviluppo di senso critico soprattutto nelle menti dei più giovani (e non solo) al fine di evitare la tendenza a far tacere qualsiasi malessere con la pilloletta magica. In una società che esalta l efficienza ed il perfetto funzionamento corporeo, infatti, il più banale raffreddore diviene il male da far sparire immediatamente, senza permettere all organismo di reagire, con i suoi tempi e in maniera naturale, alla temporanea indisposizione. Forse, dietro l uso indiscriminato dei farmaci e delle varie pillolette, si nasconde il tentativo di negare la nostra stessa corporeità e la nostra intrinseca condizione di esseri umani. L infermiere 6/
7 Studi & Esperienze 2 Antibiotici diluiti pronto-uso e soluzioni analgesiche personalizzate preparate in Farmacia Interna: un sistema per diminuire il rischio di errore e per seguire le linee-guida Somministrazione dei farmaci: più efficienza, meno rischi di Emanuela Boschi Farmacia Ospedaliera, Azienda Sanitaria di Firenze, Cinzia Carducci Medicina D., Azienda Sanitaria di Firenze, Elisabetta Santelli Sala Operatoria, Azienda Sanitaria di Firenze, Antonella Agostini Ginecologia, Azienda Sanitaria di Firenze, Sandra Scheggi Chirurgia, Azienda Sanitaria di Firenze, Pier Luca Pacini RTI, Azienda Sanitaria di Firenze, Paolo Zoppi D.A.I. Libero professionista INTRODUZIONE Una priorità nell ambito della qualità dell assistenza è senz altro la sicurezza del paziente e quest obiettivo può essere raggiunto anche riducendo il rischio di errori nella somministrazione della terapia farmacologica; si stima infatti che circa il 25% degli incidenti occorsi a pazienti riguardino la somministrazione di farmaci. Nell attività assistenziale in ospedale gli infermieri rappresentano la categoria che più facilmente può essere coinvolta in errori nella somministrazione di farmaci. Un recente studio identifica questi principali tipi di errore: somministrare la terapia al paziente sbagliato, oppure il farmaco sbagliato al paziente giusto o, ancora, somministrare una dose non corretta oppure all ora sbagliata; infine anche la via di somministrazione può rappresentare un errore, come la via endovenosa invece che orale. Lo stesso studio, inoltre, mette in relazione il rischio di commettere errori con l aumento dei carichi e del ritmo di lavoro degli infermieri. OBIETTIVI In questo lavoro presentiamo l area di intervento che nel nostro ospedale abbiamo individuato per ottenere due risultati: maggiore sicurezza per il paziente e corretta ade- 42 L infermiere 6/2006
8 Aggiornamenti / Studi & Esperienze 2 Grafico 1 - Diagramma per l utilizzo preparati da analgesia Paziente in sala operatoria o in preospedalizzazione Anestetista invia tramite fax, scheda con prescrizione ed orario di somministrazione Scheda richiesta per analgesia sione alle linee-guida aziendali nel campo della antibioticoterapia, della profilassi chirurgica e del trattamento del dolore. Il progetto è stato realizzato grazie alla collaborazione tra i reparti di Medicina Donne, Sala operatoria, Chirurgia, Ginecologia e Farmacia ospedaliera. MATERIALI E METODI In primo luogo sono stati selezionati i campi di intervento sui quali si poteva collaborare positivamente e sono stati identificati per ognuno dei reparti partecipanti alcuni punti critici. Medicina Donne: terapia antibiotica IV (rispetto dei tempi di somministrazione e delle linee-guida aziendali sulla scelta dei farmaci). Chirurgia: profilassi antibiotica chirurgica (rispetto dei protocolli e delle linee-guida aziendali). Ginecologia: profilassi antibiotica chirurgica (rispetto dei protocolli e delle lineeguida aziendali). Sala operatoria: terapia del dolore postoperatorio (preparazioni con dosaggi personalizzati e rispetto dei tempi di somministrazione). LA SITUAZIONE RILEVATA IN AREA MEDICA L analisi dei DRG dei ricoveri nel reparto di Medicina Donne ha evidenziato una prevalenza delle patologie broncopolmonari per le quali le linee-guida aziendali prevedono un primo approccio terapeutico con penicilline protette IV (ampicillina+sulbactam, amoxicillina+ac.clavulanico). Il reparto presenta un elevato afflusso di pazienti e viene riconosciuto come momento critico per la possibilità di errore l intervallo di tempo dalle 8.00 alle In questo intervallo infatti si sovrappongono diverse attività ed impegni (pulizia pazienti, colazione, terapie, esami ecc.), per cui può risultare difficile somministrare la giusta terapia antibiotica ev alla giusta ora. L utilizzo di minibag di antibiotici pronto-uso già diluiti in Farmacia permette al personale infermieristico di risparmiare il tempo per la preparazione della terapia ev, di porre maggiore attenzione alla attività assistenziale e di somministrare a tutti i pazienti la terapia al giusto orario. Risultato Nel 2003 sono state preparate dalla farmacia ed utilizzate dal reparto 841 minibag di ampicillina + sulbactam pronte per l infusione e preparate con tecnica sterile. Nell anno 2004 il numero è di minibag con una tendenza in crescita. LA SITUAZIONE RILEVATA IN AREA CHIRURGICA Nei reparti di Area chirurgica, in ambito della profilassi delle infezioni ospedaliere, una priorità è rappresentata dal utilizzare corretti schemi di antibioticoprofilassi chirurgica sia nella scelta delle molecole, sia dei dosaggi. Le linee-guida aziendali prevedono, per la maggior parte degli interventi eseguiti nel nostro Ospedale, che la profilassi sia eseguita con cefazolina nei dosaggi da 1.000mg o 2.000mg. Risultato La disponibilità di antibiotici già diluiti in minibag da parte della Farmacia ha facilitato la adesione alle linee-guida e la corretta somministrazione dei farmaci prescelti. Dal 10 settembre 2003 al 31 dicembre 2003 sono state preparate 180 minibag per la profilassi chirurgica (reparto di ostetricia + reparto chirurgia); nel 2004 tale numero è stato pari a 989 minibag per la profilassi e minibag per la normale terapia. L infermiere della farmacia prepara il dispositivo per analgesia L infermiere della farmacia esegue il confezionamento L infermiere della farmacia effettua la registrazione del preparato L ausiliario della farmacia provvede al trasporto L infermiere del reparto predispone per la conservazione del preparato Somministrazione Procedura Scheda di registrazione dei preparati LA SITUAZIONE RILEVATA IN SALA OPERATORIA L partecipa al progetto Ospedale senza dolore. Il Gruppo di lavoro multidisciplinare ha individuato l intervallo di tempo in cui il paziente rimane scoperto dalla terapia antidolorifica (uscita dalla Sala operatoria, arrivo in reparto, presa in carico) come principale settore di intervento. Un ulteriore momento critico per la possibilità di errore è la preparazione della soluzione di analgesico a concentrazione personalizzata. Infatti vengono utilizzate minibag contenenti 200ml di bupivacaina al 0.200% o al 0.125%, partendo dal prodotto commerciale a concentrazione 0.50% o 25%. L errore di calcolo nella diluizione è uno degli errori più frequenti. RISULTATO Le minibag vengono richieste via fax in Farmacia prima della fine dell intervento; i calcoli sulla diluizione vengono effettuati e controllati dal farmacista e la minibag, prepara- L infermiere 6/
9 Aggiornamenti / Studi & Esperienze 2 ta dal personale infermieristico di Farmacia con tecnica asettica, viene inviata in Sala operatoria all orario richiesto. Si raggiunge, quindi, l obiettivo di un adeguata analgesia postoperatoria per quanto riguarda la correttezza dei tempi, delle dosi e della sterilità del prodotto. Dall inizio del progetto (maggio 2004) ad Grafico 2 - Diagramma per utilizzo preparati antibiotici Prescrizione L infermiere di reparto compila la scheda per la richiesta su prescrizione medica L infermiere addetto in farmacia esegue la preparazione L infermiere addetto in farmacia esegue il confezionamento L infermiere addetto in farmacia esegue la registrazione L ausiliario della farmacia effettua il trasporto L infermiere di reparto prende in consegna i preparati L infermiere del reparto predispone per la conservazione Somministrazione Scheda richiesta antibiotici Linee guida Procedura Scheda per registrazione Istruzione operativa oggi, sono state preparate 91 minibag da 200 ml e 25 minibag da 100ml per analgesia postoperatoria. RISULTATI Abbiamo misurato la validità dell esperienza di questo periodo utilizzando come indice il parere del personale infermieristico; riteniamo, infatti, che il giudizio dell utilizzatore sia il miglior sistema di valutazione di un eventuale valore aggiunto di una nuova attività e l indicatore che segnala se è utile continuarla, incrementarla o, eventualmente, interromperla. Il giudizio è stato estremamente positivo; abbiamo rilevato che l utilizzo di terapie già miscelate libera il personale del tempo che veniva dedicato alla preparazione delle terapie antibiotiche ev sul carrello della medicazione, e ciò accadeva nel momento di maggiore carico di lavoro del reparto (terapia del mattino). Un altro vantaggio è rappresentato dal fatto che i farmaci già miscelati sono quelli individuati dalle linee-guida aziendali nel campo della terapia e profilassi antibiotica; si ottiene così anche un alta adesione alle linee-guida stesse per il rispetto dell orario. Anche nel trattamento del dolore post-operatorio si è raggiunto il risultato di evitare al personale medico ed infermieristico la preparazione estemporanea di miscele antalgiche e di coprire un vuoto terapeutico che si veniva a creare nel trasferimento del paziente dalla Sala operatoria al reparto. In questo caso si è ottenuto l ulteriore risultato di diminuire il rischio di errore da parte del personale nel calcolo delle dosi e delle diluizioni ed una risposta dei tempi di somministrazione a favore dell efficacia. Il problema degli errori nella somministrazione di farmaci è dibattuto sia dalla stampa pubblica che da quella specializzata e gli infermieri, per la propria professione, rappresentano la categoria più a rischio di commetterli. Gli errori possono originare da fattori come l errore di calcolo, sovra/sottodosaggio, routine lavorativa stressante, mancata o carente comunicazione, mancanza di sistemi per identificarli e prevenirli (6,7). Molti errori sono anche dovuti all utilizzo di unità di misura meno frequenti (UI/ml, %, meq/ml) o con cui si ha meno pratica. Nella nostra realtà abbiamo seguito un metodo che permettesse di identificare un area di possibile rischio e di possibile miglioramento per i reparti partecipanti al progetto con lo scopo di migliorare la sicurezza e quindi l efficacia della terapia. Infatti, il personale infermieristico della Farmacia deve seguire procedure standardizzate e definite tali da evitare errori durante la preparazione; tali errori invece possono più frequentemente verificarsi in reparto, soprattutto in particolari situazioni di routine pressante o di emergenza. Infatti, la possibilità di errore medico legato alla terapia è stato quantificato per il 39% come dovuto alla prescrizione, 11% all atto della trascrizione, 12% durante la dispensazione, ed il 38% alla somministrazione che è l atto propriamente infermieristico (tab.1). Bibliografia disponibile su richiesta Tabella 1 - Dove avviene l errore Prescrizione 39% Trascrizione 11% Dispensazione 12% Somministrazione 38% 44 L infermiere 6/2006
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