Strategia Europea sulla disabilità pagina 6. Accessibilità pagina 7. Partecipazione pagina 12. Uguaglianza pagina 17. Occupazione pagina 20

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2 Strategia Europea sulla disabilità pagina 6 Accessibilità pagina 7 Partecipazione pagina 12 Uguaglianza pagina 17 Occupazione pagina 20 Istruzione e Formazione pagina 23 Direttore Responsabile: Pierpaolo Zucchetti Editore: Editrice Europea srl - società unipersonale Via Lima, 7 - Roma (Parioli) - Fax Centro Uffici Time for Business Via Guicciardi, Reggio Emilia (sede legale) P. Iva Testata: Guida del Cittadino Autorizzazione del Tribunale di Reggio Emilia n. 939 del 23/01/1997 Supplemento al n. 28 della Guida del Cittadino Data prima pubblicazione: Settembre 2015 Protezione Sociale pagina 27 Salute pagina 30 Attuazione pagina 35 2

3 Ente Beneficiario Via Rainusso Modena - Tel / anteas@cislmodena.com - Facebook: facebook.com\anteasmodena ANTEAS Associazione Nazionale Tutte le Età Attive per la Solidarietà nasce nell'aprile del 1996 sotto la spinta di esperienze locali promosse e sostenute dalla Fnp Cisl. È un'associazione di Volontariato e di Promozione sociale articolata su tutto il territorio nazionale con oltre 600 tra associazioni e coordinamenti e soci aderenti (dati tesseramento 2014). Promossa dagli anziani, è aperta all'incontro con i giovani e con tutti coloro che condividono l'impegno della solidarietà civile e sociale, tenuto conto che Anteas vuole rompere il muro esistente tra le generazioni. Sono le singole organizzazioni ad aderire alla rete territoriale di Anteas in base a regole etiche e democratiche comuni. La gestione finanziaria è autonoma. Grazie ai livelli di coordinamento nazionale e regionale, è possibile organizzare attività di studio e approfondimento, offrire informazioni e aggiornamenti legislativi, formare i volontari e promuovere il dialogo tra gli associati. Le nostre aree di intervento Da sempre Anteas privilegia attività che nascono come risposte a bisogni locali, poiché ogni associazione ha una sua precisa finalità. Le principali attività che l'anteas offre nei territori si possono riassumere in queste quattro grandi macro-aeree: SALUTE ASSISTENZA SOCIALE CULTURA E TEMPO LIBERO Progetti in campo FARMACI A DOMICILIO È un progetto di assistenza a persone anziane sole o con una ridotta rete sociale. I volontari si occupano di ritirare la prescrizione della ricetta dal medico di famiglia; si recano in farmacia per il ritiro delle medicine che poi consegnano a domicilio. In molti casi la soluzione di queste necessità rappresenta un segno evidente di una attenzione reale da parte della comunità. SPORTELLO DONNE E FAMIGLIE All'interno della rete degli sportelli di Segretariato sociale, lo Sportello Donne e Famiglie negli anni si è specializzato nel fornire ascolto, accompagnamento, consulenza e patrocinio gratuito alle donne vittime di stalking e di mobbing. Tale sostegno rappresenta per le vittime una possibilità importante per uscire dai circuiti della solitudine e della violenza. RITROVIAMOCI AL CAFFÉ ALZHEIMER L'obiettivo del progetto è di offrire un luogo di incontro e di sostegno alle famiglie che si trovano a gestire familiari con patologie croniche e degenerative come ad es. l'alzheimer. Da un lato si offre la consulenza di specialisti (psicologo, geriatra, ecc.) all'interno di uno spazio che vede la presenza di animatrici sociali e di volontari che facilitano la socializzazione e la conoscenza, ad esempio attraverso la degustazione di bevande e torte fatte in casa. Dall'altro, tali incontri consentono alle famiglie di instaurare un forte legame che si traduce in relazioni di aiuto reciproco. ACCOMPAGNAMENTO SOCIALE E TRASPORTO AMICO In apparenza il più semplice dei servizi, l'accompagnamento sociale e il Trasporto Amico aiutano le persone a spostarsi per le proprie esigenze - terapie in ospedale, visite ad un familiare, frequenza ad una scuola - attraverso il sostegno dei volontari e delle auto messe a disposizione dall'associazione. È un'azione molto efficace di monitoraggio dei bisogni all'interno di un determinato contesto sociale e aiuta le persone sole a non sentirsi abbandonate. TELEFONO SOLIDALE ANZIANI. LINEA CONTINUA Attraverso la disponibilità dei volontari e la realizzazione di un centralino unico, si realizza un presidio telefonico in grado di rispondere alle diverse esigenze sociali. Le richieste di aiuto trovano un terminale sempre a disposizione e in grado di attivare la rete dei soggetti sociali specializzati nei diversi campi di intervento. LIBRI VIVENTI I volontari si trasformano in libri viventi che narrano la loro esperienza di vita, a partire da alcuni tratti significativi. I lettori in molti casi sono studenti delle scuole del territorio, persone in casa di riposo, gruppi di amici interessati ad un tema particolare, soci di altre associazioni. PERCORSI DI CITTADINANZA I percorsi di cittadinanza si pongono l'obiettivo di sostenere le persone a diventare soggetti attivi all'interno delle proprie comunità. Un lavoro attento di lettura dei bisogni, un investimento forte sulle motivazioni, la sperimentazione di una capacità progettuale e il cimentarsi all'interno di precisi ambiti d'azione sono i passaggi per arrivare a sviluppare una nuova consapevolezza di essere cittadini responsabili del benessere della comunità. "NONNO INSEGNAMI GLI SCACCHI" L'obiettivo del progetto è di ricucire un tessuto connettivo tra le generazioni attraverso un passaggio di conoscenze e di competenze. Se in una prima fase sono i nonni che nelle scuole insegnano ai ragazzi il gioco degli scacchi, in una seconda fase diversi giovani rimettono in gioco quanto appreso all'interno di progetti di socializzazione con anziani ospiti nelle case di riposo. "NON LASCIAMOCI SOLI" Molte persone anziane vivono una forte preoccupazione nel gestire le pratiche burocratiche necessarie per una visita o un ricovero in ospedale. Il progetto ha lo scopo di accompagnare le persone sia nel viaggio di andata e ritorno, sia nell'orientarsi all'interno delle strutture sanitarie. Inoltre, in molti casi, è garantito anche un sostegno alla famiglia. APPRENDISTI VOLONTARI In diverse scuole Anteas propone percorsi di orientamento al volontariato per accompagnare i giovani nella sperimentazione di sé nei diversi progetti sul territorio. L'intento è di attivare i giovani cittadini attraverso progetti di apprendistato del volontariato, offrendo loro contesti reali di impegno e responsabilità. 3

4 Brevi cenni sul comune Dati di fatto ALTITUDINE: 682 mt s.l.m. SUPERFICIE: 143,73 kmq ABITANTI: (aggiornato al ) COMUNI CONTIGUI: Guiglia, Lama Mocogno, Marano s/panaro, Montecreto, Montese, Polinago, Sestola, Serramazzoni, Zocca CAP: PREFISSO TELEFONICO: 0536 CODICE ISTAT: NOME ABITANTI: pavullesi SANTO PATRONO: San Bartolomeo GIORNO FESTIVO: 24 agosto Come arrivare IN AUTO Da Verona: Prendere l'autostrada del Brennero A22 direzione Modena, continuare sull'autostrada del Sole A1, uscire a Modena Nord, imboccare la Tangenziale direzione Abetone- Sassuolo, seguire indicazioni Maranello - Formigine, proseguire poi sulla SS 12 fino a Pavullo. Da Firenze: Percorrere l'autostrada del Sole A1 in direzione Bologna, uscire a Modena Sud, prendere la SP 623 Strada Vignolese, continuare poi sulla SS 12 fino a Pavullo. Da Ancona: Percorrere l'autostrada Adriatica A14 in direzione Bologna, in prossimità di Bologna continuare sull'autostrada del Sole A1, uscire a Modena Sud, SP 623 Strada Vignolese, continuare poi sulla SS 12 fino a Pavullo. Da Modena: Percorrere la SS 12 in direzione Abetone-Vignola fino a Pavullo. IN TRENO Il comune di Pavullo nel Frignano non dispone di una propria stazione ferroviaria; la stazione di riferimento è quella di Modena (distante 43 km circa da Pavullo) servita dalla linea ferroviaria Milano-Bologna. Da Modena proseguire con il servizio di linea extraurbana "SETA". IN AEREO Aeroporto di Bologna (a 60 km circa) La Linea AerBus dell'azienda "SETA" collega Modena (Autostazione) con l'aeroporto di Bologna tutti i giorni ogni due ore. Il servizio è attivo dalle 5:15 alle 21:30 (per l'andata) e dalle 6:15 alle 22:30 (per il ritorno). Aeroporto di Firenze (a 113 km circa) Aeroporto di Forlì (a 130 km circa) Aeroporto di Verona (a 137 km circa) Tra territorio e storia Il centro storico di Pavullo è situato all estremo nord del paese, intorno a piazza Montecuccoli, nella zona in cui sorgeva l ospedale lebbrosario di San Lazzaro. L isolato che la delimita nella parte più bassa è la zona più antica di Pavullo e qui il Vicolo S. Lazzaro è una traccia storica significativa. Il paese si sviluppò dapprima intorno a Via del Mercato, dando vita al quartiere detto la Fonda. Successivamente si allargò ai bordi della Via Giardini, la moderna strada inaugurata nel 1781, creando il quartiere detto la Cima. Via del Mercato è stata per molto tempo la zona residenziale. Qui sorgevano le abitazioni delle famiglie notabili, come i notai Levanti, i Sanmartini e i Gottardi. Casa Gottardi ospitò illustri personaggi di passaggio per Pavullo, di cui è rimasta memoria nelle lapidi murate sulla facciata, tra i quali vescovi, abati, duchi e per due volte (1804 e 1815) il papa Pio VII in viaggio la prima volta per la Francia e la seconda volta di ritorno dalla prigionia al tempo di Napoleone. Il Duca Francesco IV ( ) scelse Pavullo come propria residenza estiva, facendovi costruire il Palazzo Ducale. Per volere del Duca la residenza montana doveva essere al centro di un esteso giardino. Si incaricò della progettazione il giovane capo giardiniere Karl Huller, che realizzò il Parco Ducale sui vasti terreni che il Duca aveva acquistato dietro il Palazzo, in un paesaggio vario e movimentato. I Piani di Pavullo La zona più bassa di Pavullo, comunemente detti i Piani, è stata nel tempo la meno abitata di tutto il territorio, per la sua insalubrità, causata dalla presenza di acque stagnanti. Lo storico lago di Pavullo si estendeva davanti alla località di San Pellegrino, da cui prendeva il nome. Il governo ducale nell Ottocento ne attuò il prosciugamento nel tentativo di migliorare il clima malsano del pavullese. Alla fine del secolo XIX e nel XX si scavò per estrarre la torba, utilizzata come combustibile nella vicina vetreria. Lo scavo diede origine all attuale Lago, detto della Torba. Al centro dei Piani, su un colle, si trova La Galeotta con la torre dalla rara forma poligonale. Deve il nome al suo proprietario più famoso, il conte Galeotto II Montecuccoli, padre di Raimondo. Nei Piani si trova anche l Aeroporto "G. Paolucci". Cosa vedere Parco Ducale Il giardino ducale di Pavullo, pensato e realizzato come naturale complemento del Palazzo, risale alla prima metà dell 800. E l epoca in cui in architettura domina lo stile neoclassico, mentre in campo naturalistico l idea prevalente è quella del giardino romantico, cioè paesistico o all inglese. I parchi venivano accuratamente progettati sia attraverso il disegno complessivo che attraverso la scelta delle essenze da impiantare, ma purtroppo per quello di Pavullo non è stato ancora trovato alcun elemento progettuale. Fu incaricato di curarne la realizzazione l ingegnere tedesco Carlo Huller, che inizio i lavori nel 1842;è lo stesso a cui Francesco IV dopo averlo appositamente fatto giungere dall Austria affida l incarico di ridisegnare i giardini di Modena, così da trasformarli dal tipo all italiana a quello all inglese, secondo la moda del tempo. In epoca rinascimentale (sec. XVI, XVII), si afferma il giardino all italiana. Gli elementi ed arborei sono mezzi con cui realizzare le forme vuote, che sono sempre rivolte ai disegni, geometrici regolari attraverso aiuole con fiori, labirinti di siepi con precise potature; i viali sono rettilinei; gli elementi in muratura prevalgono su quelli arborei; pergolati, padiglioni, fontane, vasche, statue, ecc. Nel 700 invece, in conseguenza dell affermarsi di un nuovo modo di intendere il rapporto con la natura, si diffonde la moda del giardino paesistico. La vegetazione non è più costretta ad assumere precise forme geometriche, i viali e i sentieri devono adattarsi alla morfologia del terreno e rendere agevoli i percorsi. La tipologia botanica originaria del Parco di Pavullo era moto più varia di quella attuale; alcune piante, quelle autoctone, provenivano dal vivaio dell Orto di Castello della famiglia Lollini, che aveva la proprietà di molte zone a nord est del Parco, prima che il duca Francesco IV le acquisisse. Numerose sono le essenze arboree e arbustive della zona, e non mancano piante esotiche, mentre non sono presenti alberi da frutto. Attraverso il parco è possibile osservare quasi tutti i tipi di vegetazione che caratterizzano la zona: il querceto, il bosco di aghifoglie, il bosco di latifoglie con prevalenza di aceri, frassini e cerri, la vegetazione della siepe e del muretto. Qua e là, sempre nelle zone più elevate affiora il sostrato roccioso del Giardino; le pietre utilizzate per la costruzione del Palazzo furono ricavate proprio da cave situate all interno e al ridosso del Parco. Un giardino storico profondamente radicato nelle vicende di molte generazioni di pavullesi, oltre che preziosa risorsa ambientale è di fatto un importante bene culturale che ha accompagnato passo lo sviluppo urbano di Pavullo. 4

5 Il Sociale a Pavullo nel Frignano Centro servizi del Volontariato Sportello del Frignano l Centro Servizi Volontariato Modena sportello del Frignano è una struttura di servizio la cui finalità è promuovere, sostenere, qualificare e sviluppare il volontariato. Orari di apertura al pubblico: il lunedì dalle 16:30 alle 19:00 il venerdì dalle 10:30 alle 13:00 In altri orari si riceve previo appuntamento telefonico. Le attività erogate sono: promozione della cultura della solidarietà, consulenza fiscale e legale ad associazioni di volontariato ed a chi ha intenzione di crearne una nuova; formazione dei volontari, informazione, divulgazione e documentazione delle attività delle organizzazioni di volontariato, elaborazione e consulenza di progetti promosse dalle organizzazione di volontariato, preparazione materiale (es. volantini) Sede: c/o Casa del Volontariato di Pavullo in via Matteotti, 5 Tel Cell pavullo@volontariamo.it Area disabili Assistenza Domiciliare Disabili I cittadini disabili o loro familiari possono richiedere al Comune l'attivazione del Servizio di Assistenza Domiciliare gratuito, all'interno di un progetto di aiuto personalizzato. Tale servizio è finalizzato a favorire la permanenza degli assistiti presso il nucleo familiare di apparteneneza e/o presso la propria abitazione, è gestito tramite appalto da personale appositamente qualificato e garantisce agli utenti le seguenti prestazioni: attività riguardanti la cura, l'igiene e l'alimentazione della persona; attività di mobilizzazione e recupero funzionale; prestazioni di segretariato sociale; interventi tendenti a favorire la vita di relazione, la mobilità, la socializzazione; consulenza alla famiglia per migliorare il benessere psicofisico dell'utente all'interno e all'esterno del contesto familiare; La richiesta deve essere inoltrata direttamente all'assistente Sociale utilizzando apposito modulo fornito dalla stessa. L'attivazione è predisposta dall'assistente Sociale in collaborazione con l'azienda Usl. Dopo la segnalazione viene effettuata una visita domiciliare da parte dell'assistente Sociale, che valuta la situazione del richiedente e propone l'attivazione del Servizio alla competente Commisione. Il termine del procedimento è di 30 giorni. Servizi di sostegno economico Il Comune sostiene i cittadini che si trovano in una situazione di precarietà economica, con contributi economici (continuativi o una - tantum) e/o buoni spesa da utilizzarsi presso alcuni supermercati e farmacie della zona. Chi è interessato ad avviare una procedura per l'ottenimento di un sostegno economico deve rivolgersi direttamente all'assistente Sociale competente del Comune di Pavullo. Se nel nucleo familiare sono presenti minori l'assistente Sociale competente è quella per l'area Minori. Se il nucleo è composto da soli adulti è competente l'assitente Sociale - Area Adulti/handicap. Se il nucelo è composto da anziani è competente l'assistente Sociale - Area Anziani. L'erogazione degli interventi è disciplinata da appositi Regolamenti Comunali ed avviene in base ad un Progetto di Aiuto elaborato dall'assitente Sociale del Comune ed approvato da Apposita Commissione. Il termine del procedimento è di 30 giorni. Assegni di cura disabili L'assegno di cura rappresenta un contributo alle famiglie che si fanno carico di mantenere l'adulto disabile e grave nel proprio contesto di vita; è alternativo al ricovero in strutture residenziali e integra, non sostituisce, la possibilità di accedere agli altri servizi offerti sul territorio. È previsto anche a favore di persone non legate da vincoli di parentela, ma che hanno un rapporto significativo e consolidato con la persona disabile. È proposto dall'assitente Sociale e rientra in un progetto personalizzato. L'erogazione dell'assegno avviene con cadenza mensile con le modalità concordate al momento della presentazione della domanda. Il termine del procedimento è di 30 giorni. La durata dell'assegno viene concordata in base ai singoli casi. Provvedimenti per la vita a utonoma e l'integrazione delle persone disabili (Acquisto ausili e autoveicoli) Si tratta di un contributo Regionale erogato dal Comune per spese già sostenute (non si accettano preventivi), riguardanti l'acquisto o l'adattamento di autoveicoli o ausili ed attrezzature per l'ambiente domestico in cui vivono le persone con disabilità. La richiesta deve essere presentata all'assistente Sociale di riferimento utilizzando l'apposita modulistica (Regionale) disponibile presso il servizio. Le domande pervenute e ritenute ammissibili verranno inserite in apposita graduatoria di ambito distrettuale e soddisfatte in base alle risorse disponibili annualmente. Centri Socio-Riabilitativi e laboratori Laboratorio Triangolo Centro Bucaneve Laboratorio "All'Opera" Servizio di trasporto portatori di handicap Sono previsti trasporti speciali per portatori di handicap frequentanti il Centro Socio - Riabilitativo "Bucaneve 1", il Laboratorio "All'Opera, il Centro Diurno per Anziani "Fili d'argento" e le Scuole presenti sul territorio comunale. Formazione e inserimento lavorativo Sono previste varie forme di intervento nell'ambito della formazione e dell'inserimento lavorativo a favore di persone disabili. Possono essere attivati: percorsi di orientamento sul territorio volta a sviluppare le autonomie personali di utenti con disabilità, rientranti nella fascia d'età anni; percorsi di alternanza scuola - lavoro in base alla L. 104/1992; percorsi di inserimento lavorativo all'interno del "Progetto Quadro Provinciale" a sostegno di percorsi di formazione in situazione lavorativa; percorsi di sostegno all'inserimento lavorativo tramite la Legge 68/99. Numeri utili Tel Servizi Sociali Tel Assistente Sociale Minori Tel Assitente Sociale Adulti Tel Assitente Sociale Anziani 5

6 Strategia Europea Diritti delle Persone con disabilità Strategia europea sulla disabilità Il 15 novembre 2010 l'unione europea ha adottato la nuova Strategia europea per la disabilità , una strategia che promuove le pari opportunità per le persone con disabilità con l'obiettivo di mettere loro in condizione di esercitare tutti i loro diritti e di beneficiare di una piena partecipazione alla società e all'economia europea. Le aree di intervento Sono state individuate otto aree di intervento: l'accessibilità, la partecipazione, l'uguaglianza, l'occupazione, l'istruzione e la formazione, la protezione sociale, la salute e le azioni esterne. Accessibilità Le persone disabili devono avere accesso ai beni, ai servizi e ai dispositivi di assistenza. Inoltre, deve essere assicurato loro, su una base di uguaglianza con gli altri, l accesso ai trasporti, alle strutture, alle tecnologie dell informazione e della comunicazione. Partecipazione Le persone con disabilità devono poter esercitare pienamente i loro diritti fondamentali legati alla cittadinanza dell'unione. Questa strategia deve contribuire a: eliminare gli ostacoli alla mobilità delle persone disabili, in qualità di individui, consumatori, studenti, attori economici e politici; garantire la qualità dell'assistenza ospedaliera e dell accoglienza in residenze specializzate, grazie al finanziamento dei fondi strutturali; garantire l accessibilità di organizzazioni, strutture e servizi, inclusi quelli sportivi e culturali. Uguaglianza Occorre attuare una serie di politiche attive per promuovere l uguaglianza a livello europeo e negli Stati membri. La Commissione garantirà inoltre la piena applicazione della legislazione europea in materia di lotta contro le discriminazioni fondate sulla disabilità e, in particolare, della direttiva 2000/78/CE a favore della parità di trattamento in materia di occupazione e di lavoro. Occupazione L azione europea deve permettere un aumento del numero dei lavoratori disabili sul mercato del lavoro aperto, in particolare attraverso l elaborazione di politiche attive dell occupazione e il miglioramento dell accessibilità ai luoghi di lavoro. È necessario inoltre agire in collaborazione con le parti sociali per favorire la mobilità intraprofessionale (anche nei laboratori protetti), incoraggiare il lavoro autonomo e migliorare la qualità del lavoro. Istruzione e formazione Gli allievi e gli studenti disabili devono disporre di un sistema d istruzione accessibile e programmi d istruzione permanente. Di conseguenza, la strategia sostiene l accessibilità dei sistemi educativi generali, le misure di accompagnamento individuale e la formazione delle figure professionali del sistema educativo. Inoltre, occorre informare meglio i disabili in merito alle possibilità di formazione e di mobilità, soprattutto nell ambito dell iniziativa Gioventù in movimento e della strategia Istruzione e formazione Protezione sociale I sistemi di protezione sociale possono compensare le disparità di reddito, i rischi di povertà ed esclusione sociale ai quali sono esposti i disabili. In questo contesto, è necessario valutare le prestazioni e la sostenibilità dei sistemi di protezione sociale, compresi i sistemi pensionistici, i programmi di alloggio sociale e l accesso ai servizi di base. La strategia incoraggia l utilizzo dei fondi strutturali e l adozione di misure nazionali adattate. Salute Le persone con disabilità devono disporre di un accesso equo ai servizi e alle strutture sanitarie, compresi i centri di salute mentale. Per garantire questo principio di uguaglianza, i servizi devono avere un prezzo accessibile ed essere adeguati alle necessità specifiche delle persone. Inoltre, particolare attenzione va dedicata alla salute e alla sicurezza dei lavoratori disabili. Azione esterna L UE si impegna a promuovere i diritti delle persone disabili a livello internazionale. Essa agisce soprattutto nell ambito della politica di allargamento, di vicinato e di aiuti allo sviluppo, oltre che in seno a istanze internazionali come il Consiglio d Europa e l ONU. Attuazione La strategia si fonda sull impegno comune delle istituzioni dell UE e degli Stati membri. Le loro azioni comuni puntano a: sensibilizzare la società sulle problematiche legate alla disabilità e a promuovere i diritti dei disabili; sviluppare le possibilità di finanziamento europeo; migliorare la raccolta e il trattamento dei dati statistici; assicurare il monitoraggio dell attuazione della convenzione delle Nazioni Unite negli Stati membri e in seno alle istituzioni europee. 6

7 Accessibilità Forum Europeo sulla Disabilità Il Forum Europeo sulla Disabilità (EDF) è un Organizzazione non Governativa indipendente che rappresenta gli interessi di 80 milioni di Europei con disabilità. EDF è l unica piattaforma europea messa in piedi da persone con disabilità e dalle loro famiglie. Il Forum è una piattaforma leader per i diritti dei disabili e si propone per dare voce alle persone con disabilità in Europa. EDF è stato creato nel 1996 per essere sicuri che le decisioni riguardanti le persone disabili siano prese con e da persone disabili. (Fonte: Accessibilità al web Accessibilità al web significa un sito internet o un servizio basato sul web (inclusi quelli per apparecchi mobili) che sia facile da utilizzare, semplice da trovare, essenziale nel funzionamento e nella interattività, il cui uso sia sicuro e possa essere utilizzato in modo indipendente anche da chi è disabile, garantendo quindi la dignità di una persona disabile in ogni circostanza, inclusi i casi di emergenza. Questo non esclude l uso di dispositivi di supporto e di comunicazione alternativa per consentire l accessibilità a particolari gruppi di persone con disabilità qundo questo sia necessario. (Fonte: Non Vedenti ed Internet: le tecnologie assistive IL DISPLAY BRAILLE Il display braille è una periferica aggiuntiva che viene connessa alla porta seriale del PC e che consente all utente non vedente di leggere le informazioni visualizzate sullo schermo riga per riga. PROGRAMMI DI SINTESI VOCALE La sintesi vocale è un sistema che permette ai non vedenti, di ascoltare e quindi leggere ogni tipo di testo semplicemente usando il computer; i contenuti, riconosciuti da un apposito scanner, vengono automaticamente tradotti in suoni grazie al software. La sintesi viene effettuata tramite la concatenazione di unità fonetiche elementari, dette difoni, realizzate seguendo le regole di pronuncia della lingua italiana. La registrazione diretta dei difoni, e non quindi la loro generazione artificiale, consente di ottenere un suono chiaro, pulito e molto comprensibile. Un sofisticato algoritmo presiede alla corretta accentazione delle parole lette, mentre le abbreviazioni vengono lette per esteso. La sintesi della voce Accessibilità al Web 7

8 Accessibilità Accessibilità al Web può essere controllata in modo da variare a piacere, l'espressività, l'altezza, la velocità ed il volume dal software. Il software di sintesi vocale della Microsoft è gratuito e facilmente reperibile sul sito e disponibile in diverse lingue; inoltre si integra perfettamente con Windows. Il software è costituito dal server Agent, dal modulo di sintesi vocale TextToSpeech della L&A, di un software di riconoscimento vocale. Maggiori informazioni sul sito Microsoft: SCREEN READER Uno screen reader è un software che "legge" il contenuto di numerosi tipi di file supportati. Jaws (Job Access With Speek), ad esempio, abbinato ad un software sintesi vocale, legge e vocalizza tutto il testo che appare sullo schermo ed interpreta anche i piccoli simboli grafici. Sul sito dell'ibm è possibile scaricare una una versione trial di Home Page Reader 3 ( 3.ibm.com/able/hpr.html); questo innovativo prodotto, estremamente semplice e di facile impiego, consente a un non vedente di navigare in modo chiaro e comprensibile. Come parte integrante del sistema operativo Suse Linux 7.0 è stato sviluppato lo Screen reader Suse Blinux, un software che permette alle persone non vedenti e ipovedenti di lavorare comodamente con Linux. Suse Blinux non è una parte indipendente o una patch del software, ma piuttosto un cosiddetto programma che lavora in sottofondo. Un vantaggio di ciò è che Suse Blinux non compromette in alcun modo il funzionamento del sistema e gli utilizzatori non vedenti e ipovedenti dispongono dell'uso illimitato di tutte le applicazioni che lavorano sulla console di Linux in modalità testo. Per ulteriori informazioni: INGRANDITORI DI SCHERMO Ci sono in circolazione dei programmi ingrandenti veramente validi come ZoomText, Magic, LPWin, Lunar, in grado di rispondere efficacemente alle esigenze di un utente ipovedente. Un ingranditore di schermo è un software che permette di creare una finestra "lente" sullo schermo delle dimensioni volute e riposizionabile. Tale finestra ingrandisce le zone dello schermo che l utente attraversa con il mouse. Tutti gli ingranditori di nuova generazione hanno una vasta gamma di strumenti di navigazione, ingrandiscono i caratteri con l effetto "smoothing" (levigando e raccordando le curve), dispongono di una sintesi vocale per aiutare la consultazione di lunghe pagine testuali. E si tratta di prodotti inseriti nel nomenclatore tariffario, e quindi assolutamente gratuiti per l utente finale. GLI E-BOOK PER NON VEDENTI Gli e-book per non vedenti sono device di lettura capaci di "tradurre" i testi in formati accessibili, come la sintesi vocale o il Braille. Fino ad oggi il problema maggiore è rimasto il prezzo; macchine di questo tipo, o comunque sufficientemente avanzate, possono arrivare a costare sul mercato americano fino a 15mila dollari. Da tempo al centro dell'attenzione di diversi produttori, anche Microsoft, che già investe pesantemente nel settore degli ebook, ha iniziato a lavorare nella "nicchia" degli ebook contando di mettere in commercio uno strumento il cui prezzo finale si aggiri attorno ai 3-4mila dollari. (Fonte: LIA, ebook store per non - e ipovedenti Immergersi nella lettura è uno dei piaceri del tempo libero, ma quando la vista è compromessa, trovare libri accessibili anche alle persone non vedenti e ipovedenti diventa piuttosto complicato. A dare una mano a chi soffre di disabilità visiva arriva il progetto LIA, realizzato dall Associazione italiana editori in collaborazione con il Ministero per i beni e le attività culturali. CHE COS È LIA LIA Libri Italiani Accessibili è una piattaforma online, o negozio online di libri digitali, con un catalogo di partenza di oltre libri, tutti accessibili a ciechi e ipovedenti. Su LIA si trovano libri di tutti i generi e per tutti i gusti, romanzi, esordienti, saggi e bestseller, grazie all accordo stipulato dall AIE con una quarantina di marchi editoriali italiani. I libri contrassegnati con il bollino LIA sono presenti non solo sul sito del progetto, ma sulle più importanti librerie in rete, dove i libri accessibili sono appunto distinguibili tramite l apposito simbolo. (Fonte: LIS: on line il primo video dizionario delle lingue dei segni Per le persone sorde, ma non solo, è disponibile on line in forma accessibile e gratuita il primo dizionario di traduzione in lingua dei segni, con parole, lettere ed espressioni in 24 diverse lingue. Quella dei Segni è una lingua che serve alle persone sorde per andare oltre le barriere della incomunicabilità e riuscire ad esprimersi, capendo e facendosi capire, attraverso canali differenti da quello verbale. Quello che forse è meno noto, è che le lingue dei segni sono diverse da Paese a Paese, tanto che LIS sta infatti per Lingua Italiana dei Segni. Le diverse lingue dei segni con quindi differenti sistemi di segni - afferiscono infatti alle singole comunità sorde dei vari Paesi di appartenenza. Come conoscere e imparare, quindi, le lingue dei segni straniere? Da oggi a disposizione di tutti (sordi e non) c è il video-dizionario online delle lingue dei segni. Il progetto si chiama Spread the Sign, ed è frutto di un lavoro a respiro internazionale portato avanti, per la parte italiana, da linguisti 8

9 Accessibilità Turismo Accessibile possibile digitare la parola o la frase e cliccare poi sulla bandierina identificativa della lingua richiesta. Appare quindi dopo pochi secondi la parola o l epressione segnata da un traduttore. Oltre alle parole e a singole frasi ed espressioni, si può poi accedere all alfabeto per conoscere come si segnano le singole lettere negli alfabeti delle diverse lingue. (Fonte: Manifesto per la Promozione del Turismo Accessibile In attuazione dell art 30 della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità ratificata con Legge n. 18 del 24/2/09 1. La persona nella sua accezione più completa, con i suoi specifici bisogni derivanti da condizioni personali e di salute (ad esempio: disabilità motorie, sensoriali, intellettive, intolleranze alimentari, ecc.) è un cittadino ed un cliente che ha diritto a fruire dell offerta turistica in modo completo e in autonomia, ricevendo servizi adeguati e commisurati a un giusto rapporto qualità prezzo. 2. L accessibilità comporta il coinvolgimento di tutta la filiera turistica a livello nazionale e locale, a partire da: a. il sistema dei trasporti; b. la ricettività; c. la ristorazione; d. la cultura, il tempo libero e lo sport 3. L accessibilità dei luoghi non deve determinare la scelta della vacanza: si deve poter scegliere una meta o struttura turistica perché piace e non perché essa è l unica accessibile. 4. È necessario pensare l accessibilità come accesso alle esperienze di vita, ovvero andare oltre il concetto dello standard valorizzando invece la centralità della persona/cliente con bisogni specifici. 5. L informazione sull accessibilità non può ridursi a un simbolo, ma deve essere oggettiva, dettagliata e garantita, onde permettere a ogni persona di valutare in modo autonomo e certo quali strutture e servizi turistici sono in grado di soddisfare le sue specifiche esigenze. 6. E necessario promuovere una comunicazione positiva, che eviti l uso di termini discriminanti. Essa va diffusa in formati fruibili per tutti, e attraverso tutti i canali informativi e promozionali del mondo turistico. 7. Poiché l accessibilità riguarda non solo aspetti strutturali e infrastrutturali, ma anche i servizi offerti ai turisti, occorre promuovere la qualità dell accoglienza per tutti, ovvero incentivare un cambiamento culturale che generi profondi mutamenti dei modelli organizzativi e gestionali, ancora prima che strutturali. 8. E necessario incentivare la formazione delle competenze e delle professionalità, basata sui principi dello Universal Design e che coinvolga tutta la filiera delle figure professionali turistiche e tecniche: manager, impiegati, aziende, imprese pubbliche e private. Occorre inoltre aggiornare i programmi di studio degli Istituti per il Turismo, Tecnici, Universitari, dei Master e dei Centri Accademici a tutti i livelli. 9. Le Autonomie Locali, ognuna per le proprie competenze e vocazioni, hanno il compito di implementare l accessibilità urbana, degli edifici pubblici e dei trasporti locali, pianificando inoltre periodiche azioni di verifica e di promozione delle proposte turistiche per tutti. 10. Per realizzare e promuovere il turismo accessibile in una logica di sistema si auspica la fattiva collaborazione tra gli Operatori turistici, le Autonomie Locali, gli Enti Pubblici, le Associazioni delle persone con disabilità e le Organizzazioni del turismo sociale. I principi ispiratori del Manifesto sono approfonditi nel documento Istruzioni per l uso del Manifesto per la Promozione del Turismo Accessibile. (Fonte: Vacanze per tutti con V4A - Village for All A ciascuno la sua vacanza è l obiettivo primario di Village for all V4A Marchio Qualità Internazionale Ospitalità Accessibile. Tramite il portale di Village for all ( è infatti possibile reperire tutte le informazioni utili in merito alle strutture ricettive e 9

10 Accessibilità Turismo Accessibile non, che offrono servizi per portatori di disabilità di ogni genere: permanente o temporanea, motoria, limitazioni sensoriali (ciechi e/o sordi), allergie e intolleranze alimentari, anziani, diabetici, dializzati, persone obese, ecc...insomma una vacanza a portata di tutti al mare o in montagna, in hotel, appartamento o agriturismo, in visita ad un museo o presso uno stabilimento balneare... Le strutture proposte hanno ottenuto il marchio di qualità e sono oltre quaranta da scegliere in Italia e in Croazia. (Per maggiori informazioni consultare il sito internet di V4A -Village for All Diversamente Agibile Il progetto Diversamente Agibile nasce dalla mente di Maximiliano Ulivieri, 39 anni e affetto da distrofia muscolare fin da piccolo. L idea parte dal presupposto che nessuno meglio di chi ne usufruisce può recensire un servizio. Nei suoi viaggi è capitato di ricercare sul web strutture accessibili ai disabili, come hotel per il pernottamento, oppure informazioni sui luoghi della città da visitare che non abbiano barriere architettoniche, musei, attrazioni turistiche, bar e ristoranti, tutto ciò che un normale turista deve sapere prima del viaggio. Le informazioni in internet ci sono ma spesso risultano dispersive e alcune volte fuorvianti e non sempre corrette. La dispersione dipende dal fatto che non c è un luogo comune in rete dove recuperare certe informazioni, ci sono blog di ragazzi disabili che raccontano il suo viaggio, come il suo personale, oppure nei siti specializzati in hotel e turismo dove al suo interno puoi fare una ricerca specifica per portatori di handicap. Tutte queste informazioni tuttavia sono solo degli spazi, non un contesto organizzato, competente e ottimizzato soltanto al tipo di servizio. In più spesso le informazioni non sono ben precise e povere di foto dimostrative dell agibilità sicura di una struttura. Non raramente capita di leggere accessibile a disabile e dopo breve conversazione telefonica rendersi conto che così non era. L accessibilità poi richiede molte cose e capita che siano soggettive, non sempre una struttura che va bene a un disabile può andar bene a un altro, ma soprattutto il miglior giudizio che si può ricercare in questi casi è proprio quello del disabile stesso, che certamente ha una capacità di analisi superiore, essendone l utilizzatore. Questo vale anche per i percorsi della città, per i mezzi di trasporto ecc. Ecco l idea di realizzare un sito/blog in cui raccogliere tutte le esperienze di persone disabili, con reportage scritti, fotografici e filmati dei loro viaggi, in modo da fornire informazioni utili ad altri disabili che vogliono frequentare la stessa città. Così facendo si potrà aiutare a capire se l accessibilità dei luoghi o delle strutture recensite può andar bene per la propria disabilità oppure necessita di maggiori informazioni. (Fonte: Autismo Friendly Beach La riviera romagnola si è attivata, prima in Italia, nel progetto Friendly Autismo Beach. L intento primario è quello di offrire a tutte le famiglie con soggetti autistici di vivere serenamente il proprio soggiorno in Romagna. A tale scopo si è creata una rete di strutture (stabilimenti balneari, alberghi, parchi tematici, uffici pubblici, centri sportivi, ecc) preparate e formate per l accoglienza delle persone con autismo e attrezzate di conseguenza. Parte del personale coinvolto è inoltre rappresentato proprio da persone affette da tale disturbo, appropriatamente formate dall associazione Rimini Autismo. Il progetto mette a disposizione anche un team di educatori disponibili ad ore per il sollievo delle famiglie. Tramite il sito internet è così possibile organizzare la propria vacanza scegliendo non solo l albergo di Rimini e Riccione aderente al progetto, ma anche lo stabilimento balneare e contattare un educatore. (Per maggiori informazioni consultare il sito internet Volare in aereo: regole, diritti e doveri del viaggiatore disabile Facciamo il punto su legislazione e regolamentazione in merito a viaggi aerei e viaggiatori con disabilità o mobilità ridotta. La materia è disciplinata da un documento, e precisamente il Regolamento CE n. 1107/2006 del 5 luglio 2006 valido in tutta Europa. Questo fornisce indicazioni precise sull assistenza a terra e su quella in volo. Vediamo più nel dettaglio quali sono i punti da tenere a mente per chi intende affrontare un volo aereo: RICHIESTA ASSISTENZA: il viaggiatore deve far richiesta di assistenza entro le 48 ore prima della partenza, direttamente alla compagnia aerea, o alla agenzia di viaggio o al tour operator al quale si è appoggiato. Sarà quindi cura di questi soggetti darne comunicazione al gestore degli aeroporti di arrivo, di transito e di eventuale partenza, che provvederà a fornire assistenza in aeroporto. Secondo il regolamento, i negati imbarchi o prenotazioni di volo possono verificarsi solo in casi eccezionali, ovvero quando non ci sia più posto per persona disabile nell'aeromobile, oppure per problemi legati alla sicurezza. In alcuni casi il viaggiatore deve presentare il MEDIF (Medical Information Form), ovvero il nulla osta del medico curante a viaggiare. ARRIVO IN AEROPORTO: una volta prenotata l'assistenza, sarà cura del viaggiatore presentarsi in aeroporto entro l'orario comunicato dalla compagnia. Nel caso in cui non ci siano state comunicazioni di questo tipo, bisogna presentarsi al punto di chiamata 2 ore prima del volo, o un'ora se si va direttamente al check-in. L'assistenza in aeroporto viene fornita dal personale del gestore aeroportuale, che verrà a prendere la persona al punto di chiamata appositamente predisposto, all'interno e all'esterno dell'aeroporto. L'assistente, all'occorrenza, potrà aiutare il disabile anche nelle operazioni di check-in, fino alla porta d'imbarco. CARROZZINA, CANI DA ASSI- TENZA, AUSILI IN AEREO: IL REGOLAMENTO: il regolamento prevede che sia possibile imbarcare gratuitamente fino a due attrezzature per la mobilità. Occorre tuttavia informare almeno 48 ore prima la compagnia delle specifiche relative alle dimensioni del dispositivo, al suo peso, ecc... Anche nel caso del cane da assistenza occorre avvisare preventivamente la compagnia. L animale potrà fare il viaggio con voi in cabina. E tuttavia necessario informarsi bene sulle condizioni imposte ai viaggiatori con cane guida/assistenza, che possono andare dall'obbligo di certificato veterinario a quello di una fascetta identificativa standard. Per qualunque necessità si consiglia in ogni caso, primi di affrontare un viaggio in aereo, di consultare i siti delle singole compagnie aerre per verificare oggettivamente i servizi previsti per le persone disabili, a mobilità ridotta, o con esigenze speciali. 10

11 Accessibilità Turismo Accessibile APP gratuita per viaggiatori disabili in volo Da gennaio 2013, l Enac - l Ente Nazionale per l Aviazione Civile, ha reso disponibile per i passeggeri disabili o con mobilità ridotta una app per avere sempre a portata di mano le principali informazioni sui regolamenti aerei. E possibile scaricarla gratuitamente su tre diversi sistemi operativi mobile: Apple, Android e Windows Phone, in italiano, inglese, spagnolo e francese. Si tratta di una sorta di guida multimediale dove trovare risposte alle domande e alle situazioni più frequenti da affrontare quando si viaggia, ovvero: Cosa è l assistenza speciale e a chi è rivolta? Chi sono i passeggeri a mobilità ridotta (PRM)? A chi e quando si deve richiedere l assistenza? Chi fornisce l assistenza in aeroporto e in volo? Cosa accade se l assistenza non è stata richiesta? Cosa fare in caso di assistenza negata o non adeguata. Non resta che augurarvi buon viaggio! Viaggiare in treno: assistenza alle persone con disabilità o mobilità ridotta RFI - Rete Ferroviaria Italiana ha attivato per i viaggiatori con disabilità o mobilità ridotta una rete di servizi di assistenza atti a rispondere in modo sempre più efficace alle necessità di questa tipologia di utenti. Tali servizi, presenti in 264 stazioni e attivi 24 ore su 24, sono gestiti attraverso 14 punti di accoglienza, le cosiddette Sale Blu. Queste, presenti nelle principali stazioni italiane, sono aperte tutti i giorni dalle 6:45 alle 21:30. Qui è possibile reperire informazioni e materiale illustrativo sul servizio di assistenza ed effettuare la prenotazione del servizio di assistenza. Le Sale Blu assicurano anche la guida in stazione e l'accompagnamento al treno, l accoglienza in treno all arrivo in stazione e la guida all uscita della stazione o al binario per prendere una coincidenza. Su richiesta esse provvedono inoltre a disporre sedie a rotelle e a gestire la salita e la discesa dal treno con carrelli elevatori. Possono richiedere i servizi di assitenza: persone che si muovono su sedia a rotelle persone con problemi agli arti, anche temporanei, o persone con difficoltà di deambulazione persone non vedenti o con disabilità visive persone non udenti o con disabilità uditive persone anziane donne in gravidanza In caso di non autosufficienza del viaggiatore per cui sono richiesti i servizi di assistenza, questi potrebbero essere subordinati alla presenza di un assistente personale in stazione o di un accompagnatore durante il viaggio. Modalità di prenotazione Il servizio di assistenza può essere richiesto direttamente alle Sale Blu recandovisi direttamente, oppure inviando una mail o telefonando dalle ore 6:45 alle 21:30 tutti i giorni, festivi inclusi. E inoltre disponibile un numero verde gratuito raggiungibile da telefono fisso e un numero unico nazionale raggiungibile da telefono mobile e fisso. Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito di RFI Annullamento E possibile annullare il servizio prenotato comunicandolo alla Sala Blu almeno quattro ore prima della prevista partenza. (Fonte: 11

12 Partecipazione Libertà di movimento Campagna europea sulla libertà di movimento I trattati europei garantiscono alcuni diritti fondamentali: - Libertà di movimento delle persone (tutti i cittadini di uno stato membro europeo ha il diritto di muoversi, lavorare, studiare e vivere in un altro paese membro) - Libera movimentazione delle merci (le merci prodotte in uno stato membro europeo possono essere vendute in un altro stato membro a certe condizioni - Libera fruizione dei servizi (tutti i cittadini hanno il diritto di dare e ricevere servizi in un altro stato membro. Nonostante questo, le persone con disabilità non possono usufruire pienamente della loro libertà di movimento ed hanno difficoltà ad accedere ai canali di distribuzione delle merci e dei servizi, alle stesse condizioni di un altro cittadino europeo. Le persone disabili non hanno le stesse opportunità delle persone non disabili: essi infatti incontrano barriere nello studio, nel cercare un lavoro, nel viaggiare, nel ricevere merci o servizi o semplicemente nell accedere alle informazioni. (Fonte: Mobilità Solidale La Costituzione Italiana, all art.3 stabilisce che: Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge [ ] È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all organizzazione politica, economica e sociale del Paese. La libertà di movimento è una delle incombenze di cui lo Stato dovrebbe farsi carico al fine di garantire la piena autonomia della persona. Non sempre tuttavia le istituzioni pubbliche sono in grado di gestire ed organizzare servizi di trasporto destinati ai cittadini disabili. Il progetto di Mobilità Solidale prevede la fornitura gratuita agli enti pubblici di autoveicoli per la mobilità dei cittadini diversamente abili. Il servizio ha pertanto il duplice obiettivo di andare incontro alle necessità delle istituzioni pubbliche e a quelle del cittadino con disabilità, impossibilitato all utilizzo di un mezzo proprio o di un trasporto pubblico. L ente pubblico usufruisce di un servizio realmente gratuito ed esonerato da qualsiasi onere estraneo alla semplice conduzione e al rifornimento dei mezzi. La partecipazione al progetto delle imprese locali tocca il cuore dei cittadini e dei fruitori del servizio, dando alla pubblicità veicolata dai mezzi di trasporto un particolare valore etico e sociale. Il progetto Mobilità Solidale crea così ricchezza morale nei soggetti coinvolti nel suo sviluppo, soddisfacendo le esigenze di bilancio della pubblica amministrazione e quelle dei cittadini in difficoltà. Detrazione per le spese di eliminazione delle barriere architettoniche E' possibile fruire della detrazione Irpef del 36% sulle spese di ristrutturazione edilizia (50% per quelle effettuate nel periodo 26 giugno giugno 2013). Rientrano tra queste spese quelle sostenute per l eliminazione delle barriere architettoniche, riguardanti, ad esempio, ascensori e montacarichi, elevatori esterni all abitazione e le spese effettuate per la realizzazione di strumenti che, attraverso la comunicazione, la robotica e ogni altro mezzo tecnologico, favoriscono la mobilità interna ed esterna delle persone portatrici di handicap grave (articolo 3, comma 3, L. 104/1992). La detrazione per l eliminazione delle barriere architettoniche non può essere fruita contemporaneamente alla detrazione del 19% a titolo di spese sanitarie riguardanti i mezzi necessari al sollevamento del disabile. La detrazione del 19%, pertanto, spetta soltanto sulla eventuale parte di spesa eccedente la quota già agevolata con la detrazione del 36% (o del 50%). Per le prestazioni di servizi relative all appalto di questi lavori, è inoltre applicabile l aliquota Iva agevolata del 4%, anziché quella ordinaria del 21%. L obiettivo della proposta di legge è quello di allargarsi in modo da interessare tutti i siti telematici dei settori pubblici e i siti che offrono servizi destinati alla cittadinanza. La proposta attuale è infatti limitata a settori pubblici cui appartengono soltanto 12 categorie. Le 12 categorie stabilite sono un criterio obsoleto dal momento che il panorama offerto in rete si è notevolmente incrementato dal 2001, quando è stato definito il criterio stesso. ( Diritto alla libertà di movimento: i montascale Una barriera architettonica è un impedimento agli spostamenti di una persona, anziana o disabile, dovuto al posizionamento o alla tipologia di elementi costruiti dall'uomo. Le barriere architettoniche sono quindi qualcosa di strettamente legato al concetto di libertà di muoversi, un aspetto fondamentale per la valutazione della qualità di vita di chiunque. Negli ultimi anni la legislazione nazionale ed europea è stata pian piano migliorata fino a rendere obbligatorio l'adeguamento per una serie di enti pubblici e privati a questi principi di libertà di movimento. Uno degli strumenti più spesso utilizzati per l'abbattimento delle barriere architettoniche è l'installazione di miniascensori o montascale (o servoscala), impianti per il sollevamento di persone impossibilitate a salire autonomamente le scale o a superare ostacoli. I montascale devono rispondere a specifiche normative sia per quanto riguarda gli aspetti edilizi (normativa per il superamento delle barriere architettoniche) sia per gli aspetti di prodotto (norme UNI). Queste indicazioni normative sono presenti in Italia da molti anni, proprio in corrispondenza alla comparsa sul mercato dei primi prodotti e ausili dedicati all'abbattimento delle barriere. La prima norma UNI in materia è infatti del 1991, sostituita nel 2009 da una norma più recente. La UNI EN 81-40:2009, versione ufficiale in lingua inglese della norma europea EN 81-40, specifica i requisiti di sicurezza per la costruzione, fabbricazione, installazione, manutenzione e lo smontaggio di servoscala elettrici fissati alla struttura di un edificio. Nella legislazione italiana il riferimento normativo per gli aspetti edilizi dei montascale è contenuto nel DM 236/89, "Prescrizioni 12

13 Partecipazione Libertà di movimento tecniche necessarie a garantire l'accessibilità, l'adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell'eliminazione delle barriere architettoniche". Il testo del Decreto Tecnico è strutturato in due parti: alcuni articoli più generali in cui vengono evidenziati i criteri progettuali e altri articoli che contengono le specifiche tecniche. L'ordinamento italiano regolamenta poi anche quelle che sono le "Disposizioni per favorire il superamento e l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati", Legge 9 gennaio 1989, n. 13, che raccoglie le categorie che hanno diritto e le modalità per richiedere i contributi per l'installazione di montascale o servoscala nell'ottica di superamento della barriere. Tali norme valgono per la progettazione ed installazione di ogni tipo di montascale, del tipo con poltroncina per persona seduta, con piattaforma per persona in piedi o con piattaforma per il trasporto di carrozzine. Categoria a parte è poi costituita dai montascale mobili, ovvero privi di installazione fissa, che possono essere trasportati ed usati in particolare per il superamento di gradini o dislivelli. I montascale si confermano quindi un indispensabile ausilio per garantire a tutti una piena libertà di movimento. (Fonte: Genny, la prima e unica carrozzina a due ruote Si tratta di una novità assoluta, una carrozzina che permette di muoversi con un semplice spostamento del proprio baricentro e lascia completamente libere le mani. Abbiamo intervistato Paolo Badano, il suo ideatore. Paolo, com'è nata l'idea della carrozzina Genny? L'idea di Genny è nata da una mia esigenza, io sono Paraplegico da 15 anni, a seguito di un incidente stradale e da allora sono sempre alla ricerca di una maggiore autonomia. Da anni vedo il Segway, quel geniale mezzo che permette ad un uomo di spostarsi in piedi su due ruote parallele, un giorno mi sono domandato: se è in grado di portare in sicurezza un uomo in piedi su due ruote, perché non potrebbe fare lo stesso con un uomo seduto? Quindi oltre un anno mezzo fa, non avendo trovato nulla in commercio di simile ne ho acquistato uno ed ho cominciato ad adattarlo alle mie esigenze, con tutte le sicurezze e le modifiche necessarie che mi permettano di fermarmi di salire e scendere,e dopo oltre un anno di lavoro è nata Genny, oggi la mia compagna inseparabile. Genny è un mezzo che mi ha letteralmente cambiato la vita ed ho capito immediatamente che avrebbe potuto cambiare la vita a molti altri disabili. In cosa consiste la grande novità di questa carrozzina a due ruote? E su quale tecnologia si basa? Per quali patologie e per quali attività è stata testata Genny? La novità è pressoché unica, poiché si passa per la prima volta nella storia da quattro ruote a due ruote, e questo non è solo un fattore estetico, il quale ha la sua importanza, ma è soprattutto un fattore funzionale, che grazie alla tecnologia auto-bilanciante di Segway ed in particolare al principio dei giroscopi e ai due motori elettrici, riesce a stare in equilibrio su due ruote. Questo comporta la possibilità di spostarsi su qualsiasi terreno come la sabbia, la neve e su strade dissestare, senza il problema classico di incastrarsi con le ruote anteriori. Essendo già questo di per sé una novità assoluta per una sedia a rotelle, la sua caratteristica più incredibile è data dal fatto che non è dotata ne di acceleratore ne di freni, ma è semplicemente con minimi spostamenti del corpo/busto avanti e indietro che si crea il movimento, mi verrebbe da dire che Genny si muove praticamente con il pensiero, una vera magia. Questo lascia spazio alla fantasia poiché credo che sia la prima volta al mondo che un disabile si possa spostare su una sedia a rotelle avendo le mani libere lasciando la libertà quindi di telefonare, tenere la fidanzato/a per mano, mangiare un gelato, bere, tenere un ombrello, e perché no giocare a pallone... con la massima libertà di riscoprire e di inventarsi cose nuove. Un altro lato che sto scoprendo utilizzando Genny tutti i giorni, credo da non sottovalutare, è lo stupore che vedo nel viso delle persone che mi domandano coma faccia a stare in piedi su due ruote e non chiedendomi più, come succedeva solitamente prima, che cosa mi fossi fatto, quindi questo mi induce a pensare che non sia sparita la mia disabilità ma che sia sparito il collegamento mentale che spesso si fa tra disabile e sedia a rotelle. Genny quindi è un rivoluzionario mezzo che è in grado di eliminare molte barriere architettoniche, ma è capace soprattutto di eliminare le barriere mentali. Ritengo che Genny possa essere usata per diverse disabilità, siamo in corso di valutazione. L'utilizzo di questa carrozzina permetterà probabilmente di eliminare l'esigenza di una carrozzina diversa per l'interno e per l'esterno, per quali fondi stradali è particolarmente indicata Genny? La mia invenzione, Genny, è piaciuta moltissimo al Direttore Marketing di Segway Italia "Tiziano Centulani" che avendo sposato in pieno la mia causa mi ha fornito la disponibilità di un Segway I2 con una larghezza notevolmente inferiore al modello da me utilizzato, questo, mi permetterà di realizzare a breve,una sedia con larghezza simile alle sedie a rotelle convenzionali. Genny è commercializzata e si possono trovare tutte le informazioni a riguardo sul sito: (Fonte: Centri di mobilità FIAT Autonomy Sono strutture che offrono a tutti i clienti disabili un aiuto concreto per risolvere i problemi relativi alla guida di una vettura adattata alle proprie capacità. In ogni Centro il cliente può testare le proprie capacità motorie residue tramite speciali simulatori, prendere confidenza con i veicoli modificati e chiedere il parere di medici e fisioterapisti e degli operatori dei centri stessi. I Centri di Mobilità realizzati da Fiat Group Automobiles vogliono garantire a tutti, concretamente e gratuitamente, la possibilità di testare e migliorare la qualità del proprio movimento. I clienti disabili hanno a propria disposizione simulatori di guida per valutare con precisione la propria capacità motoria residua e vetture modificate per provare la guida per la prima volta o per testare nuovi adattamenti rispetto a quelli già posseduti. Frequentando un Centro di Mobilità il disabile può ottenere un attestato che può facilitare il compito di valutazione della Commissione medica locale durante la visita d'idoneità. Il simulatore di guida è una sofisticata strumentazione elettronica che valuta le capacità motorie, visive e cognitive della persona disabile e gli consente di prendere confidenza con le apparecchiature che utilizzerà sulla vettura. I simulatori sono disponibili per le persone con disabilità sia agli arti inferiori che agli arti superiori. Per maggiori informazioni rivolgersi a: Ufficio Autonomy Tel (Fonte: EasyWay - L app per segnalare i luoghi accessibili a tutti Molte strutture di pubblica utili- 13

14 Partecipazione Libertà di movimento tà e di intrattenimento delle nostre città presentano ancora numerose barriere architettoniche, ma le tecnologie e lo spirito di partecipazione dei cittadini possono offrire nuove opportunità per superarle. Per decidere se andare o meno in un determinato luogo, le persone con disabilità devono sapere prima se la loro meta è accessibile oppure no. Il progetto EasyWay, sviluppato con il supporto e l'esperienza della rete associativa della FISH, vuole contribuire a migliorare le informazioni a disposizione, dando a chi userà i dati la possibilità di diventare a sua volta un generatore di informazioni per tutta la comunità. In questa prima fase sono state fatte delle rilevazioni partendo dalle città di Roma e Milano ma possiamo coprire tutta l'italia. Il progetto infatti consiste in un'applicazione per smartphone e in un sito, due strumenti che ti consentono di esprimere la tua valutazione di accessibilità rispetto a uno o più punti di interesse. Affidiamo l'inserimento delle valutazioni di accessibilità alla comunità degli utenti: ciascuno può diventare protagonista e attivarsi in prima persona per aumentare e migliorare il numero di informazioni. Per ogni punto di interesse che vuoi segnalare (ad esempio un ristorante, un albergo, un museo ecc), puoi esprimere sia una valutazione di accessibilità generale, sia una valutazione specifica sugli spazi della struttura (Parcheggio; Entrata; Spazi interni; ecc.) in relazione a una o più tipologie di disabilità motoria scelte in base alle tue competenze (carrozzina elettronica; carrozzina manuale senza accompagnatore; carrozzina manuale con accompagnatore; difficoltà di deambulazione). Non è ancora attiva la rilevazione e la segnalazione delle particolari barriere esistenti per le persone con disabilità di tipo sensoriale, ma l'obiettivo è di crescere e migliorare giorno dopo giorno. Oggi chi vuole consultare le informazioni presenti nella banca dati, può cercare un punto di interesse nella città e leggere la valutazione di accessibilità che gli è stata attribuita da un altro utilizzatore. È importante che la comunità delle persone con disabilità, dei loro familiari, amici e operatori si attivi in prima persona per arricchire le mappe di un numero via via crescente di valutazioni di accessibilità. (Fonte: Montagna accessibile: gli ausili IL MONOSCI Il monosci consente allo sciatore di essere completamente indipendente: lo skilift, la seggiovia e persino le piste più difficili diventano accessibili. SportABILI ha in dotazione monosci di diverse misure e per tutte le età: sia per adulti che per bambini. IL BISCI Il bisci, importato direttamente da SportABILI dagli Stati Uniti, rappresenta un valido strumento che permette di sciare a tutti, grandi e bambini, con le più varie disabilità. L'uso del bisci è indicato per i disabili agli arti inferiori e superiori (tetraplegici, tetraparetici, distrofia muscolare, nanismo, atassia, displegia, sclerosi multipla, afasia, atrofia spinale, diparesi, cerebrolesi, disabili fisici e mentali gravi, ecc.) che comunque superino una lesione di D5. Il bisci è dotato di un semplice meccanismo di sollevamento automatico che rende semplice la salita in seggiovia. Manubrio e redini Il manubrio e le redini vengono usate dall'istruttore oltre che per controllare la velocità e fermare il bisci, per impostare o correggere l'angolo, per i movimenti di rotazione e quelli di stabilizzazione dello sciatore. Stabilizzatori Gli stabilizzatori possono compensare il deficit d'equilibrio, offrendo due punti aggiuntivi di contatto con la neve. IL DUALSKI Il dualski, per le sue particolari caratteristiche un monosci con due sci si adatta bene, a seconda delle capacità funzionali, a diversi tipi di disabilità agli arti inferiori e superiori. La seduta permette ad ogni persona di trovare la miglior posizione. Lo schienale della seduta è regolabile in altezza a seconda della gravità dell'handicap. La differente rigidità e regolazione degli elementi permette un più alto grado di supporto del corpo e aiuta i movimenti della parte alta dello stesso. Lo schienale mobile permette allo sciatore di regolare il proprio angolo di seduta in avanti o indietro usando un pratico e resistente strap. Gli ammortizzatori, con una sospensione con molla intercambiabile disegnata appositamente per questo apparecchio, possono essere adattati a seconda del peso dello sciatore. Ciò favorirà l'uso dell' apparecchio da parte di molte persone. Il loro grande comfort anche su terreni accidentati è da attribuirsi alla loro flessibilità. GLI STABILIZZATORI Gli stabilizzatori sono indicati per amputati, post polio, ecc. Questo ausilio garantisce la stabilità e l'equilibrio durante le discese. LA SLITTA PER IL FONDO La slitta per il fondo è indicata per disabili fisici seduti, come per il monosci (paraplegici, post polio, spina bifida, amputazioni arti inferiori, ecc,) che comunque non superino una lesione di D5. L'ausilio per lo sci da fondo è ideale per godere la montagna ed un salutare sport sulla neve. Il telaio è superleggero. L'inclinazione dello schienale e della seduta si può regolare secondo le esigenze del disabile garantendo così un comfort di marcia. I bastoncini sono leggermente piegati per un maggior contatto con la neve. (Fonte: Il Powerchair Football Il Powerchair Football è letteralmente il calcio per disabili in carrozzina a motore elettrico. E uno sport ancora poco conosciuto e diffuso nel nostro Paese. Sport&Smile Eventi Sportivi di Montelupone (Mc) è l unica realtà italiana impegnata nell organizzazione di manifestazioni dedicate a questa disciplina. E grazie a loro che si possono reperire informazioni sul gioco. Le regole sono le stesse del calcio classico per normodotati; si gioca in 4 contro 4 e si deve fare gol nelle due porte larghe 3 mt. Uniche differenze sono che non esiste il fuorigioco e non vi deve essere mai il 2 vs 1 a meno di 3 mt. dal punto ove si trova il pallone. Si gioca su carrozzine a quattro ruote tarate ad una velocità non superiore ai 10 Km/h, che devono essere dotate, oltre che di speciale cintura di sicurezza, anche di "guardfoot " per poter consentire al giocatore di colpire,condurre, orientare la palla. Il pallone misura 13 pollici, sempre in cuoi come quello da calcio. Si può giocare all'interno (palestre o palazzetti), o comunque in qualsiasi spazio ci sia un campo da basket, poiché le misure del campo sono quelle del parquet da pallacanestro. Le squadre comprendono un minimo di 6 giocatori (3 più un portiere) e possono includere sia uomini che donne di ogni età e grado di disabilità - chiaramente non cognitiva. E' necessario essere in grado almeno di muovere il collo, anche leggermente, per poter agire con la vista periferica del gioco (orientarsi e capire cosa accade intorno). Per quanto riguarda l'età, ci si può avvicinare al Powerchair Football già dai 14 anni, fino ai (Fonte: 14

15 Partecipazione Il diritto di voto e l'accessibilità dei seggi elettorali Esistono precise indicazioni normative per favorire l'esercizio del diritto di voto da parte delle persone con disabilità. FARSI ASSISTERE Secondo la normativa vigente sono da considerarsi "elettori fisicamente impediti", "i ciechi, gli amputati delle mani, gli affetti da paralisi o da altro impedimento di analoga gravità". Le persone con queste disabilità, e non con altre, possono esercitare il diritto di voto con l'aiuto di un elettore della propria famiglia o di un altro elettore, volontariamente scelto come accompagnatore. La Legge n. 17 del 5 febbraio 2003 ha precisato che non è necessario che l'elettore che risulta quale accompagnatore sia iscritto nelle liste elettorali dello stesso comune dell'assistito. L'unico requisito richiesto per l'accompagnatore dell'elettore disabile è quello della iscrizione nelle liste elettorali di un qualsiasi comune italiano. Qualora la disabilità non sia evidente, oppure non sia nota al presidente di seggio, deve essere richiesto uno specifico certificato rilasciato da medici designati dall'azienda Usl. Tale documento deve precisare che "l'infermità fisica impedisce all'elettore di esprimere il voto senza l'aiuto di altro elettore". Questi certificati devono essere rilasciati immediatamente, gratuitamente e in esenzione a qualsiasi diritto o applicazione di marche. Il certificato viene poi allegato agli atti della sezione elettorale. Nel caso dell'elettore cieco può essere esibito, quale documento probatorio, il cosiddetto "libretto di pensione" dal quale si evince la cecità accertata. È utile precisare che chi necessita di essere accompagnato solo fino alla cabina elettorale, ma poi è in grado di esercitare autonomamente il voto, non occorre che presenti alcun certificato. Nessun elettore può esercitare la funzione di accompagnatore per più di un disabile. Sul certificato elettorale dell'accompagnatore è apportata un'apposita annotazione dal presidente del seggio nel quale egli ha assolto tale compito. I comuni devono assicurare un servizio di trasporto pubblico in modo da garantire il raggiungimento del seggio elettorale. VOTARE IN UN'ALTRA SEZIONE Qualora la propria sezione elettorale sia inaccessibile, il disabile con difficoltà o impedimenti alla deambulazione può votare presso un'altra sezione, del proprio comune, priva di barriere architettoniche. Nei comuni ripartiti in più collegi (senatoriali, collegi uninominali, collegi provinciali) o in occasione dell'elezione degli organi circoscrizionali, la sezione scelta per la votazione deve appartenere al medesimo collegio o alla medesima circoscrizione, nei quali è compresa la sezione nelle cui liste l'elettore stesso è iscritto. Per sapere se la sezione scelta corrisponde a questi requisiti è possibile rivolgersi all'ufficio elettorale del Comune o al presidente della sezione stessa. Per poter essere ammesso al voto, il disabile deve presentare, assieme al certificato elettorale, un'attestazione medica rilasciata, anche in precedenza per altri scopi, dalla propria Azienda Usl locale o copia autentica della patente di guida speciale, purché dalla documentazione esibita risulti l'impossibilità o la capacità gravemente ridotta di deambulazione. Nel caso non si disponga di alcuna certificazione oppure nell'ipotesi in cui dalla certificazione non sia possibile evincere con chiarezza che sussiste un'incapacità alla deambulazione, è possibile richiedere - senza alcun costo - una visita all'azienda Usl di competenza. Le Aziende Usl nei tre giorni precedenti la consultazione elettorale, devono garantire in ogni comune la disponibilità di un adeguato numero di medici Partecipazione politica autorizzati e preposti per il rilascio di queste certificazioni. Sarà cura del presidente di seggio iscrivere il disabile nella lista elettorale della sezione e di prenderne nota nel verbale. L'ACCESSIBILITÀ DEI SEGGI ELETTORALI Le disposizioni vigenti forniscono indicazioni circa l'accessibilità dei seggi elettorali. Gli arredi della sala di votazione delle sezioni elettorali devono essere disposti in modo da permettere agli elettori non deambulanti di leggere il manifesto contenente le liste dei candidati, di votare in assoluta segretezza, nonché di svolgere anche le funzioni di componente di seggio o di rappresentante di lista e di assistere, ove lo vogliano, alle operazioni dell'ufficio elettorale. Deve essere predisposta almeno una cabina per consentire agevolmente l'accesso agli elettori e deve essere previsto un secondo piano di scrittura, eventualmente ribaltabile, all'altezza di circa ottanta centimetri, o un tavolo munito di ripari che garantisca la stessa segretezza. I seggi debbono essere poi raggiungibili anche dall'esterno, dove deve essere segnalata l'accessibilità attraverso il simbolo della carrozzina, tramite percorsi accessibili. I comuni devono provvedere al censimento delle barriere esistenti nei locali adibiti a seggi elettorali e devono intervenire di conseguenza allo scopo di evitare che si ripresenti la stessa situazione nelle future consultazioni. Su quest'ultimo aspetto la normativa non precisa se l'intervento debba per forza consistere nella rimozione delle barriere architettoniche o nella scelta di altra sede accessibile da adibire alle consultazioni elettorali. VOTO A DOMICILIO PER I DISABILI GRAVISSIMI La Legge 22 del 27 gennaio 2006, successivamamente modificata dalla Legge 7 maggio 2009, n. 46, prevede la possibilità di esercitare il diritto di voto presso il proprio domicilio per alcune categorie di persone affette da grave disabilità. Possono, ad oggi, votare al proprio domicilio: 1. gli elettori affetti da gravissime infermità, tali che l'allontanamento dall'abitazione in cui dimorano risulti impossibile, anche con l'ausilio dei servizi di cui all'articolo 29 della legge 5 febbraio 1992, n. 104, cioè siano intrasportabili. Il Legislatore sembra, quindi sottolineare, che il voto a domicilio non possa essere richiesto solo perchè non c è alcun servizio di accompagnamento al seggio; 2. gli elettori affetti da gravi infermità che si trovino in condizioni di dipendenza continuativa e vitale da apparecchiature elettromedicali tali da impedirne l allontanamento dall abitazione in cui dimorano; in questo caso la sottolineatura è sulla dipendenza continuativa e quindi sul rischio per l incolumità personale del Cittadino. Da sottolineare che, in nessun passaggio, il Legislatore richiede il possesso di certificati di handicap (art. 3, Legge 104/1992) o di invalidità. Ci si riferisce strettamente a infermità gravi e, quindi, a situazioni sanitarie anche non definitive. (Fonte: Partecipazione Scolastica Nonostante la presenza di una legislazione avanzata in termini di inclusione scolastica, le risorse dedicate alle attività di sostegno e integrazione degli alunni con disabilità nella scuola ordinaria risultano spesso inadeguate. Nell anno scolastico circa il 9% delle famiglie con alunni con disabilità ha presentato ricorso al Tribunale civile o amministrativo per ottenere un aumento delle ore di sostegno. (Fonte: Istat 2013, L integrazione degli alunni con disabilità nelle scuole primarie e secondarie di primo grado statali e non statali. Anno scolastico ). Nel Mezzogiorno gli alunni con disabilità risultano più svantaggiati. Nelle scuole primarie e secondarie di primo grado la 15

16 Partecipazione Partecipazione scolastica quota di famiglie meridionali che ha fatto ricorso per le ore di sostegno è circa il doppio rispetto a quella del Nord (nella scuola primaria rispettivamente 12,7% e 6%; nella scuola secondaria di primo grado rispettivamente 11,5% e 4,3%). (Fonte: Istat 2013, L integrazione degli alunni con disabilità nelle scuole primarie e secondarie di primo grado statali e non statali. Anno scolastico ). Al fine della realizzazione del progetto individuale è molto importante garantire la continuità del rapporto tra insegnante di sostegno e alunno con disabilità. Rispetto all anno scolastico precedente hanno cambiato insegnante di sostegno il 41,7% degli alunni con disabilità della scuola primaria e il 39,3% di quelli della scuola secondaria di primo grado. (Fonte: Istat 2013, L integrazione degli alunni con disabilità nelle scuole primarie e secondarie di primo grado statali e non statali. Anno scolastico ). Il supporto didattico fornito dall insegnante di sostegno dovrebbe essere accompagnato dalla presenza di figure professionali che supportino la socializzazione e l autonomia del singolo. Gli alunni con disabilità totalmente non autonomi ricevono al Nord un numero medio di ore settimanali di assistenza educativa culturale o ad personam (AEC) circa doppio rispetto a quello registrato nel Mezzogiorno (nella scuola primaria rispettivamente 12,3% e 5,1%; nella scuola secondaria di primo grado rispettivamente 13,2% e 5,5%). (Fonte: Istat 2013, L integrazione degli alunni con disabilità nelle scuole primarie e secondarie di primo grado statali e non statali. Anno scolastico ). Il processo d inclusione scolastica dovrebbe prevedere una completa partecipazione dell alunno con disabilità a tutte le attività della classe, anche se tale partecipazione potrebbe implicare a volte una maggiore complessità organizzativa. Nelle scuole primarie e secondarie di primo grado quasi la metà degli alunni con disabilità non partecipa alle attività extrascolastiche organizzate dalla scuola, e tale fenomeno assume una maggiore consistenza nel Mezzogiorno. (Fonte: Istat 2013, L integrazione degli alunni con disabilità nelle scuole primarie e secondarie di primo grado statali e non statali. Anno scolastico ) (Fonte: Scuolabile Insegnare giocando, e imparare divertendosi. Quale strumento è migliore del gioco per insegnare qualcosa ai bambini? Ma ora non si tratta di insegnar loro la storia o la geografia, le nozioni o la cultura più tradizionale: bisogna abituarli ad un nuovo tipo di cultura, quella che scende in campo non solo a scuola, ma anche a casa e al parco giochi, in ogni momento della giornata; una cultura che deve formarsi adesso e che li accompagni per tutta la vita. E' importante avvicinare i piccoli al mondo della diversità, così lontana da loro perchè così poco conosciuta e troppo spesso vista con timore anche dagli adulti. La disabilità è ben presente nella nostra società, tanto da coinvolgere il 15% delle famiglie italiane, costrette a traumatiche e sostanziali variazioni nello stile di vita; ma la disabilità è anche ricchezza ed è questo che si deve mostrare ai piccoli: insegnare la diversità spiegandone le potenzialità. Nasce così l'idea di creare una fiaba, che da sempre offre all'immaginazione nuove dimensioni e possibilità ed è la forma migliore per suggerire al bambino che le difficoltà che ognuno di noi incontra nella vita possono essere affrontate. Inoltre nelle fiabe si incontra spesso il tema della diversità: ci sono storie nelle quali si incontrano personaggi molto piccoli, come Pollicino, oppure sciocchi e incapaci e per questo derisi o ignorati; a volte si incontrano principesse che non sanno parlare, o eroi mostruosi: solo alla fine, dopo numerosi prove, il protagonista viene riconosciuto e premiato. Continuando su questa strada, anche nella letteratura contemporanea molti scrittori utilizzano i loro racconti per aiutare i bambini a comprendere meglio gli altri e il mondo della diversità. Ecco allora ScuolABILE, il primo progetto completo che vuole coinvolgere i bambini delle scuole elementari, gli insegnanti e i genitori attraverso una campagna di sensibilizzazione su misura, realizzata con la collaborazione di uno staff di psicopedagogisti e dello scrittore per ragazzi Luigi Dal Cin, e con il patrocinio della Regione Veneto. ( Albatros Progetto Paolo Pinto L Associazione Albatros progetto Paolo Pinto nasce per commemorare le gesta dell'avvocato barese Paolo Pinto, straordinario campione mondiale di nuoto di gran fondo, autore di epiche traversate. Gli scopi principali dell'associazione sono sociali, morali, sportivi, ludici e ricreativi finalizzati principalmente al miglioramento della vita di non vedenti e ipovedenti nonché alla loro integrazione sociale. In quest'ottica l'incontro con l'istruttore subacqueo Manrico Volpi e le reciproche affinità di intenti in questo campo hanno permesso di ideare, sviluppare e mettere a punto il progetto di elaborazione di una nuovissima metodologia didattica per l'insegnamento dell'immersione subacquea ai non vedenti. Oggi questa metodica può vantare un periodo di applicazione ormai consolidato - con tanto di standard, supporti didattici, manualistica pubblicata e diversi corsi già effettuati a Bari, Gallipoli, Pulsano, Venezia, nel pieno successo di tutti i partecipanti, comprese immersioni particolari, come quelle sotto i ghiacci, ecc. che ne ha messo in luce tutta l efficacia. La novità radicale di questa metodologia, rispetto alla quale tutte le altre appaiono rimaste ferme ai pionieristici primordi di svariati anni fa (come testimoniano gli stessi protagonisti non vedenti) consiste essenzialmente in un'impostazione rivoluzionaria che - con un'adeguata formazione del corpo docente - riesce a soddisfare in ogni fase un principio di autonomia consapevole del non vedente e, al contempo, di autentica conoscenza ambientale da parte sua. In pratica, l'ottenimento tangibile dell'obiettivo di considerare il non vedente non più solo trasportabile passivamente sott'acqua, bensì protagonista assoluto di sé stesso in immersione, con l'apporto del suo accompagnatore limitato al solo ruolo che il cane-guida ha nella vita di tutti i giorni. In sintesi non più un disabile bensì un subacqueo a tutti gli effetti, che può effettuare turismo subacqueo ed immergersi in ogni mare del mondo. Si tratta di un approccio e una filosofia estendibili a livello internazionale, come lo sono le problematiche della disabilità, che non conoscono confini e si assomigliano sotto qualsiasi latitudine, al pari delle opportunità che offrono. Tra cui quella di un contenuto dallo straordinario potere formativo dal punto di vista psicopedagogico, anche per l'aggiornamento di un qualunque operatore didattico, perfino nel suo comune lavoro coi sub normodotati. Oggi a sancire tutto questo arriva il prestigioso riconoscimento della Cmas, ottenuto da Albatros come ideale sigillo di qualità e innovazione. Inoltre Albatros ha siglato un protocollo d'intesa con Federparchi finalizzato a rendere sempre più accessibili per i non vedenti le aree protette. (Fonte: 16

17 Uguaglianza Uguaglianza nel lavoro: una sfida continua I più discriminati nel mondo del lavoro sono le donne, i migranti e le persone con disabilità. Queste le conferme dal terzo rapporto dell'ilo (International Labour Organization delle Nazioni Unite) Equality at work: The continuing challenge. LA DISABILITA' Stando ai dati dell'ilo la disabilità interessa circa il 10% della popolazione mondiale, circa 470 milioni di persone in età lavorativa. Negli stati Uniti, nel 2007, il reddito medio di una persona con disabilità con un lavoro a tempo pieno tutto l'anno era di dollari, rispetto ai dollari per le persone non disabili. Nel paesi in via di sviluppo l'80% della popolazione con disabilità vive in povertà. LE ALTRE DISCRIMINAZIONI Le disuguaglianze salariali tra uomini e donne persistono, per non parlare della gravidanza e della maternità che continuano ad essere viste come un grave impedimento. Le molestie sessuali sono all'ordine del giorno. Le discriminazioni razziali sono fortissime, in particolare nei confronti dei lavoratori migranti che sono spesso esclusi dal sistema di protezione sociale, oltre che discriminati nell'accesso al lavoro. In crescita anche la discriminazione per motivi religiosi e per orientamento sessuale. Discriminazioni sul lavoro I PROVVEDIMENTI Il Rapporto denuncia che durante i periodi di recessione economica la tendenza è quella di dare meno spazio alle politiche di lotta alla discriminazione, anche se è difficile monitorare e valutare l'impatto di queste stesse politiche, a causa dell'assenza di dati. Per questo l'ilo raccomanda alcune misure indispensabili a contrastare la discriminazione: la promozione della ratifica universale e dell'applicazione delle due Convenzioni fondamentali sull'uguaglianza e la non discriminazione; lo sviluppo e la condivisione di conoscenze sull'eliminazione della discriminazione nell'impiego e nelle professioni; lo sviluppo delle capacità istituzionali dei costituenti dell'ilo nell'attuazione più efficace del diritto fondamentale di non discriminazione nel lavoro; e il rafforzamento dei partenariati internazionali con attori principali che si occupano di uguaglianza. La Convenzione sull'uguaglianza di retribuzione del 1951 e la Convenzione sulla discriminazione del 1958 sono state ratificate rispettivamente da 168 e 169 Stati, su un totale di 183 Stati membri dell'ilo. L'obiettivo è la ratifica universale. L'ILO Organizzazione Internazionale del Lavoro, è l'agenzia della Nazioni Unite specializzata nel promuovere la giustizia sociale, i diritti umani e quelli del lavoratore internazionalmente riconosciuti. Formula gli standard minimi internazionali delle condizioni di lavoro e dei diritti del lavoratore attraverso la stipula di Convenzioni e Raccomandazioni. Libertà di associazione, diritto di organizzazione, contratti collettivi, abolizione del lavoro forzato, uguaglianza di opportunità e di trattamento sono i suoi obiettivi. (Fonte: Un impegno attivo per la piena inclusione In media, solo il 50% dei cittadini europei con disabilità ha un lavoro, rispetto a oltre il 68% delle persone non disabili. Le probabilità che un disabile sia inattivo sono quasi doppie rispetto a quelle di un cittadino non disabile. Eppure, basterebbe un piccolo aiuto aggiuntivo per far entrare, o rientrare, milioni di europei disabili nel mercato del lavoro. La strategia riveduta di Lisbona per la crescita e l occupazione è tesa in modo particolare ad aumentare i tassi di occupazione, relativamente bassi, dei disabili in Europa. Gli Stati membri predispongono le proprie politiche sull occupazione in base agli orientamenti della strategia europea per l occupazione (SEO) e ogni anno riferiscono alla Commissione in merito alle iniziative adottate in materia di occupazione, tra cui quelle riguardanti le persone disabili. L azione politica comunitaria in materia di protezione e inclusione sociale aiuta gli Stati membri nell elaborazione delle politiche per l inclusione sociale, l assistenza sanitaria e i servizi sociali, dando in tal modo ai disabili maggiori possibilità di trovare e mantenere il lavoro. Tribunale dei diritti dei disabili IL TRIBUNALE DEI DIRITTI DEI DISABILI, unico nel suo genere, è nato nel 1999 per volontà di Anffas Onlus e della Nazionale italiana Magistrati. Persegue lo scopo di fornire un aiuto concreto di natura giurisprudenziale alle persone con disabilità ed alle loro famiglie. Il Tribunale è divenuto negli anni una realtà tangibile, un appuntamento importante ed atteso, che dà un contributo autorevole e concreto affinché, anche per le persone con disabilità, l'uguaglianza dei diritti e la pari dignità sociale siano condizioni pienamente raggiunte e non meri dettami legislativi. Il Tribunale affronta, attraverso pubblici dibattimenti che si svolgono sul modello di quelli reali, situazioni effettivamente accadute in cui sono stati viola- 17

18 Uguaglianza Discriminazioni sul lavoro ti i diritti delle persone con disabilità e la loro dignità sociale. Oltre ai casi affrontati pubblicamente durante le sessioni, scelti tra i più significativi, la segreteria giuridica del Tribunale esamina ogni anno centinaia di altre situazioni particolari, svolgendo un lavoro costante e quotidiano di consulenza tecnica. L ICT: lavoro e integrazione L integrazione sociale ha un effetto positivo sulle persone disabili e di conseguenza anche sulla società. Il fatto di avere un handicap, non esclude che la persona possa dare un contributo alla comunità e alla famiglia grazie alle proprie capacità. Le tecnologie ICT offrono l opportunità di facilitare l apprendimento di capacità tecniche e contribuiscono alla realizzazione della persona disabile. Il ruolo delle tecnologie ICT dovrebbe iniziare nelle scuole con la formazione degli studenti disabili. Il lavoro degli insegnanti e dei professionisti si dovrebbe concentrare su soluzioni informatiche adeguate per ogni esigenza individuale dello studente disabile. Le tecnologie ICT sono strumenti nell ambiente lavorativo delle aziende. Nel 2008 è stato realizzato uno studio dal Politecnico di Milano in collaborazione con la Fondazione ASPHI Onlus per avere una visione d insieme dell accessibilità, per le persone disabili, delle applicazioni ICT nelle aziende. L analisi ha considerato un campione di 165 responsabili risorse umane di medie e grandi aziende. Sono stati esaminati due aspetti: organizzazione aziendale per favorire l inserimento dipendenti disabili e livello di accessibilità dei sistemi informativi. L organizzazione aziendale è diretta all adempimento degli obblighi di legge con assunzioni tramite il collocamento mirato. I dipendenti assunti hanno varie condizioni di disabilità ed è stata rilevata una predominanza di persone con disabilità motorie. I dipendenti disabili sono gerarchicamente dipendenti dai responsabili risorse umane o dai capi del personale e hanno limitati rapporti con i responsabili del settore informatico. Non è stata riscontrata una massiccia presenza di politiche aziendali per favorire l inserimento del lavoratore disabile nell ambito lavorativo. È stato dichiarato dalle aziende un livello paritario tra lavoratori nell accesso agli strumenti ICT, con un minimo divario digitale. Non sono stati rilevati particolari interventi sugli strumenti ICT per favorire l utilizzo da parte dei lavoratori disabili. La presenza di un sistema informativo con un tale elevato livello di accessibilità può avere anche una spiegazione diversa. Le persone disabili assunte hanno capacità tecniche che permettono l utilizzo degli strumenti ICT presenti in azienda, senza particolari interventi, oppure i dipendenti disabili svolgono mansioni che non richiedono l utilizzo di tali strumenti. In entrambi i casi non si permette di far emergere il problema e si sottovaluta la necessità del dipendente disabile. Sono stati riscontrati casi, invece, di consapevolezza della situazione da parte dell azienda e di reali interventi per arrivare a un elevata accessibilità del sistema informativo. La conferma della presenza di una bassa percentuale di tecnologie di supporto per i lavoratori disabili, deriva anche da un analisi di 1060 PMI. (Fonte: meetinability.net) Tutela dei diritti e delle libertà delle persone con disabilità a livello internazionale L'Unione europea è membro della convenzione delle Nazioni Unite che deve garantire il rispetto dei diritti e delle libertà delle persone con disabilità. Tale convenzione deve inoltre assicurare il loro benessere sociale e la loro protezione giuridica. ATTO Decisione 2010/48/CE del Consiglio, del 26 novembre 2009, relativa alla conclusione, da parte della Comunità europea, della convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità. SINTESI L'Unione europea (UE) ha aderito alla convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità. Questa convenzione internazionale mira a garantire che le persone con disabilità godano di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali. A tal fine, la convenzione si basa su una serie di principi: il rispetto per la dignità, l'autonomia e l'indipendenza delle persone; la non discriminazione; la partecipazione e l'inclusione nella società; il rispetto per la differenza e l'accettazione delle persone; la parità di opportunità; l'accessibilità, soprattutto dei trasporti, dell'informazione e delle comunicazioni, delle apparecchiature e dei servizi pubblici nelle aree urbane e rurali; la parità tra uomini e donne; il rispetto per l'identità dei minori con disabilità e per lo sviluppo delle loro capacità. Gli Stati che hanno aderito alla convenzione adottano tutte le misure necessarie per garantire il progressivo rispetto di questi principi. Essi si impegnano inoltre ad agire a favore dei diritti economici, sociali e culturali delle persone con disabilità. Inoltre, le persone con disabilità devono essere consultate durante l'elaborazione e l'attuazione della legislazione e delle politiche che le riguardano. Protezione contro le discriminazioni Ogni forma di discriminazione fondata sulla disabilità è vietata, e le persone con disabilità ricevono una protezione giuridica effettiva sulla base dell'uguaglianza con le altre persone. La convenzione contiene disposizioni specifiche relativamente a due gruppi di popolazione: le donne con disabilità, che sono soggette a discriminazioni multiple. Devono essere adottate misure per garantire il loro pieno sviluppo e la loro indipendenza; i minori con disabilità, che hanno diritto alla protezione del loro superiore interesse in caso di decisioni che li riguardano e godono anche del diritto di esprimere liberamente le proprie opinioni e di ricevere un aiuto adeguato. Gli Stati parti alla convenzione si impegnano a combattere gli stereotipi e a fare conoscere meglio le capacità delle persone con disabilità. Diritti riconosciuti dalla convenzione La convenzione afferma una serie di diritti e di libertà che devono essere riconosciuti alle persone con disabilità. Si tratta in particolare: del diritto alla vita; della protezione in situazioni di rischio e di emergenza umanitaria; del riconoscimento della personalità e della capacità giuridica, soprattutto al fine di accedere alla proprietà e alla libera gestione finanziaria, sempre restando protetti 18

19 Uguaglianza Discriminazioni culturali dagli abusi; dell'accesso alla giustizia attraverso accomodamenti procedurali; della libertà e della sicurezza; del diritto di non essere sottoposti a tortura, a pene o trattamenti crudeli inumani o degradanti; del diritto di non essere sottoposti a sfruttamento, violenza e maltrattamenti; della protezione dell'integrità fisica e mentale; del diritto di circolare liberamente, di scegliere il luogo di residenza e la nazionalità; della vita indipendente e dell'inclusione nella società; della mobilità personale, in particolare attraverso apparati e tecnologie di supporto alla mobilità; della libertà di espressione e di accesso all'informazione; del rispetto della vita privata; del rispetto del domicilio e della vita familiare; del diritto all'istruzione; dell'accesso ai servizi sanitari, dell'abilitazione e della riabilitazione, attraverso la piena realizzazione del potenziale fisico, mentale, sociale e professionale; del diritto al lavoro, senza discriminazioni e in condizioni eque e favorevoli; del diritto ad adeguati livelli di vita e alla protezione sociale; della partecipazione alla vita politica e pubblica, comprese le votazioni e le elezioni; della partecipazione alla vita culturale e ricreativa, agli svaghi e allo sport. Applicazione della convenzione Azioni di cooperazione internazionale possono essere condotte a favore delle persone con disabilità, in particolare in partenariato con le organizzazioni internazionali e regionali competenti. Gli Stati prevedono uno o più punti di contatto nazionali per informare il pubblico circa la convenzione. Essi istituiscono un meccanismo indipendente di monitoraggio dell'attuazione della convenzione. La società civile deve essere pienamente coinvolta nel processo di monitoraggio delle azioni. Infine, ogni Stato deve presentare un rapporto dettagliato sulle misure prese per adempiere ai propri obblighi, entro due anni dalla sua adesione alla convenzione. Contesto La Carta dei diritti fondamentali dell'unione europea vieta qualsiasi discriminazione basata sulla disabilità (articolo 21). Riconosce inoltre il diritto delle persone con disabilità all'autonomia, all'inclusione sociale e professionale e alla partecipazione alla vita della comunità (articolo 26). Il trattato di Lisbona attribuisce alla Carta lo stesso valore giuridico dei trattati (articolo 6 del trattato sull'ue). (Fonte: Donna e disabile, discriminazione multipla Restano ancora molte, troppe, le facce della discriminazione che le donne con disabilità si trovano a dover affrontare dalla nascita o a causa di una malattia invalidante, di un incidente sul lavoro (...). In un mondo costruito per uomini e gestito da uomini, essere donna e avere una disabilità comporta una vita di discriminazione multipla. Le donne disabili sono sempre e comunque donne, ma non sono mai riconosciute come tali. Non bisogna credere che in Italia la condizione di vita delle donne con disabilità sia sicuramente migliore rispetto ad altri Stati, né che la povertà economica e culturale in cui sono segregate le donne disabili sia tipica dei Paesi in via di sviluppo", denuncia Luisella Bosisio Fazzi, consigliere della Ledha (Lega per i diritti delle persone con disabilità). L'associazione sta progettando l'apertura di un Centro di tutela antidiscriminatoria, a sostegno anche dell'universo femminile, in grado di diventare punto di riferimento regionale e nazionale raccogliendo segnalazioni e richieste, offrendo informazioni e consulenze. "I dati ci dicono che le donne disabili trovano con più difficoltà lavoro, spesso devono rinunciare al desiderio di maternità e, in generale, subiscono più discriminazioni rispetto ai maschi. Sono invisibili perché le politiche di genere non influenzano la loro condizione e le politiche sulla disabilità non tengono conto del genere", insiste Bosisio Fazzi. Evidenziando che raramente le donne disabili sono "considerate in relazione alla femminilità, alla maternità, alla genitorialità, alla bellezza. Detengono il più alto tasso di non impiego, sono più spesso escluse dai sistemi educativi; normalmente vengono dissuase dall'avere figli. Spetta a loro la percentuale più elevata di violenze e abusi subiti, soprattutto alle donne con malattie psichiatriche, disabilità sensoriali e intellettive". Un quadro sconfortante. Per questo la Ledha offre da tempo un servizio legale. "Anche a causa della scarsa informazione sul tema, le persone con disabilità e in particolar modo le donne, sono ancora spesso vittime di violenza», fa notare l'avvocato Gaetano De Luca, che ha supportato la famiglia di una ragazza milanese con una disabilità di tipo intellettivo vittima di violenza sessuale da parte dell'autista che l'accompagnava a scuola e al centro diurno: "Comprensibile la difficoltà dei genitori nel dover affrontare un processo e nel vedere la propria figlia subire tutta una serie di attività di indagine volte ad accertarne la credibilità e la reale capacità di poter percepire e rendersi conto di quanto le è accaduto. L'imputato infatti, durante il processo, ha più volte negato gli addebiti, ma dopo il dibattimento è stato condannato a una pena di sei anni". Se circa il 16 per cento delle donne europee è disabile, un rapporto del Parlamento dell'unione denuncia che circa l'80 per cento di quelle istituzionalizzate sono esposte al rischio di violenza, spesso compiuta proprio dalle persone che dovrebbero prendersi cura di loro. E nella civilissima Germania uno studio commissionato dal ministero per la Famiglia rivela che migliaia di donne con disabilità intellettiva, rinchiuse in istituti, hanno subito abusi sessuali. Al di là dei casi di cronaca, i diritti violati pongono l'urgenza di un cambiamento culturale, di una sterzata decisa nella mentalità comune. Perché i pregiudizi sono duri a morire. Approvata nel dicembre 2006, la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità (ratificata da una ventina di Paesi della Ue) auspica che le donne non siano più vittime della "discriminazione multipla". Un concetto "reso noto dagli studi di Kimberly W. Crenshaw in riferimento alle esperienze di discriminazione vissute dalle donne nere in America, che si è progressivamente esteso in altri ambiti", spiega la psicologa valdostana Laura Elke D'Apolito, autrice di una recente ricerca sulle donne disabili: "In una società come la nostra, dove la sessualità è l'oggetto più frequente della comunicazione di massa, l'invisibilità a cui sono costrette le donne disabili in qualche modo è una forma di negazione del loro diritto alla sessualità. Sono quasi invisibili all'interno dei media, poiché il loro corpo è percepito dalla società come poco desiderabile'". (Laura Badaracchi) (Fonte: 19

20 Occupazione L'inserimento lavorativo dei disabili Per promuovere l'inserimento e l'integrazione lavorativa delle persone disabili nel mondo del lavoro la legge prevede una serie di servizi di sostegno e di collocamento mirato. Il collocamento mirato è costituito da un insieme di strumenti per la valutazione delle capacità lavorative delle persone disabili finalizzata all'inserimento nel posto adatto attraverso: attività di analisi di posti di lavoro forme di sostegno azioni positive soluzioni di problemi che possono insorgere nei luoghi di lavoro. Sono previste inoltre una serie di agevolazioni contributive a favore delle imprese e degli enti pubblici che assumono disabili con determinate percentuali di invalidità. La riforma del mercato del lavoro introduce nuove opportunità per favorire l'inserimento dei lavoratori svantaggiati attraverso: convenzioni tra le Agenzie di somministrazione e gli enti pubblici incentivi per le aziende che affidano commesse alle cooperative sociali che occupano soggetti svantaggiati il contatto di inserimento. Le persone svantaggiate disoccupate che aspirano ad un'occupazione conforme alle proprie capacità lavorative possono iscriversi al collocamento obbligatorio presso il Centro per l'impiego competente per territorio, nell'apposito elenco costituito da un'unica graduatoria. (Fonte: Lavoratori disabili: doveri e agevolazioni per le aziende che assumono Lavoro per i disabili Per le aziende tenute ad assumere lavoratori appartenenti alle categorie protette sono previste agevolazioni fiscali. Si stima che nel nostro paese solo il 16% dei disabili abbia un lavoro. Questo significa che il 74% delle persone con disabilità non ha una occupazione, per circa 700 mila persone iscritte alle liste di collocamento obbligatorio. Non manca anche la tirata d'orecchi che l'europa ha fatto all'italia su questo fronte, dove abbiamo ricevuto la bocciatura della Corte di Giustizia UE, la quale ritiene insufficienti gli strumenti messi in campo dal nostro paese per favorire l'occupazione delle persone con disabilità, come realizzazione dei diritti di uguaglianza e integrazione. Premesso che la situazione e la congiuntura economica senz'altro non aiutano, con un panorama desolante per tutti, è importante che le aziende sappiano che è tra i loro doveri quello di assumere persone appartenenti alle categorie protette, come pure che sono previsti sgravi e agevolazioni. Ci sembra quindi utile ricordare quali sono questi obblighi e questi diritti, attingendo anche ai contenuti di una utile guida che abbiamo trovato sul web: Categorie protette- un grande potenziale pubblicata da Page Personnel. OBBLIGHI DELLE AZIENDE - La legge 68/99 stabilisce che le aziende con più di 15 dipendenti debbano assumere almeno un lavoratore appartennete alle categorie protette. La normativa prevede un crescendo di queste assunzioni, con l'aumentare dei dipendenti. Da 15 a 35 dipendenti prevede l'assunzione di una persona disabile, dai 36 ai 50 di due, da 51 a 150 in una percentuale del 7% più uno ecc. E' quindi fondamentale, per l'azienda, capire quante persone disabili sia tenuto ad assumere. Per farlo, va calcolata la percentuale, tenendo conto che nel computo vanno inseriti tutti lavoratori assunti con vincolo di subordinazione (compresi quelli con contratto a tempo determinato fino a 9 mesi). Ci sono alcune eccezioni, come i lavoratori tramite cooperative, i dirigenti, ecc. INCENTIVI PER LE AZIENDE - Assumendo un lavoratore appartenete alle categorie protette, oltre a inserire nel suo organico una risorsa produttiva, l'azienda ha diritto di accedere ad alcune agevolazioni previste dalla legge (art. 13 legge 68/99). Tra queste c'è la fiscalizzazione dei contributi previdenziali e assistenziali per l'assunzione di lavoratori disabili con ridotta capacità lavorativa superiore al 79% fino a un massimo di 8 anni; stesso dicasi per l'assunzione di lavoratori con handicap intellettivo e psichico indipendentemente dalla percentuale di invalidità. Abbassandosi la percentuale di capacità lavorativa tra il 67 e 79%, la fiscalizzazione arriva al 50% per un massimo di 5 anni. Va ricordato inoltre che, nel caso in cui l'azienda debba sostenere costi per facilitare l'inserimento lavorativo o il lavoro stesso della persona disabile (con invalidità superiore al 50%), è previsto un rim- 20

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