COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE "VERSO UNA POLITICA GENERALE DI LOTTA CONTRO LA CIBERCRIMINALITÀ"
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1 MEMO/07/199 Bruxelles, 22 maggio 2007 COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE "VERSO UNA POLITICA GENERALE DI LOTTA CONTRO LA CIBERCRIMINALITÀ" Uso del termine "cibercriminalità" nella comunicazione Non esiste una definizione comune del termine "cibercriminalità". Da un punto di vista strettamente giuridico, ci si può interrogare sulla necessità di tale termine si potrebbe sostenere che il "ciberspazio" è semplicemente un nuovo strumento specifico usato per commettere reati che non sono affatto nuovi. Il termine può quindi rivestire maggiore interesse da un punto di vista operativo, ossia in considerazione del bisogno di sviluppare procedure e strumenti operativi per combattere questo tipo di reati. Nella comunicazione il termine "cibercriminalità" è usato per indicare tre categorie di attività criminali. La prima è quella dei reati tradizionali come la frode o la falsificazione, anche se nel contesto della cibercriminalità il termine si riferisce specificamente ai reati commessi attraverso reti di comunicazioni elettroniche e sistemi di informazione (in seguito "reti elettroniche"). La seconda concerne la pubblicazione sul web di contenuti illegali (materiale pedopornografico o incitamento all'odio razziale). La terza, infine, comprende i reati propri alle reti elettroniche, ossia gli attacchi contro i sistemi di informazione, i "denial of service" e la pirateria. Contesto Il rapido sviluppo di Internet e di altri sistemi di informazione comporta l emergere di un settore economico completamente nuovo e di nuovi e rapidi flussi di scambio di dati, prodotti e servizi attraverso le frontiere interne ed esterne dell'unione. Questo sviluppo apre molte nuove possibilità di illeciti, e si delineano chiaramente modelli di nuove attività criminali contro Internet o che comunque si avvalgono di sistemi di informazione. Queste attività criminali sono in costante evoluzione e l'attività legislativa e quella operativa di contrasto difficilmente riescono a stare al passo. Il carattere intrinsecamente transnazionale di questo nuovo tipo di reati pone l'esigenza di una maggiore cooperazione transnazionale fra autorità di contrasto.
2 Nel corso delle consultazioni condotte dalla Commissione sono stati individuati, in particolare, otto problemi: crescente vulnerabilità della società, delle imprese e dei cittadini alla cibercriminalità; maggior frequenza e sofisticatezza dei casi di cibercriminalità; mancanza, a livello dell'ue, di una politica e di una legislazione coerenti per combattere la cibercriminalità; difficoltà specifiche nella cooperazione operativa in materia di cibercriminalità, dovuta al carattere transnazionale di questo tipo di reati, alla grande distanza potenziale tra l'autore del reato e la vittima e all'estrema velocità con cui tali reati possono essere commessi; esigenza di sviluppare competenze e strumenti tecnici (formazione e ricerca); mancanza di una struttura funzionale di cooperazione tra attori importanti dei settori pubblico e privato; ripartizione poco chiara delle responsabilità e degli obblighi in relazione alla sicurezza delle applicazioni, al software e all'hardware; mancanza di consapevolezza dei consumatori e di altri sui rischi derivanti dalla cibercriminalità. Dalle consultazioni con il settore pubblico e privato sembra emergere un consenso generale in Europa sulla necessità che l'ue si attivi in questo campo; le competenze dell'unione sono tuttavia limitate in questo preciso ambito. Le azioni proposte non possono andare oltre a quanto è necessario e quanto costituisce un chiaro valore aggiunto in tutta l'unione. La caratteristica principale della totalità delle azioni programmate a livello dell'ue nel breve periodo sarà il ruolo di coordinamento, e le misure decise possono sembrare insufficienti rispetto all'entità del problema. Non per questo, però, bisogna sottovalutare i benefici del coordinamento a livello dell'unione. La comunicazione proposta è in linea con il piano d'azione del Consiglio e della Commissione sull'attuazione del programma dell Aia, che ha individuato la necessità di un intervento urgente per migliorare il coordinamento e la cooperazione in Europa tra le unità specializzate nella lotta alla criminalità ad alta tecnologia negli Stati membri e il settore privato.
3 Per vari motivi mancano statistiche affidabili sulla cibercriminalità: quello della cibercriminalità è un settore vasto che include innumerevoli reati e non esiste un sistema comune di statistiche. Inoltre, alcuni indizi fanno presumere che gli episodi di cibercriminalità siano denunciati molto raramente, specie quando a essere colpite sono le società: la denuncia può in effetti essere percepita come un problema di sicurezza e minare la competitività. Le seguenti cifre, per quanto indicative, illustrano tuttavia la gravità del problema: 1) esempio emblematico dell'aumento della frequenza di un reato particolarmente grave come la pubblicazione di materiale pedopornografico: la fondazione con base nel Regno Unito Internet Watch Foundation (IWF) ha stimato che il numero dei siti contenenti questo tipo di materiale illegale è aumentato del 1 500% dal 1997 al 2005; 2) secondo stime, ogni anno in Germania computer sono infettati da botnets 1 ; 3) l'autorità per i servizi finanziari del Regno Unito ha valutato che il numero di frodi bancarie mediante il phishing è aumentato dell'8 000% negli ultimi due anni. La nuova comunicazione sulla cibercriminalità può favorire una maggior raccolta di informazioni sui reati e un miglioramento delle statistiche, il che sarebbe in linea con l'elaborazione di una strategia globale coerente per la misurazione della criminalità e della giustizia penale, come esposto nel piano d azione dell UE del La comunicazione L'obiettivo principale del progetto di comunicazione è formulare una politica europea generale di lotta contro la cibercriminalità. Considerate le esigenze e visti i limiti delle competenze della CE e dell'ue in questo settore, tale politica si concentrerà, in una prima fase, su azioni dirette a migliorare il coordinamento e la cooperazione internazionali in generale, a rafforzare la cooperazione operativa transnazionale fra autorità di contrasto, inclusa la formazione in materia di lotta contro la cibercriminalità, e a rafforzare la cooperazione pubblico/privato nella lotta contro la cibercriminalità. La comunicazione comprende inoltre un elenco di azioni programmate dalla Commissione per un prossimo futuro. La comunicazione è il frutto di ampie consultazioni svoltesi in più anni con il settore pubblico e privato, in particolare di un importante studio del 2006 sull'impatto di varie opzioni sulla lotta contro la cibercriminalità. La comunicazione si ispira, nelle sue linee principali, a queste consultazioni. Il documento espone una strategia coerente dell'ue di lotta alla cibercriminalità, nel cui ambito la Commissione europea si riserva un ruolo centrale di coordinamento in Europa. La Commissione coordinerà strettamente tutte le azioni con gli Stati membri e gli altri organi competenti. In concreto, la politica si articola in quattro settori o strumenti politici principali: Maggiore cooperazione fra autorità di contrasto in Europa 1 Con "botnet" si indica un insieme di sistemi compromessi che eseguono programmi sotto un comando comune. L'autore del reato assume il controllo dell'insieme dei sistemi, all'insaputa dei proprietari/utilizzatori dei singoli computer, e li usa, ad esempio, per attaccare uno specifico sistema di informazioni. 2 COM(2006) 437 definitivo.
4 Caratteristica principale di questo strumento è il ruolo proattivo nel rafforzare le strutture di cooperazione operativa fra autorità di contrasto. La Commissione avvierà una riflessione su come intensificare e migliorare la cooperazione, specie organizzando una conferenza delle autorità di contrasto europee ed eventualmente, ove risulti necessario da un primo dibattito, decidendo di istituire una task force o gruppo di lavoro specifico. Le discussioni possono anche portare a una proposta formale per rafforzare le strutture esistenti, soprattutto quelle di lotta alla criminalità ad alta tecnologia di Europol ed Eurojust. Lo strumento include azioni per uno scambio più efficiente di informazioni e migliori pratiche, e iniziative per potenziare la formazione e fare opera di sensibilizzazione presso le autorità di contrasto. Maggiore cooperazione pubblico/privato in Europa Questo strumento mira a rafforzare la cooperazione esistente tra il settore pubblico e quello privato nella lotta contro la cibercriminalità e a elaborare nuovi progetti pubblico/privato. La Commissione organizzerà una grande conferenza che valuti come intensificare la cooperazione in settori come la lotta contro i contenuti illegali su Internet (pornografia infantile e incitamento al terrorismo), le botnet e altre attività illegali; promuoverà lo sviluppo di un clima di fiducia tra i due settori, che possa facilitare azioni efficaci e rapide di lotta contro le attività illegali; sosterrà iniziative ad hoc per una migliore cooperazione per fronteggiare problemi specifici. Lo strumento prevede anche lo scambio di informazioni e migliori pratiche, e iniziative per potenziare la formazione, la ricerca e la sensibilizzazione nei settori pubblico e privato. Cooperazione internazionale Questo strumento è diretto a coordinare meglio le azioni UE di lotta contro la cibercriminalità e le iniziative esterne e internazionali. La cibercriminalità in Europa è infatti un fenomeno la cui causa o i cui effetti possono oltrepassare le frontiere dell'ue. La lotta contro questo tipo di criminalità richiede quindi un approccio globale. La Commissione promuoverà un approccio comune europeo alla cooperazione internazionale nel settore e svolgerà un ruolo proattivo nei progetti internazionali, ad esempio quelli avviati da Interpol, dal Consiglio d'europa o dal G8 Gruppo Roma- Lione sulla lotta alla criminalità ad alta tecnologia. Lo strumento prevede altresì lo scambio di informazioni e migliori pratiche, e iniziative per sviluppare la formazione e la ricerca. Legislazione I tempi però non sono maturi per una legislazione generale sulla lotta contro la cibercriminalità. Potrà invece essere efficace adottare atti normativi se i tre strumenti di cui sopra si riveleranno insufficienti. Azioni legislative mirate potrebbero inoltre dimostrarsi appropriate o necessarie in settori specifici. A questo proposito, la Commissione esaminerà nel 2007 un'iniziativa sulla legislazione europea contro il furto di identità. L'azione legislativa potrebbe anche prevedere l'elaborazione di un regolamento sulla responsabilità dei vari attori nel settore pertinente.
5 Attuazione concreta delle azioni annunciate nella comunicazione I servizi della Commissione hanno già iniziato a programmare l'attuazione delle azioni annunciate nella comunicazione, e sono già in corso intense consultazioni a livello operativo con gli Stati membri, Europol e le parti interessate del settore privato. Le azioni concrete programmate si possono così riassumere: Cooperazione pubblico/privato a livello operativo: sono in corso i preparativi, per il novembre di quest'anno, di una conferenza sulla cooperazione pubblico/privato che riunirà circa 100 specialisti europei provenienti da entrambi i settori e si concentrerà su pochi settori pilota. L'idea principale è avviare un numero ridotto di progetti concreti pubblico/privato su questioni quali la lotta ai contenuti illegali (soprattutto materiale pedopornografico) e lo scambio di informazioni strategiche sulle attività criminali. Ne potranno risultare codici di condotta, l'istituzione di reti di cooperazione permanente o raccomandazioni per l'adozione di atti normativi. Il principio dei progetti pubblico/privato sarà la cooperazione su piano paritetico e il coinvolgimento degli attori del settore privato (in particolare organizzazioni imprenditoriali a livello dell'ue) sin dalla fase di programmazione. Cooperazione/coordinamento tra autorità di contrasto: il problema in questo settore è che i canali esistenti a livello UE e internazionale o non sono usati o sono usati male. I servizi della Commissione stanno preparando un questionario per gli Stati membri e nel 2007 organizzeranno una riunione con gli esperti nazionali di cibercriminalità per individuare meglio le esigenze. Gli obiettivi principali sono: chiarire l'uso dei canali esistenti, sviluppare una maggiore consapevolezza e, se necessario, preparare azioni concrete per rafforzare la cooperazione e il coordinamento. In questo settore la Commissione collaborerà strettamente con Europol. Formazione: la Commissione ha già avviato il dibattito su come collegare i vari programmi di formazione UE in questo settore finanziati dall'ue, per ricondurli a una struttura comune di formazione europea. Il programma finanziario "Prevenzione e lotta contro la criminalità" fornirà i mezzi per creare questa struttura, che potrà racchiudere sia i programmi di formazione destinati solo alle autorità di contrasto sia quelli che implicano gli operatori del settore privato. La Commissione sta soprattutto cercando di coinvolgere Europol, Eurojust e CEPOL nella creazione di tale piattaforma. Per maggiori informazioni sulle attività del vicepresidente Frattini si rinvia al sito Internet:
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