L investimento per la crescita del Piano di Azione Coesione: quali opportunità di azione per la Cgil? Anna Teselli IRES nazionale

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1 L investimento per la crescita del Piano di Azione Coesione: quali opportunità di azione per la Cgil? Anna Teselli IRES nazionale Napoli, 20 settembre 2012

2 Gli interventi di contrasto alla dispersione come leva di crescita dei territori (I) Le principali fasi per l attivazione dei prototipi Prime idee per un ruolo della Cgil Mappatura delle zone (già realizzata dal MIUR): individuazione di aree territoriali delimitate in cui attivare uno o più prototipi. Costituzione delle reti promotrici dei prototipi, con una scuola-capofila e un Protocollo di intesa (poi Accordo di rete) con almeno altre due scuole e un soggetto privato ONG e altri soggetti del territorio. Co-costruzione da parte di tutti gli attori della rete di un progetto di prototipo, con la definizione dei ruoli, delle attività, della tempistica e dei risultati previsti, nonché della strategia di comunicazione della rete promotrice. ü Divulgazione della mappatura üindividuazione dei referenti Cgil e Flc ü Promozione della partecipazione delle scuole alla presentazione di reti promotrici ü Co-costruzione della rete ed eventuale sottoscrizione del Protocollo ü Partecipazione alla proposta e alla definizione di vari modelli di intervento, contestualizzati rispetto alle specifiche dei territori e alle caratteristiche delle reti promotrici ü Supporto specifico alla costruzione di esperienze di integrazione con la formazione professionale e di socializzazione al lavoro 2

3 Gli interventi di contrasto alla dispersione come leva di crescita dei territori (II) Le principali fasi per l attivazione dei prototipi Start up del progetto di prototipo (primi 6 mesi). Prime idee per un ruolo della Cgil üaccompagnamento nella realizzazione delle attività, anche attraverso la condivisione di protocolli di documentazione e supervisione ücollaborazione all individuazione dei casi anche attraverso la messa in rete dei CPI Consolidamento del progetto di prototipo (un anno). ü Partecipazione alle procedure di standardizzazione degli interventi ü Supporto nel monitoraggio e nella rimodulazione delle azioni, anche attraverso la condivisione di protocolli e occasioni di confronto Stabilizzazione delle esperienze positive nell ordinarietà delle politiche locali (ultimi 6 mesi). ü Partecipazione alla valutazione dei risultati e alla creazione di procedure e linee guida per il follow up 3

4 Istruzioni per l uso (I) I FASE entro il 15 ottobre (a partire dal 15 settembre): selezione delle scuole capofila Costruire la rete e formalizzarla in un protocollo di intesa (Allegato 2) con: - OBBLIGATORIO istituti scolastici partner: almeno n. 2 istituti scolastici con sede in uno dei Comuni o quartieri individuati, garantendo la copertura dei tre livelli di scolarità: scuola infanzia, primo (scuola elementare e scuola media) e secondo ciclo (scuola secondaria superiore) - OBBLIGATORIO soggetti esterni alla scuola: almeno n. 1 ONLUS del territorio con esperienza specifica (i soggetti privati possono essere solo ONLUS) OPPURE un soggetto pubblico con esperienza specifica - PLUS: altre scuole e altri attori sociali dei territorio Allegare alla candidatura, pena esclusione (e vale per ogni istituto scolastico partner): - Delibera del Consiglio di Istituto (che sancisce la collaborazione in rete) - Verbale del Collegio dei docenti che esplicita l impegno all integrazione proposta nel POF 4

5 Istruzioni per l uso (II) Per i soggetti esterni alla scuola: ciascuno deve compilare e sottoscrivere un format, che documenta le esperienze qualificate ai fini dell intervento (scaricabile dal sistema informativo del PON) Ottenere la dichiarazione del Comune di appartenenza (allegato 3: Dichiarazione di adesione) La candidatura da parte del capofila dovrà avvenire attraverso il sistema del MIUR Gestione degli interventi, sezione Bandi e compilazione dei piani: il Dirigente o il DSGA dovrà compilare l apposito formulario on line (NON VISTA COPIA). Nel formulario, bisogna indicare gli estremi della delibera del Consiglio d Istituto e allegare l estratto del Verbale del Collegio dei docenti. Bisogna fare l upload sul sistema informativo della copia digitalizzata della dichiarazione del Comune sottoscritta dal sindaco. Copia cartacea del formulario compilato e firmato dal DS dovrà poi essere inviata all ufficio: MIUR- DG Affari Internazionali Ufficio IV viale Trastevere 76a Roma. 5

6 Istruzioni per l uso (III) II FASE: affidamento tramite specifica circolare della presentazione di progetti agli istituti capofila selezionati e ai loro partner (dopo il 15 ottobre). Il MIUR sta predisponendo delle linee guida per la progettazione. L Ires coordinerà un gruppo di lavoro per l elaborazione di modelli di intervento, così da supportare alcune reti territoriali nella presentazione di progetti al MIUR. Il ruolo delle strutture territoriali della Cgil nelle reti. Alcuni esempi: ü partecipazione all individuazione del target basata su una conoscenza specifica di situazioni a rischio (es.: provenienza da famiglie povere e/o condizioni familiari di grave deprivazione, da famiglie di migranti a rischio di esclusione, appartenenza a quartieri con un alta diffusione di comportamenti illegali e devianti, etc.); ü sostegno agli interventi di school work transition e di socializzazione al lavoro, nonché di raccordo con la formazione professionale ü partecipazione ad interventi di promozione della convivenza civile e della cultura della legalità; ü supporto agli interventi di formazione rivolti al personale docente; ü sostegno agli interventi di empowerment delle famiglie e del territorio. 6

7 Alcune ricerche azioni dell Ires Cgil L anagrafe degli studenti e il sistema di monitoraggio della dispersione della Provincia di Roma, con uno studio specifico dei percorsi a rischio di oltre ragazzi. Il sistema FORMA del Ministero del Lavoro, per la valutazione di efficacia della formazione professionale rivolta ai giovani: sono stati tracciati i percorsi di transizione scuola-formazionelavoro di giovani qualificati. 7

8 Alcuni risultati (I): l anagrafe di un territorio Iscritto alla III media, non ha scelto come proseguire Abbandona la III media Sceglie di proseguire Iscritto alla III media, ha scelto come proseguire Abbandona la III media Si iscrive all apprendistato Si iscrive ad un corso di FP Si iscrive alla scuola sup Abbandona l apprendistato Abbandona la scuola sup Iscritto all apprendistato Si trasferisce Si trasferisce Iscritto alla scuola superiore Si trasferisce Si trasferisce Si trasferisce Disperso Abbandona il corso di FP Iscritto ad un corso di formazione professionale Si trasferisce Scuola media tramite anagrafe Scuola superiore tramite anagrafe CFP tramite anagrafe CPI tramite anagrafe CPI: acquisizione da DB Provincia/Regione MIUR: acquisizione dati 8 Individuazione dei dispersi per differenza

9 Alcuni risultati (II): una matrice del rischio dispersione.un punto di vista previsionale Indicatore Sesso Età Nazionalità Fattori che influiscono sulla scelta di FP Competenze acquisite durante la scuola Licenza media Titolo studio dei genitori Condizione lavorativa Proprietà immobiliari Luogo abitativo Aspetti culturali Fattori protettivi Essere di nazionalità straniera Seguire i desideri personali Fare compiti di matematica Un giudizio uguale o superiore a buono Madre con alto titolo Casa di proprietà Vivere in zone urbanizzate Buon livello di interazione genitori/figli Fattori di rischio Essere maschio Al crescere dell età L orientamento nella scuola Padre con nessuno o basso titolo Avere madre che non lavora 9

10 Alcuni risultati (III): il sistema FORMA del Ministero del Lavoro Un sistema interregionale di monitoraggio, che mette a sistema le anagrafi regionali della formazione professionale tra loro e con gli archivi delle Comunicazioni Obbligatorie: sono stati tracciati i percorsi di giovani qualificati (giugno 2008), di cui n occupati (le CO analizzate sono state complessivamente n , di cui Inizi Rapporti nel periodo 30/05/ /03/2010). Un prototipo informativo per la valutazione, in grado di elaborare e rendere facilmente fruibile un set di indicatori per misurare l efficacia dei percorsi di formazione professionale e le caratteristiche della transizione al lavoro dei giovani qualificati. 10

11 Un esempio di scheda di monitoraggio (a) 11

12 Un esempio di scheda di monitoraggio (b) 12

13 Un esempio di scheda di monitoraggio (c) 13

14 Il modello di valutazione FORMA Il disegno valutativo di FORMA GLI OUTCOME LORDI L IMPATTO A mesi dal raggiungimento della qualifica in un percorso di formazione professionale, che cosa è accaduto ai giovani qualificati? Si sono inseriti nel mercato del lavoro? O hanno scelto di completare il proprio percorso formativo, rientrando a scuola? A parità di condizioni di partenza, chi ha seguito un percorso di formazione professionale ha minori, maggiori o uguali possibilità di inserimento occupazionale rispetto a chi non l ha fatto? La formazione professionale ha fatto, cioè, una differenza nell universo di quei giovani che, al termine della scuola secondaria di I grado o dopo un esperienza negativa di 1 o 2 anni in quella di II grado, rimarrebbe con il solo titolo della scuola media? Il modello di valutazione: la proposta CIPP CONTESTO INPUT PROCESSO PRODOTTO L insieme delle caratteristiche economiche e sociali del territorio di riferimento. Le condizioni socio-demografiche precedenti all ingresso nella formazione professionale: variabili anagrafiche, competenze/conoscenze maturate nella scuola media, il background familiare. La fase di frequenza del corso di formazione professionale: tipologia del corso, caratteristiche del Centro di formazione, stage. Output: I risultati diretti del corso di formazione professionale: raggiungimento della qualifica professionale e competenze acquisite. Outcome: I risultati a distanza (18-20 mesi) dalla fine del corso di formazione professionale: completamento dell istruzione/formazione secondaria, 14 inserimento occupazionale.

15 I risultati della valutazione (a) - L efficacia a breve termine dei per-corsi di formazione professionale per i giovani Gli esiti di successo riguardano complessivamente 6/7 giovani su 10 che, al raggiungimento della qualifica professionale, si inseriscono nel mondo del lavoro o continuano a studiare: 5/6 giovani intraprendono un percorso lavorativo, 1/2 giovani puntano a completare il ciclo dell istruzione L efficacia e della dei per-corsi formazione superiore. di formazione professionale per i giovani Ovunque gli esiti positivi valgono un po di più per i maschi rispetto alle femmine e per gli italiani in confronto agli stranieri. Sono risultate più efficaci soprattutto sul fronte dell inserimento occupazionale le qualifiche professionali a contenuto formativo tecnico-specialistico, finalizzate quindi alla formazione di profili specializzati sul piano delle competenze. Per un giovane su due il lavoro svolto è coerente con il percorso formativo svolto e con la qualifica professionale acquisita, un lavoro peraltro trovato su tempi molto brevi. Un po ovunque, infatti, i giovani qualificati riescono in misura maggiore ad inserirsi nel mercato del lavoro nel periodo immediatamente successivo al termine dei corsi. Coerenza e inserimento rapido sembrerebbero quindi altri due indicatori dell efficacia di questa tipologia di offerta formativa. Questo inserimento avviene peraltro principalmente attraverso l intraprendenza personale e la rete territoriale a regia familiare, mentre decisamente marginale risulta il supporto da parte dei Centri per l impiego e delle Agenzie per il Lavoro. Una funzione più di peso viene svolta dai Centri di formazione, anche attraverso lo stage: non sono pochi, specie nelle regioni del Nord, i giovani che riescono a trasformare in un occupazione il primo contatto stabilito con le aziende tramite lo stage svolto durante il corso. 15

16 I risultati della valutazione (b) - L inserimento nel mercato del lavoro dei giovani con qualifica professionale Gli apprendisti Ingresso rapido nel mondo del lavoro o seconda occasione Sono un numero consistente di giovani qualificati che hanno maggiori probabilità : Üdi sperimentare un occupazione sul lungo periodo, di tipo continuo Üdi sviluppare un percorso professionale ricco dal punto di vista dei contenuti professionali Per chi sperimenta un ingresso sul lungo periodo nel mondo del lavoro Gli altri dei contratti a termine C è una quota di giovani qualificati, seppure meno consistente: Ü con contratti di breve durata e reiterati: tante occupazioni di breve respiro, spesso per datori di lavoro diversi Ücon un alternanza di fasi di occupazione e non occupazione, con tempi di attesa relativamente lunghi tra un contratto e l altro 16

17 I risultati della valutazione (c) - Continuare a studiare: l opportunità offerta dalla formazione professionale Per alcuni giovani qualificati la formazione professionale è uno strumento di rilancio per completare i propri percorsi di studio Due percorsi principali Ü Percorsi lineari di completamento dell istruzione/formazione secondaria Per quei che giovani che al termine della scuola media si iscrivono direttamente ad un percorso triennale di formazione. Dopo aver conseguito la qualifica, continuano a studiare per il diploma o un titolo ulteriore nel campo della formazione. Proprio la linearità del percorso in ingresso verso la formazione sembra uno dei fattori che rafforza in uscita la scelta di completare il ciclo di istruzione superiore. Ü Percorsi di seconda scelta di rafforzamento e recupero verso l istruzione/formazione secondaria Per quei giovani che si iscrivono alla formazione professionale dopo aver frequentato 1 o 2 anni di scuola secondaria di II grado, sia in presenza che in assenza di insuccessi maturati nella scuola. La formazione fa da ponte per accedere in un secondo momento all istruzione secondaria, consentendo di non rinunciare all acquisizione di un diploma. 17

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