EVOLUZIONE DELLA SESSUALITA NELLA COPPIA

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1 Atti EDUCAZIONE ALLA SESSUALITA : QUALE META? EVOLUZIONE DELLA SESSUALITA NELLA COPPIA Achille Dedé Medico specialista in pediatria Consulente sessuale Presidente del Centro Lombardo Metodo Billings Responsabile delle Équipes di Educazione Sessuale del MVA (Oggi deceduto) 1. SESSUALITA DISCENDENTE E SESSUALITA ASCENDENTE La sessualità nella coppia può avere due diverse direzioni, come schematizzato nella tabella 1. Tabella 1 Sessualità discendente 1. sessualità da fidanzati 2. sessualità da sposi vecchi Sessualità ascendente 1. sessualità da fidanzati 2. sessualità da sposi innamorati Prendiamo da prima in considerazione la sessualità discendente per valutarne le caratteristiche. Nella prima fase i fidanzati sono in ricerca l uno dell altro, corrono l uno verso l altro; ad ogni motivo di dissapore, vengono presi dalla paura di perdere l altro e tendono a passare sopra il motivo di dissapore o con la fantasia ( tanto lui/lei cambierà ) o attraverso lo stimolo sessuale che rinforza la dipendenza reciproca. A questa prima fase segue una fase intermedia in cui uno dei due non ha più voglia di correre, si siede o addirittura si sdraia; aspetta di essere capito, aspetta che l altro capisca le sue esigenze e attese, che l altro si muova. In questa fase intermedia ci può essere un alternanza tra i due in questa posizione seduta. Nella seconda fase gli sposi vecchi (indipendentemente dall età) sono entrambi seduti o sdraiati e quindi non s incontrano più: entrambi sono in attesa di comprensione e di soddisfazione. Sono espressioni tipiche di questa situazione: Non ho voglia Sono stanco/a Non ho tempo, ho cose più importanti cui pensare Ho da fare Tanto tu non cambierai mai. Allo stesso modo analizziamo le caratteristiche della sessualità ascendente. Nella prima fase i fidanzati sono in ricerca l uno dell altro, corrono l uno verso l altro, s incontrano e talora si scontrano; cercano di superare nel dialogo i motivi di dissapore, costruiscono un progetto di vita comune, verificano la solidità della loro relazione anche attraverso la castità prematrimoniale. Segue una fase intermedia in cui entrambi s impegnano nella disponibilità al tu, nella comprensione del tu, nell accoglienza del tu con la sua verità esistenziale. Nella seconda fase i due camminano affiancati, verso la meta cui sono protesi e periodicamente si fermano, si guardano e si comunicano, anche fisicamente, la gioia di essere l uno con l altro, uno per l altro. Le espressioni tipiche allora saranno: E bello che io sia vicino/a a te E bello che tu sia vicino/a a me Nessuna cosa è più importante di noi due.

2 Fin dall inizio non può sfuggire che, se anche esistono alcune coppie completamente situate nella dinamica della sessualità discendente e alcune altre nella dinamica della sessualità ascendente, in moltissime coppie ci sono situazioni, o meglio periodi, in cui gli atteggiamenti sono quelli della sessualità ascendente, e periodi in cui gli atteggiamenti sono invece quelli della sessualità discendente. Se analizziamo le cause di queste due evoluzioni è facile accorgersi che alla base della sessualità discendente c è la centralità della voglia (che altro non è se non un sintomo della centralità dell io). I due hanno posto come base dei rapporti sessuali l impulso; ma come sappiamo, l impulso biologico è sottoposto al fenomeno dell invecchiamento e con il passare degli anni tende a diradarsi. Con il passare degli anni tende a scemare l entusiasmo della novità, se il gesto sessuale è visto nella sua componente meccanica. Ma soprattutto progredisce in entrambi la delusione della sessualità dal momento che la concentrazione di entrambi sulle proprie attese e su quelli che vengono considerati, spesso a torto, i propri bisogni, non può che far scoprire la perenne incapacità dell altro di essere soddisfacente. Diversamente alla base della sessualità ascendente c è la centralità del tu. I due hanno saputo superare una dinamica sessuale basata sull impulso scoprendo, magari con fatica, la bellezza di una sessualità che si fonda sul rispetto, che è attenta all interiorità del tu. Pian piano, magari senza neppure accorgersene, la dedizione nella sessualità ha fatto sì che entrambi si siano arricchiti degli atteggiamenti relativi alla sessualità del proprio coniuge; ciò rende la sessualità un valore sempre nuovo che non stanca mai. Da ultimo ricordo, come elemento di base della sessualità ascendente, la scoperta della coabitazione sessuale: i due cioè non cercano un gesto finalizzato ad una soddisfazione, ma vivono questo gesto finalizzato all unione intima. 2. IL SUPERAMENTO DELLA LOGICA DELLA MASTURBAZIONE Mi pare ovvio che l evoluzione ascendente è un evoluzione che, nell impegno reciproco, arricchisce ed è fonte di gioia. Sul piano educativo diventa un dovere aiutare un cammino verso questo traguardo; un passo fondamentale è il superamento della logica della masturbazione: non solo del gesto masturbatorio, ma della logica della masturbazione. Non intendo ripetere qui cose già dette in precedenza, ma occorre difendere gli adolescenti ed i giovani da una cultura che è intrisa di questa mentalità. La logica della masturbazione si caratterizza per: la preoccupazione per il bisogno di sfogarsi la preoccupazione per i genitali l attenzione esclusiva alle sensazioni percepite nel corpo la preoccupazione per l io, che diventa esaltazione dell io. Tenendo presente che la causa della sessualità discendente è la centralità dell io insieme alla centralità della voglia, è facile capire quanto la logica della masturbazione favorisca la sessualità discendente. Eppure la nostra cultura è intrisa di questo atteggiamento forse perché è intrisa di egocentrismo. Vediamo, infatti, sempre nettamente prevalenti riflessioni che esaltano il soggettivismo, invece di centrare la riflessione sulla valutazione oggettiva del reale. Gli adolescenti sono in una fase della vita in cui per loro è abituale un atteggiamento egocentrico ed è compito di ogni educatore stimolare l assunzione di atteggiamenti eterocentrici (il che, bisogna riconoscere, con franchezza, molto spesso non avviene). Questo ci richiama ancora una volta ad essere consapevoli che l educazione sessuale non può trasformarsi in informazione intellettuale né in iniziazione comportamentale, ma può solo essere una proposta di uno stile di vita, reso credibile dalla testimonianza di chi lo propone e che comunque i ragazzi sono liberi di accettare o di rifiutare. Quanto più un educatore è realmente attento agli altri, tanto più troverà occasioni per stimolare negli adolescenti l attenzione agli altri aiutandoli nel contempo ad essere critici verso tutti quegli atteggiamenti, in cui il soggettivismo resta comunque prevalente: per esempio l attenzione prevalente alla gratificazione che l io ricava dalle attività o l attenzione al vantaggio maturativo; da questo lavoro

3 autocritico occorre poi puntare l attenzione dei ragazzi al solo dovere di acquisire una capacità eterocentrica. Basta riflettere come il tema dell amore appare, e viene recepito dai ragazzi in una clamorosa confusione tra il sentimento dell amore, l insieme delle emozioni collegate all amore e la pura attrazione fisica. Proprio perché immersi in una logica egocentrica gli adolescenti, quando interrogano, chiedono, in modo più o meno esplicito, che sia loro mostrato il vantaggio dei comportamenti proposti: molte pubblicazioni appaiono solo tentativi di mostrare che il bene è vantaggioso. L utilitarismo in etica, proposto agli adolescenti, non è mai un vero servizio, perché chiede di rinunciare ad una realtà attraente dell adesso per perseguire un vantaggio futuro: ciò richiede una capacità previsionale non posseduta, specie in momenti difficili. Si pensi al tema dei rapporti prematrimoniali: personalmente credo che nessun giovane di fronte al desiderio sessuale abbia mai saputo dirsi no pensando ai vantaggi futuri, perché dentro un impostazione in cui l io bada a se stesso, l interesse immediato, quando è a portata di mano, assume una forza di attrazione grandissima (se volete lezioni in questo senso parlate con gli operatori pubblicitari!). Uscire dalla logica della masturbazione fisica, accettare (anche in campo sessuale) che ci sono delle regole che l io non ha creato, significa accettare che esiste un bene e un male, che esiste un vero e un falso, che esiste un bello e un brutto; significa aderire al bene, al bello, al vero, indipendentemente dalla comprensione razionale (attenzione ai limiti illuministi persistenti nella nostra cultura); significa infine comportamento che rispetti il bene, il vero anche se costa, anche se tutto invoglierebbe al contrario. Chi dirà agli adolescenti e ai giovani queste cose se non voi, maestri e testimoni della verità? 3. DALLA VOGLIA, ALLA SESSUALITA ALLO SPECCHIO, ALL INCONTRO CON IL TU Faccio solo qualche breve accenno a questa evoluzione maturativa della relazione sessuale per chiarire ulteriormente le premesse del discorso che deve essere affrontato in adolescenza. E assai facile che una storia di coppia sia, all inizio, centrata sulla voglia, sul desiderio di possedere, fisicamente o affettivamente, l innamorato/a. Questa situazione può evolvere verso la sessualità allo specchio, il che significa verso una sessualità discendente, in funzione degli atteggiamenti e delle scelte operate dagli innamorati. Una di queste scelte che faranno gli innamorati sarà la contraccezione, che sarà lo strumento utile a soddisfare la voglia di rapporti, modificando quelle caratteristiche di se stessi o del partner che fanno problema, per la soddisfazione della voglia. Un altra delle scelte sarà un finto dialogo, fatto di chiacchierio, fatto di futilità, fatto di raccontare e di ascoltare soprattutto se stessi. La stessa situazione iniziale può evolvere, viceversa, verso l incontro col tu, verso la sessualità ascendente, in funzione di scelte come l accettazione radicale di sé e del coniuge nella sua realtà esistenziale, così come è richiesta dai metodi naturali; e di un dialogo che sia reale ascolto del tu, con la ricchezza di cui è portatore. 4. L ESIGENZA DEL DIALOGO SULLA SESSUALITA Sottolineo che dialogo è realtà significativa e profonda. Diversamente dal chiacchierare, dialogo è apertura di sé, è invito al tu, e rassegnazione al tu; e contemporaneamente è ascolto interiore, ascolto cioè che lascia che le parole del tu si intronizzino nell io non come verità assoluta, ma come realtà esistenziale di cui il tu è portatore. E più facile, sul piano sessuale, svestire il proprio corpo (specie quando c è l eccitazione) che mettere a nudo il proprio io nel dialogo perché ciò significa rassegnarsi, affidarsi totalmente all altro senza difese e senza barriere. Non sto qui a mettere in risalto le conseguenze, sul piano sessuale, della mancanza di dialogo. Invece desidero richiamare l attenzione sul lavoro che deve essere fatto sul tema del dialogo. Credo che vada

4 richiamata l importanza del discernimento tra il dialogo e il chiacchierare, tra il dialogo e l autoascolto, tra il dialogo e lo scambio di esperienze. Ma accanto a ciò, sul piano educativo vanno stimolate esperienze dialogiche autentiche, fatte di sforzo di attenzione e di ascolto degli altri per ricercare tutta la positività di ciò che gli altri dicono (non come avviene spesso in quello che si chiama dialogo, che invece è solo attesa che gli altri finiscano di parlare per mostrare loro tutto ciò che hanno detto di non gradito o per mostrare loro come le cose potevano essere dette in modo migliore). Poiché un autentico dialogo presuppone la capacità di fidarsi, ogni educatore deve aiutare i ragazzi a fare l esperienza della fiducia, specialmente quei ragazzi che, essendo stati feriti, tendono a negare la fiducia. 5. I PASSI DA COMPIERE Sottolineo alcune esigenze fondamentali in modo da sapere quali temi educativi affrontare. Simone Weil scrisse che i beni più preziosi non devono essere conquistati ma attesi. Questo è un messaggio fondamentale che va offerto ai ragazzi e alle ragazze; non prendere ogni occasione, non conquistare chi piace. Il contenuto segreto di questo messaggio è che l uomo o la donna con cui si condivide la vita è il più prezioso, la più preziosa. Nella tabella 2 sono riportate le esigenze fondamentali di una sessualità matura. Avendo di mira queste esigenze ci appaiono chiari alcuni temi che vanno affrontati. Tabella 2 ESIGENZE DELLA SESSUALITA MATURA Per lui Per lei Lunga preparazione del rapporto sessuale Voler attendere la sposa Abbandonarsi allo sposo Voler accogliere lo sposo Vivere la coabitazione Faccio rilevare il dovere etico di essere consapevoli delle difficoltà del tu, per assumere un atteggiamento che favorisca il superamento delle difficoltà. In particolare i ragazzi sono lontanissimi dal pensare a quanto possa essere difficile un abbandono totale da parte di una donna, in assenza della fiducia di essere accettata, o peggio se c è la paura di essere presa, di essere strumentalizzata. Le ragazze sono altrettanto lontane dal pensare che per i ragazzi lunga preparazione del rapporto sessuale può voler dire solamente lungo periodo di stimolazione sessuale. Ma soprattutto occorre richiamare l attenzione sulla centralità del tu rispetto all io. Solo se il tu è posto al centro dell attenzione è possibile il passaggio da ti amo quindi ti prendo a ti amo quindi ti aspetto da ti amo quindi ti voglio a ti amo quindi ti accolgo. Ma bisogna pur dire che seguendo la tendenza istintiva si arriva solo a prendere e a volere; occorre un cammino di impegno costante fatto del sapersi dire: No, per diventare capaci del gesto di attesa e di accoglienza. 6.: LA SCOPERTA DELLA COABITAZIONE Non voglio ripetere che cosa sia la coabitazione sessuale, visto che lo abbiamo già ripetuto parecchie volte. Però è un dato di fatto che per la maggioranza dei ragazzi rapporto sessuale è solo penetrazione e orgasmo.

5 E un loro diritto sapere che cosa è la coabitazione per prepararsi a viverla. E allora concludo riprendendo l immagine del prof. Songa: ci proponiamo che i ragazzi sappiano essere dei lombrichi capaci al massimo di strisciare, di riprodursi e vedere strisciare altri lombrichi, oppure sappiano diventare aquile reali, amanti, capaci di seguire nel loro volo maestoso il volare dei loro aquilotti finché sapranno volare da soli?

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