C O M U N E D I LOIANO

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1 Violenza nelle relazioni di intimità e Servizio Sociale Minori Il Servizio Sociale Minori è uno dei servizi a cui ci si può rivolgere in caso di violenza in famiglia. Il Servizio tratta principalmente la violenza che viene definita domestica (che comprende abusi che si verificano all interno di una relazione familiare o intima nella quale una persona cerca di esercitare controllo e potere sull altra attraverso ripetuti atti di violenza). Sono le donne le principali vittime di violenza domestica: spesso subiscono abusi per mano di padri, partner, fratelli, ex mariti o ex fidanzati, persone con le quali avevano o hanno un legame affettivo. Le principali forme di violenza domestica sono: fisica, psicologica, economica, sessuale a cui va aggiunta la violenza assistita che riguarda i minori che assistono qualunque atto di violenza agita contro una figura familiare di riferimento. In particolare il Servizio Sociale ha a che fare con donne con figli minori che si rivolgono direttamente agli enti e ai servizi del territorio, oppure con situazioni segnalate in forma indiretta da: Forze dell Ordine, Strutture Sanitarie, parenti, amici o altre persone che ne siano a conoscenza, Associazioni di Volontariato, Parrocchie, Scuola, Autorità Giudiziaria.

2 Il percorso all interno dei servizi sociali Dopo la segnalazione o l'accesso diretto, la situazione viene valutata dalle operatrici/operatori dei Servizi Sociali e, se esistono i presupposti, il nucleo familiare viene prese in carico. A seconda dei bisogni e delle richieste espresse e rilevate, viene elaborato un progetto, concordato e condiviso con la donna, finalizzato ad affrontare le problematiche evidenziate, con l'obiettivo di affiancare il nucleo in un percorso di aumentata autonomia. Le tipologie di intervento sono diverse e, a seconda dei bisogni e della situazione complessiva della donna, si possono articolare ad esempio in: consulenze generali, consulenze psicologiche, consulenze educative data la presenza dei figli minori, interventi economici e aiuto domiciliare. La realizzazione del progetto prevede l utilizzo e la messa in rete delle risorse presenti sul territorio, come ad esempio: altri servizi sociali e/o sanitari (ad esempio il Consultorio Familiare), Associazioni di volontariato, Centri per l impiego, Centri Antiviolenza etc..

3 La Struttura di transizione per nuclei monoparentali madre-bambino del Distretto di San Lazzaro di Savena Dal 1997 è attiva la Struttura di transazione Casa di accoglienza per donne sole ad elevato rischio psico sociale progettata e gestita dal Servizio Minori del Distretto di San Lazzaro dell AUSL di Bologna, secondo l Accordo di programma siglato per gestire le funzioni sociali delegate da parte dei Comuni. Fino al 2000 la Struttura (ora situata in Ozzano Emilia) ha accolto donne sole o con figli provenienti da situazioni familiari disagiate e/o vittime di violenza, dal 2000 a tutt'oggi la struttura viene indirizzata esclusivamente a nuclei madre-bambino in situazioni di fragilità psicosociale, senza significative reti di sostegno provenienti da situazioni di violenza, abbandono o separazioni altamente conflittuali e che necessitano di un affiancamento temporaneo per un recupero psicologico e sociale e di un sostegno alle funzioni genitoriali. Per poter accedere alla struttura i nuclei devono essere residenti nell ambito territoriale del Distretto Socio-Sanitario di S. Lazzaro di Savena. Le Finalità del progetto sono: - salvaguardare i nuclei di madri e figli da eventuali rischi provenienti dall'esterno accogliendole nella Struttura con indirizzo secretato; - fornire un ambiente protetto entro cui sperimentare percorsi di aumentata autonomia L attivazione di questo servizio nel nostro territorio non solo ha permesso di ridurre considerevolmente l inserimento di donne in ambiti istituzionali, ma ha consentito di formulare effettivi progetti di aiuto volti alla completa autonomia dei nuclei, difficilmente realizzabili in strutture con caratteristiche totalizzanti e comunque sradicate dal territorio di provenienza.

4 Dati sui nuclei accolti C O M U N E D I LOIANO Dall avvio del progetto hanno usufruito della struttura 20 nuclei madrebambino. I minori ospitati sono stati 25. Comuni di residenza dei nuclei accolti: - 7 del Comune di San Lazzaro, - 6 del Comune di Pianoro, - 2 del Comune di Loiano, - 1 del Comune di Monterenzio, - 2 del Comune di Monghidoro, - 2 del Comune di Ozzano Dei nuclei dimessi, 6 sono stati inseriti in appartamenti concessi dalle amministrazioni comunali tramite assegnazione di emergenza e/o graduatoria. Fino al 1998 la struttura è stata ubicata sul territorio di Pianoro Vecchio, successivamente è stata trasferita a Rastignano, nel 2006 a Carteria (Pianoro Nuovo) e da fine 2009 a tutt'oggi è ubicata nel Comune di Ozzano dell'emilia La tipologia dei nuclei inseriti ha evidenziato le seguenti caratteristiche: - donne con figli costrette a uscire dal nucleo coniugale per i continui maltrattamenti o violenze subite, con la necessità di provvedere da sole e in tempi brevi ad una situazione abitativa più idonea e a trovare un autonomia economica ed un' integrazione sociale per sé e per i figli; - donne con figli minori in situazione di fragilità psico-sociale senza significative reti di sostegno, che provengono da situazioni di abbandono, da separazioni altamente conflittuali e che necessitano di un affiancamento temporaneo per un recupero psicologico e sociale e di un sostegno alle funzioni genitoriali. I percorsi dei nuclei accolti prevedono due direttrici d intervento, strettamente legate tra loro: a) sperimentare e sperimentarsi per trovare soluzioni praticabili per risolvere i problemi organizzativi ed economici della famiglia: spesso infatti queste donne non hanno mai, o quasi mai, affrontato da sole l organizzazione della propria vita e dei propri figli; b) essere sostenute in un percorso di rafforzamento della propria identità, attraverso l acquisizione di una maggiore consapevolezza delle proprie potenzialità a ricoprire ruoli autonomi ed educativi nei confronti dei figli. Le figure professionali coinvolte sono: la responsabile del Progetto (Marinella Passarella, Educatrice professionale coordinatrice, USSI Minori Azienda Usl

5 Bologna), l'assistente sociale responsabile dei singoli nuclei inseriti, il Responsabile del Servizio Sociale del Distretto di San Lazzaro (Alberto Mingarelli). I Soggetti e collaboratori istituzionali sono: I Comuni di San Lazzaro di Savena, Monterenzio, Monghidoro, Loiano, Pianoro, Ozzano dell'emilia, Responsabili dei Servizi alla Persona.

6 Servizi distrettuali rivolti a donne e minori vittime di violenza domestica Convenzione definita nell Accordo metropolitano per attività di accoglienza, contrasto e sostegno a donne vittime di violenza con le Associazioni Casa delle donne per non subire violenza e Trama di Terre (prima e seconda accoglienza) e con le Associazioni UDI, Mondo Donna, SOS Donna, Donne Insieme (per attività di consulenza, ascolto e sostegno) Sportello di ascolto e prima assistenza legale gestito dall UDI: è un servizio gestito dall Associazione Donne Per e dall UDI (Unione Donne in Italia) ed è rivolto a tutti: donne e uomini, cittadini italiani e non, residenti a San Lazzaro di Savena e non. Offre un servizio gratuito con un avvocato esperto in diritto di famiglia con particolare riferimento alla tutela delle donne nella sfera di disagio individuale e familiare, ma anche per persone disabili e straniere nell ambito del diritto civile, con particolare riferimento alle materie tutelare, del lavoro, contrattuale, successoria, della responsabilità civile in ambito sanitario e del diritto di famiglia. Lo sportello riceve solo su appuntamento nei locali dell Istituzione Prometeo del Comune di San Lazzaro di Savena, in Piazza della Libertà 1. Per informazioni e appuntamenti rivolgersi allo Sportello Sociale del Comune di San Lazzaro. Lo Sportello si trova in via Emilia 90 (sotto il portico) a San Lazzaro di Savena (Bo) Apertura: Tutte le mattine dal lunedì al giovedì dalle 8.30 alle Il giovedì anche il pomeriggio dalle alle Lo sportello rimane chiuso: al pomeriggio nel periodo natalizio e nel mese di agosto, tutto il giorno il 17 dicembre per festa del Patrono Contatti: Telefono Fax: sportellosociale@comune.sanlazzaro.bo.it PEC comune.sanlazzaro@cert.provincia.bo.it

7 COMUNE DI LOIANO ASSISTENTI SOCIALI Anziani - Adulti Orario di ricevimento: Martedì e Sabato dalle 9.00 alle Giovedì il pomeriggio dale alle D.ssa Romina Bartolini serviziosociale@comune.loiano.bologna.it Tel: Minori Orario di ricevimento: Giovedì dalle 9.00 alle D.ssa Sara Portale . minori@comune.loiano.bologna.it Tel:

8 ELENCO DEI CENTRI PER UOMINI MALTRATTANTI IN EMILIA-ROMAGNA FERRARA Centro D Ascolto Per Uomini Maltrattanti viale Cavour 195 presso il Grattacielo Orari: martedì e venerdì (è sempre attiva la segreteria telefonica) Tel: (lo stesso del centro di Firenze) ferraracam@gmail.com Sito Web: facebook.com/pages/centro-di-ascolto-uomini-maltrattanti- Ferrara/ ?fref=ts FORLI' Centro Trattamento Maltrattanti Presso lo studio SAIPS, in Via San Martino n 13 Forlì Orari: dal lunedì al venerdì, dalle 9:00 alle 18:00 Tel: ctm.forli@gmail.com Sito Web: MODENA USL Liberiamoci dalla Violenza LDV via Don Minzoni 121 Modena Orari: venerdì dalle alle Tel: ldv@ausl.mo.it Sito Web: RIMINI USL L.D.V. Liberi dalla violenza. Un aiuto per uomini che vogliono cambiare Orari: giovedì dalle alle Tel: Sito Web:

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