Certificazione dei prodotti agricoli: le esperienze del mondo produttivo. A cura del dott. Franco Parola
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1 Certificazione dei prodotti agricoli: le esperienze del mondo produttivo A cura del dott. Franco Parola
2 Tracciabilità - Rintracciabilità Lotti - Filiera Dal campo alla tavola La filiera è l insieme di tutti gli elementi strutturali e funzionali che sono coinvolti nella produzione di un alimento (materie prime, modalità di produzione, condizionamento e distribuzione) Il problema della sicurezza alimentare deve essere affrontato operando a livello di filiera e non di settore
3 Per TRACCIABILITÀ s intende il sistema che permette, per ciascun prodotto di tracciarne la strada attraverso un idoneo sistema documentale. Esso permette di identificare le strutture operative coinvolte, i prodotti o i lotti, di definire i flussi di produzione, di condizionamento e di distribuzione La RINTRACCIABILITÀ è il percorso opposto alla tracciabilità ovvero la possibilità di ricostruire, con rapidità e sicurezza, la storia di un prodotto individuando le specifiche responsabilità di tutti gli operatori che su tale prodotto hanno operato. La ricostruzione deve essere resa possibile da idonea documentazione e deve poter avvenire con estrema rapidità.
4 Certificazione ed etichettatura La certificazione è l atto mediante il quale una parte terza (indipendente dalle parti interessate) attesta, con sufficiente livello di fiducia, che un determinato prodotto, processo o servizio, è conforme ad una data norma tecnica o regola tecnica. Tracciabilità ed etichettatura non sono la stessa cosa. Ciò che è essenziale ai fini della tracciabilità è l identificazione delle aziende che hanno partecipato alla formazione di ciascuna unità di prodotto singolarmente e materialmente identificabile. L etichettatura si pone l obiettivo di comunicare al consumatore informazioni che caratterizzano il prodotto.
5 Le motivazioni per certificare la propria produzione Volontà di valorizzare i propri prodotti Necessità di adeguarsi alle richieste della domanda Necessità di adempire ad obblighi di legge
6 Responsabilità da prodotti difettosi Direttiva 1999/34/CE estende la responsabilità civile per danno da prodotti difettosi anche ai prodotti agricoli non trasformati D.P.R. 24 maggio 1988 n. 224 regola la materia ed il D.lgs 2 febbraio 2001 n. 25 ha abrogato l articolo che precedentemente escludeva i prodotti agricoli non trasformati
7 Volontà di valorizzare i propri prodotti Mediante marchi di origine tutelati giuridicamente es.: DOP, IGP, DOC, DOCG, IGT, PAT, STG Mediante marchi collettivi es.:
8 La tutela dei prodotti tipici Prodotti a Denominazione di Origine Protetta D.O.P. (Reg CEE 2081/92) Prodotti con materie prime ottenute totalmente in un area geografica ben delimitata ed attraverso processi produttivi che si compiono in toto all interno dell area considerata. Designano un prodotto agricolo o un alimento la cui qualità o le cui caratteristiche sono dovute essenzialmente o esclusivamente all ambiente geografico comprensivo dei fattori umani e naturali e la cui produzione, trasformazione ed elaborazione avvengono nell area geografica delimitata
9 La tutela dei prodotti tipici Prodotti ad Indicazione Geografica Protetta I.G.P. (Reg. CEE 2081/91) A differenza della D.O.P. non è richiesta necessariamente la produzione in loco della materia prima, purché questa consenta di ottenere un prodotto corrispondente ai requisiti imposti dal disciplinare di produzione. E la qualifica che serve a designare un prodotto agricolo o alimentare di cui una determinata qualità, la reputazione o un altra caratteristica, possa essere attribuita all origine geografica e la cui produzione e/o trasformazione e/o elaborazione avviene nell area geografica determinata
10 La tutela dei prodotti tipici Prodotti Agroalimentari Tradizionali P.A.T. (D.Lgs. 173/98) Rappresentano una categoria che raggruppa i prodotti che possono vantare una tradizione consolidata nel tempo di almeno un quarto di secolo
11 La tutela dei prodotti tipici Attestazione di specificità ovvero Specialità Tradizionale Garantita E una protezione attribuita a quei prodotti agricoli o alimentari che devono essere prodotti utilizzando materie prime tradizionali oppure avere una composizione tradizionale o aver subito un metodo di produzione e/o di trasformazione tradizionale. Ciò che conta in questo caso è la ricetta (es. mozzarella di bufala )
12 DOP e IGP già in vigore Proposte DOP e IGP Nuove richieste Bra (DOP) Tabella riepilogativa dell DOP e IGP del Piemonte Prosciutto di Cuneo (DOP) Robiola d'alba (DOP) Castelmagno (DOP) Marron glacè di Cuneo (DOP) Toumin dal Mel (DOP) Gorgonzola (DOP) Pera Madernassa cuneese (DOP) Patata quarantina bianca genovese (DOP) Olio essenziale di menta Grana Padano (DOP) Castagna delle Valli Cuneese (DOP) piperita Piemonte o Pancalieri Piemonte (DOP) Murazzano (DOP) Riso S. Andrea Piemonte (DOP) Fassone del Piemonte (IGP) Raschera (DOP) Fragola delle Valli Cuneesi (IGP) Salame Cremona (IGP) Robiola di Roccaverano (DOP) Piccoli frutti delle Valli Cuneesi (IGP) Coppa Parma (IGP) Taleggio (DOP) Mela rossa delle Valli Piemontesi (IGP) Salame Napoli (IGP) Toma Piemontese Riso di Baraggia (IGP) Torrone Asti (IGP) Nocciola Piemonte (IGP) Focaccia Novese (IGP) Robiola d'alba Mortadella di Bologna (IGP) Ossolano (DOP) (formaggio) Suino pesante padano (DOP)
13 Marchi collettivi facoltativi
14 Protocollo d intesa tra Fed.ne Prov.le Coltivatori Diretti, Unione Agricoltori, Confederazione Italiano Agricoltori, Movimento Consumatori, Adiconsum e la Federconsumatori sotto l egida della C.C.I.A.A. di Cuneo Ente di Controllo INOQ
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16 Necessità di adeguarsi alle richieste della domanda L esempio dello standard EUREPGAP Consulenza tecnica ed attività di audit interna
17 Necessità di adempiere agli obblighi di legge Reg.to CE 1760/2000 etichettatura delle carni bovine (Reg.to CE 1825/2000, Decreto MIPAF 30 agosto 2000 e successive disposizioni di legge) Reg.to CE n. 178/2002 che stabilisce i requisiti generali della legislazione alimentare e definisce il concetto di tracciablità (art. 3 e art. 18) Decreto Ministeriale 24 luglio 2003 sul sistema di rintracciabilità del latte
18 Dal 20 febbraio 2002 è in vigore il Reg. CE n. 178/2002 che all art. 3 definisce la RINTRACCIABILITÀ come: possibilità di ricostruire e seguire il percorso di un alimento, di un mangime, di un animale destinato alla produzione alimentare o di una sostanza destinata o atta ad entrare a far parte di un alimento o di un mangime attraverso le fasi della produzione, della trasformazione e della distribuzione Scadenza: 1 gennaio 2005
19 Il Documento MIPAF L agroalimentare italiano. Il valore della qualità 29 novembre 2001 In attesa di un documento nazionale che individui la natura della RINTRACCIABILITÀ obbligatoria o facoltativa distingue: - una tracciabilità di natura facoltativa idonea ad introdurre ad un livello maggiore di complessità rispetto a quello obbligatorio imposto dal Reg.to Comunitario come strumento per differenziare l offerta e valorizzare la qualità delle produzioni
20 - una tracciabilità obbligatoria derivante dal Reg. 178/2002 intesa come obbligo di garantire alle autorità di individuare almeno i fornitori in tutte le fasi della produzione fino al consumatore finale, il quale deve essere agevolato nella rintraccaibilità attraverso adeguate etichette o altre modalità di identificazione
21 Il Decreto Ministeriale 24 luglio 2003 al fine di assicurare la più ampia tutela degli interessi del consumatore disciplina il sistema di rintracciabilià del latte. Prima scadenza: Aprile 2004
22 Per valorizzare il proprio prodotto, adempiere agli obblighi di legge e soddisfare le richieste della domanda: Sistemi di gestione ambientale EMAS Partecipanti al progetto (avviato a fine anno 2002) A.R.P.A. di Cuneo Provincia di Cuneo Assessorato Ambiente A.P.S Fed.ne Prov.le Coltivatori Diretti di Cuneo N. 4 aziende suinicole coinvolte N.B. In Italia sono 20 i salumifici con certificazione ambientale ISO o EMAS
23 L attività futura Deliberazione della Giunta Regionale 21 luglio 2003 n. 70 Piano sperimentale di consulenza aziendale finalizzato all audit aziendale ed alla rintracciabilità obbligatoria Determinazione dirigenziale n. 149 del 25 luglio 2003 Linee generali riguardanti le procedure necessarie per l attuazione dei piani sperimentali di consulenza aziendale per il periodo 16/10/03 15/10/04.
24 L autocontrollo nelle aziende agricole secondo il metodo dell HACCP Fin dall entrata in vigore del Decreto Legislativo 155/97 i 4A hanno fornito assistenza tecnica per la redazione dei piani di autocontrollo secondo i criteri dell H.A.C.C.P. presso: Aziende vitivinicole Aziende ortofrutticole Aziende cerealicole Aziende zootecniche Aziende produttrici di miele Aziende che trasformano i propri prodotti Agriturismi
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26 Grazie per l attenzione
LA QUALITÀ. Prof. Vincenzo Leo - Trasformazione dei prodotti- ITA Emilio Sereni
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