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1 Il Presidente propone la trattazione dell ordine del giorno n. 58 avente per oggetto: riconoscimento del debito fuori bilancio per danni occorsi ai sigg.ri Neri Cristina, Mastrigli Gabriele e Mastrigli Daniele in esecuzione di sentenza del Giudice di Pace. Spesa complessiva ,63. (Durante la discussione entra in aula il consigliere Maggioni; sono presenti n. 38 consiglieri). ASSESSORE SIG. MACARIO: Anche in questo caso si tratta di un contenzioso legale che si è scatenato rispetto ad un condominio posto in via Tremana al numero 5, dotato di due scale, la A) e la B), in riferimento ad un appartamento della scala A). In questo caso siamo proprietari di un solo appartamento (mentre nella scala B) ne abbiamo diversi altri) che si trova al piano terra dell edificio e dove un nostro inquilino, escludendo l impianto centralizzato, ha provveduto personalmente ad installare una caldaia con scarico all esterno direttamente sulla facciata del condominio stesso. In conseguenza di questo fatto l inquilina del piano di sopra ha lamentato di avere subito un danno di carattere fisico, sia lei che i figli conviventi, cioè quelli con l altro cognome, ed il Giudice di Pace ha riconosciuto che effettivamente l installazione di questa caldaia non è a norma e quindi ci ha condannato a pagare le spese legali e risarcire sia la madre che i due figli che abitavano nell alloggio sovrastante. È comunque una vicenda estremamente complessa, nel senso che noi avevamo tentato più volte di poter installare una canna fumaria esterna per servire questo appartamento, intervenendo più volte presso il condominio con questa richiesta e segnalando, altresì, che la stessa canna fumaria cui erano allacciati gli altri condomini non era assolutamente a norma, cosa che tra l altro risulta a verbale. La signora in questione che ha vinto la causa, per cui allegare le sentenze in questo caso non serve a molto, è proprio la persona che come prima firmataria ha proposto di non realizzare la canna esterna che serviva il nostro condomino, che non è collegato ad alcun tipo di canna fumaria; quindi non solo ci ha impedito di realizzare la sistemazione di un riscaldamento adeguato tramite la canna fumaria esistente, ma addirittura ha contestato il fatto che la stessa non fosse a norma come noi dichiaravamo, e quando l inquilino si è arrangiato collocando una propria caldaia, in maniera impropria e del tutto illegittima, ha intentato causa e l ha anche vinta, quindi non solo ha rappresentato il fattore scatenante, è anche la persona che ha vinto in conseguenza del fatto che ha impedito la soluzione del problema, quindi c è anche molto da pensare sulle sentenze, perché come vedete in questo caso Ad onor del vero, devo aggiungere un punto che mi sembra importante: siccome esisteva il contenzioso, come uffici comunali abbiamo provveduto a spostare l inquilina che aveva realizzato la caldaia nell appartamento al piano terra, perché comunque l impianto non era conforme. La nostra resistenza nel trovare una soluzione in loco era data dal fatto che l inquilina che abitava lì aveva ottant anni e che a due mesi dallo spostamento è anche deceduta, perché se si prende una persona di ottant anni che abita nello stesso posto da quarant anni e la si porta altrove poi queste sono le conseguenze. 1

2 Alla fine di tutta la vicenda, devo anche segnalare un ulteriore causa in corso, fatta dall inquilino del terzo piano che ha allacciato il proprio impianto alla canna fumaria che noi dichiaravamo del tutto impropria per gestire gli stessi impianti e non a norma rispetto ai regolamenti UNI. Tenete conto che la signora in questione aveva ottenuto un parere da parte di un tecnico abilitato in cui si diceva che invece la canna era assolutamente a norma e quindi in base a ciò ha ottenuto l opposizione degli altri condomini alla spesa per la realizzazione della canna esterna come noi chiedevamo; attualmente un altro inquilino ha cambiato la caldaia ed il tecnico abilitato della ditta installatrice non ha certificato la caldaia in quanto il tiraggio non è risultato confacente. È partito un contenzioso con causa, con un perito del Tribunale ed uno di parte, e la perizia congiunta dei tecnici del tribunale, compreso il tecnico che prima ha dichiarato che la canna era conforme, hanno dichiarato che la canna è assolutamente inidonea a smaltire i fumi e quindi è totalmente fuori norma, come abbiamo sempre sostenuto, ed oggi probabilmente ci sarà una sentenza che obbligherà il Comune di Bergamo a sostenere la spesa per la realizzazione della canna fumaria esterna. In sostanza siamo stati condannati perché non abbiamo potuto realizzare la canna che volevamo a causa dell opposizione dei condomini, ed ora veniamo condannati a spendere i soldi per la sistemazione della canna che contestavamo in quanto, come noi dicevamo, non idonea. Naturalmente in tutto questo la signora che ha fatto causa ha ottenuto un guadagno sotto forma di risarcimento del danno e questo si commenta da solo; comunque il debito esiste, la sentenza c è, e noi dobbiamo coprire le spese. CONSIGLIERE RAG. ANGHILERI: Assessore, la ringrazio della sua spiegazione però, senza entrare nel merito delle beghe condominiali che sappiamo fanno lavorare moltissimo la classe forense bergamasca e forse non solo quella, c è un affermazione che mi permetto di dire gradirei fosse smentita: "Il termotecnico incaricato dal Giudice come consulente tecnico d ufficio accertava la non idoneità dell impianto di scarico" - quindi non della canna fumaria "dei fumi dell appartamento di proprietà comunale e ne dichiarava la non conformità alle norme in materia igienico sanitaria in edilizia." La domanda che uno si pone, ma un Comune nel suo appartamento ha un impianto con uno scarico non a norma quando pretende che tutti gli altri appartamenti siano a norma? È una domanda che si pone il cittadino normale. È per questo che anche in Commissione, mi spiace che lei non c'era, ma questa perplessità è sorta, perché l ufficio tecnico comunale deve essere il primo ad applicare alla lettera le norme comunali altrimenti è finita, se il Comune fa le leggi ed è il primo a non rispettarle è una cosa gravissima! Ecco perché attendo una sua risposta, lo ripeto pur non entrando nelle beghe condominiali che conosciamo. Poi l ultima cosa, mi consenta: se esiste una canna fumaria interna, perché si deve fare una canna fumaria esterna in cui il fumo salendo notoriamente in verticale, crea disagio al primo che c è sopra? Non so se ho reso l idea! Ecco perché mi permetto di sollecitare una risposta quanto meno chiarificatrice. 2

3 CONSIGLIERE PROF.SSA LANZANI: Io mi associo assolutamente a quanto ha detto Anghileri. Sappiamo tutti perfettamente cosa prevede la normativa nazionale, il regolamento edilizio di Bergamo e l A.S.L.; sappiamo tutti che i fumi da esalazione, da gas o vapori è obbligatorio convogliarli al tetto. Detto questo, se evidentemente questo non era possibile o è stato impedito, anche io non entro nel merito delle beghe in corso, inoltre c è una sentenza che parla chiaro e non mi permetto neanche di dire che la signora ha lucrato o meno perché questo non mi interessa, il fatto è che un immobile di proprietà comunale, che quindi viene affittato ai cittadini, non è a norma. Io ritengo che ci siano diversi modi per riscaldare dei locali; se non è stato possibile risolvere il problema in questo modo poiché il Comune non aveva l autorizzazione del condominio, ed anche se proprio colei che ha sollevato la problematica ha poi impedito la realizzazione della canna fumaria esterna, il Comune doveva provvedere a riscaldare l appartamento con un altro metodo, con un riscaldamento elettrico o con altre tipologie di riscaldamento che l Assessore conoscerà sicuramente meglio di me. È imbarazzante dover mettere sul mercato in affitto proprio un appartamento del Comune che non ha la possibilità di essere riscaldato così come prevede la norma; quindi io mi allineo assolutamente alla posizione del consigliere Anghileri, e soprattutto credo che per i cittadini non sia certamente un buon esempio questo, perché è ovvio che l Amministrazione pretende da cittadini e progettisti adempimenti ben precisi e poi è la prima a non ottemperare. Anche se, naturalmente, capisco che non è stato fatto apposta, che sono stati fatti tutti gli sforzi possibili per evitare questo, ma ad un certo momento si deve prendere atto della situazione e cercare di risolverla in maniera diversa, non vedo altra via d uscita. ASSESSORE SIG. MACARIO: Preciso che, naturalmente, questa situazione è iniziata e si è conclusa tra il 2002 ed il 2005 quindi non riguarda la nostra volontà o quello che potevamo fare, però devo anche precisare che i lavori di installazione della caldaia non a norma nel nostro appartamento non sono stati realizzati dal Comune bensì direttamente dall inquilino senza l autorizzazione del Comune, cioè il nostro inquilino ha provveduto autonomamente, essendo rimasto senza l impianto centralizzato. Non avendo la possibilità di collegarsi alla canna fumaria esistente con una nuova caldaia e stando in un appartamento freddo, ha deciso di rimanere comunque in quell appartamento; siccome avremmo dovuto spostare l inquilino da quell appartamento per fare i lavori di adeguamento con l impianto di riscaldamento elettrico, che era l altra soluzione come ho accennato, l inquilino di ottant anni non ha accettato questo tipo di soluzione, quindi abusivamente ha realizzato a spese sue questo tipo di impianto di cui non eravamo assolutamente a conoscenza. C è stata una segnalazione ed a questo punto io credo che il Comune avrebbe dovuto spostare l inquilina da quell appartamento e provvedere alla messa a norma; ammetto che il Comune non è stato solerte in questa soluzione, però tenete presente che una persona di ottant anni abituata a vivere in quell appartamento da decine di anni era veramente molto difficile da spostare e quindi c erano delle problematiche. 3

4 Quando è iniziata la discussione di questa causa, come ho già detto, si è provveduto a spostare l inquilina, che nell arco di due mesi, tra l altro, è deceduta evidentemente perché estirpata dalle condizioni di vita, di condominio, di consuetudini che aveva, creando anche un dramma secondo me grave rispetto alla persona. Dopodiché il Comune ha provveduto a fare esattamente quello che i consiglieri hanno detto, cioè a realizzare un impianto a norma di tipo elettrico, tanto è vero che oggi il nostro appartamento, dopo i lavori di manutenzione, è stato riassegnato ad una famiglia che gode di questo tipo di impianto, con dei costi ovviamente abbastanza alti. Adesso la nuova causa, aperta da un ulteriore inquilino, ha portato a delle verifiche ulteriori e la perizia ha dichiarato che la canna fumaria, non per il nostro appartamento dato che non siamo allacciati, ma per gli altri, non è conforme; si spera che la nuova canna fumaria esterna che dovrà essere realizzata servirà anche il nostro appartamento e quindi potremo prevedere ad avere un impianto assolutamente consono. Su questa situazione forse bisognava essere più rigorosi, ma credo che una considerazione d umanità nei confronti di quella persona che, ripeto, ha subito pesantemente le conseguenze di questa causa e probabilmente questa morte Considerato che l inquilina aveva ottant anni lo spostamento è stato un evento drammatico che ha scatenato pesanti conseguenze e ciò ha comportato una maggiore attenzione da parte degli uffici; forse bisognerebbe applicare la legge senza considerare questi dettagli, però poi le conseguenze bisogna assumersele e qualche volta sono drammatiche. Per quanto riguarda la scelta tra le canne esterne e quelle interne, il problema è che non c è lo spazio per adeguare la canna esistente, perché la canna che è necessaria è una canna UNI e non è possibile mettere a norma quella esistente perché per farlo bisognerebbe sventrare tutta la facciata da cima a fondo, con una spesa veramente molto significativa; è chiaro che avere la canna esterna non vuol dire che lo sfiato avviene all altezza delle finestre, il fumo va comunque al tetto, ci va dall esterno piuttosto che dentro il muro, con un costo che è un terzo di quello di dovere frantumare tutta la facciata. Quindi adesso se la soluzione tecnica che la nuova sentenza ci darà - sicuramente andrà in questo senso - dirà che va fatto questo lavoro, noi ci adegueremo. Speriamo di poter ottemperare a questi lavori, mettere a norma l appartamento, e risolvere questa situazione. In ogni caso la gestione delle case popolari in presenza di inquilini anziani presenta sempre un aspetto molto delicato, tocca molto spesso la vita e la sopravvivenza delle persone, quindi anche se noi da un certo punto di vista avremmo dovuto spostare dall alloggio l inquilino, provvedere ai lavori e metterlo a norma, io credo che la titubanza da parte degli uffici, anche se non è affatto regolamentare, ma penso sia assolutamente spiegabile e comprensibile e sotto qualche aspetto, almeno sotto l aspetto umano se non quello formale, in qualche maniera accettabile. Poiché nessun altro chiede la parola, il Presidente mette in votazione palese la proposta di deliberazione presentata dalla Giunta comunale. Eseguita la votazione, attraverso espressione elettronica del voto, si ha il seguente risultato: n. 14 consiglieri astenuti (Baraldi, Belotti, Bonassi, Cappuccio, Ceci, D'Aloia, Frosio Roncalli, Gallone, Lanzani, Moro, Personeni, Redondi, Tentorio, Turconi), n. 22 voti favorevoli, n. 2 voti contrari (Anghileri, Girola). 4

5 Il Presidente proclama l esito della suddetta votazione, riconosciuto dai presenti, e dichiara che la preindicata proposta di deliberazione è stata approvata a maggioranza dei votanti nel testo allegato. 5

6 "" IL CONSIGLIO COMUNALE Vista l allegata proposta, che costituisce parte integrante e sostanziale della presente deliberazione. Visti i pareri favorevoli espressi sulla suddetta proposta di deliberazione rispettivamente dal responsabile del servizio interessato in data 4 novembre 2008 in ordine alla sola regolarità tecnica e dal responsabile di ragioneria in data 4 novembre 2008 in ordine alla sola regolarità contabile, ai sensi dell art. 49, c.1, del D. Lgs. 267/2000. Visto il parere favorevole espresso dal segretario generale sotto il profilo di legittimità, ai sensi dell'articolo 27, c. 2, dello statuto comunale. Visto il parere favorevole espresso dalla I Commissione consiliare permanente nella seduta del 18 novembre Ritenuto di accogliere tale proposta per i motivi ivi indicati, ai quali si fa integrale rinvio D E L I B E R A 1 - di riconoscere la legittimità del debito fuori bilancio della somma complessiva di ,63 (interessi legali inclusi) in relazione alla vertenza Comune di Bergamo/sigg. Neri Cristina, Mastrigli Gabriele e Mastrigli Daniele, per danni subiti dagli attori a causa dell installazione di una caldaia in un appartamento di proprietà comunale in via Tremana n. 5; 2 - di imputare la spesa complessiva di ,63 all intervento del bilancio 2008 che presenta la necessaria disponibilità; 3 - di dare atto che con successivo provvedimento dirigenziale si procederà al pagamento delle somme di cui al punto 1. "" 6

7 Il Presidente invita, quindi il Consiglio comunale, mediante votazione palese, a dichiarare immediatamente eseguibile la predetta deliberazione ai sensi dell art. 134, comma 4, del D. Lgs. 267/2000. Eseguita la votazione, attraverso espressione elettronica del voto, si ha il seguente risultato: n. 13 consiglieri astenuti (Belotti, Bonassi, Cappuccio, Ceci, D'Aloia, Frosio Roncalli, Gallone, Lanzani, Moro, Personeni, Redondi, Tentorio, Turconi), n. 23 voti favorevoli, n. 2 voti contrari (Anghileri, Girola). Il Presidente proclama l esito della suddetta votazione, riconosciuto dai presenti, e dichiara che preindicata proposta di deliberazione è stata resa immediatamente eseguibile ad ogni effetto di legge. 7

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