S. Polo, Venezia Tel. 041/ Fax 041/ MEFIM MODELLO ECONOMETRICO FINANZIARIO INTERNAZIONALE MENSILE

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1 S. Polo, Venezia Tel. /7 Fax / MEFIM MODELLO ECONOMETRICO FINANZIARIO INTERNAZIONALE MENSILE SCENARI MACROECONOMICI... DELINEAZIONE DEGLI SCENARI... 7 COMMENTO AI RISULTATI DEL MODELLO... GRAFICI SU VARIABILI ENDOGENE... TASSI... STRUTTURA A TERMINE... VOLUMI... TABELLE... SCENARIO A... SCENARIO B... SCENARIO C... 7 STORICI... Elaborazione del // Questa nota ha finalità puramente informative e riflette le opinioni di GRETA. Essa non intende sollecitare posizioni di rischio di alcun tipo. I dati sono derivati da fonti ritenute affidabili, ma nel merito delle quali GRETA non ha responsabilità diretta.

2 Il Modello Econometrico Finanziario Internazionale Mensile (MEFIM) è un modello di tipo strutturale costituito da due blocchi: italiano e internazionale. La parte italiana concerne le interrelazioni fra le variabili monetarie e finanziarie italiane di maggior interesse. Tali variabili, rilevate mensilmente, possono essere racchiuse in blocchi: ) tassi interbancari: overnight, interbancario ad, e mesi ed il tasso di policy dei pronti contro termine; ) titoli di stato: i BOT nelle loro scadenze, struttura a termine da a anni, il rendiob ed il rendistat; ) tassi bancari: attivi e passivi sia in termini marginali che medi; ) volumi bancari: impieghi e depositi sia a livello totale che in alcuni principali sotto categorie; Le esogene sono: Tasso di Riferimento, indice COMIT, indice della produzione industriale, tasso di inflazione. Il mercato internazionale comprende le strutture a termine da a anni per i principali Paesi industrializzati: USA, Germania, Giappone, Francia e Regno Unito. Le esogene sono rappresentate dal tasso di intervento delle autorità monetarie, dal rendimento sugli eurodepositi a mesi, dall indice di borsa, dall indice della produzione industriale, dall indice dei prezzi al consumo e, per USA e Germania, quantità di moneta. Il modello viene stimato con dati che vanno da Maggio del 9 a Febbraio. Nell'individuazione della struttura ottimale si sono sottoposti a verifica empirica i concetti della teoria economica e finanziaria tramite l'analisi econometrica. In particolare l'uso dell'analisi di cointegrazione è stato in grado di mettere in evidenza la struttura che nel lungo periodo governa i tassi di interesse, i depositi e gli impieghi bancari al fine di poter inserire nel modello equazioni nella forma ECM (Error Correction Mechanism). Gli scenari di coerenza, come risultato del modello, vengono forniti mensilmente sulla base di simulazioni che tengono conto delle nuove informazioni derivanti dall'aggiornamento dei dati. Con la stessa frequenza GRETA riunisce il proprio Comitato Finanza formato da docenti dell'università "Ca' Foscari" di Venezia e da esperti del settore bancario al fine di valutare gli andamenti prospettici delle variabili esogene del modello e verificare la coerenza dei risultati sulle variabili endogene ottenute da MEFIM. Elaborazione del // Pagina

3 SCENARI MACROECONOMICI MEFIM Negli Stati Uniti i dati relativi al quarto periodo del appaiono incoraggianti. Il mercato del lavoro si presenta in crescita, seppure moderatamente e ad un livello inferiore alle aspettative. L inflazione è in aumento ma permane sotto il controllo della Fed che, non avendo obiettivi dichiarati in termini di CPI, gode di maggior libertà per la continuazione della politica monetaria espansiva. La crescita dell Area Euro si mantiene stabile anche nel quarto trimestre nonostante l aumento dei rischi provenienti dai debiti pubblici. La crescita è sostenuta soprattutto dalla Germania. Per quel che riguarda i prezzi preoccupano i recenti tumulti verificatisi nei Paesi Medio Orientali produttori di petrolio e la persistente politica valutaria cinese, volta al sostegno delle esportazioni, che intensificano le pressioni inflazionistiche. Aumentano quindi i rumors dell attuazione anticipata della exit strategy e di un rialzo dei tassi da parte della BCE già nella seconda metà o al più tardi alla fine dell anno. Relativamente ai cambi, invece, il mancato apprezzamento del dollaro potrebbe dipendere da un oculata politica valutaria posta in atto dagli Stati Uniti o forse potrebbe essere un primo segnale di indebolimento del dollaro nella sua figura di valuta di riserva. Usa: in moderata ripresa i mercati del lavoro ed edilizio. L aumento degli indici di fiducia sull andamento economico supporta le aspettative di crescita. La seconda stima relativa all andamento dell economia nel quarto trimestre del risulta leggermente inferiore rispetto alla precedente: secondo i dati più recenti il Pil è cresciuto nel periodo di +,% t/t e +,7% a/a (rivisto da +,% t/t), contro il +,% t/t e +,% a/a nel III trimestre. Il dato è dovuto in gran parte ad un aumento dei consumi privati (+,% t/t e +,% a/a) e degli investimenti fissi (+,% t/t e +,9% a/a, contro il +,% t/t e +,% a/a del trimestre precedente). Per questi ultimi, la stima dei non residenziali è stata rivista al rialzo al +,% t/t (+,% t/t nella prima stima) +,% a/a (gli investimenti residenziali segnalano invece un timido +,% t/t e -,7% a/a). Da evidenziare l aumento dei consumi privati per beni durevoli che segna +% t/t. Leggermente al rialzo la seconda stima delle importazioni (-,% t/t e +,% a/a) come delle esportazioni (+9,% t/t e +9,% a/a). Le forze che guidano tradizionalmente la ripresa americana sono i consumi privati che hanno contribuito per +,% t/t al risultato economico (dal +,7% t/t del III trimestre). In forte calo l apporto delle scorte (-,7% t/t) rispetto al periodo precedente (+,% t/t). Hanno contribuito negativamente alla crescita i consumi pubblici (-,% t/t), mentre le esportazioni nette hanno concorso per un +,% t/t contro un -,7% del trimestre precedente. In dicembre il deficit della bilancia commerciale è leggermente peggiorato. La dinamica è il risultato di una crescita di +,7% m/m delle esportazioni ed una maggiore crescita delle importazioni di +,% m/m, dopo rispettivamente un +,99% e +,% m/m nel mese precedente. Dal lato dell offerta si rileva un rallentamento: la produzione industriale ha registrato in gennaio -,% m/m e +,% a/a. Il dato negativo è da imputare alla diminuzione del settore dei servizi (-,% m/m) anche se un dato incoraggiante proviene dal settore manifatturiero che guadagna il +,% m/m. Gli ordini all industria riferiti a dicembre hanno segnato +,% m/m e +,9% a/a. Le scorte delle imprese sono risultate in novembre in crescita (+,% m/m e +% a/a) ad un ritmo superiore ai mesi precedenti. Il tasso di utilizzo della capacità produttiva in gennaio è pressoché stabile al 7,% da 7,% di dicembre. Il dato positivo degli ordini di beni durevoli nel mese di gennaio (+,7%% m/m e +,% a/a, dopo il -,% m/m e +,% a/a di dicembre) risulta molto influenzato dalla dinamica volatile dei trasporti: privati di questa componente, gli ordini hanno registrato una diminuzione congiunturale di -,%. In miglioramento gli indici di fiducia delle imprese: l ISM manifatturiero è salito in gennaio a, da,, rispecchiando l andamento del settore; quello non manifatturiero è salito a quota 9, da 7, e l indice di fiducia di Philadelphia in febbraio è salito a +,9 rispetto al livello di +9, del mese precedente, raggiungendo il massimo da gennaio. I dati che provengono dal lato della domanda evidenziano un rallentamento dei consumi: la spesa delle famiglie, valutata in termini reali, è diminuita in gennaio di -,% m/m, il reddito personale è salito di +,% m/m in termini reali e le vendite dei grandi magazzini in dicembre hanno registrato un dato positivo di +,% mensile e annuo di +,%. L indice di fiducia dell Università del Michigan è salito in febbraio a 77, da 7, del mese precedente e l indice elaborato dal Conference Board a 7, (da, in gennaio). I dati provenienti dal mercato del lavoro per il mese di gennaio sono in moderato miglioramento, sostenuti dal settore privato, che ha registrato un progresso di +mila nuove unità. Complessivamente sono stati recuperati mila posti di lavoro (contro i mila attesi). L occupazione nel settore manifatturiero è aumentata di 9mila unità, dopo i +mila del mese precedente ed il tasso di disoccupazione di gennaio è sceso a 9,% da 9,% del mese precedente, in parte a causa della diminuzione del tasso di partecipazione (+,% m/m). Il numero di ore lavorate settimanali a gennaio è rimasto quasi invariato a, ed i salari medi orari a 9,$. Il settore edilizio in gennaio ha sorpreso gli analisti: l avvio di nuovi cantieri ha fatto segnare una variazione mensile di -,%, in miglioramento rispetto al -,% m/m di dicembre. Il dato congiunturale è supportato dall andamento positivo della vendita di case esistenti, +,7% Elaborazione del // Pagina

4 dopo il +,% di dicembre (quello tendenziale è finalmente positivo +,% rispetto a -,9% del mese precedente). La vendita di nuove case ha segnato una diminuzione pari a -,% m/m e -,% a/a dopo il +7,% m/m e -7,% a/a del mese precedente. Sul fronte dei prezzi si osservano segnali inflazionistici da quasi tutti gli indici headline e core: l indice dei prezzi al consumo è salito in gennaio di +,% m/m ed ha portato il tendenziale a +,% dal +,% del mese precedente. Il dato congiunturale depurato delle componenti alimentari ed energetiche è salito di +,%, mentre è cresciuto di +,% quello tendenziale. Ai primi stadi della commercializzazione, l indice dei prezzi alla produzione, salito di +,% m/m, ha portato il tendenziale a +,%, mentre quello core ha registrato una variazione mensile di +,% ed annua di +,%. Alla luce di questi dati riteniamo che la Fed possa decidere di mantenere una posizione attendista, rinviando l aumento dei tassi alla riunione di dicembre (Scen. C, Prob. 7%) mossa eventualmente anticipata a novembre (Scen. B, Prob. %) se l economia dovesse mostrare una ripresa autonoma, al di là degli stimoli fiscali e monetari finora concessi. Al contrario la Fed sarebbe pronta ad intervenire con nuovi strumenti espansivi oltre che acquistando titoli sul mercato o immettendo liquidità nel sistema, nel caso si dovesse verificare un improvviso indebolimento dell economia o se i mercati dovessero dare nuovi segnali di nervosismo soprattutto sul fronte del credito (Scen. A, Prob. %). Giappone: l apprezzamento dello Yen incide sul saldo della bilancia commerciale e sull andamento del Pil. La Cina sorpassa il Giappone e diventa la seconda potenza economica mondiale. Nel quarto trimestre del la stima flash sul Pil registra un calo di -,% t/t e +,% a/a dovuto principalmente all apprezzamento dello Yen e del suo effetto sulla dinamica del commercio con l estero. Contemporaneamente, la società Standard and Poor s taglia il rating sul debito pubblico a lunga scadenza per l eccessivo tasso di indebitamento sostenuto dal governo. Nel terzo periodo l andamento positivo del Pil (+,% t/t e +,7% a/a) era influenzato dal processo delle esportazioni (+,% t/t e +,% a/a), dei consumi privati (+,% t/t e +,% a/a) e degli investimenti fissi (+,% t/t, +,% a/a). I dati relativi al commercio internazionale per il mese di gennaio segnalano una riduzione del saldo commerciale: il tasso di variazione per le esportazione permane positivo (+,% a/a) ma in rallentamento rispetto al periodo precedente (+9,% a/a) e le importazioni sono cresciute del,%, (+,% a/a in dicembre). Dal lato dell offerta si evidenzia per il mese di gennaio una riduzione della produzione industriale (+,% m/m e +,7% a/a), dopo il +,% m/m e +,9% a/a di dicembre. Sempre in dicembre erano aumentati gli ordini di macchinari industriali attestatosi a +,7% su base congiunturale (-,% su base tendenziale) dopo il -,% m/m e +,% a/a di novembre. Il Coincident Index of Business Condition è notevolmente aumentato in dicembre raggiungendo quota 7, da un, e l indice di attività del terziario ha registrato nello stesso mese una variazione congiunturale positiva di +,%, dopo il +,% m/m di novembre. Peggiora in dicembre, rispetto al mese precedente, la situazione della domanda: sono calati i consumi delle famiglie (-,7% a/a da +,% a/a) ed il reddito disponibile (-,% a/a da +,7% a/a) valutato in termini nominali. Le vendite dei grandi magazzini mantengono la dinamica leggermente negativa: -,% a/a dopo il -,% a/a di dicembre. Nel primo mese del, le vendite al dettaglio hanno registrato un moderato incremento di +,% a/a dopo il -,% a/a di dicembre e l indice di fiducia dei consumatori è salito a, da,. I dati relativi al mercato del lavoro in dicembre migliorano rispetto a novembre: le diminuzioni della forza lavoro, dei disoccupati e del numero di occupati hanno portato nel complesso ad un calo del tasso di disoccupazione, sceso in dicembre al,9% dal,% del mese precedente. Sul fronte dei prezzi si osservano variazioni pressoché sempre positive: l indice headline dei prezzi al consumo e l indice core registrano in gennaio -,% m/m e -,% m/m dal -,% e,% m/m di dicembre, mantenendo il tendenziale del primo allo,% e portando il secondo a -,% a/a da -,% a/a a dicembre. La stima preliminare relativa all inflazione nell area di Tokyo è scesa per gennaio a -,% m/m rispetto a -,% m/m per dicembre, portando il tendenziale a -,% dal,% a/a di dicembre. Ai primi stadi della commercializzazione, l indice dei prezzi alla produzione è aumentato su base mensile di +,% ed ha registrato +,% su base annua. Area Euro: si rileva una stabilità del ciclo economico trainato dalla Germania. Aumenta la possibilità di un rialzo dei tassi da parte della BCE. La prima stima del Pil per il quarto trimestre del evidenzia un tasso di crescita costante rispetto al trimestre precedente che si attesta al +,% t/t e,% a/a. Nel terzo trimestre il dato positivo era dovuto alle esportazioni, cresciute del +,9% t/t e +,% a/a ed ai consumi privati (+,% t/t e +,% a/a). Gli investimenti fissi hanno subito una variazione congiunturale di -,% crescendo invece del +,% a/a. L aumento delle importazioni (+,% t/t e +,7% a/a) ha inciso negativamente sul risultato economico in modo meno rilevante rispetto al periodo precedente. Passando ad analizzare i contributi, si osserva che i responsabili della crescita del PIL reale nel terzo periodo sono stati: i consumi privati (+,% t/t e +,% a/a), le esportazioni (+,7% t/t e +,% a/a), investimenti fissi e scorte, che fanno riscontrare variazioni Elaborazione del // Pagina

5 congiunturali rispettivamente di -,% e +,% e tendenziali di +,% a/a e +,% a/a. Le importazioni hanno invece pesato negativamente sul risultato economico per -,% t/t e -,% a/a. I dati relativi al commercio con l estero per il mese di dicembre sono in miglioramento: il saldo della bilancia commerciale è di -, mld (-, mln in novembre) per effetto di una riduzione delle importazioni (-,% m/m) superiore al calo delle esportazioni (-,% m/m). Dal lato dell offerta per il mese di dicembre la produzione industriale registra -,% m/m e +,% a/a (risultato che al netto della produzione di energia risulta -,% m/m), gli ordini all industria per dicembre segnano +,% m/m e +,% a/a in linea con il mese precedente. Il Leading Indicator elaborato dall OCSE è stato confermato per il mese di dicembre a +,% m/m e +,% a/a. Gli indici di fiducia riferiti al mese di febbraio sono stati generalmente positivi: il PMI manifatturiero è passato da 7, a 9,; quello relativo ai servizi è salito a 7, da,9. L ESI è aumentato in gennaio a 7, da, del mese precedente. Le vendite al dettaglio nel mese di dicembre sono diminuite del -, m/m (e -,9% a/a). Il tasso di disoccupazione in dicembre è rimasto fermo a quota %. Il dato è scoraggiante perché significa che i segnali di recupero registrati non si traducono ancora in creazione di nuovi posti di lavoro. Sul fronte dei prezzi si osservano variazioni congiunturali negative di -,7% in gennaio per l indice armonizzato dei prezzi al consumo e di -,% per quello core, dovute probabilmente alla stagionalità della variabile. Su base annua l headline ha registrato un incremento di +,% (superiore al target della BCE) e quello core di +,% a/a. La stima flash relativa al mese di gennaio segnalava un inflazione al +,%. Nel mese di gennaio il tasso annuo di variazione di M è +,% a/a, inferiore rispetto al +,7% a/a del mese precedente. L indice dei prezzi alla produzione è salito in dicembre di +,% m/m e +,% a/a dal +,% m/m e +,% a/a del mese precedente. L incremento maggiore si è osservato nei prezzi dei prodotti energetici (+,% m/m) aumentati anche a causa dei focolai di crisi nei paesi produttori del Medio Oriente. Alla luce di questi dati e delle ultime misure di credit easing introdotte dalla BCE, riteniamo che ci si debba attendere un intervento sui tassi di riferimento nell orizzonte temporale considerato a novembre (Scen. C, Prob. cumulata 7%), eventualmente anticipato ad ottobre (Scen. B, Prob. %). Non si esclude tuttavia, e l ipotesi sarà eventualmente confermata nel corso del mese, che, proprio a causa della crisi medio-orientale, la BCE possa decidere di anticipare la manovra addirittura ad inizio primavera, per scongiurare qualsiasi pericolo di spirale inflativa. Nel caso in cui l economia dovesse essere molto sofferente, la BCE potrebbe proseguire la politica di credit easing, unico strumento a sua disposizione per arginare le tensioni finanziarie e ripristinare il funzionamento di mercati diventati illiquidi (Scen. A, Prob. %). L economia della Germania segnala anche per il quarto trimestre dell anno dati molto positivi: il Pil cresce ad un ritmo del +,% su base congiunturale e del +,% rispetto al corrispondente periodo dell anno precedente (dopo il +,7% t/t e +,9% a/a). Gli investimenti fissi sono calati di -,% t/t (+7,% a/a), le esportazioni sono in aumento del +,% t/t e del +,9% a/a, dunque più delle importazioni che segnano un +,9% t/t ed un +,% a/a. Il risultato del IV trimestre è dovuto principalmente ai contributi dei consumi privati e delle esportazioni nette (+,% t/t e +,7% t/t e rispettivamente +,% a/a, +,% a/a). In dicembre la bilancia commerciale è risultata di +,mld di in aumento rispetto a novembre. L incremento dipende da un aumento in termini congiunturali e tendenziali delle esportazioni (+,% m/m e +,% a/a) e da una diminuzione delle importazioni (-,% m/m e +,% a/a rispetto a +,% m/m e +,% a/a in novembre). In dicembre si registra un calo negli indicatori dal lato dell offerta: la produzione industriale è diminuita di -,% m/m (+,% a/a rispetto a -,% m/m e +,% su base annua in novembre) mentre gli ordini all industria manifatturiera, dopo il +,% m/m e +,% a/a del mese precedente, hanno fatto registrare un -,% m/m e +,% a/a. Gli indici di fiducia rilevati nel mese di febbraio riflettono il clima di ripresa: il PMI manifatturiero è aumentato a, da,; lo Zew subisce un aumento passando da +, a +,7 e l indice Ifo passa da, a,. La domanda interna riporta un lieve miglioramento: le vendite al dettaglio, valutate in termini nominali, hanno registrato in dicembre un +,% m/m (+, % a/a), rispetto al -,7% m/m (+,% a/a) del mese precedente. Peggiora il tasso di disoccupazione che si attesta a 7,9% rispetto al 7,% di dicembre. In leggero calo i nuovi dati congiunturali relativi all inflazione di gennaio: l indice nazionale dei prezzi al consumo registra -,% m/m (+,% a/a) da +,% m/m (+,7% a/a) in linea con le attese degli analisti. L indice calcolato sul paniere armonizzato è sceso in termini congiunturali (-,% m/m) rispetto al mese di dicembre, portando il tendenziale a +,%. Ai primi stadi della commercializzazione, l indice dei prezzi alla produzione ha fatto segnare in gennaio un dato congiunturale di +,9% ed uno tendenziale di +,7%. Secondo la stima preliminare l economia della Francia è cresciuta nel IV trimestre dell anno di +,% t/t e +,% a/a (previsto +,% t/t), dopo il +,% t/t e +,7% a/a del periodo precedente. Il risultato positivo è da imputare all aumento del tasso di crescita dei consumi privati (+,9% m/m), al mantenimento del livello degli investimenti fissi (+,% t/t) ed al calo delle importazioni (-,% t/t) mentre è in leggero calo il tasso di Elaborazione del // Pagina

6 crescita delle esportazioni +,% t/t (rispetto al +,% t/t del periodo precedente). Analizzando i contributi alla crescita si osserva che l apporto positivo proviene dalla variazione della domanda interna e delle esportazioni nette rispettivamente di +,7% t/t e +,% t/t (rispetto a +,% e -,% del periodo precedente). I dati relativi al commercio con l estero per il mese di dicembre segnalano un aumento del deficit della bilancia commerciale: il calo dell export (-,% m/m) è infatti risultato superiore a quello dell import (-,% m/m). Appaiono generalmente positivi i dati provenienti dal lato dell offerta: nel mese di dicembre la produzione industriale è aumentata di +,% m/m (+,% a/a; in novembre si è rilevato +,% m/m e +,% a/a), mentre gli ordini all industria hanno fatto registrare un aumento congiunturale significativo di +7,% e tendenziale di +,% rispetto a +,% m/m e +7,7% a/a di novembre. Gli indici di fiducia PMI forniscono informazioni contrastanti: per il manifatturiero in febbraio è salito a, da,9 e per i servizi è passato a, da 7, del mese precedente. In febbraio l indice di fiducia delle imprese è invece sceso a quota, da, (rimanendo comunque sopra la media di periodo). Dal lato della domanda si osserva per il mese di dicembre un peggioramento congiunturale delle vendite al dettaglio di -,% e dei consumi delle famiglie di -,% ma rimangono positivi i dati tendenziali (rispettivamente +,% e +,%). In febbraio l indice di fiducia dei consumatori resta costante rispetto al mese precedente. Sul fronte inflazionistico, l indice nazionale armonizzato dei prezzi al consumo in gennaio ha segnato +,% m/m e +,9% a/a e l indice dei prezzi al consumo ha fatto registrare +,% m/m e +,% a/a. Ai primi stadi della commercializzazione, l indice dei prezzi alla produzione in gennaio è aumentato del +,% m/m e +,% a/a rispetto al +, % m/m, +,% a/a di dicembre. In Italia il preliminare per il quarto trimestre rileva una crescita leggermente in calo ed inferiore agli altri paesi europei. Il mercato del lavoro rimane stabile. La stima preliminare relativa all andamento dell economia nel quarto trimestre del rivela un ritmo di crescita congiunturale del Pil in rallentamento rispetto al periodo precedente: il tasso di crescita per l ultimo trimestre dell anno è di +,% t/t e +,% a/a, contro il +,% t/t e +,% a/a dei tre mesi precedenti. I risultati del III trimestre indicano che la crescita era imputabile all aumento dei consumi privati di +,% t/t e +,% a/a, degli investimenti fissi del +,9% t/t e +,% a/a e delle esportazioni di +,% t/t e +,7% a/a. Appaiono in aumento anche le importazioni che si attestano a +,7% t/t e a +,% a/a. Per quanto riguarda il commercio con l estero, in dicembre il deficit della bilancia commerciale nei confronti degli altri Paesi Ue è migliorato: esportazioni ed importazioni sono cresciute rispettivamente di +,% m/m e +,% m/m. In gennaio è migliorato il saldo commerciale verso i paesi extra Ue: l aumento delle importazioni (+,% m/m) è bilanciato da quello delle esportazioni (+,7% m/m). Dal lato dell offerta provengono segnali positivi: la produzione industriale ha segnato nel mese di dicembre un +,% m/m e +,% a/a. In dicembre il fatturato industriale ha registrato un calo di -,% m/m e +,% a/a mentre sono in ripresa gli ordini all industria che a livello congiunturale hanno fatto rilevare un +,% rispetto al -,% m/m di novembre. In gennaio il PMI manifatturiero è passato da,7 a, mentre quello dei servizi si è ridotto passando da, a 9,9. Gli indici di fiducia elaborati dall Isae evidenziano in febbraio dati opposti: l indice di fiducia delle imprese manifatturiere è passato da, a mentre quello dei servizi è salito a 99, da 9,. Mostrano minore incertezza i dati che provengono dal lato della domanda: le vendite al dettaglio hanno segnato in dicembre +,% su base mensile e +,% su base annua, mentre l indice di fiducia dei consumatori di febbraio sale collocandosi a quota, da,9 del mese scorso, cogliendo di sorpresa gli analisti che si attendevano un,. Per quanto riguarda il mercato del lavoro, nel mese di dicembre il tasso di disoccupazione è rimasto stabile a,%. Ugualmente costanti appaiono i dati congiunturale e tendenziale del numero degli occupati; in calo il dato sul numero delle persone in cerca di occupazione (-,% m/m e +,% a/a) rispetto a novembre (-,% m/m e +,% a/a). Nel mese di dicembre le retribuzioni ed il costo del lavoro nelle grandi imprese hanno segnato rispettivamente +,9% e +,% su base congiunturale e -,% e -,% su base tendenziale. Passando all inflazione, in gennaio si è registrato un aumento congiunturale dell indice nazionale dei prezzi al consumo (+,% m/m, +,% a/a) e per l indice calcolato sul paniere armonizzato si è rilevato -,% m/m e +,9% a/a. Ai primi stadi della commercializzazione, l indice dei prezzi alla produzione ha registrato in dicembre +,% m/m e +,% a/a. Sulla base delle considerazioni precedentemente svolte, sono stati definiti i seguenti tre scenari: Elaborazione del // Pagina

7 A (%) B (%) C (7%) Usa: l economia, ancora sostenuta dalle politiche monetarie approntate lo scorso anno, appare in lento recupero, ma molti rimangono ancora gli elementi di fragilità. C è il forte rischio che tale processo si arresti quando i costi sostenuti per far fronte alla crisi, di cui finora si è fatto carico lo Stato, verranno scaricati sui contribuenti ed una volta esaurite le misure di sostegno. La situazione del mercato del lavoro, nonostante alcuni miglioramenti temporanei, rimane difficile e agirà da freno al recupero della domanda. Preoccupano le tensioni sui mercati finanziari originate dalla crisi debitoria europea, che rischiano di intaccare anche il ciclo americano. La Federal Reserve, non disponendo di alcun margine di manovra sui tassi, deciderà di prolungare le misure di quantitative easing in essere, allo scopo di aumentare la quantità di moneta circolante e di stimolare il rilancio dell economia. Area Euro: le turbolenze finanziarie spingono tutti i Paesi dell Area a varare severe manovre correttive per il rientro dei bilanci pubblici, soprattutto nei paesi periferici, rendendo molto difficoltosa la ripresa. L economia reale europea soffre di un minor dinamismo e di maggiori vincoli fiscali e monetari rispetto a quella americana. I consumi e gli investimenti rimangono ancora molto deboli, seriamente minacciati dalla restrizione delle condizioni di accesso al credito per imprese e famiglie. La BCE decide di proseguire la politica di credit easing, unico strumento a sua disposizione per arginare le tensioni finanziarie e ripristinare il funzionamento di mercati diventati illiquidi. Usa: i segnali incoraggianti provenienti dall andamento del Pil nel IV trimestre dell anno, che mostrano il buon apporto dei consumi privati, degli investimenti e delle scorte, unito alla tenuta dei consumi e al recupero dell offerta (anche se lento), fanno intravvedere la possibilità di una buona ripresa nei prossimi mesi. La Fed decide pertanto di iniziare ad approntare una strategia di uscita attraverso la vendita di Titoli. Supportata dal buon recupero economico e dall inversione di tendenza nel mercato del lavoro, opererà inoltre a favore di un rialzo del tasso di riferimento non prima di novembre. Area Euro: i dati del quarto periodo evidenziano una crescita contenuta ma stabile. Grazie al massiccio intervento congiunto di Commissione Europea, FMI, Bce e singoli Stati, le tensioni sui mercati finanziari ed obbligazionari si assorbono progressivamente. L economia, che si avvantaggia della ripresa dei commerci internazionali, intraprende una dinamica di espansione, favorita anche dal recupero del mercato del lavoro e del credito. Importanti segnali provengono dagli indici di fiducia. La BCE, spinta dai nuovi avvenimenti politici che intensificano la pressione sui prezzi, dalle previsioni di crescita e da un buon funzionamento del meccanismo di trasmissione attraverso i mercati finanziari, deciderà di intervenire con un rialzo dei tassi di riferimento di b.p. già nella riunione di ottobre e di approntare la sua exit strategy attraverso un graduale riassorbimento dell enorme massa di liquidità immessa in circolo. Usa: compaiono importanti segnali positivi, quali l aumento del Pil nel IV trimestre dell anno, la ripresa dei consumi e degli investimenti, che rafforzano l idea di una stabilizzazione in corso. La fiducia si trasmette lentamente dal lato dell offerta a quello della domanda e il mercato del lavoro appare in via di graduale recupero. Lo scenario rimane comunque incerto e soggetto a molteplici rischi provenienti dal mercato immobiliare, dalle turbolenze finanziarie originate dai timori sulla solvibilità dei bilanci pubblici europei e dal mercato delle commodity. La Fed decide di intraprendere una exit strategy lasciando che i programmi di acquisto di Titoli giungano a scadenza naturale ed intervenendo con un rialzo dei tassi di riferimento di p.b. nella riunione di dicembre. Area Euro: l uscita dalla recessione appare lenta e priva di slancio. La crescita è sostenuta quasi esclusivamente dal dinamismo del canale estero, mentre languono investimenti fissi e consumi privati. Permane la difficile situazione del mercato del lavoro, associata ad una persistente debolezza della domanda. Il quadro è aggravato dalle politiche fiscali restrittive che si sono rese necessarie dopo le ultime turbolenze finanziarie e alle tensioni sul mercato delle commodity. Solo nel momento in cui la situazione sui mercati mostrerà una certa tendenza alla stabilizzazione, la BCE deciderà di intervenire con un rialzo dei tassi di riferimento di b.p. nella riunione di novembre, di concludere le misure di credit easing in essere e di intraprendere un graduale riassorbimento della liquidità in eccesso nel sistema. Elaborazione del // Pagina 7

8 CONFRONTO TRA SCENARI ALTERNATIVI: ESOGENE Dati mensili MEFIM TASSO DI INTERVENTO BCE TASSO INTERBANCARIO MESI (ZONA EURO) TASSO DI INFLAZIONE ITALIA. TASSO INFLAZIONE AREA EURO PRODUZIONE INDUSTRIALE ITALIA PRODUZIONE INDUSTRIALE AREA EURO : INDICE COMIT OFFERTA DI MONETA AREA EURO - Elaborazione del // Pagina

9 CONFRONTO TRA SCENARI ALTERNATIVI: ESOGENE Dati mensili MEFIM. TASSO DI INTERVENTO FED. TASSO INTERBANCARIO MESI USA PRODUZIONE INDUSTRIALE USA INDICE DOW JONES 9 7. TASSO DI INFLAZIONE USA. OFFERTA DI MONETA USA Elaborazione del // Pagina 9

10 COMMENTO AI RISULTATI DEL MODELLO Tassi interbancari: nel mese di febbraio i tassi interbancari hanno ricominciato a crescere dopo la stasi del mese precedente. L economia reale continua ad inviare segnali di stabilizzazione sebbene la dinamica appaia moderata ed incerta. A gravare sul rafforzamento della crescita, in Europa come negli USA, oltre alla costante preoccupazione per i debiti pubblici e per gli effetti delle politiche che si renderanno necessarie per arginarli, oggi è soprattutto la crisi medio-orientale in atto e le ripercussioni di questa sul prezzo del petrolio e le pesanti pressioni inflazionistiche che ne potrebbero scaturire. Sul fronte americano la seconda stima del Pil per il quarto trimestre segnala un nuovo aumento, lievemente inferiore alla prima stima ed in linea con il periodo precedente, ancora dovuto alla robusta espansione dei consumi privati (soprattutto di beni durevoli), alla ripresa degli investimenti fissi e ad una maggior crescita dell export rispetto all import. In netto calo le scorte di magazzino rispetto al periodo precedente. In Europa la ripresa rimane lenta ma stabile, in linea nel IV trimestre con il periodo precedente, grazie soprattutto all incremento delle esportazioni e dei consumi privati. In calo invece gli investimenti e contributo negativo alla crescita da parte delle importazioni. Alle preoccupazioni derivanti dalle restrizioni imposte dalle severe politiche fiscali per il rientro dal debito pubblico, si aggiungono quelle legate alle instabilità politiche ed ai tumulti in Medio-Oriente, potenzialmente in grado di innescare forti ed inattese pressioni sui prezzi. Nonostante la ripresa lieve ma stabile dell economia, si fanno ancora attendere segnali positivi dal mercato del lavoro, indice questo della debolezza della congiuntura. Dato l attuale scenario economico, è quindi verosimile attendersi che i tassi interbancari continuino il sentiero ascendente intrapreso anche nei prossimi mesi. In particolare se la dinamica economica negli Stati Uniti e nell Area Euro mostrasse una debole tendenza alla ripresa (scenario C), i tassi interbancari dovrebbero attestarsi a +% per la scadenza ad un mese, +,% per la scadenza a tre mesi e +,% per quella a sei mesi a febbraio. Qualora l economia di Eurolandia consolidasse ed espandesse nei prossimi mesi l incerta ripresa attuale (scenario B) i tre tassi interbancari considerati potrebbero raggiungere alla fine dell orizzonte di previsione un valore di +,% ( mese), +,% ( mesi) e +,7% ( mesi). Nel caso in cui, invece, la crisi continuasse ad avere effetti pesantemente negativi, con instabilità finanziaria, ulteriore contrazione della domanda sia interna sia estera e continua flessione dell occupazione (scenario A) i diversi tassi interbancari si porterebbero rispettivamente a +,%, +,7% e +,97% alla fine dell orizzonte di previsione. Struttura a termine: nel mese di febbraio i tassi della struttura a termine sulle varie scadenze hanno ricominciato a crescere dopo la lieve battuta d arresto del mese precedente. Nei prossimi mesi è probabile che i vari tassi seguano un trend di lieve crescita a e anni ed un rallentamento più probabile per le scadenze più lunghe. Nel caso in cui la crescita globale dovesse mantenersi analoga all attuale (scenario C) i rendimenti sui Btp raggiungerebbero a febbraio quota +,% ( anni), +,% ( anni), +,% (7 anni) e +,9% ( anni). Qualora l andamento economico europeo manifestasse una buona ripresa (scenario B) i rendimenti potrebbero attestarsi su valori di +,%, +,%, +,7%, +,% rispettivamente per le scadenze a,, 7 e anni al termine dell orizzonte previsivo considerato. Se si verificasse, invece, un ulteriore rallentamento dell economia (scenario A) il decennale non supererebbe il +,9% ad febbraio. Tassi bancari: i tassi medi sui prestiti e sui depositi sono rimasti invariati. Nei prossimi mesi ci si attende un lieve calo del tasso sui depositi ed una certa tendenza al recupero per quello sui prestiti. Nel caso in cui la crescita del prodotto europeo si mantenesse su di un passo simile all attuale (scenario C) ci si aspetta che il tasso medio sui prestiti aumenti fino a +,9%, mentre il tasso medio sui depositi si attesti a +,7% alla fine dell orizzonte previsivo. In uno scenario di ripresa economica sostenuta (scenario B) l andamento dei due tassi raggiungerebbe rispettivamente quota +,9% e +,% al termine dell orizzonte di previsione. Se però la congiuntura risultasse fortemente penalizzata dall andamento globale (scenario A) il tasso sui prestiti si fermerebbe a quota +,79% e quello sui depositi scenderebbe a +,% a febbraio. Volumi bancari: in base ai risultati delle simulazioni, la variazione tendenziale dei volumi seguirà un andamento crescente sia per i prestiti sia per i depositi nel periodo considerato. Nel caso in cui l espansione economica europea non si discostasse troppo dagli attuali ritmi di crescita (scenario C) il tasso di variazione tendenziale dei depositi toccherebbe un valore di +,7% a febbraio del prossimo anno, mentre la variazione tendenziale del volume dei prestiti nello stesso periodo dovrebbe essere di +,%. Elaborazione del // Pagina

11 CONFRONTO TRA SCENARI ALTERNATIVI: ENDOGENE TASSI - Dati mensili MEFIM TASSO MEDIO PONDERATO PCT TASSO OVERNIGHT TASSO INTERBANCARIO MESE ITALIA. TASSO INTERBANCARIO MESI ITALIA (LIBOR) TASSO INTERBANCARIO MESI ITALIA TASSO BOT MESI COMPOSTO LORDO TASSO BOT MESI COMPOSTO LORDO TASSO BOT MESI COMPOSTO LORDO Elaborazione del // Pagina

12 CONFRONTO TRA SCENARI ALTERNATIVI: ENDOGENE TASSI - Dati mensili RENDISTAT LORDO..... TASSO PRESTITI MINIMO.. : TASSO PRESTITI MEDIO TASSO DEPOSITI MEDIO.. :. DIFFERENZIALE PRESTITI-DEPOSITI....9 Elaborazione del // Pagina

13 CONFRONTO TRA SCENARI ALTERNATIVI: ENDOGENE STRUTTURA A TERMINE - Dati mensili MEFIM. STRUTTURA A TERMINE AL : SCENARIO A SCEN A, B & C 7 9 STRUTTURA AL : STRUTTURA AL : STRUTTURA AL :. STRUTTURA A TERMINE AL :. SCENARIO B STRUTTURA AL : STRUTTURA AL : STRUTTURA AL :. STRUTTURA A TERMINE AL :. SCENARIO C STRUTTURA AL : STRUTTURA AL : STRUTTURA AL : Elaborazione del // Pagina

14 CONFRONTO TRA SCENARI ALTERNATIVI: ENDOGENE VOLUMI - Dati mensili (Variazione % annua) MEFIM VOLUMI PRESTITI A BREVE TERMINE VOLUMI PRESTITI A MEDIO/LUNGO TERMINE VOLUMI PRESTITI TOTALI VOLUMI PRESTITI IN EURO VOLUMI PRESTITI IN VALUTA VOLUMI DEPOSITI IN CONTO CORRENTE VOLUMI DEPOSITI A RISPARMIO VOLUMI DEPOSITI TOTALI CERTIFICATI DI DEPOSITO Elaborazione del // Pagina

15 SCENARIO A ES O GENE Tasso di intervento Indice COMIT Produzione Industriale Tasso di Inflazione (Arm.) ENDOGENE TAS S I T. P/T medio T. Overnight media d/l T. Interb. m lett T. Interb. m lett T. Interb. m lett T. Depositi medio T. Prestiti medio T.prest. medio - T.dep. medio T. BOT comp. lordo m T. BOT comp. lordo m T. BOT comp. lordo m Rendistat lordo Rendistat netto STRUTTURA A TERMINE Rend. BTP a anni Rend. BTP a anni Rend. BTP a 7 anni Rend. BTP a anni VOLUMI (LIVELLI in mld) Prestiti totali Prestiti in euro Prestiti in valuta Prestiti a breve Prestiti a m / l Depositi totali Depositi in c / c Depositi a risparmio Certif. deposito VOLUMI (VAR. % ANNUA) Prestiti totali Prestiti in euro Prestiti in valuta Prestiti a breve Prestiti a m / l Depositi totali Depositi in c / c Depositi a risparmio Certif. deposito Elaborazione del // I dati storici sono sottolineati Pagina

16 SCENARIO B ES O GENE Tasso di intervento Indice COMIT Produzione Industriale Tasso di Inflazione (Arm.) ENDOGENE TAS S I T. P/T medio T. Overnight media d/l T. Interb. m lett T. Interb. m lett T. Interb. m lett T. Depositi medio T. Prestiti medio T.prest.medio - T.dep.medio T. BOT comp. lordo m T. BOT comp. lordo m T. BOT comp. lordo m Rendistat lordo Rendistat netto STRUTTURA A TERMINE Rend. BTP a anni Rend. BTP a anni Rend. BTP a 7 anni Rend. BTP a anni VOLUMI (LIVELLI in mld) Prestiti totali Prestiti in euro Prestiti in valuta Prestiti a breve Prestiti a m / l Depositi totali Depositi in c / c Depositi a risparmio Certif. deposito VOLUMI (VAR. % ANNUA) Prestiti totali Prestiti in euro Prestiti in valuta Prestiti a breve Prestiti a m / l Depositi totali Depositi in c / c Depositi a risparmio Certif. deposito Elaborazione del // I dati storici sono sottolineati Pagina

17 SCENARIO C ES O GENE Tasso di intervento Indice COMIT Produzione Industriale Tasso di Inflazione (Arm.) ENDOGENE TAS S I T. P/T medio T. Overnight media d/l T. Interb. m lett T. Interb. m lett T. Interb. m lett T. Depositi medio T. Prestiti medio T.prest.medio - T.dep.medio T. BOT comp. lordo m T. BOT comp. lordo m T. BOT comp. lordo m Rendistat lordo Rendistat netto STRUTTURA A TERMINE Rend. BTP a anni Rend. BTP a anni Rend. BTP a 7 anni Rend. BTP a anni VOLUMI (LIVELLI in mld) Prestiti totali Prestiti in euro Prestiti in valuta Prestiti a breve Prestiti a m / l Depositi totali Depositi in c / c Depositi a risparmio Certif. deposito VOLUMI (VAR. % ANNUA) Prestiti totali Prestiti in euro Prestiti in valuta Prestiti a breve Prestiti a m / l Depositi totali Depositi in c / c Depositi a risparmio Certif. deposito Elaborazione del // I dati storici sono sottolineati Pagina 7

18 TASSI DI BASE:LIVELLI STORICI Dati mensili - 99 TASSO DI INFLAZIONE ITALIA - 99 TASSO INFLAZIONE AREA EURO PRODUZIONE INDUSTRIALE ITALIA 99 TASSO DI INTERVENTO BCE 7 99 TASSO OVERNIGHT 7 99 TASSO INTERBANCARIO MESE ITALIA 99 INDICE COMIT 7 99 TASSO MEDIO PONDERATO PCT Elaborazione del // Pagina

19 TASSI DI BASE:LIVELLI STORICI Dati mensili 7 99 TASSO INTERBANCARIO MESI ITALIA (LIBOR) 99 TASSO INTERBANCARIO MESI ITALIA 7 99 TASSO BOT MESI COMPOSTO LORDO 99 TASSO BOT MESI COMPOSTO LORDO 99 TASSO BOT MESI COMPOSTO LORDO RENDISTAT LORDO Elaborazione del // Pagina 9

20 TASSI DI BASE:LIVELLI STORICI Dati mensili TASSO PRESTITI MINIMO. 99 TASSO DEPOSITI MEDIO 99 RENDIMENTO A ANNI 99 RENDIMENTO A ANNI 7 99 RENDIMENTO A 7 ANNI 99 RENDIMENTO A ANNI Elaborazione del // Pagina

21 VOLUMI DI BASE:LIVELLI STORICI (Dati mensili - Variazione % annua) VOLUMI PRESTITI TOTALI VOLUMI DEPOSITI TOTALI VOLUMI PRESTITI IN EURO - 99 VOLUMI DEPOSITI IN CONTO CORRENTE VOLUMI PRESTITI IN VALUTA CERTIFICATI DI DEPOSITO VOLUMI PRESTITI A BREVE TERMINE VOLUMI DEPOSITI A RISPARMIO VOLUMI PRESTITI A MEDIO/LUNGO TERMINE Elaborazione del // Pagina

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