IL FUTURO DELLA PAC DOPO IL Le proposte di riforma per i pagamenti diretti

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "IL FUTURO DELLA PAC DOPO IL 2013. Le proposte di riforma per i pagamenti diretti"

Transcript

1 IL FUTURO DELLA PAC DOPO IL 2013 Le proposte di riforma per i pagamenti diretti

2 Dicembre 2012 Centro studi Confagricoltura Puglia Via Amendola 166/5 Executive Center Bari Tel/fax Coordinamento Umberto Bucci Carlo Zambelli Elaborazioni Fabio Lazzari Ogni tipo di riproduzione di testi, immagini ed altri contenuti del documento, in qualsiasi forma, su qualsiasi mezzo e con qualunque scopo, è esplicitamente proibita senza espressa autorizzazione di Confagricoltura Puglia. 2

3 INDICE 1. Presentazione I principali contenuti della proposta della Commissione Pagamenti diretti Il regime di pagamento di base Inverdimento Zone soggette a vincoli naturali Giovani agricoltori Piccoli agricoltori Accoppiamento facoltativo Trasferimento di fondi fra pilastri Condizionalità Livellamento Agricoltori in attività Ettari ammissibili Convergenza: il budget finanziario italiano Regionalizzazione 2.2 Meccanismi di gestione del mercato Sviluppo rurale Pagamenti diretti: le proposte di emendamento della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo. 3.1 Convergenza: le risorse finanziarie per l agricoltura italiana. 3.2 Regionalizzazione 3.3 Capping Agricoltore in attività 3.5 Trasferimento di fondi tra pilastri 3.6 Greening Giovani agricoltori Piccoli agricoltori. 3.9 Accoppiamento Pagamenti diretti: i possibili scenari per l agricoltura italiana La regionalizzazione in Italia: due possibili strade per la ridistribuzione degli aiuti Gli effetti della riforma per le regioni italiane: simulazioni Casistica e metodologia di indagine Risultati delle analisi

4 5. I possibili scenari per il sostegno diretto in Puglia. 5.1 Situazione attuale dei pagamenti diretti in Puglia 5.2 Il quadro futuro di aziende e SAU per i pagamenti diretti 5.3 Il sostegno diretto in Puglia post 2013: simulazioni Casistica e metodologia di indagine Risultati delle analisi Considerazioni conclusive APPENDICE Tabelle delle simulazioni. 51 ITALIA C. Proposta della Commissione Europea C.A. IPOTESI A: Ridistribuzione su base nazionale C.A.1: Nessun regime facoltativo. C.A.2: Tutti i regimi facoltativi C.A.3: Solo accoppiamento.. C.B. IPOTESI B: Ridistribuzione su base regionale C.B.1: Nessun regime facoltativo... C.B.2: Tutti i regimi facoltativi..... C.B.3: Solo accoppiamento P. Proposta del Parlamento Europeo P.A. IPOTESI A: Ridistribuzione su base nazionale P.A.1: Nessun regime facoltativo... P.A.2: Tutti i regimi facoltativi P.A.3: Solo accoppiamento.. P.B. IPOTESI B: Ridistribuzione su base regionale P.B.1: Nessun regime facoltativo... P.B.2: Tutti i regimi facoltativi..... P.B.3: Solo accoppiamento ITALIA - Effetto della regionalizzazione su 20 sistemi produttivi-tipo Confronto IPOTESI C.A.3 C.B

5 PUGLIA Analisi provinciali C. Proposta della Commissione Europea C.A. IPOTESI A: Ridistribuzione su base nazionale C.A.1: Nessun regime facoltativo. C.A.2: Tutti i regimi facoltativi C.A.3: Solo accoppiamento.. C.B. IPOTESI B: Ridistribuzione su base regionale C.B.1: Nessun regime facoltativo... C.B.2: Tutti i regimi facoltativi..... C.B.3: Solo accoppiamento P. Proposta del Parlamento Europeo P.A. IPOTESI A: Ridistribuzione su base nazionale P.A.1: Nessun regime facoltativo... P.A.2: Tutti i regimi facoltativi P.A.3: Solo accoppiamento.. P.B. IPOTESI B: Ridistribuzione su base regionale P.B.1: Nessun regime facoltativo... P.B.2: Tutti i regimi facoltativi.... P.B.3: Solo accoppiamento PUGLIA Simulazioni per comparti produttivi Scenario 1 - Ipotesi C.A.1 - Aiuto forfetario regionale 292,8 /ha (pagamento base + pagamento verde) - anno 2019 Scenario 2 - Ipotesi C.A.2 - Aiuto forfetario regionale 218,1 /ha (pagamento base + pagamento verde) - anno 2019 Scenario 3 - Ipotesi C.A.3 - Aiuto forfetario regionale 263,0 /ha (pagamento base + pagamento verde) - anno 2019 Scenario 4 - Ipotesi C.B.1 - Aiuto forfetario regionale 388,5 /ha (pagamento base + pagamento verde) - anno 2019 Scenario 5 - Ipotesi C.B.2 - Aiuto forfetario regionale 289,4 /ha (pagamento base + pagamento verde) - anno 2019 Scenario 6 - Ipotesi C.B.3 - Aiuto forfetario regionale 348,9 /ha (pagamento base + pagamento verde) - anno

6 1. Presentazione Con la presentazione delle proposte legislative della Commissione Europea e le recenti proposte di emendamento della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo, il negoziato politico che accompagna il processo di riforma della Politica Agricola Comune è entrato in una fase molto delicata. Nella consapevolezza che il sostegno della Pac è indispensabile per la vitalità dell agricoltura pugliese e che sono necessarie nuove soluzioni per ottimizzarne gli effetti a livello regionale, Confagricoltura Puglia intende continuare il proprio percorso attivamente orientato alla proposta di correttivi e miglioramenti alle politiche che definiranno il futuro quadro degli aiuti. Nel presente rapporto si prosegue, in particolare, l attività di approfondimento del processo di riforma dei pagamenti diretti che attualmente assumono un ruolo determinante per lo sviluppo, se non per la sopravvivenza, dei principali comparti agricoli regionali. La nuova Pac porterà un grande cambiamento nel sistema di erogazione dei pagamenti diretti, accompagnato da contrazioni, spesso rilevanti, del livello di sostegno. La ripartizione dell aiuto nelle sue diverse componenti ed il criterio della ridistribuzione, introdotti dalle proposte legislative del 12 ottobre 2011, rappresentano due aspetti di notevole impatto. Gli Stati membri saranno chiamati a decidere quali componenti facoltative dei pagamenti diretti attivare e di conseguenza l entità dei massimali che si renderanno disponibili per il pagamento di base. Inoltre entro il 1 gennaio 2019, gli Stati membri saranno obbligati a uniformare il sostegno con il passaggio a titoli omogenei tra tutti gli agricoltori, a livello nazionale o per regioni omogenee. Tali scelte si preannunciano molto dibattute e contrastate in Italia, data la grande differenziazione delle diverse realtà produttive e, con essa, del valore dei titoli storici posseduti dagli agricoltori. La media nazionale dei pagamenti diretti, calcolata al 2013, quando il disaccoppiamento sarà completato, è di 320 /ha. L attuale distribuzione regionale dei pagamenti diretti mostra invece differenze notevoli: Lombardia, Veneto, Puglia e Calabria hanno una media per ettaro dei titoli superiore a 500 /ha. All opposto, la Valle d Aosta, il Trentino-Alto Adige, la Sardegna e l Abruzzo presentano una media inferiore a 200 /ha. Una eventuale ridistribuzione su base nazionale porterà quindi ad un forte spostamento di risorse fra regioni. Appropriati modelli di regionalizzazione e modalità di ripartizione del plafond nazionale potrebbero attenuare gli impatti negativi della proposta di riforma sul sostegno diretto medio nella nostra regione. Il presente documento intende, pertanto, evidenziare riflessioni e proposte finalizzate alla individuazione di criteri equi di ripartizione delle risorse, che evitino di penalizzare eccessivamente importanti realtà come quella pugliese della tradizione produttiva italiana. 6

7 2. I principali contenuti della proposta di riforma Il 12 ottobre 2011 la Commissione ha pubblicato le proposte di quattro importanti regolamenti del Parlamento europeo e del Consiglio relativi alla politica agricola comune, riguardanti i pagamenti diretti, l'organizzazione comune di mercato unica (OCM), lo sviluppo rurale e un regolamento orizzontale sul finanziamento, sulla gestione e sul monitoraggio della PAC; essi sono accompagnati da altri tre regolamenti meno voluminosi che recano le disposizioni transitorie relative alla nuova legislazione. Su tutti dovranno ora trovare un intesa Consiglio e Parlamento UE che per la prima volta è chiamato a giocare un ruolo chiave nel processo decisionale anche in materia di agricoltura. Gli elementi principali delle proposte possono essere riepilogati come segue. 2.1 Pagamenti diretti Il regime di pagamento di base Al posto dei diversi sistemi di regime di pagamento unico dell'ue-15 (basati su riferimenti storici, o su un pagamento per ettaro o su una combinazione di entrambi) e al posto del regime di pagamento unico per superficie applicato nella maggior parte dei paesi UE-12, a partire dal 2013 si applicherà un nuovo "regime di pagamento di base". Questo nuovo regime continuerà a essere soggetto alla condizionalità, ossia al rispetto di determinate norme relative fra l'altro all'ambiente e al benessere degli animali, ma con numerose semplificazioni rispetto agli attuali requisiti. Lo scopo è ridurre notevolmente le differenze che l'applicazione dell'attuale legislazione determina sia all'interno degli Stati membri, nei livelli dei pagamenti fra agricoltori e fra regioni, sia fra gli Stati membri Inverdimento Per il rispetto di alcune pratiche agricole a vantaggio del clima e dell'ambiente, oltre al pagamento di base, ciascuna azienda riceverà un pagamento per ettaro. A questo pagamento, che non sarà soggetto a livellamento, gli Stati membri dovranno obbligatoriamente riservare il 30% delle dotazioni nazionali. Le tre misure previste sono: - il mantenimento del pascolo permanente, e - la diversificazione delle colture (sulle superfici a seminativo un agricoltore deve coltivare almeno tre colture, nessuna delle quali può occupare più del 70% delle superfici, mentre la terza deve interessare almeno il 5% dei seminativi), e - il mantenimento di un'area di interesse ecologico su almeno il 7% dei terreni agricoli (esclusi i prati permanenti): si tratta di margini dei campi, siepi, alberi, 7

8 terreni lasciati a riposo, elementi caratteristici del paesaggio, biotopi, fasce tampone, superfici oggetto di imboschimento. - N.B.: gli agricoltori biologici non sono soggetti a prescrizioni supplementari, poiché i benefici per l'ambiente dell'agricoltura ecologica sono evidenti Zone soggette a vincoli naturali Gli Stati membri, o le loro regioni, possono concedere un pagamento supplementare, non superiore al 5% della dotazione nazionale, alle zone soggette a vincoli naturali specifici quali definiti dalle norme sullo sviluppo rurale. Si tratta di una possibilità che non incide sulle opzioni disponibili nell'ambito dello sviluppo rurale per le zone svantaggiate. N.B.: in risposta alle osservazioni formulate dalla Corte dei Conti, la definizione di "zona svantaggiata" è stata modificata al fine di tenere conto di criteri oggettivi Giovani agricoltori Il regime del pagamento di base per i giovani agricoltori, di età inferiore a 40 anni, al loro primo insediamento dovrebbe essere integrato da un ulteriore 25% per i primi cinque anni di attività, limitatamente a un massimale fissato in funzione delle dimensioni medie dell'azienda agricola nello Stato membro in questione. Per gli Stati membri nei quali le dimensioni delle aziende agricole sono modeste, il limite è pari a 25 ettari. Quest'iniziativa sarà finanziata utilizzando fino al 2% della dotazione nazionale Piccoli agricoltori Un agricoltore che presenti domanda di finanziamento nel 2014 può decidere entro il 15 ottobre 2014 di partecipare al regime per i piccoli agricoltori e ricevere quindi un pagamento annuo stabilito dallo Stato membro, compreso fra 500 e 1000 euro, indipendentemente dalle dimensioni dell'azienda (l'importo sarà collegato al pagamento medio per beneficiario o al pagamento medio nazionale per ettaro per tre ettari). Per gli agricoltori interessati e per le amministrazioni nazionali si tratterà di una notevole semplificazione. I partecipanti dovranno soddisfare regole di condizionalità meno rigorose e saranno esonerati dall'obbligo di inverdimento. La spesa complessiva per il regime dei piccoli agricoltori non può eccedere il 10% della dotazione nazionale e il livello del pagamento sarà adeguato di conseguenza, se del caso. È previsto inoltre un finanziamento per fornire ai piccoli agricoltori consulenze sui finanziamenti destinati allo sviluppo economico e alle ristrutturazioni nelle regioni in cui sono presenti numerose piccole aziende agricole. 8

9 2.1.6 "Accoppiamento" facoltativo Per risolvere gli effetti potenzialmente negativi della ridistribuzione dei pagamenti diretti su base nazionale e tenere conto delle condizioni oggi in vigore, gli Stati membri avranno la possibilità di fissare importi limitati di pagamenti "accoppiati", ossia collegati a un prodotto specifico. Questi pagamenti saranno limitati al 5% della dotazione nazionale, se lo Stato membro eroga attualmente da 0 a 5% del sostegno accoppiato, o fino al 10%, se l'attuale livello del sostegno accoppiato è superiore al 5%. La Commissione può approvare un tasso superiore se gli Stati membri sono in grado di giustificarne la necessità. Fig. 1 Le componenti del nuovo regime di pagamenti diretti Trasferimento di fondi fra pilastri Gli Stati membri avranno la possibilità di trasferire fino al 10% della dotazione nazionale per i pagamenti diretti (1 pilastro) a quella per lo sviluppo rurale, mentre gli Stati membri che ricevono meno del 90% della media unionale dei pagamenti diretti potranno ora trasferire fino al 5% dei fondi destinati allo sviluppo rurale alla loro dotazione nazionale del 1 pilastro. 9

10 2.1.8 Condizionalità L'erogazione di tutti i pagamenti provenienti dalla dotazione nazionale per i pagamenti diretti continuerà a essere subordinata al rispetto di un certo numero di requisiti minimi relativi all'ambiente, al benessere e alla salute degli animali nonché alla salute delle piante. Tuttavia, in un intento di semplificazione, il numero di criteri di gestione obbligatori (CGO) è stato ridotto da 18 a 13 e le norme sulle buone condizioni agronomiche e ambientali (BCAA) passano da 15 a 8, grazie all'esclusione degli elementi che non riguardano gli agricoltori. È stato inoltre proposto che la direttiva quadro sulle acque e quella sull'utilizzo sostenibile dei pesticidi siano inglobate nelle regole di condizionalità, una volta che tali direttive saranno state correttamente recepite in tutti gli Stati membri, con una precisa definizione degli obblighi degli agricoltori "Livellamento" L'importo dei pagamenti di cui può beneficiare una singola azienda agricola nell'ambito del regime del pagamento unico sarà limitato a euro e sarà ridotto del 70% per la parte compresa fra e euro, del 40% per la parte compresa fra e euro e del 20% per la parte fra e euro. Tuttavia, al fine di tener conto dei posti di lavoro, l'azienda può dedurre i costi delle retribuzioni dell'anno precedente, compresi gli oneri sociali e le tasse, prima dell'applicazione di tali riduzioni. N.B.: i fondi "risparmiati" con questo meccanismo restano nello Stato membro e sono trasferiti alla dotazione per lo sviluppo rurale, per essere utilizzati dagli agricoltori e dai gruppi operativi del Partenariato europeo per l'innovazione (PEI) a fini di innovazione e investimento "Agricoltori in attività" La Commissione restringe la definizione di agricoltori attivi, al fine di colmare alcune lacune giuridiche. Nell'ottica di escludere dai pagamenti i richiedenti che non esercitano un'attività agricola reale o tangibile, la definizione proposta stabilisce che non saranno concessi pagamenti ai richiedenti che beneficiano di pagamenti diretti nell'ambito della PAC corrispondenti a un importo inferiore al 5% dei proventi totali ottenuti da attività non agricole o nel caso in cui la parte predominante delle superfici agricole sia mantenuta naturalmente in uno stato idoneo per il pascolo o la coltura e nel caso in cui gli agricoltori non effettuino le attività minime richieste definite dagli Stati membri. Esiste una deroga per gli agricoltori che hanno percepito meno di euro in pagamenti diretti durante l'anno precedente. 10

11 Ettari ammissibili Il 2014 rappresenterà il nuovo anno di riferimento per le superfici agricole, ma per evitare speculazioni è previsto un collegamento con coloro che hanno beneficiato del regime dei pagamenti diretti nel Convergenza: il budget finanziario italiano Uno dei punti più importanti della proposta di riforma della PAC post 2013 è la ridistribuzione delle risorse relative ai pagamenti diretti tra Stati membri. Rispetto alla situazione attuale (Fig. 2), si è posto infatti il problema di una più equa distribuzione tra Paesi, aree e singoli beneficiari. Fig. 2 L attuale distribuzione delle risorse per i pagamenti diretti. (Fonte: Commissione Europea) La presentazione da parte della Commissione delle proposte per la riforma PAC evidenzia una riduzione degli aiuti diretti destinati all Italia. Le risorse per i pagamenti diretti agli agricoltori italiani diminuiranno di 287 milioni di euro su base annua a prezzi correnti, pari al 6,8%, con il nuovo bilancio a regime nel (Figg. 3-4). A questo taglio lineare corrisponderanno in realtà riduzioni ancora maggiori per tutte quelle aziende che storicamente hanno beneficiato finora di pagamenti più elevati rispetto alla media nazionale. Dal 2014 partirà infatti un processo di omogeneizzazione degli aiuti 1 Cfr. Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio recante norme sui pagamenti diretti agli agricoltori nell'ambito dei regimi di sostegno previsti dalla politica agricola comune. COM(2011) 625 definitivo. Bruxelles,

12 che dovrà portare ad una distribuzione uniforme, all interno di ciascuno Stato membro, basata sulla superficie agricola. 2 Riforma PAC "verso il 2020" Fig. 3 Massimali nazionali di cui all art. 6 della proposta. (Fonte: Commissione Europea) Evoluzione del plafond per i pagamenti diretti - ITALIA (milioni di euro) 4.150, , , , , , , ,6 2019/ / ,7-6,9% -182,3-4,6% 4.050, , , , Fig. 4 Evoluzione del plafond italiano per i pagamenti diretti (milioni di Euro). (Fonte: Elaborazioni Confagricoltura su dati Commissione Europea) 2 Cfr. Romeo A., Una Pac di superficie con aiuti uniformi dal 2019 e poche idee sui mercati. Agrisole Anno 16 n ottobre Il Sole 24 ore. 12

13 Coerentemente con le proposte della Commissione nell'ambito del quadro finanziario pluriennale, le dotazioni nazionali dei pagamenti diretti saranno adeguate in modo che chi riceve meno del 90% del pagamento medio unionale per ettaro riceverà un importo superiore. Il divario fra gli importi attualmente previsti e il 90% della media UE-27 è ridotto di un terzo. A titolo di esempio, se uno Stato membro riceve attualmente un importo medio per ettaro pari al 75% della media unionale, ossia inferiore del 15% a 90%, tale importo sarà portato all'80%. La Commissione si impegna a discutere nell'ambito delle prospettive finanziarie dopo il 2020 un obiettivo di più lungo termine per conseguire una "completa convergenza" grazie a una distribuzione equilibrata dei pagamenti diretti in tutta l'unione europea Regionalizzazione A partire dal 2013 si applicherà un nuovo regime di pagamenti diretti attribuiti sul modello regionale, in base al quale tutti gli Stati membri dovranno passare a un pagamento uniforme per ettaro, applicato a livello nazionale o regionale, entro l'inizio del Tuttavia, al fine di evitare un brusco cambiamento tra il valore dei titoli storici attualmente assegnati (in Italia diversi titoli corrispondono ad importi molto alti, sino ad arrivare a /ettaro), tale regionalizzazione potrà essere introdotta in maniera graduale. Il 40% del massimale disponibile sarà assegnato sulla base delle superfici dichiarate come pagamento forfettario regionalizzato, mentre il restante 60% sarà assegnato in base al valore dei titoli eventualmente già posseduti dall'agricoltore. Comunque, entro il 2019 il valore dei titoli assegnati dovrà essere uniformato. 2.2 Meccanismi di gestione del mercato I sistemi vigenti di intervento pubblico e di aiuto all'ammasso privato si sono dimostrati efficaci dispositivi di rete di sicurezza per aiutare i produttori in tempi di difficoltà di mercato, per esempio in caso di una crisi alimentare. Questi sistemi sono tuttavia riveduti per poter reagire in modo più rapido ed efficiente. È stata introdotta una nuova clausola di salvaguardia per tutti i settori per consentire alla Commissione di adottare misure d'emergenza in risposta a turbative generali del mercato, come le misure adottate durante la crisi dell'e. coli in maggio e giugno Queste misure saranno finanziate con la riserva per le crisi prevista nell'ambito del quadro finanziario pluriennale. Considerato che i regimi delle quote latte e dei diritti di impianto nel settore vitivinicolo stanno giungendo a scadenza, la Commissione intende porre termine all'ultimo regime di quote rimasto, quello dello zucchero. Le quote nel settore dello zucchero scadranno, in base alla legislazione vigente, il 30 settembre Poiché la maggior parte dei paesi in via di sviluppo gode di un accesso illimitato al mercato unionale in esenzione doganale mentre le esportazioni unionali sono limitate dalle regole dell'omc (finché sussistono regimi di 13

14 quote), la soppressione delle quote è l'unico modo per offrire al settore una prospettiva di lungo termine, in particolare in considerazione dei prevedibili miglioramenti della produttività che si avranno. Per il periodo successivo alla fine delle quote, lo zucchero bianco potrà beneficiare degli aiuti all'ammasso privato ed è quindi opportuno stabilire le disposizioni generali che disciplinano gli accordi fra gli zuccherifici e i coltivatori. Saranno prorogati i regimi "Frutta nelle scuole" e "Latte nelle scuole". I testi riprendono inoltre le proposte del dicembre 2010 relative al settore lattiero (contratti scritti obbligatori e rafforzamento del potere contrattuale nella filiera alimentare) e, per quanto riguarda la qualità, le norme di commercializzazione compreso il concetto di "luogo di produzione". La Commissione intende migliorare l'organizzazione dei settori per rafforzare il potere contrattuale degli agricoltori nella filiera agroalimentare. Le norme in materia di riconoscimento delle organizzazioni dei produttori (OP) e delle organizzazioni interprofessionali sono ora estese a tutti i settori, e sono previste nuove possibilità di costituzione di questi tipi di organizzazioni il cui finanziamento è trasferito allo sviluppo rurale. Nell'interesse della semplificazione, si è proceduto all'abolizione di un certo numero di regimi minori, quali gli aiuti per il latte scremato in polvere usato nell'alimentazione degli animali e gli aiuti accoppiati per i bachi da seta! 2.3 Sviluppo rurale Il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) sarà inserito nel nuovo quadro strategico comune (QSC), pubblicato il 6 ottobre, che ingloba anche il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), il Fondo sociale europeo (FSE), il Fondo di coesione e il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP), e mira a conseguire gli obiettivi della strategia Europa 2020, ossia una crescita sostenibile, intelligente e inclusiva. Analogamente a quanto avviene per gli altri fondi, per rendere il sostegno più mirato al conseguimento dei risultati, si dovranno fissare obiettivi quantificati per tutti i programmi di sviluppo rurale nel rispetto delle sei priorità delineate più avanti. Circa il 5% dei fondi sarà trattenuto in una cosiddetta "riserva di rendimento" e liquidato solo quando sarà possibile dimostrare i progressi compiuti verso il conseguimento di tali obiettivi. L'idea alla base del successo dell'attuale concetto di sviluppo rurale che poggia su regimi pluriennali ideati e cofinanziati dagli Stati membri (o regioni) rimane immutata. Tuttavia, invece dell'attuale articolazione in tre assi collegati a tematiche economiche, ambientali e sociali con l'imposizione di una spesa minima per ciascun asse, il nuovo periodo di programmazione sarà focalizzato sulle sei priorità illustrate oltre. Gli Stati membri saranno sempre tenuti a riservare il 25% della dotazione nazionale per lo sviluppo rurale alla gestione delle terre e alla lotta contro i cambiamenti climatici. Ecco le sei priorità: - stimolare il trasferimento di conoscenze e l'innovazione, - rafforzare la competitività, 14

15 - promuovere l'organizzazione e la gestione del rischio della filiera agroalimentare, - ripristinare, tutelare e migliorare gli ecosistemi, - promuovere l'efficienza delle risorse e la transizione a un'economia a basse emissioni di carbonio, - promuovere l'inclusione sociale, la riduzione dell'indigenza e lo sviluppo economico nelle zone rurali. Per realizzare gli obiettivi quantificati di queste priorità e tenere conto delle esigenze specifiche di ciascun paese, gli Stati membri e le regioni adotteranno, nell'ambito dei loro programmi di sviluppo rurale, combinazioni di misure selezionate a partire da un elenco semplificato. In termini finanziari, la distribuzione delle dotazioni nazionali per lo sviluppo rurale sarà leggermente ritoccata per tener conto di criteri più obiettivi, che saranno fissati dalla Commissione nell'ambito delle sue competenze in una data successiva. I tassi del finanziamento unionale per la maggior parte dei pagamenti saranno pari all'85% nelle regioni meno sviluppate, in quelle ultraperiferiche e nelle isole minori del Mar Egeo, e del 50% nelle altre regioni, ma potranno essere superiori per quanto concerne l'innovazione e il trasferimento di conoscenze, la cooperazione, l'istituzione di associazioni di produttori, le sovvenzioni per 'insediamento dei giovani agricoltori e i progetti LEADER. Nel nuovo periodo gli Stati membri avranno anche la possibilità di mettere a punto sottoprogrammi con tassi di finanziamento superiori per rispondere meglio alle esigenze dei giovani e dei piccoli agricoltori, delle zone montane e delle filiere agroalimentari corte Pagamenti diretti: le proposte di emendamento della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo 3.1 Convergenza: le risorse finanziarie per l agricoltura italiana Sul tema della convergenza tra Paesi, le proposte del relatore per i pagamenti diretti, il portoghese Capoulas Santos, relatore anche della proposta di regolamento sullo sviluppo rurale, riguardano innanzitutto le modalità di calcolo: il sistema proposto tiene conto di come si colloca l aiuto medio ad ettaro di ciascun Paese rispetto alla media UE. I Paesi in cui il livello dell aiuto è superiore all 80% della media, devono ridurre la differenza del 10%; gli Stati membri con un livello di aiuto ad ettaro compreso tra il 70 e l 80% della media UE devono ridurre questa differenza del 25%, mentre i Paesi con un valore dei pagamenti ad ettaro inferiore al 70% della media devono recuperare il 30% di questa differenza. Tuttavia, nessun Paese potrà trovarsi ad un livello di aiuto ad ettaro inferiore al 65% della media comunitaria. Il processo di convergenza sarà pagato proporzionalmente dai Paesi con un 3 Cfr. Commissione Europea, Comunicato stampa MEMO/11/685. Bruxelles, 12 ottobre

16 aiuto ad ettaro superiore alla media comunitaria, ma ciò non dovrà condurre gli stessi Paesi ad avere un aiuto più basso della media comunitaria. Il nuovo sistema di calcolo determinerebbe per l Italia un lieve incremento della dotazione nazionale rispetto alle proposte della Commissione, da milioni di euro a milioni di euro, in ogni caso inferiore all attuale budget (4.128 milioni di euro al 2013) (Figg. 5-6). Fig. 5 Allegato II della proposta di regolamento per i pagamenti diretti, così come emendato dal Parlamento Europeo. (Fonte: Parlamento Europeo) 16

17 Fig. 6 Risorse finanziarie per l agricoltura italiana: proposte di Commissione e Parlamento a confronto. (Fonte: Commissione Europea e Parlamento Europeo) 3.2 Regionalizzazione Gli emendamenti presentati dal relatore Luis Manuel Capoulas Santos confermano la struttura dei pagamenti diretti del primo pilastro della Pac proposta dalla Commissione, ma ne riducono gli effetti grazie ad una maggiore flessibilità concessa agli Stati membri nelle modalità e nei tempi di applicazione dei principali cambiamenti previsti. In questa direzione va la proposta di ridurre dal 40 al 20% la quota dei pagamenti diretti che già a partire dal 2014, primo anno di applicazione della riforma, dovrà essere trasformato in pagamento forfettario regionalizzato. Inoltre, il relatore propone di attenuare il processo di uniformazione degli aiuti prevedendo che a regime, nel 2019, i diritti all aiuto di base nell ambito di una regione possano discostarsi fino al 20% dal valore unitario medio e che gli Stati membri possano adottare le misure necessarie a che il valore dei diritti all aiuto attivati da ciascuna azienda nel 2019 non sia più basso del 30% del valore dei diritti attivati dalla stessa azienda nel Se ad esempio un azienda è attualmente beneficiaria di un titolo di 1500 /ha, riceverebbe nel 2014 un pagamento di 870 /ha anziché dei 764 /ha previsti dalla proposta della Commissione. Alle componenti obbligatorie andrebbero aggiunti, quando presenti, i pagamenti relativi ai regimi giovane agricoltore, aree svantaggiate e accoppiamento (Figg. 7-8). 17

18 Fig. 7 Il processo di convergenza secondo la proposta della Commissione Europea (titolo di 1500 /ha). (Fonte: F. Adinolfi, 2012) Fig. 8 Il processo di convergenza secondo la proposta COMAGRI (titolo di 1500 /ha). (Fonte: F. Adinolfi, 2012) 3.3 Capping Il capping è forse l unico aspetto della riforma sul quale le proposte del relatore sono più restrittive della proposta della Commissione. Capoulos Santos, infatti, propone di fissare a euro l ammontare complessivo di aiuti che ciascun agricoltore può ricevere annualmente e di aumentare dal 70 all 80% il taglio sugli aiuti oltre euro. 18

19 3.4 Agricoltore in attività In merito alla questione degli agricoltori in attività, la proposta della Comagri prevede l eliminazione del criterio legato alla quota di aiuti sui proventi extra-agricoli e la reintroduzione di quanto già ora previsto all art. 28 del Reg. (CE) n. 73/2009, vale a dire che gli Stati membri possono stabilire criteri adeguati affinché non siano concessi pagamenti diretti a una persona fisica o giuridica le cui attività agricole costituiscano solo una parte irrilevante delle sue attività economiche complessive; o la cui attività principale o il cui obiettivo sociale non sia l'esercizio di un'attività agricola. Tale disposizione è completata da una lista di soggetti da considerare sicuramente non attivi a meno di prova contraria. La proposta conferisce agli Stati membri il compito di integrare tale lista. 3.5 Trasferimento di fondi tra pilastri Il relatore Capoulas Santos propone una maggiore flessibilità nel trasferimento di fondi dal primo al secondo pilastro della Pac. Oltre al 10% già previsto dalla Commissione, i Paesi che hanno una bassa dotazione finanziaria per lo sviluppo rurale (Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Irlanda, Paesi Bassi, Spagna, Svezia e Regno Unito) possono trasferire un ulteriore 10% di risorse finanziarie dal primo al secondo pilastro. A tutti i Paesi, inoltre, viene permesso di spostare al secondo pilastro i fondi non utilizzati del pagamento verde e quelli non allocati per le zone svantaggiate, mettendoli a disposizione della medesima tipologia di intervento nell ambito dei Psr. Tuttavia, al secondo pilastro non può essere complessivamente trasferito più del 20% della dotazione nazionale per i pagamenti diretti, al netto del trasferimento relativo ai pagamenti verdi. Il relatore della Comagri propone inoltre delle modifiche che incidono sull entità del finanziamento delle diverse componenti, sulla loro obbligatorietà e sulle condizioni alle quali attenersi per l ottenimento del pagamento verde. Sempre nell ottica di ampliare la sfera di discrezionalità degli Stati membri, il progetto di relazione prevede la possibilità di aumentare il massimale da dedicare ai pagamenti verdi, alle zone con vincoli naturali e a quello per i giovani agricoltori, al fine di dare priorità nei pagamenti a soggetti individuati dallo stesso Stato membro. 3.6 Greening In merito ai pagamenti verdi, vengono proposte nuove condizioni per accedere agli aiuti. Per quanto riguarda la diversificazione colturale, sono escluse dall obbligo di diversificazione le aziende con una superficie a seminativo inferiore a 5 ettari (anziché 3 ha) e quelle con superficie superiore a 50 ettari ma per le quali più dell 80% della superficie ammissibile dell azienda è coperta da prati permanenti, pascoli storici o colture permanenti. Le aziende con una superficie a seminativo compresa tra 5 e 20 ettari dovranno mantenere su quella superficie 2 colture diverse, nessuna delle quali dovrà coprire meno del 10% della superficie a seminativo. Per le aziende con una superficie a 19

20 seminativo superiore a 20 ettari la diversificazione dovrà prevedere 3 colture. In questo caso, la coltura principale non potrà coprire più del 70% della superficie e le due principali, insieme, non più del 95%. Sul fronte dei prati permanenti la modifica principale riguarda l inclusione nella norma anche dei pascoli storici e delle colture permanenti associate a specifiche pratiche agronomiche. Gli obblighi relativi alle aree di interesse ecologico sono limitati solo alle aziende con una superficie ammissibile superiore a 20 ettari. La percentuale di superficie da destinare a queste aree viene ridotta da 7 a 5% solo nel caso di impegno preso collettivamente da un gruppo di produttori su superfici adiacenti. Sono escluse dall obbligo le superficie coperte da colture che fissano l azoto. Infine, secondo la proposta di emendamento, hanno diritto ipso facto a percepire l aiuto le aziende che partecipano a regimi di certificazione ambientale nazionali o regionali e quelle che già applicano le misure agro-ambientali previste dal secondo pilastro. Queste ultime dovranno essere disegnate in modo tale da andare oltre il greening. Capoulas Santos, inoltre, propone che le colture permanenti (oliveti, vigneti o frutteti) associate a pratiche agronomiche di conservazione e difesa del suolo siano esentate dall applicazione della pratica relativa alle aree di interesse ecologico e pertanto siano considerate verdi (Fig. 9). Fig. 9 Situazioni di diritto ipso facto al pagamento verde secondo le proposte della Commissione e del Parlamento Europeo. 3.7 Giovani agricoltori Per il pagamento per i giovani agricoltori il limite massimo di ettari sui quali è possibile ottenere l aiuto passa a 50 ettari (anziché 25) per tutti gli Stati membri: sia per le aziende che ricadono in uno Stato membro con una superficie media aziendale inferiore a 25 ettari e sia per quelle che si trovano in Stati membri con una dimensione media superiore a tale soglia. 20

21 3.8 Piccoli agricoltori Per il regime per i piccoli agricoltori si propone la trasformazione in un regime volontario non solo per gli agricoltori ma anche per gli Stati membri che, pertanto, avrebbero facoltà di decidere se applicarlo o meno. Inoltre, la proposta della Comagri aumenta l ammontare massimo di aiuto che può essere erogato come aiuto forfettario, dal 15 al 25% del pagamento medio a beneficiario e da 3 a 5 ettari nel caso di aiuto medio a ettaro, per un ammontare massimo di euro (dai euro proposti dalla Commissione) attingendo, se del caso, al massimale per il pagamento di base nella misura massima del 15%. 3.9 Accoppiamento I pagamenti accoppiati possono essere concessi anche in settori/regioni particolarmente importanti per l ambiente, il clima o la biodiversità e nella misura necessaria a mantenere gli attuali livelli di occupazione (in alternativa o in aggiunta al mantenimento dei livelli di produzione). Inoltre, possono essere concessi anche a chi nel 2010 deteneva titoli speciali. 4 4 Cfr. Pupo D'Andrea M.R., Finestra sulla PAC. Agriregionieuropa. Settembre

22 4. Pagamenti diretti: i possibili scenari per l agricoltura italiana 4.1 La regionalizzazione in Italia: due possibili strade per la ridistribuzione degli aiuti L'impatto del pacchetto di proposte della Commissione per la riforma della Politica agricola comune è destinato ad andare oltre il semplice taglio lineare del budget. Se da una parte è scontata una ridistribuzione dei fondi a livello Ue per riequilibrare il livello degli aiuti tra vecchi e nuovi partner, dall'altra, le nuove modalità di erogazione dei sussidi comporteranno anche un sostanziale riavvicinamento degli importi attualmente percepiti dai diversi settori produttivi e nei diversi contesti territoriali. Tutti gli Stati membri saranno obbligati a passare a sistemi di pagamenti uniformi per ettaro entro il 2019, abbandonando definitivamente ogni riferimento alle rese storiche sulle quali sono basati oggi gli aiuti. In effetti, la media di 400 euro a ettaro, superiore a quella europea (che non raggiunge i 300) e citata più volte dalla Commissione per giustificare il taglio delle risorse all'italia, nasconde al suo interno situazioni molto differenziate. Ad esempio, un ettaro coltivato a tabacco nel periodo beneficia attualmente di un aiuto superiore a 2mila euro, mentre un'area a pascolo di montagna non arriva, in media, a 250. Alcune produzioni poi non ricevono nemmeno un euro. In futuro, a partire dal 2014, tutte le superfici avranno diritto a un pagamento di base uniforme. Una scelta così radicale è in linea con il progressivo abbandono della politica «produttivista», avviato dall Unione Europea nel Allora venne sganciato il sistema dei sussidi dalla produzione, attraverso il riconoscimento di aiuti basati sulle coltivazioni «storiche» (si presero a riferimento le produzioni del triennio ), senza più la necessità di alcun requisito che non fosse il mantenimento dei terreni in buone condizioni agronomiche. La logica conseguenza di quella scelta è ora l abbandono dei riferimenti alle produzioni storiche, sempre meno giustificabili, per passare ad un aiuto forfettario uguale per tutti. Alcuni paesi, come la Germania e in parte il Regno Unito, si sono già portati avanti sulla strada della «regionalizzazione» dei pagamenti e incontreranno forse meno difficoltà. Non l'italia, dove le differenze nella distribuzione degli aiuti (a livello regionale e di singoli settori) sono molto elevate (Tab. 1 e Fig. 10) e in parte giustificate dalle differenti situazioni produttive e di tipologie aziendali. 22

23 Tab : ripartizione del massimale nazionale per regione. REGIONI VALORE AIUTI DIRETTI 2013 SAU CENSIMENTO 2010 AIUTO FORFETTARIO REGIONE AL 2013 ettari /ettaro Piemonte Valle d Aosta Lombardia Liguria Trentino Alto Adige Veneto Friuli Venezia Giulia Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Italia Per la regionalizzazione dei pagamenti diretti, la proposta della Commissione indica due possibili strade (Artt ): 1. Pagamenti uniformi su base nazionale: la distribuzione del sostegno porterebbe all uniformazione dei titoli a livello nazionale; 2. Pagamenti uniformi a livello regionale: in tal caso gli Stati membri applicano pagamenti uniformi per regioni omogenee, definite secondo criteri oggettivi e non discriminatori, quali le caratteristiche agronomiche ed economiche e il potenziale agricolo regionale o la struttura istituzionale o amministrativa. 23

24 Fig. 10 Pagamenti diretti medi per Regione (2013). La prima ipotesi provocherebbe un travaso di risorse dalle regioni più competitive (Lombardia in primis) verso quelle con un'agricoltura più estensiva, con aree svantaggiate o montane. In sostanza, si avrebbe una forte ridistribuzione dalle regioni con pagamenti diretti per ettaro più elevati (Lombardia, Veneto, Puglia, Calabria) a regioni con pagamenti diretti più bassi della media nazionale (Sardegna, Toscana, Trentino-Alto Adige, Abruzzo, Basilicata). Anche seguendo la seconda strada, certamente meno traumatica, l'impatto per alcuni comparti produttivi sarebbe fortissimo. A partire dalla zootecnia bovina intensiva e specializzata, gli «allevamenti senza terra» che attualmente possono contare su 290 euro per ogni capo e si ritroverebbero praticamente senza aiuti. Il caso sopra citato del tabacco vedrebbe lo stesso ettaro passare da oltre 2mila euro a meno di 300 euro, nell'ipotesi più estrema. Ma a perdere sarebbero anche oliveti, agrumeti e la coltura del pomodoro, tutte produzioni con aiuti abbondantemente superiori ai mille euro a ettaro. Mentre a guadagnare di più sarebbero soprattutto la cerealicoltura del Sud, i pascoli estensivi e le aree di montagna. Tutto questo senza contare che la cancellazione dei riferimenti storici aprirà le porte a richieste di aiuti da parte di molti titolari di terreni oggi tagliati fuori dal sistema, con il risultato che la superficie su cui spalmare il già ristretto budget potrebbe passare dai 10,5 milioni di ettari attuali a circa 13. Anche se è giusto ricordare come, nonostante tutto, alla fine di questo processo l'aiuto medio a ettaro resterebbe comunque sopra la media comunitaria. 24

25 4.2 Gli effetti della riforma per le regioni italiane: simulazioni Casistica e metodologia di indagine Confagricoltura Puglia ha condotto uno studio finalizzato alla valutazione degli effetti della proposta di riforma dei pagamenti diretti sul livello medio di aiuto nelle diverse regioni italiane e, in secondo luogo, con riferimento a 20 sistemi produttivi-tipo di interesse nazionale. Innanzitutto sono state fissate le assegnazioni del plafond nazionale (prima variabile) in base alle proposte della Commissione Europea e del Parlamento Europeo: - C : plafond nazionale fissato dalla proposta di riforma della Commissione Europea a ; - P : plafond nazionale fissato dalla proposta di emendamento della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo a In entrambi i casi sono stati applicati due modelli di regionalizzazione (seconda variabile): - A : ridistribuzione su base nazionale; - B : ridistribuzione su base regionale. Nella ipotesi A, la quota regionalizzabile 5 del plafond nazionale è stata ripartita proporzionalmente tra le varie regioni in funzione delle SAU regionali emerse dal Censimento dell Agricoltura del Tali superfici dovrebbero coincidere, infatti, con buona approssimazione, con le superfici ammissibili, ai sensi dell Art. 4 della proposta di regolamento. Nell ipotesi B, invece, i massimali regionalizzabili sono stati distribuiti tra le varie regioni italiane rispettando l attuale ripartizione percentuale del plafond nazionale. Per la conduzione delle analisi sono stati fissati, infine, tre casi di ripartizione del massimale nazionale tra le varie componenti dei pagamenti diretti (terza variabile) 6 : 5 Occorre tener presente che sono due le componenti dei pagamenti diretti che possono essere applicate su base nazionale o regionale: il pagamento di base e quello ecologico. Per gli altri pagamenti il calcolo si riferisce sempre al massimale nazionale. 6 A tal proposito ricordiamo che, con riferimento al modello a cinque strati per i nuovi pagamenti diretti, gli Stati membri saranno obbligati ad attuare: 1. il pagamento di base disaccoppiato; 2. la componente relativa al greening (fissata al 30% del massimale nazionale); 3. il regime di pagamento per i giovani agricoltori (fino al 2% del massimale nazionale). Le altre componenti dipenderanno invece dalle scelte che ciascuno Stato membro effettuerà entro il 1 agosto Gli Stati membri, pertanto, avranno la facoltà di attivare: 1. i pagamenti per le aree con svantaggi naturali (non superiori al 5% della dotazione nazionale); 2. i pagamenti accoppiati (fino al 10% della dotazione nazionale). Gli Stati membri potranno, altresì, decidere di trasferire sino al 10% del massimale nazionale per i pagamenti diretti a favore dello sviluppo rurale. 25

26 - CASO 1: nessun regime facoltativo attivato: il plafond nazionale viene ripartito solo tra i regimi obbligatori, pagamento di base, greening e giovani. Il pagamento ai giovani agricoltori viene ipotizzato, in questo e nei successivi casi, nella misura massima possibile del 2%; - CASO 2: tutti i regimi facoltativi attivati: oltre ai regimi obbligatori, vengono attivati tutti i regimi facoltativi aree svantaggiate, pagamenti accoppiati e sviluppo rurale nella misura massima possibile; - CASO 3: solo accoppiamento attivato: si ipotizza che l Italia preveda il 10% del massimale nazionale per il pagamento accoppiato, mentre non preveda risorse supplementari per le aree svantaggiate e trasferimenti a favore dello sviluppo rurale. Ne deriva che il pagamento di base disaccoppiato, uguale per tutti i produttori su base nazionale o regionale, viene fissato sulla base del budget residuo ottenuto dopo aver detratto dal plafond le somme per greening, pagamenti ai giovani, pagamenti aree con vincoli naturali (eventualmente), pagamenti accoppiati (eventualmente), trasferimento allo sviluppo rurale (eventualmente). 26

27 4.2.2 Risultati delle analisi Con riferimento alla casistica esaminata, i dati relativi agli esiti delle simulazioni (consultabili in appendice) evidenziano notevoli variazioni nel pagamento medio ad ettaro. Tali variazioni sono il risultato della combinazione dei valori assegnati alle tre variabili prese in considerazione: - entità del budget nazionale, sulla base delle proposte di Commissione e Parlamento; - modalità di ripartizione del plafond nazionale, che condiziona il budget a disposizione del pagamento di base; - modello di regionalizzazione, su base nazionale (regione unica) o regionale (afferente alle regioni amministrative). Riguardo al budget, nella proposta della Comagri si avrebbe per l Italia un lieve incremento della dotazione nazionale rispetto alle proposte della Commissione, da milioni di euro a milioni di euro. Ovviamente ciò si ripercuote, in ultima analisi, sul pagamento medio ad ettaro che risulta sempre superiore, anche se di poco, nella proposta di emendamento del Parlamento Europeo. Data l esiguità della forbice tra le due proposte, l influenza di questa variabile è comunque piuttosto limitata; per tale motivo successive valutazioni di dettaglio si riferiranno alla sola proposta della Commissione Europea. Con riferimento alla ripartizione del plafond nazionale tra le varie componenti, si osserva, in generale, come l attivazione di uno o più regimi facoltativi (casi 2 e 3), riducendo il budget residuo per il pagamento di base, implica una riduzione dell aiuto medio ad ettaro. Va tuttavia ricordato che, in tali casi, a tale aiuto (pagamento di base + greening) vanno aggiunte le componenti facoltative eventualmente beneficiabili dalle aziende. Riguardo al modello di regionalizzazione, infine, nell'ipotesi di una ridistribuzione su base nazionale, e con il budget nazionale previsto dalla Commissione, si passa da un minimo forfettario regionalizzato (base+greening) di 218 /ha (Ip. C.A.2), uguale per tutte le regioni, nel caso di applicazione di tutti i regimi facoltativi (aree svantaggiate, accoppiamento, trasferimento di risorse allo sviluppo rurale), a 293 /ha nel caso opposto (Ip. C.A.1). Con l attivazione del solo aiuto accoppiato, ipotesi plausibile per l Italia, il pagamento medio sarebbe di 263 /ha (Ip. C.A.3). Con il budget italiano proposto dalla Comagri, invece, si passerebbe da un minimo di 221 /ha (Ip. P.A.2) ad un massimo di 296 /ha (Ip. P.A.1). Invece, con una ridistribuzione afferente alle regioni amministrative, e nell ipotesi di una perpetuazione per il post 2013 dell attuale ripartizione percentuale del plafond nazionale tra le varie regioni, si registrano riduzioni dell aiuto medio ad ettaro uguali per tutte le regioni da un minimo dell 8,7% (Ip. C.B.1) ad un massimo del 32% (Ip. C.B.2), con il budget proposto dalla Commissione. L effetto del modello di regionalizzazione sulle diverse regioni italiane è più complesso. Per chiarezza di esposizione, si prende a riferimento solo la proposta della Commissione Europea (Caso C plafond nazionale di ) (Grafci 1-2-3). 27

28 Con una ridistribuzione su base regionale, con riferimento alla Puglia, si passerebbe da un minimo di 289 /ha (Ip. C.B.2) ad un massimo di 389 /ha (Ip. C.B.1). Con il solo accoppiamento attivato (Ip. C.B.3), invece, l'aiuto ammonterebbe a 349 /ha. Nell'ipotesi più plausibile, pertanto, passando da una ridistribuzione su base nazionale (Ip. C.A.3) ad una su base regionale (Ip. C.B.3), la Puglia guadagnerebbe 86 ad ettaro. Nel complesso, rispetto all'attuale pagamento medio di 426 /ha, la Puglia perderebbe da un minimo di 37 /ha nel caso di ridistribuzione regionale e nessun regime opzionale attivato (Ip. C.B.1), ad un massimo di 208 /ha con la regione unica e tutti i regimi attivati (Ip. C.A.2). In termini percentuali la perdita minima sarebbe dell'8,7%, quella massima del 48,8%. La Lombardia sarebbe la regione più danneggiata da una ridistribuzione su base nazionale, che, nel caso di attivazione di tutti i regimi facoltativi (Ip. C.A.2), perderebbe addirittura quasi il 60% dell'attuale aiuto medio ad ettaro (pari a 325 /ha in meno). Tale contrazione si riduce ad appena l'8,7% (- 47 /ha) con una ridistribuzione regionale e soli pagamenti obbligatori (Ip. C.B.1). Analoga situazione per il Veneto, che, dal minimo di 218 /ha della regione unica con regimi opzionali (Ip. C.A.2), passerebbe ad un massimo di 459 /ha con ridistribuzione regionale e soli regimi obbligatori (Ip. C.B.1), con perdite rispetto alla situazione attuale rispettivamente del 56,6% e dell'8,7%. Anche per la Calabria l'impatto di una regionalizzazione su base nazionale sarebbe molto pesante: - 44,5% con i soli pagamenti obbligatori (Ip. C.A.1)e -58,7% (ben 310 /ha in meno) con tutti i regimi attivi (Ip. C.A.2). Le perdite sarebbero molto meno accentuate nel caso di una ridistribuzione su base regionale (da -8,7% a -32,0%). Significativa anche la riduzione di risorse, con la regione unica, per la Campania: dal 15,9% (Ip. C.A.1) al 37,4% (Ip. C.A.2) in meno, contro perdite variabili dall 8,7% (Ip. C.B.1)al 32,0% (Ip. C.B.2)con ridistribuzione regionale. A fronte di queste cinque regioni pesantemente danneggiate dalla ipotesi di regione unica, si osservano notevoli incrementi nei livelli di aiuto verso regioni prevalentemente montuose, meno vocate tradizionalmente all agricoltura, come Valle D Aosta, Trentino, Abruzzo e Sardegna. Le prime due, nella ipotesi migliore, vedrebbero addirittura quadruplicato l attuale pagamento medio ad ettaro, che sarebbe raddoppiato invece per Abruzzo e Sardegna. Importanti anche gli incrementi di Toscana, Basilicata e Liguria. Per isolare l effetto della regionalizzazione e renderlo più esplicito, prendiamo in considerazione il solo caso 3, che vede, oltre ai pagamenti obbligatori, l applicazione del solo aiuto accoppiato nella misura del 10% (Grafico 4). Nel caso di ridistribuzione su base nazionale (Ip. C.A.3) le regioni più danneggiate sarebbero, nell ordine, Lombardia (-51,6%), Calabria (-50,2%), Veneto (-47,7%), Puglia (-38,2%) e Campania (-24,5%). Le regioni che invece si avvantaggerebbero di tale modello di regionalizzazione sarebbero Valle d'aosta (+379,1%), Trentino Alto Adige (+328,3%), Sardegna (+86,5%) e Abruzzo (+72,7%). 28

29 Grafico 1 (Fonte: Simulazioni Confagricoltura Puglia) 29

30 Grafico 2 (Fonte: Simulazioni Confagricoltura Puglia) 30

31 Grafico 3 (Fonte: Simulazioni Confagricoltura Puglia) 31

32 Grafico 4 (Fonte: Simulazioni Confagricoltura Puglia) 32

33 Con una ridistribuzione su base regionale (Ip. C.B.3), invece, la riduzione dell aiuto medio ad ettaro, pari al 18,0%, è uniformemente ripartita tra tutte le regioni. I dati relativi al sostegno medio regionale nascondono impatti molto più drastici a carico dei principali comparti produttivi. I pagamenti medi ad ettaro relativi ai due modelli di ridistribuzione, ottenuti sempre con riferimento al solo caso 3, e nell ipotesi di budget nazionale fissato dalla Commissione a milioni di Euro, sono stati messi a confronto con gli attuali pagamenti riguardanti 20 sistemi produttivi-tipo italiani. Con la regione unica, a perdere sarebbero, come prevedibile, tutti i sistemi tradizionalmente più produttivi a vantaggio dell agricoltura estensiva di montagna. Ad esempio i sistemi della pianura lombarda e veneta perderebbero dal 75 all 85% dell attuale livello di sostegno. L olivicoltura pugliese e calabrese perderebbe dal 56 al 71%, la cerealicoltura foggiana circa il 40%. Con la ridistribuzione su base regionale invece si attenuano le pur consistenti riduzioni a carico dei territori tradizionalmente vocati. I dati completi sono consultabili in appendice. 5. I possibili scenari per il sostegno diretto in Puglia 5.1 Situazione attuale dei pagamenti diretti in Puglia In Puglia sono stati erogati per l anno 2010 oltre 595 milioni di euro, sotto forma di pagamenti diretti, ad oltre 256 mila aziende, per una SAU premiata complessiva di circa 1,2 milioni di ettari (Tab. 2). Tab. 2 - Pagamenti diretti in Puglia per l anno Provincia Pagamenti Aziende con pagamenti Pagamenti per azienda SAU premiata Pagamenti ad ettaro /azienda ettari /ettaro Bari BAT Brindisi Foggia Lecce Taranto PUGLIA (Fonte: elaborazioni Confagricoltura Puglia su dati AGEA) 33

34 Foggia è la provincia pugliese più premiata con circa 222,6 milioni di Euro, corrispondenti a circa il 37% del totale regionale (Figg ). Fig. 11 Puglia: pagamenti diretti per provincia (Fonte: Elaborazioni Confagricoltura Puglia su dati AGEA) Fig. 12 Ripartizione dei pagamenti diretti per provincia pugliese nell anno (Fonte: elaborazioni Confagricoltura Puglia su dati AGEA) 34

35 Con oltre 430 mila ettari, Foggia è anche la prima provincia in termini di SAU premiata. In valori percentuali, Foggia copre quasi il 37% del totale regionale, seguita dalla provincia di Bari con il 25% circa (oltre 295 mila ettari) (Figg ). Fig. 13 Puglia: SAU premiata per provincia. (Fonte: elaborazioni Confagricoltura Puglia su dati AGEA) Fig. 14 Ripartizione della SAU premiata per provincia pugliese nell anno (Fonte: elaborazioni Confagricoltura Puglia su dati AGEA) 35

36 Lecce è invece la prima provincia pugliese in termini di aziende con pagamenti, con oltre 70 mila aziende beneficiarie, corrispondenti al 27,6% del totale regionale. Seguono Bari (24,3%) e Foggia (18,4%) (Figg ). Fig. 15 Puglia: aziende con pagamenti per provincia. (Fonte: Elaborazioni Confagricoltura Puglia su dati AGEA) Fig. 16 Ripartizione percentuale delle aziende beneficiarie di pagamenti diretti nelle province pugliesi. (Fonte: Elaborazioni Confagricoltura Puglia su dati AGEA) 36

37 In Puglia, il sostegno diretto medio per unità di superficie si è attestato, nel 2010, a 510 /ettaro. Le province di Lecce (643 /ettaro) e Brindisi (631 /ettaro) ricevono un aiuto significativamente superiore alla media regionale (Fig. 17). Fig. 17 Livello del pagamento medio ad ettaro nelle province pugliesi. (Fonte: Elaborazioni Confagricoltura Puglia su dati AGEA) Nel 2010, il sostegno medio per azienda è stato, in Puglia, di La provincia di Foggia dimostra un pagamento medio aziendale più che doppio rispetto alla media regionale (4.707 ). Per contro Lecce presenta un pagamento per azienda pari quasi alla metà della media regionale (1.351 ) (Fig. 18). Fig. 18 Livello del pagamento medio per azienda nelle province pugliesi. (Fonte: Elaborazioni Confagricoltura Puglia su dati AGEA) 37

38 Passando alla distribuzione per classi di premio medio ad ettaro, in termini di aziende, superficie e premio totale, si può osservare come in Puglia la classe più rappresentata sia quella /ha, come SAU e premio totale, e la classe /ha in termini di aziende (Fig. 19). Fig. 19 Distribuzione degli aiuti diretti in Puglia per classi di premio medio ad ettaro. (Fonte: Elaborazioni Confagricoltura Puglia su dati AGEA) 5.2 Il quadro futuro di aziende e SAU per i pagamenti diretti Rispetto all attuale scenario che definisce il sistema dei pagamenti diretti in Puglia, con la proposta di riforma potranno beneficiare del sostegno anche aziende e superfici attualmente escluse. La cancellazione dei riferimenti storici aprirà le porte a richieste di aiuti da parte di molti titolari di terreni oggi tagliati fuori dal sistema, con il risultato che la superficie su cui spalmare il già ristretto budget potrebbe incrementare di circa il 10%, pari a circa 120 mila ettari in più, passando da a ettari (Tab. 3). Tab. 3 - SAU beneficiaria di pagamenti diretti in Puglia - Confronto Provincia SAU 2010 SAU 2014 Variazioni ettari ettari Ass. % Bari ,2 BAT ,5 Brindisi ,8 Foggia ,9 Lecce ,5 Taranto ,1 PUGLIA ,2 (Fonte: elaborazioni Confagricoltura Puglia su dati AGEA e Istat) 38

39 Tutte le province pugliesi potrebbero incrementare la superficie beneficiaria, ad eccezione di Bari che la ridurrebbe del 9,2%. I massimi incrementi percentuali si potrebbero verificare per la BAT (+73,5%), per Taranto (+16,1%) e Foggia (+14,9%)(Fig. 20). Fig. 20 Variazioni provinciali della SAU beneficiaria di aiuti diretti Confronto (Fonte: Elaborazioni Confagricoltura Puglia su dati AGEA e Istat) In termini di aziende, potenzialmente, con la prossima riforma potrebbe verificarsi in Puglia un incremento di circa 15 mila unità beneficiarie, pari al 6% in più rispetto alla situazione attuale (Tab. 4). Tab. 4 - Aziende beneficiarie di pagamenti diretti in Puglia - Confronto Provincia Aziende 2010 Aziende 2014 Variazioni Ass. % Bari ,0 BAT ,3 Brindisi ,6 Foggia ,9 Lecce ,5 Taranto ,6 PUGLIA ,0 (Fonte: elaborazioni Confagricoltura Puglia su dati AGEA e Istat) Ancora una volta è la BAT a mostrare gli incrementi più significativi, con un +81,3%, corrispondente a circa 10 mila aziende in più. Importante è anche l aumento che si 39

40 potrebbe registrare in provincia di Taranto con circa aziende in più, pari al 12,6%. Sempre in controtendenza il dato della provincia di Bari, dove si avrebbe una riduzione del 2% di aziende beneficiarie, corrispondente a circa unità in meno. Fig. 21 Variazioni delle aziende beneficiarie di aiuti diretti nelle province pugliesi Confronto (Fonte: Elaborazioni Confagricoltura Puglia su dati AGEA e Istat) 5.3 Il sostegno diretto in Puglia post 2013: simulazioni Casistica e metodologia di indagine La valutazione degli effetti della proposta di riforma dei pagamenti diretti sul livello medio di aiuto è stata approfondita per la regione pugliese, rispetto sia agli impatti provinciali che agli effetti per i principali comparti produttivi regionali. Per la conduzione delle simulazioni regionali sono state assunte le medesime ipotesi considerate per le indagini di carattere nazionale (Cfr. par ). Sono state prese in considerazione, pertanto, le tre variabili: - entità del budget nazionale, sulla base delle proposte di Commissione e Parlamento (Ipotesi: C - Commissione; P - Parlamento); - modalità di ripartizione del plafond nazionale tra le varie componenti dei pagamenti diretti (Casi: 1 - Nessun regime facoltativo; 2 - Tutti i regimi facoltativi; 3 - Solo accoppiamento); - modello di regionalizzazione, su base nazionale ( A - Regione unica) o regionale (B - Regioni amministrative). 40

41 Nella ipotesi A - Regione unica, i massimali regionalizzabili del plafond nazionale, dipendenti dall entità del plafond stesso e dalle modalità di ripartizione tra le varie componenti, sono stata distribuiti proporzionalmente tra le province pugliesi in funzione della SAU emersa dal Censimento dell Agricoltura del Lo stesso criterio è stato adottato per l ipotesi B - Regioni amministrative, rispetto alla quale, tuttavia, è stato preso a riferimento il massimale regionalizzabile pugliese derivante da una ridistribuzione, a livello nazionale, sul modello regionale afferente alle regioni amministrative e nell ipotesi - già assunta per le indagini alla scala nazionale - di mutazione dell attuale ripartizione percentuale del plafond nazionale tra le varie regioni. Le simulazioni sui comparti produttivi pugliesi, infine, hanno messo a confronto i livelli di aiuto medio ad ettaro determinati al 2019 per il solo caso 3 (C.A.3 e C.B.3) con i dati medi del triennio 2007/ Risultati delle analisi Anche per il caso pugliese, l influenza del budget, riferito alle proposte di Commissione e Parlamento, è irrisoria, determinando una forbice di appena qualche euro ad ettaro (Fig Tab. 5). Tale variabile non è stata pertanto considerata nelle successive analisi, che fanno sempre riferimento al plafond nazionale fissato dalla Commissione Europea a Fig. 22 Simulazione: Aiuto medio ad ettaro per la Puglia. (Fonte: Simulazioni Confagricoltura Puglia) 41

42 Tab. 5 Simulazione: Aiuto medio ad ettaro ( /ha Pag. base + greening). Riepilogo delle ipotesi considerate. Regione Puglia - Anno Nessun regime facoltativo A - Regione unica C - COMMISSIONE B - Regioni amministrative A - Regione unica P - PARLAMENTO B - Regioni amministrative Tutti i regimi facoltativi Solo accoppiamento (Fonte: Simulazioni Confagricoltura Puglia) Ben più pesante è l impatto della ripartizione del plafond, applicata a livello nazionale, tra le varie componenti dei pagamenti diretti. L aiuto medio ad ettaro (pagamento di base + greening) decresce passando dal Caso 1 (Nessun regime facoltativo), al Caso 3 (Solo accoppiamento) e infine al Caso 2 (Tutti i regimi facoltativi), sia in caso di ridistribuzione su base nazionale che di ridistribuzione sul modello regionale afferente alle regioni amministrative (Fig. 23). La forbice tra il Caso 1 (migliore) ed il Caso 2 (peggiore) è pari al 34,2%, pari rispettivamente a 75 /ha nell ipotesi di regione unica (A) e 99 /ha nel caso di ridistribuzione su base regionale (B). Fig. 23 Simulazione: Aiuto medio ad ettaro per la Puglia. Impatto della ripartizione del plafond nazionale e del modello di regionalizzazione. (Fonte: Simulazioni Confagricoltura Puglia) 42

43 Anche il modello di regionalizzazione ha un impatto notevole nella definizione dell aiuto medio ad ettaro. La ridistribuzione su base regionale determina un incremento del 32,7% dell aiuto medio rispetto alla regione unica. In valori assoluti, tale incremento corrisponde a 96 /ha nel caso 1, a 71 /ha nel caso 2 e a 86 /ha nel caso 3 (Fig. 23). L effetto delle variabili considerate sul sostegno diretto nelle diverse province pugliesi è deducibile dai grafici di seguito riportati (Figg ), in cui si evidenziano il livello medio ad ettaro dell aiuto, prodotto dalle simulazioni per l anno 2019, e le variazioni rispetto al pagamento medio del In generale, le riduzioni più elevate dell aiuto medio (base + greening) si riscontrano per le province di Lecce e Brindisi, sia in termini assoluti che in percentuale. Le contrazioni massime si registrano nel caso 2 (tutti i regimi facoltativi attivati a livello nazionale) e con la regione unica: esse corrispondono per Lecce e Brindisi a circa il 65% dell attuale pagamento medio ad ettaro, perdita corrispondente ad oltre 400 /ha. Con le regioni amministrative tale perdita si riduce, sempre per Lecce e Brindisi, a circa il 55%. Le riduzioni minime si verificano invece per il caso 1 (solo componenti obbligatorie) e con la ridistribuzione su base regionale (54% circa in meno per Lecce e Brindisi). Le province di Taranto e Bari sono invece quelle meno colpite dalla riforma. La prima manterrebbe addirittura invariato l aiuto medio nel caso 1 e con la ridistribuzione regionale. Bari registra invece riduzioni variabili tra un minimo di -10,1% (Ip. C.B.1) ad un massimo di -49,5% (Ip. C.A.2). Fig. 24 Simulazione: Aiuto medio ad ettaro per la Puglia. CASO 1. Anno (Fonte: Simulazioni Confagricoltura Puglia) 43

44 Fig. 25 Simulazione: Variazione ( /ha) dell aiuto medio ad ettaro per la Puglia. CASO 1. (Fonte: Simulazioni Confagricoltura Puglia) Fig. 26 Simulazione: Variazione (%) dell aiuto medio ad ettaro per la Puglia. CASO 1. (Fonte: Simulazioni Confagricoltura Puglia) 44

45 Fig. 27 Simulazione: Aiuto medio ad ettaro per la Puglia. CASO 2. Anno (Fonte: Simulazioni Confagricoltura Puglia) Fig. 28 Simulazione: Variazione ( /ha) dell aiuto medio ad ettaro per la Puglia. CASO 2. (Fonte: Simulazioni Confagricoltura Puglia) 45

46 Fig. 29 Simulazione: Variazione (%) dell aiuto medio ad ettaro per la Puglia. CASO 2. (Fonte: Simulazioni Confagricoltura Puglia) Fig. 30 Simulazione: Aiuto medio ad ettaro per la Puglia. CASO 3. Anno (Fonte: Simulazioni Confagricoltura Puglia) 46

47 Fig. 31 Simulazione: Variazione ( /ha) dell aiuto medio ad ettaro per la Puglia. CASO 3. (Fonte: Simulazioni Confagricoltura Puglia) Fig. 32 Simulazione: Variazione (%) dell aiuto medio ad ettaro per la Puglia. CASO 3. (Fonte: Simulazioni Confagricoltura Puglia) 47

La riforma della PAC nelle proposte della Commissione europea. Andrea Comacchio Commissario allo sviluppo rurale

La riforma della PAC nelle proposte della Commissione europea. Andrea Comacchio Commissario allo sviluppo rurale La riforma della PAC nelle proposte della Commissione europea Andrea Comacchio Commissario allo sviluppo rurale La PAC nel nuovo bilancio Ue Congelamento della spesa in valori correnti per entrambi i pilastri

Dettagli

Gabriele Chiodini La nuova Pac: le principali novità e la regola dei pagamenti accoppiati

Gabriele Chiodini La nuova Pac: le principali novità e la regola dei pagamenti accoppiati Gabriele Chiodini La nuova Pac: le principali novità e la regola dei pagamenti accoppiati Le riforme della PAC 1962-1968: periodo transitorio; 1968-1984: funzionamento delle OCM; 1984-1988: prima riforma

Dettagli

La riforma della PAC per il post 2013: principali cambiamenti e possibili impatti

La riforma della PAC per il post 2013: principali cambiamenti e possibili impatti La riforma della PAC per il post 2013: principali cambiamenti e possibili impatti DENIS PANTINI Responsabile Area Agricoltura e Industria Alimentare 5 aprile 2013 I temi di approfondimento Il percorso

Dettagli

La riforma della PAC per il post 2013: principali cambiamenti e possibili impatti

La riforma della PAC per il post 2013: principali cambiamenti e possibili impatti La riforma della PAC per il post 2013: principali cambiamenti e possibili impatti Università di Bologna 17 maggio, 2013 I temi di approfondimento Il percorso di riforma Gli obiettivi e lo scenario economico

Dettagli

Il Regime di Pagamento Unico. Simone Severini DAFNE Facoltà di Agraria Viterbo

Il Regime di Pagamento Unico. Simone Severini DAFNE Facoltà di Agraria Viterbo Il Regime di Pagamento Unico Simone Severini DAFNE Facoltà di Agraria Viterbo Riforma Fischler (2003) Motivazioni della riforma Allargamento dell UE del 2004 (15 25 Stati Membri): Nuovi SM: rapporto abitanti/agricoltori;

Dettagli

Zola fa agricoltura Il Mondo contadino dal seminativo alla zootecnia

Zola fa agricoltura Il Mondo contadino dal seminativo alla zootecnia Zola fa agricoltura Il Mondo contadino dal seminativo alla zootecnia I sostegni alle imprese agricole per la competitività e la diversificazione dei redditi Zola Predosa 29 ottobre 2011 Zola fa agricoltura

Dettagli

La nuova PAC per la Sardegna

La nuova PAC per la Sardegna Università di Sassari Associazione Studenti di Agraria La nuova PAC per la Sardegna Vincenzo Lenucci Area Economica e Centro Studi - Confagricoltura Aula Magna Dipartimento di Agraria Sassari, venerdì

Dettagli

PAC 2020: LA "CONTROPROPOSTA" APPROVATA DALLA COMAGRI DEL PE NUOVO REGIME DEI PAGAMENTI DIRETTI

PAC 2020: LA CONTROPROPOSTA APPROVATA DALLA COMAGRI DEL PE NUOVO REGIME DEI PAGAMENTI DIRETTI PAC 2020: LA "CONTROPROPOSTA" APPROVATA DALLA COMAGRI DEL PE NUOVO REGIME DEI PAGAMENTI DIRETTI ARGOMENTO Convergenza esterna Active farmers Flessibilità tra i pilastri NOVITÀ RISPETTO ALLA PROPOSTA UE

Dettagli

PATTO DI STABILITA INTERNO: L OPZIONE REGIONALIZZAZIONE

PATTO DI STABILITA INTERNO: L OPZIONE REGIONALIZZAZIONE Direzione Affari Economici e Centro Studi PATTO DI STABILITA INTERNO: L OPZIONE REGIONALIZZAZIONE La regionalizzazione, principale strumento a disposizione delle Regioni per liberare i pagamenti bloccati

Dettagli

Dal FEP al FEAMP: quale transizione

Dal FEP al FEAMP: quale transizione L attuazione della Politica Europea per la Pesca: Dal FEP al FEAMP Bologna, 08 ottobre 2014 Regione Emilia Romagna FEP: Misura 5.1 Assistenza tecnica Dal FEP al FEAMP: quale transizione Giulio Malorgio

Dettagli

Riforma della PAC: i principali elementi

Riforma della PAC: i principali elementi Riforma della PAC: i principali elementi Nel giugno scorso, la Commissione, il Consiglio e il Parlamento europeo (PE) hanno raggiunto oggi un accordo politico sulla riforma della politica agricola comune.

Dettagli

Aggiornamento e proposte

Aggiornamento e proposte La riforma della Pac verso il 2020 Aggiornamento e proposte Comitato Direttivo confederale Roma, 10 maggio 2012 Argomenti della presentazione Novità Tempistica Proposte di modifica richieste di Confagricoltura

Dettagli

I RISCHI PER SVILUPPARE L IMPRESA

I RISCHI PER SVILUPPARE L IMPRESA CESAR - ASNACODI Assisi, 13 febbraio 2015 Convegno GESTIRE I RISCHI PER SVILUPPARE L IMPRESA Gestione del rischio in Italia: le nuove prospettive Angelo Frascarelli è docente di Economia e Politica Agraria

Dettagli

La nuova Politica Agricola Comune (PAC)

La nuova Politica Agricola Comune (PAC) Argomenti trattati La nuova Politica Agricola Comune (PAC) Il percorso per giungere alla nuova PAC I principali elementi della discussione in atto Lo Sviluppo Rurale nella nuova PAC Spunti di riflessione

Dettagli

Cofinanziato dalla Commissione Europea

Cofinanziato dalla Commissione Europea Cofinanziato dalla Commissione Europea LA NUOVA PAC A partire da Gennaio 2015 Approccio più mirato e adattabile rispetto al passato Ampia scelta di regimi e misure facoltativi Possibilità di trasferimenti

Dettagli

MONITORAGGIO INTERVENTI COMUNITARI PROGRAMMAZIONE 2007/2013 OBIETTIVO COMPETITIVITA

MONITORAGGIO INTERVENTI COMUNITARI PROGRAMMAZIONE 2007/2013 OBIETTIVO COMPETITIVITA MONITORAGGIO INTERVENTI COMUNITARI PROGRAMMAZIONE 2007/2013 OBIETTIVO COMPETITIVITA Attuazione finanziaria, situazione al 31 dicembre 2013 Sistema Nazionale di Monitoraggio del Quadro Strategico Nazionale

Dettagli

L utilizzazione dell art. 68 e la gestione del rischio nella nuova Pac

L utilizzazione dell art. 68 e la gestione del rischio nella nuova Pac Workshop Gli strumenti per l assicurazione del rischio di impresa nello scenario della nuova Pac L utilizzazione dell art. 68 e la gestione del rischio nella nuova Pac Roma, 3 marzo 2009 Angelo Frascarelli

Dettagli

Allegato alla DGR n. del

Allegato alla DGR n. del Accordo ai sensi dell art. 15 della legge n. 241/90 tra il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, la Regione Puglia e l'istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (ISMEA)

Dettagli

Competitività e ricambio generazionale: descrizione delle misure

Competitività e ricambio generazionale: descrizione delle misure Misura 4 - Investimenti materiali (art. 17) La misura punta al miglioramento delle prestazioni economiche e ambientali delle aziende agricole e delle imprese rurali Finalità: rendere più efficiente il

Dettagli

L età dei vincitori La presenza femminile. L età dei vincitori La presenza femminile. Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato

L età dei vincitori La presenza femminile. L età dei vincitori La presenza femminile. Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato Premessa Corso-concorso ordinario L età dei vincitori La presenza femminile Corso-concorso riservato L età dei vincitori La presenza femminile Confronto tra il concorso ordinario ed il concorso riservato

Dettagli

La politica di sviluppo rurale e il PSR 2007-2013 della Lombardia

La politica di sviluppo rurale e il PSR 2007-2013 della Lombardia La politica di sviluppo rurale e il PSR 2007-2013 della Lombardia Roberto Pretolani Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agro-alimentare e Ambientale Università degli Studi di Milano La politica

Dettagli

3 miliardi di euro l anno) per finanziare le misure del. mercato) di circa 4 miliardi di euro (per l OCM non vi

3 miliardi di euro l anno) per finanziare le misure del. mercato) di circa 4 miliardi di euro (per l OCM non vi PAC 2014-20202020 L agricoltura italiana verso il futuro I NUMERI La dotazione assegnata all Italia è di circa 52 miliardi di euro, in 7 anni. Circa 27 miliardi di euro totali (circa 4 miliardi di euro

Dettagli

Obiettivi dello studio

Obiettivi dello studio La riforma della finanza decentrata in Italia: prospettive attuali e future. L IRAP. Maria Pia Monteduro Se.C.I.T. Obiettivi dello studio Analisi della situazione attuale Osservazioni sul disegno di legge

Dettagli

Azioni e strumenti per la nuova l imprenditorialità. Ferrara - Novembre 2015

Azioni e strumenti per la nuova l imprenditorialità. Ferrara - Novembre 2015 Azioni e strumenti per la nuova l imprenditorialità Ferrara - Novembre 2015 1 Invitalia per la crescita e la competitività del sistema produttivo Sosteniamo la nascita di nuove imprese la realizzazione

Dettagli

5.1 Organizzazione delle fonti di finanziamento e coinvolgimento del settore privato

5.1 Organizzazione delle fonti di finanziamento e coinvolgimento del settore privato 5. IL PIANO FINANZIARIO 5.1 Organizzazione delle fonti di finanziamento e coinvolgimento del settore privato La predisposizione del piano finanziario per il POR della Basilicata è stata effettuata sulla

Dettagli

1. Oggetto e struttura del disegno di legge

1. Oggetto e struttura del disegno di legge Delega al Governo per l attuazione dell articolo 117, secondo comma, lettera p) della Costituzione, per l istituzione delle Città metropolitane e per l ordinamento di Roma Capitale della Repubblica. Disposizioni

Dettagli

Verso la nuova PAC 2014-2020 per lo sviluppo rurale in Toscana

Verso la nuova PAC 2014-2020 per lo sviluppo rurale in Toscana Verso la nuova PAC 2014-2020 per lo sviluppo rurale in Toscana Roberto Pagni Regione Toscana Dirigente Settore Politiche Comunitarie e Regionali per la competitività Convegno Il sistema agroalimentare

Dettagli

REGIONE LAZIO. Assessorato Formazione, Ricerca, Scuola e Università

REGIONE LAZIO. Assessorato Formazione, Ricerca, Scuola e Università REGIONE LAZIO Assessorato Formazione, Ricerca, Scuola e Università Direzione Regionale Formazione, Ricerca e Innovazione Scuola e Università, Diritto allo Studio Area Programmazione dell'offerta Formativa

Dettagli

Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 della Regione Toscana: attuazione. Roberto Pagni Regione Toscana 7 marzo 2016 Consiglio Regionale

Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 della Regione Toscana: attuazione. Roberto Pagni Regione Toscana 7 marzo 2016 Consiglio Regionale Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 della Regione Toscana: le opportunità e lo stato di attuazione Roberto Pagni Regione Toscana 7 marzo 2016 Consiglio Regionale 1 Le risorse Toscana: 962 milioni risorse

Dettagli

PAC 2014-2020 I GIOVANI AGRICOLTORI

PAC 2014-2020 I GIOVANI AGRICOLTORI Speciale n.5 PAC 2014-2020 I GIOVANI AGRICOLTORI Nell'ambito del nuovo sistema dei pagamenti diretti, che entrerà in vigore nel corso del 2015, è previsto un pagamento rivolto ai giovani agricoltori. Si

Dettagli

Corso Tecnico di redazione di progetti Europei

Corso Tecnico di redazione di progetti Europei Corso Tecnico di redazione di progetti Europei Politiche, programmi, bandi Dovrebbe essere innanzitutto chiaro che le risorse finanziarie messe a disposizione dal bilancio europeo attraverso i bandi servono

Dettagli

VERSO LA RIFORMA DELLA PAC. Roma 19 maggio 2010 Graziella Romito

VERSO LA RIFORMA DELLA PAC. Roma 19 maggio 2010 Graziella Romito VERSO LA RIFORMA DELLA PAC Roma 19 maggio 2010 Graziella Romito Indice Perché riformare la PAC La nuova architettura della PAC: un ipotesi L agricoltura biologica Conclusioni Perché riformare la PAC? 1)

Dettagli

ISMEA BANDO PER L INSEDIAMENTO DI GIOVANI IN AGRICOLTURA

ISMEA BANDO PER L INSEDIAMENTO DI GIOVANI IN AGRICOLTURA Finalità ISMEA BANDO PER L INSEDIAMENTO DI GIOVANI IN AGRICOLTURA Sostenere le operazioni fondiarie riservate ai giovani che si insediano per la prima volta in aziende agricole in qualità di capo azienda.

Dettagli

LA PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA 2014-2020

LA PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA 2014-2020 LA PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA 2014-2020 Il 26 marzo 2010 il Consiglio Europeo ha approvato la proposta della Commissione Europea di lanciare Europa 2020, una nuova strategia per la crescita e l occupazione

Dettagli

Pensionati e pensioni nelle regioni italiane

Pensionati e pensioni nelle regioni italiane Pensionati e pensioni nelle regioni italiane Adam Asmundo POLITICHE PUBBLICHE Attraverso confronti interregionali si presenta una analisi sulle diverse tipologie di trattamenti pensionistici e sul possibile

Dettagli

I PAGAMENTI DIRETTI NELLA NUOVA PAC. CAMBIAMENTI E IMPATTI

I PAGAMENTI DIRETTI NELLA NUOVA PAC. CAMBIAMENTI E IMPATTI I PAGAMENTI DIRETTI NELLA NUOVA PAC. CAMBIAMENTI E IMPATTI SENATO DELLA REPUBBLICA Commissione Agricoltura e Produzione Agroalimentare Prof. Felice ADINOLFI Università degli Studi di Bologna Roma 22 Gennaio

Dettagli

La Valutazione della Convenienza Economica della Filiera del biodiesel a Scala Regionale

La Valutazione della Convenienza Economica della Filiera del biodiesel a Scala Regionale La Valutazione della Convenienza Economica della Filiera del biodiesel a Scala Regionale Filippo Arfini, Michele Donati(Uniparma) Annalisa Zezza (INEA) U.O Economia ANCONA, 26-27 SETTEMBRE 2013 Unità Operativa

Dettagli

All interno dei Progetti Integrati di Filiera (PIF) Settore Zootecnico: Carni Bovine

All interno dei Progetti Integrati di Filiera (PIF) Settore Zootecnico: Carni Bovine Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013 Reg. (CE) 1698/2005 Regione Toscana Bando Misura 121 Ammodernamento aziende agricole All interno dei Progetti Integrati di Filiera (PIF) Settore Zootecnico: Carni

Dettagli

Indice. p. 1. Introduzione. p. 2. Il consumo medio annuo pro capite di gas. p. 2. Il costo del gas con la tariffa di Maggior Tutela dell AEEG p.

Indice. p. 1. Introduzione. p. 2. Il consumo medio annuo pro capite di gas. p. 2. Il costo del gas con la tariffa di Maggior Tutela dell AEEG p. Gas: le Regioni Italiane con il maggior numero di consumi e quelle con il risparmio più alto ottenibile Indice: Indice. p. 1 Introduzione. p. 2 Il consumo medio annuo pro capite di gas. p. 2 Il costo del

Dettagli

N.9. EDI.CO.LA.NEWS Edilizia e Costruzioni nel Lazio. Dati&Mercato

N.9. EDI.CO.LA.NEWS Edilizia e Costruzioni nel Lazio. Dati&Mercato EDI.CO.LA.NEWS Dati&Mercato N.9 EDILIZIA RESIDENZIALE: IL RINNOVO SI FERMA E PROSEGUE IL CALO DELLE NUOVE COSTRUZIONI Il valore di un mercato è determinato dalla consistenza degli investimenti che vi affluiscono.

Dettagli

AVVISO PUBBLICO P R O G R A M M A D I S V I L U P P O R U R A L E D E L L A R E G I O N E C A L A B R I A 2 0 0 7-2 0 1 3

AVVISO PUBBLICO P R O G R A M M A D I S V I L U P P O R U R A L E D E L L A R E G I O N E C A L A B R I A 2 0 0 7-2 0 1 3 AVVISO PUBBLICO P R O G R A M M A D I S V I L U P P O R U R A L E D E L L A R E G I O N E C A L A B R I A 2 0 0 7-2 0 1 3 A S S E 2 : M I G L I O R A M E N T O D E L L A M B I E N T E E D E L L O S P A

Dettagli

SEZIONE 1 Introduzione

SEZIONE 1 Introduzione REGIONE ABRUZZO GIUNTA REGIONALE QUADRO SINTETICO DEGLI ORIENTAMENTI IN MATERIA DI AIUTI DI STATO A FINALITÀ REGIONALE 2014 2020 Direzione Affari della Presidenza, Politiche Legislative e Comunitarie,

Dettagli

DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 19 giugno 2003, n. 0205/Pres.

DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 19 giugno 2003, n. 0205/Pres. L.R. 13/2002, art. 7, c. 15 e 16 B.U.R. 23/7/2003, n. 30 DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE 19 giugno 2003, n. 0205/Pres. Regolamento recante criteri e modalità applicabili nella concessione degli aiuti

Dettagli

1. Italmopa Associazione Industriali Mugnai d Italia : Chi siamo Italmopa Associazione Industriali Mugnai d Italia detiene la rappresentanza, a

1. Italmopa Associazione Industriali Mugnai d Italia : Chi siamo Italmopa Associazione Industriali Mugnai d Italia detiene la rappresentanza, a Italmopa Associazione Industriali Mugnai d Italia SOMMARIO 1. Italmopa Associazione Industriali Mugnai d Italia : Chi siamo 2. Evoluzione della struttura dell Industria molitoria italiana 3. L approvvigionamento

Dettagli

Programmazione e tempi di riparto

Programmazione e tempi di riparto Laboratorio FIASO sul riparto dei fondi sanitari regionali Programmazione e tempi di riparto La ripartizione dei fondi tra le Aziende sanitarie avviene in quadro di programmazione definito dai Piani sanitari

Dettagli

Il modello generale di commercio internazionale

Il modello generale di commercio internazionale Capitolo 6 Il modello generale di commercio internazionale adattamento italiano di Novella Bottini 1 Struttura della presentazione Domanda e offerta relative Benessere e ragioni di scambio Effetti della

Dettagli

GOVERNANCE. Obiettivo Convergenza (FESR) 2007-2013. crescita coesione trasparenza efficienza competenze integrazione UNA PA PER LA CRESCITA

GOVERNANCE. Obiettivo Convergenza (FESR) 2007-2013. crescita coesione trasparenza efficienza competenze integrazione UNA PA PER LA CRESCITA Programma operativo NazioNale GOVERNANCE e assistenza tecnica Obiettivo Convergenza (FESR) 2007-2013 crescita coesione trasparenza efficienza competenze integrazione UNA PA PER LA CRESCITA Una premessa

Dettagli

VADEMECUM. Le Organizzazioni di Produttori Biologici ----------------

VADEMECUM. Le Organizzazioni di Produttori Biologici ---------------- VADEMECUM Le Organizzazioni di Produttori Biologici ---------------- L attuale normativa sulle Organizzazioni di Produttori (O.P.) è disciplinata su base europea, per quanto riguarda il settore ortofrutta,

Dettagli

All. All. All. ARPEA Via Bogino, 23 10123 Torino. All. All. All. Organismo Pagatore AGEA Via Palestro, 81 00185 ROMA. All

All. All. All. ARPEA Via Bogino, 23 10123 Torino. All. All. All. Organismo Pagatore AGEA Via Palestro, 81 00185 ROMA. All AREA COORDINAMENTO Ufficio Rapporti Finanziari Via Palestro, 81 00185 Roma Tel. 06.49499.1 Fax 06.49499.770 Prot. N. ACIU.2015.306 (CITARE NELLA RISPOSTA) Roma li. 02.07.2015 A.G.R.E.A Largo Caduti del

Dettagli

La nuova Previdenza: riforma e offerta. Direzione commerciale - Sviluppo previdenza e convenzioni

La nuova Previdenza: riforma e offerta. Direzione commerciale - Sviluppo previdenza e convenzioni La nuova Previdenza: riforma e offerta Direzione commerciale - Sviluppo previdenza e convenzioni Previdenza: situazione attuale 140 Alcuni fattori rilevanti: 120 100 80 22 2015 pensionamento persone nate

Dettagli

POLITICA DI COESIONE 2014-2020

POLITICA DI COESIONE 2014-2020 INVESTIMENTO TERRITORIALE INTEGRATO POLITICA DI COESIONE 2014-2020 A dicembre 2013, il Consiglio dell Unione europea ha formalmente adottato le nuove normative e le leggi che regolano il ciclo successivo

Dettagli

IL PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2014 2020 della Regione Friuli Venezia Giulia SETTEMBRE 2014

IL PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2014 2020 della Regione Friuli Venezia Giulia SETTEMBRE 2014 IL PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2014 2020 della Regione Friuli Venezia Giulia SETTEMBRE 2014 Attività di preparazione Ottobre 2010: La Commissione licenzia il Documento Europa 2020: per una crescita intelligente,

Dettagli

COSA ACCADE IN CASO DI VERSAMENTO CONTRIBUTIVO IN UN FONDO PENSIONE COMPLEMENTARE. Informazioni di approfondimento

COSA ACCADE IN CASO DI VERSAMENTO CONTRIBUTIVO IN UN FONDO PENSIONE COMPLEMENTARE. Informazioni di approfondimento COSA ACCADE IN CASO DI VERSAMENTO CONTRIBUTIVO IN UN FONDO PENSIONE COMPLEMENTARE Informazioni di approfondimento Come vengono gestiti i versamenti ai fondi pensione complementare? Prima dell adesione

Dettagli

SCHEDA BANDO PSR EMILIA ROMAGNA 2014-2020: INSEDIAMENTO GIOVANI IN AGRICOLTURA

SCHEDA BANDO PSR EMILIA ROMAGNA 2014-2020: INSEDIAMENTO GIOVANI IN AGRICOLTURA PSR EMILIA ROMAGNA 2014-2020: INSEDIAMENTO GIOVANI IN AGRICOLTURA Tempistica Le domande possono essere presentate fino al 14 Settembre 2015 Oggetto Territorio di riferimento Soggetti proponenti bando per

Dettagli

Gestione del rischio

Gestione del rischio FORUM INTERNAZIONALE DELL AGRICOLTURA E DELL ALIMENTAZIONE POLITICHE EUROPEE SVILUPPO TERRITORIALE MERCATI Gestione del rischio Roberto D Auria Workshop su La nuova Pac - Un analisi dell accordo del 26

Dettagli

Ministero dello Sviluppo Economico

Ministero dello Sviluppo Economico Ministero dello Sviluppo Economico Direzione generale per il mercato elettrico, le rinnovabili e l efficienza energetica, il nucleare di concerto con Ministero dell ambiente e della tutela del territorio

Dettagli

Note Brevi LE COOPERATIVE NELL AMBITO DELLA STRUTTURA PRODUTTIVA ITALIANA NEL PERIODO 2007-2008. a cura di Francesco Linguiti

Note Brevi LE COOPERATIVE NELL AMBITO DELLA STRUTTURA PRODUTTIVA ITALIANA NEL PERIODO 2007-2008. a cura di Francesco Linguiti Note Brevi LE COOPERATIVE NELL AMBITO DELLA STRUTTURA PRODUTTIVA ITALIANA NEL PERIODO 2007-2008 a cura di Francesco Linguiti Luglio 2011 Premessa* In questa nota vengono analizzati i dati sulla struttura

Dettagli

Una nuova PAC: quali le novità per le montagne? Fabio Pierangeli Istituto Nazionale di Economia Agraria

Una nuova PAC: quali le novità per le montagne? Fabio Pierangeli Istituto Nazionale di Economia Agraria Una nuova PAC: quali le novità per le montagne? Fabio Pierangeli Istituto Nazionale di Economia Agraria Implementazione nazionale. A che punto siamo? - 27 maggio accordo politico su importanti opzioni

Dettagli

PSR: Misura 112 "Insediamento di giovani agricoltori"

PSR: Misura 112 Insediamento di giovani agricoltori PSR: Misura 112 "Insediamento di giovani agricoltori" La misura 112 concede un aiuto all insediamento dei giovani agricoltori attraverso l attivazione di un piano di sviluppo aziendale e l utilizzo di

Dettagli

Toscana: Insediamento giovani agricoltori Misura 112 PSR 2007-2013 - Pacchetto Giovani

Toscana: Insediamento giovani agricoltori Misura 112 PSR 2007-2013 - Pacchetto Giovani Toscana: Insediamento giovani agricoltori Misura 112 PSR 2007-2013 - Pacchetto Giovani Descrizione In breve La misura è finalizzata a favorire l occupazione e il ricambio generazionale nel settore agricolo.

Dettagli

La Politica Agricola Comune verso il 2020

La Politica Agricola Comune verso il 2020 La Politica Agricola Comune verso il 2020 Senato della Repubblica Italiana audizione del 25 Marzo 2014 DG Agricoltura e Sviluppo Rurale Commissione UE Dr Innamorati Angelo Schema della presentazione 1.

Dettagli

Il modello generale di commercio internazionale

Il modello generale di commercio internazionale Capitolo 6 Il modello generale di commercio internazionale [a.a. 2015/16 ] adattamento italiano di Novella Bottini (ulteriore adattamento di Giovanni Anania, Margherita Scoppola e Francesco Aiello) 6-1

Dettagli

La fase preparatoria al progetto di cooperazione Leader Alcune indicazioni

La fase preparatoria al progetto di cooperazione Leader Alcune indicazioni La fase preparatoria al progetto di cooperazione Leader Alcune indicazioni Documento tecnico Novembre 2009 Documento realizzato nell ambito delle attività della Rete Rurale Nazionale e relative all'azione

Dettagli

DOCUMENTO SUL REGIME FISCALE

DOCUMENTO SUL REGIME FISCALE DOCUMENTO SUL REGIME FISCALE (A) Regime fiscale applicabile agli iscritti a partire dal 1 gennaio 2007ed ai contributi versati dal 1 gennaio 2007dai lavoratori già iscritti 1. I Contributi 1.1 Il regime

Dettagli

REGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE

REGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE REGOLAMENTO DI VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con Determinazione del Direttore Generale n. 244 del 20/07/2010 L importanza di un sistema operativo di valutazione comune e riconoscibile

Dettagli

PROGETTO DI 18.05.2006 COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE. relativa alla revisione delle modalità di fissazione dei tassi di riferimento

PROGETTO DI 18.05.2006 COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE. relativa alla revisione delle modalità di fissazione dei tassi di riferimento IT PROGETTO DI 18.05.2006 COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE relativa alla revisione delle modalità di fissazione dei tassi di riferimento 1. TASSI DI RIFERIMTO E TASSI DI ATTUALIZZAZIONE Nell ambito del

Dettagli

PSR e agricoltura conservativa: quali opportunità per le aziende agricole?

PSR e agricoltura conservativa: quali opportunità per le aziende agricole? PSR e agricoltura conservativa: quali opportunità per le aziende agricole? Convegno «Agricoltura conservativa dalla teoria alla pratica Cover crop e fertilità del suolo» Chiara Carasi Regione Lombardia

Dettagli

La Politica Agricola Comune, i Programmi di Sviluppo Rurale e la Rete Natura 2000 Stato attuale e quadro post 2013

La Politica Agricola Comune, i Programmi di Sviluppo Rurale e la Rete Natura 2000 Stato attuale e quadro post 2013 La Politica Agricola Comune, i Programmi di Sviluppo Rurale e la Rete Natura 2000 Stato attuale e quadro post 2013 Luigi Servadei Ministero Luogo e delle datapolitiche Agricole, D.G. Sviluppo Rurale Rete

Dettagli

Nuovi incentivi ISI INAIL

Nuovi incentivi ISI INAIL Per una migliore qualità della vita Nuovi incentivi ISI INAIL IL BANDO ISI INAIL 2013 PER INTERVENTI DA AVVIARE NELL ANNO 2014 FINANZIATA ANCHE LA CERTIFICAZIONE BS OHSAS 18001 Il bando ISI INAIL 2013

Dettagli

Quale futuro per i servizi di consulenza a supporto delle aziende agricole

Quale futuro per i servizi di consulenza a supporto delle aziende agricole Quale futuro per i servizi di consulenza a supporto delle aziende agricole Consiglio dell'ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali Alberto Giuliani Coordinatore dipartimento Sviluppo Rurale

Dettagli

Il modello generale di commercio internazionale

Il modello generale di commercio internazionale Capitolo 6 Il modello generale di commercio internazionale [a.a. 2013/14] adattamento italiano di Novella Bottini (ulteriore adattamento di Giovanni Anania) 6-1 Struttura della presentazione Domanda e

Dettagli

Il contesto della Sanità e il Meridiano Sanità Index

Il contesto della Sanità e il Meridiano Sanità Index Strettamente riservato Roma, 10 novembre 2015 Il contesto della Sanità e il Meridiano Sanità Index Valerio De Molli 2015 The European House - Ambrosetti S.p.A. TUTTI I DIRITT I RISERVAT I. Questo documento

Dettagli

Chi può richiedere il Voucher Formativo?

Chi può richiedere il Voucher Formativo? COS E IL VOUCHER? Il Voucher è un buono che permette al beneficiario di disporre di un finanziamento pubblico, per accedere a corsi di alta formazione indicati e disciplinati nell apposito catalogo interregionale

Dettagli

Conferenza stampa APPROVAZIONE PSR BASILICATA 2014-2020

Conferenza stampa APPROVAZIONE PSR BASILICATA 2014-2020 Conferenza stampa APPROVAZIONE PSR BASILICATA 2014-2020 Assessore Regionale Luca Braia Giovanni Oliva - Vittorio Restaino Dipartimento Politiche Agricole e Forestali - Regione Basilicata Potenza - Sala

Dettagli

MOVIMPRESE RISTORAZIONE

MOVIMPRESE RISTORAZIONE Le pillole di Notizie, commenti, istruzioni ed altro MOVIMPRESE RISTORAZIONE Anno 2011 Ufficio studi A cura di L. Sbraga e G. Erba MOVIMPRESE RISTORAZIONE A dicembre del 2011 negli archivi delle Camere

Dettagli

TURISMO, BRAMBILLA: "400 ML PER I CONTRATTI DI SVILUPPO, PER LA PRIMA VOLTA SOSTEGNO CONCRETO DEL GOVERNO A INVESTIMENTI NEL TURISMO"

TURISMO, BRAMBILLA: 400 ML PER I CONTRATTI DI SVILUPPO, PER LA PRIMA VOLTA SOSTEGNO CONCRETO DEL GOVERNO A INVESTIMENTI NEL TURISMO TURISMO, BRAMBILLA: "400 ML PER I CONTRATTI DI SVILUPPO, PER LA PRIMA VOLTA SOSTEGNO CONCRETO DEL GOVERNO A INVESTIMENTI NEL TURISMO" "Per la prima volta in Italia, il governo dispone un concreto e significativo

Dettagli

ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO. A cura dell Ufficio Studi Confcommercio

ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO. A cura dell Ufficio Studi Confcommercio ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO A cura dell Ufficio Studi Confcommercio LE DINAMICHE ECONOMICHE DEL VENETO Negli ultimi anni l economia del Veneto è risultata tra le più

Dettagli

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Dipartimento per l istruzione Direzione Generale per il personale scolastico IL DIRETTORE GENERALE Roma, 7 settembre 2011 Visto il Decreto Legislativo

Dettagli

Politica Agricola Comune (PAC)

Politica Agricola Comune (PAC) Politica Agricola Comune (PAC) La Politica Agricola Comune (PAC) rappresenta l'insieme delle regole che l'unione europea, fin dalla sua nascita, ha inteso darsi riconoscendo la centralità del comparto

Dettagli

PAC POST 2013, I NUOVI SCENARI DEL SETTORE VITIVINICOLO. Palma Esposito. Responsabile nazionale settore vitivinicolo

PAC POST 2013, I NUOVI SCENARI DEL SETTORE VITIVINICOLO. Palma Esposito. Responsabile nazionale settore vitivinicolo PAC POST 2013, I NUOVI SCENARI DEL SETTORE VITIVINICOLO Palma Esposito Responsabile nazionale settore vitivinicolo Principali novità per il vino nella PAC post 2013 e indicazioni temporali PAC post 2013,

Dettagli

Torino, lì 21 ottobre 2013. Alle imprese interessate. Loro Sedi. Oggetto: O.C.M. Vitivinicolo Misura investimenti Prossima Apertura bando 2013-2014.

Torino, lì 21 ottobre 2013. Alle imprese interessate. Loro Sedi. Oggetto: O.C.M. Vitivinicolo Misura investimenti Prossima Apertura bando 2013-2014. Corso Francia 329 10142 Torino Tel. 011 4343026 011 4345493 Fax 011 4349456 Confcooperative Piemonte Fedagri Corso Francia 329 10142 Torino www.piemonte.confcooperative.it/federazioni.htm www.gestcooper.itfederagro@gestcooper.it

Dettagli

L ATLANTE AMBIENTE SULLE PRATICHE AGRONOMICHE ECOSOSTENIBILI

L ATLANTE AMBIENTE SULLE PRATICHE AGRONOMICHE ECOSOSTENIBILI L ATLANTE AMBIENTE SULLE PRATICHE AGRONOMICHE ECOSOSTENIBILI Maggio 211 Pubblicazione realizzata con il contributo FEASR (Fondo europeo per l'agricoltura e lo sviluppo rurale) nell'ambito delle attività

Dettagli

Progetti Innovativi di Alternanza Scuola Lavoro SCHEDA DI LETTURA

Progetti Innovativi di Alternanza Scuola Lavoro SCHEDA DI LETTURA Progetti Innovativi di Alternanza Scuola Lavoro SCHEDA DI LETTURA Norme di riferimento - D.lgs.15 aprile 2005, n. 77, "Definizione delle norme generali relative all'alternanza scuola-lavoro, a norma dell'articolo

Dettagli

Le opportunità offerte dai nuovi PSR alla zootecnia biologica CREMONA 28 ottobre 2015 Flaminia Ventura Una misura dedicata la Misura 11 Agricoltura Biologica Aiuti a superficie per: Conversione alle pratiche

Dettagli

CONTINUA LA STRETTA DEL CREDITO PER LE IMPRESE DI COSTRUZIONI

CONTINUA LA STRETTA DEL CREDITO PER LE IMPRESE DI COSTRUZIONI Direzione Affari Economici e centro studi CONTINUA LA STRETTA DEL CREDITO PER LE IMPRESE DI COSTRUZIONI Dopo sei anni di continui cali nelle erogazioni per finanziamenti per investimenti in edilizia, anche

Dettagli

Outlook finanziario dell agricoltura europea

Outlook finanziario dell agricoltura europea Gian Luca Bagnara Outlook finanziario dell agricoltura europea I prezzi agricoli hanno colpito i titoli dei giornali negli ultimi cinque anni a causa della loro volatilità. Tuttavia, questa volatilità

Dettagli

La verifica della coerenza del nostro budget rispetto ai vincoli dei bandi o del finanziatore

La verifica della coerenza del nostro budget rispetto ai vincoli dei bandi o del finanziatore La verifica della coerenza del nostro budget rispetto ai vincoli dei bandi o del finanziatore Dopo aver quantificato economicamente le risorse necessarie ad implementare le azioni previste per raggiungere

Dettagli

DIREZIONE GENERALE POLITICHE AMBIENTALI, ENERGIA E CAMBIAMENTI CLIMATICI

DIREZIONE GENERALE POLITICHE AMBIENTALI, ENERGIA E CAMBIAMENTI CLIMATICI REGIONE TOSCANA DIREZIONE GENERALE POLITICHE AMBIENTALI, ENERGIA E CAMBIAMENTI CLIMATICI SETTORE ENERGIA, TUTELA DELLA QUALITA' DELL'ARIA E DALL'INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO E ACUSTICO Il Dirigente Responsabile:

Dettagli

Contenuti, modalità organizzative e procedure: problematiche aperte

Contenuti, modalità organizzative e procedure: problematiche aperte Il sistema di Consulenza aziendale per la PAC e lo Sviluppo rurale Contenuti, modalità organizzative e procedure: problematiche aperte 22 giugno 2005 Corte Benedettina, Legnaro PD W. Signora - Direzione

Dettagli

Ordinanza sugli aiuti finanziari per la custodia di bambini complementare alla famiglia

Ordinanza sugli aiuti finanziari per la custodia di bambini complementare alla famiglia Ordinanza sugli aiuti finanziari per la custodia di bambini complementare alla famiglia 861.1 del 9 dicembre 2002 (Stato 1 febbraio 2015) Il Consiglio federale svizzero, visto l articolo 9 della legge

Dettagli

Il rapporto strutturale sul sistema economico produttivo della provincia di Bologna

Il rapporto strutturale sul sistema economico produttivo della provincia di Bologna Il rapporto strutturale sul sistema economico produttivo della provincia di Bologna Gian Carlo Sangalli Presidente Camera di Commercio di Bologna IL SISTEMA ECONOMICO PRODUTTIVO BOLOGNESE E E IN UNA FASE

Dettagli

I principali risultati

I principali risultati FINANZA LOCALE: ENTRATE E SPESE DEI BILANCI CONSUNTIVI (COMUNI, PROVINCE E REGIONI). ANNO 2012 1 I principali risultati 1 Comuni Nel prospetto 1 sono riportati i principali risultati finanziari di competenza

Dettagli

LA PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA 2014-2020. Riccardo Banfi Milano - 10 settembre 2014

LA PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA 2014-2020. Riccardo Banfi Milano - 10 settembre 2014 LA PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA 2014-2020 Riccardo Banfi Milano - 10 settembre 2014 Programma Definizioni Ammissibilità della spesa Opzioni di semplificazione dei costi Sistemi di controllo Definizioni (1)

Dettagli

Garanzia Giovani PON Iniziativa Occupazione Giovani. Valentina Curzi

Garanzia Giovani PON Iniziativa Occupazione Giovani. Valentina Curzi Garanzia Giovani PON Iniziativa Occupazione Giovani Valentina Curzi Garanzia Giovani (2013) Raccomandazione del Consiglio (22/4/2013) Entro 4 mesi i giovani < 25 anni devono ricevere un offerta qualitativamente

Dettagli

Ins. La difficile governance della riforma PAC 2014-2020. Francesco Mantino. Il sistema rurale siciliano e la sfida 2020

Ins. La difficile governance della riforma PAC 2014-2020. Francesco Mantino. Il sistema rurale siciliano e la sfida 2020 La difficile governance della riforma PAC 2014-2020 Francesco Mantino Il sistema rurale siciliano e la sfida 2020 Palermo, 30 marzo 2015 Come cambia la governance delle politiche 2014-2020? Modifiche sostanziali

Dettagli

II.11 LA BANCA D ITALIA

II.11 LA BANCA D ITALIA Provvedimento del 24 marzo 2010. Regolamento recante la disciplina dell adozione degli atti di natura normativa o di contenuto generale della Banca d Italia nell esercizio delle funzioni di vigilanza bancaria

Dettagli

Infrastrutture verdi e greening in agricoltura: un ambito di contatto tra fondi SIE europei 2014-2020 e nuova PAC

Infrastrutture verdi e greening in agricoltura: un ambito di contatto tra fondi SIE europei 2014-2020 e nuova PAC Convegno CATAP Riflessi della nuova Politica Agricola Comune 2014-2020 sull ambiente e sul paesaggio in Italia. Roma, 19 giugno 2014 Infrastrutture verdi e greening in agricoltura: un ambito di contatto

Dettagli

Lo Sviluppo Rurale verso il 2020 Accordo / Contratto di partenariato

Lo Sviluppo Rurale verso il 2020 Accordo / Contratto di partenariato Lo Sviluppo Rurale verso il 2020 Accordo / Contratto di partenariato Comitato di Sorveglianza PSR 2007/2013 Olof S. Roma, 31 Maggio 2012 Indice 1. Il contesto della riforma 2. L approccio alla programmazione

Dettagli

Dal 2016, Dichiarazione IVA anche per gli agricoltori minimi, purché attivi

Dal 2016, Dichiarazione IVA anche per gli agricoltori minimi, purché attivi Periodico informativo n. 63/2015 Dal 2016, Dichiarazione IVA anche per gli agricoltori minimi, purché attivi Gentile Cliente, con la stesura del presente documento informativo intendiamo metterla a conoscenza

Dettagli

La Riforma Previdenziale introdotta dal Decreto Monti D.L. 6.12.2011, n 201

La Riforma Previdenziale introdotta dal Decreto Monti D.L. 6.12.2011, n 201 Vita e lavoro in Italia La Riforma Previdenziale introdotta dal Decreto Monti D.L. 6.12.2011, n 201 Un periodo ricco di trasformazioni Come spiega il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali sul

Dettagli