Approfondimenti al Bilancio di Sostenibilità 2013

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1 Approfondimenti al Bilancio di Sostenibilità 2013 Principali indicatori di sostenibilità

2 principali indicatori di sostenibilità Dati operativi U.M. Capacità in servizio totale 5.722, , ,19 MW e di cui: Potenza elettrica in servizio - termoelettrica 5.720, , ,20 MW e La potenza termoelettrica in servizio al 31 dicembre 2013 è variata rispetto al 2012, per la cessione della centrale di Taranto, per la dismissione di gruppi di produzione di Bolgiano connessi al revamping della centrale, oltre che per la dismissione formale di gruppi di produzione di vari siti, non più in esercizio da alcuni anni e ora destinati alla demolizione. Sale così dall 87% al 92,5% la potenza costituita da cicli combinati ad alta efficienza, pari a 6,094 MWh eq /tep nel 2012: la capacità è di tipo cogenerativo, installata in Italia. I gruppi sono soprattutto alimentati a gas naturale: due cicli combinati di Brindisi sono alimentati anche a gas da petrolchimico e uno di Ferrera Erbognone a syngas; le altre tipologie sono multi-combustibile. EniPower contribuisce alla sicurezza elettrica a livello nazionale, sostenendo i parametri di rete tipici (frequenza, etc) secondo la partecipazione al Piano di Riaccensione della Rete di Trasmissione Nazionale, definito e gestito da Terna in applicazione del Codice di Rete, che indica le procedure che consentono di ripristinare le normali condizioni di alimentazione delle utenze a seguito di un disservizio esteso (black out), al fine di minimizzare i disagi della popolazione. di cui: Potenza elettrica in servizio - fotovoltaico 2,018 3,919 9,989 MW e La capacità degli impianti fotovoltaici realizzati da EniPower in Italia - e di proprietà e gestione della stessa EniPower - è pari a 2 volte e mezzo il dato del 2012, grazie alla messa in servizio di due impianti fotovoltaici sulla ex-discarica fosfo-gessi di Gela (circa 5 MW), nel petrolchimico di Porto Torres (0,97 MW) e come potenziamento dell impianto pre-esistente nell impianto EniPower di Nettuno. Nel complesso, i 2.279,9 kw p degli impianti di Bari (Ente Fiera del Levante), Gela (Enimed) e Porto Torres vendono energia elettrica alla Rete di Trasmissione Nazionale, mentre gli altri 7.709,55 kw p sono destinati all autoconsumo di sito. Gas naturale Altri gas Olio combustibile / gasolio Altri combustibili tep 90,53% 92,10% 91,66% % tep 8,33% 7,15% 8,03% % tep 1,12% 0,75% 0,31% % tep 0,02% 0% 0% % Rispetto al 2012, il consumo totale di combustibili è in lieve diminuzione (-7,38%), in linea con la variazione della produzione equivalente. Il mix di combustibili di EniPower ha subito nel 2013 una forte discontinuità: l uso dell olio combustibile a basso tenore di zolfo (BTZ) è cessato completamente dall ottobre 2013, a seguito della cessione dello Stabilimento di Taranto, effetto che si è sommato alla dismissione dell olio combustibile a Livorno, in accordo alle prescrizioni dell Autorizzazione Integrata Ambientale. L olio combustibile ha quindi rappresentato solo lo 0,3% dell energia primaria consumata nel 2013, rispetto allo 0,74% del Tra gli altri prodotti petroliferi, si riduce marcatamente l utilizzo del gasolio (-54,4% rispetto al 2012, confermando il suo contributo minimale nel totale EniPower), fenomeno che sarà confermato negli anni a venire, in seguito alla cessione della centrale di Taranto; il dato del gasolio contiene anche 28 tep consumati dallo Stabilimento di Nettuno, anch essi in netta diminuzione (-34%) rispetto al 2012, in relazione alle prolungate fermate. Il GPL non è stato utilizzato negli assetti produttivi di Livorno, analogamente al 2012, a differenza del biennio A fronte di queste variazioni, invertendo il trend dell anno precedente, cresce del 4% l uso di gas petrolchimico a Brindisi e di gas di sintesi (syngas) a Ferrera Erbognone, mentre i gas derivati di raffineria non sono stati usati a Livorno, oltre che risultano dismessi con la cessione di Taranto. La quota di gas naturale impiegato è in lieve diminuzione rispetto al 2012 (91,7% rispetto a 92,1%). Acquisti di energia (elettrica e vapore) , , ,02 MWh Acquisti di energia (elettrica e vapore) , , ,12 tep 2 EniPower - Approfondimenti al Bilancio di Sostenibilità 2013

3 Si considerano gli acquisti di energia elettrica dalla Rete di Trasmissione Nazionale per i servizi ausiliari degli impianti fotovoltaici sul territorio (ad esempio, per il condizionamento delle cabine elettriche). Non sono inclusi gli acquisti di energia elettrica da parte di Nettuno (stabilimento e uffici) e della sede direzionale di San Donato Milanese, oltre che gli acquisti di energia elettrica da Eni per i servizi ausiliari degli impianti fotovoltaici sul territorio, perché si tratta di energia elettrica prodotta da EniPower. Si considerano gli acquisti di vapore per la produzione di energia elettrica effettuati a Brindisi dall impianto di cracking di Versalis, l acquisto di vapore da parte di Taranto dalla raffineria Eni Divisione Refining & Marketing, gli acquisti di vapore da parte di Ravenna e Ferrara, che effettua il vettoriamento per le società coinsediate Basell e Versalis. La trasformazione in tep considera 1 kwh = 0,187 x 10-3 tep, fattore indicato dall Autorità per l Energia Elettrica e il Gas per il mix di combustibili nazionale (rinnovabili e non). Il dato 2012 è stato revisionato, rispetto a quanto pubblicato nelle edizioni precedenti del Bilancio di Sostenibilità, in seguito alla rettifica del dato di acquisto di energia elettrica relativo agli impianti fotovoltaici. Indice di indisponibilità medio n.d. 1,5 3,7 % L indice di indisponibilità medio (numero di ore di blocco impianto rispetto alle ore solari) nel 2013 è stato superiore al 2012, senza modificare l ottimo livello della disponibilità a produrre del parco di generazione EniPower, che si mantiene su livelli di eccellenza. Energia elettrica prodotta , , ,92 MWh La serie storica del biennio è stata revisionata, rispetto a quanto pubblicato nelle edizioni precedenti del Bilancio di Sostenibilità, secondo quanto commentato alla voce Energia elettrica prodotta - generazione termoelettrica. di cui: Energia elettrica prodotta - generazione termoelettrica , , ,80 MWh La produzione lorda di energia elettrica da impianti termoelettrici è diminuita nel 2013 del 10,6% rispetto al 2012 (escludendo Taranto in entrambi gli anni, la variazione è del -10,4%, data la sua ridotta incidenza sul totale). La diminuzione è dovuta soprattutto a effetti di mercato (fermate opportunistiche connesse al prezzo dell energia elettrica), cui si aggiunge l effetto delle major inspection (manutenzioni generali di circa 35 giorni) e delle accidentalità occorse ad alcuni impianti di Ferrera Erbognone e Mantova. La serie storica del biennio è stata revisionata, rispetto a quanto pubblicato nelle edizioni precedenti del Bilancio di Sostenibilità, per allineare il dato alla rettifica già effettuata lo scorso anno sul tipo di dato di vapore rilevato per lo stabilimento di Livorno: viene decurtata l energia elettrica prodotta con parte del vapore prodotto dalle caldaie, contabilizzato dallo scorso anno al posto del vapore distribuito. di cui: Energia elettrica prodotta - generazione fotovoltaica 675, , ,12 MWh La produzione di energia elettrica da fonte fotovoltaica è raddoppiata nel 2013 rispetto al 2012, grazie al primo anno intero di esercizio dell impianto nella Raffineria di Gela e dell impianto nel petrolchimico di Ravenna, oltre che grazie all entrata in servizio nel settembre 2013 dell impianto sull ex-discarica fosfo-gessi di Gela. Il dato del 2012 è stato revisionato, rispetto a quanto pubblicato nello scorso Bilancio di Sostenibilità. Vapore tecnologico prodotto t Il vapore tecnologico prodotto dalle centrali EniPower nel 2013 presenta una diminuzione rispetto al 2012 del -5,9%, in relazione ai minori ritiri di vapore dei clienti di sito. Acqua surriscaldata prodotta m 3 La centrale di trigenerazione di Bolgiano fornisce acqua surriscaldata alla rete di teleriscaldamento della città di San Donato Milanese, a servizio di utenze civili della città e anche delle utenze del Centro Direzionale Eni (tra cui gli uffici di EniPower). L energia termica associata e l energia elettrica sono cedute in tolling a EniServizi. Tenendo conto delle profonde trasformazioni in corso negli assetti impiantistici, con il progetto di ammodernamento e ripotenziamento della centrale, l energia prodotta e distribuita rimangono sostanzialmente invariate nel 2013 (la produzione cresce dell 1,8% rispetto al 2012). I dati sono presentati in m 3, a differenza di quanto pubblicato nelle edizioni precedenti del Bilancio di Sostenibilità: la serie storica del biennio è stata quindi revisionata. Energia totale netta prodotta GJ La serie storica del biennio è stata revisionata, per incorporare anche l energia fotovoltaica prodotta. 3 EniPower - Approfondimenti al Bilancio di Sostenibilità 2013

4 Economico-finanziari U.M. Conto Economico e Stato Patrimoniale I risultati economico-finanziari esposti nel presente Bilancio di Sostenibilità sono estrapolati dal Bilancio di Esercizio di EniPower SpA: nel testo del Bilancio, si da menzione separata dei risultati delle due società controllate EniPower Mantova SpA e S.E.F. Srl. I dati sono espressi in accordo ai principi contabili internazionali IFRS. La serie storica è stata revisionata, rispetto a quanto pubblicato nelle edizioni precedenti del Bilancio di Sostenibilità, in cui apparivano dati aggregati di EniPower e controllate in ottica di contributo al Gruppo Eni. Ricavi 920, ,81 962,81 mln Margine Operativo Lordo 198,96 233,71 241,44 mln Risultato Operativo Netto 82,67 123,94-93,18 mln Risultato netto 69,50 77,15-49,62 mln Patrimonio netto 1.198, , ,58 mln Capitale Investito Netto (CIN) 1.436, , ,09 mln Indebitamento finanziario netto 237,22 148,55 185,51 mln ROI (Return On Investment) 5,62 8,68-7,17 - ROS (Return On Sales) 8,98 11,84-9,68 - Valore economico direttamente generato 1.419, , ,26 mln Valore economico direttamente distribuito 1.253, , ,64 mln Utili non distribuiti 165,67 155,56 345,62 mln Spese salute, sicurezza e ambiente Come avvenuto per il 2012 per gli investimenti, le spese sono state estratte dalla banca dati unica Eni (New Investment Control Eni). A partire dall esercizio 2013, per le spese correnti è stato avviato un sistema di registrazione e consuntivazione basato sul presupposto che la pianificazione e la consuntivazione delle stesse avvenga non più sui centri di costo, ma su commessa (WBS), dettagliandole secondo le finalità di spesa richieste da Eni. Il sistema è entrato in operatività nel secondo semestre dell anno, per cui per il consuntivo 2013 si è utilizzato un metodo misto e una parte della consuntivazione è stata effettuata dai siti previo coordinamento da parte della funzione HSEQ di sede, che ha fornito un file di correlazione tra i dati come gestiti dai siti sugli strumenti di contabilità aziendali e le tipologie/finalità previste dalla classificazione della banca dati HSE di Eni. Le spese correnti HSE così classificate sono state trasmesse alla funzione Pianificazione e Controllo deputata al caricamento nei sistemi amministrativi societari, garantendo pertanto, per queste voci di costo, coerenza tra i valori pubblicati nel Bilancio d esercizio e nel Bilancio di Sostenibilità. Tra i costi HSE rendicontati nel Bilancio di Sostenibilità, sono incluse anche quelle voci di spesa che, pur facendo parte delle commesse di investimento dei cicli combinati, hanno comunque valenza ambientale (ad esempio, monitoraggi ambientali e operazioni di bonifica). Spese e investimenti sicurezza k Indice di spese sicurezza 5,20 11,72 10,18 k /n. dipendenti Spese e investimenti salute k Indice di spese salute 0,71 0,63 0,71 k /n. dipendenti Spese e investimenti ambientali k Indice di spese ambientali k /n. siti produttivi Spese e investimenti HSE k 4 EniPower - Approfondimenti al Bilancio di Sostenibilità 2013

5 Indotto Il calcolo dell indotto generato da EniPower è effettuato a partire dai dati del procurato della Società, cioè le spese dirette sostenute da EniPower verso altre imprese, ripartite per principali macro-settori di attività economica, secondo la classificazione ISTAT dei settori ATECO. I dati risultanti sono elaborati attraverso le tavole input-output simmetriche ISTAT, derivate dalla rielaborazione delle tavole fonti e impieghi. Tale tabella riproduce la struttura macroeconomica del Paese, suddividendola con il dettaglio della prima disaggregazione dei macro-settori ATECO: in tal modo, essa riproduce in maniera sintetica le relazioni esistenti fra i differenti settori di attività economica, calcolandone gli effetti reciproci. Inserendo i dati del procurato nella tabella, si calcolano gli effetti che tale valore economico genera a livello di sistema produttivo. Totale n.d. n.d di cui: Prodotti chimici e fibre artificiali n.d. n.d di cui: Prodotti metallici, eccetto macchine e apparecchi n.d. n.d di cui: Macchine e apparecchi meccanici n.d. n.d di cui: Macchine e apparecchi elettrici n.a.c. n.d. n.d di cui: Apparecchi medicali, di precisione, strumenti ottici n.d. n.d di cui: Energia elettrica, gas e vapore n.d. n.d di cui: Costruzioni n.d. n.d di cui: Attività professionali n.d. n.d di cui: Smaltimento rifiuti, fognature e servizi similari n.d. n.d di cui: Altri servizi n.d. n.d di cui: Altro n.d. n.d EniPower - Approfondimenti al Bilancio di Sostenibilità 2013

6 Persone U.M. Indice di frequenza infortuni dipendenti (compresi in itinere ) 5,26 2,08 2,24 Il dato relativo al 2012 è stato revisionato, rispetto a quanto pubblicato nelle edizioni precedenti del Bilancio di Sostenibilità, per errata corrige. Indice di frequenza infortuni dipendenti (non compresi in itinere ) 2,10 0,00 1,12 Indice di gravità infortuni dipendenti (compresi in itinere ) 0,237 0,243 0,062 Indice di gravità infortuni dipendenti (non compresi in itinere ) 0,178 0,117 0,028 Indice di frequenza infortuni contrattisti 4,64 3,07 1,79 Indice di gravità infortuni contrattisti 0,350 0,061 0,052 Tasso nuove assunzioni uomini n.d. 0,009 0,000 Tasso nuove assunzioni donne n.d. 0,000 0,002 Tasso nuove assunzioni nord n.d. 0,005 0,002 Tasso nuove assunzioni centro n.d. 0,003 0,000 Tasso nuove assunzioni sud n.d. 0,000 0,000 Tasso nuove assunzioni under 30 n.d. 0,009 0,000 Tasso nuove assunzioni n.d. 0,000 0,002 Tasso nuove assunzioni n.d. 0,000 0,000 Tasso nuove assunzioni n.d. 0,000 0,000 Tasso nuove assunzioni over 60 n.d. 0,000 0,000 Tasso uscite uomini n.d. 0,023 0,015 Tasso uscite donne n.d. 0,002 0,000 Tasso uscite nord n.d. 0,014 0,010 Tasso uscite centro n.d. 0,001 0,002 Tasso uscite sud n.d. 0,000 0,004 Tasso uscite under 30 n.d. 0,002 0,000 Tasso uscite n.d. 0,002 0,002 Tasso uscite n.d. 0,003 0,000 Tasso uscite n.d. 0,01 0,008 Tasso uscite 60 n.d. 0,007 0,006 6 EniPower - Approfondimenti al Bilancio di Sostenibilità 2013

7 Ambiente U.M. Efficienza energetica Il dato 2013 consolida il contributo di Taranto dal 1 gennaio 2013 al 30 settembre 2013 Indicatore di efficienza energetica rispetto ai tep consumati 6,057 6,065 5,844 MWh eq / tep Il dato è valutato sulla base dell energia equivalente totale prodotta e dell energia primaria consumata. Il primo dato deriva dalla somma dell energia elettrica e del vapore tecnologico prodotto trasformato in Megawattora equivalenti, cioè come energia elettrica equivalente che sarebbe potenzialmente ottenibile dal vapore stesso (che è in realtà utilizzato in altri processi produttivi), indicata con il suffisso eq : ciò si rende necessario perché l energia termica posseduta dal vapore prodotto non è infatti completamente sfruttabile come lavoro utile. Nella valutazione del dato complessivo di energia generata, utilizzato per la valutazione di indicatori di performance ambientale, non è invece inserita l acqua surriscaldata prodotta dalla centrale di cogenerazione di Bolgiano, che non può essere sfruttata in alcun modo per produrre energia elettrica: in questo modo, si assicura di presentare indici paragonabili ai competitor termoelettrici. La diminuzione rispetto al 2012 deriva da eventi imprevisti e dall installazione dei catalizzatori CO. Nel primo ambito, si segnala: a Ferrera Erbognone, una lunga fermata del primo ciclo combinato per accidentalità ha comportato la marcia preponderante nel corso dell anno del secondo gruppo di produzione e soprattutto del terzo, caratterizzato da una minore taglia e dall alimentazione a syngas e quindi da minore rendimento del ciclo combinato e maggiore contenuto di carbonio nel combustibile; a Mantova, è stato fermo per accidentalità il primo ciclo combinato. Ferrara è l esempio di marcia di un ciclo combinato dotato di catalizzatore CO, installato nel novembre 2012: il minimo tecnico della turbina a gas è minore che in precedenza, provocando la riduzione del rendimento complessivo. La serie storica delle due categorie di indici di emissione del biennio è stata revisionata, rispetto a quanto pubblicato nelle edizioni precedenti del Bilancio di Sostenibilità, a seguito della revisione descritta per l energia elettrica prodotta - generazione termoelettrica. Efficienza netta media di generazione 49,91% 50,06% 47,84% % La serie storica delle due categorie di indici di emissione del biennio è stata revisionata, rispetto a quanto pubblicato nelle edizioni precedenti del Bilancio di Sostenibilità, a seguito della revisione descritta per l energia elettrica prodotta - generazione termoelettrica. Risparmio energetico annuo - produzione fotovoltaica 149,58 656, ,26 tep Il dato è valutato per gli impianti fotovoltaici di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile realizzati da EniPower in Italia - e di proprietà e gestione della stessa EniPower: nel 2013, si registra il primo anno intero di esercizio dell impianto nella Raffineria di Gela e dell impianto nel petrolchimico di Ravenna, oltre all entrata in servizio nel settembre 2013 dell impianto sull ex-discarica fosfo-gessi di Gela. Il risparmio energetico annuo è calcolato moltiplicando la produzione in MWh per il fattore 0,187 tep/mwh previsto dal Ministero dell Ambiente. Il dato del 2012 è stato revisionato, rispetto a quanto pubblicato nello scorso Bilancio di Sostenibilità. Titoli di Efficienza Energetica - Certificati di tipo II attestanti riduzioni dei consumi finali di gas naturale Titoli di Efficienza Energetica - Certificati di tipo III attestanti riduzioni dei consumi finali di altri combustibili (olio combustibile) vedi nota vedi nota n. - vedi nota vedi nota n. Il dato 2011 è ora noto, rispetto a quanto pubblicato nello scorso Bilancio di Sostenibilità, a seguito dell approvazione da parte del GSE dei Certificati Bianchi riferiti agli usi finali dell energia termica a Ferrara. Per il 2012, è stata inviata la richiesta di un totale di titoli di tipo II, di cui si è in attesa dell approvazione da parte del GSE. EniPower non è distributore finale di energia e non è quindi soggetta all obbligo di produrre e/o acquistare Certificati Bianchi, ma è impegnata nel valorizzare il risparmio energetico associato ai propri progetti attraverso la ESCO (Energy Service Company) Eni Divisione Gas&Power: la scelta è volta a garantire efficacia nella gestione del processo, dato che Eni opera sul tema anche per terzi, anche se EniPower potrebbe essere nominata ESCO, in quanto dotata di un Energy Manager. Eni Divisione Gas&Power ha la titolarità dei Certificati, per cui riconosce un corrispettivo a EniPower all interno del contratto di tolling. La relazione tecnica iniziale predisposta da EniPower contiene i parametri per determinare l efficienza energetica sulla base della produzione di vapore ed è la scheda di calcolo approvata dall Autorità per l Energia Elettrica e il Gas: in seguito, di anno in anno, EniPower fornisce il dato di produzione di vapore di interesse e l AEEG, sulla base della comunicazione così effettuata da Eni Divisione Gas&Power (all AEEG stessa e all ENEA), riconosce il corrispondente numero di titoli. Emissioni in atmosfera - gas a effetto serra - CO 2, CH 4, N 2 O Il dato 2013 consolida il contributo di Taranto dal 1 gennaio 2013 al 30 settembre 2013 Emissioni in atmosfera di CO 2 dirette soggette a Emission Trading t 7 EniPower - Approfondimenti al Bilancio di Sostenibilità 2013

8 Le emissioni di gas serra di EniPower risultano essenzialmente legate alla combustione negli impianti termoelettrici, che determina l inclusione dei siti produttivi nel Sistema europeo di Emission Trading. A fronte di una diminuzione del consumo di combustibili del 7,38% rispetto al 2012, le emissioni di CO 2 dirette soggette a ETS diminuiscono del 9,6%. Tale riduzione deriva dalla combinazione della marcia degli impianti, in funzione delle fermate opportunistiche (assetti dettati dal mercato elettrico e dalle indisponibilità di rete) e degli eventi imprevisti che possono comportare la marcia di impianti caratterizzati da minor rendimento. Le determinazioni delle emissioni di CO 2 sono compiute da personale opportunamente formato secondo la normativa Emission Trading, che garantisce un elevata accuratezza dei dati, e certificata da ente indipendente per ciascun sito produttivo. In particolare, i dati previsti di emissione sono essenziali sia nelle valutazioni di posizionamento in termini di surplus o deficit di quote di emissione, sia in quelle di possibili progetti di abbattimento. I trattamenti superficiali per la produzione delle celle fotovoltaiche non rilasciano invece gas a effetto serra e lo Stabilimento di Nettuno non è soggetto a Emission Trading. Indice di emissione in atmosfera di CO 2 0,406 0,401 0,406 kg CO 2 / kwh eq L indice di emissione di CO 2 della generazione termoelettrica di EniPower aumenta dell 1% rispetto al Gli effetti negativi che incidono sulla variazione riguardano gli eventi imprevisti e l installazione dei catalizzatori CO. Nel primo ambito, si segnala: a Ferrera Erbognone, una lunga fermata del primo ciclo combinato per accidentalità ha comportato la marcia preponderante nel corso dell anno del secondo gruppo di produzione e soprattutto del terzo, caratterizzato da una minore taglia e dall alimentazione a syngas e quindi da minore rendimento del ciclo combinato e maggiore contenuto di carbonio nel combustibile; a Mantova, è stato fermo per accidentalità il primo ciclo combinato. Ferrara è l esempio di marcia di un ciclo combinato dotato di catalizzatore CO, installato nel novembre 2012: il minimo tecnico della turbina a gas è minore che in precedenza, provocando la riduzione del rendimento complessivo. Viceversa, gli effetti positivi che tendono a ridurre l indice di emissione si riferiscono alla variazione del mix di combustibili e ad alcuni assetti impiantistici. Nel primo ambito, l uso dell olio combustibile BTZ è cessato completamente dall ottobre 2013, a seguito della cessione dello Stabilimento di Taranto, effetto che si è sommato alla dismissione dell olio combustibile a Livorno, in accordo alle prescrizioni dell Autorizzazione Integrata Ambientale. Tra gli assetti impiantistici, a Ravenna, a differenza del 2012, non ha mai prodotto il ciclo combinato di taglia più piccola e quindi minor rendimento. L emissione specifica di CO 2 della produzione termoelettrica nel 2012 è inferiore di circa 1/4 al dato medio italiano degli impianti termoelettrici (pari a circa 0,53 tco 2 / MWh, fonte Ministero dell Ambiente), garantita dal binomio cicli combinati cogenerativi a elevato rendimento medio - gas naturale (fonte fossile la cui combustione genera la minor quantità di anidride carbonica a parità di energia fornita, 2,35 tco 2 /tep). La serie storica delle due categorie di indici di emissione del biennio è stata revisionata, rispetto a quanto pubblicato nelle edizioni precedenti del Bilancio di Sostenibilità, a seguito della revisione descritta per l energia elettrica prodotta - generazione termoelettrica. Emissioni in atmosfera di CO 2 dirette totali t Comprendono le emissioni di CO 2 dirette soggette a Emission Trading e il contributo minimale delle emissioni di CO 2 derivanti dal trasporto dei dipendenti mediante mezzi aziendali (motori a combustione interna delle automobili, stima con fattori di letteratura) e le emissioni trascurabili da sfiati. Emissioni in atmosfera di CH 4 dirette t Le emissioni di metano sono connesse principalmente a fenomeni di combustione incompleta e sono stimate sulla base di fattori di letteratura secondo metodologie internazionali, generando un trend di emissione tendenzialmente allineato con le emissioni di CO 2. In generale, le perdite di CH 4 dalle tubazioni di adduzione del gas naturale sono un dato irrilevante per EniPower: ad ogni modo, nella quasi totalità dei siti operativi, sono state introdotte campagne periodiche di monitoraggio delle emissioni fuggitive di metano dalle linee di adduzione agli impianti, in accordo alle prescrizioni delle Autorizzazioni Integrate Ambientali. Emissioni in atmosfera di N 2 O dirette t Le emissioni di protossido d azoto sono connesse a fenomeni di combustione incompleta e sono stimate sulla base di fattori di letteratura secondo metodologie internazionali, generando un trend di emissione tendenzialmente allineato con le emissioni di CO 2. Emissioni in atmosfera di CO 2 dirette equivalenti t Le emissioni scope 1 comprendono le emissioni in atmosfera di CO 2 dirette totali e le emissioni di CH 4 e N 2 O. Emissioni in atmosfera indirette di CO 2 equivalente t CO 2eq Le emissioni indirette di CO 2 e di CH 4 scope 2 sono stimate sulla base del fattore di emissione associato al mix di combustibili che alimenta la Rete di Trasmissione elettrica Nazionale e rappresentano un impatto associato all importazione di energia elettrica e di vapore prodotti all esterno del perimetro aziendale. Le emissioni associate agli acquisti di energia da società Eni pesano nel 2012 per il 94% del totale delle emissioni indirette scope 2. Tali emissioni si riferiscono all acquisto di vapore per la produzione di energia elettrica effettuato a Brindisi dall impianto di cracking di Versalis e all acquisto di vapore da parte di Taranto dalla raffineria Eni Divisione Refining & Marketing. Non sono inclusi gli acquisti di energia elettrica e calore prodotti da EniPower. Questo è il caso degli acquisti di energia elettrica da parte di Nettuno (stabilimento e uffici), della sede direzionale di San Donato Milanese e dei servizi ausiliari di alcuni impianti fotovoltaici sul territorio (ad esempio, per il condizionamento delle cabine elettriche), oltre agli acquisti di calore della sede direzionale di San Donato Milanese. Le emissioni associate agli acquisti di energia dall esterno di Eni pesano nel 2012 per il 6% del totale delle emissioni indirette scope 2. Tali emissioni si riferiscono agli acquisti di energia elettrica dalla Rete di Trasmissione Nazionale per i servizi ausiliari di alcuni impianti fotovoltaici sul territorio (ad esempio, per il condizionamento delle cabine elettriche), ad acquisti di vapore da parte di Ravenna e Ferrara, che effettua il vettoriamento per le società coinsediate Basell e Versalis. La serie storica del biennio è stata revisionata, rispetto a quanto pubblicato nelle edizioni precedenti del Bilancio di Sostenibilità, in seguito alla rettifica del dato 2012 di acquisto di energia elettrica relativo agli impianti fotovoltaici e dei dati di calore acquisito dalla sede di San Donato Milanese. Emissioni di CO 2 equivalente riferite alle trasferte di lavoro dei dipendenti n.d t CO 2eq 8 EniPower - Approfondimenti al Bilancio di Sostenibilità 2013

9 Le emissioni scope 3 includono le emissioni derivanti dal trasporto dei dipendenti durante le attività lavorative e mediante mezzi operati da terze parti (le emissioni derivanti dal trasporto dei dipendenti mediante mezzi aziendali in leasing sono contabilizzate nella precedente categoria Emissioni in atmosfera di CO 2 dirette totali ). Eni è attenta alla riduzione delle trasferte dei dipendenti tra le diverse sedi di lavoro e ha sviluppato strumenti alternativi con l obiettivo di apprezzare una diminuzione dell impatto delle proprie attività in termini di emissioni di gas serra associate, ad esempio potenziando i sistemi di video/web conferencing. Le emissioni derivanti dal trasporto dei dipendenti da casa al lavoro non sono al momento contabilizzate, perché non ritenute rilevanti per il business, perché sono ipotizzati viaggi di media/lunga percorrenza su ferrovia (escludendo ad es. treni per pendolari, tram e metropolitane) e anche a causa della complessità di raccolta di tali dati. Su questo fronte, Eni promuove una serie di iniziative che favoriscono la mobilità sostenibile dei dipendenti (es.: navette aziendali per i collegamenti dall ufficio ai mezzi pubblici e agli aeroporti, convenzioni per l acquisto degli abbonamenti ai trasporti pubblici, car/bike sharing, ecc.). Le emissioni sono generate dall utilizzo dei combustibili fossili nei mezzi di trasporto, quindi sono incluse le emissioni di CO 2, CH 4 e N 2 O generate dalla combustione. Il calcolo viene eseguito per ciascun passeggero, moltiplicando la distanza percorsa per il fattore di emissione specifico per ciascuna tipologia di mezzo (aereo, treno, automobile ecc.). I dati di attività necessari al calcolo delle emissioni annuali da viaggi di lavoro sono raccolti a partire dai database aziendali, utilizzati per la gestione delle trasferte di lavoro di personale dirigente e non-dirigente. Tali sistemi sono gestiti dall ufficio di amministrazione del personale. Emissioni in atmosfera - gas a effetto serra - gas fluorurati Il dato 2013 consolida il contributo di Taranto dal 1 gennaio 2013 al 30 settembre I gas fluorurati hanno un elevato potenziale di effetto serra, mentre risultano innocui per lo strato di ozono, essendo totalmente privi di cloro. I gas fluorurati sono regolamentati in modo stringente a livello internazionale su contenimento, uso, etichettatura, recupero e smaltimento: obiettivi sono limitarne drasticamente l uso e prevenirne il rilascio in atmosfera. Emissioni in atmosfera di SF 6 177,6 221,8 0,0 kg Le emissioni di EsaFluoruro di Zolfo sono valutate attraverso l eventuale necessità di reintegro della sostanza utilizzata come isolante elettrico nei montanti e nelle sbarre delle sottostazioni, nei trasformatori di tensione e corrente, negli interruttori di alta tensione e negli interruttori degli alternatori delle turbine (il personale deputato di stabilimento effettua periodici controlli sulla corretta conservazione delle apparecchiature). Nello Stabilimento di Nettuno non è presente Esafluoruro di Zolfo. Al 30 settembre 2013, in EniPower erano presenti poco più di 16 t di SF 6, concentrati soprattutto a Mantova (36,3% del totale) e Ravenna (26,0%), seguite da Ferrera Erbognone (15,3%), Brindisi (9,8%), Ferrara (8,2%) e Taranto (2,9%), a fronte di minori quantità a Bolgiano e Livorno. L uscita di Taranto dal perimetro aziendale al 30 settembre 2013 di conseguenza non modifica sensibilmente i pesi relativi, portando il totale a 15,6 t di SF 6. L aumento del 13% rispetto al 2012 (compresa Taranto) è dovuto in primo luogo all installazione a Ferrera Erbognone del PASS (Plug And Switch System) di connessione al Green Data Center di Eni, modulo ibrido che combina l apparecchiatura tradizionale isolata in aria (AIS) con un apparecchiatura blindata isolata in gas SF 6 (GIS). A questo, si aggiungono le nuove apparecchiature di una sottostazione a Ferrara e gli esiti della revisione del censimento di Bolgiano. Il sistema di misurazione dei rabbocchi gas di Ravenna ha evidenziato nel 2013 la necessità di un reintegro di 64 kg, cui si aggiungono reintegri di 60,2 kg a Mantova, 11 kg a Brindisi e di 1,7 kg a Ferrara. Emissioni in atmosfera di HFC 149,0 74,7 R134A - Apparecchiatura di condizionamento kg I siti EniPower proseguono le azioni di sostituzione, negli impianti di condizionamento, dei fluidi precedenti con gas frigorigeni a tutela dell ozono stratosferico. A Nettuno, è ora operativo un nuovo impianto contenente 175 kg di R134a, in sostituzione del vecchio impianto contenente freon R22. Il dato di HFC del 2013 (compresa Taranto) è, quindi, maggiore del 4,1% rispetto al Al 30 settembre 2013, in EniPower erano presenti circa 4,2 t di HFC, di cui il 23,5% a Ferrera Erbognone, il 21,3% a Brindisi, il 14,6% a Ravenna, il 14,5% a Ferrara, l 11,8% a Mantova, oltre a minori quantità negli altri siti. L uscita di Taranto dal perimetro aziendale al 30 settembre 2013 non modifica sensibilmente i pesi relativi, portando il totale a circa 4 t. Le emissioni di IdroFluoroCarburi possono verificarsi a seguito di eventuali perdite da apparecchiature di condizionamento degli ambienti di lavoro e negli impianti di refrigerazione a servizio di cabine elettriche (il personale deputato di stabilimento effettua periodici controlli sulla corretta conservazione delle apparecchiature). Nel 2013, sono stati reintegrati complessivamente 375,5 kg di gas, in prevalenza R134a: le emissioni di CO 2 equivalenti relative alle perdite sono quindi relative al gas con il minore fattore di riscaldamento globale. Emissioni in atmosfera di PFC kg Negli stabilimenti EniPower non sono presenti PerFluoroCarburi. Emissioni in atmosfera - gas a effetto serra Il dato 2013 consolida il contributo di Taranto dal 1 gennaio 2013 al 30 settembre Emissioni in atmosfera di gas serra, da combustione e no, dirette=co t CO totali+ch 4 +N 2 O+SF 6 +HFC+PFC e indirette=co 2 +CH 2eq 4 Il dato del 2012 contiene le emissioni di CO 2 equivalente scope 1 e scope 2 e non anche le emissioni scope 3 riferiti alle trasferte di lavoro dei dipendenti. La serie storica del biennio è stata revisionata, rispetto a quanto pubblicato nelle edizioni precedenti del Bilancio di Sostenibilità, a seguito di rettifiche sui dati di acquisto di energia elettrica. 9 EniPower - Approfondimenti al Bilancio di Sostenibilità 2013

10 Indice di emissione in atmosfera di gas serra, da combustione e no, dirette e indirette, riferito all energia totale netta prodotta con generazione da combustibile fossile 0,437 0,423 0,428 kg CO 2 / kwh eq La serie storica del biennio è stata revisionata, rispetto a quanto pubblicato nelle edizioni precedenti del Bilancio di Sostenibilità, a seguito della rettifica descritta alla voce precedente. Indice di emissione in atmosfera di gas serra, da combustione e no, dirette e indirette, riferito all energia totale netta prodotta con generazione da combustibile fossile e da fonte rinnovabile 0,427 0,414 0,418 kg CO 2 / kwh eq La serie storica del biennio è stata revisionata, rispetto a quanto pubblicato nelle edizioni precedenti del Bilancio di Sostenibilità, a seguito della rettifica descritta alle voci precedenti. Indice di emissione in atmosfera di gas serra, da combustione e no, dirette e indirette, riferito all energia totale netta prodotta con generazione da combustibile fossile, da fonte rinnovabile e da acquisti esterni di energia elettrica 0,400 0,396 0,399 kg CO 2 / kwh eq La serie storica del biennio è stata revisionata, rispetto a quanto pubblicato nelle edizioni precedenti del Bilancio di Sostenibilità, a seguito della rettifica descritta alle voci precedenti. Emissioni in atmosfera - inquinanti locali - settore termoelettrico Secondo la politica EniPower, l opportuna scelta dei combustibili riduce all origine la produzione di sostanze nocive per l atmosfera: in risposta alle modifiche di esercizio degli impianti, richieste dal mercato elettrico, e in risposta alle prescrizioni delle Autorizzazioni Integrate Ambientali, sono stati inseriti anche ulteriori sistemi di abbattimento delle emissioni: i catalizzatori CO (installati su due cicli combinati presenti a Ferrara e Ferrera Erbognone, oltre che su un ciclo combinato con caldaia con post-combustione di Livorno) e il sistema catalitico di abbattimento (SCR) nella caldaia di riserva di Mantova. Le emissioni in atmosfera sono ricavate da monitoraggi in continuo degli effluenti gassosi e/o da bilanci di massa basati sull analisi dei combustibili. Il dato 2013 consolida il contrbuto di Taranto dal 1 gennaio 2013 al 30 settembre Emissioni in atmosfera di NO x t Indice di emissione in atmosfera di NO x (su produzione lorda) 0,163 0,156 0,158 g NO x / kwh eq Indice di emissione in atmosfera di NO x (su produzione netta) 0,167 0,160 0,162 g NO x / kwh eq Le emissioni si riferiscono a tutte le condizioni di esercizio degli impianti, sia in avviamento e fermata, sia a regime. Il monitoraggio specifico del contributo dei transitori è in via di sviluppo presso i siti, secondo l Autorizzazione Integrata Ambientale, e assume ora un maggior rilievo per la maggior incidenza delle fasi di avviamento e fermata, ma non è mai stato escluso dal perimetro di rendicontazione. Mantova ha sostituito dall inizio del 2013, con la misura effettuata con apposito sistema di monitoraggio in continuo (SME), la precedente stima delle emissioni di NO x nei transitori, effettuata sulla base di una campagna di monitoraggio condotta durante una fermata e un avviamento, oltre che del numero complessivo di tali eventi. Ferrera Erbognone ha avviato il monitoraggio dei transitori dal maggio 2013, con la misura effettuata con lo SME. Le emissioni di NO x nel 2013 diminuiscono del 9,6% rispetto al Le emissioni delle fasi di transitorio hanno un rilievo minimale (0,3% delle emissioni complessive). Nelle centrali a ciclo combinato, i risultati in termini di emissioni derivano dalla combinazione dell andamento delle produzioni, degli effetti positivi dei VeLoNO x e degli effetti negativi delle fermate opportunistiche (assetti dettati dal mercato elettrico e dalle indisponibilità di rete) e degli eventi imprevisti che possono comportare la marcia di impianti non dotati della stessa tecnologia: a Ferrera Erbognone, una lunga fermata del primo ciclo combinato per accidentalità ha comportato la marcia preponderante nel corso dell anno del secondo gruppo di produzione e soprattutto del terzo, caratterizzato dall alimentazione anche a syngas, per cui non è disponibile a oggi una tecnologia adatta allo sviluppo di bruciatori VeLoNO x ; a Mantova, è stato fermo per accidentalità il primo ciclo combinato; a Brindisi, i cicli combinati alimentati anche a gas petrolchimico, per cui non è disponibile a oggi una tecnologia adatta allo sviluppo di bruciatori VeLoNO x, non effettuano fermate opportunistiche. A Bolgiano (che si trova nella fase di transizione tra il vecchio e il definitivo assetto impiantistico), grazie a una serie di interventi strutturali e all ottimizzazione degli assetti produttivi, nel triennio , è stato possibile traguardare una riduzione delle emissioni di NO x, tale per cui la media del triennio in oggetto è risultata inferiore del 65% rispetto al valore consuntivato nel La serie storica delle due categorie di indici di emissione del biennio è stata revisionata, rispetto a quanto pubblicato nelle edizioni precedenti del Bilancio di Sostenibilità, a seguito della revisione descritta per l energia elettrica prodotta - generazione termoelettrica. Emissioni in atmosfera di CO t Indice di emissione in atmosfera di CO (su produzione lorda) 0,034 0,024 0,024 g CO/kWh eq Indice di emissione in atmosfera di CO (su produzione netta) 0,035 0,024 0,025 g CO/kWh eq 10 EniPower - Approfondimenti al Bilancio di Sostenibilità 2013

11 Le emissioni di CO si riferiscono a tutte le condizioni di esercizio degli impianti, sia in avviamento e fermata, sia a regime. Il monitoraggio specifico del contributo dei transitori è in via di sviluppo presso i siti, secondo l Autorizzazione Integrata Ambientale, e assume ora un maggior rilievo per la maggior incidenza delle fasi di avviamento e fermata, ma non è mai stato escluso dal perimetro di rendicontazione. Mantova ha sostituito dall inizio del 2013, con la misura effettuata con apposito sistema di monitoraggio in continuo (SME), la precedente stima delle emissioni di CO nei transitori, effettuata sulla base di una campagna di monitoraggio condotta durante una fermata e un avviamento, oltre che del numero complessivo di tali eventi. Ferrera Erbognone ha avviato il monitoraggio dei transitori dal maggio 2013, con la misura effettuata con lo SME. Le emissioni di CO nel 2013 diminuiscono nel complesso del 9% rispetto al 2012, per effetto dell andamento delle produzioni, dell azione svolta dai catalizzatori CO e dalle condizioni di marcia dettate dalle opportunità di mercato e dalle indisponibilità di rete. Il dato relativo alle fasi di avviamento e fermata risulta quindi tanto più rilevante, quanto più marcato è l esercizio flessibile delle centrali; ad alti carichi, invece, la CO non è praticamente presente nei fumi di combustione e si presentano valori effettivi inferiori di ordini di grandezza ai limiti autorizzati. Le emissioni di CO relative alle fasi al di sopra del minimo tecnico diminuiscono di un significativo 20,3% rispetto al 2012, grazie all ottima performance del catalizzatore CO installato a Ferrara nel novembre 2012 e ai primi risultati dei catalizzatori installati su un ciclo combinato con caldaia con post-combustione di Livorno, a settembre 2013, e sul secondo ciclo combinato di Ferrera Erbognone a dicembre Con il monitoraggio sempre più rigoroso nelle fasi di transitorio, le corrispondenti emissioni pesano per circa il 48,4% del totale (rispetto al 59% stimato nel 2012) e aumentano del 7,1% rispetto al La serie storica delle due categorie di indici di emissione del biennio è stata revisionata, rispetto a quanto pubblicato nelle edizioni precedenti del Bilancio di Sostenibilità, a seguito della revisione descritta per l energia elettrica prodotta - generazione termoelettrica. Emissioni in atmosfera di SO t Indice di emissione in atmosfera di SO 2 (su produzione lorda) 0,037 0,028 0,012 g SO 2 /kwh eq Indice di emissione in atmosfera di SO 2 (su produzione netta) 0,038 0,028 0,013 g SO 2 /kwh eq Le emissioni di SO 2 derivano dall uso di gas derivati di raffineria e petrolchimico e di gas di sintesi. L uso dell olio combustibile è cessato completamente dall ottobre 2013, a seguito della cessione dello Stabilimento di Taranto, effetto che si è sommato alla dismissione dell olio combustibile a Livorno, in accordo alle prescrizioni dell Autorizzazione Integrata Ambientale. Tale fenomeno, insieme alla riduzione del consumo di syngas a Ferrera Erbognone rispetto al 2012, ha contribuito nel 2013 a ridurre significativamente le emissioni di SO 2 (-59,9%) rispetto al La serie storica delle due categorie di indici di emissione del biennio è stata revisionata, rispetto a quanto pubblicato nelle edizioni precedenti del Bilancio di Sostenibilità, a seguito della revisione descritta per l energia elettrica prodotta - generazione termoelettrica. Emissioni in atmosfera di polveri (PST) t Indice di emissione in atmosfera di polveri (PST) (su produzione lorda) 0,003 0,003 0,0005 g PST / kwh eq Le polveri sono dovute all uso di gasolio e gas derivati: l uso dell olio combustibile è cessato completamente dall ottobre 2013, a seguito della cessione dello Stabilimento di Taranto, effetto che si è sommato alla dismissione dell olio combustibile a Livorno, in accordo alle prescrizioni dell Autorizzazione Integrata Ambientale. Le emissioni di polveri si sono quindi ridotte al solo 1% del dato La serie storica delle due categorie di indici di emissione del biennio è stata revisionata, rispetto a quanto pubblicato nelle edizioni precedenti del Bilancio di Sostenibilità, a seguito della revisione descritta per l energia elettrica prodotta - generazione termoelettrica. Emissioni in atmosfera - inquinanti locali - settore fotovoltaico La variabilità dei dati negli anni è dovuta a differenti periodi di operatività dello Stabilimento di Nettuno; nel 2013 esso ha lavorato solo per brevi periodi dell anno, mentre nel 2012 la produzione dello Stabilimento di Nettuno era stata sospesa dal 15 febbraio 2012 al termine dell anno e non erano disponibili dati di emissione, perché nel periodo di breve attività non erano state effettuate misurazioni, non prevedendo tale situazione. Le emissioni in atmosfera sono legate alle cappe di trattamento chimico, a ciclo chiuso e dotate di sistemi aspirazione con relativi impianti di abbattimento degli inquinanti nei fumi: i quantitativi emessi sono monitorati mediante prelievi e misurazioni effettuate da laboratori esterni certificati. Alcool Etilico 188,91 n.d. 64,18 kg Idrossido di potassio 1,91 n.d. 1,86 kg NO x - Ossido di Azoto 5,47 n.d. 3,76 kg Alcool Isopropilico 48,52 n.d. 6,50 kg HCl - Acido Cloridrico 0,92 n.d. 0,23 kg HF - Acido Fluoridrico 0,02 n.d. 0,03 kg Acido Fosforico 2,47 n.d. 0,07 kg Polveri 3,23 n.d. 1,73 kg Idrossido di Sodio 2,26 n.d. 2,22 kg Sostanze Organiche Volatili (S.O.V.) 5,91 n.d. 2,65 kg 11 EniPower - Approfondimenti al Bilancio di Sostenibilità 2013

12 NH 3 - Ammoniaca 0,37 n.d. 0,08 kg SiH 4 - Silano 0,0004 n.d. 0,0003 kg Metil-isobutil-chetone 22,69 n.d. 2,52 kg Risorse idriche - Settore termoelettrico A Brindisi e a Taranto, il raffreddamento degli impianti è effettuato con acqua mare (circuito aperto sull ultimo ciclo combinato e torri di raffreddamento con circuiti chiusi per gli altri gruppi), mentre a Ravenna è in uso un sistema misto funzionante principalmente con acqua dolce in ciclo chiuso. L acqua è destinata al reintegro dei circuiti chiusi delle torri di raffreddamento dei macchinari e ai condensatori del vapore non esportato che viene così reimmesso nella caldaia a recupero. L impatto complessivo di EniPower sulla risorsa idrica è minimizzato, grazie alla realizzazione di sistemi di raffreddamento a ventilazione forzata modulabile dell aria ambiente, nei siti lontani da corpi idrici; questo caso si presenta a Ferrera Erbognone e a Mantova, per circa il 36,5% della produzione equivalente del 2013 di tutti i cicli combinati. La valutazione del tipo di fonte di acqua maggiormente utilizzata (acqua mare), i volumi di acqua prelevata e soprattutto i relativi consumi, oltre alle informazioni delle Autorizzazioni Integrate Ambientali e le informazioni dei territori di insediamento (tutti localizzati in Italia) concorrono a non individuare alcuna fonte idrica come significativamente impattata dalle attività di EniPower, nè soggetta a stress idrico. A Brindisi, le acque dolci sono in parte prelevate da corpi idrici superficiali di interesse naturalistico: il primo è un bacino palustre all interno di un area protetta, il secondo un invaso artificiale tramutatosi in un habitat per specie volatili; in nessuno dei due casi, sono presenti specie rientranti nella Lista Rossa IUCN.0 Prelievi idrici - Settore termoelettrico I flussi di acqua (in milioni di metri cubi) e del vapore (tonnellate trasformate in m 3 ) sono basati su dati stimati e misurati. Il dato 2013 consolida il contributo di Taranto dal 1 gennaio 2013 al 30 settembre Prelievo di acqua mare 359,15 314,91 399,60 mln m 3 90,7% 89,1% 91,7% % Il prelievo di acqua mare è cresciuto di oltre il 27% rispetto al A Brindisi, i prelievi di acqua di mare per scambio termico risultano nettamente più elevati rispetto agli anni precedenti, a seguito dell installazione di filtri autopulenti sul terzo ciclo combinato: non si tratta di un prelievo eccessivo, ma erano i dati degli anni precedenti a essere significativamente bassi. Il gruppo di produzione in oggetto è l unico del sito a essere raffreddato ad acqua mare: nella prima metà del 2012 è stato fermo 45 giorni per una revisione generale e nella seconda metà del 2012 è stato oggetto dell intervento sui filtri necessario per ripristinare l efficienza del condensatore, che era peggiorata negli anni precedenti causando una riduzione di rendimento del gruppo di produzione. L installazione dei filtri ha consentito nel 2013 l aumento di portata al condensatore e il recupero di efficienza della produzione di energia elettrica: il dato di prelievo di acqua mare rispecchia così la maggiore possibilità di funzionamento del gruppo di produzione. L acqua mare è stata anche maggiormente usata a Brindisi nel dissalatore per la produzione di acqua demi: questa acqua mare ha compensato i prelievi di acqua dolce che invece sono diminuiti rispetto al 2012 (nessun prelievo dall invaso del Cillarese e dal TAF, valore ridotto da pozzi). A Ravenna, l acqua mare, oltre che per la condensazione del vapore da turbina, è usata per il raffreddamento del ciclo chiuso; è necessario, inoltre, mantenere una portata minima nelle condotte di adduzione per evitare la tracimazione della vasca acqua mare a ridosso dell impianto. In particolare, nel 2013, è stato necessario, per un certo periodo, mantenere la portata di acqua mare al condensatore E3, anche senza impianto in marcia, per ottenere la passivazione dei fasci tubieri che erano appena stati sostituiti. Prelievo di acqua dolce 16,84 18,10 17,40 mln m 3 4,3% 5,1% 4,0% % Il prelievo di acqua dolce è in diminuzione del 4% rispetto al A Ravenna, è stato effettuato un intervento di sostituzione delle valvole dei dreni e degli spurghi delle caldaie dei due cicli combinati con altre a migliore tenuta, al fine di ridurre il prelievo di acqua dolce (usata per l abbattimento degli spurghi) e il suo successivo invio in fogna. Acqua demineralizzata 9,08 8,97 8,20 mln m 3 2,3% 2,5% 1,9% % L acqua demineralizzata è l acqua di processo nei cicli combinati: i volumi consumati sono correlati alle quantità di vapore esportato ai processi delle aziende coinsediate. L acqua demineralizzata è acquistata oppure prodotta da impianto EniPower a partire da acqua prelevata, ottimizzando il complessivo ciclo di produzione e uso nel sito multi-societario: ciò avviene a Brindisi, Ferrara, Livorno e Taranto. Vapore di ritorno o acquistato da coinsediati 2,99 4,05 3,11 mln m 3 0,8% 1,1% 0,7% % Il dato in milioni di m 3 relativo al 2012 è stato revisionato, rispetto a quanto pubblicato nelle edizioni precedenti del Bilancio di Sostenibilità, per errata corrige. Acqua fredda di ritorno da rete di teleriscaldamento 7,93 7,32 7,49 mln m 3 2,0% 2,1% 1,7% % 12 EniPower - Approfondimenti al Bilancio di Sostenibilità 2013

13 La centrale di Bolgiano alimenta la rete di teleriscaldamento cittadino di San Donato Milanese. Acqua dolce riciclata/riutilizzata 1,87 2,17 1,65 mln m 3 L acqua dolce riutilizzata ammonta a circa il 6,5% del totale delle acque dolci prelevate. A Livorno, si tratta di acqua, destinata alle torri di raffreddamento di EniPower, che proviene dal circuito di trattamento chimico-biologico dell adiacente raffineria Eni Divisione Refining & Marketing, che altrimenti sarebbe scaricata all esterno. A Mantova, si tratta delle condense di ritorno dalle utenze coinsediate nel petrolchimico, che rientrano nel ciclo EniPower mescolate con acqua demineralizzata per la produzione di vapore. Indice dei prelievi idrici 0,013 0,012 0,016 m 3 /kwh eq L indice dei prelievi idrici delle attività termoelettriche risulta in deciso aumento, ma il trend numerico non rispecchia in modo esatto il fenomeno, dato che l indice misto (riferito sia all acqua di mare che all acqua dolce) sta descrivendo un impatto decisamente meno significativo sulla risorsa idrica, trattandosi di un incremento di prelievo dell acqua mare e di una diminuzione del prelievo dell acqua dolce. Inoltre, va tenuto conto che nel caso dell acqua di raffreddamento, si sta parlando di prelievi e non di consumi, in quanto l acqua viene restituita in toto agli ecosistemi. Utilizzi idrici - Settore termoelettrico Il dato 2013 consolida il contributo di Taranto dal 1 gennaio 2013 al 30 settembre Impiego per scambio termico 91,1% 89,9% 92,2% % Impiego per produzione di vapore 2,6% 3,0% 2,3% % Impiego per produzione di acque industriali 2,6% 2,9% 2,2% % Le centrali EniPower hanno numerose connessioni con i processi industriali coinsediati, tramite cui forniscono varie utilities a loro necessarie, tra cui vapore tecnologico e acqua demineralizzata. Impiego nella rete di teleriscaldamento 2,0% 2,1% 1,7% % Spurghi ed evaporazione 1,7% 2,2% 1,5% % L acqua è impiegata principalmente per scambio termico. Il resto dell acqua è destinato a produzione di vapore e alla produzione di acque industriali (acqua demineralizzata per i consumi dei terzi coinsediati), oltre all acqua surriscaldata inviata dalla centrale di trigenerazione di Bolgiano nella rete di teleriscaldamento di San Donato Milanese. Il resto si riferisce a spurghi ed evaporazione. Scarichi idrici - Settore termoelettrico Dato che l acqua è impiegata principalmente per scambio termico, la maggior parte delle acque utilizzate non viene a contatto con altre sostanze e può essere scaricata senza trattamento, fatte salve le analisi di controllo degli effluenti. Viceversa, le acque meteoriche di dilavamento delle aree di stabilimento, le acque di risulta ottenute dalla produzione di acqua demineralizzata e altre acque potenzialmente inquinate confluiscono al sistema di raccolta, depurazione e scarico finale del sito industriale multi-societario: i reflui sono quindi trattati da depuratori gestiti da altre società coinsediate negli stabilimenti multi-societari, secondo regolamenti che caratterizzano la qualità delle acque accettate in ingresso, per poter rispettare i limiti negli scarichi. In generale, il rispetto dei valori limite di emissione di temperature e sostanze organiche e inorganiche negli scarichi è assicurato, oltre al loro controllo routinario, dai limiti operativi assai ristretti imposti dalle autorizzazioni e dalla normativa tecnica del settore alle caratteristiche dell acqua utilizzata nei generatori di vapore. In particolare, gli scarichi delle centrali termoelettriche sono regolati da controlli che monitorano anche la variazione di temperatura a monte e valle dello scarico. In generale, i corpi recettori finali raccolgono le acque di scarico di vasti comprensori pubblici, per cui l entità dei reflui originati dagli stabilimenti EniPower ha un rilievo molto basso, soprattutto nei siti in cui è applicato il raffreddamento ad aria dei cicli combinati. In particolare, ciò è vero a Mantova, in cui lo scarico finale del petrolchimico avviene nel fiume Mincio, l unico recettore indicato come critico a causa della cattiva qualità delle sue acque. Nel complesso, tra i corpi idrici di recapito finale dei reflui dei siti operativi di EniPower, non si rilevano impatti significativi sulla biodiversità della fauna o della flora acquatica. A Ravenna, gli scarichi di acqua mare sono convogliati nell area Piallassa Baiona, laguna costiera salmastra di riconosciuto pregio naturalistico. A Livorno, si ha un caso particolare di un fosso recettore, caratterizzato da fenomeni di intrusione marina, per cui EniPower ha una deroga ai limiti degli scarichi relativamente a cloruri e solfati, connesso a un loro monitoraggio annuale su campioni prelevati a monte e a valle dello scarico. I dati riportano tutti gli scarichi di acqua. Il dato 2013 consolida il contributo di Taranto dal 1 gennaio 2013 al 30 settembre Acque dolci depurate 3,87 2,44 mln m 3 13,37 Acque di mare depurate 4,94 3,39 mln m 3 Consumo di acqua dolce 22,11 20,52 22,58 mln m 3 Consumo di acqua di mare 2,31 6,73 1,96 mln m 3 13 EniPower - Approfondimenti al Bilancio di Sostenibilità 2013

14 Rispetto ai prelievi di acqua (dolce o mare), i consumi effettivi di acqua negli impianti termoelettrici di EniPower si riferiscono alla produzione di acqua demineralizzata, acqua degasata e vapore destinati alla nostra produzione di vapore e ai processi dei coinsediati, oltre che a spurghi ed evaporazione. I consumi di acqua dolce e di acqua mare (differenza tra prelievi e scarichi) mettono in evidenza - con i valori maggiori - i siti multi-societari in cui EniPower produce acqua demineralizzata per tutto il polo industriale a partire da acqua prelevata. I consumi che vengono quindi attribuiti agli impianti EniPower con la definizione indicata non sono quindi rappresentativi delle sole necessità dell impianto stesso. Il consumo di acqua dolce rappresenta l 88,2% del corrispondente prelievo totale, quello di acqua mare rappresenta lo 0,5% del corrispondente prelievo totale. Risorse idriche - Settore fotovoltaico Prelievi idrici - Settore fotovoltaico Lo Stabilimento di Nettuno ha lavorato nel 2013 solo per brevi periodi dell anno: il dato di prelievo dell anno ha quindi scarsa significatività. In generale, la variabilità dei dati negli anni è dovuta a differenti periodi di operatività dello Stabilimento di Nettuno. Prelievo di acqua dolce m 3 Nello Stabilimento di Nettuno, l approvvigionamento dell acqua dolce è compiuto da tre pozzi attingenti alla falda locale. L acqua è poi sottoposta, in sequenza, a osmosi inversa, a un processo di elettro-deionizzazione e a un ulteriore trattamento in grado di fornire acqua chimicamente pura a una resistività di circa 18 MΩ cm. Serve, infatti, acqua iper-pura, con le stesse caratteristiche di quella impiegata dall industria elettronica, contenente il minor numero possibile di impurezze quali ioni, particelle in sospensione e carica batterica, per compiere i necessari processi successivi di risciacquo dei wafer di silicio, durante la loro trasformazione in celle dotate di effetto fotovoltaico (che avviene con reazioni chimiche ottenute mediante immersione del materiale in bagni di trattamento, che rilasciano sostanze come cloruri, fluoruri, fosforo e composti azotati). Acqua riciclata/riutilizzata m 3 Scarichi idrici - Settore fotovoltaico Lo Stabilimento di Nettuno ha lavorato nel 2013 solo per brevi periodi dell anno: il dato delle sostanze presenti negli scarichi è quindi privo di significatività, perché si riferisce a una sola misura. Acque dolci depurate m 3 Tutti gli effluenti dei processi chimici sono trattati in un sistema di depurazione chimico-fisico, il cui scarico avviene in corpo idrico superficiale. Le quantità di sostanze inquinanti presenti nei reflui nel 2013 sono elencate nella tabella seguente. BOD, Biochemical Oxygen Demand (Domanda Biochimica di Ossigeno) 101,3 17,0 64,3 kg COD, Chemical Oxygen Demand (Richiesta Chimica di Ossigeno) 298,3 134,0 326,9 kg Solidi sospesi 150,4 33,0 162,4 kg Cloruri 2.105,5 678,9 n.d. kg Fluoruri 19,0 8,0 n.d. kg Fosforo 4,1 1,0 1,3 kg Composti Azotati 46,5 3,0 25,2 kg Rifiuti La politica di sostenibilità di EniPower prevede l impegno alla minimizzazione delle quantità di rifiuti prodotti dalle proprie attività, oltre che a massimizzarne il recupero e il riciclo. Sia nell attività di generazione elettrica, che in quelle di produzione di celle fotovoltaiche e di realizzazione di impianti fotovoltaici, lo smaltimento dei rifiuti non è un tema rilevante. La produzione di energia elettrica non è caratterizzata, infatti, da scarti di lavorazione e, date le caratteristiche tecnologiche dei gruppi di produzione, non sono utilizzati impianti di abbattimento delle emissioni che genererebbero materiali di scarto. Maggiori quantità di rifiuti da smaltire, viceversa, derivano dalle attività di manutenzione, dagli impianti di chiarificazione e demineralizzazione delle acque (nei siti dove essi sono presenti), oltre che dalle attività straordinarie di cantiere e bonifiche. EniPower non svolge attività di importazione e trattamento di rifiuti, né effettua trasporti di rifiuti tra i propri siti e sedi: nel corso dell anno, non sono state aperte notifiche ai sensi dell art. 4 del Regolamento (CE) n. 1013/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alle spedizioni di rifiuti transfrontaliere. L attuazione e il rispetto di quanto previsto dalla normativa sui rifiuti è affidato alla gestione dei singoli stabilimenti: ogni tipologia di rifiuto prodotto, pericoloso o no, è sottoposto ad analisi periodiche volte a garantirne una puntuale caratterizzazione e l individuazione della migliore destinazione finale. In particolare, sono fondamentali i ruoli operativi di stabilimento, coinvolti nelle attività necessarie all allontanamento del rifiuto dal sito. I dati sui rifiuti derivano dai consuntivi elaborati da ciascuno stabilimento mediante i Modelli Unici di Dichiarazione Ambientale (MUD) previsti dalla normativa vigente (basati sulla verifica delle quantità conferite presso gli impianti autorizzati alla gestione dei rifiuti). Il dato 2013 consolida il contributo di Taranto dal 1 gennaio 2013 al 30 settembre EniPower - Approfondimenti al Bilancio di Sostenibilità 2013

15 Rifiuti pericolosi t Rifiuti non pericolosi t Considerando tutte le attività di EniPower, la produzione totale di rifiuti del 2013 ( t) è in calo del 6% rispetto al Nei due anni, i rifiuti prodotti hanno una diversa origine: quelli derivanti da attività di cantiere risultano più che raddoppiati (soprattutto per le attività di revamping di Bolgiano), mentre diminuiscono i rifiuti da bonifica, che nel 2012 derivavano prevalentemente dallo smantellamento (tuttora in corso) dell impianto di fitodepurazione dei suoli di Brindisi. I rifiuti da esercizio aumentano nel 2013 di circa il 16% rispetto al Tutti i rifiuti pericolosi che sono trasportati per conto di EniPower ricadono nella classificazione della Convenzione di Basilea. La quasi totalità di essi ricade in particolare nell Allegato III della Convenzione di Basilea ( Elenco delle proprietà pericolose ). Un quantitativo molto ridotto (166 t) ricade invece nella classificazione dell Allegato I ( Categorie di rifiuti da controllare - Rifiuti contenenti: metalli pesanti, solventi organici alogenati ). Rifiuti da esercizio t di cui: Rifiuti pericolosi da attività produttive (solo esercizio) t di cui: Rifiuti non pericolosi da attività produttive (solo esercizio) t Nel settore termoelettrico, la produzione di rifiuti da attività produttive è legata solo in minima parte alla produzione di energia elettrica ed è influenzata soprattutto dal rilievo delle attività - ordinarie e straordinarie - di pulizia e manutenzione periodica degli impianti (oltre ai rifiuti assimilabili agli urbani, i principali rifiuti sono materiali ferrosi, cavi elettrici, olii per circuiti idraulici, imballaggi in legno e fanghi acquosi derivanti dalle pulizie delle caldaie). Nel 2013, non è stato effettuato alcuno smaltimento di olii contenenti PoliCloroBifenili, che sarebbero smaltiti immediatamente, secondo la normativa ADR. Rifiuti da preparazione cantieri t di cui: Rifiuti pericolosi da preparazione cantieri t di cui: Rifiuti non pericolosi da preparazione cantieri t I rifiuti derivanti da preparazione cantiere registrano un forte incremento nel corso del 2013, risultando più che raddoppiati rispetto al Questa variazione è connessa soprattutto alle attività di demolizione e di costruzione nel sito di Bolgiano e alla demolizione di 5 vecchie caldaie a Mantova. Si segnalano, inoltre, i lavori di realizzazione di nuovi magazzini e aree attrezzate a servizio delle imprese contrattiste in alcuni siti, nonché le attività di costruzione e messa in servizio di nuovi depositi temporanei dei rifiuti, con elevate caratteristiche di spazi e di funzionalità normativa e gestionale. Rifiuti da bonifiche t di cui: Rifiuti pericolosi da bonifica suolo (terre e rocce) t di cui: Rifiuti pericolosi da bonifica suolo (demolizioni) t di cui: Rifiuti pericolosi da bonifica suolo (acque di falda classificate come rifiuto) t di cui: Rifiuti pericolosi da bonifica suolo (altri rifiuti) t di cui: Rifiuti non pericolosi da bonifica suolo (terre e rocce) t di cui: Rifiuti non pericolosi da bonifica suolo (demolizioni) t di cui: Rifiuti non pericolosi da bonifica suolo (acque di falda classificate come rifiuto) t di cui: Rifiuti non pericolosi da bonifica suolo (altri rifiuti) t Nel corso del 2013 diminuisce notevolmente la produzione di rifiuti da bonifica (-74% rispetto al 2012), dato che lo smantellamento (tuttora in corso) dell impianto di fitodepurazione dei suoli di Brindisi è entrato nella sua fase finale. Rifiuti da attività produttive recuperati t Rifiuti da attività produttive smaltiti in discarica t Rifiuti da attività produttive inceneriti t Rifiuti da attività produttive sottoposti a trattamento chimico/fisico/biologico t Rifiuti da attività produttive inviati ad altro smaltimento t 15 EniPower - Approfondimenti al Bilancio di Sostenibilità 2013

16 Nel 2013, i rifiuti da attività produttive smaltiti in discarica risultano quintuplicati rispetto al 2012, in seguito alle attività di cantiere per il revamping di Bolgiano; i rifiuti recuperati sono triplicati. Per quanto riguarda i rifiuti destinati a incenerimento, nel 2013 tale quantitativo risulta dimezzato rispetto al Si ha, infine, una notevole riduzione (-72%) dei rifiuti sottoposti a trattamento chimico/fisico/biologico. Nella gestione dei rifiuti legato all imballaggio dei moduli fotovoltaici, dal 2009 i moduli prodotti da EniPower sono imballati con materiali riciclabili come angolari in plastica (che permettono di impilarli) e pedane in legno, che EniPower provvede a ritirare una volta terminata l attività di installazione dei moduli sugli impianti: in questo modo, si riduce al minimo il materiale da smaltire, garantendone sempre la completa riciclabilità. EniPower si è attivata nel far adottare la stessa tipologia di imballaggio a tutti i suoi fornitori esterni (extra-ue) di moduli fotovoltaici. Dalla primavera 2011 EniPower è membro, con il proprio settore fotovoltaico, dell associazione europea PV CYCLE, volta a garantire la raccolta dei pannelli fotovoltaici giunti al termine del loro ciclo di vita e il conseguente riciclo della maggior parte dei materiali costitutivi dei moduli fotovoltaici. EniPower versa all associazione un contributo commisurato al peso dei pannelli installati: al momento della dismissione dell impianto, il cliente ha così una copertura dei costi di trasporto. EniPower aveva già avviato le pratiche per l iscrizione nel 2010, in anticipo rispetto alle richieste del Quarto Conto Energia sullo smaltimento. Amianto Amianto t I quantitativi dell amianto sono aggiornati con periodici censimenti, connessi ai controlli periodici sullo stato di conservazione e analisi ambientali: in alcuni casi, si possono verificare rilevamenti di materiale non noto in precedenza. Nel 2013, i maggiori smaltimenti di amianto sono stati compiuti a Mantova (oltre 208 t), Bolgiano e Ferrara (circa 38 t in entrambi i casi), oltre a minori quantità a Brindisi. La conclusione dello smaltimento dell amianto non incapsulato, secondo i piani regionali vigenti, avverrà anche grazie alla demolizione delle vecchie caldaie. Al 30 settembre 2013, il 32,4% del totale dell amianto si trovava a Taranto, il 23,3% a Brindisi, il 21% a Mantova, il 12,2% a Bolgiano e il 10,9% a Ferrara, a fronte di piccole quantità a Livorno. L uscita di Taranto dal perimetro aziendale al 30 settembre 2013 modifica di conseguenza sensibilmente i dati: al 31 dicembre 2013, il 34,5% del totale dell amianto si trova a Brindisi, il 31,1% a Mantova, il 18% a Bolgiano e il 16,1% a Ferrara, a fronte di piccole quantità a Livorno. Negli stabilimenti di Ferrera Erbognone, Ravenna e Nettuno non è attualmente rilevata la presenza di amianto. Sostanze lesive per l ozono L uscita di Taranto dal perimetro aziendale al 30 settembre 2013 non modifica i dati, visto che lo Stabilimento di Taranto non presenta alcuna apparecchiatura contenente CFC o HCFC. CloroFluoroCarburi (CFC) kg IdroCloroFluoroCarburi (HCFC) kg La riduzione rispetto al 2012 dei quantitativi di HCFC, presenti nelle apparecchiure di condizionamento degli stabilimenti EniPower, deriva dalla dismissione di 370 kg di freon R22 dai gruppi di refrigerazione dello Stabilimento di Nettuno. L intervento, avvenuto nel primo semestre 2013, ha visto la sostituzione con un impianto nuovo, contenente R134a, gas fluorurato a effetto serra. Gli HCFC presenti sono distribuiti quasi equamente tra Livorno e Bolgiano. Non si rilevano emissioni legate a perdite di queste sostanze. PoliCloroBifenili (PCB) Gli impianti a ciclo combinato e le relative strutture di servizio non prevedono apparecchiature contenenti olii isolanti a base di miscele di PCB. In alcuni trasformatori di vecchia generazione sono presenti olii isolanti a base di miscele di PoliCloroBifenili (PCB), sostanze pericolose persistenti e tossiche, la cui produzione è stata infatti messa al bando. Su queste apparecchiature è normalmente effettuato un controllo biennale di integrità e analisi del contenuto degli olii, sino a fine della loro vita operativa, come da normativa. Nello Stabilimento di Nettuno non sono presenti PCB. L uscita di Taranto dal perimetro aziendale al 30 settembre 2013 non modifica i dati, visto che lo Stabilimento di Taranto non presenta alcuna apparecchiatura contenente PCB. Olii con concentrazione di PoliCloroBifenili (PCB) maggiore di 500 ppm t EniPower non possiede apparecchiature con concentrazione di PCB superiore a 500 mg/kg. Olii con concentrazione di PoliCloroBifenili (PCB) compreso tra 50 e 500 ppm 17, t EniPower non possiede apparecchiature con concentrazione di PCB compresa tra 50 e 500 mg/kg. Olii con concentrazione di PoliCloroBifenili (PCB) inferiore a 50 ppm 114,29 3,05 49,69 t Il dato 2013 è in aumento rispetto al 2012, in seguito a un nuovo censimento effettuato a Ferrara. Altre apparecchiature presentano una concentrazione inferiore a 25 mg/kg. Non è, quindi, previsto un termine di legge per lo smaltimento, che avverrà al termine della vita utile dell apparecchiatura. 16 EniPower - Approfondimenti al Bilancio di Sostenibilità 2013

17 Additivi e chemical - settore termoelettrico Il dato 2013 consolida il contributo di Taranto dal 1 gennaio 2013 al 30 settembre Additivi e chemical kg Il trasporto di materie prime su gomma non ha registrato incidenti negli anni di esercizio. I chemical usati per l acqua di caldaia sono agenti passivanti, disperdenti, inibitori di corrosione, soluzioni alcaline e deossigenanti. I chemical usati per l acqua di raffreddamento sono antincrostanti. Nelle caldaie tradizionali sono usati catalizzatori di combustione. Sono anche necessari prodotti per la pulizia dei compressori dell aria delle turbine a gas e di olio di lubrificazione. I dati sono basati sui rapporti mensili di gestione. Nel 2013 si riscontra una riduzione del 20,4%, rispetto al 2012, del consumo di additivi e chemical. La variazione maggiore riguarda il sito di Brindisi, che ha ulteriormente e sensibilmente ridotto (-44,95% rispetto al 2012) gli utilizzi di acido cloridrico e soda caustica. Livorno riduce i propri consumi del 31,2% rispetto al Chemical - settore fotovoltaico Idrossido di potassio l HCl - Acido Cloridrico l Alcool Isopropilico l Acido Ortofosforico l Alcool Etilico l HF - Acido Fluoridrico l SiH 4 - Silano kg NH 3 - Ammoniaca kg Metil-isobutil-chetone l 17 EniPower - Approfondimenti al Bilancio di Sostenibilità 2013

18 Territorio e comunità U.M. Spese Spese per partecipazione ad associazioni 234,1 256,4 227,4 k Spese per sponsorizzazioni 270,0 211,8 238,0 k Spese per accordi stipulati con enti locali 25,8 30,3 30,5 k Le spese 2013 per accordi stipulati con enti locali si riferiscono alla rivalutazione a termini ISTAT del contributo già in essere per la Commissione per l Alta Sorveglianza del Comune di Ferrera Erbognone, in cui sono presenti esponenti scientifici, politici e comitati delle realtà territoriali (ultimo aspetto residuo della convenzione sociourbanistica stipulata nel 2002 tra EniPower e Comune di Ferrera di Erbognone, conclusa nel 2010). Le attività riguardano soprattutto gli aspetti ambientali connessi al territorio, tramite studi affidati all Università di Pavia. Biodiversità ed ecosistemi Impatto visivo Le sedi direzionali di EniPower si trovano in contesti cittadini. Gli impianti EniPower, sia termoelettrici sia fotovoltaici finora realizzati in siti Eni, sono integrati, anche visivamente, in contesti industriali di grandi dimensioni, come petrolchimici e raffinerie: ciò vale anche per gli investimenti previsti nelle due aree societarie di business. In particolare, i campi di produzione di energia fotovoltaica vengono realizzati sulle coperture di edifici e pensiline in siti industriali, oltre che su ex-discariche industriali non riutilizzabili altrimenti. Nel complesso, l impatto paesaggistico sarà migliorato grazie alla demolizione delle vecchie caldaie. Anche le linee di trasmissione dell energia elettrica di proprietà EniPower interessano principalmente aree industriali e immediatamente adiacenti, in cui spesso sono interrate, senza interferire con habitat naturali. I cicli combinati si presentano con i cabinati delle turbine e con le caldaie a recupero, cui si aggiunge il camino e la struttura delle torri evaporative o dei ventilatori per il raffreddamento ad aria. I cabinati hanno un altezza di circa 40 metri, mentre i camini sono in genere alti 80 metri, tranne quelli di S.E.F. alti 60 metri grazie agli esiti degli studi sulle ricadute dei fumi: l impatto visivo è ridotto attraverso la scelta di combinazioni cromatiche poco impattanti; in particolare, la colorazione dei camini riprende il colore del fondo del cielo, fermo restando l obbligo di dotare di strisce bianco-rosse la loro sommità, in conformità alla regolamentazione del traffico aereo. Le torri di raffreddamento delle macchine sono realizzate con la tecnologia Wet Dry, per minimizzare il pennacchio di vapore che si forma quando sono in funzione. I collegamenti elettrici realizzati all interno degli stabilimenti come cavidotti permettono di non incrementare la presenza visiva di manufatti. Impatto acustico La mitigazione degli impatti acustici sulle aree limitrofe ai siti produttivi in cui è inserita EniPower non è solo elemento centrale della progettazione degli impianti, ma anche oggetto di intervento e di controllo negli anni. Le principali fonti di rumorosità di un impianto a ciclo combinato sono: il sistema di aspirazione e filtraggio dell aria in ingresso alle turbine a gas, le turbine a gas e a vapore e il relativo generatore elettrico, il corpo delle caldaie a recupero, le pompe, i camini e le torri di raffreddamento. La costruzione delle apparecchiature e l installazione in cabinati di insonorizzazione di quelle più impattanti come sorgenti sonore (turbine e alternatori) abbattono significativamente la trasmissione di rumore all esterno. Gli impianti si collocano all interno del perimetro di insediamenti industriali, per cui risultano circondati dall attività delle sorgenti sonore degli impianti limitrofi di altre società. Tenendo conto di queste interazioni, le periodiche campagne di rilievi sonori ai confini dei siti multi-societari confermano il rispetto dei limiti di legge nazionali e locali. Impatto elettromagnetico Le linee di trasmissione presenti negli stabilimenti EniPower sono progettate e costruite con le migliori tecnologie disponibili (oltre alla scelta dei cavidotti, i tratti aerei presentano fasi in doppia terna ottimizzata), per garantire valori del campo magnetico inferiori a 0,5 / 0,2 μt (microtesla) sui recettori esistenti. Obiettivo è da sempre la minimizzazione dei rischi per la salute di lavoratori e popolazioni, soprattutto tenendo conto dell incertezza scientifica sui reali effetti dell esposizione ai campi elettromagnetici a bassa frequenza generati dagli elettrodotti e dalle sottostazioni elettriche: le fonti di inquinamento elettromagnetico sono opportunamente segregate. Impatto su aree a elevata biodiversità Censimenti specifici sui siti operativi, gli studi di impatto ambientale e le istruttorie delle Autorizzazioni Integrate Ambientali confermano che i siti produttivi EniPower non hanno impatto, reversibile o meno, su aree protette (o comunque a elevata biodiversità) in loro prossimità. In alcuni casi, gli iter di autorizzazione sono la base per interventi di monitoraggio o riqualificazione, nelle aree limitrofe, secondo le necessità condivise con il territorio. La mappatura delle aree in prossimità degli stabilimenti EniPower, legalmente protette e non, ricche di biodiversità e caratterizzate dalla presenza di specie animali rientranti nella Lista Rossa IUCN (il più ampio database d informazioni sullo stato di conservazione delle specie animali e vegetali di tutto il globo terrestre, sviluppato dall Unione Internazionale per la Conservazione della Natura) è stata condotta sulla scorta delle Autorizzazioni Integrate Ambientali e dell Integrated Biodiversity Assessment Tool (IBAT), strumento reso disponibile tramite l adesione di Eni all UNEP-WCMC (World Conservation Monitoring Center dell United Nations Environment Programme). In un raggio di 10 km attorno a ciascuno dei 9 siti operativi EniPower distribuiti sul territorio italiano, sono state così localizzate 37 aree sensibili, tra aree protette, aree di particolare interesse naturalistico e altre aree rilevanti per la biodiversità e di specie a rischio, in cui ricadono specie animali appartenenti alle Lista Rossa IUCN. In nessuna delle aree individuate ricadono terreni posseduti, affittati o gestiti da EniPower. Al 30 settembre 2013, la superficie occupata dagli impianti di EniPower ammontava a m 2 di aree di proprietà, cui si sommavano m 2 di aree in diritto di superficie. L uscita di Taranto dal perimetro aziendale al 30 settembre 2013 ha ridotto le aree in diritto di superficie a m 2 ). In alcuni casi, i poli industriali di presenza Eni si trovano a pochi chilometri da centri cittadini (Ferrara, Mantova e Ravenna). Tra i corpi idrici di prelievo delle acque dolci, a Brindisi, sono interessati due corpi idrici superficiali di interesse naturalistico, come descritto nella precedente sezione Prelievi idrici - Settore termoelettrico : in nessuno dei due casi, sono presenti specie rientranti nella Lista Rossa IUCN. Tra i corpi idrici di recapito finale dei reflui dei siti operativi di EniPower, non si rilevano impatti significativi sulla biodiversità della fauna o della flora acquatica, come descritto nella precedente sezione Scarichi idrici - Settore termoelettrico. Più in generale, rispetto alle sei categorie di rischio estinzione della Lista Rossa IUCN, si rileva che, in prossimità delle aree di operatività di EniPower, non sono presenti animali in via di estinzione o in pericolo critico. 18 EniPower - Approfondimenti al Bilancio di Sostenibilità 2013

19 Biodiversità Bolgiano Ferrera Erbognone Mantova Ferrara Ravenna Livorno Nettuno Brindisi Taranto Bolgiano Aree sensibili o protette Riserva della Muzzetta Specie vulnerabili quasi a rischio 1 Specie minacciate 7 Specie poco significative/meno preoccupanti 59 Brindisi Aree sensibili o protette Specie vulnerabili quasi a rischio Stagni e Saline di Punta della Contessa Canale Fiume Grande Invaso del Cillarese Riserva Torre Guaceto Specie minacciate 3 3 Specie poco significative/meno preoccupanti Ferrara Aree sensibili o protette Canale Bianco e Scolo di Casaglia Parco del Barco Fiume Po da Stellata a Mesola e Cavo Napoleonico Delta del Po: Tratto terminale e Delta Veneto Zone di tutela di rilevanza archeologica Zone di tutela di rilevanza storico documentale e paesistica Specie vulnerabili quasi a rischio n.d. n.d. 1 2 n.d. n.d. Specie minacciate n.d. n.d. 7 7 n.d. n.d. Specie poco significative/meno preoccupanti n.d. n.d n.d. n.d. Ferrera Erbognone Aree sensibili o protette Boschetto di Scaldasole Garzaia di Gallia Specie vulnerabili quasi a rischio Specie minacciate 7 7 Specie poco significative/meno preoccupanti EniPower - Approfondimenti al Bilancio di Sostenibilità 2013

20 Livorno Aree sensibili o protette Foresta di Montenero Foresta di Valle Benedetta Territorio Forestale Privato / Torrente Chioma Palude di Suese e Biscottino Selva Pisana Migliarino- San Rossore Santuario per i mammiferi (Area mare Tirreno) Area RAMSAR (zone Umide) Specie vulnerabili quasi a rischio 3 n.d. Specie minacciate n.d. Specie poco significative/meno preoccupanti n.d. Mantova Aree sensibili protette Vallazza: slargo a valle dei laghi di Mantova, zone umide di proprietà privata Parco Naturale del Mincio Bosco Fontana Laghi di Mantova Specie vulnerabili quasi a rischio Specie minacciate Specie poco significative/meno preoccupanti Nettuno Aree sensibili protette Riserva naturale Villa Borghese Tor Caldara Specie vulnerabili quasi a rischio 2 2 Specie minacciate 5 5 Specie poco significative/meno preoccupanti Ravenna Aree sensibili o protette Pineta di S. Vitale, Bassa del Pirottolo Piallasse Baiona, Risega e Pontazzo Piallassa dei Piomboni - Pineta di Punta Marina Punte Alberete, Valle Mandriole Delta del Po Ortazzo, Ortazzino, Foce del Torrente Bevano Specie vulnerabili quasi a rischio Specie minacciate Specie poco significative/meno preoccupanti Taranto Aree sensibili o protette Riserva della Stornara Isola S. Pietro - Torre Canneto Riserva Palude La Vela (Area Mare piccolo) Parco naturale regionale Terra delle Gravine Specie vulnerabili quasi a rischio Specie minacciate n.d. Specie poco significative/meno preoccupanti n.d. 20 EniPower - Approfondimenti al Bilancio di Sostenibilità 2013

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