RELAZIONE SULL ATTIVITÀ SCIENTIFICA DEL CENTRO INTERUNIVERSITARIO DI RICERCA PER LA STORIA FINANZIARIA ITALIANA (CIRSFI)
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1 RELAZIONE SULL ATTIVITÀ SCIENTIFICA DEL CENTRO INTERUNIVERSITARIO DI RICERCA PER LA STORIA FINANZIARIA ITALIANA (CIRSFI) Secondo esercizio - gennaio 2003/dicembre 2003 Nel corso del 2003 la convenzione istitutiva del Centro è stata allargata all Università degli Studi di Bari, la cui unità di ricerca presso il Dipartimento di studi europei, giurispubblicistici e storico-economici ha designato come responsabile il Prof. Giulio Fenicia. Durante questo secondo esercizio il Consiglio Scientifico ha altresì approvato l afferenza, a titolo personale, all Unità di ricerca dell Università degli studi di Milano del Prof. Massimo Fornasari dell Università degli studi di Bologna e di Mauro Carboni. Quindi a tutt oggi il Cirsfi risulta composto da 16 unità di ricerca (ripartite fra 15 atenei e 68 studiosi). Come già nel passato, anche in questo secondo anno gli obiettivi istituzionali del Centro sono stati perseguiti attraverso tre principali linee d azione. In primo luogo, per promuovere la diffusione delle informazioni e degli strumenti di supporto alla ricerca si è tentato di migliorare il sito Web che costituisce una sorta di vetrina scientifica del Centro. Sotto il profilo sostanziale, è stata intrapresa sia una radicale opera di controllo dei titoli già inseriti nella Bibliografia di storia della finanza italiana sia una risistemazione del software che la gestisce; sotto il profilo grafico si è invece incominciato un sensibile lavoro di restyling delle pagine del portale; tutti interventi che si prevede di ultimare entro il mese di giugno Queste operazioni sottoposte al vaglio del Consiglio scientifico sono predisposte e condotte grazie alla fattiva collaborazione dell Unità di ricerca di Milano Statale e di Napoli (Dipartimento di Analisi) e grazie alla consulenza del sig. Luigi Gargano, tecnico informatico del Dipartimento di storia della società e delle istituzioni, nel cui server è residente il sito. La Rivista di storia finanziaria che, nella sua versione on line costituisce uno dei links principali del sito e la cui pubblicazione si deve all Unità di 117
2 ricerca di Napoli (Dipartimento di Analisi) ha editato due fascicoli (8 e 9), ospitando nel numero 9 le prime tre relazioni (dedicate all età contemporanea) del convegno Recenti tendenze della storiografia finanziaria italiana, organizzato dal Cirsfi a Cassino il settembre Lungo la seconda direzione, quella della promozione del dibattito scientifico, si sono organizzati due incontri. Il primo, tenuto a L Aquila il 4 luglio 2003 e organizzato dall Unità di ricerca CIRSFI dell Università dell Aquila, è stato dedicato al tema La fiscalità dell Italia spagnola: la prassi e il dibattito teorico. L incontro, svoltosi presso il Dipartimento di Sistemi e Istituzioni, ha avuto il patrocinio della Sise. I lavori sono stati coordinati da Antonio di Vittorio e hanno visto la partecipazione di Giuseppe de Luca, Giuseppe Doneddu, Giulio Fenicia, Luca Mocarelli, Mario Rizzo e Gaetano Sabatini. Hanno altresì assistito alcuni studiosi provenienti dalle Università del Lazio e dell Abruzzo. Antonio di Vittorio ha aperto i lavori sottolinenando l importanza di far emergere con chiarezza dalle relazioni e dal dibattito i nuovi apporti alla ricerca e gli approcci metodologici usati. Le prime tre relazioni sono state presentate in riferimento al ducato di Milano da Mario Rizzo, Giuseppe De Luca e Luca Mocarelli. Rizzo ha parlato di strutture e dinamiche della fiscalità lombarda tra tardo medioevo e primo Seicento; De Luca dei legami tra finanza pubblica e finanza privata; Mocarelli degli aspetti peculiari della fiscalità in un area politicamente periferica quale la Lombardia in età spagnola. Giuseppe Doneddu ha fatto riferimento alla Sardegna, soprattutto evidenziando il ruolo della dialettica tra baroni, vassalli e potere centrale nel processo di determinazione dei carichi e delle modalità del prelievo fiscale. In riferimento all area del regno di Napoli sono intervenuti Giulio Fenicia e Gaetano Sabatini: Sabatini ha presentato un panorama generale dell evoluzione del sistema fiscale in età spagnola; Fenicia ha approfondito alcuni aspetti del rapporto della fiscalità con la spesa militare da un lato e con l andamento dell economia reale dall altro; entrambi hanno anche fatto riferimento allo sviluppo del dibattito teorico sui temi economici a Napoli. Il 26 e 27 settembre 2003 si è poi svolto il Secondo seminario Cirsfi ospitato, com è tradizione, dalla Facoltà di Economia dell Università degli studi di Cassino. Quest anno l incontro è stato dedicato ad un tema nodale di questa particolare specializzazione della storia economica, quale Centro e periferia nella storia finanziaria italiana dall Unità alla UE, di cui si è proposto uno stimolante approccio interdisciplinare. Durante la prima giornata, presieduta da Vincenzo Giura, due scienziati delle finanze come Piero Giarda e Giuseppe Bognetti hanno concentrato la loro attenzione sulle più recenti evoluzioni, intervenute in Italia e nella Ue, in relazione all organizzazione e alla razionalizzazione del sistema amministrativo 118
3 locale quale soggetto fornitore di servizi pubblici. Il primo, nella sua relazione I rapporti finanziari tra centro e periferia nella nuova costituzione italiana, ha enucleato vividamente le tensioni che emergono tra poteri locali e centrali in base alle competenze che il nuovo dettato costituzionale del 2001 dispone in tema di federalismo; partendo dalla definizione di Musgrave di federalismo fiscale, ha illustrato via via le implicazioni delle modifiche apportate agli articoli 117, 118, 119 del titolo V della Costituzione, in cui all emergere di nuove funzioni legislative e amministrative a carico di regioni e comuni non sembra però corrispondere un adeguata autonomia finanziaria degli stessi. La disomogeneità economica del territorio italiano conduce quindi ad una definizione di federalismo, inteso come decentramento, che, travalicando le pure implicazioni tecnico-amministrative, comporta inevitabilmente delle scelte politiche. Parlando, invece, de L evoluzione dell offerta dei servizi pubblici locali nella UE, Bognetti ha fatto emergere per tutta la Comunità il progressivo arretramento degli apparati statali nella fornitura dei servizi pubblici, tendenza che, originatasi negli anni Settanta, ha cause diverse: in primo luogo la ricerca di maggiore efficienza, a scapito degli aspetti redistributivi che sono invece alla base dell intervento statale, e in secondo, la sempre più accentuata internazionalizzazione delle economie nazionali europee. Sulla base delle direttive che l Unione Europea ha emanato in merito alla progressiva liberalizzazione dei cosiddetti settori esclusi (esclusi dalla concorrenza e gestiti dallo stato), la risposta dei singoli stati aderenti è stata molteplice, raggiungendo a seconda delle esperienze nazionali e dei settori interessati gradi differenti. La liberalizzazione in alcuni stati, tra cui l Italia, è stata intesa poi come privatizzazione, soprattutto per motivi di bilancio, mentre per quanto riguarda le imprese, sia pubbliche che private interessate a questo fenomeno, si sta assistendo ad una loro progressiva imprenditorializzazione e internazionalizzazione. La relazione di Giuseppe Moricola, che ha concluso questa giornata con un intervento su La finanza derivata in una prospettiva storica: Stato, enti locali ed economia dall età liberale all avvento della Repubblica, ha poi fornito un analisi delle relazioni che hanno caratterizzato la finanza pubblica italiana tra livelli centrali e locali di governo: dalla progressiva erosione da parte dello stato dei margini di autonomia finanziaria degli enti locali, sviluppatasi in età giolittiana, alla sostanziale dipendenza degli enti locali dai flussi finanziari erogati dal centro dello stato fascista, fino alla sostanziale indifferenza della stessa costituzione repubblicana. Nella seconda giornata, sotto la presidenza di Giuseppe Felloni, Leandro Conte e Giuseppe Della Torre hanno affrontato l analisi storica del rapporto fra centro e periferia sulla base di esempi più specifici. In particolare il primo, parlando de L integrazione del mercato finanziario italiano dopo l Unità. Il caso della Rendita ( ), ha inteso fornire una prova della scarsa integrazione che ha caratterizzato il mercato finanziario nazionale sino agli anni Ottanta dell Ot- 119
4 tocento. Conte, pur tenendo in debita considerazione alcuni fattori cruciali che possono aver favorito la dispersione delle quotazioni borsistiche della Rendita (tecnologia, unificazione monetaria, stock degli scambi), ha identificato nel fattore istituzionale, l adozione del codice del 1882, l elemento con cui venne spezzata la gestione particolaristica e soggettiva delle contrattazioni da parte degli agenti di cambio, il punto di svolta per la creazione di un mercato finanziario italiano perfettamente integrato tra centro e periferia. Della Torre ha invece presentato i primi esiti di una sua ricerca dedicata ai rapporti che intercorrono tra enti locali, sistema bancario e Cassa Depositi e Prestiti in tema di finanziamento delle opere pubbliche e rifinanziamento tout court delle posizioni debitorie pregresse. Dal suo intervento, I finanziamenti agli enti locali nell Italia liberale, emerge che il sostegno creditizio alla crescita del capitale reale sociale in Italia è avvenuto tramite l intervento della Cassa Depositi e Prestiti, ma anche, e per un ampiezza analoga, tramite i canali privati delle banche e del circuito obbligazionario. Il seminario, infine, si è concluso come ogni anno con la discussione, guidata da Giuseppe Felloni, di alcuni nuovi itinerari di ricerca presentati da giovani studiosi; Carlo Brambilla ha introdotto il suo progetto dal titolo Merchant banking e specializzazione bancaria in Europa, con cui intende affrontare una ricostruzione comparata ed evolutiva dei sistemi bancari nazionali italiano, inglese, francese, tedesco con particolare riferimento al comparto delle grandi banche; Cristina Ciancio ha presentato la ricerca Il governo dell Intendente nell economia della città di Napoli finalizzata a definire il ruolo esercitato dall Intendente della Provincia di Napoli nell economia della Capitale all indomani della riforma amministrativa avviata da Giuseppe Bonaparte e consolidata da Gioacchino Murat; Cinzia Colapinto nel suo progetto Evoluzione storica della fonte di finanziamento venture capital, decisamente spostato verso la finanza aziendale, vuole occuparsi del venture capital come strumento attraverso il quale si raccolgono capitali di rischio impiegati per la creazione di nuove aziende ad alta tecnologia; Lorenzo Iaselli ha esposto un progetto su L espansione finanziaria dell Italia in Albania ( ). La Banca Nazionale d Albania e la SVEA che si pone l obiettivo di verificare a tutto campo l attività di questi due istituti sia in rapporto all evoluzione economica del territorio albanese, sia per documentare le altre principali iniziative del capitale italiano in Albania e complessivamente nell area balcanica; Marco Ostoni ha presentato la ricerca Il tesoro del Re. Le istituzioni e gli uomini della finanza pubblica milanese tra Cinque e Seicento attraverso la quale si prefigge di studiare da un lato le istituzioni, o meglio un istituzione peculiare dell apparato finanziario milanese la Tesoreria generale, dall altro gli uomini che in essa e in interazione con essa operarono per garantire l afflusso di denaro a una Corona cronicamente a corto di liquidità; il progetto presentato da Lavinia Parziale 120
5 Per la costruzione di un archivio storico virtuale degli operatori finanziari milanesi dal 1815 al 1993 che fa capo a un gruppo di ricercatori coordinati da Angelo Moioli e Giuseppe De Luca e finanziato dalla Fondazione Cariplo si propone di costruire un archivio virtuale che raccolga tutti i riferimenti alle fonti documentarie relative agli operatori finanziari milanesi dal 1815 al 1993 conservate nei diversi archivi sia locali, che nazionali ed internazionali. Serena Potito ha infine illustrato la sua ricerca dal titolo Per la storia delle assicurazioni: il monopolio INA ( ), che ha come oggetto il decennio in cui l Istituto Nazionale delle Assicurazioni iniziò la sua attività, operando in condizioni di monopolio relativo. In terzo luogo, per quanto riguarda la promozione di effettivi programmi di ricerca, da un lato si è compiuto un lavoro di coordinamento fra le diverse unità di ricerca al fine di elaborare un progetto unitario, dall altro si sono stimolate le singole sedi a strutturare linee di ricerca autonome. Sul primo versante è stata concordata una richiesta di finanziamento al Miur su Mercati e intermediari finanziari in Italia dal XVI al XX secolo: tra sviluppo e regolazione, che ha coinvolto 5 unità Cirsfi (Milano Statale, Cassino, Pisa, Napoli-Dip. Analisi, Palermo) e in aggiunta una unità coordinata da uno studioso afferente (Venezia). Intesa a delineare alcuni aspetti dell evoluzione dei mercati e degli intermediari finanziari in Italia dal XVI al XX secolo, concentrandosi in particolare sul complesso e delicato intreccio tra istituzioni e mercati finanziari, questa ricerca ha ottenuto dal Miur un cofinanziamento di euro (per un costo complessivo di ) e questo risultato ha prodotto una buona eco a favore del Cirsfi nell ambito disciplinare di riferimento. Inoltre tale finanziamento consentirà di avviare un progetto i cui risultati si possano presentare al prossimo Convegno internazionale di storia economica (Helsinki, 2006). Sul versante dei progetti svolti dalle singole unità, si segnala il rifinanziamento che la sede di Milano Statale ha ottenuto dalla Fondazione Cariplo per Data Avanzo finanziario anno 2002 Spese 01/01/ ,12 29/07/03 68,39 Erogazione n. 4 borse di studio giovani studiosi Cassino /12/ ,63 N. 5 rimborsi studiosi Cassino /12/03 120,50 Spese di piccola cassa per seminario Cassino Totale 2.179,00 Avanzo 121
6 la realizzazione di un Archivio virtuale degli operatori finanziari milanesi dall Unità al 1960; già sponsorizzata nel 2002, tale ricerca si propone di realizzare la costruzione di un archivio virtuale, consultabile anche on-line e disponibile su CD ROM, che raccolga tutte le fonti storiche relative all attività degli operatori finanziari milanesi conservate nei diversi archivi sia lombardi che nazionali ed esteri, realizzando così uno strumento documentario che consentirebbe innanzitutto la redazione di un Dizionario biografico degli operatori finanziari milanesi e in seconda battuta una ricostruzione approfondita della storia della finanza privata milanese e delle sue interrelazioni con quella nazionale ed internazionale. 122
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