RESTAURO (RESTAURO I ) 6 CFA Prof. Vanni Tiozzo Programma del corso annuale, A.A

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1 RESTAURO (RESTAURO I ) 6 CFA Il corso è finalizzato alla acquisizione di una competenza generale sul complesso contesto del restauro. L acquisizione dei riferimenti culturali alla base del restauro sono considerati elemento indispensabile al pari della consapevolezza del fenomeno materico ed estetico di un opera d arte. L approfondimento delle tecniche e delle metodologie dei vari settori del restauro è invece sviluppato nel più articolato corso sperimentale di Diploma Accademico in Restauro con indirizzo pittorico. 1. Formazione e professione in restauro. Illustrazione programma corso e informazioni professione, un servizio orientamento. 2. Definizione del restauro dell opera d arte. Definizioni tra lessico e concetto nel rapporto tra materia ed immagine. 3. Le stratificazioni immateriali dell opera d arte. Risvolti storici e artistici tra vicende conservative ed esecuzione dell opera. 4. Le stratificazioni materiali dell opera d arte. Il riconoscimento della materia attraverso l'osservazione della superficie. 5. L'integrazione della lacuna. Problemi di percezione dell'interruzione formale e le possibili alternative di presentazione. 6. Il restauro e la legislazione. Organizzazione Statale e normative su tutela e restauro. 7. Restauro e Arte contemporanea. Il ripristino dell originaria istanza estetica contro la materialità del documento originario. 8. Metodi di analisi per il riconoscimento del degrado e delle caratteristiche delle opere. Tecniche di osservazione e fotografia nel visibile, fluorescenza ultravioletta, riflettografia infrarosso. La termografia e la radiografia. Il Rilevamento termoigrometrico. Tests sugli anioni più comuni. Stratigrafie e aspettative per le analisi da laboratorio. 9. Evoluzioni tecniche nella storia del restauro. Lo stacco degli affreschi. 10. Il restauro dei dipinti murali. Caratteristiche di degrado e conseguenze dei possibili interventi. 11. Evoluzioni tecniche nella storia del restauro. Gli interventi ai dipinti murali. 12. Il restauro dei dipinti su tavola. Caratteristiche di degrado e conseguenze dei possibili interventi. 13. Evoluzioni tecniche nella storia del restauro. Gli interventi di consolidamento ai dipinti su tavola. 14. Il restauro dei dipinti su tela. Caratteristiche di degrado e conseguenze dei possibili interventi. 15. Evoluzioni tecniche nella storia del restauro. Gli interventi di consolidamento ai dipinti su tela. 16. Evoluzioni tecniche nella storia del restauro. Gli interventi di pulitura ai dipinti da cavalletto. 17. Evoluzioni tecniche nella storia del restauro. Gli interventi integrativi ai dipinti da cavalletto. 18. Il gesso, problemi conservativi e di restauro dei manufatti in gesso. 19. Metodologia d approccio all intervento di restauro. Istanze metodologiche e principi teorici del restauro. Annuale. Orario Lunedì aula 22. Frequenza obbligatoria. Il corso si articola in lezioni frontali con ausilio di audiovisivi, nonché una prova d integrazione. Il corso prevede un impegno di 6 CFA, ai quali si possono aggiungere un modulo di altri 6 CFA, denominato "Restauro. Laboratorio integrativo", che prevede due prove settimanali di integrazione. L esame finale prevede, oltre la presentazione di almeno una prova di integrazione, la discussione di una relazione di restauro. La relazione avrà per oggetto un qualsiasi manufatto pittorico, anche tridimensionale, scelto dal candidato (un opera in cattivo stato di conservazione facilità il compito). La relazione dovrà essere sviluppata con: - riferimenti ai concetti fondamentali del restauro, - breve descrizione dell opera, - individuazione e descrizione del degrado dell opera in relazione alle varie stratificazioni della stessa, corredando il tutto, se possibile, con schizzi o particolari fotografici che siano esplicativi delle osservazioni; ipotesi circa i problemi conservativi dell opera in relazione al degrado riscontrato; - proposta di intervento analiticamente ponderata con riferimenti generali agli interventi alternativi (non singoli prodotti ma dinamica dei sistemi operativi e relativi materiali); - individuazione dell assoggettamento o meno alle attuali disposizioni legislative di tutela, nonché individuazione dell istituzione periferica competente alla tutela; - bibliografia di riferimento (autore, titolo, editore, luogo edizione, anno edizione, pagine interessate]. Bibliografia essenziale: Ulisse Forni, Il manuale del pittore restauratore, Firenze 1866, ed. e-book con note e introduzione di Vanni Tiozzo Nardini 2004 ( Alessandro Conti, Vicende e cultura del restauro, in Storia dell'arte Italiana, P.III, Vol.III, Torino 1981, p (Biblioteca Accademia - collocazione I C ) Cesare Brandi, Teoria del restauro, Einaudi Torino 1977, (Biblioteca Accademia - collocazione VII B 99) Corrado Maltese (a cura di), I supporti nelle arti pittoriche. Storia, tecnica, restauro, Mursia Milano 1990, (Biblioteca Accademia - collocazione VII B 85 + VII B 86) Mauro Matteini, Arcangelo Moles, Scienza e restauro. Metodi di Indagine, Nardini Firenze 1984, (Biblioteca Accademia - collocazione VII B 74) Nicolaus Knut, Il restauro dei dipinti, Konemann, Koln, 1998 (2001 ed.italiana) (Biblioteca Accademia - collocazione VII F 82) (solo per immagini) Sergio Angelucci (cura di), Arte Contemporanea. Conservazione e restauro, Nardini Firenze, 1994 (Biblioteca Accademia - collocazione VII B 64)

2 Restauro laboratorio integrativo 6 CFA Per completare il primo anno di formazione degli allievi del percorso sperimentale in Restauro con indirizzo pittorico, è stato previsto un ulteriore modulo, di altri 6 CFA, denominato "Restauro. Laboratorio integrativo", questo modulo inizia a metà dicembre, subito dopo la lezione sulla Lacuna, con una prova pratica in aula effettuata con ausilio di una dimostrazione. Questa prova consiste nella integrazione di una lacuna creata su di un'immagine a stampa con l applicazione di un inserto cartaceo di almeno 100cm2 (10x10ca), questa lacuna dovrà essere integrata con l applicazione di stesure di colore ad acquerello sino ad ottenere una completa omogeneizzazione dell immagine (unità potenziale) senza mai sovrapporsi all immagine fuori dai margini della lacuna. Il modulo di sei crediti prevede quindi una autonoma esecuzione di due prove settimanali di integrazione effettuate nelle medesime modalità della prima prova da consegnare di volta in volta al docente che, dopo i suggerimenti del caso, le registra fotograficamente e l insieme delle prove saranno valutate in sede d esame nel merito del loro percorso evolutivo e del risultato finale raggiunto. Annuale. Orario: libero, però si prevede la consegna delle prove ogni settimana durante il corso di Restauro. Il corso prevede un impegno di 6 CFA. L esame finale prevede la ricognizione e la valutazione delle prove realizzate. Bibliografia di riferimento: Michelangelo Cagiano de Azevedo, Ancora delle integrazioni delle lacune, in "Bollettino Istituto Centrale del Restauro", n.09-10, 1952, pp ; Arnhein R., Arte e percezione visiva, Milano 1962 Marconi A., La Teoria del campo, Firenze 1981 Giovanni Carbonara, La reintegrazione pittorica dell'immagine, Roma, 1975 Umberto Baldini, Teoria del restauro e unità di metodologia, (volume I e II ), Nardini, Firenze, Ornella Casazza, Il restauro pittorico, Nardini, Firenze, 1981 Giorgio Bonsanti, La lacuna che problema, in "Il Giornale dell'arte", n.159 ott.97 Giorgio Bonsanti, Assisi: cinque scenari possibili, uno solo percorribile, in "Il Giornale dell'arte", n.169 set.98 Patrizia Riitano, L'Incoronazione della Vergine, in Lorenzo Monaco. L'incoronazione della Vergine degli Uffizzi l'annunciazione di Santa Trinita a Firenze, Edifir - Firenze, 1998 Giorgio Bonsanti, Il "doppio fondo" di Lorenzo Monaco in "Il Giornale dell'arte", n.173 gen.99 Marco Ciatti, La conservazione dei dipinti oggi: problemi, metodi e risultati, in Problemi di restauro. Riflessioni e ricerche. I sessanta anni del laboratorio di restauro dei dipinti ( ), Edifir - Firenze, 1999 Chiara Rossi Scarzanella, Teresa Cianfanelli, La percezione visiva nel restauro dei dipinti. L'intervento pittorico, in Problemi di restauro. Riflessioni e ricerche. I sessanta anni del laboratorio di restauro dei dipinti ( ), Edifir - Firenze, 1999, p Bruno Zanardi, L'impeccabile senso del colore, in "Il Giornale dell'arte", n.187, aprile 2000, supplemento "Rapporto dipinti antichi, pag.12 James Beck, Leggibilità e restauro, in "Kermes" n.43 - Lug.-Set Antanio Natali, Sul restauro d'opere d'arte (e sul concetto di leggibilità), in "Kermes" n.47 - Lug.- Set. 2002, p Giorgio Bonsanti, Pulitura e restauro pittorico, in "Kermes" n.47 - Lug.- Set. 2002, p Heinz Althöfer, La questione del ritocco nel restauro pittorico, Il Prato, I Talenti 11 - Padova, 2002 Alberto Argenton, Autenticità, psicologia e percezione estetica, in La realtà dell'utopia. Atti del I convegno Internazionale di Primavera sul Restauro, Firenze 2002, p.7-8 Carlo Chenis, Il concetto di autenticità negli interventi sui manufatti artistici. Prospettiva teoretica, in La realtà dell'utopia. Atti del I convegno Internazionale di Primavera sul Restauro, Firenze 2002, p.9-17 Michele Rak, Originale, copia, falso, clone, in La realtà dell'utopia. Atti del I convegno Internazionale di Primavera sul Restauro, Firenze 2002, p Stefano Mastandrea, La psicologia della percezione. Dalla sensazione alla comunicazione, Idelson Gnocchi, Napoli 2004 Angela Cerasuolo, Considerazioni sull'integrazione nel restauro. Il dibattito sulle esperienze contemporanee, in "Bollettino ICR, Nuova serie n.08-9, 2004 (2005), pp.40-45;

3 RESTAURO II 12 CFA Il corso tende alla acquisizione di una competenza nel rapporto opera d'arte / operazioni di restauro. Il percorso conoscitivo parte dalla conoscenza delle stratificazioni dell'opera d'arte nella loro collocazione fisica e culturale, quindi: la conoscenza del degrado in relazione alla stratificazione dell'opera; la conoscenza dei materiali e delle tecniche di intervento, in relazione alla loro definizione storica ed alle esigenze delle condizioni stratigrafiche dell'opera; la relazione tra i principi culturali del restauro e le scelte di intervento. Il processo di apprendimento è inserito in percorso di prima attività pratica, distinta per ogni singolo allievo, che dovrà commisurarsi con tutti i punti di programma del corso precedente. Il corso è parte intermedia dell'itinerario di apprendimento del corso sperimentale di primo livello in Restauro con indirizzo pittorico. L'attività di questo corso, così come del successivo, si basa su un principio ben espresso da Paul Philippot: Il vantaggio dell'atelier è la possibilità che offre di portare un lavoro avanti fino alla fine, mentre nella scuola si frazionano gli interventi e sparisce l'aspetto più importante, cioè l'oggetto nella sua unità. Il restauratore deve prendere su di sè la responsabilità di curare un oggetto nella sua totalità e di capire da dove deve cominciare e dove deve finire. Allora si tratta di inserire una parte teorica a mano a mano che sorgono i problemi. Non è una cosa facile. (2001, Bollettino ICR, A colloquio con Paul Philippot) 1. Stratigrafia e stratificazioni. Un elemento puntuale come espediente per comprendere le stratificazioni dell'opera d'arte. 2. I materiali dell'opera d'arte. Apprendimento delle caratteristiche fisiche e tecniche dei principali materiali delle opere d'arte. 3. Le stratificazioni materiali dell opera d arte. Il riconoscimento della materia attraverso l'osservazione della superficie. 4. Metodi di analisi per il riconoscimento del degrado e delle tecniche dell'opera. Tecniche di osservazione e fotografia nel visibile, fluorescenza ultravioletta, riflettografia infrarosso. La termografia e la radiografia. Il Rilevamento termoigrometrico. Tests sugli anioni più comuni. Le stratigrafie e le aspettative nelle analisi da laboratorio. 5. Degrado e deficienze conservative dell'opera. Relazioni tra degrado e istanza storica dell'opera. 6. Metodologia d approccio all intervento di restauro. Istanze metodologiche e principi teorici del restauro. 7. I materiali di restauro. Metodologie di individuazione e possibilità d'uso dei materiali e delle attrezzature nel restauro. 8. Il consolidamento. Principi teorici e risvolti metodologici degli interventi di consolidamento. 9. La pulitura. Principi teorici e risvolti metodologici degli interventi di pulitura. 10. L'integrazione della lacuna. Principi teorici e risvolti metodologici degli interventi integrativi. Annuale. Orario venerdì 9-13, aula 32. La frequenza è obbligatoria. Il corso si articola in lezioni svolte direttamente nel laboratorio di restauro a contatto con l'opera e con gli ausili tecnici scientifici più idonei alla visualizzazione degli argomenti in discussione. L'allievo dovrà contestualmente provvedere ad applicarsi su una esercitazione pratica tendente alla verifica del livello di apprendimento. Il corso prevede un impegno di 12 CFA. L esame finale prevede la discussione dell'esperienza maturata mediante la illustrazione del percorso conoscitivo intrapreso dall'allievo con la dimostrazione della consapevolezza delle stratificazioni dell'opera, delle tecniche conoscitive, delle tecniche di intervento nonché dei principi critici del restauro. Bibliografia essenziale: (altra bibliografia specifica sarà fornita di volta in volta) Ulisse Forni, Il manuale del pittore restauratore, Firenze 1866, ed. e-book (note int. V. Tiozzo) Nardini 2004 ( Giovanni Secco Suardo, Il restauratore dei dipinti, Hoepli, Milano 1894 (4 ed. 1927) Nicolaus Knut, Il restauro dei dipinti, Konemann, Koln, 1998 (Handbuch der Gemalderestaurierung) (2001 ed.italiana) (coll. VII-F-82) Mauro Matteini, Arcangelo Moles, Solventi e soluzioni, in La chimica nel restauro, Nardini, Firenze, 1989, p (coll. VII B 73) Cesare Brandi, Teoria del restauro, Einaudi Torino 1977, (coll. VII B 99)

4 RESTAURO III 12 CFA Il corso prevede il puntuale sviluppo delle conoscenze critico metodologiche relative alla attività laboratoriale di ogni singolo allievo, quest ultimo nel corso della sua specifica attività dovrà sviluppare ricerche circa le metodologie di restauro utilizzabili e verificarne le caratteristiche, in relazione alle possibili alternative, con sperimentazioni finalizzate alla individuazione di parametri oggettivi per la determinazione delle scelte da effettuare. Il corso è parte finale dell'itinerario di apprendimento del corso sperimentale di primo livello in Restauro con indirizzo pittorico. L elaborato di tesi finale concluderà il percorso formativo illustrando la consapevolezza dell allievo sulla ricerca svolta, in relazione alle modalità di svolgimento e nel confronto delle generali problematiche, risvolti critico-scientifico-tecnici, degli interventi di restauro in generale. 1. Ricerca sulle metodologie di intervento. Panorama e metodo di ricerca tra i vari contributi specialistici nel restauro. 2. Metodologia di sperimentazione. Verifica delle variazioni metodologiche con parametri oggettivi. 3. Metodi di analisi e verifica delle caratteristiche degli interventi. Fluorescenza UV, IR e prove fisiche meccaniche. 4. Elaborazione di riscontri tra teoria e sperimentazione. Schema di relazione tra principi teorici del restauro e i parametri tecnico-oggettivi. 5. Applicazione pratica delle elaborazioni sperimentali. Annuale. Orario venerdì 9-13, aula 32. La frequenza è obbligatoria. Il corso si articola in lezioni svolte direttamente nel laboratorio di restauro a contatto con l'opera e con gli ausili tecnici scientifici più idonei alla visualizzazione degli argomenti in discussione. L'allievo dovrà contestualmente provvedere ad applicarsi su una esercitazione pratica tendente alla verifica del livello di apprendimento. Il corso prevede un impegno di 12 CFA ed è accessibile solo agli allievi del corso sperimentale Restauro con indirizzo pittorico. L esame finale prevede la discussione dell'esperienza maturata mediante la illustrazione del percorso conoscitivo intrapreso dall'allievo con la dimostrazione della consapevolezza delle stratificazioni dell'opera, delle tecniche conoscitive, delle tecniche di intervento nonché dei principi critici del restauro. Bibliografia essenziale: (altra bibliografia specifica sarà fornita di volta in volta) Bibliografia specifica sarà fornita durante il corso in relazione alle peculiarità delle problematiche trattate, tuttavia è opportuno fare sempre riferimento alla più generica bibliografia del corso precedente. Ulisse Forni, Il manuale del pittore restauratore, Firenze 1866, ed. e-book (note int. V. Tiozzo) Nardini 2004 ( Giovanni Secco Suardo, Il restauratore dei dipinti, Hoepli, Milano 1894 (4 ed. 1927) Nicolaus Knut, Il restauro dei dipinti, Konemann, Koln, 1998 (Handbuch der Gemalderestaurierung) (2001 ed.italiana) (coll. VII-F-82) Mauro Matteini, Arcangelo Moles, Solventi e soluzioni, in La chimica nel restauro, Nardini, Firenze, 1989, p (coll. VII B 73) Cesare Brandi, Teoria del restauro, Einaudi Torino 1977, (coll. VII B 99) Charles Lock Eastlake, Materials for a History of Oil Painting, Londra 1847 [ed. ital. a cura di Pieluigi Carofano, Pittura a olio Neri Pozza Vicenza 1999; Gaetano Previati, Della Pittura. Tecnica ed Arte, Torino 1913 (Ed. c. A.P. Torresi, Ferrara, 1992) Carlo Ferrario, La Tecnica della pittura ad olio ed a pastello, Longo Rovereto, 1930 [5 ed. 1953]; Umberto Cuppini, Trattato generale sulle pitture e vernici naturali e sintetiche, Hoepli Milano, 1949 Mecklenburg M.F. Tumosa C.S., Mechanical behaviour of painting subjected to changes in temperature and relative humidityi, in Art in Transit: studies in the trasport of painting, Washington DC, National Gallery of Art, 1991, pp

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