UNI CIG INDICE IMPARIAMO A CONOSCERE IL GAS COMPORTAMENTI DA SEGUIRE DOMANDE E RISPOSTE COME COMPORTARSI SE SI SENTE ODORE DI GAS

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1 INDICE IMPARIAMO A CONOSCERE IL GAS 1 COMPORTAMENTI DA SEGUIRE 4 DOMANDE E RISPOSTE 20 COME COMPORTARSI SE SI SENTE ODORE DI GAS 28 DICHIARAZIONE DI CONFORMITÁ DELL'IMPIANTO ALLA REGOLA D'ARTE 32 COSA FARE QUANDO IL NOSTRO IMPIANTO DOMESTICO A GAS DIVENTA VECCHIO? 36

2 LA SICUREZZA DOMESTICA IMPARIAMO A CONOSCERE IL GAS L impiego del gas nell'ambiente familiare è sempre più diffuso e va dall'uso in cucina per la cottura di cibi, alla produzione di acqua calda, al riscaldamento con stufe, radiatori, impianti unifamiliari e centralizzati. Gli apparecchi disponibili sul mercato sono in grado di soddisfare qualsiasi esigenza di benessere e sicurezza del compratore, inserendosi armonicamente negli ambienti. 1

3 Oltre agli scaldabagni, istantanei o ad accumulo, sono disponibili caldaie murali o a basamento, per il solo riscaldamento o per la produzione di acqua calda e riscaldamento. Di recente sono stati introdotti sul mercato anche apparecchi specifici per l'installazione all'aperto, utilizzabili con un comodo telecomando. Nell'utilizzare l'apparecchio a gas, è importante seguire alcune semplici norme di comportamento, dettate dall'esperienza e dal buon senso o frutto del lavoro normativo del CIG e dell'uni, indirizzato ad inserire nelle norme di installazione e costruzione i più validi criteri di sicurezza. Il seguire tali norme di comportamento non costa nulla, mentre garantisce una completa sicurezza di utilizzo. Se non siete sicuri di conoscerle già, vi chiediamo di leggere questo libretto: impiegherete solo pochi minuti, ma sarà sicuramente un investimento fruttuoso. 2 3

4 COMPORTAMENTI DA SEGUIRE I l primo comportamento da seguire ai fini della sicurezza va tenuto presente quando si acquista un nuovo apparecchio a gas, e si può così enunciare: AL MOMENTO DELL'ACQUISTO ACCERTATEVI CHE L'APPARECCHIO RIPORTI LA MARCATURA La marcatura è obbligatoria e significa che il modello dell'apparecchio è stato collaudato secondo la direttiva europea 90/396/CEE e che la sua produzione è stata controllata nei modi prescritti dalla Direttiva stessa. Accanto alla marcatura un numero indica l'ente, italiano o di altro Paese europeo, che ha eseguito i controlli: per esempio, l'istituto Italiano del Marchio di Qualità ha il numero Gli apparecchi a gas devono infatti essere costruiti secondo i requisiti essenziali precisati nella Direttiva 90/396/CEE e dettagliati nelle norme europee armonizzate UNI EN. La conformità a queste norme europee, è sinonimo non solo di qualità, ma soprattutto di sicurezza per l'utente. 4 5

5 Subito dopo l'acquisto, interviene l'altro comportamento essenziale per la sicurezza, secondo il quale: PER LA COSTRUZIONE E PER QUALSIASI INTERVENTO, MODIFICA, AMPLIAMENTO E MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI A GAS, NONCHÈ PER L'INSTALLAZIONE E LA MANUTENZIONE DEGLI APPARECCHI, BISOGNA RIVOLGERSI UNICAMENTE A INSTALLATORI ABILITATI. IL "FAI DA TE" E' ASSOLUTAMENTE VIETATO. Tale legge prescrive che le opere di installazione, ampliamento, trasformazione e manutenzione degli impianti del gas a valle dei contatori siano eseguite soltanto da operatori abilitati, in possesso di determinati requisiti tecnico-professionali, attestati da un documento rilasciato dalle Camere di Commercio o dalle Commissioni Provinciali per l'artigianato. Prescrive inoltre che, al termine dei lavori, l'installatore rilasci una "dichiarazione di conformità" che attesti che l'impianto è stato realizzato secondo le norme vigenti. Nel marzo 1990 è stata promulgata un'importante legge per la sicurezza di tutti gli impianti presenti negli edifici di uso civile, e quindi anche di quelli relativi alla utilizzazione del gas. 6 7

6 L installatore saprà indicarvi se il locale in cui volete far installare l'impianto risponde alle necessarie prescrizioni per quanto riguarda l'aerazione, lo scarico dei prodotti della combustione e l'ubicazione dell'apparecchio previsto. In particolare, vi farà presente che: L'INSTALLAZIONE DI APPARECCHI A GAS DI TIPO TRADIZIONALE (TIPO B) È VIETATA NELLE CAMERE DA LETTO, MENTRE NEI BAGNI È CONSENTITA, MA A CONDIZIONI MOLTO LIMITATIVE, LA SOLA INSTALLAZIONE DI APPARECCHI PER LA PRODUZIONE D ACQUA CALDA. Infatti, qualsiasi apparecchio in cui sia in funzione un bruciatore assorbe l'aria necessaria per la combustione ed emette i fumi prodotti dalla combustione stessa. Se la combustione avviene in un ambiente chiuso, l'aria deve essere prelevata dall'esterno, mediante apposita apertura di ventilazione obbligatoria. Ora, le camere da letto e i bagni sono locali dove si tende a tenere chiuse le finestre ed a tappare eventuali altre aperture, e quindi risultano privi dei necessari requisiti di aerazione; per tale ragione sarebbe estremamente pericoloso installarvi apparecchi a gas. 8 9

7 Se proprio non fosse possibile una soluzione diversa, tenete presente che: NELLA CAMERA DA LETTO E NEI BAGNI È CONSENTITA L'INSTALLAZIONE DI APPARECCHI A CIRCUITO DI COMBUSTIONE STAGNO (TIPO C). Si tratta di apparecchi dotati di due condotti, concentrici o separati, che servono rispettivamente a prelevare l'aria dall'esterno e a convogliare i fumi direttamente all'esterno, o in particolari canne fumarie. Per tale ragione essi risultano completamente "isolati" rispetto all'ambiente in cui si trovano, dal quale quindi non prelevano aria. Gli apparecchi di tipo C (stagni) in commercio comprendono scaldabagni, caldaie, stufe, radiatori, ventilconvettori e generatori di aria calda di diverse potenze. Una volta installato correttamente l'apparecchio a gas, saranno sufficienti periodici interventi di manutenzione da parte di tecnici qualificati

8 Solo piccoli interventi descritti nel libretto di istruzioni dell'apparecchio possono essere eseguiti dall'utente. È importante sapere che, mentre le cucine a incasso devono essere allacciate alla presa del gas per mezzo di un tubo rigido di rame, o apposito tubo flessibile di acciaio, le cucine non a incasso sono allacciate con uno speciale tubo flessibile di gomma. Questo rappresenta un componente importante per la sicurezza, dato che IL TUBO DI GOMMA NON DEVE ESSERE SOTTOPOSTO A SFORZI, NÈ COLLOCATO IN POSIZIONI CHE POSSANO PROVOCARE DEFORMAZIONI, ROTTURE O SURRISCALDAMENTO, E VA SOSTITUITO ALMENO OGNI CINQUE ANNI, CIOÈ ENTRO LA DATA DI SCADENZA STAMPIGLIATA SUL TUBO

9 Per quanto riguarda il contatore del gas, non bisogna usarlo per appoggiarvi oggetti vari, mentre le tubazioni metalliche in vista, che costituiscono l'impianto di adduzione del gas, non devono essere utilizzate come messa a terra di apparecchi elettrici, nè per appendervi panni o per altri usi impropri. Le tubazioni sotto traccia devono essere collocate in posizioni obbligatorie e opportunamente segnalate dall'installatore, per evitare possibili forature causate da trapani. In mancanza di segnalazione, prima di forare un muro è bene dotarsi di uno strumento in grado di rilevare la presenza di metalli, facilmente reperibile presso un buon negozio di ferramenta. Un altra utile precauzione da seguire è quella di CHIUDERE LA VALVOLA DEL CONTATORE O QUELLA DI INGRESSO NELL'APPARTAMENTO O QUELLA DELLA BOMBOLA, QUANDO NON SI UTILIZZA L'IMPIANTO A GAS. Questa operazione va eseguita possibilmente ogni sera, prima di andare a letto, e certamente in caso di assenze, anche se di breve durata

10 Una buona abitudine da prendere nell'accendere un bruciatore del piano di cottura è di procedere con il seguente ordine: 1 - ACCENDERE IL FIAMMIFERO 2 - ACCOSTARE IL FIAMMIFERO ACCESO AL BRUCIATORE 3 - APRIRE IL RUBINETTO DEL GAS Se, infatti, si eseguono le operazioni in ordine inverso, è possibile che, dopo aver aperto il rubinetto, intervenga qualche elemento di distrazione (squilla il telefono o suonano alla porta), cosicchè la successiva accensione del fiammifero può produrre gravi conseguenze. Si ricordi poi che: NON SI DEVONO RIEMPIRE TROPPO LE PENTOLE, NÈ LASCIARE CIBI SUL FUOCO QUANDO CI SI DEVE ALLONTANARE DAL LOCALE 16 17

11 Infatti lo spegnimento della fiamma, causato dal trabocco di liquidi in ebollizione o da cattiva combustione e regolazione del minimo, può essere all'origine di gravi inconvenienti. QUESTI INCOVENIENTI SONO EVITATI NEI PIANI DI COTTURA PROVVISTI DI DISPOSITIVO DI SICUREZZA PER LO SPEGNIMENTO ACCIDENTALE DELLA FIAMMA. TALE DISPOSITIVO INTERROMPE AUTOMATICAMENTE L'AFFLUSSO DEL GAS SE SI SPEGNE LA FIAMMA Infine è bene ricordare che: LE CALDAIE DOVREBBERO ESSERE CONTROLLATE E PULITE OGNI ANNO, PRIMA DELL'INIZIO DEL PERIODO DI RISCALDAMENTO. In tal modo si eviteranno non solo possibili incidenti ma anche il rischio di rimanere "al freddo" proprio nel periodo dell'anno meno adatto. Se una corretta conduzione (come prevista dal libretto di istruzioni) consente di mantenere efficiente l apparecchio, di ottenere significativi risparmi sui consumi e contribuisce a tenere pulito l ambiente, per la manutenzione periodica bisogna ricorrere all opera di un tecnico qualificato

12 DOMANDE E RISPOSTE V ediamo adesso di chiarire qualche dubbio che potrebbe essere rimasto dalla lettura delle pagine precedenti. - quando all'accensione si sentono rumori non usuali; - quando le manopole di servizio non funzionano correttamente. Quando è necessario chiamare un tecnico qualificato per un'adeguata manutenzione? Che cosa invece si può fare per mantenere in regola il proprio impianto a gas? Il tecnico andrà chiamato nei seguenti casi: - alle scadenze previste dal libretto di uso e manutenzione; - quando si individuano fuliggine, sporcizia o macchie nell'apparecchio o nelle sue vicinanze; Per mantenere l'impianto e gli apparecchi a gas in perfetta efficienza, è necessario verificare: - le condizioni di pulizia e buona combustione degli apparecchi, spazzolando se necessario, i piattelli sugli apparecchi di cucina; - quando la fiamma, anziché tesa e azzurra, risulta irregolare e/o giallastra; 20 21

13 - l'efficienza delle prese d'aria, che non devono essere coperte od ostruite; - se la combustione avviene in un locale insufficientemente aerato - l'efficienza di sistemi di scarico dei fumi, quali camini, canne fumarie, ecc. Si corre qualche rischio se non si eseguono queste verifiche? Se non si osservano queste precauzioni, si possono verificare conseguenze anche gravi, dovute soprattutto alla formazione (durante la combustione) e diffusione nel locale di monossido di carbonio (CO), detto anche "killer silenzioso". Il CO, che costituisce la causa principale degli incidenti, è un gas inodore, incolore e tossico, letale anche in piccolissime concentrazioni. Si può formare e diffondere nell'ambiente: oppure - per il cattivo funzionamento del sistema di scarico dei fumi. Quanti sono i tipi di gas distribuiti in Italia? È utile sapere che in Italia si distribuiscono sostanzialmente due tipi di gas, entrambi privi di componenti tossici: - il gas naturale o metano, che viene portato dai giacimenti di estrazione alle nostre case attraverso un sistema di condotte e reti di distribuzione; 22 23

14 - il gas di petrolio liquefatto o GPL, ottenuto dalla distillazione del petrolio, che viene fornito in bombole o piccoli serbatoi (a volte anche con rete di distribuzione). In pochissime località si distribuisce ancora il cosiddetto gas di città o gas manifatturato, che invece contiene componenti tossici; tali distribuzioni sono però in via di estinzione. L'esistenza di diversi tipi di gas pone qualche problema? PRIMA DI ACQUISTARE, INSTALLARE, MA SOPRATTUTTO TRASFERIRE APPARECCHI A GAS, AD ESEMPIO IN UNA SECONDA CASA, CONSULTARE IL PROPRIO INSTALLATORE, PER ACCERTARSI CHE GLI STESSI SIANO IDONEI A FUNZIONARE SENZA INCONVENIENTI. Nel caso di apparecchi non idonei per il gas distribuito nella zona, l'installatore sarà generalmente in grado di effettuare le operazioni di trasformazione necessarie per evitare il verificarsi di inconvenienti, a volte anche molto gravi. Il fatto che siano distribuiti più tipi di gas, tra loro differenti per le caratteristiche chimicofisiche, rende necessaria la seguente cautela: Vi sono alcune avvertenze particolari per chi usa gas in bombole? Si. Oltre ai consigli precedenti, che sono validi per tutti gli utenti del gas, chi usa il gas in bombole deve tener presente che: 24 25

15 - la sostituzione di una bombola è una opera zione delicata, che va effettuata solo da personale competente; - le bombole non devono essere installate in locali ubicati sotto il livello stradale e vanno protette dal sole e da altre fonti di calore; - in locali di cubatura fino a 10 m 3 è esclusa l'installazione di bombole; Si possono usare apparecchi per riscaldamento a gas portatili? L'utilizzo di apparecchi portatili (TIPO A) alimentati con bombola per il riscaldamento di ambienti è soggetto a severe limitazioni. Tali apparecchi devono essere forniti di speciali dispositivi di sicurezza contro la formazione di monossido di carbonio e non possono essere usati in: - in un locale di volume da 10 a 20 m 3 si può installare una sola bombola di contenuto fino a 15 kg; - bagni e camere da letto; - locali di volumi minore di 12 m 3 ; - se il volume supera i 20 m 3 si possono installare al massimo 2 bombole, per un contenuto complessivo fino a 20 kg nei locali che non superano 50 m 3, e fino a 30 kg nei locali che superano 50 m 3 ; - locali non provvisti di almeno due aperture di ventilazione regolamentari di 100 cm in casa, garage, ripostigli è vietato tenere bombole non allacciate, vuote o piene anche parzialmente. 27

16 COME COMPORTARSI SE SI SENTE ODORE DI GAS A questo punto dovrete adottare i semplici comportamenti che vi suggeriamo qui di seguito: S e seguirete attentamente i consigli che vi abbiamo dato nelle pagine precedenti, potrete contare su un elevato livello di sicurezza, per voi, i vostri familiari e i vostri vicini, nei confronti del gas. Se però, malgrado la vostra attenzione, qualcosa non dovesse andare per il verso giusto, sarete avvertiti da un campanello d'allarme inconfondibile: il caratteristico odore di gas. Infatti tutti i gas combustibili devono avere, per legge, un odore caratteristico, in modo che sia possibile rilevarne la presenza, in caso di fuga, prima che raggiungano concentrazioni pericolose. - aprite finestre e porte, per arieggiare il più possibile il locale; - spegnete immediatamente tutte le fiamme ; - chiudete la valvola principale del contatore o della bombola; - non fumate, né accendete fiammiferi o accendini; - non azionate interruttori, campanelli, apparecchi elettrici, o telefonici. Infatti una loro eventuale scintilla potrebbe innescare un'esplosione

17 Se il vostro impianto è alimentato da gas in bombole (GPL), ricordate che il GPL, essendo più pesante dell'aria, in caso di fuoriuscita accidentale dell'impianto tende a cadere inizialmente al suolo, e quindi: - spazzate il pavimento per rimuovere possibili residui di gas, convogliandoli verso l'ambiente esterno; - mantenendo chiusa la valvola principale, controllate che tutti i rubinetti degli apparecchi siano anch'essi chiusi e chiudete quelli che ancora non lo fossero; infatti il gas potrebbe essere fuoriuscito da un rubinetto lasciato inavvertitamente aperto; - controllate l'integrità del tubo flessibile del l'apparecchio di cottura e delle sue connessioni; - se con queste verifiche non riuscite ad individuare l'origine della fuga o se continuate ad avvertire odore di gas con valvole e rubinetti chiusi, chiamate l'azienda distributrice o il rivenditore della bombola per mezzo di un telefono esterno; 32 - ricordatevi che, in ogni caso, interventi o riparazioni sugli impianti e sugli apparecchi a gas (compresa la sostituzione del tubo flessibile) devono essere eseguiti da personale qualificato! 30 31

18 DICHIARAZIONE DI CONFORMITÁ DELL'IM- PIANTO ALLA REGOLA D'ARTE FAC- SIMILE DELLA DICHIARAZIONE DI CONFORMITÁ A fine lavoro l'installatore deve rilasciare la Dichiarazione di Conformità come richiesto dalla Legge 46/90. La Dichiarazione di Conformità deve essere redatta secondo il modello ministeriale, di cui si propone di seguito un fac-simile, in quattro copie sottoscritte dal titolare dell'impresa installatrice e dal responsabile tecnico. Tali copie dovranno essere consegnate al committente ed agli enti come indicato nel diagramma di flusso riportato alla pagina 35. L'art. 13 della legge 46/90, relativamente agli impianti in edifici provvisti di abitabilità/agibilità, prescrive all'impresa installatrice di inviare al Comune la Dichiarazione di Conformità entro 30 giorni dalla conclusione dei lavori. Il percorso è diverso secondo che all'edificio sia stato o no rilasciato il certificato di abitabilità/agibilità. Il sottoscritto... Titolare o legale rappresentante dell'impresa (ragione sociale) Operante nel settore... con sede in via...n...comune...(prov....) tel... P. IVA... iscritta nel registro delle ditte (R.D , n. 2011) della camera C.I.A.A.di...n.... iscritta all'albo provinciale delle imprese artigiane (legge , n.443), di...n.... esecutrice dell'impianto (descrizione schematica) inteso come : nuovo impianto; trasformazione; ampliamento; manutenzione straordinaria;... altro... commissionato da... installato nei locali siti nel comune di......(prov....) via...n.... scala...piano...interno... di propietà di (nome, cognome, o ragione sociale e indirizzo) in edificio adibito ad uso: industriale; civile; commercio, altri usi; 33

19 Dichiara sotto la propria responsabilità, che l'impianto è stato realizzato in modo conforme alla regola dell'arte, secondo quanto previsto dall'art. 7 della legge n. 46/1990, tenuto conto delle condizioni di esercizio e degli usi a cui è destinato l'edificio, avendo in particolare: FLUSSO DELLA DICHIARAZIONE DI CONFORMITA 4 COPIE rispettato il progetto (per impianti con obbligo di progetto, ai sensi dell'art. 6 della legge n. 46/1990); seguito la normativa tecnica applicabile all'impiego :... installato componenti e materiali costruiti a regola d'arte e adatti al luogo di installazione, art. 7 della legge n.46/1990; S Esiste già un certificato di abitabilità o agibilità del- NO controllato l'impianto ai fini della sicurezza e della funzionalità con esito positivo, avendo eseguito le verifiche richieste dalle norme e dalle disposizioni di legge. Allegati obbligatori: progetto (solo per impianto con obbligo di progetto); relazione con tipologie di materiali utilizzati; schema di impianto realizzato; riferimento a dichiarazioni di conformità precedenti o parziali, già esistenti; copia del certificato di riconoscimento dei requisiti tecnico-professionali. Allegati facoltativi:... Declina ogni responsabilità per sinistri a persone o a cose derivanti da manomissione dell'impianto da parte di terzi ovvero da carenze di manutenzione o riparazione. Il dichiarante Data (timbro e firma) Installator 1 COPIA 1 COPIA 1 COPIA 1 COPIA Installator 1 COPIA 2 COPIE Committen 1 COPIA 1 COPIA 1 COPIA Avvertenze per il committente: responsabilità del committente o del proprietario, legge n.46/1990, art. 10 (9) 34 Committen Comune C.C.I.A.A. C.C.I.A.A. C.C.I.A.A.: Camera del Commercio, dell Industria e dell Artigianato Comune 35

20 36 COSA FARE QUANDO IL NOSTRO IMPIANTO DOMESTICO A GAS DIVENTA VECCHIO? G li impianti costruiti prima del 13 marzo 1990 devono essere verificati da un esperto (installatore abilitato gas o tecnico professionista) secondo le modalità descritte nella norma UNI Al termine viene rilasciata un'apposita "Scheda di presentazione dei risultati" (positivi o negativi) delle verifiche e, in conclusione, il responso finale: cioé se l'impianto può continuare a funzionare o se necessità prima di interventi. Di seguito si riporta il testo della scheda, che coincide con quello riportato nel Decreto del 26 Novembre 1998 del Ministero dell Industria, del Commercio e dell Artigianato che concerne l approvazione della norma UNI da parte dell autorità pubblica. SCHEDA DI PRESENTAZIONE DEI RISULTATI (DPR 13/0598 n. 218) Verifica delle caratteristiche funzionali degli impianti a gas combustibile per uso domestico, preesetenti alla data del 13 marzo 1990*) Il sottoscritto... Titolare o legale rappresentante dell'impresa (ragione sociale) Operante nel settore (di cui la legge 5 marzo 1990, n.46 - art. 1, comma 1, lettera e) con sede in Via...n...Comune...(prov....) tel...fax...p.iva... iscritta nel registro delle imprese (art. 8 legge 580/1993)... della camera C.I.A.A.di... ovvero iscritta all'albo provinciale delle imprese artigiane (legge 8/8/1985, n.443), di...n... ovvero iscritto all albo professionale degli/dei...di...al n... in relazione all impianto gas al servizio di apparecchi di cottura n... tipo... produzione acqua calda per uso sanitario n... tipo... riscaldamento n... tipo n... tipo... descrizione sintetica degli apparecchi presenti, tipo e numero nome e cognome dell utente (occupante l alloggio)... impianto installato nei locali siti nel comune di...(prov.)...via... n...scala...piano...interno...di proprità di: (nome, cognome, indirizzo) in edificio adibito ad uso civile**... DICHIARA sotto la propria responsabilità, di aver eseguito le verifiche prescritte dalla UNI 10738***), ed in particolare le seguenti, conseguendo gli esiti di fianco indicati: - di aver accertato l esistenza e l idoneità della ventilazione (afflusso dell aria comburente) e l idoneità dei locali; - di aver accertato l esistenza e l idoneità dell aerazione dei locali (smaltimento all esterno dei prodotti della combustione degli apparecchi di cottira e degli apparecchi di tipo A e di eventuali gas non combusti degli apparecchi di cottura); - di aver verificato l efficienza dei sistemi di scarico dei prodotti della combustione (per gli apparecchi di tipo B e C). Per gli apparecchi di tipo B di aver accertato la mancanza di riflusso dei prodotti della combustione in ambiente e l esistenza del tiraggio durante il regolare funzionamento degli apparecchi; - di aver effettuato la verifica di tenuta dell impianto interno di adduzione del gas come prescritto in 7 della UNI 10738; - di aver accertato l esistenza e la funzionalità dei sistemi di sorveglianza di fiamma (non obbligatori per i piani di cottura); ( ) IDONEO**** ( ) NON IDONEO...ESITO POSITIVO NEGATIVO ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) ( ) e pertanto, nelle condizioni attuali, a funzionare in sicurezza. l impianto a gas risulta DECLINA ogni responsabilità per sinistri a persone, animali o cose derivanti dall uso dell impianto a gas senza che siano stati eliminati i difetti funzionali che determinano la non idoneità sopra segnalata, o derivanti dalla manomissione delle attuali condizioni dell'impianto a gas o dal suo utilizzo improprio ovvero da carenza di manutenzione o riparazione. IL DICHIARANTE... (Timbro e Firma) Data... per ricevuta: IL COMMITTENTE... NOTE (1) Il DPR 18 aprile 1994, n. 392, abrogando gli articoli 4 e 5 della legge 5 marzo 1990, n. 46 ha soppresso il riconoscimento dei requisiti tecnico professionali previsti da detti articoli. *) Data coincidente con l entrata in vigore della legge 5 marzo 1990, n. 46 Norme per la sicurezza degli impianti. **) Secondo la definizione di cui al comma 1 dell articolo 1 del DPR 6 dicembre 1991, n. 447 Regolamento di attuazione della legge 5 marzo 1990, n. 46. ***) Redatta anche in rispetto dei criteri previsti dalla legge 1083/71 Norme per la sicurezza dell impiego del gas combustibile. ****) L impianto è ritenuto idoneo se le cinque verifiche singole sopra riportate hanno conseguito tutte esito positivo. 37

21 ATTENZIONE T eniamo ben presente che: La scheda di presentazione dei risultati delle verifiche, si riferisce esclusivamente a impianti realizzati prima del 13 Marzo Essa costituisce unicamente una "diagnosi" dello stato di salute dell'impianto e può essere positiva o negativa; se negativa bisogna subito provvedere per i lavori risultati necessari. Essa non deve essere confusa con la Dichiarazione di conformità, documento rilasciato esclusivamente da un installatore abilitato, a seguito dell'esecuzione di un nuovo impianto a gas o di un intervento (modifica, ampliamento, adeguamento, ecc.) su un impianto a gas già esistente, essendo comunque entrambi gli interventi stati effettuati dal 13 marzo 1990 in poi. Essa attesta che l'opera effettuata ed i relativi controlli sono corrispondenti alla regola dell'arte ed alle prescrizioni di legge e normative vigenti in materia. 38

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