IMPIANTO DI TERMOVALORIZZAZIONE DEI RIFIUTI DELLA PROVINCIA DI TORINO
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- Pietro Ricci
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1 IMPIANTO DI TERMOVALORIZZAZIONE DEI RIFIUTI DELLA PROVINCIA DI TORINO
2 Tipo e scopo dell impianto Il presente progetto ha come oggetto un impianto di termovalorizzazione dei rifiuti, da localizzarsi nell area denominata Gerbido, coerentemente con quanto previsto dal vigente Programma Provinciale di Gestione dei Rifiuti (PPGR2005). La realizzazione dell impianto di termovalorizzazione a Torino-Gerbido è programmata dalla Regione Piemonte, dalla Provincia di Torino e dalla Città di Torino. Coerentemente con le direttive europee e con il loro recepimento nel quadro normativo nazionale, la gestione integrata del ciclo dei rifiuti adottata in sede provinciale prevede il ricorso ad un adeguato sistema di smaltimento dei rifiuti, allo scopo di rendere la provincia autosufficiente per questa funzione. La termovalorizzazione risulta essere pertanto il sistema di recupero energetico dei rifiuti più idoneo a trattare la quantità residua a valle della raccolta differenziata. 2
3 Rispetto dell ambiente A livello istituzionale è stata condivisa la scelta di una gestione pubblica del servizio di trattamento termico dei rifiuti, in quanto la stessa deliberazione provinciale di affidamento ha ritenuto che lo scopo pressoché esclusivo dell'attività di trattamento termico debba essere quello di garantire il più elevato livello di tutela ambientale possibile, anche al di là degli standard prevedibili e delle migliori tecnologie disponibili al momento dell'affidamento. L impianto di termovalorizzazione consentirà il recupero energetico dei rifiuti residui da raccolta differenziata spinta (è previsto il raggiungimento del 50% di raccolta differenziata contestualmente all avvio dell impianto stesso), nonché dei rifiuti speciali assimilabili agli urbani, attraverso la conversione del calore di combustione dei rifiuti in energia elettrica e termica, da immettere nelle reti elettriche e di teleriscaldamento. 3
4 Convenzione di affidamento Come richiesto dalla Convenzione di affidamento (prevista dalla DCP del ) siglata in data 22 luglio 2005, il progetto ha preso in considerazione, oltre all impianto di termovalorizzazione, le opere connesse con particolare riferimento alla viabilità di accesso (sia su rotaia che su gomma). La realizzazione delle opere connesse coinvolge molteplici soggetti, sia tecnici sia istituzionali, ed interessa il territorio di più comuni. 4
5 Caratteristiche attuali del sito di impianto Il sito prescelto per l ubicazione del nuovo termovalorizzatore si trova nel territorio del Comune di Torino, al confine con i Comuni di Beinasco, Grugliasco ed Orbassano (oltre a piccoli tratti confinanti con Rivoli e Rivalta). L individuazione del sito del Gerbido è avvenuta a conclusione dell analisi territoriale ed ambientale promossa dagli uffici tecnici della Provincia di Torino e recepita con DGP N del 26/7/2005. L area, che occupa circa m2, è inserita in un lotto in cui si trovano insediamenti AMIAT e GTT, delimitato a nord-ovest dallo scalo ferroviario merci di Orbassano, oltre il quale si trova l autoporto, a sud-est dal cimitero di Torino sud e a sud-ovest da aree agricole. La maggior parte dell area è libera; solo una porzione è attualmente occupata da strutture di proprietà di GTT, che si è impegnata in virtù di un accordo con TRM a liberare tali aree per renderle disponibili per la localizzazione del termovalorizzatore. 5
6 Collocazione del sito di impianto 6
7 Delimitazione del progetto Il presente progetto ha sviluppato altresì a livello preliminare le tematiche viabilistiche e di movimentazione dei rifiuti e delle scorie attraverso la linea ferroviaria con l intento di fornire un quadro completo dell inserimento territoriale dell impianto. Tuttavia, poiché tali interventi saranno oggetto di specifici accordi di programma tra i diversi enti e soggetti coinvolti, essi vengono riportati nella presente documentazione progettuale al fine di presentare un quadro complessivo degli interventi connessi e complementari al progetto di realizzazione dell impianto di termovalorizzazione così come prevede la LR.40/98, demandando ad una fase successiva la progettazione definitiva (a conclusione degli accordi di programma di cui sopra). Ai fini dell avvio della fase di specificazione dei contenuti del S.I.A. ex art. n. LR 40/98 è stato redatto il progetto preliminare ai sensi del DPR 554/99. La sessione impiantistica è stata sviluppata con un grado di dettaglio superiore a quanto richiesto dalle citate normative. 7
8 Viabilità attuale del sito di impianto Nelle condizioni attuali l accesso all area risulta non ottimale a causa della mancanza di un collegamento diretto alla tangenziale di Torino, e della inadeguatezza e tortuosità delle sezioni stradali e dei collegamenti esistenti, che sono interessati da continue variazioni di impostazione, di larghezza delle corsie, di condizioni di manutenzione e di sicurezza stradale. Per fare fronte a questo tipo di problematiche si rende necessaria una serie di interventi rivolti da un lato all adeguamento delle sezioni stradali esistenti e dall altro al completamento delle stesse con alcuni tratti strategici per lo snellimento dei flussi di mezzi pesanti in transito. 8
9 Viabilità futura del sito di impianto La viabilità esterna, ossia relativa alle zone che circondano l impianto, è da considerarsi un aspetto del progetto del termovalorizzatore, in quanto non ha solo lo scopo di consentire un regolare e fluido scorrimento di tutti i materiali da e per l impianto, ma si propone anche un miglioramento delle attuali condizioni del traffico in zona Gerbido, ridisegnando in parte la logistica delle vie di comunicazione e la loro qualità e accessibilità. Da un punto di vista della viabilità su gomma (escludendo quindi il collegamento alla rete ferroviaria) l area è interessata da due tipologie di flussi: Accesso di mezzi pesanti per la movimentazione dei materiali di processo Accesso di veicoli del personale addetto al funzionamento dell impianto e dei visitatori 9
10 Viabilità futura del sito di impianto B A5 A1 A4 A2 C A3 D Totale della spesa stimata per gli interventi A+B+C+D è : Euro. 10
11 Commissione altamente specializzata Una Commissione Altamente Specializzata è stata costituita con DGP n del 9/11/04, al fine di individuare le tecnologie più idonee per la realizzazione di un impianto di valorizzazione energetica dei rifiuti urbani e assimilati, secondo i criteri B.A.T. (best available technology). Le risultanze della commissione, parte integrante del PPGR, sono condivise dal gruppo di progetto e poste alla base della progettazione. state 11
12 Descrizione impianto attività Corrente elettrica Calore per riscaldamento Conferimento reagenti chimici Gas di scarico Vapore alla turbina Vapore al teleriscaldamento Stoccaggio reagenti chimici Ricevimento e stoccaggio rifiuti Caldaie (combustione del rifiuto) Trattamento fumi Camino Rifiuti Pesatura e controlli radioattivi Stoccaggio scorie Stoccaggio ceneri Stoccaggio PSR Pesatura Pesatura Pesatura P.S.R. = prodotti sodici di reazione Scorie alla discarica Ceneri al trattamento PSR alla rigenerazione 12
13 Descrizione impianto schema di principio Alla rete elettrica Turbina Alternatore Teleriscaldamento Ciclo a vapore Degasatore Ricevimento e stoccaggio rifiuti Reagenti Caldaie Trattamento fumi Trattamento fumi Fumi Rifiuti Scorie alla discarica Ceneri al trattamento PSR alla rigenerazione 13
14 Bilancio dell impianto (al MCR) Acqua di pozzo ~146 m3/h Metano ~184 Sm3/h (media annuale stimata) Additivi per acque ~0.12 t/h Reagenti per fumi Reattore a secco: ~1.2 t/h DeNOx: ~0.2 t/h (media annuale stimata) Fumi dal camino ~ Nm3/h (compresa aria combustione e processo) Acqua in fogna bianca ~47 m3/h (blow-down stimato) Scorie ~15 t/h (umide per spegnimento) Impianto ~67.5 t/h RSU Energia elettrica ~41 MWe (incluso autoconsumo) PSR ~0.9 t/h Ceneri ~1.25 t/h Residui ferrosi ~1.4 t/h Energia al TLR ~106 MWt 14
15 Bilancio del rifiuto (al MCR) Acqua di pozzo ~2.16 kg/kg RSU (media annuale stimata) Metano ~ Sm3/kg RSU (media annuale stimata) Additivi per acque ~1.75 g/kg RSU Reagenti per fumi Reattore a secco: ~18.4 g/kg RSU DeNOx: ~3.0 g/kg RSU Fumi dal camino 1 kg di RIFIUTO Potere calorifico kj/kg PSR ~12.9 g/kg RSU ~6.22 Nm3/kg RSU (compresa aria combustione e Ceneri ~18.5 g/kg RSU processo) Residui ferrosi Acqua in fogna bianca ~20.4 g/kg RSU ~0.7 kg/kg RSU (blow-down stimato) Scorie ~220 g/kg RSU (umide per spegnimento) Energia elettrica ~0.607 kwh/kg RSU (incluso autoconsumo) Energia al TLR ~1.57 kwh/kg RSU 15
16 Controllo emissioni Di seguito è riportata la tabella con le emissioni gassose attese al camino. NOTA: I valori indicati si intendono riferiti al gas secco e all 11% di O2. I valori contrassegnati con (*) si intendono come media sull ora; i valori contrassegnati con (**) si intendono come media sulle 8 ore. I valori garantiti semiorari sono uguali a quelli di Legge. Il limite dell Ossido di Carbonio, contrassegnato con (***), rappresenta il valore medio su 30 minuti, in un periodo di 24 ore. 16
17 Controllo emissioni Il sistema di analisi emissioni è costituito da 3 blocchi: 1. Rilevazioni in caldaia - 2 sonde all ossido di zirconio per la misura dell ossigeno - 3 termocoppie sulla volta del primo canale radiante - 2 pirometri alla fine del rivestimento refrattario 2. Rilevazioni lungo il percorso trattamento fumi - 1 misuratore di concentrazione polveri tra uscita della caldaia ed ingresso elettrofiltro - 1 misuratore degli inquinanti grezzi all uscita dell elettrofiltro (gas misurati: CO, HCl, SO2, NOx) 3. Rilevazioni al camino Qui sono previste 2 serie uguali di analizzatori, dotate delle stesse apparecchiature e con le sonde collocate in posizioni equivalenti. I gas misurati sono: CO, HCl, NH3, NOx, SO2, N2O, H2O, SOV, O2, Hg, diossine e furani, polveri (per queste ultime il misuratore è unico). 17
18 Controllo emissioni Una delle serie di analizzatori inseriti al camino è adibita alla verifica del rispetto dei limiti di legge; l altra immette le misure nell algoritmo di gestione dell abbattimento degli inquinanti che, in base ai dati raccolti, provvede a regolare automaticamente i dispositivi di trattamento fumi. Le misure termochimiche rilevate in caldaia e lungo la linea trattamento fumi consentono di rendere più tempestive le regolazioni relative all abbattimento degli inquinanti. Gli strumenti di analisi delle emissioni al camino sono allocati in una cabina adiacente allo stesso; qui è anche installato il PC che raccoglie e registra i dati di analisi. Tale PC è collegato, attraverso ethernet, alla sala controllo per al gestione in remoto. Se richiesto dall Ente Autorizzativo sarà reso disponibile un collegamento via modem su linea commutata per consentire all ARPA la visualizzazione in tempo reale dell andamento delle emissioni dell impianto. Sul PC di cabina analisi è installato il SW di gestione allarmi previsto dal DMA 21/12/
19 Autonomie di consumi / produzioni impianto Sono previsti sistemi di stoccaggio e polmonazione per garantire all impianto la capacità di funzionare al MCR, per un certo periodo di tempo, anche qualora dovessero venire a mancare i flussi di approvvigionamento o smaltimento materiali verso l esterno. Le autonomie dei principali materiali trattati sono: Fossa RSU 5 gg Fossa scorie >3 gg Silo ceneri 10 / 12 gg Silo PSR 12 / 15 gg Serbatoi reagenti demineralizzazione 15 gg Serbatoio bicarbonato di sodio 15 gg Silo carboni attivi 30 gg Serbatoio urea 30 gg Serbatoi additivi ciclo termico 8 gg 19
20 Prefattibilità ambientale La costruzione e la gestione dell impianto comportano la necessità di adattare la nuova opera alla situazione preesistente sul sito. Ciò va realizzato con le massime cautele, a cominciare da uno studio di prefattibilità che confermi la possibilità e l opportunità di portare a compimento l opera, minimizzando tutti gli impatti, di qualunque tipo, sulle condizioni ambientali attualmente esistenti. Anche gli allacciamenti alle reti dei servizi esistenti sono contemplate. Il progetto del nuovo termovalorizzatore della zona sud della Provincia di Torino comprende i seguenti interventi connessi e complementari: Cavidotto di collegamento alla Rete di Trasmissione Nazionale Gasdotto di alimentazione Allacciamento alle reti di teleriscaldamento metropolitano Interventi per l accessibilità stradale e ferroviaria all impianto Discarica di servizio Allacciamento acqua potabile Allacciamenti alle reti fognarie per lo scarico delle acque 20
21 Prefattibilità ambientale Le possibili interferenze tra le attività connesse all impianto e l ambiente circostante sono da valutarsi durante la fase di cantiere, di esercizio e di smantellamento. Segue l elenco : Interferenze potenziali per la componente atmosfera La valutazione è già stata in parte condotta elaborando dei modelli tridimensionali di trasporto e diffusione di inquinanti passivi in atmosfera. Particolare attenzione è dedicata a due inquinanti critici per l area metropolitana: NO2 e PM10 in condizioni meteorologiche particolarmente critiche. Sulla base degli scenari simulati, basati sulle emissioni previste dall impianto, non si sono notati fattori di criticità. Durante la redazione del S.I.A. tali studi saranno ulteriormente approfonditi. Interferenze potenziali per la componente ambiente Idrico (superficiale) La scelta, eventuale, di scaricare in acque superficiali il blow-down delle torri di raffreddamento del sistema di condensazione del vapore è possibile utilizzando un adeguato controllo sulle concentrazioni di additivi presenti nel blow-down (antivegetativi e antincrostanti) ed un processo di declorazione al fine di garantire la qualità delle acque superficiali limitrofe all impianto. 21
22 Prefattibilità ambientale Interferenze potenziali per le componenti suolo e sottosuolo (incluse acque sotterranee) Si prevede di mantenere sotto controllo gli scavi e la movimentazione terra durante la fase di cantiere, e, durante la fase di esercizio, i prelievi dai pozzi e dai piezometri permanenti. Interferenze potenziali per le componenti flora, fauna ed ecosistemi Le attività perturbatrici connesse con l impianto di termovalorizzazione risultano potenzialmente poco critiche, in quanto l area è già parzialmente antropizzata. Durante la redazione del S.I.A. vi sarà un ulteriormente approfondimento. Interferenze potenziali per la componente salute pubblica E previsto un aumento delle concentrazioni degli inquinanti poco significativo ai fini della qualità dell aria ex. DM 60/02. In ogni modo sarà condotta un analisi che correlerà l incremento dell inquinamento dato dall impianto e gli effetti sulla salute pubblica. 22
23 Prefattibilità ambientale Interferenze potenziali per la componente rumore e vibrazioni In fase di progettazione definitiva, saranno definite in dettaglio le prestazioni acustiche delle apparecchiature e degli edifici, che consentiranno di rispettare i limiti di rumorosità stabiliti per legge. Interferenze potenziali per la componente traffico e viabilità E stato sviluppato un modello computazionale per la simulazione delle condizioni di traffico indotte dalla presenza del termovalorizzatore, sia in fase di cantiere (con la viabilità attuale), sia in fase di esercizio (con la nuova viabilità prevista sul sito); lo studio ha permesso di evidenziare come il traffico veicolare indotto dal sistema di gestione dei rifiuti non influisca in modo rilevante sulle condizioni ordinarie della locale viabilità. Interferenze potenziali per la componente radiazioni non Ionizzanti Le attrezzature del sistema elettrico dell impianto sono accompagnate dall emissione di campi elettrici e di induzione magnetica. Tuttavia il progetto ha scelto di utilizzare per il collegamento elettrico dell impianto un cavidotto ad alta tensione (132 kv) con una tecnologia realizzativa che permette di minimizzare l area di influenza degli impatti. 23
24 Profilo architettonico Interferenze potenziali per la componente paesaggio Uno studio architettonico relativo a forma e colore delle strutture di copertura dell impianto, ha il compito di assicurare un inserimento gradevole dell impianto nel preesistente tessuto urbanistico. 24
25 Profilo architettonico 25
26 Profilo architettonico 26
27 Profilo architettonico 27
28 Profilo architettonico 28
29 Oneri di compensazione ambientale Come evidenziato dal Piano Provinciale di Gestione Rifiuti 2005 e dallo Studio di Microlocalizzazione dell impianto, la realizzazione di un opera di questa natura comporta impatti e disagi ambientali che devono essere valutati e compensati con interventi destinati a migliorare la qualità ambientale del territorio e la qualità di vita dei cittadini. Lo stesso Piano Provinciale di Gestione Rifiuti prevede che nei costi di realizzazione degli impianti dovranno essere compresi gli oneri relativi agli interventi di compensazione ambientale, che devono essere effettuati nell ambito territoriale che sopporta i disagi dovuti alla realizzazione degli. impianti La compensazione una-tantum è pari al 10% dell importo dei lavori aggiudicati a seguito di gara dall ente appaltante; pertanto la cifra definitiva di questo importo sarà determinata a seguito dell aggiudicazione dell appalto del termovalorizzatore. 29
30 Oneri di compensazione ambientale Tra le misure di compensazione indicate nello Studio di Microlocalizzazione redatto dalla Provincia, si evidenziano: interventi per il miglioramento della qualità dell aria (passaggio al teleriscaldamento con conseguente riduzione delle fonti di emissione) riduzione di fattori di impatto preesistenti realizzazione di spazi verdi ad uso pubblico con opportune piantumazioni al fine di creare cortine visive, limitare inquinamento acustico, ecc. l acquisizione e la tutela degli spazi verdi e periurbani destinati a parco e verde urbano Potranno inoltre essere definite ulteriori misure di compensazione economica per i cittadini, le famiglie e le attività comprese nell ara di influenza, da definirsi nella forma di: riduzione tariffaria (agevolazioni tariffarie sulla raccolta e smaltimento dei rifiuti) riduzione dei costi di utilizzo delle risorse energetiche eventualmente prodotte dall impianto 30
31 Oneri di compensazione ambientale Le misure di compensazione indicate nel Piano di Azione Ambientale redatto in sede provinciale sono: l attenuazione dei carichi ambientali dell area di influenza dell impianto attraverso la rilocalizzazione della Servizi Industriali srl ; la riorganizzazione, tutela e valorizzazione degli spazi agricoli periurbani nell area ovest, nel quale si individuano ampie aree a verde pubblico per rispondere alle carenze, particolarmente forti in questo comparto, dell area metropolitana; il Progetto Corona Verde, indirizzato alla costruzione di una rete ecologia territoriale e alla possibilità di fruizione del territorio mediante la realizzazione o il completamento di piste ciclabili, percorsi pedonali, aree attrezzate, in una fascia verde riqualificata dal punto di vista paesaggistico e naturalistico; la Ferrovia Metropolitana Regionale di collegamento San Paolo Beinasco - Orbassano (Ospedale S. Luigi) 31
32 Quadri di spesa Terreno costi di costruzione oneri per la sicurezza OGGETTO Progettazione, controllo commessa, direzione lavori, collaudi Progetto Esecutivo e realizzazione dell opera: Connessioni (energia elettrica, gas, acqua, fognatura, teleriscaldamento, telefonica) Oneri di compensazione una tantum Imprevisti (rivalutazione importo dell opera su base incrementi reali dei costi, varianti in corso d opera o per prescrizioni autorizzative, varie eventuali) Opere connesse e complementari (viabilità esterna, accesso ferroviario, monitoraggio, opere architettoniche) TOTALE COMPLESSIVO IMPORTO ( )
33 Quadri di spesa 33
34 Quadri di spesa 34
35 Cronoprogramma di massima Si prevede entro la fine del mese di aprile 2006 di disporre del progetto ai fini autorizzativi; su questa base la Provincia di Torino si esprimerà in merito alla compatibilità ambientale e potrà rilasciare le autorizzazioni alla costruzione ed all esercizio. Apertura cantiere: 2008; Parallelo elettrico della prima linea: fine
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