MANUALE. Rivisto e corretto il 7/9/09. di Nutrizione Parenterale Domiciliare per paziente adulto

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1 Rivisto e corretto il 7/9/09 MANUALE di Nutrizione Parenterale Domiciliare per paziente adulto Coordinatori: Carmona Jimenez Teresa CPSI Osp. Molinette* Da Ros Loredana CPSI Osp. Molinette* Piombo Antonella - CPSE Osp. Molinette* Collaboratori: To 1 To 2 To 3 To 4 To 5 Asti Cuneo Novara Biella Vercelli Verbania/Chiuso/Ossola Alessandria Faro - Torino 1

2 Premessa Ci rivolgiamo a Lei, ai suoi familiari e conviventi per presentarle questo manuale frutto della condivisione tra professionisti dell assistenza territoriale ed ospedaliera. Esso rappresenta uno strumento a sostegno dell intervento educativo che ogni infermiere attua nei suoi confronti e della sua famiglia nel momento in cui vi troverete a dover gestire la Nutrizione Parenterale a domicilio. Con questo manuale ci proponiamo di rendere più semplice, a Lei ed alla sua famiglia, la convivenza con questa terapia ed al tempo stesso permetterle di rimanere nella sua casa e condurre uno stile di vita più simile alle sue abitudini migliorandole la qualità di vita e sostenendo i suoi familiari durante questo percorso. Per poter realizzare tutto ciò noi operatori abbiamo bisogno del Suo aiuto e quello dei suoi familiari. L aiuto di cui abbiamo bisogno consiste nella Vostra disponibilità ad apprendere ciò che vi insegneremo, con collaborazione reciproca e condivisione delle responsabilità, questo significa che le cure domiciliari NON si sostituiscono alla famiglia ma la accompagnano e la sostengono. Il medico di famiglia, responsabile dell assistenza primaria, si avvarrà di un equipe multidisciplinare trasformando il suo domicilio in un luogo di cura all interno del quale continuare il percorso iniziato in ospedale. Le procedure descritte in questo manuale potranno essere adattate dall infermiere domiciliare in relazione alle Sue specifiche caratteristiche personali e familiari. In altre parole, Le proponiamo collaborazione fra noi operatori, 2

3 Lei ed i suoi familiari; riconosciamo che quanto Le stiamo chiedendo richiede molto impegno, precisione e costanza ma vogliamo altresì sottolineare che in questo percorso Lei e la sua famiglia non sarete soli ma noi saremo al vostro fianco. Con il vostro consenso consapevole e la vostra attiva partecipazione stabiliremo gli accordi necessari per questa collaborazione. 3

4 Indice Premessa...pag. 2 Indice pag. 4 Centro di riferimento domiciliare.pag. 5 Domande più frequenti... pag. 6 A - Procedura per la preparazione della sacca...pag. 9 B - Procedura di inizio infusione...pag. 15 C - Procedura di fine infusione...pag. 18 D - Medicazione...pag. 19 Eparinizzazione...pag. 22 Possibili problemi....pag. 23 Posizionamento ago di Huber pag. 25 Descrizione dei cateteri venosi centrali....pag. 28 Glossario.....pag. 31 Bibliografia....pag. 33 4

5 CENTRO DI RIFERIMENTO DOMICILIARE ASL di appartenenza: Referente medico/infermiere: Telefono: dalle h. alle h. Catetere Venoso impiantato il presso il centro di Tel Tipo di CVC in vena French Lunghezza Centro prescrittore della nutrizione: ANNOTAZIONI: 5

6 Domande più frequenti Che cos'è la nutrizione artificiale? La N.A. (Nutrizione Artificiale), o N.P. (Nutrizione Parenterale) è un'insieme di procedure mediante le quali è possibile soddisfare i fabbisogni nutrizionali di pazienti non in grado di alimentarsi sufficientemente attraverso la via naturale. Con la N.P, i nutrienti preparati dall'industria farmaceutica (acqua, glucosio, proteine, grassi, elettroliti, vitamine, oligoelementi adeguatamente miscelati) vengono somministrati direttamente nella circolazione sanguigna attraverso una vena centrale di grosso calibro, mediante l'impiego di un catetere venoso. Le vene periferiche del braccio non sono adatte alla nutrizione parenterale poiché possono essere utilizzate solo per brevi periodi in quanto non tollerano le elevate concentrazioni delle soluzioni nutrizionali. Quest ultime possono venire utilizzate solo per un breve periodo e impiegando soluzioni inadatte a coprire i fabbisogni nutrizionali del paziente. Perché fare la Nutrizione Parenterale (N.P.)? La N.P. Viene attuata tutte le volte che il canale alimentare non è in grado di funzionare normalmente e pertanto l'alimentazione per bocca non riesce a soddisfare, del tutto o in parte, le sue necessità. Poiché lei non può utilizzare in maniera adeguata il suo apparato digerente per alimentarsi (oppure lo utilizza parzialmente), il suo 6

7 stato nutrizionale può mantenersi o migliorare grazie alla somministrazione di nutrienti per via venosa. Dopo la valutazione della sua situazione clinica generale, il suo medico nutrizionista prescriverà la miscela più adatta per lei. Questa miscela, che prende il nome di sacca nutrizionale, viene preparata presso un laboratorio farmaceutico nel rispetto di rigorose norme di asepsi (sterilità). E' importante che lei conosca il perché e il come fare la N.P. perché maggiore sarà la sua conoscenza, migliore sarà la sua collaborazione e quindi la buona riuscita di questo trattamento. Come verrà somministrata la N.P.? Attraverso un sistema rappresentato da un tubicino di materiale biocompatibile (catetere venoso) che consente di raggiungere una grossa vena centrale. Il catetere può avere un accesso diretto alla vena centrale localizzata nella parte superiore del torace (catetere tipo Hohn, Groshong, Port) oppure con accesso indiretto per via periferica in un arto superiore (tipo PICC) ( oppure vedi glossario ) Si può fare la doccia e/o il bagno? L'igiene è importante. Con il CVC è preferibile il bagno in vasca, in quanto si riesce a lavare tutto il corpo evitando la zona della medicazione. Se invece si ha solo la possibilità di fare la doccia occorre coprire interamente la zona della medicazione utilizzando medicazioni trasparenti ed impermeabili. Ultimata l igiene sostituire la medicazione se si presenta bagnata e/o staccata. Con il catetere tipo Port non vi è nessun problema quando l'ago 7

8 non è inserito, altrimenti attenersi alle regole di cui sopra. Gli animali domestici si possono accudire? Gli animali sono fonte di gioia e serenità e si possono tenere, è però importante che siano tenuti puliti e che pulito sia l'ambiente in cui si vive con loro. Dove trovo il materiale che mi servirà? Il medico nutrizionista compilerà un documento (Prescrizione nutrizionale) per provvedere alla tipologia ed al quantitativo di materiale necessario. Ricordi che tutto il materiale che utilizzerà a domicilio dovrà essere sistemato in luogo asciutto, pulito, lontano da fonti di calore e disposto in maniera ordinata, facilitandole così il compito nella ricerca dei prodotti. Qui di seguito verranno descritte le procedure che Le serviranno per gestire in modo appropriato la nutrizione: A - Procedure per la preparazione della sacca B - Inizio infusione C - Fine infusione D - Medicazione 8

9 A - Procedure per la preparazione della sacca Elenco delle fasi principali per la corretta esecuzione della procedura: 1. Lavaggio delle mani 2. Ricerca del piano di lavoro e dell'ambiente idoneo 3. Materiale necessario 4. Preparazione del piano di lavoro 5. Preparazione dell'operatore 6. Preparazione della sacca Punto 1 Lavaggio delle mani Anche se questa manovra può apparire banale in realtà è la misura principale per ridurre le infezioni. 1. Arrotolare le maniche fino al gomito 2. Bagnare mani ed avambracci sotto un getto d'acqua corrente, insaponare con sapone liquido massaggiando con cura i polsi, le dita e le unghie (queste dovranno essere sempre corte, per facilitare l'igiene). 3. Asciugare le mani con carta monouso e chiudere il rubinetto utilizzando la salvietta di carta o un asciugamano pulito Punto 2 Cure pulite sono cure più sicure Ricerca del piano di lavoro e dell'ambiente idoneo Il piano di lavoro deve essere resistente e di facile pulizia, sgombro dai soprammobili e qualunque altro oggetto che non sia il materiale da utilizzare; qualora il piano di lavoro non fosse lavabile è necessario coprirlo con un telo cerato. Si consiglia di: 9

10 - Evitare la presenza di animali nella stanza durante l'esecuzione della manovra. - Chiudere porte e finestre per evitare correnti d'aria che creano spostamenti di polvere e che andrebbero a contaminare il piano sul quale dovrà lavorare. - Ridurre al minimo la presenza ed il passaggio di persone durante la manovra. - Pulire la stanza prima della preparazione. Punto 3 Elenco Materiale Miscele nutrizionali (sacche) Sapone liquido o gel detergente Rotolo carta mani/asciugamano Camice (se necessario) Mascherina Cuffie (se necessario) Deflussore con regolatore flusso (Dosi-flow) di Siringhe da 10 ml Fisiologica da 10 ml Garze sterili Tappino tipo clave connector Soluzione di disinfettante Telini sterili Guanti sterili Asta porta flebo Contenitori per taglienti e altri rifiuti Punto 4 Preparazione del piano di lavoro Consiste in una serie di accorgimenti da attuare nello specifico contesto dove il paziente, il care-giver (familiare) o l'infermiere si troverà a lavorare. - Lavarsi le mani 10

11 - Sgombrare il piano di lavoro - Stendere un telino sterile per creare un campo sterile - Avvicinare i contenitori dei taglienti - Porre il disinfettante all'esterno del campo sterile - Porre i farmaci o/e le fiale di fisiologica all'esterno del campo sterile - Introdurre nel campo sterile solo il materiale occorrente attenersi scrupolosamente a tecniche asettiche Vedere Glossario Punto 5 Preparazione dell'operatore Togliere bracciali, anelli, orologi e legare i capelli per evitarne la caduta sul piano di lavoro Indossare la mascherina per evitare che i germi della bocca e del naso possano contaminare il materiale e la zona di lavoro. Se avesse bisogno della presenza di un'altra persona che la aiuti durante la preparazione, anche questa dovrà comportarsi nel modo descritto. Indossare il camice se le condizioni sono indicate Indossare i guanti sterili solo prima d'iniziare la preparazione della sacca (rispettando la tecnica specifica che le è stata illustrata dal personale infermieristico) Punto 6 Preparazione della sacca Preparare vicino alla zona di lavoro tutto il materiale per l'esecuzione della tecnica. (vedi punto5) 11

12 Aprire e posizionare il materiale occorrente sul telino sterile (lasciandolo cadere dall alto): - siringhe da 10 ml (+ relativo ago da 25 G.) - sacca nutrizionale, dopo averla tolta dall involucro - garze sterili - deflussore -versare il disinfettante sulle garze Indossare i guanti sterili A questo punto se non sono richieste aggiunte di farmaci si può procedere con l'inserimento del deflussore (vedi capitolo inizio infusione). Qualora vi sia la necessità di aggiunte di farmaci nella sacca è importante avere: - Prescrizione del medico - Farmaco prescritto con fiala diluente (se necessaria) Procedere come segue: - Aspirare il farmaco, dopo aver disinfettato le fiale - Disinfettare il punto di iniezione della sacca - Introdurre il farmaco nella sacca - Miscelare la soluzione - Procedere alla rottura delle membrane della sacca, se presenti e miscelare il contenuto scotendo la sacca 12

13 RACCOMANDAZIONI Se la sacca è a più comparti, procedere alla rottura dei divisori arrotolandola fino ad una completa omogeneizzazione delle soluzioni contenute nei vari scomparti. Controllare eventuali anomalie, cioè un cambiamento visivo della densità o del colore. Se fosse necessario aggiungere farmaci o polivitaminici alla sacca: essi si dovranno iniettare solo attraverso gli appositi diaframmi, precedentemente disinfettati. Utilizzare una garza sterile per maneggiare le fiale poste all'esterno del telino. Diluire le vitamine in polvere utilizzando 3-4 ml di fisiologica e sostituire l'ago prima di iniettare la soluzione nel diaframma. Non miscelate più farmaci con la stessa siringa perché potreste alterarne la composizione ma usate una siringa per ogni farmaco. Utilizzate sempre siringhe da 10 ml. Se la sacca è conservata in frigo, va portata a temperatura ambiente LONTANO DA FONTI DI CALORE almeno 1 ora prima della preparazione e successiva infusione. 13

14 B - Procedura inizio infusione Prima di procedere con l attacco della sacca al CVC si deve effettuare un lavaggio della cannula con 10 cc di fisiologica, al fine di verificare che non vi siano problemi nella somministrazione e successivamente procedere come segue: 1. Inserire il perforatore del deflussore nel diaframma della sacca 2. Chiudere il morsetto regolatore di flusso 3. Appendere la sacca all'asta e riempire il gocciolatore per metà comprimendo la camera di gocciolamento (avendo indossato i guanti sterili si deve utilizzare una garza sterile per impugnare la sacca) aprire successivamente il morsetto e far progredire la soluzione all'interno del deflussore per liberarlo dell'aria presente. Dopo aver collegato il deflussore alla sacca si deve: Disinfettare il tappino/clave connector posto al termine del CVC Collegare direttamente la parte terminale del deflussore al CVC Regolare la velocità come segue al fine di evitare di evitare sbalzi glicemici (vedi tabella) 14

15 ESEMPIO Inizio terapia 80 m/l per la prima ½ h Velocità prescritta Riduzione velocità 150 ml/h per le 9 ore successive riportare a 80 m/l per l'ultima ½ h Fine infusione stacco della linea infusiva dal cvc, dopo 30 minuti RACCOMANDAZIONI Coprire con una garza sterile il punto di raccordo tra deflussore e CVC (formando un manicotto ). Se si è portatori di CVC tipo Hohn o Port è necessario aprire la clamp presente sul catetere o sulla prolunga dell'ago di Huber. Fissare il manicotto alla cute con un cerotto in modo dar evitare trazioni. Porre attenzione affinché il sistema infusionale non venga a contatto con il pavimento (es. quando scende dal letto) La linea infusionale deve essere sostituita ad ogni cambio di sacca Eventuali somministrazioni in seconda via, devono essere effettuate attraverso gli appositi raccordi (rubinetti) previa: - accurata disinfezione del punto di raccordo - controllo della compatibilità tra farmaco, soluzione e componenti della sacca nutrizionale Se non si è certi della compatibilità dei farmaci è necessario eseguire un lavaggio del CVC con 10/20 cc. di Soluzione 15

16 Fisiologica prima e dopo la somministrazione del farmaco, sospendendo temporaneamente l'infusione della sacca. C - Procedura fine infusione Al termine dell infusione della sacca si deve: Ridurre la velocità d infusione (come descritto nella precedente tabella di pag. 16). Preparare un campo sterile (vedi preparazione del piano di lavoro pagina 11 - punto 4) La persona che eseguirà la manovra, si preparerà come descritto precedentemente (vedi pagina 12 punto 5). Esecuzione della tecnica Questa manovra va eseguita per ogni tipo di catetere venoso (Hohn, Groshong, Picc, Port) e prevede un lavaggio di 10/20 cc di soluzione fisiologica con manovra pulsante (iniettando a piccoli scatti di circa 2cc) al fine di eliminare ogni residuo di farmaco e mantenere il catetere pronto per le successive somministrazioni. Dopo aver preparato il piano di lavoro ed aver sistemato tutto il materiale occorrente procedere come segue: 1. togliere il manicotto di garza dalla connessione cvcdeflussore 2. imbibire le garze di disinfettante 3. indossare i guanti sterili 4. riempire la siringa da 10/20 ml con soluzione fisiologia 5. disinfettare la connessione deflussore/clave-connector 16

17 6. scollegare il deflussore dal cvc 7. connettere la siringa (senza ago) al clave connector 8. iniettare la soluzione procedendo a piccoli scatti 9. scollegare la siringa 10. per eventuale eparinizzazione vedi capitolo relativo (pag.22) 11. coprire il connettore con garza sterile e cerotto formando un manicotto. Raccomandazioni - utilizzare solo siringhe da 10 o 20 cc - se necessario fissare il manicotto alla cute D - Medicazione La medicazione della cannula è una procedura che eseguirà l infermiere quando verrà al suo domicilio, ma sappia che l infermiere che La segue, valuterà l opportunità di insegnarle anche questo tipo di procedura perché se si verificasse un distacco accidentale della medicazione, può essere utile che Lei sappia come intervenire. Punto 1 Vedi lavaggio mani (pagina 9) Punto 4 Vedi preparazione dell'operatore (pagina 12) Punto 5 Vedi preparazione del piano di lavoro (pagina 11) 17

18 Esecuzione della tecnica Dopo aver preparato il piano di lavoro ed aver sistemato tutto il materiale occorrente procedere come segue: 1. rimuovere con cautela la precedente medicazione dal sito d'inserzione. 2. versare il disinfettante sulle garze 3. indossare i guanti sterili 4. procedere alla disinfezione 5. se utilizza clorexidina al 2% = con la garza impregnata di clorexidina passare su tutto il perimetro occupato dalla precedente medicazione senza dimenticare la parte sottostante le alette del cvc, qualora queste siano presenti. Ripetere due volte la procedura. se si utilizza iodopovidone = con la garza impregnata di soluzione fisiologica procedere al lavaggio di tutto il perimetro occupato dalla precedente medicazione senza dimenticare la parte sottostante le alette del cvc, qualora queste siano presenti, quindi con una garza imbibita di iodiopovidone disinfettare la zona precedentemente lavata. Ripetere almeno 4 volte la procedura. 6. Se il paziente è portatore di Groshong, PICC o Hohn, procedere a disinfettare il tratto esterno del CVC, dall'emergenza al raccordo esterno (con un unico passaggio). 7. coprire con la medicazione sterile prescelta Punto 6 Frequenza Durante la medicazione è necessario valutare la presenza di eventuali secrezioni(sierose, ematiche, purulente, ecc), di 18

19 gonfiore, dolore e/o rossore. Qualsiasi problema va riferito all infermiera. La medicazione ideale (non ci sono problemi)va rinnovata ogni 7 giorni utilizzando la pellicola trasparente e l eventuale Statlock, ma qualora siano presenti dei problemi la medicazione può essere effettuato con garza e cerotto e va rinnovata ogni 48 ore. Quest ultimo provvedimento deve essere adottato dopo attenta valutazione del sito. La medicazione va rinnovata ogni volta che è staccata o bagnata. Raccomandazioni Durante la medicazione è importante osservare la lunghezza centimetrica del CVC che deve essere sempre costante. Non usare mai forbici o altri strumenti affilati, solventi o alcool in prossimità del catetere. Per i portatori di CVC tipo Honh o PICC i punti di sutura possono allentarsi se non addirittura staccarsi. Avvisare tempestivamente l'infermiere e/o il medico. Eparinizzazione L'eparina già diluita (Epsodilave) è una soluzione che si utilizza per mantenere la pervietà dei cateteri venosi centrali al fine di evitarne l'occlusione. I produttori di CVC danno indicazioni su come, quando, quanto e se deve essere effettuata l eparinizzazione di un certo catetere. In linea di massima la regola è SI all eparinizzazione nei CVC a punta aperta, NO all eparinizzazione nei CVC dotati di valvola 19

20 (punta chiusa). Tenendo conto che per la somministrazione di soluzioni già diluite (Epsodilave) è necessaria la prescrizione scritta del medico è assolutamente necessario rivolgersi all infermiere. La quantità di Epsodilave da somministrare deve essere pari al volume interno del catetere :poiché tale quantità è molto piccola (di solito sotto i 2 cc) è importante sapere che è comunque necessario utilizzare siringhe da 10 o 20 cc e non siringhe di calibro inferiore per non creare danni al CVC. Se l intervallo tra una somministrazione e l altra è inferiore alle 8/10 ore, si consiglia di effettuare un lavaggio con soluzione fisiologica 10/20 ml, iniettata con manovra pulsante. POSSIBILI PROBLEMI Qui di seguito vengono elencate alcune problematiche che potrebbero insorgere durante la N.P. e il comportamento da attuare, attenzione a non sottovalutare la comparsa di questi sintomi provando a trattarli autonomamente. Presenza di temperatura corporea 38 C con malessere generale e brividi (sospetta infezione del catetere venoso) Cosa fare: - contattare il medico e/infermiere Difficoltà ad eseguire il lavaggio del catetere venoso Cosa fare: - controllare se il catetere o l ago di Huber non presenti 20

21 una clamp esterna: verificare che sia aperta - verificare che il catetere non sia piegato nel tratto esterno - provare a modificare la postura - Se continua a sentire resistenze interrompa la manovra e chiami l infermiere e/o il centro di riferimento. Aumento della lunghezza del tratto esterno del catetere Cosa fare: - contattare l infermiere e/o il centro di riferimento. - interrompere il flusso della sacca, chiudendo la clamp se presente Sfilamento completo del catetere Cosa fare: - coprire l'emergenza cutanea con garza e cerotto - contattare l infermiere o il centro di riferimento o il medico o il servizio di continuità assistenziale Diuresi inferiore a 1 litro o superiore a 3 litri Cosa fare: - contattare il medico prima possibile o il servizio di continuità assistenziale Evacuazione con comparsa di diarrea-stitichezza Cosa fare: - contattare il medico o il servizio infermieristico Oscillazioni importanti del peso corporeo in un breve periodo di tempo Cosa fare: - contattare il medico e controllare il peso 2 volte a 21

22 settimana. Perdita di soluzione dalla sacca o dal deflussore o da un raccordo della linea infusionale Cosa fare: - sospendere l'infusione - sostituire la sacca, il deflussore ed i rubinetti (se presenti). Assenza di deflussore tipo Dosi-flow Cosa fare Utilizzare un deflussore senza conta gocce. L infusione a caduta prevede il conteggio delle gocce che scendono in un minuto (20-30 gocce al minuto) -. Il liquido dell infusione non scende Cosa fare Controllare che il deflussore abbia il morsetto aperto. Controllare che non ci siano ostacoli lungo il percorso del deflussore. Se non vi è ripresa di flusso contattare il servizio infermieristico o il vostro medico. Comparsa di sangue nel deflussore Può essere dovuto ad un ritorno di sangue conseguente ad una differenza di pressione tra infusione e catetere Cosa fare Se l infusione scende regolarmente: non fare nulla (la stessa infusione laverà il deflussore). Se la flebo non scende più: sospendere la somministrazione dell infusione. Eseguire un lavaggio del catetere. 22

23 Contattare l infermiere referente o il suo medico curante. - Presenza di aria nel deflussore: Se il liquido all interno del deflussore è sceso completamente, ed è quindi entrata dell aria, nonci dobbiamo preoccupare perché la flebo si ferma automaticamente e l aria non può quindi entrare nella vena( nel sangue). Se ci sono altre infusioni da somministrare:. chiudere il morsetto. sostituire il deflussore ( vedi capitolo B Inizio infusione ) Posizionamento ago di Huber Per i pazienti portatori del CVC tipo Port prima di preparare la sacca e iniziare l'infusione è necessario posizionare l'ago di Huber (se non è già presente) per poter iniziare l infusione. Questa procedura va eseguita con tecnica sterile da personale esperto. Essa si effettua dopo aver eseguito il punto e 5 del capitolo precedente. La procedura comprende due momenti: 1. Preparazione dell'ago consiste nel riempire di soluzione fisiologica la prolunga facendo così uscire tutte le bolle d'aria presenti nel tubicino e al tempo stesso controllare eventuali anomalie del dispositivo chiudere il morsetto presente sulla prolunga dell'ago 2. Posizionamento dell'ago Disinfettare la cute sovrastante il Port, 23

24 Fermare la camera con le dita mano sinistra e con l altra mano introdurre l'ago nel setto (perpendicolarmente alla camera) fino a toccarne il fondo Controllare il CVC in fase di aspirazione, secondo i tempi indicati dall infermiere aprire il morsetto e iniettare 10 cc di soluzione fisiologica. richiudere il morsetto togliere la siringa e posizionare il tappino tipo clave connector coprire l'ago di Huber con medicazione sterile Raccomandazioni La zona su cui è stato eseguito l'impianto deve essere medicata fino a quando la linea di incisione si è cicatrizzata e sono stati rimossi i punti di sutura (qualora siano presenti) L'ago può rimanere inserito nella camera per 7 giorni Cambiare ogni volta il punto di inserzione Usare solo aghi NON CAROTANTI 24

25 Descrizione Cateteri Venosi Centrali (CVC) Un catetere venoso centrale è un tubicino di materiale biocompatibile e viene definito tale in quanto la punta si trova in una vena di grosso calibro. La punta del cvc può essere aperta (o non valvolata) o chiusa (o valvolata); essere a conoscenza di questo particolare ci consente di sapere se procedere o meno all eparinizzazione. Picc - Si posiziona a livello del braccio. - CVC non tunnellizzato. - - Si utilizza per un periodo superiore a 10 giorni ma inferiore a 3 mesi - Si fissa alla cute con punti di sutura o con presidio Statlock. - Può essere a punta aperta o valvolato. - Medicazione settimanale Hohn - Si posiziona a livello del torace. - CVC non tunnellizzato - Rimane ancorato alla cute grazie a dei punti di sutura oppure allo Statlock (dispositivo di fissaggio). - Si utilizza per un periodo non superiore a 3 mesi - E un catetere a punta aperta - Medicazione settimanale 25

26 - Deve essere eparinizzato Groshong - Si posiziona a livello del torace. - CVC parzialmente tunnellizzato; dopo il posizionamento il cvc è ancorato alla cute con dei punti di sutura che verranno rimossi da personale esperto dopo circa 40 giorni. - Per le sue caratteristiche questo catetere può rimanere in sede per anni. - E un catetere con punta valvolata. - Medicazione settimanale - Non deve essere eparinizzato Port-a-cath - Si posiziona a livello del torace - E' un sistema completamente impiantato formato da una camera contenente una membrana perforabile di circa 2-3 cm di diametro a cui è collegato il catetere. Per l'impiego di questo dispositivo si utilizza un ago (ago di Huber) che può rimanere in sede massimo 7 giorni. - Può essere a punta aperta o valvolato. - Può rimanere in sede per molti anni. - Medicazione settimanale se L ago è inserito, se l ago NON è inserito non è necessaria la medicazione. - Se il Port non viene usato il lavaggio va eseguito ogni giorni. Raccomandazioni - Per il lavaggio di qualsiasi tipo di CVC utilizzare solo siringhe da 10 o 20 ml, in quanto siringhe di calibro inferiore creano una 26

27 pressione tale da danneggiare il catetere. La corretta gestione dei CVC permette di allungarne notevolmente i tempi di permanenza. GLOSSARIO PROCEDURE ASETTICHE: come prevenire le infezioni attorno a noi, nell'aria e sulle superfici di tutto ciò che ci circonda, vivono organismi microscopici che, se si introducono nel nostro corpo, possono provocare infezioni. Bisogna evitare che questi microorganismi contaminino il catetere, il deflussore, i liquidi da infondere e tutti i materiali sterili. Alcune parole verranno utilizzate più volte ed è bene conoscerne il significato: Pulizia: azione svolta ad eliminare lo sporco più evidente Le mani e le superfici sono pulite dopo essere state lavate con acqua e sapone; con questa operazione alcuni (non tutti) i microrganismi verranno rimossi. Una superficie pulita può essere contaminata da materiale o da mani sporche. Contaminazione: contatto fisico fra una parte pulita ed una sporca La mano pulita si contamina se tocca ad esempio la maniglia di una porta anche se questa sembra pulita Disinfezione: azione che ha lo scopo di distruggere microrganismi patogeni Tale azione viene attuata tramite l utilizzo di un disinfettante. Per esplicare la sua funzione, il disinfettante deve rimanere a contatto delle superfici per il tempo indicato dal produttore. Sterilizzazione: azione che ha lo scopo di distruggere tutti i microrganismi (patogeni e non) Per eliminare totalmente i microorganismi da un oggetto è 27

28 necessario sterilizzarlo. L'oggetto sterilizzato a contatto con un oggetto non sterilizzato si contamina (es: un'ago sterilizzato non è più sterile se viene toccato con le mani, anche se queste sono pulite) N.A.= nutrizione artificiale N.P.= nutrizione parenterale CVC= catetere venoso centrale Statlock= dispositivo di fissaggio. Sostituisce i punti cutanei Biopatch= feltrino imbevuto di Clorexidina. Può rimanere in situ 7 giorni Operatore= infermiere o care giver o paziente stesso Aghi non-carotanti= ago di Huber o ago Gripper, hanno la punta modificata in modo tale da non rovinare il silicone posto al centro della camera del cvc tipo Port a Cath cc = centimetri cubi (sinonimo di ml) ml= millilitri (sinonimo di cc) Numero gocce in 1 minuto = circa, corrispondono ad 1 cc Clamp =morsetto di chiusura che può trovarsi a livello del cvc (PICC Hohn) o dell ago di Huber 28

29 Bibliografia: 1) Linee guida per la prevenzione delle infezioni associate a cvc traduzione del CDC di Atlanta, ) GHIO (Giornale Italiano delle infezioni) 3) Raccomandazioni GAVeCelt gruppo di studio italiano sulla gestione di CVC a lungo termine 4) Linee guida SINPE per la Nutrizione Artificiale Ospedaliera ) Rivista Italiana di Nutrizione Parenterale ed Enterale 6) Guida per l'infermiere Bard istruzioni per l'uso del catetere venoso centrale 7) Manuale di Nutrizione Parenterale Domiciliare protocolli ditta Baxter 8) Bard acces sistem Honh-Groshong (indicazioni foglio illustratico) 9) Linee guida Prevenzione EPIC Guide Line febbraio ) Linee guida aziendali Ospedale Molinette ) Che cos'è la Nutrizione parenterale totale 12) Il C.V:C.- Az. Osp. Senese- Ospedale senza dolore 13) Manutenzione del accesso venoso centrale totalmente impiantato- Mazzufzero Fabio 29

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