L'ITALIA E IL TURISMO INTERNAZIONALE NEL 2006 Risultati e tendenze per incoming e outgoing
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1 VIII CONFERENZA CISET-UIC L'ITALIA E IL TURISMO INTERNAZIONALE NEL 2006 Risultati e tendenze per incoming e outgoing Venezia, Auditorium S. Margherita, 17 Aprile 2007 COMUNICATO STAMPA Il 2006 è stato un anno molto positivo per il turismo internazionale in Italia e caratterizzato da un aumento delle entrate del turismo pari al +6,7% rispetto al 2005 (da a milioni di Euro). In crescita, ma decisamente più contenuta, anche la spesa degli italiani all estero (+2,2%, da a milioni di Euro). Tale andamento si è tradotto in un netto miglioramento del saldo della bilancia dei pagamenti turistica, che passa da ad milioni di Euro, con un incremento del +14,1%. Questo è il quadro che emerge dalla VIII Conferenza L Italia e il turismo internazionale nel Risultati e tendenze per incoming e outgoing, organizzata da CISET, Università Ca' Foscari di Venezia e Ufficio Italiano dei Cambi e svoltasi a Venezia il 17 aprile L evento rappresenta ormai un appuntamento consolidato per gli operatori del settore, per discutere le ripercussioni che gli eventi succedutisi nel corso dell anno appena trascorso hanno avuto sull evoluzione dell'italia come meta turistica mondiale e sulle caratteristiche e il comportamento di vacanza degli Italiani che viaggiano all'estero. Dopo una prima relazione introduttiva che ha fornito un quadro generale sulla Bilancia turistica nel 2006, gli interventi della mattinata hanno evidenziato l impatto economico del turismo in entrata e in uscita dal nostro Paese e discusso le caratteristiche dei turisti incoming e outgoing, con particolare riferimento alle motivazioni, alle destinazioni scelte, al livello di soddisfazione e al comportamento di spesa. Nel pomeriggio, i lavori sono proseguiti con una tavola rotonda sull evoluzione del turismo in albergo e nelle strutture extralberghiere, per capire se siamo di fronte ad una crescente competizione di offerta oppure a modelli di vacanza alternativi. La tavola rotonda è stata aperta da due relazioni introduttive che hanno illustrato il profilo e il comportamento di spesa dei viaggiatori stranieri e italiani che utilizzano le varie tipologie di alloggio, quali emergono dai dati UIC. I turisti internazionali in Italia La relazione introduttiva di Antonello Biagioli di UIC ha illustrato le principali tendenze emerse dall'indagine campionaria alle frontiere condotta dall'ufficio Italiano dei Cambi ( interviste annuali). L'anno 2006 si è chiuso con un aumento delle spese dei viaggiatori stranieri in Italia (+6,7% rispetto al 2005, per un totale di milioni di euro), che rappresentano il 2,1% del PIL. La destinazione con il maggior apporto di valuta estera si conferma la provincia di Roma (4.824 milioni di euro, +12,3%) rispetto al Fra le principali città d'arte, in netta crescita Milano (2.961 mln, +18,8%), Venezia (2.378, +13,0%) e Napoli (1.075 milioni di euro, +17,1%). Il gap fra il Sud, tradizionalmente con entrate da incoming al di sotto del
2 potenziale, e le altre aree del paese, pur restando marcato, si sta progressivamente riducendo. Tra 1998 e 2006 le entrate valutarie nelle regioni meridionali sono aumentate in media del 7,8% all'anno, contro il +3,1% del Nord-Ovest, la flessione dell'1,1% del Nord-Est e la lieve crescita del Centro (+0,7%). Guardando ai paesi di origine, la Germania si conferma la nazione che alimenta le maggiori entrate per turismo in Italia (17,1% del totale) anche se i flussi di spesa sono in diminuzione (-813 milioni di euro sul 2005). Positivo invece l'andamento delle spese dagli Stati Uniti (12,6%, +553), dal Regno Unito (9,4%, +347), dalla Francia (9,2%, +234) e dalla Spagna (4,6%, +270), mentre stabile è quello dall'austria (4,4%, -4) ed in lieve diminuzione è quello dai Paesi Bassi (2,9%, -90). Passando ad esaminare la dinamica dei flussi outgoing, l'italia si conferma tra i principali paesi di origine dei flussi turistici internazionali, occupando il sesto posto, in termini di spesa globale per viaggi all'estero, dopo Germania, USA, Regno Unito, Giappone e Francia. Nel 2006 gli italiani all'estero hanno speso milioni di euro, con un aumento del 2,2% rispetto all anno precedente. Il paese che ne beneficia maggiormente è la Francia (12,2% del totale, +33 milioni di euro). Tra le altre principali destinazioni, si sono rafforzati gli USA (8,5% del totale, +63), la Spagna (7,7%, +200), la Germania (6,9%, +27) e la Svizzera (5,9%, +184), mentre hanno registrato un calo l'austria (4,9%, -142) ed il Regno Unito (4,7%, -197). In linea con le indicazioni precedenti il quadro sull economia regionale nel 2006, presentato da Mara Manente del CISET. Gli oltre 30,3 miliardi di euro di spesa turistica internazionale hanno generato nel nostro paese un valore aggiunto di 25,3 miliardi di euro, con un aumento del +11,9% rispetto all anno precedente. A fronte di questo risultato, l economia turistica regionale ha confermato una significativa concentrazione territoriale che vede le prime 6 regioni (in ordine decrescente, Lazio, Lombardia, Veneto, Toscana, Trentino A.A. ed Emilia Romagna) stabilizzarsi in termini di spesa turistica internazionale (71% del totale), mentre aumentare il loro peso per quanto riguarda il valore aggiunto (68% nel 2006 contro 66,5% nel 2005). La ragione di ciò va ricercata nella fase espansiva che genera effetti positivi in quasi tutte le regioni con modalità differenziate, ma con alcune dinamiche comuni: l effetto cultura, il recupero del balneare e le difficoltà del turismo montano. Per quanto riguarda i mercati, si rileva un andamento a macchie di leopardo in quello tedesco, che cresce in alcune regioni e cala in altre, con una dinamica complessivamente negativa a livello aggregato. Ottime, invece, le performance dei turisti extraeuropei. A questa dinamica sono peraltro riconducibili i risultati in termini di spesa media giornaliera, che rimane pressoché stabile (intorno agli 87 euro in media), con andamenti differenziati tra regioni ed, in particolare, cali registrati in 11 regioni e significativi incrementi in altre. Guardando alle dinamiche delle diverse tipologie di turismo, la vacanza balneare recupera ben 5 punti percentuali in termini di flussi (30%) e due punti in termini di spesa (22,8%). Il segmento culturale registra una dinamica record, aumentando il proprio peso sulla spesa totale di ben sei punti (53%). Infine, chi dichiara motivazioni specifiche (es. enogastronomia), mostra un profilo più selezionato e rappresentato da un alto livello di spesa pro capite giornaliera. Le regioni che più hanno beneficiato del combinarsi di tutti questi fattori sono state in particolare il Veneto al Nord, la Toscana e il Lazio al Centro, la Campania e la Sardegna al Sud. Per quanto riguarda la spesa dei viaggiatori stranieri in Italia, la presentazione di Giuseppe Ortolani di UIC ha innanzitutto inquadrato l'andamento del turismo incoming in Italia nel contesto mondiale, a partire dalle statistiche dell'organizzazione Mondiale del Turismo (OMT). Il 2006 è stato il terzo anno consecutivo di crescita del turismo mondiale, con gli arrivi internazionali a +4,5% rispetto al L'Europa resta la destinazione privilegiata (54% degli arrivi totali nel 2006) ma, insieme all'america (16%), sembra attraversare una fase di maturità, che si confronta con gli sviluppi più accentuati del Medio Oriente, dell'asia / Pacifico e dell'africa. Nell'ultimo decennio la quota di mercato dell'italia nelle entrate valutarie turistiche mondiali ha mostrato un'erosione pressoché continua; nel 2005 (ultimo anno per cui si dispone di dati OMT completi) essa si colloca al 5,2%. Nel contempo, si evidenzia un significativo mutamento della 'geografia' delle spese turistiche degli stranieri in Italia. In termini di paese di origine, si espandono le spese dei rumeni, dei polacchi, degli irlandesi e degli spagnoli, in contrapposizione alla diminuzione di quelle dei giapponesi, dei coreani e dei tedeschi. Dal punto di vista, invece, della regione italiana visitata, si evidenzia la crescita della
3 Valle d'aosta, della Sicilia, della Basilicata e della Sardegna, mentre calano Friuli Venezia Giulia, Abruzzi, Trentino Alto Adige ed Emilia Romagna. La spesa turistica degli stranieri è destinata in massima parte all alloggio (12,4 miliardi di euro nel 2006, 40% del totale), quindi allo shopping (6,9 mld, 23%), ai pasti (6,3 mld, 21%), al trasporto interno all Italia (3,1 mld, 10%). Rispetto al 2005, le spese sono aumentate in maniera più marcata per lo shopping (+12,3%), per il trasporto (+8%) e per i pasti (+7%) piuttosto che per l'alloggio (+2,6%). Per quanto riguarda la motivazione, i turisti d'affari spendono 104 euro a persona al giorno (+6 euro sul 2005), contro i 77 euro di chi viaggia per motivi personali (-8 euro). Tra chi viaggia per vacanza, più elevata la spesa per 'cultura, arte' (106 euro al giorno) rispetto ai turisti balneari (68 euro al giorno). Passando, invece, alla provenienza, i viaggiatori extraeuropei provenienti da Giappone (134 euro a persona al giorno), USA (116 euro) ed Australia (101 euro), insieme ai britannici (101 euro), mostrano i più alti valori medi di spesa. I viaggiatori dalla Germania, primo paese per entrate valutarie turistiche complessive, si contraddistinguono invece per una spesa pro-capite giornaliera piuttosto bassa (73 euro). L intervento di Paolo Sergardi di Pragma e di Alberto Biraghi di TNS Infratest si è concentrato sulle caratteristiche dei turisti incoming per motivi culturali e business. In particolare, confrontando i dati dei 12 mesi compresi tra Febbraio 2004 e Gennaio 2005 con quelli dell analogo arco temporale , si nota come i turisti che hanno trascorso nel nostro Paese una vacanza di tipo culturale (visitando città e luoghi di interesse artistico) sono aumentati del 25%, mentre i viaggiatori per lavoro e convegni del +34%. Il turismo più tradizionale, spinto nel nostro Paese dal desiderio di trascorrere una vacanza al mare, al lago o in montagna ha fatto registrare, al contrario, una crescita del tutto irrilevante (+1%). Questa doppia velocità di crescita ha conseguenze in termini di logiche comportamentali e di modalità di fruizione dell offerta turistica da parte dei viaggiatori. Il turismo culturale ed il turismo business, infatti, si connotano entrambi per una relativa maggiore lontananza dei Paesi di provenienza e questo si traduce in una forte crescita del numero di stranieri che raggiungono l Italia in aereo rispetto ad altre modalità di trasporto (+31% nei due anni). Inoltre, nel caso dei turisti culturali, la provenienza si abbina ad una più marcata propensione all utilizzo di pacchetti turistici venduti da intermediari specializzati. Una volta in Italia, sia i turisti business che i turisti culturali mostrano una permanenza media decisamente inferiore a quella degli altri visitatori stranieri e privilegiano l albergo a discapito di altre strutture ricettive. A parziale compensazione del minor numero di notti trascorse nel nostro Paese sia il turismo culturale che il turismo business mostrano una spesa media giornaliera pro-capite più elevata di quella degli altri stranieri e questo, nei due anni considerati, ha contribuito in buona misura a mantenere sostanzialmente stabile la spesa media giornaliera pro-capite degli stranieri pernottanti. Infine, tali mutamenti hanno influenzato anche i diversi andamenti dei trend turistici rilevati su base provinciale: non è un caso se nei due anni considerati, città a forte interesse artistico come Roma, Venezia e Firenze abbiano tutte fatto registrare dei tassi di crescita delle presenze straniere superiori alla media nazionale. Analogamente hanno fatto province tradizionalmente interessate da forti flussi di turismo business internazionale (quali per esempio Milano, Torino, Bergamo e Treviso), mentre le province meta privilegiata di un turismo più tradizionale hanno spesso fatto registrare tassi di crescita delle presenze straniere inferiori alla media nazionale se non, in alcuni casi, addirittura negativi. I turisti italiani all estero Passando al comportamento di spesa dei viaggiatori italiani all estero, secondo quanto illustrato da Andrea Alivernini di UIC, questa è ammontata a milioni di euro nel 2006, valore confrontabile con le importazioni di prodotti alimentari in Italia. I turisti pernottanti (viaggiatori che hanno trascorso almeno una notte all'estero) hanno speso il 94% dell'ammontare totale. Focalizzando l attenzione su questo segmento di domanda, gli andamenti di medio-lungo periodo mostrano un aumento della spesa outgoing da a milioni di euro fra il 1997 e il 2006, con una sostanziale stabilità negli ultimi 5 anni, mentre nello stesso quinquennio il numero di viaggiatori si è mantenuto stabile intorno ai milioni. La stabilità è determinata principalmente dalla diminuzione della durata media del soggiorno (da 10,6 a 9,4 giorni),
4 bilanciato dall'aumento (da 67 a 76 euro) della spesa pro-capite giornaliera. Riguardo al periodo temporale del viaggio, esiste, come noto, una forte stagionalità nei viaggi degli italiani all'estero: l'italiano ha viaggiato (e speso) soprattutto nel mese di agosto. La stagionalità della spesa è particolarmente pronunciata per i vacanzieri, mentre chi viaggia per affari ha un andamento anticiclico (minimi in agosto e massimi in primavera), a conferma dell'importanza strategica di questo segmento di viaggiatori che si muove nei periodi in cui le strutture ricettive sono meno utilizzate. Fatto 100 le spese totali all estero, il 46% sono state sostenute per andare in vacanza (7.863 milioni di euro), il 36% per viaggi di lavoro (6.293), mentre il restante 18% si è suddiviso fra visite a parenti e amici (9%, 1.586), studio (4%, 676) ed altri motivi personali (6%, 950). La Francia è il paese estero in cui i turisti italiani hanno speso di più (2.129 mln. di euro), seguita da USA (1.570) e Spagna (1.415). Il numero di pernottamenti più elevato si è avuto in Francia (28 mln.), seguita della Spagna (21). La spesa media giornaliera è stata più alta negli USA (113 euro), in Cina (108) e in Germania (101), dove la quota di viaggiatori d'affari è consistente (rispettivamente 39%, 76%, 54% del totale). Tra le motivazioni di vacanza, il mare (3.229 mln. di euro rispetto ai del 2005) ha superato la "vacanza culturale" (3.183), in aumento rispetto al 2005 (3.067). Segue la montagna (590 contro 623 del 2004) che ha fatto segnalare una leggera diminuzione. Per quanto riguarda la composizione della spesa secondo il prodotto acquistato, gli italiani hanno speso il 47% per l'alloggio, il 22% per i pasti, il 13% per lo shopping e il 13% per il trasporto interno ai paesi visitati. Il 40% dei pernottamenti è stato effettuato da coloro che hanno soggiornato in albergo o villaggio turistico (90 mln.); seguono i viaggiatori che hanno soggiornato presso casa in affitto (51) e parenti e amici (45). Gli italiani hanno speso milioni di euro nel 2006 per viaggi organizzati. L'all inclusive ha intercettato 467 mila viaggiatori, con 9,0 giorni di durata media). In media, chi ha acquistato un pacchetto, ha speso per un viaggio di durata media di 8,6 giorni. Le destinazioni più gettonate sono state Egitto (spese per 457 mln. euro), la Spagna (444), con 606 mila viaggiatori, gli USA (414, in buona crescita). Passando al profilo dei viaggiatori italiani all estero nel 2005, secondo quanto è emerso dalla relazione di Luca Buldorini di UIC l'analisi sulle opinioni degli italiani all'estero ha evidenziato come nel 2006 le destinazioni estere più apprezzate siano state Dubai (voto medio 8,93 in una scala da 1 a 10), Australia (8,72), Maldive (8,71), Giappone (8,70) e Thailandia (8,61). E' inoltre emerso come gli aspetti che gli italiani più ricercano all'estero e che maggiormente concorrono alla formazione di un giudizio positivo sul luogo visitato siano le strutture di alloggio, la qualità ambientale e la qualità delle informazioni e dei servizi turistici. L'analisi sulle opinioni degli stranieri in Italia ha evidenziato come nel 2006 i comuni italiani più apprezzati dagli stranieri siano stati Udine (8,96), Salò (8,91), Caorle (8,90), Grado (8,85) e Lignano Sabbiadoro (8,83). E' inoltre emerso come gli aspetti che gli stranieri più ricercano in Italia e che maggiormente concorrono alla formazione di un giudizio positivo sul luogo visitato siano la sicurezza, la cortesia e la qualità dell'ambiente. Il turista in albergo e in altre strutture: competizione di offerta o risposta a modelli di vacanza alternativi? La scelta dell alloggio è uno degli aspetti cruciali della vacanza, insieme alla scelta della destinazione. Questo non solo perché rappresenta uno dei principali servizi acquistati, ma anche perché può divenire un esperienza di vacanza in sé (ad es. agriturismo, hotel de charme, ecc.). Da questo punto di vista, se il fattore prezzo ha ancora un ruolo critico nella scelta della struttura ricettiva da parte del turista, quello che sta emergendo è la crescente importanza di altri aspetti di tipo metaeconomico, quali la ricerca di un esperienza reale ed autentica dei luoghi, di contesti più tranquilli e meno urbanizzati, di una maggiore autonomia organizzativa, di un servizio personalizzato, ecc. Un primo approfondimento sul tema dell'uso delle strutture ricettive registrate e non registrate è stato presentato da Andrea Alivernini di UIC, a partire dai risultati delle interviste dirette effettuate da UIC ai turisti al termine del loro viaggio, tramite un questionario appositamente predisposto. Nel 2006, i turisti
5 stranieri che hanno alloggiato in strutture non registrate hanno speso milioni di euro (35% della spesa totale) e hanno effettuato 349 milioni di pernottamenti (56%). La loro spesa media giornaliera ammonta a meno della metà dei quella dei turisti in alloggi registrati, mentre la loro durata media del viaggio è più che doppia. Guardando alle differenti tipologie, la spesa dei turisti stranieri alloggianti in strutture non registrate si è divisa fra Ospiti di parenti e amici (45%, 51% dei viaggiatori e 40% dei pernottamenti), seguiti da Casa in affitto (34%, 22%, 36%) e casa di proprietà (12%, 11%, 16%). I turisti italiani che hanno scelto un alloggio non registrato nel 2006 sono stati, invece, mila con milioni di spesa (37% del totale) e 129 milioni di pernottamenti (56%).La loro spesa media giornaliera ammonta a meno della metà di quella dei viaggiatori in alloggi registrati, mentre la loro durata media del viaggio è quasi doppia. Il 49% dei turisti italiani che hanno scelto alloggi non registrati sono stati ospiti di parenti e amici, con il 41% della spesa e il 35% dei pernottamenti), seguono anche qui le case in affitto(20%, 34% e 39%) e la casa di proprietà (17%, 10% e 17%). Secondo l analisi condotta dall UIC, i fattori che spingono sia i turisti stranieri che gli italiani verso la scelta di alloggiare in una struttura non registrata sono, in ordine decrescente: il viaggio per altri motivi personali (cioè non lavoro o vacanza), la bassa spesa media giornaliera, la durata del viaggio superiore a 15 giorni, il viaggio da solo, la frontiera stradale, l'origine Sud e Isole (italiani) e Europa extra euro (stranieri), la destinazione Europa (italiani), mentre i fattori che portano alla scelta di alloggi registrati sono: il viaggio organizzato, l'alta spesa media giornaliera, il viaggio per affari per entrambi i modelli. Inoltre, solo per gli italiani, destinazione Asia/Oceania, origine Nord, durata del viaggio 1-3 giorni; per gli stranieri, la frontiera portuale e la destinazione Nord-Est. Focalizzando, poi, l attenzione sui profili dei soli turisti leisure, ossia coloro che si muovono per motivi di svago e vacanza in funzione delle diverse tipologie di alloggio, secondo i dati forniti da Valeria Minghetti del CISET, nel 2006 i viaggiatori pernottanti incoming che hanno soggiornato in albergo sono stati il 61% di tutti coloro che sono arrivati in Italia, contro il 9,2% che hanno optato per un alloggio in affitto/b&b, l 8,8% per una soluzione all aria aperta e l 1,8% per l agriturismo. Gli altri hanno scelto abitazioni private (di parenti o amici o di proprietà) o altre soluzioni. Ma vediamo i principali elementi che caratterizzano i vari segmenti di domanda. Il turista straniero in albergo proviene soprattutto dai paesi di lingua tedesca (Germania e Austria: 30%), Francia, Regno Unito e USA; ha come principale motivazione la vacanza culturale (57%) e si dirige quindi prevalentemente nelle regioni dove sono ubicate le principali città d arte (Veneto, Lazio e Toscana), e nel 24% dei casi si rivolge ad un intermediario specializzato acquistando un pacchetto all inclusive. La spesa media pro capite giornaliera si aggira sui 126 Euro, di cui il 46,7% (58,91 Euro) coperto dal costo dell alloggio, il 22% dalla ristorazione e il 17% dallo shopping. E i tedeschi rimangono i maggiori clienti anche degli alloggi in affitto/bed&breakfast (36% del totale), scelti soprattutto da chi opta per una vacanza balneare, montana e lacuale. Le destinazioni preferite sono le località di Veneto, Toscana e Trentino A.A. L organizzazione è prevalentemente autonoma, mentre la spesa giornaliera è intorno ai 65 Euro, di cui il 45% (29 Euro) attribuibili all alloggio. Maggiore capacità di spesa, invece, per i turisti stranieri in agriturismo (86 Euro al giorno, di cui circa 40 Euro per l alloggio), che si dirigono prevalentemente in Toscana, Trentino A.A., Veneto e Sicilia, attratti da una vacanza che abbina cultura, ambiente e territorio. Turismo soprattutto al mare o al lago, invece, per i turisti stranieri che scelgono una formula all aria aperta (tenda, roulotte o camper). Il Veneto risulta la destinazione leader (34%), seguita a distanza da Toscana e Trentino A.A.. La spesa media pro capite giornaliera ammonta a poco meno di 43 Euro, di cui il 35% rappresentato dall alloggio (15 Euro) e il 26% dalla ristorazione (11 Euro). Passando, invece, al turismo outgoing, l albergo rimane in testa alle preferenze dei turisti italiani che scelgono di trascorrere una vacanza all estero (61% dei viaggiatori pernottanti), mentre il 9% preferisce un alloggio in affitto o un bed&brekfast. Dimezzata, rispetto agli stranieri, l incidenza di soluzioni all aria aperta o dell agriturismo, mentre aumenta il ricorso a case private (di proprietà o di parenti e amici). Il turista italiano in albergo parte dalle principali aeree metropolitane (Lombardia in primis), ha come mete principali Francia (15%), Spagna (12%), Austria e Egitto, si muove soprattutto per turismo culturale e balneare (43% e 38% rispettivamente), e rispetto al suo collega straniero, ricorre molto più spesso ad un pacchetto all inclusive (40%). Il paniere di spesa risulta più contenuto del turista straniero: circa 97 Euro in media al giorno, di cui
6 44 Euro per l alloggio, 21 Euro per la ristorazione e 13 Euro per lo shopping. Intorno ai 61 Euro, invece, la spesa del turista che sceglie una casa in affitto o il bed&breakfast, di cui 26 Euro per l alloggio. Le destinazioni privilegiate sono Francia, Croazia, Grecia e Spagna, mete soprattutto per una vacanza balneare, seguita dal soggiorno culturale, generalmente organizzati in piena autonomia. L indagine Ufficio Italiano dei Cambi alle frontiere Avere dati attendibili ed aggiornati sulle caratteristiche e le tendenze del turismo, dal lato della domanda e dell offerta, e sull impatto economico del fenomeno a diversi livelli territoriali, è una priorità ormai irrinunciabile per gli operatori turistici pubblici e privati. Le statistiche sono uno strumento indispensabile per orientare le politiche di programmazione e le strategie di mercato e di prodotto, per monitorare la pressione turistica e dimensionare i servizi offerti al cliente. L indagine Ufficio Italiano dei Cambi alle frontiere, condotta a partire dal 1996, ha consentito la costruzione di una banca dati unica nel suo genere sul turismo degli stranieri in Italia e degli Italiani all estero. Con circa interviste all anno, l indagine UIC rappresenta una fonte di informazioni preziosa per meglio comprendere il turismo incoming e outgoing nelle sue molteplici dimensioni: fisica (consistenza dei turisti e degli escursionisti); economica (comportamento e livelli di spesa); qualitativa (profilo socio-demografico, provenienza, motivazione, modalità di organizzazione del viaggio, ecc.); territoriale (focus per regione, provincia e singola località di destinazione tra gli stranieri, per paese di destinazione tra gli italiani; analisi per tipologia di turismo (montano, culturale, congressuale, ecc.)).
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