Isole Britanniche. Il Regno unito di Gran Bretagna ed Irlanda del nord

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1 Le Isole Britanniche sono situate al largo della costa nord occidentale dell'europa, sono le punte emerse di una catena montuosa sottomarina, nata dallo scontro fra la placca continentale europea e quella nord-americana. Le due isole più grandi sono la Gran Bretagna, divisa in Inghilterra, Scozia e Galles e l'irlanda, costituita dalla Repubblica d'irlanda e dall'irlanda del Nord (Ulster), che appartiene al Regno Unito. L' arcipelago delle Isole Britanniche comprende inoltre le Orcadi, a nord-est della Scozia, le Shetland, al largo della Scozia settentrionale, le Isole Scilly, a sud-ovest dell'inghilterra, le Isole Ebridi, a ovest della Scozia, l'isola di Man, a nord-ovest dell' Inghilterra, l'isola di Wight, a sud dell'inghilterra e oltre 5000 isole e isolotti a- diacenti di dimensioni minori che, insieme a Gran Bretagna e Irlanda, coprono una superficie totale di km² circa. La Manica, il Mare del Nord e lo Stretto di Dover separano la Gran Bretagna dal continente europeo. L'Irlanda è situata a ovest della Gran Bretagna e le due isole sono separate dal North Channel, il Mar d'irlanda e il Saint George's Channel. Geograficamente, la zona meridionale della Gran Bretagna è parte della pianura dell'europa settentrionale. La parte settentrionale dell'isola, punteggiata da laghi panoramici, è formata da antiche montagne erose. Il clima piovoso, ma mite della Gran Bretagna è famoso. Qui ebbe inizio la rivoluzione industriale nel XVIII secolo, favorita dalla presenza di numerosi giacimenti di ferro e carbone. Figura 1 Le isole britanniche L'Irlanda è prevalentemente collinare e abbondantemente irrigata da numerosi fiumi e laghi. L'economia si basa essenzialmente sull'agricoltura e l'industria, in particolare quella ad alta tecnologia. Il turismo gioca un ruolo importante qui, come in Gran Bretagna e nella maggior parte delle Isole Britanniche maggiori. Il Regno unito di Gran Bretagna ed Irlanda del nord Il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord (in inglese United Kingdom of Great Britain and Northern Ireland), spesso indicato semplicemente come Inghilterra o Gran Bretagna, è uno stato dell'europa Occidentale, formato da una serie di Atti d'unione che riunirono i regni di l Inghilterra, Galles, Scozia e Irlanda. Gran parte dell'irlanda si separò nel 1922 costituendo lo Stato Libero d'irlanda (l'attuale Repubblica d'irlanda), la parte restante è ancora sotto il Regno Unito e viene chiamata Irlanda del Nord (o Ulster). Anche dopo la fine del suo impero coloniale, la Gran Bretagna è riuscita ad evitare il declino della sua influenza nel mondo, rimanendo una grande potenza. Membro del G8, il Regno Unito è un paese tra i più sviluppati del globo; la sua economia, con un PIL stimato sui 2200 miliardi di dollari, è la quinta a livello mondiale e la seconda in Europa. È il terzo Stato più popoloso d'europa dopo Germania e Francia con una popolazione di 60,2 milioni di abitanti, membro fondatore della NATO e dell'onu dove è membro permanente del Consiglio di sicurezza con diritto di veto. Il Regno Unito è una delle maggiori potenze militari mondiali ed è dotato di armi nucleari. Aspetti geofisici e climatici Il territorio del Regno Unito è molto vario e comprende l Isola della Gran Bretagna, la parte settentrionale dell Irlanda e gran parte delle altre isole dell arcipelago. Oltre a numerose colonie d oltremare, in Europa (Gibilterra) ed altri continenti. Il clima del Regno Unito, per l'influsso dei mari che lo circondano, è generalmente mite e umido, con temperature invernali molto rigide solo in alcune zone montuose all'interno della Scozia. Le condizioni atmosferiche più frequenti sono nebbia, foschia e cielo coperto. In Inghilterra la media annua delle precipitazioni, più abbondanti in ottobre, è di 760 mm circa. Nel Galles varia secondo l'altitudine: da 762 mm circa in alcune regioni costiere fino a oltre mm sul massiccio dello Snowdon. In Scozia le precipitazioni annue sono comprese tra i mm delle Highlands occidentali e i 635 mm circa di alcune zone orientali. In Irlanda del Nord le precipitazioni sono distribuite nell'arco dell'anno, con massimi di oltre mm a nord e di 760 mm circa a sud. La Gran Bretagna L'isola della Gran Bretagna, ottava al mondo per dimensioni ( km²), è costituita da Inghilterra, Galles e Scozia. Essa costituisce poco più del 90% della superficie del Regno Unito, e presenta una morfologia del territorio decisamente varia: dalle pianure al Andrea Soldati Pagina 1

2 Figura 2 Massiccio del Monte Snowdon: la valle di Nant Ffrancon. luvionali e aree palustri che caratterizzano le coste profondamente frastagliate, al dolce paesaggio collinare interrotto da scoscesi dirupi, dalle regioni costellate di antichi laghi a quelle caratterizzate da aspri rilievi montuosi. Isola principale dell'europa, la Gran Bretagna è separata dalla costa occidentale del continente dal Mare del Nord e dal Canale della Manica, mentre il Mar d'irlanda la separa dalla Repubblica d'irlanda. Da nord a sud il territorio si estende per un massimo di 968 km di lunghezza e in larghezza non supera i 520 km. L'Inghilterra, che occupa la parte centrale e sudorientale dell'isola, è la regione più densamente popolata. Il paesaggio è caratterizzato da brughiere, erbose distese collinari, aree palustri e colline di gesso e dai Monti Pennini, che si estendono dalla Scozia fino alla regione centrale dell'inghilterra. All'estremità nordoccidentale dell'inghilterra si trova il Lake District 1 che, con i suoi laghi luccicanti, i verdi scoli, le dorsali e le vette montuose, è un vero paradiso per sionisti e amanti della natura. La costa orientale è invece caratterizzata da una serie di aree paludose bonificate, The Fens, che costituiscono il punto più basso dell'isola. Scoscese scogliere di gesso si stagliano infine sul litorale affacciato sulla costa della Manica. La penisola del Galles, che occupa un decimo circa del territorio della Gran Bretagna, si protende nel Mar d'irlanda dalla costa sudoccidentale dell'isola. I due terzi del Galles sono occupati dai Monti Cambrici, mentre la parte restante è caratterizzata da valli e pianure costiere. Nella sezione nordoccidentale della regione sorge il suggestivo massiccio dello Snowdon, un gruppo di cinque vette collegate da ripide dorsali, che appartiene allo Snowdonia National Park, il più vasto parco nazionale del Galles. La costa sudoccidentale è caratterizzata dalle spettacolari scogliere del Pembrokeshire Coast National Park. La Scozia, che occupa la parte settentrionale dell'isola, ha carattere prevalentemente montuoso ed è suddivisa in tre aree geografiche: le Highlands 2, le Central Lowlands e le Southern Uplands, a cui si aggiungono numerose isole. La regione delle Highlands, che occupa oltre la metà del territorio scozzese, è segnata da aspri rilievi montuosi, brughiere, foreste e pianure, ed è punteggiata da numerosi laghi, tra cui il Loch Ness, famoso per la leggenda del mostro, e il Loch Lochy. Nei Monti Grampiani si trova il Ben Nevis (1.343 m), la vetta più elevata della Gran Bretagna. La regione delle Central Lowlands, la più densamente popolata della Scozia, forma una cintura attorno alla parte centrale del Paese. Brughiere collinose interrotte da dirupi rocciosi caratterizzano, infine, la regione delle Southern Uplands. I fiumi del Regno Unito hanno perlopiù corso breve e portata regolare. I principali sono il Tamigi e il Severn, situati nell Inghilterra meridionale, entrambi con un corso di circa 340 km. Altri fiumi importanti sono l Humber, nell Humberside, il Tyne, nel Northum- 1 Il Lake District è una regione di origine glaciale dell Inghilterra nord occidentale caratterizzata da una serie di rilievi di media altezza (le vette maggiori, tra cui lo Scafell Pike, superano di poco i 900 m.), e costellata da numerosi laghi, innumerevoli laghetti di montagna e corsi d'acqua. L'area, dal punto di vista paesaggistico una delle più suggestive del paese, è stata dichiarata parco nazionale nel 1951 Il distretto divenne famoso quando un gruppo di poeti britannici, tra cui William Wordsworth, Samuel Taylor Coleridge e Robert Southey, vi si stabilì agli inizi dell'ottocento, così da guadagnarsi il soprannome di "Poeti dei laghi", basandosi su un gioco di parole che si riferiva alla natura "annacquata" dei loro versi. 2 Oltre metà della superficie della Scozia è occupata dalle Highlands, letteralmente "terre alte", che costituiscono la regione più montuosa dell'isola della Gran Bretagna. Divise dal resto della Scozia da una linea ideale che va da Dumbarton a Stonehaven, le Highlands sono formate da catene parallele di monti con andamento nordest/sud-ovest, interrotte da profondi burroni e da valli. Dirupi scoscesi, altipiani con brughiere, laghi montani, insenature marine, impetuosi corsi d'acqua e fitti boschetti scandiscono il paesaggio di questa che è la parte meno densamente popolata della Scozia. Le Highlands sono attraversate da una depressione nota come Glen More, che si estende dal Firth of Inverness al Loch Linnhe. A nord-ovest si allineano vette fortemente erose con elevazioni piuttosto uniformi comprese fra 610 e 915 m. A sud-est di Glen More la morfologia si diversifica. La regione è percorsa dai Monti Grampiani, il principale sistema montuoso della Scozia. Questi raggiungono l'altitudine massima nel Ben Nevis (1.343 m), che è la cima più alta del Regno Unito. La zona è l'unica della Scozia con vasti tratti di foresta. Nelle Highlands si trova il famoso Loch Ness, lago dalla forma stretta e allungata, che si apre nel Canale di Caledonia. Secondo la leggenda, nelle sue acque abiterebbe il celebre mostro. Gli abitanti delle Highlands si considerano il ceppo celtico più puro e per secoli si sono distinti culturalmente dalla popolazione delle "terre basse" soprattutto per aver mantenuto viva l'antica lingua gaelica. Gli splendidi paesaggi della regione hanno ispirato poeti e romanzieri, tra cui Sir Walter Scott. Le città più importanti delle Highlands sono Aberdeen e Inverness. Le principali attività economiche sono la pesca, la pastorizia e la produzione di whisky e di tessuti tweed Andrea Soldati Pagina 2

3 berland, e, in Scozia, il Clyde. Il Dee nasce nel Bala Lake, il maggior lago naturale del Galles e attraversa il Galles settentrionale e l'inghilterra. La regione meridionale è percorsa da numerosi fiumi che scorrono in ripide vallate. Irlanda del Nord e Scozia sono caratterizzate da un gran numero di laghi, chiamati Loch (in Scozia) e Lough (in Irlanda). I maggiori sono, oltre al già citato Lough Neagh, il Loch Lomond e il Loch Ness, in Scozia. La Scozia è caratterizzata da molti corsi d'acqua e da laghi, particolarmente numerosi nel centro e a Nord, dove si estendono il Loch Lomond (il maggiore), il Loch Ness, il Loch Tay e il Loch Katrine. Il fiume più lungo della Scozia è il Tay. L Irlanda del nord Il territorio dell'irlanda del Nord è prevalentemente costituito da una pianura bassa e piatta, occupata al centro dal Lough Neagh, il lago più esteso delle isole britanniche (lungo 29Km. e largo 24Km.), formato dal Bann, che scorre a nord del Canale del Nord, e da alcuni corsi minori, quali: il Blackwater, il Main e il Lagan. Altri laghi importanti sono il Lower Lough Erne e l Upper Lourgh Erne. Il fiume principale è il Foyle, che segna parte del confine nord occidentale e s immette nel Lough Foyle a Londonderry. A parte alcuni rilievi isolati, le cime più elevate sono le Sperrin Mountains a nord-ovest, le Antrim Mountains lungo la costa nordorientale e le Mourne Mountains a sud-est, nei quali sorge la cima più alta, dell'irlanda del Nord, Slieve Donard. Le isole Orcadi Le umide e ventose Orcadi sono un arcipelago separato dalla costa nordorientale della Scozia dal Pentland Firth, comprendono 90 isole e isolotti circa, dei quali un terzo circa abitati. Mainland, nota anche come Pomona, è la più estesa delle isole e vi sorge Kirkwall, il capoluogo e la città principale delle Orcadi. Le altre maggiori isole dell'arcipelago sono Hoy, Sanday, Westray, Stronsay e South Ronaldsay. Prevalentemente di modesta altitudine, le isole sono battute dai venti, cosicché la vegetazione è essenzialmente ridotta a piante di basso fusto. Tuttavia il suolo fertile consente l'agricoltura e l'allevamento che, insieme alla pesca, costituiscono le principali risorse delle Orcadi. Lo sviluppo dell'attività estrattiva del petrolio nel Mare del Nord ha contribuito all'incremento della popolazione e costituisce attualmente la principale attività economica. Abitate durante l'età neolitica, molte isole conservano ancora i caratteristici brochs, torri di pietra erette dai Pitti, una popolazione celtica proveniente dalla Scozia, e altre vestigia. Invase dai Vichinghi alla fine del IX secolo, le Orcadi caddero sotto il dominio della Corona norvegese e infine sotto l'autorità della monarchia scozzese nel Le isole Shetland Le Shetland, situate al largo della costa scozzese, tra l'oceano Atlantico e il Mare del Nord, consistono di circa 100 isole e isolette accidentate, di cui solo 19 abitate. Mainland è la maggiore: altre isole importanti sono Yell, Unst, Fetlar, Whalsay, Bressay, Muckle Roe e Fair. Lerwick, sul territorio di Mainland, è il centro amministrativo e la città principale. Attività economica fondamentale è la pesca; gli isolani allevano inoltre bovini e ovini e con i raccolti soddisfano il proprio fabbisogno alimentare. Le esportazioni includono i famosi pony Shetland, lana e prodotti dell'artigianato tessile. Le isole Scilly Le Isole Scilly sono un arcipelago situato a 40 km circa al largo della costa sudoccidentale dell'inghilterra, formato da centoquaranta speroni rocciosi e isolotti, di cui solo cinque abitati: Saint Mary's, Tresco, Saint Martin's, Saint Agnes e Bryher. Un tempo paradiso dei pirati, l'arcipelago è famoso per le frastagliate scogliere granitiche e per il paesaggio selvaggio: molte navi sono naufragate su queste coste rocciose. L arcipelago è noto per la mitezza del clima, che favorisce la coltivazione, persino in inverno, di ortaggi e fiori subtropicali, che vengono poi spediti via mare ai mercati di Bristol e Londra. Il turismo e la pesca affiancano le principali attività economiche Figura 3 Le isole Scilly ortofrutticola e florovivaistica. Le isole sono raggiungibili per mare o tramite elicottero da Penzance, in Inghilterra. Il capoluogo, Hugh Town, su Saint Mary's, la maggiore delle isole, possiede un porto notevole, con possibilità di ancoraggio Andrea Soldati Pagina 3

4 Le isole Ebridi Isole Britanniche Le Isole Ebridi, isole fredde, umide, ventose e poco popolate, formano un arco nell'oceano Atlantico, al largo della costa occidentale della Scozia. L'arcipelago, costituito da 500 isole circa, delle quali un centinaio abitate, è diviso in due gruppi dai canali North Minch e Little Minch (che fanno parte del canale The Minch) e dal Mare delle Ebridi. Le isole principali delle Ebridi Esterne sono Lewis, Harris, l'isola Barra, North Uist e South Uist. La maggiore delle Ebridi Interne è Skye; altre isole importanti di questo gruppo sono Mull, Islay, Jura, Tiree e Coll. L'arcipelago, che reca ancora le tracce della sua formazione glaciale, ha un terreno roccioso, interrotto da acquitrini, brughiere, laghi e valli. La morfologia del territorio che rende suggestivo il paesaggio comprende profondi glen, altipiani rocciosi e ripide scogliere. Le Cuillin Hills di Skye, che raggiungono un'altitudine di m, sono note per la loro bellezza selvaggia. Le principali attività economiche delle Isole Ebridi sono la pesca, l'allevamento di pecore, l'industria tessile, l'agricoltura e, durante i mesi estivi, il turismo. Le isole sono note per la loro fauna, che comprende alci, capre selvatiche, cavalli e pony. Nel 1957 la piccola isola Rhum fu scelta come centro di ricerca per lo studio della geologia e della natura del luogo. L isola di Mann La costa dell'isola di Man è caratterizzata da alte scogliere e incisa da baie. La maggior parte della superficie è coperta da glen boscosi e da colline tondeggianti, la più alta delle quali è lo Snaefell con i suoi 620 m. Il clima mite rende possibile la coltivazione di molte piante subtropicali e oltre la metà della superficie dell'isola è coltivata. L'Isola di Man è una nota meta turistica. Agli inizi dell'era celtico-cristiana, l'isola era sotto l'influenza della Repubblica d'irlanda. Le principali testimonianze storiche sono i resti di abitazioni su palafitte in pietra, monumenti dell'epoca runica e druidica, forti, castelli, torri e pietre miliari. La lingua corrente è l'inglese, ma l'uso del manx, di origine celtica, sopravvive in un gruppo ristretto della popolazione. L isola di Wight L'isola di Wight ha all'incirca la forma di una diamante ed ha un'area di 381 km quadrati. Circa metà, principalmente la parte occidentale, fa parte del Isle of Wight AONB (zona dell'isola di Wight di bellezza naturalistica eccezionale). I paesaggi dell'isola sono molto diversi, facendole meritare il nomignolo di "Inghilterra in miniatura". La parte occidentale è principalmente rurale, con l'impressionante linea costiera dominate dal famoso costone in pietra calcarea, che percorre tutta l'isola e che termina nel Needles stack - uno dei punti più fotografati dell'intera isola. Il resto dei paesaggi dell'isola hanno una grande varietà, probabilmente i più interessanti sono i dolci pendii digradanti verso il mare e gli scogli affioranti dal mare, che sono spettacolari ed importanti per la vita degli animali selvatici e soggetti a protezione ambientale. Il fiume Medina scorre verso nord nel Solent, mentre l'altro fiume lo Yar scorre verso nord-est sfociando nella baia di Bembridge all'estremita est dell'isola. A creare confusione è la presenza di un altro fiume Yar nella parte occidentale dell'isola, questo non ha niente a vedere con l'altro e sfocia non lontano dalla baia Freshwater con un estuario relativamente ampio a Yarmouth. Per distinguerli normalmente sono utilizzati i nome di Yar Occidentale e Yar Orientale. La costa sud dell'isola si affaccia sul canale della manica. La fauna selvatica è degna di nota, essendo l'unico posto in Inghilterra dove vive con una popolazione stabile lo scoiattolo rosso. Al contrario del resto dell'inghilterra non sono presenti scoiattoli grigi o daini selvatici, ma possiamo incontrare molte rare specie protette di animali, come il dormouse (una specie di topo con la coda coperta da una folta pelliccia) e molte specie di pipistrelli. La farfalla Glanville Fritillary in Inghilterra vive solamente sui pendii di fronte al mare dell'isola di Wight. Gibilterra Precedentemente conosciuta come Calpe, una delle Colonne d'ercole, oggi ci si riferisce colloquialmente a Gibilterra come Gib o la Rocca. Deve il suo nome a Tariq ibn Ziyad (dall'arabo طارق ب ن,زي اد morto nel 720), conosciuto dagli spagnoli come Taric el Tuerto, il condottiero berbero che conquistò la Spagna nel nome dell'islam. Quindi Jabal Ţāriq جب ل) (طارق che significa "Monte di Tariq". È situata nell'europa sud-occidentale, sulla costa meridionale della Spagna; un luogo strategico sullo stretto di Gibilterra, che mette in comunicazione l'oceano Atlantico settentrionale con il Mar Mediterraneo. Fa parte dell'unione Europea, anche se è fuori dall'unione doganale Con un estensione di 6,5 km². Condivide 1,2 km di confine territoriale con la Spagna (Provincia di Cádice in Andalusia) e ha 12 km di costa. Il clima è mediterraneo con inverni miti e estati calde. Il terreno è una piana costiera che circonda la Rocca di Gibilterra (426 metri di altezza). Le risorse naturali sono trascurabili, così come quelle di acqua potabile. Fino a poco tempo fa venivano usati larghi raccoglitori in cemento o pietra per l'acqua piovana, ma adesso esiste un impianto di desalinizzazione Andrea Soldati Pagina 4

5 Demografia Isole Britanniche Il Regno Unito ha una popolazione di circa 60 milioni di abitanti, con una densità media di 249 abitanti per Km 2. Non esiste una lingua ufficiale, di fatto è l inglese, ma la Carta Europea delle lingue Regionali ha ufficialmente riconosciuto come lingue autoctone e regionali il gallese, il gaelico scozzese, il gaelico irlandese, il cornico, lo Scots e l'ulster Scots. Nel paese convivono numerose etnie. Oltre ai britannici (85,67% ), possiamo trovare numerose minoranze, costituite soprattutto da immigrati dalle ex colonie, tra le quali troviamo: gli Indiani (5,27 %), i pakistani (1,3%), gli irlandesi (23 %), i meticci (1,2 %), i neri (1,5 %), immigrati originari dal Bangladesh (0,5 %) ed altre popolazioni di origine asiatica (0,8 %). Nonostante la Chiesa Anglicana sia considerata culto ufficiale, vi aderisce il 45% dei britannici, la libertà religiosa è largamente garantita. Con l'act of Union del 1707 in Scozia è considerata religione ufficiale quella della Chiesa di Scozia (presbiteriana). Questa e gli altri gruppi protestanti rappresentano il 10 % dell'intera popolazione. Anche il cattolicesimo è molto diffuso (17%), nonostante il duro colpo subito nel Cinquecento con la Riforma Anglicana. Fu restaurato in Inghilterra e Galles dal 1850 e in Scozia nel 1878 ed è da sempre molto forte nell'irlanda del Nord. Le numerose comunità straniere professano i culti di origine: islamismo tra Arabi e Pakistani, induismo tra gli Indiani, buddhismo ecc. Si contano inoltre ebrei (la seconda comunità dell'europa occidentale, dopo quella francese). Alta è la percentuale di atei e agnostici (35 %). Il Regno Unito è una tra le nazioni più urbanizzate del mondo: l 89% (2005) della popolazione risiede nelle città, in corrispondenza dei maggiori distretti industriali. Circa il 40% è concentrato nei sette agglomerati urbani delle città di Londra, Manchester, Liverpool, Sheffield, Birmingham, Leeds e Newcastle-upon-Tyne. Tranne Londra, queste città come anche Glasgow ed Edimburgo si sono tutte sviluppate come centri manifatturieri, minerari e commerciali nel corso del primo secolo dell industrializzazione. Nel corso del XX secolo l Inghilterra meridionale, e in particolare la zona sudorientale, ha riaffermato il proprio ruolo storico di cardine della crescita economica e demografica del Regno Unito. Il livello di alfabetizzazione è molto alto (99%), grazie anche ad un sistema scolastico molto evoluto. In effetti il prestigio internazionale di cui gode il sistema educativo britannico è dovuto alla reputazione di alcune scuole private o indipendenti, chiamate scuole pubbliche (Public Schools) perché originariamente fondate, nel Medioevo, come istituti caritatevoli per l istruzione dei bambini indigenti. Tra queste vi sono l Eton College, la Harrow School e la Rugby School. Solo il 7% dei bambini nel Regno Unito, tuttavia, riceve un istruzione privata: il resto frequenta le scuole statali. L istruzione è obbligatoria a partire dai 5 anni d età. L obbligo scolastico termina a 16 anni, ma il 65% degli allievi prosegue gli studi. Il titolo di studio universitario è diviso in due gradi: dopo tre o quattro anni si ottiene il bachelor, dopo il quale si possono proseguire gli studi per ottenere i titoli di master e doctor. Le università britanniche sono completamente autonome. La formazione e la ricerca sono finanziate da appositi consigli istituiti dal Parlamento. Molte delle università più antiche contano su propri cospicui fondi: tra queste, le università di Oxford e Cambridge, fondate nel XII e XIII secolo, e le università scozzesi di Edimburgo, Saint Andrews, Glasgow e Aberdeen, risalenti al XIV e XV secolo. Divisioni amministrative e città più importanti Il Regno Unito, è uno stato che comprende l'inghilterra, il Galles, la Scozia e l'irlanda del Nord nelle Isole Britanniche, a loro volta suddivisi in Contee, Regioni e Distretti, oltre ad alcuni altri territori, talvolta in regime post coloniale: Anguilla Bermuda Territori Britannici dell'antartico Territori Britannici dell'oceano Indiano Isole Cayman Isole Falkland (dette anche Isole Malvine o Isole Malvinas) Georgia del Sud e Isole Sandwich meridionali Gibilterra Montserrat Isole Orcadi Isole Pitcairn Isola di Sant'Elena Isole Turks e Caicos Isole Vergini Britanniche Basi militari di Akrotiri e Dhekelia a Cipro Andrea Soldati Pagina 5

6 L'isola di Man, a dispetto di quanto credono molte persone, non fa parte del Regno Unito ma è una dipendenza diretta della Corona britannica, mentre le Isole del Canale (Isole Anglo-Normanne) hanno uno status simile appartenendo al re d'inghilterra in qualità di duca di Normandia. Le Isole Orcadi e Shetland, invece, fanno semplicemente parte della Scozia. L Inghilterra è divisa in 148 unità amministrative (78 distretti e 70 contee); tra le contee storiche si ricordano: Bedfordshire, Buckinghamshire, Cambridgeshire, Cheshire, Cornwall, Cumbria, Derbyshire, Devon, Dorset, Durham, East Sussex (vedi Sussex), Essex, Gloucestershire, Greater London, Greater Manchester, Hampshire, Hertfordshire, Kent, Lancashire, Leicestershire, Lincolnshire, Merseyside, Norfolk, North Yorkshire (vedi Yorkshire), Northamptonshire, Northumberland, Nottinghamshire, Oxfordshire, Shropshire, Somerset, South Yorkshire, Staffordshire, Suffolk, Surrey, Tyne and Wear, Warwickshire, West Midlands, West Sussex, West Yorkshire, Wiltshire, Worcestershire. Il Galles è suddiviso in 22 distretti unitari, ripartizioni delle precedenti otto contee: Clwyd, Dyfed, Gwent, Gwynedd, Mid Glamorgan, Powys, South Glamorgan, West Glamorgan. La Scozia è divisa in 32 distretti unitari, ripartizioni delle precedenti dodici regioni: Borders, Central, Dumfries and Galloway, Fife, Grampian, Highland, Lothian, Orkney Islands (Orcadi), Shetland Islands, Strathclyde, Tayside, Western Isles. L Irlanda del Nord è divisa in 26 distretti: Antrim, Ards, Armagh, Ballymena, Ballymoney, Banbridge Londra è la capitale, la sede del governo e la maggior città del Regno Unito. È anche il capolupogo dell Inghilterra, mentre il capoluogo della Scozia è Edimburgo, Cardiff è quello del Galles e Belfast quello dell Irlanda del Nord. Altri centri importanti sono Glasgow, in Scozia, e in Inghilterra le città di Birmingham, cuore del distretto industriale delle Midlands, Leeds, Sheffield, Manchester, che si sviluppò come centro manifatturiero e minerario dell Inghilterra del nord, e i porti di Liverpool e Bristol. Economia Il Regno Unito ha un ruolo trainante fra le economie occidentali sia sotto l'aspetto finanziario sia sotto quello commerciale. Negli ultimi due decenni il paese ha fatto fronte ad un intenso processo di privatizzazione. L'agricoltura è di tipo estensivo e altamente meccanizzata e la produzione copre circa il 60% del fabbisogno interno. Il Regno unito è ricco di risorse minerarie, ed ha un settore industriale molto sviluppato, ma la maggior parte del Prodotto Interno Lordo viene dal terziario; banche, assicurazioni e servizi finanziari. Attualmente, la Gran Bretagna è tra i 7 paesi più industrializzati del mondo. In termini di prodotto nazionale lordo (PNL) è al quarto posto, prima di Francia e Italia e dopo Stati Uniti, Giappone e Germania. Nel 2002 il prodotto interno lordo del paese fu di milioni di dollari USA, pari a un PIL pro capite di dollari. A partire dal secondo dopoguerra il paese ha dovuto affrontare numerosi problemi economici quali la pressione valutaria, il deficit della bilancia totale dei pagamenti, l'inflazione e, fino a poco tempo fa, una scarsa capacità produttiva. Durante la recessione verificatasi nel 1974, la situazione si fece ancor più critica: il numero di disoccupati superò il milione, vi fu un declino della produttività, i salari aumentarono e la moneta toccò minimi storici. Nel luglio 1975 il governo adottò severe misure anti-inflazione, con l'appoggio del mondo economico e dei sindacati, in modo da contenere gli aumenti salariali e l'inflazione. Verso la fine degli anni settanta del Novecento la scoperta di giacimenti di petrolio nel Mare del Nord consentì un'importante riduzione del deficit nella bilancia dei pagamenti. A partire dal 1979 la politica economica del paese ha promosso una maggior delega al settore privato, mettendo un freno alla spesa pubblica e ai servizi statali. Obiettivo prioritario rimaneva il contenimento dell'inflazione, a costo però di un tasso di disoccupazione storicamente elevato. Intorno alla metà degli anni ottanta vi erano nel paese oltre 3 milioni di lavoratori senza impiego e dieci anni dopo ne rimanevano ancora circa 2,6 milioni. Il deficit di bilancio annuo all'inizio degli anni novanta era pari a circa l'1,1% del prodotto interno lordo. Nel gennaio del 1973 il Regno Unito aderì alla Comunità Europea (ora Unione Europea). La struttura del lavoro è oggi significativamente cambiata. Nel 2002 la forza lavoro ammontava complessivamente a lavoratori. Nel settore dei servizi è attualmente impiegato il 73% dei lavoratori, mentre nel 1955 lo era solo un terzo della forza lavoro. L'industria, che rappresentava un tempo il settore principale in termini di occupazione (42% della forza lavoro nel 1955), assorbe oggi solo il 25% della popolazione attiva. Il problema della disoccupazione è oggi meno grave che in passato: il tasso di disoccupazione del paese ha raggiunto infatti il 5,1% (2002). Agricoltura e settori correlati Nonostante il 23,7% del territorio britannico sia coltivato, il settore riveste una modesta importanza in termini di occupazione e di partecipazione al PIL, come riflesso della precoce industrializzazione conosciuta dal paese. Nel 2001 l'agricoltura impiegava appena il 1% della popolazione attiva e partecipava alla formazione del PIL per l'1%. Il settore raggiunge tuttavia alti livelli di efficienza e produttività. In vaste zone del paese, soprattutto in Scozia e in Galles, i terreni possono essere sfruttati soltanto per il pascolo; oltre la metà delle aziende agricole è impegnata nell'allevamento di bovini e ovini e nella produzione lattiero-casearia. Dalla metà degli anni novanta del XX secolo il settore della zootecnia si è trovato ad affrontare, come altri paesi europei, il problema della crescente diffusione di casi di encefalopatia spongiforme bovina, che ha avuto gravi conseguenze sull'esportazione di carne bovina. La produzione di bovini rimane comunque molto consistente (10,4 milioni di capi nel 2003). L'arativo è concentrato perlopiù nell'inghilterra orientale e centromeridionale e nella Scozia orientale. Le colture principali sono frumento (oltre 14,3 milioni di tonnellate prodotti 2008 Andrea Soldati Pagina 6

7 nel 2003), barbabietola da zucchero (circa 9 milioni di tonnellate), orzo (oltre 7 milioni di tonnellate), patate e avena. L'alta produttività del settore è stata raggiunta grazie all'estensione dei campi, attraverso opere di diboscamento, la meccanizzazione e l'impiego intensivo di fertilizzanti e pesticidi. Anche lo sfruttamento delle risorse forestali non è una voce rilevante dell'economia britannica; la produzione di legname fu, nel 2002, di m³. La pesca praticata in alto mare ha conosciuto un certo declino a partire dalla seconda metà del Novecento, in parte a causa della legislazione restrittiva adottata dall'ue per la tutela delle specie. Tuttavia rimane un'attività economicamente importante in Scozia e in alcune zone dell'inghilterra sudoccidentale, e rappresenta la principale fonte di occupazione in alcune città portuali. Nel 2001 la produzione totale di pesca marina ammontava a tonnellate. Le specie maggiormente pescate sono lo sgombro, il merluzzo, la sogliola, l'aringa e i crostacei. Importanti porti di pesca sono: Hull, Grimsby, Fleetwood, North Shields, Lowestoft, Plymouth, Brixham e Newlyn in Inghilterra; Aberdeen, Peterhead, Lerwick, Ullapool e Fraserburgh in Scozia; Kilkeel, Ardglass e Portavogie in Irlanda del Nord. Dotato di una consistente flotta di pescherecci, il Regno Unito è stato particolarmente colpito dalle misure imposte dall'unione Europea. Per tutelare la fauna ittica e consentirne la riproduzione, le navi devono rimanere forzatamente inattive per numerosi giorni all'anno, e il governo ha dovuto adottare piani di finanziamento per incoraggiare l'abbandono di questa attività. All'inizio del 1996 alcune aree, tradizionalmente riservate alla pesca britannica e irlandese, sono state aperte ai pescherecci spagnoli in base a un accordo del dicembre Ratificato da un'esigua maggioranza del Parlamento, questo accordo ha provocato nel corso dell'anno considerevoli tensioni e incidenti; il malcontento si è ulteriormente diffuso dopo la riduzione delle quote di pescato britannico indicata dai programmi europei. Risorse energetiche e minerarie Gli importanti giacimenti di ferro e stagno che, sin dall antichità, hanno favorito lo sviluppo del paese sono oggi esauriti. Oltre alle miniere di sale del Cheshire, sfruttate sin dai tempi preistorici, il Regno Unito può comunque contare su buone disponibilità di zinco, piombo, oro (soprattutto in Galles), argento, petrolio e gas naturale. In particolare, le riserve d oro, argento, petrolio e gas naturale sono proprietà della Corona e ai produttori possono solo essere concesse licenze di sfruttamento. La produzione di minerali comprende inoltre calcare e dolomite, sabbia e ghiaia, arenaria, argilla e caolino. Ancora importante è l estrazione del carbone, anche se dal 1913 in poi il settore ha conosciuto, e sta tuttora conoscendo, un graduale declino (il numero degli occupati in questa industria è sceso da circa persone nel 1985 a circa nel decennio successivo). Quasi i tre quarti del carbone britannico provengono da giacimenti profondi, il resto da miniere all'aperto e, nonostante i problemi che il settore ha dovuto affrontare in epoca recente, esso provvede tuttora a circa il 25% dell'energia del Regno Unito. Nel 2001 il paese ha prodotto 34,7 milioni di tonnellate di carbone. Il petrolio fu scoperto nel 1969 nel Mare del Nord, al largo della costa della Scozia nordorientale; la produzione iniziò nel Nel 1980 vi erano 15 giacimenti, che producevano 1,6 milioni di barili al giorno, tanto da soddisfare il fabbisogno interno e rappresentare una nuova voce nel mercato delle esportazioni. Nuovi giacimenti di petrolio e gas naturale sono stati scoperti a partire dal 1980, in particolare nel Dorset, nell'inghilterra meridionale. Nel 2001 il Regno Unito era al nono posto tra i produttori mondiali di petrolio (2.586 migliaia di barili di greggio al giorno). Il Regno Unito è stato tra i primi paesi a sviluppare impianti per la produzione di energia nucleare che oggi provvede nella misura del 18% al fabbisogno energetico del paese. La prima centrale nucleare per la produzione di energia su scala commerciale entrò in funzione nel 1956 a Calder Hall, in Cumbria, nell'inghilterra nord occidentale. Nei primi anni novanta le centrali nucleari producevano circa il 18% dell'elettricità britannica. Nel 2008 il governo del Primo Ministro Gordon Brown ha deciso di rilanciare i programmi nucleari con la costruzione di 22 nuovi reattori di varia capacità ed un investimento finanziario di 100 miliardi di Euro. Industria La Gran Bretagna è stata la prima nazione a conoscere l industrializzazione, già intorno alla metà del XIX secolo il Regno Unito era una nazione industrializzata, la prima al mondo. Tra le cause principali di questo precoce sviluppo vi furono: l'antica posizione di preminenza britannica nel commercio mondiale della lana; l'abbondanza di risorse minerarie; lo sviluppo della navigazione e del dominio navale dei mari; l'acquisizione di mercati coloniali; una maggiore libertà politico-religiosa e un minor impegno bellico rispetto agli altri paesi d'europa; lo sviluppo di tecniche manifatturiere più efficienti; infine, la rivoluzione agraria. Quest'ultima, che precedette e accompagnò la rivoluzione industriale, fu molto importante, in quanto, grazie all'introduzione di nuove tecniche produttive, permise un'enorme crescita della produzione alimentare che poté far fronte allo sviluppo urbano. Essa rese inoltre disponibili migliaia di lavoratori per le nuove fabbriche. Nel XVI e XVII secolo l'immigrazione di fiamminghi e ugonotti diede grande impulso all'industria laniera, che costituì la base dell'economia britannica medievale. Grazie all'invenzione di nuovi macchinari l'industria tessile si sviluppò rapidamente fino a diventare una delle più importanti del paese. Lo sviluppo e le migliorie apportate dal motore a vapore, ideato dagli ingegneri scozzesi James Watt e George Stephenson, furono di capitale importanza per l'industrializzazione britannica, soprattutto nei settori carbonifero e siderurgico Andrea Soldati Pagina 7

8 Il Regno Unito rimane un paese altamente industrializzato, nonostante i molti problemi che il settore ha incontrato fin dagli anni settanta del Novecento, tra cui la concorrenza straniera e gli effetti negativi della recessione degli anni ottanta. Nel 2002 l'industria contribuiva nella misura del 26,4% alla formazione del PIL, mentre l'82% delle esportazioni consisteva di prodotti manufatti. Ciononostante, il numero degli occupati nel settore è diminuito in seguito alla chiusura degli stabilimenti o all'introduzione di nuove tecnologie per aumentare la produttività. Nel 2001 il comparto industriale occupava il 25% della forza lavoro. I settori tradizionali tessile e automobilistico, anche se ancora fiorenti, hanno subito un lieve ridimensionamento, mentre un più rapido sviluppo hanno avuto le industrie farmaceutiche, chimiche, elettroniche, aerospaziali e di strutture per l'industria petrolifera. Nei primi anni novanta il Regno Unito produceva circa il 40% dei personal computer d'europa ed era uno dei maggiori produttori mondiali di apparecchiature per comunicazioni, tra cui cavi in fibre ottiche. Fiorenti sono inoltre l'industria editoriale e della carta. La Scozia e l'irlanda del Nord vantano una lunga tradizione nella produzione di whisky e tessili (tweed e lino). I maggiori distretti industriali del paese si trovano nei pressi di Londra, Manchester, Birmingham e Tyne and Wear. Commercio e finanza L'unità monetaria del Regno Unito è la lira sterlina (pound), divisa in centesimi (penny, plurale pence). La Bank of England, creata per concessione nel 1694 e nazionalizzata nel 1946, è la sola banca autorizzata a emettere moneta in Inghilterra e Galles. Alcune banche in Scozia e Irlanda del Nord possono emettere moneta in limitate quantità. Nel paese esistono inoltre molti istituti finanziari, come la Borsa valori di Londra, il più antico mercato finanziario del mondo, e la Borsa delle assicurazioni dei Lloyd's, che fanno del Regno Unito uno dei più importanti centri della finanza mondiale. I servizi bancari, finanziari, assicurativi e di credito costituiscono circa il 20% dell'attività economica britannica. Tradizionale centro dei servizi finanziari è il noto Square Mile (il miglio quadrato ) nella City di Londra, che ospita la maggior concentrazione al mondo di banche e un gran numero di istituti assicurativi. Da centinaia di anni il commercio ha per il Regno Unito un'importanza vitale. La posizione dominante del paese nel commercio mondiale durante il XVIII e XIX secolo fu dovuta in gran parte all'isolamento geografico delle isole britanniche rispetto ai conflitti e ai problemi politici che affliggevano il continente. Lo sviluppo delle grandi compagnie mercantili (Compagnia delle Indie Orientali; Compagnia della Baia di Hudson), l'espansione coloniale e il controllo navale dei mari furono fattori conseguenti. Prima del XVII secolo il commercio estero dell'inghilterra era gestito quasi interamente da operatori stranieri. La lana era il principale prodotto di esportazione e le importazioni erano rappresentate soprattutto da manufatti. Con il mercantilismo, la dottrina economica prevalente in Inghilterra nei secoli XVII e XVIII, lo stato promosse il commercio estero, lo sviluppo della flotta e delle compagnie mercantili. Con l'aumento dei possedimenti coloniali britannici nel XVIII e XIX secolo, l'allevamento ovino per la produzione di lana e carne divenne un'attività importante nelle colonie, mentre cotone, ferro, acciaio e carbone divennero i principali prodotti di esportazione. Oggi il Regno Unito è la quinta nazione al mondo per volume di scambi, con un valore pro capite delle esportazioni superiore a quello degli Stati Uniti e del Giappone. I principali beni di importazione sono generi alimentari, legno e prodotti cartacei, macchinari, prodotti chimici e mezzi di trasporto. Tra le esportazioni britanniche figurano macchinari, mezzi di trasporto, manufatti di base, petrolio, prodotti chimici, strumenti di precisione, attrezzature aerospaziali ed elettroniche. Nel 2002 le esportazioni ammontavano a milioni di dollari USA; le importazioni a milioni di dollari USA. Il 50% circa degli scambi avviene con i paesi dell'unione Europea, soprattutto con Germania, Paesi Bassi e Francia, il 13% circa con Stati Uniti e Canada. Trasporti e vie di comunicazione La presenza di numerose insenature lungo la costa e la navigabilità dei fiumi, che hanno consentito la costruzione di funzionali centri portuali, hanno contribuito a fare del Regno Unito una potenza marittima. Gli Atti di navigazione del XVII e XVIII secolo furono emanati per favorire al massimo le navi inglesi nel trasporto di prodotti nazionali. Con le vittorie navali sulla Spagna e la Francia, le principali rivali nel commercio mondiale, l'inghilterra si assicurò il controllo dei mari e la preminenza mondiale della sua flotta mercantile. La sua leadership durò fino alla seconda guerra mondiale, quando la distruzione della flotta britannica e la crescita della capacità produttiva dei cantieri navali statunitensi permisero alla marina mercantile americana di superare quella britannica, la cui importanza ha da allora conosciuto un ulteriore declino. Oggi i principali porti britannici sono Londra, Tees e Hartlepool, Grimsby e Immingham, Sullom Voe, Milford Haven, Southampton, Liverpool, Felixstowe, Forth, Dover e Portsmouth. Nelle isole Shetland e Orcadi hanno sede porti a servizio dell'industria petrolifera. Vi sono oggi nel Regno Unito circa km di canali e fiumi navigabili alcuni dei quali, costruiti nel XVIII secolo, rappresentano ancora importanti vie di comunicazione: tra questi, il canale di Manchester e il canale di Caledonia, nella Scozia settentrionale, che consente collegamenti tra l'oceano Atlantico e il Mare del Nord. Nel Regno Unito fu inaugurata nel 1825 la prima ferrovia del mondo percorsa da treni a vapore, la Stockton and Darlington Railway. Nel 1923 la rete ferroviaria del paese era gestita da quattro compagnie, che furono nazionalizzate nel 1948, mentre nel 1955 fu avviato un programma di modernizzazione. Oggi le ferrovie, gestite dalla compagnia Railtrack, recentemente privatizzata, dispongono di una rete di km, di cui circa il 30% elettrificato. A questi si aggiungono i circa 400 km della rete metropolitana londinese che si sta estendendo con la costruzione di nuove linee nella parte orientale e sudorientale della città. Il progetto per la costruzione di un tunnel sotto la Manica risale alla fine del XIX secolo. Ripresi nel 1957 e nuovamente interrotti nel 1973 per ragioni finanziarie, i la Andrea Soldati Pagina 8

9 vori ricominciarono definitivamente nel 1987 e un primo tunnel di servizio venne completato nel Il tunnel (chiamato Eurotunnel), lungo 50,4 km e situato a 40 m sotto il livello del mare, collega Folkestone, in Inghilterra, a Calais, in Francia. È stato ufficialmente inaugurato il 6 maggio L aeroporto di Heathrow (Londra), è in assoluto il più trafficato d Europa, ed uno dei maggiori del mondo. La British Airways, la compagnia di bandiera britannica, è una delle principali compagnie aree del mondo. Nel 1976, con Air France, British Airways inaugurò il primo servizio passeggeri che utilizza il Concorde; l aereo fu in servizio fino al Oltre alla compagnia area nazionale, vi sono nel Regno Unito molti operatori indipendenti. Anche la rete stradale è molto sviluppata, con km di strade, tra cui km di autostrade. Turismo Nel 2005 affluirono nel paese turisti, attratti dalla grande ricchezza delle tradizioni culturali britanniche, oltre che dalle bellezze paesaggistiche. Teatri, musei, gallerie d arte, edifici storici sono molto numerosi in tutto il paese, dove si svolgono inoltre, ogni anno, manifestazioni artistiche di alto livello. Londra, dove hanno sede le maggiori istituzioni culturali, esercita un influenza predominante nel paese, ma anche la Scozia, il Galles, l Irlanda del Nord e tutte le regioni d Inghilterra vantano profonde tradizioni. La Scozia ospita una delle principali rassegne artistiche del mondo, il Festival di Edimburgo. Fra le varie manifestazioni annuali che celebrano la musica, la poesia e le tradizioni gallesi, ha grande rilievo il Royal National Eisteddfod. A Londra hanno sede il British Museum, la National Gallery, il Victoria and Albert Museum, la Tate Gallery e il Courtauld Institute, oltre a numerose altre collezioni di rilievo internazionale. Degni di nota sono inoltre i musei Ashmolean, a Oxford, e Fitzwilliam, a Cambridge; la Galleria d arte di Birmingham; le Tate Galleries di Liverpool e Saint Ives; il Museo della fotografia, del cinema e della televisione a Bradford. Una curiosità è costituita dal Museo Eureka! di Halifax, il primo al mondo concepito specificamente per i bambini. A Londra troviamo anche il Museo delle cere di Madame Tussauds, diviso in due parti, quella principale, composta da un susseguirsi di camere a tema, in cui sono raffigurati in cera i principali personaggi storici, politici, dello sport e dello spettacolo, e quella dedicata specificatamente ai grandi della musica. Recentemente, poi, la struttura ha aggiornato le sue attrazioni, inserendo anche l'emozionante Chamber Live, una camera degli orrori dove attori veri, in carne ed ossa, interpretano i personaggi dei più noti film dell orrore. Ma nel Regno Unito sono possibili anche altri tipi di turismo, da quello escursionistico sui monti del Galles e della Scozia, a quello d istruzione, l inglese è ormai divenuta la lingua franca per eccellenza dell intero pianeta. Il paese, in oltre, può offrire una vasta gamma di strutture ricettive, dai bed and breakfast agli alberghi extra-lusso. Organizzazione dello Stato L attuale denominazione di Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord risale al 1922 e fece seguito alla creazione dello Stato libero d Irlanda. Il Regno Unito è una monarchia costituzionale ereditaria. Il sovrano britannico è il capo dello stato, del sistema giudiziario, delle forze armate e delle chiese anglicana e scozzese. L ordinamento dello stato britannico è basato su documenti parlamentari (tra cui il Parliament Act del 1911 e lo Statuto di Westminster del 1931), su alcuni documenti storici (tra cui la Magna Charta del 1215 e il Bill of Rights del 1689) e sulla Common Law. Le funzioni esecutive, nominalmente conferite alla Corona, di fatto vengono esercitate da un gabinetto presieduto dal premier, nominato dal sovrano nella persona del leader del partito di maggioranza. Il governo è responsabile del suo operato di fronte al Parlamento. Il sistema legislativo è basato su un Parlamento composto da due camere. La Camera dei Lord (House of Lords) è attualmente composta da 713 membri (detti Peers, Pari ) nominati a vita dal sovrano; riguardo alla Camera dei Lord è in corso un processo di riforma, che potrebbe portare alla sua sostituzione con una camera alta elettiva. La Camera dei Comuni (House of Commons) è composta da 646 membri eletti a suffragio universale per un termine di cinque anni. La Camera dei Comuni è presieduta da uno speaker. Hanno diritto al voto tutti i cittadini a partire dai 18 anni di età. Il sistema giudiziario britannico è basato sulla Common Law. La Camera dei Lord è la massima corte d appello e impiega solo giudici e giuristi professionisti. La pena di morte è stata del tutto abolita nel 1998 per i reati ordinari (dal 1969 l omicidio non era punibile con la pena capitale); dal 2001 non è prevista neanche nei codici militari. Il servizio militare è interamente volontario; le forze armate contano effettivi (2004). Il paese dispone di armamenti nucleari. Storia Il Regno Unito nasce nel 1707 dall unione fra l Inghilterra (che comprendeva il principato del Galles) e la Scozia. I due paesi fin dal Medioevo costituivano due regni separati, ma dalla morte di Elisabetta I, nel 1603, erano stati governati dallo stesso sovrano. Nel 2008 Andrea Soldati Pagina 9

10 1707 venne istituito un solo Parlamento e un sistema nazionale unificato per l amministrazione, la tassazione, i pesi e le misure. Tuttavia Inghilterra e Scozia mantennero le proprie tradizioni giuridiche e due diverse religioni di stato, il presbiterianesimo in Scozia e l anglicanesimo in Inghilterra e nel Galles. Tuttavia, la storia britannica ha inizio molto prima, già in epoca preistorica, vediamo di ripercorrerla con ordine. La preistoria e l età romana Prima della conquista romana, avvenuta tra il I secolo a.c. e il I secolo d.c., l isola rivestiva un importanza relativa nella storia della civilizzazione dell Occidente. La prima dettagliata descrizione dell isola e dei suoi abitanti è da ascriversi al viaggiatore greco Pitea, il quale ne esplorò le coste intorno al 325 a.c. Scarse sono le notizie intorno alla lingua e alla civilizzazione delle popolazioni autoctone, se si escludono alcuni monumenti megalitici come Stonehenge, che data al Neolitico. Nel periodo che va dall età del Bronzo al VI secolo a.c. la Britannia fu abitata dai pitti e dai celti, i quali periodicamente invasero le Isole britanniche fino al I secolo a.c. Giulio Cesare invase l isola nel 55 a.c. e, ritornatovi l anno seguente, sottomise le popolazioni autoctone, definite senza distinzione con il termine britanni: essi conservarono la libertà politica ma dovettero pagare un tributo a Roma per almeno un secolo, fino a che l imperatore romano Claudio iniziò la conquista Figura 4 Fattoria dell età del ferro: Nel 1972, a Buster Hill, nello Hampshire, nell'ambito di un progetto di archeologia sperimentale, venne ricostruita una fattoria comprendente alcune capanne circolari. I volontari che tuttora la gestiscono arano il terreno, coltivano le piante, allevano gli animali con strumenti in uso nell'età del Ferro. sistematica della Britannia, nel 43 d.c. Dal 47, le legioni romane avevano preso possesso del territorio dell isola a sud del fiume Umber e a est del fiume Severn. Le tribù note con il nome di siluri, che abitavano le attuali regioni del Galles e dello Yorkshire, riuscirono caparbiamente a resistere per più di trent anni, un periodo segnato dalla sanguinosa e fallimentare ribellione del 61, capeggiata dalla regina Boudicca. Da allora la regione fu trasformata in provincia imperiale, con il nome di Britannia, e fu amministrata da governatori romani. Nel 79 i romani sottomisero le tribù del Galles e posero sotto parziale controllo lo Yorkshire. Tra il 79 e l 85 l esercito romano, al comando di Gneo Giulio Agricola, si spinse verso il nord dell isola completando la conquista della regione sino al golfo di Forth. Agricola si spinse quindi verso nord, in Caledonia (l attuale Scozia), ma il dominio sul territorio tra il golfo di Forth e quello di Clyde rimase controverso. I pitti conservarono l indipendenza. Poco si sa dei rapporti tra i britanni e i loro conquistatori tra l 85 e il 115. Dopo il 115 le popolazioni indigene si ribellarono ai dominatori e annientarono le guarnigioni romane presso Eburacum (attuale York). In seguito l imperatore Adriano si recò in Britannia (122) per avviare la costruzione di una fortificazione estesa per 117 km tra il golfo di Solway e l imboccatura del Tyne. Ancora oggi si possono ammirare i resti di questa grandiosa opera difensiva nota come vallo di Adriano. Vent anni dopo fu costruita un altra linea fortificata, il vallo di Antonino, che si estendeva a nord dal golfo di Forth sino a quello di Clyde. La regione compresa tra le due fortificazioni servì come area di difesa dalle popolazioni della Caledonia, che vennero spinte a nord del vallo di Adriano nel III secolo. Il vallo definì il confine settentrionale delle frontiere romane per i successivi duecento anni, che corrisposero a una fase di relativa pace. Verso la fine del III secolo l esercito romano iniziò a ritirarsi dalla Britannia per intervenire in difesa di altri settori dell impero. Nel 410, in occasione dell invasione di Roma da parte dei visigoti, venne fatto rientrare l ultimo contingente romano dall isola. La cultura celtica recuperò allora il suo predominio, mentre le testimonianze della presenza romana caddero progressivamente in rovina. L influenza di Roma scomparve completamente durante l invasione germanica nel corso del V e del VI secolo. Da quel momento in poi, si sviluppò in tutta l isola la cultura degli angli e dei sassoni. Con le invasioni germaniche, la Britannia fu suddivisa in Inghilterra, Scozia e Galles. La conquista di un isola posta notevolmente a nord rispetto al resto dell impero e lontana dal bacino del Mediterraneo finì per dimostrarsi una mossa non poco azzardata per Roma. Sappiamo, ad esempio, che durante l impero di Nerone si era presa in conside Andrea Soldati Pagina 10

11 razione l idea di abbandonarla. In ogni caso, il ritrovamento di lingotti di piombo, stagno, rame e argento, documenta l importanza rivestita dalle risorse minerarie della Britannia. Il riferimento ad abiti locali nell editto dei prezzi di Diocleziano (301) e l esportazione di grano da parte di Giuliano suggeriscono che la regione fosse ancora prospera in età tardo-antica, come del resto testimonia la presenza di grandi ville rustiche. Appare inoltre degno di nota il fatto che quasi tutte le città fondate da Roma fossero ancora in vita nel Medioevo, e che si siano mantenute importanti ancora oggi: la più grande è certamente Londra (Londinium), ma anche città come York (Eburacum), Gloucester (Glevum), Winchester (Venta Belgarum), Canterbury (Durovernum), Lincoln (Lindum) e Leicester (Ratae Coritanorum) sono ancora i capoluoghi delle rispettive regioni. Oggi non si ritiene più che il cristianesimo sia scomparso con la fine dell impero romano (anche nella Britannia orientale), ma che sia parzialmente sopravvissuto secondo un modello di continuità cultuale. D altra parte, l occupazione dei centri urbani fu alquanto ridotta a partire dall età tardo-romana e per un secolo o due le città si ridussero a piccoli centri amministrativi, in gran parte abbandonati dai loro abitanti, anche se la campagna circostante sembra che venisse ancora coltivata. Un altra vittima di tale situazione fu la cultura latina: la lingua più diffusa in Britannia era il celtico a ovest e l anglosassone a est. I processi di cambiamento, che appaiono difficili da capire, non furono in ogni caso cruenti. La Britannia romana testimonia in modo esemplare la capacità di Roma di diffondere i propri modelli culturali adattandoli alle diverse realtà locali. In ambito religioso, ad esempio, le divinità indigene vennero identificate con i loro equivalenti romani, come possiamo vedere nel caso del santuario di Bath (Aquae Sulis), dove un tempio dalle forme architettoniche romane venne eretto in onore di Minerva Sulis. A Nettleton Shrub, Apollo era venerato come Cunomaglos ( principe-cane ), mentre a Lydney Park, oltre il canale di Bristol, esisteva un sacello dedicato a Marte Nodens. Anche dove non sono stati mantenuti i nomi locali (come a Uley nel Gloucestershire, dove in età romana venne dedicato un tempio a Mercurio), i britanni continuarono a venerare queste divinità: qui, come a Bath, sono state trovate tavolette di piombo con iscrizioni latine in cui si richiede aiuto contro i ladri, mentre sugli altari i resti di zampe di animali sono tutto quanto rimane di sacrifici celebrati come ringraziamento agli dei. Nel periodo immediatamente successivo alla fine della dominazione romana, il politeismo continuò a sopravvivere in modo deciso, come dimostra il ritrovamento di un nascondiglio di gioielli d oro e di cucchiai d argento nel Norfolk (ora al British Museum), dedicato alla divinità italica Fauno, qui venerato con epiteti locali, quali Ausecus ( dalle o- Figura 5 Stonehenge recchie a punta ) e Medigenus ( generato dai prati ). Nel corso del IV secolo, la diffusione del cristianesimo è testimoniata da una serie di ritrovamenti, come un probabile piatto per l eucaristia recante dediche cristiane, nel Cambridgeshire (ora al British Museum); pitture raffiguranti il simbolo chi-rho e un battistero nel Kent; o, ancora, una chiesa con cimitero a Budd Road, all esterno del vallo di Colchester. La Britannia preromana fu caratterizzata da una raffinata tradizione artistica, che produsse pezzi come lo scudo di Battersea o il torque d oro di Snettisham (al British Museum). La conquista romana, in seguito, non distrusse, come si riteneva un tempo, questa tradizione, ma la trasformò: le botteghe locali di fabbri rivolsero ora la loro attenzione a un repertorio di soggetti più vasto, che includeva immagini in cui il classicismo romano si fondeva con il gusto celtico, rivolto all elaborazione di forme sinuose e di decorazioni astratte. Tra i prodotti più interessanti vi sono una rappresentazione del dio Marte (al British Museum) da Foss Dyke, nel Lincolnshire, con lunghi capelli e una muscolatura stilizzata, o una piccola statuetta di musa da Silchester (al Reading Museum). Gli artigiani locali partecipavano verosimilmente anche alla realizzazione della grande arte statuaria: con ogni probabilità anche il ritratto di Adriano, al British Museum, è un lavoro di artigianato locale: sicuramente la forma sinuosa dei capelli sembra di tradizione celtica. Si vedano inoltre gli importanti esiti scultorei in pietra costituiti dalla celebre Gorgone maschile dal frontone del tempio di Minerva Sulis a Bath; il grande capitello abitato da figure del dio Bacco e del suo seguito a Cirencester (al Corinium Museum); o una maschera femminile dall espressione afflitta, con capelli dai ricci a forma di spirale, da Towcester, nel Northamptonshire (al British Museum). Tuttavia, la produzione artistica certamente più famosa della Britannia romana è quella del mosaico. Nel II secolo d.c. vennero realizzati mosaici tracciati su disegni con motivi perlopiù geometrici ma anche, in qualche caso, figurati. Dopo un periodo di recessione che provocò una flessione nella committenza, nel IV secolo i mosaicisti della Britannia iniziarono una ricca produzione autonoma: frequente nelle raffigurazioni al centro di pavimenti il motivo mitologico di Orfeo circondato da animali. L esemplare più grande andò perduto in un incendio del palazzo di Woodchester, ma una versione ridotta, proveniente dalla villa di Barton Farm, è tuttora 2008 Andrea Soldati Pagina 11 Figura 6 il Vallo di Adriano: Il Vallo è un sistema di fortificazioni fatto erigere nell'inghilterra settentrionale dall'imperatore Adriano intorno al 122 d.c. Costellato nell'antichità da fortezze e torri di guardia, serviva a difendere i territori romani della Britannia dalle incursioni dei pitti, stanziati in Scozia.

12 visibile nel museo. Altri pavimenti della stessa scuola sono conservati a Chedworth. Un altra bottega, specializzata in decorazioni animali e vegetali, operava a Dorchester, nel Dorset. Il grandioso complesso residenziale di Frampton, inoltre, appare decorato da mosaici raffiguranti scene mitologiche, con Perseo e il mostro marino, Enea nell atto di cogliere il ramo d oro, e Cadmo che uccide il serpente di Marte. Si è supposto che questi temi derivino da illustrazioni delle Metamorfosi di Ovidio. È certo invece che la storia di Didone e di Enea, raffigurata sul pavimento delle terme di una villa a Low Ham, nel Somerset (ora al Taunton Museum), derivi da una copia miniata dell Eneide di Virgilio; il pavimento del triclinium (la sala da pranzo) della villa di Lullingstone, nel Kent, che rappresenta Europa portata da Giove nelle sembianze di un toro, reca un iscrizione in versi (in un metro simile a quello di Ovidio) in cui si allude alla tempesta che fece naufragare la flotta di Enea a Cartagine. Probabilmente il verso fu dettato dal proprietario della villa, e riflette la sua istruzione, che si basava sull uso del latino e sulla conoscenza dei testi della letteratura latina. L Inghilterra La storia dell Inghilterra ha inizio, nel 449, con l invasione della Britannia da parte degli anglosassoni. Questi giunsero sulle coste occidentali dell isola pochi anni dopo la fine della colonizzazione romana (409), spingendo i celti verso il Galles e la Cornovaglia. Gli anglosassoni diedero alle terre occupate il nome di Angle-land ( Terra degli angli ), divenuto successivamente England. Frammentarie informazioni sulla storia inglese tra il V e VI secolo si possono trarre dal De excidio et conquestu Britanniae, scritto nel VI secolo dal cronista Gildas, dalle vite dei santi, dai ritrovamenti archeologici, dallo studio dei toponimi e di opere poetiche. Verso la metà del V secolo, a imitazione dei romani, i capi militari britannici assoldarono mercenari germanici per difendere il paese dalle bellicose tribù del Nord. In seguito, i mercenari sassoni si ribellarono contro i britannici, dando avvio a un processo d invasione e insediamento che nel VII secolo culminò con l eliminazione della classe dominante locale e l instaurazione di regni germanici in tutta l isola. Gli invasori erano angli, sassoni, frisoni, iuti e franchi, popolazioni vincolate da tradizioni simili che assunsero nel tempo un identità comune, prendendo il nome di anglosassoni. Nel VII secolo i regni germanici comprendevano Northumbria, Bernicia, Deira, Lindsey, Mercia, Anglia Orientale, Essex, Wessex, Sussex e Kent. Erano regni turbolenti, ma tutte le società anglosassoni erano caratterizzate da forti monarchie, feudi, leggi basate sulle consuetudini e una forma di compensazione in denaro (guidrigildo) per la morte, il ferimento o il furto ai danni di un uomo libero. Gli anglosassoni professavano culti politeistici, non possedevano una cultura scritta e vivevano di agricoltura, caccia e allevamento Andrea Soldati Pagina 12

13 Figura 7 L Inghilterra Gli avvenimenti principali dei due secoli seguenti furono la diffusione del cristianesimo e l unificazione politica. Nel 596 il papa Gregorio Magno inviò nel Kent un gruppo di missionari guidati dal monaco Agostino, accolto favorevolmente dal re Etelberto, che si convertì. Agostino divenne il primo vescovo di Canterbury e i regni meridionali divennero cristiani. In questo periodo il cristianesimo romano incontrò quello di matrice celtico-irlandese, diffusosi prima in Scozia, tramite san Colombano, quindi in Northumbria tramite sant Aidano, che nel 635 fondò il monastero di Lindisfarne. Al sinodo di Whitby, Owsy, re di Northumbria, scelse il cristianesimo di Roma; Teodoro di Tarso, divenuto arcivescovo di Canterbury nel 668, istituì numerose diocesi e dotò la Chiesa inglese di una struttura di base. L incontro fra la cultura celtica e quella latina diede avvio a una notevole fioritura letteraria, in particolare in Northumbria, terra natale di grandi pensatori come Beda il Venerabile e Alcuino di York. Le frequenti guerre innescarono un processo di unificazione dei regni germanici. Già durante il regno di Etelberto del Kent ( ) un re poteva essere dichiarato Bretwalda, ossia sovrano della Britannia; nel VII secolo il titolo fu appannaggio dei re di Northumbria, nell VIII passò a quelli di Mercia e nel IX fu adottato da Egberto di Wessex, che nell 825 sconfisse il re di Mercia a Ellendun. Nel secolo seguente la sua famiglia giunse a regnare su tutta l Inghilterra. Il nipote di Egberto, Alfredo, divenne re del Wessex (871) in uno dei momenti più difficili per il paese. Durante il suo regno i danesi, una popolazione vichinga che aveva già compiuto numerose incursioni sulle coste inglesi, decisero di conquistare l isola. Dopo aver sottomesso una parte del paese, essi furono tuttavia sconfitti da Alfredo a Edington (878); l Inghilterra fu allora divisa nel Wessex e nella regione poi chiamata Danelaw (comprendente Essex, East Anglia e Northumbria), che rimase agli invasori fino al 937, quando fu riconquistata dal nipote di Alfredo, Etelstano, che conseguì una grande vittoria a Brunanburh nel 937. La conquista del Danelaw rese possibile la creazione di un governo unificato per tutta l Inghilterra. Il sovrano regnava con l assistenza del Witenagemot, un consiglio che contribuiva all emanazione delle leggi e alla nomina dei sovrani. Furono creati circa quaranta shires (contee), ognuno dei quali aveva una shiremoot, o assemblea, costituita da uomini liberi che si riunivano due volte l anno e presieduta da uno sceriffo. Sotto il regno di Etelredo II ( ca.) ripresero le invasioni danesi. Nel 1014 Etelredo fu deposto da Sven I, re di Danimarca, ma ritornò sul trono pochi mesi dopo, alla morte di Sven. Morto Etelredo, nel 1016, Canuto II, figlio di Sven, sconfisse Edmondo II, figlio di Etelredo. Sotto Canuto II, l Inghilterra fece parte di un regno che comprendeva anche la Danimarca e la Norvegia. Dopo i brevi e impopolari regni di Aroldo I e Hardeknute, figli di Canuto, la corona passò a Edoardo il Confessore, figlio di Etelredo, richiamato dalla Normandia dove viveva in esilio. Nel 1066, quando Edoardo morì senza lasciare eredi, il Witenagemot scelse in qualità di successore Aroldo, conte di Wessex. Ciò provocò la reazione degli altri aspiranti al trono: Aroldo III di Norvegia e il duca Guglielmo di Normandia. Aroldo II sconfisse il primo a Stamford Bridge il 25 settembre 1066, ma fu battuto da Guglielmo nella battaglia di Hastings, il 14 ottobre. Guglielmo fu allora incoronato re. L anno 1066 fu cruciale nella storia inglese. Guglielmo I il Conquistatore e i suoi figli regnarono con fermezza. I normanni introdussero il feudalesimo nel paese, ridistribuendo la terra fra i conquistatori, dando vita a una nuova classe aristocratica di origine francese e a una nuova struttura sociale e politica. Alla morte di Guglielmo (1087), ascese al trono inglese il suo secondogenito Guglielmo II il Rosso, mentre sul trono normanno si insediò il primogenito Roberto. In seguito, il terzogenito Enrico ereditò il trono inglese 2008 Andrea Soldati Pagina 13

14 alla morte del fratello (1100) e conquistò il trono normanno (1106). Enrico designò a succedergli la figlia Matilde, ma nel 1135 il nipote, Stefano di Blois, prese il potere. Gli anni del suo regno ( ) furono contrassegnati dalla guerra civile. Il figlio di Matilde, Enrico Plantageneto, conte di Angiò, salì al trono con il nome di Enrico II (1154). I Plantageneti, in particolare Enrico II e i figli Riccardo e Giovanni, tentarono di rafforzare l autorità della corona. Enrico pose fine all anarchia del regno di Stefano, bandendo i mercenari e distruggendo i castelli dei baroni che si erano dichiarati indipendenti. Rafforzò la struttura governativa, e- laborò una legislazione comune, applicabile a tutta l Inghilterra, che fu amministrata dai tribunali reali e contrastò l autorità della Chiesa privandola di parte dei privilegi acquisiti. L autorità di Enrico si estese inoltre su più di metà della Francia, sull Irlanda e sulla Scozia. Per quanto abile nel governare, egli non seppe però tenere a freno le ambizioni dei figli, che gli si ribellarono più volte, sostenuti sia dalla loro madre, Eleonora d Aquitania, sia dai re francesi. Alla morte di Enrico II (1189), la prematura creazione di uno Stato moderno si dissolse rapidamente. Nell arco dei dieci anni del suo regno ( ), Riccardo I Cuor di Leone trascorse in Inghilterra meno di un anno, impegnandosi dapprima nelle crociate, poi nella riconquista dei territori perduti in Francia durante la sua assenza. Il fratello Giovanni Senzaterra non seppe fronteggiare l opposizione dei baroni che raggiunse il culmine dopo la sconfitta subita nel 1214 a Bouvines e la conseguente perdita di gran parte dei possedimenti inglesi sul suolo francese. Nel 1215 fu costretto a concedere la Magna Charta, documento solenne con il quale il sovrano rinunciava ad alcuni importanti privilegi e si impegnava a rispettare e ad applicare la legge inglese e i costumi feudali, nel rispetto dei diritti di tutti gli uomini liberi del regno. Alla morte di Giovanni Senzaterra (1216) i baroni accettarono l ascesa al trono del figlio Enrico III, di nove anni, e assunsero il controllo del governo. Nel 1227, raggiunta la maggiore età, Enrico III confermò la Magna Charta. Nei secoli XII e XIII l Inghilterra prosperò. Si estesero le coltivazioni, mentre l allevamento di pecore e la vendita della lana assunsero un enorme importanza. Londra e altre città divennero i centri vitali del commercio e della ricchezza e acquisirono, con licenza reale, il diritto di autogoverno locale. Furono fondate le università di Oxford e Cambridge. I monasteri, in particolare quelli cisterciensi, guidarono l espansione rurale, accumulando ingenti ricchezze. Negli anni Venti del XIII secolo giunsero in Inghilterra i frati francescani e domenicani, che divennero studiosi nelle università. Alla metà del secolo i rapporti tra la Corona e l aristocrazia si deteriorarono nuovamente a causa dell eccessivo peso fiscale imposto dal sovrano. I dissidi che ne seguirono portarono, nel 1264, allo scoppio di una guerra civile (vedi guerra dei baroni). Dopo il breve governo del capo dei baroni, Simone de Montfort, conte di Leicester, il potere ritornò allora a Enrico e al figlio, Edoardo. Edoardo I, che regnò dal 1272 al 1307, ristabilì l autorità regia, limitando i poteri giurisdizionali dei baroni. La sua riforma più importante fu la modifica del consiglio feudale del re in base alla quale fu istituito un Parlamento dotato di un maggior numero di membri e costituito da grandi baroni, vescovi, abati e rappresentanti di contee e città. Nel 1297, per raccogliere il denaro necessario alle sue guerre, Edoardo riconobbe che le tasse dovevano avere l approvazione comune di tutto il regno. Nel secolo seguente il Parlamento si divise in due Camere, dei Lord e dei Comuni, ed esercitò il proprio diritto di controllo sull imposizione fiscale partecipando all emanazione delle leggi. Nel 1283 Edoardo I conquistò il Galles nordoccidentale e intervenne nella politica scozzese, reclamando anche il trono di quel regno. Morì nel 1307, senza essere riuscito a impadronirsi della Scozia. Il figlio, Edoardo II, dovette rinunciarvi. Nel 1314, nella battaglia di Bannockburn, il re scozzese Roberto I Bruce riuscì a difendere l indipendenza del proprio paese, che riuscirà a mantenerla per altri tre secoli. Edoardo II fu un re debole, in parte influenzato dai suoi favoriti e in parte vincolato da una serie di ordinanze emanate dal Parlamento nel 1311, che conferivano ampi poteri di governo ai baroni. Nel 1327 fu costretto ad abdicare. Il figlio, Edoardo III, dopo aver invaso la Scozia, nel 1337 diede inizio alla guerra dei cent anni contro la Francia per impossessarsi del trono francese, sul quale a- vanzava rivendicazioni dinastiche a seguito dell estinzione del ramo diretto dei Capetingi. In un primo tempo gli inglesi conseguirono importanti successi nelle battaglie di Crécy (1346) e Poitiers (1356), a partire dal 1369 l Inghilterra cominciò tuttavia a perdere terreno; Edoardo fu costretto a chiedere ripetutamente al Parlamento d imporre nuove tasse e, per ottenerle, dovette concedere diritti e privilegi. Nel 1377 gli succedette il nipote Riccardo II, di appena dieci anni. Re moderato, fu coinvolto in una lotta con i nobili, contrari alla politica di accentramento del potere nelle mani del sovrano. Nel 1399 il cugino, Enrico di Bolingbroke, lo costrinse ad abdicare e salì al trono con il nome di Enrico IV. Nel corso del XIV secolo il trasferimento della sede papale da Roma ad Avignone ( , Cattività avignonese) e il Grande Scisma ( ), nel quale si opponevano papi rivali, causarono in Inghilterra una perdita di rispetto nei confronti del papato. Con una serie di ordinanze venne limitata l autorità del papa nella nomina dei prelati. John Wycliffe criticò la corruzione della Chiesa, anticipando numerose istanze della Riforma, ma nel 1382 un tribunale ecclesiastico lo trasferì in una parrocchia di campagna e dichiarò eretiche le sue idee, mentre i suoi seguaci, i lollardi, furono duramente perseguitati. Dal 1216 il trono era sempre passato al primogenito del re; perciò Enrico IV, figlio di Giovanni di Gaunt, duca di Lancaster, quarto figlio di Edoardo III, non aveva diritto alla corona. La questione dell illeggittimità dell autorità regia della casata dei Lancaster fu all origine di molteplici concessioni al Parlamento e alla Chiesa da parte del sovrano e di alcuni conflitti contro le potenti famiglie ribelli del Galles e del Nord. Enrico V, che succedette al padre nel 1413, conseguì una brillante vittoria sui francesi nella battaglia di 2008 Andrea Soldati Pagina 14

15 Azincourt (1415) e vide il suo successo confermato dal trattato di Troyes (1420). Sposò la figlia di Carlo VI di Francia e assunse il controllo del governo francese: pur non riuscendo a estendere il proprio dominio sull intero paese, Enrico V poneva così le basi di una futura unificazione delle corone dei due regni. Nel 1422, quando morirono sia Enrico sia Carlo, sul trono dei due paesi salì infatti il figlio del primo, Enrico VI, di soli nove mesi. Per un breve periodo i due abili zii di Enrico, John di Lancaster, duca di Bedford, e Humphrey di Gloucester si spartirono il controllo dei due regni. Nel 1429 Giovanna d Arco cominciò tuttavia a promuovere la resistenza contro il dominio inglese; nel 1431 fu catturata, accusata di eresia e condannata al rogo, ma il dominio inglese continuò a vacillare. Durante il regno di Enrico VI, il governo effettivo del paese passò da una fazione nobile all altra. La guerra in Francia evidenziava l incapacità del re di governare in patria. La perdita della Normandia (1450) e la corruzione del governo provocarono una rivolta popolare, che fu repressa nel sangue. La successiva perdita di tutti i possedimenti inglesi in Francia, a eccezione di Calais (1453), fu il preludio del conflitto dinastico chiamato guerra delle Due Rose ( ), che oppose i due rami della famiglia reale, i Lancaster di Enrico VI e gli York, guidati da Riccardo Plantageneto. La svolta decisiva avvenne nel 1460, quando Riccardo fu ucciso in battaglia. La sua eredità fu raccolta dal figlio Edoardo che sconfisse i Lancaster nel 1461, fece prigioniero Enrico e riuscì a farsi acclamare re dal Parlamento con il nome di Edoardo IV. Dopo alterne vicende, Edoardo, sostenuto anche dal cognato Carlo il Temerario di Borgogna, riuscì a consolidare il regno. Alla sua morte, avvenuta nel 1483, il trono passò al figlio dodicenne, Edoardo V, che tre mesi dopo fu deposto dallo zio Riccardo, divenuto re con il nome di Riccardo III. Due anni dopo Enrico Tudor, che rivendicava il trono ai Lancaster, sconfisse Riccardo nella battaglia di Bosworth Field e divenne re con il nome di Enrico VII. La dinastia Tudor diede all Inghilterra un forte ed efficiente governo centrale. Enrico VII si sbarazzò dei rivali York e sposò Elisabetta, figlia di Edoardo IV, ottenendo in breve tempo il riconoscimento della Spagna e nel 1489, con il trattato di Medina del Campo, della Francia, dei Paesi Bassi e della Scozia. Ambizioso e audace, Enrico VIII regnò dal 1509 al Animato dal desiderio di riportare l Inghilterra tra i principali attori europei e consigliato dall abile cardinale Thomas Wolsey, sconfisse prima i francesi a Guinegatte, poi gli scozzesi a Flodden Field. Desiderando un erede maschio, che non ottenne dalla moglie Caterina d Aragona, Enrico VIII chiese a papa Clemente VII il permesso di divorziare, ma l assenso gli fu negato. Allora Enrico rifiutò di riconoscere l autorità papale e con l Atto di supremazia (1534) si proclamò capo della Chiesa nazionale, che prese il nome di Chiesa anglicana. Fu così libero di sposare Anna Bolena. Il matrimonio avvenne nel 1533, ma nemmeno Anna diede al re un figlio maschio. Enrico prese allora in moglie Jane Seymour, che morì dando alla luce Edoardo. Thomas Cromwell, abile consigliere del re, guidò i cambiamenti rivoluzionari degli anni Trenta del XVI secolo, comprendenti la rottura con la Chiesa cattolica, la soppressione dei monasteri, la vendita dei beni ecclesiastici, la riforma del Parlamento e la creazione di una nuova struttura burocratica, sorta dal vecchio consiglio reale. Sotto Edoardo VI, che regnò dal 1547 al 1553, venne rafforzata la riforma protestante. Edoardo morì a sedici anni e gli succedette la sorellastra, figlia di Caterina d Aragona, che divenne regina con il nome di Maria I. La regina reintrodusse la religione cattolica e sposò il cugino Filippo II di Spagna. La condanna a morte di numerose persone accusate di eresia contribuì ad alimentare il malcontento popolare, già suscitato dal suo matrimonio, che aveva trascinato l Inghilterra in una guerra contro la Francia, terminata con la perdita di Calais (1558). Quando Maria la Sanguinaria, come venne chiamata, morì (1558), salì al trono la sorellastra Elisabetta, figlia di Anna Bolena. Elisabetta I fu uno dei più grandi sovrani inglesi. In accordo con il Parlamento, nel 1559 diede alla Chiesa un impronta moderata. Neutralizzò la minaccia scozzese aiutando la fazione protestante e filoinglese di quel paese a predominare. Appoggiò i ribelli protestanti dei Paesi Bassi spagnoli e incoraggiò le navi inglesi a razziare quelle spagnole. Nel 1588 la sua flotta sconfisse l Invincibile Armata spagnola, impedendole di invadere l Inghilterra. L Irlanda, che era sempre più scossa da moti di ribellione, divenendo così vulnerabile agli attacchi stranieri, fu conquistata definitivamente nel Il regno di Elisabetta segnò l ascesa politica ed economica dell Inghilterra: le istituzioni politiche, pur sottomesse all assolutismo, mantennero autorità e vigore, mentre l economia subì una decisa accelerata grazie all espansione dei commerci internazionali. Estintasi la dinastia Tudor con la morte di Elisabetta, salì al trono inglese il re scozzese Giacomo VI, con il nome di Giacomo I, che regnò dal 1603 al 1625, e unificò per la prima volta le corone di Inghilterra, Scozia e Irlanda. Durante il suo regno prese avvio un secolo di conflitti interni, dovuti perlopiù ai problemi ereditati dal regno precedente. I puritani, protestanti estremisti, nutrivano una crescente insoddisfazione nei confronti della Chiesa anglicana, che ritenevano ancora troppo impregnata di cattolicesimo. L inquietudine religiosa raggiunse il culmine nel 1633, quando l antipuritano William Laud fu nominato arcivescovo di Canterbury; in precedenza la Congiura delle polveri, un attentato cattolico contro il Parlamento e il re (1605), aveva già confermato i timori di una restaurazione cattolica. Il figlio di Giacomo I, Carlo I (che regnò dal 1625 al 1649) inasprì il conflitto con il Parlamento, orientando la politica della corona in senso ancor più assolutista; il Parlamento rivendicò la propria indipendenza e, nel 1628, ottenne la Petition of Right, che ribadì il controllo parlamentare sulle tasse. Tuttavia, dal 1629 al 1640, il sovrano tentò di governare senza il Parlamento e di ottenere denaro imponendo tasse straordinarie. Nel 1637 il tentativo di Carlo di imporre in Scozia l anglicanesimo provocò una rivolta. Il re fu costretto a convocare il Parlamento (1640) Andrea Soldati Pagina 15

16 Quest ultimo, noto come Parlamento Lungo, approfittò della situazione per prendere il controllo del governo; fece liberare i prigionieri politici e giustiziare Laud, abolì i tribunali ecclesiastici, limitò il potere del re d imporre tasse e stabilì che le sedute parlamentari dovessero aver luogo ogni tre anni. Su altri provvedimenti (quali l abolizione della carica di vescovo) il Parlamento era diviso, una situazione accentuata dal tentativo di Carlo di arrestare alcuni deputati, da lui accusati di cospirazione. Fallito questo tentativo, il re si ritirò in Parlamento con i suoi sostenitori, detti cavalieri. I restanti deputati, puritani (soprannominati Roundheads, Teste rotonde ), chiamarono il popolo alle armi, e Carlo riunì il suo esercito. Grazie all appoggio degli scozzesi e, soprattutto, grazie all abile guida di Oliver Cromwell, le Teste rotonde vinsero la guerra civile inglese. Carlo, che si era arreso agli scozzesi nel 1646, venne consegnato alle Teste rotonde nel 1647, ma riuscì a fuggire e a stringere un patto con gli scozzesi, dando avvio alla seconda fase della guerra civile (1648). Cromwell vinse nuovamente, epurò il Parlamento, che prese allora il nome di Rump Parliament, e processò il re, facendolo giustiziare il 30 gennaio Il Parlamento abolì la monarchia e la Camera dei Lord, dichiarando l Inghilterra un Commonwealth. Dopo la guerra civile la figura dominante fu Cromwell, che, fra il 1649 e il 1651, sottomise l Irlanda e la Scozia che divennero parte del Commonwealth. Nel 1653 sciolse il Rump Parliament e tentò invano di creare un assemblea a lui favorevole, il cosiddetto Parlamento Corto (Barebones Parliament); governò allora come dittatore con il titolo di Lord Protettore. Cromwell perseguì un attiva politica estera. Nel 1651 emanò l Atto di Navigazione, che monopolizzava il commercio con le colonie e di fatto danneggiava soprattutto i Paesi Bassi. Scoppiò così la prima delle guerre anglo-olandesi ( ), dalle quali l Inghilterra uscì padrona dei mari. Dopo una guerra con la Spagna, gli inglesi conquistarono anche la Giamaica (1655). Dai tempi di Elisabetta, l Inghilterra non godeva di un simile prestigio. Il regime crollò dopo la morte di Cromwell, nel settembre del Il figlio Riccardo non seppe guadagnarsi il rispetto dell esercito e, nei disordini che seguirono, fu ristabilita la monarchia. L Inghilterra diede il benvenuto a re Carlo II, figlio di Carlo I, nel Il Parlamento reintrodusse la carica di vescovo ed espulse dal corpo ecclesiastico i dissidenti (protestanti che non facevano atto di sottomissione alla Chiesa anglicana), limitando le loro attività politiche e religiose. Nel 1673 i cattolici furono rimossi dal governo e da altre cariche pubbliche (Test Act). Il complotto papista del 1678 e il tentativo di escludere dalla successione Giacomo, fratello cattolico del re, rivelavano la natura dei partiti politici allora in formazione. I Whigs, favorevoli al Parlamento e contrari ai papisti, erano per l esclusione; i Tories, favorevoli alla Corona e alla Chiesa anglicana, vi si opponevano. Carlo riuscì a prendere il controllo e governò senza il Parlamento. Morì nel 1685, e il trono passò al fratello Giacomo II. Giacomo II creò un esercito permanente e conferì ai cattolici cariche importanti. Nel 1688 concesse la libertà di culto ai cattolici e ai dissidenti. I suoi oppositori fecero allora appello al protestante Guglielmo III d Orange-Nassau, governatore dei Paesi Bassi e suocero del re. Al suo arrivo Giacomo fuggì, poiché il suo esercito si era schierato a fianco del nemico. Nel 1689 il Parlamento incoronò congiuntamente Guglielmo e la moglie Maria II, a patto che accettassero il Bill of Rights che poneva l autorità del Parlamento su basi costituzionali. Lo stesso anno, l Atto di tolleranza confermò la libertà di culto per i dissidenti. Questo rivolgimento prese il nome di Gloriosa Rivoluzione perché, a differenza di quella avvenuta fra il 1640 e il 1660, fu incruenta e coronata da successo. Coloro che non giurarono fedeltà ai nuovi monarchi furono chiamati giacobiti (dal nome latino di Giacomo, cioè Jacobus). Di questi ultimi, sottomessi con la forza, facevano parte numerosissimi cattolici scozzesi e irlandesi. Sotto Guglielmo III, gli inglesi presero parte alle coalizioni contro la Francia di Luigi XIV, combattendo nella guerra della Lega di Augusta ( ) e nella guerra di successione spagnola ( ). Le guerre dimostrarono la potenza e la ricchezza dell Inghilterra; nel 1694 venne fondata la Bank of England, atto che pose le basi dello sviluppo finanziario di Londra. Nel 1702 salì al trono Anna Stuart, figlia minore di Giacomo II. Poiché Anna aveva perso tutti i suoi figli, nel 1701 il Parlamento, per evitare il ritorno dei cattolici Stuart, emanò un atto che affidava la successione ai protestanti Hannover. La Scozia esitava però ad approvare l atto, come aveva già fatto con la dichiarazione dei diritti nel Per superare la crisi, gli inglesi decisero di unire i due regni e promulgarono l Atto di Unione (1707) che creava il regno di Gran Bretagna. La Scozia Dopo l invasione romana della Britannia, la regione corrispondente all odierna Scozia divenne nota con il nome di Caledonia. L unica popolazione citata dalle fonti storiche è quella dei pitti. I pitti resistettero con successo alla conquista dei romani, avviata alla fine del I secolo d.c. Nel 122, per contenere la minaccia dei pitti, l imperatore romano Adriano ordinò la costruzione di un bastione difensivo, il cosiddetto Vallo di Adriano che partiva dal Solway Firth e giungeva sino alla foce del fiume Tyne. Due decenni dopo i romani spostarono il sistema difensivo verso nord e costruirono un altra barriera, detta Vallo di Antonino, tra il Firth of Forth e il Firth of Clyde. Nel 211 il confine settentrionale della Britannia romana fu stabilito al Vallo di Adriano. Dopo il ritiro dei romani dalla Britannia (409) i pitti razziarono sistematicamente i territori meridionali abitati dai britanni, che si sarebbero poi organizzati nel regno di Strathclyde. Nel VI secolo la regione settentrionale venne invasa dagli scoti (invasori celtici provenienti dall Irlanda) che vi fondarono il regno di Dalriada e poi diedero il nome all intero paese, e dagli angli del regno di Northumbria. Nel VI secolo iniziò anche l intensa attività di cristianizzazione a opera del missionario irlandese san Colombano Andrea Soldati Pagina 16

17 Verso il 730 Angus MacFergus, re dei pitti, sottomise Strathclyde e Dalriada; ma alla fine dell VIII secolo l invasione vichinga sulle coste caledoni settentrionali determinò la veloce decadenza dei pitti e la riconquista dell indipendenza per scoti e britanni. Nell 844 Kenneth MacAlpine, re di Dalriada, unificò i regni, formando il regno di Alban, poi conosciuto come Scozia, che comprendeva tutto il territorio a nord dei Firth di Forth e di Clyde. Sottoposto alle continue razzie dei vichinghi, il nuovo regno riuscì a impedire che le Figura 8 La Scozia popolazioni scandinave creassero un caposaldo in Dalriada ma non che conquistassero alcune zone costiere e le isole Orcadi, Shetland ed Ebridi (le prime due rimasero possessi norvegesi fino al XV secolo). Nel X secolo i re di Alban attaccarono ripetutamente le piazzaforti della Northumbria a sud del Firth of Clyde; fu durante il regno di Malcolm II Mackenneth ( ) che la Northumbria venne definitivamente sconfitta nella battaglia di Carham (1018). Ereditata anche la corona di Strathclyde, il successore Duncan I divenne allora re di Scozia, i cui domini comprendevano tutto il territorio a nord del Solway Firth e del fiume Tweed. Nel 1040 il re Duncan venne ucciso da Macbeth, mormaor ('grande capo') di Ross and Moray, che divenne re di Scozia. Macbeth (reso immortale da William Shakespeare) regnò fino al 1057, quando fu sconfitto e ucciso dal figlio di Duncan, Malcolm Canmore. L ascesa al trono di Malcolm Canmore come Malcolm III MacDuncan inaugurò una nuova era. Dopo un lungo esilio fra gli inglesi, Malcolm aveva acquisito un profondo interesse per il loro stile di vita. La tendenza verso l anglicizzazione del regno si accentuò quando, nel 1067, questi sposò Margherita, principessa inglese. L interferenza di Margherita in campo religioso si scontrò con l opposizione di molti capi scozzesi. Dopo la morte di Malcolm scoppiò una rivolta, che si concluse con la fuga di Margherita, del figliastro Duncan (in seguito Duncan II, re di Scozia) e dei loro seguaci inglesi. La rivolta fu soffocata con l aiuto anglonormanno. Nel 1097 Edgardo, uno dei sei figli di Malcolm e Margherita, salì al trono scozzese. L anglicizzazione della Scozia proseguì durante il regno di Edgardo, e in seguito durante quello dei suoi fratelli Alessandro I e Davide I. Sotto di loro, in Scozia fu introdotto il sistema feudale anglonormanno. La riorganizzazione fu dapprima limitata alle riforme ecclesiastiche, ma in seguito investì tutti i settori della vita pubblica. Gli ordini religiosi celtici furono soppressi; furono fondati numerosi monasteri e la Chiesa celtica fu uniformata a quella cattolica. Il franconormanno soppiantò il gaelico a corte, mentre l inglese si diffondeva tra il popolo. Durante il regno di Davide I, il sistema tradizionale di possesso della terra basato sui clan fu abolito. Il re assegnò enormi appezzamenti ai nobili anglonormanni e scozzesi, che divennero così fedeli vassalli della Corona. Davide I promosse riforme giudiziarie, legislative e amministrative, tutte basate su modelli inglesi, incoraggiò lo sviluppo del commercio e concesse ampi privilegi alle città scozzesi. Durante il regno di Davide si verificarono dispute di confine con l Inghilterra. Nel 1149 la Northumbria, che era stata ceduta alla Scozia, ritornò agli inglesi. Il nipote di Davide, Guglielmo il Leone, incoronato re di Scozia nel 1165, tentò di riottenere la Northumbria sostenendo militarmente una rivolta ( ) contro Enrico II d Inghilterra. Nel 1174 Guglielmo fu catturato e costretto a giurare fedeltà al re inglese. Alessandro II, figlio e successore di Guglielmo, rinunciò alle rivendicazioni scozzesi sulla Northumbria e su altri territori dell Inghilterra settentrionale (1237). Nel 1266, dopo una guerra vittoriosa contro la Norvegia, Alessandro III riottenne le Ebridi. Alla morte di Alessandro III, nel 1286, si aprì una crisi politica e ben tredici discendenti di ex monarchi rivendicarono il trono. Edoardo I d Inghilterra colse l opportunità per proclamare la sovranità sulla Scozia, intervenendo a favore di Giovanni de Baliol, 2008 Andrea Soldati Pagina 17

18 nipote di Davide I. Parte della nobiltà scozzese riconobbe formalmente la sovranità inglese. Nel novembre del 1292, dopo aver guidato un esercito contro il regno da lui ritenuto vassallo, Edoardo I proclamò Giovanni re di Scozia. Molti nobili e gran parte della popolazione avvertirono l interferenza inglese come una minaccia per l indipendenza. Nel 1295 il re di Scozia si alleò con la Francia, allora in guerra con l Inghilterra, e invitò il suo popolo alla rivolta. La prima fase della guerra si risolse a favore di Edoardo, che batté l esercito di Baliol a Dunbar nel 1296 e decretò l annessione della Scozia. Baliol fu deposto e il regno occupato militarmente. La lotta contro l Inghilterra riprese nel 1297 sotto la guida di William Wallace, che sconfisse un esercito inglese a Stirling e, in nome di Giovanni de Baliol, ricostituì la monarchia scozzese. L anno seguente Edoardo ottenne una vittoria decisiva a Falkirk. Wallace ingaggiò una guerriglia, ma nel 1305 fu tradito e consegnato agli inglesi, che lo giustiziarono. Dopo la morte di Wallace, Robert Bruce, un discendente di Davide I, assunse il comando della resistenza e venne incoronato re di Scozia nel Nel 1307 salì al trono inglese Edoardo II, che condusse una spedizione punitiva (1314) conclusasi con una disastrosa sconfitta a Bannockburn. Egli si rifiutò tuttavia di concedere l indipendenza alla Scozia, e la guerra proseguì sino al 1328 quando, con il trattato di Northampton, la Scozia ottenne l indipendenza, che riuscì a mantenere per quasi quattrocento anni. Dopo la morte di Bruce (1329), per oltre duecento anni la Scozia fu teatro di continue lotte fra i nobili. Dopo il trattato di Northampton, il re inglese Edoardo III tentò di sottomettere la Scozia appoggiando Edoardo de Baliol, figlio di Giovanni e pretendente al trono scozzese. Nel 1333 Edoardo III e Baliol guidarono un esercito che sbaragliò gli scozzesi vicino a Berwick-upon-Tweed. Il re inglese occupò allora gran parte della Scozia sudoccidentale. Nel 1337, dopo il coinvolgimento nella guerra dei Cent anni, Edoardo abbandonò Baliol, che fu scacciato dalla Scozia (1339). Nel 1341 Davide II ritornò in Scozia per rivendicare il trono: nel 1346, alleato con la Francia, fu fatto prigioniero mentre tentava d invadere l Inghilterra settentrionale e venne rilasciato solo dopo il pagamento di un riscatto (1357). Davide II morì nel 1371; il nipote, Roberto II, fu il primo re Stuart di Scozia. Sotto il suo regno, terminato nel 1390, e sotto quello del suo successore Roberto III ( ), il paese fu nuovamente devastato dalla guerra con l Inghilterra. Giacomo, figlio di Roberto III, fu catturato dagli inglesi nel 1406 e tenuto prigioniero nella torre di Londra fino al Tornato in Scozia e acquisito il titolo, non solo nominale, di re di Scozia con il nome di Giacomo I, ottenne dal Parlamento l approvazione di molte riforme allo scopo di rafforzare l autorità regia e riportare ordine nel paese; ma nel 1437 venne assassinato da alcuni nobili scontenti del suo operato e dai discendenti di Roberto II; gli succedette il figlio, di sei anni, con il nome di Giacomo II. Nel corso di quel secolo, i successori di Giacomo I (Giacomo II, , Giacomo III, , e Giacomo IV, ), tentarono di tenere a freno la nobiltà ribelle, ma solo Giacomo IV ottenne risultati significativi. Fu mantenuta l alleanza con la Francia e nel 1460 fu completata l estromissione dell Inghilterra dalla Scozia meridionale. Nello stesso secolo le Orcadi e le Shetland tornarono alla Scozia grazie al matrimonio di Giacomo III con una principessa danese. All inizio del XVI secolo, Giacomo IV sposò Margherita Tudor, figlia di Enrico VII d Inghilterra, ma fra le due nazioni continuarono i dissidi. Nel 1513, approfittando della guerra tra la Francia ed Enrico VIII, Giacomo IV mosse contro l Inghilterra, ma fu ucciso e il suo esercito sbaragliato. In quegli anni, la Riforma cominciò a diffondersi in Scozia. Nel 1538 Giacomo V sposò Maria di Guisa, appartenente alla famiglia reale francese. Sconfitto dagli inglesi a Solway Moss (1542), morì poco dopo. Maria Stuart (nota in Italia come Maria Stuarda), figlia di Giacomo, venne inviata in Francia (1548) per essere allevata a corte. La madre, Maria di Guisa, assunse la reggenza nel La sua politica filofrancese suscitò opposizioni nel regno e quando morì, nel 1560, i capi protestanti scozzesi si riunirono in assemblea per abolire il cattolicesimo e adottare la fede calvinista. Nel 1561 Maria Stuarda tornò in Scozia. Fervente cattolica, divenne la figura centrale della Controriforma scozzese. La lotta fra protestanti e cattolici sfociò in guerra civile. Nel 1567, l esercito di Maria fu sconfitto, la regina fu catturata e costretta ad abdicare in favore del figlio Giacomo VI, nato l anno precedente. Per molti anni la Scozia venne governata da reggenti, tutti protestanti e filoinglesi. Tuttavia, nel 1586 Giacomo VI ebbe il pieno controllo del governo e concluse un alleanza militare con Elisabetta I d Inghilterra. Egli si rifiutò però di intercedere per la madre, la quale, prigioniera degli inglesi, venne giustiziata nel Moderato in merito alle questioni religiose, egli mantenne ferma l autorità regia. Alla morte di Elisabetta (1603), Giacomo VI, suo erede più prossimo, divenne re d Inghilterra e Scozia con il nome di Giacomo I. Benché le corone dei due paesi fossero unite, questi rimasero peraltro entità politiche separate per un altro secolo. Sotto il regno di Giacomo, la Scozia conobbe un periodo di pace. La politica del figlio e successore Carlo I condusse invece allo scoppio della guerra civile inglese, conclusasi con la vittoria delle forze parlamentari guidate da Oliver Cromwell e con l esecuzione di Carlo nel Durante la guerra civile, molti scozzesi sostennero il Parlamento contro il re in cambio della promessa che il presbiterianesimo sarebbe divenuto religione ufficiale. Ma la promessa non venne mantenuta e Cromwell sconfisse i realisti scozzesi insorti in difesa dell erede al trono, Carlo II, che venne incoronato in Scozia nel Negli anni successivi Cromwell impose un unico governo a Inghilterra e Scozia. Quando, nel 1660, Carlo II salì nuovamente al trono, la Scozia venne separata politicamente dall Inghilterra. La Scozia non ebbe alcun ruolo nella caduta del fratello e successore di Carlo, Giacomo VII (Giacomo II d Inghilterra), né nella Gloriosa Rivoluzione del Quando fu dichiarato re Guglielmo III (II di Scozia), il Parlamento scozzese lo riconobbe immediatamente. Guglielmo godeva tuttavia dell appoggio di una sola parte di scozzesi; quelli rimasti fedeli al re in esilio, Giacomo, si ribellarono nel , senza ottenere alcun successo Andrea Soldati Pagina 18

19 Nel 1707 il Parlamento scozzese ratificò l ingresso della Scozia nel Regno Unito, sancito dall Act of Union, con la garanzia di mantenere l autonomia nel sistema giudiziario e nelle questioni ecclesiastiche. L unione fu avversata da molti scozzesi, che ripetutamente si ribellarono a sostegno del figlio di Giacomo VII, Giacomo Stuart. Nel 1746 la sconfitta di Carlo Edoardo Stuart, figlio di Giacomo Stuart, nella battaglia di Culloden Moor, pose fine ai tentativi di restaurare la dinastia Stuart sul trono d Inghilterra. Figura 9 Il Galles Il Galles Abitata fin dall antichità come testimoniano i numerosi ritrovamenti archeologici, nel 600 a.c. la regione venne occupata dai celti di lingua britonica che introdussero nel paese le tecniche di lavorazione del ferro e la religione dei druidi. Conquistato dai romani durante il regno di Vespasiano (69-79 d.c.) senza però essere mai assimilato alla cultura latina, a partire dal V secolo il Galles subì le invasioni degli angli e dei sassoni, che provocarono lo spostamento della popolazione celtica verso le zone interne e montuose della regione, dove riuscirono a conservare una loro autonomia. Fu in questo periodo che dal ceppo britonico si formò la lingua gallese, chiamata cymraeg (cimrico), da Cymru, Galles. Il primo tentativo di creare uno stato unitario venne compiuto nel IX secolo da Rhodri Mawr, grande condottiero che riuscì a resistere alle invasioni vichinghe; alla sua morte la precaria unità fu subito spezzata e divisa tra i figli. Dopo il 1066 la regione venne invasa dai normanni che, guidati da Guglielmo il Conquistatore, si stanziarono nel Galles meridionale dove instaurarono un sistema di impronta feudale. I principi gallesi del nord si opposero alla dominazione anglo-normanna e parteciparono alla guerra dei baroni a fianco di Simone di Monfort contro Edoardo I re d Inghilterra; tra essi si distinse Llewelyn di Gruffydd, il quale nel 1267 assunse il titolo di principe del Galles, riconosciutogli anche dalla Corona inglese. Uscito vincitore, Edoardo I incorporò il Galles all Inghilterra (1282), lo suddivise in contee e nel 1284, estintasi la dinastia dei cimri, assegnò il territorio a suo figlio maggiore, il futuro Edoardo II, insignito del titolo di principe del Galles. Da allora è tradizione che il primogenito del sovrano britannico abbia tale titolo. Tuttavia, lo spirito nazionalista gallese sopravvisse attraverso la letteratura e la tradizione orale, mantenuta viva dai bardi. Con gli Acts of Union, siglati durante il regno di Enrico VIII tra il 1536 e il 1543, il Galles venne annesso definitivamente all Inghilterra, suddiviso in 13 contee e con diritto a una rappresentanza al Parlamento inglese. Lenti nell adottare il protestantesimo, i gallesi si mostrarono decisamente diffidenti verso il puritanesimo di Oliver Cromwell e dovettero essere persuasi con la forza. Nel XVIII secolo iniziarono ad abbracciare il calvinismo, e la nascita della Chiesa metodista anticonformista dopo il 1730 fu un affermazione di nazionalismo. I liberali gallesi incominciarono a premere per l abolizione della Chiesa anglicana in Galles, ottenuta solo nel 1920, con la creazione della Chiesa del Galles. Il nazionalismo gallese rimane tuttora un movimento molto attivo e organizzato nel Partito del Galles (Plaid Cymru), che sostiene il distacco dal Regno Unito. In seguito alla riforma costituzionale del 1999, basata sul principio della devolution (decentramento amministrativo), il Galles dispone, al pari della Scozia, di un Parlamento autonomo dotato di ampi poteri Andrea Soldati Pagina 19

20 L Irlanda Isole Britanniche Secondo la tradizione, l'irlanda fu abitata dapprima da varie tribù; le più importanti furono quelle dei nemedian, dei fomorian, dei firbolg e dei tuatha de danann, tutti sottomessi successivamente dai milesian (scozzesi). Nonostante l'isola comparisse con il nome di Ierne in una poesia greca del V secolo a.c. e come Hibernia e Juverna in varie opere della latinità classica, essa non appartenne mai all'impero romano e poco è noto sui suoi abitanti prima del IV secolo d.c., epoca in cui le tribù irlandesi degli scoti razziavano la provincia romana della Britannia. Le loro spedizioni si estesero alla costa della Gallia fino al tempo di Loigare, o re MacNeill ( ), durante il cui regno san Patrizio si prodigò per convertire la popolazione. Benché il cristianesimo fosse stato già introdotto in alcune zone, Patrizio incontrò grandi ostacoli e la nuova fede si diffuse solo un secolo dopo la sua morte, intorno al 461. Fin dagli inizi le varie province dell'irlanda possedettero propri sovrani, tutti sudditi dell'ardri, o sommo monarca, che governava la regione centrale di Meath e risiedeva a Tara, una collina situata nell'odierna contea di Meath. I clan erano guidati da un capo scelto all'interno della famiglia più importante. Le leggi erano emanate da giuristi di professione, detti brehon, che ricevevano terre e notevoli privilegi. Nel VI secolo sorsero grandi monasteri, che divennero centri di culto e di sapere agli inizi del Medioevo e formarono molti missionari, quali i santi Colombano e Brandano. Furono gli eremiti irlandesi a visitare per primi le isole Fær Øer, l'islanda e la Groenlandia. Il fiorire della civiltà locale fu però frenato dalle incursioni degli scandinavi che, cominciate verso la fine dell'viii secolo, continuarono per più di duecento anni. I vichinghi crearono insediamenti sulla costa orientale dell'irlanda e da lì condussero le loro razzie nell'interno fino alla sconfitta di Clontarf (1014), nei pressi di Dublino, a opera del re irlandese Brian Boru. Il primo passo verso la conquista anglonormanna dell'irlanda si deve a Enrico II d'inghilterra, che nel 1155 sostenne di aver ottenuto dal papa Adriano IV una bolla con l'autorizzazione a impadronirsi dell'isola, condizionata al pagamento di una rendita annuale al tesoro pontificio. La bolla fu probabilmente un falso e nulla successe fino a quando Dermot MacMurrough, il deposto sovrano di Leinster, cercò rifugio alla corte di Enrico, che gli permise di arruolare truppe inglesi per recuperare il trono. Nel 1169 Dermot ritornò in Irlanda con mercenari stranieri e numerosi alleati irlandesi, riuscendo a riconquistare parte dei suoi domini e a far capitolare Dublino e altre città della costa orientale. Alla sua morte il genero Richard Strongbow, secondo conte di Pembroke, avanzò pretese alla successione nel regno di Leinster. Nel 1172 Enrico II sbarcò in Irlanda con un grande esercito e ricevette gli omaggi di numerosi capi locali e normanni; a questi ultimi, suoi diretti sudditi, concesse proprietà terriere sull'isola, che essi riuscirono però a occupare con grandi difficoltà. Il governo fu affidato a un viceré e nelle zone assoggettate all'inghilterra fu introdotto il sistema legislativo normanno. Nel XIII secolo avventurieri anglonormanni si avvicendarono al potere nelle province dell'isola. I Fitzgerald s'impossessarono di Kildare e del Munster orientale; i Le Botiller, o Butler, del Munster occidentale; i De Burgh s'insediarono a Connaught. Dopo la battaglia di Bannockburn (1314) Edward Bruce, il fratello minore del re scozzese Robert Bruce, invase l'irlanda e tentò, senza esito, di rovesciare il predominio degli inglesi, che spinsero il papa a scomunicarlo insieme ai suoi alleati irlandesi. Benché l'impresa di Bruce fallisse, il suo tentativo d'invasione segnò il momentaneo declino del potere inglese sull'isola. I discendenti dei più potenti coloni anglonormanni si fusero gradualmente con la popolazione locale, di cui finirono per assorbire lingua, abitudini e leggi. Ciò incontrò l'opposizione del Parlamento anglo-irlandese che nel 1366 decretò, con lo statuto di Kilkenny, la scomunica e gravi sanzioni a coloro che avessero adottato i costumi o si fossero alleati con la gente dell'isola. Lo statuto rimase tuttavia inapplicato, nonostante Riccardo II d'inghilterra nel XIV secolo inviasse in Irlanda agguerriti contingenti di truppe. Il potere dei signori locali crebbe talmente che, al tempo della guerra delle Due Rose fra York e Lancaster, l'autorità della Corona inglese si ridusse alla zona nota come English Pale, un piccolo distretto costiero limitrofo a Dublino e al porto di Drogheda. L'Irlanda si schierò con gli York, che furono sconfitti. Enrico VII riconfermò inizialmente viceré d'irlanda Gerald Fitzgerald, ottavo duca di Kildare, benché fosse sostenitore dei suoi avversari. Ma allorché questi offrì aiuti agli York, il re lo sostituì (1494) con Edward Poynings, uomo d'armi e diplomatico, fedelissimo alla Corona inglese, che convocò il Parlamento di Drogheda e varò leggi a difesa dell'english Pale, a svantaggio dei signori angloirlandesi. Questi ebbero il veto di esercitare il potere sulla nobiltà minore, di riscuotere esazioni dai fittavoli e di riunire forze armate. Lo statuto di Kilkenny, che costringeva gli inglesi e gli irlandesi a vivere separati e proibiva la legislazione e gli usi locali nel Pale, fu riconfermato. Il re si arrogò tutte le funzioni statali, tra cui quella di magistrato, e l'intero corpus giuridico inglese fu esteso al Pale. Ancora più importante fu la legge Poynings, che assoggettava il Parlamento irlandese alla Corona d'inghilterra, alla quale spettava l'approvazione di ogni proposta legislativa e la concessione di riunire il Parlamento. Quando Enrico VII reinsediò Kildare, il più potente dei nobili irlandesi, nella carica di viceré, il Pale crebbe e prosperò. Enrico VIII, nel 1537 cercò d'introdurre la Riforma protestante in Irlanda, con conseguente chiusura dei monasteri: i capi locali furono compensati con una parte dei beni ecclesiastici confiscati, con titoli nobiliari inglesi e con la riconferma delle loro terre. Seguì una politica di conciliazione con gli irlandesi, che rimasero sottoposti alle proprie leggi, mentre una commissione inglese esercitava la giustizia nel rispetto degli usi locali e in un clima di pace. Il Parlamento del 1541, cui presenziarono per la prima volta i capi locali insieme ai signori del Pale, cambiò il titolo di signore dell'irlanda, conferito a Enrico VIII dal papa, in quello di re dell'irlanda Andrea Soldati Pagina 20

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