Famiglie miste in Italia, fra matrimoni, nascite, separazioni e divorzi
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1 2 C- FLUSSI 2010.e$S_ B-internazionale /09/10 19:44 Pagina 133 Famiglie miste in Italia, fra matrimoni, nascite, separazioni e divorzi 133 L evolversi dei modelli familiari e il ruolo delle famiglie miste Coppie in crisi, celebrazioni matrimoniali in declino, natalità in stallo. Da alcuni anni è questo il refrain che ricorre nelle analisi sulle famiglie in Italia, con elementi che suscitano delle approfondite riflessioni non solo nel campo delle ricerche socio-statistiche. Oltre a ciò, va pure considerato che sono sempre più numerose le coppie che scelgono di formare un nuovo nucleo familiare al di fuori del matrimonio, con una tendenza che appare in continua crescita. Anche gli studi più recenti, peraltro, confermano come la trasformazione degli stili di vita e dei costumi che contraddistinguono le sfere relazionali ed affettive della società italiana continuino a ripercuotersi sensibilmente sui modelli familiari, sia ad intra che ad extra. È dal 1972, anno in cui si celebrarono matrimoni (vale a dire 7,7 matrimoni ogni abitanti), che è in atto un decremento inarrestabile del numero delle celebrazioni. Da oltre trentacinque anni, dunque, se si eccettuano la parentesi dei primi anni Novanta e il picco del 2000, la diminuzione del numero dei matrimoni celebrati risulta irreversibile. A confermare questo scenario sono i dati più recenti forniti dall Istat, secondo cui i matrimoni celebrati in Italia erano nel 2000, mentre sono scesi a nel 2008, corrispondenti a circa 4 matrimoni ogni abitanti (cfr. Istat, Il matrimonio in Italia. Anno 2008, 8 aprile 2010). A diminuire sono in particolare i primi matrimoni, quelli celebrati fra celibi e nubili, essendo passati da nel 1972 (vale a dire il 93,5% del totale) a nel 2008 (pari all 86,2%). Va pure rilevato che i primi matrimoni vengono celebrati sempre più tardi riguardo all età dei nubendi. Le spose alle prime nozze nel 2008 avevano in media circa 30 anni, mentre gli sposi 33 anni. Nel 1972, invece, tali dati erano rispettivamente pari a 24,1 e 27,4 anni. Nel corso del 2008, di pari passo con la diminuzione delle prime nozze, si è registrata una crescita dei secondi matrimoni (o successivi) e dei matrimoni misti. Le seconde nozze erano solo il 6,5% del totale nel 1972, mentre nel 2008 hanno costituito il 13,8%, con un incremento che è da associare alla notevole crescita del numero dei divorziati. D altra parte, il progressivo aumento dei matrimoni misti conferma una ten- di Raffaele Callia, Redazione Dossier Statistico Immigrazione Caritas/Migrantes
2 2 C- FLUSSI 2010.e$S_ B-internazionale /09/10 19:44 Pagina Famiglie miste in Italia, fra matrimoni, nascite, separazioni e divorzi denza in atto oramai da diversi anni, in correlazione con la crescita della presenza straniera in Italia. La particolare intensità e la consistenza dell incremento delle unioni miste possono essere apprezzate dal confronto dei dati ufficiali sui matrimoni celebrati negli ultimi 13 anni. Nel periodo , infatti, sono stati celebrati complessivamente matrimoni misti, con una crescita (pari al 148,6%) che fatta eccezione per la lieve flessione del 2007 è risultata pressoché continua. Restringendo il campo al solo periodo ed effettuando un analisi comparativa delle componenti disaggregate costituenti le tipologie matrimoniali nel loro complesso, vale a dire i matrimoni tra soli italiani, quelli misti e i matrimoni tra soli stranieri, si comprende come contemporaneamente a un lento ed irreversibile decremento del numero complessivo delle celebrazioni matrimoniali, determinato dalla diminuzione delle nozze fra italiani, si registri una crescita progressiva sia delle unioni miste sia dei matrimoni fra soli stranieri. Si può apprezzare meglio tale fenomeno più che in termini assoluti (si veda in proposito la tabella alla fine del capitolo) attraverso la costruzione e il raffronto dei numeri indice relativi alle celebrazioni nuziali tra il 2000 e il 2008, esprimendo annualmente il numero dei matrimoni delle tre tipologie citate come multiplo del dato di un anno base comune. Ebbene, scegliendo il 2000 come anno base (pari a 100), il grafico seguente pone bene in luce l evoluzione dei matrimoni celebrati in Italia tra il 2000 e il 2008, sia nel complesso sia secondo le tre tipologie, e rende evidenti le tendenze in atto appena descritte. ITALIA. Evoluzione dei matrimoni celebrati per tipologia di coppia. Numeri indice FONTE: Dossier Statistico Immigrazione Caritas/Migrantes. Elaborazione su dati Istat Oltre ad essere cresciuto il volume delle celebrazioni nuziali che hanno unito cittadini italiani e stranieri è anche aumentata in misura significativa l incidenza delle unioni miste sul totale dei matrimoni celebrati in Italia. Se nel 1995 ogni 100 matrimoni celebrati almeno 2 riguardavano coppie miste, un anno dopo il dato è salito al 3,5%; nel 2000 al 5,6%, mentre nel 2008 l incidenza ha riguardato 10 matrimoni ogni 100, toccando il 15% in regioni come la Liguria e l Emilia Romagna.
3 2 C- FLUSSI 2010.e$S_ B-internazionale /09/10 19:44 Pagina 135 Famiglie miste in Italia, fra matrimoni, nascite, separazioni e divorzi 135 I matrimoni misti in Italia nel 2008 Oltre a rappresentare un elemento rilevante dei fattori che stanno contribuendo a modificare l assetto delle tipologie familiari in Italia, il progressivo aumento del numero delle coppie miste costituisce senza dubbio uno dei segni più significativi del processo di integrazione degli immigrati. Ed è interessante constatare come i fattori socio-culturali che influenzano in modo incisivo i comportamenti dei partner entrambi italiani (riguardo al matrimonio, alla propensione procreativa, alla stabilità e alla durata dell unione coniugale) incidano solo parzialmente sulle coppie miste e ancor di meno nel caso delle coppie composte da soli stranieri. Dei matrimoni celebrati in Italia nel 2008 l 85% ha riguardato sposi entrambi italiani (pari a ). Il restante 15%, relativo ai matrimoni con almeno un coniuge straniero (pari a ), è costituito per lo più da matrimoni misti ( celebrazioni). Il fenomeno si riferisce in larga parte a coppie in cui il coniuge straniero proviene da un paese a forte pressione migratoria. Come nel passato, sono per lo più i maschi ad unirsi in matrimonio con coniugi provenienti dall estero. Dai dati del 2008, infatti, emerge come la tipologia sposa italiana/sposo straniero ha riguardato soltanto un quarto dei matrimoni misti celebrati in quell anno. Sono state per l esattezza le donne italiane ad essersi sposate con uno straniero. Gli uomini italiani continuano a prediligere le unioni matrimoniali con donne provenienti dal continente europeo (in tre casi su cinque), segnatamente dai paesi dell Unione (una quota pari al 31%). Nel 13,7% dei casi (corrispondenti a matrimoni) hanno scelto una sposa romena, mentre in più di un caso ogni 10 (pari a celebrazioni) hanno sposato donne ucraine. A seguire coniugi brasiliane (9,6%), polacche (6,7%), russe (5,3%), moldave (4,7%), marocchine (4,5%), albanesi (4%) ed altre (meno del 3%). Nello stesso anno le donne italiane hanno sposato per lo più uomini provenienti dal continente africano (nel 45,8% dei casi). Circa 22 matrimoni ogni 100 relativi alla tipologia sposa italiana/sposo straniero hanno riguardato uno sposo marocchino (pari a matrimoni). Nel 9% dei casi, invece, le italiane hanno sposato uomini albanesi. A seguire tunisini (7,6%), egiziani (6,1%), brasiliani (4,6%), senegalesi (4,5%), cittadini provenienti dal Regno Unito (4,3%) e da altri paesi (meno del 3%). Le nozze celebrate tra coniugi entrambi stranieri continuano a rappresentare una minoranza, sebbene sia piuttosto chiara, come si è posto in evidenza con il grafico precedente, la tendenza alla crescita nell ultimo decennio: +206% tra il 2000 e il 2008 (un valore triplicato in termini assoluti). Nel 2008, le celebrazioni di questo tipo hanno costituito solo il 5% del totale dei matrimoni avvenuti in Italia. Peraltro, la propensione a sposarsi in Italia da parte dei cittadini stranieri varia nettamente a seconda del paese di provenienza. Sempre nel 2008, nella categoria particolare dei matrimoni celebrati fra coppie miste miste (coniugi entrambi stranieri ma provenienti da differenti paesi), fra le donne si sono segnalate soprattutto le cittadine provenienti dai paesi dell Est europeo in particolare romene, moldave, ucraine e polacche, sia con coniugi provenienti da un paese vicino sia con cittadini africani (specialmente egiziani, marocchini e tunisini). All altro estremo vi sono le donne cinesi, decisamente poco propense alle unioni miste in genere, preferendo quasi esclusivamente il matrimonio con propri connazionali. In
4 2 C- FLUSSI 2010.e$S_ B-internazionale /09/10 19:44 Pagina Famiglie miste in Italia, fra matrimoni, nascite, separazioni e divorzi realtà, per ragioni statistiche legate anzitutto al numero elevato di residenti in Italia, i matrimoni endogamici celebrati più frequentemente nel corso dell anno sono quelli fra cittadini romeni (829 celebrazioni nel 2008), che precedono quelli fra cinesi (821). Un altro aspetto interessante, che emerge dai principali risultati della rilevazione sulle nozze celebrate in Italia nel 2008, riguarda la distribuzione regionale dei matrimoni misti. Come si è già osservato in passato, lo stivale appare diviso nettamente in due parti: dal Lazio in su i matrimoni misti costituiscono una realtà importante e statisticamente significativa, mentre nel Mezzogiorno il fenomeno continua a registrare dei dati piuttosto marginali. Si è già rilevato come alcune regioni del Nord, quali la Liguria e l Emilia Romagna, registrino l incidenza più elevata dei matrimoni misti sul totale delle celebrazioni. È in Lombardia, invece, che si sposano più frequentemente coppie miste. Nel 2008 sono stati celebrati matrimoni misti (di cui con la tipologia sposo italiano/sposa straniera); una cifra corrispondente al 18,8% di tutte le unioni miste celebrate in Italia. D altro canto, in questa regione è stato celebrato anche il maggior numero di matrimoni in generale, pari a Dopo la Lombardia, registrano il maggior numero di matrimoni misti il Lazio (2.662, pari al 10,8%), l Emilia Romagna e il Piemonte (rispettivamente con e 2.190, corrispondenti al 9%), seguiti dal Veneto, dalla Toscana, dalla Campania, dalla Sicilia e da altre regioni con meno di celebrazioni. Nel Sud, invece (con il livello di incidenza minimo in Puglia, pari al 4,1%), area in cui peraltro ci si sposa molto di più che in altre parti d Italia, l endogamia coniugale prevale di gran lunga sulle esperienze di commistione. Ci si sposa poco frequentemente con stranieri anche in Basilicata (143 unioni miste, con un incidenza del 5,9%), in Molise (68 matrimoni misti e un incidenza del 5,6%) e in molte altre regioni meridionali. Com è noto, rispetto a ciò influisce in modo determinante la presenza straniera assai contenuta nelle regioni del Sud rispetto ad altri contesti del Centro e del Nord Italia. È probabile, inoltre, che continuino ad insistere taluni stereotipi di chiusura nei confronti dei matrimoni misti, sebbene giungano diversi segnali in controtendenza da parte delle nuove generazioni. Se in buona sostanza si registra una simmetria riguardo all età e al livello d istruzione nel caso di coniugi entrambi italiani, le unioni miste sono generalmente contrassegnate da alcune significative asimmetrie. La disparità, in particolare, si accentua considerevolmente tra mariti italiani e mogli straniere: «l età media degli sposi supera i 41 anni, mentre quella delle spose è di circa 33 anni. Quando gli sposi sono stranieri e le spose sono italiane al contrario, gli uomini sono mediamente più giovani di un anno» (Istat, Rapporto annuale. La situazione del Paese nel 2008, Roma 2009, p. 261). Anche riguardo al divario relativo al livello d istruzione, tali asimmetrie si accentuano soprattutto nell ambito della tipologia sposo italiano/sposa straniera. Difatti, delle straniere in possesso della laurea e sposatesi con cittadini italiani, la quota più consistente (1.264, 34,2%) si è unita in matrimonio con cittadini italiani in possesso della licenza media superiore; (29,8%) con la licenza media inferiore; 261 (7,1%) con la licenza elementare e solo con la laurea (pari al 28,9%).
5 2 C- FLUSSI 2010.e$S_ B-internazionale /09/10 19:44 Pagina 137 Famiglie miste in Italia, fra matrimoni, nascite, separazioni e divorzi 137 Un altro aspetto importante sotto il profilo socio-culturale riguarda il rito matrimoniale. Se in generale, nel 2008, a scegliere il rito religioso è stato il 63,3% degli sposi (un dato che pur attestandosi al 72% relativamente ai coniugi entrambi italiani è diminuito progressivamente negli ultimi anni), nel caso dei matrimoni misti la scelta è ricaduta in modo preponderante sul rito civile (85,2%). D altro canto, quando si tratta di celebrare delle nozze con un cittadino straniero, le donne italiane sono più propense al rito religioso (nel 15,1% dei casi) rispetto ai connazionali uomini che hanno sposato delle straniere (14,7%). Inoltre, è decisamente più elevata la quota di donne italiane che celebra il suo primo matrimonio sposando un cittadino straniero, rispetto alla tipologia sposo italiano/sposa straniera: si tratta di circa 8 matrimoni su 10, rispetto agli oltre 6 su 10 riguardanti i connazionali maschi. Natalità e fecondità nelle famiglie miste Nel corso del 2008, le nascite di bambini da genitori entrambi stranieri sono state , il 12,6% di tutte le nascite avvenute in Italia (oltre nel 2009, 13%). Questo significa che le nascite dei figli di stranieri in Italia stanno assumendo sempre più rilevanza. In dieci anni l incidenza dei nati stranieri sul totale dei nati residenti in Italia è più che triplicata (era del 4% nel 1999), raggiungendo il 20,7% nel 2008 in regioni come l Emilia Romagna e il Veneto, seguite dalla Lombardia (19,4%). In altri termini, un nato su cinque tra gli iscritti in anagrafe per nascita in queste tre regioni è di cittadinanza straniera. È facile intuire che a registrare valori ben più alti rispetto alla media nazionale sono le regioni centrali e soprattutto settentrionali, con una storia migratoria più lunga e consolidata. In buona parte del Sud Italia, invece, l incidenza dei bambini nati da genitori stranieri è assai marginale, sebbene tale percentuale stia cominciando ad assumere una qualche rilevanza negli ultimi anni. Se si considerano le nascite di bambini da coppie miste, a livello regionale si osserva una geografia analoga a quella delle nascite di bambini da genitori entrambi stranieri, anche se con livelli decisamente più bassi. Nel 2008, dei figli nati da coppie miste in Italia (in 8 casi su 10 da padri italiani e madri straniere), che costituiscono il 4,2% del totale delle nascite avvenute a livello nazionale, la quota più consistente è stata registrata in Lombardia, con nascite (pari al 20,7%), seguita dal Lazio, con nascite, 11,8% (la città italiana a registrare il più elevato numero di figli di coppie miste è stata Roma, con nascite). Nord e Centro Italia, pertanto, per evidenti ragioni statistiche rappresentano il luogo privilegiato per le nascite di bambini di coppie miste, anche se sono da segnalare i dati relativi ad alcune regioni del Sud, come la Campania e la Sicilia, in cui nel 2008 si sono registrate rispettivamente e 868 nascite di questo tipo. D altra parte si tratta di regioni in cui è stato comunque elevato il numero delle nascite nel complesso, a tal punto da collocarle al secondo e al quarto posto a livello nazionale. È ugualmente interessante il dato relativo all incidenza dei figli nati da coppie miste sul totale delle nascite. A registrare un incidenza superiore alla media nazionale sono ancora una volta le regioni del Nord e del Centro Italia. Anzitutto il Trentino Alto Adige (6,6%), seguito dall Umbria (5,8%), dalle Marche, dall Emilia Romagna e dalla Liguria (tutte con il 5,4%).
6 2 C- FLUSSI 2010.e$S_ B-internazionale /09/10 19:44 Pagina Famiglie miste in Italia, fra matrimoni, nascite, separazioni e divorzi Dall esame delle caratteristiche demografiche dei genitori alla nascita dei figli emergono delle differenze significative nel raffronto tra le coppie di soli partner italiani e quelle miste. Nel 2008, l età media dei genitori alla nascita dei figli, nel caso di partner entrambi italiani, è stata di 35,5 anni per i padri e di 32,5 per le madri, mentre nel caso di genitori entrambi stranieri è stata di 33,9 anni per i padri e 28,6 per le madri. Il divario d età tra i genitori (3 anni nel caso di genitori italiani e 5,3 anni nel caso di genitori stranieri) si allarga ulteriormente nelle coppie miste, in particolare per la tipologia padre italiano/madre straniera (7,2 anni), a motivo del fatto che gli uomini italiani sono diventati padri ad un età mediamente più alta (38,1 anni) rispetto alle loro partner straniere (30,9 anni). Fra queste ultime, peraltro, appaiono più propense ad avere figli con partner italiani le donne ucraine, polacche, moldave, russe e cubane. Un altro dato interessante riguarda l incidenza dei bambini nati al di fuori del matrimonio, pari al 19,6% sul dato complessivo delle nascite (era solo dell 8,1% nel 1995). Mentre tale dato non si discosta di molto nel caso di genitori entrambi italiani (con il 19,2% delle nascite) e si abbassa nel caso di genitori entrambi stranieri (16,5%), l incidenza cresce notevolmente nel caso delle coppie miste. Nel 2008, infatti, sono nati 36 bambini ogni 100 da coppie miste non coniugate. L affermazione di nuovi modelli familiari, con la crescita progressiva sia del numero delle coppie miste sia di quelle non coniugate, è dunque andata di pari passo con l aumento delle nascite di figli al di fuori del matrimonio. Proprio l incremento delle nascite di bambini stranieri, o con almeno un genitore straniero, consente di valutare l apporto della componente immigrata riguardo all evoluzione della fecondità e ai comportamenti riproduttivi in Italia. A tale proposito, l Istat rileva che la recente ripresa dei livelli di fecondità è dovuta solo in parte al recupero della posticipazione della maternità da parte delle generazioni di donne italiane nate a cavallo tra gli anni 60 e 70, mentre per il 44,6% è associata alle nascite da madri straniere (cfr. Istat, Natalità e fecondità della popolazione residente: caratteristiche e tendenze recenti. Anno 2008, 18 marzo 2010). Difatti, mettendo a confronto il tasso di fecondità totale (vale a dire il numero medio di figli per donna) delle madri italiane con quelle straniere risulta che le prime hanno avuto in media un figlio in meno rispetto alle seconde (rispettivamente 1,32 e 2,32 figli). D altra parte, anche l età media delle donne straniere alla nascita dei figli (27,9 anni) è risultata assai più bassa in confronto alle donne italiane (31,7 anni). In generale, il divario tra il tasso di fecondità delle italiane e quello delle immigrate risulta più ampio laddove è più consistente e radicata la presenza delle cittadine straniere, vale a dire nelle regioni del Nord Italia; in particolare in Lombardia (ove si registra il divario massimo, pari a 1,32), Veneto, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige. Nelle regioni meridionali, invece, l incidenza della fecondità delle donne straniere risulta assai contenuta. È in Campania, ad esempio, che si registra la distanza minima tra il tasso di fecondità delle italiane e quello delle straniere (0,42). Tuttavia, non sono da trascurare alcune eccezioni regionali e in alcuni casi provinciali, come nel caso della Sardegna, in cui il tasso di fecondità delle donne straniere (2,14) è risultato di gran lunga superiore a quello delle donne locali (1,08).
7 2 C- FLUSSI 2010.e$S_ B-internazionale /09/10 19:44 Pagina 139 Famiglie miste in Italia, fra matrimoni, nascite, separazioni e divorzi 139 L instabilità delle unioni miste negli ultimi anni Se i matrimoni non godono di buona salute, le separazioni e i divorzi risultano in continua crescita, di pari passo con una loro graduale anticipazione rispetto alla durata dell unione coniugale. Tra il 1995 e il 2008 le prime sono aumentate del 60,9% mentre i secondi sono praticamente raddoppiati. Difatti, nel corso del 2008 le separazioni sono state e i divorzi : erano rispettivamente e nel La maggiore instabilità coniugale la registrano i quarantenni, anche se cominciano a manifestare sempre più delle fragilità nei rapporti con il matrimonio anche le coppie collaudate. Tra il 1995 e il 2008, infatti, sono quasi triplicate le separazioni di coppie con oltre venticinque anni di nozze. Rispetto a tale scenario le coppie miste registrano dei segnali in qualche modo in controtendenza. Se tra il 2000 e il 2005 il numero delle separazioni è cresciuto gradualmente, passando da a 7.536, tra il 2006 e il 2007 si è registrata quella che l Istat ha definito una battuta d arresto, con delle cifre pari rispettivamente a e a separazioni. In altri termini, mentre in Italia in quel periodo le separazioni e i divorzi sono aumentati dell 1,2% e del 2,3%, nel caso delle coppie miste si è registrata una diminuzione pari al -15,6% e al -0,2%. Nel 2008 i due dati hanno ricominciato a crescere, anche se di poco: hanno ottenuto la separazione coppie miste (una cifra ben lungi da quella raggiunta nel 2005), mentre hanno divorziato in casi. Delle coppie miste separatesi nel 2008, la quota più consistente (pari a oltre il 70%) ha riguardato la tipologia sposo italiano/sposa straniera. A questo proposito, come rileva giustamente l Istat, si deve considerare che tale risultato «appare strettamente connesso con la maggiore propensione degli uomini italiani a sposare una cittadina straniera» (cfr. Istat, Separazioni e divorzi in Italia. Anno 2008, 21 luglio 2010, p. 6). A registrare il numero più elevato di separazioni sono state, non a caso, le regioni in cui si registra un elevata presenza straniera, un numero significativo di matrimoni misti ed anche i più elevati tassi di separazione e divorzio in termini generali: in primis le regioni settentrionali. Un discorso sostanzialmente analogo riguarda le coppie miste divorziate nel corso del In conclusione si può affermare, come già rimarcato nell edizione 2009 del Dossier Statistico Immigrazione Caritas/Migrantes, che la «maggiore propensione all impegno che caratterizza le unioni miste, unitamente alla coesistenza di aspetti che riguardano la negoziazione più marcata delle regole di convivenza fra i partner, costituiscono elementi di difficoltà che in taluni casi possono contribuire ad accrescere la tensione nella vita di coppia» (p. 124). Tuttavia, come confermano i dati più recenti (e contrariamente a quanto si legge occasionalmente in alcuni articoli quantomeno superficiali proposti dalla stampa), le coppie miste non godono negli ultimi anni di una salute peggiore di quella dimostrata dalle coppie composte da soli italiani. A cambiare sono la società e i modelli familiari nel loro complesso: le coppie miste si conformano di conseguenza.
8 2 C- FLUSSI 2010.e$S_ B-internazionale /09/10 19:44 Pagina Famiglie miste in Italia, fra matrimoni, nascite, separazioni e divorzi ITALIA. Matrimoni, separazioni e divorzi per tipologia di coppia ( ) SEPARAZIONI DIVORZI Sposo it. Sposo str. Matrimoni Sposi Sposi di cui di cui Anno Sposa str. sposa it. misti entrambi entrambi Totale coppie Totale coppie (a) (b) (a+b) stranieri italiani miste (%) miste (%) , , , , , , , , , , , , , , , , , ,0 Totale , ,7 FONTE: Dossier Statistico Immigrazione Caritas/Migrantes. Elaborazioni su dati Istat ITALIA. Matrimoni per tipologia di coppia e regione (2008) Sposi Sposo ital. Sposo str. Matrim. Sposi Matrim. con % inc. Regione entrambi sposa str. sposa it. misti entrambi almeno uno Totale matrim. italiani (a) (b) (a+b) stranieri sposo str. misti su totale Liguria ,4 Emilia Romagna ,8 Bolzano ,2 Trento ,2 Trentino A.A ,7 Lombardia ,5 Piemonte ,5 Friuli V.G ,1 Toscana ,9 Umbria ,3 Valle d Aosta ,0 Lazio ,9 Veneto ,4 Marche ,2 Abruzzo ,6 Calabria ,4 Campania ,9 Basilicata ,9 Molise ,6 Sardegna ,3 Sicilia ,2 Puglia ,1 Italia* ,0 * I totali a livello nazionale sono stati depurati delle componenti provinciali di Trento e Bolzano FONTE: Dossier Statistico Immigrazione Caritas/Migrantes. Elaborazione su dati Istat
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