Azienda Ospedaliera Bolognini Seriate

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Azienda Ospedaliera Bolognini Seriate"

Transcript

1 Azienda Ospedaliera Bolognini Seriate Progetto Aziendale di Risk Management L attività di Risk Management e la gestione del rischio nell Azienda Ospedaliera Bolognini di Seriate

2 L AZIENDA BOLOGNINI DI SERIATE...1 I VOLUMI DI ATTIVITÀ... 2 L ATTIVITÀ DI RISK MANAGEMENT...3 PIANO ORGANIZZATIVO...4 COORDINATORE... 4 COMITATO DI VALUTAZIONE SINISTRI (C.V.S.)... 6 PIANO OPERATIVO...7 PROGETTI SPECIFICI... 7 Azienda Ospedaliera Bolognini di Seriate i

3 L AZIENDA BOLOGNINI DI SERIATE L Azienda Bolognini nasce con l applicazione della Legge Regionale 31/1997 e, nei fatti, risulta dall accorpamento di otto Ospedali (di cui attualmente cinque a gestione diretta, due in gestione a soci privati mediante associazione in partecipazione), quattro strutture ambulatoriali distribuite sul territorio ed il Dipartimento di Salute Mentale. L Azienda Ospedaliera Bolognini ha la seguente configurazione: Ospedale Bolognini di Seriate - Via Paterno 21, Seriate Ospedale M.O.A. Locatelli di Piario - Via Groppino 22, Piario Ospedale Pesenti Fenaroli di Alzano Lombardo Via Mazzini 88, Alzano Lombardo Ospedale Briolini di Gazzaniga - Via Manzoni 130, Gazzaniga Ospedale SS. Capitanio e Gerosa di Lovere Via Martinoli 9, Lovere Ospedale S. Isidoro di Trescore Via Ospedale 34, Trescore Balneario Ospedale P.A. Faccanoni di Sarnico Via Faccanoni 6, Sarnico I POLIAMBULATORI TERRITORIALI Albino Ponte Nossa Vilminore di Scalve Lovere LE UNITA' OPERATIVE PSICHIATRICHE UOP di Alzano Lombardo con i CPS di Groppino, Nembro, Lovere, il CRA di Piario e la Comunità Protetta di Alzano Lombardo UOP di Calcinate con il CPS di Trescore e CRA di Sarnico LA NEUROPSICHIATRIA INFANTILE Trescore Gazzaniga Lovere - Piario GESTIONI CON PARTENER PRIVATO Ospedale P.A. Faccanoni di Sarnico Ospedale S. Isidoro di Trescore Centro Alzheimer presso Ospedale Briolini di Gazzaniga Servizi di Nefrologia e Dialisi Azienda Ospedaliera Bolognini di Seriate 1

4 I VOLUMI DI ATTIVITÀ Posti Letto N. Posti letto in esercizio Ordinari N. Posti letto in esercizio Day Hospital/Day Surgery DRG / Giorni di degenza Chirurgica Medica Pediatrica Psichiatrica Servizi Intensivi Ostetrica e Ginecologica N. DRG Ordinari , , ,00 614,00 292, ,00 N. DRG Day Hospital/Day Surgery , ,00 2,00 58, ,00 Giornate Degenza Ordinarie , , , , , ,00 Giornate Degenza Day Hospital , ,00 8,00 682, ,00 Numero di parti N. Parti: naturali N. Parti: cesarei N. Parti: nati morti Numero di Sale Operatorie N. Sale Operatorie Numero di Interventi chirurgici N. Interventi chirurgici in costanza di ricovero N. Interventi chirurgici ambulatoriali 2009(**) 3415 Numero di Sperimentazioni Cliniche N Sperimentazioni Cliniche Azienda Ospedaliera Bolognini di Seriate 2

5 L ATTIVITÀ DI RISK MANAGEMENT In base alle necessità di ordine organizzativo aziendale e recependo i contenuti della Circolare 46/SAN e delle successive Linee Guida Regionali, l Azienda Ospedaliera Bolognini di Seriate ha avviato nel corso del 2005 un Programma di Risk Management aziendale, definendone l organizzazione, gli scopi, le modalità ed i tempi di realizzazione. Azienda Ospedaliera Bolognini di Seriate 3

6 PIANO ORGANIZZATIVO L implementazione del Progetto di Risk Management nell Azienda Ospedaliera Bolognini di Seriate, con Delibera n.224 del 22 marzo 2005, ha previsto: la nomina del Coordinatore di Risk Management la nomina dei Membri del Comitato Ristretto di Risk Management la costituzione del Comitato di Valutazione Sinistri (C.V.S.) di seguito descritti in termini di livelli di responsabilità: COORDINATORE Le competenze del Coordinatore sinteticamente si riassumono in: raccolta della documentazione necessaria al flusso informativo per la mappatura dei rischi, garantendo il rispetto degli obiettivi riportati nella Circolare 46/SAN del 27/12/2004 rispetto dei tempi, sia all interno sia all esterno dell azienda, prevenendo ritardi nell afflusso dei dati monitoraggio dei sinistri in generale monitoraggio e gestione del contenzioso (istruttoria, rapporti con le Direzioni Mediche, rapporti con le professionalità coinvolte, rapporti con i danneggiati, rapporti con gli studi legali, rapporti con il Broker aziendale e con gli assicuratori) monitoraggio eventi significativi analisi delle richieste di risarcimento danni aggiornamento dei dati funzioni di segreteria del Comitato ristretto aggiornamento del protocollo di gestione dei sinistri Azienda Ospedaliera Bolognini di Seriate 4

7 COMITATO RISK MANAGEMENT Le competenze del Comitato di RM sinteticamente si riassumono in: Mappatura dei rischi di RCT/O Analisi e Valutazione degli eventi significativi Gestione del Sistema di Risk Management Proposte alla Dirigenza delle azioni di prevenzione e protezione Il Comitato, costituito con la citata delibera 224/05 come Comitato Ristretto, successivamente integrato, risulta ad oggi composto dalle seguenti figure: Responsabile U.O. Affari Legali e Contenzioso Referente per le assicurazioni Medico Legale e rappresentante della Direzione Sanitaria Responsabile U.O. Qualità e Responsabile U.R.P. Responsabile Prevenzione e Protezione Responsabile S.I.T.R.A. e suo collaboratore Responsabili Presidi Ospedalieri Rappresentanti Dipartimenti Sanitari Responsabile Servizio Farmacia Consulente esterno esperto in risk management Rappresentante compagnia assicuratrice polizza RCT/O Il Comitato ristretto interagisce con tutte le altre strutture aziendali potenzialmente coinvolte nell attività di prevenzione e protezione dei rischi, in particolare: Direzioni sanitarie Servizio Ingegneria Clinica U.O. Medicina del Lavoro U.O. Igiene ospedaliera e Comitato Infezioni Ospedaliere Area Risorse Tecniche Comitato buon uso del sangue Commissione Terapeutica Ospedaliera U.O. Formazione e Aggiornamento Azienda Ospedaliera Bolognini di Seriate 5

8 COMITATO DI VALUTAZIONE SINISTRI (C.V.S.) All interno del Comitato ristretto di gestione del rischio è individuato il Comitato di Valutazione dei Sinistri (CVS) composto da: Responsabile U.O. Affari Legali e Contenzioso e Referente per le assicurazioni Medico Legale (in qualità anche di rappresentante della Direzione Sanitaria) Rappresentante Broker aziendale e della Compagnia di assicurazione RCT/O le cui funzioni si sostanziano nella valutazione diretta dei sinistri, dell entità degli stessi, della eventuale sussistenza di responsabilità da parte delle professionalità coinvolte, ai fini anche di addivenire ad una sollecita definizione delle vertenze, onde evitare contenzioso giudiziario, con particolare attenzione ai sinistri in franchigia, quantunque la gestione degli stessi sia demandata alla Compagnia assicuratrice. Azienda Ospedaliera Bolognini di Seriate 6

9 PIANO OPERATIVO Nel corso degli anni l Azienda ha intrapreso un percorso strutturato di Gestione del Rischio che ha seguito il seguente approccio: Sviluppo delle Linee Guida Organizzative di Regione Lombardia: per fornire all Azienda gli indirizzi per la costituzione e la gestione delle strutture organizzative aziendali (Comitato di Risk Management e Comitato di Valutazione Sinistri) secondo le linee guida regionali (Circolare 46/SAN). Avvio della diffusione della cultura del Rischio: al fine di fornire agli operatori sanitari gli elementi di conoscenza necessari per mantenersi professionalmente aggiornati e competenti e per sensibilizzarli alla Gestione del Rischio trasferendo loro le tecniche per prevenire il manifestarsi di eventi avversi. Analisi e reingegnerizzazione dei flussi informativi aziendali: l analisi delle fonti informative interne all Azienda ha permesso le realizzazione di un sistema di rilevamento dei dati utili alla identificazione dei rischi aziendali, al fine di rendere più sicure le aree dove è più elevata la frequenza di errori, successivamente adeguato alle richieste di informazioni del data base regionale e ministeriale. Realizzazione di Audit Clinici: al fine di realizzare un analisi reattiva per gli eventi avversi, eventi sentinella individuati dal Ministero della Salute e per le non conformità. Diffusione della cultura del miglioramento continuo e della prevenzione del ripetersi degli errori, attraverso l Incident Reporting in una logica non punitiva, per farne invece una occasione di apprendimento dei professionisti. PROGETTI SPECIFICI Anno 2006 FORMAZIONE SUL RISCHIO CLINICO La formazione è considerabile come uno strumento di prevenzione dei rischi in quanto diretta a fornire agli operatori gli elementi di conoscenza necessari per mantenersi professionalmente aggiornati e competenti e in quanto permette, attraverso corsi specifici, di sensibilizzare gli operatori sulla cultura del rischio e di illustrare le tecniche per prevenire il manifestarsi di eventi avversi, a tutela della salute e della sicurezza altrui e propria. Si illustrano di seguito le iniziative maggiormente significative, realizzate come da programmazione nell anno 2006: Azienda Ospedaliera Bolognini di Seriate 7

10 PROGETTARE, REALIZZARE E VERIFICARE UN AUDIT CLINICO RISK MANAGEMENT RISCHIO CLINICO: PROMUOVERE LA SICUREZZA DEL PAZIENTE ASPETTI LEGALI NELLA PROFESSIONE SANITARIA PREVENZIONE DEL RISCHIO BIOLOGICO NELLE STRUTTURE OSPEDALIERE FORMAZIONE ANTINCENDIO: CORSO DI RIQUALIFICAZIONE QUALITA E SICUREZZA DEL PAZIENTE ESAME E REVISIONE DELLA PRATICA CLINICA (formazione sul campo) PREVENIRE GLI ERRORI NELLA DISPENSAZIONE DEI FARMACI (formazione sul campo) IMPARARE DALL ERRORE Il Comitato ristretto di Risk Management si è proposto, attraverso la distribuzione al personale sanitario di un questionario anonimo, di definire il grado di percezione dell errore clinico all interno dell azienda. Infatti, il primo passo sulla strada della sicurezza nella sanità è riconoscere che gli errori esistono. Ancora oggi l'errore è visto come un fatto negativo e non come una conseguenza fisiologioca di ogni lavoro e soprattutto come un momento per imparare. A questo fatto di tipo "culturale" si affianca la paura che i dati raccolti diventino un dato negativo nei confronti dell'azienda. Occorre quindi creare le condizioni per favorire l'emersione dell'errore per poterne quindi valutare le misure preventive da mettere in atto. L obiettivo di tale progetto è stato quello di valutare quanto per gli operatori l errore è considerato come fonte di apprendimento e miglioramento per evitare il ripetersi delle circostanze che lo hanno generato. IDENTIFICAZIONE DEI RISCHI Al fine di intraprendere un corretto percorso di Risk Management l'identificazione dei rischi rappresenta il punto di partenza. Il progetto ha infatti lo scopo di individuare lo stato di rischio dell Azienda, in modo da poter attivare le successive fasi di valutazione dei rischi, definizione delle priorità, azioni specifiche di intervento, ottimizzazione delle politiche assicurative. Il progetto ha previsto la realizzazione di un sistema di rilevamento dei dati utili alla identificazione dei rischi aziendali, al fine di rendere più sicure le aree dove è più elevata la frequenza di errori, con i seguenti vantaggi: per i pazienti, attraverso una riduzione del danno; per gli operatori, attraverso la riduzione delle responsabilità civili e penali ed il miglioramento del Azienda Ospedaliera Bolognini di Seriate 8

11 "clima" interno; per gli amministratori, attraverso la riduzione dei costi di assicurazione, di contenzioso e di non qualità. A tal fine sono stati innanzitutto individuati i settori ove vengono raccolte le informazioni: U.O. Affari Legali e Contenzioso: sinistri denunciati; cadute accidentali; segnalazioni sinistri intra-moenia; U.O. Qualità e certificazione: reclami; eventi sentinella; U.O. Medicina del Lavoro: infortuni; Servizio Prevenzione e Protezione: infortuni; Servizio Farmaceutico: eventi avversi da farmaco. Si è quindi proceduto alla raccolta dei vari dati nei periodi indicati nel progetto. Anno 2007 ANALISI DEI RISCHI DEL PERCORSO DEL PAZIENTE IN PRONTO SOCCORSO NELL'OTTICA DIPARTIMENTALE Il progetto ha previsto due linee di intervento: una, attraverso un corso di formazione, volta alla sensibilizzazione degli operatori DEA sul rischio clinico, in particolare sui rischi dei pazienti dal momento del loro arrivo in PS; l altra, volta alla conoscenza dettagliata delle criticità, da individuare mediante una mappatura, da cui poi rilevare le possibili azioni correttive/migliorative da intraprendere, nella consapevolezza delle difficoltà e complessità operative che inferiscono in questo peculiare settore. È stato organizzato il convegno Il paziente politraumatizzato dal PS alla SO alla Rianimazione. In detto contesto, a valenza dipartimentale, si sono messe in rilievo le criticità legate al trasporto del paziente e si sono individuate le azioni correttive e di miglioramento È stata redatta e adottata la scheda di rilevazione presso tutti i Pronto Soccorso dell Azienda. Sono state promosse iniziative formative rivolte a tutti gli operatori dei Pronto Soccorso al fine di illustrare la scheda elaborata e le sue finalità, nel contesto del clinical risk management. LE CADUTE DEI PAZIENTI: MONITORAGGIO E PREVENZIONE L Azienda ha preso spunto da un indagine effettuata in uno degli ospedali e da dati di letteratura per: stendere linee guida per il personale infermieristico e di supporto: raccomandazioni per una buona pratica basata sull individuazione del rischio, su una corretta e Azienda Ospedaliera Bolognini di Seriate 9

12 tempestiva pianificazione assistenziale finalizzate a prevenire e monitorare il rischio di caduta dei pazienti ricoverati; diffondere la cultura della prevenzione del rischio (l individuazione del rischio e la tempestiva comunicazione all interno dell equipe) attraverso la formazione; effettuare un analisi sulle segnalazioni di caduta relative all anno 2007 (1 Gennaio 30 novembre) per verificare la percentuale di lesioni gravi (nella fattispecie le fratture, ). IMPARARE DALL ERRORE Sulla scorta dei dati raccolti nel 2006 mediante il cosiddetto questionario di sensibilizzazione, è stata data continuità al progetto Imparare dall errore avviando un modello sperimentale per favorire la comunicazione tra gli operatori. Dai risultati del questionario era infatti emersa come una delle maggiori criticità la mancanza di comunicazione. La comunicazione riveste un aspetto fondamentale nelle relazioni sociali. In ambito sanitario l importanza della comunicazione, sia verbale sia scritta, si rivela sotto molteplici aspetti: nei rapporti interprofessionali nei rapporti con i pazienti nei rapporti tra gli operatori e l amministrazione. L obiettivo del progetto è stato quello del miglioramento continuo e della prevenzione degli errori, nella logica della non colpevolizzazione, del diffondere la cultura della comunicazione nei rapporti interprofessionali con il supporto di un facilitatore. Molti problemi infatti nascono da una difficoltà di dialogo tra le persone, scarsa comunicazione e cooperazione. Il Responsabile UFA di Psicologia dell Azienda Ospedaliera di Seriate ha messo a disposizione la propria professionalità per fornire ai professionisti spazi e strumenti strutturati nei quali comunicare e discutere errori e quasi errori, anche in una logica di condivisione-sostegno psicologico. Anno 2008 LA SICUREZZA DEL PAZIENTE IN CAMERA OPERATORIA: CHECK LIST ANESTESIOLOGICA Lo strumento della check list di sala operatoria ha la funzione di verificare ed intercettare i possibili errori di processo nel percorso paziente dall ingresso in sala operatoria alla sua dimissione in reparto. Azienda Ospedaliera Bolognini di Seriate 10

13 Per la stesura di tali check lists è stato istituito un gruppo di lavoro formato da tutti gli infermieri e i medici anestesisti del blocco operatorio dell ospedale di Alzano a cui si è unito anche personale infermieristico delegato dell ospedale di Clusone-Lovere. Si è ritenuto opportuno iniziare l attività del Gruppo dopo la partecipazione di alcuni dei nostri professionisti (anestesisti ed infermieri del blocco) al corso IREF relativo all argomento. Si è proceduto analizzando in modo sistematico tutti i processi che coinvolgono il paziente nel percorso dal reparto alla sala operatoria fino alla sua dimissione, le apparecchiature biomedicali in uso per l anestesia i farmaci e presidi. Si è arrivati quindi alla stesura di quattro check list di sala operatoria: Check list GESTIONE DEI FARMACI E DELLE APPARECCHIATURE Check list GESTIONE PAZIENTE Check list SALA RISVEGLIO Check list SALA URGENZE BLOCCO OPERATORIO SALA URGENZE BLOCCO PARTO. LA SICUREZZA DEL PAZIENTE IN CAMERA OPERATORIA: CORRETTA IDENTIFICAZIONE DEL PAZIENTE CORRETTO POSIZIONAMENTO CONTA GARZE/STRUMENTI Obiettivo del progetto era ottimizzare i processi organizzativi relativi a corretta identificazione del paziente e del sito chirurgico, corretto posizionamento del paziente sul tavolo operatorio, prevenzione ritenzione garze/strumenti all'interno del sito chirurgico. E stato attivato un gruppo di miglioramento, composto dalle varie professionalità dei blocchi operatori e dei reparti chirurgici coinvolte nei processi oggetto d'analisi e coordinato dall'u.o. Qualità, che ha prodotto tre protocolli aziendali ad hoc: prevenzione ritenzione garze/strumenti all'interno del sito chirurgico corretta identificazione del paziente e del sito chirurgico corretto posizionamento del paziente sul tavolo operatorio IMPARARE DALL ERRORE Nel 2007, sulla scorta dei dati raccolti nel 2006 mediante il cosiddetto questionario di sensibilizzazione, è stata data continuità al progetto Imparare dall errore avviando un modello sperimentale per favorire la comunicazione tra gli operatori, una delle maggiori criticità emerse dai risultati del questionario. Il progetto, avviato dal Responsabile UFA di Psicologia di questa Azienda, prevedeva, in via sperimentale, il coinvolgimento di una delle aree a rischio, individuata nel Dipartimento Materno Infantile dell'ospedale di Alzano Lombardo con lo scopo di permettere il confronto e la discussione Azienda Ospedaliera Bolognini di Seriate 11

14 di gruppo per individuare i difetti nella comunicazione e infine le condizioni (personali, relazionali, soggettive) che favoriscono/predispongono all'errore e di conseguenza apprendere dall'esperienza, nel mantenimento del rispetto assoluto del segreto professionale. Visto il positivo risultato riportato dal modello sperimentale si è ritenuto di estendere la tecnica del lavoro di gruppo al Dipartimento Materno Infantile dell Ospedale di Seriate. CORRETTA GESTIONE DELLA CONTENZIONE FISICA In merito al progetto sono state intraprese le seguenti iniziative propedeutiche avviate già nel 2007: Intervento formativo d aula sul tema La contenzione dei malati nelle UU.OO. di degenza: risvolti assistenziali, giuridici e deontologici per n. 5 edizioni con una partecipazione totale di n. 150 infermieri. Attivazione di un indagine volta ad approfondire il fenomeno della contenzione nella nostra Azienda, in particolare nelle UU.OO. per acuti. Costituzione di un gruppo di lavoro per l elaborazione di un protocollo assistenziale Utilizzo della contenzione fisica nell adulto (SIA-PT Rev0 7.dicembre 2007) Nel 2008 si è provveduto a: 1. presentare al personale medico, all interno delle riunioni di dipartimento, il protocollo assistenziale elaborato ed in particolare la scheda, utile ai fini della prescrizione e dei controlli; 2. sollecitare tutte le UU.OO. per acuti e riabilitative, nel segnalare gli episodi di contenzione e attivare dei gruppi di miglioramento a livello di ospedale per l analisi della documentazione clinica; 3. proseguire nell indagine con lo scopo di rilevare attraverso la compilazione della documentazione infermieristica come viene registrato e monitorato da un punto di vista assistenziale l episodio contenzione fisica, dopo la diffusione del nuovo protocollo assistenziale; 4. restituire i dati e le osservazioni emerse a seguito dell indagine a tutte le UU.OO. coinvolte. ANALISI DEL RISCHIO IN SALA OPERATORIA CON METODOLOGIA FMECA Le sale operatorie sono luogo particolarmente incidente nel rischio clinico, anche in relazione alla rilevanza personale, sociale, assicurativa e di immagine che eventuali errori potrebbero creare. Azienda Ospedaliera Bolognini di Seriate 12

15 La metodologia FMECA è uno strumento di analisi proattivo e prevede il coinvolgimento di tutti gli operatori coinvolti in un processo al fine di evidenziare gli ambiti di rischio e la percezione che gli stessi hanno delle attività che maggiormente sono da monitorare per evitare l errore. RISCHIO AGGRESSIONI: COME AFFRONTARE LA VIOLENZA FISICA SUL LAVORO Con nota del 27 maggio 2008 a firma del Presidente del Comitato RM e del Direttore Sanitario è stato costituito il Gruppo di Lavoro Rischio aggressioni: come affrontare la violenza fisica sul lavoro composto da: Responsabile S.P.P. Coordinatore del Gruppo di Lavoro Resp. Dipartimento Salute Mentale Direttore Medico P.O. Seriate Addetta Servizio Prevenzione e Protezione Pronto Soccorso P.O. Seriate U.O. Affari Legale e Contenzioso Attività svolta dal Gruppo di Lavoro: 1. Programmazione ed effettuazione corso di formazione Applicazione nella pratica clinica delle linee guida per la prevenzione ed il trattamento dei pazienti con rischio autolesivo-eterolesivo e con anomalie comportamentali rivolto agli operatori del S.P.D.C. con la partecipazione complessiva di n. 28 operatori. 2. Predisposizione e diffusione modulo Mod. 01 Segnalazione aggressione- rev. 01 ottobre 2008 da utilizzarsi per la segnalazione al S.P.P degli eventi di aggressione non solo fisica, ma anche verbale, occorsi agli operatori dei servizi del Dipartimento di Salute Mentale ed Emergenza/Urgenza, al fine di monitorare ed analizzare gli eventi ed implementare eventuali misure strumentali ed organizzative che consentano la riduzione di rischio. 3. Predisposizione, condivisione e diffusione dei seguenti protocolli e raccomandazioni: Protocollo per la gestione del comportamento disturbato/violento nei pazienti ricoverati in SPDC (prot. SPDC n. 19 rev. 0 del ) emesso come protocollo interno del SPDC ed applicato nei servizi SPDC di Alzano e Calcinate; Protocollo per la prevenzione, od il mantenimento sotto controllo, delle situazioni di rischio determinate da pazienti con note di aggressività emesso dal S.P.P., quale protocollo afferente al Manuale dei Protocolli igienico sanitari assistenziali ed applicato a tutti i Reparti e Servizi dell A.O.B. con esclusione del SPDC; Azienda Ospedaliera Bolognini di Seriate 13

16 Protocollo: Modalità di comportamento in situazioni di rischio determinate da aggressione a scopo di rapina emesso dal S.P.P., quale protocollo afferente al Manuale dei Protocolli igienico sanitari assistenziali ed applicato a tutti gli operatori addetti alle attività di cassa comportanti il maneggio di denaro (Sportelli CUP e Accettazione Laboratorio Analisi); Raccomandazioni strutturali e tecnologiche per la prevenzione degli atti di violenza a danno degli operatori sanitari nei servizi: Pronto Soccorso, SPDC, CUP/Accettazione Laboratorio Analisi). SISTEMA INDICATORI DI RISK MANAGEMENT Il sistema di indicatori è stato progettato al fine di fornire alla Direzione e al Comitato di Risk Management uno strumento utile al monitoraggio continuo dei rischi in Azienda e all impostazione delle nuove linee guida di intervento. La Direzione dispone di una valutazione quantitativa degli esborsi economici conseguenti all accadimento di eventi avversi. Lo strumento verrà aggiornato semestralmente in concomitanza con l inserimento dei dati di Rischio nel sistema informatico dedicato allo scopo. Il Sistema è diviso in tre differenti sezioni: Indicatori di Andamento Indicatori di Costo Indicatori di Benchmarking Anno 2009 RISCHIO E SICUREZZA DEI FARMACI ONCOLOGICI: SISTEMA INTEGRATO CYTOCARE Obiettivo è stato quello di garantire una terapia corretta e sicura al paziente oncologico, attraverso il monitoraggio costante di tutte le fasi del processo di gestione della chemioterapia: prescrizione, allestimento, somministrazione, attraverso: 1. Formazione dei Farmacisti e Infermieri per l'apprendimento e l'applicazione del funzionamento di Cytocare, di Cytoplan, di Oncoplan. 2. Formazione Medici per apprendimento e applicazione software Oncoplan 3. Formazione Infermieri di Oncologia per l'apprendimento, applicazione del controllo informatizzato "Foglio di somministrazione terapia". PIANO PER LA GESTIONE DEL RISCHIO DA ESPOSIZIONE A LEGIONELLA Obiettivo è stato quello di promuovere nell'ambito delle strutture sanitarie facenti capo all'a.o. Bolognini di Seriate la corretta progettazione, realizzazione, revisione, adeguamento, Azienda Ospedaliera Bolognini di Seriate 14

17 manutenzione delle reti idriche e degli impianti aeraulici al fine di minimizzare il rischio di colonizzazione e moltiplicazione di legionella pneumophila negli impianti di distribuzione dell acqua e nei sistemi di condizionamento. IMPARARE DALL ERRORE Facendo seguito alla positiva esperienza del 2007 e del 2008 si è inteso insistere nell'orientamento assunto rispetto all'errore, che esclude una logica punitiva per farne invece una occasione di apprendimento dei professionisti, proponendo il consolidamento del progetto nelle due strutture aziendali in cui è stato avviato. PREVENZIONE DELL'ERRORE NELLA PREPARAZIONE, DISTRIBUZIONE E SOMMINISTRAZIONE DI TERAPIA Medici, infermieri, tecnici e farmacisti hanno proceduto nella revisione dei processi aziendali in atto relativamente ad approvvigionamento, conservazione, prescrizione, preparazione e somministrazione della terapia farmacologia, alla luce delle Raccomandazioni del Ministero della Salute e agli standard Joint Commission (progetto regionale valutazione delle Aziende Sanitarie, triennio ). Il coinvolgimento di varie professionalità, rappresentative peraltro di tutti i Dipartimenti dell Azienda e della U.O. di Farmacia Ospedaliera, ha consentito una analisi completa e articolata del percorso di gestione del farmaco, l individuazione dei punti critici, la definizione di attività e modalità condivise. Anno 2010 PROCESSO TRASFUSIONALE: IDENTIFICAZIONE SICUREZZA TRACCIABILITÀ Obiettivo del progetto è garantire la sicurezza in ambito trasfusionale, in applicazione del decreto 3/3/2005 del Ministero della Salute, mediante l'acquisizione di un software per la tracciabilità delle sacche emocomponenti e dell'infrastruttura telematica necessaria, al fine di ridurre la possibilità di errore e migliorare il livello di sicurezza del paziente. RIDUZIONE DEL RISCHIO MANU PORTATE Obiettivo del progetto è ridurre la carica microbica presente sulle mani e prevenire la trasmissione alle aree non contaminate, quali i pazienti, gli Operatori Sanitari e lo strumentario. Azienda Ospedaliera Bolognini di Seriate 15

18 MIGLIORARE IL LIVELLO DI SICUREZZA CORRELATO ALL'USO DEGLI ELETTROLITI CONCENTRATI Obiettivo del progetto è garantire al paziente la terapia farmacologica appropriata, limitando i rischi connessi alla manipolazione e somministrazione degli elettroliti concentrati. Attraverso un gruppo multidisciplinare si è inteso sottoporre a restrizione e monitorare l'uso degli elettroliti concentrati nei reparti a media-bassa criticità e revisionare il protocollo di utilizzo delle fiale di potassio concentrate a seguito della introduzione in PTO delle soluzioni già diluite e verificarne la corretta applicazione. VALUTAZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO STRESS LAVORATIVO ALLA LUCE DELL ACCORDO EUROPEO L attività di prevenzione dei rischi deve necessariamente prevedere anche azioni mirate alla sicurezza degli operatori, sotto i molteplici aspetti. La prevenzione del rischio stress lavoro correlato costituisce l'applicazione delle disposizioni di cui ai decreti legislativi 106/09 e 81/08 e dell'accordo europeo del , in funzione delle linee guida regionali di cui al Decreto della Direzione Generale Sanità n del Il progetto ha previsto la costituzione di un gruppo aziendale multidisciplinare che consenta la redazione di un documento di valutazione del rischio di stress correlato al lavoro in grado di individuare le misure di prevenzione utili a contenere/ridurre/eliminare il rischio individuando i soggetti con le necessarie competenze e poteri adeguati e fornendo agli stessi elementi utili alla soluzione/gestione dei problemi. ATTIVITA CONTINUA In tale ambito sono inserite attività riferite a progetti messi in atto negli anni precedenti che, a seconda dei casi, necessitano di implementazione, consolidamento e monitoraggio continuo nonché attività di miglioramento già avviate, che richiedono una costante applicazione, con particolare riguardo alla procedura sul consenso informato al trattamento sanitario. FORMAZIONE Ogni anno vengono programmate con delibera aziendale iniziative formative in materia di gestione del rischio, clinico e non, mediante corsi/convegni/formazione sul campo. Azienda Ospedaliera Bolognini di Seriate 16

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico

Dettagli

Le Raccomandazioni ministeriali per la prevenzione dei rischi in chirurgia: linee di indirizzo regionali di implementazione a livello aziendale

Le Raccomandazioni ministeriali per la prevenzione dei rischi in chirurgia: linee di indirizzo regionali di implementazione a livello aziendale Le Raccomandazioni ministeriali per la prevenzione dei rischi in chirurgia: linee di indirizzo regionali di implementazione a livello aziendale PREMESSA Il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche

Dettagli

GESTIONE DEL RISCHIO, QUALE L APPROCCIO ASSISTENZIALE

GESTIONE DEL RISCHIO, QUALE L APPROCCIO ASSISTENZIALE Direzione del Servizio Infermieristico e Tecnico GESTIONE DEL RISCHIO, QUALE L APPROCCIO ASSISTENZIALE Annita Caminati e Roberta Mazzoni RISK MANAGEMENT Insieme di attività coordinate per gestire un organizzazione

Dettagli

Progetto per la Gestione del Rischio Clinico Azienda ASL 3 Nuoro 2007-2008

Progetto per la Gestione del Rischio Clinico Azienda ASL 3 Nuoro 2007-2008 Progetto per la Gestione del Rischio Clinico Azienda ASL 3 Nuoro 2007-2008 Gennaio 2007 Pagina 1 di 7 RESPONSABILE SCIENTIFICO Dottor Antonio Maria Pinna Clinical Risk Manager ASL 3 Nuoro COORDINATORE

Dettagli

Allegato B) PROCEDURA PER LA GESTIONE AZIENDALE DEI CASI DI EVENTI SENTINELLA 1. PREMESSA E INDICAZIONI GENERALI

Allegato B) PROCEDURA PER LA GESTIONE AZIENDALE DEI CASI DI EVENTI SENTINELLA 1. PREMESSA E INDICAZIONI GENERALI Allegato B) PROCEDURA PER LA GESTIONE AZIENDALE DEI CASI DI EVENTI SENTINELLA 1. PREMESSA E INDICAZIONI GENERALI In base alla delibera della Giunta Regionale N 225 del 3/4/2006, la direzione sanitaria

Dettagli

La gestione del Rischio Clinico in Valle d Aosta: consolidamento del metodo FMEA

La gestione del Rischio Clinico in Valle d Aosta: consolidamento del metodo FMEA La gestione del Rischio Clinico in Valle d Aosta: consolidamento del metodo FMEA Vuillermin Giuliana Berti Pierluigi Ippolito Rita Azienda USL Regione Valle d Aosta Analisi del contesto L Azienda USL della

Dettagli

GESTIONE DEL RISCHIO: tecnologia sanitaria e strategia globale

GESTIONE DEL RISCHIO: tecnologia sanitaria e strategia globale Arezzo, Centro Affari e Convegni 28 novembre 1 dicembre 2007 II FORUM RISK MANAGEMENT IN SANITÀ GESTIONE DEL RISCHIO: tecnologia sanitaria e strategia globale C. Favaretti Presidente SIHTA Direttore Generale

Dettagli

LINEE DI INDIRIZZO PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO

LINEE DI INDIRIZZO PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO LINEE DI INDIRIZZO PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO NELLE AZIENDE SANITARIE Le presenti linee di indirizzo regionali per la gestione del rischio clinico nelle Aziende Ospedaliere e nelle Aziende Unità

Dettagli

Il sistema di gestione del rischio clinico

Il sistema di gestione del rischio clinico Il sistema di gestione del rischio clinico Prevenzione dei rischi Riprogettazione organizzativa Valutazione e feedback Analisi dei rischi Audit M&M review RCA Identificazione dei rischi Incident reporting

Dettagli

L ESPERIENZA DELLE REGIONE LAZIO NELLA GESTIONE DELLE INFEZIONI CORRELATE ALL ASSISTENZA

L ESPERIENZA DELLE REGIONE LAZIO NELLA GESTIONE DELLE INFEZIONI CORRELATE ALL ASSISTENZA L ESPERIENZA DELLE REGIONE LAZIO NELLA GESTIONE DELLE INFEZIONI CORRELATE ALL ASSISTENZA Dott.ssa Cristina Matranga Coordinamento Regionale Rischio Clinico INCIDENZA DI PAZIENTI INFETTI 5,2% IN ITALIA

Dettagli

L ESPERIENZA DELLE REGIONE LAZIO NELLA GESTIONE DELLE INFEZIONI CORRELATE ALL ASSISTENZA. Antonio Silvestri Risk Manager

L ESPERIENZA DELLE REGIONE LAZIO NELLA GESTIONE DELLE INFEZIONI CORRELATE ALL ASSISTENZA. Antonio Silvestri Risk Manager L ESPERIENZA DELLE REGIONE LAZIO NELLA GESTIONE DELLE INFEZIONI CORRELATE ALL ASSISTENZA Antonio Silvestri Risk Manager 1982 I RAPPORTO ISTISAN 1982 Indagine conoscitiva sulle infezioni ospedaliere negli

Dettagli

Dott.ssa Maria Addolorata Vantaggiato Dirigente Medico Responsabile SSD Rischio Clinico, Edilizia ed Impiantistica Ospedaliera Azienda Ospedaliera di

Dott.ssa Maria Addolorata Vantaggiato Dirigente Medico Responsabile SSD Rischio Clinico, Edilizia ed Impiantistica Ospedaliera Azienda Ospedaliera di Dott.ssa Maria Addolorata Vantaggiato Dirigente Medico Responsabile SSD Rischio Clinico, Edilizia ed Impiantistica Ospedaliera Azienda Ospedaliera di Cosenza - Decreto Presidente della Repubblica 7 Aprile

Dettagli

Il Percorso continua e si sviluppa. Il POA definisce nuove competenze Applicazione POA. Necessità di risorse Coinvolgimento singoli

Il Percorso continua e si sviluppa. Il POA definisce nuove competenze Applicazione POA. Necessità di risorse Coinvolgimento singoli POLITICA AZIENDALE SCELTE E PROSPETTIVE Il Percorso continua e si sviluppa Il POA definisce nuove competenze Applicazione POA Necessità di risorse Coinvolgimento singoli 2.2 Il controllo della Qualità

Dettagli

Sicurezza del paziente nelle sale operatorie del PO Nostra Signora della Mercede

Sicurezza del paziente nelle sale operatorie del PO Nostra Signora della Mercede anno 18.05. Pag. 1 di 7 Sommario.1 PREMESSA... 2.2 INTRODUZIONE... 2.3 OBIETTIVO GENERALE... 3.4 OBIETTIVI SPECIFICI... 3.5 DESTINATARI... 3.6 AZIONI E RESPONSABILITÀ... 4.7 TEMPI... 5.8 VALUTAZIONI...

Dettagli

L infermiere al Controllo di Gestione

L infermiere al Controllo di Gestione L infermiere al Controllo di Gestione Una definizione da manuale del Controllo di gestione, lo delinea come l insieme delle attività attraverso le quali i manager guidano il processo di allocazione e di

Dettagli

QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI

QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI L ACCREDITAMENTO INTERNAZIONALE ALL ECCELLENZA Fondazione Poliambulanza ha ricevuto nel dicembre 2013 l accreditamento internazionale all eccellenza da parte di

Dettagli

Rapporto sulle attività per la riduzione del rischio clinico anno 2010

Rapporto sulle attività per la riduzione del rischio clinico anno 2010 REGIONE SICILIANA AZIENDA OSPEDALIERA OSPEDALI RIUNITI PAPARDO PIEMONTE Ctr. Papardo tel.090-3991 Messina Rapporto sulle attività per la riduzione del rischio clinico anno 2010 La riduzione del rischio

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

La responsabilità amministrativa delle imprese ex D.lgs. 231/01

La responsabilità amministrativa delle imprese ex D.lgs. 231/01 La responsabilità amministrativa delle imprese ex D.lgs. 231/01 MM&A ASSISTE LE AZIENDE TP NELL ATTIVITA DI COSTRUZIONE E MANUTENZIONE DEL MODELLO ORGANIZZATIVO DI GESTIONE E CONTROLLO Il Modello organizzativo

Dettagli

AZIENDA USL ROMA H Borgo Garibaldi,12 00041 Albano Laziale (Roma) Tel. 06 93.27.1 Fax 06 93.27.38.66

AZIENDA USL ROMA H Borgo Garibaldi,12 00041 Albano Laziale (Roma) Tel. 06 93.27.1 Fax 06 93.27.38.66 AZIENDA USL ROMA H Borgo Garibaldi,12 00041 Albano Laziale (Roma) Tel. 06 93.27.1 Fax 06 93.27.38.66 UO RISK MANAGEMENT PROCEDURA PER LA CORRETTA IDENTIFICAZIONE DEL PAZIENTE NEI PRESIDI OSPEDALIERI DELLA

Dettagli

Genova 28/11/2012. Avv. Tiziana Rumi

Genova 28/11/2012. Avv. Tiziana Rumi Genova 28/11/2012 Avv. Tiziana Rumi 1 Decreto Balduzzi: D.L. 13/09/12 n. 158 (C.5440 del 13.09.12) ART. 3-bis (Unità di risk management, osservatori per il monitoraggio dei contenziosi e istituzione dell'osservatorio

Dettagli

DELIBERAZIONE N. 5/31 DEL 11.2.2014. Istituzione della rete per la terapia del dolore della Regione Sardegna.

DELIBERAZIONE N. 5/31 DEL 11.2.2014. Istituzione della rete per la terapia del dolore della Regione Sardegna. Oggetto: Istituzione della rete per la terapia del dolore della Regione Sardegna. L Assessore dell'igiene e Sanità e dell'assistenza Sociale ricorda che la legge 15 marzo 2010, n. 38, tutela il diritto

Dettagli

Comitato Etico ASL Napoli 2 Nord (istituito con delibera n. 161 del 22/02/2010) STATUTO COMITATO ETICO ASL NAPOLI 2 NORD

Comitato Etico ASL Napoli 2 Nord (istituito con delibera n. 161 del 22/02/2010) STATUTO COMITATO ETICO ASL NAPOLI 2 NORD STATUTO COMITATO ETICO ASL NAPOLI 2 NORD ART.1 Finalità del Comitato Etico ART.2 Funzioni ART.3 Composizione e durata ART.4 Regolamento ART.5 Presidente ART 6 Segretario ART.7 Segreteria ART.8 Disposizioni

Dettagli

OGGETTO: "Delibera n. 71/2013 - RApporto sulla Trasparenza relativo all'azienda USL di Bologna: osservazioni".

OGGETTO: Delibera n. 71/2013 - RApporto sulla Trasparenza relativo all'azienda USL di Bologna: osservazioni. Il Direttore Generale Al Segretario Generale Autorità Nazionale Anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche protocollo@pec.anticorruzione.it OGGETTO: "Delibera

Dettagli

Agenzia Regionale Socio Sanitaria del Veneto Proposta di un percorso formativo integrato per la sicurezza de paziente

Agenzia Regionale Socio Sanitaria del Veneto Proposta di un percorso formativo integrato per la sicurezza de paziente Agenzia Regionale Socio Sanitaria del Veneto Proposta di un percorso formativo integrato per la sicurezza de paziente Verona, 15 dicembre 2008 Cinzia Bon Approccio integrato alla gestione del rischio Sicurezza

Dettagli

SEGNALAZIONE EVENTI SENTINELLA (ALIMENTAZIONE FLUSSO SIMES) UU.OO. AZIENDALI. A cura di: Responsabile Funzione Aziendale Gestione Rischio Clinico

SEGNALAZIONE EVENTI SENTINELLA (ALIMENTAZIONE FLUSSO SIMES) UU.OO. AZIENDALI. A cura di: Responsabile Funzione Aziendale Gestione Rischio Clinico PRO 2 del 3 3 211 1 di 6 A cura di: Dott. Tommaso Mannone Responsabile Funzione Aziendale Gestione Rischio Clinico INTRODUZIONE Gli eventi avversi sono eventi inattesi correlati al processo assistenziale

Dettagli

PROTOCOLLO DI INTESA PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: "MANTENIMENTO E SVILUPPO DELL ATTIVITA DEL LABORATORIO TERRITORIALE PROVINCIALE NODO IN.F.E.

PROTOCOLLO DI INTESA PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: MANTENIMENTO E SVILUPPO DELL ATTIVITA DEL LABORATORIO TERRITORIALE PROVINCIALE NODO IN.F.E. PROTOCOLLO DI INTESA PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: "MANTENIMENTO E SVILUPPO DELL ATTIVITA DEL LABORATORIO TERRITORIALE PROVINCIALE NODO IN.F.E.A. DELLA PROVINCIA DI ROVIGO E IL POTENZIAMENTO DELLA

Dettagli

Procedura generale sanitaria Segnalazione degli eventi sentinella

Procedura generale sanitaria Segnalazione degli eventi sentinella Pagina di 1/5 ORIGINALE N CONSEGNATO A 1. Scopo...2 2. Campo di applicazione...2 3. Diagramma di flusso...2 4. Responsabilità...2 5. Descrizione delle attività...2 5.1. Definizione di Evento Sentinella...2

Dettagli

Linee di indirizzo per la gestione del rischio clinico.

Linee di indirizzo per la gestione del rischio clinico. Allegato alla Delib.G.R. n. 46/17 del 22.9.2015 Linee di indirizzo per la gestione del rischio clinico. 1. Modello organizzativo 1.1 Introduzione Il presente documento fonda ogni azione prevista sull importanza

Dettagli

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE.

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE. I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS 18001 AV2/07/11 ARTEMIDE. 1 Nel panorama legislativo italiano la Salute e la Sicurezza sul Lavoro sono regolamentate da un gran numero di

Dettagli

LA GESTIONE DEL RISCHIO PROFESSIONALE IN MEDICINA GENERALE

LA GESTIONE DEL RISCHIO PROFESSIONALE IN MEDICINA GENERALE S.I.M.G. LA GESTIONE DEL RISCHIO PROFESSIONALE IN MEDICINA GENERALE Strumenti e metodi di identificazione ed analisi di eventi avversi. L approccio reattivo e proattivo Damiano Parretti Arezzo 26 febbraio

Dettagli

LINEE GUIDA PER IL POTENZIAMENTO DELL'ASSISTENZA AI DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE

LINEE GUIDA PER IL POTENZIAMENTO DELL'ASSISTENZA AI DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE Delibera di Giunta - N.ro 2004/1016 - approvato il 31/5/2004 Oggetto: LINEE GUIDA PER IL POTENZIAMENTO DELL'ASSISTENZA AI DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE Prot. n. (SAM/03/27628) LA GIUNTA DELLA REGIONE

Dettagli

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE Dicembre, 2014 Il Sistema di misurazione e valutazione della performance... 3 Il Ciclo di gestione della performance... 5 Il Sistema di misurazione e valutazione

Dettagli

A.O. MELLINO MELLINI CHIARI (BS) GESTIONE DELLE RISORSE 1. MESSA A DISPOSIZIONE DELLE RISORSE...2 2. RISORSE UMANE...2 3. INFRASTRUTTURE...

A.O. MELLINO MELLINI CHIARI (BS) GESTIONE DELLE RISORSE 1. MESSA A DISPOSIZIONE DELLE RISORSE...2 2. RISORSE UMANE...2 3. INFRASTRUTTURE... Pagina 1 di 6 INDICE 1. MESSA A DISPOSIZIONE DELLE RISORSE...2 2. RISORSE UMANE...2 2.1. GENERALITÀ... 2 2.2. COMPETENZA, CONSAPEVOLEZZA E ADDESTRAMENTO... 2 3. INFRASTRUTTURE...3 4. AMBIENTE DI LAVORO...6

Dettagli

Il Risk assessment nei sistemi sanitari

Il Risk assessment nei sistemi sanitari Il Risk assessment nei sistemi sanitari Aula Magna Università degli Studi di Milano 20 Novembre 2007 Piano Sanitario Nazionale 2006-2008 www.ministerosalute.it Cap. 4.4 La promozione del Governo clinico

Dettagli

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A.

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A. INDICE 1 GENERALITA... 2 2 RESPONSABILITA... 2 3 MODALITA DI GESTIONE DELLA... 2 3.1 DEI NEOASSUNTI... 3 3.2 MANSIONI SPECIFICHE... 4 3.3 PREPOSTI... 4 3.4 ALTRI INTERVENTI FORMATIVI... 4 3.5 DOCUMENTAZIONE

Dettagli

Direzione Centrale Audit e Sicurezza IL SISTEMA DELL INTERNAL AUDIT NELL AGENZIA DELLE ENTRATE

Direzione Centrale Audit e Sicurezza IL SISTEMA DELL INTERNAL AUDIT NELL AGENZIA DELLE ENTRATE IL SISTEMA DELL INTERNAL AUDIT NELL AGENZIA DELLE ENTRATE Maggio 2006 1 La costituzione dell Audit Interno La rivisitazione del modello per i controlli di regolarità amministrativa e contabile è stata

Dettagli

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007

SVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007 Progettazione ed erogazione di servizi di consulenza e formazione M&IT Consulting s.r.l. Via Longhi 14/a 40128 Bologna tel. 051 6313773 - fax. 051 4154298 www.mitconsulting.it info@mitconsulting.it SVILUPPO,

Dettagli

La continuità assistenziale: il modello PAI. Divisione Oncologia Medica

La continuità assistenziale: il modello PAI. Divisione Oncologia Medica La continuità assistenziale: il modello PAI LIVIA DE SIO Divisione Oncologia Medica ACO A.C.O. SanFilippoNeriRoma RETE SANITARIA IN ONCOLOGIA: obiettivi Presa in carico del paziente in modo globale Riconoscimentoi

Dettagli

Dott. Giuseppe Smecca. RSPP ASP Ragusa. Medico Competente e RSPP: Dalla Collaborazione alla Sinergia SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE

Dott. Giuseppe Smecca. RSPP ASP Ragusa. Medico Competente e RSPP: Dalla Collaborazione alla Sinergia SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE Dott. Giuseppe Smecca RSPP ASP Ragusa Medico Competente e RSPP: Dalla Collaborazione alla Sinergia 1 Decreto legislativo n.81 del 9 aprile 2008, Testo coordinato con il d.lgs. 3 agosto 2009, n. 106 TESTO

Dettagli

GESTIONE DELLE NON CONFORMITÀ E RECLAMI

GESTIONE DELLE NON CONFORMITÀ E RECLAMI Pagina 1 di 6 Procedura Rev. Data Descrizione modifica Approvazione 3 27.04.2003 Revisione generale (unificate NC e Reclami) C.V. 4 03.09.2007 Specificazione NC a carattere ambientale C.V. 5 07.03.2008

Dettagli

PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA. UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa

PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA. UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) Revisione Approvazione n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa PROGETTO TECNICO SISTEMA QUALITA Il nostro progetto

Dettagli

Gestire le NC, le Azioni Correttive e Preventive, il Miglioramento

Gestire le NC, le Azioni Correttive e Preventive, il Miglioramento Scopo Responsabile Fornitore del Processo Input Cliente del Processo Output Indicatori Riferimenti Normativi Processi Correlati Sistemi Informatici Definire le modalità e le responsabilità per la gestione

Dettagli

Il sistema di Incident reporting

Il sistema di Incident reporting Il sistema di Incident reporting L esperienza della Regione Emilia-Romagna Elementi di scenario Forte interesse della letteratura agli errori in Medicina Attenzione dei mass media agli episodi di malasanità

Dettagli

AUDIT. 2. Processo di valutazione

AUDIT. 2. Processo di valutazione AUDIT 2. Processo di valutazione FASE ATTIVITA DESCRIZIONE Inizio dell'audit Inizio dell attività Costituzione del gruppo di valutazione sulla base delle competenze generali e specifiche e dei differenti

Dettagli

Standard generali della qualità dei servizi. Attività assistenziale

Standard generali della qualità dei servizi. Attività assistenziale Standard generali della qualità dei servizi Attività assistenziale Fattori di Qualità Elementi misurabili Specificità Indicatore Valore Atteso Fonte Adeguatezza della segnaletica /no Accessibilità fisica,

Dettagli

SIMES. Sistema Informativo Monitoraggio Errori in Sanità. Potenza 22 aprile 2009

SIMES. Sistema Informativo Monitoraggio Errori in Sanità. Potenza 22 aprile 2009 SIMES Sistema Informativo Monitoraggio Errori in Sanità Potenza 22 aprile 2009 Dott.ssa Maria Pia Randazzo Direzione Generale Sistema Informativo Ufficio NSIS Simes - obiettivi Monitoraggio Imparare dall

Dettagli

DELIBERAZIONE N. 33/32. Istituzione della rete di cure palliative della d

DELIBERAZIONE N. 33/32. Istituzione della rete di cure palliative della d 32 Oggetto: Istituzione della rete di cure palliative della d Regione Sardegna. L Assessore dell'igiene e Sanità e dell'assistenza Sociale ricorda che la legge 15 marzo 2010, n. 38, tutela il diritto del

Dettagli

LA CONTINUITA ASSISTENZIALE

LA CONTINUITA ASSISTENZIALE e-oncology II edizione: L informatizzazione in Oncologia Trento, 22 ottobre 2010 LA CONTINUITA ASSISTENZIALE Prof. Oscar Alabiso Oncologia AOU Novara Continuità Assistenziale : organizzazione centrata

Dettagli

PIANO ANNULAE 2012 PER LA SICUREZZA E LA GESTIONE DEL RISCHIO AZIENDA OSPEDALIERO UNIVERSITARIA POLICLINICO S.ORSOLA MALPIGHI BOLOGNA

PIANO ANNULAE 2012 PER LA SICUREZZA E LA GESTIONE DEL RISCHIO AZIENDA OSPEDALIERO UNIVERSITARIA POLICLINICO S.ORSOLA MALPIGHI BOLOGNA 1 Definizione Obiettivi Strategici Aziendali Gestione del Rischio 2 Adozione del registro dei pericoli e mappatura delle prevalenti criticità aziendali Redazione del documento Sicurezza delle Cure con

Dettagli

Documento in attesa di approvazione definitiva Nota per la Commissione Consultiva Permanente

Documento in attesa di approvazione definitiva Nota per la Commissione Consultiva Permanente Commissione Consultiva Permanente Comitato n. 4 Modelli di Organizzazione e di Gestione (MOG) Documento in attesa di approvazione definitiva Nota per la Commissione Consultiva Permanente Prima di procedere

Dettagli

Ministero della Salute

Ministero della Salute Ministero della Salute DIPARTIMENTO DELLA QUALITA DIREZIONE GENERALE DELLA PROGRAMMAZIONE SANITARIA, DEI LIVELLI DI ASSISTENZA E DEI PRINCIPI ETICI DI SISTEMA Aggiornamento delle Linee guida per la metodologia

Dettagli

REGIONE UMBRIA LINEE DI INDIRIZZO PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO DELLE AZIENDE SANITARIE DGR 1345 DEL 27/07/2007

REGIONE UMBRIA LINEE DI INDIRIZZO PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO DELLE AZIENDE SANITARIE DGR 1345 DEL 27/07/2007 REGIONE UMBRIA LINEE DI INDIRIZZO PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO DELLE AZIENDE SANITARIE DGR 1345 DEL 27/07/2007 GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO Il rischio clinico rappresenta l eventualità di subire

Dettagli

SISTEMA DI GESTIONE INTEGRATO. Audit

SISTEMA DI GESTIONE INTEGRATO. Audit Rev. 00 del 11.11.08 1. DISTRIBUZIONE A tutti i membri dell organizzazione ING. TOMMASO 2. SCOPO Gestione degli audit interni ambientali e di salute e sicurezza sul lavoro 3. APPLICABILITÀ La presente

Dettagli

Effettuare gli audit interni

Effettuare gli audit interni Scopo Definire le modalità per la gestione delle verifiche ispettive interne Fornitore del Processo Input Cliente del Processo Qualità (centrale) e Referenti Qualità delle sedi territoriali Direzione Qualità

Dettagli

Manuale del Sistema di Gestione Integrato per la Qualità e l Ambiente INDICE

Manuale del Sistema di Gestione Integrato per la Qualità e l Ambiente INDICE Pag. 1 di 5 RESPONSABILITÀ DELLA DIREZIONE INDICE 1. Scopo... 2 2. Principi guida... 2 3. Politica per la qualità e l Ambiente... 2 4. Pianificazione... 2 5. Responsabilità, autorità e comunicazione...

Dettagli

STATUTO DELL AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA MEYER INDICE SEZIONE

STATUTO DELL AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA MEYER INDICE SEZIONE STATUTO DELL AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA MEYER INDICE SEZIONE Titolo 3 - PROGRAMMAZIONE E SVILUPPO DELLA RETE PEDIATRICA REGIONALE Art. 20 - Art. 21 - Art. 22 - Art. 23 - Art. 24 - Art. 25 - Verso

Dettagli

Sistema di gestione della Responsabilità Sociale

Sistema di gestione della Responsabilità Sociale PGSA 05 Sistema di Gestione la Responsabilità PROCEDURA PGSA 05 Sistema di gestione la Responsabilità Rev. Data Oggetto Redatto da Approvato da 01 2 Prima emissione Resp. RSGSA Direzione 1 PGSA 05 Sistema

Dettagli

Le professioni sanitarie e sociali nell ASL di Bergamo. L Educatore Professionale. Mologni Dr.ssa Graziella Bergamo 14/04/2014

Le professioni sanitarie e sociali nell ASL di Bergamo. L Educatore Professionale. Mologni Dr.ssa Graziella Bergamo 14/04/2014 Le professioni sanitarie e sociali nell ASL di Bergamo L Educatore Professionale Mologni Dr.ssa Graziella Bergamo 14/04/2014 Cercasi Educatore Professionale (EP) hi é osa fa ome si forma Il profilo professionale

Dettagli

Piano Nazionale della Prevenzione 2005-2007 Relazione al 31.12.2008

Piano Nazionale della Prevenzione 2005-2007 Relazione al 31.12.2008 Piano Nazionale della Prevenzione 2005-2007 Relazione al 31.12.2008 Regione: Lazio Titolo del progetto: Sorveglianza e prevenzione degli infortuni nei luoghi di lavoro Referente: Elisa Romeo Negli ultimi

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI

PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI Indice : 1. Scopo del protocollo 2. Invio 3. Verifiche 2.1 tipologia dell utenza 2.2 procedura segnalazione 2.3 procedura

Dettagli

PROVINCIA DI MATERA. Regolamento per il funzionamento. dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera

PROVINCIA DI MATERA. Regolamento per il funzionamento. dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera PROVINCIA DI MATERA Regolamento per il funzionamento dell Ufficio Relazioni con il Pubblico della Provincia di Matera SOMMARIO Art. 1 Principi generali Art. 2 Finalità e funzioni dell Ufficio Relazioni

Dettagli

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS DA LAVORO CORRELATO

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS DA LAVORO CORRELATO «DVR _ STRESS LAVORO CORRELATO» Pagina 1 di 9 DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO STRESS DA LAVORO CORRELATO (Art. 28 comma 1 D. Lgs. 9 aprile 2008 n.81 così come modificato dal D.Lgs. 106/09) conforme

Dettagli

Servizio. Carta dei Servizi rev. 2 del 7 marzo 2012. Farmaceutico

Servizio. Carta dei Servizi rev. 2 del 7 marzo 2012. Farmaceutico Carta dei Servizi rev. 2 del 7 marzo 2012 Azienda ULSS n. 22 Bussolengo VR Servizio Territoriale Domegliara, via A. De Gasperi, 72 Direttore: dott.ssa Antonella Ferrari Apertura al pubblico: dal lunedì

Dettagli

GESTIONE CARTA DEI SERVIZI

GESTIONE CARTA DEI SERVIZI PAGINA 1 DI 7 GESTIONE CARTA DEI SERVIZI 1 SCOPO... 2 2 CAMPO DI APPLICAZIONE... 2 3 RIFERIMENTI... 2 4 RESPONSABILITA... 3 5 DEFINIZIONI E ABBREVIAZIONI... 3 6 MODALITÀ DI GESTIONE... 3 6.1 NUCLEO PERMANENTE

Dettagli

Manuale del sistema di gestione U.O. FUNZIONE PROGETTUALE DEDICATA ALLA GESTIONE DELLE EMERGENZE IN AMBITO SANITARIO

Manuale del sistema di gestione U.O. FUNZIONE PROGETTUALE DEDICATA ALLA GESTIONE DELLE EMERGENZE IN AMBITO SANITARIO Manuale del sistema di gestione U.O. FUNZIONE PROGETTUALE DEDICATA ALLA GESTIONE DELLE EMERGENZE IN AMBITO SANITARIO Documento: GEN-ESP-MG-Strutturaattività-00 Data modifica: 12/02/2008 Data stamp:04.06.2008

Dettagli

PROCEDURA SCR_PG. - 07.2 Prestazione del servizio di certificazione del Sistema di Gestione della Qualità in organizzazioni multisite.

PROCEDURA SCR_PG. - 07.2 Prestazione del servizio di certificazione del Sistema di Gestione della Qualità in organizzazioni multisite. PROCEDURA SCR_PG. - 07.2 Prestazione del servizio di certificazione del Sistema di Gestione della Qualità in organizzazioni multisite. STATO DEL DOCUMENTO REV. PAR. PAG. DESCRIZIONE Data REV. 01 Emissione

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

FIDEURO MEDIAZIONE CREDITIZIA S.R.L.

FIDEURO MEDIAZIONE CREDITIZIA S.R.L. 1 FIDEURO MEDIAZIONE CREDITIZIA S.R.L. MANUALE DELLE PROCEDURE INTERNE PARTE GENERALE 2 INDICE 1. Informazioni sulla Società ed attività autorizzate 3 2. Autore del manuale delle procedure interne 3 3.

Dettagli

Progetto sperimentale VSQ - Valutazione per lo Sviluppo della Qualità delle Scuole

Progetto sperimentale VSQ - Valutazione per lo Sviluppo della Qualità delle Scuole Progetto sperimentale VSQ - Valutazione per lo Sviluppo della Qualità delle Scuole Premessa Nel quadro delle azioni del Ministero da attuare in coerenza con i principi generali contenuti nel Decreto legislativo

Dettagli

La gestione del rischio clinico nei reparti ospedalieri e nelle RSA

La gestione del rischio clinico nei reparti ospedalieri e nelle RSA Coordinamento Regionale Unico sul Farmaco Risultati indagine regionale: La gestione del rischio clinico nei reparti ospedalieri e nelle RSA Dr.ssa Silvia Adami Venezia, 28-02-2014 2 Programma S. Adami:

Dettagli

del 25 novembre 1996 (Stato 5 dicembre 2006)

del 25 novembre 1996 (Stato 5 dicembre 2006) Ordinanza sulla qualifica degli specialisti della sicurezza sul lavoro 822.116 del 25 novembre 1996 (Stato 5 dicembre 2006) Il Consiglio federale svizzero, visto l articolo 83 capoverso 2 della legge federale

Dettagli

SOMMARIO. Art. 8 Conoscenza dei bisogni e valutazione del gradimento dei servizi

SOMMARIO. Art. 8 Conoscenza dei bisogni e valutazione del gradimento dei servizi Regolamento per il funzionamento dell Ufficio relazioni con il Pubblico Approvato con deliberazione della Giunta Provinciale N.128 del 15.09.2005 SOMMARIO Art. 1 Principi generali Art. 2 Finalità e funzioni

Dettagli

La valutazione dello stress lavoro-correlato nell ASS N. 1 Triestina

La valutazione dello stress lavoro-correlato nell ASS N. 1 Triestina La valutazione dello stress lavoro-correlato nell ASS N. 1 Triestina ANALISI DELLO STRESS LAVORO-CORRELATO E IMPLEMENTAZIONE DEGLI STANDARD HPH 1 e 4 Maria Peresson Medico del lavoro Marco Rizzo Tecnico

Dettagli

INTEGRAZIONE DELLA FIGURA OSS E INFERMIERE. Dott.ssa Flavia Fattore Unità Operativa Medicina Macerata

INTEGRAZIONE DELLA FIGURA OSS E INFERMIERE. Dott.ssa Flavia Fattore Unità Operativa Medicina Macerata INTEGRAZIONE DELLA FIGURA OSS E INFERMIERE Dott.ssa Flavia Fattore Unità Operativa Medicina Macerata L infermiere Dal D.M. 14 Settembre 1994 n, 739: Art. 1: l infermiere è responsabile dell assistenza

Dettagli

INTEGRAZIONE della DGR 1-600 del 19 novembre 2014 ALLEGATO 1

INTEGRAZIONE della DGR 1-600 del 19 novembre 2014 ALLEGATO 1 INTEGRAZIONE della DGR 1-600 del 19 novembre 2014 ALLEGATO 1 A seguito del confronto con le Direzioni delle Aziende del Sistema Sanitario Regionale e con alcune Conferenze o Rappresentanze dei Sindaci

Dettagli

FORUM P.A. SANITA' 2001

FORUM P.A. SANITA' 2001 FORUM P.A. SANITA' 2001 Azienda Sanitaria Locale della provincia di Como Direzione Sanitaria, Dipartimento Attività Socio Sanitarie Integrate (A.S.S.I.) Dipartimento Servizi Sanitari di Base, Staff Educazione

Dettagli

Sistema di Gestione della Sicurezza CLAUDIO SOAVE

Sistema di Gestione della Sicurezza CLAUDIO SOAVE Sistema di Gestione della Sicurezza CLAUDIO SOAVE L organizzazione della sicurezza secondo D.Lgs. 81/08 Al datore di lavoro vengono attribuiti compiti di regia e di programmazione della sicurezza in azienda,

Dettagli

PARTE III LA VALUTAZIONE DELLA CAPACITà DI PERSEGUIMENTO

PARTE III LA VALUTAZIONE DELLA CAPACITà DI PERSEGUIMENTO PARTE III LA VALUTAZIONE DELLA CAPACITà DI PERSEGUIMENTO Delle strategie REGIONALI (B) a cura di Sara Barsanti Introduzione L area di valutazione del conseguimento delle strategie regionali (area B) ha

Dettagli

AZIENDA PROVINCIALE PER I SERVIZI SANITARI

AZIENDA PROVINCIALE PER I SERVIZI SANITARI Provincia Autonoma di Trento AZIENDA PROVINCIALE PER I SERVIZI SANITARI Trento via Degasperi 79 VERBALE DI DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE Reg. delib. n. 473 2011 OGGETTO: Riorganizzazione delle attività

Dettagli

R e g i o n e L a z i

R e g i o n e L a z i o R e g i o n e L a z i Titolo del Progetto o del programma: Siamo sicuri che si può lavorare sicuri Identificativo della linea o delle linee di intervento generale/i: Prevenzione degli eventi infortunistici

Dettagli

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016.

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016. COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016. Indice: Premessa 1. FONTI NORMATIVE 2. STRUMENTI 3. DATI DA PUBBLICARE 4. INIZIATIVE DI

Dettagli

AREA ANALISI, PREVENZIONE E PROMOZIONE DELLA SALUTE DIPARTIMENTO DI SANITÀ PUBBLICA

AREA ANALISI, PREVENZIONE E PROMOZIONE DELLA SALUTE DIPARTIMENTO DI SANITÀ PUBBLICA AREA ANALISI, PREVENZIONE E PROMOZIONE DELLA SALUTE DIPARTIMENTO DI SANITÀ PUBBLICA 1/6 Premessa Il Dipartimento di Sanità Pubblica dell Azienda USL di Bologna ha la finalità di prevenire le malattie,

Dettagli

Riunione del Comitato di gestione Monitoraggio APQ - 18/12/03

Riunione del Comitato di gestione Monitoraggio APQ - 18/12/03 Riunione del Comitato di gestione Monitoraggio APQ - 18/12/03 Roma, 18 dicembre 2003 Agenda dell'incontro Approvazione del regolamento interno Stato di avanzamento del "Progetto Monitoraggio" Prossimi

Dettagli

AZIENDA SANITARIA LOCALE TO1 - SC MEDICINA LEGALE - OBITORIO CIVICO

AZIENDA SANITARIA LOCALE TO1 - SC MEDICINA LEGALE - OBITORIO CIVICO AZIENDA SANITARIA LOCALE TO1 - SC MEDICINA LEGALE - OBITORIO CIVICO PROCEDURA PR02 - Audit Interni Edizione 1 Approvata dal Direttore della SC Medicina Legale Emessa dal Referente Aziendale per la Qualità

Dettagli

CUSTOMER SATISFACTION

CUSTOMER SATISFACTION PAGINA 1 DI 5 1 SCOPO 2 2 CAMPO DI APPLICAZIONE 2 3 RIFERIMENTI... 2 4 RESPONSABILITA... 3 5 DEFINIZIONI E ABBREVIAZIONI.. 3 6 MODALITÀ DI GESTIONE.. 3 6.1 STRUMENTO PER LA RILEVAZIONE DEL GRADO DI SODDISFAZIONE.

Dettagli

Corso RSPP Modulo C. Ing. Vincenzo Staltieri

Corso RSPP Modulo C. Ing. Vincenzo Staltieri TEST VERIFICA INTERMEDIO 1. Il Datore di Lavoro è: a. La persona che in azienda paga gli stipendi b. La persona che dispone di pieni poteri decisionali e di spesa c. Il capoufficio, il capofficinao colui

Dettagli

PROFESSIONISTI DELL'AIUTO E SICUREZZA SUL LAVORO: IL RISCHIO DI VIOLENZA E AGGRESSIONE VERSO GLI ASSISTENTI SOCIALI II EDIZIONE

PROFESSIONISTI DELL'AIUTO E SICUREZZA SUL LAVORO: IL RISCHIO DI VIOLENZA E AGGRESSIONE VERSO GLI ASSISTENTI SOCIALI II EDIZIONE PROFESSIONISTI DELL'AIUTO E SICUREZZA SUL LAVORO: IL RISCHIO DI VIOLENZA E AGGRESSIONE VERSO GLI ASSISTENTI SOCIALI II EDIZIONE 24 maggio 2013 Il contributo dell Ordine dell Emilia Romagna Report dei questionari

Dettagli

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo. L 320/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea IT 17.11.2012 REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per il monitoraggio che devono

Dettagli

Redazione Verifica Approvazione Funzione Data Firma Funzione Data Firma Funzione Data Firma DIRIGENTE AREA DI STAFF QUALITA RETE Q. e A.

Redazione Verifica Approvazione Funzione Data Firma Funzione Data Firma Funzione Data Firma DIRIGENTE AREA DI STAFF QUALITA RETE Q. e A. Pag 1/6 OGGETTO PROCEDURA PER L ACCOGLIMENTO, INSERIMENTO, ADDESTRAMENTO E VALUTAZIONE DEL PERSONALE NEO ASSUNTO/TRASFERITO NELLE ARTICOLAZIONI SANITARIE AZIENDALI DELL ASP Redazione Verifica Approvazione

Dettagli

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI

REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI COMUNE DI VIANO PROVINCIA DI REGGIO EMILIA REGOLAMENTO SUL TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI Approvato con deliberazione di G.C. n. 73 del 28.11.2000 INDICE TITOLO 1 ART. 1 ART. 2 ART. 3 ART. 4 ART. 5 ART.

Dettagli

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA ing. Davide Musiani Modena- Mercoledì 8 Ottobre 2008 L art. 30 del D.Lgs 81/08 suggerisce due modelli organizzativi e di controllo considerati idonei ad avere efficacia

Dettagli

Introduzione: scopo del documento, organizzazione e funzioni dell amministrazione

Introduzione: scopo del documento, organizzazione e funzioni dell amministrazione PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L'INTEGRITA' art. 10 d. lgs. 33/2013 Sommario Introduzione: scopo del documento, organizzazione e funzioni dell amministrazione... 1 1. Procedimento di elaborazione

Dettagli

DIPARTIMENTO INFORMATIVO e TECNOLOGICO

DIPARTIMENTO INFORMATIVO e TECNOLOGICO DIPARTIMENTO INFORMATIVO e TECNOLOGICO ARTICOLAZIONE DEL DIPARTIMENTO Il Dipartimento Informativo e Tecnologico è composto dalle seguenti Strutture Complesse, Settori ed Uffici : Struttura Complessa Sistema

Dettagli

Istituto Superiore di Sanità

Istituto Superiore di Sanità 1 Istituto Superiore di Sanità SISTEMA DI COMUNICAZIONI PER LA PREVENZIONE E LA PROTEZIONE DEI LAVORATORI DOGE n. Disposizione Operativa Generale BOZZA PER COMMENTI Distribuzione finale: Responsabili delle

Dettagli

il PRSS individua tra le misure da attuare per il miglioramento della sicurezza stradale le seguenti azioni:

il PRSS individua tra le misure da attuare per il miglioramento della sicurezza stradale le seguenti azioni: REGIONE PIEMONTE BU1 05/01/2012 Deliberazione della Giunta Regionale 28 novembre 2011, n. 117-3019 Approvazione dello schema di Protocollo di Intenti fra la Regione Piemonte e la Fondazione A.N.I.A. (Associazione

Dettagli

Progetto benessere organizzativo MODALITA DI COINVOLGIMENTO DEI DIPENDENTI

Progetto benessere organizzativo MODALITA DI COINVOLGIMENTO DEI DIPENDENTI Progetto benessere organizzativo MODALITA DI COINVOLGIMENTO DEI DIPENDENTI Documento approvato dai dirigenti e dagli incaricati di posizione organizzativa nell incontro del 13.1.2006 PREMESSA Si è conclusa

Dettagli

ωεχϖβνµθωερτψυιοπ ασδφγηϕκτψυιοπασδφγηϕκλζξχϖβνµθ ερτψυιοπασδφγηϕκλζξχϖβνµθωερτψυι οπασδφγηϕκλζξχϖβνµθωερτψυιοπασδ

ωεχϖβνµθωερτψυιοπ ασδφγηϕκτψυιοπασδφγηϕκλζξχϖβνµθ ερτψυιοπασδφγηϕκλζξχϖβνµθωερτψυι οπασδφγηϕκλζξχϖβνµθωερτψυιοπασδ ωεχϖβνµθωερτψυιοπ ασδφγηϕκτψυιοπασδφγηϕκλζξχϖβνµθ ωερτψυιοπασδφγηϕκλζξχϖβνµθωερτψ υιοπασδφγηϕκλζξχϖβνµθωερτψυιοπασ δφγηϕκλζξχϖβνµθωερτψυιοπασδφγηϕκ λζξχϖβνµθωερτψυιοπασδφγηϕκλζξχϖ βνµθωερτψυιοπασδφγηϕκλζξχϖβνµθω

Dettagli

Obiettivo formativo: Principi, procedure e strumenti per il governo clinico delle attività sanitarie

Obiettivo formativo: Principi, procedure e strumenti per il governo clinico delle attività sanitarie Mostra Dettagli Obiettivo formativo: Principi, procedure e strumenti per il governo clinico delle attività sanitarie Il sistema sanitario è un sistema complesso in cui interagiscono molteplici fattori

Dettagli

PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE

PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE Definizione obiettivi: descrizione degli obiettivi di piano riferiti agli obiettivi generali

Dettagli