COMUNE DI PASSIRANO REGOLAMENTO COMUNALE DI POLIZIA MORTUARIA

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1 Regione Lombardia Provincia di Brescia COMUNE DI PASSIRANO REGOLAMENTO COMUNALE DI POLIZIA MORTUARIA Delibera di Consiglio Comunale n. 18 del Modificato con Delibera di Consiglio Comunale n. 37 del Modificato con Delibera di Consiglio Comunale n. 52 del Pag. 1 di 49

2 REGOLAMENTO COMUNALE DI POLIZIA MORTUARIA Il presente Regolamento Comunale di Polizia Mortuaria unitamente alla parte cartografica e documentale del Piano Cimiteriale, approvato con Delibera di Consiglio Comunale n. 39 del , con le Ordinanze del Sindaco e le determinazioni del Dirigente, costituiscono il quadro di riferimento per l attuazione dello stesso Piano Cimiteriale. Pag. 2 di 49

3 TITOLO I - DISPOSIZIONI GENERALI CAPO I - DISPOSIZIONI GENERALI Art. 1 - Oggetto 1. Il presente regolamento, in osservanza delle disposizioni di cui al Titolo VI del Testo unico delle leggi Sanitarie 27 luglio 1934, n e al D.P.R. n. 285 del , alla Legge Regionale n. 33 del (T.U. delle Leggi Regionali in materia di Sanità), al Reg. Reg. n. 6/2004, alla Legge n. 130 del e successive modifiche ed integrazioni, ha per oggetto il complesso delle norme dirette alla generalità dei cittadini ed alla Pubblica Amministrazione, in ambito comunale, relativi alla polizia mortuaria, intendendosi per tali quelli sulla destinazione dei cadaveri o parti di essi, sui trasporti funebri, sulla costruzione, gestione e custodia dei cimiteri e locali annessi, sulla concessione d aree e manufatti destinati a sepoltura privata nonché sulla loro vigilanza, sulla costruzione di sepolcri privati, sulla cremazione ed in genere su tutte le diverse attività connesse con la cessazione della vita e la custodia delle salme e dei cadaveri. Art. 2 - Competenze 1. Le funzioni di polizia mortuaria di competenza del Comune sono esercitate dal Sindaco, quale Ufficiale di Governo e, per quanto di competenza, dai Responsabili di Area ai sensi del successivo art I servizi inerenti la polizia mortuaria sono effettuati con le forme di gestione individuate dagli artt. 31, 112, 113, 113bis, 114 del D.Lgs 18 agosto 2000, n. 267, compatibilmente con la natura delle funzioni da svolgere, nonché per mezzo del servizio individuato dalla competente A.S.L. Art. 3 - Responsabilità 1. Il Comune cura che all interno dei cimiteri siano evitate situazioni di pericolo alle persone e alle cose, e non assume responsabilità per atti commessi nei cimiteri da persone estranee al suo servizio o per mezzi e strumenti a disposizione del pubblico e da questo utilizzati in modo difforme dal consentito. 2. Chiunque causi danni a persone o cose, sia personalmente sia per fatto altrui, ne risponde secondo quanto previsto dal Titolo IX del libro IV del Codice Civile, salvo che l illecito non rilevi penalmente. Pag. 3 di 49

4 Art. 4 - Servizi gratuiti e a pagamento 1. Sono gratuiti i servizi di interesse pubblico, indispensabili, esplicitamente classificati gratuiti dalla legge e specificati dal Regolamento. 2. Tra i servizi gratuiti sono compresi: a) il servizio di osservazione delle salme; b) la fornitura del feretro, il trasporto e l inumazione per i cadaveri di persone i cui familiari, a seguito di opportune verifiche, non risultino in grado di sostenere la spesa, sempre che non vi siano persone, Enti o Istituzioni che se ne facciano carico (funerali di indigenti); c) il servizio obbligatorio di raccolta e trasferimento all obitorio dei deceduti sulla pubblica via o in luogo pubblico; d) le operazioni di esumazione/estumulazione ordinaria nel caso di rinuncia al diritto di salma; e) l inumazione dei cadaveri esumati o estumulati ancora indecomposti, a seguito delle operazioni di cui al punto d); f) la deposizione delle ossa in ossario comune; g) la cremazione, nei casi di indigenza accertata del defunto qualora lo stesso ne abbia espressa volontà scritta in vita; h) la dispersione delle ceneri in cinerario comune o nel Giardino delle Rimembranze (come individuato nel Piano Cimiteriale);* i) le operazioni di esumazione/estumulazione straordinaria disposte d ufficio o di esecuzione per ordine dell Autorità Giudiziaria; j) l utilizzo del deposito mortuario nei casi previsti dall art. 9 comma 5 del Regolamento Regionale n. 6/ Tutti gli altri servizi sono sottoposti al pagamento delle tariffe stabilite con apposito provvedimento di competenza della Giunta Comunale. Art. 5 - Atti a disposizione del pubblico 1. Presso l Ufficio di Polizia Mortuaria Comunale è tenuto, a disposizione di chiunque possa averne interesse, il registro di cui all art. 52 del D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 perché possa essere compilato cronologicamente dagli addetti e fornire informazioni sulle sepolture cimiteriali. 2. Sono inoltre a disposizione del pubblico presso l Ufficio Servizi Demografici (Ufficio preposto) del Comune: a) l orario di apertura e chiusura di ogni Cimitero, affisso all ingresso di ciascuno; b) copia del presente regolamento; c) l elenco dei campi soggetti ad esumazione ordinaria nel corso dell anno; d) l elenco delle concessioni cimiteriali in scadenza nel corso dell anno; e) l elenco delle tombe per le quali è in corso la procedura di decadenza o di revoca della concessione; f) ogni altro atto e documento la cui conoscenza sia ritenuta opportuna per gli interessati o per il pubblico, ai sensi della Legge 7 agosto 1990, n. 241 e successive modifiche ed integrazioni. *abrogato con Delibera di Consiglio Comunale n. 37/2013 Pag. 4 di 49

5 CAPO II - DEPOSITI DI OSSERVAZIONE E OBITORI Art. 6 - Depositi di osservazione e obitori 1. Il Comune provvede al deposito di osservazione e all obitorio in locali idonei nell ambito dei Cimiteri o presso edifici rispondenti allo scopo per ubicazione e requisiti igienici. Tali servizi possono anche essere assicurati da strutture deputate allo scopo e con i requisiti di legge, opportunamente convenzionate con il Comune stesso. 2. Come deposito di osservazione può essere utilizzato il deposito mortuario del cimitero stesso, ai sensi dell art. 9 del Regolamento Regionale n. 6/ L ammissione nei depositi di osservazione o negli obitori è autorizzata dal Sindaco ovvero dalla Pubblica Autorità che ha richiesto l intervento del servizio di recupero e trasporto di salma di persona accidentata o, infine, dall Autorità Giudiziaria. 4. Nel deposito di osservazione è vietata la permanenza di persone estranee. 5. Le salme di persone morte di malattie infettive-diffusive o sospette tali sono tenute in osservazione in separato locale, nel quale è vietato l accesso alle persone non autorizzate. In caso di unico locale, il medesimo dovrà essere sottoposto a disinfezione a cura e spese dell Amministrazione Comunale. 6. Il mantenimento in osservazione di salme di persone cui sono stati somministrati nuclidi radioattivi deve avvenire in modo che sia evitata la contaminazione ambientale, osservando le prescrizioni disposte caso per caso dal Servizio di Igiene Pubblica dell Azienda Sanitaria Locale, in relazione agli elementi risultanti dal certificato di morte. Pag. 5 di 49

6 CAPO III FERETRI Art. 7 - Deposizione del cadavere 1. Il deposito nel feretro, il periodo di osservazione e l accertamento della morte seguono le disposizioni previste dalla normativa vigente. 2. Nessun cadavere può essere sepolto se non chiuso in feretro avente le caratteristiche di cui al successivo art Il cadavere deve essere collocato nel feretro rivestito con abiti di tessuti naturali, o decentemente avvolto in lenzuola. 4. Ogni feretro deve contenere un solo cadavere, ad eccezione di madre e neonato morti nell atto o in concomitanza del parto. 5. Se la morte è dovuta a malattia infettiva-diffusiva compresa nell elenco pubblicato dal Ministero della Sanità, il cadavere, trascorso il periodo di osservazione, deve essere deposto nella cassa con gli indumenti di cui è rivestito ed avvolto in lenzuolo imbevuto di soluzione disinfettante o con altre cautele individuate dalle normative vigenti. 6. Se il cadavere risulta portatore di radioattività, il Servizio di Igiene Pubblica dell Azienda Sanitaria Locale detterà le necessarie disposizioni protettive allo scopo di evitare la contaminazione ambientale. Art. 8 - Verifica e chiusura feretri 1. La chiusura del feretro è fatta sotto la vigilanza del personale incaricato al trasporto ai sensi dell art. 36 del Regolamento Regionale n. 6/2004 e successive modifiche ed integrazioni. 2. Il Servizio di Igiene Pubblica dell Azienda Sanitaria Locale o personale tecnico all uopo incaricato, vigila e controlla l applicazione della norma di cui all art. 9 del D.P.R. n In particolare l addetto al trasporto accerta la stretta rispondenza del feretro al tipo di sepoltura cui è destinato e al trasporto, nonché procede all identificazione del cadavere ai sensi dell art. 36 del Regolamento Regionale n. 6/2004 e successive modifiche ed integrazioni, con la sola esclusione dei feretri destinati all estero, per i quali è competente l ASL. Art. 9 - Feretri per inumazione, tumulazione, cremazione e trasporti 1. Nel caso in cui il trasporto, la sepoltura e la cremazione avvengano nell ambito del territorio della Regione, le casse sono dotate dei requisiti e sono confezionate nei modi stabiliti nell Allegato 3 al Regolamento Regionale n. 6/2004 e successive modifiche ed integrazioni. Per le inumazioni, le cremazioni e le tumulazioni in loculi areati sono utilizzate soltanto casse di legno. 2. I cadaveri destinati alla tumulazione in loculi stagni sono racchiusi in duplice cassa, l una di legno, l altra di metallo. Pag. 6 di 49

7 3. Negli altri casi, ovvero quando i feretri sono provenienti o destinati fuori dal territorio di competenza della Regione Lombardia, i requisiti delle casse sono quelli stabiliti dall art. 30 e 31 del D.P.R. 10 settembre 1990, n.285 (Regolamento di Polizia Mortuaria): a) per inumazione: - il feretro deve essere di legno con caratteristiche di scarsa durabilità (preferibilmente di abete, pioppo, pino, larice, ecc.), conforme alle prescrizioni di cui all art.75 del D.P.R. 10 settembre1990, n. 285; - i feretri di cadaveri provenienti da altri Comuni o estumulati ai sensi del successivo art.38, potranno essere inumati anche se non rispondono alle indicazioni sopra riportate, attenendosi a quanto previsto dall art.75 c. 2 DPR 285/1990; b) per tumulazione: - il cadavere deve essere racchiuso in duplice cassa, l una di legno preferibilmente esterna, l altra in metallo, ermeticamente chiusa mediante saldatura, corrispondenti entrambe ai requisiti costruttivi e strutturali di cui all art. 30 e 31 del D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285; c) per trasferimento da Comune a Comune con percorso superiore a 100 km, all estero o dall estero qualunque sia la destinazione o la pratica funebre: - si applicano le disposizioni di cui alla lettera b) precedente, nonché agli articoli 27, 28, 29 e 30 del D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 se il trasporto è per o dall estero; d) per trasporti da Comune a Comune con percorso non superiore a 100 km: - è sufficiente il feretro di legno di spessore non inferiore a 25 mm. a norma dell art. 30 comma 5, del D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285; e) cremazione: - il cadavere deve essere racchiuso unicamente in cassa di legno con le caratteristiche di cui alla lettera a), per trasporti interni al Comune di decesso; - il cadavere deve essere racchiuso unicamente in cassa di legno con le caratteristiche di cui alla lettera d), laddove il trasporto si esegua entro i 100 km. dal comune di decesso; - il cadavere deve essere racchiuso in duplice cassa con le caratteristiche di cui alla lettera b) in ogni altro caso. 4. I trasporti di cadavere di persone morte per malattia infettiva-diffusiva vengono effettuati in duplice cassa con le caratteristiche di cui alla lettera b) precedente. 5. Se il cadavere già sepolto viene esumato o estumulato per essere trasferito in altro comune od in altra sepoltura del cimitero, dev essere accertato lo stato di conservazione del feretro e la sua corrispondenza a nuova sepoltura prescrivendo, se del caso, da parte del Servizio di Igiene Pubblica dell Azienda Sanitaria Locale, il rivestimento totale con lamiera metallica di zinco di spessore non inferiore a mm.0,660 se di zinco e non inferiore a 1,5 mm, se di piombo. Il Responsabile dei servizi cimiteriali può chiedere, se del caso, l intervento da parte del Servizio di Igiene Pubblica dell Azienda Sanitaria Locale. 6. Se il cadavere proviene da altro Comune, deve essere verificata la rispondenza del feretro alle caratteristiche di cui ai commi precedenti, ai fini del tipo di sepoltura cui è destinata. La non corrispondenza dei feretri ai commi precedenti, comporta l adeguamento dello stesso feretro alle caratteristiche citate. In caso di feretro con doppia cassa destinato a inumazione a terra, devono essere praticati fori nella cassa per consentire la mineralizzazione del cadavere. 7. Nell inumazione l impiego nel feretro di materiale biodegradabile diverso dal legno deve essere di tipo e qualità autorizzati dal Ministero della Sanità ai sensi dell art. 75 del D.P.R. 10 settembre 1990, n Pag. 7 di 49

8 8. Sia la cassa di legno sia quella di metallo debbono portare impresso, ben visibile sulla parte esterna del proprio coperchio, il marchio di fabbrica con l indicazione della ditta costruttrice e del fornitore. 9. E consentita l applicazione alle casse metalliche di valvole o speciali dispositivi autorizzati dal Ministero della Sanità, idonei a fissare o a neutralizzare i gas della putrefazione. Art. 10 Funerali per indigenti 1. Il Comune sostiene la spesa del cosiddetto funerale per indigenti per salme di persone appartenenti a famiglie bisognose o per le quali vi sia disinteresse da parte dei familiari. In quest ultimo caso il Comune procederà al recupero delle spese sostenute, presso i familiari tenuti per legge. 2. Lo stato di indigenza o di bisogno è dichiarato dai Servizi Sociali del Comune, sulla scorta delle informazioni assunte sulla composizione del nucleo familiare e sulla situazione economica degli interessati (ISEE), qualora non siano stati fissati requisiti e procedure specifici in altri regolamenti comunali. Art Piastrina di riconoscimento 1. Sul feretro, da chiudersi definitivamente ed esclusivamente a viti all atto del seppellimento, a cura e controllo dei necrofori, sarà collocata apposita piastrina metallica o in materiale refrattario per la cremazione, recante impressi in modo indelebile, il cognome e il nome del cadavere contenuto e le date di nascita e di morte. 2. Per il cadavere di persona sconosciuta, la piastrina contiene la sola indicazione di morte e gli eventuali dati certi. Pag. 8 di 49

9 CAPO IV - TRASPORTI E RITI FUNEBRI Art Modalità del trasporto e percorso 1. I criteri generali per gli orari, le modalità ed i percorsi dei trasporti funebri sono determinati con provvedimento del Sindaco. 2. Il trasporto, fatte salve le eccezionali limitazioni di cui all art. 27 del Testo Unico delle leggi di Pubblica Sicurezza di cui al R.D. 18 giugno 1931, n. 773, comprende: il prelievo della salma dal luogo del decesso, dal deposito di osservazione o dall obitorio, il tragitto alla chiesa o al luogo ove si svolgono le esequie, la relativa sosta per il tempo necessario ad officiare i riti funebri, il proseguimento fino al cimitero o al crematorio o ad altra destinazione richiesta seguendo il percorso più breve. 3. I cortei funebri non devono far soste lungo la strada né possono essere interrotti da persone, veicoli od altro. Per eventuali cerimonie diverse dalle rituali, occorre la preventiva autorizzazione da parte del Comune. 4. Il Comune, avvalendosi del Servizio di Igiene Pubblica dell Azienda Sanitaria Locale, vigila e controlla il servizio di trasporto delle salme; quest ultimo propone i provvedimenti necessari ad assicurarne la regolarità. Art Trasporti funebri 1. Nel territorio del Comune i trasporti funebri sono svolti con i mezzi di cui all art. 37 comma 1 del Regolamento Regione Lombardia n. 6/2004. Art Orario dei trasporti 1. I trasporti funebri ed i relativi percorsi sono disciplinati con provvedimento del Sindaco. 2. L Ufficio preposto fissa l ora dei funerali secondo l ordine di presentazione delle richieste in base al provvedimento del Sindaco di cui al comma 1; fornirà inoltre i chiarimenti e adotterà i provvedimenti che si renderanno necessari trasmettendo gli eventuali ordini al personale incaricato. 3. I veicoli per i trasporti funebri dovranno trovarsi sul luogo di partenza dei funerali almeno dieci minuti prima dell ora fissata. Art Norme generali per i trasporti 1. In ogni trasporto sia da Comune a Comune sia da Stato a Stato, i feretri devono essere conformi alle prescrizioni di cui al precedente art. 9. Per i trasporti effettuati dal mese di aprile al mese di settembre compresi, o, negli altri mesi in località raggiungibile dopo 24 ore dalla partenza o infine quando il trasporto venga eseguito dopo 48 ore dal decesso, alla salma dovrà essere praticato il trattamento antiputrefattivo di cui all art. 32 del D.P.R. n. 285/1990, salvo sia stata imbalsamata. Pag. 9 di 49

10 2. Il feretro è preso in consegna dall incaricato del trasporto e viene accompagnato dai documenti di autorizzazione al trasporto ed al seppellimento/cremazione nonché dal verbale di chiusura feretro per trasporto cadavere. L incaricato del trasporto, giunto a destinazione, consegnerà il feretro e i documenti al personale incaricato presso il cimitero o forno crematorio. 3. Chi riceve il feretro compilerà verbale di presa in consegna, redatto in duplice copia, una delle quali verrà consegnata al vettore e l altra all ufficio. Se il trasporto avviene per ferrovia, per nave o per aereo, l autorizzazione di cui al successivo art. 19 deve restare in consegna al vettore. Art Riti funebri 1. I sacerdoti della Chiesa Cattolica e i Ministri degli altri culti, di cui all art. 8 della Costituzione, intervenuti all accompagnamento funebre, si conformano alle disposizioni relative allo svolgimento dei funerali. 2. Il cadavere può sostare in chiesa o in luogo di culto per il tempo necessario alla cerimonia religiosa. La sosta per particolari cerimonie religiose viene preventivamente concordata e autorizzata dal Comune. 3. Il Comune assicura spazi pubblici idonei allo svolgimento dei funerali civili; tali spazi devono consentire la riunione di persone e lo svolgimento dell orazione funebre nel rispetto delle volontà del defunto e dei suoi familiari. Detti spazi sono individuati nell ambito della pianificazione cimiteriale. 4. L uso degli spazi per i funerali civili o con riti diversi, individuati all interno dei cimiteri, è gratuito. Art Trasferimento di salma senza funerale 1. Il trasporto di salma al locale di osservazione, per il periodo prescritto o comunque prima che sia trascorso tale periodo, deve essere eseguito in condizioni tali da non ostacolare eventuali manifestazioni di vita e senza pregiudizio per la salute pubblica, a mezzo di idonea auto funebre, nel rispetto degli artt. 37 e 39 del Regolamento Regionale n. 6/2004 e successive modifiche ed integrazioni, adottando opportuni accorgimenti per impedire la visione della salma dall esterno. 2. I predetti trasferimenti, anteriori al funerale, sono eseguiti in forma privata e senza corteo. 3. I trasferimenti di salme per autopsie, per consegna agli Istituti di studio ecc. ed i trasporti al cimitero di nati morti, resti anatomici ecc. sono eseguiti con l impiego del mezzo di cui al primo comma. Art Morti per malattie infettive-diffusive o portatori di radioattività 1. Nel caso di morte per malattie infettive-diffusive o salme portatrici di radioattività, sarà compito dell Azienda Sanitaria Locale prescrivere le norme relative a: trasporto del cadavere, onoranze o divieto del corteo quando ciò sia indispensabile, provvedimenti necessari per le disinfezioni, misure protettive in genere, trattamenti e destinazioni più opportune. Pag. 10 di 49

11 Art Trasporto per e da altri comuni per seppellimento o cremazione 1. Il trasporto di cadaveri in cimitero di altro Comune è autorizzato dal Comune a seguito di domanda degli interessati. 2. La domanda deve essere corredata dall autorizzazione al seppellimento rilasciata dall Ufficiale dello Stato Civile; nel caso di traslazione successiva alla prima sepoltura è sufficiente l indicazione dei dati anagrafici del defunto. 3. All autorizzazione è successivamente allegato il verbale di chiusura feretro per il trasporto del cadavere, come da certificazione di cui al precedente art. 8, a cura dell incaricato al trasporto. 4. Dell autorizzazione al trasporto è dato avviso al Comune nel quale il cadavere viene trasferito per il seppellimento, nonché ai Comuni intermedi, quando in essi siano tributate onoranze e/o qualora siano previste soste del feretro. 5. I feretri provenienti da altro Comune devono, di norma e qualora non vengano richieste speciali onoranze all interno del territorio del Comune, essere trasportati direttamente al cimitero, ove è accertata la regolarità dei documenti e delle caratteristiche dei feretri in rapporto alla sepoltura cui sono destinati, ai sensi del precedente art. 9, secondo quanto risulta dalla documentazione prodotta e dal sigillo di ceralacca sul cofano. 6. Per i morti di malattie infettive-diffusive l autorizzazione al trasporto è emessa dal Sindaco visto quanto rilevato dal Servizio di Igiene Pubblica dell Azienda Sanitaria Locale come da precedente art Il trasporto di cadavere da Comune a Comune per la cremazione ed il trasporto delle risultanti ceneri al luogo del definitivo deposito sono autorizzati con unico decreto dal Comune ove è avvenuto il decesso. Art Trasporti in luogo diverso dal cimitero 1. Il trasporto di cadavere nell ambito del Comune ma in luogo diverso dal cimitero o in sepolture privilegiate è autorizzato a seguito di domanda degli interessati. Art Trasporti all estero o dall estero 1. Il trasporto di cadaveri per e da altro Stato ha una diversa regolamentazione a seconda che si tratti di Stati aderenti, come l Italia, alla Convenzione Internazionale di Berlino 10 febbraio 1937, approvata con R.D. 1 luglio 1937, n. 1379, o di Stati non aderenti a tale Convenzione; nel primo caso si applicano le prescrizioni di cui all art.27; nel secondo quelle di cui agli artt. 28 e 29 del D.P.R. 10 settembre 1990, n Per il trasporto di cadaveri da o per lo Stato della Città del Vaticano si richiama la Convenzione 28 aprile 1938 tra la Santa Sede e l Italia, approvata e resa esecutiva con R.D. 16 giugno 1938, n Pag. 11 di 49

12 Art. 22 -Trasporto di ceneri e resti mortali 1. Il trasporto fuori Comune di ossa umane, di resti mortali assimilabili e di ceneri deve essere autorizzato dal Comune ed effettuato con i mezzi di cui al precedente art Se il trasporto è da o per Stato estero, la competenza per l autorizzazione spetta all Autorità di cui agli artt. 27, 28 e 29 del D.P.R. 10 settembre 1990, n Le misure precauzionali igieniche stabilite per il trasporto di cadaveri non si applicano al trasporto di ceneri, di ossa umane e resti mortali assimilabili. La convenzione di Berlino non si applica al trasporto di ceneri o resti mortali completamente mineralizzati. 4. Le ossa umane ed i resti mortali assimilabili devono essere raccolti in una cassetta di zinco di spessore non inferiore a mm. 0,660 chiusa con saldatura, anche a freddo, e recante nome e cognome del defunto o, se sconosciuto, l indicazione del luogo e la data di rinvenimento. 5. Le ceneri devono essere raccolte in urne sigillate con ceralacca, piombo o altro analogo sistema. 6. Per il trasporto delle ceneri ai fini della dispersione, vale come autorizzazione al trasporto la stessa autorizzazione alla dispersione. 7. Per il trasporto di urna cineraria ai fini dell affidamento della stessa, vale quale autorizzazione al trasporto la stessa dichiarazione di cui all art. 14, comma 6 del Regolamento Regionale n. 6/2004. Pag. 12 di 49

13 TITOLO II - CIMITERI CAPO I - CIMITERI Art Elenco cimiteri 1. Ai sensi dell art. 337 del Testo Unico delle Leggi Sanitarie di cui al R.D. 27 luglio 1934, n il Comune provvede al servizio del seppellimento nei seguenti cimiteri di: - Cimitero del capoluogo PASSIRANO - Cimitero della frazione CAMIGNONE - Cimitero della frazione MONTEROTONDO. Art Disposizioni generali - vigilanza 1. Il Comune esercita l ordine e la vigilanza in materia di cimiteri. 2. E vietato il seppellimento dei cadaveri in luogo diverso dal cimitero, salvo le autorizzazioni di cui agli articoli 27 e 28 del Regolamento Regionale n. 6/2004 e successive modifiche ed integrazioni. 3. Il Comune, con le forme di gestione riconosciute idonee ai sensi degli artt. 112 e seguenti del D.Lgs 18/08/2000 n. 267 e di quanto previsto dall art. 3 del Reg. Reg. n. 6/2004, provvede alla manutenzione dei cimiteri, così come alla custodia e agli altri servizi cimiteriali. 4. Le operazioni di inumazione, tumulazione, cremazione e traslazione di salme, di resti, di ceneri, di nati morti, di prodotti abortivi e del concepimento, di resti anatomici, sono riservate al personale del cimitero. 5. Competono esclusivamente al Comune le operazioni di esumazione, estumulazione e le funzioni di cui agli artt. 52, 53 e 81 del D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e dell art. 5 del Regolamento Regionale n. 6/2004 e successive modifiche ed integrazioni. 6. Il personale preposto ai cimiteri dipenderà amministrativamente: a) dall Area Tecnica per tutto quanto riguarda gli edifici, i viali, i sentieri, gli spazi, i rifiuti, i rifiuti speciali, ecc. b) dall Area Affari Generali per tutto quanto riguarda lo Stato Civile e la Polizia Mortuaria in genere. 7. Il Comune esercita l ordine e la vigilanza sul funzionamento dei cimiteri avvalendosi del Servizio di Igiene Pubblica dell A.S.L., il quale propone i provvedimenti necessari per assicurare il regolare servizio. 8. Salvo disposizioni giudiziarie, nessuno può rimuovere i cadaveri dalla loro cassa (Art. 410 Codice Penale Vilipendio di Cadavere) 9. E severamente vietato spogliare i cadaveri, appropriarsi di abiti, ornamenti preziosi, ecc. (Art. 410 Codice Penale Vilipendio di Cadavere) Pag. 13 di 49

14 Art Ammissione nel cimitero 1. Nel cimitero, salvo sia richiesta altra destinazione, sono ricevute e sepolte, senza distinzione di cittadinanza e di religione, i cadaveri, i resti mortali e le ceneri di: a) cittadini residenti sia nel Comune di Passirano, che nei comuni limitrofi, purché appartenenti ad ambito territoriale compreso entro i confini delle Parrocchie di San Zenone, San Lorenzo, San Vigilio, così come definiti da Decreto Vescovile del 16/11/1992. b) coniugi di cittadini residenti; c) parenti in linea retta fino al 2 grado di cittadini residenti; d) parenti di 2 grado in linea collaterale di cittadini residenti; e) cittadini che siano risieduti sul territorio comunale per almeno un terzo della loro vita; f) iscritti all anagrafe comunale all atto della nascita; g) iscritti continuativamente all A.I.R.E. (Anagrafe Italiani Residenti all Estero) del Comune di Passirano pur vivendo all estero; h) deceduti sul territorio comunale, qualunque ne fosse in vita la residenza; i) coloro che al momento del decesso siano residenti in altro Comune perché ospiti di Centri Assistenziali, la cui residenza precedentemente al ricovero era presso il Comune di Passirano; j) nati morti e prodotti del concepimento, il cui parto o aborto sia avvenuto in struttura sanitaria, qualora presente sul territorio comunale; k) parti anatomiche riconoscibili, derivanti da interventi avvenuti in struttura sanitaria, qualora presente sul territorio comunale. 2. Indipendentemente dalla residenza e dal luogo della morte, sono parimenti ricevute le salme destinate a sepoltura privata o di famiglia. Pag. 14 di 49

15 CAPO II - DISPOSIZIONI GENERALI E PIANO REGOLATORE CIMITERIALE Art Disposizioni generali 1. Il cimitero ha campi comuni destinati alle inumazioni ordinarie decennali. 2. Le caratteristiche del suolo per tali campi, la loro ampiezza, la divisione in riquadri, l ordine d impiego delle fosse e le misure rispettive, devono essere conformi a quanto dispone il Reg. Reg. n. 6/2004 e successive modifiche ed integrazioni. 3. Compatibilmente con le esigenze di detti campi, il cimitero può ospitare pure aree ed opere riservate a sepolture ordinarie e private, individuali e familiari, ai sensi e nei limiti del Reg. Reg. n. 6/2004 e successive modifiche ed integrazioni. 4. Il Piano Regolatore Cimiteriale determina per tutte le sepolture ordinarie e private, l ubicazione, la misura delle aree, e diversi tipi di opera, le relative caratteristiche tecniche e di struttura in rapporto ai vari sistemi costruttivi (muratura, lastre di pietra, elementi prefabbricati, cemento armato, ecc.). 5. E fatto divieto apporre sulla lapide fotografie e/o scritte a ricordo di defunti non tumulati/inumati nel loculo/fossa stessi. Art Individuazione spazi ed aree cimiteriali 1. Nei cimiteri possono essere individuati, a norma del Piano Cimiteriale vigente, spazi o zone costruite da destinare a: a) campi di inumazione comune; b) campi per tumulazione ipogea per sepolture private (tombe giardino); c) tumulazioni individuali (loculi); d) campi per la costruzione di sepolture private (cappelle di famiglia); e) manufatti a sistema di tumulazione a posti plurimi (tombe di famiglia di costruzione comunale); f) loculi ossari; g) nicchie cinerarie; h) ossario e/o cinerario comune; i) giardino delle rimembranze; e comunque ogni altra sepoltura prevista e disposta in base al medesimo Piano Cimiteriale. 2. La delimitazione degli spazi e delle sepolture risulta nelle planimetrie del Piano Cimiteriale vigente. Pag. 15 di 49

16 CAPO III - INUMAZIONE E TUMULAZIONE Art Inumazione 1. Le sepolture per inumazione hanno la durata di 10 anni dal giorno della sepoltura (Art. 82 DPR 285/90). 2. I campi di inumazione saranno suddivisi in riquadri ed il loro utilizzo avviene iniziando da una estremità di ciascun riquadro e procedendo ordinatamente per file, garantendo la continuità all interno del campo. Non è consentita alcuna forma di prenotazione anticipata degli spazi. 3. Ogni cadavere destinato ad inumazione deve essere chiuso in cassa di legno ed essere sepolto in fossa separata dalle altre; soltanto la madre con il neonato, morti nell atto del parto, possono essere chiusi in una stessa cassa e sepolti in una stessa fossa. 4. Previa richiesta scritta, ai sensi dell art. 15, comma 11, del Reg. Reg. n. 6/2004 e successive modifiche ed integrazioni e previo parere favorevole dell A.S.L. di competenza, potrà essere rilasciata autorizzazione per inumazione di cadavere col solo lenzuolo di fibra naturale. Art Fossa 1. Le fosse per inumazione devono avere una profondità di 1,50 metri dal piano di superficie del cimitero; le caratteristiche delle stesse devono ottemperare alle disposizioni dell Art. 15 commi 5, 6, 7, 8, 9 del Reg. Reg. n. 6/2004, e successive modifiche ed integrazioni e, dopo che sia stato deposto il feretro, devono essere colmate in modo che la terra scavata alla superficie sia messa attorno al feretro e quella affiorata dalla profondità venga alla superficie. Art Cassa di legno 1. Per le inumazioni non è consentito l uso di casse di metallo o di altro materiale non biodegradabile. 2. Qualora si tratti di salme provenienti dall estero o da altro Comune per le quali sussiste l obbligo della duplice cassa, le inumazioni debbono essere subordinate alla realizzazione sulla cassa metallica di tagli di opportune dimensioni anche asportando temporaneamente, se necessario, il coperchio della cassa di legno. 3. Le caratteristiche delle casse in legno per le inumazioni sono quelle indicate dall articolo 18 del Reg Reg. n. 6/2004 e successive modifiche ed integrazioni. Art Deposito del feretro nella fossa 1. Per calare nella fossa un feretro si avrà la massima cura, rispetto e decenza. L operazione verrà fatta con corde o con mezzo meccanismo sicuro. Deposto il feretro nella fossa, questa verrà subito riempita come indicato nel precedente art. 29. Pag. 16 di 49

17 Art. 32 Cippo, lapidi e copritomba 1. Ogni fossa, nei campi comuni di inumazione, è contraddistinta da un cippo con targa resistente riportante le generalità del defunto, la data di nascita e di morte. 2. Lapide e copritomba dovranno essere conformi a quanto indicato nell Allegato A Schema 2. Le scritte da apporre sulle lapidi saranno limitate a nome, cognome, date di nascita e morte del defunto oltre ad una eventuale breve epigrafe conforme all Allegato A Schema In caso di incuria delle sepolture per abbandono o morte dei soggetti tenuti alla conservazione, il Comune provvede con le modalità ed i poteri di cui all art. 23 comma 3 del Reg. Reg. n. 6/2004 e successive modifiche ed integrazioni. Art. 33 Decoro florovivaistico 1. Sulla superficie delle fosse è possibile deporre fiori, corone, piantine, sempreverdi, avendo cura che non superino l altezza del cippo/lapide e che non invadano le tombe o i passaggi attigui. In caso di inadempienza, il Comune provvederà alla rimozione dei medesimi. 2. Oltre a quanto previsto negli articoli precedenti, è assolutamente vietata qualsiasi opera muraria in contrasto con quanto disposto dall Art. 15 Reg. Reg. n. 6/2004 e successive modifiche ed integrazioni. Art. 34 Tumulazione 1. Sono a tumulazione le sepolture di feretri, cassette resti mortali o urne cinerarie effettuate in loculi/ nicchie/cripte in muratura, realizzate dal Comune o dai concessionari di aree, laddove vi sia l intenzione di conservare per un periodo determinato le spoglie mortali. 2. Le sepolture private a sistema di tumulazione sono oggetto di concessione secondo le modalità di cui al titolo III del presente Regolamento. 3. A far tempo dall esecutività del presente Regolamento ogni nuova sepoltura a sistema di tumulazione deve avere dimensioni interne adeguate alla collocazione del feretro ovvero conformi al Reg. Reg. n. 6/2004 e successive modifiche ed integrazioni. Per quanto riguarda le nicchie cinerarie e cellette ossario avranno entrambe le tipologie di sepoltura in misura minima pari a m. 0,40 di lunghezza, m. 0,40 di larghezza, m. 0,70 di profondità disposte di fascia o di punta; tale soluzione per agevolare l interscambio tra le due tipologie e consentire la massima flessibilità d uso. 4. Per quanto attiene alle modalità di tumulazione ed alle caratteristiche costruttive si applicano le norme di cui all Allegato 2 al Reg. Reg. n. 6/2004 e successive modifiche ed integrazioni. 5. L assegnazione dei loculi avviene dall alto verso il basso e da sinistra verso destra, per ogni campata fino ad esaurimento della stessa, seguendo il criterio della contiguità. Pag. 17 di 49

18 6. In deroga a quanto previsto dal precedente comma, qualora il coniuge o il/la convivente (da intendersi compagno/a di vita iscritto/a anagraficamente nello stesso nucleo familiare) o un parente di 1 grado in linea retta e, in mancanza di questi, un fratello/sorella del defunto, a causa di uno stato di invalidità riconosciuto dagli Enti competenti, si trovi in difficoltà nell avvicinamento al loculo in fase di assegnazione, l ufficio preposto potrà assegnare, se disponibile, un loculo collocato in posizione più idonea ed accessibile. 7. Non è consentita alcuna forma di prenotazione anticipata di qualsiasi tipologia di loculo. 8. Ogni loculo dovrà essere fronteggiato da una lastra conforme agli Allegati A Schema 1a - Schema 1b Art Deposito provvisorio 1. Per coloro che devono effettuare ristrutturazioni e/o ripristino di tombe private, è possibile tumulare provvisoriamente il feretro in un loculo, previo pagamento del canone stabilito in tariffa. 2. Il canone è stabilito in tariffa trimestrale a partire dal primo giorno della tumulazione provvisoria. Le frazioni di trimestre sono computate come trimestre intero. 3. Il richiedente è esonerato dal porre la lapide, ma obbligato ad apporre una targa identificativa recante le generalità del defunto e i dati anagrafici, nonchè la dicitura LOCULO PROVVISORIO. 4. La durata di deposito provvisorio è limitata al periodo previsto per l ultimazione dei lavori e comunque fissata dal Responsabile del Servizio di Polizia Mortuaria per un periodo inferiore ai dodici mesi, con possibilità di rinnovo eccezionale per un totale di ventiquattro mesi. 5. Scaduto il termine del deposito provvisorio senza che i familiari del defunto abbiano provveduto alla traslazione del feretro, l Ufficio preposto, previa diffida, disporrà per l inumazione del cadavere in campo comune, nel rispetto del DPR 285/90 Artt. 75 ed 86 comma E consentita, con modalità analoghe, la tumulazione provvisoria di cassette ossario ed urne cinerarie. Pag. 18 di 49

19 CAPO IV ESUMAZIONI, ESTUMULAZIONI, TRASLAZIONI Art Esumazioni ordinarie 1. Nei cimiteri il turno ordinario di inumazioni è pari a 10 anni (Art. 82 del DPR 285/90). 2. Sono esumazioni ordinarie quelle eseguite allo scadere della concessione. 3. Le esumazioni ordinarie sono regolate con apposita ordinanza ed idonea pubblicizzazione. Possono essere svolte in qualunque periodo dell anno, come previsto dall Art. 82 comma 4 del DPR 285/90, ma preferibilmente dal mese di febbraio a quello di novembre (escludendo luglio e agosto). 4. Le ossa che si rinvengono in occasione delle esumazioni ordinarie devono essere raccolte e depositate nell'ossario comune. Gli aventi diritto potranno dichiarare preventivamente la richiesta di sepoltura in apposito spazio individuato nell area cimiteriale, previa stipula di nuova concessione. In questo caso le ossa devono essere raccolte nelle cassettine di zinco come prescritto dall'art. 36 del DPR 285/ Qualora il cadavere esumato non presenti una completa mineralizzazione, il resto mortale potrà: a) essere trasferito in altra fossa dedicata nel campo destinato a indecomposti, previa deposizione dei resti mortali in contenitori di materiale biodegradabile, applicando le procedure e le modalità indicate all Art. 82 comma 3 del DPR 285/90 e all art. 3 del DPR 15 luglio 2003, n Sarà il personale addetto alla esumazione a stabilire se un cadavere ha raggiunto il giusto grado di mineralizzazione; b) essere cremato previa richiesta/autorizzazione degli aventi diritto. 6. Le lapidi, i cippi, ecc. devono essere ritirati dal personale addetto al cimitero. Essi rimarranno di proprietà del Comune che potrà valersene solo nelle costruzioni o restauri del cimitero medesimo. 7. La fotografia posta sulla lapide, a richiesta dei parenti, dovrà essere riconsegnata. 8. È assolutamente vietato a chiunque non appartenga all Autorità o al personale addetto o assistente all operazione, stabilito per legge, presenziare alle esumazioni, salvo che ai parenti od aventi diritto autorizzati. Art Esumazioni straordinarie 1. Le esumazioni straordinarie sono previste nei seguenti casi: a) su richiesta dei familiari interessati, prima della scadenza del termine ordinario, previa autorizzazione dell Ufficio preposto, per traslazione della salma o per cremazione, a seguito di versamento dell importo previsto in tariffa; b) su ordine dell Autorità Giudiziaria; c) per motivi d urgenza o di pubblica autorità. 2. Le esumazioni straordinarie possono essere effettuate solo nei periodi stabiliti dall art. 84 del D.P.R. 10 settembre 1990, n Pag. 19 di 49

20 3. Quando è accertato che si tratta di salma di persona deceduta per malattia infettiva diffusiva/radioattiva, l esumazione straordinaria è eseguita a condizione che siano trascorsi almeno due anni dalla morte e che il Servizio di Igiene Pubblica dell A.S.L. dichiari che non sussista alcun pregiudizio per la pubblica salute. 4. Le esumazioni straordinarie per ordine dell Autorità Giudiziaria sono eseguite alla presenza del Dirigente del Servizio di Igiene Pubblica dell Azienda Sanitaria Locale o di personale tecnico da lui delegato nonché del personale gestore del Cimitero. 5. La fotografia posta sulla lapide, a richiesta dei parenti, dovrà essere riconsegnata. 6. È assolutamente vietato a chiunque non appartenga all Autorità od al personale addetto od assistente all operazione, stabilito per legge, presenziare alle esumazioni straordinarie, salvo che ai parenti od aventi diritto autorizzati. Art. 38 Estumulazioni ordinarie 1. Sono estumulazioni ordinarie quelle eseguite allo scadere della concessione. 2. Le estumulazioni ordinarie sono regolamentate con apposita ordinanza ed idonea pubblicizzazione. A tutte le estumulazioni viene comunque applicato quanto previsto dall art. 3 del D.P.R. 11 luglio 2003, n. 254, oltre a quanto previsto dal DPR 285/ I feretri sono estumulati a cura degli operatori cimiteriali secondo la programmazione del servizio cimiteriale. Entro il 15 ottobre di ogni anno l Ufficio preposto cura la stesura dello scadenziario delle concessioni dell anno successivo. 4. I resti mortali individuati secondo quanto previsto nel presente Regolamento sono deposti individualmente in cassette di zinco da destinare a cellette ossario, a loculi dati precedentemente in concessione per motivi di ricongiungimento familiare, o a tombe di famiglia in concessione, previa domanda degli aventi diritto e corresponsione della tariffa prevista. A cura e spese degli interessati il feretro potrà essere avviato a cremazione, previo assenso degli aventi diritto. 5. Se allo scadere di concessioni a tempo determinato non sussiste domanda di collocazione di resti mortali e non è stato provveduto al versamento della tariffa, questi saranno collocati in ossario comune. Qualora il cadavere estumulato non sia in condizioni di completa mineralizzazione, lo stesso verrà avviato per l inumazione in campo comune, previa apertura della cassa di zinco e nel rispetto del DPR 285/90 Art La fotografia posta sulla lapide, a richiesta dei parenti, dovrà essere riconsegnata. 7. È assolutamente vietato a chiunque non appartenga all Autorità od al personale addetto od assistente all operazione, stabilito per legge, presenziare alle esumazioni straordinarie, salvo che ai parenti od aventi diritto autorizzati. Pag. 20 di 49

21 Art. 39 Estumulazioni straordinarie 1. Le estumulazioni straordinarie sono previste nei seguenti casi: a) su richiesta dei familiari interessati, prima della scadenza della concessione, previa autorizzazione dell Ufficio preposto, per traslazione della salma o per cremazione, a seguito di versamento dell importo previsto in tariffa; b) su ordine dell Autorità giudiziaria; c) per motivi d urgenza o di pubblica autorità. 2. Le estumulazioni straordinarie per ordine dell Autorità Giudiziaria sono eseguite alla presenza del Dirigente del Servizio di Igiene Pubblica dell Azienda Sanitaria Locale o di personale tecnico da lui delegato nonché del personale gestore del Cimitero. 3. La fotografia posta sulla lapide, a richiesta dei parenti, dovrà essere riconsegnata. 4. È assolutamente vietato a chiunque non appartenga all Autorità od al personale addetto od assistente all operazione, stabilito per legge, presenziare alle esumazioni straordinarie, salvo che ai parenti od aventi diritto autorizzati. Art Avvisi di scadenza per esumazioni/estumulazioni ordinarie 1. Le operazioni cimiteriali sono autorizzate e registrate, avvalendosi anche di sistemi informatici, dall Ufficio Polizia Mortuaria del Comune. 2. Annualmente sarà cura dell Ufficio Comunale redigere elenchi distinti per cimitero, con l indicazione delle salme oggetto di esumazione/estumulazione ordinaria. 3. L inizio delle operazioni di esumazione/estumulazione ordinaria è reso noto mediante pubblicazione di avviso all albo pretorio comunale, affissione nelle bacheche poste all ingresso di ciascun cimitero e con avviso sulle lapidi interessate, con congruo anticipo. Art Esumazioni ed estumulazioni gratuite e a pagamento 1. Le esumazioni e le estumulazioni ordinarie sono eseguite gratuitamente, con oneri a carico del Comune. 2. Le esumazioni e le estumulazioni straordinarie sono sottoposte al pagamento delle relative tariffe approvate con Delibera di Giunta Comunale. Per quelle richieste dall autorità giudiziaria, si applica l art.106 del R.D. 23 dicembre 1865, n e successive modificazioni ed integrazioni. Pag. 21 di 49

22 Art. 42 Traslazione feretri all interno dei Cimiteri Comunali. 1. E consentita, nei tempi e nei modi previsti dalla normativa vigente e dal presente Regolamento, la traslazione del feretro, all interno del medesimo Cimitero o fra i tre Cimiteri posti sul territorio comunale, previa rinuncia scritta della concessione in corso e senza diritto al rimborso dell eventuale periodo di concessione non usufruito, esclusivamente nei seguenti casi: a) all atto del decesso di uno dei ricongiungendi, presentando debita istanza, al fine di avvicinare fra loro familiari e precisamente coniugi (o conviventi risultanti dall Anagrafe Comunale), genitori/figli, fratelli/sorelle; b) traslazione di feretro/resti mortali/urna cineraria al fine di riunire due o più defunti, a condizione che dall operazione ne derivi almeno un loculo nella disponibilità dell Amministrazione. 2. Nell ambito delle operazioni di traslazione di cui al punto 1., la durata complessiva della concessione dovrà rispettare quanto previsto dall art. 60 del presente Regolamento. 3. Le operazioni di cui al comma 1 sono sottoposte alle condizioni ed al pagamento delle relative tariffe, approvate con Delibera di Giunta Comunale. Art Raccolta resti mortali 1. I resti mortali raccolti nelle esumazioni e nelle estumulazioni sono depositati nell ossario comune, salvo sia richiesto il collocamento in altra sepoltura. 2. Il collocamento dei resti mortali in altra sepoltura quali cellette ossario, urne cinerarie o tombe di famiglia è da effettuarsi previa deposizione delle stesse in cassetta di zinco recante targhetta con i dati identificativi del defunto. E altresì consentita la tumulazione della cassetta nello stesso loculo con altro feretro/cassettina/urna cineraria, ai sensi e nel rispetto dell Art. 16 del Reg. Reg. 6/2004. Le operazioni descritte sono sottoposte al pagamento delle relative tariffe, approvate con Delibera di Giunta Comunale; sono inoltre a carico del concessionario la rimozione e la successiva collocazione della relativa lapide marmorea. Art Oggetti da recuperare 1. Qualora nel corso di esumazioni od estumulazioni si presuma possano rinvenirsi oggetti o ricordi personali, gli aventi diritto possono darne avviso all Ufficio Comunale al momento della richiesta dell operazione o, in ogni caso, prima che essa sia eseguita. 2. Gli oggetti richiesti e rinvenuti sono consegnati ai richiedenti unitamente al verbale di consegna, redatto in duplice copia, una consegnata al richiedente e l altra conservata agli atti dell Ufficio Comunale. Pag. 22 di 49

23 Art Recupero e smaltimento dei materiali 1. Gli ornamenti o le opere artistiche installate sulle sepolture comuni e private, al momento delle esumazioni o alla scadenza delle concessioni, se non reclamati da chi dimostri di averne titolo entro il giorno dell esumazione o della scadenza della concessione, passano in proprietà del Comune, che può impiegarli in opere di miglioramento generale dei cimiteri o altrimenti alienarli con le forme previste dalla legge. 2. Su richiesta degli aventi diritto l Ufficio Comunale può autorizzare il reimpiego di ornamenti o di opere di loro proprietà, di cui al comma 1, in favore di sepolture di parenti purché siano in buono stato di conservazione e rispondano ai requisiti prescritti per la nuova sepoltura, secondo quanto previsto dall Art. 13 del DPR 254/ Le croci, le lapidi e i copritomba rimangono a disposizione del Comune dopo l esumazione ordinaria dei campi comuni. 4. Ricordi strettamente personali che erano collocati sulla sepoltura possono essere, a richiesta, riconsegnati alla famiglia. 5. Le opere aventi valore artistico o storico sono conservate dal Comune all interno del cimitero o, all esterno, in altro luogo idoneo. 6. I resti rinvenuti degli indumenti, casse ecc. vengono smaltiti da apposita ditta, come rifiuti speciali, previa disinfezione, immessi in un contenitore a perdere ed in un secondo contenitore a chiusura ermetica con la dicitura Rifiuti urbani da esumazioni ed estumulazioni secondo i criteri espressi all Art. 12 del DPR 254/2003. Art Chiusura cimiteri 1. Nel corso delle operazioni di esumazione/estumulazione previste dal presente Capo IV, i cimiteri resteranno chiusi al pubblico fino al termine delle stesse. Pag. 23 di 49

24 CAPO V - CREMAZIONE Art Crematorio 1. Si dà atto che il Comune non dispone di impianto di cremazione e, conseguentemente, per procedere alla cremazione, gli interessati potranno avvalersi dell impianto crematorio di loro preferenza. Art Modalità per il rilascio dell autorizzazione alla cremazione 1. L autorizzazione di cui all art. 3 della legge 30/03/2001, n. 130 è rilasciata dall Ufficiale di Stato Civile a richiesta dei familiari o di loro incaricato, come previsto dalla normativa vigente. Art Urne cinerarie, affidamento e dispersione delle ceneri 1. Compiuta la cremazione, le ceneri sono diligentemente raccolte in apposita urna cineraria che viene sigillata. L urna deve essere di materiale resistente. Ciascuna urna cineraria deve contenere le ceneri di un solo defunto e portare all esterno l indicazione del nome e cognome, data di nascita e di morte del medesimo. 2. A richiesta degli interessati, l urna è collocata nel cimitero: a) in loculo o in apposita nicchia, previa stipula di concessione; b) in sepoltura privata; c) in cinerario comune; d) in loculo ipogeo, realizzabile nello spazio già adibito a inumazione, mediante la posa di specifico manufatto a tenuta stagna posto fra il feretro inumato ed il piano marmoreo del relativo copri-tomba, senza riduzione della relativa area filtrante. Il periodo di permanenza dell urna cineraria coinciderà comunque con la scadenza della concessione originaria. Gli oneri sono fissati con apposito provvedimento. 3. L affidamento dell urna cineraria ad un familiare è consentita in base all art. 14 del Reg. Reg. n. 6/2004 e successive modifiche ed integrazioni. 4. Qualora il defunto abbia disposto per la dispersione delle ceneri, questa avviene ai sensi dell art. 13 del Reg. Reg. n. 6/2004 e successive modifiche ed integrazioni. La dispersione delle ceneri in area cimiteriale avviene nel Giardino delle Rimembranze del Comune o, secondo quanto previsto all Art. 3 comma 1 lettera c) della Legge 130/2001. Pag. 24 di 49

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