L apprendimento della letto scrittura nei bambini ispanofoni

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1 Università di Genova Polo M.T. Bozzo L apprendimento della letto scrittura nei bambini ispanofoni Paola Viterbori Polo M.T. Bozzo Università di Genova

2 Bambini stranieri nella scuola italiana La presenza degli alunni stranieri nelle scuole italiane, oltre che variegata quanto all origine (gli alunni provengono, infatti, da circa 200 Paesi differenti) è sempre più numerosa. Nell anno scolastico 2012/2013 il numero degli alunni con cittadinanza non italiana è pari a unità, ovvero unità in più rispetto all anno scolastico precedente. In particolare, aumentano i bambini stranieri di seconda generazione (nati in Italia). Per l anno scolastico 2012/2013, l incremento complessivo della presenza degli alunni stranieri è del 4% ed è dovuto essenzialmente agli alunni con cittadinanza non italiana nati in Italia che rappresentano ben il 47% degli alunni stranieri totali.

3 Alunni stranieri e scuole in Liguria

4 Alunni stranieri e scuole a Genova

5 Bambini stranieri e regolarità del percorso scolastico

6 Bambini stranieri nella scuola italiana Il successo scolastico degli studenti stranieri in Italia, confrontato con quello degli italiani monolingui, risulta costantemente inferiore con un tasso di promozione in progressiva diminuzione con l avanzare della scolarità. La rilevazione internazionale Pisa Ocse 2009 evidenzia, nell ambito delle competenze in lettura, una elevata distanza tra studenti immigrati e nativi, più marcata in Italia rispetto ad altri paesi con simile pressione migratoria. La stessa indagine rileva lo scarto tra prima e seconda generazione di alunni di origine immigrata, con avvicina mento progressivo dei figli di immigrati nati in Italia ai livelli di rendimento scolastico degli italiani Miur, Gli alunni stranieri nel contesto scolastico italiano,

7 Bilinguismo: risorsa o svantaggio? Effetti sullo sviluppo cognitivo, in particolare per la capacità di gestire l interferenza fra più stimoli, la flessibilità cognitiva, la capacità di inibire informazioni irrilevanti (funzioni esecutive) Queste capacità sono prerequisiti importanti per gli apprendimenti scolastici e influenzano positivamente gli esiti scolastici, in particolare nell ambito della matematica. Bialystok, 2001, Bialystok, 2011, Carlson & Meltzoff, 2008, Kovacs, 2009

8 Bilinguismo: risorsa o svantaggio? Effetti sullo sviluppo linguistico Conoscenze metalinguistiche: capacità di differenziare la parola dal suo referente; consapevolezza che l associazione tra parola e significato è convenzionale e può essere modificata. Yelland, Pollard, Mercuri, 1993; Bialystock et al., 2000 Competenza pragmatica e sociolinguistica: particolare sensibilità ai bisogni dell interlocutore; precoce capacità di adattare la scelta del codice linguistico alla lingua dell interlocutore, negli scambi comunicativi ; capacità di valutare l adeguatezza o l ambiguità del messaggio. Genesee, Nicoladis e Paradis, 1995; Lanza, 1992; Sinn, 1991

9 Quando il bilinguismo diventa uno svantaggio? Bilinguismo sottrattivo situazione linguistica di un bambino la cui prima lingua non è socialmente valorizzata e che si trova a dover acquisire una L2, nei servizi educativi o a scuola, che diventa la sola lingua valorizzata: in questo caso, il processo di acquisizione avviene generalmente a scapito della lingua materna.

10 Bilinguismo e alfabetizzazione Le differenze e le difficoltà manifestate nel processo di alfabetizzazione dei bambini bilingui non sono da imputare inevitabilmente a segni di sviluppo atipico o di disturbo, poiché la maggior parte di esse sono manifestazioni dello sviluppo tipico per bambini che apprendono due lingue (Genese, 1995). Bilingui con buone competenze linguistiche nella L1 manifestano un migliore sviluppo della lettura nella L2 rispetto a bilingui con scarsa competenza in L1 (Lindholm-Leary, Borsato, 2006). In alcune condizioni le competenze metafonologiche acquisite nella L1 si generalizzano alla L2 (Bruck, Genesee, 1995), ad esempio la consapevolezza fonologica nella L1 valutata al termine della scuola dell infanzia predice le stesse abilità nella L2 in prima (Cisero, Royer, 1995).

11 Prestazione in lettura Non ci sono differenze nella velocità in lettura (3,2 sill/sec per i bambini di lingua spagnola vs. 3,4 sill/sec per i bambini italiani)

12 Prestazione in scrittura

13 Errori in lettura e scrittura

14 Errori in scrittura Errori fonologici: non è rispettato il rapporto tra fonema e grafema Sostituzioni di grafemi fonologicamente simili Omissioni/aggiunte Errori non fonologici: coinvolgono la rappresentazione ortografica (visiva) della parola, senza compromissione del rapporto tra fonema e grafema Scambio di grafema omofono Altri errori: Doppie

15 Alcuni errori tipici Il ricorso alla L1 durante il processo di apprendimento della lettoscrittura in una L2 è una strategia cognitiva frequente e, in una certa misura, inevitabile. Le conoscenze linguistiche pregresse sono utilizzate come un filtro attraverso cui le strutture della L2 vengono percepite e apprese (Chini, 2005). Alcuni esempi: omissione di doppie o raddoppiamenti errati; mancata elisione (al improviso), s impura che in spagnolo è sempre preceduta dalla e (estavo imaginando); utilizzo di parole omofone, non omografe (que mi piace); non differenziazione fra v/b, che/que, cia/cha, ga/gha (es. bibevano per bevevano, visonti per bisonti, abicinavano per avvicinavano )

16 Bambini stranieri a scuola: quali problemi? I bambini stranieri spesso non raggiungono gli stessi livelli di competenza rispetto ai coetanei italiani. Sono a maggior rischio di non essere regolari con la frequenza e di abbandonare gli studi. Inoltre i tempi necessari per acquisire adeguate competenze linguistiche nella L2 sono più lunghi rispetto a quanto si pensava in passato: circa 2-3 anni per le abilità conversazionali (Paradis, 2006) 5-7 anni per il linguaggio accademico (Cummins, 1981; Thomas & Collier, 2002; Lindholm-Leary & Borsato, 2006)

17 Quali strategie didattiche conoscere in modo approfondito la situazione linguistica degli alunni stranieri; individuare i bisogni linguistici nella L2, ma anche rilevare e riconoscere le competenze, orali e scritte, nella lingua d origine; riconoscere che la conoscenza della L1 è un arricchimento e non un ostacolo all apprendimento della L2; sostenere e rassicurare i genitori nell uso della lingua materna con i loro figli; valorizzare le lingue d origine in classe, attraverso momenti di narrazione, testi e libri bilingui, laboratori di scrittura in L1; aiutare gli studenti a mantenere e a sviluppare le loro competenze scritte nelle lingue d origine (segnalazione di testi plurilingui, corsi in orario extrascolastico, progetti sperimentali di insegnamento della L1 nelle scuole); proporre nella prima fase di inserimento degli alunni stranieri anche testi e letture in L1 o bilingui, per sostenere il transfer delle competenze acquisite.

18 Ringrazio il gruppo di lavoro con cui collaboro Rosana Ariolfo (responsabile del progetto) Alice Camussa Giorgia Camposaragna Cristina Coviello Carlotta Rivella Ana Hidi Martina Mangieri Per contattarmi

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