Dott. Geol. Upremio De Luca - Ing. Davide Bianchi. Convegno sul tema: La gestione sostenibile dei materiali da scavo: casi di studio - III sessione
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1 La gestione dei materiali da scavo nei cantieri dell Autostrada A3 Salerno- Reggio Calabria. Gli esempi del Macrolotto 3 parte 1 e del Macrolotto 3 parte 2, dalla gestione ex art. 185 del Testo Unico Ambientale a quanto previsto dal D.M. 161/2012 Dott. Geol. Upremio De Luca - Ing. Davide Bianchi Convegno sul tema: La gestione sostenibile dei materiali da scavo: casi di studio - III sessione Ferrara, 25 Settembre 2015
2 La realizzazione della nuova Autostrada A3 SA-RC interessa un percorso totale di circa 443 km, attraversante 3 regioni (Campania, Basilicata e Calabria), contraddistinto da innumerevoli criticità operative, che possono indicativamente riassumersi in: o o o o problematiche di tipo geologico, derivanti dall'alta variabilità dei litotipi attraversati, talvolta contenenti anche amianto naturale; problematiche di tipo orografico e territoriale, che scaturiscono dalla specifica collocazione dell'infrastruttura in contesti diversissimi, che dalle zone costiere arrivano ad attraversare e valicare i maggiori rilievi dell'appennino meridionale (Pollino, Serre Calabre); criticità ambientali, atteso che la produzione di terreni e materiali derivanti da scavi e movimenti di terra comporta problematiche di gestione, aggravate dalla scarsa disponibilità di territorio per la sistemazione definitiva; problematiche di tipo sociale, derivanti dalla purtroppo non favorevole accoglienza da parte della popolazione dei lavori per la realizzazione delle grandi opere, ritenute responsabili di disagio anziché simbolo di collegamento ed unificazione.
3 Nonostante tutto, le opere vengono realizzate e, dunque, è fondamentale gestire, già dalle prime fasi progettuali, la produzione ed il riutilizzo dei materiali prodotti dagli scavi. Come in altri contesti, per i quali l'evoluzione normativa ha comportato elevata variabilità delle decisioni di carattere progettuale e realizzativo durante l iter delle attività, anche la costruzione della nuova Autostrada SA-RC ha dovuto adeguarsi all'evoluzione della normativa di gestione delle TRS.
4 DELL AUTOSTRADA SA/RC Il primo intervento, denominato "Autostrada A/3 Salerno-Reggio Calabria. Lavori di ammodernamento ed adeguamento al tipo 1/A delle norme CNR/80, dal Km al Km Macrolotto 3 Parte 1^", è stato avviato poco prima dell'entrata in vigore del DM 161 e, pertanto, è stato progettualmente inquadrato e condotto in ottemperanza ai dettami dell'art. 186 del D.Lgs 152/2006. Il secondo, denominato "Autostrada A3 Salerno - Reggio Calabria. Lavori di ammodernamento ed adeguamento al tipo 1/a delle norme CNR/80 dal km al km Macrolotto 3 parte 2^", è il primo intervento per il quale è stato presentato, già in fase di progettazione, un Piano di Utilizzo ai sensi dell'art. 5 del DM 161/12.
5 localizzazione dei cantieri
6 PIANO DI GESTIONE DEI MATERIALI DA SCAVO DEL MACROLOTTO 3.1 (ex ART. 186 DEL T.U.) I criteri chiave scelti per la definizione delle operazioni di gestione dei flussi di TRS, sono stati rivolti soprattutto alla definizione dei seguenti aspetti: Tracciabilità dei flussi di materia, ossia il controllo di tutte le operazioni di mobilitazione dal sito di produzione a quelli di deposito temporaneo, di stoccaggio e di allocazione finale/conferimento. Accertamenti sulle caratteristiche fisico chimiche del materiale, in ottemperanza alle disposizioni previste dal D.lgs 152/2006 in materia di gestione dei rifiuti e bonifica ambientale, in modo da definire le terre e rocce che possono essere definite quale sottoprodotto ai sensi del citato decreto legislativo, qualora esenti da pregiudizi e/o contaminazioni, e quelle che devono essere assimilate al regime giuridico dei rifiuti. A tale scopo è stato predisposto uno specifico set progettuale, caratterizzato dai seguenti contenuti: Una relazione generale (PIANO) di gestione delle terre e rocce da scavo contenente anche gli inquadramenti territoriali, geologici ed ambientali; Definizione dei riutilizzi possibili secondo Il Capitolato d appalto comprensiva di analisi di compatibilità; L'individuazione dei parametri per la qualifica ambientale del materiale in funzione dell utilizzo, specie in considerazione dei materiali provenienti da siti inquinati o potenzialmente inquinati; L'integrazione del monitoraggio con Il Piano di Monitoraggio Ambientale previsto in progetto; La definizione di un Modello concettuale e Piano delle indagini; La definizione delle modalità operative, indicando i contenuti per l Istruzione Operativa di Gestione delle terre e rocce provenienti dagli scavi.
7 PIANO DI UTILIZZO TERRE MACROLOTTO 3.2 (ex DM 161/2012) Il Piano di Utilizzo è stato redatto in ottemperanza al Decreto 10 agosto 2012 n.161 "Regolamento recante la disciplina dell utilizzazione delle terre e rocce da scavo. La struttura del PdU ripercorre tutti gli ambiti e le modalità prevista dal citato regolamento e nello specifico secondo quanto previsto dall allegato 5 al Decreto. La logica che ha guidato i progettisti del piano è quella di ricostruire progressivamente tutti gli aspetti che, a varia scala e con diverse modalità operative sono coinvolti durante la conduzione delle attività di gestione dei materiali da scavo previste in progetto. La struttura del PUT ripercorre quindi la seguente evoluzione logica: Descrizione dell opera infrastrutturale da realizzare le cui lavorazioni genereranno i materiali da scavo da gestire; Scavo da gestire; Focus sulle caratteristiche dello specifico intervento costruttivo per il quale si redige lo stralcio operativo al PdU; Inquadramento territoriale ed urbanistico; Modelli locali di riferimento (geologia, idrogeologia); Attività di caratterizzazione dei materiali da scavo: Risultati e ricostruzione del modello ambientale; Siti di produzione, di deposito temporaneo, siti di destinazione; Piano di gestione dei materiali e gestione dei dati. Durata di validità del Piano, in accordo ai disposti del DM 161/2012, decorso il quale il PdU cessa di produrre i suoi effetti.
8 RAFFRONTO TRA I DUE CASI STUDIO I due casi oggetto del presente confronto sono caratterizzati dall'appartenere alla medesima tipologia di intervento, quella dei grandi cantieri stradali. Sono anche simili per tipologia esecutiva e molto vicini sia per inquadramento territoriale che geologico ed ambientale. Nonostante la marcata somiglianza dei due progetti, almeno dal punto di vista macroscopico, è tuttavia evidente che l'impostazione data dai progettisti (e visibile dagli estratti dei bilanci riportati) ha considerato, nel caso del Macrolotto 3.1, un deposito definitivo piuttosto ingente, con l'individuazione di siti di deponia che, per via della particolare conformazione depressa di parte dell'area attraversata, ha consentito di riqualificare dette aree mediante rimodellamento superficiale per riempimento. Non sono state perseguite, dunque, le strade del riutilizzo per la produzione di conglomerati occorrenti per la costruzione delle opere d'arte. Totalmente opposto il caso del Macrolotto 3.2, almeno dal punto di vista dei riutilizzi. In quest'opera, forse anche grazie alla migliore definizione dei parametri di valutazione di fattibilità dei riutilizzi possibili introdotta dal DM 161/12, stante anche un inquadramento geologico favorevole (roccia calcarea prevalente), la quota di riutilizzo interno del materiale in interventi di costruzione è stata massimizzata fino quasi ad annullare la quota parte eccedente da conferire a discarica (o, se vogliamo, per la quale non si configurano ipotesi di riutilizzo). Ad un analisi attenta appare, peraltro, che una consistente volumetria verrà impiegata per la rinaturalizzazione delle porzioni di tracciato da dismettere. E però altrettanto chiaro che risulta importante la quota di marino delle gallerie impiegata per il confezionamento dei conglomerati cementizi e bituminosi.
9 RAFFRONTO TRA I DUE CASI STUDIO Chiarito, dunque, il quadro relativo ai due distinti interventi, ciascuno con le proprie peculiarità progettuali nonostante entrambi con contesti geologici e territoriali molto simili e, comunque, sicuramente paragonabili, è da rilevare che l'impostazione progettuale, chiaramente definita per il MCL 3.2 secondo i contenuti di uno specifico regolamento, era già stata adottata anche per il MCL 3.1. L'importante punto di assonanza tra i due schemi progettuali, al di là delle scelte specifiche di gestione, risiede infatti nella volontà della stazione appaltante ANAS di impostare, già nella fase progettuale, una gestione dinamica. La dinamicità infatti è la caratteristica innovativa del documento predisposto per il macrolotto 3.1 il quale, pur partendo dagli schemi allora universalmente accettati indicati dalla norma UNI e ribaditi nel documento "Dgr24_Linee guida per la gestione delle terre e rocce da scavo" (emesso dalla Regione Piemonte e spesso preso a riferimento per la redazione di piani di gestione TRS), ha indicato che, in presenza di un analisi ambientale preliminare dettagliata e di un piano delle indagini preliminari ragionato, si poteva pensare di modificare la frequenza e le modalità di campionamento in corso d'opera. La fattibilità di tale evoluzione è stata valutata proprio in considerazione della ratio legislativa, che inquadra la gestione dei sottoprodotti in stretta correlazione alla gestione dei rifiuti. Il richiamo al modello concettuale delle indagini di tipo "ragionato" non è casuale e considera l'iter dei procedimenti di bonifica, nei quali, ai fini di una analisi attenta e completa, è necessario valutare non solo la fonte e l'estensione della contaminazione (reale o presunta) bensì anche gli elementi di rischio effettivamente presenti per il ripristino della situazione conforme preesistente. Questo "nuovo approccio" è stato ritenuto valido anche dall'autorità competente, il Ministero dell'ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare il quale ha positivamente valutato l'impostazione di gestione proposta.
10 Dispositivo di approvazione piano di gestione TRS Macrolotto 3.1 Determina Prot. DVA del 06/07/2011 Dispositivo di approvazione Piano di Utilizzo TRS Macrolotto 3.2 Determina Prot. DVA del 14/07/2014
11 GRAZIE PER L ATTENZIONE
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