Signor Presidente del Consiglio, Signore Consigliere e Signori Consiglieri, abbiamo cominciato il 2009 parlando di crisi e lo facciamo anche nel

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1 Signor Presidente del Consiglio, Signore Consigliere e Signori Consiglieri, abbiamo cominciato il 2009 parlando di crisi e lo facciamo anche nel Oggi lo facciamo con la consapevolezza che il peggio forse è passato ma che la ripresa sarà lenta. Questo significa ancora disoccupazione per lungo tempo e significa che le ragioni della crisi non sono state aggredite ne risolte, e forse nemmeno comprese. Non è una questione di ottimisti o pessimisti ma di dati reali: la Commissione europea ha previsto che l Italia ritornerà ai livelli del PIL 2007 appena nel 2015, con un consistente aumento del debito pubblico fino al 118%, e il tutto con un aumento della disuguaglianza nella distribuzione del reddito a sfavore dei redditi delle famiglie dei lavoratori italiani soprattutto precari e del terziario qualcosista. Come dire: ripresa lenta e pagano sempre gli stessi, i più deboli e i meno garantiti. Il Censis riconosce che è la prima volta nella storia dell Italia moderna che assistiamo ad una dura ristrutturazione del settore terziario. Ed è nel pulviscolo di piccole e piccolissime imprese operanti nel commercio, nel turismo, nell artigianato di servizio già si conta un rilevante numero di «vittime». Nella nostra Provincia si aggiunge a ciò la crisi di importanti industrie, Ineos, Carraro, Eaton per citarne alcune e difficoltà di ordini per altre, come Fincantieri, Ansaldo, Fantuzzi Reggiane, Italsvenska. Un serio allarme emerge dal settore agricoltura, che va affrontato in un ottica di sistema territorio. La struttura regge, ma che fatica! Ogni azienda una trincea. Ciò nonostante la disoccupazione isontina si mantiene sempre al di sotto della media nazionale, e almeno in questa fase la ritrovata centralità geografica agevola insediamenti commerciali ed industriali, al punto tale che serve espandere le zone produttive e industriali. Lo avevamo detto tempo fa, noi diamo due mani all economia, con una difendiamo l esistente e con l altra costruiamo nuove occasioni. Per ritornare a crescere Il dramma è che questo bagno di sangue rischia di diventare improduttivo. Avevamo detto, erano in tanti a dirlo, che nulla sarebbe stato più come prima, ma tutti oggi si interrogano su quando finirà e pochi su cosa fare affinché la crisi non risucceda di nuovo. Infatti l economia di carta che si è mangiata l economia vera, e poi ha finito per mangiare se stessa, continua a riprodurre i suoi virus con la speranza che tutto cambi affinché nulla cambi. Qualcuno ha detto che siamo una società testardamente replicante, la realtà è che la maggioranza delle famiglie è patrimonializzata e la casa non si tocca.. Purtroppo non sarà così che ritorneremo a crescere. Non basta quella che il Censis chiama la stressata resistenza delle famiglie italiane. Basta vedere il grande movimento sullo scenario internazionale: i G8 non esistono più o perlomeno non servono più. I G20 sono legati mani e piedi all asse USA-Cina. È altresì evidente ormai a tutti che il modello di sviluppo debba essere ripensato e non solo in chiave ecologica, ma anche sociale e democratica. I

2 Per ritornare a crescere bisogna fare una cosa sola: cambiare. Ed è sempre il tempo di cambiare insieme. Sfruttare al meglio i nostri vantaggi aiuta ma non è sufficiente. Non possiamo confondere azioni tampone con una strategia a lungo periodo, finiremmo per avere un brusco risveglio. Ricordiamoli comunque questi nostri 5 piccoli ma significativi vantaggi, che sono stati al centro della Conferenza Economica e della linea che con successo sta portando avanti il nuovo Patto per lo sviluppo: 1. Il porto più al nord del Mediterraneo, e quindi quello più vicino al centro Europa 2. La prima pianura provenendo da est, assieme alla valle del Vipacco e alla bassa pianura friulana, luogo naturale di insediamenti produttivi e di commerci 3. La soglia di Gorizia, ovvero l unico valico di pianura delle Alpi, dove far passare infrastrutture viarie senza danni ambientali 4. Tra le prime Province italiane per sicurezza criminale, e quindi luogo tranquillo per investimenti sicuri 5. La Provincia dell integrazione che ha imparato dalla storia del confine mobile a far convivere razze e culture diverse. Chi più integra, più cresce Sono utili ma non sufficienti perché tutti oggi nel mondo occidentale investono in infrastrutture e lavori pubblici, un po per sostenere in modo keynesiano l economia e un po perché si preparano a essere competitivi e attrarre capitali. Non farlo è un suicidio, ma farlo da solo non basta. In un economia di carta le infrastrutture non servono. In un economia drogata dalla finanza, la concretezza diventa un optional. In un economia rigida e chiusa, i capitali non vengono. Dopo la crisi del 29 molti Stati attuarono politiche incentrate sul nazionalismo come collante identitario e su forme di autarchia più o meno marcate: oggi si diventa poveri solo a pensarlo. Che piaccia o non piaccia non esiste altra strada ad una società aperta, dove lo sviluppo sia condiviso dalla popolazione e dove l apertura ai diritti individuali e la flessibilità del sistema a tutti livelli riescano a convivere con il bisogno atavico di identità. È assodato che chi terrà assieme sviluppo e identità nel nuovo scenario globale vincerà la sfida della crescita. La chiamano comunità aperta. Ricordiamoci che crescere non vuol dire perseguire il più ma perseguire il meglio. Cambiare significa quindi impostare un nuovo modello di welfare incardinato sulla persona e i suoi diritti e non sull appartenenza sociale o etnica, ridurre il divario tra persone ricche e persone povere, aumentare la mobilità sociale, premiare il merito, distruggere le corporazioni, coniugare flessibilità e garanzie. Cambiare significa estendere ed investire sulla green economy per rendere sostenibile e reale il modello di crescita. Investire sull innovazione, la ricerca applicata, il sapere, l università, la conoscenza, la competenza. E non certo la via del nucleare. Cambiare significa costruire istanze democratiche sostanziali e non più solo formali, combattere la privatizzazione della democrazia, il predominio delle oligarchie e dei clan. Attuare veramente il federalismo. Sociale, innovazione, democrazia: le tre sfide della globalizzazione. II

3 In poche parole, il cambiamento che serve per ritornare a crescere ha bisogno di ridare sovranità al popolo e alle sue istituzioni, perseguendo il bene collettivo e non la ricchezza di pochi. Una società libera e aperta che ritrovi il senso di un cammino comune per sé e per le generazioni future. Una società che investa sul sapere e sappia dare fiducia alle idee nuove. Senza un sistema scolastico di eccellenza non ci sono idee nuove. Senza idee nuove non c è ripresa e non c è futuro. Tanti si riempiono la bocca oggi parlando di riformismo; ebbene, essere riformisti significa avere idee nuove per il bene comune. Oggi neppure i pasdaran di Wall Street pensano più che il mercato si possa autoregolamentare ed è diventato luogo comune affermare che Bretton Woods va rivista. Il problema è che le istituzioni democratiche mondiali sembrano troppo deboli e divise per metterci mano. L Europa in particolare dovrebbe essere Stati uniti d Europa da più di un decennio per pensare di svolgere un ruolo da protagonista e non come oggi che non è né carne né pesce. Il passo è troppo lento per un continente che ha il pericolo nazionalista e xenofobo dietro ogni angolo. È pur vero che razzismo e nazionalismo significano morte e miseria, ma non sottovalutiamo il fatto che in tutto il mondo ci si interroga su come i cambiamenti globali incidano sulla tenuta delle democrazie e sul contenimento delle disuguaglianze. Il rischio che il mondo esca da questa crisi con più fanatismo e senza il bagaglio di valori democratici e liberali affermati nel secondo dopoguerra è più che reale. Non è un caso se la parola più usata dagli economisti di tutto il mondo in questo inizio di terzo millennio è disuguaglianza. Tutto ciò deve farci riflettere, anche perché nessuno può chiamarsi fuori. La globalizzazione, i processi qui illustrati, la crisi, non sono una cosa a parte di noi, come ben sanno le famiglie isontine, ma parte del nostro presente e del nostro quotidiano. Le mancate scelte in economia, il basso tasso di innovazione, il welfare per pochi, il predominio delle oligarchie significano bollette più care, lavoro che non si trova, lavoro che si perde, minor potere di acquisto, vita più grama, insicurezza del domani, abusi e umiliazioni. Su sociale, innovazione e democrazia siamo tutti chiamati a fare la nostra parte. Come è possibile che in Italia ci siano persone che guadagnano milioni di euro all anno e milioni di famiglie che a malapena arrivano a 1000 euro al mese? Non è populismo farsi questa domanda. Paul Krugman, premio Nobel economia 2008, afferma che possiamo accettare qualche individuo immensamente più ricco della media ma non un numero rilevante di questi più ricchi della media, perché altrimenti significa che la disuguaglianza sta aumentando e si comprime la base del sogno democratico e liberale, ovvero la middle class, la classe media, la famiglia media, in tutte le sue accezioni di famiglia. Solo una famiglia media estesa e solida garantisce un modello di sviluppo che ricominci a crescere. Gli eccessi, in economia come nella vita, procurano solo danni. Chi governa deve prendere come riferimento gli interessi della famiglia media ancorché patrimonializzata e non quelli degli immensamente ricchi. È una vergogna che in Italia non esista un tetto per i manager, pubblici e privati. Negli USA sono stufi di averlo. In Giappone lo spirito di servizio è talmente forte che i manager pubblici e privati a malapena hanno un reddito superiore ai dipendenti. III

4 Sarà pur vero che siamo una società fortemente individualista, ma dobbiamo renderci conto che non abbiamo le risorse per reggere questi privilegi. Tutto a tutti sarà anche uno slogan elettorale di successo, ma i numeri ci parlano di un Italia dove a tutti sono stati dati solo gli avanzi. In realtà siamo un Paese non fondato sul lavoro ma sulla comunicazione, e non ne traiamo le conseguenze, ad incominciare da un sistema di regole che permettano la reale libertà di stampa e non l opinionismo corrosivo che esiste oggi. Scrive il Censis nel rapporto Viviamo in un mare tumultuoso di opinioni. Tuttavia, le componenti sociopolitiche, partitiche o giornalistiche, anche quando non cedono al degradarsi verso il gossip, restano prigioniere nell esasperazione di un diffuso antagonismo (talvolta a forte tasso di personalizzazione) che non permette loro di uscire dal recinto dell opinionismo. Nell «antagonismo vissuto colpo su colpo», i soggetti politici perdono il ruolo di ricerca, sintesi interpretativa e proposta che solo può legittimarne la leadership. La corrosione esercitata dal primato dell opinione ha comportato un grande deficit di interpretazione sistemica, di capacità e volontà di definire una direzione di marcia su cui orientare gli interessi in gioco. Questa volta però non c è alcun povero Cristo da mettere in croce, questa volta l Italia deve fare i conti con se stessa e decidere cosa tenere e cosa cambiare. Ciò rende il nostro percorso più difficile degli altri Paesi europei. Infatti non basta chiedersi perché non cresciamo oggi, ma perché non cresciamo negli ultimi 20 anni. Questa è la domanda vera e rimanda ad una politica di riforme strutturali ben più impegnative dei soliti pannicelli caldi. Non è una questione di idee, è una questione di scelte e di interessi da difendere. È oggettivo che esistono interessi particolari e corporativi che sono in contrasto con gli interessi dell Italia e degli italiani. Lo Stato-comunità Non dobbiamo però dimenticare che la riforma più grande è attuare la nostra Costituzione e tenere unito il Paese che con tanti sacrifici ha visto la luce 150 anni fa e si è rigenerato nel secondo dopoguerra. Lo diciamo noi da questa città, Gorizia, che per chiamarsi ha richiesto ben due guerre mondiali. Non ci sfugge il bisogno di razionalizzazione richiesto dai tempi moderni, ma ci chiediamo perché mai ciò debba essere inteso come qualcosa di meno a Gorizia e alla sua Provincia? Perché mai non ci si pone l obiettivo di chiudere una delle due Università in Regione? Uno dei due Erdisu? Perché quando si parla di Banca d Italia, di Uffici del Tesoro, di Tribunale, di Azienda Sanitaria ecc. si finisce sempre per tagliare solo in un territorio? La realtà è che la razionalizzazione invocata è solo una balla per difendere i propri interessi particolari. Quando diciamo di ripartire dalla Costituzione diciamo proprio questo. In Provincia di Gorizia ci sono, a parte Comuni e Province, ben 80 enti e spa pubbliche o misto tali, i cui rappresentanti non sono eletti dal popolo, non rispondono al popolo, ma usano i soldi del popolo: bene, cominciamo a tagliarli e a trasferire le competenze a Comuni e Province. Ma non basta. IV

5 È tempo di dare voce e concretezza ad una nuova idea di Stato, come previsto dagli articoli 114 e 118 della Costituzione italiana, i quali affermano due diritti che noi consideriamo inviolabili per garantire la sovranità al popolo, ovvero la sussidiarietà e la equiordinazione: Sussidiarietà vuol dire che i servizi vanno resi al cittadino dall istituzione che gli è più vicina, e poi dalle altre a seguire, quindi prima di tutto dal Comune. Equiordinazione vuol dire che la Repubblica è fatta da istituzioni a pari livello, Comuni, Province, Città metropolitane, Regioni, Stato, in cui nessun amministratore deve più presentarsi con il cappello in mano davanti all assessore regionale di turno a mendicare soldi per la propria gente, come se fosse un privilegio pretendere parte delle tasse che i propri cittadini pagano. Sussidiarietà ed equiordinazione definiscono in chiave moderna il profilo di uno Stato-Comunità federalista ed europeo che supera l impostazione culturale della tradizione napoleonica ottocentesca. La Costituzione è stata modificata nel 2001 ma questa rivoluzione copernicana lungi da divenire. V è ben Al centralismo dello Stato si sono sostituiti i centralismi delle Regioni, che rendono marginale e periferico il ruolo di Comuni e Province e di conseguenza scaricano su di essi tutto ciò che non va nel rapporto tra cittadini e istituzioni. Comuni e Province non sono al centro del sistema, ma vengono usati come capro espiatorio per nascondere le mancate riforme di cui ha bisogno il Paese. È tempo di rifiutare e contrastare una Repubblica che si identifica con lo Stato nazionale o regionale. Noi non siamo meri enti locali né autonomie locali, non siamo un pezzo periferico del sistema, noi siamo lo Stato-comunità, il luogo più immediato per l esercizio della sovranità del popolo, la Repubblica più vicina al cittadino. Per questo vogliamo, pretendiamo pari dignità costituzionale davanti alla Repubblica e promuoviamo la leale collaborazione istituzionale, respingendo ogni forma di gerarchia istituzionale. Non ne possiamo più di burocrati regionali e statali che ci controllano e non ne possiamo nemmeno più di commentatori più o meno prezzolati che ci fanno i conti in tasca e presentano ricette mirabolanti il cui succo è sempre lo stesso: togliere potere e soldi ai rappresentanti del popolo per darli ai salotti buoni degli affari propri. Sia chiaro una volta per tutte: noi non siamo una voce di spesa, noi siamo la storia dell Italia e degli italiani. Il pesce in questo Paese puzza dalla testa e non dal lavoro semivolontario di migliaia di amministratori e dipendenti locali che hanno un solo obiettivo: il bene del loro territorio. L Italia è un Paese rigido e ingessato che non attua riforme reali ma solo sulla carta, con una classe di governo vecchia che perpetua se stessa; un Paese immobile e ingessato che sta in piedi solo grazie all elasticità e al senso di responsabilità dei suoi amministratori locali. Quelli che non rubano, quelli che prendono avvisi di garanzia solo per le disgrazie, quelli che il cittadino conosce e con cui parla ogni giorno, quelli che tutti tirano per la giacchetta, quelli che non chiedono rimborsi e spesso pagano del loro, quelli che se nevica o il fiume cresce sono lì nel fango e nella tormenta anche a Natale, quelli che quando non vanno li mandi a casa e comunque sempre dopo due mandati, quelli che sono troppo stanchi la sera per guardare le notizie in televisione e che quando vanno in vacanza hanno la testa fissa su cosa succede a casa loro. Quelli che tutta l Europa ci invidia.

6 Autoreferenzialità, orgoglio fuori luogo? Ma non scherziamo, si tratta di una giusta e sana scala di valori, non c è società che abbia futuro senza educazione civica e senso di responsabilità. Non è vero che è tutto relativo. Il relativismo arido alimenta la diffidenza nel cammino dell uomo, la sfiducia negli altri, la paura del domani e annebbia il significato delle cose e delle azioni. Per ridare fiducia non basta offrire protezione. Dobbiamo offrire prospettive di futuro e opportunità. Anche questa idea delle fusioni di Comuni o Province è una grande baggianata, perché non si risparmia niente ma si riduce solo la democrazia. Sarebbe ora che anche le menti più ottuse si rendano conto che fare sistema non significa ridurre i protagonisti, ma farli lavorare come una squadra; è la differenza tra government e governance, tra dittatura e democrazia, tra io e noi. Scrive sempre il Censis nel rapporto L individualismo vitale è sempre meno capace di risolvere i problemi della complessità che lo trascende, il soggettivismo etico mostra la corda rispetto all esigenza di valori condivisi, la spietatezza competitiva e la carica di egoismo che derivano dal primato della soggettività hanno creato squilibri e disuguaglianze sociali che pesano sulla coesione collettiva È troppo difficile essere e sentirsi comunità? Non è questo il luogo dell identità riconosciuta e del suo divenire? Il luogo della sicurezza e dell appartenenza, della memoria e della speranza nel futuro? Nessuno deve essere lasciato solo, è questo il welfare che non c è in questo Paese, e non a caso si chiama welfare-community. Anche il concetto di sicurezza è legato a quello di comunità. Una volta i nostri nonni lasciavano le porte di casa aperte, oggi il più grande sconosciuto abita nel tuo stesso condominio. Qualcosa è cambiato. Non ha importanza se allora i reati erano maggiori o minori, ci si conosceva tutti e ci si sentiva meno insicuri del domani. Non c è sicurezza senza fiducia, perché essere sicuri significa prima di tutto sentirsi sicuri. Ritornare ad avere fiducia significa vivere meglio, significa rispondere alle mille paure del tempo moderno: paura della crisi, paura di perdere il lavoro, dell immigrato, della criminalità, della povertà, della solitudine. La nuova questione sociale è oggi la crescita dell insicurezza sociale. Tutto questo si fa pensando di più alle persone e stando più vicini ai cittadini, quello che fanno Comuni e Province: usando uno slogan si può dire, la Repubblica più vicina al cittadino. I costituenti che cambiarono la Costituzione nel 2001 mettendo al primo posto Comuni e Province, parlarono di Stato-Comunità federalista ed europeo. Da lì bisogna ripartire per ritornare a crescere. Sua eccellenza il territorio. È inutile andare a cercare tante eccellenze qua o là, la nostra eccellenza è il territorio, si potrebbe dire sua eccellenza il territorio. D altra parte la nostra azione è stata caratterizzata in questi anni da questo solo obiettivo, rendere il territorio un eccellenza e prepararlo alle sfide della globalizzazione e dell apertura dei confini. Ciò ha significato una serie di Protocolli di intesa che agivano sulla struttura della offerta isontina, in particolare sulla viabilità, sull edilizia scolastica e sull edilizia sportiva. Un tris di interventi notevoli e strutturali che tendono a rendere competitivo il sistema e a salvaguardare la coesione sociale e il senso di comunità. VI

7 Il battente di opere pubbliche della Provincia di Gorizia anche per il 2010 sarà in questo senso notevole. I protocolli vanno avanti bene e regolarmente. Le risorse previste per la viabilità sono più di 10 milioni di euro, mentre le risorse per i lavori pubblici ammontano a più di 8 milioni di euro di cui una minima parte da reperire, a cui aggiungere altri 3,5 milioni di euro di lavori in corso nel Per l edilizia sportiva il milione di euro messo in campo dalla Provincia permetterà investimenti per oltre 6 milioni di euro e la sistemazione di un impianto sportivo per Comune, una cosa senza precedenti che non a caso è diventato persino modello nazionale. In totale prevediamo opere in realizzazione e progetto nel 2010 per oltre 27 milioni di euro. Contemporaneamente sulla viabilità i Comuni e la Regione stanno realizzando importanti arterie turistiche e logistiche per oltre 200 milioni di euro, interpretando al meglio la nuova centralità geografica. Rimane ancora aperto il nodo del Polo intermodale di Ronchi, rispetto al quale la Provincia rilancia la propria candidatura di soggetto attuatore, ritenendo assurdo che sia un soggetto privatistico come la spa Aeroporto a definire il futuro urbanistico e di sviluppo dell area. Ma dietro c è altro, le mani sul territorio. In ogni caso, Polo intermodale a parte, il resto va avanti in maniera spedita e questo dimostra che l idea di base dei protocolli di intesa per preparare l Isontino all Europa era giusta. E dimostra che la Provincia c è e cammina. Nel 2010 i cittadini troveranno molti cantieri aperti, cantieri utili e fatti bene, grazie al potenziamento della progettazione interna e alla stipula dei protocolli; non è un caso se nel 2009 abbiamo ottenuto la Targa Blu per la sicurezza stradale: 1. ristrutturazione Palazzo Attems Gorizia 2. adeguamento normativa ITSAS D Annunzio Gorizia 3. impermeabilizzazione tetti Einaudi Staranzano 4. ristrutturazione Villa Olivo Gorizia 5. completamento laboratori alberghiero Grado 6. sala espositiva due settimane Gorizia 7. manutenzione straordinaria Istituto d Arte Max Fabiani Gorizia 8. manutenzione straordinaria IPSIA via Powel Monfalcone 9. impianti di videosorveglianza nelle scuole 10. impianti di videosorveglianza negli stabili provinciali 11. manutenzione straordinaria servizi igienici Liceo scientifico Monfalcone 12. adeguamento normativa Liceo Via Randaccio Gorizia 13. impianto elettrico Stati Provinciali, oggi sede Questura Gorizia 14. adeguamento normativa Einaudi Staranzano 15. rifacimento tetto palestrina e facciate Liceo scientifico Gorizia 16. adeguamento normativa complesso scuole slovene Gorizia 17. ristrutturazione nuova sede Polizia Provinciale presso Archivio di Stato - Gorizia VII

8 18. manutenzione straordinaria ponti sull Isonzo e sul Canale Primero in SP 19 San Canzian, Grado 19. manutenzione straordinaria Ponte Cucchini Grado 20. manutenzione straordinaria pista ciclabile litorale Grado 21. rotatoria di Mossa - Mossa 22. rotatoria di Villa Luisa San Canzian 23. piste ciclabili Marketing del Collio - Cormons, Capriva, Mossa, San Floriano, Dolegna 24. adeguamento SP 15 Devetachi Doberdò 25. polo intermodale di Cormons Cormons 26. sovrappasso di Ronchi e bretella SR 14 con SP 11 Ronchi 27. attuazione 3 programma sicurezza stradale ed eliminazione punti neri 28. manutenzione straordinaria strada Peteano - San Martino Sagrado 29. interventi di moderazione del traffico sulle strade provinciali 30. messa in sicurezza cannoniere San Michele Sagrado 31. continuazione sistemazione SP 19 fino alla rotonda oltre il cavalcavia, permessi permettendo Staranzano 32. demolizione cavalcavia Fogliano, cessione da parte di Ferrovie permettendo Fogliano 33. sistemazione impiantistica sportiva, un progetto per Comune 34. oltre a qualche altra opera pubblica che riusciamo ad anticipare, pareri e fondi permettendo. A fianco di questa azione sulle strutture abbiamo in questi anni messo in campo un altra forte iniziativa sulla valorizzazione del territorio dal punto di vista turistico, naturalistico, enogastronomico e storico. Due progetti forti, Marketing Collio e Carso sono in via di realizzazione per circa 8 milioni di euro, a cui nel 2010 si aggiungerà il Progetto Isonzo con l obiettivo di ottenere un fiume fruibile, sano, sicuro e balneabile. Se a ciò si aggiungono gli investimenti su Grado della GIT e della Regione, possiamo dire che l offerta turistica, oltre che sostenuta da una offerta ricettiva di qualità come l agriturismo, si esprime in tutta la sua potenzialità nella nostra Provincia. Collio, Carso, Isonzo e litorale sono il core business di una offerta turistica ovviamente più ampia e articolata, valida per tutte le tasche e per tutti i gusti, dalla cultura alla natura, dalla nautica di diporto alla storia. Ciò mette in moto una miriade di soggetti attivi e di iniziative di contorno che rendono il nostro territorio bello, interessante, piacevole, accogliente. Si tratta di un pacchetto turistico attrattivo su 4 assi non da poco, stante la centralità geografica del territorio e la facilità di raggiungere Venezia, Trieste, Lubiana, mete turistiche sempre ambite. La stessa realizzazione dell IKEA può in questo contesto essere vista come attrattiva dello shopping e fungere da volano a sua volta per gli altri settori. Ecco cosa significa fare sistema, far lavorare i protagonisti in squadra. In sostanza, tra protocolli di intesa sulle infrastrutture e potenziamento dell offerta turistica, il nostro obiettivo è semplice: sfruttare al meglio la nuova centralità geopolitica dell Isontino a VIII

9 seguito del superamento dei confini, facendo in modo che merci e persone non solo passino di più da noi ma trovino ragioni e interessi per fermarsi di più da noi. Ecco perché diventa centrale il ruolo del porto e di nuove zone produttive, ecco perché dobbiamo superare una visione artigianale e localistica del turismo e fare promozione ad alti livelli. Offriamo alto, perché siamo una comunità aperta e accogliente, che ha fatto del suo territorio un eccellenza. D altra parte, una volta un Vice Ministro della Repubblica italiana ebbe modo di dire che quando il Corridoio 5 arriverà a Venezia anche gli orbi vedranno che il passaggio naturale è per Gorizia. Noi lo abbiamo visto prima, e sfruttiamo tutte le occasioni per prepararci. Senza polemiche e senza primi piani - quelli li lasciamo ad altri - sappiamo che i nostri vantaggi geografici sono reali e sappiamo che l asse mare-lubiana, che passa per Villesse e Gorizia e va su per la valle del Vipacco, rappresenta non solo un asse viario ed economico, ma anche sociale, culturale, turistico, identitario. Un sistema robusto, che apre mille occasioni e che soprattutto sta in piedi da solo perché non è economia di carta, ma economia reale. Una forte integrazione tra i porti dell alto Adriatico, una solida presenza di aree di pianura per le merci, una viabilità di prim ordine, ecco il Distretto logistico transfrontaliero che con l asse ferroviario Gorizia-Lubiana chiude il cerchio di un modello che non si esaurisce nell alta velocità, ma promuove tutto il territorio e lo fa in tempi relativamente brevi e a costi relativamente sostenuti. Tutto ciò nel contesto di una Europrovincia, che non sia un ente in più ma uno strumento in più. Tutti gli strumenti sono utili, compreso il GECT, basta che funzionino. Noi preferiamo una riscrittura nel segno del fare del Protocollo di collaborazione transfrontaliera, perché lo riteniamo più adatto, meno costoso e più efficace. Ciò che deve essere però chiaro a tutti è che non basta più declamare l Europa, è tempo di fare Europa. E l Europa è prima di tutto unità a pari condizioni, è armonizzazione dei sistemi fiscali e del costo del lavoro: quello che qui non sta avvenendo. È giusto chiedersi dove stia il governo italiano che ha potestà primaria in politica estera. Dopo tanto blaterare a vanvera su mille istituzioni europee che dovevano arrivare a Gorizia, dobbiamo prendere atto che al di là di qualche convegno non è arrivato nulla, anzi meno di nulla, e che la famosa fiscalità di vantaggio per le nostre aree è morta prima di nascere, come il rinnovo del Fondo Gorizia e della Zona franca. È bello sentirsi dire che dobbiamo investire in qualità, ma le nostre imprese pagano il 30% di tasse in più di quelle in Slovenia e il costo del lavoro è il 33% più caro in Italia a parità di reddito per il lavoratore. Altro che fiscalità di vantaggio, saremmo contenti se ci togliessero un po di fiscalità di svantaggio. Può essere tutto ciò solo un problema nostro? Dov è la Regione? Dov è lo Stato? Dov è l Europa? Noi porteremo con forza questi argomenti a tutti i livelli e ci aspettiamo risposte chiare da parte di tutti. La sfida Il Bilancio 2010 vuole essere perciò un bilancio per ritornare a crescere. Si tratta di una sfida non facile, soprattutto perché una visione ancora centralista della Regione ha penalizzato fortemente la Repubblica più vicina ai cittadini, Comuni e Province, con tagli drastici che mettono in serio pericolo la tenuta del sistema e l erogazione dei servizi essenziali. IX

10 Non basta dire che ci sono meno entrate dallo Stato perché c è la crisi e quindi i proventi fiscali si sono ridotti, di fatto è l enorme debito privato indotto dall economia di carta che sta diventando debito pagato dal pubblico. Come già detto è tutto l impianto che fa acqua: il mancato federalismo fiscale, le mancate politiche dell entrata, la mancata lotta all evasione fiscale, l aumento della disuguaglianza sociale, la perdita di valore negoziale del lavoro. Il tutto all interno di una finanziaria regionale che non si distingue certo per federalismo. La nostra situazione con la Regione si può così riassumere: trasferimenti legge 24 meno mercato del lavoro meno trasferimenti ordinari meno vari tagli su cultura e sociale meno si tratta di di entrate correnti ordinarie in meno, pari ad un taglio del 19,11%. A tutto ciò si aggiungono minori entrate proprie per conseguenti ai minori interessi per giacenze, alla riduzione dei consumi di energia elettrica e allo scippo dei diritti di motorizzazione da parte dello Stato.. Per un totale di meno di parte corrente. Mancano inoltre da parte della Regione i della viabilità, ex aster, e i dei contributi per il solare e la raccolta differenziata. E siamo a meno Una bella sfida. Una sfida che noi rilanciamo, chiedendo la riforma totale federalista della Regione. Leggiamo che la nostra Regione vuole diventare modello federalista, bene, incominciamo. La crisi deve venir usata come occasione per avviare la riforma federalista della Regione, metà dipendenti, metà politici, fine delle leggi di spesa, tutta l amministrazione a Comuni e Province, fine di ogni assurda e anticostituzionale rendicontazione, fine di ogni assurda scala gerarchica tra enti che la Costituzione definisce equiordinati, una Regione leggera che dia gli indirizzi e Comuni e Province che li attuino. La prima cosa è dare alle Province la pianificazione urbanistica di area vasta, come nel resto d Italia, perché sarebbe un assurdo declamare di voler fare di più e poi dare di meno. E sempre in tema di modello federale, incominciare subito dando alle Province la formazione professionale, gli ATO acqua e rifiuti e le Direzioni Provinciali LLPP, eliminando ogni trasferimento con vincolo, esentando Comuni e Province da Irap e IVA, smettendo di legiferare sull organizzazione interna degli enti, abolendo la miriade di enti inutili non previsti nella Costituzione. Il futuro dovrà vedere l autonomia degli enti strumentali, l abolizione di qualsiasi legge di spesa: la Regione che studia e dà gli indirizzi e sta a noi con i trasferimenti correnti attuarli. È troppo chiedere una Regione di legislatori? No, è giusto. Da parte nostra, facciamo le nostre scelte su sociale, innovazione e democrazia, come tutti dovrebbero fare per ritornare a crescere: in tutto 18 programmi e 246 progetti. la cosa più importante è la pace. Avanti con innumerevoli iniziative promosse assieme agli enti e alle associazioni aderenti alla Consulta provinciale per la Pace, tra le quali la riconferma del Treno della Memoria e la convenzione con il Comune di Medea per l Ara X

11 Pacis come luogo simbolo di pace, l adesione a Nessuno Tocchi Caino contro la pena di morte; realizzazione delle opere previste nel 2010 dai protocolli di intesa sulla viabilità, sull edilizia scolastica e sugli impianti sportivi, per 27 milioni, con la tempistica indicata nella Task Force che tutti possono trovare in internet; avanti con il Patto per lo sviluppo e ulteriori appuntamenti di approfondimento sui temi della conferenza, porto e logistica transfrontaliera, green economy ed innovazione, Carso e turismo; realizzazione di un accordo con i Consorzi di Gorizia e Monfalcone per realizzare una Task force che promuova le opportunità del nostro territorio nel resto d Europa; mandato chiaro per una collaborazione funzionale tra i due Consorzi industriali e per l individuazione e realizzazione di nuove aree di espansione a Mossa, nel Monfalconese e nel retro porto di Monfalcone, anche alla luce di una possibile piattaforma isontina; avvio dello studio SNODO 2, finanziato con dal Governo italiano in attuazione del DPEF del Consiglio dei Ministri 2009, e finalizzato alla definizione concreta della logistica isontina e transfrontaliera; adeguamento del protocollo di collaborazione transfrontaliera a sostegno di un fare equosostenibile dell area, sostenendo tutte le lingue della Provincia, con particolare attenzione alla minoranza slovena e ai tagli che la stessa sta subendo da parte del governo nazionale e regionale. Anche quest anno la presente relazione sarà tradotta in friulano e sloveno; inizio lavori Carso con la sistemazione delle cannoniere, completamento della progettazione esecutiva e contributi ai soggetti pionieri del progetto; completamento e inaugurazione percorsi turistici e ciclabili sul Collio; sostegno e attuazione delle azioni previste dal PAL e dal GAL e collaborazione con le associazioni di categoria degli agricoltori, all interno di un disegno più ampio di Distretto rurale che promuova il territorio e i suoi prodotti, le parlate locali e le iniziative collegate al folclore e alla tradizione del territorio; avanti con il grande impegno sul lavoro e sulle persone, con investimenti per circa 3 milioni di euro, di cui ben per contributi finalizzati all assunzione di lavoratori disoccupati o a rischio di disoccupazione, per la creazione di nuove imprese, per la frequenza di corsi e per la trasformazione di rapporti di lavoro precario in rapporti di lavoro a tempo indeterminato; promozione dell innovazione tecnologica attraverso incentivi alle assunzioni di laureati in materie scientifiche con , e candidare il territorio provinciale come sede ideale per il terziario avanzato come volano al lavoro qualificato (Friulia in primis); sempre in tema di qualificazione del lavoro, continuare con la formazione professionale realizzata dalla Provincia per dipendenti e liberi professionisti; incrementare l operatività della Task Force di consulenza alle imprese, attraverso visite in maniera capillare ad aziende di ogni tipologia merceologica (manifatturiere, ma anche commerciali, agricole, ecc.). Si prevede in particolare la ricerca sulle posizioni/profili richiesti dall'impresa, la verifica delle offerte di lavoro congruenti alla domanda, la proposta di soluzioni che favoriscano l'inserimento lavorativo e l aiuto all'impresa nella comprensione della normativa in materia di lavoro; XI

12 sostenere in ogni modo il sapere, i progetti delle scuole, l attività educativa transnazionale, la scuola serale per adulti, i progetti educativi di sostenibilità ambientale, le iniziative in materia di orientamento come il Salone orientamento 2010, ancor più importante alla luce dei nuovi assetti scolastici; un sostegno straordinario alle scuole della nostra provincia per non mollare in questo momento che il governo sta bombardando l istruzione pubblica per le scuole superiori; sostegno alla presenza dell Università a Gorizia e Cormons, attraverso la definizione di un nuovo protocollo di impegni reciproci e riforma dello strumento Consorzio Universitario; mantenere la linea di spesa per i nuovi scuolabus per e il fondo straordinario di per arredi scolastici; investire sul bene più durevole, la cultura. Avvio della riorganizzazione logistica della Direzione Cultura, attraverso il potenziamento dell archivio e della biblioteca storica ( ) e avvio delle azioni propedeutiche alla realizzazione della Bimba, Biblioteca Multimediale per Bambini, come assi portanti del Centro sistema bibliotecario isontino; completamento mostra Futurismo e nuove mostre provinciali presso Borgo Castello. Centenario di Michelstaedter da realizzarsi in collaborazione con il sistema Gorizia; ampliamento degli spazi espositivi sul territorio isontino con apertura della sala 2 settimane a Gorizia e la riapertura della Galleria Spazzapan a Gradisca, anche se appare vergognoso che la stessa non sia in tabella regionale; presenza, dopo un secolo, della Provincia a Monfalcone presso la Sala Espositiva contemporanea per un periodo di alcuni mesi in accordo con il Comune e con una propria mostra apposita; realizzazione mostra ed eventi collegati al 40 dei Giuliani nel Mondo che si terrà in settembre nella nostra Provincia; avanti con questo grande successo che è Libri e libertà, che ha raggiunto ormai quota volumi; avanti ancora, con convinzione sul progetto tirocini con e sul progetto Microcredito per giovani con , per dare ancora una volta fiducia ai giovani, fiducia al futuro; pur nella difficoltà del momento finanziario, si prevede e si conferma il totale sostegno al CISI e al settore sociale nel suo insieme, con risorse fresche pari a , che serviranno a tutto il settore della disabilità, del volontariato e ad aiutare le donne vittime di violenza; investire sui giovani e sulla loro capacità di fare e gestire, sostenendo il Forum e il suo lavoro, il Palio teatrale studentesco, come logica conseguenza di quanto realizzato con Giovani alla Frontiera, in buona parte grazie al progetto UPI e al riconoscimento regionale per Overnight; stipula accordi e inizio realizzazione sistemazione impianti sportivi, con l obiettivo di uno per Comune, per circa 7 milioni ; realizzazione studio qualità dello sport sulla qualità del servizio offerto dall associazionismo sportivo della provincia di Gorizia, con l obiettivo di migliorare i servizi resi ai nostri sportivi; XII

13 mantenere il forte impegno sullo sport con il tavolo dello sport, le forme di consultazione, i vari progetti tra cui il contenimento delle tariffe delle palestre, il sostegno allo sport disabili e allo sport scuola; continuare l ottimo lavoro sulle pari opportunità con notevoli riconoscimenti statali e regionali che permettono di investire ben nelle iniziative e nel lavoro della Consigliera di parità; mantenere il sostegno alla cooperazione sociale nella misura degli anni precedenti con di contributi; avviare il piano immigrazione 2009, con di cui più della metà per il sostegno alle donne rifugiate richiedenti asilo, ovvero già riconosciute come tali, che fuggono da dittature, guerre e persecuzioni; investire in innovazione e green economy, che da noi significa continuare e potenziare il nostro primato su energia e ambiente e sostenere Ditenave, mantenere Agenda 21 e potenziare i nostri uffici ambiente; l approvazione del Piano provinciale rifiuti, la sperimentazione sul dissociatore molecolare, l accordo fino al 2015 con la Provincia di Trieste per l uso dell inceneritore; in caso di ATO acqua e rifiuti alla Provincia, si tratterà nel 2010 di predisporre le nuove gare di appalto. In assenza di deroghe, il primo gennaio 2011 è il termine previsto dalla legge per i nuovi affidamenti; nuovo Protocollo microhabitat, che si aggiunge a quelli già previsti, con il Comune di Savogna per bonificare dal gas radon la scuola elementare di San Michele del Carso ; niente Comuni ricicloni nel 2010 a causa dei tagli ma avanti con la realizzazione delle ecopiazzole; avanti con il progetto Eco-Provincia, trasformazione di tutte le caldaie a metano, i primi impianti di teleriscaldamento, analisi delle dispersioni termiche degli edifici, progetto contro la dispersione termica, progetto dell uso dei tetti per energia alternativa, wi-fi gratis nelle scuole; entro l anno realizzazione della gara per l energia alternativa sui tetti degli edifici provinciali attraverso il sistema della finanza di progetto; avvio progetto energia dal sole in collaborazione con gli istituti di credito interessati che si impegnano a sostenere integralmente le spese per installazione e messa in opera degli impianti fotovoltaici da 3 kw sui tetti delle abitazioni domestiche con contributi a fondo perduto per le famiglie per un totale di da parte nostra; avvio progetto euro zero, ovvero ricerca e sostegno a tutti i progetti provenienti da privati per la realizzazione di tetti fotovoltaici con particolare attenzione ai tetti dei capannoni industriali, ai parcheggi di impianti sportivi, scuole e attività produttive e agricole. Il tutto ad euro zero per il contribuente; mantenere e potenziare il progetto microraccolta amianto con contributi pari a ; per quanto riguarda l osservatorio grandi impatti nel 2010 l attenzione rimarrà posta verso la CTE di Monfalcone, le discariche, il Corridoio 5 ; realizzazione Piano di manutenzione Isonzo in accordo con l ATO acqua per avere una risposta definitiva su argini, ghiaie e golene, e presentazione del Progetto Isonzo per un XIII

14 fiume pulito, sicuro, fruibile, che vuol dire anche pista ciclabile dalle sorgenti alla foce e niente problemi a Marina Julia; impegno e iniziative varie per mantenere l acqua pubblica, e finanziamento dell intervento in Argentina per e nelle altre aree del mondo per altri , secondo le decisioni previste dall AATO acqua; vari progetti di cooperazione internazionale attraverso partnership allargate, tra cui il progetto Kosovo, Mostar e Lamponi di pace; realizzare mille azioni concrete transfrontaliere sulla cultura, sport, associazionismo, sociale, istruzione, servizi, comunicazione, volontariato, per passare da un idea di Europa ad un fare Europa; potenziare la nostra Polizia Provinciale, con le priorità di competenza previste dal regolamento provinciale, affidandole anche il controllo ambientale delle caldaie, che a questo punto diventa finalmente gestito in proprio; predisposizione del primo Piano della sicurezza provinciale, con particolare attenzione alla sicurezza urbana, sul lavoro, sulle strade e in casa; avanti con l azione legale della Provincia in difesa delle vittime dell amianto; avanti con lo Sportello 4 Zampe, che sembrava una scommessa, e oggi da tutti gli operatori è riconosciuto come uno degli strumenti più accreditati e validi del settore; rafforzare la Provincia web, con di investimenti per diffondere il Voip e modernizzare la macchina pubblica, la digitalizzazione degli atti e maggiore posta tramite internet, per risposte più efficienti e in tempi brevi; infine sul fronte dei contributi, mai così difficile come quest anno a fronte dei tagli, possiamo dire che faremo il massimo, e che nessuno verrà lasciato solo, nello sport, nella cultura, nel sociale, nel volontariato, nell istruzione, in una parola in questo meraviglioso mondo che è l associazionismo isontino. Sarà dura, ma insieme possiamo farcela. Tutto sarà trasparente come sempre e i contributi si troveranno su internet alla voce Sportello Unico. Queste sono le nostre scelte, da cui emerge una Provincia dinamica, aperta e innovativa, che vuole ritornare a crescere e che pensa soprattutto alle persone che la abitano. Ma come abbiamo fatto a trovare soldi per fare tutte queste cose, nonostante tagli così drastici e senza aumentare tasse ne tariffe e mantenendo altresì l impegno di riduzione annua del 2% della Tarsu? È presto detto. Una parte deriva da un governo efficiente del bilancio in questi anni, che ci ha permesso di ridurre gli sprechi e ottimizzare il personale e le risorse. Vuol dire che il nostro piano triennale di contenimento della spesa pubblica funziona, e non a caso abbiamo il rapporto debito su PIL tra i più bassi in Italia passando da 7,10 del 2007, al 6,05 del 2008, al 5,94 del 2009, e al 5,63 del Quattro anni di buon governo. Una parte consistente deriva dai riconoscimenti al nostro lavoro e ai nostri progetti da parte della Regione e dello Stato che ci hanno portato risorse straordinarie altrimenti non reperibili. Quattro anni di idee nuove. Una parte deriva dal lavoro dei dipendenti di questa Provincia, che stanno dimostrando nei fatti che non solo pubblico è bello, ma funziona ed è vantaggioso per tutta la comunità. Quattro anni di buona amministrazione. XIV

15 Lasciateci anche quest anno ringraziare tutti coloro che sono andati in pensione nel 2009, o che sono andati in mobilità in altri enti, perché sono loro la vera storia della Provincia. Signor Presidente del Consiglio, Signore Consigliere e Signori Consiglieri, abbiamo sempre pensato ad una Provincia trasparente e facile da usare, e il nostro Piano della Comunicazione è ormai materia di studio da parte degli altri. Non si contano più gli attestati di merito al nostro Ufficio Stampa, e faremo ancora meglio. continuiamo a essere la prima Provincia in Italia per video pubblicati in Youtube ben 106, e non contiamo più le visualizzazioni; attualmente il nostro sito viene visto mensilmente da quasi visitatori contro i scarsi del luglio 2006, e non servono parole; siamo su Bisiacaria.com, su Facebook, e abbiamo siti praticamente per tutti i settori, e nel 2010 nascerà il primo giornale web della Provincia; siamo vicini al territorio con le giunte itineranti e con la presenza settimanale a Monfalcone del Presidente e della Giunta; presentiamo questo bilancio, come ogni anno, alle forze economiche e sociali, oltre che ai Comuni, per raccogliere suggerimenti e idee; avviamo nel 2010 varie iniziative sperimentali di empowerment su temi quali la sicurezza domestica, la conferenza economica, il bene degli animali, la qualità sportiva ecc., con l obiettivo di far crescere nella comunità la fiducia nelle proprie forze. È così. Questa relazione si chiude ogni anno parlando di Costituzione; cosa volete, le vogliamo bene e ci piace dire che noi siamo orgogliosi di questa Costituzione e della sua storia. Siamo orgogliosi di scrivere nel giorno dell unità nazionale sul manifesto della Provincia la frase fratelli d Italia, in italiano, friulano e sloveno, perché è questa Costituzione che lo ha permesso. Siamo orgogliosi di dire grazie a quelli che hanno combattuto per averla e ci piacerebbe vivere in un Paese normale dove tutti lo siano. Chissà, oggi si parla di clima positivo nel Paese. Non sarebbe mai troppo tardi. Questa Repubblica, che oggi sembra riscoprire la forza e l importanza dei suoi figli nelle comunità locali, forse ha bisogno proprio di questo senso di comunità per riprendere un cammino comune di libertà e uguaglianza. Non dimentichiamolo, per il bene dell Italia, per il bene dell Isontino. La Giunta Provinciale Gorizia, 1 febbraio 2010 XV

16 XVI

17 Gospod predsednik Sveta, gospe svetnice in gospodje svetniki, leto 2009 smo za eli z razpravo o krizi in o tej temi razpravljamo tudi v letu Danes to po nemo z zavestjo, da je najhuje mogo e že mimo, da pa bo gospodarska oživitev vsekakor po asna. To pomeni, da bo še dolgo asa vladala brezposelnost, pomeni pa tudi, da se z vzroki za krizo nismo spopadli, niti jih nismo rešili, mogo e jih pa nismo niti razumeli. To ni vprašanje optimistov ali pesimistov, to so resni ni podatki: Evropska komisija je predvidela, da se bo Italija komaj leta 2015 vrnila na raven BDP iz leta 2007, z znatno pove anim javnim dolgom do 118%, in vse to s pove anjem neenakosti pri razdelitvi prihodka v škodo družin italijanskih delavcev, predvsem za asnih ter tistih iz takšnega ali druga nega terciarnega sektorja. V bistvu: po asna oživitev gospodarstva, nastradajo pa vedno eni in isti, najšibkejši in najbolj izpostavljeni. Censis priznava, da doživljamo prvi v zgodovini moderne Italije mo no prestrukturiranje terciarnega sektorja. In prav v številnih malih in zelo majhnih podjetjih, ki se ukvarjajo s trgovino, s turizmom, s storitvami obrtništva, obstaja že precejšnje število «žrtev». V naši pokrajini se temu pridružujejo še kriza v pomembnih podjetjih, kot so Ineos, Carraro, Eaton, e omenimo samo nekatera, ter težave z naro ili v drugih, kot so Fincantieri, Ansaldo, Fantuzzi Reggiane, Italsvenska. Velika zaskrbljenost prihaja iz kmetijskega sektorja, ki se ga je treba lotiti s teritorialnega vidika. Struktura še drži, toda s kakšnim naporom! Vsako podjetje je pravo bojiš e. Kljub temu pa se brezposelnost v Poso ju ohranja vedno na ravni pod državnim povpre jem, in spet pridobljena geografska centralnost vsaj v tej fazi olajšuje nastajanje trgovskih in industrijskih središ, in sicer v taki meri, da je treba razširiti proizvodne in industrijske cone. Pred asom smo rekli, da gospodarstvu ponujamo dve roki, z eno branimo obstoje e in z drugo ustvarjamo nove priložnosti. Za ponovno rast Tragedija je, da tvegamo, da postane ta borba neproduktivna. Povedali smo, veliko je takih, ki so rekli, da ni ne bo ve tako, kot je bilo, toda vsi se danes sprašujejo, kdaj se bo to stanje kon alo in le malo je takih, ki se sprašujejo, kaj bi morali storiti, da ne bi ponovno prišlo do krize. Monetarna ekonomija je namre uni ila dejansko ekonomijo in je kon no uni ila še samo sebe, nadaljuje z reprodukcijo svojih virusov v upanju, da se bo vse spremenilo z namenom, da bi vse ostalo, kot je bilo. Nekdo je rekel, da smo trmasto ponavljajo a se družba, resnica je, da ima ve ina družin svoje premoženje in hiša je nedotakljiva! Na žalost na ta na in ne bomo rasli. XVII

18 Ni dovolj to, kar Censis imenuje stresirana vztrajnost italijanskih družin. Dovolj bo, da si ogledamo velike premike na mednarodni sceni: skupina G8 ne obstaja ve ali vsaj ne služi ve. Skupina G20 pa ima zavezane tako roke kot noge na os ZDA Kitajska. Poleg tega je že nadvse o itno, da je treba nanono razmisliti o razvojnem modelu in to ne samo z ekološkega vidika, marve tudi z družbenega in demokrati nega. Da bi lahko za eli spet rasti, je treba storiti samo eno: spremeniti se. Vedno imamo as, da se skupaj spremenimo. Pomaga, e svoje prednosti izkoristimo na najboljši možni na in, to pa ni dovolj. Ne smemo zamešati za asnih ukrepov z dolgoro no strategijo, doživeli bomo hudo presene enje. Vseeno se spomnimo teh naših petih majhnih, a pomembnih prednosti, ki so bile v središ u pozornosti na Gospodarski konferenci, ter na el, ki jih z velikim uspehom podpira nov Pakt za razvoj : 1. najsevernejše pristaniš e v Sredozemskem morju, torej tisto, ki je najbližje Srednji Evropi; 2. e prihajamo z vzhoda, je to prva nižina, skupaj z Vipavsko dolino in s spodnjo Furlansko nižino, oz. naravni sedež produktivnih obratov in trgovinskih podjetij; 3. Goriška vrata oz. edini nižinski mejni prehod pred Alpami, kjer lahko poteka prometna infrastruktura brez povzro anja okoljske škode; 4. med prvimi italijanskimi pokrajinami po varnosti pred kriminalom, torej miren kraj, primeren za varne naložbe; 5.»pokrajina integracije«: zgodovina premi ne meje jo je izu ila, da mora omogo ati sobivanje ljudi razli nih ras in kultur. Ve ja integracija, ve ja rast. Te prednosti so koristne, toda ne zadostujejo, kajti danes v zahodnem svetu vsi investirajo v infrastrukturo in javne gradnje, malo zato da podpirajo ekonomijo po Keynesu, malo zato, ker se pripravljajo na to, da postanejo konkuren ni in da privla ijo kapital. e tega ne naredimo, pomeni to samomor, e pa storimo samo to, ni dovolj. V papirnati ekonomiji infrastrukture ne koristijo. V finan no zasvojeni ekonomiji postane konkretnost neobvezna. Neprožna in zaprta ekonomija ne privablja kapitala. Po krizi leta 1929 je mnogo držav udejanjilo nacionalisti no politiko z namenom utrditve lastne identitete ter politiko, osnovano na bolj ali manj poudarjeni avtarhiji: dandanes postaneš reven že samo, e pomisliš na tako vrsto politike. Ho eš ali no eš, ne obstaja druga pot do odprte družbe, kjer ljudje soodlo ajo o razvoju in kjer odprtost do individualnih pravic in fleksibilnost sistema na vseh nivojih uspeta sobivati z atavisti no potrebo po identiteti. Preverjeno je, da bo tisti, ki bo uspel v novem, globalnem prostoru združiti razvoj in identiteto, uspel v izzivu rasti. Ta prostor imenujejo odprta skupnost. Spomnimo se, da rasti ne pomeni zasledovati,»kar je najve «, ampak tisto, kar je najboljše. XVIII

19 Sprememiti se pomeni torej zasnovati nov model socialne blaginje, ki je zasnovan na osebi in njenih pravicah, ne pa na družbeni ali etni ni pripadnosti, zmanjšati razlike med bogatimi in revnimi, pove ati socialno mobilnost, nagrajevati zasluge, uni iti korporacije, združiti fleksibilnost in jamstva. Spremeniti se pomeni razširiti in vlagati v»zeleno gospodarstvo«z namenom, da postane model rasti trajnosten in realen. Vlagati v inovacijo, v uporabne raziskave, v znanje, v univerze, v sposobnosti. In prav gotovo ni to nuklearna pot. Spremeniti se pomeni ustvariti realne demokrati ne organe, in ne ve samo formalne, pomeni boriti se proti privatizaciji demokracije, proti nadvladi oligarhij in klanov, udejanjiti resni ni federalizem. Sociala, inovacija, demokracija: trije izzivi globalizacije. Na kratko, sprememba, ki služi temu, da bi za eli spet rasti, mora ponovno dati suverenost ljudstvu in njegovim institucijam, zasledujo kolektivno dobrobit in ne bogastvo maloštevilnih. Svobodna in odprta družba, ki naj najde smisel v skupni poti zase in za prihodnje rodove. Družba, ki naj investira v znanje in naj zaupala novim idejam. Brez odli nega šolskega sistema ni novih idej. Brez novih idej ni gospodarske oživitve in ni prihodnosti. Mnogi dandanes stalno govori ijo o reformizmu; no, biti reformist pomeni imeti nove ideje za skupni blagor. Danes niti pasdarani Wall Streeta ne mislijo ve, da se lahko trg sam uravnava. Nekaj povsem obi ajnega je postala trditev, da je treba Brettonwoodski sporazum spremeniti. Problem je v tem, da se zdijo svetovne demokrati ne institucije prešibke in preve razdeljene, da bi se tega lotile. Še posebej Evropa bi morala biti Združene države Evrope, in sicer že ve kot desetletje, da bi lahko pomislila na vlogo protagonista, ne pa kot danes, ko ni ne ti ne miš. Korak je prepo asen za kontinent, ki mu za vsakim vogalom preti nevarnost nacionalizma in ksenofobije. Res je, da pomenita rasizem in nacionalizem smrt in revš ino,vendar ne podcenjujmo dejstva, da se po vsem svetu sprašujemo, kako globalne spremembe vplivajo na ohranjanje demokracije in na omejevanje neenakosti. Nevarnost, da bo svet iz te krize izšel z ve jim fanatizmom in brez demokrati nih in liberalnih vrednot, ki so se uveljavile po drugi svetovni vojni, je ve kot realna. Ni slu aj, da je najbolj uporabljena beseda ekonomistov z vsega sveta na za etku tretjega tiso letja neenakost. O vsem tem moramo razmisliti, tudi zato, ker nih e ni izvzet. Globalizacija, tukaj opisani procesi, kriza, niso nekaj, kar se nas ne ti e, kot to dobro vedo družine iz Poso ja, temve so del naše sedanjosti ter našega vsakdana. XIX

20 Odsotnost izbir v ekonomiji, nizka stopnja inovativnosti, blaginja za maloštevilne, nadvlada oligarhij pomenijo dražje ra une, delo, ki se ga ne najde, delo, ki se ga izgubi, nižjo kupno mo, revnejše življenje, negotovost o tem, kaj bo prisnesel jutrišnji dan, zlorabe in ponižanja. Vsi smo poklicani, da prispevamo svoj delež za socialo, inovacijo in demokracijo. Kako je mogo e, da v Italiji obstajajo ljudje, ki zaslužijo na milijone evrov na leto, in da obstaja na milijone družin, ki zaslužijo komaj 1000 evrov na mesec? Ni populizem, e si zastavimo to vprašanje. Paul Krugman, prejemnik Nobelove nagrade za ekonomijo leta 2008, trdi, da lahko sprejmemo, da je kak posameznik neizmerno bogatejši od povpre ja, ne pa, da je število bogatejših od povpre ja znatno, saj bi to pomenilo, da neenakost naraš a in je potla ena osnova za demokrati ne in liberalne sanje, oziroma»srednji sloj«, povpre na družina v vseh njenih oblikah. Samo široka in mo na povpre na družina zagotavlja model razvoja, ki lahko za ne ponovno rasti. Presežki, tako v ekonomiji kot v življenju, povzro ajo le škodo. Tisti, ki vlada, mora upoštevati kot osnovo interese povpre ne družine, eprav s premoženjem, in ne interese tistih, ki so neizmerno bogati. Sramota je, da v Italiji ne obstoja zgornja meja za direktorje, niti za zasebne niti za javne. V ZDA so se je že naveli ali imeti. Na Japonskem je duh služenja tako mo an, da so dohodki javnih in zasebnih direktorjev le za spoznanje višji od pla e uslužbencev. Je že res, da smo zelo individualisti na družba, toda zavedati se moramo, da nimamo sredstev, s katerimi bi zmogli ohranjati te privilegije.»vse vsem«bo lahko tudi zelo uspešen volilni slogan, toda številke nam govorijo o druga ni Italiji, kjer so vsem dali le ostanke. V resnici smo država, ki ni osnovana na delu, marve na komunikaciji, mi pa ne uživamo posledic, za enši s sistemom pravil, ki dovoljujejo resni no svobodo tiska, ne pa z vztrajanjem pri zajedljivem opinionizmu, ki obstaja danes. Censis je leta 2009 v svojem poro ilu napisal. Živimo v viharnem obdobju razli nih mnenj. Vendar socialno-politi ne, strankarske ali novinarske komponente tudi takrat, ko ne popustijo in se ne pustijo degradirati na gossip ostajajo vklenjene v razširjen antagonizem (ki je v asih tudi zelo oseben), ki jim ne dovoljuje, da bi presko ile ograjo opinionizma. Politi ni subjekti izgubijo v vztrajajo em «antagonizmu udarec za udarcem«vlogo raziskovanja, interpretativne sinteze in dajanja predlogov, ki edina lahko legitimira vodenje. Korozija, ki ga povzro a prvenstvo mnenja, je prinesla veliko pomanjkanje sistemske interpretacije, sposobnosti in volje, da se dolo i smer interesov.«toda tokrat ni nikogar, ki bi ga lahko križali, tokrat mora Italija ra unati na samo nase in se odlo iti, kaj bo ohranila in kaj spremenila. To je tisto, zaradi esar je naša pot težavnejša od poti drugih evropskih držav. In res, ni dovolj, da se vprašamo, zakaj danes ne rastemo, vprašati se moramo, zakaj ne rastemo že zadnjih 20 let. To je pravo vprašanje in zadeva politiko strukturnih reform, ki res zahtevnejše od blaževih žegnov. XX

21 To ni vprašanje idej, to je problem izbir in interesov, ki jih je treba braniti. Jasno je, da obstajajo posebni in korporativni interesi, ki so v nasprotju z interesi Italije in Italijanov. Država - skupnost Ne smemo pa pozabiti, da je najve ja reforma to, da udejanjimo našo Ustavo in da ohranimo enotno državo, ki je nastala pred 150 leti s tolikšnimi žrtvami in se je po drugi svetovni vojni obnovila. To pravimo mi iz tega mesta, Gorice, ki je za svoj obstoj zahtevalo kar dve svetovni vojni. Ne ute e nam potreba po racionalizaciji, ki jo zahtevajo moderni asi, sprašujemo pa se, zakaj se mora to razumeti kot nekaj manj ravno v Gorici in njeni pokrajini? Zakaj si ne postavimo za cilj zaprtje ene od obeh univerz v deželi? Enega od obeh zavodov Erdisu (Deželni zavod za pravico do študija)? Ko se govori o Banki Italije, o Uradih za državno blagajno ali o Sodiš u, o Zdravstveni ustanovi itd., zakaj se vedno kr i na enem obmo ju? Resnica je, da je racionalizacija le velika laž, ki služi temu, da ubranimo lastne interese. Ko govorimo o tem, da bi ponovno za eli pri Ustavi, re emo prav to. V goriški pokrajini obstaja poleg ob in in Pokrajine še 80 zavodov in javnih ali mešanih delniških družb, katerih predstavnike ne izvoli ljudstvo, predstavniki ne odgovarjajo ljudstvu, uporabljajo pa denar ljudstva: dobro, za nimo z njihovim kr enjem in s prenosom pristojnosti na ob ine in pokrajine. Toda to ni dovolj. as je, da konkretno pomislimo na novi pomen besede Država, kot ga opredeljujeta 114. in 118. len italijanske Ustave, ki potrjujeta dve pravici, ki ju imamo za nedotakljivi, da lahko ljudstvu zagotovimo suverenost oziroma subsidiarnost in enakopravna razporeditev: Subsidiarnost pomeni, da nudi državljanu usluge tista ustanova, ki mu je najbližja, torej najprej ob ina, nato pa po vrsti ostale. Enakopravna razporeditev pomeni, da je Republika sestavljena iz ustanov, ki so na enaki ravni, in sicer iz ob in, pokrajin, metropolitanskih mest, dežel, države, v kateri nobenemu upravitelju ni ve treba, da drži klobuk v roki, ko stopi pred trenutnega deželnega odbornika in moleduje za denar za svoje ljudi, kot da bi bil privilegij potegovati se za del davkov, ki jih pla ujejo lastni državljani. Subsidiarnost in enakopravna razporeditev opredeljujeta po modernem klju u profil federalisti ne in evropske države skupnosti, ki premaguje kulturni ustroj napoleonove tradicije 19. stoletja. Ustava je bila spremenjena v letu 2001, toda na dejansko kopernikansko revolucijo bomo morali še akati. Centralizem države so zamenjali centralizmi dežel, ki vlogo ob in in pokrajin naredijo obrobno, periferno, posledi no tudi zvalijo nanje vse tisto, kar je narobe v odnosu med državljani in institucijami. XXI

22 Ob ine in pokrajine niso v središ u sistema, vendar se jih poslužijo kot grešnega kozla za prikrivanje manjkajo ih reform, ki jih potrebuje država. as je, da zavrnemo in se borimo proti neki republiki, ki se identificira ali z deželno ali z narodno državo. Mi nismo le krajevne ustanove, niti ne lokalne samouprave, nismo periferi ni kos sistema, mi smo država-skupnost', najbližji kraj za izvajanje suverenosti ljudstva, tista republika, ki je najbljižja državljanu. Zaradi tega želimo, zahtevamo pred Republiko enakopravni ustavni položaj, spodbujamo lojalno sodelovanje med ustanovami, zavra amo pa kakršnokoli obliko institucionalne hierarhije. Imamo dovolj deželnih in državnih birokratov, ki nas nadzorujejo, imamo pa tudi dovolj bolj ali manj kupljenih komentatorjev, ki se vmešavajo in predstavljajo presenetljive rešitve, katerih namen je vedno enak: vzeti mo in denar predstavnikom ljudstva, da bi ju lahko dali svoji eliti za lastne posle. Naj bo jasno enkrat za vselej, mi nismo prora unska postavka pri izdatkih, mi smo zgodovina Italije in Italijanov. Riba v tej Državi smrdi pri glavi in ne zaradi napol prostovoljnega dela na tiso e upraviteljev in uslužbencev krajevnih uprav, ki imajo en sam cilj: blaginjo svojega obmo ja. Italija je neprožna država, ki reforme uresni uje le na papirju. Njen vladni razred je star in sam sebe ovekove a; je otrpla in negobna država, ki stoji samo zaradi elasti nosti in ob utka odgovornosti svojih lokalnih upraviteljev; tistih, ki ne kradejo, tistih, ki prejemajo obvestila o preiskavi samo v primeru nesre, tistih, ki jih državljani poznajo in s katerimi se vsak dan pogovarjajo, tistih, ki jih vsi vle ejo za suknji, tistih, ki ne prosijo za povra ilo in ki pla ajo iz lastnega žepa, tistih, ki so tam v blatu, ko sneži ali ko naraste reka, tudi za Boži, tistih, ki ne gredo domov, dokler jih ne pošlješ, in to vedno šele po dveh mandatih, tistih, ki so zve er preve utrujeni, da bi po televiziji gledali poro ila in ki tudi na dopustu neprestano spremljajo dogajanje pri njih doma. Tistih, ki nam jih vsa Evropa zavida. Autoreferen nost ali neumesten ponos? Ne šalimo se, gre za pravi no in zdravo lestvico vrednot, kajti ni družbe, ki bi imela bodo nost brez državljanske vzgoje in uta odgovornosti. Ni res, da je vse relativno. Suhoparni relativizem redi nezaupljivost loveka do svoje poti, nezaupljivost do drugih, strah pred jutrišnjim dnem in zamegli pomen stvari in dejanj. e želimo povrniti zaupanje, ni dovolj ponuditi zaš ite. Moramo ponuditi perspektive za prihodnost in priložnosti. Tudi ideja, da bi združevali ob ine ali pokrajine je velika bedarija, ker se ni ne prihrani, le demokracijo se skr i. as bi bil, da bi se tudi najbolj topoumni zavedeli, da narediti sistem ne pomeni zmanjšati števila protagonistov, temve, da se jih pripravi na timsko delo; to je razlika med government in governance, med diktaturo in demokracijo, med JAZ in MI. Censis je v svojem poro ilu za leto 2009 tudi napisal: Vitalni individualizem je vedno manj sposoben reševati kompleksne probleme, ki ga presegajo, eti ni subjektivizem v primerjavi s potrebo po skupnih vrednotah že kaže XXII

23 znake utrujenosti, neusmiljenost konkurence in egoisti ni naboj, ki izhajata iz prvenstva subjektivizma, sta ustvarila neravnovesja in socialne neenakosti, ki grozijo kolektivni koheziji. Je pretežko biti in se po utiti skupnost? Ali ni ravno to kraj prepoznane identitete in njenega nastajanja? Kraj varnosti in pripadnosti, spomina in zaupanja v prihodnost? Nih e ne sme ostati sam, to je blaginja, ki v naši državi ne obstaja, in ki se ne imenuje»welfare-comunity«kar tako slu ajno. Tudi na elo varnosti je vezano na na elo skupnosti. Neko so naši stari starši puš ali hišna vrata odprta, danes pa najve ji neznanec stanuje ravno v tvojem bloku. Nekaj se je spremenilo. Nima pomena, ali so bila takrat kazniva dejanja ve ja ali manjša, vsi so se med seboj poznali, niso bili tako negotovi glede prihodnosti. Ni varnosti brez zaupanja, kajti biti gotovi pomeni najprej to, da se po utiš varnega. Ponovna pridobitev zaupanja pomeni živeti bolje, pomeni odgovoriti na tiso e strahov modernega asa: strah pred krizo, strah pred tem, da bi izgubili delo, strah pred priseljenci, pred kriminalom, pred revš ino, pred osamljenostjo. Nov socialni problem je danes porast socialne negotovosti. Zaradi tega moramo bolj misliti na ljudi in približati se državljanom, to, kar deljajo ob ine in pokrajine: e bi uporabili geslo, bi lahko rekli: Republika, ki je ljudem najbližja. lani skupš ine za spremembo Ustave, ki so jo leta 2001 spremenili tako, da so dali na prvo mesto ob ine in pokrajine, govorijo o federalisti ni in evropski državi skupnosti. Od tam je treba za eti znova, e želim ponovno rasti. Njegova ekscelenca teritorij Nima smisla, da iš emo odli nost tu in tam, naša odli nost je teritorij, lahko bi mu celo rekli»njegova ekscelenca teritorij«. Po drugi strani je bilo naše delovanje v teh letih zaznamovano samo s ciljem, da bi spremenili teritorij v odli nost in ga pripravili na izzive globalizacije in odprtja meja. To je pomenilo celo vrsto dogovorov, ki so vplivali na strukturo posoške ponudbe, še posebej na cestno omrežje, na šolske in športne objekte. Troje pomembnih strukturalnih posegov, ki stremijo k vzpostavitvi konkuren nosti sistema ter k zaš iti socialne kohezije in smisla za skupnost. Delež javnih gradenj Pokrajine Gorica bo tudi za leto 2010 v tem smislu precejšen. Dogovori redno in dobro napredujejo. Sredstva, predvidena za cestno omrežje, znašajo ve kot 10 milijonov evrov, medtem ko znašajo sredstva za javne gradnje ve kot 8 milijonov evrov, od katerih je treba manjši delež še zbrati, in k temu dodati še 3,5 milijonov evrov za teko a dela v letu Za športne objekte je Pokrajina prispevala milijon evrov, ki bo omogo il investicije v višini ve kot 6 milijonov evrov ter ureditev enega športnega objekta za vsako ob ino, kar je edinstven primer, dosedaj se to ni še nikoli zgodilo, zato je upravi eno postal zgleden primer na državni ravni. V letu 2010 na rtujemo dela, ki bodo v fazi realizacije in na rtvanja imela skupno vrednost preko 27 milijonov evrov. XXIII

24 Isto asno izvajajo ob ine in Dežela FJK na podro ju prometnih zvez pomembne turisti ne in logisti ne prometne žile, in sicer v skupni vrednosti preko 200 milijonov evrov, in s tem na najboljši na in izkoriš ajo novo geografsko središ nost. Odprt ostaja še vozel Intermodalnega terminala v Ronkah; Pokrajina je ponovno sprožila svojo kandidaturo za izvajalca projekta, ker meni, da je absurdno, da privatni subjekt, kot je delniška družba Aeroporto spa, odlo a o urbanisti ni in razvojni prihodnosti podra ja. Toda v ozadju je nekaj drugega, oblast nad teritorijem. V vsakem primeru, ne glede na Intermodalni terminal, napreduje vse ostalo kar hitro in to dokazuje, da je bila osnovna ideja o dogovorih za pripravo Poso ja na Evropo, pravilna. To dokazuje, da Pokrajina obstaja in da je živa. Državljani bodo v letu 2010 našli mnogo odprtih gradbiš, koristnih in primerno urejenih gradbiš. Za to se moramo zahvaliti okrepitvi internega projektiranja in sklenitvi dogovorov; ni le slu aj, da smo v letu 2009 prejeli priznanje Targa Blu (Modra plaketa) za cestno varnost: 1. obnova Pala e Attems Gorica 2. prilagoditev zakonodaji poslopja ITSAS D Annunzio Gorica 3. impregnacija streh poslopja Einaudi Štarancan 4. obnova Vile Olivo Gorica 5. dokon anje laboratorija gostinske šole Gradež 6. razstavni prostor dva tedna Gorica 7. izredna vzdrževalna dela poslopja šole Max Fabiani Gorica 8. izredna vzdrževalna dela poslopja IPSIA, ulica Powel Trži 9. oprema za videonadzor v šolah 10. oprema za videonadzor v pokrajinskih stavbah 11. izredna vzdrževalna dela v sanitarijah Znanstvenega liceja Trži 12. prilagoditve zakonodaji poslopja Liceja v ulici Randaccio Gorica 13. elektri na napeljava v poslopju Deželnih stanov, danes sedež Kvesture Gorica 14. prilagoditve zakonodaji poslopja Einaudi Štarancan 15. obnova strehe male telovadnice in fasade Znanstvenega liceja Gorica 16. prilagoditve zakonodaji v Slovenskem šolskem centru Gorica 17. obnova novega sedeža Pokrajinske policije v Državnem arhivu - Gorica 18. izredna vzdrževalna dela na mostovih na reki So i in na kanalu Primero na pokr. cesti 19 Škocjan, Gradež 19. izredna vzdrževalna dela na mostu Cucchini Gradež 20. izredna vzdrževalna dela na primorski kolesarski stezi Gradež 21. krožiš e v Mošu 22. krožiš e Villa Luisa Škocjan 23. kolesarske steze Marketing Brd - Krmin, Koprivno, Moš, Števerjan, Dolenje 24. prilagoditev pokr. ceste 15 Devetaki Doberdob 25. Krminski intermodalni terminal Krmin 26. nadvoz v Ronkah in priklju ek dež. ceste 14 s pokr. cesto 11 Ronke 27. udejanjenje 3. programa cestne varnosti in odprava rnih to k 28. izredna vzdrževalna dela na cesti Petovlje - Martinš ina Zagraj 29. posegi za varnost v prometu na pokrajinskih cestah 30. zaš ita topniških rovov na Debeli griži Zagraj 31. nadaljnje urejanje pokr. ceste 19 vse do krožiš a po nadvozu, v primeru pridobitve dovoljenj Štarancan XXIV

25 32. rušenje nadvoza Foljan v primeru, da bodo Železnice odstopile objekt v Foljanu 33. ureditev športnih objektov, po en projekt za vsako ob ino 34. poleg tega še druge javne gradnje, ki jih bomo pred asno izvedli, e bomo pridobili ustrezna mnenja in sredstva. Poleg zgoraj omenjenega smo v zadnjih letih za eli izvajati še drugo mo no pobudo za ovrednotenje obmo ja s turisti nega, z naravoslovnega, enogastronomskega in zgodovinskega vidika. Dva mo na projekta, Marketing Brd in Kras 2014+, v vrednosti približno 8 milijonov evrov sta v fazi uresni evanja. Tema dvema se bo leta 2010 pridružil še Projekt So a s ciljem, da dobimo uporabno, zdravo in varno reko ter reko, v kateri se bomo lahko kopali. e se k temu dodajo še investicije podjetja GIT in Dežele FJK v Gradežu, lahko re emo, da je turisti na ponudba v naši pokrajini popolna, ker jo podpira kvalitetno gostinstvo tudi v obliki kme kega turizma. Brda, Kras, So a in Primorje so core business turisti ne ponudbe, ki je o itno še obsežnejša in bolj raz lenjena, primerna za vse žepe ter za vse okuse tu najdemo vse, od kulture do narave, od rekreacijske navtike do zgodovine. Naštete zna ilnosti dajejo zagon številnim subjektom in spremnim pobudam, s pomo jo katerih postane naše ozemlje lepše, vabljivo, prijetno in privla no. Tu gre za zanimiv turisti ni paket na štirih oseh. Zaradi središ ne lege tega ozemlja z lahkoto pridemo do Benetk, Trsta in Ljubljane, ki ostajajo zelo privla ne turisti ne destinacije. Že na samo uresni itev prodajnega središ a IKEA je mogo e gledati v tem okviru kot privla no prodajno to ko, ki je lahko sama na sebi spodbuda za druga delovna podro ja. Temu se pravi oblikovati sistem, spodbujati protagoniste, da delajo ekipno. Skratka, z dogovori o infrastrukturi in s širitvijo turisti ne ponudbe je naš cilj dokaj enostaven: kar najbolje izkoristiti novo geopoliti no središ nost Poso ja po padcu meje ter vplivati ne le na ve ji pretok blaga in oseb skozi naše kraje, temve tudi na takšno ponudbo, ki naj vpliva, da se bodo blago in ljudje ve asa zadrževali pri nas. Prav zato prevzemajo osrednjo vlogo pristaniš e in nove proizvodne cone, prav zato moramo prese i obrtniško in ozko krajevno gledanje na turizem ter promovirati dejavnosti na visoki ravni. Ponujajmo na visoki ravni, saj smo odprta in gostoljubna skupnost, ki je iz svojega ozemlja dosegla odli nost. Sicer pa je neko državni sekretar italijanske Republike izjavil, da bodo celo slepi v trenutku, ko bo 5. koridor prišel do Benetk, uvideli, da je najnaravnejši prehod za 5. koridor tisti, ki poteka skozi Gorico. Mi smo to spoznali prej in izkoriš amo vse možnosti, da se pripravimo. Brez polemik in brez medijskega izpostavljanja to prepuš amo drugim vemo, da so naše zemljepisne prednosti stvarne, ter vemo, da os morje Ljubljana, ki vodi skozi Vileš in Gorico in se nadaljuje po Vipavski dolini, ne predstavlja le cestne in gospodarske osi, temve tudi družbeno, kulturno in XXV

26 turisti no os, ki je povezana z identiteto. Gre za trden sistem, ki odpira tiso možnosti in predvsem samostojno stoji na nogah, ker ne gre za papirnato, temve realno ekonomijo. Trdna povezanost med pristaniš i zgornjega Jadrana, prisotnost ravninskih obmo ij za skladiš enje blaga, prvorazredno cestno omrežje in tudi ezmejno logisti no okrožje, ki z železniško osjo Gorica Ljubljana tvori zaklju eno celoto, ki se ne izte e zgolj v visoko hitrost, temve promovira celotno ozemlje. Vse to se dogaja v razmeroma kratkih asovnih rokih in z relativno nizkimi stroški. Vse to v okviru Evropokrajine, ki ne sme biti še dodatna ustanova, temve dodatno sredstvo. Vsa sredstva so koristna, vklju no z EZTS, morajo pa resni no delovati. Mi se raje zavzemamo za obnovo Protokola o ezmejnem sodelovanju v duhu izvajanja, ker se nam zdi primernejši, cenejši in u inkovitejši. Kar pa mora biti vsem jasno, je to, da ni dovolj sklicevanje na Evropo; as je, da Evropo udejanjimo. Evropa je predvsem enotnost pod enakimi pogoji, je usklajevanje dav nih sistemov in stroškov dela: ravno to se tu pri nas ne dogaja. Upravi eno je vprašanje, kje je italijanska vlada, ki ima glavno pristojnost v zunanji politiki. Po tolikšnem en anju v prazno o tiso evropskih ustanovah, ki naj bi prišle v Gorico, moramo vzeti na znanje, da razen kakega sre anja iz vsega tega ni bilo prav ni, pravzaprav manj od ni a; odmevne dav ne olajšave za naše obmo je so umrle še pred rojstvom in isto velja za Goriški sklad ter Prosto cono. Lepo je slišati, da moramo vlagati v kakovost, toda naša podjetja pla ujejo 30% davkov ve kot v Sloveniji in stroški dela so v Italiji za 33% višji za isto pla o, ki jo prejme delavec. Kaj šele dav ne olajšave! Zadovoljni bi bili že, ko bi nas vsaj delno razbremenili dav nega pritiska. Ali je lahko vse to problem, ki zadeva le nas? Kje je Dežela FJK? Kje je država? Kje je Evropa? Odlo no bomo prenesli vse te vsebine na vse ravni in pri akujemo jasne odgovore od vsakega sogovornika. Izziv Prora un za leto 2010 ho e zato biti prora un, ki nas bo spet popeljal v gospodarsko rast. Gre za zahteven izziv predvsem zato, ker je še centralisti na vizija deželne uprave mo no oškodovala tisto»republiko, ki je najbližja državljanom«, in sicer ob ine in pokrajine z odlo nim kr enjem sredstev, ki ogroža trdnost sistema in ponudbo osnovnih storitev. Ni dovolj zatrjevati, da so se znižali prihodki v državno blagajno, ker smo v gospodarski krizi in se je zmanjšal dav ni priliv, v resnici gre za ogromen zasebni dolg, ki ga je povzro ilo papirnato gospodarstvo in se sedaj spreminja v dolg, ki ga pla uje javnost. Kot smo že povedali, je celoten sistem, ki poka po šivih: neizvajanje dav nega federalizma, odsotnost politi nih izbir, ki bi pove ale prihodke, neizvajanje ukrepov proti dav nim utajam, XXVI

27 ve anje socialne neenakosti, izguba pogajalske mo i delavcev. Vse to je zbrano v deželnem finan nem zakona, ki prav gotovo ne izstopa po federalizmu: Naš položaj v odnosu do Dežele lahko povzamemo s temi podatki: prenosi na osnovi zakona št. 24 minus ,00 evrov trg dela minus ,00 evrov redni prenosi minus ,00 evrov razna kr enja v kulturi in sociali minus ,00 evrov Redni teko i prihodki so se torej znižali za ,00 evrov, kar pomeni, da je kr enje 19,11 odstotno. Vsemu temu je treba dodati za ,00 evrov nižje lastne prihodke, ki so posledica znižanja obresti na depozite, znižanja porabe elektri ne energije in ker je država roparsko odtrgala pristojbine, ki jih pobira Služba za motorizacijo. V celoti je torej ,00 evrov manj v teko ih postavkah. Poleg tega je Dežela pridržala ,00 evrov, ki se nanašajo na promet, nekdanja združenja ob in ASTER, in ,00 evrov prispevkov za son no energijo in lo eno zbiranje odpadkov. Skupaj torej ,00 manj. Prav lep izziv! Ta izziv vra amo in zahtevamo popolno federalisti no reformo naše Dežele. Beremo, da ho e naša dežela postati zgled federalizma; v redu, za nimo! Krizo moramo izkotistiti za federalisti no reformiranje Dežele: polovica uslužbencev, polovica politikov, dovolj z zakoni, ki predvidevajo sredstva, celotno upravljanje naj preide na ob ine in pokrajine, odpravimo vsakršno absurdno in protiustavno obra unavanje stroškov, odpravimo vse nesprejemljive hierarhi ne lestvice med ustanovami, ki jih Ustava opredeljuje kot enakopravno razporejene, oblikujmo manj togo deželo, ki naj dolo a smernice, ki jih bodo izvajale ob ine in pokrajine. Prva stvar, ki jo je treba izvesti, je poveriti pokrajinam prostorsko na rtovanje za široka obmo ja, kot velja za ostalo Italijo, kajti absurdno bi bilo napovedovati ve storitev, nato pa jih ponujati manj. Še nekaj v zvezi s federalisti nim zgledom: za nimo takoj in dodelimo pokrajinam poklicno izobraževanje, upravljanje z vodo (ATO) in z odpadki ter pokrajinske direkcije za javne gradnje z odpravo vseh prenosov z omejitvami in z oprostitvijo ob inskih ter pokrajinskih uprav davka IRAP in DDV-ja; preneha naj tudi zakonodajna dejavnost v zvezi z notranjo organizirajo ustanov; ukiniti je treba brezštevilne in nepotrebne ustanove, ki jih Ustava ne predvideva. Bodo nost mora pomeniti avtonomijo operativnih ustanov. Treba je odpraviti vsakršen zakon, ki predvideva sredstva: Dežela naj prou uje in daje smernice, mi pa jih moramo uresni evati s pomo jo teko ih prenosov sredstev. Ali je preve, e zahtevamo Deželo zakonodajalcev? Ne, pravilno je! XXVII

28 Z naše strani pa bomo opravili svoje izbire v smeri socialnih dejavnosti, inovativnosti in demokracije, kot bi morali storiti vsi, da ponovno oživimo gospodarski razvoj: v celoti gre za 18 programov in 246 projektov: najpomembnejša zadeva je mir; nadaljujmo z neštetimi pobudami, ki smo jih sprožili s krajevnimi ustanovami in združenji, lanicami Pokrajinske konzulte za mir; med temi pobudami gre potrditi Vlak spomina in dogovor z Ob ino Medeja o spomeniku Ara Pacis, simbolnega kraja miru, pristop k pobudi združenja Nessuno Tocchi Caino proti smrtni kazni; uresni evanje del, ki jih za leto 2010 predvidevajo dogovori o cestnem omrežju ter o šolskih in športnih objektih v vrednosti 27 milijonov evrov z ritmom izvajanja, ki je naveden v Task Force, dostopni na spletni strani; nadaljevanje Pakta za razvoj in dodatna sre anja s poglobitvijo konferen nih vsebin, kot so pristaniš e in ezmejna logistika, zeleno gospodarstvo in inovativnost, Krasu in turizem; uresni itev dogovora z Goriškim in Tržiškim konzorcijem za ustanovitev skupine Task Force, ki naj promovira naše ozemlje v ostali Evropi; jasno navodilo za uspešno sodelovanje med dvema Industrijskima konzorcijema za iskanje ter uresni evanje novih razvojnih con v Mošu, na Tržiškem in v zaledju tržiškega pristaniš a tudi v predvidevanju posoške platforme; za etek študije SNODO 2, ki jo finan no krije italijanska vlada z ,00 evri, in izvedba DPEF Ministrskega sveta 2009, namenjenega konkretni opredelitvi posoške in ezmejne logistike; prilagoditev Protokola o ezmejnem sodelovanju v podporo pravi nega in vzdržljivega razvoja tega obmo ja, vklju no s podporo vsem jezikom, ki so prisotni na pokrajinskem ozemlju, s posebno pozornostjo do slovenske manjšine in do finan nega kr enja zaradi ukrepov državne in deželne vlade. Tudi letos bo to poro ilo prevedeno v furlanš ino in slovenš ino; za etek del v okviru projekta Kras z ureditvijo topniških rovov iz prve svetovne vojne, dokon anje izvršilnih na rtov in prispevki prvim pobudnikom tega projekta; zaklju ek del in odprtje turisti nih in kolesarskih poti v Brdih; podpora in izvedba postopkov, ki jih predvidevata PAL in GAL ter sodelovanje s pristojnimi kme kimi združenji v okviru širšega na rta o Kmetijskem okraju, ki naj promovira ozemlje in njegove proizvode, krajevne govore in pobude, ki so povezane s folkloro in z ljudskim izro ilom; nadaljevanje velikega napora v korist zaposlovanja in oseb, z vlaganji približno 3 milijonov evrov, od katerih gre ,00 evrov za prispevke, namenjene zaposlitvi brezposelnih ali oseb, ki tvegajo odpustitev, za ustanavljanje novih podjetij, za obiskovanje te ajev, za spremembo za asnih delovnih razmerij v razmerja za nedolo en as; XXVIII

29 promocija tehnološke inovacije s spodbujanjem zaposlovanja diplomirancev na znanstvenih fakultetah s ,00 evri ter kandidirati prokrajinsko ozemlje kot idealni sedež sodobnega terciarnega sektorja, ki naj podpira kvalificirano delo (v prvi vrsti Friulia); vedno na podro ju kakovostnega dela nadaljevati s strokovnim izobraževanjem, ki ga izvaja Pokrajina za zaposlene in proste poklice; pove ati operativnost skupine Task Force za svetovanje podjetjem s kapilarnimi obiski vseh vrst podjetij (proizvodnih, trgovskih, kmetijskih itd.). Posebej je predvidena raziskava o najbolj iskanih delovnih profilih, ki jih potrebujejo podjetja, preverjanje delovnih ponudb v skladu s povpraševanjem, predlaganje rešitev, ki naj olajšajo vklju evanje na delovni trg, in pomo podjetjem za boljše razumevanje zakonodaje s podro ja dela; podpirati na vse na ine znanje, šolske projekte, transnacionalno vzgojno dejavnost, ve erne šole za odrasle, vzgojne projekte o trajnostnem razvoju, pobude na podro ju študijskega in delovnega usmerjanja, kot je na primer Salon usmerjanja 2010, ki postaja vse pomembnejši zaradi nove organizacije na podro ju šolstva; izredna podpora šolam naše pokrajine, da ne popustimo v trenutku, ko državna vlada napada javno šolstvo ,00 evrov za višje srednje šole; podpora prisotnosti univerze v Gorici in Krminu z izdelavo novega dogovora o medsebojnih obveznostih in reforma Univerzitetnega konzorcija; obdržati stroškovne obveznosti za nove šolabuse v vrednosti ,00 evrov in za izredni sklad v višini ,00 evrov za šolsko opremo; vlagati v najtrajnejšo dobrino, in sicer v kulturo; zagon logisti ne reorganizacije Direkcije za kulturo s širitvijo arhiva in zgodovinske knjižnice ( ,00 evrov) in za etek pripravljalnih dejavnosti za uresni itev projekta Bimba, multimedijske knjižnice za otroke; oba ukrepa sta nosilna stebra Središ a posoškega knjižni nega sistema; dopolnitev razstave o futurizmu in nove razstave v prostorih Pokrajinskih muzejev v Grajskem naselju; proslavljanje Michelstaedterjeve stoletnice v sodelovanju s sistemom Gorica; širitev razstavnih prostorov na posoškem obmo ju z odprtjem razstavne dvorane»dva tedna«v Gorici in ponovno odprtje Špacapanove galerije v Gradiš u, eprav izpade sramotno, da ni slednja na seznamu obveznosti deželne uprave; prisotnost Pokrajine, po enem stoletju, v Trži u v razstavni dvorani sodobne umetnosti za obdobje nekaj mesecev v dogovoru z ob insko upravo in s posebno samostojno razstavo; priprava razstave in dogodkov, povezanih s 40. obletnico prireditve»giuliani nel Mondo«, ki bo na sporedu septembra v naši pokrajini; XXIX

30 nadaljevanje uspešne pobude Knjige in svoboda, ki je dosegla že enot; prepri ano nadaljevanje projekta»stažiranje«s ,00 evri in projekta Mikrokredit za mlade s ,00 evri, da ponovno izkažemo zaupanje mladim, zaupanje v prihodnost; kljub sedanjim finan nim težavam predvidevamo in potrjujemo popolno podporo ustanovi CISI in socialnemu sektorju v celoti s svežimi sredstvi v višini ,00 evrov, ki bodo na razpolago celotnemu podro ju prizadetosti, prostovoljcem in za pomo ženskam, žrtvam nasilja; vlagati v mlade in v njihovo sposobnost delovanja in upravljanja s podporo Foruma mladih in njegovih dejavnosti, in sicer Sre anja šolskih gledaliških skupin, kot logi na posledica tega, kar je bilo izvedeno s projektom Mladi ob meji, ,00 evrov, ki smo jih v dobršni meri pridobili s projektom Zveze italijanskih pokrajin in z deželnim priznanjem projekta Overnight; podpis dogovorov in za etek ureditvenih del na športnih objektih s ciljem, da se uredi po en objekt v vsaki ob ini v skupni vrednosti približno ,00 evrov; uresni itev študije kakovost športa o kakovosti uslug, ki jih nudijo športna društva v goriški pokrajini, s ciljem, da se izboljšajo usluge za naše športnike; obdržati visoko zavzetost za šport s pomo jo športnega omizja, raznih oblik posvetovanja, podpirati razli ne projekte, med temi omejevanje tarif za uporabo telovadnic, šport za prizadete in šolski šport; nadaljevati odli no delo, ki poteka na podro ju enakih možnosti, saj prejema odmevna priznanja na deželni in državni ravni, kar omogo a, da lahko vložimo ,00 evrov v razne pobude in tudi v dejavnosti, ki jih izvaja pokrajinska svetnica za enake možnosti; obdržali bomo podporo za socialno zadružništvo na isti višini kot prejšnja leta, in sicer z ,00 evri prispevkov; za eli bomo izvajati na rt za priseljence 2009 z ,00 evri, od katerih bo ve kot polovica služila podpori azilantom in beguncem ali tistim, ki so ta status že pridobili in se umikajo pred diktaturami, vojnami in preganjanjem; vlaganje v inovacijo in zeleno gospodarstvo, kar pri nas pomeni nadaljevati in utrditi svoje prvenstvo na podro ju energije in okolja; podpiranje projekta Ditenave, nadaljevati z izvajanjem Agende 21 in okrepiti naše urade za okolje; odobritev Pokrajinskega na rta za ravnanje z odpadki, eksperimentiranje obrata za pirolizo in dogovor do leta 2015 s Pokrajino Trst za izkoriš anje sežigalnice; XXX

31 v primeru, da bo za upravljanje z vodo in odpadki (ATO) še vedno pristojna Pokrajina, bo treba leta 2010 pripraviti nove razpise; ob odsotnosti odstopanj od dogovorjenega, je zakonsko predvideni datum za nove dodelitve 1. januar 2011; podpis novega dogovora Mikrohabitat, ki se pridružuje že obstoje im, in sicer z Ob ino Sovodnje, za melioracijo osnovne šole na Vrhu zaradi prisotnosti radona ,00 evrov; zaradi finan nega kr enja leta 2010 odpade projekt za ob ine, ki najve reciklirajo, vendar se bo nadaljevala gradnja ekoloških otokov; nadaljevanje projekta Ekološka Pokrajina, preureditev vseh ogrevalnih kotlov na metan, uvedba prvih naprav teleogrevanja, analiza toplotnih izgub stavb, na rt proti toplotnemu razprševanju, projekt o uporabi streh za alternativno energijo, brezpla ni wi-fi v šolah; do konca leta izpeljava tekmovanja za alternativno energijo na strehah pokrajinskih stavb s sistemom projektnega financiranja; zagon projekta son na energija v sodelovanju z zainteresiranimi ban nimi zavodi, ki se bodo obvezali kriti v celoti stroške za namestitev fotovoltai nih naprav mo i 3 kw na strehah družinskih stanovanj z nepovratnimi prispevki za družine; vrednost naše naložbe je ,00 evrov; za etek projekta brez enega samega evra, kar pomeni zbiranje in podpora vsem projektov, ki jih predložijo zasebniki za izvedbo fotovoltai nih streh s posebno pozornostjo do streh industrijskih hal, parkiriš športnih ojektov, šol in proizvodnih ter kmetijskih dejavnosti; vse to brezpla no za davkopla evalca; obdržati in okrepiti projekt o zbiranju azbesta na drobno s prispevki v višini ,00 evrov; glede spremljanja vplivov velikih onesnaževalcev na okolje bo leta 2010 pozornost še vedno usmerjena v tržiško termoelektrarno, odlagališ a in 5. koridor; izvajanje Plana za vzdrževanje So e v dogovoru z organom za upravljanje z vodo (ATO), da bi prišli do dokon nega odgovora glede nasipov, proda in poplavnih pasov, ter predstavitev Projekta So a za zagotavljanje iste, varne in uporabne reke, kar pomeni tudi kolesarsko stezo od izvira do izliva in odpravo vseh problemov v Marini Juliji; razne obveznosti in pobude za to, da ostane voda v javni lasti, in financiranje posega v Argentini v višini ,00 evrov ter v drugih predelih sveta v vrednosti ,00 evrov v skladu sklepi organa za upravljanje z vodo (ATO); razni projekti v okvirih mednarodnega sodelovanja z razli nimi partnerji, naj omenimo projekte Kosovo, Mostar in Maline miru; XXXI

32 uresni evanje tiso ih stvarnih ezmejnih pobud na podro ju kulture, športa, društev, sociale, izobraževanja, storitev, komunikacije, prostovoljstva, da bomo prešli od zamisli o Evropi k uresni evanju Evrope; okrepiti delovanje Pokrajinske policije; prednostne naloge bodo pristojnosti iz pokrajinskega pravilnika in tudi dodelitev okoljskega nadzora nad ogrevalnimi kotli, ki ga bo Pokrajinska policija kon no izvajala samostojno; priprava prvega Pokrajinskega na rta o varnosti s posebno pozornostjo do varnosti v urbanih okoljih, pri delu, na cestah in na domu; nadaljevanje pravnega postopka pokrajinske uprave v obrambo žrtev azbesta; nadaljevanje dejavnosti Okenca za štirinožce, ki je na za etku zgledalo le stava, danes pa mu vsi operaterji priznavajo zanesljivost in pomembnost na tem podro ju; pove ati spletno stran Pokrajine z naložbo ,00 evrov, da razširimo VOIP in posodobimo javno strukturo, za digitalizacijo upravnih aktov in pove anje obseg elektronske pošte za u inkovitejše odgovore in v krajšem asu; kon no še podro je prispevkov, ki še nikoli ni bilo tako težavno kot letos zaradi kr enja sredstev; lahko zatrdimo, da se bomo izredno potrudili in da ne bo nih e ostal sam na podro ju športa, kulture, sociale, prostovoljstva, izobraževanja, skratka v tem udovitem svetu, ki ga predstavlja posoška civilna družba; trda nam bo predla, a s skupnimi mo mi bomo uspeli; vse bo kot vedno transparentno, prispevki pa bodo na vpogled na spletni strani v razdelku Sportello Unico Enotno okence. Te so torej naše izbire, iz katerih izvira, da smo dinami na, odprta in inovativna Pokrajina, ki si želi ponovne rasti in misli predvsem na ljudi, ki v njej prebivajo. Kako pa smo našli denar za izvajanje vseh teh zadev kljub tako korenitemu kr enju sredstev, ne da bi višali davkov in tarif ter z obljubo o letnem znižanju davka TARSU na komunalne odpadke za 2%? To je mogo e zlahka obrazložiti. En del izhaja iz u inkovitega upravljanja prora una v zadnjih letih, kar nam je omogo ilo, da smo omejili razsipnost in optimizirali stroške za osebje ter sredstva. Pomeni, da naš triletni plan o omejitvah javne porabe deluje. Ni slu aj, da je razmerje med dolgovi in BNP pri nas med najnižjimi v Italiji, saj se je celo znižal od 7,1 v letu 2007 na 6,05 v letu 2008, na 5,94 leta 2009 in na 5,63 leta To so štiri leta dobrega upravljanja. Precejšnji del izhaja iz državega in deželnega priznanja našemu delu in našim projektom, kar nam je prineslo izredna sredstva, ki bi jih sicer ne mogli pridobiti. To so štiri leta novih idej. En del pa izhaja iz dela uslužbencev te pokrajinske uprave, ki dokazujejo z oprijemljivimi dejstvi, da javna uprava ni samo lepa, temve tudi deluje, kar koristi celotni skupnosti. To so štiri leta dobrega upravljanja. XXXII

33 Dovolite, da se tudi letos zahvalimo vsem tistim, ki so se upokojili v leu 2009 ali pa so šli v druge uprave. Le-ti so namre prava zgodovina naše Pokrajine. Gospod predsednik Pokrajinskega sveta, gospe svetnice in gospodje svetniki, vselej smo imeli v mislih transparentno in lahko dostopno Pokrajino in naš Na rt za komunikacijo že prou ujejo druge ustanove. Neštete so pohvale, ki jih prejema naš Tiskovni urad in v prihodnosti se bomo še bolj potrudili. Še vedno smo prva Pokrajina v Italiji po številu video posnetkov, ki so objavljeni na spletnem mestu Youtube kar 106, obiskov pa niti ne štejemo ve ; v tem asu obiš e našo spletno stran mese no skoraj obiskovalcev v primerjavi s slabimi v juliju 2006; temu ni kaj dodati; prisotni smo na spletnih mestih Bisiacaria.com in Facebook; imamo spletne strani dejansko za vsa podro ja in leta 2010 bo nastal prvi web asopis Pokrajine; našemu teritoriju smo blizu s potujo imi sejami pokrajinskega odbora in s tedensko prisotnostjo predsednika in odbora v Trži u; prora un predstavljamo kot vsako leto gospodarskim in družbenim silam ter seveda ob inam z namenom, da zberemo nasvete in zamisli; leta 2010 bomo za eli z vrsto eksperimentalnih pobud vrste empowerment o vsebinah, kakršne so varnost na domu, gospodarska konferenca, skrb za živali, športna kakovost ipd. z namenom, da v skupnosti raste zaupanje v lastne sposobnosti. Tako torej. To poro ilo se vsako leto zaklju i s sklicevanjem na Ustavo; kaj ho ete, imamo jo pa radi in nam je vše poudariti, da smo ponosni nanjo in na njeno zgodovino. Ponosni smo,da na dan državne enotnosti napišemo na plakat Pokrajine»rojaki Italije«v italijanš ini, furlanš ini in slovenš ini, kajti to dopuš a prav ta Ustava. Ponosni smo, da se lahko zahvalimo tistim, ki so se za Ustavo borili, in radi bi živeli v normalni državi, kjer bi bili vsi nanjo ponosni. Kdo ve, danes govorimo o pozitivnem vzdušju v državi. Nikoli ne bi bilo prepozno. Ta Republika, ki danes nanovo odkriva mo in pomembnost svojih sinov v krajevnih skupnostih, morda potrebuje prav ta ob utek pripadnosti skupnosti, da bi ponovno stopila na skupno pot svobode in enakosti. Tega ne smemo pozabiti, za blagor Italije, za blagor Dežele, za blagor Poso ja. Pokrajinski odbor Gorica, 1. februarja 2010 XXXIII

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35 Siôr President dal Consei, Sioris Conseiris e Siôrs Conseîrs, o vin scomençât il 2009 fevelant di crisi e lu fasìn ancje intal Vuê lu fasìn cu la cussience che il piês forsit al è passât ma che la riprese e sarà lungje. Chest al significhe ancjemò disocupazion par tant timp e al significhe che lis resons de crisi no son stadis frontadis cun agressivitât ni decidudis, e forsit nancje capidis. No si trat di jessi otimiscj o pessimiscj, ma di dâts reâi: la Comission europeane e à previodût che la Italie e tornarà ai nivei dal PIL dal 2007 dome intal 2015, cuntun aument consistent dal debit public fin al 118%, e dut cuntun aument de disparitât inte distribuzion dal redit a svantaç dai redits des fameis dai lavoradôrs talians soredut precaris e dal terziari aprossimatîf e gjeneric. Cemût dî: riprese lungje e a pain simpri i stes, i plui debii e i mancul garantîts. Il Censis al ricognòs che e je la prime volte inte storie de Italie moderne che o viodìn une ristruturazion dure dal setôr terziari. E al è inte minusaie di impresis piçulis e une vore piçulis che a operin intal cumierç, intal turisim, intal artesanât di servizi za si conte un numar impuartant di «vitimis». A chest, inte nestre provincie si zonte la crisi di industriis impuartantis, Ineos, Carraro, Eaton, par citânt ciertis, e dificoltât di ordins par altris, tant che Fincantieri, Ansaldo, Fantuzzi Reggiane, Italsvenska. Dal setôr de agriculture al ven un alarme seri, che al va frontât inte suaze di sisteme teritori. La struture e ten, ma ce fadie! Ogni aziende e je une trincee. Cun dut achel, la disocupazion dal Friûl orientâl si manten simpri sot de medie nazionâl, e almancul in cheste fase centralitât gjeografiche recuperade e agjevole insediaments comerciâi e industriâi, tant che al covente espandi lis zonis produtivis e industriâls. Lu vevin dit timp indaûr, nô o din dôs mans ae economie: cuntune o difindìn ce che al è za e cun chê altre o costruìn gnovis ocasions. Par tornâ a cressi Il drame al è che chest bagn di sanc al riscje di deventâ improdutîf. O vevin dit, a jerin in tancj a dîlu, che nuie nol sarès stât come prime, ma ducj vuê si interoghin su cuant che al finirà e pôcs su ce fâ par che la crisi no capiti di gnûf. Di fat la economie di cjarte che si è mangjade la economie vere e dopo e à finît par mangjâ se stesse, e continue a riprodusi i siei virus cu la sperance che dut al cambi par che nuie al cambi. Cualchidun al à dit che o sin une societât replicante e ustinade, la realtât e je che la maiorance des fameis e je patrimonializade e la cjase no si tocje... Magari cussì no, nol sarà cussì che o tornarìn a cressi. No baste chê che il Censis al clame la resistence stressade des fameis talianis. Al baste viodi il grant moviment sul senari internazionâl: i G8 no esistin plui o almancul no coventin plui. I G20 a son leâts mans e pîts al as USA-Cine. Al è ancje palês aromai a ducj che il model di svilup al vedi di jessi tornât a pensâ e no dome in clâf ecologjiche, ma ancje sociâl e democratiche. Par tornâ a cressi, e je dome une robe di fâ: cambiâ. E al è simpri il moment par cambiâ insiemi. XXXV

36 Disfrutâ al miôr i nestris vantaçs al jude ma nol baste. No podìn confondi azions tampon cuntune strategjie a tiermin lunc, o finiressin par vê une riprese improvise. Dut câs visìnsi chescj nestris 5 vantaçs piçui ma significatîfs, che a son stâts al centri de Conference Economiche e de linie che il gnûf pat pal svilup al è daûr a puartâ indenant cun sucès: 1. Il puart plui a Nord dal Mediterani, e duncje chel plui dongje al centri Europe 2. La prime planure rivant dal Est, insiemi cu la val dal Vipau e ae basse planure furlane, lûc naturâl di insediaments produtîfs e di cumierçs 3. La aree di Gurize, vâl a dî l'unic passaç di planure des Alps, dulà che si pues fâ passâ infrastruturis viariis cence dams ambientâi 4. Tra lis primis provinciis talianis par sigurece criminâl, e duncje lûc trancuîl par investiments sigûrs 5. La Provincie de integrazion che e à imparât de storie dal confin mobil a fâ convivi razis e culturis diviersis. Cui che al integre di plui, al cres di plui A son utii ma no suficients, parcè che vuê ducj, intal mont ocidentâl, a invistissin in infrastruturis e lavôrs publics, un pôc par sostignî in mût keynesian la economie e un pôc parcè che si preparin a jessi competitîfs e tirâ dongje capitâi. No fâlu al è un suicidi, ma fâlu di bessôl nol baste. Intune economie di cjarte lis infrastruturis no coventin. Intune economie drogade de finance, la concretece e devente acessori. Intune economie dure e sierade, i capitâi no vegnin. Dopo la crisi dal '29 tancj Stâts a àn metût in vore politichis incentradis sul nazionalisim tant che leam di union identitarie e su formis di autarchie plui o mancul marcjadis: vuê si devente puars dome a pensâlu. Che al plasi o no, no esist altre strade par une societât vierte, dulà che il disvilup al sedi condividût de popolazion e dulà che la viertidure ai dirits individuâi e la flessibilitât dal sisteme a ducj i nivei a rivin a convivi cu la bisugne ataviche di identitât. Al è aciertât che cui che al tignarà insiemi svilup e identitât intal gnûf senari globâl, al vinçarà la disfide de cressite. Le clamin comunitât vierte. Visìnsi che cressi nol vûl dî perseguî il plui ma perseguî il miôr. Cambiâ al vûl dî duncje inmaneâ un model gnûf di welfare incentrât su la persone e sui siei dirits e no su la apartignince sociâl o etniche, ridusi la diference tra personis sioris e personis puaris, cressi la mobilitât sociâl, premiâ il merit, distruzi lis corporazions, coniugâ flessibilitât e garanziis. Cambiâ al vûl dî slargjâ e invistî su la green economy par rindi sostignibil e reâl il model di cressite. Invistî su la inovazion, su la ricercje aplicade, sul savê, su la universitât, su la cognossince, su la competence. E dal sigûr no su la vie dal nucleâr. Cambiâ al vûl dî costruî istancis democratichis sostanziâls e no plui dome formâls, scombati cuintri de privatizazion de democrazie, dal predomini des oligarchiis e dai clans. Meti in vore pardabon il federalisim. Sociâl, inovazion, democrazie: lis trê sfidis de globalizazion. XXXVI

37 In pocjis peraulis, il cambiament che al covente par tornâ a cressi al à bisugne di tornâ a dâ sovranitât al popul e aes sôs istituzions, perseguint il ben coletîf e no la ricjece di pôcs. Une societât libare e vierte che e torni a cjatâ il sens di une vie comune par se e pes gjenerazions futuris. Une societât che e invistissi sul savê e che e sepi dâ fiducie aes ideis gnovis. Cence un sisteme scolastic di ecelence no son ideis gnovis. Cence ideis gnovis no je riprese e nol è futûr. Vuê tancj si jemplin la bocje fevelant di riformisim; alore, jessi riformiscj al vûl dî vê ideis gnovis pal ben comun. Vuê nancje i pasdaran di Wall Street no pensin plui che il marcjât si puedi autoregolamentâ e al è deventât un lûc comun afermâ che Bretons Wood e va riviodude. Il probleme al è che lis istituzions democratichis mondiâls a somein masse debilis e dividudis par metii man. La Europe in particolâr e varès di jessi Stâts unîts di Europe di plui di un deceni par pensâ di davuelzi un rûl di protagoniste e no come vuê che no je ni cjar ni pes. Il pas al è masse lent par un continent che al à il pericul ogni nazionalist e xenofobi daûr di ogni cjanton. Al è ben vêr che razisim e nazionalisim a vuelin dî muart e miserie, ma no sotvalutìn il fat che in dut il mont si domandisi cemût che i cambiaments globâi a incidin su la capacitât di resisti des democraziis e sul contigniment des disavualancis. Il pericul che il mont salti fûr di cheste crisi cun plui fanatisim e cence il bagai di valôrs democratics e liberâi afermâts intal secont dopovuere al è plui che reâl. Nol è un câs se la peraule plui doprade dai economiscj di dut il mont in chest principi di tierç mileni e je disparitât. Dut chest al à di fânus rifleti, ancje parcè che nissun nol pues clamâsi fûr. La globalizazion, i procès ilustrâts culì, la crisi, no son une robe che no nus rivuarde, cemût che a san ben lis fameis dal Friûl orientâl, ma part dal nestri presint e de nestre cuotidianitât. Lis sieltis mancjadis in economie, il tas di inovazion bas, il welfare par pôcs, il predomini des oligarchiis a vuelin dî boletis plui cjaris, lavôr che no si cjate, lavôr che si piert, mancul podê di acuist, vite plui grame, insigurece dal doman, abûs e umiliazions. Pal sociâl, pe inovazion e pe democrazie o sin ducj clamâts a fâ la nestre part. Cemût puedial jessi che in Italie a sedin personis che a vuadagnin milions di euros al an e milions di fameis che a stent a rivin a 1000 euros al mês? Fasi cheste domande nol è populisim. Paul Krugman, premi Nobel pe economie tal 2008, al aferme che o podìn acetâ cualchi individui cetant plui siôr de medie ma no un numar impuartant di chescj plui siôrs de medie, parcè che chest al significhe che la disparitât e je daûr a cressi e si strenç la base dal sium democratic e liberâl, o sedi la middle class, la classe medie, la famee medie, in dutis lis sôs ecezions di famee. Dome une famee medie slargjade e solide e garantìs un model di svilup che al torni a scomençâ a cressi. I ecès, in economie e inte vite, a procurin dome dams. Cui che al guvierne al à di cjapâ tant che riferiment i interès de famee medie ancje se patrimonializade e no chei dai tant siôrs. E je une vergogne che in Italie no esisti un cuviert pai manager, publics e privâts. Intai USA a son stufs di vêlu. In Gjapon il spirt di servizi al è tant fuart che i manager publics e privâts a stent a àn un redit superiôr ai dipendents. XXXVII

38 Al sarà ben vêr che o sin une societât une vore individualiste, ma o vin di rindisi cont che no vin lis risorsis par sostignî chescj vantaçs. Dut a ducj al sarà ancje un sproc eletorâl di sucès, ma i numars nus fevelin di une Italie dulà che a ducj a son stâts dâts dome che i vanzums. In realtât o sin un Paîs no fondât sul lavôr ma su la comunicazion, e no rigjavìn lis consecuencis, a scomençâ di un sisteme di regulis che a permetin la libertât reâl di stampe e no l opinionisim corosîf che al esist vuê. Intal rapuart 2009 il Censis al scrîf. O vivìn intun mâr burascjôs di opinions. In dut câs, lis componentis sociopolitichis, partitichis o gjornalistichis, ancje cuant che no cedin al butâsi tal gossip, a restin presoniris inte esasperazion di un antagonisim gjenerâl (cualchi volte cuntun tas fuart di personalizazion) che no ur permet di lâ fûr de cente dal opinionisim. Tal «antagonisim vivût colp su colp», i sogjets politics a pierdin il rûl di ricercje, sintesi interpretative e propueste che al pues legjitimâ la leadership. La corosion esercitade dal primât de opinion e à compuartât un grant deficit di interpretazion sistemiche, di capacitât e volontât di definî une direzion di marcje dulà orientâ i interès in zûc. Cheste volte però nol è nissun puar Crist di meti in crôs, cheste volte la Italie e à di fâ i conts cun se stesse e decidi ce tignî e ce cambiâ. Chest al rint il nestri percors plui dificil di chel di chei altris paîs europeans. Di fat, nol baste domandâsi parcè che no cressìn vuê, ma parcè che no sin cressûts intai ultins 20 agns. Cheste e je la domande vere che e rimande a une politiche di riformis struturâls ben plui impegnativis dai solits repeçs. No je une cuistion di ideis, e je une cuistion di sieltis e di interès di difindi. Al è obietîf che a esistin interès particolârs e corporatîfs in contrast cui interès de Italie e dai talians. Il Stât - comunitât No vin però di dismenteâ che la riforme plui grande e je meti in vore la nestre costituzion e tignî unît il Paîs che cun tancj sacrificis al à viodût la lûs 150 agns indaûr e si è rigjenerât intal secont dopovuere. Lu disìn nô di cheste citât, Gurize, che par jessi ricognossude i àn coventât ben dôs vueris mondiâls. No nus scjampe la necessitât di razionalizazion che a domandin i timps modernis, ma si domandìn parcè che mai chest al à di jessi intindût tant che alc di mancul a Gurize e ae sô Provincie? Parcè no si dâsi l'obietîf di sierâ une des dôs Universitât in Regjon? Un dai doi Erdisu? Parcè che cuant che si fevele di Bancje di Italie, di Uficis dal Tesaur, di Tribunâl, di Aziende Sanitarie e v.i. si finìs simpri par taiâ dome intun teritori. La realtât e je che la razionalizazion invocade e je dome che une bale par difindi i interès particolârs. Cuant che o disìn di tornâ a partî de Costituzion o disìn propit chest. In Provincie di Gurize a son, gjavâts i Comuns lis Provinciis, ben 80 ents e s.p.a. publichis o mistis, dulà che i lôr rapresentants no son elets dal popul, no rispuindin al popul, ma a doprin i bêçs dal popul: ben, o scomencìn a taiâju e a trasferî lis competencis a Comuns e Provinciis. Ma nol baste. Al è il moment di dâ vôs e concretece a une idee gnove di Stât, cemût che al è previodût dai articui 114 e 118 de Costituzion taliane, che a afermin doi dirits che nô o calcolìn inviolabii par garantî la sovranitât al popul, vâl a dî la sussidiarietât e la ecuiordinazion: XXXVIII

39 Sussidiarietât al vûl dî che i servizis al citadin e à di dâju la istituzion che i è plui dongje, e dopo chês altris, duncje prime di dut il Comun. Ecuiordinazion e vûl dî che la Republiche e je fate di istituzions al stes nivel, Comuns, Provinciis, Citâts metropolitanis, Regjons, Stât, là che nissun aministradôr al à di plui presentâsi cul cjapiel in man denant dal assessôr regjonâl di turni a cirî bêçs pe sô int, come se al fos un vantaç pretindi part des tassis che i siei citadins a pain. Sussidiarietât e ecuiordinazion a definissin in clâf moderne il profîl di un Stât Comunitât federalist e european che al supere la impostazion culturâl de tradizion napoleoniche dal votcent. La Costituzion e je stade cambiade intal 2001 ma cheste rivoluzion copernicane e je lontane dal deventâ reâl. Il puest dal centralisim dal Stât lu àn cjapât i centralisims des regjons, che a rindin margjinâl e periferic il rûl di Comuns e Provinciis e di consecuence a scjariin sù di lôr dut ce che nol va intal rapuart tra citadins e istituzions. Comuns e Provinciis no son al centri dal sisteme, ma a vegnin doprâts tant che vitime espiatorie par scuindi lis mancjadis riformis che a coventin al Paîs. Al è il moment di refudâ e contrastâ une Republiche che si identifiche cul Stât nazionâl o regjonâl. Nô no sin sempliçs ents locâi in autonomiis locâls, no sin un toc periferic dal sisteme, nô o sin il Stât - Comunitât, il lûc plui imediât pal esercizi de sovranitât dal popul, la republiche plui dongje dal citadin. Par chest o volìn, o pretindìn la stesse dignitât costituzionâl devant de Republiche e o promovìn la colaborazion istituzionâl leâl, refudant ogni forme di jerarchie istituzionâl. No nt podìn plui di burocrats regjonâi e statâi che nus controlin e no nt podìn plui nancje di comentadôrs plui o mancul paiâts che nus fasin i conts te sachete e a presentin ricetis incredibilis che il struc al è simpri il stes: gjavâ podê e bêçs ai rapresentants dal popul par dâju ai tinei bogns dai afârs propris. Che al sedi clâr une volte par dutis, nô no sin une vôs di spese, nô o sin la storie de Italie e dai talians. In chest paîs il pes al puce dal cjâf e no dal lavôr semivolontari di miârs di aministradôrs e dipendents locâi che a àn dome un obietîf: il ben dal lôr teritori. La Italie e je un Paîs dûr e inzessât che nol met in vore riformis reâls ma dome su la cjarte, cuntune classe di guvier vecje che e perpetue se stesse; un Paîs imobil e inzessât che al sta impins dome in graciis de elasticitât e dal sens di responsabilitât dai siei aministradôrs locâi. Chei che no robin, chei che a cjapin avîs di garanzie dome pes disgraciis, chei che il citadin al cognòs e che al fevele ogni dì cun lôr, chei che ducj a tirin pe gjachete, chei che no domandin rimbors e dispès a pain bessôi, chei che se al nevee o il flum cres sù a son li intal pantan e inte burascje ancje a Nadâl, chei che cuant che no van tu ju mandis a cjase e, dut câs simpri dopo doi mandâts, chei che a son masse stracs la sere par cjalâ lis notiziis in television e che cuant che a van in feriis a àn il cjâf fis su ce che al sucêt a cjase lôr. Chei che dute la Europe nus invidie. Autoreferenzialitât, braure fûr lûc? Ma no stin a scherçâ, e je une e scjale di valôrs juste e sane, no je societât che e vedi futûr cence educazion civiche e sens di responsabilitât. No je vere che al è dut relatîf. Il relativisim arit al alimente la difidence intal cjamin dal om, la malfidence in chei altris, la pôre dal doman e al fumatee il significât des robis e des azions. Par tornâ a dâ fiducie nol baste ufrî protezion. O vin di ufrî prospetivis di futûr e di oportunitât. Ancje cheste idee des fusions di Comuns o di Provinciis e je une grande stupidade, parcè che no si sparagne nuie ma dome si ridûs la democrazie. XXXIX

40 E sarès ore che ancje lis ments plui sieradis si rindin cont che fâ sisteme nol vûl dî ridusi i protagoniscj ma fâju lavorâ tant che une scuadre; e je la diference tra government e governance, tra ditature e democrazie, tra jo e nô. Al scrîf simpri il Censis intal rapuart L'individualisim vitâl al è simpri mancul in stât di risolvi i problemis de complessitât che e je plui grande di lui, il sogjetivisim etic al mostre il gnerf denant de esigjence di valôrs condividûts, la mancjance di pietât competitive e la cjarie di egoisim che a derivin dal primât de sogjetivitât a àn creât disecuilibris e disavualancis sociâls che a pesin su la coesion coletive Al è masse dificil jessi e sintîsi comunitât? Nol è chest il lûc de identitât ricognossude e dal so deventâ? Il lûc de sigurece e de apartignince, de memorie e de sperance intal futûr? Nissun nol à di jessi lassât bessôl, al è chest il welfare che nol è in chest paîs, e no par câs si clame welfarecomunity. Ancje il concet di sigurece al è leât a chel di comunitât. Une volte i nestris nonos a lassavin lis puartis di cjase viertis, vuê il plui scognossût al è a stâ intal to stes condomini. Alc al è cambiât. Nol à impuartance se in chê volte i reâts a jerin plui grancj o mancul, si cognossevisi ducj e si sintivisi mancul insigûrs dal doman. No je sigurece cence fiducie, parcè che jessi sigûrs al vûl dî prime di dut sintîsi sigûrs. Tornâ a vê fiducie al vûl dî vivi miôr, al vûl dî rispuindi aes mil pôris dal timp moderni: pôre de crisi, pôre di pierdi il lavôr, dal imigrât, de criminalitât, de puaretât, de solitudin. La gnove cuistion sociâl, vuê, e je la cressite de insigurece sociâl. Dut chest si fâs pensant di plui aes personis e stant plui dongje dai citadins, chel che a fasin Comuns e Provinciis: doprant un sproc si pues dî, la Republiche plui dongje dal citadin. I costituents che a àn cambiât la Costituzion intal 2001 metint al prin puest Comuns e Provinciis, a àn fevelât di Stât - Comunitât federalist e european. Di li si à di tornâ a partî par tornâ a cressi. Sô Ecelence, il teritori. Al è dibant lâ a cirî tantis ecelencis ca o là, la nestre ecelence e je il teritori, si podarès dî ecelence sô, il teritori. Di chê altre bande la nestre azion e je stade caraterizade in chescj agns dome di chest obietîf, fâ dal teritori une ecelence e preparâlu aes disfidis de globalizazion e de viertidure dai confins. Chest al à volût dî une serie di Protocoi di intese che a agjivin su la struture de ufierte dal Friûl orientâl, in particolâr su la viabilitât, su la edilizie scolastiche e su la edilizie sportive. Un tris di intervents impuartants e struturâi che a smirin a fâ competitîf il sisteme e a difindi la coesion sociâl e il sens di comunitât. La cuantitât di oparis publichis de Provincie di Gurize ancje pal 2010 e sarà in chest sens impuartant. I protocoi a van indenant ben e e in maniere regolâr. Lis risorsis previodudis pe viabilitât a son plui di 10 milions di euros, intant che lis risorsis pai lavôrs publics a rivin a plui di 8 milions di euros, di chescj une part minime di reperî, a son di zontâ altris 3,5 milions di euros di lavôrs in cors intal Pe edilizie sportive, il milion di euros metût in cjamp de Provincie al permetarà investiments par plui di 6 milions di euros e la sistemazion di un implant sportîf par Comun, un fat cence precedents che no par câs al è deventât fintremai model nazionâl. In totâl intal 2010 o previodìn oparis in realizazion e in fase progjet par plui di 27 milions di euros. XL

41 Intal stes, par ce che al rivuarde la viabilitât, i Comuns e la Regjon a son daûr a fâ arteriis turistichis e logjistichis impuartantis par plui di 200 milions di euros, interpretant pal miôr la gnove centralitât gjeografiche. Al reste ancjemò viert il grop dal Pôl intermodâl di Roncjis: rispiet a chel, la Provincie e rilance la sô candidature di subiet che al met in vore, ritignint assurt che al sedi un subiet privatistic tant la s.p.a. Aeroporto a definî il futûr urbanistic e di disvilup de aree. Ma daûr al è altri, lis mans sul teritori... In dut câs, a part la cuistion dal Pôl intermodâl, il rest al va indenant cence impediments e chest al dimostre che la idee di base dai protocoi di intese par preparâ il Friûl orientâl ae Europe e jere juste. E al dimostre che la Provincie e je e va indevant. Intal 2010 i citadins a cjataran tancj cantîrs vierts, cantîrs bogns e fats ben, in graciis dal potenziament de progjetazion interne e de stipule dai protocoi; nol è un câs se intal 2009 o vin otignût la Targhe Blu pe sigurece stradâl: 1. Ristruturazion Palaç Attems Gurize 2. Adeguament normative ITSAS D Anunzio Gurize 3. Impermeabilizazion cuvierts Einaudi Starançan 4. Ristruturazion Vile Olivo Gurize 5. Completament laboratoris alberghîr Grau 6. Sale espositive dôs setemanis Gurize 7. Manutenzion straordenarie Istitût di Art Max Fabiani Gurize 8. Manutenzion straordenarie IPSIA vie Powel Monfalcon 9. Implants di videocontrol intes scuelis 10. Implants di videocontrol intai stabii provinciâi 11. Manutenzion straordenarie servizis igjenics Liceu sientific Monfalcon 12. Adeguament normative Liceu vie Randaccio Gurize 13. Implant eletric Stâts Provinciâi, vuê sede de Cuesture Gurize 14. Adeguament normative Einaudi Starançan 15. Rifasiment cuviert palestrute e façadis Liceu sientific Gurize 16. Adeguament normative complès scuelis slovenis Gurize 17. Ristruturazion gnove sede Polizie Provinciâl li dal Archivi di Stât - Gurize 18. Manutenzion straordenarie puints sul Lusinç e sul Canâl Primero in SP 19 Sant Canzian, Grau 19. Manutenzion straordenari puint Cucchini Grau 20. Manutenzion straordenarie piste ciclabil litorâl Grau 21. Rotatorie di Mosse - Mosse 22. Rotatorie di Vile Luisa Sant Canzian 23. Pistis ciclabilis Marketing dal Cuei - Cormons, Caprive, Mosse, sant Florean, Dolegna 24. Adeguament SP 15 Devetachi Doberdò XLI

42 25. Pôl intermodâl di Cormons Cormons 26. Sorepàs di Roncjis e passant SR 14 cun SP 11 Roncjis 27. Atuazion 3ç program sigurece stradâl e eliminazion ponts neris 28. Manutenzion straordenarie strade Petean - Sant Martin Segrât 29. Intervents di moderazion dal trafic su lis stradis provinciâls 30. Metude in sigurece canonîr Sant Michêl Segrât 31. Continuazion sistemazion SP 19 fin ae rotatorie di là dal puint, se i permès lu consintin Starançan 32. Demolizion puint Foian, se la cession di bande des Feroviis lu consint Foian 33. Sistemazion implantistiche sportive, un progjet par Comun 34. Di là di cualchi altre opare publiche che o rivìn a anticipâ, se parês e fonts lu consintin. Dongje di cheste azion su lis struturis in chescj agns o vin metût in cjamp une altre iniziative fuarte su la valorizazion dal teritori dal pont di viste turistic, naturalistic, enogastronomic e storic. Doi progjets fuarts, Marketing Cuei e Cjars a son par jessi realizâts par plui o mancul 8 milions di euros; a chescj, intal 2010 si zontarà il Progjet Lusinç cul obietîf di otignî un flum fruibil, san, sigûr e balneabil. Se a chest si zontin i investiments su Grau de GIT e de Regjon, o podìn dî che la ufierte turistiche, in plui di jessi sostignude di une ufierte ricetive di cualitât tant che l'agriturisim, si mostre in dute la sô potenzialitât inte nestre provincie. Cuei, Cjars, Lusinç e litorâl a son il core bussines di une ufierte turistiche dal sigûr plui largje e articolade, adate a dutis lis sachetis e par ducj i guscj, de culture ae nature, de nautiche di dipuart ae storie. Chest al met in moviment une miriade di subiets atîfs e di iniziativis di contor che a fasin il nestri teritori biel, interessant, plasevul, ospitâl. Al è un pachet turistic di atrazion su 4 as no di pôc, viodude la centralitât gjeografiche dal teritori e la facilitât di rivâ a Vignesie, a Triest, a Lubiane, metis turistichis simpri ambidis. In cheste suaze, la stesse realizazion de IKEA e pues jessi viodude tant atrazion dal shopping e fâ di volan a sô volte par chei altris setôrs. Ve ce che al significhe fâ sisteme, fâ lavorâ i protagoniscj in scuadre. In sostance, tra protocoi di intese su lis infrastruturis e potenziament de ufierte turistiche, il nestri obietîf al è sempliç, disfrutâ pal miôr la gnove centralitât gjeopolitiche dal Friûl orientâl dopo dal superament dai confins, fasint in mût che marcjanziis e personis no dome a passin di plui ca di nô, ma che a cjatin resons e interès par fermâsi di plui ca di nô. Ve parcè che al devente centrâl il rûl dal puart e di gnovis zonis produtivis, ve parcè che o vin di superâ une vision artesanâl e localistiche dal turisim e fâ promozion a nivei alts. O fasìn ufiertis altis, parcè che o sin une comunitât vierte e ospitâl che e à fat dal so teritori une ecelence. Di chê altre bande, une volte un Vice Ministri de Republiche taliane al à vût mût di dî che cuant che il Coridôr 5 al rivarà a Vignesie, ancje i vuarps a viodaran che il passaç naturâl al è par Gurize. Nô lu vin viodût prime, e o sfrutìn dutis lis ocasions par preparâsi. Cence polemichis e cence prins plans, chei ju lassìn a altris, o savìn che i nestris vantaçs gjeografics a son reâi e o savìn che l'as mâr-lubiane, che al passe par Vilès e Gurize e al va sù pe val dal Vipau, al rapresente no dome un as viari e economic, ma ancje sociâl, culturâl, turistic, identitari. Un sisteme robust che al vierç mil ocasions e che soredut al sta impins di bessôl parcè che no je economie di cjarte ma economie reâl. XLII

43 Une integrazion fuarte tra i puarts dal alt Adriatic, une presince solide di areis di planure pes marcjanziis, une viabilitât di prin ordin, chest al è il Distret logjistic transfrontalîr che cul as feroviari Gurize-Lubiane al siere il cercli di un model che no si esaurìs inte alte velocitât, ma al promôf dut il teritori, e lu fâs in timps avonde curts e cun coscj avonde sostignûts. Dut chest intal contest di une Europrovincie, che no sedi un ent in plui ma un strument in plui. Ducj i struments a son bogns, ancje il GECT, baste che a funzionin. Nô o vin miôr une riscriture dal Protocol di colaborazion transfrontaliere intal segn dal fâ, parcè che lu ritignìn plui just, mancul cjâr e plui eficaç. Ce che al à di jessi clâr a ducj, però, al è che nol baste plui declamâ la Europe, al è timp di fâ Europe. E la Europe e je prime di dut unitât a cundizions pâr, e je armonizazion dai sistemis fiscâi e dal cost dal lavôr: ce che culì nol è daûr a sucedi. Al è just domandâsi dulà che al sta il guvier talian che al à potestât primarie in teme di politiche foreste. Dopo tant badascolâ a sorte su mil istituzions europeanis che a vevin di rivâ a Gurize, o vin di cjapâ at che di là di cualchi cunvigne nol è rivât nuie, anzit, mancul di nuie, e che la famose fiscalitât di vantaç pes nestris areis e je muarte prime di nassi e cussì ancje il rinovament dal Fonts Gurize e de zone francje. Al è biel sintîsi dî che o vin di invistî in cualitât ma lis nestris impresis a pain il 30% di tassis in plui che in Slovenie e il cost dal lavôr al è il 33% plui cjâr in Italie a paritât di redit pal lavoradôr. Altri che fiscalitât di vantaç, o saressin contents se nus gjavassin un pocje di fiscalitât di disavantaç. Dut chest, puedial jessi dome un probleme nestri? Dulà ise la Regjon? Dulà isal il Stât? Dulà ise la Europe? Nô o puartarìn cun fuarce chescj argoments a ducj i nivei e si spietìn rispuestis claris, di bande di ducj. La sfide Il Belanç 2010 al vûl jessi alore un belanç par tornâ a cressi. E je une sfide no facile, soredut parcè che une vision ancjemò centraliste de Regjon e à penalizât a fuart la Republiche plui dongje dai citadins, Comuns e Provinciis, cun tais drastics che a metin in pericul seri la capacitât di tignî dal sisteme e la erogazion dai servizis essenziâi. Nol baste dî che a son mancul jentradis dal Stât parcè che e je la crisi e duncje lis jentradis fiscâls si son ridotis, di fat al è l'enormi debit privât indot de economie di cjarte che al è daûr a deventâ debit paiât dal public. Cemût che al è za stât dit, al è dut l'implant che nol sta impins: il mancjât federalisim fiscâl, lis mancjadis politichis de jentrade, la mancjade lote ae evasion fiscâl, l'aument de disparitât sociâl, la pierdite di valôr negoziâl dal lavôr. Dut dentri di une finanziarie regjonâl che dal sigûr no si fâs notâ pal federalisim. La nestre situazion cu la Regjon si pues riassumi cussì: trasferiments leç 24 mancul marcjât dal lavôr mancul trasferiments ordenaris mancul tais varis su culture e sociâl mancul Si trate di di jentradis corintis ordenariis in mancul, che al ecuivâl a un tai dal 19,11%. XLIII

44 A dut chest si zontin mancul jentradis propriis par che a vegnin di mancul interès pal logât, de riduzion dai consums di energjie eletriche e de rambade dai dirits di motorizazion de bande dal Stât. Par un totâl di mancul di part corinte. A mancjin ancje di bande de Regjon i de vivibilitât, ex ASTER, e i dai contribûts pal solâr e pe racuelte diferenziade. E o sin a mancul Une biele sfide. Une sfide che nô o rilancìn, domandant la riforme federaliste totâl de Regjon. O leìn che la nestre regjon e vûl deventâ model federalist, ben, scomencìn. La crisi e à di vignî doprade tant che ocasion par inviâ la riforme federaliste de Regjon, metât dipendents, metât politics, fin des leçs di spese, dute la aministrazion a Comuns e Provinciis, fin di ogni rindicontazion assurde e anticostituzionâl, fin di ogni scjale jerarchiche assurde tra ents che la Costituzion e definìs ecuiordenâts, une Regjon lizere che e dei i indreçaments a Comuns e a Provinciis che ju metin in vore. La prime robe e je chê di dâ aes Provinciis la planificazion urbanistiche di aree largje, tant che intal rest de Italie, parcè che al sarès un assurt declamâ di volê fâ di plui e dopo dâ di mancul. E simpri in teme di model federâl, scomençâ daurman dant aes Provinciis la formazion professionâl, i ATO aghe e refudums e lis Direzions Provinciâls LLPP, eliminant ogni trasferiment cun vincul, esentant Comuns e Provinciis di Irap e IVA, molant di legjiferâ su la organizazion interne dai ents, abolint la miriade di ents inutii no previodûts inte Costituzion. Il futûr al varà di viodi la autonomie dai ents strumentâi. La abolizion di cualsisedi leç di spese: la Regjon che e studie e che e da i indreçaments e dopo al sta a nô metiju in vore cui trasferiments corints. Isal masse domandâ une Regjon di legjislatôrs? No, al è just. Di bande nestre, o fasìn lis nestris sieltis su sociâl, su inovazion e su democrazie, cemût che ducj a varessin di fâ par tornâ a cressi: in dut 18 programs e 246 progjets. la robe plui impuartante e je la pâs. Indenant cuntune vore di iniziativis promovudis insiemi cui ents e cu lis associazions che a aderissin ae Consulte provinciâl pe Pâs; tra chestis la riconferme dal Tren de Memorie e la convenzion cul Comun di Migjee pe Ara Pacis tant che lûc simbul di pâs, la adesion a Nessuno Tocchi Caino cuintri de pene di muart; realizazion des oparis previodudis intal 2010 dai protocoi di intese su la viabilitât, su la edilizie scolastiche e sui implants sportîfs, par 27 milions di, cui timps segnâts inte Task Force che ducj a puedin cjatâ su internet; indenant cul Pat pal disvilup e altris apontaments di aprofondiment sui temis de conference, puart e logjistiche transfrontaliere, green economy e inovazion, Cjars e turisim; realizazion di un acuardi cui Consorzis di Gurize e di Monfalcon par fâ une Task force che e promovi lis oportunitâts dal nestri teritori intal rest de Europe; mandât clâr par une colaborazion funzionâl tra i doi consorzis industriâi e pe individuazion e realizazion di gnovis areis di espansion a Mosse, intal Monfalcon e inte aree daûr dal puart di Monfalcon, ancje ae lûs di une plateforme pussibile dal Friûl orientâl; inviament dal studi SNODO 2, finanziât cun dal Guvier talian in atuazion dal DPEF dal Consei dai Ministris 2009, e finalizât ae definizion concrete de logjistiche dal Friûl orientâl e transfrontaliere; XLIV

45 adeguament dal protocol di colaborazion transfrontaliere a poie di un fâ ecuisostignibil de aree, tutelant dutis lis lenghis de Provincie, cun atenzion particolâr ae minorance slovene e ai tais che la stesse e je daûr a patî di bande dal guvier nazionâl e regjonâl. Ancje chest an cheste relazion e sarà tradote par furlan e par sloven; inizi dai lavôrs Cjars cu la sistemazion des canonieris, completament de progjetazion esecutive e contribûts ai subiets pionîrs dal progjet; completament e inaugurazion dal percors turistics e ciclabii sul Cuei; poie e atuazion des azions previodudis dal PAL e dal GAL e colaborazion cu lis associazions di categorie dai agricultôrs, dentri di un disen plui larc di Distret rurâl che al promovi il teritori e i siei prodots, lis fevelis locâls e lis iniziativis colegadis al folclôr e ae tradizion dal teritori; indenant cul grant impegn sul lavôr e su lis personis, cun investiments par plui o mancul 3 milions di euro, ben par contribûts pe assunzion di lavoradôrs disocupâts o a pericul di disocupazion, pe creazion di gnovis impresis, pe frecuence di cors e pe trasformazion di rapuarts di lavôr precari in rapuarts di lavôr a timp indeterminât; promozion de inovazion tecnologjiche traviers incentîfs aes assunzions di laureâts in materiis sientifichis cun , e candidâ il teritori provinciâl tant sede ideâl pal terziari indenant tant volan al lavôr cualificât (Friulia in primis); simpri in teme di cualificazion dal lavôr, continuâ cu la formazion professionâl fate de Provincie par dipendents e libars professioniscj; incressi la operativitât de Task Force di consulence aes impresis, traviers visitis in maniere capilâr a aziendis di ogni tipologjie merceologjiche (manifaturieris ma ancje comerciâls, agriculis, e v.i..). Si previôt in particolâr la ricercje su lis posizions/profîi domandâts de imprese, la verifiche des ufiertis di lavôr congruents ae domande, la propueste di soluzions che a favorissin l'inseriment di vore e l'aiût ae imprese inte comprension de normative in materie di lavôr; sostignî in ogni mût il savê, i progjets des scuelis, la ativitât educative transnazionâl, la scuele serâl par adults, i progjets educatîfs di sostignibilitât ambientâl, lis iniziativis in materie di orientament tant che il Salon dal orientament 2010, ancjemò plui impuartante ae lûs dai gnûfs assets scolastics; une poie straordenarie aes scuelis de nestre provincie par no molâ in chest moment dulà che il guvier al è daûr a bombardâ la istruzion publiche pes scuelis superiôrs; poie ae presince de universitât a Gurize e Cormons, traviers la definizion di un gnûf protocol di impegns mutuâi e riforme dal strument Consorzi Universitari; mantignî la linie di spese pai gnûfs scuelebus par e il fonts straordenari di par furniments scolastics; invistî sul ben che plui al dure, la culture. Inviament de riorganizazion logjistiche de Direzion Culture, traviers il potenziament dal archivi e de biblioteche storiche ( ) e inviament des azions propedeutichis ae realizazion de Bimba, biblioteche multimediâl par fruts, tant che liniis puartantis dal Centri dal sisteme bibliotecari dal Friûl orientâl; completament al mostre Futurisim e gnovis mostris provinciâls li di Borc Cjistiel. Centenari di Michelstaedter di fâsi in colaborazion cul sisteme Gurize; XLV

46 ampliament dai spazis espositîfs sul teritori dal Lusinç cun viertidure de sale 2 setemanis a Gurize e la gnove viertidure de Galarie Spazzapan a Gardiscje, ancje se al somee vergognôs che la stesse no sedi inte tabele regjonâl; presince, dopo un secul, de Provincie a Monfalcon li de sale espositive contemporanie par un periodi di cualchi mês in acuardi cul Comun e cuntune proprie mostre specifiche; realizazion e mostre e avigniments colegâts al 40m dai Julians intal Mont che si tignarà in Setembar inte nestre provincie; indenant cun chest grant sucès che al è Libris e libertât, che e à rivât aromai al cuote volums; indenant ancjemò, cun convinzion sul progjet tirocinis cun e sul progjet Microcredit par zovins cun , par dâ ancjemò une fiducie indreçade ai zovins, fiducie al futûr; ancje se inte dificoltât dal moment finanziari, si previôt e si conferme la totâl poie al CISI e al setôr sociâl intal so insiemi, cun risorsis frescjis di , che a serviran a dut il setôr de disabilitât, dal volontariât e a judâ lis feminis vitimis di violence; invistî sui zovins e su la lôr capacitât di fâ e gjestî, sostignint il Forum e il so lavôr, il pali teatrâl studentesc, tant che consecuence logjiche di ce che al jere realizât cun Zovins ae Frontiere, in buine part in graciis dal progjet UPI e al ricognossiment regjonâl par Overnight; stipule acuardis e principi realizazion sistemazion implants sportîfs, cul obietîf di un par Comun, par plui o mancul 7 milions ; realizazion studi cualitât dal sport su la cualitât dal servizi ufiert dal associazionisim sportîf de provincie di Gurize, cul obietîf di miorâ i servizis rindûts ai nestris sportîfs; mantignî l'impegn fuart sul sport cu la taule dal sport, lis formis di consultazion, i varis progjets tra chei il contigniment des tarifis des palestris, la poie ai sports disabii e al sport scuele; continuâ il lavôr otim su lis oportunitâts parelis cun ricognossiments statâi e regjonâi impuartants che a permetin di cjapâ sot ben intes iniziativis e intal lavôr de conseire di paritât; mantignî la poie ae cooperazion sociâl inte misure dai agns di prime cun di contribûts; inviâ il plan imigrazion 2009, cun che plui de metât pe poie aes feminis rifugjadis che a domandin asîl, o sedi za cognossudis tant che cussì, che a scjampin des ditaturis, vueris e persecuzions; invistî in inovazion e green economy, che ca di nô al significhe continuâ e potenziâ il nestri primât su energjie e ambient e sostignî Ditenave, mantignî Agjende 21 e potenziâ i nestris uficis ambient; la aprovazion dal Plan provinciâl refudums, la sperimentazion sul dissociadôr molecolâr, l'acuardi fin al 2015 cu la Provincie di Triest pal ûs dal brusadôr; in câs di ATO aghe e refudums ae Provincie, si tratarà intal 2010 di destinâ lis gnovis garis di apalt. In assence di deroghis, il prin Zenâr 2011 al è il tiermin previodût de leç pai gnûfs afidaments; XLVI

47 gnûf protocol microhabitat, ce che si zonte a chei za previodûts, cul Comun di Savogne par bonificâ dal gas radon la scuele elementâr di sant Michêl dal Cjars ; nuie Comuns riciclons intal 2010 par vie dai tais ma indenant cu la realizazion des ecoplaçutis; indenant cul progjet Eco-Provincie, trasformazion di dutis lis cjalderiis a metan, i prins implants di teleriscjaldament, analisi des dispersions termichis dai edificis, progjet cuintri la dispersion termiche, progjet dal ûs dai cuvierts par energjie alternative, wi-fi sore nuie intes scuelis; dentri dal an realizazion de gare pe energjie alternative sui cuvierts dai edificis provinciâi traviers il sisteme de finance di progjet; inviament progjet energjie dal soreli in colaborazion cui istitûts di credit interessâts che si impegnin a sostignî in maniere integrâl lis spesis par instalazion e metude in vore dai implants fotovoltaics di 3 kw sui cuvierts des abitazions domestichis cun contribûts dafonts pierdûts pes fameis par un totâl di di bande nestre; inviament progjet euro zero, o sedi ricercje e poie a ducj i progjets che a divegnin di privâts pe realizazion di cuvierts fotovoltaics cun atenzion particolâr ai cuvierts dai capanons industriâi, ai parcs di implants sportîfs, scuelis e ativitâts produtivis e agriculis. Dut a euro zero pal contribuent; mantignî e potenziâ il progjet microracuelte amiant cun contribûts pâr a ; par ce che al tocje l'osservatori grancj impats intal 2010 la atenzion e restarà pueste viers la CTE di Monfalcon, lis discjariis, il Coridôr 5 ; realizazion Plan di manutenzion dal Lusinç in acuardi cul ATO aghe par vê une rispueste definitive su arzins, gleriis e gravis, e presentazion dal Progjet Lusinç par un flum net, sigûr, fruibil, che al vûl dî ancje piste ciclabile da lis risultivis a la fôs e nuie problemis a Marina Julia; impegn e iniziativis variis par mantignî la aghe publiche, e finanziament dal intervent in Argjentine par e in chês altris areis dal mont par altris , daûr des decisions previodudis de AATO aghe; varis progjet di cooperazion internazionâl traviers colaborazions slargjadis, il progjet Kosovo, Mostar e frambuis di pâs; fâ mil azions concretis transfrontalieris su la culture, sport, associazionisim, sociâl, istruzion, servizis, comunicazion, volontariât, par passâ di une idee di Europe a un fâ la Europe; potenziâ la nestre polizie Provinciâl, cu lis prioritâts di competence previodudis dal regolament provinciâl e rimetint a lôr ancje il control ambientâl des cjalderiis, che a chest pont al devente gjestît infin in propri; predisposizion dal prin plan de sigurece provinciâl, cun atenzion particolâr ae sigurece urbane, sul lavôr, su lis stradis e in cjase; indenant cu la azion legâl de Provincie in difese des vitimis dal amiant; indenant cul Sportel 4 çatis, che al someave une scomesse, e vuê di ducj i operadôrs al è cognossût tant un dai struments plui increditâts e bogns dal setôr; rinfuarçâ la Provincie web, cun di investiments par difondi il Voip e modernizâ la machine publiche, la digjitalizazion dai ats e plui grande pueste midiant internet, par rispuestis plui eficientis e in timps curts; XLVII

48 infin sul front dai contribûts, mai cussì dificil tant che chest an a front dai tais, o podìn dî che o fasarìn il massim, e che nissun nol vignarà lassât bessôl, intal sport, inte culture, intal sociâl, intal volontariât, inte istruzion, intune peraule in chest mont maraveôs che al è l'associazionisim dal Lusinç. E sarà dure, ma insiemi o podìn fâle. Dut al sarà trasparent come simpri e i contribûts si cjataran su internet ae vôs Sportel Unic. Chestis a son lis nestris sieltis, che e vegni sù une Provincie dinamiche, vierte e inovative, che e vûl tornâ a tirâ sù e che e pense soredut aes personis che culi a son a stâ. Ma cemût che o vin fat a cjatâ bêçs par fâ dutis chestis robis, cundut di tais cussì drastics e cence cressi tassis ni tarifis, e mantignint ancje l'impegn di riduzion ad an dal 2% de Tarsu? Al è subit dit. Une part e derive di un guvier eficient dal belanç in chescj agns, che nus à permetût di ridusi lis straçariis e otimizâ il personâl e lis risorsis. Al vûl dî che il nestri plan trienâl di contigniment de spese publiche e funzione, e no par câs o vin il rapuart dovût su PIL tra chei plui bas in Italie passant di 7,10 dal 2007, al 6,05 dal 2008, al 5,94 dal 2009, e al 5,63 dal Cuatri agns di bon guvier. Une part consistente derive dai ricognossiments al nestri lavôr e ai nestris progjets de bande de Regjon e dal Stât che nus àn puartât risorsis straordenariis dificilis di podê cjatâ. Cuatri agns di ideis gnovis. Une part e derive dal lavôr dai dipendents di cheste provincie, che a son daûr a dimostrâ intai fats che no dome public al è biel ma che al funzione e al è convenient par dute la comunitât. Cuatri agns di buine aministrazion. Lassaitnus ancje chest an ringraziâ ducj chei che a son lâts in pension intal 2009, o che a son lâts in mobilitât in altris ents, parcè che a son lôr la vere storie de Provincie. Siôr President dal Consei, Sioris Conseiris e Siôrs Conseîrs, o vin simpri pensât a une Provincie trasparente e facile di doprâ, e il nestri plan de comunicazion al è aromai materie di studi de bande di chei altris. No si contin plui i atestâts di merit al nestri ufici al stampe, e o fasarìn ancjemò miôr. lin indevant a jessi la prime provincie in Italie par videos publicâts in Youtube ben 106, e no contìn plui lis visualizazions; cumò il nestri sît al ven viodût al mês di cuasi visitadôrs cuintri i pôcs dal Lui 2006, e no coventin peraulis; sin su Bisiacaria.com, su Facebook, e o vin sîts in pratiche par ducj i setôrs, e intal 2010 al nassarà il prin gjornâl web de Provincie; sin dongje al teritori cu lis zontis itinerantis e cu la presince setemanâl a Monfalcon dal President e de Zonte; presentìn chest belanç, tant che ogni an, aes fuarcis economichis e sociâls, in plui di ai Comuns, par racuei propuestis e ideis; inviìn intal 2010 variis iniziativis sperimentâls di empowerment su temis tant che la sigurece domestiche, la conference economiche, il ben dai animâi, la cualitât sportive e v.i., cul obietîf di fâ tirâ sù inte comunitât la fiducie intes propriis fuarcis. Al è cussì. Cheste relazion si siere ogni an fevelant di Costituzion, ce volêso, i volìn ben e nus plâs dî che nô o sin braurôs di cheste Costituzion e de sô storie. XLVIII

49 O sin braurôs di scrivi intal dì de unitât nazionâl sul manifest de Provincie la frase fradis di Italie, par talian, furlan e sloven, parcè che e je cheste Costituzion che lu à permetût. O sin braurôs di ringraziâ chei che a àn combatût par vêle e nus plasarès vivi intun Paîs normâl dulà che ducj lu sedin. Cuissà, vuê si fevele di clime positîf intal Paîs. Nol sarès mai masse tart. Cheste republiche, che vuê e somee che e riscuvierzi la fuarce e la impuartance dai siei fîs intes comunitâts locâls, forsit e à bisugne propite di chest sens di comunitât par ricjapâ la strade comune di libertât e avualance. No stin a dismenteâlu, pal ben de Italie, pal ben dal Friûl orientâl. La Zonte Provinciâl Gurize, al 1 di Fevrâr dal 2010 XLIX

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51 SEZIONE 1 CARATTERISTICHE GENERALI DELLA POPOLAZIONE, DEL TERRITORIO, DELL ECONOMIA INSEDIATA E DEI SERVIZI DELL ENTE

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53 1.1 - POPOLAZIONE Prospetto preliminare riassuntivo (art.156 D.Lgs. 267/2000) Popolazione legale al Censimento 2001 n Popolazione residente alla fine del penultimo anno precedente (31/12/2008) maschi femmine n n n Popolazione scolastica iscritta alle scuole medie superiori di competenza provinciale 1 n La demografia I dati degli ultimi dieci anni dimostrano una generale tendenza ad un incremento della popolazione per tutte le province della Regione, ad eccezion fatta di Trieste. Tabella 1: Andamento della popolazione nelle province PROVINCIA Pordenone Udine Gorizia Trieste F.V.G Fonte: ISTAT La popolazione residente in provincia di Gorizia, alla data del , è di unità ripartita in di sesso maschile (48,79%) e in di sesso femminile (51,20%). 2 Figura 1: Distribuzione territoriale al 31/12/ Popolazione Gorizia Capriva del Friuli Cormons Doberdò del lago Dolegna del Collio Farra d'isonzo Fogliano-Redipuglia Gradisca d'isonzo Grado Mariano del Friuli Medea Monfalcone Moraro Mossa Comuni Romans d'isonzo Ronchi dei Legionari Sagrado San Canzian d'isonzo San Floriano del Collio San Lorenzo isontino San Pier d'isonzo Savogna d'isonzo Staranzano Turriaco Villesse Fonte: ISTAT 1 Riferimento a.s. 2009/2010 (dati rilevati a settembre 2009-ufficio Istruzione Provincia di Gorizia). 2 Fonte sito internet: data ultima consultazione 27/08/

54 Secondo i dati rilevabili dalle anagrafi comunali, nel territorio provinciale ci sono nuclei familiari (+ 1,1% rispetto al 2007). Il numero di famiglie è pari a (+1.34% rispetto al 2006) e le convivenze sono pari a 103. Il numero medio di componenti per famiglia è pari 2,19 persone. I dati delle anagrafi comunali sulla consistenza dei nuclei familiari del territorio provinciale evidenziano che sono più numerose le famiglie fino a tre componenti, con un aumento del 3,56% dei nuclei monocomponenti. Rispetto agli anni precedenti diminuiscono le famiglie con due, tre o quattro componenti e aumentano le famiglie con più di cinque componenti. Tabella 2: Numero di famiglie divise per componenti nucleo familiare Variazione % Variazione % Variazione % componente ,36% 2,73% 3,56% 2 componenti ,11% 2,14% -0,56% 3 componenti ,03% -1,29% -0,62% 4 componenti ,25% 0,28% -0,98% 5 componenti ,26% 3,71% 0,49 più di 5 componenti ,38% 1,89% 11,33% Fonte: Dati anagrafi comunali al 31/12/2008. Rielaborazione su dati OPPS. Analizzando la distribuzione territoriale del numero di famiglie, si nota che i nuclei monocomponente sono più numerosi nei comuni a più alto contenuto produttivo; la distribuzione della famiglie con due componenti è più omogenea su tutto il territorio; mentre le famiglie con maggior numero di componenti (oltre i tre) si concentrano soprattutto nei comuni più piccoli. Figura 2: Percentuale di famiglie divise per componente e per Comune - Anno valore percentuale Capriva del Friuli Cormons Doberdo del Lago Dolegna del Collio Farra d'isonzo Fogliano Redipuglia Gorizia Gradisca d'isonzo Grado Mariano del Friuli Medea Monfalcone Moraro Mossa Romans d'isonzo Ronchi dei Legionari Sagrado San Canzian d'isonzo San Floriano del Collio San Lorenzo Isontino San Pier d'isonzo Savogna d'isonzo Staranzano Turriaco Villesse comuni 1 componente 2 componenti 3 componenti 4 componenti 5 componenti > 5 componenti Fonte: Dati anagrafi comunali al 31/12/2008. Rielaborazione su dati OPPS. 3 Sono comprese le convivenze. 4 La percentuale è data dal rapporto tra il numero di famiglie per componente diviso il numero di famiglie totali relativamente a ciascun comune. 4

55 Si nota un progressivo aumento delle persone divorziate e delle persone non coniugate; per quanto riguarda l analisi di genere, si evidenzia anche una maggiore propensione al matrimonio da parte degli uomini che tendono a risposarsi (il numero dei divorziati è inferiore) rispetto alle donne e dunque un aumento dei nuclei familiari con capofamiglia una donna. Tabella 3: Popolazione residente per sesso e per stato civile - Valori assoluti Uomini Uomini Uomini Uomini Totale Donne Donne Donne Donne Totale Celibi Coniugati Divorziati Vedovi Maschi Nubili Coniugate Divorziate Vedove Femmine Fonte: ISTAT L analisi dell evoluzione demografica nella provincia di Gorizia, durante l ultimo decennio, rileva un costante invecchiamento della popolazione; è infatti salita a 46,78 anni l età media della popolazione provinciale (nel 1998 era pari a 45,65). L indice di vecchiaia però diminuisce poiché aumenta la popolazione con età inferiore ai 15 anni, soprattutto per la componente femminile. In particolare si nota un aumento pari a persone minori di 15 anni (+14,45%), che nel 1998 rappresentavano 10,32% della popolazione mentre, rappresentano l 11,29% della popolazione nel Le persone con 65 anni e più sono aumentate per unità, pari ad un aumento percentuale del 16,19%. Coerentemente diminuisce l indice di ricambio generazionale ma, aumenta l indice di struttura attiva poiché aumentano le persone in età compresa tra 40 e 64 anni. Se pur oltre i 60 anni gli uomini sono, in proporzione, minori delle donne (avendo queste un aspettativa di vita più elevata), nelle fasce d età più giovani la tendenza è inversa per cui il rapporto di mascolinità aumenta negli anni. Tabella 4: Caratteristiche demografiche della popolazione della provincia di Gorizia Classi età T maschi T femm. TOT. T maschi T femm. TOT. < 15 anni % < 15 anni 10,98 9,71 10,32 12,85 11,28 11,29 >= 65 anni % >= 65 anni 17,41 26,26 22,02 20,13 28,56 24, anni pop. attiva % pop. Età attiva 71,60 64,02 67,65 67,35 60,25 63,49 Indice di vecchiaia 158,46 270,32 213,32 156,63 253,05 202,86 Indice di dipendenza 39,66 56,19 45,65 49,24 66,24 57,49 Età media 43,30 47,80 45,65 44,59 48,88 46,78 Totale Maschi Totale Femmine Totale MF Rapporto di mascolinità 91,86 95,30 Indice di struttura attiva 98,00 109,83 103,16 134,48 140,57 131,22 Indice di ricambio 1,65 1,95 179,31 165,50 190,21 173,12 Fonte: ISTAT e anagrafi comunali Totale M/F 5 Rielaborazione su dati ISTAT; fonte sito internet: data ultima consultazione 09/11/

56 1.1.2 Movimento migratorio L'andamento delle principali componenti demografiche provinciali degli ultimi cinque anni è riportato nel prospetto seguente. Come si vede il saldo migratorio continua ad essere positivo anche se fortemente ridotto rispetto agli anni e piuttosto stabile negli anni successivi, eccezion fatta per il confronto con il Il saldo naturale invece continua ad essere negativo, confermando il trend degli anni passati e segno del minor ricambio generazionale caratteristico degli ultimi anni. Tabella 5: Bilancio demografico serie storica dal 2002 al Nati vivi Morti Saldo naturale Nuovi Iscritti Cancellati Saldo migratorio Saldo demografico Fonte: elaborazione Ufficio Statistica della Provincia di Gorizia su dati ISTAT 6 Il grafico sottostante evidenzia la tendenza costante e generalizzata degli ultimi anni che è quella di un saldo naturale sempre negativo e di un flusso altalenante nel saldo demografico che è reso positivo dal maggior o minor flusso migratorio registrato. Figura 3: Trend bilancio demografico dal 2003 al saldo naturale saldo migratorio saldo demografico Fonte: elaborazione Ufficio Statistica della Provincia di Gorizia su dati ISTAT La tavola sottostante espone il bilancio demografico per singolo comune del territorio provinciale. Si nota un saldo naturale negativo nella maggior parte dei comuni ad eccezione di Medea e San Lorenzo Isontino. Il saldo migratorio è positivo in tutti i comuni, ad eccezione di Capriva del Friuli. Rispetto al 2007 il flusso migratorio registra un incremento verso tutti i centri sia di piccole che di più grandi dimensioni, con particolare riguardo verso i comuni di Monfalcone e Ronchi dei Legionari. 6 Fonte sito internet: Bilancio demografico per provincia al 31/12/

57 Tabella 6: Flussi demografici per comune nell anno 2008 Comune popolazione iniziale nati vivi morti saldo naturale saldo migratorio Numero di famiglie Convivenze popolazione al 31/12/08 Capriva del Friuli Cormons Doberdò del Lago Dolegna del Collio Farra d'isonzo Fogliano-Redipuglia Gorizia Gradisca d'isonzo Grado Mariano del Friuli Medea Monfalcone Moraro Mossa Romans d'isonzo Ronchi dei Legionari Sagrado San Canzian d'isonzo San Floriano del Collio San Lorenzo Isontino San Pier d'isonzo Savogna d'isonzo Staranzano Turriaco Villesse TOTALE Fonte: ISTAT 7 Alla fine del 2008 la popolazione straniera residente in regione è pari a persone, con una aumento rispetto all anno precedente di unità in valore assoluto (14%). L aumento è evidente per tutte le province, in particolare Udine ha un incremento del 13,65%, Pordenone del 15,25%, Trieste dell 11,28% e Gorizia del 15,88%. Alla fine del 2008, la popolazione straniera in provincia di Gorizia costituisce il 6,80% della popolazione totale residente e il 10,20% di quella residente in regione. Tabella 7: Popolazione straniera residente in Provincia di Gorizia - Anno ISCRITTI Nati dall'interno dall'estero altri Totale Morti per l'interno CANCELLATI per l'estero per acquis. cittadinanza italiana altri Popolazione straniera Totale al Pordenone Udine Gorizia Trieste Friuli-V. G Fonte sito internet: Bilancio demografico per comuni al 31/12/ Fonte sito internet: dati al 31 dicembre 2008 Bilancio demografico popolazione straniera per province e regione. 7

58 Rispetto al 2002 la popolazione straniera in provincia è aumentata del 126,19%: in particolare la presenza delle donne è aumentata del 131,54% e quella dei minorenni del 180,85%. Inoltre, dal 2002, la variazione degli iscritti per nascita è stata pari al 231,66% mentre l aumento degli iscritti dall estero del 204,36%. Tabella 8: Bilancio demografico popolazione straniera Provincia di Gorizia popolazione straniera iscritti cancellati Anni totale Uomini Donne Minorenni totale iscritti di cui: iscritti dall'estero totale cancellati per acquisizione di cittadinanza italiana Fonte: elaborazione Ufficio Statistica della Provincia di Gorizia su dati ISTAT 9 Figura 4: Popolazione straniera distinta per paese di provenienza - Anno Bangladesh Bosnia- Erzegovina Croazia Serbia Romania 162 Macedonia Slovenia Albania 162 Ucraina Marocco Cina Rep. Popolare Polonia Algeria Moldova Senegal Bulgaria Austria Germania Regno Unito Ungheria Kosovo Fonte: elaborazione Ufficio Statistica della Provincia di Gorizia su dati ISTAT 9 Fonte sito internet: bilancio demografico popolazione straniera per provincia anni dal 2002 al

59 La popolazione straniera aumenta ma la sua composizione rispetto alla provenienza non muta di molto nel corso di questi ultimi anni: proviene per la maggior parte dai paesi dell est (Croazia, Bosnia-Erzegovina, Serbia-Montenegro, Romania, Macedonia e Slovenia) e da paesi extracomunitari (Bangladesh); la popolazione proveniente da altri paesi, in totale 849, sono rappresentati da realtà europee ed extraeuropee il cui valore assoluto sul territorio è inferiore a 100 persone. La variazione della popolazione straniera residente nei singoli comuni del territorio provinciale è rappresentata nella tabella 9 sottostante. Tabella 9: Popolazione straniera residente per Comune - Anni dal 2006 al Var Var Capriva del Friuli ,17% -2,17% Cormòns ,59% 8,80% Doberdo' del Lago ,23% 0,00% Dolegna del Collio ,00% 50,00% Farra d'isonzo ,79% 13,64% Fogliano Redipuglia ,15% 17,05% Gorizia ,45% 13,18% Gradisca d'isonzo ,59% 7,36% Grado ,75% 21,30% Mariano del Friuli ,88% 25,00% Medea ,89% 36,00% Monfalcone ,64% 20,79% Moraro ,00% -24,24% Mossa ,43% 19,57% Romans d'isonzo ,69% 14,29% Ronchi dei Legionari ,05% 14,12% Sagrado ,52% 5,97% San Canzian d'isonzo ,86% 22,75% San Floriano del Collio ,00% -12,50% San Lorenzo Isontino ,26% 11,11% San Pier d'isonzo ,46% -16,95% Savogna d'isonzo ,42% 2,22% Staranzano ,82% 8,85% Turriaco ,68% 13,64% Villesse ,00% 43,33% Fonte: elaborazione Ufficio Statistica della Provincia di Gorizia su dati ISTAT 9

60 Rispetto all anno precedente, si nota che i residenti stranieri sono in aumento in quasi tutti i comuni ad eccezione di Capriva, Moraro, San Floriano e San Pier d'isonzo, che presentano, invece, una variazione negativa. La crescita più consistente rispetto al 2007 è stata registrata in comuni di minori dimensioni quali Dolegna (+50%) e Villesse (+43%). Figura 5: Popolazione straniera residente su popolazione totale residente per Comune dal 2006 al ,00 12, ,00 8,00 6,00 4,00 2,00 0,00 Capriva del friuli Cormons Doberdo' del lago Dolegna del collio Farra d'isonzo Fogliano redipuglia Gorizia Gradisca d'isonzo Grado Mariano del friuli Medea Monfalcone Moraro Mossa Romans d'isonzo Ronchi dei legionari Sagrado San canzian d'isonzo San floriano del collio San lorenzo isontino San pier d'isonzo Savogna d'isonzo Staranzano Turriaco Villesse Fonte: elaborazione Ufficio Statistica della Provincia di Gorizia su dati ISTAT 10 Il grafico della figura 5 evidenzia la percentuale della popolazione straniera sulla popolazione residente in ogni comune del territorio dal 2006 al Si nota un generale incremento in quasi tutti i comuni rispetto 2006 ad eccezione di alcune aree demografiche quali Capriva, San Floriano e Moraro; la concentrazione maggiore è, per motivi legati al mondo del lavoro, nel comune di Monfalcone (più del13%), e nel capoluogo (più dell'8%); intorno al 5% è la presenza degli stranieri rispetto alla popolazione totale nei comuni quali Cormòns, Ronchi, Grado e Turriaco. Più omogenea, con valori dall 1 al 3%, l incidenza della popolazione straniera negli altri comuni della provincia. La tabella sottostante evidenzia, per ogni comune, il numero di stranieri residenti nel 2008 e divisi per fasce d età. Si denota una maggior presenza in tutti i comuni delle persone giovani d età, distribuiti per lo più nei comuni di Monfalcone, Gorizia, Grado e Cormòns ma anche nei territori più piccoli. 10 Fonte sito internet: 10

61 Tabella 10: Distribuzione degli stranieri rispetto alla popolazione residente per Comune e per fasce d età - Anno 2008 Fasce d'età per Comune < > 65 Capriva del Friuli Cormons Doberdò del Lago Dolegna del Collio Farra d'isonzo Fogliano Redipuglia Gorizia Gradisca d'isonzo Grado Mariano del Friuli Medea Monfalcone Moraro Mossa Romans d'isonzo Ronchi dei Legionari Sagrado San Canzian d'isonzo San Floriano del Collio San Lorenzo Isontino San Pier d'isonzo Savogna d'isonzo Staranzano Turriaco Fonte: elaborazione Ufficio Statistica della Provincia di Gorizia su dati ISTAT 11 Tabella 11: Provvedimenti adottati dalla Questura di Gorizia per controllare l immigrazione dati al 31/12/2009 espulsioni con Ordine del Questore (da Gorizia) 32 espulsioni immediate con accompagnamento alla frontiera 0 espulsioni immediate dal C.I.E. di Gradisca 208 ordine del Questore dal C.I.E. di Gradisca 478 espulsioni - trattenuti nei C.I.E. 21 espulsioni per rifiuto asilo 86 espulsioni intimate per soggiorno scaduto/revocato7rifiutato 2 respingimenti del Questore trattenuti nel C.I.E. 1 respingimenti del Questore eseguiti GO 8 respingimenti eseguiti dal C.I.E. di Gradisca 9 respingimento del Questore con ordine Gorizia 3 respingimento del Questore con ordine dal CIE 71 allontanamento cittadini comunitari (GO e C.E.I.) 6 inviti art. 15 TULPS esclusi per asilo 29 inviti per formalizzazione istanza asilo 79 richieste formalizzate status rifugiato Gorizia 38 richieste formalizzate status rifugiato C.I.E. 164 richiedenti asilo inviati al CARA 15 richiedenti asilo trattenuti al C.I.E. 10 riconoscimenti status rifugiato 6 Fonte: elaborazione Ufficio Statistica della Provincia di Gorizia su dati Ufficio Immigrazione della Questura di Gorizia 11 Fonte sito internet: 11

62 Secondo i dati della Questura di Gorizia i permessi di soggiorno al 31/12/2009 sono stati 8.913, tra quali 301 per richiesta asilo e asilo, 79 sono stati gli inviti per formalizzazione istanza asilo, 38 le richieste formalizzate status rifugiato, 15 le richieste asilo inviati al CARA, 10 i richiedenti asilo trattenuti ai C.I.E. e 6 i riconoscimenti status rifugiato. Nel corso del 2009 i provvedimenti adottati per contrastare il fenomeno dell immigrazione sono stati in totale 1.267, di cui 349 espulsioni, 478 ordini del Questore, 97 respingimenti e allontanamenti, 133 inviti e richieste per formalizzare l istanza di asilo, 210 tra richieste e riconoscimenti dello status di rifugiato. Figura 6: Provvedimenti adottati dalla Questura di Gorizia per controllare l immigrazione dati al 31/12/ ,57% espulsioni 27,55% ordini del Questore 10,50% respingimenti e allontanamenti 7,66% inviti e richieste per asilo 37,73% richieste e riconoscimenti status rifugiato Fonte: elaborazione Ufficio Statistica della Provincia di Gorizia su dati Ufficio Immigrazione della Questura di Gorizia 12

63 1.1.3 Istruzione Nell a.s. 2008/2009, gli alunni delle scuole statali nel territorio nazionale sono poco più di 7 milioni 768 mila, 16 mila in più rispetto all anno scolastico precedente; tale incremento ha permesso di raggiungere il più alto numero complessivo di studenti dell ultimo decennio ed è dovuto soprattutto all aumento di alunni con cittadinanza non italiana. 12 Nella seconda metà degli anni novanta era in atto una tendenza alla diminuzione (in media 50 mila alunni in meno ogni anno) che si è arrestata solamente con l innalzamento dell obbligo scolastico. Infatti, già dal , la tendenza negativa ha subito una graduale inversione che ha portato di anno in anno, a valori crescenti fino ai livelli attuali. E inoltre da considerare che, l aumento graduale degli alunni è dovuto al fenomeno dell immigrazione che ha assunto una maggior rilevanza quantitativa negli ultimi tempi. 14 Figura 7: Serie storica del numero di alunni in Italia 103, Variazione percentuale , , , , Valore assoluto 98, / / / / / / / / / /2009 A.S. variazione percentuale valore assoluto Fonte: Ministero Istruzione Per quel che riguarda il tipo di studi prescelto, nella scuola secondaria di II grado, il 34% degli studenti del primo anno frequenta gli istituti tecnici, il 23,2% gli istituti professionali, il 21,5% il liceo scientifico, il 9,8% il liceo classico, il 7,8% gli istituti ad indirizzo psico-pedagogico (ex magistrali) e il 3,7% gli istituti tecnici e licei ad indirizzo artistico. Rispetto a dieci anni fa, la variazione negativa riguarda soprattutto gli istituti tecnici con un decremento quasi costante dal 1999 ad oggi. Per gli istituti professionale l incidenza degli studenti del primo anno è inferiore rispetto al 1999 di oltre il 2% ma, nonostante il calo la diffusa scelta verso l indirizzo professionale ha consentito di mantenere livelli interessanti. Per i licei, si è registrano un aumento dei nuovi iscritti: 32,5% nel 1999 che sale al 39,1% dell ultimo anno scolastico; tale incremento segna una decisa inversione di tendenza nella scelta dell indirizzo scolastico a svantaggio degli istituti tecnici. Per quanto riguarda gli alunni disabili si riscontra un sostenuto incremento nell ultimo decennio che ha portato il rapporto alunni disabili e popolazione scolastica al 2,3%. L incidenza del numero di disabili sul totale degli alunni è diverso a seconda dei settori scolastici: del 3,3% nella secondaria di I grado (settore che nel tempo ha mantenuto l incidenza più alta), del 2,5% nella scuola primaria, dell 1,3% nella scuola dell infanzia e dell 1,7% nella scuola secondaria di II grado. Se i valori di tale incidenza vengono posti in sequenza per ordine di scuola (dall infanzia alla secondaria di I grado), si può notare che il valore tende ad aumentare con il procedere del percorso scolastico, evidenziando come con l emergere delle difficoltà di apprendimento diventino evidenti disabilità di varia natura, limitative dei processi di acquisizione e di 12 Si ricorda che l aumento degli alunni è dovuto anche alle riforme normative degli ultimi anni che hanno per messo di anticipare l iscrizione alla scuola dell infanzia e hanno innalzato l età per completare la scuola dell obbligo. 13 Primo anno di applicazione della legge n. 9/ Se non si considerassero gli alunni stranieri, la popolazione scolastica tenderebbe al decremento. 13

64 relazione, con conseguente ricorso alle certificazioni di disabilità finalizzate anche ad ottenere misure di sostegno per l inserimento scolastico. Nel suo insieme, la popolazione scolastica ha fatto registrare un costante incremento fino ad arrivare ad una variazione positiva attuale di oltre 220 mila alunni rispetto a dieci anni fa. Le evoluzioni sono comunque diversificate a seconda dei settori scolastici e degli ambiti territoriali. Per le scuole dell infanzia il numero di iscritti è aumentato di poco meno del 6% e la variazione è distribuita in modo differente sul territorio: nelle regioni settentrionali l aumento è costante e notevole (19% nel Nord Ovest e 29% nel Nord Est, rispetto a dieci anni fa), nelle regioni centrali l aumento c è ma è minore rispetto al nord (+15%), nelle regioni meridionali è in atto un calo pari a circa l 8% nell ultimo decennio e nelle isole invece si rimane su livelli pressoché invariati. Nelle scuole primarie si è verificato un decremento fino al 2004 e, successivamente si è assistito ad un progressivo incremento che ha riportato i valori agli stessi livelli di fine anni novanta. Anche in questo caso le variazioni sono state differenti tra i territori; in particolare, per le regioni settentrionali vi è stato un costante incremento: +18% nel Nord Est e + 11% nel Nord Ovest; anche nelle regioni centrali c è stato un aumento ma in misura minore rispetto al nord (+7%); nelle regioni meridionali e insulari invece si è registrato un decremento, nonostante il diffuso utilizzo delle iscrizioni anticipate (-13% al Sud e 15% nelle Isole). Per le scuole secondarie di I grado si riscontra il medesimo fenomeno del costante aumento degli alunni nelle regioni del nord e del centro e della continua diminuzione nelle regioni del sud e nelle isole (+17% al Nord Est, +10% al Nord Ovest, +4% nelle regioni centrali, -14% nelle regioni meridionali e insulari). Il considerevole aumento è frutto anche del fenomeno immigratorio che investe soprattutto il nord del paese. Per le scuole secondarie di II grado, le dinamiche dei livelli della popolazione scolastica sono molto più omogenee e lineari. In tutti i territori, infatti, vi è stato un aumento generalizzato di iscritti dovuto in particolare all innalzamento dell obbligo scolastico e su cui ha inciso solo parzialmente la presenza degli alunni stranieri ma soprattutto per la presenza di questi ultimi nelle scuole di grado inferiore, la sostanziale omogeneità di andamento nei diversi territori del paese è destinata ad essere superata. Il numero delle classi risente solo parzialmente dell andamento demografico della popolazione scolastica, in quanto non vi è sempre un rapporto diretto di causa effetto tra la variazione del numero degli alunni e la variazione del numero delle classi funzionanti. L azione di razionalizzazione avviata dal Ministero dell Istruzione fin dai primi anni 90, mediante la chiusura dei piccoli plessi scolastici, il consolidamento in sedi più ampie e l innalzamento del numero medio di alunni per classe, ha determinato una situazione di maggiore omogeneità tra le diverse scuole distribuite sul territorio e una forte riduzione del numero delle classi funzionanti. Il settore che registra da sempre un costante aumento delle classi è la scuola dell infanzia e, rispetto a dieci anni fa, il numero è aumentato di circa 2 mila 500 unità. 15 Per quanto riguarda il territorio provinciale, il patrimonio scolastico statale della provincia di Gorizia risulta così composto: 3 circoli didattici, 13 istituti comprensivi, 1 istituto di scuola secondaria di I grado, 8 I.S.I.S. (Istituti Superiori Istruzione Statale), 1 Istituto Professionale e 1 Istituto Tecnico Agrario. 16 Nell anno scolastico la popolazione scolastica in regione e nelle province risulta così composta: Tabella 12: Distribuzione alunni in regione e province per l anno scolastico 2009/2010 PROVINCIA INFANZIA PRIMARIA SECONDARIA I GRADO SECONDARIA II GRADO TOTALI GORIZIA PORDENONE TRIESTE UDINE REGIONE FVG Fonte: Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Direzione Generale per gli studi, la Statistica e i Sistemi Informativi Tratto da La scuola statale: sintesi dei dati Anno scolastico 2008/2009, pag e pag , maggio 2009; sito internet: 16 Fonte sito internet: 14

65 La popolazione scolastica regionale è pari a alunni con una crescita dell 1,52% rispetto all a.s. 2008/2009. Gli alunni di ogni ordine e grado della provincia di Gorizia rappresentano il 12,37% del totale in regione e le scuole elementari e superiori sono più numerose rispetto alle scuole materne e medie. Tabella 13: Scuola d infanzia e primaria statale per anno di corso valori assoluti riferiti all anno scolastico 2009/2010 e variazione percentuale rispetto all anno scolastico 2008/2009 Scuola d infanzia Scuola primaria Valore assoluto Var.% Alunni Valore assoluto Var. %Alunni a.s. 2009/ / /2009 a.s. 2009/ / /2009 GORIZIA ,48% ,57% PORDENONE ,56% ,22% TRIESTE ,84% ,33% UDINE ,97% ,95% REGIONE FVG ,57% ,88% Fonte: Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Direzione Generale per gli Studi, la Statistica e i Sistemi Informativi 18 Analizzando i dati per grado di istruzione, le scuole d infanzia regionali fanno registrare un incremento del 3,57%. Nella nostra provincia l aumento è pari al 2,48%. Per quanto riguarda la scuola primaria, nella provincia di Gorizia si registra una variazione percentuale negativa dello 0,57% rispetto all anno scolastico precedente. Tabella 14: Scuola secondaria di I grado classi ed alunni frequentanti per anno di corso e variazione percentuale A.S. A.S. A.S. A.S. Var. %Alunni / /2009 classi alunni classi alunni classi alunni classi alunni GORIZIA ,26% PORDENONE ,61% TRIESTE ,55% UDINE ,48% TOTALI ,00% Fonte: Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Direzione Generale per gli studi, la Statistica e i Sistemi Informativi 19 I dati relativi alle scuole secondarie di I grado evidenziano un aumento a livello regionale pari al 3,00%, più importante nelle province di Gorizia e Pordenone (rispettivamente del 4,26% e del 3,61%) rispetto alle altre due province. Tabella 15: Scuola secondaria di II grado classi ed alunni frequentanti per anno di corso e variazione percentuale A.S. A.S. A.S. A.S. Var. %Alunni / /2009 classi alunni classi alunni classi alunni classi alunni GORIZIA ,70% PORDENONE ,33% TRIESTE ,94% UDINE ,09% TOTALI ,56% Fonte: Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Direzione Generale per gli studi, la Statistica e i Sistemi Informativi Tratto da Sedi, alunni, classi, dotazioni organiche del personale della scuola statale situazione di Organico di Diritto Anno scolastico 2009/2010, settembre 2009; sito internet: 18 Tratto da Sedi, alunni, classi, dotazioni organiche del personale della scuola statale situazione di Organico di Diritto Anno scolastico 2009/2010, settembre 2009; sito internet: 19 Tratto da Sedi, alunni, classi, dotazioni organiche del personale della scuola statale situazione di Organico di Diritto Anno scolastico 2009/2010, settembre 2009 e tratto da La scuola statale:sintesi dei dati Anno scolastico 2008/2009, maggio 2009; sito internet: 20 Tratto da Sedi, alunni, classi, dotazioni organiche del personale della scuola statale situazione di Organico di Diritto Anno scolastico 2009/2010, settembre 2009 e tratto da La scuola statale:sintesi dei dati Anno scolastico 2008/2009, maggio 2009; sito internet: 15

66 Anche in provincia di Gorizia il numero di iscritti alle scuole secondarie di II grado segue il trend di variazione positiva che si registra a livello regionale in tutte le scuole secondarie di II grado. Figura 8: Numero alunni nell anno scolastico 2009/2010, per tipologia d istituto e per provincia Infanzia Primaria Secondaria I grado Secondaria II grado GORIZIA PORDENONE TRIESTE UDINE Fonte: Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Direzione Generale per gli studi, la Statistica e i Sistemi Informativi 21 Un ulteriore dato di rilievo per la scuola secondaria di II grado riguarda il numero degli alunni frequentanti il primo anno di corso. I dati evidenziano per quanto concerne l anno scolastico 2009/2010 una crescita del totale regionale di 34 alunni iscritti in più mentre questo dato diminuisce di quasi 20 mila unità a livello nazionale. In particolare in regione vi è una preferenza maggiore per gli istituti tecnici commerciali, per i licei scientifici e per gli istituti professionali mentre si assiste ad una crescita del 2,64% degli iscritti totali ai licei classici. 22 Tabella 16: Scuole superiori di II grado per tipologia nella provincia di Gorizia : valori assoluti alunni Liceo classico Liceo scientifico Istituti d'arte Istituti tecnici Istituti professionali Istituti magistrali Fonte: Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Direzione Generale per gli studi, la Statistica e i Sistemi Informativi Tratto da Sedi, alunni, classi, dotazioni organiche del personale della scuola statale situazione di Organico di Diritto Anno scolastico 2009/2010, settembre 2009; sito internet: 22 Tratto da Sedi, alunni, classi, dotazioni organiche del personale della scuola statale situazione di Organico di Diritto Anno scolastico 2009/2010, settembre 2009 e tratto da La scuola statale:sintesi dei dati Anno scolastico 2008/2009, maggio 2009; sito internet: 23 Tratto da Sedi, alunni, classi, dotazioni organiche del personale della scuola statale situazione di Organico di Diritto Anno scolastico 2009/2010, settembre 2009; sito internet: 16

67 Figura 9: Scuole superiori di II grado per tipologia nella provincia di Gorizia - serie storica Liceo classico Liceo scientifico Istituti d'arte Istituti tecnici Istituti professionali Istituti magistrali Fonte: Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Direzione Generale per gli studi, la Statistica e i Sistemi Informativi 24 Nella provincia di Gorizia nelle scuole secondarie di II grado, come tipologia di scelta, prevalgono gli istituti tecnici (2.087 alunni), seguiti da istituti professionali (1.265 alunni), licei scientifici (1.059 alunni), istituti e scuole magistrali 25 (568 alunni), licei classici (301 alunni) e istituti d arte (237 alunni). Alunni stranieri I dati statistici a livello nazionale 26 evidenziano che il numero degli alunni con cittadinanza non italiana, nell anno scolastico 2007/2008 sono pari a unità 27 con un incidenza del 6,4% e con un incremento percentuale rispetto all anno scolastico precedente del 14,5%. La presenza totale di alunni stranieri ha avuto una distribuzione alquanto disomogenea e diversa sul territorio nazionale per la differente attrattiva dei territori: è tanto più elevata nelle zone del Centro e del Nord Italia, in particolare nel Nord Est (+10,3%). I dati segnalano una crescita della presenza di studenti con cittadinanza non italiana nella scuola secondaria superiore, l incremento percentuale rispetto all anno scolastico 2006/2007 nella scuola secondaria di II grado è stato del 15,7%, con una marcata tendenza verso gli istituti tecnici e professionali e contesti di consistente densità di presenze di alunni stranieri in singole scuole e territori. Se si analizzano i settori scolastici a livello nazionale emerge che è la scuola primaria ad avere il più alta peso straniera con il 7,7% di alunni con cittadinanza non italiana all interno della popolazione scolastica presente, con una incidenza di poco inferiore seguono le scuole statali secondarie di I grado (7,6%) e dell infanzia (7,2%). La scuola dell infanzia invece è la sola a mostrare una differenza di valori di rilevanza molto contenuta (1,1% risultato del 7,2% per la statale e del 6,1% per la non statale). 24 Tratto da Sedi, alunni, classi, dotazioni organiche del personale della scuola statale situazione di Organico di Diritto Anno scolastico 2009/2010, settembre 2009; sito internet: 25 Dall anno scolastico 1998/1999 tali corsi di studio sono stati soppressi e trasformati in istituti superiori con percorsi di studio quinquennali. 26 Tratto da: Alunni con cittadinanza non italiana Scuole statali e non statali Anno scolastico 2007/2008, aprile 2009; sito internet: 27 I dati esposti comprendono anche la quota di popolazione straniera irregolare la cui componente in età scolare ha pieno diritto e dovere di partecipare al sistema scolastico italiano come previsto dal DPR 349/99, art

68 Se si considerano distintamente le popolazioni scolastiche straniere e quelle complessive si ha dimostrazione della concentrazione di alunni stranieri nei settori scolastici inferiori (infanzia e primaria), che raccolgono il 57,2% della popolazione non italiana, contro il 50,1%. In Friuli Venezia Giulia l incidenza degli alunni stranieri iscritti alle scuole di ogni ordine e grado sul totale alunni nazionale per l anno è del 2,43% (pari a alunni). La provincia con maggior numero di studenti stranieri è Udine (5.362 alunni), seguita da Pordenone (5.219 alunni), Trieste (2.054 alunni) e Gorizia (1.321 alunni). Se si prende in esame la provenienza degli alunni stranieri in provincia di Gorizia emerge che 204 provengono da paesi UE, 660 da paesi non UE, 130 dall Africa, 67 dalle Americhe, 225 dall Asia ed uno solamente dall Oceania. Passando all analisi percentuale degli alunni con cittadinanza non italiana risulta che nel comune capoluogo sono l 8,5% mentre negli altri comuni della provincia sono il 6,8%. Lo stato estero di cittadinanza più rappresentato è la Bosnia Erzegovina con una percentuale del 13,6%. Nell anno scolastico 2008/2009 le scuole della provincia di Gorizia hanno evidenziato una presenza complessiva di alunni con cittadinanza non italiana 28 provenienti da 33 nazioni diverse e frequentanti le 42 istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado. Il 99% degli studenti stranieri frequentano le scuole statali e comunali, mentre un alunno soltanto su è iscritto ad una scuola privata e/o parificata. Dall analisi emerge che gli studenti con cittadinanza non italiana costituiscono pressappoco l 8% degli studenti frequentanti scuole di ogni ordine e grado. La crescita della popolazione scolastica straniera rispetto all anno scolastico 2007/2008 è stata di 181 unità. 29 Figura 10: Presenza degli alunni stranieri nella provincia di Gorizia serie storica Fonte: Elaborazione Ufficio Statistica della Provincia di Gorizia su dati O.P.P.S 30 La distribuzione per ordinamento scolastico, mostra che, a livello provinciale è la scuola primaria a far registrare il maggior numero di studenti stranieri con 505 alunni iscritti, seguita dalla scuola secondaria di II grado con 442 stranieri e dalle scuole dell infanzia con 284 iscritti. Volendo fare un confronto con gli studenti iscritti alle scuole secondarie di I grado dall anno scolastico 2003/2004 a quello 2008/2009 la crescita percentuale è stata del 117,07%. Se si pende in esame il trend degli alunni stranieri a partire dalle iscrizioni dell anno scolastico 2003/2004 si osserva una costante crescita in tutti gli ordini di scuola. Risulta notevole la crescita delle presenze straniere nella scuola secondaria di II grado (74 unità); nella scuola primaria, invece, si assiste ad una crescita di 66 unità, nella scuola d infanzia di 58 unità, mentre nella scuola secondaria di I grado la presenza di stranieri rimane stabile. 28 La rilevazione effettuata si è conclusa nel dicembre del 2008, quindi eventuali modifiche o nuove iscrizioni avvenute in seguito non sono state registrate. 29 Tratto da Alunni con cittadinanza non italiana nelle scuole della provincia di Gorizia Anno scolastico ; sito internet: 30 Tratto da Piano provinciale immigrazione 2009 Informazione, integrazione, cittadinanza: diritti e doveri ; sito internet: 18

69 Si osserva che negli ultimi sei anni la popolazione scolastica straniera ha registrato un incremento di 786 unità, pari a 110,39%. 31 Tabella 17: Trend della presenza degli alunni stranieri nelle scuole della provincia di Gorizia Fonte: Elaborazioni O.P.P.S 32 Figura 11: Trend della presenza degli alunni stranieri nelle scuole della provincia di Gorizia Fonte: Elaborazioni O.P.P.S 33 Figura 12: Alunni con cittadinanza non italiana per ordine e provincia anno scolastico 2007/2008 valori assoluti Infanzia Primaria Secondaria I grado Secondaria II grado - GORIZIA PORDENONE TRIESTE UDINE REGIONE FVG Fonte: elaborazione Ufficio Statistica della Provincia di Gorizia su dati Ministero dell Istruzione Tratto da Alunni con cittadinanza non italiana nelle scuole della provincia di Gorizia Anno scolastico ; sito internet: 32 Tratto da Alunni con cittadinanza non italiana nelle scuole della provincia di Gorizia Anno scolastico , pag. 34; sito internet: 33 Tratto da Alunni con cittadinanza non italiana nelle scuole della provincia di Gorizia Anno scolastico , pag. 34; sito internet: 19

70 Per quanto concerne la ripartizione degli alunni stranieri nelle scuole secondarie di II grado della provincia, i dati ripresi nella seguente tabella rilevano che la maggior parte di essi è iscritto agli Istituti professionali (15,3%), seguiti dagli Istituti/Scuole magistrali (6,9%), dagli Istituti tecnici (5,4%), da quelli di istruzione artistica (4,6%) e da ultimi i licei (3,0%). A livello di Nord Est, regionale e delle altre province invece gli Istituti tecnici sono preferiti agli Istituti/Scuole magistrali. Tabella 18: Alunni con cittadinanza non italiana per tipo di scuola e provincia anno scolastico 2007/2008 valori percentuali Licei Magistrali Tecnici Professionali Artistici GORIZIA 3,0 6,9 5,4 15,3 4,6 PORDENONE 3,7 3,7 7,9 17,7 5,0 TRIESTE 3,1 4,6 7,6 12,6 5,6 UDINE 2,6 5,8 5,9 12,2 3,9 REGIONE FVG 3,1 5,2 6,6 14,1 4,7 NORD - EST 2,7 3,8 7,8 15,0 4,5 ITALIA 1,7 2,8 4,8 8,7 3,4 Fonte: Ministero dell Istruzione 35 Per quanto riguarda l anno scolastico 2008/2009 il 67% degli studenti stranieri, pari a unità (483 femmine e 520 maschi), frequentanti le scuole del territorio provinciale proviene da nazioni appartenenti al continente europeo, la nazione da cui proviene il maggior numero di studenti è la Bosnia Erzegovina (195 alunni), seguita dalla Macedonia (170) e dalla Slovenia (127). I dati documentano pertanto la forte incidenza delle comunità balcaniche sul territorio provinciale ed in particolare sul territorio dell Ambito Alto isontino. L Asia è rappresentata al secondo posto delle provenienze straniere con il 17% degli alunni, 278 presenze suddivise tra 121 femmine e 157 maschi. Si tratta di alunni provenienti dal Bangladesh che risultano iscritti nelle scuole dell Ambito Basso isontino ed in particolare nelle scuole del Comune di Monfalcone, comunque negli anni è tra l altro cresciuto il numero degli studenti provenienti dalla Cina, dai 37 dell anno scolastico 2006/2007 ai 70 dell anno scolastico analizzato. Segue con l 11% il gruppo degli studenti provenienti da paesi del continente africano (149 unità). Infine si ha il continente americano con il 5%, pari a 68 studenti. Figura 13: Studenti stranieri iscritti all anno scolastico 2008/09 in provincia di Gorizia distinti per provenienza - valori percentuali rispetto al totale provinciale Fonte: Elaborazioni O.P.P.S Tratto da Gli alunni stranieri nel sistema scolastico italiano. A.S. 2007/2008 rapporto luglio 2008 del Ministero dell Istruzione Direzione Generale per gli studi e la programmazione, Servizio Statistico, pag. 19 app Tratto da Gli alunni stranieri nel sistema scolastico italiano. A.S. 2007/2008 rapporto luglio 2008 del Ministero dell Istruzione Direzione Generale per gli studi e la programmazione, Servizio Statistico, pag app Tratto da Alunni con cittadinanza non italiana nelle scuole della provincia di Gorizia Anno scolastico , pag. 13; sito internet: 20

71 Tabella 19: Alunni con cittadinanza non italiana per continente di provenienza e provincia anno scolastico 2007/2008 valori assoluti CONTINENTE Europa di cui:ue Africa America Asia Oceania Apolide non indicato Totale GORIZIA PORDENONE TRIESTE UDINE REGIONE FVG NORD - EST ITALIA Fonte: elaborazione Ufficio Statistica della Provincia di Gorizia su dati del Ministero dell Istruzione 37 Figura 14: Alunni con cittadinanza non italiana per continente - anno scolastico 2007/08 - valori percentuali rispetto al totale provinciale 10,01% 4,54% 3,60% 18,69% 0,00% 0,00% Europa UE Africa America Asia Oceania Apolide 63,15% non indicato Fonte: elaborazione Ufficio Statistica della Provincia di Gorizia su dati del Ministero dell Istruzione Figura 15: Alunni con cittadinanza non italiana per continente - anno scolastico 2007/08 - valori percentuali rispetto al totale della regione 34,34% 7,12% 8,00% 5,29% Europa UE Africa America Asia 6,80% Oceania Apolide 0,00% 5,88% 18,72% non indicato Fonte: elaborazione Ufficio Statistica della Provincia di Gorizia su dati del Ministero dell Istruzione 37 Tratto da Gli alunni stranieri nel sistema scolastico italiano. A.S. 2007/2008 rapporto luglio 2008 del Ministero dell Istruzione Direzione Generale per gli studi e la programmazione, Servizio Statistico, pag app

72 Analizzando la provenienza in dettaglio si può osservare che la maggior parte degli studenti è originaria dell'area balcanica Bosnia Erzegovina (12,96%), Macedonia (11,36%), Kosovo (6,55%), Croazia (5,21%) ed Albania (5,81%) - e dai paesi della vicina Slovenia (8,48%) e Romania (4,74%). Nel comune di Monfalcone si registra una percentuale pari all 11,76% degli studenti stranieri è originaria del Bangladesh. Interessante è la percentuale di studenti di origine marocchina del 4,94% e di origine cinese del 4,68% iscritti nelle scuole della provincia. Figura 16: Alunni stranieri per paese di provenienza sul totale degli studenti stranieri iscritti nelle scuole della provincia Albania Algeria Bangladesh 8,48% 2,61% 2,00% 9,55% 5,81% 1,67% 11,76% Bosnia-Erzegovina Brasile Cina Croazia Germania 4,74% 12,96% India Kosovo 1,47% 1,87% 1,20% Macedonia Marocco Mauritania Moldavia 1,40% 0,94% 4,68% Polonia Romania Serbia 4,94% 11,36% 6,55% 0,80% 5,21% Slovenia Ucraina Altro Fonte: O.P.P.S. 22

73 Studenti universitari Per quel che concerne la qualificazione universitaria, secondo i dati raccolti dalle banche dati del MIUR per l a.s , si nota una leggera diminuzione nel numero delle iscrizioni all Università di Udine un aumento in quella di Trieste (rispettivamente 0,05% e +1,89%) mentre, per quel che riguarda i dati sulle immatricolazioni, aumentano sia a Udine che a Trieste (rispettivamente +1,96% e +2,08%). Gli iscritti risultano così composti: il 46,41% uomini e il 53,59% donne all Università di Udine e il 42,27% uomini e il 57,73% donne all Università di Trieste. La distribuzione per facoltà evidenzia la seguente situazione: o all Università di Udine è maggiore il numero degli iscritti nel gruppo Economico-Statistico (16%), seguito dalle facoltà ad indirizzo Politico-Sociale (10%) e di Medicina (9,5%); gli studenti maschi si concentrano per la maggior parte nelle facoltà di Ingegneria, Economia-Statistica e Scientifiche; la distribuzione delle studentesse è più omogenea rispetto a quella dei studenti maschi e sono più numerose alle facoltà di Economia, ad indirizzo Politico-Sociale, di Medicina e alle facoltà di Lingue; o all Università di Trieste è maggiore il numero degli iscritti nel gruppo Politico-Sociale, seguito dalle facoltà di Ingegneria, Economia-Statistica e Medicina; gli studenti maschi si concentrano per la maggior parte nelle facoltà di Ingegneria, seguite dal quelle del gruppo Politico-Sociale e quelle di Economia-Statistica; anche qui la distribuzione è più omogenea rispetto a quella dei studenti maschi e sono più numerose alle facoltà del gruppo Politico-Sociale, Lingue e Insegnamento. Il Polo universitario di Gorizia, per l Università di Udine registra un numero di iscrizioni pari a di cui 531 sono le nuove immatricolazioni; mentre per l Università di Trieste, il Polo di Gorizia registra un numero di iscrizioni pari a 1.714, di cui 293 sono le nuove immatricolazioni. I dati rivelano una aumento delle iscrizioni e delle immatricolazioni per entrambe le Università nel Polo Universitario Goriziano. Tabella 20: Iscrizioni ed immatricolazioni dal 2004 al 2009 Iscrizioni UDINE TRIESTE Immatricolazioni UDINE TRIESTE Fonte: elaborazioni ufficio di Statistica del MIUR. Rilevazione iscritti a.s Dati al 31/01/2009. Per quanto riguarda gli iscritti ai corsi di Laurea Specialistica, essi risultano essere in totale pari a di cui all Università di Udine (14,15% del totale iscritti) e di cui all Università di Trieste (14,98% del totale iscritti; anche in questo caso il numero risulta in crescita rispetto agli anni precedenti (+1% per Udine e +8% per Trieste). 38 Le facoltà con la percentuale più elevata di studenti iscritti ai corsi di Lauree Specialistiche, in entrambe le Università, sono le facoltà del gruppo di Ingegneria ( il 21% a Udine e 18% a Trieste) 39 ; la distribuzione è differente tra i due atenei per quanto riguarda le altre facoltà. 40 Nell anno solare 2008 il numero complessivo di laureati è stato pari a per le due Università della regione: o a Trieste sono stati (59,93% donne e 40,06% maschi), di cui 212 nella sede di Gorizia; le percentuali maggiori sono relative alle facoltà di Scienze della Formazione, Scienze Politiche, Ingegneria e Giurisprudenza; o per l Università di Udine sono stati (43,18% uomini e 56,81% donne) di cui 274 nella sede di Gorizia; le percentuali maggiori sono relative alle facoltà di Ingegneria, Economia e Statistica, del gruppo Politico-Sociale, Letterario e Linguistico. 38 Nell a.a le iscrizioni alle Lauree Specialistiche sono state pari a per Udine e per Trieste. Fonte: MIUR Rilevazione iscritti per lauree specialistiche a.a La percentuale è riferita al totale degli iscritti per l a.a. 2008/2009 alle lauree specialistiche. 40 Fonte sito internet: Rilevazione iscritti a.a. 2008/

74 Per quel che concerne la struttura dell offerta universitaria a Gorizia relativamente all Università di Udine il numero di iniziative didattiche attivate sono 4 triennali (DAMS, Relazioni Pubbliche, Relazioni Pubbliche on line, Viticoltura ed Enologia), 7 specialistiche (Discipline della Musica, del Cinema e dello Spettacolo, Relazioni Pubbliche delle Istituzioni e Relazioni Pubbliche d Impresa, Traduzione specialistica e multimediale, Interpretazione). Per quel che riguarda l Università di Trieste, le lauree triennali sono 5 (Politica del territorio, Economia e gestione dei servizi turistici, economia ed ambiente, comunicazione aziendale e gestione delle risorse umane, scienze internazionali e diplomatiche), quelle specialistiche sono 3 (Economia del turismo e dell ambiente, Politica del territorio e Scienze internazionali e diplomatiche). Una ricerca pubblicata sul Sole 24 Ore di lunedì 13 luglio 2009, pone l Università di Trieste al terzo posto nella classifica generale delle università statali italiane, con 756 punti complessivi mentre, Udine si pone al diciottesimo posto con 578 punti; in particolare l Università di Trieste risulta gradita in termini di attrattività (tredicesimo posto) e in termini dispersione (settimo posto) dato che solo il 7,9% degli studenti del primo anno non conferma il proseguimento del ciclo di studi iscrivendosi al secondo anno. 24

75 Per quanto riguarda l Università della terza età, i dati aggiornati relativi all anno , evidenziano un lieve calo nelle iscrizione della sede di Monfalcone e un aumento invece in quelle di Gorizia e Cormòns, rispettivamente di 10 e 37 unità. 41 Notevole è l aumento delle iscrizioni dell anno accademico appena iniziato per quanto riguarda Cormòns che passa a 685 iscritti dalle 584 dell anno precedente. Figura 17: Numero di iscritti nelle Università della Terza Età della provincia di Gorizia serie storica AA AA AA AA AA AA AA AA AA 2008/2009 AA 2009/2010 Gorizia Monfalcone Cormons Fonte: elaborazione Ufficio Statistica della Provincia di Gorizia su dati dell Università della Terza Età di Gorizia, Monfalcone, Cormòns. Tabella 21: N. Iscrizioni nelle Università della terza età della provincia di Gorizia - Valori assoluti Gorizia Monfalcone Cormòns Fonte: Università della Terza Età di Gorizia, Monfalcone, Cormòns. 41 I dati dell anno in corso 2009/2010 possono subire qualche variazione. Aggiornamento al 18 dicembre

76 1.1.4 Condizioni socio-economiche dei residenti Le caratteristiche socio-economiche dei residenti in provincia di Gorizia sono evidenziabili dai dati qui di seguito rappresentati. Le indagini sulla qualità della vita in Italia vengo effettuate da Il Sole 24 Ore e da ItaliaOggi. La metodologia utilizzata concerne l analisi di sei macrosettori ognuno suddiviso in sei indicatori per quanto riguarda Il Sole 24 Ore e di sette macrosettori ognuno suddiviso in un numero variabile di indicatori per quanto concerne ItaliaOggi. Proprio perché il numero di indicatori e il tipo è diverso nelle due indagini, queste non sono confrontabili tra di loro perciò si è deciso di prenderle in esame entrambe separatamente. La Qualità della vita secondo Il Sole 24 Ore Prendendo in esame l indagine effettuata da Il Sole 24 Ore la metodologia usata tiene conto dell analisi di sei aree tenore di vita, affari e lavoro, ordine pubblico, servizi e ambiente, popolazione e tempo libero -. Rispetto al 2008 sono stati introdotti otto nuovi parametri con lo scopo di introdurre elementi dinamici ; nella macroarea tenore di vita il tasso di variazione del reddito pro capite prodotto nel corso degli ultimi cinque anni ha preso il posto del dato puntuale relativo alla stessa grandezza; altra novità che si riscontra nell area lavoro è il tasso di occupazione femminile, che sostituisce il parametro sull impiego degli under 35. Per quanto concerne le macroaree servizi e ambiente e ordine pubblico al posto del parametro sull incidentalità automobilistica compare quello relativo alla mortalità per tumori; nell indicatore relativo all istruzione invece del tasso di abbandono tra gli studenti è stata introdotta la disponibilità di strutture rispetto alla domanda; inoltre, le truffe e le frodi informatiche rispetto agli abitanti hanno sostituito i furti d auto. Si assiste a dei cambiamenti anche nell ambito del tempo libero infatti il numero di spettacoli cinematografici è sostituito da quello delle sale in rapporto alla popolazione, così come i concerti registrati nell anno cedono il posto a un dato più generale relativo a tutti gli spettacoli. Volendo fare una breve carrellata delle macroaree a livello nazionale si evidenzia che alla voce tenore di vita, che vede il primato di Trieste davanti a Milano e Gorizia, si rileva la netta preponderanza di province del nord. Ad interrompere la serie di aree settentrionali sono Roma (6^), Macerata (8^) e Prato (10^); il primo territorio meridionale, Carbonia-Iglesias, è la 51^ posto. Inoltre, sono tutte del sud le ultime 34 della classifica, chiusa da Salerno. Le stesse riflessioni di tipo geografico si posso fare per la macroarea affari e lavoro ; in questo caso, però, le province del nord che eccellono sono tutte lungo l arco alpino: nell ordine si trovano Bolzano, Cuneo, Trento e Sondrio. Da evidenziare che Grosseto (5^) è la prima del centro, e che Nuoro e Ogliastra se la cavano bene con il 15^ posto a pari merito. Nell ordine pubblico si mescolano le carte perché in fondo finiscono grandi aree metropolitane (iniziando dall ultima, Torino, Genova, Milano, Bologna, Roma e Catania), in cima province settentrionali e altre del mezzogiorno si spartiscono tutti i primi posti: sul podio Belluno, Oristano e Sondrio, seguite da Campobasso e Potenza, mentre la prima rappresentante del centro è Rieti (14^). Trieste torna in testa nella macroarea servizi e ambiente, Varese è seconda, Genova è terza e viene prima di altri due territori metropolitani, ovvero Roma e Firenze. Il sud compare in difficoltà, con Crotone ultima e la parte bassa della classifica quasi monopolizzata. All apice della classifica del settore popolazione c è invece la new entry Olbia-Tempio, dinanzi a un poker di zone medio-piccole del centro (Viterbo, Grosseto, Rieti e Perugia); anche se le ultime posizioni sono ancora caratterizzate dal meridione. Così come accade quando si passa ad analizzare l are tempo libero dove vince Rimini, che si piazza davanti a Firenze, Genova, Bologna e Trieste. Agrigento finisce all ultimo posto, lo stesso al quale viene reclusa dalla graduatoria conclusiva della Qualità della vita. 42 Il Friuli Venezia Giulia può vantare un ottima collocazione nella classifica sulla Qualità della vita 2008 elaborata dal Sole 24 Ore, con Trieste che risulta essere la città in cui si vive meglio grazie in particolare all alto tenore economico di vita di cui beneficiano i suoi abitanti e ai servizi efficienti inseriti in un ambiente sostenibile. 42 Tratto da Qualità della vita il dossier del lunedì de Il Sole 24 Ore del 21 dicembre

77 Ma in ambito regionale si sta bene anche a Gorizia (14^) nonostante la perdita di sei posti, infatti era ottava l anno scorso, e non male neanche Udine che ha confermato il suo 17^ posto. Posizione medio idillica a Pordenone, che mantiene la 51^ posizione. 43 Gorizia scende dalla alla 14^ posizione. Nella classifica sulla qualità della vita in Italia rispetto al 2008 il Goriziano perde sei posizioni, ma rimane nel gruppo di prima fascia, quello delle aree del Belpaese dove si sta meglio. A livello regionale solo Trieste si trova più in alto. Udine è tre posti più indietro, Pordenone brancola. Nelle sei aree tematiche che contribuiscono a formare la classifica finale, la performance della provincia di Gorizia è altalenante. Il risultato migliore è quello ottenuto alla voce tenore di vita dove l Isontino sale sul podio. Si tratta di un terzo posto che ottimizza di cinque posizioni il risultato del Davanti ci sono solamente Trieste e Milano. 44 Per questa voce, che fa riferimento non unicamente ai depositi bancari, ma anche al Pil e al costo delle case, Gorizia ha fatto cinque passi avanti. 45 Gorizia conquista la top ten, infatti è sesta, per quanto riguarda l ambito servizi e ambiente dove realizza un avanzamento di dodici posizioni. 46 La nostra provincia in 12 mesi è passata dal 18^ al 6^ posto, evidenziando pertanto un apprezzabile cambiamento favorevole non solo sotto il punto di vista dell ecologia, ma anche da quello delle scuole e delle infrastrutture. 47 Slitta al contrario di 13 posti per quanto concerne l area tempo libero dove si trova in 18ma piazza insieme a Imperia. Il 32^ posto nella classifica ordine pubblico mantiene l Isontino al di sopra della media nazionale. Lo fa malgrado il meno 12 registrato rispetto al Senz'altro sotto il valore minimo della media nazionale sono anzi le voci affari e lavoro e popolazione, due settori in cui la provincia di Gorizia non ha mai brillato. Nel primo caso la 78^ posizione equivale a ventitré passi indietro, nel secondo le caselle negative sono soltanto sette, ma posizione occupata è la 93^ di Tabella 22: Qualità della vita in Friuli Venezia Giulia secondo Il Sole 24 Ore Anno 2009 Fonte: Il Sole 24 Ore 49 Indici Qualità della vita Gorizia Udine Trieste Pordenone pagella finale affari e lavoro ordine pubblico popolazione servizi, ambiente e salute tempo libero tenore di vita Dato che la formazione delle opinioni segue percorsi in certe circostanze irregolari, che non sempre portano alla conferma dei dati della realtà. Proprio per questo motivo, per il secondo anno consecutivo, Il Sole 24 Ore ha deciso di mettere accanto alla propria analisi sulla qualità della vita nelle province italiane un indagine complementare e dedicata alla rilevazione del sentiment dei cittadini. Si tratta di un indicatore, questo, che in una certa misura vuole restituire soggettività all oggettività dei fatti, ovvero offrire un immagine del territorio che risulti fedele alla reale percezione di chi lo vive ogni giorno, al di là delle evidenze che sono fornite da statistiche e dati ufficiali. 43 Tratto dall articolo di Silvio Maranzana intitolato Trieste la città italiana dove si vive meglio. Tenore di vita inviabile de Il Piccolo - Regione, pag. 14 di domenica 20 dicembre Tratto dall articolo di Stefano Bizzi intitolato Gorizia perde posizioni ma resta seconda in regione de Il Piccolo Regione, pag. 14 di domenica 20 dicembre Tratto dall articolo di Francesca Santoro intitolato Qualità della vita, Gorizia in calo del Messaggero Veneto Cronaca di Gorizia, pag. IV di domenica 20 dicembre Tratto dall articolo di Stefano Bizzi intitolato Gorizia perde posizioni ma resta seconda in regione de Il Piccolo Regione, pag. 14 di domenica 20 dicembre Tratto dall articolo di Francesca Santoro intitolato Qualità della vita, Gorizia in calo del Messaggero Veneto Cronaca di Gorizia, pag. IV di domenica 20 dicembre Tratto dall articolo di Stefano Bizzi intitolato Gorizia perde posizioni ma resta seconda in regione de Il Piccolo Regione, pag. 14 di domenica 20 dicembre Tratto da Qualità della vita il dossier del lunedì de Il Sole 24 Ore del 21 dicembre

78 Tabella 23: principali indicatori di percezione sulla qualità della vita utilizzati nell indagine condotta da Il Sole 24 Ore indici di percezione Gorizia Udine Trieste Pordenone indice di percezione dell'aumento dei prezzi nell'ultimo anno * indice di percezione della gravità attribuita al problema lavoro ** indice di percezione di problemi relativi a servizi, assistenza, ambiente e inquinamento ** indice di percezione della gravità attribuita ai problemi di criminalità e ordine pubblico ** indice di percezione del miglioramento della qualità della vita rispetto a 2-3 anni fa *** indice di soddisfazione per le strutture e l'offerta di attività per il tempo libero **** Fonte: Il Sole 24 Ore 50 * ordine crescente rispetto alla percezione dell aumento. ** ordine crescente rispetto alla gravità. *** in ordine decrescente rispetto al miglioramento. **** ordine crescente rispetto al grado di insoddisfazione. 50 Tratto da Qualità della vita il dossier del lunedì de Il Sole 24 Ore del 21 dicembre

79 La Qualità della vita secondo ItaliaOggi Gli obiettivi che ItaliaOggi si pone emanando la Indagine sulla qualità della vita nelle province italiane sono innanzitutto incoraggiare il dibattito sui percorsi da intraprendere per incrementare il benessere non solo economico delle comunità locali. Secondariamente, misurare e rendere di dominio pubblico il gap dell azione politica e amministrativa. Una struttura caratterizzata da otto dimensioni principali affari e lavoro, ambiente, criminalità, disagio sociale e personale, popolazione, servizi, tempo libero e tenore di vita -, 15 sottodimensioni e l alto numero di indicatori di base, 70. Dall indagine effettuata dal quotidiano ItaliaOggi emergono due principali elementi, ovvero che, dopo la caduta registrata nel 2008, quando la qualità della vita è apparsa in netto declino rispetto all anno precedente, nel 2009 sono 57 le province nelle quali la qualità della vita si è rivelata essere buona e accettabile. Il secondo elemento è che la qualità della vita retrocede in tutti i grandi centri urbani. L indagine ha evidenziato una frattura netta tra dorsale adriatica, che acquista posizioni, e dorsale tirrenica, che invece le perde; si assiste ad una crescita del Nordovest ed a un crollo della Sardegna. Una delle evidenze più significative del 2009 è proprio la ripresa del Nordovest, che spicca dall analisi di molteplici indicatori. Al contrario il Nordest, che dal punto di vista economico appare più dipendente dalle esportazioni e ad un rilancio mondiale che ancora stenta a manifestarsi, ha frenato le proprie prestazioni. In ambito regionale Gorizia risulta capofila delle quattro province occupando la 12^ posizione, mentre nel 2008 occupava la 38^ posizione, seguita da Trieste (19^), Pordenone (37^) e Udine (46^). Analizzando le diverse macroaree alla voce affari e lavoro Gorizia si colloca al 28^ posto, migliorando la 42^ posizione del 2008, preceduta in ambito regionale solo da Pordenone e seguita da Udine (45^) e Trieste (56^). L analisi della situazione relativa all ambiente pone Gorizia al 3^ posto, guadagnando così 37 posizioni; Trieste si trova alla 15^ posizione, Pordenone alla 54^ e Udine alla 37^. La geografia della delittuosità si mantiene ferma nel 2009, con alcuni miglioramenti sia nelle posizioni di testa, sia nel gruppo di coda. Gorizia pur trovandosi alla 32^ registra un miglioramento di nove posizioni, preceduta da Udine (7^) e Pordenone (12^), che registrano rispettivamente un miglioramento e un peggioramento rispetto al 2008 infatti erano 11^ e 6^; anche Trieste vede migliorare la propria posizione dalla 57^ passa alla 50^. Alla voce disagio sociale e personale nella zona nera della classifica si trovano tre province del Friuli Venezia Giulia, ovvero Udine (87^), Gorizia (95^) e Trieste (102^). Nell area popolazione Gorizia è situata alla 97^ posizione, Trieste alla 99^, mentre Udine e Pordenone alla 82^ e alla 25^. Tre delle quattro province si collocano nelle prime dieci per quanto riguarda la voce servizi, infatti si hanno Udine (3^), Trieste (4^) e Gorizia (9^), Pordenone si colloca appena al 44^ posto. Passando ora a visionare l area tempo libero l Isontino occupa la 19^ posizione, Trieste la 16^, mentre Udine e Pordenone la 40^ e la 61^. La macroarea denominata tenore di vita pone Trieste al 3^ posto, Gorizia al 24^, Udine al 47^ e Pordenone al 49^. 51 Tabella 24: Qualità della vita in Friuli Venezia Giulia secondo ItaliaOggi Anno 2009 Fonte: ItaliaOggi 52 Indici Qualità della vita Gorizia Udine Trieste Pordenone pagella finale affari e lavoro criminalità popolazione servizi ambiente disagio sociale e personale tempo libero tenore di vita Tratto da 11 Rapporto sulla qualità della vita di ItaliaOggi del 21 dicembre Tratto da 11 Rapporto sulla qualità della vita di ItaliaOggi del 21 dicembre

80 Si vogliono riassumere nella tabella sottostante le macroaree e i principali indicatori analizzati nei rapporti de Il Sole 24 Ore e di ItaliaOggi. Tabella 25: Principali indicatori della qualità della vita nella Provincia di Gorizia secondo Il Sole 24 Ore 53 e ItaliaOggi 54 Anno 2009 Indici Qualità della vita riferimento temporale Italia Oggi Sole 24 Ore pagella finale affari e lavoro protesti importo pro capite in euro Ott Sett quota occupazione femminile in % tasso di disoccupazione in % fallimenti/1000 imprese registrate Ott Sett imprese registrate/100 abitanti Settembre iscrizioni/cancellazioni Camera di Commercio Ott Sett dimensione negativamente associata con la qualità della vita 22 - dimensione associata positivamente con la qualità della vita 63 - tasso di occupazione tasso di disoccupazione numero di clienti corporate banking su totale imprese numero di imprese registrate per 100 mila abitanti fallimenti ogni 100 mila imprese registrate ordine pubblico furti in casa ogni 100 mila abitanti rapine ogni 100 mila abitanti truffe e frodi informatiche / 100 mila abitanti var. del trend dei delitti totali su base borseggi e scippi/ 100 mila abitanti minori arrestati e denunciati/1000 punibili omicidi dolosi per 100 mila abitanti furti con destrezza per 100 mila abitanti scippi per 100 mila abitanti furti d auto per 100 mila abitanti reati connessi allo spaccio di stupefacenti per 100 mila abitanti altri reati per 100 mila abitanti tenore di vita - 3 costo mq. in semicentro in euro Settembre importo medio/ mese pensioni in euro indice Foi costo vita (tabacchi compresi) Trend Pil spesa pro capite auto-mobili-elet. in euro depositi bancari pro capite in euro Tratto da Qualità della vita il dossier del lunedì de Il Sole 24 Ore del 21 dicembre Tratto da 11 Rapporto sulla qualità della vita di ItaliaOggi del 21 dicembre

81 Indici Qualità della vita riferimento temporale Italia Oggi Sole 24 Ore popolazione immigrati regolari in % su popolazione laureati ogni mille giovani anni nati 2008 ogni 1000 abitanti in rapporto al trasferimenti ogni 100 cancellazioni numero di abitanti per Kmq persone anni rispetto agli over classifica sottodimensione associata negativamente con la qualità della vita classifica sottodimensione associata positivamente con la qualità della vita 81 - emigrati ogni 1000 residenti morti ogni 1000 residenti immigrati ogni 1000 residenti nati vivi ogni 1000 residenti numero medio componenti famiglia servizi 9 - sottodimensione servizi sanitari e ambientali sottodimensione servizi finanziari sottodimensione dei servizi di istruzione media superiore posti letto ospedalieri per 1000 abitanti medici ospedalieri per 100 posti letto sistema di monitoraggio dell aria per 100 mila abitanti numero ATM per 100 mila abitanti numero di operazioni di phone banking per 100 mila abitanti numero di sportelli bancari per 100 mila abitanti numero medio studenti per classe nella scuola media superiore numero professori per 100 studenti nella scuola media superiore numero studenti scuola media superiore ogni 1000 abitanti servizi, ambiente e salute - 6 indice Tagliacarne dotazione infrastrutture - 9 indice Legambiente Ecosistema cause esaurite su nuove e pendenti I semestre differenza gradi mese più caldo più freddo - 60 scuole secondarie / 1000 giovani anni morti per tumore in % su totale morti

82 Indici Qualità della vita riferimento temporale Italia Oggi Sole 24 Ore disagio sociale e personale 95 - infortuni sul lavoro per 1000 occupati morti per tumore per 100 morti tentativi di suicidio per 100 mila abitanti suicidi ogni 100 mila abitanti tasso di disoccupazione giovanile anni divorzi e separazioni ogni 10 mila famiglie minori denunciati per 100 mila abitanti lavoratori parasubordinati di età superiore a 29 anni per 100 occupati disabili per 1000 residenti ambiente 3 - classifica sottodimensione associata negativamente con la qualità della vita 4 - classifica sottodimensione associata positivamente con la qualità della vita 33 - concentrazione di biossido d azoto concentrazione di PM concentrazione di nitrati nelle acque consumi idrici pro capite sull erogato produzione rifiuti urbani autovetture circolanti per 100 abitanti consumo annuo pro capite di carburanti consumo annuo pro capite di energia elettrica isole pedonali piste ciclabili zone a traffico limitato verde pubblico ettari di aree verdi per 10 mila ettari di superficie totale capacità di depurazione delle acque reflue aziende certificate ISO per mille imprese censite indice di ecomanagement uso del trasporto pubblico raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani tempo libero organizzazioni volontariato/1000 abitanti numero spettacoli ogni 100 mila abitanti sale ogni 100 mila abitanti Settembre indice assorbimento libri in % su popolazione Settembre bar e ristoranti/ 100 mila abitanti Settembre indice sportività classifica sottodimensione della spesa per spettacoli 34 - classifica sottodimensione delle strutture dedicate al tempo libero 14 - spesa media pro capite per spettacoli sportivi spesa media pro capite per spettacoli teatrali e musicali spesa media pro capite per spettacoli cinematografici spesa media pro capite per trattenimenti vari

83 Dati riassuntivi: 1.2 TERRITORIO - Superficie in kmq: 466,02 di cui 397,9 di pianura (85%) e 68,09 di collina (15%) STRADE *Statali Km: 138 *Provinciali Km: 128,134 *Comunali Km: 210 *Autostrade Km: 15 Strumenti di pianificazione territoriale: Caratteristiche fisiche e protezione civile Tabella 26: Ripartizione della superficie e della densità Collina Pianura totale Val.assoluti % Val.assoluti % Val.assoluti % Numero comuni 10 40% 15 60% Superficie km² 120,5 25,84% 345,8 74,16% 466, Densità di pop per km² 155,74 / 357,62 / 513,36 / Alto Isontino Basso Isontino totale Val.assoluti % Val.assoluti % Val.assoluti % Numero comuni 16 64% 9 36% Superficie km² 213,30 45,74% ,26% 466, Densità di pop per km² 333,20 / 282,06 / 615,26 / Fonte: elaborazione Ufficio Statistica della Provincia di Gorizia su dati regionali 55 La provincia di Gorizia è organizzata in 25 comuni e presenta un assetto morfologico comprendente 408 kmq di pianura e aree di bonifica e 58 kmq di collina. Nel complesso quindi con la sua superficie totale di 466 kmq, rappresenta solamente un 6% dell intera Regione Friuli Venezia Giulia. Dal punto di vista geografico la provincia si trova compresa tra l estremo bordo meridionale delle Prealpi Giulie, rappresentate dai rilievi del Collio, e la laguna di Grado sul mare Adriatico ed è limitata ad ovest dalla pianura friulana e ad est dal confine di stato con la Repubblica di Slovenia e con le alture calcaree del Carso. I rilievi, ubicati nel settore settentrionale ed orientale, appartengono a due distinte unità geologiche e precisamente l area del Collio (Prealpi Giulie) fa parte del sistema delle Alpi Meridionali, con strutture orientate prevalentemente in direzione E-O, mentre il Carso di Doberdò appartiene al sistema delle Dinaridi, caratterizzato da elementi strutturali orientati prevalentemente NO-SE. La densità abitativa è decisamente superiore a quella nazionale e a quella del Nord-Est e colloca la provincia al 19-esimo posto nella graduatoria nazionale delle province; il 45,05% risiede nei due comuni con più di 20 mila abitanti e dal 1991 il trend dell urbanizzazione risulta quasi sempre decrescente. Caratteristiche idrogeologiche e paesaggistiche Il fiume Isonzo è il principale corso d acqua della provincia di Gorizia ed il suo bacino caratterizza fortemente il territorio, sebbene entro i confini nazionali scorra solamente un terzo del suo intero percorso, poiché con la fine della seconda guerra mondiale il tratto montano è stato assegnato alla Jugoslavia (ora Slovenia) e quello a valle all Italia. Il bacino dell Isonzo, compresi tutti i suoi affluenti, ha una superficie totale di kmq di cui kmq appartengono al territorio italiano. A valle di Gorizia, dopo la confluenza con il Vipacco, l Isonzo lambisce con la sponda sinistra il Monte S Michele e le estreme propaggini occidentali del Carso, mentre con la sponda destra incontra il Torre nella zona dei magredi e scorre abbastanza rettilineo fino al ponte ferroviario di Pieris, dove avviene la confluenza 55 Fonte sito internet: tabella POPOLAZIONE RESIDENTE E SUPERFICIE PER COMUNE Situazione al

84 con il Torre, che apporta pure le acque del Natisone e dello Judrio. In particolare i suoi principali affluenti sono il Coritenza, che si trova completamente in territorio sloveno ed il Torre con i suoi subaffluenti Malina, Judrio e Versa, che scorrono interamente entro i confini nazionali ed il Natisone, che scorre parte in Slovenia, parte in Italia. A monte delle risorgive il paesaggio sfuma gradualmente in quello dell alta pianura, un ambiente rurale che denota una maggior maturità per la presenza di appezzamenti meno regolari con colture promiscue. I terreni si fanno più grossolani e la forte permeabilità ha imposto il diffondersi delle pratiche irrigue per agevolare l agricoltura, i campi diventano più magri, ma in cambio nell agro cormonese gradiscano le condizioni ambientali e le tradizioni rurali hanno fortemente favorito la viticoltura e la frutticoltura. In questo paesaggio si elevano le basse colline del Collio, che con i loro declivi arrotondati degradano lentamente verso la pianura, offrendo la visione di un curato e ben coltivato, soprattutto a vigneto, poiché la generale disposizione a mezzogiorno offre un clima particolarmente mite, favorevole alle colture di tipo mediterraneo. Tabella 27: Superfici boschive per Comune Comuni Superficie censuaria Superficie boschiva Kmq Kmq Capriva del Friuli 6,22 0,85 Cormòns 34,58 6,33 Doberdò del Lago 26,85 21,01 Dolegna del Collio 12,49 4,96 Farra d'isonzo 10,13 0,97 Fogliano-Redipuglia 7,77 0,89 Gorizia 41,11 10,34 Gradisca d'isonzo 10,8 0,59 Grado 114,06 1,51 Mariano del Friuli 8,36 0,33 Medea 7,30 1,47 Monfalcone 20,52 3,79 Moraro 3,5 0,02 Mossa 6,09 0,87 Romans d'isonzo 15,37 0,74 Ronchi dei Legionari 16,98 1,03 Sagrado 14,14 9,10 S. Canzian d'isonzo 33,58 0,92 S. Floriano del Collio 10,57 2,76 S. Lorenzo Isontino 4,36 0,83 S. Pier d'isonzo 9,09 0,67 Savogna d'isonzo 16,41 6,98 Staranzano 18,71 0,73 Turriaco 5,28 0,09 Villesse 11,75 1,49 TOTALE 466,02 79,27 Fonte: ISTAT 14 censimento generale della popolazione Nel settore sud orientale, compreso tra il Vipacco ed il golfo di Panzano, limitato ad est dalla linea del confine di stato, troviamo infine il paesaggio degli altopiani carsici, dove la forte permeabilità dei calcari, intensamente fratturati, favorisce la presenza di una vasta gamma di fenomeni e morfologie carsiche. L abbondante piovosità sopperisce alla carenza di circolazione idrica superficiale consentendo una discreta copertura vegetale, molto varia e complessa, in cui elementi mediterranei sono a contatto con elementi alpini, illirici e centroeuropei. In questo paesaggio così variegato si possono trovare anche riserve naturali e biotipi naturali istituiti ai sensi del L.R. 30/96, aree di rilevante interesse ambientale e parchi comunali istituiti dalla L.R. 42/96 art5 e art.6., SIC e ZPS siti appartenenti alla Rete Natura 2000, prevista dalla Direttiva 92/43/CEE, che fanno parte della rete per la conservazione della natura prevista dalla Unione Europea. 34

85 Parco o riserva Comuni interessati Superficie in Ha Riserva naturale Val Cavanata Grado 260 Riserva naturale foce dell Isonzo Fiumicello, Grado, S. Canzian d Is. Staranzano 1252 Riserva naturale dei laghi di Doberdò del Lago, Ronchi dei legionari, Doberdò e Pietrarossa Monfalcone 727 Biotipi Palude del fiume Cavana Monfalcone 40 Risorgive Schiavetti Monfalcone/ Staranzano 63,9 Aree di interesse ambientale Fiume Isonzo Fogliano- Redipuglia- Gorizia- Gradisca d Is.- San Canzian d Is Staranzano- Savogna d Is.- Turriaco - Villesse 1798,5 Parchi comunali e intracomunali Parco dei Laghetti rossi San Lorenzo d Is 110,7 Parco comunale dell Isonzo Turriaco 119,7 Parco comunale del Colle di Medea Medea 136 SIC Colle di Medea Medea 38,7 Laghi di Doberdò e Pietrarossa Doberdò del Lago, Ronchi dei legionari, Monfalcone, Fogliano Redipuglia, Sagrado 1434,50 Foce del Timavo Duino Aurisina e Monfalcone 179,3 Isola della Cona Foce dell Isonzo Fiumicello, Grado, San canzian, Staranzano 2653,2 Valle Cavanata e Bando Mula di Muggia Grado 856,1 Cavana di Monfalcone Monfalcone Staranzano 130,7 ZPS Foce dell Isonzo Grado, San Canzian d Is e Staranzano 2653,20 Valle Cavanata e Bando Mula di Muggia Grado 16289,80 Laguna di Grado e Marano Grado e alcuni Comuni in prov. Di Udine 856,1 Fonte: Regione FVG Ai sensi della d.m. 27/01/78 è stata decretata zona umida la Val Cavanata e sono state dichiarate aree di salvaguardia per reperimento prioritario ai sensi dell art.70 della L.r.42/96 il Banco d Orio e la Landa Carsica. 35

86 Climatologia Globalmente il clima del Friuli risulta essere temperato umido; a Nord le Alpi Carniche fungono da muro alle correnti fredde settentrionali e a Sud il Mare Adriatico è la via principale attraverso la quale lo scirocco entra in regione determinando un alta piovosità. Caratteristica di questa regione è la bora, il vento freddo proveniente da est che nel Golfo di Trieste raggiunge e supera i 150 km/h. La regione Friuli-Venezia Giulia presenta sul proprio territorio la zona più piovosa d Italia, la località di Musi in Alta Val Torre. Il 2008 si presenta, dal lato delle temperature, con caratteristiche diverse rispetto al 2007 a seconda del periodo considerato: fino a maggio temperature più fredde, poi in linea nei mesi di giugno e luglio, un picco di caldo il agosto e poi da settembre a dicembre temperature più calde. 56 Figura 18: Temperature medie in regione - Anno gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto settembre ottobre novembre dicembre Fonte: elaborazione meteo triveneto su dati Osmer Arpa FVG Figura 19: Confronto andamento termico in regione Fonte: elaborazione meteo triveneto su dati Osmer Arpa FVG 56 Tratto da Andamento climatico dell anno 2008 in Friuli Venezia Giulia ; sito internet: 36

87 La temperatura media dell anno è stata di 11,3 C, e, rispetto alla media registrata negli anni si è verificato un aumento di 0,5 gradi C. I mesi estivi hanno registrato temperature medie intorno ai 25 C. Per quanto riguarda le precipitazioni, esse sono risultate essere quasi sempre superiori alla media , ad eccezione del mese di febbraio, agosto e settembre (particolarmente secco rispetto alla media); il mese più piovoso dell anno è stato dicembre (260 mm) soprattutto sulla pianure (alta e bassa). Figura 20: Andamento delle precipitazioni dal 2005 al mm di pioggia Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre anni Fonte: elaborazione meteo triveneto su dati Osmer Arpa FVG Tratto da Andamento climatico dell anno 2008 in Friuli Venezia Giulia ; sito internet: 37

88 Costa 2008 Media differenza Temperatura media 15,40 15,2 +0,2 pioggia 1039,7 mm 788,7 mm -15,5 mm Figura 21: Confronto andamento termico sulla costa Fonte: elaborazione meteo triveneto su dati Osmer Arpa FVG Figura 22: Confronto andamento precipitativo sulla costa Fonte: elaborazione meteo triveneto su dati Osmer Arpa FVG 38

89 Bassa pianura 2008 Media differenza Temperatura media 13,9 13,74 +0,16 pioggia 1600,1 mm 1149,00 mm +451,1 mm Figura 23: Confronto andamento termico sulla bassa pianura Fonte: elaborazione meteo triveneto su dati Osmer Arpa FVG Figura 24: Confronto andamento precipitativo sulla bassa pianura Fonte: elaborazione meteo triveneto su dati Osmer Arpa FVG 39

90 Sismicità del territorio Sulla GU 108 dd 11/5/06 è stata pubblicata l'ordinanza del Presidente del Consiglio n recante criteri generali per l individuazione delle zone sismiche e per la formazione e l aggiornamento degli elenchi delle medesime zone. Tale provvedimento normativo ha introdotto parecchie novità, rispetto al OPCM n del 2003: per esempio ogni zona è individuata mediante valori di accelerazione massima del suolo ag e le valutazioni di ag da usare sono effettuate sulla base di studi della pericolosità sismica condotti su dati aggiornati. La situazione sismica della provincia di Gorizia è evidenziata nel seguente prospetto che raffigura il Friuli Venezia Giulia. Figura 25: Valori di pericolosità sismica espressi in termini di accelerazione massima del suolo (OMPC2006) Fonte: FESN Gli eventi sismici, di maggior rilevanza dal 1279 ad oggi, vedono un'unica volta l epicentro in provincia di Gorizia ed in particolare proprio nel 1279 a S. Floriano del Collio. Tuttavia il livello di intensità di altri terremoti ha comunque causato danni anche nel territorio provinciale (si pensi al terremoto del 1976 a Gemona). Nel corso del 2008 numerosi sono stati gli eventi sismici del territorio regionale e tra questi quelli più importanti sono stati a Chiusaforte il 21 novembre di magnitudo 3.0 e a Trasaghis il 29 febbraio di magnitudo Figura 26: Numero di eventi per profondità e magnitudo nel 2008 Fonte: 58 Tratto da Bollettino Rete Sismometrica del Friuli Venezia Giulia ; sito internet: 40

91 Tabella 28: Terremoti recenti locali anno 2009 data ora magnitudo località 28/09/ TRASAGHIS (FRIULI) 27/09/ OBERVELLACH (AUSTRIA) 01/09/ CLAUT (FRIULI) 27/08/ CAVASO DEL TOMBA (VENETO) 15/08/ GEMONA (FRIULI) 14/08/ ARTA (FRIULI) 13/08/ M.REALE VALCELLINA (FRIULI) 11/08/ LUSEVERA (FRIULI) 09/08/ PONTE NELLE ALPI (VENETO) 07/08/ LUSEVERA (FRIULI) 04/08/ SAPPADA (VENETO) 20/07/ MOGGIO UDINESE (FRIULI) 19/07/ ARSIERO (VENETO) 01/07/ BARCIS (FRIULI) 28/06/ PREMARIACCO (FRIULI) 27/06/ SAURIS (FRIULI) 25/06/ FUSINE (FRIULI) 23/06/ MOGGIO UDINESE (FRIULI) 20/06/ PIELUNGO (FRIULI) 18/06/ UCCEA (FRIULI) 16/06/ LUSEVERA (FRIULI) 14/06/ TRAMONTI DI SOTTO (FRIULI) 13/06/ ARTA (FRIULI) 12/06/ OVARO (FRIULI) Fonte: CRS - Centro di Ricerche Sismologiche Monitoraggio sismico 41

92 1.2.2 Stato dell ambiente Gestione rifiuti 59 La gestione dei rifiuti in ambito provinciale è definita in dettaglio nel Programma provinciale di attuazione del Piano Regionale di gestione dei rifiuti urbani adottato dal Consiglio il 3/05/04, poi approvato dalla Regione il 30/12/2004. L articolo 23, comma 1, lettera m) della L.R. 30/1987 Norme regionali relative allo smaltimento dei rifiuti, più volte modificata ed integrata, stabilisce che le Province, predispongano annualmente una relazione sullo stato della rispettiva gestione delle funzioni spettanti in materia. Nel corso degli anni le competenze attribuite alle Province, specie per effetto dell entrata in vigore del Dlgs 22/97, oggi sostituito dal Dlgs 152/2006, e di altre normative in materia di rifiuti, sono state ampliate; conseguentemente, anche la relazione annuale tiene conto del complesso delle funzioni svolte dall'ente provinciale per la gestione dei rifiuti. Per l'analisi della produzione dei rifiuti, delle raccolte differenziate e dell'andamento delle stesse, la provincia si avvale dei dati forniti da ARPA FVG, dal gestore Iris e dal Comune di Grado. Negli ultimi dieci anni (dal 1998 al 2008), la situazione si può sinteticamente così delineare: aumento progressivo della produzione totale fino al 2005; forte contrazione e dimezzamento della quantità di rifiuto avviata a smaltimento con l'avvio della raccolta differenziata integrata con modalità domiciliare; conseguente raddoppio della percentuale di raccolta differenziata. La produzione complessiva di rifiuti nel 2008 è stata di ,818 tonnellate (al netto della quota di rifiuti inerti e spiaggiati), con una produzione pro-capite di 500 kg, dato che segna un'inversione di tendenza rispetto agli anni precedenti, grazie all'introduzione della raccolta differenziata iniziata nel Negli anni 2006 e 2007 la produzione è diminuita ed è rimasta stabile nei due anni ma, nel 2008 si è verificato un aumento del 4% che ha riportato la produzione ai valori precedenti al Figura 27: Trend di crescita dei rifiuti a livello provinciale serie storica dal 1998 al 2008 rifiuti urbani Fonte: Ufficio Ambiente 59 Fonte: Relazione sullo stato di gestione delle funzioni spettanti in materia di rifiuti per l'anno 2008 a cura del Servizio Ambiente della Provincia di Gorizia. 424

93 Il livello medio complessivo della raccolta differenziata è stato, nel 2008, pari al 55,7% (compreso il flusso dei rifiuti ingombranti a recupero): con questo valore risulta largamente superato l'obiettivo del 45% previsto per il 2008 (D.Lgs. 152/2006), ed è superiore anche all'obiettivo del 40% imposto per il 2007 (Legge Finanziaria 2007). L'introduzione del sistema di raccolta porta a porta e la separazione dei rifiuti secchi dal rifiuto umido, a partire dal 2005, ha consentito di raggiungere livelli di raccolta differenziata soddisfacenti, consentendo il raggiungimento degli obiettivi normativi, aprendo interessanti prospettive di sviluppo per il futuro. Il livello di raccolta differenziata è però diverso tra le diverse realtà comunali: da un minimo del 27% di raccolta raggiunto a Grado, ad un massimo del 76% raggiunto a Dolegna del Collio. Figura 28: Percentuale raccolta differenziata nei territori comunali - Anno 2008 % raccolta differenziata CAPRIVA DEL FRIULI CORMONS DOBERDO' DEL LAGO DOLEGNA DEL COLLIO FARRA D'ISONZO FOGLIANO REDIPUGLIA GORIZIA GRADISCA D'ISONZO GRADO MARIANO DEL FRIULI MEDEA MONFALCONE MORARO MOSSA ROMANS D'ISONZO RONCHI DEI LEGIONARI SAGRADO SAN CANZIAN D'ISONZO SAN FLORIANO DEL COLLIO S. LORENZO ISONTINO SAN PIER D'ISONZO SAVOGNA D'ISONZO STARANZANO TURRIACO VILLESSE MEDIA PROVINCIALE Fonte: elaborazione Ufficio Statistica della Provincia di Gorizia su dati Ufficio Ambiente 434

94 Figura 29: Raccolta differenziata pro-capite nei territori comunali - Anno CAPRIVA DEL FRIULI CORMONS DOBERDO' DEL LAGO DOLEGNA DEL COLLIO FARRA D'ISONZO FOGLIANO REDIPUGLIA GORIZIA GRADISCA D'ISONZO GRADO MARIANO DEL FRIULI MEDEA MONFALCONE MORARO MOSSA ROMANS D'ISONZO RONCHI DEI LEGIONARI SAGRADO SAN CANZIAN D'ISONZO SAN FLORIANO DEL COLLIO S. LORENZO ISONTINO SAN PIER D'ISONZO SAVOGNA D'ISONZO STARANZANO TURRIACO VILLESSE MEDIA PROVINCIALE Fonte: elaborazione Ufficio Statistica della Provincia di Gorizia su dati Ufficio Ambiente Nello schema seguente si presentano i quantitativi del 2008: RIFIUTI DIFFERENZIATI ,82 t (64,96%) RIFIUTI INDIFFERENZIATI t (35,04%) TOTALE RIFIUTI PRODOTTI ,82 t (100%) La componente più significativa della raccolta differenziata è costituita dalla raccolta della carta, (23%), dalla raccolta dei rifiuti organici quali umido e verde (22%) e dalla raccolta del vetro (12%). 60 Kg per abitante all anno. 444

95 Osservando le figure sottostanti si nota la crescita della raccolta differenziata e il trend positivo dal 1998 al 2008: Figura 30: Raccolta differenziata e indifferenziata e rifiuti urbani in provincia anno , , , , , , , ,00 0, rifiuti indifferenziati raccolta differenziata RU tot prodotti Fonte: elaborazione Ufficio Statistica della Provincia di Gorizia su dati Ufficio Ambiente Figura 31: Raccolta rifiuti urbani e trend raccolta differenziata in provincia anno ,00% ,00% ,00% 40,00% ,00% 20,00% ,00% ,00% totale rifiuti urbani % raccolta differenziata Fonte: elaborazione Ufficio Statistica della Provincia di Gorizia su dati Ufficio Ambiente 454

96 Nel 2008, il flusso dei rifiuti intercettati con i circuiti di raccolta differenziata stradale e domiciliare rappresenta il 48% del totale e ha superato il livello dei rifiuti destinati a smaltimento che è sceso al 44%; rimane stabile il contributo derivante dalle ecopiazzole, pari al 7%. Le ecopiazzole quali strutture di conferimento, svolgono una funzione fondamentale per l'intercettazione di importanti flussi di rifiuti quali plastica, metalli ferrosi, legno e altro; consentono inoltre al contenimento dei costi e all'incremento dei quantitativi di raccolta di frazioni merceologiche dai rifiuti; le ecopiazzole consentono anche la raccolta di rifiuti pericolosi quali piombo ed oli esausti. Le ecopiazzole sono presenti in quasi tutti i territori comunali con caratteristiche diverse per il sistema di raccolta: quella di Moraro serve un bacino intercomunale ed è gestita direttamente da Iris, la quale, gestite anche quella presente in Via Bagni a Monfalcone. A Gorizia è presente una ecopiazzola semplice a collocazione provvisoria poiché si sta identificando una postazione più adatta in cui realizzare una ecopiazzola complessa. IL SISTEMA INPIANTISTICO DI TRATTAMENTO, RECUPERO E SMALTIMENTO DEI RIFIUTI. Impiantistica di recupero e valorizzazione delle frazioni riciclabili Presso il centro di trattamento integrato Iris di Moraro è installata una linea di selezione del materiale secco riciclabile da raccolta differenziata. La dotazione tecnologica della linea consta di vagli dimensionali, separatori magnetici e ottici, postazioni di selezione manuale e, nel complesso, si configura come un sistema di separazioni relativamente ricco dal punto di vista tecnologico. Originariamente, la linea è stata concepita a servizio della separazione e della valorizzazione dei materiali da raccolta multimateriale, ed è oggi ampiamente sottoutilizzata a causa del progressivo abbandono di tale tipologia di raccolta a favore di quella tipitizzata dalla carta e della raccolta combinata plastica/lattine. Nel 2008 l'impianto è stato impiegato per il trattamento di 3800 tonnellate di plastica e lattine e per la selezione di 8800 tonnellate di carta e cartone, separati per tipologia merceologica. Complessivamente esso è autorizzato per il trattamento di tonnellate all'anno e, serve anche bacini extra provinciali quali Udine e Trieste. Impiantistica di compostaggio L'impiantistica dedicata alla valorizzazione degli scarti organici di raccolta differenziata consta di due siti di trattamento aerobico: impianto Iris di Moraro e impianto Sager di Staranzano. L'impianto di Moraro è autorizzato per il compostaggio di 18 mila tonnellate all'anno e nell'ultimo anno ha registrato una operatività effettiva di circa 15 mila tonnellate di cui 7 mila di rifiuto umido e 8 mila di scarto verde. L'attuale autorizzazione ha validità fino a tutto il Le limitazioni operative rispetto alla capacità autorizzata, sono da ricollegarsi alla necessità di ottimizzare il processo rispetto ai dati di progetto. Nel 2008 sono state prodotte circa tonnellate di ammendante compostato nel rispetto delle specifiche di cui al D.Lgs 217 in materia di fertilizzanti. L'impianto di Staranzano è di proprietà del comune mentre la gestione è affidata a Sager. E autorizzato per il trattamento di 5 mila tonnellate all anno di frazioni organiche da raccolta differenziata e, ha sostanzialmente trattato il quantitativo autorizzato durante l ultimo anno. Tabella 29: Rifiuti conferiti agli impianti di compostaggio - Anno Dati in tonnellate. IMPIANTO DI MORARO IMPIANTO DI STARANZANO TIPO RIFIUTO Anno 2008 Anno 2008 RSU 346,22 0,00 LEGNO 2,36 73,64 UMIDO 6.108, ,42 VERDE 5.351, ,67 Fonte: Ufficio Ambiente 464

97 Impiantistica di pretrattamento del rifiuto residuo Presso l impianto Iris di Morato è attiva anche una linea di trattamento del rifiuto indifferenziato o residuo e, accoglie i rifiuti urbani che provengono da Grado ed è autorizzato per 9 mila tonnellate all anno. Il processo di trattamento dell impianto, risponde all obiettivo funzionale di produzione di compost di bassa qualità, in linea con strategie da tempo in atto nello scenario regionale, ed in analogia agli altri impianti con funzionalità analoga insediati nel territorio regionale come ad esempio Udine e San Giorgio di Nogaro. Impiantistica di discarica Attualmente, sul territorio provinciale, è attiva la discarica di Pecol de Lupi, situata in comune di Cormòns. E un impianto autorizzato dalla Provincia (aut. n /08 dd con scadenza il ), ed ha una capacità di conferimento pari a 12 mila tonnellate. La discarica è autorizzata alla ricezione di rifiuti non pericolosi ai sensi del D.Lgs. 36/03, ed è gestita da Iris Isontina Reti Integrate e Servizi SpA. Il conferimento dei rifiuti, che è iniziato nell ottobre del 1997, sulla base delle attuali capacità residue, si stima possa durare fino a tutto il Dati tecnici della discarica di " Pecol de Lupi" Capacità complessiva mc Capacità residua mc Superficie totale area mq di scarico a piano campagna Superficie area di scarico ancora disponibile mq Superficie già recuperata con copertura parziale/finale mq Superficie del piano di posa mq Profondità del piano di posa da p.c. m 12,00 Altezza prevista da p.c. per eventuale scarico in elevazione m 4,50 medi Tabella 30: Piano di coltivazione ad esaurimento della di scarica di Pecol de Lupi. Dati in tonnellate/anno Capacità autorizzata , , , , ,00 Quantità conferita , , ,51 Fonte: Ufficio Ambiente 474

98 ATTIVITA DI CONTROLLO ED AUTORIZZATIVA L Osservatorio provinciale rifiuti (OPR), attribuito all Ufficio Ambiente, nelle sue attività svolge i seguenti compiti: definizione di strategie comportamentali per la riduzione dei rifiuti e per promuovere l applicazione di tecnologie meno impattanti; ricavare elementi di conoscenza a supporto della pianificazione attivare una sede di confronto e di comunicazione tra i soggetti interessati. L attività ispettiva e di controllo in campo ambientale è stata condotta con l obiettivo di assicurare un elevata protezione dell ambiente con controlli efficaci in particolare modo sui rifiuti pericolosi: questi vengono recuperati o smaltiti senza procedimenti o metodi che potrebbero arrecare pregiudizio all ambiente e alla salute dell uomo; in particolare: senza determinare rischi per l acqua, il suolo, la flora e la fauna; senza causare inconvenienti derivanti da rumori o odori; senza danneggiare il paesaggio e i siti di particolare interesse, tutelati in base alla normativa vigente. La maggior parte degli esiti delle attività di controllo sulle attività hanno riguardato le situazioni impiantistiche a regime ordinario. Per le attività in regime semplificato (comunicazioni) si sta provvedendo al riordino dell archivio e alla puntuale misurazione dello status. Nonostante l intesa e costante collaborazione con gli organi quali Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Capitaneria di Porto, si evidenzia che il numero dei controlli da effettuare è ancora migliorabile, dotando il servizio di ulteriori risorse. Per quanto riguarda l attività autorizzativi svolta da parte degli uffici, oltre alla normale attività di tipo semplificato ed ordinario, si sono definitivamente conclusi gli iter autorizzativi su specifici impianti che hanno comportato un impegno notevole nell attività istruttoria. I risultati dell attività amministrativa del 2008 in materia di scarichi, rifiuti e di emissioni in atmosfera è riepilogata nella tabella seguente Tabella 31: Attività autorizzativi - Anno 2008 Anno 2008 Autorizzazioni allo scarico 41 Autorizzazioni alle emissioni in atmosfera 36 Procedure semplificate 14 Fonte: Ufficio Territorio e Ambiente Dall attività sanzionatoria, nel 2008 sono state accertate entrate circa 145 mila euro per violazioni in materia di acque e, circa 46 mila euro per violazioni in materia di rifiuti. Alcune situazioni risultano ancora pendenti in quanto si riflettono sull anno in corso o hanno sviluppato accertamenti che non rientrano nella sfera della Polizia Amministrativa e si inseriscono in attività legate alle autorità giudiziarie. Tabella 32: Violazioni accertate - Anno 2007 e 2008 Acque Rifiuti Numero violazioni accertate Ammontare pagamento ordinaria ingiunzione , , , ,77 Fonte: Ufficio Territorio e Ambiente 484

99 Per quanto riguarda il fenomeno dell abbandono dei rifiuti, l analisi dei dati evidenzia per il 2008 un trend in decrescita. Rispetto al 2007 la percentuale delle situazioni di ripristino è minore poiché i rimedi alle situazioni riscontrate spesso ottengono risultati oltre l anno solare di accertamento. Tabella 33: Numero di casi di abbandono dei rifiuti e di ripristino dello stato dei luoghi Anno 2007 e Segnalazioni siti con abbandono dei rifiuti Ripristino dello stato dei luoghi 15 8 Fonte: Ufficio Territorio e Ambiente PROGETTO MICRORACCOLTA E SMALTIMENTO AMIANTO E stato avviato il Progetto di Microraccolta di coperture contenenti cemento-amianto (eternit) ai fini della bonifica delle coperture nello stesso materiale nocivo nella Provincia di Gorizia, per il quale sono stati stanziati, nel bilancio dell Amministrazione Provinciale euro. Sono state presentate, entro il 31/03/2008, 330 richieste di intervento di bonifica a beneficio, per un totale di contribuzione richiesto di euro. Nella tabella sottostante si evidenzia un dettaglio per ciò che riguarda le domande pervenute e quelle teoricamente finanziabili con copertura finanziaria prevista attualmente. 61 Tabella 34: Progetto Amianto: risultati delle domande pervenute nel 2008 alla Provincia di Gorizia LOCALITA' NUMERO DOMANDE DOMANDE PERVENUTE INERVETNI ESEGUITI AL 31/12/2008 METRI QUADRI SMALTIBILI NUMERO DOMANDE METRI QUADRI SMALTITI CAPRIVA DEL FRIULI CORMONS DOBERDO' DEL LAGO DOLEGNA DEL COLLIO FARRA D'ISONZO FOGLIANO REDIPUGLIA GORIZIA , GRADISCA D'ISONZO , GRADO MARIANO DEL FRIULI , MEDEA MONFALCONE , MOSSA ROMANS D'ISONZO , RONCHI DEI LEGIONARI , S. LORENZO ISONTINO SAGRADO SAN CANZIAN D'ISONZO SAN FLORIANO DEL COLLIO SAN PIER D'ISONZO SAVOGNA D'ISONZO STARANZANO , TURRIACO VILLESSE Totale complessivo , ,94 Fonte: Ufficio Territorio e Ambiente 61 Fonte dati ed argomenti Ufficio Territorio e Ambiente della Provincia di Gorizia. 494

100 1.3 - I SERVIZI Personale Dati struttura organizzativa 62 Attualmente 63, la dotazione organica dell Amministrazione Provinciale, alla luce dell applicazione C.C.R.L. personale del comparto unico area enti locali, è la seguente: Categoria Posti previsti in Pianta Organica Posti coperti Posti Vacanti Dirigenti D C B A PLC PLB PLA TOTALE Personale diviso per direzione: DIREZIONE CULTURA E CREATIVITA Categoria Posti previsti in Pianta Organica Posti coperti Dirigenti 1 1 D C 7 6 B 7 7 A 0 0 TOTALE DIREZIONE LAVORI E MOBILITA Categoria Posti previsti in Pianta Organica Posti coperti Dirigenti 1 1 D C B A 0 0 TOTALE DIREZIONE LAVORO E WELFARE Categoria Posti previsti in Pianta Organica Posti coperti Dirigenti 1 1 D C B 5 5 A 1 1 TOTALE DIREZIONE RISORSE, BILANCIO E PROGRAMMAZIONE Categoria Posti previsti in Pianta Organica Posti coperti Dirigenti 1 1 D C B 2 2 A 1 1 TOTALE Nuova macrostruttura in vigore dal 15 settembre Dati al 4 dicembre

101 DIREZIONE SVILUPPO TERRITORIALE E AMBIENTE Categoria Posti previsti in Pianta Organica Posti coperti Dirigenti 1 1 D C 10 7 B 2 1 A 0 0 TOTALE SEGRETERIA GENERALE Categoria Posti previsti in Pianta Organica Posti coperti Dirigenti 0 0 D 5 5 C 10 8 B 7 6 A 2 2 TOTALE SERVIZIO POLIZIA PROVINCIALE Categoria Posti previsti in Pianta Organica Posti coperti PLC 1 1 PLB 3 3 PLA 4 3 TOTALE

102 1.3.2 Strutture ESERCIZIO TIPOLOGIA IN CORSO PROGRAMMAZIONE PLURIENNALE Anno 2009 Anno 2010 Anno 2011 Anno 2012 Strutture Scolastiche (edifici) al n. 16 Posti n Posti n Posti n Posti n Scuole secondarie tecniche n. 6 Posti n Posti n Posti n Posti n Scuole secondarie Scientifiche 64 Posti n. Posti n. Posti n. Posti n. n Altre scuole di competenza provinciale n. 6 Posti n Posti n Posti n Posti n Mezzi operativi Autoveicoli Autocarri Motocarri Barca Trattori Quadriciclo a motore Rimorchi n n n n Personal Computer in deposito utilizzati dall ente utilizzati nelle scuole uffici del lavoro motorizzazione Servers Altre Strutture: Casa albergo Mons. Faidutti di Bagni n. letti 92 n. letti 92 n. letti 92 n. letti 92 di Lusnizza Quota parte della Ex sede Comunità montana del Carso - Sistiana 33,17% 33,17% 33,17% - 64 Nelle scuole secondarie scientifiche rientrano il liceo classico, scientifico e l istituto magistrale. 52

103 1.3.3 Organismi gestionali Organismi gestionali ESERCIZIO IN CORSO PROGRAMMAZIONE PLURIENNALE Anno 2009 Anno 2010 Anno 2011 Anno 2012 SOCIETA PARTECIPATE CONSORZI E ASSOCIAZIONI QUOTE ASSOCIATIVE L ente provinciale partecipa agli organismi gestionali sottoelencati: Società partecipate: - Azienda Provinciale Trasport S.pA. - Autovie Venete S.p.A - Banca Popolare Etica S.C.p.a. - Gestione immobili F.V.G. S.p.A. - Autoservizi F.V.G. S.p.A. (S.A.F) - Società Consortile Collio S.r.l. - Società Consortile A.r.l. Isontina Sviluppo - Aeroporto Amedeo Duca d Aosta di Gorizia S.p.A. - Consorzio Aeroporto Friuli Venezia Giulia S.p.A. - Banca Intesa S.p.A. - Gal Carso Consorzi e associazioni: - Consorzio per lo sviluppo industriale del Comune di Monfalcone - Consorzio di sviluppo e artigianale di Gorizia - Consorzio per lo sviluppo del polo universitario di Gorizia - Consorzio universitario del Friuli - Consorzio per lo Sviluppo Internazionale dell Università degli Studi di Trieste - Consorzio Gorizia e l Isontino - Consorzio Isontina Servizi Integrati (C.I.S.I.) - Associazione culturale Palazzo del Cinema (Hisa Filma) Quote associative: - Associazione Regionale Italiana Comuni d Europa - Associazione Italiana per il Consiglio dei Comuni d Europa - Unione della Provincia d Italia - Unione delle Province della Regione Friuli Venezia Giulia - Lega delle Autonomie - Associazione Nessuno Tocchi Caino - Centro di Ecologia Teorica e Applicata di Gorizia (C.E.T.A) - Istituto di Sociologia Internazionale di Gorizia (I.S.I.G.) - Società Filologica Friulana - Consorzio Salvaguardia Castelli Storici del Friuli Venezia Giulia 53

104 1.3.4 Accordi di programma e altri strumenti di programmazione ACCORDI DI PROGRAMMA E PROTOCOLLI D INTESA Per quanto concerne l edilizia scolastica si prosegue con l applicazione del protocollo d intesa stipulato con la regione FVG nel corso 2008 ( L.R. 30/07 e del. G.R. 226/08) per le seguenti opere: - ITC Einaudi di Staranzano completamento e adeguamento normativo; - Complesso scolastico di lingua slovena lavori di sistemazione e completamento; - ITSAS D Annunzio di Gorizia completamento della ristrutturazione dell edificio segreteria ed ex chiesetta; - Istituto d Arte Max Fabiani rifacimento tetto falegnameria Per quanto riguarda la viabilità, alcune delle opere previste nel 2010 sono finanziate dal protocollo sottoscritto nel corso del INIZIATIVE TRANSFRONTALIERE: Si conferma il ruolo della Provincia quale ente di coordinamento e di raccordo tra gli enti locali più vicini al cittadino, comuni e la Regione, come previsto dal D. Lgs. 267/2000. Prosegue l'impegno dell'ente nell'ambito della nuova programmazione comunitaria , con particolare interesse per la cooperazione territoriale e transfrontaliera. Nelle more degli esiti dei bandi pubblicati a fine 2009, la Provincia intende valutare ulteriori opportunità, nell'ambito di programmi transnazionali e di rilievo transfrontaliero sia rafforzando le collaborazioni con la vicina Slovenia, sia con altre realtà europee. E' in fase di chiusura il bando Cooperazione transfrontaliera Italia Austria, dove la Provincia intende allacciare nuove collaborazioni con le regioni italiane partecipi del programma e con la vicina d'oltralpe. Vengono prese in esame ulteriori possibilità di finanziamenti europei che, collegati alle iniziative transfrontaliere già attuate nella precedente programmazione, possano rappresentare una continuazione del lavoro già svolto e un'opportunità per esplorare e confrontarsi con nuove realtà Grazie anche al sito istituzionale dell'ente, si intende informare la comunità locale sulle possibili opportunità di finanziamento europee in approfondimento alle iniziative. 54

105 1.4 - ECONOMIA INSEDIATA Struttura economica del territorio Tabella 35: INDICATORI CONGIUNTURALI DELL'ECONOMIA DELLA PROVINCIA DI GORIZIA (aggiornamento: settembre 2009) INDICATORI DINAMICA DEMOGRAFICA Valore Tendenza (variazioni su stesso periodo dell'anno precedente) % su regione Residenti al 31 dicembre ,37% rispetto al Censimento ,57% 65 Indice di vecchiaia 66 situazione al 1 gennaio ,86 in aumento rispetto al censimento 1991 (192,1) Cittadini stranieri residenti in provincia ,8% della popolazione 68 10,20% 69 DINAMICA SETTORIALE Imprese attive ,9% 10,09% Agricoltura,e Pesca e attività estrattive ,32% 7,55% Attività manifatturiere ,54% 9,64% Costruzioni ,17% 10,64% Commercio ,48% 11,21% Servizi ,53% 10,78% Imprese attive al netto dell'agricoltura ,5% 10,71% Imprese attive per 10mila abitanti regione MERCATO DEL LAVORO 71 Forza lavoro 62mila tasso di attività (15-64) 67,2%; 68,2 t.a. FVG 11,38% Occupati 58mila tasso di occupazione (15-64) 63,1%; 65,53 t.o. FVG 11,11% di cui dipendenti 81,03% Tasso di crescita occupazionale previsto 72-1,5% (-5,2% a fine 2009); -1,9% nazionale; -2,0% regionale Tasso di disoccupazione 5,8% Maschile: 3,2%; Femminile: 9,4% Avviamento stranieri Totale FVG Iscritti nelle liste di mobilità ,54% degli iscritti in FVG MACROECONOMICI PIL pro capite (2008) ,4 Regione: ,40 Nazionale: ,60 Variazione annua pil pro-capite 74 +1,3% FVG + 3,2% - Italia: +3,3% FOI (indice x famiglie operai e impiegati) 135,3-0,1% 75 NIC (indice generale x l intera collettività) 137,8 0,0% 76 Traffico porto di Monfalcone (tonnellate) Imbarchi: +2,93% ; Sbarchi: -24,63% 78 Impieghi ,97% 11,69% Depositi ,12 7,85% INTERSCAMBIO COMMERCIALE Esportazioni ,35 +29,8% 12,22% Importazioni 966,73-3,3% 12,95% Saldo commerciale 640,6 +367,38 Fonte: elaborazione Ufficio Statistica Provincia di Gorizia 65 Variazione in valore assoluto rispetto al censimento 2001: Fonte: ufficio statistica regione FVG. 66 Popolazione anziana (da 65 anni in poi) su popolazione giovane (fino 15 anni). 67 Dati al Valore percentuale degli stranieri in provincia di Gorizia rispetto al totale della popolazione in provincia. 69 Valore percentuale degli stranieri in provincia di Gorizia rispetto al totale degli stranieri in Regione. 70 Rilevazione dati dicembre 2009 dal sito internet: 71 Dati anno Regione in cifre Lavoro. 72 Stima per l anno 2009 da Unioncamere, novembre 2009 Excelsior.; stima di fine 2009: Indagine congiunturale III trim 2009 fonte CCIAA 73 Tratto da Rapporto 7 a Giornata dell economia, tav. 72; sito internet: 74 Fonte: Rapporto 7 a Giornata dell economia, tav. 73 ; sito internet: 75 Variazione percentuale rispetto allo stesso periodo dell anno precedente luglio 2008-luglio 2009; sito internet: 76 Variazione percentuale rispetto allo stesso periodo dell anno precedente luglio 2008 luglio 2009; sito internet: data ultima consultazione 14/09/2009. Rispetto al 2007 la variazione percentuale del 2008 è stata del 3,3%. 77 Rilevazione dati Capitaneria di Porto di Monfalcone, agosto Variazione percentuale rispetto all agosto Elaborazioni Ufficio Statistica della Provincia di Gorizia su rilevazione dati della Capitaneria di porto di Monfalcone. Il traffico merci al 31 dicembre 2008 era pari a tonnellate. 79 Consistenza al 31/12/2008. Valori in milioni di euro. Fonte: Banca d Italia-Base informativa pubblica on line. 80 Fonte sito internet: 55

106 1.4.1 Occupazione Il 2009, essendo l anno immediatamente successivo al 2008 durante il quale la crisi si è pesantemente manifestata sia nei mercati finanziari che nell economia reale, ha risentito degli effetti della crisi globale in modo particolare in settori quali l occupazione e il mercato del lavoro. Appare opportuno fare una breve premessa sulle previsioni occupazionali emerse dall indagine effettuata da Unioncamere per poi confrontare i dati consuntivi del 2008 con quelli del 2009 in corso di aggiornamento. Previsioni per il 2009 L indagine effettuata a livello nazionale da Unioncamere per il 2009 e dal ministero del Lavoro su un campione di 57mila imprese con dipendenti, dimostra un calo nell occupazione del settore privato di circa due punti percentuali, pari 220mila unità. Dunque la crisi economica ha rallentato a fine 2009 e inizio 2009, la spinta delle imprese italiane alla realizzazione di nuova occupazione. Il calo interessa soprattutto le nuove entrate, stimate a poco più di 700mila unità, mentre le uscite, dovute a prepensionamento o scadenza di contratto, sono previste in linea con quelle del Il tasso di entrata si affermerebbe attorno al 6%, (nel 2008 era del 9,5%) e, il tasso di uscita intorno all 8%, (8,5% nel 2008). Lo studio evidenzia come le imprese cerchino di non disperdere il patrimonio di risorse umane già presenti in azienda, dimostrato dal sensibile calo dei contratti a tempo determinato che hanno registrato una riduzione di quasi il 50%. Ma si registra una ripresa, in termini relativi, nella quota delle assunzioni previste a tempo indeterminato e nei contratti di apprendistato. Le assunzioni stagionali sembrerebbero in questa fase dirette verso una riduzione del 15%, diversamente dalle previsioni teorizzate dalle imprese per il 2008, mentre le collaborazioni a progetto dovrebbero affermarsi sugli stessi livelli previsti per il 2008, ovvero intorno alle 200mila unità. L indagine, inoltre, ha evidenziato che la diminuzione della domanda di beni e di servizi comporta un impatto occupazionale maggiore nelle imprese industriali, infatti la variazione attesa dello stock dei dipendenti tra la fine del 2008 e la fine del 2009, è pari a -2,5%. Sono in modo particolare le piccole e piccolissime imprese, comprese quelle artigianali, a mostrare la più seria contrazione occupazionale (-2,5%), il particolare nel comparto manifatturiero. Nel corso del 2009 i posti di lavoro messi a disposizione dalle imprese interesserebbero in modo particolare le professioni maggiormente qualificate, cioè dirigenti, impiegati con elevata specializzazione e tecnici (dal 17 al 22% delle assunzioni programmate), nonché degli impiegati e delle professioni commerciali (dal 31 al 35%); decrescono invece gli operai (dal 35 al 31%) e il personale non qualificato. Le assunzioni previste di professioni specialistiche e tecniche diminuiscono del 38%, quelle di impiegati e professioni commerciali del 37%. Al diffuso aumento di persone high skill si unisce un graduale aumento della richiesta di personale con un livello di istruzione universitario (12% circa delle assunzioni programmate, un punto percentuale in più rispetto al 2008) e di personale in possesso di un livello di istruzione secondario e post secondario (43% contro il 40,5% del 2008). Si conferma inoltre il trend decrescente delle assunzioni con il solo obbligo scolastico (31%), oltre 3 punti percentuali in meno rispetto al 34,3% registrato nel Delle 700mila assunzioni totali previste, poco meno di 300mila (oltre il 42% del totale) sono già state effettuate nei primi mesi del Altre 200mila circa erano previste entro il primo semestre, poiché in più di tre quarti dei casi appaiono essere in corso concrete azioni di ricerca; solamente le restanti 200mila sarebbero al contrario previste nel secondo semestre. Le stime dell indagine mostrano che la domanda di assunzioni riguardante il personale immigrato nel corso del 2009 è previsto in diminuzione. Essa passerebbe da un ipotesi minima di circa unità (-48,1% rispetto al 2008) ad un ipotesi massima di poco superire alle unità (-47,9% rispetto al 2008). Si tratta di una diminuzione rilevante se rapportato all anno prima, dato che le assunzioni annunciate di lavoratori stranieri per il 2009 potrebbero rappresentare non più del 17,7% delle entrate complessive. Questi valori vanno integrati con quelli relativi alle assunzioni stagionali, che al netto dell agricoltura, raggiungono un valore massimo di circa 55mila unità, ovvero il 30% delle assunzioni stagionali annunciate dal complesso delle imprese industriali e dei servizi, con una contrazione dell 11,7% rispetto al Comunicato stampa di Unioncamere dd. 07/05/2009 tratto dal sito internet: 56

107 Gli scenari previsionali per il , resi noti ad aprile 2009 da Unioncamere e Prometeia, annunciano una diminuzione dell occupazione in Italia del 1,2%, analogamente per il Nord Est e il Friuli Venezia Giulia. Le previsioni per la provincia di Gorizia segnalano un tasso di disoccupazione del 6,0%. Le previsioni negative per quanto riguardano il mondo del lavoro emerse dalle pubblicazioni di aprile 2009 hanno trovato conferma con i dati a consuntivo del mese novembre e resi noti dall ISTAT nei primi giorni del nuovo anno. Dai dati pubblicato a inizio 2010 dall ISTAT e in riferimento al novembre del 2009 emerge che i disoccupati registrano il sesto calo consecutivo, che li ha portati a superare i due milioni di unità spostando il tasso dei senza lavoro all 8,3%, il valore più alto dall aprile del Emerge, inoltre, che a sopportare i colpi della crisi sono sempre di più i giovani il cui tasso di disoccupazione ha raggiunto il 26,5%, più del triplo di quello complessivo, mentre si amplia l esercito degli inattivi che associa 269mila nuovi effettivi rispetto al novembre La crisi occupazionale italiana non inizia ad fermarsi, anche se si trova meglio rispetto al resto d Europa forse grazie agli ammortizzatori sociali. In Italia il numero di persone in cerca di occupazione risulta pari a 2,079 milioni unità, in crescita dell 1,5% (+30 mila unità) rispetto la mese di ottobre 2009 e del 17,7% (+313 mila) rispetto allo stesso periodo del Si segnala il fatto che la crisi dell occupazione interessa in maniera quasi uguale sia gli uomini che le donne. I lavoratori uomini perdono in un mese 24 mila unità, ovvero lo 0,2%, e in un anno 261 mila unità, cioè l 1,9%, mentre le donne scendono sotto le 20 mila unità (-0,2%) e in un anno di 127 mila unità (-1,4%). Ma resta il fatto che il numero degli uomini che lavorano è superiore: 13,689 milioni contro 9,187 milioni di donne. Tra i senza lavoro al contrario si contano in numero praticamente uguale sia femmine che maschi. La disoccupazione maschile è pari a 1,088 mila unità (+211 mila unità rispetto allo stesso mese del 2008) e il numero di donne disoccupate raggiunge le 990 mila unità. Con tali valori il tasso di disoccupazione maschile è pari al 7,4%, in aumento sia rispetto ad ottobre (+0,2%) sia rispetto a novembre dell anno precedente (+1,4%), mentre il tasso di disoccupazione femminile è uguale al 9,7%, fondamentalmente equivalente a quello di ottobre, ma in crescita di un punto percentuale rispetto a novembre L inattività mostra piccole variazioni congiunturali, ma aumenti considerevoli su base annua. Gli uomini inattivi sono circa 5,178 milioni, con una crescita del 2,2% rispetto a novembre Le donne inattive sono 9,685 milioni, con una crescita tendenziale dell 1,7%. 82 Volendo fare un riassunto della situazione italiana a novembre 2009 si può osservare che sono stati persi 44mila posti di lavoro, in un anno, cioè rispetto a novembre 2008, 389 mila. Il tasso di occupazione è sceso al 57,1%: ciò significa che in Italia ci sono 22 milioni e 876 mila occupati. In cerca di occupazione ce ne sono 2,79 milioni, in crescita dell 1,5% su ottobre e del 17,7% rispetto al Il tasso di disoccupazione giovanile resta, a novembre, elevato e pari al 26,5% (-0,1% rispetto ad ottobre), superiore oltre tre volte a quello complessivo Tratto dall articolo di ItaliaOggi intitolato: Disoccupazione in crescita di Leonardo Rossi, datato sabato 9 gennaio Tratto dall articolo de Il Sole 24Ore intitolato: Senza lavoro dati peggiori dal 2004 di Cristina Casadei, datato sabato 9 gennaio

108 Livello occupazionale Se si analizza quanto è avvenuto nel 2008 a livello nazionale nel 2008 emerge che l occupazione è cresciuta su base annua dello 0,8% (+183mila unità) a seguito del significativo incremento dei primi due trimestri (1,4% e 1,2%) e della evidente riduzione del ritmo di crescita dei trimestri seguenti (0,4% e 0,1%). Dopo dieci anni l occupazione maschile rimane invariata mentre, quella femminile continua a registrare una dinamica positiva. Nel Nord est gli occupati incrementando con un tasso di +1,5%, anche in quest area geografica le donne dimostrano una più alta intensità nella crescita rispetto ai colleghi maschi (2,6% delle femmine rispetto allo 0,7% dei maschi). 84 Nei primi sei mesi del 2009, complessivamente a livello nazionale, la variazione dell occupazione è stata pari al 2,3% al lordo della cassa integrazione e, dell 8,7% al netto della cassa integrazione. Sono i lavoratori interinali ad essere stati pesantemente colpiti: in un anno sono stati persi 100 mila posti a tempo pieno, con un calo degli occupati di oltre il 30%. 85 Il Friuli Venezia Giulia, diversamente dalle aspettative, nel 2008 ha mostrato una effettiva capacità occupazionale, mantenendo i livelli raggiunti nel 2007, con un trend che ha visto opporsi alla crescita dell occupazione e del relativo tasso avvenuti nel primo semestre, una successiva diminuzione nel secondo. Si assiste ad una sostanziale stabilità degli occupati in regione (522mila unità) e ad un allargamento dell offerta di lavoro, dovuta all aumento della partecipazione femminile. Le quattro province, per dimensione della popolazione e del territorio, per cultura imprenditoriale, per mix produttivo ed occupazionale, mostrano svariate differenze che si manifestano anche sotto la pressione dei fenomeni di crisi. L occupazione totale nel 2008 nel territorio pordenonese è crescita di 2 mila unità (+1,2%), a cui è seguita la crescita di mille unità nell udinese (+0,4%), invece sia nel territorio goriziano sia in quello triestino si assiste ad un calo rispettivamente di mille, pari al 1,4%, e di duemila unità, pari al 2,3%. Sostanzialmente Pordenone ed Udine si pongono sopra la media regionale, mentre Gorizia e Trieste decrescono con un trend superiore a quello regionale. Facendo una breve analisi dal punto di vista del genere degli occupati, emerge che l occupazione femminile ha subito un incremento del 4,3% (+2 mila unità) nella provincia di Pordenone, seguita da quella di Udine, che ha confermato il risultato del 2007, mentre la provincia di Gorizia registra un calo del 4,8% (- mille unità), e fanalino di coda risulta essere la provincia di Trieste con un 3,7%; la dinamica dei tassi di occupazione vede crescere il pordenonese che si attesta intorno al 58,1%, l udinese si attesta intorno al 53,4%, seguita dalla provincia di Trieste che cala attestandosi intorno al 58,4%, ma che mostra ancora il valore più alto tra le province regionali nonostante la diminuzione, e fanalino di coda il Goriziano con un 53,2%. 86 Nel corso del 2008 hanno iniziato a manifestarsi con maggior impeto gli impatti occupazionali della crisi anche nella provincia di Gorizia. Tutti gli indicatori principali pendono verso il basso e, in alcuni casi anche in maniera netta. Il tasso di disoccupazione totale è risultato pari al 5,8%, assai superiore alla media regionale, e in aumento rispetto al 2007, dove il valore si attestava intorno al 3,2%. Il tasso di attività 87 (15-64) si attesta al 67,2% 88 ; per gli uomini tale tasso è pari al 75,%, registrando un aumento rispetto al 2007 quando il valore era del 74,3%; per le donne il tasso di attività si attesta al 58,9% con una aumento di 0,5 punti percentuali rispetto al Gli occupati sono circa 58,2mila (di cui 34,4 mila maschi e 23,8 mila femmine) e il tasso di occupazione (15-64) registra un andamento altalenante, infatti passa dal 63,9% del 2006 al 64,3% nel 2007 per giungere al 63,1% nel 2008; per gli uomini il tasso di occupazione è del 72,6% in lieve crescita rispetto al 2007; invece per le donne il tasso di occupazione è del 53,2% facendo così registrare un calo di 2,5 punti percentuali rispetto all anno precedente. 84 Per approfondimenti: Il mercato del lavoro in Friuli Venezia Giulia Rapporto A cura dell Agenzia regionale del lavoro pagina Articolo Balzo dei senza lavoro in Europa Italia Oggi del 2 settembre Per approfondimenti: Il mercato del lavoro in Friuli Venezia Giulia Rapporto A cura dell Agenzia regionale del lavoro pagina Forza lavoro (15-64)/popolazione (15-64). 88 Superiore di 5,00 punti percentuali rispetto alla media nazionale (63,0). Tratto da Il mercato del lavoro in Friuli Venezia Giulia Rapporto A cura dell Agenzia regionale del lavoro pagina

109 Tabella 36: Tasso di attività, occupazione e disoccupazione per Provincia - Anno Valori percentuali tasso di attività tasso di occupazione tasso di disoccupazione Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale Maschi Femmine Totale Pordenone 78,6 60,8 69,8 75,7 58,1 67,1 3,6 4,4 3,9 Udine 77,5 57,7 67,7 76,3 53,4 64,9 1,6 7,4 4,0 Gorizia 75,0 58,9 67,2 72,6 53.,2 63,1 3,2 9,4 5,8 Trieste 74,3 61,7 68,0 71,4 58,4 64,8 3,8 5,2 4,5 Regione FVG 76,9 59,4 68,2 74,8 55,5 65,3 2,7 6,4 4,3 Fonte: Il mercato del lavoro. Rapporto FVG pag. 227; Regione in cifre 2009, sezione Lavoro - pag. 139 Le previsioni per la fine del 2009 stimano che il livello dei disoccupati raggiungerà quota 30 mila in tutta le regione, 12 mila in più rispetto allo scorso anno in cui ha avuto inizio la crisi (dai 5 ai 7 mila posti persi solo nel 2009). I lavoratori coinvolti dall impatto della crisi sono circa 40mila, di cui 8 mila in cassa integrazione straordinaria, in deroga, 5 mila in mobilità e 25 mila in cassa integrazione ordinaria. 89 Disoccupazione In Europa la disoccupazione fa un balzo in avanti: nell area euro ha raggiunto l 8,5% nel mese di marzo 2009 mentre a gennaio era dell 8,3% e a febbraio era del 7,2%. Tra gli stati membri, il più basso tasso di disoccupazione è stato registrato nei Paesi Bassi (2,7%) mentre i tassi più elevati sono stati registrati in Spagna (15,5%), Lettonia (14,4%) e Lituania (13,7%). Per gli uomini il tasso di disoccupazione passa dal 6,5% all 8,1% tra febbraio 2008 e febbraio 2009 mentre, per le donne il tasso passa dall8,2% all 8,9%; nel febbraio 2009, il tasso di disoccupazione giovanile (sotto i 25 anni) è stato del 17,3%. 90 Tra le ultime rilevazioni disponibili condotte da Eurostat, si legge che il tasso di disoccupazione dell area euro raggiunge il 9,5% nel mese di luglio Nel 2008 il tasso di disoccupazione sale al 6,7% a livello nazionale (nel 2007 era al 6,1%) e si interrompe così la diminuzione del numero dei disoccupati che proseguiva dal Nella media, nel 2008, le persone in cerca di occupazione crescono del 12,3% ( unità). 92 I dati relativi al secondo trimestre del 2009 confermano un aumento del livello di disoccupazione in Italia che passa al 7,4%, con una perdita di 378 mila unità sul livello occupazionale: ad essere più colpiti i lavoratori precari e il sud. 93 A livello regionale la disoccupazione totale sale di unità equivalenti ad un innalzamento percentuale del 26,4%, un valore più che raddoppiato rispetto a quello conseguito dal Nord Est (11,8%) e dalla nazione in generale (12,3%). Se si osserva la ripartizione a livello provinciale si osserva che al primo posto si colloca la provincia di Gorizia dove si assiste ad una crescita di unità, pari ad un valore dell 83,0%, seguita da quella di Pordenone che cresce di unità, pari al 41,9% rispetto al 2007, poi si trova la provincia di Udine che cresce di unità, pari al 18,0%, ed infine si trova la provincia di Trieste con una crescita di 103 unità, corrispondenti al 2,4%. Se si osservano i tassi di disoccupazione si assiste a un aumento alquanto sostenuto in regione, infatti si registra un +0,9%, passando dal 3,4% del 2007 al 4,3% del 2008; a livello provinciale la crescita più alta è registrata nell ambito Goriziano dove si raggiunge un tasso pari al 5,8%, con un incremento del 2,6% rispetto all anno precedente, poi si colloca la zona del pordenonese con una crescita dell 1,1%, andando dal 2,8% del 2007 al 3,9% del 2008, al terzo posto si trova l area udinese con un +0,6% rispetto al 4% del 2008, e per ultima l area triestina, che registra un valore pari allo 0,2%, confermando il valore del L aumento della disoccupazione è quasi del tutto a carico della parte femminile, che in regione si incrementa di unità, pari ad una crescita in valori percentuali del 38,1%; se si osserva la distribuzione territoriale, la provincia di Gorizia detiene l esito meno buono con un incremento di unità pari al 116,9%, in pratica più che raddoppiata in un solo anno; segue poi la provincia di Udine che cresce di unità, pari al 89 Articolo In Fvg 30 mila i senza lavoro Messaggero Veneto dell 8 settembre Articolo Eurostat: nell aerea euro la disoccupazione sale all 8,5% - Il Sole24Ore dell 1 aprile Articolo Balzo dei senza lavoro in Europa Italia Oggi del 2 settembre Articolo La disoccupazione 2008 è salita al 6,7% - Il Sole 24Ore del 20 marzo Articolo La disoccupazione sale al 7,4% Italia Oggi del 23 settembre

110 41,9%, al terzo posto si colloca la provincia di Trieste con una crescita di 331 unità pari al 16%; infine la provincia di Pordenone ha un incremento di 282 unità pari all 11,6%. Figura 32 : Tasso totale di disoccupazione per Provincia - Anno Valori percentuali Italia Regione FVG Trieste Gorizia Totale Femmine Maschi Udine Pordenone Fonte: Regione in cifre, sezione lavoro. Figura 33: Disoccupazione per sesso e provincia nel Valori percentuali 10,0 9,0 8,0 7,0 6,0 5,0 4,0 3,0 FVG Udine Gorizia Trieste Pordenone 2,0 1,0 - maschi femm tot maschi femm tot maschi femm tot maschi femm tot Fonte: Regione in cifre, sezione lavoro. Analizzando i tassi di disoccupazione, si assiste ad un incremento del livello regionale di 1,7 punti percentuali; nel Goriziano, l aumento del tasso è pari al 5%, poiché si è passati da un 4,4 del 2007 al 9,4% del 2008, dato preoccupante nel suo complesso. La provincia di Udine si trova al secondo posto dato che passa dal 5,3% del 2007 al 7,4% del 2008; la provincia di Trieste passando dal 4,4% del 2007 al 5,2% del 60

111 2008 registra un incremento percentuale dello 0,8%; ultima è la provincia di Pordenone che, con un incremento di appena lo 0,2%, passa dal 4,2% del 2007 al 4,4% del Le persone in cerca di occupazione sono quasi 3.600, di cui 2,5mila sono donne, si è così registrato un considerevole incremento rispetto al 2007 (+1,6mila di cui la grande maggioranza donne). Negli ultimi quattro anni lo stock di disoccupati è cresciuto considerevolmente, specialmente per quanto riguarda la componente femminile. L aggravamento del dato sui disoccupati è una conseguenza del fatto che anche nel corso del 2008 si è assistito ad un aumento notevole del tasso di attività. In quattro anni il tasso di attività totale ha registrato un +4,4% e ben del 6% per quanto riguarda la componente femminile. Emerge quindi che il ritmo di ingresso sul mercato del lavoro è stato dunque sproporzionato rispetto alle capacità di assorbimento dell economia provinciale. 94 Avviamenti e assunzioni Il 2007 era stato un anno particolare dato che, si era registrato un incremento anomalo degli avviamenti, dovuto alle modifiche regolamentari legate all obbligo della comunicazione anche in settori prima dispensati. Il salto da 21,4mila a circa 28,4mila unità era il risultato congiunto di un incremento della domanda e di un effetto amministrativo. Il 2008 registra una flessione sostanziale, con avviamenti ed un diminuzione di circa tredici punti rispetto al Questo significa che sono stati registrati più di avviamenti in meno, di cui la grande maggioranza (-3.022) relativa alla parte maschile. Si osserva che la riduzione degli avvii interessa in prevalenza la classe di età compresa tra i 25 e i 34 anni ( pari al 18,5%). Nel corso del 2008 gli avviamenti relativi alla parte femminile sono stati , con un calo di 638 unità rispetto al La diminuzione percentuale è comunque limitata (-4,8%), diversamente da quanto accade per la componente maschile. 95 A livello provinciale, i dati rilevati dagli uffici del lavoro per l anno 2008, rilevano un totale di avviamenti pari a , di cui uomini (49,23%) e donne (50,77%) 96, con un decremento su base annua del 12,9%. Figura 34: Avviamenti valori assoluti dal 2000 al Totale Donne Uomini Fonte: elaborazione Ufficio Statistica della Provincia di Gorizia su dati Ergonet 94 Per approfondimenti: Il mercato del lavoro in FVG Rapporto Pagg A cura dell Agenzia regionale del lavoro e per la formazione professionale. 95 Per approfondimenti: Il mercato del lavoro in FVG Rapporto Pagg A cura dell Agenzia regionale del lavoro e per la formazione professionale. 96 Per approfondimenti: Il mercato del lavoro in FVG Rapporto Pagg A cura dell Agenzia regionale del lavoro e per la formazione professionale. 61

112 In generale, declinano tutti i settori produttivi. La flessione di unità può essere attribuita per i due terzi al settore dei servizi ( pari la 14,2%) e circa per un migliaio all industria (-987 pari al 20,3%). Gli avviamenti in agricoltura calano di circa un quarto. 97 Gli avviamenti relativi alla componente femminile sono stati , con una diminuzione di circa 638 unità rispetto al Gli avviamenti delle donne sono maggiori nel settore alberghiero (25,3%), nell Agricoltura (20,4%), nell Intermediazione (14,4%) e nei Servizi domestici (-12,7%). 98 Nel secondo trimestre 2009 si osservano le conseguenze derivanti dalla crisi economica: gli avviamenti registrati a sistema sono contro i dello stesso trimestre del 2008; considerando il primo semestre 2009, invece, si superano i 9mila 200 avviamenti contro i 13mila 300 del 2008, con un calo del 30% circa. Nel settore industriale si registrano 587 avviamenti e soltanto 73 nel settore delle costruzioni. Tabella 37: Assunzioni per settori di attività e per genere - Anno Valori assoluti 99 Settori maschi femmine totale Agricoltura e Pesca Industria Servizi n.a TOTALE ATTIVITA' ECONOMICHE Pordenone Udine Gorizia Trieste FVG Agricoltura Industria Servizi M F M F M F n.a. 101 M F TOTALE M F di cui a M tempo determinato: F Fonte: Agenzia Regionale del lavoro e della formazione professionale dati provvisori Il calo degli avviamenti ha interessato tutte le tipologie contrattuali, ma, a conferma dell intensità della crisi, va sottolineata la perdita di più di duemila avviamenti nei contratti a tempo indeterminato (-27%), mentre la diminuzione nei contratti a tempo determinato è inferiore (da a 18.49, circa il 6% in meno). 102 Anche nel 2008 gli avviamenti a tempo determinato sono la tipologia contrattuale più significativa. Nel primo semestre del 2009 il valore continua a crescere, passando da un circa 76% all 80%, con un incremento di 9 punti, rispetto allo stesso semestre del 2008, quasi del tutto a discapito della percentuale dei contratti a tempo indeterminato. Lo spostamento verso il basso dei contratti a tempo indeterminato, che risulta essere vertiginosa per la parte maschile, è l indicatore più preoccupante della crisi attuale; per la componente femminile gli avviamenti a tempo indeterminato sono stati pari al 13,6% del totale, invece per gli uomini pari al 17,4% Per approfondimenti: Scheda sull economia e sul mercato del lavoro nella provincia di Gorizia Maggio 2009, pagg. 6 7, Provincia di Gorizia. 98 Per approfondimenti: Il mercato del lavoro in FVG Rapporto pag A cura dell Agenzia regionale del lavoro e per la formazione professionale. 99 Regione in cifre 2009 pag Settore economico non attribuito. 101 Settore economico non attribuito. Negli avviamenti a tempo determinato sono compresi i contratti di apprendistato e di formazione 102 Per approfondimenti: Il mercato del lavoro in FVG Rapporto pag A cura dell Agenzia regionale del lavoro e per la formazione professionale. 103 Per approfondimenti: Scheda trimestrale sull economia e sul mercato del lavoro nella provincia di Gorizia 03/09 Settembre 2009 sito internet: 62

113 Tabella 38: Avviamenti in provincia di Gorizia, per settori tipologia contrattuale. Anno 2007, 2008 e primi due trimestri del Valori assoluti I TRIMESTRE II TRIMESTRE Apprendistato Tempo determinato Tempo indeterminato Totale complessivo La flessione della domanda di impiego ha coinvolto in modo diverso i territori. Gli avviamenti registrati dal CpI di Gorizia sono stati e, quelli di Monfalcone. La diminuzione per Gorizia (-16,1%) è più alta di quella verificatasi a Monfalcone (-10,2%). Per il CpI di Gorizia si evidenziano in modo particolare gli avviamenti in meno nel settore agricolo, negli altri servizi e nella Pubblica amministrazione. Per il CpI di Monfalcone supera il migliaio il calo nel settore dell intermediazione e nel manifatturiero. 104 La diminuzione degli avviamenti a tempo indeterminato è particolarmente grave per la componente giovanile. Nel corso del terzo trimestre del 2009 si assiste ad un rallentamento della dinamica recessiva e ciò consente di porre un cauto ottimismo nelle previsioni occupazionali; gli avviamenti continuano a calare ma la flessione, su base tendenziale si ridimensiona, passando da 20,6% a 19,1% mentre, il dato congiunturale è positivo e passa dal +5,8% a +10,9%. A livello settoriale si assiste ad un cambiamento importante. Se nel trimestre precedente la difficoltà era maggiore per l industria (-38% su base tendenziale) e per le costruzioni (-81,6%) ma, per i servizi la flessione era più contenuta, nel terzo trimestre i segnali si invertono. L industria, con 692 avviamenti, segna un +16,5% (+98% in valore assoluto); le costruzioni passano da 77 del secondo trimestre a 130 nel terzo. La flessione dei servizi è importante con quasi 430 avviamenti in meno: ciò si manifesta soprattutto nel corso del mese di settembre per effetto dei numerosi tagli nel settore dell istruzione con l attuale riforma del sistema scolastico che ha determinato un mancato rinnovo di una grande quantità di contratti per il personale dedicato. Per quel che riguarda l industria, dei 692 avviamenti, 250 sono relativi al comparto della metalmeccanica, 142 nel settore del Legno e 75 in quello alimentare; il settore Tessile segna un lieve ribasso mentre, sostanzialmente fermo è il livello del settore dei mezzi di trasporto. 105 Gli avviamenti a tempo determinato si confermano la causale contrattuale più importante (84% del totale degli avviamenti); l aumento è a discapito della quota dei contratti a tempo indeterminato, scesi sotto il 12% e soprattutto per la componente maschile: questo è l indicatore più preoccupante per la crisi attuale e si configura come segno di un avvenuta grande trasformazione nel funzionamento del mercato del lavoro. Per le donne gli avviamenti a tempo indeterminato sono stati 318 mentre, l apprendistato raccoglie il 3,6% del totale dei contratti. Lavoratori stranieri Il mercato del lavoro italiano e locale sono caratterizzati da una rilevante presenza di lavoratori stranieri. Infatti il progressivo invecchiamento della popolazione, l alto tasso di scolarizzazione, l allungamento dei processi formativi, l impossibilità di reperire manodopera italiana disposta a svolgere mansioni scarsamente qualificate spinge il sistema economico a ricorrere a mercati del lavoro extracomunitari, dove l immigrazione temporanea o permanente ed il lavoro transfrontaliero risolvono i problemi dell ormai cronica mancanza di figure professionali non più presenti in loco. Per quanto riguarda i lavoratori stranieri, dopo un periodo di crescita assai sostenuta, nel 2008 gli avviamenti registrati sono stati pari a 5.098, con un calo del 19,7% rispetto al Un terzo è stato registrato nei settori del manifatturiero e dell agricoltura. Per quanto riguarda il primo semestre del 2009, si ha una caduta degli avviamenti relativi alla componente straniera. Su base tendenziale il calo è di circa un terzo, molto più marcato per la componente maschile. 104 Per approfondimenti: Il mercato del lavoro in FVG Rapporto pag A cura dell Agenzia regionale del lavoro e per la formazione professionale. 105 Per approfondimenti: Scheda sull economia e sul mercato del lavoro nella provincia di Gorizia Novembre 2009, pagg. 7 8, Provincia di Gorizia. 63

114 L insieme composto dai primi 10 gruppi più numerosi di residenti stranieri incide per quasi i tre quarti sul totale degli avviamenti di tutti gli stranieri (3.741 su 5.098), con la diminuzione di circa un migliaio di individui rispetto al Non si assiste a modifiche particolari dal punto di vista settoriale, con la considerevole presenza di lavoratori sloveni nel settore agricolo (543 avviamenti contro gli 803 del 2007); di cittadini del Bangladesh (638), di cui la metà circa è impiegata nel settore manifatturiero e nella cantieristica e, circa un centinaio nelle costruzioni. Più eterogenea la presenza del gruppo di croati, bosniaci, montenegrini, macedoni, con una perdita rispetto al 2007 di 351 avviamenti nel manifatturiero, nelle costruzioni e nel settore degli Alberghi e ristoranti. I rumeni perdono 190 avviamenti nel manifatturiero, nelle costruzioni e nell agricoltura. Risulta invece stabile il numero degli avviamenti per i cittadini ucraini, con un lieve incremento nei servi domestici (da 65 a 71) a dimostrazione dell inelasticità di breve periodo di tale tipo di domanda di lavoro. Si possono evidenziare infine i 78 avviamenti (41 in più rispetto al 2007) relativi a cittadini ungheresi. 106 Tabella 39: Assunzioni di lavoratori stranieri per cittadinanza e provincia - Anno Valori assoluti. Fonte: Agenzia Regionale del lavoro e della formazione professionale, dati provvisori. Regione in cifre Pag Tabella 40: Avviamenti di lavoratori stranieri per cittadinanza, 2007 e 2008, primi 10 gruppi di residenza Variazioni assolute Variazioni percentuali Albania ,0% Bangladesh ,0% Ex Jugoslavia ,0% Marocco ,1% Romania ,5% Slovenia ,4% Ucraina ,8% Totale ,2% Totale stranieri ,7% Fonte: Il mercato del lavoro in FVG Rapporto Pag A cura dell Agenzia regionale del lavoro e per la formazione professionale 106 Per approfondimenti: Il mercato del lavoro in FVG Rapporto Pag A cura dell Agenzia regionale del lavoro e per la formazione professionale. 64

115 Cassa Integrazione Guadagni La cassa integrazione guadagni, insieme ai dati più prettamente economici, fornisce un indicatore dello stato di salute delle imprese regionali nei diversi settori di attività economica; inoltre, può essere valutato l impatto sociale di tale intervento a seconda delle categorie dei beneficiari (imprese) e dei soggetti implicati (lavoratori). Essa può essere ordinaria o straordinaria: la prima si attua nel caso di sospensione o riduzione dell attività produttiva dovuta ad eventi temporanei non imputabili all imprenditore o ai lavoratori; la seconda quando l azienda si trova nelle seguenti condizioni: ristrutturazione, riorganizzazione, conversione, crisi aziendale, procedure concorsuali. Esiste poi la cassa edile, specifica per questo settore di attività. A livello regionale, dopo il minimo storico del 1999, la cassa integrazione guadagni ha registrato un leggero incremento nel 2000 e 2001, mentre un aumento notevole si è verificato nel 2002 e ha interessato prevalentemente il settore meccanico, tessile e dell edilizia. Il 2003 ha registrato invece un calo soprattutto nella gestione straordinaria, mentre nel 2004 si è verificato una contrazione nella gestione ordinaria ed un forte aumento nella straordinaria e nell edilizia. Nel 2005 si è registrato un ulteriore peggioramento in particolare per settore tessile che ha visto aumentare notevolmente le ore concesse, seguito dal settore alimentare e chimico. Nel 2006 invece il numero delle ore concesse per la cassa integrazione ordinaria straordinaria hanno registrato una flessione rispetto agli aumenti precedenti. Nel 2007 la dinamica della cassa integrazione ha visto netto affievolimento: quella ordinaria è passata da 53 a 21mila ore e anche le ore concesse nell edilizia hanno registrato un calo passando da 87mila a circa 650mila. 107 Nel 2008 le ore complessive hanno superato i 4,2 milioni, registrando un aumento del 54,0% rispetto al 2007, con un incremento di quasi 1,5 milioni di ore. Durante il 2008 la CIG ordinaria (oltre 868mila ore), maggiormente collegata alla congiuntura industriale, ha ricominciato a crescere con un ritmo sostenuto pari a 140,9%: una crescita che ha interessato quasi tutti i più significativi settori manifatturieri, in modo significativo l industria meccanica, del legno e della carta. Tabella 41: Ore autorizzate per cassa integrazione ordinaria e straordinaria per provincia e settore - Anno 2008 Pordenone Udine Gorizia Trieste FVG ATTIVITA' Interventi Interventi Interventi Interventi Interventi Interventi Interventi Interventi Interventi Interventi ECONOMICHE ordinari straordinari ordinari straordinari ordinari straordinari ordinari straordinari ordinari straordinari attività agric. industriali estrattive legno alimentari metallurgiche meccaniche tessili vest. abbigl. e arredam _ chimiche pelli e cuoio trasf. minerali carta e poligraf N edilizia energia elettr. e gas trasporti e comun varie tabacchicoltura commercio TOTALE Fonte: Regione FVG 107 Tratto da: Scheda sull economia e mercato del lavoro in provincia di Gorizia - Gennaio 2008 ; sito internet: 65

116 Le azioni di CIG straordinaria, generati da crisi aziendali, corrispondente nel 2008 a quasi 2,6 milioni di ore, sono incrementate di +47,7%, come conseguenza del maggiore ricorso nel settore meccanico, chimico e alimentare. 108 Se analizziamo i dati a livello provinciale emerge che nel corso del 2008 si è assistito ad una ripresa della Cassa Integrazione Guadagni, con un incremento del 123% su base annua, che è molto più alto di quello medio regionale (+54%). Le ore concesse sono state circa 734mila (+298mila rispetto al 2007), ritornando ai valori del La ripresa è attribuibile al settore della meccanica, che segna un picco nel mese di novembre. La cassa ordinaria passa da 80 a 188mila ore, mentre la straordinaria passa da 250mila a 546mila. Se si osserva la serie storica sottostante, si può notare non solo la ciclicità di tale indicatore ma anche, la variabilità che ha assunto il fattore lavoro negli ultimi anni. È anche chiaro che la crisi attuale vanifica le speranze di un ritorno verso livelli fisiologici posteriori ai picchi del triennio , che erano stati avviati dal calo della componente straordinaria durante il Figura 35: Cassa integrazione guadagni in provincia di Gorizia Anni dal 2000 al 2008 Fonte: elaborazione su dati INPS 110 Le ore concesse, a livello generale, nel 2008 in provincia di Gorizia costituiscono il 17,3% del totale regionale contro l 11,9% del Questo è imputabile all alta espansione della componente straordinaria che, dal 14,2% nel 2007, si afferma nel 2008 al 21,1%; cresce, inoltre, la quota delle ore di CIGO, che passano dall 8,0% all 11,4%. 111 Il settore che ha concorso in modo decisivo alla crescita delle ore di cassa integrazione è quello Chimico, con 308mila di CIGS. Le oltre 100mila ore in più concesse nel corso del 2008 di CIGO interessano invece per un terzo l Alimentare ( ), seguito dal Meccanico ( ), dalla Carta/Poligrafiche ( ) e dal Tessile ( ). Nel corso dei primi otto mesi del 2009, la Cassa integrazione continua a crescere, sono milioni le ore complessivamente concesse, di queste oltre un milione di ore fanno capo al settore della meccanica. Dopo la meccanica, i settori in maggior misura coinvolti sono l edilizia (177mila) e l alimentare (50mila). Sulle oltre 10 milioni di ore concesse per tutte le aziende della regione, Gorizia incide per il 15,7% del totale; mentre per la CIGO l incidenza è del 21,6%. Se si effettua un confronto con il periodo gennaio agosto 2008, si osserva che la crisi è diffusa e non risparmia praticamente alcun settore Tratto da: Il programma anticrisi della Regione Friuli Venezia Giulia, aggiornamento del 2 settembre Tratto da: Scheda sull economia e mercato del lavoro in provincia di Gorizia Maggio 2009, pag. 10; sito internet: Tratto da: Scheda sull economia e mercato del lavoro in provincia di Gorizia Maggio 2009, pag. 10; sito internet: Tratto da: Scheda sull economia e mercato del lavoro in provincia di Gorizia Maggio 2009, pag. 11; sito internet: Tratto da: Scheda sull economia e mercato del lavoro in provincia di Gorizia Settembre 2009, pag. 12; sito internet: 66

117 Figura 36: Cassa integrazione guadagni, incidenza provincia di Gorizia sul totale Friuli Venezia Giulia Anni 2007 e 2008 Fonte: elaborazione su dati INPS 113 Tabella 42: Cassa Integrazione Guadagni in provincia di Gorizia e in regione gestione ordinaria e straordinaria 2008 ore autorizzate INDUSTRIA Gorizia FVG Fonte: INPS 114 Classe di attività Interventi ordinari Interventi straordinari Interventi ordinari Interventi straordinari att. Agr. Industriali estrattive legno alimentari metallurgiche meccaniche tessili vest. abb. arredamento chimiche pelli e cuoio trasf. Minerali carta e poligrafici (3N) edilizia energia elettr. e gas trasp. e comunic varie tabacchicoltura TOTALI Tratto da: Scheda sull economia e mercato del lavoro in provincia di Gorizia Maggio 2009, pag. 10; sito internet: Tratto da: Regione in cifre

118 Le ore autorizzate di Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria nel corso del 2008 in provincia per il ramo dell industria sono state ; di queste le classi di attività maggiormente interessate sono state Alimentare ( ore), Meccaniche ( ore), Tessili ( ore), Carta/Poligrafici ( ore) e Legno ( ore). Se si osservano le ore di Cassa Integrazione Guadagni concesse in provincia di Gorizia e a livello regionale, emerge che gli interventi ordinari nel settore Alimentare incidono per il 69,74% sul livello regionale, mentre il settore delle attività Meccaniche incide per il 7,20%, il Tessile per il 34,66%, la Carta e Poligrafici per il 20,12% e il Legno per il 7,42%. Per quanto concerne la CIGS le ore concesse in provincia nel settore della meccanica sono state , nel settore della chimica e nel settore dei trasporti e comunicazioni Per quanto concerne la regione nel suo complesso, le ore concesse di CIGO nel corso del 2008 sono state , mentre quelle di CIGS Per quanto concerne il ramo dell edilizia le ore autorizzate hanno interessato l industria edile ( ore che hanno interessato per ore gli operai e 24 ore gli impiegati) e l artigianato edile ( ore ripartite tra operai ed impiegati 285 ore). Se si analizzano le ore autorizzate nel 2008 di Cassa Integrazione Guadagni Straordinarie si osserva che queste hanno interessato in modo particolare il settore Industria ( ore ripartite tra operai ( ) ed impiegati ( )). Tabella 43: Cassa Integrazione Guadagni gestione straordinaria e straordinaria 2008 ore autorizzate GESTIONE INDUSTRIA GESTIONE EDILIZIA Interventi Interventi Totale Edilizia Lapidei Totale ordinari straordinari industria Industria Artigianato Industria Artigianato edilizia Operai GORIZIA Impiegati TOTALE Operai FVG Impiegati TOTALE Fonte: INPS 115 Per quanto riguarda il 2009, nei primi dieci mesi le ore concesse superano i 2 milioni, contro le 460mila dell analogo periodo del La quota maggiore è attribuibile alla Meccanica (1.630mila) seguita dal settore Legno (220mila) e dell Edilizia (192mila), Trasporti e Comunicazioni (123mila). L incremento complessivo nel mese di ottobre è imputabile per la CIGS quasi interamente alla meccanica; tale ricorso è confermato anche per la CIGO dove però è importante anche il valore di altri settori quali trasporti, tessile, edilizia e legno. 116 Lista di mobilità Da quanto emerge dagli archivi Ergon@t, a livello regionale emerge che nel corso del 2008 le aziende che hanno posto in mobilità almeno un lavoratore sono state 2.440, ovvero il 34,1% in più rispetto al 2007, anni in cui apparivano interessate imprese. Osservando la serie storica dal 2005 al 2008, emerge che il 2008 è il primo anno in cui ricomincia a crescere il numero delle imprese che fa ricorso alla mobilità dopo la progressiva diminuzione osservata dal 2005 in avanti. La provincia che nel 2008 vanta il più alto numero di aziende che sono ricorse alla mobilità è Udine che, con aziende, incide per il 48,3%, seguita da Trieste con 477 imprese e il 19,5%, Pordenone con 436 imprese e il 17,9% e per ultima Gorizia con 348 imprese e il 14,3%. 117 A livello provinciale si assiste ad un netto incremento degli ingressi in lista di mobilità che dai 482 del 2007 passano a 909, registrando così un +85% annuo. La crescita ha interessato in particolare modo la componente maschile (+349). Elevato risulta essere l incremento percentuale (+230%) riguardante gli ingressi dovuti a licenziamento collettivo e, in termini di articolazione territoriale, quelli raccolti nel CpI di Gorizia. 115 Tratto da Regione in cifre Tratto da: Scheda sull economia e mercato del lavoro in provincia di Gorizia Novembre 2009 ; sito internet: Il mercato del lavoro in Friuli Venezia Giulia Rapporto A cura dell Agenzia regionale del lavoro Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, pag

119 Tabella 44: Aziende che hanno posto in mobilità almeno un lavoratore per provincia sede azienda dal 2005 al 2008, valori assoluti e variazioni assolute e percentuali 118 Anno ingresso in mobilità Var. ass. Var. % Udine ,7 Pordenone ,7 Gorizia ,4 Trieste ,9 Totale ,1 Fonte: elaborazione Agenzia Regionale del lavoro su dati Ergon@t Tabella 45: Ingressi nelle liste di mobilità per genere e provincia - Anno 2008 Pordenone Udine Gorizia Trieste FVG Maschi Femmine TOTALE Fonte: elaborazione Agenzia Regionale del lavoro su dati Ergon@t Var. ass. Var. % annua annua L. 223/ % L. 236/ % Donne % Uomini % Italiani % Stranieri % CpI Gorizia % CpI Monfalcone % Totale complessivo % Fonte: elaborazione su dati Ergon@t Se si analizzano gli ingressi in lista di mobilità per macrosettori si osserva che le quote arrivano a 100 unità, con un raddoppio rispetto al Dei 315 ingressi nel manifatturiero (+142 rispetto al 2007) circa la metà sono relativi al comparto della gomma/plastica, con un incremento di 80 unità, è da porre in evidenza il fatto che in questo comparto sono interessati in prevalenza uomini fino a 24 anni, e 60 al settore della produzione di metalli, in diminuzione rispetto al Nei servizi vi è un consistente incremento degli ingressi nel commercio (da 89 a 144) e particolarmente nel settore delle attività immobiliari, che da 28 ingressi nel 2007 passa a Il mercato del lavoro in Friuli Venezia Giulia Rapporto A cura dell Agenzia regionale del lavoro Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, p Tratto da: Scheda sull economia e mercato del lavoro in provincia di Gorizia Maggio 2009 ; sito internet: Tratto da: Scheda sull economia e mercato del lavoro in provincia di Gorizia Maggio 2009 ; sito internet: 69

120 Var. ass. Var. % annua annua Tabella 47: Liste di mobilità, flussi 2007 e 2008, per macrosettori 121 Agricoltura e pesca % Costruzioni % Industria % Commercio % Servizi % n.d % Totale complessivo % Fonte: elaborazione su dati Ergon@t Se si analizzano i dati riguardanti il primo semestre del 2009 emerge che diminuiscono gli ingressi in mobilità su base congiunturale, passati da 351 a 245 (-30,2%), anche se su base tendenziale l incremento risulta essere positivo (+11,7%). La distinzione per tipologia di lista mostra che la crescita tendenziale si è scaricato quasi interamente sulla lista 236, ovvero sui non percettori di indennità di mobilità, mentre negativa è la variazione per la lista 223, sia tendenziale (-18%) sia congiunturale (-37,7%). Si tratta del segnale della azione di policy che attraverso l estensione degli ammortizzatori ha bloccato le procedure di chiusura delle aziende di maggiori dimensioni. 122 Prosegue nel corso del 2009 il calo degli ingressi in lista di mobilità, tanto su base congiunturale (-14,8%) che su base tendenziale (-23,4%). Su base congiunturale il calo interessa quasi solo le donne mentre, prosegue l aumento degli ingressi per i lavoratori stranieri. Territorialmente le flessione è maggiore a Gorizia. A livello settoriale, l industria segna un calo di 54 ingressi rispetto al trimestre precedente di cui 37 nella metalmeccanica, mentre, crescono le costruzioni (+23). 123 Tabella 48: Ingressi in lista di mobilità, valori assoluti e variazioni 124 Fonte: elaborazione su dati Ergon@t Su base tendenziale l aumento è più alto per le donne (+34) il che è conforme con la provenienza da aziende di minori dimensioni e che, di conseguenza, si iscrivono alla lista di mobiltà ai sensi della L. 236/93. Perfino gli stranieri registrano una variazione percentualmente superiore al dato medio (14,4%). A livello territoriale la crescita tendenziale degli ingressi di divide ugualmente tra i due Centri per l Impiego, ma su base congiunturale Gorizia registra una diminuzione pari a 146 unità, mentre Monfalcone solamente di 3 unità. 121 Tratto da: Scheda sull economia e mercato del lavoro in provincia di Gorizia Maggio 2009 ; sito internet: Tratto da: Scheda sull economia e mercato del lavoro in provincia di Gorizia Settembre 2009 ; sito internet: Tratto da: Scheda sull economia e mercato del lavoro in provincia di Gorizia Novembre 2009 ; sito internet: Tratto da: Scheda sull economia e mercato del lavoro in provincia di Gorizia Settembre 2009 ; sito internet: 70

121 A livello settoriale, invece, diminuiscono gli ingressi dei lavoratori provenienti dalle costruzioni, sia su base tendenziale che congiunturale. Aumentano al contrario sia su base tendenziale che congiunturale gli ingressi dall industria e dal commercio. I servizi registrano una crescita sostenuta su base tendenziale (+37%), ma con una forte flessione su base congiunturale (da 220 a 111). 125 Tabella 49: Ingressi in lista di mobilità, valori assoluti e variazioni, per macrosettori 126 Fonte: elaborazione su dati Ergon@t Osservati in serie storica, gli ingressi mostrano la ripresa al rialzo fin dal terzo trimestre 2007 per la causale L. 223/91, oppure dal primo trimestre 2008 per la causale L. 236/93. in seguito al picco assoluto nella prima parte dell anno, il secondo trimestre mostra una curvatura che vuole essere la speranza di un raffreddamento del ricorso all istituto. La crescita degli ingressi ha portato a un innalzamento anche dei valori dello stock. Al 30 giugno gli iscritti superano le unità, con un incremento sul valore del trimestre precedente del 7% ma del 28% sull analoga data del Quasi raddoppiano gli stranieri e quasi il 72% del totale è costituito da iscritti non percettori di indennità. 127 Tabella 50: Lista di mobilità di stock 128 Fonte: elaborazione su dati Ergon@t 125 Tratto da: Scheda sull economia e mercato del lavoro in provincia di Gorizia Settembre 2009 ; sito internet: Tratto da: Scheda sull economia e mercato del lavoro in provincia di Gorizia Settembre 2009 ; sito internet: Tratto da: Scheda sull economia e mercato del lavoro in provincia di Gorizia Settembre 2009 ; sito internet: Tratto da: Scheda sull economia e mercato del lavoro in provincia di Gorizia Settembre 2009 ; sito internet: 71

122 1.4.2 Fenomeno infortunistico I primi dati ufficiali, a livello nazionale, sul fenomeno infortunistico resi pubblici dall INAIL per il 2008 fotografano una situazione positiva, i numeri parlano di infortuni e morti. Anche se sono i numeri delle tragedie che quotidianamente tormentano lavoratori e famiglie, a livello statistico il bilancio infortunistico 2008 può definirsi positivo poiché si è registrata una diminuzione degli infortuni del 4,1% rispetto al 2007 e di oltre il 7% per i casi mortali che, per la prima volta dal dopoguerra, scendono sotto la soglia delle unità/anno. Inoltre la diminuzione degli infortuni è molto più evidente per quelli avvenuti nel corso dell attività lavorativa (-4,5%) che per quelli in itinere (-0,8%), che sono strettamente correlati al rischio della specifica attività; per i casi mortali il calo risulta sostenuto per entrambe le modalità. Dal Rapporto Annuale INAIL, inoltre, emerge che la riduzione degli infortuni interessa in maniera più accentuata la componente maschile (-5,6% dal 2007 al 2008), rispetto a quella femminile (-0,2%). Se si considerano, invece, i casi mortali, la situazione si inverte: -6,8% per gli uomini e 12,4% per le donne. Aumentano però del 2% gli infortuni degli stranieri, anche per effetto dell incremento degli assicurati del 6% (+7,5% per le donne). A livello regionale il fenomeno infortunistico ha subito un consistente calo, pari al 7,6%, che risulta essere la riduzione più considerevole tra le regioni italiane e migliore di oltre 3 punti percentuali rispetto alla media nazionale, che registra una diminuzione pari al 4,1%. Considerando i valori assoluti, si sono registrati infortuni in meno rispetto al 2007 e gli infortuni ai lavoratori stranieri sono stati 6.328, (-2,22% rispetto al 2007). Il settore che registra la maggiore flessione è quello agricolo (-8,9%), mentre in controtendenza è il dato relativo alla gestione Dipendenti in conto stato (5,3%) che, tuttavia, presenta uno spessore numerico limitato (716 infortuni nel 2008). L analisi di dettaglio evidenzia una consistente diminuzione sia degli infortuni derivanti da circolazione stradale (-23,7%) sia degli infortuni in itinere (-10,9%). Anche le morti bianche registrate in regione sono diminuite, passando dalle 27 del 2007 alle 25 del gli eventi mortali sono avvenuti tutti nel settore Industria e Servizi, con 9 infortuni mortali nelle industrie manifatturiere e 6 nel settore costruzioni. Tutte le quattro province presentano una considerevole diminuzione degli incidenti, ma il territorio più virtuoso risulta essere quello di Pordenone, che registra un calo del 10,1% rispetto al 2007 (meno 782 casi). A Udine il decremento è stato del 6,8% con 750 casi in meno, a Trieste il calo è del 5,7% e a Gorizia del 7,3% (-293 casi) Sito internet INAIL Rapporto FVG

123 Tabella 51: Infortuni sul lavoro e infortuni mortali denunciati all INAIL per provincia e anno complesso gestioni 130 Fonte: CSA INAIL e Banca Dati Statistica Si osserva che, alla luce della recente rielaborazione degli indici di frequenza e di gravità degli infortuni calcolati nel triennio , il Friuli Venezia Giulia, con un indice di frequenza pari a 38,46, ovvero 38,46 infortuni indennizzati ogni 1000 addetti, è la terza regione con più alto indice di frequenza infortunistica, preceduta solamente da Umbria ed Emilia Romagna; nel triennio precedente si poneva invece al secondo posto, con un indice del 43,61. i settore con maggiore frequenza infortunistica sono quelli dell Industria di fabbricazione dei mezzi di trasporto (106,36), dell industria dei metalli (72,53) e delle Costruzioni (57,43). La provincia con la maggiore frequenza infortunistica è quella di Gorizia, che, con un indice del 57,73, migliora rispetto al precedente triennio (in cui registrava un 61,24) ma rimane la peggiore in Italia. Per quanto concerne gli indici di gravità, che esprimono pressappoco le giornate di lavoro perdute per addetto, in conseguenza di infortuni indennizzati), la regione si colloca al decimo posto, con un 3,40 (a fronte di una media italiana di 3,04). A livello provinciale, si succedono, nell ordine, la provincia di Gorizia (12 ), di Trieste (43 ), di Udine (58 ) ed, infine, di Pordenone (81 ). La provincia di Gorizia è quella connotata dal valore più elevato tra le province dell indice di frequenza infortunistica perché si trova concentrata l industria navalmeccanica che comprende due attività che si pongono ai primi posti per il rischio connesso, vale a dire l industria della costruzione di mezzi di trasporto e quella meccanica Sito internet INAIL Rapporto FVG Sito internet INAIL Rapporto FVG

124 Tabella 52: Indici di frequenza relativa degli infortuni 132 Fonte:Banca Dati Statistica Analizzando il fenomeno infortunistico secondo la distinzione per Gestioni tariffarie, una generale veduta del 2008 mostra per la gestione Agricoltura, una diminuzione degli infortuni dell 8,9%; per la gestione Industria e Servizi, un calo del 7,8%. Unico dato in controtendenza, con valori assoluti marginali, è quello della gestione dei Dipendenti per conto dello Stato che con 716 denunce registra 36 infortuni in più rispetto al 2007, con un aumento che risulta comunque essere inferiore a quello riscontrato sia nel Nord-Est (10,8%) sia in Italia (7,6%). 133 Tabella 53: Indici di frequenza relativa degli infortuni 134 Fonte: CSA INAIL e Banca Dati Statistica 132 Sito internet INAIL Rapporto FVG Sito internet INAIL Rapporto FVG Sito internet INAIL Rapporto FVG

125 Passando ora all analisi degli infortuni con esito mortale, la lettura dei dati 2008 per gestione tariffaria va condotta tenendo presente che, dei 25 casi mortali verificatesi solamente 11 sono avvenuti in ambiente di lavoro ordinario; 14 sono collegati al rischio strade, affrontato in occasione di lavoro (7 casi) o in itinere (7 casi). Codeste circostanze, dal punto di vista dell attività lavorativa, sono ovviamente ripartiti su diverse possibili attività economiche. Risulta quindi che nel 2008 hanno perso la vita a causa di infortunio lavoratori che operavano nel settore dell Industria (9) e dei Servizi (7), nessuno in Agricoltura e nella gestione dei Dipendenti Conto Stato. 135 Tabella 54: Infortuni mortali denunciati all INAIL per gestione, provincia e anno 136 Fonte: CSA INAIL e Banca Dati Statistica Volendo analizzare le singole gestioni, emerge che la gestione Agricoltura rappresenta in regione il 3,6% degli infortuni denunciati per un totale di 941 casi e che ha registrato nel 2008 un netto calo infortunistico pari all 8,9%, ovvero 92 casi in meno. Il dato regionale è positivo se comparato con il biennio precedente , in cui si era registrato un calo degli infortuni del 4,5% a fronte di un notevole calo occupazionale del 13,3%. Si deve tenere presente che nessuno degli infortuni verificatisi nel settore ha avuto esito mortale. Perfino nella gestione Industria e Servizi, che rappresenta il 93,6% del totale regionale con infortuni denunciati, si registra nel 2008 una flessione pari al 7,8%, ovvero casi in meno, da valutare positivamente alla luce del dato del Nord-Est (-5,3%) e dell Italia (-4,3%). E opportuno precisare che i casi non determinati, ossia non riconducibili ad alcun settore di attività specifico (pari la 28,3% del totale regionale) sono principalmente casi in franchigia, ovvero casi con assenza dal lavoro non superiore a 3 giorni, per i quali non c è l obbligo della denuncia da parte del datore di lavoro. Come emerge dalla tabella sottostante, il settore dell Industria rappresenta in regione il 35,1% degli infortuni denunciati per un totale di casi, su una popolazione di circa 176mila occupati. Rispetto all anno precedente si è registrata nell'insieme una chiara diminuzione del 16,1% degli infortuni, equivalente a casi in meno, distribuita in modo sostanziale in tutti i settori di attività. Gli infortuni si sono verificati per il 39,8% nella provincia di Udine e, per il 29,7% in quella di Pordenone; seguono le province di Gorizia con casi e di Trieste con casi. Tutte le province hanno riportato un decremento rispetto al 2007, con picchi positivi nel pordenonese (-21,2% rispetto al 2007, uguale a 726 casi in meno) e nell udinese (-17% pari a 743 casi in meno). Il settore dove si concentra il più alto numero di infortuni è quello delle Industrie manifatturiere, ma è anche il settore che nel corso del 2008 ha registrato il maggior calo infortunistico della regione, infatti, con casi in meno risulta un decremento del 17,1% riscontrabile percentualmente in maniera uniforme in tutte le province. Nell ambito del macro settore, il settore dove si riscontra il più alto numero di denunce è quello dell Industria dei metalli (7,9% del totale con casi), in calo rispetto al 2007 del 15,6% (379 episodi in meno). 135 Sito internet INAIL Rapporto FVG Sito internet INAIL Rapporto FVG

126 Segue l Industria meccanica (3,9% del totale regionale con casi), in abbassamento del 19,4% con -244 infortuni. Vengono dopo l Industria della fabbricazione di mezzi di trasporto con 581 incidenti verificatisi per il 78% in provincia di Gorizia e l Industria del Legno con 446 casi apri all 1,7% del totale regionale, in continua diminuzione, infatti rispetto al 2007 si nota un calo del 18,3% con 100 infortuni in meno. Passando ora all analisi della gestione Servizi, che rappresenta il 30,3% del totale regionale con infortuni avvenuti, si conferma l andamento in diminuzione (-6,3%). Con riferimento agli infortuni con esito mortale, la lettura dei dati del 2008 per settore di attività rileva che, nel 60% dei casi (15 su 25) sono deceduti lavoratori che prestavano la loro attività nell industria (9 nelle industrie manifatturiere e 6 nelle costruzioni; nei servizi si registrano ben 9 casi mortali di cui 5 nel commercio. Tabella 55: Infortuni mortali denunciati all INAIL per gestione, provincia e anno 137 Fonte: CSA INAIL L analisi degli infortuni in un ottica di genere rileva che nel totale gli infortuni al femminile (7.486 casi denunciati) rappresentano nel 2008 il 28,9% degli infortuni totali, a fronte di una popolazione occupata di circa 219mila lavoratrici, pari la 42% del totale Sito internet INAIL Rapporto FVG Sito internet INAIL Rapporto FVG

127 Tabella 56: Infortuni sul lavoro denunciati all INAIL per genere, gestione e anno 139 Fonte: Banca Dati Statistica Gli infortuni capitati a lavoratori stranieri (6.328 casi segnalati nel 2008) pesano sul totale regionale per il 24,4%. Su 25 infortuni con esiti mortali verificatisi in regione, 3 sono occorsi a lavoratori stranieri, aventi nazionalità tedesca, rumena e del Burkina Faso. Rispetto al 2007, risulta a livello regionale un calo degli infortuni del 2,2% (-143 casi), con un picco in diminuzione nel pordenonese e nell udinese. In controtendenza, invece, le province di Trieste e di Gorizia, con, rispettivamente, 60 casi e 5 casi in più. 140 Tabella 57: Infortuni sul lavoro e infortuni mortali denunciati all INAIL occorsi a lavoratori stranieri nel 2008 per provincia 141 Fonte: CSA INAIL Di seguito i dati relativi agli infortuni, distinti e ordinati per paese di origine; la tabella fornisce elementi di valutazione alla luce della provenienza degli infortunati stranieri. A livello regionale si osserva che quasi la metà degli infortunati stranieri provengono dall Est Europa. 139 Sito internet INAIL Rapporto FVG Sito internet INAIL Rapporto FVG Sito internet INAIL Rapporto FVG

128 A livello provinciale, gli infortunati stranieri della provincia di Gorizia arrivano per la maggior parte dalla ex Jugoslavia e dal Bangladesh. 142 Tabella 58: Infortuni sul lavoro occorsi a lavoratori stranieri per Paese di nascita e provincia Anno Fonte: CSA INAIL Anche nel 2008, come per gli anni precedenti, le malattie professionali, considerando il totale dei casi denunciati ed indennizzati di patologie collegate al lavoro hanno rappresentato in Friuli Venezia Giulia una importante porzione dell attività e dell intervento dell INAIL sia in termini quantitativi che qualitativi, sia pure a fronte di un generale lento e progressivo decremento in termini numerici assoluti. In termini quantitativi perché l incidenza percentuale delle malattie professionali sul totale di quelle denunciate in Italia (1.178 su , il 3,94%) è superiore al rapporto percentuale della popolazione attiva residente in regione rispetto alla popolazione attiva nazionale; in termini qualitativi perché per alcune tipologie di malattie professionali come i tumori, 142 Sito internet INAIL Rapporto FVG Sito internet INAIL Rapporto FVG

129 le più impegnative per l INAIL sia sotto l aspetto dell iter istruttorio amministrativo e sanitario sia sotto l aspetto dell impatto socio-economico e psicologico oltre che di immagine esterna, l incidenza percentuale sul totale dei casi analoghi denunciati in Italia (102 su 1.741, il 5,86%) ma anche in rapporto alla popolazione residente configura una situazione statistico-epidemologica di accertata rilevanza e peculiarità. 144 Tabella 59: Malattie professionali manifestatesi nel 2008 e denunciate all INAIL per gestione e territorio 145 Fonte: Banca Dati Statistica In generale in Friuli Venezia Giulia è confermato il trend nazionale della assoluta prevalenza delle malattie professionali nell industria (1.150 casi) rispetto all agricoltura (16 casi) e servizi. 144 Sito internet INAIL Rapporto FVG Sito internet INAIL Rapporto FVG

130 1.4.2 Credito Nel 2008 anche in Italia i mercati azionari ed obbligazionari sono stati investiti dalla crisi finanziaria internazionale. L indice generale della borsa si è dimezzato, le aspettative sugli utile delle società quotate hanno subito un drastico ridimensionamento, sia i premi per il rischio sulle obbligazioni private sia sui titoli di stato e la volatilità dei corsi azionari e obbligazionari sono aumentati considerevolmente. La caduta dei valori della borsa italiana è stata di entità analoga a quella registrata negli altri paesi dell area. In tutti i paesi industriali l attività delle banche è stata pesantemente condizionata dall evoluzione della crisi finanziaria e dall avvio della recessione. Nei primi nove mesi del 2008 le banche italiane hanno risentito delle turbolenze in misura contenuta, in ragione della loro bassa esposizione ai prodotti finanziari strutturati, della specializzazione nelle attività bancarie tradizionali, della prudenza del quadro regolamentare e di supervisione. In questa fase si è tuttavia rarefatta l offerta di fondi sui mercati all ingrosso e anche le banche italiane, soprattutto le più grandi, hanno incontrato difficoltà a raccogliere fondi all estero. L aumento della raccolta sul mercato interno, seppur a costi decrescenti, ha consentito di mantenere la crescita dei finanziamenti all economia a livelli sostenuti anche se in graduale attenuazione. A settembre la crisi finanziaria è divenuta sistemica; ai suoi effetti diretti si sono aggiunte le conseguenze della crisi economica. I principali gruppi bancari internazionali, soprattutto quelli più esposti verso prodotti finanziari strutturati, hanno registrato ingenti perdite. Il parziale blocco dei mercati interbancari ha reso difficile il rifinanziamento delle posizioni in scadenza e le riserve di liquidità si sono rapidamente assottigliate. I governi di numerosi paesi sono dovuti intervenire con ingenti operazioni di ricapitalizzazione e con altre misure di supporto alla stabilità del sistema finanziario. Dopo una prima fase di interventi su base prettamente nazionale i governi europei hanno coordinato le loro azioni, adottando provvedimenti volti a tutelare i depositanti e a mantenere adeguati livelli di liquidità e di solidità patrimoniale delle banche. Tra l ottobre del 2008 e il marzo del 2009 sono stati comunicati alla Commissione Europea più di cinquanta interventi di supporto pubblico, comprendenti schemi di garanzia, di ricapitalizzazione e misure specifiche per alcuni intermediari. Nel complesso il sostegno al settore bancario può arrivare ad un massimo di circa 3 mila miliardi di euro, pari al 24% del Pil della UE, inclusi miliardi per possibili garanzia. Nel 2008 la provvista complessiva delle banche italiane (depositi ordinari, obbligazioni e passività verso l estero), ha registrato un forte rallentamento: il tasso di crescita sui dodici mesi è sceso al 4,7% dall 11,3% del 2007 e, si è ulteriormente ridotti al 4,1% a marzo Le banche hanno reagito al calo della provvista con politiche di offerta volte ad ampliare la raccolta di fondi sull interno, soprattutto verso le famiglie. I depositi da clientela residente sono cresciuti del 7,3%, oltre due punti percentuali in più rispetto all anno precedente. L aumento si è concentrato nei primi nove mesi dell anno ed è stato sostenuto dall espansione dei depositi delle famiglie, sia in conto corrente, sia a più lunga scadenza. Negli ultimi mesi del 2008 la riduzione dei tassi d interesse sulle passività bancarie, che ha seguito quella dei tassi di politica monetaria, ha determinato una decelerazione dei depositi, che è proseguita nei primi mesi del Nel corso del 2008 i prestiti bancari in regione hanno progressivamente decelerato, analogamente a quanto registrato a livello nazionale: tra il primo e l ultimo trimestre dell anno il ritmo di crescita sui dodici mesi dei finanziamenti nei confronti di clientela regionale è passato dall 11 al 3,8%. La dinamica del credito alle famiglie consumatrici si è ulteriormente ridotta, proseguendo un rallentamento avviatosi nella seconda metà del Anche i prestiti alle imprese, in linea con l evoluzione congiunturale, hanno decelerato in misura consistente, dopo una crescita, alla fine del 2007, prossimi al 10%; il rallentamento, che ha interessato tutte le principali branche di attività economica, è stato più intenso per le imprese con almeno 20 addetti. A dicembre del 2008 i tassi di interesse sui prestiti a breve termine sulle operazioni in essere verso la clientela residente sono stati pari al 7,4%, a fronte del 7,2% di inizio anno; il tasso annuo effettivo globale sui prestiti a medio e a lungo termine è salito in misura più consistente (dal 5,7 al 6,4%), portandosi al di sopra del valore medio nazionale. Nella media dei quattro trimestri del 2008 il flusso di nuove sofferenze in rapporto ai prestiti in regione, pari all 1,1%, è lievemente salito rispetto ai trimestri precedenti pur mantenendosi al di sotto del dato medio italiano; all aumento relativo alle imprese si è contrapposta la stabilità delle famiglie consumatrici che, per tutti i trimestri considerati, hanno registrato flussi in rapporto ai prestiti più contenuti rispetto al corrispondente dato nazionale. Nei dodici mesi del 2008, il tasso di crescita dei depositi bancari delle famiglie consumatrici e delle imprese ha raggiunto il 9%, ritmo superiore a quello medio nazionale; l aumento ha interessato entrambi i settori economici Tratto da Relazione Annuale Banca d Italia - Anno 2008, pag Tratto da L andamento del credito in Friuli Venezia Giulia nel quarto trimestre del Banca d Italia. 80

131 Figura 37: Banche e sportelli bancari in attività per provincia serie storica dal 2003 al Banche Sportelli Banche Sportelli Banche Sportelli Banche Sportelli Banche Sportelli Banche Sportelli Gorizia Pordenone Trieste Udine Fonte: elaborazione Ufficio Statistica della Provincia di Gorizia su dati CCIAA Nell anno 2008 si rileva la presenza sul territorio provinciale di 112 sportelli bancari appartenenti a 5 gruppi di banche (in totale 20 sedi), che coprono la domanda di 22 comuni. Rispetto all anno precedente, gli sportelli sono aumentati di 2 unità e le sedi sono diminuite di una unità. In generale, nelle province della regione, rispetto al 2003 vi è una tendenza all aumento del numero delle banche e, conseguentemente, degli sportelli, a conferma di una politica di espansione della presenza delle banche più capillare e localizzata sul territorio. Tabella 60: Distribuzione per localizzazione (province) e gruppi istituzionali di banche (al 31/12/08) Totale Banche S.p.A. Banche popolari Banche di credito cooperativo Filiali di banche estere Banche Sportelli Banche Sportelli Banche Sportelli Banche Sportelli Banche Sportelli Comuni serviti da banche Friuli Venezia Giulia Gorizia Pordenone Trieste Udine Fonte: Banca d Italia 148 Con riferimento al numero di ATM attivi e ai servizi di home e corporate banking nel 2008 si registra un incremento che conferma la tendenza, nel territorio, al rialzo di tali strumenti per l accesso al credito. In calo rispetto l anno precedente il numero dei Phone banking utilizzati. Tabella 61: N di POS, ATM attivi e home e corporate banking per famiglie e imprese (al 31/12/2008) Fonte: Banca d Italia Banca d Italia tavola Banca d Italia tavole

132 Il ricorso ai prestiti bancari è rallentato rispetto all anno precedente per tutta la clientela tranne che per le società non finanziarie. Al 31/12/2008 il valore delle consistenze dei finanziamenti totali ai residenti, con scadenza oltre un anno, era pari a 2 milioni 57 mila euro e, al 30 giugno del 2009 ha superato i 2 milioni e cento mila euro, segno del maggior ricorso al finanziamento che segna la crisi economica attuale. I finanziamenti del 2008 sono stati richiesti per 460 milioni di euro per le costruzioni, per 666 milioni di euro per l acquisto di immobili, per 56 milioni per l acquisto di beni durevoli da parte delle famiglie consumatrici e per 776 milioni per altre cause. Inoltre, 105 milioni di euro hanno riguardato finanziamenti a tasso agevolato e 1 milione 951 mila euro finanziamenti non agevolati. 150 Tabella 62: Impieghi a Gorizia per settori di attività economica della clientela serie storica dal 2004 al 2008 AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE SOCIETA' NON FINANZIARIE FAMIGLIE ISTITUZIONI SENZA SCOPO DI LUCRO AMMINISTRAZIONI CENTRALI AMMINISTRAZIONI LOCALI 19, , ,248 46,869 2,199 17,336 25, , ,152 48,993 2,740 22,460 18, , ,889 48,035 0,001 19,502 21, , ,213 41,953 0,014 21,406 21, , ,312 29,337 0,007 20,557 Fonte: Banca d Italia tavola Alla fine del 2008, il valore della raccolta in conto corrente è pari a 1 milione 400 mila euro, con una variazione negativa del 16% rispetto all anno precedente; mentre, il valore dei depositi e del risparmio postale era pari a 2 milioni 178 mila euro. 151 Rispetto al 2007 si nota un generale aumento nei valori della raccolta per tutti i settori di attività economica. Tabella 63: Raccolta e prestiti delle banche per provincia Province Var % Gorizia ,12 Pordenone ,5 Depositi 152 Trieste ,30 Udine ,14 Totale ,78 Gorizia ,37 Pordenone ,77 Prestiti 153 Trieste ,88 Udine ,67 Totale ,69 Fonte: Banca d Italia 154 Tabella 64: Valore della raccolta per settore di attività /06/ , , ,954 29,902 23, ,838 31/03/ , , ,072 29,228 26, ,603 31/12/ , , ,776 27,856 22, ,774 30/09/ , , ,385 27,122 23,596 93,048 30/06/ , , ,157 27,231 22,004 96,045 31/03/ , , ,787 29,407 23, ,807 31/12/ , , , Tavola TDB10420 Base informativa pubblica Banca d Italia - rilevazioni statistiche. 151 Tavola TDB10263 Base informativa pubblica Banca d Italia - rilevazioni statistiche. 152 Il valore riguarda solo la raccolta con conti correnti bancari. 153 Esclusi i pronti contro termine e le sofferenze. 154 Tavole TDB10283-TDB10236 Base informativa pubblica Banca d Italia - rilevazioni statistiche. 155 Tavola TDB10279 Base informativa pubblica Banca d Italia - rilevazioni statistiche. 82

133 Nel 2008 cresce il valore dei crediti di firma, in particolare per la clientela ordinaria residente e per le imprese. Tabella 65: Crediti di firma per comparti di attività serie storica dal 2002 al 2008 SETTORI E COMPARTI DI ATTIVITA' ECONOMICA DELLA CLIENTELA AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE SOCIETA' E QUASI SOCIETA' NON FINANZIARIE FAMIGLIE PRODUTTRICI TOTALE CLIENTELA ORDINARIA RESIDENTE IMPRESE FINANZIARIE E ASSICURATIVE FAMIGLIE CONSUMATRICI, ISTITUZIONI SOCIALI PRIVATE E DATI NON CLASSIFICABILI DATA Valore Valore Valore Valore Valore Valore 31/12/ , ,35 50, , , ,066 31/12/ , ,279 51, , , ,920 31/12/ , ,723 52, , , ,010 31/12/ , ,270 51, , , ,547 31/12/ , ,455 52, , , ,512 31/12/ , ,076 60, , , ,479 31/12/ , ,120 56, , , ,060 Fonte: Banca d Italia 156 Se si esamina il numero dei protesti si assiste ad un aumento dei protesti per quanto riguarda gli assegni; si può evidenziare, inoltre, un aumento dell insolvibilità in termini di importi per quanto riguarda le operazioni non andate a buon fine e coperte da cambiali. Tabella 66: Assegni, cambiali e tratte levate in protesto Gennaio- Ottobre 2008 Gennaio- Ottobre 2007 Variazione Assegni Importo Numero Importo Numero Importo Numero Gorizia ,9% -1,6% Pordenone ,0% 61,1% Trieste ,1% -23,2% Udine ,0% -1,4% Cambiali Importo Numero Importo Numero Importo Numero Gorizia ,2% -15,1% Pordenone ,1% -9,5% Trieste ,0% -2,7% Udine ,8% -5,8% Tratte Importo Numero Importo Numero Importo Numero Gorizia n.d. n.d. n.d. n.d. Pordenone ,9% 10,5% Trieste ,3% 21,4% Udine ,1% 113,2% Fonte: elaborazione Unioncamere - Infocamere su dati registro informatico dei protesti 156 Tavola TDB40100 Base informativa pubblica Banca d Italia - rilevazioni statistiche. 83

134 1.4.3 Settore agricoltura, silvicoltura e itticoltura Seppure con dei fattori di criticità da tener presenti per migliorare i valori di vendita e qualità del settore (ritardo strutturale e del ricambio generazionale, capacità competitiva su mercato estero), per il settore agricolo il 2008 è stato un periodo in cui il mercato è stato segnato da continuo movimento e vitalità. La crisi internazionale ha compromesso anche il mercato dell agricoltura e si parla ora di un settore reattivo, ma comunque in affanno. Nel rapporto 2009 La competitività dell agroalimentare italiano Check up 2009, elaborato da Ismea, si dà evidenza dei risultati raggiunti nel 2008 e che di seguito vengono riassunti: Il pil del settore cresce del 2,4% rispetto all anno precedente (a fronte di un calo del pil nazionale dell 1%); La crescita del valore aggiunto reale è da attribuirsi prevalentemente all andamento produttivo positivo delle coltivazioni agricole. I risultati del settore agricolo sono stati influenzati, non tanto dalla crisi economica, quanto dalla crisi finanziaria precedente che, ha causato la crescita vertiginosa dei prezzi internazionali delle materie prime agricole e dei prodotti chimici ed energetici utilizzati come input dagli agricoltori (fase iniziata nella seconda metà del 2007 e proseguita fino al terzo trimestre del 2008); L industria alimentare ha risentito più direttamente della crisi economica e del generalizzato crollo della fiducia degli operatori ma, la discesa del valore aggiunto è stata più contenuta rispetto al resto dell industria; Il clima di fiducia dell industria alimentare ha registrato un cedimento marcato causato dalla caduta significativa della domanda e dall improvviso accumulo delle scorte e dal peggioramento delle attese di produzione; La produttività del lavoro è rimasta sostanzialmente invariata (+0,4% nel 2008): dato certamente migliore rispetto al manifatturiero e all industria ma che lascia il settore alimentare sempre indietro rispetto alla media delle altre industrie; Il livello dell occupazione, pur tenendo rispetto all andamento dell intera economia, ha subito una contrazione del 2,2% degli occupati, proseguendo così il trend negativo iniziato nel Il 2008 si può considerare un anno di assestamento nei consumi alimentari: gli acquisti delle famiglie hanno registrato una crescita con una variazione media annua del 2,4%, dovuto, alla crescita dei prezzi mentre, la crescita delle quantità vendute è stata più moderata; Il 2008 è stato un anno complessivamente positivo per i prodotti di qualità, soprattutto per quanto riguarda i biologici e i vini a denominazione mentre, tassi più contenuti si sono registrati per i prodotti Dop e Igp; Gli scambi commerciali nel 2008 ancora non fanno registrare un impatto negativo sui flussi come invece già accaduto nel corso di quest anno: il miglioramento del saldo è riconducibile esclusivamente all industria alimentare (flessione del disavanzo del 25% rispetto al 2007), mentre, il settore agricolo è rimasto sostanzialmente stabile (+0,1% l incremento del disavanzo). La quota dell export del settore agroalimentare italiano a livello mondiale passa dal 4,5 % del 2007 al 4,9% nel Il prodotto made in Italy ha rafforzato il ruolo di traino delle esportazioni nel settore agroalimentare, grazie, ad una crescita significativa in termini di valore dei flussi in uscita che ha sostenuto in modo decisivo il miglioramento del saldo commerciale complessivo del settore. Tuttavia, i comparti più rappresentativi di questo aggregato (vino, frutta fresca, pasta, formaggi e latticini) hanno registrato una flessione delle quantità esportate mentre, molti comparti marginali evidenziano un miglioramento dei volumi in uscita. Per quanto riguarda l agricoltura, i cambiamenti che hanno interessato il settore agricolo europeo nell ultimo decennio, possono definirsi epocali: da settore protetto alla concorrenza e sostenuto con una complessa struttura di sostegno al mercato e al reddito, si sta convertendo in un settore più libero per quanto riguarda l iniziativa imprenditoriale e, nel contempo, più soggetto alle oscillazioni dei mercati internazionali, amplificando i rischi di alternanza dei periodi di alta e bassa redditività, tipici dell attività agricola. Il settore si presenta ancora estremamente frammentato: il 73%delle aziende ha una superficie utilizzata inferiore a 5 ettari e la dimensione media in termini di superficie agricola utilizzata è di 7,6 ettari per azienda ( a fronte dei 13,3 dei paesi UE 27). La struttura della aziende agricole italiane si distingue dalla media europea sia nella distribuzione delle aziende per superficie utilizzata, con una percentuale molto più bassa delle grandi aziende, sia perché queste ultime sono mediamente più piccole (125 ettari per azienda rispetto ai 156 della UE a 27); inoltre, negli ultimi anni l erosione delle aziende e, conseguentemente, dei capi d azienda ha riguardato in larga misura i giovani (la numerosità dei capi d azienda con meno di 35 anni si è ridotta del 36% tra il 2003 e il 2007). 84

135 Per quanto riguarda la nostra regione, i grafici seguenti 157, dimostrano per il settore dell agricoltura, silvicoltura e pesca, un andamento sempre crescente nel corse del lungo periodo dal 1980 al Infatti, nello stesso periodo, l aumento del valore della produzione è pari al 186,34% e, rispecchia l aumento del valore aggiunto che è stato pari al 183,30% e dei consumi intermedi (189,32%). Produzione e valore aggiunto Agricoltura migliaiai di euro Anni Produzione della branca agricoltura Valore aggiunto della branca agricoltura 157 Elaborazione Ufficio Statistica della Provincia di Gorizia su dati ISTAT, rapporto 2009 Valore aggiunto dell agricoltura per regione

136 Nel 2008 il valore della produzione del settore, per il 90% è relativo al mercato agricolo e per l 8% alla pesca, mentre, la silvicoltura copre l 1%. Il valore aggiunto è stato dell 86,99% per l agricoltura, dell 1,98% per la silvicoltura e dell 8,05% della pesca. Produzione e valore aggiunto Sivicoltura migliaia di euro Anni Produzione della branca silvicoltura Valore aggiunto della branca silvicoltura Produzione e valore aggiunto Pesca anni Produzione della branca pesca Valore aggiunto della branca pesca 86

137 Rispetto al 2007 il valore della produzione delle coltivazioni agricole è salito di quasi il 21%, con particolare incremento per cereali, legumi secchi e coltivazioni foraggere; mentre, gli allevamenti zootecnici hanno registrato un incremento del 6,44%, in particolare per quanto riguarda la produzione del latte. Nel complesso l agricoltura registra un incremento nel valore della produzione del 13,80%, per quanto riguarda beni e servizi. La pesca invece registra un decremento del 3,13% nel valore della produzione, mentre, la silvicoltura incrementa il suo valore del 2,96% nella produzione di beni e servizi. Produzione e valore aggiunto Agricoltura, Sivicoltura e Pesca migliaia di euro anni Produzione della branca agricoltura, silvicoltura e pesca Valore aggiunto della branca agricoltura, silvicoltura e pesca Per quanto riguarda la situazione sul territorio provinciale, l analisi delle imprese registrate evidenzia un continuo decremento del numero delle imprese attive. Infatti dalle aziende del 2002 si passa alle del 2008, con un calo percentuale pari al 16,10%. Nel corso degli anni, il settore che risente maggiormente della diminuzione è quello dell agricoltura e della silvicolture (che nel 2008 costituiscono il 13,4% delle imprese attive del tessuto imprenditoriale provinciale), mentre, il settore della pesca mantiene costante la percentuale di imprese attive pari all 1%. Rispetto al 2007 il saldo delle imprese del settore, considerando anche le iscrizioni e le cancellazioni, è pari a 49. Si nota un trend costante per cui il numero delle imprese cessate supera quello delle imprese iscritte. Tabella 67: Numero imprese registrate ed attive nel periodo 2002/2008 in provincia di Gorizia registrate attive registrate attive registrate attive registrate attive registrate attive registrate attive registrate attive Agricoltura, caccia e servizi Silvicoltura Pesca, pescicoltura Totale Fonte: 7 a Giornata dell Economia Camera di Commercio di Gorizia 8 maggio 2009 tav. 2 87

138 Figura 38: Numero imprese iscritte e cessate nel periodo 2001/2007 in provincia di Gorizia Agricoltura, caccia e servizi Silvicoltura Pesca, pescicoltura Iscritte Cessate Iscritte Cessate Iscritte Cessate Iscritte Cessate Iscritte Cessate Iscritte Cessate Iscritte Cessate Fonte: elaborazione Ufficio Statistica della Provincia di Gorizia su dati Rapporto a Giornata dell Economia CCIAA - tav. 2 Nel 2008 il tasso di natalità delle imprese è pari al 3,4% del tessuto imprenditoriale e quello di mortalità è pari al 6,5%, mentre, il tasso di sviluppo è pari a 3,1% rispetto al La forma giuridica prevalente è la ditta individuale (84% del totale) ma, rispetto agli anni precedenti vi è un aumento delle società di persone (11,26%) e di altre forme giuridiche (2,3%) per la gestione dell attività imprenditoriale (+30%). Figura 39: Suddivisione delle aziende per forma giuridica - Anni Ditte individuali Soc. Di capitali Soc. Di persone Altre forme Fonte: Elaborazione Ufficio Statistica su dati Movimprese In termini occupazionali il settore assorbe una quota sempre più bassa di forza lavoro rispetto agli altri settori di attività. La maggioranza delle aziende risulta essere a conduzione diretta del coltivatore, che si avvale di salariati e/o compartecipanti solo nel caso in cui la superficie media a disposizione si attesti intorno ai 50 ha. Altre forme, come la conduzione a colonia parziaria, scomparsa nel corso degli anni, sono pressoché inutilizzate. 158 Tratto da : 7 a Giornata dell Economia Camera di Commercio di Gorizia 8 maggio tav

139 Tabella 68: Occupati in agricoltura per posizione e provincia - Anno 2007 e 2008 Pordenone Udine Gorizia Trieste FVG Italia 2008 Dipendenti Indipendenti Totale Dipendenti Indipendenti Totale Fonte: Regione in cifre 2009 tav Dati in migliaia. Per quanto riguarda la superficie dedicata alle principali produzioni agricole, si nota come la maggior parte sia rivolta alle coltivazioni di cereali (42%), in particolare di mais e frumento (mentre altri cereali quali avena, sorgo, orzo e segale coprono una quota molto minore) e alle uve da vino (28%); le superfici dedicate alle altre produzioni sono le seguenti: coltivazioni industriali (17%, di cui la soia copre la maggior parte), foraggiere temporanee (5%, in cui è prevalente la coltura di erba medica), foraggiere permanenti (7%, e dunque prati e pascoli); molto minore è la superficie dedicata alle produzioni di olivi, frutta fresca e ortaggi (sia di serra che in piena aria). Figura 40: Superficie dedicata alle produzioni agricole in provincia nel FORAGGIERE TEMPORANEE 5% FORAGGIERE PERMANENTI 7% CEREALI 42% UVA DA VINO 28% OLIVO 1% FRUTTA FRESCA 0% COLTIVAZIONI INDUSTRIALI 17% ORTAGGI 0% LEGUMINOSE E PIANTE DA TUBERO 0% Fonte: elaborazione Ufficio Statistica della Provincia di Gorizia su dati ISTAT-Agricoltura e Zootecnia Nel 2008 i valori della produzione in quintali evidenziano una diminuzione del 30% per i cereali, dell 87% per le colture di ortaggi, del 55% delle coltivazioni industriali, e del 68% delle coltivazioni di frutta fresca a favore di un aumento per le colture di leguminose e piante da tubero, foraggiere temporanee e permanenti. Il totale complessivo delle coltivazioni, in quintali, è stato di 37% per i seminativi, -10% per le coltivazioni legnose e + 101% per le coltivazioni foraggiere. 159 Fonte: agri.istat.it-consultazione dati. 89

140 Figura 41: Produzione delle produzioni agricole in provincia nel 2008 FORAGGIERE TEMPORANEE 0% FORAGGIERE PERMANENTI 0% VINO 20% CEREALI 39% LEGUMINOSE E PIANTE DA TUBERO 1% UVA DA VINO 31% OLIVO 0% FRUTTA FRESCA 1% ORTAGGI 0% COLTIVAZIONI INDUSTRIALI 8% Fonte: elaborazione Ufficio Statistica della Provincia di Gorizia su dati ISTAT-Agricoltura e Zootecnia Tabella 69: Produzioni agricole e superficie dedicate in Provincia di Gorizia Anni PRODUZIONE AGRICOLA SEMINATIVI TIPO COLTURA Superficie (ht) Produzione totale (q.li) Superficie (ht) Produzione totale (q.li) Superficie (ht) Produzione totale (q.li) CEREALI LEGUMINOSE E PIANTE DA TUBERO ORTAGGI COLTIVAZIONI INDUSTRIALI COLTIVAZIONI LEGNOSE COLTIVAZIONI FORAGGERE FRUTTA FRESCA OLIVO UVA DA VINO VINO TEMPORANEE PERMANENTI TOTALE SEMINATIVI TOTALE COLTIVAZIONI LEGNOSE TOTALE COLTIVAZIONI FORAGGERE Fonte: elaborazione Ufficio Statistica della Provincia di Gorizia su dati ISTAT-Agricoltura e Zootecnia 160 Fonte: agri.istat.it-consultazione dati. 90

141 Volendo passare ora ad analizzare la produzione di vino per tipologia di varietà nelle tre aree Doc presenti nella provincia di Gorizia emerge che, per quanto riguarda la quantità di vino prodotta nel 2008 sotto la denominazione Doc Carso, essa è aumentata del 24,16% rispetto al Tabella 70: Produzione di vino (hl) per tipologia di varietà. Doc Carso Q.tà vino 2002 Q.tà vino 2003 Q.tà vino 2004 Q.tà vino 2005 Q.tà vino 2006 Q.tà vino 2007 Q.tà vino 2008 Carso Malvasia 146,02 159,04 255,32 166, ,27 574,43 Carso Pinot grigio 25,9 26,04 50,05 25,69 30,1 21,07 25,2 Carso Sauvignon 87, ,5 60,2 60,9 45,53 156,95 Traminer aromatico ,5 51,1 50,4 0 75,6 Cabernet franc , Cabernet sauvignon ,4 276,5 275, Carso rosso 0 n.d. 100,1 n.d. 100,1 65,66 136,61 Carso Merlot 21 27,3 25,9 26,6 26,6 20,3 45,9 Refosco p.r. 101,5 101,5 200,2 100,8 100, ,43 Terrano 101,5 103, ,36 160,2 Vitovska(*) ,89 300,89 Carso Refosco(*) ,05 n.d. Carso Chardonnay(*) ,74 35 Totale DOC Carso 1.155, , , , , , ,21 Fonte: Camera di Commercio di Trieste e di Gorizia. Valori in ettolitri (*) Si tratta di qualità di vini ammessi a coltura Doc nella sola Provincia di Trieste (area cui i dati si riferiscono) mentre, nella provincia di Gorizia è ammessa la sola coltivazione dei vigneti e non la produzione di vino Doc. Le abbondanti precipitazioni primaverili estive hanno creato qualche problema nel contenimento della peronospora in tutto il comprensorio viticolo del Collio. Tuttavia grazie a trattamenti specifici, si è riusciti a bloccare la diffusione del fungo, tanto che i danni alla produzione sono stati limitati. Le grandinate estive, seppur di lieve entità, in pochi casi hanno creato danni non significativi; fortunatamente le alte temperature di fine luglio hanno completamente asciugato e dissecato gli acini colpiti evitando di conseguenza la diffusione di marciumi. Sfogliature ragionate eseguite in considerazione dell annata e in epoca precoce, hanno evitato attacchi di botrite ed allo stesso tempo ridotto l esposizione dei grappoli a rischio di eventuali scottature da sole. Le giornate calde e soleggiate che hanno caratterizzato i mesi di agosto e settembre, hanno consentito di accelerare la fase di maturazione delle uve. Pertanto è stato registrato un inizio di vendemmia anticipato ma esclusivamente per le varietà precoci come Pinot grigio e Sauvignon; la raccolta delle altre uve bianche, ha subito un leggero rallentamento, tanto è vero che le varietà di uve Tocai friulano, Malvasie istriana e Chardonnay, sono state raccolte quasi tardivamente rispetto alla norma. Visto l andamento climatico di fine estate le uve sono si presentano sane e senza particolari problemi di marciumi. Complessivamente, si è stimata una produzione leggermente al di sotto della media. I valori dei principali parametri delle uve (acidità e concentrazione zuccherina), sono rientrati nella norma. Considerate le notevoli escursioni termiche tra giorno e notte osservate nella fase finale della maturazione delle uve, le varietà aromatiche come i Sauvignon ne hanno tratto notevole beneficio per la definizione del quadro aromatico. Interessanti risultati si sono ottenuti anche con uve Pinot grigio, Chardonnay e Malvasia istriana. 91

142 Tabella 71: Produzione di vino (hl) per tipologia di varietà. Doc Collio Q.tà vino 2002 Q.tà vino 2003 Q.tà vino 2004 Q.tà vino 2005 Q.tà vino 2006 Q.tà vino 2007 Q.tà vino 2008 Bianco 268,55 257,1 255,98 216, ,84 Chardonnay 6.568, , , , ,04 Malvasia istriana 991, , , , ,19 Muller thutgau 169,22 169,51 204,4 160, ,5 Picolit 93, ,12 97, ,36 Pinot bianco 3.604, , , , ,21 Pinot grigio , , , , ,42 Ribolla gialla 2.986, , , , ,39 Riesling italico 119,7 157,72 120,6 231, ,78 Riesling renano 294,84 259,12 394,6 46, ,36 Sauvignon , , , , ,95 Friuliano , , , , ,88 Traminer aromatico 580,38 566, , ,77 Cabernet 21 10,5 0 19, Cabernet franc 3.755, , , , ,33 Cabernet sauvignon 1.684, , , , ,25 Merlot 5.933, , , , ,15 Pinot nero 882, , , , ,23 Rosso 45,56 40,74 46,9 38, Totale DOC Collio , , , , , , ,65 Fonte: Camera di Commercio di Gorizia. Valori in ettolitri Tabella 72: Produzione di vino per tipologia di varietà. Doc Isonzo. Q.tà vino 2002 Q.tà vino 2003 Q.tà vino 2004 Q.tà vino 2005 Q.tà vino 2006 Q.tà vino 2007 Q.tà vino 2008 Bianco ,37 Chardonnay 5.944, , , , , ,9 Malvasia istriana 1.774, , , , , ,65 Moscato giallo 471,25 342,43 437,3 520, ,16 518,69 Pinot bianco 3.203, , , , , ,92 Pinot grigio , , , , , ,39 Riesling italico 20,09 294,73 458,64 113,92 0 5,74 121,24 Riesling renano 221,55 27, ,45 0 Rosso 0 37,31 38,9 50, ,00 - Rosato ,85 Sauvignon 6.057, , , , , ,51 Friuliano 9.609, , , , , ,96 Traminer aromatico 463,05 440,89 587,3 346, ,32 485,35 Verduzzo friulano 956, , ,75 947, ,15 497,95 Cabernet 211,54 260, ,43-0,00 122,43 Cabernet franc 6.484, , , , , ,75 Cabernet sauvignon 3.489, , , , , ,75 Franconia 164,8 124,9 220,01 159, ,27 217,55 Merlot 9.562, , , , , ,86 Pinot nero 404,32 563,37 630,07 510, ,09 553,27 Refosco p.r , , , , , ,54 Moscato rosa 89,18 33,71 129,5 40,95-2,10 58,87 Schiopettino 181,93 206,57 212,14 140, ,17 196,07 Totale DOC Isonzo , , , , , , ,87 Fonte: Camera di Commercio di Gorizia. Valori in ettolitri 92

143 Figura 42: Produzione totale di vino - Serie storica dal 2002 al ,00 totale produzione , , , , , , , , , ,73 ettolitri , , , , ,00 0, Fonte: elaborazione Ufficio Statistica della Provincia di Gorizia su dati Doc Collio, Doc Carso e Doc Isonzo Considerando la vendemmia 2009, non ancora conclusa, si può dire che, dopo un inverno che possiamo definire nella norma (piogge abbondanti e temperature rigide nei primi due mesi dell anno), il risveglio vegetativo della vite si è verificato in epoca che rientra nella norma per la zona viticola del Collio. Un repentino cambiamento è stato innescato dalle particolari condizioni climatiche di aprile e maggio, con temperature superiori alla media che hanno permesso alle piante di crescere rapidamente grazie anche alla buona disponibilità idrica accumulata nel terreno nei mesi invernali. La regolare piovosità di giugno, ha mantenuto estremamente efficienti le pareti fogliari e ha determinato un accelerazione nelle fasi fenologiche, tanto che sia la fioritura che l invaiatura sono avvenute in anticipo rispetto alla norma. Le alte temperature che hanno contraddistinto tutto il mese di agosto hanno provocato un eccessiva evapotraspirazione delle viti, soprattutto nei vigneti delle colline esposte a sud ed in presenza di terreni eccessivamente sbancati; tali condizioni hanno determinato un anticipo dell epoca vendemmiale già subito dopo ferragosto. L andamento climatico nella fase di pre-raccolta ha garantito una sanità ottimale delle uve. La vendemmia ha avuto un decorso prolungato nel tempo (quasi due mesi) e fortunatamente si è conclusa senza essere ostacolata dalle piogge. Il grado ottimale di maturazione delle uve è stato raggiunto, nell ambito della stessa varietà, in momenti diversi in funzione della dislocazione dei vigneti, del microclima, della tipologia del suolo e della modalità di gestione e conduzione del vigneto. Gli eventi piovosi di fine agosto ed il repentino abbassamento termico notturno, hanno sicuramente influito positivamente sul quadro aromatico e sui principali indici di maturazione delle uve. La produzione stimata in termini quantitativi è stabile ed esclusivamente per alcune varietà in leggero aumento rispetto al 2008, comunque in termini generali, si può definire un annata che rientra nella media. 93

144 Per quel che concerne la pesca si nota un mercato variabile nelle quantità prodotte a seconda delle annate; nel 2008 diminuisce la raccolta rispetto agli anni precedenti e i prezzi rimangono pressoché invariati, con una conseguente diminuzione del valore aggiunto del settore, segno ulteriore della crisi e del fenomeno del continuo ridimensionamento che interessa da qualche tempo tutto questo comparto produttivo. Tabella 73: Pesca marittima: Quantità e prezzi PESCI MOLLUSCHI CROSTACEI Quintali /kg Quintali /kg Quintali /kg TOTALE totale quintali ,04 4, ,74 5,44 572,69 3, , ,8 4, ,02 5,14 755,03 4, , , , , , , , ,7 6, ,8 3,93 633,7 5, , ,31 6, ,6 3,67 597,38 8, , ,51 6, ,25 3,83 306,68 8, ,44 Fonte: elaborazione CCIAA Gorizia 94

145 1.4.4 Settore imprenditoriale e attività manifatturiera Situazione nazionale Il tessuto imprenditoriale nazionale è costituito nel 2008 da mila imprese registrate di cui poco più di mila attive; le nuove iscritte ammontano a poco più di 410 mila e le cessate sono pari a 374 mila, portando il saldo a con un tasso di crescita 161 pari allo 0,59%. Il tessuto imprenditoriale resta comunque caratterizzato da una buona dinamicità: si denota, rispetto ai due anni precedenti, una diminuzione nel numero totale di nuove imprese ma una aumento del numero delle imprese attive tra quelle già esistenti; la crescita delle imprese è comunque la più contenuta degli ultimi sei anni, segno che la crisi globale fa sentire i suoi effetti anche sul bilancio demografico delle imprese. Anche se da parte dell imprenditoria immigrata c è un notevole apporto sul numero delle imprese (+15 mila nel 2008), il fenomeno della continua minore crescita complessiva delle imprese, continua a caratterizzate il tessuto imprenditoriale italiano. Le performances del 2008 sono anche in parte il risultato di quel processo permanente di ristrutturazioni, riorganizzazione, razionalizzazione e innovazione dei prodotti e dei modelli organizzativi che da più di un decennio operano con continuità e profondità nell universo delle imprese italiane. Tabella 74:Imprese in Italia per numero e forma giuridica - Anni TOTALE IMPRESE Registrate Attive Iscritte Cessate Tasso di crescita ,21% ,75% ,59% SOCIETA' DI CAPITALE Registrate Attive Iscritte Cessate* Tasso di crescita ,48% ,61% ,98% IMPRESE INDIVIDUALI Registrate Attive Iscritte Cessate* Tasso di crescita ,30% ,39% ,46% SOCIETA' DI PERSONE Registrate Attive Iscritte Cessate* Tasso di crescita ,47% ,03% ,14% ALTRE FORME Registrate Attive Iscritte Cessate* Tasso di crescita ,07% ,73% ,53% Fonte: elaborazione Ufficio Statistica CCIAA Gorizia su dati Infocamere-Movimprese * Il dato è depurato delle cancellazioni d ufficio che vengono fatte dalle camere di commercio per le imprese non più operative da almeno tre anni. Dpr 247/04 e successiva circolare n. 3585/C del Ministero delle Attività Produttive. 161 Il tasso ci crescita è dato dal rapporto tra il saldo di iscrizioni e cessazioni e lo stock delle imprese registrate. 95

146 La forma giuridica più utilizzata è quella che da sempre caratterizza tutto il sistema imprenditoriale italiano delle imprese individuali, mentre, le società di capitali e di persone sono entrambe pari al milione di unità, confermando la vocazione per un imprenditoria italiana semplice e poco articolata. Le società di persone sono quelle che soffrono di più nel numero di variazioni, che sono negative nel corso degli ultimi tre anni, mentre, positive sono le variazioni per quanto riguarda società di capitali e imprese individuali che sono le forme maggiormente utilizzate. I dati evidenziano anche il processo di evoluzione del sistema imprenditoriale italiano sotto il profilo della forma giuridica adottata, che lo porta ad essere un sistema maggiormente strutturato: il peso delle società di capitali, infatti, è salito dal 15% a quasi il 21%, mentre, il peso delle ditte individuali è sceso del 4,63%, quello delle società di persone è sceso dell 1,26% ed è diminuito dello 0,19% il peso delle altre forme giuridiche. L aumento delle società di capitali è legato all aumento delle iscrizioni e, soprattutto alla diminuzione delle cessazioni, determinando un tasso di crescita del 3,98%. Il processo di ristrutturazione dell imprenditoria italiana, pone in evidenza una progressiva terziarizzazione dell economia che sta spingendo sempre più imprenditori ad aprire iniziative nei comparti dei servizi alle imprese e alle persone. L intensificarsi poi delle competizione a livello internazionale ha prodotto una forte selezione dell apparato industriale italiano, riducendo il numero degli attori a vantaggio dell efficienza e della rinnovata competitività di quanti rimangono operativi. Prova ne è il fatto che, dopo la Germania, l Italia è il secondo esportatore di prodotti manifatturieri dell Occidente. 162 Per quanto riguarda i dati dell anno in corso, Unioncamere rileva che nel primo e nel secondo trimestre le imprese resistono alla crisi. Nel primo trimestre si registra un saldo negativo pari a unità, il più pesante degli ultimi dieci anni con un tasso di crescita negativo dello 0,5%. Se da un lato si osserva una crescita delle imprese in forma societaria (segno che il sistema imprenditoriale prosegue nel suo processo di ammodernamento e irrobustimento), dall altro le difficoltà delle piccole e medie imprese e di quelle artigiane si fanno più acute e richiamano l attenzione sul problema dell accesso al credito. Nel primo trimestre le imprese riducono i margini di guadagno, limitano i costi, rallentano le attività ma danno segno di resistere in condizioni difficili nell attesa di un mutamento del clima di fiducia. 163 Nel secondo trimestre il sistema produttivo italiano continua a tenere ed ottiene valori positivi con un aumento di 28mila unità (portando così il tasso di crescita a +0,46%, comunque il valore più basso tra quelli registrati nel secondo trimestre degli ultimi sette anni). La metà del saldo (49%) è dovuto ancora una volta all apporto delle nuove società di capitali, aumentate di 13mila unità. 164 Nel terzo trimestre 2009 le imprese sono pari a unità, con un tasso di crescita del periodo positivo pari allo 0,3%. Il risultato positivo è dato dall aumento delle società di capitali, dalla tenuta del settore commerciale, dalla prolungata fase espansiva delle imprese di servizi e dall apporto delle ditte individuali costituite da immigrati. Le imprese italiane reagiscono al prolungarsi della crisi con l impiego di tutte le risorse. Le imprese più in difficoltà sono quelle di piccole dimensioni, soprattutto sul versante del credito che mette a rischio investimenti e posti di lavoro. 165 Tabella 75: Tasso di crescita delle imprese in regione - Anno 2009 Tasso di crescita* Totale imprese** Posizione graduatoria*** I trimestre II trimestre III trimestre I trimestre II trimestre III trimestre I trimestre II trimestre III trimestre Gorizia -0,85 0,21 0, Udine -1,11 0,34 0, Trieste -0,65 0,42-0, Pordenone -0,4-0,13-0, FVG -0,83 0,22-0, Italia -0,5 0,46 0, * valore percentuale ** valore assoluto *** graduatoria provinciale su 105 province italiane. 162 Tratto dal comunicato stampa Unioncamere del 3 febbraio 2009 intitolato: Imprese: rallenta il battito dell Azienda Italia. 163 Tratto dal comunicato stampa Unioncamere del 17 aprile 2009 intitolato: Le imprese resistono alla crisi: chiusure stabili ma frenano le aperture. 164 Tratto dal comunicato stampa Unioncamere del 1 luglio 2009 intitolato: Imprese: la crisi morde, ma gli italiani hanno fiducia nel mercato. 165 Tratto dal comunicato stampa Unioncamere del 28 ottobre 2009 intitolato: Imprese: +0,3% il bilancio all anagrafe del III trimestre. 96

147 La nostra struttura imprenditoriale, nel suo insieme, continua a dimostrarsi capace di competere sfruttando al meglio l elevata specializzazione e la flessibilità nelle aree meno colpite dalla crisi; nel complesso l imprenditoria ha sostanzialmente retto, pur rallentando i tassi di natalità e subendo pesanti contraccolpi dovuti alla crisi internazionale e alla restrizione del credito, con forti diminuzioni nella produzione e nei fatturati. Le indagini evidenziano come la parte più dinamica delle piccole e medie imprese non si limitano a perseguire strategie di difesa ma, adottano comportamenti aggressivi per incrementare l efficienza interna, per qualificare i propri prodotti e proporne di più innovativi, per rafforzare il proprio marchio e fidelizzare i clienti. Per gran parte del 2008, nonostante il sensibile rallentamento dei consumi interni, le imprese manifatturiere italiane sono riuscite ad affermare il loro potenziale competitivo sui mercati internazionali, grazie a innovazione dei prodotti, design, affidabilità, flessibilità e personalizzazione produttiva. 166 Situazione provinciale Nel 2008 nel territorio provinciale si assiste al continuo impoverimento del tessuto imprenditoriale, trend che, come anche sopra evidenziato continua nel corso del corrente anno. I dati che determinano tale situazione sono la diminuzione del tasso di natalità delle imprese che, nel 2008, si attesta al 6,4% conto il 6,5 del 2007 e il 7,4 del 2006; l aumento del tasso di mortalità che nel 2008 passa al 9,6% contro il 7,6 del 2007 e il 7,3% del 2006; la forte diminuzione del tasso di sviluppo che, dal 1,1% del 2007 passa al 3,3% nel 2008 e -0,7% del Figura 43:Tassi di natalità, mortalità, sviluppo ed attività anni in Provincia di Gorizia 12,0 10,0 8,0 valori percentuali 6,0 4,0 2,0 - -2,0-4, anni tasso di natalità tasso di mortalità tasso di sviluppo Fonte: elaborazione Ufficio Statistica CCIAA su dati Infocamere Rapporto Unioncamere a Giornata dell Economia. 167 Tratto da: 7 a Giornata dell Economia Camera di Commercio di Gorizia 8 maggio tav

148 Figura 44: Tasso di attività delle imprese dal 2000 al ,0 89,5 valore percentuale 89,0 88,5 88,0 87,5 87,0 86,5 tasso di attività anni Fonte: elaborazione Ufficio Statistica CCIAA su dati Infocamere A contrastare questo fenomeno è il tasso di attività che aumenta e arriva all 89,1% nel 2008, contro, l 88,2% del 2007 e l 87,8% del Questo conferma che le imprese che restano sul mercato vogliono resistere e contrastare la crisi, aspettando tempi migliori e, sfruttando le qualità di innovazione e sviluppo per aggredire il mercato. Per quanto riguarda il numero delle imprese attive, il settore rappresentativo del tessuto imprenditoriale provinciale, resta quello del commercio che copre il 26,2% del totale delle imprese ed in cui, il commercio al dettaglio (esclusi gli autoveicoli) rappresenta il 14,7%; segue il settore delle costruzioni rappresentato per il 16,3% e quello delle attività manifatturiere che copre l 11,7% del totale; il settore agricoltura, caccia e silvicoltura, rappresenta il 13,4% del totale mentre, minoritaria è la percentuale delle imprese attive in altri settori quali pesca, estrazione di minerali, intermediazione creditizia, trasporti e altri. Sostanzialmente continua il processo di terziarizzazione delle imprese poiché continua il calo per le attività manifatturiere e agricole, (ad eccezione del settore delle costruzioni che aumenta) a favore di attività quali attività immobiliari, noleggi, informatica a ricerca. Tutti i settori mantengono tassi di attività piuttosto elevati che, in diversi casi aumenta come per esempio per l attività manifatturiera e le costruzioni. Per quanto riguarda invece il tasso di mortalità netta, a soffrire maggiormente è il settore della produzione e distribuzione di prodotti e servizi energetici (16,7% anche se in calo rispetto al 2007 quando era del 25%). Tabella 76: Imprese attive per settore e per provincia. Stock al ATTIVITA' ECONOMICHE PN UD GO TS FVG Agricoltura, caccia e silvicoltura Pesca, piscicoltura e servizi connessi Estrazione di minerali Attività manifatturiere Prod. distrib.energia elettr. gas e acqua Costruzioni Comm. ingr./dett., rip. beni personali e casa Alberghi e ristoranti Trasporti, magazzinaggio e comunicaz Intermediaz. monetaria e finanziaria Attiv.immob., noleggio, informatica, ricerca Istruzione Sanità e altri servizi sociali Altri servizi pubblici, sociali e personali Imprese non classificate TOTALE Fonte: elaborazione Ufficio Statistica CCIAA su dati Infocamere 98

149 Imprenditori stranieri Gli stranieri titolari d impresa sono 290 mila, pari al 19,2% degli occupati di nazionalità estera (in pratica, un lavoratore migrante ogni cinque svolge un attività autonoma) e all 8,4% di tutte le imprese attive. I comparti prevalenti sono il commercio (38,4%) e le costruzioni (31%, con un incremento del 128% tra il 2003 e il 2007). Tra il 2006 e il 2007 il numero di imprese con titolare straniero è cresciuto del 10,2% e l incremento complessivo nel periodo è stato del 65,5%. Ma permangono alcuni ostacoli allo sviluppo di élite imprenditoriali straniere capaci di collocarsi su segmenti di alto livello, come ad esempio, la scarsa dimestichezza con gli strumenti finanziari e creditizi italiani. Circa il 30% degli imprenditori stranieri non ha rapporti con le banche (il 52% nel commercio), soltanto il 15% investe con continuità, il 27% lo fa solo occasionalmente, solo il 6% ha rapporti con due o più banche. Ma sono meno dell 8% gli imprenditori stranieri (5% tra quelli italiani) che incorrono in situazioni di sofferenza, con 6 o più rate scadute e non pagate. 168 I dati riguardanti l imprenditorialità straniera sul territorio provinciale, evidenziano che, nel 2008, si contano imprenditori stranieri, di cui extracomunitari, 395 provenienti da paesi UE e 130 non classificati. Il 26,68% del totale degli imprenditori stranieri è costituito da donne. I comparti prevalenti sono il commercio (25,17%), le costruzioni (29,30%), le attività manifatturiere (10,57%), le attività immobiliari, noleggio e informatica (6,69%) e l agricoltura (3,40%). 169 Tra il 2004 e il 2008 il numero di imprenditori extracomunitari è cresciuto nel settore delle costruzioni (+69%), nelle attività manifatturiere relativamente alle industrie alimentari (+50%) e della fabbricazione del metallo (+25%), nelle attività immobiliari (+45%) e nelle attività professionali (+17%); diminuisce invece l attività degli imprenditori extracomunitari nell agricoltura (-21%) e nel commercio all ingrosso (26%). 170 La maggior parte degli imprenditori extracomunitari si colloca nella fascia d età anni (54%) ed è titolare o socio dell impresa (60,5%). 171 Imprenditoria femminile Al contrario di quanto accade a livello nazionale dove il dato sull imprenditoria femminile è in aumento (+1,5% tra giugno 2008 e giugno 2009), in Friuli Venezia Giulia il dato subisce una diminuzione pari allo 0,46%, con 123 imprese femminili nel periodo considerato, e, in provincia di Gorizia il trend viene confermato da con una variazione negativa pari all 1,48% nel numero delle imprese femminili (che a giugno 2009 sono contro le del giugno 2008); la provincia di Gorizia si pone in 97-esima posizione nella graduatoria provinciale nazionale per il dato sulle imprese femminili. Anche le province di Udine e Trieste hanno subito un calo nel numero delle imprese femminili, rispettivamente 0,38% e 1,24%, mentre, solamente la provincia di Pordenone segnala un valore in crescita pari allo 0,29%. 172 Sul territorio provinciale, inoltre, le donne imprenditrici sono maggiormente dedicate all agricoltura (8,72%) e nel terziario, in particolar modo nel settore della ristorazione (15,47%), del commercio al dettaglio (19,35%), delle attività professionali (5,29%) e altri servizi (6,52%). Dal 2004 al 2008, comunque, c è stata una diminuzione delle donne impiegate in attività autonome, infatti, il dato passa da a con un decremento pari al 4,12% Rapporto annuale sulla situazione socio-economico italiana Tratto da: 7 a Giornata dell Economia Camera di Commercio di Gorizia 8 maggio tav Tratto da: 7 a Giornata dell Economia Camera di Commercio di Gorizia 8 maggio tav Tratto da: 7 a Giornata dell Economia Camera di Commercio di Gorizia 8 maggio tav Tratto dal comunicato stampa Unioncamere del 23 ottobre 2009 intitolato: Imprese femminili: nonostante la crisi un anno in rosa. 173 Tratto da: 7 a Giornata dell Economia Camera di Commercio di Gorizia 8 maggio tav

150 Tabella 77: Numero delle imprese attive dei settori più importanti dal 2001 al 2008 ATTIVITA' ECONOMICHE Agricoltura,caccia e silvicoltura Pesca,piscicoltura Estrazione di minerali Attività manifatturiera Prod-distrib energ e gas Costruzioni Commercio ing, dett. E riparaz Alberghi e ristoranti Trasporti e magazzinaggio Intermediazione finanz. E monet Attività immob, nolo e ricerca Istruzione Sanità e altri servizi Altri servizi pubblici Imprese non classificate Totale Fonte: elaborazione Ufficio Statistica CCIAA su dati Infocamere Forma giuridica delle imprese Dal 2002 al 2008 si nota come il tessuto imprenditoriale provinciale sia caratterizzato dal fenomeno della terziarizzazione, per cui ad un calo delle attività produttive corrisponde un generale aumento delle attività dei servizi, ma, anche da un fenomeno di impoverimento complessivo del tessuto segnato dal progressivo calo nel numero delle imprese (nel 2008 ci sono state cessazioni d impresa). In particolare i settori più sofferenti sono quello dell agricoltura ed il manifatturiero, a favore di quello delle costruzioni e delle attività immobiliari. Per quanto riguarda la forma giuridica delle imprese, le ditte individuali rappresentano nel 2008, il 61% delle imprese attive; mentre, più omogenea è la distribuzione tra società di capitale e di persone: le imprese attive sono, rispettivamente, il 17% e il 19%. Anche sul territorio provinciale si nota un progressivo rafforzamento delle struttura imprenditoriale a favore di organizzazioni più complesse come le società di capitali per le quali, nel 2008 il numero di imprese cessate diminuisce rispetto all anno precedente, al contrario delle imprese individuali e delle società di erosone per le quali le imprese cessate aumentano. Tabella 78: Imprese iscritte e cancellate dal 2003 al Valori assoluti Iscritte Cessate Iscritte Cessate Iscritte Cessate Iscritte Cessate Iscritte Cessate Iscritte Cessate società di capitale società di persone imprese individuali Altre forme Fonte: elaborazione Ufficio Statistica CCIAA su dati Infocamere 100

151 Figura 45: Imprese iscritte e cancellate dal 2003 al Iscritte Cessate Iscritte Cessate Iscritte Cessate Iscritte Cessate Iscritte Cessate Iscritte Cessate società di capitale società di persone imprese individuali Altre forme Fonte: elaborazione Ufficio Statistica CCIAA su dati Infocamere La cooperativa quale forma giuridica di gestione d impresa è un fenomeno diffuso in Italia, anche se il numero complessivo delle cooperative diminuisce costantemente. Per quanto riguarda la distribuzione regionale, il trend è costantemente negativo, per cui il numero delle imprese cooperative continua a diminuire ad eccezione della provincia di Pordenone. La tabella della ripartizione settoriale delle cooperative in regione, evidenzia che maggiormente interessati al fenomeno sono il settore della produzione e del lavoro e quello dell agricoltura. Tabella 79: Imprese cooperative dal 2004 al 2008 in regione Produzione e Mutuo Provincia Anni Agricoltura Pesca Edilizia Trasporti Mista Consumo Totale lavoro soccorso PN UD GO TS Fonte: Regione FVG 101

152 Il settore manifatturiero A livello nazionale il settore manifatturiero rappresenta il 12% del totale delle imprese registrate e attive ma il settore è in calo e lo conferma il saldo negativo tra le imprese iscritte e quelle cessate; la variazione dello stock delle imprese manifatturiere tra il 2007 e il 2008 è pari a 0,30%. La riduzione delle imprese manifatturiere, a livello nazionale, per il 2008 è da addebitarsi tutta alla variazione negativa delle imprese artigiane, che diminuiscono dello 0,91% con una perdita in valore assoluto di unità. Confrontando la media del 2008 con quella del 2007, il fatturato dell industria ha registrato una flessione dello 0,3%, quale sintesi di un calo dello 0,5% sul mercato interno e dello 0,1% su quello estero. Nello stesso periodo gli ordinativi hanno registrato una riduzione del 3,2% derivante da una contrazione dell 1,3% per gli ordinativi provenienti dal mercato interno e del 6,6% per quelli provenienti dall estero. Nel mese di dicembre 2008, l indice del fatturato dell industria è risultato pari a 106,8, segnando una riduzione del 10,3% rispetto allo stesso mese dell anno precedente. Il fatturato è diminuito dell 11,4% sul mercato interno e del 7,6% su quello estero. L indice degli ordinativi è risultato pari a 101,4 con una flessione del 15,4%, derivante da una contrazione del 13,1% sul mercato interno e del 19,7% sul mercato estero. Nel mese di dicembre l indice del fatturato è cresciuto, rispetto allo stesso mese del 2007, del 3,2% per i beni di consumo (-11,4% per quelli durevoli e +6,5% per quelli non durevoli); si sono invece registrate diminuzioni tendenziali del 28,8% per l energia, del 16,3% per i beni intermedi e del 10,2% per i beni strumentali. In dicembre, nel confronto con lo stesso mese del 2007, l indice del fatturato ha segnato variazioni positive nei settori delle industrie alimentari (+11,4%) e dell industria della carta ed editoria (+1,2%); le diminuzioni più significative hanno riguardato le raffinerie di petrolio (-28,3%), l estrazione di minerali (-26,5%) e la fabbricazione di prodotti chimici e fibre sintetiche (-18,1%). Nel medesimo periodo, l indice degli ordinativi ha segnato variazioni negative in tutti i settori, con le diminuzioni più marcate nella produzione di metallo e prodotti derivati (-21,4%), nell industria del legno e prodotti affini (-201,%, esclusi i mobili) e nella fabbricazione di prodotti chimici e fibre sintetiche (-19,8%). Per quanto riguarda l anno , le indagini ISTAT evidenziano il continuo stato di decrescita degli indici di fatturato; nelle variazioni trimestrali tendenziali, e quindi rispetto agli stessi periodi del 2008, si rilevano valori negativi (-22,4% il primo trimestre, - 23,5% il secondo e 20% il terzo); mentre, per le variazioni trimestrali congiunturali, e quindi riferite al periodo immediatamente precedente, le variazioni sono più contenute ma comunque negative (-9,6% il primo trimestre, -2,5% il secondo e 0,6% il terzo). Nell analisi mensile degli indici di fatturato, a settembre 2009 si rileva una variazione positiva pari al 2,3% nella variazione congiunturale e quindi rispetto al mese di agosto Positive sono anche le variazioni congiunturali degli ordinativi che, a settembre è pari al 5,2%. Nelle variazioni tendenziali del mese di settembre 2009 rispetto al mese di settembre 2008, tutti i settori sono in calo ad eccezione della produzione di prodotti farmaceutici e delle industrie manifatturiere di riparazione e installazione di macchine ed apparecchiature. Nel confronto degli indici registrati a settembre 2009, rispetto a quelli di settembre 2007, si rileva che: il fatturato totale passa da 116 a 96, con una variazione negativa del 17,24%; gli ordinativi totali passano da 121 a 86, con una variazione negativa pari al 28,92%. 176 Nel mese di dicembre 2008, l indice della produzione industriale è risultato pari a 75,6 con una diminuzione del 12,2% rispetto a dicembre Nella media dell intero anno 2008, l indice ha presentato una diminuzione del 4,3% per tutte le tipologie di beni (-5,9% per i beni intermedi, -5,2% per i beni strumentali, - 2,7% per i beni di consumo) e per tutti i settori di attività, come evidenziato nella tabella seguente. 174 Sia per il fatturato che per la produzione industriale, fino al 2008, gli indici sono costruiti prendendo come base 100 l anno 2000 e poi a partire dall anno 2009 si riferiscono gli indici prendendo come base 100 il 2005, vedi nota seguente. 175 A partire dal 2009 l Istat considera il 2005 come base di riferimento per il calcolo degli indici e secondo la nuova classificazione delle attività economiche Ateco 2007, versione italiana della Nace Rev. 2. L aggiornamento è coerente con quanto richiesto dal Regolamento Europeo sulle statistiche congiunturali (Regolamento 1165/98 del Consiglio dell Unione Europea) e si inserisce all interno del processo di ridefinizione delle basi di riferimento e di migrazione alla nuova classificazione Nace Rev. 2 avvenuta contestualmente in tutti i paesi della UE all inizio del Tratto dal comunicato stampa ISTAT del 20/11/2009 intitolato: Indici del fatturato e degli ordinativi dell industria Settembre

153 Tabella 80: Variazioni percentuali fatturato e produzione industriale anni in Italia Fatturato Produzione Alimentari e bevande 10,77-4,20 Tessile e abbigliamento -19,54-7,40 Concia e calzature -27,00-16,50 Legno esclusi i mobili -32,38-14,80 Carta, editoria e stampa -8,38-10,30 Raffinerie di petrolio -20,22-8,20 Prodotti chimici e fibre sintetiche -23,98-11,60 Gomma e materie plastiche -35,26-25,20 Prodotti minerari non metallici -27,08-25,30 Metallurgia -29,58-22,40 Macchine e app. meccanici 5,39-15,10 Macchine elettriche e apparecchiature 25,94-13,10 Mezzi di trasporto -23,40-31,50 Altre industrie -18,51-8,60 Totale Attività Manifatturiera -12,93-15,20 Fonte: Comunicati stampa rilevazioni ISTAT 177 Nel mese di ottobre 2009, l indice della produzione industriale ha segnato un aumento dello 0,5% rispetto a settembre La variazione congiunturale della media degli ultimi tre mesi rispetto a quella dei tre mesi immediatamente precedenti è pari a +3,7%. L indice della produzione ha registrato a ottobre una diminuzione tendenziale dell11,8% mentre, nei primi dieci mesi, la variazione rispetto allo stesso periodo del 2008 è stata di 19,4%. Gli indici registrano variazioni congiunturali positive: +1,7% per i beni strumentali, +1,1% per i beni intermedi. Mentre, per i beni di consumo la variazione è risultata nulla. Nel confronto con ottobre 2008 si registrano diminuzioni tendenziali in tutti i raggruppamenti principali di industrie: -16% per i beni intermedi, -14,5% per i beni strumentali, -5,5% per i beni di consumo. Per quanto riguarda l analisi per settore di attività, si registra, nel mese di ottobre 2009 rispetto a ottobre 2008, una variazione positiva solo nel settore dei prodotti farmaceutici (+2,2%) mentre, le diminuzione maggiori sono nel settore dei macchinari e attrezzature, metallurgia e prodotti in metallo (-22,1%) e apparecchiature elettriche (-15,7%). Anche nel confronto tra i primi dieci mesi del 2009 e il corrispondente periodo del 2008, l unica variazione positiva ha riguardato i prodotti farmaceutici; analoghe al commento precedente le variazioni degli altri settori. 178 Tabella 81: Indici del fatturato e della produzione industriale settore manifatturiero in Italia Fatturato Prod ind Fatturato Prod ind Fatturato Prod ind Alimentari e bevande ,3 107,7 139,9 103,18 Tessile e abbigliamento 90, ,1 84,6 74,1 78,34 Concia e calzature 98,4 67,3 102,6 63,4 74,9 52,94 Legno esclusi i mobili 124,8 105,9 133,1 104,2 90,0 88,78 Carta, editoria e stampa 103, ,8 103,9 95,1 93,20 Raffinerie di petrolio 131,6 105,2 133,5 108,7 106,5 99,79 Prodotti chimici e fibre sintetiche 111,5 102,6 117,2 100,9 89,1 89,20 Gomma e materie plastiche 119,9 93,2 124,8 97,4 80,8 72,86 Prodotti minerari non metallici 122,5 97,6 123,7 95,9 90,2 71,64 Metallurgia ,1 106,9 106,4 82,95 Macchine e app. meccanici 117,6 101,6 129,9 105,1 136,9 89,23 Macchine elettriche e apparecchiature 104,4 81,6 108,7 76,7 136,9 66,65 Mezzi di trasporto 110,7 81,3 120,1 83,5 92,0 57,20 Altre industrie 99,5 89,7 100,5 92,1 81,9 84,18 Totale Attività Manifatturiera 114,8 95,8 121,4 96,4 105,7 81,75 Fonte: Comunicati stampa rilevazioni ISTAT Tratto da: Annuario 2008, ISTAT, pag , per il 2006 e 2007; comunicato stampa ISTAT intitolato: Indici del fatturato e ordinativi dell impresa del 20 febbraio 2009, e Indice della produzione industriale del 10 febbraio 2009, per i dati Tratto dal comunicato stampa ISTAT del 10 dicembre 2009 intitolato: L indice della produzione industriale - Ottobre Per il 2008 i valori sono riferiti al mese di dicembre. 103

154 Tabella 82: Tasso di attività imprese manifatturiere in provincia - Anni Valori percentuali Fonte: elaborazione Ufficio Statistica CCIAA su dati Infocamere Nella provincia di Gorizia il settore manifatturiero ha, nel 2008, un tasso di attività complessivo dell 86,2%, con un leggero aumento rispetto all anno precedente. Se i tasso di attività rimane sostenuto, altrettanto non si evidenzia per il tasso di sviluppo, che a fine 2008, è pari a 4,9%, confermando il trend negativo in atto a ritmi altalenanti, dal 2003; I settori che maggiormente risentono di un tasso di sviluppo negativo sono l industria tessile (-10%), l industria del legno (-11,3%), la fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche (-11,8%), la produzione di metalli (-12,5%), la fabbricazione di apparecchiature per ufficio (-10%) e la produzione di mobili (-8%); l unico ambito di attività con un tasso di sviluppo positivo è quello della fabbricazione di macchine ed apparecchiature elettriche (+2,7%). Tabella 83: Consuntivo 2008 delle attività manifatturiere - Variazioni percentuali tendenziali I trim 2008 II trim 2008 III trim 2008 IV trim 2008 Gorizia FVG Gorizia FVG Gorizia FVG Gorizia FVG Produzione 2,0-0,2 8,5 1,7 6,6-2,8-10,1-14,5 Fatturato 7,0 1,0 15,4 3,3 9,3-6,2-4,7-15,7 Fatturato interno 3,1 1,2 11,5 1,6 4,1-9,2-10,5-15,2 Fatturato estero 13,5 0,8 18,6 4,4 17,8-4,0 3,9-15,8 Ordini 5,3 9,3 3,2 8,3 15,5 0,3-11,6-17,7 Prezzi dei materiali 3,1 3,3 7,7 5,6-1,6 6,6 8,8-1,4 Prezzi prodotti finiti 2,8 5,7 5,9 5,7 2,0 4,0 8,9-0,8 Grado utilizzo impianti 78,3 85,4 71,1 85,8 81,2 83,7 68,8 76,4 Giorni di produzione Fonte: elaborazione Ufficio Statistica CCIAA su dati Confindustria Tratto da: Annuario 2008, ISTAT pag , per il 2006 e 2007; Comunicato stampa Istat Indici del fatturato e ordinativi dell impresa del 20 febbraio 2009, per i dati Tratto da: 7 a Giornata dell Economia Camera di Commercio di Gorizia 8 maggio tav

155 L indagine congiunturale trimestrale condotta da Confidustria (si veda tabella n. 82), nel quarto trimestre del 2008, conferma una criticità dello stato di salute del comparto produttivo, iniziata a partire dalla seconda metà del La tendenza negativa del settore manifatturiero si è stabilizzata verso la fine del 2008, con livelli maggiormente negativi rispetto agli ultimi mesi del Si riportano due grafici riguardanti la produzione e le vendite totali in regione dal primo trimestre 2006 a fine A livello provinciale il livello della produzione, per quanto riguarda i dati tendenziali (e quindi rispetto allo stesso periodo del 2007), si mantiene positivo per i primi tre trimestri mentre, nell ultimo trimestre del 2008 si verifica un forte calo che porta la variazione percentuale a 10,1 punti rispetto alla fine del Le variazioni congiunturali del 2008 segnano comunque valori negativi per tutti i periodi; i settori più sofferenti sono quelli dell industria meccanica, alimentare e del legno. Per il 2009 la situazione non migliora, ed i valori tendenziali e congiunturali della produzione e del fatturato si mantengono negativi a livello regionale e provinciale, con timidi segni di miglioramento nel terzo trimestre e nel clima di fiducia degli operatori del settore. In particolare, per il terzo trimestre 2009, a livello provinciale la variazione congiunturale rispetto al trimestre precedente del 2009) è positiva pari all 1,3% mentre rimane molto negativa la variazione tendenziale (rispetto allo stesso trimestre del 2007) pari a 16%. Lo stesso trend si riscontra nel fatturato con una variazione congiunturale delle vendite totali pari a +0,8% ed una variazione tendenziale pari a 22,8%. La flessione del prodotto interno lordo nell ultimo trimestre del 2008 è pari all 1,8%, mentre è del 2,6% rispetto al IV trimestre del Il pessimo andamento dell ultimo trimestre 2008 fa archiviare l intero 2008 con una flessione del Pil italiano pari allo 0,9%. La performance negativa di fine anno lascia in eredità al 2009 un effetto di trascinamento statistico pari all 1,8%, perciò le stime per l anno in corso si avvicinano a un 3% piuttosto che al 2% stimato in precedenza. La crisi ha investito simultaneamente e ovunque quasi tutte le attività economiche Tratto dai comunicati stampa Confidustria fvg Indagini congiunturali trimestrali 2009; sito internet: Tratto dall articolo de Il Sole 24 Ore di sabato 14 febbraio 2009 intitolato: Pil:-1,8% nell ultimo trimestre del

156 1.4.5 Artigianato Nel 2008 le imprese artigiane costituiscono il 26,6% del totale delle imprese registrate. Le imprese attive invece riscontrano una percentuale più alta rispetto al totale delle imprese attive, che è pari al 29,64: rispetto all anno precedente, seppure il valore assoluto è in diminuzione, l incidenza percentuale sul totale delle imprese attive si presenta in aumento. Questo è confermato da un tasso di attività che si mantiene alto, ed è del 99,2%; quasi tutti i settori presentano un tasso di attività pari al 100% tranne che per l attività manifatturiera e le costruzioni. Il tasso di sviluppo è negativo (-1,8%) ed è minore rispetto all anno precedente; il tasso di natalità è pari al 10,1% ed è più alto del 2007 ma, il tasso di mortalità è pari al 11,9% ed è anch esso superiore rispetto al valore del Tabella 84: Imprese artigiane in provincia di Gorizia - Serie storica dal 2001 al 2007 anni Registrate Attive Iscritte Cessate Fonte: 7 a Giornata dell Economia Camera di Commercio di Gorizia 8 maggio tav. 22 Nonostante il tasso di attività si mantenga alto, segno di una certa vitalità del comparto artigiano, il numero di imprese registrate ed attive continua a diminuire da qualche anno e risente anch esso dell attuale crisi economica L analisi della forma giuridica dimostra anche nel comparto artigiano un rafforzamento della struttura organizzativa poiché diminuiscono le imprese individuali e aumentano le società di capitali. Anche se le imprese individuali costituiscono la tipologia prevalente, seguita dalle società di persone. La distribuzione delle imprese artigiane attive sui territori comunali, si verifica nel 2008 una diminuzione del numero nei centri maggiori (Gorizia, Monfalcone, Ronchi dei Legionari, Grado e Cormòns), ed un aumento del numero nei centri di minori dimensioni. Tabella 85: Imprese artigiane per tipo di società Serie storica dal 2002 al 2007 Società di capitale Società di persone Imprese individuali Altre forme Reg Att Isc Ces Reg Att Isc Ces Reg Att Isc Ces Reg Att Isc Ces Fonte: elaborazione Ufficio Statistica CCIAA su dati Infocamere 106

157 Tabella 86: Imprese artigiane in provincia di Gorizia per settore di attività economica Serie storica dal 2004 al ATTIVITA' ECONOMICA Registrate Attive Registrate Attive Registrate Attive Registrate Attive Registrate Attive Agricoltura, caccia e silvicoltura Estrazione di minerali Attivita' manifatturiere Costruzioni Comm. ingr. e dett.; rip. beni pers.e per la casa Alberghi e ristoranti Trasporti, magazzinaggio e comunicaz. Attiv. immob., noleggio, informat.,ricerca Istruzione Sanita' e altri servizi sociali Altri servizi pubblici, sociali e personali Imprese non classificate TOTALE Fonte: 7 a Giornata dell Economia Camera di Commercio di Gorizia 8 maggio tav

158 1.4.6 Commercio interno ed estero Il commercio all ingrosso e al dettaglio rappresentano il 25,7% del totale delle imprese registrate e il 26,2% di quelle attive nel 2008; in particolare, circa il 3% delle imprese attive è costituito dal commercio per manutenzione e riparazione di autoveicoli e motocicli, l 8,5% dall intermediazione esclusiva di autoveicoli e, il 14,7% dal commercio al dettaglio (escluso quello delle auto) e riparazione dei beni per la casa. Si tratta di percentuali complessivamente in calo rispetto agli anni precedenti. 184 Il tasso di attività del settore è dell 88,7% e il tasso di sviluppo è negativo del 5%, inferiore dell 1,1% rispetto al Le imprese nuove iscritte nel 2008 risultano pari a 55 (con un tasso di natalità del 4%) e le cancellazioni sono pari a 105 (con un tasso di mortalità del 10,8%), e presentano un saldo negativo di 50 unità, ed un marcato aumento nel tasso di mortalità rispetto agli anni precedenti. 185 Tabella 87: Commercio al dettaglio in sede fissa: esercizi e superficie di vendita, divisi per natura giuridica Serie storica dal 2004 al 2008 NATURA GIURIDICA IMPRESE INDIVIDUALI SOCIETA DI PERSONE SOCIETA DI CAPITALE ALTRE FORME TOTALE Esercizi mq vendita Esercizi mq vendita Esercizi mq vendita Esercizi mq vendita Esercizi mq vendita Fonte : 7 a Giornata dell Economia Camera di Commercio di Gorizia 8 maggio 2009 tav. 42 Il commercio al dettaglio, che costituisce la parte prevalente del settore, è per la maggior parte costituito da imprese individuali (53,72% del commercio in sede fissa) mentre, il 25,24% è rappresentato da società di persone, il 18,45% dalle società di capitali e il 2,57% da altre forme; il mutamento del sistema distributivo, ormai in atto da diversi anni, è quello di una progressiva sostituzione degli esercizi di piccole e medie dimensioni, prevalentemente a conduzione individuale o familiare, con grandi complessi commerciali per lo più di proprietà di gruppi extra-provinciali ed extra-regionali. La conseguenza è che, al progressivo diminuire del numero degli esercizi, corrisponde una aumento nella superficie di vendita degli stessi: nel 2008 rispetto all anno precedente si verifica un calo di 50 unità, mentre, la superficie di vendita aumenta in media del 15,56%. Per quanto riguarda la distribuzione nel territorio provinciale, il mutamento subisce diminuzioni più elevate nei comuni di dimensioni più grandi (Gorizia, Gradisca, Cormòns e Monfalcone) e aumenta sensibilmente in alcuni comuni minori (ad esempio Doberdò del Lago e Staranzano). 186 A livello provinciale, in regione, sono le province di Trieste e Gorizia a soffrire di più (rispettivamente con un saldo di 61 e 42 per sedi e unità locali), rispetto a Udine e Pordenone che presentano saldi positivi per quanto riguarda il numero di unità locali. Tabella 88: Iscrizioni e cancellazioni esercizi commerciali in sede fissa per provincia - Anno 2008 Iscritti Cancellati Saldo Sede U.Locale TOTALE Sede U.Locale TOTALE Sede U.Locale TOTALE GORIZIA PORDENONE TRIESTE UDINE TOTALE Fonte: Ministero dello sviluppo economico Osservatorio del commercio. Statistiche strutturali 184 Tratto da: 7 a Giornata dell Economia Camera di Commercio di Gorizia 8 maggio tav Tratto da: 7 a Giornata dell Economia Camera di Commercio di Gorizia 8 maggio tav. 1 e tav Tratto da: 7 a Giornata dell Economia Camera di Commercio di Gorizia 8 maggio tav

159 L analisi dei dati per prodotto evidenzia un aumento nel numero di esercizi non specializzati in prevalenza nel settore non alimentare. L indagine del commercio al dettaglio nel primo trimestre 2009 evidenzia, per le vendite, una variazione tendenziale negativa pari a -5,5% (quasi doppia rispetto al I trimestre 2008), ed una variazione congiunturale pari a 9,5% (rispetto al IV trimestre del 2008). In forte calo anche le variazioni tendenziali nei prezzi che segnano un incremento pari a 0,9% contro il precedente 2,1%. Il livello di occupazione presenta una variazione tendenziale positiva pari a +0,5% grazie alla tenuta delle imprese con oltre 10 addetti mentre le imprese più piccole hanno subito una contrazione dell occupazione pari al 3,6%. 187 Tabella 89: Numeri degli esercizi commerciali in sede fissa per specializzazione Serie storica dal 2002 al 2008 Specializzazione Anno 30/06/ n. esercizi Carburanti Non specializzati Non specializzati prevalenza alimentare Non specializzati prevalenza non alimentare Frutta e verdura Carne e prodotti a base di carne Pesci, crostacei, molluschi Pane, pasticceria, dolciumi Bevande (vini, oli, birra ed altre) Tabacco e altri generi di monopolio Altri esercizi specializzati alimentari Farmacie Articoli medicali e ortopedici Cosmetici e articoli di profumeria Prodotti tessili e biancheria Abbigliamento e accessori, pellicceria Calzature e articoli in cuoio Mobili, casalinghi, illuminazione Elettrodomestici radio-tv dischi strum. musicali Ferramenta vernici giardinaggio sanitari Libri, giornali, cartoleria Altri esercizi specializzati non alimentari Articoli di seconda mano n.s TOTALE Fonte: 7 a Giornata dell Economia Camera di Commercio di Gorizia 8 maggio 2009 tav Indagine congiunturale I trimestre 2009; sito internet: 109

160 La grande distribuzione presenta dati in espansione per quanto riguarda il numero di esercizi, le superfici di vendita e il numero di addetti, ad eccezione dei minimercati che diminuiscono di una unità ma aumentano nel numero di addetti. Anche il commercio ambulante evidenzia un incremento nel numero di esercizi rispetto agli anni precedenti. La forma più utilizzata per il commercio ambulante, in provincia e in regione è quella a posteggio fisso, seguita dal commercio ambulante itinerante; meno usate sono le forme del commercio per corrispondenza (soprattutto via internet) e a domicilio. Per tutte le tipologie del commercio ambulante ci si concentra maggiormente sulla vendita di prodotti non alimentari (in particolare abbigliamento e tessuti). Tabella 90: Esercizi della Grande Distribuzione Serie storica dal 2006 al 2008 Tipologia Anno N. esercizi Superficie di vendita alimentare (mq) Superficie di vendita non alimentare (mq) Addetti Franchising Ipermercati Grandi magazzini Supermercati Grandi esercizi specializzati Minimercati Fonte: 7 a Giornata dell Economia Camera di Commercio di Gorizia 8 maggio 2009 tav

161 Tabella 91: Commercio ambulante per provincia: numero di esercizi al 31 dicembre 2008 Commercio ambulante a posteggio fisso Commercio ambulante itinerante Commercio per corrispondenza Provincia GO PN TS UD TOTALE Esercizi Esercizi Esercizi Esercizi Esercizi Altri Articoli Alimentare Articoli di occasione nuovi e usati Calzature e Pelletterie Mobili e Articoli di uso domestico Non specificata Abbigliamento e Tessuti TOTALE Altri Articoli Alimentare Abbigliamento e Tessuti TOTALE Alimentare Via Internet Alimentare Via Internet Non Alimentare Non Alimentare Non specificata TOTALE Alimentare Non Alimentare Vendita presso domicilio Non specificata Commercio per mezzo di distributori automatici TOTALE Alimentare Non Alimentare Non specificata TOTALE Non specificata TOTALE Fonte: Ministero dello sviluppo economico. Osservatorio nazionale del commercio. Statistiche strutturali Strategicamente importante per lo sviluppo della grande distribuzione ordinaria e del commercio ambulante in regione, è risultata la legge regionale sul commercio che prevede l assegnazione di posteggi del commercio ambulante all interno dei grandi centri commerciali; per innovare i settori però le associazioni e di categoria chiedono nuove aree, maggiori flessibilità sugli orari e piani di qualità, oltre ad efficaci strategie di riqualificazione urbana. 188 Import ed Export La crisi economica internazionale si è rivelata peggiore del previsto: la fase di rapida espansione iniziata nel 2003 si è interrotta e la produzione mondiale ha subito una brusca frenata soprattutto nella seconda metà del Il rallentamento del commercio di beni e servizi è stato più netto di quello della produzione: infatti, il tasso di crescita è diminuito del 3,3% con una variazione negativa di oltre il 4% rispetto al Nell ultimo trimestre del 2008, per la prima volta dal 1982, il volume degli scambi commerciali ha subito una contrazione: ciò è dipeso dalla minore domanda ma, anche dalla difficoltà di accesso al credito, penalizzando soprattutto gli esportatori dei paesi con sistemi bancari meno sviluppati. La forte crescita dei prezzi delle materie prime ha causato un minore incremento del commercio dei servizi rispetto a quello dei beni, in particolare, nei servizi finanziari e nei trasporti, collegati agli scambi di merci. 188 Tratto dall articolo de Il Sole 24 Ore di mercoledì 8 aprile

162 A livello internazionale, l area che ha maggiormente contributo alla dinamica degli scambi è stata l Asia mentre, è proseguita la tendenza all aumento delle quote di mercato delle esportazioni da parte dei paesi emergenti. 189 A partire dalla seconda metà del 2008, anche l economia italiana, come il resto dei paesi economicamente più forti, ha risentito della flessione degli scambi commerciali e dell attività economica. Come si vede nettamente dal grafico precedente, le esportazioni in Italia hanno subito un forte rallentamento (maggiore anche di quello del 2002), ed inferiore ai valori della produzione e del commercio mondiale. Dall altro lato, il contributo della domanda estera è stato di poco positivo, determinando una caduta nelle importazioni di beni e servizi del 4,5%, soprattutto per gli investimenti ed i consumi. 189 L Italia nell economia internazionale, Rapporto ICE , pag. 7-13; sito internet: 112

163 I valori dell interscambio commerciale hanno fatto registrare un valore delle esportazioni pari a milioni di euro (con una variazione pari allo 0,3% ) ed un valore nelle importazioni pari a milioni di euro (con una variazione pari all 1,1%), determinando un saldo commerciale negativo pari a milioni di euro. 113

164 L andamento delle esportazioni italiane di beni ha risentito delle mutate condizioni soprattutto nella parte finale dell anno, dopo il rallentamento già manifestato sul finire del Secondo il dato provvisorio dell ISTAT, il loro valore è rimasto nel 2008 invariato rispetto al 2007, come riflesso di un andamento altalenante terminato con un calo del 7% nel quarto trimestre. Le maggiori contrazioni nelle vendite si sono verificate verso i paesi della UE, in particolare Spagna e Regno Unito (due paesi per primi colpiti dalla crisi internazionale), oltre che verso i paesi dell America settentrionale. Le esportazioni hanno risentito negativamente della crisi economica globale, ma le dimensioni della loro caduta sono state superiori al quelle delle importazioni, configurando una perdita nelle quote di mercato sia a prezzi correnti che a prezzi costanti. La quota dell Italia calcolata sulle esportazioni mondiali a prezzi correnti, dopo il recupero del 2007, si è ridotta dello 0,2% rispetto all anno precedente. La tendenza negativa delle quote, sia per le merci che per i servizi, è in corso da oltre un decennio e accomuna la maggior parte delle economie sviluppate. Essa deriva dai cambiamenti nella distribuzione internazionale delle attività manifatturiere, con il maggior peso acquisito dalla Cina e da altri paesi emergenti, e dal tendenziale aumento dei prezzi delle materie prime, che aumentato le quote di alcuni paesi produttori. Le esportazioni italiane hanno però perso anche rispetto all area euro, passando dal 12,2% al 10,9% nell ultimo decennio a causa del modello di specializzazione settoriale del mercato orientato su settori a domanda lenta, oltre che da fattori di minore competitività del settore. Si può dunque dire che nel 2008 si è complessivamente ridotto il grado di apertura internazionale dell economia italiana, sia dal lato delle esportazioni che delle importazioni. Per quanto riguarda l anno in corso, al primo trimestre le importazioni di beni e servizi hanno subito un calo del 17%, mentre, le esportazioni hanno registrato un tracollo ancora maggiore pari al 21,7% (in termini tendenziali), riflettendo dunque i sintomi di un ulteriore calo della domanda a livello mondiale L Italia nell economia internazionale, Rapporto ICE , pag ; sito internet: 114

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