RETI DI SENSORI WIRELESS

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "RETI DI SENSORI WIRELESS"

Transcript

1 1 RETI DI SENSORI WIRELESS 1 Introduzione In questi ultimi tempi le reti di sensori wireless stanno sempre più incrementando la loro popolarità per il grandissimo numero di applicazioni possibili nelle discipline scientifiche più diverse. Questo capitolo vuole essere una presentazione del contesto e del retroterra al nostro lavoro: cercheremo di fare una panoramica sulle reti di sensori wireless distribuite, sulle loro possibili applicazioni e sulle grandi problematiche che le caratterizzano dal punto di vista energetico, dell affidabilità, della gestione; nella seconda parte del capitolo tratteremo invece dei sensori wireless applicati alle reti di sorveglianza di terza generazione, sui vantaggi che possono derivare dal loro utilizzo e sui problemi propri di questo tipo di rete. Verranno inoltre descritte le varie proposte fatte in materia e verranno presentati i risultati ottenuti dagli studi e dalle esperienze precedenti.

2 2 Le reti di sensori 2.1 Introduzione La maggior parte delle reti di sensori oggi utilizzate impiega un piccolo numero di sensori collegati ad un unità centrale dove vengono trattati tutti i segnali; le reti in questione invece sono di tipo distribuito, ovvero il processo dei segnali avviene distribuito tra i sensori stessi. Quando la posizione precisa di un segnale di interesse è sconosciuta in una certa regione, i sensori distribuiti permettono un piazzamento degli stessi vicino al fenomeno da monitorare sicuramente migliore di quanto non possa fare un singolo sensore: ciò permette inoltre di aumentare il rapporto segnale/rumore e di risolvere il problema degli ostacoli ambientali[14]. L uso del wireless è soprattutto una necessità, molto spesso infatti la zona da monitorare non possiede infrastrutture per l energia o per le comunicazioni, dunque risulta necessario l uso di nodi senza cavi con sorgente di energia piccola e finita; l uso di una rete cablata spesso è più vantaggiosa e semplifica di molto le operazioni soprattutto quando si ha a disposizione una fonte di energia rinnovabile[14]. Proprio la limitata disponibilità di energia costituirà il principale limite col quale ci si deve scontrare, ed è questo limite che porta alla scelta di realizzare una rete il più possibile distribuita anziché centralizzata. La potenza del segnale radio diminuisce con la distanza alla quarta potenza a causa delle riflessioni sul terreno di un antenna di piccole dimensioni; risulta dunque conveniente processare i segnali direttamente nei nodi per ridurre il più possibile la quantità di bit trasmessi, tanto più quanto più le distanze da coprire sono grandi[15]. 2.2 Applicazioni Le potenziali applicazioni di questo tipo di reti sono veramente notevoli: monitoraggio ambientale dell acqua, dell aria, chimica del suolo, monitoraggio fisiologico, applicazioni militari, agricoltura di precisione, trasporti, strumentazione di fabbrica; se volessimo ad esempio raccogliere dati su un ecosistema complesso per poter sviluppare un modello dello stesso avremmo bisogno di studiare le proprietà del suolo e dell aria, le caratteristiche della flora e della fauna della zona; i dati sarebbero di natura eterogenea: suoni e immagini per identificare le specie, segnali sismici o a radiofrequenza, e tale raccolta dati avverrebbe in zone prive di infrastrutture. In questo caso utilizzare un approccio distribuito ed implementare una strategia di collaborazione dei nodi potrebbe migliorare di gran lunga lo sfruttamento di energia e banda: lasciando che siano i nodi a processare i segnali e sviluppando algoritmi di collaborazione locale si potrebbe fare in modo che i nodi stessi decidano se catturare un video o un immagine, per esempio, sulla base del segnale audio ricevuto[14], o decidano se trasmettere il video facendone prima un analisi e cercando di capire se la sequenza catturata è di qualche interesse; in questo modo si risparmierebbe la trasmissione di grandi quantità di dati su lunghe distanze e si potrebbe avere un risparmio energetico. 11

3 2.3 Tecniche Come già detto in precedenza, il primo obiettivo naturalmente è massimizzare l efficienza energetica, sviluppare metodi ad hoc che tengano conto della distribuzione e della connettività dei nodi. Varie sono le tecniche proposte, ancora in fase di studio. La collaborazione dei nodi che hanno uno stesso campo di azione può sicuramente migliorare l efficienza del sistema: è possibile sviluppare un processo coerente di segnali su piccoli gruppi, o clusters, con un entità centralizzata all interno di ogni cluster, oppure un processo non coerente, meno esigente in termini di sincronizzazione ed applicabile su un numero più grande di elementi[14]. Una tecnica sicuramente interessante, e che verrà ripresa più avanti, è rappresentata dallo sfruttamento della ridondanza di informazione: non sempre è possibile posizionare attentamente i sensori né coprire uniformemente il territorio ma è sempre possibile coprire una zona con grande densità di elementi che possono quindi fornire un informazione ridondante; molto spesso è meno costoso posizionare subito tanti nodi piuttosto che non intervenire a rete già installata per aggiungere un singolo sensore. Un altra tecnica è quella dell adattamento dei sensori alle proprie disponibilità energetiche o ad altre specifiche richieste: è possibile fare in modo che i sensori adattino il proprio metodo di processo dei segnali, la fedeltà o la rapidità di esecuzione in base alla propria energia[5] o per esempio a fronte di una necessità di minor ritardo o di maggior qualità. 2.4 Posizione dei nodi L informazione sulla posizione dei nodi è utile nel caso si utilizzino protocolli di routing che si servono di indirizzi spaziali e da algoritmi di processo di segnali tipo quelli di tracciamento delle traiettorie di bersagli. In genere il posizionamento dei nodi non è predeterminato o conosciuto a priori, pertanto i nodi dovrebbero essere in grado di venire a conoscenza della propria posizione relativa subito dopo l accensione, e non è semplice che essi possano farlo senza aiuto esterno, solo coi propri mezzi. Si è scartato a priori l uso del sistema GPS[14] perché la potenza richiesta sarebbe troppo elevata e perché si dispone di sensori con piccole antenne. L idea base è di fare in modo che i sensori raccolgano un certo numero di stime di coppie di distanze e, tramite un algoritmo multilaterale, possano poi stimare le posizioni. Inizialmente alcuni nodi, detti nodi faro, potrebbero conoscere la propria posizione per altra via; ogni nodo dovrebbe poi stimare la posizione rispetto ad altri tre o più fari, ecco perché con questo metodo comunque reti molto estese richiederebbero il posizionamento di molti fari. Per mantenere la giusta densità di fari e risparmiare energia si possono usare algoritmi di collaborazione tra nodi per stimare le distanze reciproche. Purtroppo, se il numero dei nodi fosse elevato, sarebbe anche troppo elevato il numero dei calcoli e diventerebbe dunque indispensabile un nodo centrale che raccolga tutte le stime, con la conseguenza per ogni nodo di dover comunicare con un nodo centrale dissipando potenza. L algoritmo proposto più efficiente è quello che consente ad ogni nodo di comunicare solo coi diretti vicini e non con quelli più lontani: in pratica i vicini ai fari stimano le loro distanze dai fari e si promuovono loro stessi a fari, e così via; così facendo si ottiene una complessità ed un consumo energetico decisamente minore che non nel caso del nodo centralizzato[14]. Diverse sono state le proposte e le sfide da vincere in questo settore: si potrebbe usare come stima della distanza il tempo di propagazione del segnale radio, specie se le distanze sono piccole e le frequenze radio in gioco non sono elevate; oppure ci si potrebbe servire di una sorgente di posizione nota che emetta un segnale radio di riferimento: ognuno misura la potenza e ne ricava la distanza; questa soluzione potrebbe risultare efficiente negli spazi aperti dove è minimo l effetto dei cammini multipli[14]. 12

4 2.5 Gestione della potenza Tutti i normali PC o notebook di oggi si appoggiano su metodi quali il voltage scaling o lo spegnimento per il risparmio energetico: in una rete di sensori queste tecniche sono di importanza ancora superiore ma necessitano di un approccio distribuito. E possibile per esempio sfruttare il fatto di avere ridondanza di informazione riguardo una certa zona e tenere accesi solo alcuni sensori che coprono all incirca tutta la zona di interesse, lasciando spenti gli altri fino a che non capita qualche evento interessante[16]. E necessario dunque elaborare una strategia di accensionespegnimento dei nodi; un buon metodo sembra quello che raggruppa i nodi in sottoinsiemi in modo che ognuno di essi dia un incremento di copertura del territorio; questi sottoinsiemi possono essere accesi o spenti a seconda di cicli predeterminati o cambiati quando un sottoinsieme ha finito le batterie. Un entità centralizzata raccoglie le informazioni necessarie a costruire e gestire questi sottoinsiemi; è chiaro che bisogna far attenzione ai costi di raccolta di queste informazioni, in modo che alla fine non compromettano il risparmio ottenuto spegnendo i nodi[14]. E possibile utilizzare algoritmi ottimi su scala locale che garantiscono bassi consumi: sono cioè i diretti vicini che decidono se un nodo debba essere acceso o spento; su ampia scala questo non garantisce comunque la migliore accuratezza nella soluzione al problema. Se nei PC la riaccensione avviene automaticamente con la pressione di un pulsante o il movimento del mouse, nelle reti di sensori, per ottenere un risparmio consistente di energia, occorrerebbe spegnere l apparato di rice-trasmissione, componente sicuramente più bisognoso di potenza rispetto al processore, ma così facendo se un vicino avverte un evento di interesse non riuscirebbe più a svegliarlo e si perderebbe informazione; per ovviare a questo problema è necessaria una rete a bassa potenza tra sensori vicini che permetta di svegliare i nodi a richiesta[14]. 3 Reti di video-sorveglianza wireless 3.1 Problemi tipici Tali reti consistono tipicamente in decine o centinaia di sensori di piccole dimensioni e a basso costo, ognuno dei quali è equipaggiato di un dispositivo di acquisizione video, come una videocamera digitale, che cattura delle sequenze nella regione di interesse. In questo tipo di rete il problema energetico è ancora più critico perché le videocamere raccolgono una quantità enorme di dati da trasmettere su tratta wireless: se da un lato è vero che la compressione video può ridurre tale quantità di dati di un fattore considerevole, dall altro è vero anche che i codificatori video richiedono una quantità di calcoli veramente notevole; nei moderni processori con frequenze fino ai 2 Ghz la mole di calcoli non rappresenta di certo un problema ed è possibile codificare video in tempo reale fino a 30 frames al secondo; nel nostro contesto invece si rischia che l energia risparmiata trasmettendo di meno sia addirittura inferiore a quella consumata per comprimere[10]. Un altro problema importante è quello dei ritardi che derivano sia dal tempo di permanenza in rete, sia dall elaborazione dei dati. Se i processori impiegati non sono potenti a sufficienza il tempo di processo dei dati potrebbe diventare inaccettabile; oltre alla frequenza del clock infatti bisogna considerare che i codificatori video si appoggiano su un aritmetica di tipo floating point mentre i processori a bassa potenza impiegati si fondono su un architettura a virgola fissa e servono numerosi colpi di clock per emulare le operazioni in floating point[10]. Un altro problema riguarda i codificatori stessi: gli standard di codifica di immagini oggi utilizzati riescono ad ottenere grandi fattori di compressione e buona qualità visiva, ma introducono 13

5 comunque distorsioni; nel caso di compressioni con fattore maggiore di 10:1 tali distorsioni possono alterare i risultati di analisi automatica di algoritmi in fase di decodifica. 3.2 Posizione dei nodi La posizione dei nodi può essere sia determinata a priori sia casuale; bisogna però prevedere che il piazzamento controllato non sia sempre attuabile a causa dell alto costo dell operazione su un grande numero di nodi, operazione che garantirebbe comunque l uso del minimo dei nodi per la copertura dell area di interesse, e a causa delle caratteristiche ambientali. Nel caso di piazzamento non controllato, come già discusso nel paragrafo precedente, l informazione sulla posizione dei nodi può rappresentare un problema di difficile soluzione, per non considerare che nel caso di videocamere anche il loro orientamento è un informazione importante. Trattandosi comunque di immagini possiamo pensare di desumere i dati sulla posizione e sull orientamento a partire dalle immagini stesse, compito questo che potrebbe essere svolto dal nodo gateway centralizzato in una eventuale fase preliminare o di training [10]. Anche la sincronizzazione tra i sensori può essere importante, in quanto permetterebbe l acquisizione simultanea e la decorrelazione di immagini ridondanti sulla stessa regione. 3.3 Architettura e topologia di rete Le architetture di rete possibili sono diverse; consideriamo di avere tre tipi di elementi: i sensori intelligenti, degli hub e dei centri di controllo. Si può organizzare una struttura ad albero in cui il centro di controllo sia la radice dalla quale si dirama la rete di hubs, ciascuno dei quali sia il centro di collegamento di tanti sensori. La tipologia di connessione tra hubs e video-camere si basa in genere su wireless LAN, con implementazione di protocollo TCP-IP a bit rate variabile in funzione della rumorosità e dell ampiezza del canale, e schemi ad accesso multiplo come quelli IEE CSMA/CD a 11 Mbit/s. Rete generica Hub remoto Videocamera Processo intermedio Esempio di rete di video-sorveglianza Gateway 14

6 Su piccole distanze è possibile utilizzare una connessione USB o IEEE1394 (firewire). Le reti di sorveglianza tuttavia possono essere realizzate ad hoc ed usare protocolli proprietari per minimizzare l energia dissipata. La tipologia di connessione tra hubs e centro di controllo può anche impiegare doppini telefonici, xdsl o fibre ottiche se questi materiali sono a disposizione[13]. Nel seguito della tesi prenderemo in considerazione la tipologia a cluster : supporremo cioè che i nodi sensori siano suddivisi in gruppi, i cluster appunto, ognuno con una propria zona di interesse, e che esista un centro di raccolta a cui tutti i cluster inviano le immagini acquisite, il gateway ; chi si occupa di inviare i dati raccolti dal cluster al gateway è una sorta di hub interno al cluster stesso, che chiameremo capo cluster, e supporremo che tale compito sia svolto da uno dei sensori stessi; il suo è un lavoro molto oneroso perché deve trasmettere grandi quantità di dati a grande distanza, ecco perché in genere viene svolto a turno da tutti i sensori del cluster. 3.4 Compiti delle video-camere Se nei centri di controllo è possibile utilizzare processori general purpose come processori Intel o AMD, nelle camere è d obbligo garantire bassi costi e bassi consumi. Sono stati fatti esperimenti con processori ad hoc, per esempio DSP programmati per funzioni specifiche come la codifica video e il riconoscimento del moto; il vantaggio principale è il risparmio di banda sul canale, lo svantaggio è rappresentato dalla scarsa flessibilità e scarsa possibilità di riconfigurazione. I compiti delle camere sono la conversione dell immagine da analogica a digitale, il riconoscimento delle sequenze video di interesse, la compressione video di tali sequenze e la loro trasmissione. Negli hub si avrà il coordinamento delle informazioni di allarme provenienti dalle camere puntate sulla stessa scena in modo da inviare al centro di controllo un informazione il più possibile completa su quello che sta succedendo. Possiamo riassumere i compiti delle camere nei seguenti tre punti[13]: Rappresentazione: si vuole trasmettere solo le parti dell immagine ritenute interessanti; dopo l acquisizione si implementa un algoritmo di detenzione del moto con opportuni filtri a soglia e inclusione in blocchi degli oggetti interessanti. E possibile fornire una descrizione degli oggetti in quanto a cambiamenti di forma, posizione e velocità. Riconoscimento: si sfrutta l informazione elaborata dal livello 1 per capire se ci si trova in una situazione di allarme; questa operazione è sicuramente meno onerosa di quella descritta al livello 1. Comunicazione: codifica dell informazione per la trasmissione sul canale. Cattura video Riconoscimento del moto Codifica JPEG ARQ e trasmissione radio Analisi e visualizzazione Decodifica JPEG Ricezione Rete Flusso di operazioni delle videocamere e del Gateway 15

7 Questi tre compiti possono essere integrati tutti e tre sulla camera o solo in parte, dipende dalla distribuzione di intelligenza tra camera e hub; esistono due tipi di codifica di dati: una codifica di sorgente, per diminuire la quantità di dati trasmessi, ed una codifica di canale, per avere trasmissioni il più possibile prive di errori. 3.5 Uso della compressione video I codificatori video oggi maggiormente utilizzati come MPEG2 o MPEG4, di cui parleremo nel prossimo capitolo, si appoggiano su tecniche quali la compensazione del moto, che permette di sfruttare la ridondanza temporale di informazione per ridurre la quantità di dati; i risultati ottenuti con l uso di tali metodi sono molto buoni ma, oltre allo sforzo computazionale, il tempo necessario all elaborazione è sicuramente eccessivo. D altra parte, analizzando delle sequenza di videosorveglianza, ci si rende conto di come il moto rappresenti l eccezione, una situazione cioè di anomalia, e che per la maggior parte del tempo la scena sarà statica o caratterizzata da pochissimo movimento; questa caratteristica porta ad avere un pessimo bilancio energia-prestazioni nel caso di codificatori MPEG, più adatti a sequenze televisive, e comunque non progettati ad hoc per tali applicazioni. Nel nostro contesto sarebbe più intelligente codificare un frame di riferimento per esempio ogni 15 secondi e tra due di essi consecutivi limitarsi a codificare e trasmettere solo le eventuali differenze rispetto al primo, in modo che, se nella scena non avvengono cambiamenti significativi, non venga consumata energia per stimare il moto[10]; nel caso eccezionale di cambiamenti nella scena converrebbe trasmettere dati ad alta compressione. 3.6 Simulazione Precedenti esperienze svolte al Politecnico di Torino[10] hanno messo in evidenza come la compressione di immagini risulti particolarmente vantaggiosa in termini di energia consumata, se paragonata al caso di trasmissioni di dati non compressi, ed hanno inoltre messo in luce le conseguenze della trasmissione e di dati compressi in termini di recupero di errori e probabilità di perdita di un immagine. Vediamo brevemente i risultati di questa esperienza, che rappresentano il punto di partenza della nostra ricerca. Con un simulatore di un architettura ARM è stato studiato il consumo energetico di un processore STRONGARM 1110 a 59 MHz; implementando compressioni JPEG e JPEG2000 con DCT floating point si è riscontrato un notevole consumo energetico, utilizzando invece un kernel di tipo fixed-point è stato possibile utilizzare un JPEG con DCT ad interi ed ottenere un ottimo bilancio energia-compressione: la codifica JPEG di un immagine QCIF (Quarter Common Intermediate Format, immagine di 144 linee di 176 pixel ciascuna) ad 1 bit/pixel con kernel floating point ha richiesto una quantità di energia circa dieci volte superiore a quella richiesta utilizzando un kernel ad interi, con un costo paragonabile a quello di trasmissione di un immagine non compressa. Consideriamo ora di avere un canale radio modellato come un canale di Gilbert con due stati, buono e cattivo, che rappresentano le condizioni del canale durante il tempo di trasmissione; la probabilità media di errore è denotata con ε; consideriamo di implementare a livello collegamento un protocollo ARQ, in modo che il trasmettitore invii pacchetti fino a che non riceve conferma e con un limite massimo di trasmissioni Nt. Una PDU viene scartata se non è trasmessa con successo dopo Nt tentativi; un immagine non compressa è considerata persa se più di L PDU sono state scartate, un immagine compressa è persa se anche solo una PDU è stata scartata. 16

8 La figura sottostante [10] mostra la densità di probabilità di ritardo di un immagine trasmessa con successo in funzione del massimo numero di tentativi e per differenti valori di probabilità media di errore; il ritardo è definito come il periodo che intercorre dall inizio della compressione fino a quando l ultima PDU dell immagine non sia stata ricevuta correttamente; il valore di Nt è stato fissato al valore per il quale la probabilità di perdita risulta Densità di probabilità del ritardo dell immagine per diversi valori di probabilità di errore sul canale wireless, con probabilità di perdita di un immagine pari a A sinistra: immagine non compressa, a destra con compressione[10] Per qualsiasi valore di L ed ε si ottiene un valore più basso di ritardo per i dati compressi. Il ritardo è molto basso se pensiamo di utilizzare un periodo di inter-immagine di 15s ed una frequenza di refresh di secondi. Si potrebbe anche impiegare un processore con frequenza minore per ridurre la potenza. Per quanto riguarda invece il comportamento del decodificatore in presenza di perdita di pacchetti, nel caso di immagini non compresse questo comporta la perdita di un certo numero di pixel consecutivi, mentre nel caso di immagini codificate JPEG viene persa una quantità di informazione maggiore, essendo l unità minima il blocco di 8*8 pixel e perché bisogna attendere il marker di restart successivo, cioè un codice di inizializzazione per il decodificatore, prima di ricominciare a decifrare correttamente. In conclusione: la compressione dei dati sembra portare grandi benefici sia in termini di risparmio energetico sia di velocità, e sembra quindi la giusta via da percorrere. In termini di probabilità di errori e di perdite di immagini, invece, la situazione peggiora: bisognerà considerare questo aspetto cercando di limitare le conseguenze di eventuali perdite di pacchetti, prendendo anche in considerazione tecniche di trasmissione robusta sul canale. 17

e-dva - eni-depth Velocity Analysis

e-dva - eni-depth Velocity Analysis Lo scopo dell Analisi di Velocità di Migrazione (MVA) è quello di ottenere un modello della velocità nel sottosuolo che abbia dei tempi di riflessione compatibili con quelli osservati nei dati. Ciò significa

Dettagli

La Videosorveglianza Criteri per il dimensionamento dello storage

La Videosorveglianza Criteri per il dimensionamento dello storage La Videosorveglianza Criteri per il dimensionamento dello storage Serie vol 1005/2010 L importanza di registrare le immagini video Il valore di un sistema di videosorveglianza non dipende solo dall abilità

Dettagli

Creare una Rete Locale Lezione n. 1

Creare una Rete Locale Lezione n. 1 Le Reti Locali Introduzione Le Reti Locali indicate anche come LAN (Local Area Network), sono il punto d appoggio su cui si fonda la collaborazione nel lavoro in qualunque realtà, sia essa un azienda,

Dettagli

1. Introduzione. 2. Simulazioni elettromagnetiche per la misura del SAR

1. Introduzione. 2. Simulazioni elettromagnetiche per la misura del SAR Relazione Tecnica Analisi simulative e misure con termocamera relative al confronto tra l utilizzo di un telefono smartphone in assenza e in presenza di dispositivo distanziatore EWAD Annamaria Cucinotta

Dettagli

Università di Roma Tor Vergata Corso di Laurea triennale in Informatica Sistemi operativi e reti A.A. 2014-15. Pietro Frasca. Parte II Lezione 5

Università di Roma Tor Vergata Corso di Laurea triennale in Informatica Sistemi operativi e reti A.A. 2014-15. Pietro Frasca. Parte II Lezione 5 Università di Roma Tor Vergata Corso di Laurea triennale in Informatica Sistemi operativi e reti A.A. 2014-15 Parte II Lezione 5 Giovedì 19-03-2015 1 Intensità del traffico e perdita dei pacchetti La componente

Dettagli

GLI APPARATI PER L INTERCONNESSIONE DI RETI LOCALI 1. Il Repeater 2. L Hub 2. Il Bridge 4. Lo Switch 4. Router 6

GLI APPARATI PER L INTERCONNESSIONE DI RETI LOCALI 1. Il Repeater 2. L Hub 2. Il Bridge 4. Lo Switch 4. Router 6 GLI APPARATI PER L INTERCONNESSIONE DI RETI LOCALI 1 Il Repeater 2 L Hub 2 Il Bridge 4 Lo Switch 4 Router 6 Gli apparati per l interconnessione di reti locali Distinguiamo i seguenti tipi di apparati:

Dettagli

WiFi: Connessione senza fili. di Andreas Zoeschg

WiFi: Connessione senza fili. di Andreas Zoeschg WiFi: Connessione senza fili di Andreas Zoeschg Introduzione Le tecnologie wireless risultano particolarmente adatte qualora sia necessario supportare la mobilità dei dispositivi utenti o per il deployment

Dettagli

ARCHITETTURA DI RETE FOLEGNANI ANDREA

ARCHITETTURA DI RETE FOLEGNANI ANDREA ARCHITETTURA DI RETE FOLEGNANI ANDREA INTRODUZIONE È denominata Architettura di rete un insieme di livelli e protocolli. Le reti sono organizzate gerarchicamente in livelli, ciascuno dei quali interagisce

Dettagli

frequenze in uso alle reti Wi-Fi a 2.4Ghz.

frequenze in uso alle reti Wi-Fi a 2.4Ghz. La tecnologia Wi-Fi gestita dai comuni access point di qualsiasi produttore deve essere distribuita scacchiera su un tre canali per garantire la copertura della area con sovrapposizione dei segnali tra

Dettagli

Librerie digitali. Video. Gestione di video. Caratteristiche dei video. Video. Metadati associati ai video. Metadati associati ai video

Librerie digitali. Video. Gestione di video. Caratteristiche dei video. Video. Metadati associati ai video. Metadati associati ai video Video Librerie digitali Gestione di video Ogni filmato è composto da più parti Video Audio Gestito come visto in precedenza Trascrizione del testo, identificazione di informazioni di interesse Testo Utile

Dettagli

Siamo così arrivati all aritmetica modulare, ma anche a individuare alcuni aspetti di come funziona l aritmetica del calcolatore come vedremo.

Siamo così arrivati all aritmetica modulare, ma anche a individuare alcuni aspetti di come funziona l aritmetica del calcolatore come vedremo. DALLE PESATE ALL ARITMETICA FINITA IN BASE 2 Si è trovato, partendo da un problema concreto, che con la base 2, utilizzando alcune potenze della base, operando con solo addizioni, posso ottenere tutti

Dettagli

ATTIVAZIONE SCHEDE ETHERNET PER STAMPANTI SATO SERIE ENHANCED

ATTIVAZIONE SCHEDE ETHERNET PER STAMPANTI SATO SERIE ENHANCED ATTIVAZIONE SCHEDE ETHERNET PER STAMPANTI SATO SERIE ENHANCED Il collegamento normale delle schede Ethernet è eseguito installando la scheda e collegando la macchina al sistema. Di norma una rete Ethernet

Dettagli

Informatica per la comunicazione" - lezione 8 -

Informatica per la comunicazione - lezione 8 - Informatica per la comunicazione - lezione 8 - Esercizio Convertire i seguenti numeri da base 10 a base 2: 8, 23, 144, 201. Come procedere per risolvere il problema? Bisogna ricordarsi che ogni sistema,

Dettagli

Trasmissione di dati al di fuori di un area locale avviene tramite la commutazione

Trasmissione di dati al di fuori di un area locale avviene tramite la commutazione Commutazione 05.2 Trasmissione di dati al di fuori di un area locale avviene tramite la Autunno 2002 Prof. Roberto De Prisco -05: Reti a di circuito Università degli studi di Salerno Laurea e Diploma in

Dettagli

Le fattispecie di riuso

Le fattispecie di riuso Le fattispecie di riuso Indice 1. PREMESSA...3 2. RIUSO IN CESSIONE SEMPLICE...4 3. RIUSO CON GESTIONE A CARICO DEL CEDENTE...5 4. RIUSO IN FACILITY MANAGEMENT...6 5. RIUSO IN ASP...7 1. Premessa Poiché

Dettagli

Asset management per centrali di produzione da fonti rinnovabili.

Asset management per centrali di produzione da fonti rinnovabili. Asset management per centrali di produzione da fonti rinnovabili. Vantaggi dell utilizzo di sensor networks wireless M. Giannettoni, P. Pinceti, M. Caserza Magro Università di Genova E. Montanari IB Group

Dettagli

IMPIANTI DI SORVEGLIANZA TVCC PER APPLICAZIONI DI SICUREZZA (VIDEOSORVEGLIANZA)

IMPIANTI DI SORVEGLIANZA TVCC PER APPLICAZIONI DI SICUREZZA (VIDEOSORVEGLIANZA) IMPIANTI DI SORVEGLIANZA TVCC PER APPLICAZIONI DI SICUREZZA (VIDEOSORVEGLIANZA) Principali Norme di riferimento CEI EN 50132 Impianti di allarme - Impianti di sorveglianza CCTV da utilizzare nelle applicazioni

Dettagli

Monitoraggio per Risparmio Energetico

Monitoraggio per Risparmio Energetico Monitoraggio per Risparmio Energetico DESCRIZIONE Il monitoraggio continuo dei parametri fisici in qualsiasi contesto ha il vantaggio di poter conoscere e correggere in tempo reale gli sprechi energetici,

Dettagli

La Videosorveglianza e la Salvaguardia degli ambienti

La Videosorveglianza e la Salvaguardia degli ambienti La Videosorveglianza e la Salvaguardia degli ambienti 2015 Un sistema di sicurezza evoluto 01 LA VIDEOSORVEGLIANZA 02 A COSA SERVE? 03 PERCHE GLOBAL SISTEMI La videosorveglianza è un evoluto sistema di

Dettagli

Architettura hardware

Architettura hardware Architettura dell elaboratore Architettura hardware la parte che si può prendere a calci Sistema composto da un numero elevato di componenti, in cui ogni componente svolge una sua funzione elaborazione

Dettagli

IL RISPARMIO ENERGETICO E GLI AZIONAMENTI A VELOCITA VARIABILE L utilizzo dell inverter negli impianti frigoriferi.

IL RISPARMIO ENERGETICO E GLI AZIONAMENTI A VELOCITA VARIABILE L utilizzo dell inverter negli impianti frigoriferi. IL RISPARMIO ENERGETICO E GLI AZIONAMENTI A VELOCITA VARIABILE L utilizzo dell inverter negli impianti frigoriferi. Negli ultimi anni, il concetto di risparmio energetico sta diventando di fondamentale

Dettagli

LE SUCCESSIONI 1. COS E UNA SUCCESSIONE

LE SUCCESSIONI 1. COS E UNA SUCCESSIONE LE SUCCESSIONI 1. COS E UNA SUCCESSIONE La sequenza costituisce un esempio di SUCCESSIONE. Ecco un altro esempio di successione: Una successione è dunque una sequenza infinita di numeri reali (ma potrebbe

Dettagli

GESTIONE DELLE TECNOLOGIE AMBIENTALI PER SCARICHI INDUSTRIALI ED EMISSIONI NOCIVE LEZIONE 10. Angelo Bonomi

GESTIONE DELLE TECNOLOGIE AMBIENTALI PER SCARICHI INDUSTRIALI ED EMISSIONI NOCIVE LEZIONE 10. Angelo Bonomi GESTIONE DELLE TECNOLOGIE AMBIENTALI PER SCARICHI INDUSTRIALI ED EMISSIONI NOCIVE LEZIONE 10 Angelo Bonomi CONSIDERAZIONI SUL MONITORAGGIO Un monitoraggio ottimale dipende dalle considerazioni seguenti:

Dettagli

NUOVI APPROCCI PER UN MANAGER ALLENATORE : IL PROCESSO DI COACHING

NUOVI APPROCCI PER UN MANAGER ALLENATORE : IL PROCESSO DI COACHING gno Inserto di Missione Impresa dedicato allo sviluppo pratico di progetti finalizzati ad aumentare la competitività delle imprese. NUOVI APPROCCI PER UN MANAGER ALLENATORE : IL PROCESSO DI COACHING COSA

Dettagli

GUIDA ALLE SOLUZIONI

GUIDA ALLE SOLUZIONI Come posizionare una antenna indoor attiva o passiva per una ricezione ottimale? Come verificare in una stanza se il segnale digitale è presente? Perché effettuando la scansione con l antenna indoor non

Dettagli

Appunti sulla Macchina di Turing. Macchina di Turing

Appunti sulla Macchina di Turing. Macchina di Turing Macchina di Turing Una macchina di Turing è costituita dai seguenti elementi (vedi fig. 1): a) una unità di memoria, detta memoria esterna, consistente in un nastro illimitato in entrambi i sensi e suddiviso

Dettagli

2) Codici univocamente decifrabili e codici a prefisso.

2) Codici univocamente decifrabili e codici a prefisso. Argomenti della Lezione ) Codici di sorgente 2) Codici univocamente decifrabili e codici a prefisso. 3) Disuguaglianza di Kraft 4) Primo Teorema di Shannon 5) Codifica di Huffman Codifica di sorgente Il

Dettagli

G l o b a l M o b i l e S i s t e m a d i t e l e c o n t r o l l o G P S s u G S M / G P R S

G l o b a l M o b i l e S i s t e m a d i t e l e c o n t r o l l o G P S s u G S M / G P R S G l o b a l M o b i l e S i s t e m a d i t e l e c o n t r o l l o G P S s u G S M / G P R S Generalità dinanet-mobile è un apparato elettronico per il controllo degli autoveicoli. Inserito in un involucro

Dettagli

Come valutare le caratteristiche aerobiche di ogni singolo atleta sul campo

Come valutare le caratteristiche aerobiche di ogni singolo atleta sul campo Come valutare le caratteristiche aerobiche di ogni singolo atleta sul campo Prima di organizzare un programma di allenamento al fine di elevare il livello di prestazione, è necessario valutare le capacità

Dettagli

Introduzione. Coordinazione Distribuita. Ordinamento degli eventi. Realizzazione di. Mutua Esclusione Distribuita (DME)

Introduzione. Coordinazione Distribuita. Ordinamento degli eventi. Realizzazione di. Mutua Esclusione Distribuita (DME) Coordinazione Distribuita Ordinamento degli eventi Mutua esclusione Atomicità Controllo della Concorrenza Introduzione Tutte le questioni relative alla concorrenza che si incontrano in sistemi centralizzati,

Dettagli

Un metodo per il rilevamento degli errori: la tecnica del Bit di Parità

Un metodo per il rilevamento degli errori: la tecnica del Bit di Parità Appunti: Tecniche di rilevazione e correzione degli errori 1 Tecniche di correzione degli errori Le tecniche di correzione degli errori sono catalogabili in: metodi per il rilevamento degli errori; metodi

Dettagli

LIGHTING DESIGNER Gianni Ronchetti Architetto Valmadrera, 10/06/2014

LIGHTING DESIGNER Gianni Ronchetti Architetto Valmadrera, 10/06/2014 Valmadrera, 10/06/2014 La gestione della luce Lo scopo di questo articolo è di far comprendere in modo chiaro che la gestione della luce può essere ottenuta anche in modo semplice e funzionale, e peraltro

Dettagli

Valutazione delle Prestazioni. Valutazione delle Prestazioni. Architetture dei Calcolatori (Lettere. Tempo di risposta e throughput

Valutazione delle Prestazioni. Valutazione delle Prestazioni. Architetture dei Calcolatori (Lettere. Tempo di risposta e throughput Valutazione delle Prestazioni Architetture dei Calcolatori (Lettere A-I) Valutazione delle Prestazioni Prof. Francesco Lo Presti Misura/valutazione di un insieme di parametri quantitativi per caratterizzare

Dettagli

PREMESSA AUTOMAZIONE E FLESSIBILITA'

PREMESSA AUTOMAZIONE E FLESSIBILITA' PREMESSA In questa lezione analizziamo i concetti generali dell automazione e confrontiamo le diverse tipologie di controllo utilizzabili nei sistemi automatici. Per ogni tipologia si cercherà di evidenziare

Dettagli

Reti e Internetworking

Reti e Internetworking Titpi di rete - tecnologia trasmissiva Reti e Internetworking Riferimento A. Tanenbaum "Computer Networks" Prentice-Hall, 3a Ed. Elaboratori Rete una rete broadcast Titpi di rete tecnologia trasmissiva

Dettagli

enside www.xdatanet.com

enside www.xdatanet.com enside è il software che affianca responsabili aziendali, energy manager e proprietari di edifici per capire come intervenire sui consumi e sui costi, migliorando l efficienza energetica. enside www.xdatanet.com

Dettagli

Agenti Mobili Intelligenti e Sicurezza Informatica Utilizzare un nuovo paradigma applicativo per la realizzazione di sistemi informatici sicuri.

Agenti Mobili Intelligenti e Sicurezza Informatica Utilizzare un nuovo paradigma applicativo per la realizzazione di sistemi informatici sicuri. Agenti Mobili Intelligenti e Sicurezza Informatica Utilizzare un nuovo paradigma applicativo per la realizzazione di sistemi informatici sicuri. Roma, 25 ottobre 2010 Ing. Antonio Salomè Ing. Luca Lezzerini

Dettagli

TELECOMUNICAZIONI II: LE RETI DI COMUNICAZIONE. INTRODUZIONE... pag.2

TELECOMUNICAZIONI II: LE RETI DI COMUNICAZIONE. INTRODUZIONE... pag.2 1 TELECOMUNICAZIONI II: LE RETI DI COMUNICAZIONE INDICE INTRODUZIONE... pag.2 LE RETI DI COMUNICAZIONE.. pag.2 La rete interconnessa (o a maglia).. pag.2 La rete a commutazione. pag.3 La rete policentrica

Dettagli

Ricerca di outlier. Ricerca di Anomalie/Outlier

Ricerca di outlier. Ricerca di Anomalie/Outlier Ricerca di outlier Prof. Matteo Golfarelli Alma Mater Studiorum - Università di Bologna Ricerca di Anomalie/Outlier Cosa sono gli outlier? L insieme di dati che sono considerevolmente differenti dalla

Dettagli

Reti LAN. IZ3MEZ Francesco Canova www.iz3mez.it francesco@iz3mez.it

Reti LAN. IZ3MEZ Francesco Canova www.iz3mez.it francesco@iz3mez.it Reti LAN IZ3MEZ Francesco Canova www.iz3mez.it francesco@iz3mez.it Le LAN Una LAN è un sistema di comunicazione che permette ad apparecchiature indipendenti di comunicare fra loro entro un area limitata

Dettagli

CHE COS'È LA DOMOTICA

CHE COS'È LA DOMOTICA CHE COS'È LA DOMOTICA La domotica è quella disciplina che si occupa dello studio delle tecnologie volte a migliorare la qualità della vita nella casa e più in generale negli edifici. Ma non solo. La domotica

Dettagli

Capitolo 3: Cenni di strategia

Capitolo 3: Cenni di strategia Capitolo 3: Cenni di strategia Le "Mobilità" L obiettivo fondamentale del gioco è, naturalmente, catturare semi, ma l obiettivo strategico più ampio è di guadagnare il controllo dei semi in modo da poter

Dettagli

La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti

La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti La manutenzione come elemento di garanzia della sicurezza di macchine e impianti Alessandro Mazzeranghi, Rossano Rossetti MECQ S.r.l. Quanto è importante la manutenzione negli ambienti di lavoro? E cosa

Dettagli

La codifica delle immagini

La codifica delle immagini La codifica delle immagini La digitalizzazione La digitalizzazione di oggetti legati a fenomeni di tipo analogico, avviene attraverso due parametri fondamentali: 1. Il numero dei campionamenti o di misurazioni

Dettagli

Alla ricerca dell algoritmo. Scoprire e formalizzare algoritmi.

Alla ricerca dell algoritmo. Scoprire e formalizzare algoritmi. PROGETTO SeT Il ciclo dell informazione Alla ricerca dell algoritmo. Scoprire e formalizzare algoritmi. Scuola media Istituto comprensivo di Fagagna (Udine) Insegnanti referenti: Guerra Annalja, Gianquinto

Dettagli

La memoria centrale (RAM)

La memoria centrale (RAM) La memoria centrale (RAM) Mantiene al proprio interno i dati e le istruzioni dei programmi in esecuzione Memoria ad accesso casuale Tecnologia elettronica: Veloce ma volatile e costosa Due eccezioni R.O.M.

Dettagli

Dispositivi di rete. Ripetitori. Hub

Dispositivi di rete. Ripetitori. Hub Ripetitori Dispositivi di rete I ripetitori aumentano la distanza che può essere ragginta dai dispositivi Ethernet per trasmettere dati l'uno rispetto all'altro. Le distanze coperte dai cavi sono limitate

Dettagli

Stampe in rete Implementazione corretta

Stampe in rete Implementazione corretta NETWORK PRINT SERVERS Articolo Stampe in rete Implementazione corretta Created: June 3, 2005 Last updated: June 3, 2005 Rev:.0 INDICE INTRODUZIONE 3 INFRASTRUTTURA DELLE STAMPE IN RETE 3. Stampa peer-to-peer

Dettagli

RICLASSIFICAZIONE ECONOMICA DELLO S.P. E DEL C.E.

RICLASSIFICAZIONE ECONOMICA DELLO S.P. E DEL C.E. RICLASSIFICAZIONE ECONOMICA DELLO S.P. E DEL C.E. La riclassificazione economica dello SP: La gestione dell impresa viene idealmente scomposta in aree omogenee di attività Le attività e le passività, i

Dettagli

Programma del corso. Introduzione Rappresentazione delle Informazioni Calcolo proposizionale Architettura del calcolatore Reti di calcolatori

Programma del corso. Introduzione Rappresentazione delle Informazioni Calcolo proposizionale Architettura del calcolatore Reti di calcolatori Programma del corso Introduzione Rappresentazione delle Informazioni Calcolo proposizionale Architettura del calcolatore Reti di calcolatori Sistemi operativi di rete (locale) In una LAN si vogliono condividere

Dettagli

REGIONE BASILICATA DIPARTIMENTO PRESIDENZA DELLA GIUNTA UFFICIO SOCIETÀ DELL INFORMAZIONE

REGIONE BASILICATA DIPARTIMENTO PRESIDENZA DELLA GIUNTA UFFICIO SOCIETÀ DELL INFORMAZIONE REGIONE BASILICATA DIPARTIMENTO PRESIDENZA DELLA GIUNTA UFFICIO SOCIETÀ DELL INFORMAZIONE Bando pubblico per lo sviluppo della rete a Banda Larga nelle aree a fallimento di mercato finalizzato al superamento

Dettagli

Compressione del Segnale (Audio)

Compressione del Segnale (Audio) Compressione del Segnale (Audio) Carlo Caini e Alessandro Vanelli Coralli Argomenti della Presentazione Introduzione Perché comprimere Come comprimere Esempi di Algoritmi di compressione Codifiche predittive

Dettagli

Capire i benefici di una rete informatica nella propria attività. I componenti di una rete. I dispositivi utilizzati.

Capire i benefici di una rete informatica nella propria attività. I componenti di una rete. I dispositivi utilizzati. LA RETE INFORMATICA NELL AZIENDA Capire i benefici di una rete informatica nella propria attività. I componenti di una rete I dispositivi utilizzati I servizi offerti LA RETE INFORMATICA NELL AZIENDA Copyright

Dettagli

Errori di una misura e sua rappresentazione

Errori di una misura e sua rappresentazione Errori di una misura e sua rappresentazione Il risultato di una qualsiasi misura sperimentale è costituito da un valore numerico (con la rispettiva unità di misura) ed un incertezza (chiamata anche errore)

Dettagli

Simulazione seconda prova Sistemi e reti Marzo 2016

Simulazione seconda prova Sistemi e reti Marzo 2016 Ipotesi progettuali Studio medico situato in un appartamento senza reti pre-esistenti con possibilità di cablaggio a muro in canalina. Le dimensioni in gioco possono far prevedere cavi non troppo lunghi

Dettagli

La progettazione centrata sull utente nei bandi di gara

La progettazione centrata sull utente nei bandi di gara Progetto PerformancePA Ambito A - Linea 1 - Una rete per la riforma della PA La progettazione centrata sull utente nei bandi di gara Autore: Maurizio Boscarol Creatore: Formez PA, Progetto Performance

Dettagli

PROGETTO REGIONALE MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLE BIBLIOTECHE VENETE

PROGETTO REGIONALE MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLE BIBLIOTECHE VENETE PROGETTO REGIONALE MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLE BIBLIOTECHE VENETE Analisi dinamica dei dati dei questionari per le biblioteche di pubblica lettura. GLI INDICATORI Gli indicatori sono particolari rapporti

Dettagli

WLINK. Ecco le principali ed innovative caratteristiche di un sistema wireless WLINK:

WLINK. Ecco le principali ed innovative caratteristiche di un sistema wireless WLINK: Doc2wlink WLINK WLINK è, fondamentalmente, un protocollo di comunicazione radio. Esso è stato sviluppato nei laboratori CSI per dare una risposta all esigenza di comunicazioni radio sicure, affidabili

Dettagli

Convegno Audit energetici e sistemi di gestione dell'energia: opportunità di sviluppo per il settore industriale (art. 8 Direttiva europea 2012/27/UE)

Convegno Audit energetici e sistemi di gestione dell'energia: opportunità di sviluppo per il settore industriale (art. 8 Direttiva europea 2012/27/UE) Convegno Audit energetici e sistemi di gestione dell'energia: opportunità di sviluppo per il settore industriale (art. 8 Direttiva europea 2012/27/UE) Il ruolo degli Esperti nella Gestione dell Energia

Dettagli

www.andreatorinesi.it

www.andreatorinesi.it La lunghezza focale Lunghezza focale Si definisce lunghezza focale la distanza tra il centro ottico dell'obiettivo (a infinito ) e il piano su cui si forma l'immagine (nel caso del digitale, il sensore).

Dettagli

CONTROLLO DI GESTIONE DELLO STUDIO

CONTROLLO DI GESTIONE DELLO STUDIO CONTROLLO DI GESTIONE DELLO STUDIO Con il controllo di gestione dello studio il commercialista può meglio controllare le attività svolte dai propri collaboratori dello studio nei confronti dei clienti

Dettagli

IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:

IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE: IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:! definisce i bisogni e i desideri insoddisfatti! ne definisce l ampiezza! determina quali mercati obiettivo l impresa può meglio servire! definisce i prodotti

Dettagli

CAPACITÀ DI PROCESSO (PROCESS CAPABILITY)

CAPACITÀ DI PROCESSO (PROCESS CAPABILITY) CICLO DI LEZIONI per Progetto e Gestione della Qualità Facoltà di Ingegneria CAPACITÀ DI PROCESSO (PROCESS CAPABILITY) Carlo Noè Università Carlo Cattaneo e-mail: cnoe@liuc.it 1 CAPACITÀ DI PROCESSO Il

Dettagli

Esame di INFORMATICA

Esame di INFORMATICA Università di L Aquila Facoltà di Biotecnologie Esame di INFORMATICA Lezione 4 MACCHINA DI VON NEUMANN Anni 40 i dati e i programmi che descrivono come elaborare i dati possono essere codificati nello

Dettagli

MService La soluzione per ottimizzare le prestazioni dell impianto

MService La soluzione per ottimizzare le prestazioni dell impianto MService La soluzione per ottimizzare le prestazioni dell impianto Il segreto del successo di un azienda sta nel tenere sotto controllo lo stato di salute delle apparecchiature degli impianti. Dati industriali

Dettagli

Direct Sequence o Frequency Hopping

Direct Sequence o Frequency Hopping Direct Sequence o Frequency Hopping Questo documento vuole essere un punto di riferimento per aiutare quanti si avvicinano per la prima volta alla tecnologia delle wireless Fidelity LAN Wi-Fi. Un confronto

Dettagli

Tecniche di riconoscimento statistico

Tecniche di riconoscimento statistico On AIR s.r.l. Tecniche di riconoscimento statistico Applicazioni alla lettura automatica di testi (OCR) Parte 4 Reti neurali per la classificazione Ennio Ottaviani On AIR srl ennio.ottaviani@onairweb.com

Dettagli

MAPPE DI KARNAUGH. Nei capitoli precedenti si è visto che è possibile associare un circuito elettronico o elettrico ad una funzione logica.

MAPPE DI KARNAUGH. Nei capitoli precedenti si è visto che è possibile associare un circuito elettronico o elettrico ad una funzione logica. MAPPE DI KARNAUGH 1. Generalità Nei capitoli precedenti si è visto che è possibile associare un circuito elettronico o elettrico ad una funzione logica. E ovvio che più semplice è la funzione e più semplice

Dettagli

Più processori uguale più velocità?

Più processori uguale più velocità? Più processori uguale più velocità? e un processore impiega per eseguire un programma un tempo T, un sistema formato da P processori dello stesso tipo esegue lo stesso programma in un tempo TP T / P? In

Dettagli

Sommario. Definizione di informatica. Definizione di un calcolatore come esecutore. Gli algoritmi.

Sommario. Definizione di informatica. Definizione di un calcolatore come esecutore. Gli algoritmi. Algoritmi 1 Sommario Definizione di informatica. Definizione di un calcolatore come esecutore. Gli algoritmi. 2 Informatica Nome Informatica=informazione+automatica. Definizione Scienza che si occupa dell

Dettagli

A intervalli regolari ogni router manda la sua tabella a tutti i vicini, e riceve quelle dei vicini.

A intervalli regolari ogni router manda la sua tabella a tutti i vicini, e riceve quelle dei vicini. Algoritmi di routing dinamici (pag.89) UdA2_L5 Nelle moderne reti si usano algoritmi dinamici, che si adattano automaticamente ai cambiamenti della rete. Questi algoritmi non sono eseguiti solo all'avvio

Dettagli

COME SVILUPPARE UN EFFICACE PIANO DI INTERNET MARKETING

COME SVILUPPARE UN EFFICACE PIANO DI INTERNET MARKETING Febbraio Inserto di Missione Impresa dedicato allo sviluppo pratico di progetti finalizzati ad aumentare la competitività delle imprese. COME SVILUPPARE UN EFFICACE PIANO DI INTERNET MARKETING COS E UN

Dettagli

Project Cycle Management

Project Cycle Management Project Cycle Management Tre momenti centrali della fase di analisi: analisi dei problemi, analisi degli obiettivi e identificazione degli ambiti di intervento Il presente materiale didattico costituisce

Dettagli

MESSA IN SCALA DI ALGORITMI DIGITALI

MESSA IN SCALA DI ALGORITMI DIGITALI Ingegneria e Tecnologie dei Sistemi di Controllo Laurea Specialistica in Ingegneria Meccatronica MESSA IN SCALA DI ALGORITMI DIGITALI Cristian Secchi Tel. 0522 522235 e-mail: secchi.cristian@unimore.it

Dettagli

AURORA LUCA MARTINA GIANLUCA

AURORA LUCA MARTINA GIANLUCA ALESSIO Team Firestorm MICHELE AURORA LUCA MARTINA GIANLUCA Quest anno il nome del robot è Rhynobot a causa del prolungamento frontale che ricorda il corno di un rinoceronte. Capitolo 1: Missioni scelte

Dettagli

TESI informatica consulenza informatica e aziendale

TESI informatica consulenza informatica e aziendale TESI informatica consulenza informatica e aziendale SOLUZIONI DI VIDEOSORVEGLIANZA PER COMUNI www.tesiinformatica.net L'informatica oggi è presente in ogni aspetto della nostra vita, ma solo con PROFESSIONISTI

Dettagli

Il sistema operativo TinyOS

Il sistema operativo TinyOS tesi di laurea Anno Accademico 2005/2006 relatore Ch.mo prof. Domenico Cotroneo candidato Giovanni Chierchia Matr. 534 / 804 ::. Obiettivi del lavoro di tesi Studio del sistema operativo TinyOS Studio

Dettagli

CONTROLLO IN TENSIONE DI LED

CONTROLLO IN TENSIONE DI LED Applicazioni Ver. 1.1 INTRODUZIONE CONTROLLO IN TENSIONE DI LED In questo documento vengono fornite delle informazioni circa la possibilità di pilotare diodi led tramite una sorgente in tensione. La trattazione

Dettagli

Dati Statistici relativi alle osservazioni ottiche eseguite nel 2012

Dati Statistici relativi alle osservazioni ottiche eseguite nel 2012 Dati Statistici relativi alle osservazioni ottiche eseguite nel 2012 Dr. Daniele Cataldi Il nostro lavoro di ricerca, relativo alla registrazione ottica di eventi luminosi dell anno 2012, inizia il 22

Dettagli

Analisi di Protocolli

Analisi di Protocolli Analisi di Protocolli Elenco di protocolli d accesso I principali protocolli di accesso si possono dividere in:. protocolli deterministici (accesso ordinato);. protocolli ad accesso casuale (o a contesa).

Dettagli

LE STRATEGIE DI COPING

LE STRATEGIE DI COPING Il concetto di coping, che può essere tradotto con fronteggiamento, gestione attiva, risposta efficace, capacità di risolvere i problemi, indica l insieme di strategie mentali e comportamentali che sono

Dettagli

OCS Open Control System

OCS Open Control System OCS Open Control System L OCS è una applicazione software innovativa di supervisione e controllo, progettata e realizzata da Strhold S.p.A. per consentire la gestione centralizzata di sottosistemi periferici.

Dettagli

Lo scenario: la definizione di Internet

Lo scenario: la definizione di Internet 1 Lo scenario: la definizione di Internet INTERNET E UN INSIEME DI RETI DI COMPUTER INTERCONNESSE TRA LORO SIA FISICAMENTE (LINEE DI COMUNICAZIONE) SIA LOGICAMENTE (PROTOCOLLI DI COMUNICAZIONE SPECIALIZZATI)

Dettagli

INTRODUZIONE: PERDITE IN FIBRA OTTICA

INTRODUZIONE: PERDITE IN FIBRA OTTICA INTRODUZIONE: PERDITE IN FIBRA OTTICA Il nucleo (o core ) di una fibra ottica è costituito da vetro ad elevatissima purezza, dal momento che la luce deve attraversare migliaia di metri di vetro del nucleo.

Dettagli

O P E N S O U R C E M A N A G E M E N T PILLOLE DI TEST COMPRENSIONE. w w w. o s m v a l u e. c o m

O P E N S O U R C E M A N A G E M E N T PILLOLE DI TEST COMPRENSIONE. w w w. o s m v a l u e. c o m O P E N S O U R C E M A N A G E M E N T PILLOLE DI TEST COMPRENSIONE w w w. o s m v a l u e. c o m COMPRENSIONE (RELAZIONI) Qualità generale delle relazioni. Capacità della persona di costruirsi relazioni

Dettagli

Application note. CalBatt NomoStor per i sistemi di accumulo di energia

Application note. CalBatt NomoStor per i sistemi di accumulo di energia 1. Panoramica Application note CalBatt NomoStor per i sistemi di accumulo di energia Gli Energy Management Systems () sono dispositivi atti al controllo dei flussi di energia dalle sorgenti di produzione

Dettagli

Le strumentazioni laser scanning oriented per i processi di censimento anagrafico dei patrimoni

Le strumentazioni laser scanning oriented per i processi di censimento anagrafico dei patrimoni CONVEGNO FACILITY MANAGEMENT: LA GESTIONE INTEGRATA DEI PATRIMONI PUBBLICI GENOVA FACOLTA DI ARCHITETTURA 06.07.2010 Le strumentazioni laser scanning oriented per i processi di censimento anagrafico dei

Dettagli

L a p i p at a taf a or o ma a p e p r e ga g r a an a t n ire e l ef e fici c en e za za e n e e n r e ge g t e ica Powered By

L a p i p at a taf a or o ma a p e p r e ga g r a an a t n ire e l ef e fici c en e za za e n e e n r e ge g t e ica Powered By La piattaforma per garantire l efficienza energetica Powered By L efficienza energetica come nuovo punto di forza Secondo la norma ISO EN 50001, l efficienza energetica rappresenta il modo per ottimizzare

Dettagli

Prestazioni CPU Corso di Calcolatori Elettronici A 2007/2008 Sito Web:http://prometeo.ing.unibs.it/quarella Prof. G. Quarella prof@quarella.

Prestazioni CPU Corso di Calcolatori Elettronici A 2007/2008 Sito Web:http://prometeo.ing.unibs.it/quarella Prof. G. Quarella prof@quarella. Prestazioni CPU Corso di Calcolatori Elettronici A 2007/2008 Sito Web:http://prometeo.ing.unibs.it/quarella Prof. G. Quarella prof@quarella.net Prestazioni Si valutano in maniera diversa a seconda dell

Dettagli

Generazione diesel-elettrica ad alta efficienza con sistemi di accumulo

Generazione diesel-elettrica ad alta efficienza con sistemi di accumulo Generazione diesel-elettrica ad alta efficienza con sistemi di accumulo Giordano Torri Fondazione Megalia 8 Giornata sull efficienza energetica nelle industrie Milano, 18 Maggio 2016 18 Maggio 2016 Pg.

Dettagli

danilo.vaselli@opendotcom.it

danilo.vaselli@opendotcom.it Organizzazione dello studio e controllo di gestione -Introduzione - Gestione delle attività di Studio, Parcellazione e controllo della redditività del lavoro: criticità ed obiettivi di miglioramento. -

Dettagli

PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE

PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE A.S. Dott.ssa Carmen Prizzon Il progetto Operazione complessa unica e di durata limitata rivolta a produrre un risultato specifico attraverso

Dettagli

La memoria - generalità

La memoria - generalità Calcolatori Elettronici La memoria gerarchica Introduzione La memoria - generalità n Funzioni: Supporto alla CPU: deve fornire dati ed istruzioni il più rapidamente possibile Archiviazione: deve consentire

Dettagli

Lampade per illuminazione esterna: Lampade a Induzione Lampade al Sodio Alta Pressione Lampade a Led

Lampade per illuminazione esterna: Lampade a Induzione Lampade al Sodio Alta Pressione Lampade a Led Lampade per illuminazione esterna: Confronto tecnico Scopo di questo articolo è quello di analizzare tecnicamente (ma non solo) le caratteristiche, i vantaggi e gli svantaggi di almeno tre sistemi diversi

Dettagli

I COMPONENTI DI UNA RETE

I COMPONENTI DI UNA RETE I COMPONENTI DI UNA RETE LE SCHEDE DI RETE (O INTERFACCE 'NIC') Tutti I PC, per poterli utilizzare in rete, devono essere dotati di schede di rete (NIC). Alcuni PC sono dotati di NIC preinstallate. Nello

Dettagli

Informatica. Rappresentazione binaria Per esempio +101010000 diventa +0.10101 10 18/10/2007. Introduzione ai sistemi informatici 1

Informatica. Rappresentazione binaria Per esempio +101010000 diventa +0.10101 10 18/10/2007. Introduzione ai sistemi informatici 1 Informatica Pietro Storniolo storniolo@csai.unipa.it http://www.pa.icar.cnr.it/storniolo/info200708 Numeri razionali Cifre più significative: : sono le cifre associate ai pesi maggiori per i numeri maggiori

Dettagli

TEST DI RETI DI CALCOLATORI I (9400N) anno 1999/2000

TEST DI RETI DI CALCOLATORI I (9400N) anno 1999/2000 TEST DI RETI DI CALCOLATORI I (9400N) anno 1999/2000 1) Quanti sono i livelli del modello ISO/OSI: A. 3 B. 7 C. 6 D. non è definito un numero massimo non è definito un numero massimo 2) Due entità ad un

Dettagli

Automazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms. adacher@dia.uniroma3.it

Automazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms. adacher@dia.uniroma3.it Automazione Industriale (scheduling+mms) scheduling+mms adacher@dia.uniroma3.it Introduzione Sistemi e Modelli Lo studio e l analisi di sistemi tramite una rappresentazione astratta o una sua formalizzazione

Dettagli

Equilibrio bayesiano perfetto. Giochi di segnalazione

Equilibrio bayesiano perfetto. Giochi di segnalazione Equilibrio bayesiano perfetto. Giochi di segnalazione Appunti a cura di Stefano Moretti, Silvia VILLA e Fioravante PATRONE versione del 26 maggio 2006 Indice 1 Equilibrio bayesiano perfetto 2 2 Giochi

Dettagli

Progetto Casa Mielli

Progetto Casa Mielli Progetto Casa Mielli All interno di uno degli alloggi protetti della struttura Casa Mielli è stato realizzato un impianto di automazione domestica con finalità assistive denominato CARDEA. Il sistema è

Dettagli