La preghiera liturgica 15 febbraio 2009

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1 La preghiera liturgica 15 febbraio 2009 Sintesi delle lezioni precedenti I principi della vita di preghiera: - più si prega, più si desidera pregare - meno si prega, meno si desidera pregare: atrofia, inedia - più si prega, più Dio è in noi - meno si prega, meno Dio è in noi - quando si trascura di pregare, Dio finisce per diventare nessuno I passi essenziali per pregare con la Parola di Dio: - leggere con attenzione - meditare ovvero applicare l intelligenza per capire cosa ha da dire alla mia vita - pregare ovvero dialogare con Dio Per una meditazione più affettiva con i brani narrativi: composizione di luogo: - guardare alla scena da fuori - assistere alla scena come un testimone che è presente sul posto anche se non ha un ruolo attivo all interno - identificarsi con uno dei protagonisti Metodo: - Trovo pace: faccio silenzio, respiro lentamente, penso che incontrerò il Signore, chiedo perdono e perdono. - Mi metto alla presenza di Dio: segno di croce o altro che mi ricorda quello che faccio; mi guardo come Dio mi guarda; prendo la posizione che più mi aiuta - Mi raccolgo: immagino il luogo dove si svolge - Chiedo a Dio ciò che voglio, ovvero quello che Gesù fa nel brano - Medito e contemplo la scena: come spettatore, come testimone, come protagonista - Dialogo con Dio - Concludo con Padre nostro e verifica della preghiera Preghiera con i salmi: - i salmi sono poesia: - devo sintonizzarmi con l esperienza del poeta, - sentire i sentimenti che egli descrive ed evoca, - aprire i miei sentimenti a Dio, condividerli come si fa con un amico intimo - nella preghiera personale si può scegliere il salmo che più si adatta al contesto o al momento che sto vivendo La preghiera della Chiesa Finora abbiamo parlato della nostra relazione personale con Dio, come l intuiamo per la nostra esperienza, come ce l hanno insegnato, come ci viene detto dalla Chiesa. La preghiera personale è la base per poter dire di avere una vita di fede. Tuttavia la nostra fede non è mai strettamente individuale, coinvolge sempre anche gli altri così anche la nostra preghiera in qualche modo deve coinvolgere anche gli altri. Se questo è vero per tutte le religioni e per tutte le fedi, tanto più è vero per il cristianesimo e per il cattolicesimo in particolare. Noi crediamo sempre anche come comunità: la nostra fede è sempre fede comunitaria. Non si potrebbe pensare altrimenti. Gesù fin dall inizio del suo ministero non si è 1

2 mai rivolto semplicemente a dei singoli, ma ha sempre chiamato gruppetti di discepoli ad essere suoi apostoli, mandava i missionari a due a due, dona l eucarestia al collegio dei 12 riuniti nel cenacolo, dopo la risurrezione consolida quella comunità di suoi amici che aveva costituito prima dei fatti pasquali. Insomma la nostra è sempre una fede ecclesiale. Quando si dice Chiesa non si intendono strettamente e direttamente i vescovi e i cardinali. Noi siamo la Chiesa. Forse la più bella definizione di Chiesa è questa: la Chiesa è ciò che viene fuori quando si testimonia la pasqua. Se voglio annunciare la pasqua di Gesù, quell evento nella storia che ha cambiato il senso di orientamento di tutta la storia, allora mi serve una comunità che tenti di mettere in pratica il comandamento dell amore, che viva la comunione e la missione; mi serve una comunità che celebri i segni dell amore di Dio che guarisce, nutre, dà vita, permette di amare che sono i sacramenti; mi serve una comunità che faccia di Dio la priorità della propria esistenza e dedichi a Lui del tempo nella preghiera; mi serve una comunità che annunci il messaggio di passione morte e risurrezione con le parole e con le opere; mi serve una comunità che sia organizzata e che preveda anche dei ministeri specifici Fra i compiti della Chiesa, per testimoniare la pasqua di Gesù c è allora anche quello della preghiera pubblica e comune. Fin dall inizio è così. Gli Atti degli Apostoli (2,42) dicono che i battezzati «erano assidui nell ascoltare l insegnamento degli apostoli e nell unione fraterna, nella frazione del pane e nella preghiera». Più volte si fa presenti che i singoli fedeli si ritrovavano insieme per pregare e per celebrare la cena del Signore. Poco a poco queste preghiere e questo ritrovarsi insieme sono diventati la liturgia della Chiesa che è costituta principalmente dalla celebrazione dei sacramenti (fra cui in primo luogo l eucarestia) e poi dalla preghiera della liturgia della ore. Caratteristiche della preghiera liturgica Chiaramente quando sono da solo posso pregare a mio piacimento, come mi conviene maggiormente per dialogare con Dio. Quando si è insieme come comunità bisogna trovare delle forme comuni di preghiera. Queste servono per coordinarsi, ma anche per educarci nella nostra preghiera personale. Le preghiere (come testi, formule) sono fondamentali per insegnarci la preghiera, (che invece è il rapporto da amico ad amico con Dio). La preghiera della Chiesa, che è il corpo di Cristo, si ispira alla preghiera del capo della Chiesa che è Cristo. Dai vangeli sappiamo che Gesù pregava: ad esempio prima del battesimo, prima di chiamare gli apostoli, quando rende grazie prima del miracolo dei 5000 uomini sfamati da 5 pani e due pesci; Gesù prega alla trasfigurazione sul Tabor, quando risana il sordomuto, quanto risuscita Lazzaro, prima della professione di Pietro, quando insegna ai 12 a prega, quando i discepoli ritornano dalla missione, quando benedice i fanciulli, quando prega per Pietro, quando è nel Getsemani Gesù partecipa anche alla preghiera pubblica del popolo d Israele il sabato nelle sinagoghe. Gesù ha chiesto a noi di fare ciò che egli ha fatto, ci ha detto: pregate, domandate, chiedete, nel mio nome; insegnò anche come chiedere. Ci ha detto come deve essere la preghiera: umile, vigilante, perseverante, fiduciosa nella bontà del Padre. Gli apostoli hanno ripreso le idee di Gesù nelle loro lettere e ci raccomandano di rivolgere le nostre preghiere al Padre nello Spirito per mezzo di Cristo, ovvero nel suo nome. La Chiesa è comunità e deve mostrare il carattere comunitario anche nella preghiera. Sebbene la preghiera fatta nella propria stanza e a porte chiuse è sempre necessaria, tuttavia la preghiera della comunità ha un posto speciale perché Gesù ha detto che dove due o tre sono riuniti nel suo nome, egli è in mezzo a loro (Mt 18,20). La preghiera liturgica allora è preghiera di tutta la comunità, fatta al Padre, nello Spirito, per mezzo di Gesù (vedi le conclusioni delle collette nella messa). 2

3 Non è detto che la preghiera liturgica corrisponda sempre alle mie necessità e al mio gusto, ma questo tutto sommato è relativo. In questa preghiera del corpo di Cristo che è la Chiesa devo tener presente tutto il Corpo. Ci possono essere dei momenti in cui magari io sono allegro e avrei voglia di cantare e di gioire, ma la liturgia mi propone magari delle letture tristi o un periodo liturgico penitenziale come la quaresima ma nella famiglia che è la Chiesa ci sarà qualcuno che adesso è triste oppure l incontrario io sono triste e avrei voglia di dire la mia tristezza e la chiesa mi propone magari una festa a cui io non sarei pronto. Tuttavia io faccio quello che dice S. Paolo: mi rallegro con chi è nella gioia e piango con chi è nel pianto. La preghiera nella messa Se c è una forma di preghiera integrale quella è la celebrazione della messa. Spesso ci vediamo di tutto nella messa: luogo per incontrare gli amici, luogo in cui nutrirci di Cristo, luogo in cui ascoltare la Parola di Dio e se va bene una predica un minimo decente In realtà è un pasto integrato dove c è tutto ciò che ci serve per alimentare ed esprimere la nostra vita cristiana. La messa è fonte e culmine della vita cristiana. Cirsto è presente nella celebrazione della messa in diverse forme: Lumen Gentium 7. Per realizzare un opera così grande, Cristo è sempre presente nella sua Chiesa, e in modo speciale nelle azioni liturgiche. È presente nel sacrificio della messa, sia nella persona del ministro, essendo egli stesso che, «offertosi una volta sulla croce, offre ancora se stesso tramite il ministero dei sacerdoti», sia soprattutto sotto le specie eucaristiche. È presente con la sua virtù nei sacramenti, al punto che quando uno battezza è Cristo stesso che battezza. È presente nella sua parola, giacché è lui che parla quando nella Chiesa si legge la sacra Scrittura. È presente infine quando la Chiesa prega e loda, lui che ha promesso: «Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, là sono io, in mezzo a loro» (Mt 18,20). Effettivamente per il compimento di quest opera così grande, con la quale viene resa a Dio una gloria perfetta e gli uomini vengono santificati, Cristo associa sempre a sé la Chiesa, sua sposa amatissima, la quale l invoca come suo Signore e per mezzo di lui rende il culto all eterno Padre. Giustamente perciò la liturgia è considerata come l esercizio della funzione sacerdotale di Gesù Cristo. In essa, la santificazione dell uomo è significata per mezzo di segni sensibili e realizzata in modo proprio a ciascuno di essi; in essa il culto pubblico integrale è esercitato dal corpo mistico di Gesù Cristo, cioè dal capo e dalle sue membra. Perciò ogni celebrazione liturgica, in quanto opera di Cristo sacerdote e del suo corpo, che è la Chiesa, è azione sacra per eccellenza, e nessun altra azione della Chiesa ne uguaglia l efficacia allo stesso titolo e allo stesso grado. Partecipare alla messa Il modo per pregare nella messa è fare e rimanere in quanto si dice. Chiaramente perché l orazione comunitaria sia convincente le persone devono aver vivificato anteriormente la propria fede nel contatto personale con il Signore, altrimenti sono belle parole che sono vuote È compito del prete renderle piacevoli e ascoltabili, ma è compito di ogni persona che partecipa renderle piene. Come fare a gustare queste parole? La mente umana è un inquieta farfalla, che viene spostata da ogni venticello. La preghiera detta e scritta aiuta a fissare l attenzione. Quando si dice Tu sei il mio Dio e cerco di fare mie queste parole identificandomi con attenzione con il contenuto della frase, la mia mente è già con Dio. Se la mente volerà via di nuovo, posso ritornare. Non bisogna illudersi: è difficile stare attenti 3

4 dall inizio alla fine, anzi è probabile che il nostro cuore rimanga con Dio per pochi istanti a intermittenza, ma già questi sono momenti preziosi. Come fare concretamente? Prendere le diverse parti della messa e renderle proprie, ovvero cogliere il senso e il contenuto perché quando verranno usate nella preghiera liturgica possa viverle: - prendi il testo su cui vuoi pregare - mettiti in atteggiamento di preghiera - riposa il tuo spirito - domanda l assistenza dello Spirito - mettiti in relazione con Colui al quale ti rivolgi - Opzione 1 - Opzione 2 - Opzione 3 - Opzione 4 - leggi le frasi, falle - considera parola - prendere coscienza - seleziona una frase tue, cerca di per parola il testo del ritmo del - comincia a focalizzare la tua che hai scelto: ad proprio respiro ripeterla dentro di attenzione sul loro esempio il Gloria, - fare respiri lunghi te o a voce alta contenuto il Credo, le parti e profondi - ogni volta che - ci saranno delle della preghiera - tra un anelito e ripeti cerca di frasi che ti daranno eucaristica: l altro dico una entrare nella un senso di rimanere su di una sola delle parole su sostanza delle pienezza: ripetile parola fino a cui voglio pregare parole finché il loro quando trovo (ad esempio il - ripeti la frase con contenuto non sia significati, Padre nostro, sempre maggior entrato in te paragoni, gusti, l Ave Maria) distanza fino a - continua a leggere consolazione - tra un respiro e quando prevale il (pregando) adagio, - fare così di ogni l altro osservo il silenzio molto adagio; se parola: nelle parole significato di tale trovi gusto fermati Dio entra in me e parola, o la - quando senti di io in Lui persona che prega, poter lasciare il - finché Dio mi o la mia testo parla a Dio con le tue parole parla non vado avanti condizione davanti a Dio Le preghiere sono come i sacchi: di per sé cascano; ciò che le mantiene in piedi è il loro contenuto. Bisogna allenarsi a gustare le parole che si dicono nella messa. Non ci si può illudere che se anche le abbiamo ascoltate mille volte le conosciamo e le riusciamo a vivere come una preghiera. Alla messa si partecipa gustando le parole e assumendo gli atteggiamenti che la celebrazione richiede momento per momento (a volte anche al di là delle parole). Atto penitenziale richiesta di perdono, riconoscersi bisognosi dell amore di Dio Gloria gioia e lode Liturgia della Parola ascolto, preghiera di intercessione, silenzio, dialogo tra Dio e l uomo Professione di fede dire il proprio Sì a Dio Presentazione dei doni offrire la propria settimana, il frutto del nostro lavoro Prefazio ringraziamento: diciamo infatti: Rendiamo grazie al Signore nostro Dio, è cosa buona e giusta Consacrazione dire anche noi: questo è il mio corpo, il mio sangue offerto per voi 4

5 Invocazione dello Spirito sulla Chiesa chiedere di formare una comunità Ricordo dei vivi e dei defunti preghiera di intercessione Padre nostro riconoscersi una sola famiglia Scambio della pace riconoscersi fratelli, chiedersi perdono Comunione unione intima con Dio, ringraziamento, intercessione, lode, richiesta perdono Dopo la comunione ringraziamento Benedizione che cosa voglio annunciare ai miei amici questa settimana? Anche gli atteggiamenti del corpo aiutano ad esprimere ciò che stiamo celebrando. In piedi: preghiera dei risorti; siamo pronti a fare quanto diciamo Seduti: posizione dell ascolto Inginocchiati: posizione di contemplazione e di adorazione Liturgia delle ore Tra le varie forme di preghiera della Chiesa un ruolo importante ha la liturgia delle ore, ovvero la recita dei salmi fatta in diversi momenti nel corso della giornata. Non è solo la preghiera di preti e monaci (i preti fanno la promessa di pregare per tutta la Chiesa con la liturgia delle ore in modo tanto impegnativo quanto la promessa di obbedienza al vescovo e di celibato), ma è la preghiera di tutti i fedeli che vogliono vivere intensamente il proprio essere cristiani. Per la stessa logica detta prima, che è preghiera di tutto il corpo, non è detto che sia sincronizzata con quanto sto vivendo io in questo momento, ma mi unisco a chi nella mia famiglia vive la situazione descritta dal salmo e dalla lettura. I monaci pregano 7 volte al giorno: - ufficio delle letture - lodi - ora media (terza, sesta, nona) - vespri - compieta Le ore principali sono lodi e vespri. Struttura: - introduzione: si chiede che Dio venga presto a salvare e ad aiutare la Chiesa - inno: cantando insieme si unisce il nostro cuore - salmi: sono la preghiera di Gesù, la preghiera dei primi cristiani, parola di Dio e parola dell uomo; sono poesia da pregare evocando gli stessi sentimenti; l antifona e la riga di introduzione aiuta a sintonizzarsi subito - lettura: breve brano scelto - responsorio: è la nostra risposta alla Parola di Dio; sottolinea un aspetto - Benedictus o Magnificat: sono i due inni che si trovano nel vangelo di Luca e messi in bocca a Zaccaria (padre di Giovanni Battista) e a Maria - preghiere di invocazione e di intercessione: aprire il nostro sguardo al mondo e alla Chiesa intera - Padre nostro: è il fondamento sicuro della nostra preghiera perché è la preghiera di Gesù - Colletta: raccoglie tutte le preghiere fino a quel momento 5