1 Premesse generali Quadro normativo di riferimento Inquadramento stato idraulico Sezioni stradali in RILEVATO...
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2 Sommario 1 Premesse generali Quadro normativo di riferimento Inquadramento stato idraulico Sezioni stradali in RILEVATO Sezioni stradali in TRINCEA Caratteristiche dimensionali
3 1 Premesse generali Come già accennato nella relazione tecnico descrittiva il Piano particolareggiato PARCO DELLE IMPRESE prevede oltre alle opere d ambito, anche degli interventi esterni frutto di accordi tra il proponente del Piano, il Comune ed altri Enti interessati. Tali opere facenti parte dell Intervento C Opere fuori ambito, si suddividono nei tre stralci: - INTERVENTO C1: rotatoria di collegamento con il Parco Commerciale e la nuova viabilità - INTERVENTO C2: viabilità di collegamento tra la rotatoria precedente e la S.R. 348 Feltrina - INTERVENTO C3: innesto provvisorio sulla S.R. 348 Feltrina, fintanto che non viene realizzata la rotatoria. La presente relazione ha lo scopo di mettere in luce gli aspetti idraulici legati alla situazione attuale ed a quella futura della zona interessata, e come questi aspetti andranno ad influire nell opera stessa. La nuova infrastruttura andrà ad interessare una vasta area agricola, dove sono presenti canali, fossati ed opere idrauliche di varia importanza sia in termini dimensionali che di utilizzo. INTERVENTO C1 INTERVENTO C3 INTERVENTO C2 Figura 1: INTERVENTO C: Opere fuori ambito La presente relazione costituisce comunque un approccio preliminare agli aspetti idraulici dell intervento ed ai criteri di mitigazione degli impatti. Viene quindi demandato ai successivi livelli progettuali, definitivo ed esecutivo, il preciso dimensionamento e la scelta tipologica degli interventi specifici del caso. In tali occasioni verranno effettuati tutti i dimensionamenti necessari e definiti i dettagli esecutivi. 2
4 2 Quadro normativo di riferimento Le principali Norme di riferimento per il presente studio sono di seguito elencate: D. Lgs. 3 aprile 2006, n 152 Norme in materia ambientale ; Piano di Tutela delle Acque della Regione Veneto Norme Tecniche di Attuazione; Direttiva Acque 2000/60 Water Fremework Directive; Direttiva 2008/105/Ce del 16 dicembre 2008; Decreto Ministeriale 12 dicembre 1985 del Ministero dei Lavori Pubblici Norme Tecncihe relative alle tubazioni ; Circolare Ministeriale LL. PP. 12 dicembre 1985, n Istruzioni relative alla normativa per le tubazioni. 3 Inquadramento stato idraulico Come già accennato l ampia area è attraversata da diversi canali a cielo aperto o intubati che, a seconda delle condizioni, dovranno essere intercettati e deviati per consentire l inserimento delle opere stradali e garantire la continuità degli stessi. Ulteriori interventi sono quelli relativi alle opere necessarie a garantire una compensazione dell impatto idraulico caratterizzato dalle nuove superfici impermeabilizzate costituite dalla nuova infrastruttura di progetto. Non risultano presenti nell area condotte dell impianto pluvi irriguo di competenza sempre del Consorzio Piave. I canali che interessano l intervento C sono: 1- CANALE BEDINA RAMO 3: canale che va deviato 2- CANALE BEDINA RAMO 1: canale che va deviato 3- CANALE DI SIGNORESSA: canale che va deviato 4- SCARICHI FELTRINA: scatolare 2x1 m 5- CANALE KATY Le opere idrauliche in progetto si possono suddividere in quelle che riguardano lo smaltimento delle acque superficiali che interessano l infrastruttura stessa e nelle opere necessarie a deviare i canali e i manufatti esistenti che intercettano l area occupata dall intervento. Si avranno quindi: Opere per la raccolta delle acque stradali: caditoie, cunette, ecc.; Opere per allontanare le acque stradali: embrici, pluviali, ecc.; Opere per il deflusso delle acque: fossi, canali, condotte, pozzetti, pozzi e trincee drenanti, ecc.; Opere che garantiscono l invarianza idraulica: bacini di laminazione, fossi di guardia. Per i vari interventi non è prevista la suddivisione tra le acque di prima e seconda pioggia, ed a seconda delle caratteristiche dell opera, gli schemi di raccolta si differenzieranno e si avranno le seguenti tipologie: - Viabilità in rilevato; - Viabilità in trincea. 3
5 Diversamente da quanto previsto nel livello progettuale preliminare e visibile nella relativa tavola grafica, si ritiene opportuno nelle successive fasi progettuali adeguare la progettazione a quanto già previsto per la Superstrada Pedemontana Veneta e strade di adduzione, opere per le quali il livello attuale di progettazione è l esecutivo, in modo da avere un uniforme sistema di raccolta e smaltimento delle acque. 3.1 Sezioni stradali in RILEVATO Per quanto riguarda i tratti in rilevato le acque verranno raccolte ai margini della carreggiata dove le banchine saranno d aiuto per convogliare le acque in embrici in CA che saranno disposti ogni 30 m ed hanno la funzione di convogliare le acque nei fossi di guardia posti ai piedi del rilevato. Figura 2: Esempio di embrice in CA I fossi di guardia saranno realizzati in terra ed avranno in sommità una dimensione di circa 2,50 m. Le sponde avranno pendenza di 1:1 e la larghezza minima del fondo sarà di 0,50 m come l altezza minima. Queste caratteristiche saranno tali da garantire oltre al deflusso dell acqua anche la laminazione dei picchi di piena. La carreggiata stradale sarà, nei tratti rettilinei, a schiena d asino, con pendenza verso i margini, mentre nei tratti curvilinei avrà unica pendenza e le acque scaricheranno verso la parte interna della curva. Si riporta un immagine della sezione tipo per le parti in rilevato. Figura 3: Sezione tipo in rilevato 4
6 3.2 Sezioni stradali in TRINCEA Per quanto riguarda i tratti in trincea verranno posate delle cunette ai margini della carreggiata che ad intervalli di circa 18 m saranno interrotte da caditoie sifonate tipo PD che raccoglieranno le acque e attraverso delle tubazioni in PVC le scaricheranno nelle trincee, costituite da una condotta disperdente inserita in una strato di ghaione. Si riporta un immagine della sezione tipo per le parti in trincea. Figura 4: Sezione tipo in trincea 5
7 3.3 Caratteristiche dimensionali In merito ai dimensionamenti del sistema di raccolta e smaltimento delle acque meteoriche, premettendo che le scelte di dettaglio verranno effettuate in occasione della redazione del progetto definitivo ed esecutivo, in questa fase si riportano le caratteristiche dimensionali principali dell intervento. La superficie impermeabilizzata futura, rappresentata dalle aree pavimentate (strada e pista ciclabile), ammonta a mq. Per quanto riguarda il contenimento dell impatto idraulico verrà concordato con il Consorzio Piave la tipologia di intervento da effettuarsi per il caso specifico garantendo l invaso necessario che in prima battuta verrà valutato sul volume dei fossi stradali di progetto. Figura 5: Area impermeabilizzata e fossi considerati 6
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