Negoziazione Assistita e Mediazione Civile

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1 Negoziazione Assistita e Mediazione Civile In un articolo del 15/09/2014 di Affari e Finanza pag. 32, inserto del quotidiano La Repubblica, dal titolo Negoziazione assistita contro media conciliazione, il C.N.F. sferra un nuovo attacco alla mediazione civile (si chiama così e non media conciliazione ). Il Consiglio Nazionale Forense riferendosi alle ultime statistiche della mediazione civile, parla di sostanziale fallimento della mediazione. I grafici pubblicati dal Ministero della Giustizia afferma il CNF evidenzierebbero, infatti, che solo il 22% delle mediazioni obbligatorie si è concluso con un accordo. Le cose non stanno esattamente così! La versione resa del CNF, infatti, non è corretta ed è fuorviante se non letta contestualmente a tutti i dati forniti dal Ministero di via Arenula. Innanzitutto, il Ministero parla del 28% e non del 22% di accordi conclusi! Secondo poi, lo abbiamo già detto nel nostro ultimo editoriale, il motivo per cui è in calo la percentuale degli accordi conclusi nelle procedure di mediazione obbligatoria risiede nell aumento vertiginoso (dal 15% al 55% del totale delle procedure) delle mediazioni in materia bancaria e

2 assicurativa. E fatto noto come le assicurazioni e le banche abbiano da sempre tenuto un atteggiamento di boicottaggio dell istituto, presentandosi al c.d. primo incontro informativo al solo fine di dichiarare che non sussistono i presupposti per proseguire. L adesione al primo incontro, in tali materie, dunque, non ha alla base una effettiva volontà di ricerca della soluzione al problema, ma solamente la volontà di sottrarsi alle sanzioni previste in caso di assenza al primo incontro. Ne consegue inevitabilmente un calo generale della percentuale degli accordi conclusi. L Assiom, al fine di evidenziare l esatta portata della mediazione civile ha già chiesto al Ministero della Giustizia dipartimento statistiche di verificare l incidenza degli accordi su tutte le singole materie. Resta fermo, comunque, il fatto che il raggiungimento di un accordo in un caso su tre è un dato assai incoraggiante che giustifica il potenziamento dell istituto con incentivi economici e la diffusione della sua conoscenza. I detrattori istituzionali della mediazione civile non vogliono accettare dati alla mano che la mediazione civile sia effettivamente utile e conveniente per il cittadino e gli avvocati stessi. Ben vengano, dunque, altri strumenti di soluzione alternativa delle liti, ma perchè voler arginare la mediazione civile che fino ad oggi ha dato risultati concreti? La negoziazione assistita è un istituto

3 con diverse finalità e con una diversa efficacia rispetto alla mediazione civile. Contrapporre i due istituti e paragonarli sotto un aspetto meramente economico non aiuta il cittadino a comprenderne l esatta valenza: la negoziazione assistita individua l attività di dialogo fra gli avvocati delle parti per il raggiungimento di un accordo; la mediazione civile, diversamente, interviene in una fase successiva al fallimento della trattativa tra i due avvocati e vede protagonista un soggetto terzo e neutrale con specifiche competenze, il Mediatore Civile, che aiuta le parti a trovare una soluzione. I tempi della giustizia richiedono agli avvocati un cambio di mentalità. La definizione dei problemi dei clienti passa non solo attraverso le aule dei tribunali ma anche dai vari organismi di mediazione, pubblici e privati, che offrono in maniera professionale i loro servizi per una vera soluzione delle liti. Sta agli avvocati, quindi, individuare gli organismi giusti ai quali affidarsi. Organismi che abbiano qualità professionali ed organizzative tali da consentire di superare, di gran lunga, la percentuale del 28% indicata dal Ministero. E non sono pochi. La riforma della giustizia che non riforma

4 La tanto attesa riforma della Giustizia è in fase di pubblicazione ufficiale ma già se ne conoscono i contenuti. E allora proviamo ad analizzare quali sono le novità annunciate che dovrebbero aiutare il Paese a snellire la propria attività giudiziaria velocizzando la soluzione delle liti. Nell analisi ci vogliamo soffermare su quelle novità che dovrebbero servire, stando a quanto si legge nel testo, ad eliminare l arretrato dei giudizi civili pendenti e, in particolare, sui primi due articoli: quello che prevede il trasferimento alla sede arbitrale di procedimenti pendenti dinanzi all autorità giudiziaria (art. 1) e quello che introduce la negoziazione assistita da avvocati (art. 2). Purtroppo lo diciamo subito questi strumenti, almeno così come proposti, difficilmente potranno contribuire, anche solamente parzialmente, alla risoluzione dei problemi che affliggono la giustizia civile. Spieghiamo perché. Per quanto riguarda il trasferimento in sede arbitrale dei procedimenti pendenti dinanzi all autorità giudiziaria, il legislatore ha previsto che le parti, con istanza congiunta, possano richiedere di promuovere un procedimento arbitrale. Il legislatore, dunque, si aspetta che una buona parte degli avvocati, a causa avviata, si metta d accordo per trasferire la decisione della lite dal tribunale ad un collegio di arbitri privati, scelti concordemente o dal Presidente del Consiglio dell Ordine degli Avvocati. Avendo una minima conoscenza delle dinamiche di un processo,

5 si comprende come difficilmente due avvocati si potranno trovare d accordo, a giudizio instaurato, sull opportunità di trasferire la gestione della controversia ad una camera arbitrale. Questo per tutta una serie di motivi: maggior fiducia nell imparzialità e nella professionalità di un Giudice; interesse a che la causa non si definisca troppo presto (è il caso dei debitori). Oppure, lo stato della causa è in una fase così avanzata e lo sviluppo del procedimento è tale che uno dei due avvocati ritenga più utile e più conveniente proseguire il giudizio. In molti casi, poi, sarà difficile che il legale si faccia carico di parlare con il proprio assistito per proporgli di far slittare il proprio processo da un sistema pubblico, quello del Tribunale, ad uno privato, quello delle camere arbitrali, con ulteriore lievitazione delle spese processuali. Intendiamoci, quello delle camere arbitrali è un sistema validissimo con professionisti di tutto rispetto ma, ad oggi, non ha trovato il favore della classe forense, soprattutto per via dei costi più elevati della procedura arbitrale rispetto ad un giudizio, sebbene negli ultimi tempi si assista a proposte di arbitrato a prezzi più accessibili rispetto al passato. La procedura arbitrale comunque ha un costo e, a quanto pare, non sono stati introdotti incentivi di alcuna natura che possano stimolare la scelta di trasferire un giudizio pendente all arbitrato. Da ultimo, si evidenzia che l aver riservato la gestione degli arbitrati esclusivamente agli Ordini professionali forensi, lede i principi di libera concorrenza del mercato, conferendo di fatto agli stessi ordini un monopolio, escludendo le camere arbitrali private. Sarebbe un errore non prevedere che quegli organismi privati, in possesso dei requisiti necessari, possano dare il proprio contributo anche nel settore dell arbitrato.

6 La negoziazione assistita rappresenta l ulteriore strumento previsto dalla riforma. E un accordo mediante il quale le parti in conflitto, tramite l assistenza dei propri avvocati, convengono di cooperare in buona fede e con lealtà per risolvere in via amichevole una controversia. La negoziazione assistita è prevista come condizione di procedibilità per controversie in materia di risarcimento del danno da circolazione di veicoli e natanti o per domande di pagamento a qualsiasi titolo di somme non eccedenti cinquantamila euro. Innanzitutto, si osserva come con l introduzione di tale strumento si formalizzi un attività che gli avvocati, in quanto tali, sono da sempre chiamati a svolgere: cooperare in buona fede e con lealtà per risolvere in via amichevole la controversia. Già nei primi anni del 1700, S. Alfonso de Liguori, scrivendo le dodici regole morali dell avvocato, precisava come l avvocato non dovesse consigliare azioni inutilmente gravose e come fosse tenuto ad informare chiaramente il proprio assistito sulle iniziative e le ipotesi di soluzione possibili, quindi anche quelle amichevoli. Ci si chiede, allora, quale sia l utilità attuale della negoziazione assistita? Invero, la previsione di tale strumento, così come strutturato, nient altro è che un ulteriore fardello oneroso a carico del cittadino e degli avvocati stessi che, prima di avviare una causa, saranno tenuti ad inviare una raccomandata per invitare la parte alla negoziazione assistita. Decorsi inutilmente trenta giorni si potrà azionare il giudizio. Tale sistema, già lo abbiamo detto (v. Lettera aperta al Presidente del Consiglio e al Ministro della Giustizia del 24/04/2014), ricorda tanto il tentativo di conciliazione obbligatorio che precedeva il ricorso al Tribunale del Lavoro. Accadeva che, dopo aver inviato una raccomandata alla Direzione Provinciale del Lavoro, senza che la stessa desse risposta, oppure, dopo aver fatto ore di fila in uffici affollati e chiassosi per

7 ritirare l attestato di avvenuto tentativo di conciliazione, l avvocato poteva finalmente adire le vie legali. Nel 2010 l obbligo del tentativo di conciliazione nelle controversie di lavoro è stato abrogato perché inefficiente e inutile. Il governo oggi ripropone lo stesso meccanismo anche per la negoziazione assistita: inviare una raccomandata o compilare un verbale di mancato accordo per andare poi dritti al processo. E allora, come si pensa che la negoziazione assistita possa deflazionare il carico giudiziale? Sembra, al contrario, che abbia le potenzialità per aggravarlo! Infatti, la previsione della condizione di procedibilità per tutte le controversie sotto i euro escluse le materie indicate dall art. 5, comma 1 bis, del d.lgs. 28/2010, per cui è prevista la mediazione civile obbligatoria va incredibilmente a minare l area di competenza della mediazione civile facoltativa, strumento quest ultimo che ha consentito la risoluzione delle liti nel 62% dei casi trattati (fonte DGStat Ministero della Giustizia), rendendo davvero possibile la riduzione delle cause. E allora, cari Ministro della Giustizia Andrea Orlando e Presidente del Consiglio Matteo Renzi, se vogliamo fare delle Riforme che aiutino davvero il Paese, è necessario ascoltare anche quelli che in Tribunale o negli Organismi di mediazione ci lavorano veramente e con successo. L ASS.I.O.M. da tempo ha chiesto di sedere ai tavoli di discussione delle riforme della Giustizia per offrire il proprio qualificato contributo: quello di tanti organismi di mediazione civile che insieme a tanti avvocati operano da tempo per la risoluzione veloce delle liti. E, guarda un po, ci riescono davvero: basta leggere i dati statistici pubblicati dal Ministero della Giustizia.

8 Riportiamo un analisi critica redatta dal Centro Studi dell ASS.I.O.M. sulla riforma della giustizia. Il Ministero della Giustizia riceve la ASS.I.O.M. Martedì, 21 maggio 2014 mattina, una delegazione della ASS.I.O.M., composta dal Presidente e dal Vicepresidente, è stata ricevuta presso il Ministero della Giustizia dal Pres. Rosanna De Nictolis, Capo della Segreteria Particolare del Ministro. Hanno presenziato all incontro anche il Direttore Responsabile degli Organismi di Mediazione Dott.ssa Adele Verde ed il Direttore Generale della Giustizia Civile Dott. Marco Mancinetti. L incontro è stato fortemente voluto dalla ASS.I.O.M. per evidenziare al Ministro quanti e quali benefici concreti la mediazione civile abbia apportato ai cittadini negli ultimi anni e come, dunque, necessiti di essere maggiormente valorizzata. Nel corso della riunione, durata circa mezz ora, sono stati trattati gli argomenti di maggiore attualità per la mediazione

9 civile. In particolare, la ASS.I.O.M. ha manifestato forti perplessità sulla eventuale introduzione nel nostro ordinamento della negoziazione assistita quale nuovo istituto alternativo alla mediazione civile che, di fatto, lo neutralizzerebbe, determinando il fallimento sostanziale dei sistemi A.D.R. E stata, inoltre, posta in evidenza la necessità di sensibilizzare maggiormente la magistratura in relazione alla mediazione delegata ed è stata sollevata la problematica del mancato esperimento del tentativo di mediazione, ove questo sia previsto dalla legge come condizione di procedibilità della domanda giudiziale. In particolare, si è sottolineato come in numerose fattispecie, nonostante il tentativo di mediazione sia obbligatorio, con l acquiescienza della parte convenuta che non eccepisce l improcedibilità della domanda e con la mancata rilevazione d ufficio da parte del Giudice, a causa dell eccessiva mole di lavoro, di fatto la normativa venga disapplicata. La Pres. De Nictolis ha mostrato sensibilità ed interesse alle problematiche sottopostole, prendendo in consegna il nostro documento relativo all Analisi economica della mediazione civile ed al Report Cantiere Giustizia Civile, nei quali viene riportata la posizione ufficiale dell ASS.I.O.M. in tema di mediazione civile e riforme proposte dall OUA e dal CNF. All esito dell incontro, inoltre, abbiamo formalizzato la richiesta al Capo di Gabinetto di essere convocati ai prossimi tavoli di concertazione relativi al progetto di riforma della giustizia civile ed ai sistemi di risoluzione alternativa delle controversie. Con l occasione ci è stato riferito che il Ministero, al fine di poter avere un maggior controllo sui dati statici relativi alle procedure prendenti presso gli Organismi di mediazione, sta predisponendo un nuovo software, che gestirà il rapporto con gli Organismi.

10 In conclusione la ASS.I.O.M., dimostrando fattivamente di agire a difesa della nostra categoria e dei superiori interessi della giustizia civile, invita tutti gli operatori del settore (organismi di mediazione, enti di formazione e mediatori) ad aderire alla nostra associazione per contribuire al rilancio ed alla tutela della mediazione civile. Lettera aperta al Presidente del Consiglio e al Ministro della Giustizia Lettera aperta al Presidente del Consiglio e al Ministro della Giustizia Caro Ministro Orlando e Caro Presidente Renzi, la strada imboccata per il tracollo definitivo della giustizia e della mediazione civile è quella giusta: Vi facciamo noi due proposte. Siamo l Associazione Italiana degli Organismi di Mediazione

11 ASS.I.O.M., costituita a tutela degli interessi di 750 organismi di mediazione, di sedi secondarie degli stessi organismi, di circa mediatori professionisti attivi nel sistema mediazione Italia. La mediazione civile, nel 2012, ha consentito allo Stato un risparmio di di euro e un incasso di , per un totale di 19mln di euro (si veda analisi economica della mediazione civile a cura dell Ufficio Studi ASS.I.O.M. -civile/). La ASS.I.O.M. Vi scrive in merito alle dichiarazioni rilasciate ieri, 23 Aprile 2014, in Commissione Giustizia del Senato della Repubblica, nel corso dell audizione del Ministro della Giustizia, in merito alla volontà di introdurre le camere arbitrali e la negoziazione assistita. In proposito, riteniamo auspicabile l introduzione nell ordinamento giuridico italiano di ulteriori strumenti alternativi al giudizio ordinario perchè necessari a rendere più efficiente la giustizia civile. Ma sarebbe un gravissimo errore considerare la negoziazione assistita come alternativa anche alla mediazione civile. Altrettanto grave sarebbe non prevedere la possibilità di gestire le procedure arbitrali anche attraverso gli organismi privati che ne abbiano i requisiti. Ricordiamo che le ultime statistiche del 2013 pubblicate dal Ministero della Giustizia ci dicono che nel 29,90% delle procedure gestite dagli ordini degli avvocati le parti sedute al tavolo della mediazione civile riescono a raggiungere un accordo. Il trend di successo sale fino al 49,50% se a gestire le procedure di mediazione sono gli organismi privati. Sarebbe dunque un errore non prevedere che quegli organismi privati, in possesso dei requisiti necessari, non possano dare il proprio contributo anche nel settore dell arbitrato. Ciò anche per la necessità di garantire la libera concorrenza tra pubblico e privato, come previsto dalla normativa europea,

12 necessaria anche per elevare gli standard qualitativi. Quanto alla negoziazione assistita, nella proposta di legge 1474 presentata il 1 agosto 2013 alla Camera dei Deputati relativa proprio all istituzione delle camere arbitrali dell avvocatura presso gli ordini forensi e alla disciplina della procedura di negoziazione assistita si legge che la parte è dispensata dall obbligo di mediazione se in negoziazione assistita non si trova l accordo o se non riceve risposta alla raccomandata con la quale invita la controparte a stipulare una convenzione di negoziazione assistita. In proposito, si ricorderà certamente il tentativo di conciliazione che precedeva il ricorso al Tribunale del Lavoro. Accadeva che, dopo aver inviato una raccomandata alla Direzione Provinciale del Lavoro, senza che la stessa desse risposta, oppure, dopo aver fatto ore di fila in uffici affollati e chiassosi per ritirare l attestato di avvenuto tentativo di conciliazione, l avvocato poteva finalmente adire le vie legali. Nel 2010 l obbligo del tentativo di conciliazione nelle controversie di lavoro è stato abrogato perché inefficiente e inutile. Il CNF oggi sembra riproporre lo stesso meccanismo anche per la negoziazione assistita: inviare una raccomandata o compilare un verbale di mancato accordo e andare poi dritti al processo. Con la sola differenza che la mediazione civile ha iniziato a funzionare veramente e tanti cittadini e imprese ne sono soddisfatti. Nel 2012 in mediazione civile sono stati siglati accordi e nel 2013, anno senza l obbligatorietà, La strada imboccata per rilanciare l efficienza della giustizia civile e dare maggiori garanzie di tutela dei diritti a cittadini e imprese, pertanto, non è quella indicata dal CNF e dagli altri protagonisti del processo seduti al tavolo delle riforme. Riteniamo che un serio tavolo delle riforme debba vedere la partecipazione dell ASS.I.O.M. in rappresentanza di tutti quegli organismi di mediazione che hanno dimostrato di avere

13 un ruolo fondamentale per l efficienza della giustizia. Organismi che, peraltro, vedono nelle proprie liste dei mediatori tanti avvocati, commercialisti, notai e magistrati a riposo. Caro Ministro Orlando, anche noi Le facciamo due proposte per deflazionare il contenzioso civile: 1) Estendere ad altre materie l obbligatorietà della mediazione civile L ASS.I.O.M. propone di estendere ad altre materie l obbligatorietà della mediazione civile quali i contratti d appalto, tutte le inadempienze contrattuali, qualunque azione di richiesta di risarcimento dei danni, tutte materie che notoriamente ingolfano i Tribunali e potrebbero essere invece ampiamente smaltite, vista la loro natura, con la mediazione. Così facendo aumenterebbero il numero delle mediazioni e, conseguentemente, la diffusione della cultura della mediazione civile e la riduzione dei processi. 2) Potenziare la mediazione civile delegata dal Giudice La mediazione civile delegata dal Giudice consente di selezionare autorevolmente il contenzioso suscettibile di trovare una migliore composizione mediante la soluzione negoziata, raccogliendo il consenso delle parti, elemento fondamentale per la loro responsabilizzazione ed il raggiungimento di proficui e duraturi accordi (Maria Martello, Altalex del 23/03/2014). Attualmente, purtroppo, la mediazione delegata dal giudice rappresenta solo l 1,9 dei procedimenti svolti in mediazione civile. La proposta, quindi, è quella fare in modo che i Giudici possano avanzare di carriera anche demandando in mediazione civile i procedimenti iscritti nel proprio ruolo. Obblighiamo gli organismi di mediazione a depositare nelle cancellerie dei giudici i verbali di conciliazione avvenuta e facciamo in modo, quindi, che i giudici possano far carriera che anche con

14 quei verbali, oltre che con la produzione delle proprie sentenze. Caro Signor Ministro, attendiamo fiduciosi un Suo positivo riscontro, anche al fine di incontrarci per meglio esporle le nostre ragioni finalizzate alla valorizzazione della mediazione civile, come previsto dalla Comunità Europea e dalla più recente normativa italiana. Ciò anche per evitare una legislazione schizofrenica con la conseguente dispersione del lavoro svolto dal Ministero in questi ultimi anni. REPORT: "Cantiere Giustizia Civile" Scarica il Report completo. Perchè la rappresentanza dell avvocatura è contraria alla mediazione civile? Perchè l Unione Europea, invece, spinge verso sistemi alternativi al giudizio? Quanto risparmia e ci guadagna lo Stato con la mediazione civile? Sono le domande a cui risponde il Report Cantiere Giustizia Civile con allegata l Analisi economica della mediazione

15 civile. ABSTRACT Le proposte avanzate nel documento presentato dal CNF e dall OUA in materia di misure alternative camere arbitrali e negoziazione assistita e sottoposto al vaglio del nuovo Guardasigilli Andrea Orlando hanno come scopo, probabilmente, quello di sferzare il colpo mortale alla mediazione civile obbligatoria. L istituto della mediazione civile, invero, è stato disciplinato dal nostro Legislatore in attuazione della Direttiva 2008/52/EC, il cui obiettivo è quello di facilitare l accesso alla risoluzione alternativa delle controversie e di promuovere la composizione amichevole delle medesime incoraggiando il ricorso alla mediazione e garantendo un equilibrata relazione tra mediazione e procedimento giudiziario. Il modello italiano di mediazione civile ha ricevuto il plauso della UE che ha inviato formalmente al Governo italiano le congratulazioni per aver creato un modello di mediazione da cui l intera Unione Europea deve imparare. La mediazione civile, infatti, rappresenta non soltanto un efficace strumento per risolvere velocemente i conflitti, comportando per le parti un notevole risparmio di tempo e di denaro, ma costituisce per lo Stato un utile risorsa suscettibile di generare un significativo risparmio nel bilancio pubblico ( ) e soprattutto una fonte di occupazione e di reddito per migliaia di addetti ai lavori. La causa della lentezza dei processi non è da individuarsi nella scarsa produttività dei magistrati, i quali al contrario sono tra i più produttivi di tutta Europa, ma nell eccessiva domanda di giustizia. Fino a quando ricorrere o resistere in giudizio, sapendo comunque di avere torto, sarà conveniente, i tribunali continueranno ad essere polo d attrazione per cause

16 pretestuose, o risolubili diversamente, a danno di quelle serie e che invece richiedono l attenzione del magistrato. Gli strumenti proposti dal CNF e dall OUA sono inadeguati a deflazionare il contenzioso e determinerebbero anche il fallimento dell intero sistema dei metodi di risoluzione alternativa delle controversie. Ci chiediamo se non sia più opportuno continuare sulla strada intrapresa con la introduzione della mediazione civile ed offrire tutti una leale cooperazione per apportare i giusti correttivi ad un istituto che, sebbene avversato, ha dimostrato tutte le sue potenzialità. Scarica il Report completo e l Analisi economica della mediazione civile Sulla riforma proposta dal Cnf in tema di negoziazione assistita e camere arbitrali Il documento redatto dal Consiglio Nazionale Forense C.N.F. ed inviato al Guardasigilli Orlando in data 2 Aprile u.s., all esito di alcuni tavoli di concertazione per la riforma del codice di procedura civile, ai quali hanno partecipato anche l OUA, le Camere civili e l Associazione Nazionale Magistrati, desta non poche

17 perplessità soprattutto nell individuazione dell istituzione di Camere Arbitrali, la cui costituzione è riservata esclusivamente agli Ordini Forensi, e della negoziazione assistita, alternativa alla mediazione civile, come strumenti validi per deflazionare il contenzioso ed aggredire l arretrato civile. Tale proposta, infatti, non soltanto rischia di cancellare l istituto della mediazione civile, sulla quale il Ministro della Giustizia Andrea Orlando ha già dichiarato come non sia possibile tornare indietro, ma non può neppure sfuggire ad un attento giurista, come riservare la gestione delle Camere Arbitrali agli Ordini professionali forensi, rischi di ledere i principi di libera concorrenza del mercato conferendo di fatto agli ordini professionali un monopolio. L ASS.I.O.M. ritiene, invece, che la gestione delle procedure arbitrali debba essere affidata anche agli Organismi privati che ne abbiano i requisiti. Dalle ultime statistiche del 2013, pubblicate dal Ministero della Giustizia, emerge che solo nel 35,40% delle procedure di mediazione gestite dagli Organismi di mediazione istituiti dagli Ordini Forensi, le parti sedute al tavolo della mediazione civile raggiungono un accordo. Il trend di successo sale fino al 49,50% se a gestire le procedure di mediazione sono gli Organismi privati. Sarebbe dunque un grave errore non prevedere che quegli organismi privati, in possesso dei requisiti necessari e con elevati standard qualitativi, non possano dare il proprio contributo anche nel settore dell arbitrato. Quanto alla negoziazione assistita, nella proposta si legge che la parte è dispensata dall obbligo di mediazione se in negoziazione assistita non si trova l accordo o se non riceve risposta alla raccomandata con la quale invita la controparte a stipulare una convenzione di negoziazione assistita.

18 In proposito, gli addetti ai lavori ed i giuslavoristi ricorderanno certamente il tentativo di conciliazione, posto come condizione di procedibilità al ricorso al innanzi al Tribunale del Lavoro. Accadeva infatti che, dopo aver inviato una raccomandata alla Direzione Provinciale del Lavoro, senza che la stessa desse risposta, oppure, dopo aver fatto ore di fila in uffici affollati e chiassosi per ritirare l attestato di mancata conciliazione, l avvocato poteva procedere in giudizio. Nel 2010 l obbligo del tentativo di conciliazione nelle controversie di lavoro è stato abrogato perché inefficiente e inutile. Il meccanismo proposto per la negoziazione assistita sembra essere proprio lo stesso: inviare una raccomandata o compilare un verbale di mancato accordo e andare poi direttamente al processo, senza passare per la mediazione civile. Con la sola differenza, rispetto alla conciliazione in materia di lavoro, che la mediazione civile ha iniziato a funzionare veramente e tanti cittadini e imprese ne sono soddisfatti. Secondo i dati del Ministero della Giustizia nel 2012 in mediazione civile sono stati siglati accordi e nel 2013, anno di vacatio dell obbligatorietà, La strada intrapresa per rilanciare l efficienza della giustizia civile e dare maggiori garanzie di tutela dei diritti a cittadini ed imprese, pertanto, non è una strada giusta se di fatto cancella la mediazione civile. Riteniamo che un serio tavolo delle riforme in materia di giustizia civile debba vedere la partecipazione dell ASS.I.O.M. in rappresentanza di tutti quegli Organismi di mediazione che hanno dimostrato di avere un ruolo fondamentale per l efficienza della giustizia. Organismi che, peraltro, vedono nelle proprie liste dei mediatori tanti avvocati e magistrati a riposo.

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